Operazione “Genesi”, chieste pene per 379 anni a carico di presunti

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Operazione “Genesi”, chieste pene per 379 anni a carico di presunti
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Cronaca
Operazione “Genesi”, chieste pene per 379 anni a carico
di presunti esponenti del clan Mancuso
VIBO VALENTIA. Pene per complessivi 379 anni di
carcere sono stati richiesti dinanzi al Tribunale
collegiale di Vibo Valentia dal procuratore della Dda di
Catanzaro, Giuseppe Borrelli e dal pm antimafia
Simona Rossi, al termine requisitoria nel maxiprocesso
nato dall’operazione “Genesi” che vede imputate 43
persone accusate di far parte dei clan Mancuso di
Limbadi, Galati e Prostamo di Mileto, Soriano di
Filandari, Morfei di Dinami. In particolare, le richieste di
condanna riguardano 28 imputati, mentre per gli altri 15
è stata avanzata richiesta di assoluzione. Le richieste
di assoluzione, per quanto riguarda gli imputati della
provincia di Vibo, interessano: Pantaleone Mancuso (cl.
‘47), detto “Vetrinetta”, di Limbadi, Roberto Piccolo, di
Nicotera, Vincenzo Barbusca e Fortunato Nardi,
entrambi di Monsoreto di Dinami, Gaetano Galati,
Francesco Mesiano, Francesco Elia, Andrea Currà, tutti
di Mileto, Gaetano Soriano, Domenico Soriano,
Francesco Soriano, tutti di Filandari. Per quelli residenti
in provincia di Reggio Calabria, le richieste di
assoluzione riguardano: Antonio Albanese di
Candidoni, Francesco Nesci e Antonio Fazzari,
entrambi di San Pietro di Caridà. Queste, invece, le
singole richieste di condanna: Luigi Mancuso, 27 anni;
Giuseppe Mancuso, 27 anni; Diego Mancuso, 26 anni;
Pantaleone Mancuso (agosto ‘61), detto “Scarpuni”,
25 anni; Salvatore Mancuso (cl. ‘72), 25 anni;
Francesco Mancuso, 7 anni; Giovanni Mancuso, 7
anni; Pantaleone Mancuso (settembre ‘61), detto
“L’Ingegnere”, 7 anni; Roberto Cuturello, 13 anni. Tali
imputati sono tutti di Limbadi. Le richieste di pena
riguardano poi: Salvatore Cuturello, 13 anni, Antonio
Prenestì, 13 anni, Raffaele Reggio, 13 anni, tutti di
29-03-2013
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Nicotera; Nazzareno Prostamo, di San Giovanni di
Mileto, 19 anni; Pasquale Pititto, di San Giovanni di
Mileto, 18 anni; Antonio Angiolini, di Dimani, 13 anni;
Mauro Campisi, di Monsoreto di Dinami, 8 anni e 9mila
euro di multa; Antonino De Vito, di San Gregorio
d’Ippona, 13 anni; Ottavio Galati, di Mileto, 14 anni;
Michele Silvano Mazzeo, di Mileto, 13 anni; Alessandro
Morfei, di Monsoreto di Dinami, 7 anni e 7mila euro di
multa; Domenico Antonio Oppedisano, di San Pietro di
Caridà, 13 anni; Giuseppe Oppedisano, di San Pietro di
Caridà, 13 anni; Giuseppe Santaguida, di
Sant’Onofrio, 7 anni; Leone Soriano, di Pizzinni di
Filandari, 10 anni e 50mila euro di multa; Michele
Tavella, di Mileto, 11 anni e 7.500 euro di multa; Nicola
Zungri, di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, 10
anni e 6.300 euro di multa. Per il collaboratore di
giustizia Michele Iannello, di San Giovanni di Mileto, già
definitivamente condannato per l’omicidio del piccolo
Nicolas Green (ucciso sull’A3 nel settembre del 1994
in un fallito tentativo di rapina), la richiesta di pena è di
3 anni di reclusione. Per gli imputati per i quali è stata
richiesta la condanna, la pubblica accusa ha poi
chiesto delle assoluzioni per alcuni specifici capi
d’imputazione. Associazione mafiosa, traffico di
stupefacenti, usura, estorsioni, rapine, detenzione di
armi i reati, a vario titolo, contestati. Oltre 40 i
collaboratori di giustizia ascoltati durante il processo
che va avanti dal 2004, mentre l’operazione è scattata
nell’agosto del 2000.
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