Sulle ali del Pir
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Sulle ali del Pir
Milano Finanza 29 Ottobre 2016 Uk £ 3,40 - Ch fr. 10,00 Francia € 6,00 www.milanofinanza.it AZIENDE DI FAMIGLIA IN ALLEGATO AD ALTO RENDIMENTO PATRIMONI € 5,20* Sabato 29 Ottobre 2016 Anno XXVIII - Numero 213 Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB Milano *Questa settimana Milano Finanza in abbinamento obbligatorio ed esclusivo con Patrimoni a € 5,20 (Milano Finanza € 3,80 + MF Fashion € 0,40 + Patrimoni € 1,00) MONTE DEI PASCHI Cane azzoppato, la cedola resisterà? PMI Cosa fare con i bond subordinati I fondi small cap vanno bene ma sono pochissimi. Ora il governo vuole agevolare l’investimento azionario nelle piccole e medie imprese con un nuovo strumento. Che va però rimesso a punto Sulle ali del Pir Come funziona e quando conviene il Piano individuale di risparmio ORSI & TORI di Paolo Panerai P rima c’erano uomini e donne che sapevano decidere; poi è stata la stagione degli yes men; la crisi che dura da otto anni ha fatto perfino scomparire gli yes men. È un effetto drammatico della risposta (sbagliata) alla crisi attraverso il rigore esasperato e una conseguente valanga di regole che ha sommerso l’Europa. E il fenomeno è più drammatico là, nel mondo finanziario-bancario e industriale, dove, invece, ci vorrebbero più spirito di iniziativa e sangue freddo, molta più capacità decisionale unita al coraggio. Altro che Raffaele Mattioli, il mitico capo della Banca Commerciale Italiana; altro che Guido Carli; altro che Pellegrino Capaldo; altro che Cesare Geronzi; altro che Giuseppe Guzzetti; altro che Enrico Salza; altro che Giovanni Bazoli; altro che banchieri illuminati; altro che imprenditori con il coraggio di rischiare. Oggi al comando, magari non rendendosene neppure loro conto, sono, nelle banche, i capi della governance, i capi della compliance, cioè della normativa che impone conformità a determinate regole o standard. Presidenti, amministratori delegati, direttori generali scoprono che il loro potere (e di conseguenza la loro attitudine a essere C La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato. ENI DOPO IL ROSSO DA 560 MILIONI RISPARMIO ""# ! ! $"# Più pmi, meno tasse di Paola Valentini A rrivano i Pir, i piani individuali di risparmio a lungo termine che prevedono l’azzeramento dell’imposta sui redditi generati dall’investimento (l’aliquota è del 26%) e l’esenzione delle imposte di successione e donazione. Come anticipato da MF-Milano Finanza di sabato 22 ottobre si tratta di strumenti che danno diritto alla detassazione a patto di tenerli per almeno cinque anni e fino al tetto di 150 mila euro (al massimo 30 mila euro l’anno). In caso di estinzione anticipata, invece, le tasse sono dovute (con interessi). L’altra faccia della medaglia è che i Pir, la cui disciplina è contenuta nella legge di bilancio 2017 in fase di discussione, puntano a fornire un sostegno all’economia reale I CINQUE CAPISALDI DEI PIANI INDIVIDUALI DI RISPARMIO A LUNGO TERMINE Cosa è un Piano di risparmio 1 Il piano di risparmio a lungo termine è un “contenitore fiscale” (fondi comuni, gestione patrimoniale, contratto di assicurazione, deposito titoli) all’interno del quale i risparmiatori possono collocare qualsiasi tipologia di strumento finanziario (azioni, obbligazioni, fondi, contratti derivati) nonché somme di denaro liquide rispettando però determinati vincoli di investimento. Pertanto è possibile realizzare un piano di risparmio anche semplicemente mediante la sottoscrizione di quote di un fondo, istituito in Italia o in uno Stato membro dell’Ue o in uno Stato aderente all’Asee, che rispetti i vincoli di investimento stabiliti dalla normativa italiana Destinatari dell’agevolazione 3 Destinatari dell’agevolazione sono solo le persone fisiche relativamente agli investimenti effettuati al di fuori dell’esercizio di impresa. Ciascuna persona fisica può essere titolare di un solo piano di risparmio Vincoli alle somme investibili nei Pir 30.000 euro all’anno - Max 150.000 euro totale 4 Ciascuna persona fisica non può investire più di 30.000 euro all’anno nel Pir ed entro un limite complessivo di 150.000 euro. Agevolazione fiscale 2 Tommaso Corcos italiana costituita in prevalenza da piccole e medie imprese che oggi fanno fatica a trovare credito in banca per via delle regole europee che impongono requisiti severi nell’erogazione del credito. La normativa prevede che i Pir dovranno essere investiti per almeno il 70% in strumenti finanziari (azioni o obbligazioni quotate e non) di aziende italiane o anche europee (dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo) ma con stabile organizzazione in Italia (che quindi pagano le tasse in Italia). Di questo 70%, il 30% (che equivale al 21% dell’investimento complessivo) deve essere composto da strumenti finanziari di società diverse dalle 40 dell’indice Ftse Mib, «in modo da far affluire il denaro», spiega Assogestioni, che già nel 2011 aveva sollecitato l’allora governo Berlusconi a varare i Pir, su aziende anche medio-piccole, quelle quotate sui listini alternativi come Aim, per esempio». L’Aim è il mercato delle pmi creato da Piazza Affari che oggi ospita 79 aziende quota- L’agevolazione fiscale consiste nell’esenzione da tassazione dei redditi, qualificabili come redditi di capitale o come redditi diversi di natura finanziaria derivanti dagli investimenti effettuati nel Pir (aliquota del 26% azzerata). Sono esclusi dall’agevolazione i redditi derivanti dal possesso di partecipazioni qualificate e, più in generale, quelli che concorrono a formare il reddito complessivo dell’investitore COMPOSIZIONE Investimento vincolato: un ammontare pari almeno al 70% del valore complessivo degli strumenti finanziari detenuti nel Pir deve essere investito in strumenti finanziari (obbligazioni o azioni, sia quotati sia non quotati nei mercati regolamentati o nei sistemi multilaterali di negoziazione) emessi o stipulati con imprese residenti in Italia o europee (Ue o See) non residenti ma con stabile organizzazione in Italia. Di questo 70% almeno il 30% (che equivale al 21% del valore complessivo degli investimenti del Pir) deve essere investito in strumenti finanziari emessi da società italiane ed europee (Ue o See) con stabile organizzazione in Italia diverse da quelle del Ftse Mib o di altri indici equivalenti di altri mercati regolamentati. Il 30% può essere investito in qualsiasi strumento finanziario (compresi i depositi e c/c). Mancato rispetto delle condizioni per beneficiare dell’agevolazione 5 In caso di mancato rispetto del limite temporale dei 5 anni o dei limiti alla diversificazione e concentrazione degli investimenti sono dovute le ordinarie imposte sui redditi medio tempore percepiti dall’investitore, aumentati degli interessi 15 AP RIL Limiti alla concentrazione: il patrimonio del Pir non può essere investito per una quota superiore al 10% del suo valore complessivo in strumenti finanziari emessi o stipulati con lo stesso emittente o con altra società appartenente al medesimo gruppo o in depositi e conti correnti. Tale vincolo è posto a presidio della adeguata diversificazione del portafoglio che l’intermediario professionale deve garantire al risparmiatore DURATA MINIMA Il vincolo di detenzione degli strumenti finanziari, pari a 5 anni, ha la finalità di impedire che gli impieghi nel piano vengano effettuati con finalità speculative e, al contempo, di garantire alle imprese destinatarie delle risorse di poter contare sui capitali ricevuti in modo stabile per un periodo di tempo medio/lungo Fonte: Assogestioni GRAFICA MF-MILANO FINANZA te, poche rispetto al gemello della borsa di Londra che ne conta oltre 3 mila. Per questo motivo un rilancio dell’Aim potrebbe essere ottenuto attraverso maggiori incentivi fiscali per investire in pmi. Non solo: «L’introduzione di incentivi fiscali potrebbe favorire, su esempio di esperienze estere di successo, la nascita di fondi dedicati», spiega Anna Lambiase, amministratore delegato di Ir Top. Si innescherebbe dunque un circolo virtuoso tale da dirottare più risorse sulle pmi italiane. «Un maggior numero di investitori sul segmento delle mid e small cap quotate, e il conseguente flusso di capitali, avrà l’effetto di aumentare la liquidità e la credibilità del mercato. Un maggior numero di pmi inizierà a valutare l’opportunità di raccogliere risorse tramite quotazione e nuovi investitori indirizzeranno capitali sul mercato. L’obiettivo delle agevolazioni è proprio innescare questo circolo virtuoso». I Pir sono quindi l’innesco di questo meccanismo. «Se crescono le piccole imprese, che costituiscono l’ossatura dell’industria italiana, cresce il Paese», afferma l’associazione del risparmio gestito presieduta da Tommaso Corcos, che in questi anni ha lavorato molto perché fossero introdotte forme di incentivo di questo tipo per allinearsi a nazioni come Francia e Regno Unito, con i plan d’épargne en action e gli individual savings accounts. Tecnicamente, ogni risparmiatore potrà essere titolare di un solo Pir che funge da contenitore dove potranno essere inseriti i vari strumenti finanziari. Quindi la veste potrà essere quella di un fondo comune, di una polizza, di una gestione patrimoniale o anche di un semplice deposito titoli collegato al conto corrente. In prima fila ci sono le società di asset management già pronte per raccogliere la proposta lanciando Pir sotto forma di fondi comuni specializzati in azioni di pmi. «Crediamo che i risparmiatori possano massimizzare il ritorno sul capitale solo affidando a professionisti la gestione dei loro piani di risparmio a lungo termine. L’approccio fai-da-te espone i portafogli a rischi non controllati», afferma Daniele Colantonio, head of business development di Anthilia Capital Partners. In pri(continua a pag. 11) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato. COPERTINA Milano Finanza 29 Ottobre 2016 Milano Finanza 29 Ottobre 2016 I FONDI AZIONARI ITALIA CHE INVESTONO NELLE SMALL E MID CAP QUOTATE A PIAZZA AFFARI Codice Isin Società di gestione Dimensione Rendim. totale Rendim. totale fondo mln euro a 1 mese a 1 anno Rendim. Spese Investim. minimo a 3 anni* correnti % iniziale in euro Data di lancio ✦ Anima Iniziativa Italia A IT0005186041 Anima Sgr 25,38 3,75% - - 2,26 500 4/07/16 ✦ Arca Economia Reale Equity Italia P IT0005094187 Arca Fondi Sgr 114,92 1,38% 2,33% - 1,42 10.000 13/04/15 ✦ Eurizon Azioni Pmi Italia IT0001470183 Eurizon Capital Sgr 171,17 2,12% -7,33% 8,91% 2,02 500 5/07/00 ✦ Eurizon EasyFund Equity Small Mid Cap Italy Z** LU1393925075 Eurizon Capital 18,31 2,20% - - - 3.000.000 13/07/16 ✦ Symphonia Azionario Small Cap Italia IT0004464233 Symphonia Sgr 24,08 1,02% 2,58% 10,49% 2,11 100 6/04/09 I fondi qui selezionati sono disponibili alla vendita in Italia. Tutti i dati sono espressi in euro. I rendimenti sono espressi su base giornaliera, aggiornati al 25 ottobre 2016. Il rendimento a 1 mese si intende quindi dal 25 settembre 2016 al 25 ottobre 2016. Le spese correnti rappresentano l'indicatore di costo sintetico pubblicato dalla società sull'ultimo Kiid * Annualizzato ** Solo per investitori istituzionali Fonte: Morningstar Direct TRA I PRIMI 15 FONDI AZIONARI ITALIA A UN ANNO SPICCANO I COMPARTI SPECIALIZZATI SULLE PMI Società di gestione Dimensione Rendim. totale Rendim. totale a 1 anno fondo mln euro a 1 mese ✦ Arca Economia Reale Equity Italia I IT0005094203 Arca Fondi Sgr 115,20 1,46% 3,27% ✦ Symphonia Azionario Small Cap Italia IT0004464233 Symphonia Sgr 24,08 1,02% 2,58% ✦ Arca Economia Reale Equity Italia P IT0005094187 Arca Fondi Sgr 115,20 1,38% 2,33% Investim. minimo Spese Rendim. a 3 anni* correnti % iniziale in euro 10,49% Data di lancio 13/04/15 0,60 500.000 2,11 100 6/04/09 1,42 10.000 13/04/15 ✦ Eurizon Azioni Pmi Italia IT0001470183 Eurizon Capital Sgr 171,17 2,12% -7,33% 2,02 500 5/07/00 ✦ White Fleet III-Glbs Italy Eq Star I Euro LU1104035347 MultiConcept Fund Management 33,14 1,74% -9,47% 1,38 1.000 2/03/15 ✦ Ubi Sicav Italian Equity I LU1238255431 Ubi Management Company 302,60 3,55% -10,05% 0,75 ✦ Nextam Partners Italian Selection A LU0486775090 Nextam Partners Sgr 13,32 3,03% -10,28% 1,81% 2,46 100 10/03/10 ✦ Ubi Pramerica Azioni Italia IT0003242408 Ubi Pramerica Sgr 263,14 3,43% -11,28% 5,06% 2,17 50 27/03/02 ✦ Amundi Dividendo Italia B IT0004253800 Amundi Sgr 109,46 3,30% -11,73% 1,47% 1,95 500 1/08/07 ✦ Anima Iniziativa Italia YD IT0005074056 Anima Sgr 25,38 3,83% -12,09% 1,01 5.000.000 2/02/15 ✦ Oyster Italian Value C Euro PF LU0096450399 Syz Asset Management 31,47 7,59% -13,28% -0,51% 2,18 0 14/05/99 ✦ Kairos Intl Risorgimento X Cap LU0937845377 Kairos Partners Sgr 112,03 3,97% -15,65% 7,75% 1,19 3.000.000 14/10/13 ✦ Bnl Azioni Italia IT0000382561 BNP Paribas Invest. Partners Sgr 55,61 3,44% -15,72% 0,51% 2,27 500 5/04/88 ✦ Gestnord Azioni Italia A IT0001023628 Sella Gestioni Sgr 33,74 4,25% -16,16% 2,65% 1,98 500 21/02/94 ✦ Fideuram Italia IT0000388147 Fideuram Investimenti Sgr 23,00 4,57% -16,34% 4,87% 1,97 2.500 1/07/91 8,91% 2/07/15 I fondi selezionati sono disponibili alla vendita in Italia. Sono state considerate solo le primary share class, sia retail sia istituzionali. Tutti i dati sono espressi in euro. I rendimenti sono aggiornati al 25 ottobre 2016. Le spese correnti rappresentano l'indicatore di costo sintetico pubblicato dalla società sull'ultimo Kiid * Annualizzato Fonte: Morningstar Direct GRAFICA MF-MILANO FINANZA Lombardo (Pioneer): cantiere presto al via, più focus sulle small cap di Paola Valentini ioneer Investments (gruppo Unicredit) segue molto da vicino l’evoluzione della normativa sui Pir e lancerà strumenti di questo tipo non appena il quadro legislativo sarà definito. E in questa fase di elaborazione della legge di Bilancio 2017 che introdurrà i Pir, propone alcune modifiche che potrebbero rendere il veicolo più interessante per le pmi. A partire dalla quota da destinare agli investimenti nelle imprese di piccola e media taglia. Come spiega a MF-Milano Finanza il ceo Giordano Lombardo. P Domanda. Dottor Lombardo, pensate che i Pir allo studio dal governo possano contribuire all’ulteriore crescita del risparmio gestito italiano? Risposta. Nonostante la fortissima crescita registrata dal risparmio gestito nel Paese negli ultimi anni, gli italiani rimangono un popolo di risparmiatori ma non ancora di investitori: secondo l’indagine più recente di Banca d’Italia, quasi il 75% delle famiglie italiane risultava detenere la totalità della propria ricchezza finanziaria in conti correnti o conti deposito e solo il 21% dei nuclei familiari era in possesso di un prodotto gestito, come fondi comuni, gestioni, assicurazioni vita o fondi pensione. In questo scenario i piani individuali di risparmio avranno una duplice funzione positiva: da un lato potranno contribuire ad avvicinare al gestito tutte quelle che famiglie che anco- ra non utilizzano strumenti più evoluti. In secondo luogo avranno la funzione positiva di contribuire all’educazione degli investitori a una logica di risparmio di lungo periodo, ben diversificato e pianificato su obiettivi di lungo termine. trano nella raccolta di capitale destinato alla crescita. D. Sulla base delle informazioni che oggi si hanno su come funzionerà lo strumento dei Pir, ritenete che potrebbero esserci dei correttivi da D. Quali sono i vantaggi che possono apportare per aumentare la loro dare i Pir alle Pmi italiane? efficacia e il loro interesse da parR. Le banche, non solo in Italia, hanno te di gestori e investitori? svolto e svolgono anR. In base alle anticicora un ruolo cruciale pazioni pubblicate in nel finanziamento alle questi giorni dalla stamimprese, in particolapa italiana, mi pare che re delle pmi, mentre il un elemento chiave per mercato svolge ancora giudicare l’efficacia delun ruolo minoritario. lo strumento sarà legato Secondo Banca d’Italia, alla quota dei Pir da ancora nel 2015, l’87% destinare alle piccole e dei finanziamenti per le medie imprese rispetsocietà non finanziarie to a quelle più grandi. italiane era sotto forma Questa percentuale da di prestito e solo il 13% un lato dovrà essere abGiordano Lombardo mediante obbligazioni. bastanza significativa Come sappiamo, però, da poter effettivamente in futuro, alla luce di recontribuire a creare un quisiti patrimoniali più stringenti stabiliti vero mercato dei capitali per le pmi ma, dal regolatore, alle banche sarà imposta a dall’altro, dovrà anche essere bilanciata una maggiore selettività nella concessione con gli altri requisiti indispensabili perdel credito. Questo elemento, unito all’in- ché i Pir possano avere successo. I piani novazione finanziaria e alla conseguente individuali, proprio perché destinati al crescita degli strumenti di finanziamento risparmio delle famiglie, dovranno gaofferti alle imprese porterà probabilmen- rantire una ragionevole liquidabilità te a un ribilanciamento del ruolo relativo dell’investimento e un’esposizione non di banche e mercato nel finanziamento eccessiva ad asset rischiosi. dell’economia reale. In questo senso l’attivazione dei Pir potrebbe contribuire ad D. Le famiglie italiane comprendealleviare le difficoltà che oggi le pmi inconranno le potenzialità dei Pir? R. Credo proprio di sì, anche alla luce dell’esperienza positiva della Francia, che ha adottato i Pea (Plan d’épargne en action), uno strumento simile ai Pir, dove l’iniziativa ha registrato un forte successo: oggi in questi piani risultano investiti circa 100 miliardi di euro, pari al 2,5% delle attività finanziarie delle famiglie. Credo che anche in Italia i risparmiatori coglieranno il messaggio forte connesso ai Pir, i vantaggi fiscali e soprattutto i benefici che questo tipo di strumento potrà portare a imprese che sono vicine all’esperienza e al territorio di chi investe. In questo senso, secondo me i Pir rappresentano un’occasione di crescita e anche un ponte tra le famiglie e il tessuto produttivo reale del Paese. D. Avete in programma di lanciare fondi dedicati alle azioni di pmi italiane anche legandoli ai Pir? R. Guardiamo con grande attenzione e interesse a questi strumenti: appena la normativa sarà definita apriremo il cantiere dedicato ai prodotti, tenendo presente che Pioneer ha già una gamma di fondi specializzati con componenti dedicate alle pmi. Siamo, inoltre, leader europeo nel settore delle pmi europee, anche grazie alla fiducia che ci è stata data da grandi investitori internazionali su questo comparto. Le skill su questo tipo di segmento non ci mancano e siamo pronti a metterle a disposizione della clientela che sceglierà di puntare sui nuovi piani di individuali di risparmio. (riproduzione riservata) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato. Codice Isin Milano Finanza 29 Ottobre 2016 totalmente investito in titoli non Ftse Mib. Oggi un prodotto puro costituisce abbastanza una rarità sul mercato dove, nel campo delle small cap italiane, esistono per lo più fondi misti ma non totalmente dedicati», sottolineano Samantha Melchiorri e Guido Crivellaro, gestori del fondo di Symphonia che è stato lanciato nel 2009 ed è primo per rendimento a tre anni tra tutti gli azionari Italia con un rendimento del 10,4%. Arca ha lanciato Economia Reale Equity Italia nell’aprile 2015 «per finanziare la crescita delle pmi che rappresentano le realtà più competitive e dinamiche del nostro sistema produttivo, che hanno in genere eccellenti fondamentali e hanno mostrato una grande capacità di tenuta anche nella lunga fase di stagnazione che ha interessato il Paese. Il nostro fondo investe già il proprio portafoglio nelle pmi quotate sui mercati Star e Aim, come sarà previsto dalla normativa in esame», dice Ugo Loser, ad di Arca Fondi sgr. Secondo Loser «in una fase come l’attuale di tassi dei titoli di stato pari a zero, risparmiare la tassazione del rendimento su obbligazioni corporate o azioni può davvero fare la differenza sul risultato finale dell’investimento. Il risparmio gestito è lo strumento più adatto per farlo, in quanto diversificato e gestito da società vigilate dalla Banca d’Italia, quindi accessibile con fiducia da una larga fetta di risparmiatori, anche quelli con meno esperienza». I Pir potranno vei- Le richieste dei gestori che emergono dall’indagine di Ir Top Favorire la nascita di fondi dedicati 65% Incentivi fiscali per investimento in Pmi Sviluppo di analisi indipendente Sconti sulla valutazione in fase di Ipo 59% 47% 41% 0 20 40 60 80 Fonte: Ir Top, Osservatorio Aim Italia, “Aim Italia Survey 2016” – www.aimnews.it GRAFICA MF-MILANO FINANZA colare capitali alla quasi totalità delle imprese italiane, quotate e non, «per questa via, secondo le stime dei tecnici, potrebbero affluire alle pmi circa 10 miliardi di euro l’anno. Ricordiamo che le famiglie hanno una ricchezza mobiliare che la Banca d’Italia valuta in circa 3.800 miliardi», osserva Loser. In questo contesto, però, «la sola emissione di una legge che introduce una nuova forma di investimento potrebbe non bastare per mobilitare grandi quantità di risparmio, in questo caso serve anche un cambiamento culturale. E’ fondamentale quindi che gli operatori specializzati nel settore spieghino adeguatamente i vantaggi dei Pir sia per i risparmiatori sia per le aziende, nonché i ritorni per l’economia reale. Ovviamente i vantaggi fiscali possono rappresentare un buon argomento di immediata comprensione per convincere i risparmiatori a partecipare», conclude l’ad di Arca Fondi. Accanto ad Arca e Symphonia, dispongono di fondi specializzati sulle pmi di Piazza Affari anche Eurizon Capital e Anima. Entrambe stanno studiando come poter offrire ai risparmiatori prodotti legati ai Pir. «Anima Iniziativa Italia, focalizzato proprio sulle small-mid cap italiane, potrebbe già rientrare tra gli strumenti contemplati dal provvedimento. Stiamo inoltre studiando nuove iniziative che potranno essere finalizzate una volta conosciuti i dettagli della nuova normativa», dice Claudio Tosato, direttore prodotti di Anima sgr. Tosato pone l’accento sul fatto che «le famiglie italiane sono alla costante ricerca di nuove fonti di rendimento. E i Pir, grazie all’accesso a un segmento di strumenti finanziari caratterizzato da un potenziale di redditività superiore rispetto agli ormai avari Btp, ma soprattutto grazie al significativo incentivo fiscale offerto, riusciranno a catturare l’attenzione degli investitori. Non ultimo, i Pir potranno giocare un ruolo positivo nello stimolare la cultura dell’investimento di lungo periodo». Anche Anthilia «sta studiando l’opportunità di un fondo dedicato alle mid e small cap italiane», spiega Colantonio. «L’obiettivo è offrire ai clienti un prodotto per beneficiare delle agevolazioni fiscali». Ma non mancano obiezioni. Che ci sia bisogno di qualche forma di aggiustamento è il parere di Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi: «La norma sui Pir è un passo avanti molto positivo nella direzione di convogliare verso le imprese nuovo capitale di rischio, indispensabile in un momento come quello attuale in cui il canale bancario deve essere affiancato da ulteriori strumenti per far affluire capitale, soprattutto di rischio, alle aziende. Penso però che si potrebbe far un passo ulteriore per non rischiare che tutte le risorse vadano a sostenere solo gli obiettivi delle imprese di medie dimensioni. Forse si potrebbe riservare una quota della massa complessiva di investimenti a favore della piccole società, a cominciare da quelle che hanno i requisiti per accedere al Mercato alternativo del capitale, l’Aim». Anche Roberto Lenzi, partner dello studio legale Lenzi e Associati, evidenzia la necessità di vincolare il veicolo di investimento a investire una parte importante, e non minimale, delle somme raccolte nelle aziende minori quotate sul mercato Aim. Che peraltro «presenta alcuni difetti che ne limitano l’efficienza quali l’illiquidità e gli elevati costi di quotazione». Lenzi auspica anche un’estensione dei benefici fiscali dei Pir oltre il quinto anno. Per Umberto Borghesi, responsabile investimenti di Albemarle Am, «desta dubbi l’apparente discrezionalità lasciata al gestore di investire il 30% del Pir in altre asset class differenti da azioni quotate, elemento che espone i sottoscrittori a potenziali rischi». (riproduzione riservata) Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/pir La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato. Ugo Loser CHE COSA SERVE PER RILANCIARE L’AIM COPERTINA (segue da pag. 8) ma fila ci sono le società che già gestiscono comparti specializzati in small cap di Piazza Affari. In totale questi fondi sono soltanto cinque, di cui due lanciati nel corso di quest’anno. Gli altri tre si piazzano tutti (tabella a pagina 9) ai vertici della classifica dei rendimenti a 12 mesi fra tutti gli azionari Italia. Primo a un anno è Arca Economia Reale Equity Italia I (per istituzionali) di Arca fondi sgr con +3,3%, seguito dal Symphonia Azionario Small Cap Italia (+2,6%) e dalla classe retail di Arca Economia Reale Equity Italia con il 2,3%. «Symphonia sgr ha una affermata tradizione nel campo degli investimenti in titoli small cap domestici. Il nostro è un fondo small cap azionario puro di lunga storia e grande soddisfazione,