L`Hobby della Scienza e della Tecnica
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L’Hobby della Scienza e della Tecnica SOMMARIO N.25/2012 90° di Cavalli Sforza 2 4 5 La Tabella Mendeleev 30 di Casa delle Farfalle di Bordano (UD) L’Evoluzione del Sistema Energetico a Milano Mostra “Dino & CO” a Bolzano Micromotorismo d’Epoca a Modena Riviera Model Show a Finale Ligure (SV) Petrefakta a Stoccarda (D) Proposte del GDS di Belluno 31 Buon Appetito a Milano 6 Panchine per modelli navali Attività Scientifiche per Tutti a Brescia 32 Come costruirle Concorso di Elettronica a Forlì 34 10 37a Entomodena 12 Giuseppe Piazzi (1746 - 1826) 13 L’Arte della Tassidermia a Roma Libro: Rifiuti & Termovalorizzatori EuroMineral & EuroGem a Colmar (F) Vedere la Scienza Festival a Milano Le ultime su Ricerca e Scienza Amore, 41 La Cella Fotovoltaica 43 38 BASIC 18 21 38 36 un ratto ALe 660 14 sei premurosa come 35 36 Science MuseoLab a Montefiore dell’Aso (AP) Libro : “Acquario segreto” 39 Concorso Licheni & Didattica L’Italia alla Scoperta delle Geoscienze 22 28 I GRANATI Mostra Scambio Minerali e Micromounts a Lanzada (SO) Distilla Instilla a Trento 40 Light Miscroscopy Summer School 2012 (GB) Come si misura la radioattività L’Hobby della Scienza e della Tecnica 42 (Parte terza) Giovanni Battista Riccioli (1598 - 1671) 46 SCIENZA SCIENZA Buon Compleanno allo scienziato Luca Cavalli Sforza Festeggiato a Milano presso il Museo di Storia Naturale il 90¡ compleanno dello scienziato Luca Cavalli Sforza LO SCIENZATO In occasione del 90° compleanno dello scienziato Luigi Luca Cavalli Sforza è stata inaugurata la mostra “I viaggi di Luca Cavalli Sforza – Ancora una volta ero io il curioso”. La mostra è aperta sino al 1° aprile 2012 e propone ai visitatori di immergersi nei viaggi di uno scienziato speciale, che con le sue ricerche ha contribuito in modo decisivo a chiarire le origine degli esseri umani capaci di popolare ogni luogo della terra. Questa mostra evidenzia una profonda passione e una lunga carriera per la ricerca diretta dei dati, un approccio multidisciplinare con interessi per le lingue, la cultura, l’archeologia, oltre la genetica e la statistica. Luca Cavalli Sforza è uno degli scienziati italiani maggiormente conosciuto in tutto il mondo per i suoi studi sulla genetica delle popolazioni. Nel corso della sua lunga carriera scientifica ha contribuito in modo fondamentale allo studio dell’evoluzione umana e delle migrazioni, attraverso la genetica. Oltre all’attività di ricercatore e scienziato con tante pubblicazioni (oltre 500) su riviste scientifiche importanti come “Nature” e “Science”, notevole è la sua attività di divulgazione scientifica. Un impegno dedicato a rendere fruibile in modo semplice, ma rigoroso, concetti spesso non facili da capire attraverso libri, articoli e forme di divulgazione innovative, come mostre tematiche di portata internazionale. La sua carriera scientifica ha inizio con l’iscrizione alla facoltà di medicina all’Università degli Studi di Torino per poi trasferirsi dopo alcuni anni presso il prestigioso Collegio Ghislieri di Pavia. Nel 1944 si laurea in medicina all’Università degli Studi di Pavia. L’interesse per la microbiologia e la genetica delle popolazioni nasce grazie all’incontro con lo scienziato Adriano Buzzati Traverso, uno dei più importanti scienziati italiani del XX secolo, il quale può essere considerato il padre della genetica moderna in Italia. Un’altra fondamentale tappa per le sue ricerche è il trasferimento a Cambridge nel 1948. In Inghilterra sotto la guida dell’illustre scienziato Sir Ronald Fisher, padre della statistica moderna conosciuto anche per il test esatto di Fisher , si dedica allo studio dei meccanismi, che a livello molecolare, determinano la sessualità nei batteri. Nel 1950 Luca Cavalli Sforza rientra in Italia all’Università degli Studi di Pavia, poi lavorerà all’Istituto Sieroterapico Milanese e all’Università degli Studi di Parma. A partire dal 1968 si trasferisce negli Stati Uniti all’Università di Stanford. A partire dal 1971 e fino al 2008 è professore di genetica, sempre all’Università di Stanford. Sono tanti anche i riconoscimenti ottenuti dallo scienziato: oltre 10 lauree honoris causa, premi come il Premio Balzan, molte onorificenze e la nomina a membro di prestigiose accademie, una tra tutte la Pontificia Accademia delle Scienze. L’Hobby della Scienza e della Tecnica LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA “L’evoluzione della cultura”, “Perché la scienza”, “Geni, popoli e lingue” sono solo alcuni dei titoli di libri dedicati al grande pubblico. La sua attività di divulgazione scientifica è stata sempre molto attiva ed ampia. E’ possibile visitare sino al 9 aprile 2012 a Roma presso il Palazzo delle Esposizioni la mostra “Homo Sapiens – La grande storia della diversità umana”. Questo importante evento è curato da Luca Cavalli Sforza e Telmo Pievani ed è un chiaro esempio di un approccio multidisciplinare ad un argomento che tanto affascina il genere umano: la storia dell’umanità. LA MOSTRA E I SUOI VIAGGI E’ possibile visitare fino al 1 aprile 2012 la mostra “ I viaggi di Luca Cavalli Sforza – Ancora una volta ero io il curioso” presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Si tratta di una mostra inaugurata il 25 gennaio 2012 in occasione del novantesimo compleanno dello scienziato. E’ il racconto di tanti viaggi alla ricerca di dati genetici ed antropometrici presso tanti popoli nel mondo per giungere alla conclusione che non siamo poi così diversi l’uno dall’altro e tutto iniziò in una valle dell’Etiopia circa centomila anni fa. Per studiare la storia dell’umanità l’approccio multidisciplinare proposto da Cavalli Sforza è la risposta adatta ad una sfida tanto impegnativa. Prorogata fino al 9 aprile 2012 la mostra “ Homo Sapiens – La grande storia della diversità umana” al Palazzo delle Esposizioni di Roma Grande successo in termini di visitatori per la mostra “ Homo Sapiens – La grande storia della diversità umana”, che quindi è stata prorogata fino al 9 aprile 2012. Si tratta di un progetto imponente che avrà altre tappe in Italia. La mostra ha come curatori Luca Cavalli Sforza e Telmo Pievani. Sono sei le sezioni in cui si articola l’esposizione: ♦ Mal d’Africa ♦ La solitudine è un’invenzione recente ♦ I geni, i popoli, le lingue ♦ Tracce di mondi perduti ♦ Italia, l’unità nella diversità ♦ Tutti parenti, tutti differenti: le radici intrecciate della civiltà Info mostra http://www.homosapiens.net/lang/it L’Hobby della Scienza e della Tecnica (M.R.) ... da non perdere NATURA ECOSOSTENIBILE ALLA CASA DELLE FARFALLE La Casa delle Farfalle di Bordano in provincia di Udine è un centro dedicato alla natura. Qui si possono osservare tante specie di farfalle, insetti, pesci, rettili e piante carnivore che si trovano all’interno di terrari, acquari e serre tropicali. Molte sono le attività didattiche proposte per le scuole, i centri estivi e le famiglie. Il programma prevede la presenza di mostre tematiche permanenti, temporanee e approfondimenti di temi di particolare interesse per il pubblico. Amazzonia Blu – dal 1 al 9 aprile Una settimana dedicata alla farfalla Morpho con il suo particolare colore blu iridescente. Nella serra Amazzonica si potranno vedere centinaia di farfalle Morpho che daranno vita ad uno spettacolo naturale. Le giornate dell’energia sostenibile – domenica 15, 22, 29 aprile Nell’anno Internazionale dell’Energia Sostenibile La Casa delle Farfalle di Bordano dà il suo contributo per sensibilizzare i visitatori ad un tema così importante e che ci riguarda direttamente. Sono in programma attività ludicodidattiche, sia per i bambini che per gli adulti. Orchidays – I fiori gioiello – dal 26 maggio al 3 giugno L’evento giunto alla quarta edizione è interamente dedicato alle orchidee. Verrà proposta una mostra tutta dedicata a questo bellissimo fiore. Inoltre il pubblico potrà partecipare ad un’escursione alla ricerca di orchidee locali. Per gli appassionati di giardinaggio anche dei corsi dedicati alla conservazione e la coltivazione delle orchidee. Morpho peleides “Dino & Co. Sauri delle Dolomiti” Questa mostra porta all’attenzione del pubblico i ritrovamenti fossili che negli ultimi trent’anni hanno permesso di considerare le Dolomiti luogo di dimora di dinosauri. L’esposizione presenta una serie di fossili, postazioni interattive, ricostruzioni ed animazioni. I visitatori avranno la possibilità di osservare per la prima volta la maggior parte dei fossili presenti negli allestimenti della mostra. L’evento è organizzato dal Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige in collaborazione con il Museo delle Scienze di Trento. Info: Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige Via Bottai 1 - BOLZANO e-mail: [email protected] Lettura animata: Magico mondo della natura – 13 maggio e 23 settembre Si tratta di un evento riservato ai più piccoli. Una fiaba per raccontare il mondo della natura in un ambiente suggestivo. A cena nella terra dei lemuri – Madagascar tra natura e cibo - 9 giugno Una giornata dedicata a quest’isola così particolare. Verrà proposto un seminario e delle proiezioni di foto realizzate dallo staff della Casa delle Farfalle durante una loro spedizione nell’isola. La giornata terminerà con una cena tipica malgasci. MOSTRA DEDICATA AI DINOSAURI NELLE DOLOMITI aperta fino all’8 aprile 2012 (M.R.) RIVIERA MODEL SHOW IV EDIZIONE dal 24 al 28 aprile 2012 a Finale Ligure (SV) Ricco programma dedicato al modellismo dal 24 al 28 aprile 2012 a Finale Ligure (SV). Sono previsti concorsi, mostra mercato di modellismo statico e dinamico e borsa scambio, esibizioni di modellismo dinamico navale e tante altre iniziative. Info: www.comunefinaleligure.it (M.R.) http://www.museonatura.it/ ALCUNE PROPOSTE DAL GDS GRUPPO DIVULGAZIONE SCIENTIFICA DOLOMITI “E. FERMI” Idea leuconoe Butterfly safari – 17 giugno Un’escursione presso il monte San Simeone alla ricerca di farfalle autoctone per osservarle nel loro ambiente naturale. L’escursione naturalistica organizzata da entomologi ha anche l’obiettivo di vedere alcune delle più rare farfalle presenti sul posto. La notte delle farfalle – 23 giugno, 21 luglio, 18 agosto La natura e l’ambiente della “foresta tropicale” visti di notte. Le falene sono gli insetti che durante la notte popolano gli spazi delle serre. Un modo diverso e suggestivo per conoscere la natura che ci circonda. A cena con le farfalle – 7 luglio Le foreste tropicali sono il luogo principale della biodiversità, ma spesso sfugge la varietà di alimenti che si possono trovare in esse. La cena è un percorso culturale e gastronomico dove una guida porterà i visitatori ad assaggiare nella varie tappe cibi asiatici, africani e sudamericani. Mozambico day – 9 settembre Workshop fotografico Macrofotografia 19 maggio Fotografare le farfalle e altri insetti 16 settembre RISERVATO A TUTTI I VISITATORI con scadenza al 30 settembre 2012 Chi visiterà la Casa delle Farfalle avrà modo di fotografare: insetti, animali, pesci, fiori e piante. C’è la possibilità di partecipare ad un concorso fotografico. Un’anteprima delle foto selezionate dalla Casa delle Farfalle saranno in mostra durante tutta la stagione. I vincitori saranno selezionati da una giuria popolare e da una tecnica. L’invito a partecipare è rivolto a tutti i visitatori. (M.R.) info: Casa delle Farfalle L’Hobby della Scienza e della Tecnica via Canada,1 - 33010 Bordano (UD) [email protected] per le fotografie si ringrazia il dott. Francesco Barbieri Apilio pilumnus Il GDS DOLOMITI “E. Fermi” è un’associazione no profit con sede a Belluno. E’ un gruppo di abili ed appassionati divulgatori con il moto ossimoro “vendiamo scienza gratuitamente”. Ecco alcune delle loro attività in programma nei prossimi mesi. I segreti dell´ambra – Prof. Eugenio Ragazzi (Università di Padova) Draghi, fulmini e lenticchie: strane storie di fossili – Dott. Manolo Piat (GDS) Sabato 10 marzo – ore 17:00 L’ingresso è gratuito e l’incontro si svolgerà presso la sala Bianchi “alla Cerva” a Belluno in viale Giuseppe Fantuzzi n. 11. Dolomiti: leggende e geologia – Dott. Manolo Piat (GDS) Giovedì 29 marzo dalle ore 16.00 alle ore 17.00 La lezione è in programma presso l’Università degli Adulti - Anziani di Feltre (BL) Biominerali: le pietre della vita – Dr. Manolo Piat (GDS) La tavola periodica – Dr. Fabiano Nart Martedì 8 maggio, ore 20.30 presso il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige Via Bottai 1 - 39100 Bolzano Info: GDS DOLOMITI “E. Fermi”, Gruppo Divulgazione Scientifica Viale Medaglie d’Oro, 23 - 32100 Belluno [email protected] www.gdsdolomiti.org L’Hobby della Scienza e della Tecnica (M.R.) Modellismo Modellismo PANCHINE PER MODELLI NAVALI COME COSTRUIRLE In questo periodo mi sto dedicando alla costruzione di un modello del piroscafo a pale Piemonte in scala 1:50. Il modello, che è navigante e radiocomandato, ha già effettuato le prove di navigazione. Adesso sto costruendo ed installando a bordo i particolari della coperta. Fra questi ho trovato piuttosto interessanti le panchine. Ho quindi pensato che valga la pena raccontare, in queste pagine, come ho fatto a realizzarle. Si tratta di un sistema piuttosto semplice che può essere adottato anche per la costruzione di altri oggetti. Il piroscafo Piemonte Sul Lago Maggiore è tuttora in servizio il romantico battello a ruote che si vede qui a fianco. Non effettua servizio di linea ma viene utilizzato per crociere, noleggi, eventi particolari. La Navigazione Lago Maggiore, alla quale mi sono rivolto per avere gli elementi necessari per la costruzione del modello, mi ha messo a disposizione tutti i disegni necessari e mi ha consentito di salire a bordo per effettuare una serie completa di rilievi fotografici. L’Hobby della Scienza e della Tecnica La nave è stata costruita nel 1904 dai cantieri Escher Wiss di Zurigo. Ha una lunghezza fuori tutto di 51,20 metri ed una larghezza di 6,20 metri. Il dislocamento a pieno carico è di 273 tonnellate. Il propulsore è costituito da una macchina a vapore a du- Le plice espansione sub orizzontale da 294 kW che aziona le due ruote a pale laterali. Il vapore è prodotto da due generatori a vapore saturo. Può raggiungere la velocità di 11,7 nodi. La nave, che all’inizio del ‘900 svolgeva regolare servi- zio trasporto passeggeri, con il nome Regina Madre e con lo scafo dipinto di nero, ha subìto, nel tempo, importanti aggiornamenti. panchine A bordo ci sono panchine di tipo diverso, forse non sempre originali ma aggiunte o sostituite nel corso della lunga vita della nave. Per semplicità io le ho suddivise in panchine di tipo “A” e in panchine di tipo “B”. Fra le panchine di tipo “A” ci sono alcune differenze costruttive che non sono però rilevanti per quanto riguarda questa descrizione. Hanno Panchine di tipo “A” infatti una struttura sostan- installate a prua zialmente simile seppure con dimensioni differenti. Quelle di tipo “B”, completamente diverse, si trovano al ponte superiore, vicino alla ciminiera. Panchine di tipo “A” installate a poppa Panchine di tipo “B” installate al ponte superiore Tutte le panchine sono composte da una struttura in metallo e da parti in legno. In quelle di tipo A installate a prua, una serie di stecche in legno costituisce sia la seduta che la spalliera; in quelle installate a poppa, seduta e spalliera sono separate. In quelle di tipo B seduta e schienale sono separate. L’Hobby della Scienza e della Tecnica Modellismo La Modellismo costruzione delle panchine del tipo Come prima cosa ho disegnato la sagoma della struttura in metallo che ho incollato su un foglio di compensato da 0,8 mm di spessore. Ho ritagliato accuratamente i pezzi e li ho incollati su una base, sempre di compensato. Poi, con una piccolissima fresa, ho ripassato i tagli lasciati dalla lama del seghetto in modo da creare lo spazio sufficiente per inserire, comodamente, un filo di ottone dello spessore di 0,5 mm. A questo proposito ricordo che io uso il filo di ottone che si trova nei negozi di ferramenta in piccole matassine. Ne taglio il pezzo che mi serve, lo pulisco con carta abrasiva molto fine e, dopo averne bloccato un’estremità in un morsetto, prendo l’altra estremità con una pinza e gli do una “tirata”. In questo modo il filo diventa perfettamente dritto. Inserito il filo nelle scanalature, sagomandolo opportunamente, ho saldato i punti di contatto. “A” Sagoma per la costruzione delle strutture metalliche, semplici e doppie Dopo aver formato un congruo numero di supporti, li ho fissati su una tavoletta e li ho uniti per mezzo di fili di ottone longitudinali. In questo modo ho ottenuto i supporti metallici delle panchina. Montaggio della struttura di tipo “A” Prima di staccare i listelli dal piano di montaggio li ho fissati con del nastro adesivo di carta. Un rivestimento pronto per il montaggio La costruzione delle panchine del tipo “B” Le panchine di questo tipo, illustrate a pagina 7 in basso, sono installate al ponte superiore e hanno una struttura più complessa. La struttura metallica si compone di due parti. Una, opportunamente sagomata come si vede qui sotto, sostiene lo schienale, la traversa alla quale poggia la seduta e prosegue con le due gambe. Costruzione della struttura di tipo “B” Le panchine di tipo A sono a loro volta di due tipi, semplici e doppie. Nella figura qui sopra si vedono entrambe le sagome. La procedura costruttiva è praticamente identica. Costruzione della struttura di tipo “A” mente di una tavoletta sulla quale ho incollato delle strisce, sempre di compensato. Su queste ho messo del nastro biadesivo in modo che la parte superiore diventasse “appiccicosa”. Ho così potuto fissare le striscioline di compensato distanziandole con dei pezzetti di cartoncino. Costruzione del rivestimento delle panchine di prua Per costruire il rivestimento delle panchine di tipo “A”, montate a prua, sulla cui struttura è fissata una serie continua di stecche di legno, ho ritagliato, con un cutter, delle striscioline larghe 1 mm da un foglio di compensato di betulla da 0,8 mm di spessore. Poi, con compensato di pioppo da 5 mm, ho preparato una sorta di “piano di montaggio”. Si tratta sempliceL’Hobby della Scienza e della Tecnica In questo modo ho ottenuto una specie di “tapparella” che ho incollato, con colla molto resistente, alle strutture di metallo preparate in precedenza. Qui è necessario prendere alcuni accorgimenti per far si che tutte le stecche, durante l’asciugatura della colla, rimangano perfettamente aderenti al metallo. Ad esempio io ho fissato la panchina su un piano e, nel punto di curvatura, fra la seduta e la spalliera, ho appoggiato un tondino di legno che ho mantenuto premuto verso il basso con degli elastici. Nella figura di pagina 7 si vedono le panchine di tipo “A” installate a prua. Le due esterne sono semplici e quella centrale è doppia. Nell’altra immagine si vedono, invece, le panchine, sempre di tipo “A”, installate a poppa. Queste panchine sono molto simili a quelle di prua e sono dotate di braccioli. Non è il caso di descrivere anche questa piccola modifica. Queste panchine hanno seduta e spalliera separate. Costruite sempre con listelli da 1 mm di compensato di betulla da 0,8 mm, queste parti sono di facile realizzazione e montaggio. L’altra, saldata per punti all’esterno della prima, dovrà subire una successiva piegatura in modo da formare i braccioli e la parte anteriore della panchina. Piegatura e finitura della struttura tipo “B” Qui sopra si vede l’attrezzo che ho costruito per sagomare la parte anteriore della panchina. Si tratta di un tondino di legno che trattiene la struttura L’Hobby della Scienza e della Tecnica Modellismo aderente alla tavoletta sottostante e consente la prima piegatura (verso l’alto). Per la seconda piegatura ho usato un pezzetto di compensato, dello spessore uguale alla profondità della panchina che, opportunamente arrotondato, permette la seconda piegatura (verso il basso). Appena fatta questa seconda piegatura ho saldato la seconda traversa che sostiene la seduta. Sulle panchine del tipo ”B” la seduta e lo schienale sono separate. Anche in questo caso ho usato le striscioline di compensato già usate per le panchine di tipo “A”. Le ho incollate su piccoli listellini sottostanti e le ho ritagliate secondo la sagoma necessaria. Qui vediamo le otto panchine prima del montaggio. Naturalmente tutte le parti sono state pitturate prima del montaggio. Installazione delle panchine sul modello Le panchine sono fissate in coperta grazie alle loro “gambe lunghe”. Per facilitare questa operazione ho fatto delle maschere di cartone sulle quali ho praticato, con grande precisione, dei fori laddove si devono infilare le gambe delle panchine. Con queste maschere ho potuto fare dei fori precisi sulla coperta del battello in modo da poter installare le panchine finite. Ovviamente il bloccaggio definitivo, con robusta colla, verrà effettuata solo a battello completamente finito. Al momento in cui ho raccontato questa costruzione il modello del Piemonte è praticamente finito per quanto riguarda la struttura esterna. E’ navigante e radiocomandato ed ha già navigato. Se andate sul sito www.mitidelmare.it trovate le fasi della costruzione e potete trovare anche un breve filmato nel quale, dopo aver descritto la costruzione delle ruote a pale, si vede il piroscafo che compie alcuni tratti in navigazione. 37ª ENTOMODENA Mostra scambio internazionale di Entomologia sab. 9.00-18.00 - dom. 9.00-17.00 in contemporanea Si terrà nei giorni 14 e 15 aprile 2012 a Campogalliano (MO) ENTOMODENA, la Mostra scambio internazionale di Entomologia. E’ l’evento più importante in Italia per gli appassionati e studiosi di entomologia, la scienza che studia gli insetti. La manifestazione oltre ad avere espositori, sia italiani che stranieri, propone sempre degli allestimenti tematici e una serie di conferenze dedicate al mondo degli insetti. SCIENZA & NATURA EXPO (M.R.) Info: c/o polisportiva “Campogalliano” Via Mattei, 11 – Campogalliano (MO) 10 31 MARZO - 1° APRILE 2012 Duilio Curradi Panchine tipo “B” prima del montaggio Gruppo Modenese Scienza Naturali Strada Morane, 361 - 41100 Modena (MO) [email protected] www.entomodena.com 57° MERCATO DEL CONSUMER ELECTRONICS Entomodena 14 e 15 aprile 2012 sabato dalle 9,00 alle 19,00 domenica dalle 9,00 alle 13,00 L’Hobby della Scienza e della Tecnica PARCO ESPOSIZIONI NOVEGRO M I L A N O / L I N AT E A E R O P O R T O ✈ Con il patrocinio di w w w. p a r c o e s p o s i z i o n i n o v e g ro . i t Storia della Scienza Storia della Scienza Giuseppe Piazzi (1746 - 1826) A stronomo italiano nato a Ponte di Valtellina (Sondrio) il 16 luglio 1746 e morto a Napoli il 22 luglio 1826. Sacerdote dell’Ordine dei Teatini (1769), una congregazione religiosa fondata nel 1524 da San Gaetano da Thiene (14801547) e da Gian Pietro Carafa (1476-1559) vescovo di Chieti e futuro papa Paolo IV, studiò teologia a Torino per poi specializzarsi in filosofia e matematica a Roma. Insegnò filosofia nei collegi del suo Ordine e matematica all’Università di Malta. Nel 1780 ebbe la cattedra di calcolo sublime all’Università di Palermo, che tenne per ben 46 anni. Dopo un viaggio all’estero (1786-1789), durante il quale entrò in contatto con i maggiori scienziati di Parigi e di Londra, tra cui Joseph Jérôme Le Français de Lalande (1732-1807) e Frederick William Herschel (1738-1822), diresse la costruzione di strumenti astronomici e, con l’aiuto del viceré di Sicilia, fondò la specola di Palermo sulla torre Santa Ninfa del Palazzo Reale (1791). Lo strumento principale di quell’osservatorio era il grande cerchio meridiano fatto costruire appositamente dal Piazzi nelle celebri officine del grande artigiano inglese Jesse Ramsden (1735-1800), il quale né In seguito, nel 1817, il re di costruì anche uno gemello Napoli lo chiamò in quella per l’osservatorio di città per sovraintendere alla Dublino. Mediante tale costruzione della specola di strumento il Piazzi studiò la Capodimonte e fu nominato posizione di numerose stelle direttore generale degli pubblicandone i risultati nel osservatori esistenti nel suo famoso catalogo stellare Regno delle Due Sicilie. Fu Praecipuarum stellarum socio onorario di numerose inerrantium positiones Accademie, sia italiane sia mediae ineunte saeculo XIX estere, nonché presidente del 1813 che raccoglieva della Reale Accademia. tutte le sue osservazioni dal 1792 al 1813, la cui seconda edizione del 1814 conteneva dati relativi a 7646 stelle. Tale catalogo si rilevò estremamente utile per lo studio dei moti propri delle stelle e il Piazzi poté dimostrare che alcune di esse si muovevano rispetto al Sole. Durante queste osservazioni scoprì il primo pianetino, Cerere (dea latina protettrice della Sicilia), avvenuta il 1° gennaio 1801. Sempre nel 1801, benché gli fosse stata offerta la Frontespizio Della scoperta direzione della specola di del nuovo planeta Cerere Bologna, il Piazzi rifiutò Ferdinandea (1802) per non lasciare Palermo. 12 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Tra le sue opere, alcune ricevettero l’onore della pubblicazione all’estero, si citano una raccolta di Lezioni di Astronomia in due volumi (1817) tradotta in tedesco (1822) con prefazione di Karl Friedrich Gauss (1777-1855) e il suo catalogo stellare apparso in Austria (1845) a cura della specola di Vienna. Portano il suo nome, un cratere selenico (lat. 36.6° S, long 67.9° W con diametro di 134 chilometri) e il millesimo pianetino che fu chiamato, in suo onore, Piazzia scoperto il 12 agosto 1923 da K. Reinmuth a Heidelberg (Germania). Invernizzi, L. – Manara, A. – Sicoli, P., L’astronomo valtellinese Giuseppe Piazzi e la scoperta di Cerere, Fondazione Credito Valtellinese Sondrio 2001 Maineri, B.E., L’astronomo Giuseppe Piazzi. Notizie biografiche, Salvi Milano 1871 Porro, F., Giuseppe Piazzi, Tipografia Commerciale Valtellinese Sondrio 1927 Giuseppe Piazzi: aspetti poco noti della vita e dei suoi lavori in campo scientifico (Alessandro Manara & Luca Invernizzi) www.brera.unimi.it/sisfa/atti/2001/Manara2.pdf 2. Frontespizio Della scoperta del nuovo planeta Cerere Ferdinandea (1802) Michele T. Mazzucato EURO MINERAL e EURO GEM dal 21 al 24 giugno 2012 a Colmar in Alsazia (F) Minerali, meteoriti, fossili, gemme e bijoux Novità per la prossima edizione di “Euro Mineral” e “Euro Gem” è che l’evento cambia sede e si trasferisce a Colmar, una bella e caratteristica città dell’Alsazia ricca di canali e vecchie case a graticcio. La 49ª edizione dell’esposizione e borsa internazionale chiamata “EURO MINERAL e EURO GEM” potrà contare su oltre 14.000 mq al coperto e altri 20.000 mq all’esterno. Gli spazi all’aperto saranno organizzati in funzionali tende per accogliere espositori e visitatori da tutto il mondo. Info: MINERAL Concepts B.P. 8 - 68311 ILLZACH CEDEX - France [email protected] http://www.euromineral.fr/ (M.R.) 21 e 22 giugno ingresso riservato ai visitatori professionisti VEDERE LA SCIENZA FESTIVAL A Milano dal 26 marzo al 1 aprile 2012 XVI edizione astrofisica e cosmologia, matematica, scienze biomediche e naturali, ambiente e clima, scienze della Terra, storia della scienza, fisica, risorse energetiche, neuroscienze Tutte le sessioni di proiezione del Festival sono aperte al pubblico, ai giornalisti e ai professionisti, con ingresso libero e gratuito. Il Festival Internazionale del Video, del Film e del Documentario Scientifico è in programma allo Spazio Oberdan in viale Vittorio Veneto n. 2 a Milano. I video presentati al festival riguarderanno la scienza nel suo complesso come ad esempio la botanica, le risorse energetiche, l’astrofisica, il clima, la storia della scienza, le scienze naturali e quelle biomediche, la matematica, la fisica, la cosmologia, le neuroscienze. L’ingresso alle proiezioni è libero e gratuito per tutti. Info: Vedere la Scienza Festival Istituto di Fisica Generale Applicata – Università degli Studi di Milano Via Brera, 28 - 20121 Milano [email protected] http://www.brera.unimi.it/film/index.php L’Hobby della Scienza e della Tecnica 13 (M.R.) MODELLISMO MODELLISMO Vista frontale a tre quarti ALe 660 A l tempo dell’università le forme sinuose mi attraevano più dei libri e subivo il fascino delle curve delle ….. “littorine” del tempo, ossia delle ALe 540, 660 e 840, (oltre che di altre curve di cui un gentiluomo è meglio che non parli). Le case italiane, Rivarossi e una Lima ai suoi primi passi, non producevano quei modelli ed era giocoforza industriarsi per costruirli. I miei primi esperimenti iniziarono prendendo un foglio di ottone da 0,1 mm di spessore e incollandovi sopra due disegni della vista laterale dell’ALe 660, ricavati per ricalco con carta carbone dall’Album “V serie” del dr. Briano (allora le fotocopiatrici non esistevano ancora). Distanziai i due disegni di circa 30 mm per tener conto del tetto ed alle estremità di quest’ultimo aggiunsi la vista delle due testate. Ritagliai la figura ottenuta lasciando 10 mm in più lungo tutti i bordi per la bombatura del sottocassa e presi un blocco di legno delle dimensioni interne del mezzo (in scala) 14 arrotondandone gli spigoli fino ad ottenere la sezione giusta dell’elettromotrice. Ciò fatto vi arrotolai sopra il foglio di ottone e ottenni un semitubo a U rovesciata, aperto alla base. Con un chiodo appuntito (da studente non avevo un’attrezzatura specializzata) segnai la posizione dei finestrini e con un trapano a mano ne forai gli L’Hobby della Scienza e della Tecnica Vista della fiancata laterale angoli, lasciando -per quelli delle testate- un franco all’interno del perimetro onde poter correggere eventuali errori a piega avvenuta. Con le forbici feci un taglio sulla mezzeria del raccordo fra gli intercomunicanti e le pareti laterali e una miriade di taglietti perpendicolari al taglio; infine incastrai fra di loro i due bordi tagliuzzati fino ad ottenere una parvenza di muso. Sagomai a lima come il frontale dell’ALe660 un blocchetto di alluminio 30x30x50 mm trovato presso un deposito di rottami e, inseritolo all’interno della U di ottone, con un martellino spianai tutte le frange che non si erano ben allineate: preso poi un grosso saldatore da 200 watt regalatomi da un amico idraulico, iniziai a depositare sul muso uno spesso strato di stagno. Una volta raffreddato il tutto iniziai il lavoro di lima, prima grossa, poi più fina e al termine carta vetrata ad acqua da carrozzieri. La successiva stuccatura e verniciatura coprì ogni imperfezione. In questo modo ottenni il mio primo modello di rotabile con muso bombato, dalla sagoma non proprio azzeccata ma sempre di soddisfazione data l’epoca. Non mi rimase che ritagliare una striscia di ottone di 1 mm di spessore, lunga quanto la carrozzeria pance escluse, da usare per telaio: due fori sulla mezzeria in corrispondenza del centro porte servirono per fissare il carrello folle e quello motore di un TEE Rivarossi recuperati su un mercatino dell’usato. Per evitare slittamenti delle ruote ho aggiunto peso con una lastra di piombo sistemata sotto la carenatura centrale e fissata a mezzo viti. Quattro palline di Sintofer (lo stucco per carrozzeria più usato al tempo) sagomate ad hoc assunsero la forma delle caratteristiche custodie dei respingenti e, una volta forato il tetto per gli isolatori di pantografi, scaricatori a corna e linea A.T., non mi restò che dedicarmi ai dettagli. Le grate sulle fiancate le ottenni utilizzando una morsa per pressare contro il lamierino un blocco di ottone fresato a disegno presso l’officina di un amico; i respingenti nacquero da chiodi saldati di testa ad L’Hobby della Scienza e della Tecnica 15 un rettangolino di ottone, col molleggio assicurato da una molla di una biro usata; i pantografi li feci utilizzando una piattina di ottone da 2x1 mm per il telaio di base, tubo di ottone da 1,5 mm di Ø per la base ruotante dei bracci inferiori, filo di alpacca da 0,5 mm di Ø per il resto, tubo da 2 mm per la pompa di sollevamento, filo d’acciaio da 0,2 mm per le molle e filo di ottone da 1 mm per lo strisciante. Oggi quei pantografi verrebbero considerati grossolani (per la difficoltà di effettuare circa 20 saldature contigue su pezzi microscopici) ma credo abbiano il primato di Vista frontale MODELLISMO Ferri Comunicazione VERONA - 3/4 marzo 2012 aver anticipato l’industria per l’innalzamento e abbassamento a distanza: il pistone che, come al vero, mette in tensione le molle, all’interno della pompa era infatti mosso da una leva comandata dall’eccentrico di un relè rotativo Finder a 12 volt per impianti domestici (con un primo impulso il pantografo si alzava a metà (per linea bassa), col secondo raggiungeva la massima elevazione, col terzo ritornava a metà e col quarto si posizionava a riposo); in questo modo lo si poteva comandare a distanza con un pulsante o con due contatti posti a distanza ravvicinata fra le rotaie di un binario del Deposito Locomotive. Quanto descritto è valido per l’ALe660; chi desidera la ALe540 non ha che da incollare o saldare sulle fiancate due fili di metallo ad imitazione delle modanature che racchiudevano la fascia rossa che correva lungo tutta la carrozzeria porte escluse. Per la verniciatura usare il castano e isabella nonché il rosso segnali per la fascia dei musetti e quella eventuale laterale. elettroexpo Respingenti 46a fiera dell’elettronica www.elettroexpo.it Giorgio Di Modica Grate Model Expo Italy Tetto 8a fiera del modellismo Dima in alluminio www.modelexpoitaly.it 16 Carrello L’Hobby della Scienza e della Tecnica www.veronafiere.it - [email protected] INFORMATICA INFORMATICA BASIC Il test di un programma può essere usato per mostrare la presenza di bug, ma mai per mostrare la loro assenza. B en oltre 2500 sono i linguaggi di programmazione oggi esistenti. Ognuno dotato di un lessico, una sintassi e una semantica propria e tali da rispettare il modello computazionale di Turing completo (1936) dal nome di Alan Mathison Turing (1912-1954) uno dei padri dell’informatica. Tra quelli storici si menzionano il FORTRAN [FORmula TRANslation, 1957 di John Warner Backus (19242007)], l’AlGOL [ALGorithmic Language, 1958 da un comitato di informatici statunitensi ed europei], il LISP [LISt Processor, 1958 di John McCarthy], il COBOL [COmmon Business Oriented Language, 1959 con un ruolo primario nello sviluppo e programmazione di Grace Murray Hopper (1906-1992)], il PASCAL [così chiamato in onore di Blaise Pascal (1623-1662) da Structured Programming (1972) di Edsger Wybe Dijkstra (1930-2002) inventore della prima macchina calcolatrice automatica, 1970 di Niklaus Wirth], il C [1972, di Dennis MacAlistair Ritchie (1941 - 2011) e Brian Wilson Kernigham] e il BASIC. Il BASIC, acronimo inglese di Beginner’s All-purpose Symbolic Instruction Code (codice di istruzioni simboliche di uso generale per principianti) è uno dei più diffusi e maggiormente noti linguaggi di programmazione ad alto livello sviluppato da John George Kemeny (János György Kemény 1926-1992), che lavorò al Progetto Manhattan (1945) e fu assistente di Albert Einstein (1879-1955) nel 1948-1949, e Thomas Eugene Kurtz, proveniente dalla Princeton University, nel 1964 presso l’università di Dartmouth (New Hampshire, USA) dove le due 18 I professori Thomas Eugene Kurtz e John George Kemeny co-ideatori del linguaggio BASIC (Dartmouth University) personalità si incontrarono nel 1956. Da questa prima apparizione ad oggi numerose sono state le versioni, varianti e/o dialetti (oltre 200) e per indicare quello originario esso viene identificato come Dartmouth BASIC. Primitivi tentativi senza successo vennero effettuati da Kemeny e Kurtz dal 1956 con il DARtmouth SIMplified COde (DARSIMCO, 1956) e il Dartmouth Oversimplified Programming Experiment (DOPE, 1962) dai quali scaturì il linguaggio BASIC il cui primo programma venne eseguito il 1° maggio 1964 su di un calcolatore della General Electric GE-200 series mainframe dell’università di Dartmouth. L’Hobby della Scienza e della Tecnica A Manual for BASIC, the elementary algebraic language designed for use with the Dartmouth Time Sharing System (1 ottobre 1964) il manuale di riferimento del primo BASIC Screenshot del GW-BASIC Compendio istruzioni GW-BASIC (Olivetti, 1986) Una tra le più note versioni di questo linguaggio è il Microsoft BASIC, sviluppato da William Henry “Bill” Gates III, Monte Davidoff e Paul Gardner Allen inizialmente chiamato Altair Basic (nel 1975 per il primo “personal computer” della storia l’Altair 8800 della Micro Instrumentation and Telemetry Systems MITS), divenuto poi Microsoft BASICA (o Advanced BASIC), successore dei IBM Cassette BASIC o BASIC C e IBM Disk BASIC o BASIC D, dal 1981 per i Personal Computer PC con Sistema Operativo MS-DOS (MicroSoft - Disk Operating System) dell’International Business Machine IBM (fondata nel 1889 con sede ad Armonk, New York USA). Seguì il GW-BASIC che non richiedeva il BIOS originale IBM residente nella ROM per poter funzionare, come nelle precedenti versioni di BASIC, ed era per PC IBM compatibili. Il BIOS, Basic Input/Output System, è il programma (residente nella ROM Read Only Memory) che il microprocessore usa per inizializzare il PC appena si accende ed è anche responsabile per la comunicazione tra il Sistema Operativo e le periferiche di input e output (come hard disk, scheda video, scheda audio, tastiera, mouse, etc.). L’Hobby della Scienza e della Tecnica 19 Sul significato del nome GW-BASIC vi sono varie interpretazioni. Ufficialmente le lettere GW indicherebbero Graphics & Windows sottolineando le potenzialità grafiche estese rispetto alle precedenti versioni. Ma GW indicherebbero anche le iniziali di Greg Whitten, l’informatico dipendente della Microsoft che ha maggiormente contribuito allo sviluppo degli standard di tale linguaggio. Non mancano altri significati come: Gee Whiz (un’esclamazione, tipo “perbacco”, per le numerose istruzioni grafiche in 2D contenute nel linguaggio) oppure le iniziali di Gates & Whitten. Dato che tutte le versioni del BASIC sino ad allora realizzate erano interpretate, nel 1982 la Microsoft (fondata nel 1975 con sede a Redmond, Washington USA) sviluppò per i PC IBM il programma BASCOM (BASic COMpiler), il primo e uno dei più potenti compilatori per il BASIC. In informatica per compilatore si intende un programma che traduce le istruzioni scritte in un determinato linguaggio di programmazione ad alto livello (codice sorgente) in istruzioni di linguaggio macchina o di basso livello (codice oggetto) mentre per interprete quel programma capace di eseguire direttamente il codice sorgente senza preventiva compilazione dello INFORMATICA INFORMATICA stesso eseguendo le istruzioni nel linguaggio di programmazione utilizzato traducendole di volta in volta in linguaggio macchina. Il termine compilatore venne coniato dalla statunitense Grace Murray Hopper nel 1951, allora alla divisione UNIVAC (UNIVersal Automatic Computer) della Remington Rand, per descrivere il suo primo programma traduttore. La stessa Murray Hopper, pioniera della programmazione informatica nonché ufficiale di Marina congedatasi ammiraglio nel 1986, diffuse anche il termine bug per indicare un malfunzionamento di un computer quando nel 1947 una falena venne letteralmente trovata e rimossa tra i circuiti di un computer Harvard Mark II a cui stava lavorando. Lo sviluppo del BASIC proseguì con Quick BASIC (dal 1985 all’ultima versione 4.5 del 1988 non richiedeva numeri di riga, integrava una IDE di sviluppo codice e poteva compilare i programmi), QBASIC (una versione ridotta del precedente e solo programma interprete), Quick BASIC Extended (o Microsoft Basic Professional Development System PDS o BASIC PDS, ultima versione 7.1 del 1990) e Visual BASIC (dal 1991 sino alla versione 6 del 2006). Screenshot per Quick BASIC Screenshot per QBASIC Screenshot per Quick BASIC Extended o PDS Altre versioni BASIC furono il Tiny BASIC scritto da Dennis Allison, la MBASIC della Microsoft per il sistema operativo CP/M (Control Program for Microcomputers di Gary Kildall), l’Applesoft BASIC (successore dell’Integer BASIC) per l’Apple II, l’Atari BASIC, BBC BASIC e Amiga BASIC per i computer Commodore serie Amiga. Degna di nota quella prodotta dalla Borland (fondata nel 1983 con sede ad Austin, Texas USA) che nel 1988 rilasciò il Turbo BASIC (come versione compilata del linguaggio) ideato da Robert ‘Bob’ Zale che ancora oggi lo pubblica, ulteriormente esteso, con il nome di Power BASIC. Screenshot per Turbo BASIC 20 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Screenshot per Power BASIC Inoltre, abbiamo il True BASIC, diretto discendente del Dartmouth BASIC pubblicato dalla società fondata dallo stesso Kurtz, Real BASIC (originariamente Cross BASIC di Andrew Barry) linguaggio multipiattaforma che può compilare eseguibili per Mac OSX, Windows e Linus, GAMBAS (acronimo ricorsivo di Gambas Almost Means BASIC) un dialetto opensource per Linux nato nel 1999 e sviluppato da Benoît Minisini e Free BASIC un progetto opensource compatibile con il Quick BASIC. Il linguaggio BASIC, originariamente compilato, successivamente interpretato e oggi anche ibrido, di uso generale, di facile uso ai non addetti ai lavori, rapido, potente, multipiattaforma, inizialmente con ambiente di sviluppo integrato (Integrated Development Environment IDE) per lo sviluppo del codice a riga di comando (prima generazione dei dialetti BASIC: GW-BASIC) oggi evoluto con i nuovi paradigmi di programmazione strutturata (seconda generazione dei dialetti BASIC: Quick BASIC, Turbo BASIC) e orientata agli oggetti (terza generazione dei dialetti BASIC: Visual BASIC, Real BASIC e GAMBAS). ACQUARIOFILIA & MICROSCOPIA E’ uscito a febbraio il nuovo libro del biologo e divulgatore scientifico Maurizio Gazzaniga. Il volume dal titolo “Acquario Segreto” è dedicato al mondo dell’acquario o per essere più precisi alle tante specie che popolano gli acquari d’acqua dolce e tropicali. Le 298 pagine a colori si rivolgono sia agli appassionati di acquariofilia che ai microscopisti intenzionati ad osservare il mondo nascosto in un acquario. Info Acquario Segreto Autore: Maurizio Gazzaniga Editore: Gruppo Editoriale Castel Negrino Prezzo: 29,00 euro EAN: 9788889662762 L’Hobby della Scienza e della Tecnica (M.R.) 21 Per saperne di più Gottfried Byron S., Programmare in BASIC, ETAS Milano 2ª ed. 1984 Lien David A., The Basic Handbook. Encyclopedia of the BASIC Computer Language, Compusoft Publishing, 3ª ed. 1986 http://basicprogramming.org/ tutto sulla programmazione in BASIC www.opentraining.it/visual-basic-2010.aspx Corso video in Visual Basic di Andrea Martelli Michele T. Mazzucato MINERALOGIA Granato Almandino - Passo del Rombo (Bolzano) I GRANATI Struttura del tetraedro. Al centro l’atomo di Silicio legato a 4 atomi di Ossigeno Struttura del nesosilicato. Notare come i singoli tetraedri sono isolati e collegati tra loro unicamente dai vari cationi interstiziali (pallini grigi) La formula chimica generica di un granato si può schematizzare come segue: X3Y2(SiO4)3 dove X è un catione bivalente (Ca2+ , Mg2+, Fe2+ , Mn2+) mentre Y è un catione trivalente (Al3+ , Fe3+ , Cr3+) C on il termine granato si indica genericamente un gruppo di minerali appartenenti alla grande famiglia dei silicati ed in particolar modo dei nesosilicati. La parola granato deriva dal latino “granatus” (grano o frumento) e molto probabilmente è legata anche al termine “malum granatum” (melograno) caratterizzato dall’avere frutti colmi di chicchi rossi appunto simili ai cristalli di granato. Ritornando ai silicati abbiamo sopraddetto che i granati fanno parte di questa grande famiglia mineralogica ed ora daremo un breve accenno alla configurazione dei nesosilicati. I nesosilicati possiedono una struttura cristallina co- Da questo si può facilmente comprendere come al variare dei vari elementi sopraccitati si possono originare differenti varietà di granati. stituita da una combinazione di tetraedri isolati, la cui unità minima è formata dal gruppo (SiO4)4- e dove, nella struttura, nessun vertice è in comune. I quattro atomi di ossigeno sono legati al silicio in modo tale da formare una perfetta struttura tetraedrica alla quale si possono poi unire i vari cationi metallici come Fe, Al, Ca, Cr, Mg, Mn. minerale che avrà comunque un impacchettamento atomico di solito molto compatto, determinando così pesi specifici elevati e durezze decisamente apprezzabili. Granato Almandino - Madagascar Nell’organizzazione cristallina di un granato i singoli tetraedri sono uniti tra loro tramite i legami ionici dei cationi interstiziali presenti nell’insieme, cationi che determineranno la struttura finale del 22 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Essenzialmente si possono distinguere due categorie di granati a seconda dell’elemento sempre presente nella formula: I granati Alluminosi : - Almandino - Piropo - Rodolite - Spessartina I granati Calcici : - Andradite - Demantoide - Grossularia - Hessonite - Melanite - Topazolite - Tsavorite - Uvarovite Granati Alluminosi. Questa serie viene anche denominata piralspite, acronimo formato dalle lettere presenti nei nomi dei quattro granati. Granati Calcici. Anche questa serie ha il suo acronimo : ugrandite. L’Hobby della Scienza e della Tecnica 23 Granato Andradite Var. Demantoide Val Malenco (Sondrio) MINERALOGIA granati Alluminosi granati CALCICI Granato almandino Granato Piropo Granato spessartina Granato ANDRADITE Fe3Al2(SiO4)3 Colore : da rosso scuro a rosso-marroncino Durezza : 7 – 7,5 Densità : 4,3 g/cm3 Ambiente geologico di formazione : è tra i granati più comuni, rinvenuto nella maggior parte dei casi in rocce metamorfiche (scisti micacei oppure gneiss), ma anche in rocce filoniane di origine pegmatitica. Cristalli – Località : quando ben formati sono dodecaedrici o icositetraedrici, possono raggiungere addirittura dimensioni pluridecimetriche. Si possono rinvenire anche come granuli arrotondati o in forma massiva. In Italia le località più tipiche sono quelle dei micascisti del Passo del Rombo (Bolzano), e delle rocce pegmatitiche della Val Codera (Sondrio). Le località estere più rinomate, anche per il ritrovamento di gemme da taglio (di basso valore) sono quelle dello Sri Lanka , Brasile e Madagascar. (foto di pagina 22) Mg3Al2(SiO4)3 Colore : rosso, arancione, rosso-violaceo, rosa Durezza : 7,5 Densità : 3,7 g/cm3 Ambiente geologico di formazione : prevalentemente in rocce ignee ultrabasiche (con contenuto in silice molto basso e di colore scuro), come ad esempio le peridotiti e le eclogiti. Cristalli – Località : rombododecaedrici o icositetraedrici. I cristalli più belli provengono da Sud Africa e Boemia e, quando sono privi di inclusioni, sono ottime gemme da taglio. Mn3Al2(SiO4)3 Colore : da arancione a rosso arancio fino a rosso intenso. Durezza : 6,5 – 7,5 Densità : 4,2 g/cm3 Ambiente geologico di formazione : Si trova essenzialmente in rocce pegmatitiche e granitiche, ma anche in rocce metamorfosate. Cristalli - Località : rombododecaedrici o icositetraedrici. Il suo nome deriva dalla località bavarese di Spessart dove è stato scoperto per la prima volta. In Italia sono molto rinomati e ricercati dai collezionisti i cristalli di spessartina rinvenuti nei filoni pegmatitici dell’Isola d’Elba. Per il resto del mondo i migliori esemplari anche da taglio provengono da Namibia, Mozambico e Tanzania. Ottimi esemplari da collezione ricchi di cristalli ben formati, associati ad ortoclasio e quarzo, provengono dalle località cinesi nella provincia del Fujian. Ca3Fe2(SiO4)3 Colore : da giallo – gialloverde a verde smeraldino – verde scuro – fino a nero a seconda della sua varietà Durezza: 6,7 - 7 Densità : 3,8 g/cm3 Ambiente geologico di formazione : E’ il granato più comune, tipico di rocce denominate Skarn, (ex roccia sedimentaria, ricca di calcare, metamorfosata per contatto da un magma che la intrude), anche in scisti cloritici e serpentinosi, oppure in rocce ignee alcaline (ricche di sodio e potassio). Tutte le seguenti varietà di Andradite si formano in questi ambienti geologici. Granato Piropo Var. Rodolite (Mg,Fe)3Al2(SiO4)3 Colore : rosso-violaceo Durezza: 7-7,5 Densità : 3,8 g/cm3 Cristalli - Località : è un granato con composizione intermedia tra l’ Almandino e il Piropo con tracce di manganese e vanadio. Si rinviene in particolar modo nelle antiche rocce metamorfiche tra Tanzania e Granato Spessartina con quarzo Cina Kenya. I cristalli più limpidi e con la classica colorazione “rosso rododendro” sono particolarmente apprezzati dai tagliatori di pietre che ne ricavano ottime gemme, anche da collezione. Granato ANDRADITE Var. Demantoide Ca3Fe2(SiO4)3 Colore : verde smeraldino Durezza: 7 – 7,5 Densità : 3,8 g/cm3 Cristalli – Località : cristalli rombododecaedrici in rocce metamorfiche scistoseserpentinose, spesso legate a giacimenti amiantiferi. Rinomati in tutto il mondo i granati demantoidi provenienti dalla Val Malenco (Sondrio) in particolar modo come esemplari da collezione e anche come gemme da taglio (più rare). I monti Urali, invece, rappresentano una delle fonti principali per i cristalli da taglio. (foto di pagina 23) Granato ANDRADITE Var. Melanite Granato ANDRADITE Var. Topazolite Ca,Fe,Ti (SiO4)3 Colore : nero Durezza : 6,5 – 7,5 Densità : 3,7 – 4 g/cm3 Cristalli – Località : il colore nero dei suoi cristalli, di solito ben formati con abito rombododecaedrico, è dovuto alla presenza di titanio nel reticolo cristallino (solitamente circa 5% di TiO2 – fino ad un massimo di 11,5 %) Le località italiane classiche dove si possono rinvenire cristalli di questa varietà di andradite nera sono quelle legate al Monte Somma (Vesuvio) e alla cava del Montenero (Viterbo). All’estero sono stati rinvenuti ottimi esemplari in molteplici nazioni, ad esempio in Kazakistan, Mali e Messico. Ca3Fe23+(SiO4)3 Colore : in varie sfumature giallo-verdi e giallo-dorate Durezza : 6,5 – 7 Densità : 3,7 g/cm3 Cristalli – Località : perfetti cristalli rombododecaedrici rinvenuti anche in Italia in diverse località della Valle d’Aosta, Valli di Lanzo e Susa (Piemonte). In Madagascar recentemente sono stati scoperti ottimi cristalli, anche da taglio, nello stesso giacimento dei granati demantoidi (Tetezembato). Granato Andradite Var. Melanite Kazakistan vedi articolo sul demantoide 24 rivista n° L’Hobby della Scienza e della Tecnica Granato Spessartina su ortoclasio Isola d’Elba 23 - 2011 MINERALOGIA L’Hobby della Scienza e della Tecnica 25 MINERALOGIA granati CALCICI SCIENZA & NATURA EXPO Granato GROSSULARIA Ca3Al2(SiO4)3 Colore : da arancione a rosso-arancio – anche incolore Durezza : 6,5 - 7 Densità : 3,6 g/cm3 Ambiente geologico di formazione : rocce metamorfosate. Cristalli : dodecaedrici o trapezoedrici, anche in masse compatte o granulari. Con le sue varietà : Granato Grossularia Var. Hessonite Jeffrey Mine (Canada) Granato GROSSULARIA Var. Hessonite Granato GROSSULARIA Var. Tsavorite Granato GROSSULARIA Var. Uvarovite Ca3Al2(SiO4)3 Colore : arancione più o meno intenso a seconda dell’esigua percentuale di ferro che contiene. Durezza : 7 Densità : 3,6 g/cm3 Cristalli e Località : Molto famose le hessoniti della località canadese di Jeffrey Mine (Quebec) sia per il colore che per la trasparenza dei cristalli, anche centimetrici. In Italia sono state trovate bellissime cristallizzazioni di questi granati in particolar modo in Val d’Aosta, Liguria ed in Piemonte (Val d’Ala – Valli di Lanzo) Ca3Al2(SiO4)3 Colore : verde più o meno intenso dovuto al contenuto di vanadio e cromo Durezza : 7 – 7,5 Densità : 3,6 g/cm3 Cristalli e Località : Il suo nome deriva dalla località del primo ritrovamento in Tanzania, nei pressi del parco nazionale keniano di Tsavo. Kenya e Tanzania sono per il momento gli unici stati in cui è possibile rinvenire questa particolarissima varietà di granato verde anche in cristalli pluricentimetrici e gemmosi. Ca3Cr2(SiO4)3 Colore : verde , verde-smeraldino , verde-nerastro Durezza : 6,5 -7,5 Densità : 3,8 g/cm3 Ambiente geologico di formazione : alterazione idrotermale di serpentiniti ricche di cromite, oppure nel metamorfismo di skarn. Cristalli – Località : dodecaedrici e trapezoedrici. Rinvenuto per la prima volta (1832) nella miniera di Saranovskoe nei pressi del villaggio di Sarany, Monti Urali, (Russia), da dove continuano ad essere estratti esemplari da collezione molto belli. Da segnalare anche cristalli di Uvarovite finlandese legati al giacimento di rame e zinco di Outokupu. Granato Grossularia Var. Tsavorite Tanzania Granato Grossularia Var. Hessonite Val di Susa (Piemonte) 26 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Davide Viale Granato Grossularia Var. Uvarovite Sarany (Russia) 5 a FIERA della scienza della tecnica delle scienze naturali degli strumenti scientifici 31 MARZO 1° APRILE 2012 Parco Esposizioni Novegro Milano Linate Aeroporto ✈ www.parcoesposizioninovegro.it MINERALOGIA Mostra Scambio di Minerali e Micromounts a Lanzada (so) E.D. ELETTRONICA DIDATTICA Mineralogia RICHIEDI IL CATALOGO GRATUITO Visita il sito www.cliped.it Microscopi stereoscopici Anche quest’anno avrà luogo a Lanzada ( Valmalenco sopra Sondrio) la Mostra Scambio di Minerali e Micromounts. Apertura nella giornata di sabato 25 agosto (ore 9 per gli espositori e dalle 14 per il pubblico). Salvo breve pausa cena dalle 19 alle 20.30, rimarrà aperta sino alle 23. La domenica 26 l’accesso al pubblico è dalle 9 alle 15.30 Lanzada è il punto centrale di un’area alpina che ha dato oltre 270 specie di minerali (Valmalenco), 460 nell’intero territorio provinciale. Famosa per il rinvenimento di splendidi campioni di demantoide e quarzi spettacolari, ha dato anche alla scienza minerali rarissimi e in alcuni casi unici come la Mckelveyite-(Y)2M. Diversi campioni di minerali rinvenuti oggi nelle miniere di talco di Tornadri (Lanzada) si presentano come nuovi e sono attualmente in fase di studio. La Val Chiavenna, oltre alle acquemarine e spessartine di particolare bellezza, ha dato alla scienza la Sigismundite oggi denominata dall’IMA “arrojadite(Ba,Fe)”. Non è da dimenticare neppure l’Alta Valle, con l’arsenico nativo dello Stabiello (Sondalo) e i rari minerali associati, come la Kermesite, e i recenti bei rinvenimenti di gismondina e di zeoliti varie della Val Zebrù e Val di Cedèc. La Mostra Scambio di Lanzada è nata per iniziativa dell’Istituto Valtellinese di Mineralogia “Fulvio Grazioli”, con il patrocinio del Comune di Lanzada. Negli anni ‘50 lì a Lanzada si incontravano durante l’estate cercatori di minerali provenienti da varie parti d’Italia, per ricerche e per godere dello scenario fantastico offerto dai ghiacciai del Disgrazia e del Bernina. Il punto d’incontro era la piazzetta di Campo Franscia, di fronte al ristorante Edelweiss. Parlavano di avventure e ritrovamenti, effettuavano scambi e interrogavano i minatori del luogo alla ricerca del demantoide o del quarzo spettacolare. Un piacevole ricordo che si è voluto ravvivare con questa mostra, consentendo agli appassionati una più ampia visualizzazione di campioni di scambio. E’ un appuntamento dunque da non perdere, visto anche lo scenario delle montagne e la cucina locale che offre diverse gustose specialità. Microscopio Stereo ingrandimenti 20x Microscopio Stereo ingrandimenti 20x Ideale per osservare insetti, minerali. Adatto per saldature, microelettronica, e lavori di precisione. Elevato rapporto qualità-prezzo. Lenti in vetro e illuminazione. Distanza di lavoro: 70mm Oculare: 10x Obiettivo: 2x L’inclinazione a 45° rende più comoda la posizione dell’osservatore. Ottimo per ogni oggetto tridimensionale. Lenti in vetro e struttura in metallo. Illuminazione. Oculare: 10x Obiettivo: 2x Distanza di lavoro: 70mm Cod. OT0304 E 65,00 Demantoide dello Sferlùn Testa rotante a 360°. Regolazione diottrica dell’oculare e della distanza interpupillare. Attacco per macchina fotografica e telecamera. Campo di osservazione: 5,5-23mm Distanza di lavoro: 85mm Cod. OT0268 E 590,00 Cod. OT0361 E 70,00 Microscopio portatile con illuminatore e reticolo di misurazione Microscopio portatile per veloci e precise misurazioni, particolarmente indicato nei settori tessile, grafico e meccanico. Messa a fuoco sull’oculare e correzione verticale. Completo di illuminatore laterale a penna funzionante a batteria, che può essere facilmente rimosso. Il supporto in metallo è aperto nella parte bassa per permettere eventuali manipolazioni dell’oggetto in visione. ► Microscopio 20x (cod. OT0326) Reticolo graduato 0,1mm Campo d’osservazione 6mm ► Microscopio 40x (cod. OT0327) Reticolo graduato 0,05mm Campo d’osservazione 3mm ► Microscopio 60x (cod. OT0328) Ingrandimenti Reticolo graduato 0,02mm Campo d’osservazione 2mm ► Microscopio 100x (cod. OT0274) Reticolo graduato 0,01mm Campo d’osservazione 1mm 20x 40x 60x 100x Reticolo graduato 0,1mm 0,05mm 0,02mm 0,01mm Codice OT0326 OT0327 OT0328 OT0274 Prezzo Euro 110,00 110,00 110,00 110,00 Telecamere per microscopi Telecamera uscita PC Quarzo geminato del Giappone del Dosso dei Cristalli Telecamere adatte per essere utilizzate con microscopi sia stereoscopici sia biologici. Sono adatte alla maggior parte dei microscopi in commercio e sono fornite di adattatori. In base al modello di telecamera scelto è possibile avere un’uscita video (TV) oppure un’uscita su PC. USB2 uscita PC uscita Video Telecamera per microscopio (Foto e Filmati) ► Mod. 1,3 Mega E 200,00 Uscita USB2.0 Massima risoluzione 1280 x 1024 ► Mod. 3,1 Mega E 300,00 Massima risoluzione 2048 x 1536 ► Mod. 5,0 Mega E 500,00 Massima risoluzione 2592 x 1944 Uscita USB2.0 Antonio Costa Uscita USB2.0 28 Microscopio Stereo Trinoculare a 45° con zoom e illuminatore ingrandimenti 20x Spese postali 5,00 L’Hobby della Scienza e della Tecnica E.D. Elettronica Didattica C.P. 87 - 23898 Imbersago (LC) Ordine minimo e 50,00 ATTREZZATURE PER HOBBY TECNICI E SCIENTIFICI VENDITA PER CORRISPONDENZA Telecamera uscita VIDEO Telecamera per microscopio, permette di vedere su un semplice video (televisione) le immagini acquisite dal microscopio ► Mod. Uscita video AV E 150,00 sistema PAL 628 X 582 Pagamento in contrassegno Tel / Fax: 039.9920107 [email protected] INFORMATICA EVENTI LA TABELLA DI MENDELEEV La tabella di Mendeleev Questa volta, per continuare a sviluppare il tema del software libero, voglio proporvi un programma sulla tabella di Mendeleev, presentata sul numero scorso da un bell’articolo di Michele Mazzucato, a cui rimando per gli elementi teorici dell’argomento. Molto rapidamente comunque ricordo altre possibilità: ► si possono rappresentare gli elementi raggruppati in una tavola degli isotopi ► esiste un calcolatore molecolare che permette di cimentarsi nella “costruzione” di nuove molecole e/o nella verifica delle nostre formule. Esistono ancora molte possibilità che ovviamente non è possibile esporre completamente in questa sede, comunque è possibile scaricare dal web un manuale molto completo, sempre gratuito, che permette di utilizzare questo valido strumento al meglio. docs.kde.org/stable/en/ kdeedu/kalzium/index.html Nuova sezione espositiva dedicata all’evoluzione del sistema energetico Al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano Sabato 31 marzo e domenica 1 aprile verrà inaugurata e aperta al pubblico la nuova sezione espositiva dedicata all’evoluzione del sistema energetico. Attraverso postazioni interattive, attività pratiche e laboratori di piccoli gruppi i visitatori avranno la possibilità di confrontarsi con temi che ci riguardano direttamente. Le fonti di energia, il risparmio energetico, la distribuzione e l’accumulo di energia sono alcuni degli argomenti proposti da questa nuova sezione. Inoltre, nelle stesse date, riaprirà rinnovato il “laboratorio interattivo “i.lab Energia & Ambiente.” Info: Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci via San Vittore 21 - 20123 Milano http://www.museoscienza.org/ Mostra scambio Modena il 14 Aprile 2012 “Micromotorismo d’Epoca e costruttori amatoriali” E’ in programma a Modena il 14 aprile 2012 la 12 edizione della mostra scambio Micromotorismo d’Epoca e costruttori amatoriali Memorial “Amato Prati”. La mostra si terrà preso la polisportiva Madonnina in via Amundsen, 90 a Modena con orario dalle 9.00 alle 16.00 (M.R.) vedi articolo sulla Tavola Periodica rivista n° 23 - 2011 Alberto Campiglio PETREFAKTA La mostra mercato dedicata Si tratta del programma Kalzium (http://edu.kde. org/kalzium). Questo programma permette di esplorare vari aspetti della classificazione degli elementi chimici, visualizzando la tabella in vari modi. Si possono avere diverse rappresentazioni; in quella tradizionale, le caselle possono essere colorate in vari modi e fornire diverse informazioni. al mondo dei fossili 24 e 25 Marzo 2012 a Stoccarda (D) 17ª edizione di PETREFAKTA, la mostra mercato riservata agli appassionati di fossili e paleontologia. L’evento si svolge vicino a Stoccarda nella regione tedesca del Baden – Wϋrttemberg. Gli espositori previsti sono circa 80, il numero dei visitatori delle edizioni passate ha raggiunto circa 1200. Info: 17ª Petrefakta Filderhalle Leinfelden – Echterdingen (D) 24 e 25 Marzo 2012 Ingresso sabato 10 - 18 domenica 11 – 17 [email protected] www.petrefakta.de 30 L’Hobby della Scienza e della Tecnica (M.R.) (M.R.) BUON APPETITO L’ALIMENTAZIONE IN TUTTI I SENSI Al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano fino al 24 giugno 2012 è possibile visitare la mostra interattiva BUON APPETITO. L’ALIMENTAZIONE IN TUTTI I SENSI. L’evento è rivolto in particolare ai giovani ed alle famiglie. (M.R.) Nello scorso numero di questa rivista è stato pubblicato un articolo di approfondimento. info: Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” Via San Vittore, 21 Milano http://www.museoscienza.org Ingresso alla mostra: da martedì a venerdì ore 9.30 – 17.00, sabato e festivi ore 9.30 – 18.30 Durata della mostra: dal 16 ottobre 2011 al 24 giugno 2012 L’Hobby della Scienza e della Tecnica 31 Eventi Eventi TANTE ATTIVITA’ SCIENTIFICHE PER TUTTI a Brescia e dintorni Ecco un elenco, senza la pretesa di esaustivi, delle attività in programma nei prossimi mesi. MARZO - IL MESE DELL’ACQUA Dedicato alle scuole il “Mese dell’acqua”. Una serie di laboratori hanno per tema “l’acqua” con tanti esperimenti coinvolgenti e osservazioni di microrganismi acquatici al Museo di scienze naturali di Brescia. Sono previste anche visite alla Fonte di Mompiano. RICONOSCERE ALBERI E ARBUSTI Mercoledì 14 Marzo, alle ore 20.45, al Museo di scienze naturali di Brescia, inizieranno le lezioni teoriche del corso sul tema “Riconoscere alberi e arbusti”. L’iniziativa ha come obiettivi il riconoscimento degli alberi e degli arbusti spontanei del territorio bresciano e la realizzazione di un erbario da parte di ciascun partecipante. Il corso è organizzato dall’Associazione amici dei parchi e delle riserve naturali in collaborazione con il Centro studi e ricerche Serafino Zani. Le lezioni saranno condotte da Livio Pagliari. Il corso comprende tre escursioni e altre due lezioni teoriche. Quota di iscrizione: 30 euro (15 euro per i soci dell’Associazione amici dei parchi, Unione Astrofili Bresciani, CTS). Iscrizioni presso il CTS di via A. Diaz 18A, a Brescia. MEETING BRESCIANO DI ASTRONOMIA PRATICA Sabato 2 marzo, alle ore 15, al Museo di scienze naturali di Brescia, si svolgerà l’annuale Meeting provinciale di astronomia pratica. Ne sono promotori l’Unione Astrofili Bresciani e l’Osservatorio astronomico Serafino Zani. L’elenco degli interventi sarà disponibile qualche giorno prima dell’evento nel sito www.astrofilibresciani.it 32 IMPARA AD USARE IL TUO TELESCOPIO Ogni giovedì a partire dall’1 marzo, alle ore 20.30, avrà luogo al Museo di scienze naturali di Brescia l’annuale corso sul tema “Impara ad usare il tuo telescopio”. Ne sono promotori il Centro studi e ricerche Serafino Zani e l’Unione Astrofili Bresciani. Il programma delle lezioni è il seguente: Il telescopio questo sconosciuto: breve descrizione dello strumento; Lo stazionamento di un telescopio: come fare e perché; Centratura delle ottiche. Utilizzo dei cerchi graduati; esperienze pratiche di puntamento dei corpi celesti e breve cenno sul riconoscimento delle costellazioni. Sono infine previste alcune lezioni pratiche al Planetario di Lumezzane e all’Osservatorio Serafino Zani. ASTRONOMIA IN FAMIGLIA Domenica 3 marzo, alle ore 15.30, al Museo di scienze naturali di Brescia, è in programma l’appuntamento con “Astronomia in famiglia”; una serie di attività ludiche sulla scienza del cielo. La partecipazione è libera e gratuita. Gli appuntamenti per i giovanissimi sono segnalati nel sito www.museogiovanissimi.it seggiata verso la cava di Mompiano e il fiume Garza; ore 15, visita alla Fonte di Mompiano e agli alberi del giardino (via Fontane 48); ore 16, info-point “Casa della natura”, via Resolino 4, apertura della “Ludoteca di scienza attraente” e osservazioni al microscopio. La partecipazione a tutte le attività è libera e gratuita. Gli appuntamenti per i giovanissimi sono segnalati nel sito www.museogiovanissimi.it CORSO DI FOTOGRAFIA ASTRONOMICA Ogni giovedì di maggio, alle ore 20.30, avrà luogo presso il Museo di scienze naturali di Brescia la prima edizione del corso di fotografia astronomica. Sono inoltre previste alcune lezioni pratiche all’Osservatorio Serafino Zani. Il corso è a cura del Centro studi e ricerche Serafino Zani e dell’Unione Astrofili Bresciani (www.astrofilibresciani. it) i quali organizzano a fine luglio anche l’annuale stage astronomico all’Osservatorio di Lumezzane. (M.R.) Info: • Centro Studi e Ricerche Serafino Zani via Bosca 24, 25066 Lumezzane Gazzolo – Brescia • U.A.B. - Indirizzo: Traversa XII, 172, Villaggio Sereno, 25125 Brescia http://www.astrofilibresciani.it/ w w w. m i n e r a l b i j o u . i t Minerali Ambre baltiche PIETRE DURE Domenica 18 marzo, alle ore 16, al Planetario di Lumezzane, in via Mazzini 92, avrà luogo la proiezione “Le favole del cielo” in occasione della Giornata dei Planetari. La prenotazione è obbligatoria, ingresso gratuito. Le attività del Planetario sono segnalate nel sito www.museodellecostellazioni.it SCIENZA VIVA NELLA VALLE DI MOMPIANO Sabato 31 marzo si svolgerà a Brescia la manifestazione “Scienza Viva nella Valle di Mompiano” a cura del Coordinamento gruppi scientifici bresciani. Il programma è il seguente: ore 14.15, via Resolino 4, inizio della pas- L’Hobby della Scienza e della Tecnica [email protected] L’Hobby della Scienza e della Tecnica 33 Vercelli - Italy Novità Blu Nautilus ● E.D. Elettronica Didattica ● Sandit propongono MOSTRA AL MUSEO CIVICO DI ZOOLOGIA DI ROMA CONCORSO PRATICO ELETTRONICA « SIAMO TUTTI INVENTORI » REALIZZAZIONE DI PROGETTI INNOVATIVI DI ELETTRONICA MECCATRONICA, DOMOTICA, RADIOTRASMISSIONI, APPLICAZIONI ENERGIE ALTERNATIVE Il concorso ha l’obbiettivo di stimolare la realizzazione pratica dei progetti per consentire agli appassionati di mostrare e condividere i propri prototipi in un ambiente adatto a valorizzarli. Non solo una stesura teorica, ma oggetti concreti, costruiti e funzionanti. Il concorso è rivolto a tutti studenti, tecnici, appassionati ed hobbisti... I vincitori verranno premiati con : componenti elettronici, strumenti di misura, accessori per computer, attrezzi da laboratorio, libri, riviste, materiali di consumo. Una commissione di esperti nominata dagli organizzatori giudicherà i progetti migliori e più originali. La premiazione avverrà in occasione di “Expo ElEttronICa dI forlì” il 5 e 6 maggio 2012. Tutti i progetti saranno esposti durante lo svolgimento della manifestazione. Iscrizione ● La partecipazione è gratuita. Prevede la compilazione di una scheda con i dati del costruttore del prototipo e una breve descrizione del progetto. E’ inoltre possibile accompagnare la scheda con schemi ed immagini. Inviare a Blu Nautilus : [email protected] Consegna dei progetti ● La consegna dei progetti è prevista per venerdì 4 maggio dalle 14.00 alle 18.00. Ogni progetto consegnato dovrà essere riconoscibile con il titolo e il nome del progettista. per informazioni: Blu Nautilus E.D. Elettronica Didattica Sandit www.expoelettronica.it (sig.ra Erika Fontemaggi) Tel. 0541 53294 www.cliped.it (sig. Massimo Roncati) Tel. 039 9920107 www.sanditlibri.it (sig. Giancarmelo Moroni) Tel. 035 752755 “L’arte della Tassidermia Un mestiere al servizio della Natura” FINO AL 15 APRILE 2012 E’ possibile visitare fino al 15 aprile 2012 presso il Museo Civico di Zoologia di Roma la mostra dedicata alla tassidermia. L’evento mette in luce il ruolo del tassidermista in un museo: attraverso la sua professione e passione noi visitatori possiamo vedere esemplari di animali presentati in tutta la loro bellezza e precisione. Tanti musei in tutto il mondo hanno potuto conservare reperti importanti di animali, in alcuni casi ormai estinti, ed esporli ai visitatori grazie al lavoro di un tassidermista. Info: Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi, 18 - 00197 Roma (M.R.) [email protected] http://www.museodizoologia.it/ Cos’è la tassidermia Con il termine tassidermia si identifica la tecnica di preparazione degli animali per essere conservati. Un suo sinonimo è quello di imbalsamazione e, volendo essere precisi, non riguarda solo gli animali, ma anche gli esseri umani. E’ una professione di tipo artigianale e richiede specifiche competenze per poter presentare alla fine del lavoro esemplari da esporre nelle sale dei musei, il più possibile in condizioni “reali”. Spesso succede di osservare presso i musei di scienze naturali diorami con scene che sembrano vere. In Italia esiste anche un’associazione di categoria che raggruppa i tassidermisti di professione (http://www.atitassidermia.it/) Rifiuti & Termovalorizzazione I come ed i perché del recupero energetico dei rifiuti Un libro dedicato ad un argomento sempre attuale: I rifiuti e la loro trasformazione in energia. L’autore, Pierluigi Poggi, entra nell’argomento con un approccio tecnico, ma facile da capire. La lettura del libro potrà essere d’aiuto a tutti coloro che di fronte ai vari problemi di smaltimento dei rifiuti nel nostro paese, desidera capirci un po’ di più. Il tema, oltre ad essere di attualità, è lontano dall’essere risolto come ben dimostra la tabella di pagina 29 del libro. Vi sono indicati i metodi di smaltimento in uso in Europa: in Italia la percentuale di rifiuti solidi urbani che finiscono in incenerimento è al di sotto del 13%, in discarica arriva circa il 50% e alla voce altro il 37,90%. Il lettore potrà ben capire che le tecnologie a disposizione esistono, come mostrano i dati dei paesi virtuosi del Nord Europa. (M.R.) Info: “Rifiuti & Termovalorizzazione I come ed i perché del recupero energetico dei rifiuti” Euro 9,90 ISBN: 9788897599180 Editore: Sandit srl L’Hobby della Scienza e della Tecnica 35 SCIENZA Scienza Le ultime su Ricerca e Scienza Amore, sei premurosa come un ratto Resistenza all’HIV con un fattore genetico Un recente studio svolto da Mara Biasin (Immunologa del Dipartimento di Scienze Cliniche dell’Università di Milano) e Manuela Sironi (Istituto Scientifico IRCCS E. MEDEA), e coordinato da Mario Clerici (di Università degli Studi di Milano e Fondazione Don Gnocchi), ha chiarito alcuni dei fattori genetici in grado di conferire resistenza all’infezione da HIV. L’esposizione al virus dell’immunodeficienza umana (HIV), non risulta necessariamente in un’infezione produttiva. Esistono infatti soggetti, definiti HIV-esposti sieronegativi (HESN) che, nonostante ripetute esposizioni al virus, non siero convertono, né presentano i segni clinici della malattia. I fattori in grado di influenzare la suscettibilità all’infezione da HIV sono molteplici (fattori ambientali, esposizione a diverse varianti virali, fattori genetici e immunologici dell’ospite) e la loro caratterizzazione riveste un’enorme rilevanza nella messa a punto di terapie preventive contro l’infezione da HIV. Nello studio appena pubblicato su Journal of Immunology è stato scoperto che particolari varianti geniche del gene per il recettore Toll-Like receptor 3 (TLR3) sono molto più frequenti nei soggetti esposti e sieronegativi. TLR3 è attivato da RNA a doppio filamento, un intermedio universale della replicazione virale, e in particolare di HIV; i dati indicano anche che la variante di TLR3 che si concentra negli esposti sieronegativi permette l’attivazione di una risposta immune anti HIV molto più precoce e potente, che potrebbe essere in grado di impedire la replicazione del virus e dunque l’infezione. MolecularLab.it a Scienza e Natura Expo MolecularLab.it sarà presente con una mostra ed un proprio stand per far conoscere agli appassionati di tutte le età i suoi servizi e contenuti orientati sia per ricercatori ed universitari, che per chi ha una minor conoscenza approfondita di biologia molecolare o della scienza, ma che vuole avvicinarsi a questi argomenti. Con l’occasione presenterà al grande pubblico il progetto/ blog OMG! Science! con il quale alcuni ricercatori spiegano gli affascinanti fenomeni della scienza con un linguaggio irriverente. MolecularLab.it contribuirà all’evento anche con una mostra nel quale saranno presenti foto molecolari alta qualità provenienti da ricercatori di tutta Italia riguardanti soprattutto la microbiologia e l’embriologia, ma anche la bioinformatica e gli strumenti di ricerca in esperimenti di localizzazione proteica, confronto di culture cellulari, immunofluorescenze di tessuti ed altre tecniche applicate su un gran numero di soggetti. 36 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Empatia: l’abilità di capire ed immedesimarsi nello stato d’animo di qualcun altro. Di capire se qualcun altro soffre, se qualcun altro ha bisogno d’aiuto. Una cosa che abbiamo dentro tutti: dal bambino che piange per averne sentito un altro piangere allo sconcerto che ci prende quando un mendicante ci tende la mano, e cerchiamo di placare allungandogli qualche monetina. Questa caratteristica, che pareva distinguere la specie umana dalle altre, è stata poi osservata in animali a noi molto vicini, i primati. Ma a quanto pare, è evolutivamente più antica: anche i ratti provano empatia. Com’è che non ce l’aveva solo la mia prof di matematica? Se intrappolate un ratto in una gabbia molto piccola, non la prenderà tanto bene. I ratti sono bestioline dalla vocina acuta e dalla pazienza scarsa: inizierà a lanciare grida di panico ad una frequenza oltre la nostra soglia di udibilità. Mentre voi non sentirete nulla, questo basterà a mettere in allarme l’altro ratto che avrete posizionato all’esterno della prigione del primo amico. Quando un ratto incontra qualcosa che lo lascia perplesso, solitamente si immobilizza con grande nonchalance. E invece, sfidando il suo stesso istinto, il ratto libero – dopo un po’ di esplorazione - si metterà al lavoro per cercare di capire come liberare il compagno intrappolato! Risorse e Networking per le Life Sciences Questo è ancora più interessante se consideriamo che il ratto all’esterno non si sbatterà più di tanto nel tentativo di aprire la gabbia nel caso in cui questa fosse vuota o contenesse un pupazzo a forma di ratto (questo dimostra tre cose: che neanche i ratti si sbattono per niente; che i ratti non sono così scemi come potreste pensare; che però potrebbero esserlo alcuni ricercatori). Ciliegina sulla torta, in compresenza di due “prigioni”, una con un ratto intrappolato e un’altra piena di cioccolato (il cioccolato per i ratti è un po’ come le puffbacche per i puffi), il ratto libero tenderà ad aprirle entrambe e a lasciare volontariamente del cibo per il ratto meno fortunato di lui. Notevole, devo dire, anche se un po’ il dubbio mi rimane: siamo sicuri che l’apertura della gabbia non sia semplicemente un modo per salvarsi i timpani da una vocina che ti trapassa il cranio a 23 Khz? Tratto da OMG! Science! un blog creato da quattro biotecnologi appassionati. Pagine a cura di MolecularLab.it Portale di divulgazione scientifica per appassionati, universitari e ricercatori dedicato alla biologia e alla ricerca con news, community, didattica e molto altro ancora. L’Hobby della Scienza e della Tecnica 37 Tecnologia Tecnologia La cella fotovoltaica elettrica e all’utenza. Nel secondo caso, l’energia viene utilizzata per alimentare una generica utenza tramite l’interposizione di una batteria, di un regolatore di carica e di un eventuale inverter, se il nostro carico è in alternata. Applicazioni tipiche sono gli impianti di pompaggio acqua nei paesi in via di sviluppo, le baite di montagna, le segnaletiche stradali, le barche e i camper. Al fine di ottenere il miglior irraggiamento possibile i pannelli solari vanno posizionati verso l’equatore ovvero verso sud se siamo nell’emisfero nord e verso nord per l’emisfero sud, vanno inoltre inclinati di un numero di gradi pari a quelli della latitudine del luogo di installazione. Occorre verificare inoltre che nessun oggetto (ad esempio alberi, case, ecc.) possa oscurare completamente o parzialmente i pannelli durante tutta la giornata. Carlo Vignati Cosa sono e come funzionano i pannelli solari N el 1840 Becquerel scoprì che una giunzione di silicio p-n era in grado di trasformare direttamente l’irraggiamento solare o luminoso (fotoni) in energia elettrica, dando origine alla prima cella fotovoltaica. Queste celle possono essere realizzate con silicio monocristallino, policristallino o amorfo. Le celle di silicio amorfo presentano un rendimento molto basso (6%) e sono in grado di produrre corrente anche se irradiate debolmente o con luce artificiale, vengono prodotte e tagliate in modo da generare la tensione richiesta e trovano applicazione negli orologi, nelle calcolatrici e, più in generale, in tutti quei dispositivi caratterizzati da un basso assorbimento di corrente. Le celle di silicio policristallino (distinguibili dal colore azzurro) hanno un rendimento del 13%, ma solo se irradiate da sufficiente energia. Queste celle unite in serie tra loro e incapsulate tra due fogli di EVA (Etil Vinil Acetato) e due lastre di vetro, il tutto trattenuto da una cornice tipicamente di alluminio, danno origine al pannello fotovoltaico. Le celle monocristalline (colore marrone) hanno un rendimento più alto (15%) ma presentano una durata inferiore rispetto al policristallino, che invece garantisce il rendimento iniziale anche dopo 10 anni di esposizione al sole. Stiamo parlando di rendimenti riscontrabili oggi e nei prodotti di largo consumo; i pannelli solari aerospaziali invece presentano 38 un rendimento del 40%. Il pannello solare fotovoltaico è dunque un generatore di corrente, i dati di targa che lo caratterizzano sono espressi alla massima irradiazione solare possibile, circa 1KW al metro quadrato, e sono la tensione emessa a circuito aperto (tra 16 e 18V, per sistemi a 12V) e la corrente in condizione di corto circuito. I pannelli solari vengono utilizzati per produrre energia da immettere nel circuito elettrico standard oppure in tutte quelle applicazioni dove l’energia elettrica non è disponibile. Nel primo caso, più pannelli solari vengono collegati tra loro, la corrente generata viene trasformata in alternata e applicata ad un apposito contatore collegato anche alla normale rete L’Hobby della Scienza e della Tecnica APRE A MARZO il Science MuseoLab e L’Osservatorio Meteorologico di Montefiore dell’Aso (AP) La passione dell’ingegner Oronzo Mauro per la valorizzazione di antichi strumenti scientifici e per la divulgazione scientifica di alto livello, ma nello stesso tempo rivolta a tutti, è riconoscibile anche in quest’ultimo progetto da lui curato. Durante la scorsa estate grazie alla collaborazione di giovani volontari, di alcuni artigiani, l’impegno dell’Amministrazione Comunale, del Consiglio Comunale Baby e delle Scuole della zona è stato possibile restaurare il laboratorio di scienze delle Scuole Primarie e Secondarie di Montefiore dell’Aso. Questo ambiente, con il nome di Science MuseoLab avrà due principali obiettivi: il primo è quello di mostrare al pubblico alcuni strumenti scientifici del passato, mentre il secondo è quello di proporre un vero e proprio laboratorio per una scienza pratica ed attiva. L’offerta scientifica e didattica rivolta alle scuole ed al pubblico in generale comprende anche l’Osservatorio Meteorologico. (M.R.) Info: [email protected] http://www.comune.montefioredellaso.ap.it/sciencemuseolab/ L’Hobby della Scienza e della Tecnica 39 Appuntamenti Scientifici CONCORSO LICHENI & DIDATTICA Il concorso nazionale “LICHENI & DIDATTICA” promosso dalla Società Lichenologica Italiana e giunto alla quinta edizione è rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie italiane. Entro il 30 Aprile 2012 andrà consegnato il modulo d’iscrizione mentre la consegna degli elaborati è prevista per il 5 Giugno 2012. Due sono le categorie del concorso: una riguarda le Scuole Elementari e Medie Inferiori mentre la seconda è riservata alle Scuole Medie Superiori. L’Italia alla scoperta delle Geoscienze dal 14 al 21 ottobre 2012 La Federazione Italiana di Scienze della Terra in occasione della prima Settimana del Pianeta Terra propone l’iniziativa “L’Italia alla scoperta delle Geoscienze” in programma dal 14 al 21 ottobre 2012. E’ possibile partecipare al progetto organizzando un Geoevento nella propria zona. Le iniziative possono essere delle più varie: conferenze, escursioni, presentazione di volumi, videoproiezioni, mostre e dibattiti, visite museali; solo per indicare alcune delle modalità a disposizione dei partecipanti. Le proposte devono essere formulate entro il 30 giugno 2012. Per chi non ha idea di cosa sia un lichene ecco una semplice definizione: si tratta di un vegetale simbiotico formato da un fungo e da un’alga. Uno dei vantaggi della loro simbiosi è di poter adattarsi ad ambienti considerati spesso estremi. (M.R.) Info: http://www.didattica.lichenologia.eu/concorso_scuole.html DISTILLA INSTILLA C I N O R T C E L E s y da L’Essenza Segreta delle Piante Info: [email protected] http://www.settimanaterra.org/ Electronic Days + Mercatino Venturina (LI) Fiera 31 marzo - 1 aprile 2012 Electronic Days + Mercatino Modellismo Show Erba (CO) (M.R.) Lario Fiere 14 - 15 aprile 2012 A Trento fino al 9 aprile 2012 Mostra temporanea presso il Museo Tridentino di scienze naturali Una mostra temporanea dedicata alla distillazione “DiSTILLA InSTILLA” in programma al Museo delle Scienze di Trento sino al 9 aprile 2012. Una mostra interattiva con laboratori per i giovani e le loro famiglie alla scoperta di una tecnica che ha accompagnato la storia dell’umanità per molto tempo. Una storia che parte dalla cultura araba per arrivare alla moderna industria farmaceutica. I visitatori potranno vedere quali sono gli strumenti utilizzati per distillare, quali sono gli ingredienti e capire i segreti che alla fine, goccia dopo goccia, producono un utile distillato. Info: Museo delle Scienze Via Calepina, 14 - 38122 Trento www.mtsn.tn.it (M.R.) 40 Electronic Days + Mercatino Light Microscopy Summer School 2012 Lario Fiere 12 - 13 maggio 2012 Sono aperte le iscrizioni al corso residenziale di microscopia ottica Light Microscopy Summer School 2012 che si terrà dal 9 al 11 luglio 2012 presso l’Università di York in Inghilterra. Il corso è organizzato da Peter O’Toole dell’Università di York. InformatIca computer cD e DVD eDItorIa specIalIzzata antenne sIstemI satellItarI e rIcambI batterIe Info: http://www.rms.org.uk/events/Forthcoming_Events/ LightMicroscopySummerSchool Organizzatori : Scuola estiva di microscopia ottica Un corso di tre giorni presso l’Università di York in Gran Bretagna L’Hobby della Scienza e della Tecnica Calitri (AV) apparatI per raDIoamatorI mp3/4 consumabIlI per stampantI componentIstIca elIcotterI accessorI per elettronIca e hobby ........ e tanto altro ancora! (M.R.) ITALFIERE SRL Via Caduti di Via Fani, 65 - Pievesestina - 47522 CESENA (FC) Tel 0547 415674 - Fax 0543 1930225 [email protected] - www.italfiere.net Tecnologia 1a e 2a P 2 ob 3 e n. ART b e d y de 24 20 E ella lla 11 Te Scie cni ca nza L’H E T R PA n. COME 3 SI MISURA LA RADIOATTIVITA’ a Durante il nostro percorso, abbiamo acquisito tutta una serie di informazioni che ci hanno avvicinato al concetto di radioattività, alle diverse unità di misura e abbiamo capito come funziona lo strumento più semplice per effettuare misure di radioattività, il CONTATORE GEIGER. A questo punto siamo pronti per poter effettuare le prime misure, utilizzando il nostro strumento. Al contrario di ciò che avviene per apparecchiature di tipo professionale, che possono essere acquistate, solo dagli “addetti ai lavori”,dati i costi elevati, di contatori geiger se ne possono trovare per tutti i gusti e per tutte le tasche, su internet, a prezzi che vanno da 250 a 500 euro. Naturalmente vanno tutti bene se ci troviamo nei dintorni della centrale di Fukushima, sicuramente tutti danno un allarme e visto l’elevato livello di radioattività nell’am- Tecnologia biente, il grande errore sulla misura che normalmente questi “geiger” hanno, diventa trascurabile. Però, questo non è il nostro caso, quello che normalmente ci troveremo a misurare, sono livelli di radioattività molto più bassi rispetto alla situazione sopra indicata e cioè il livello ambientale. Ma a quanto ammonta l’intensità di dose ambientale? Al suo valore finale contribuiscono per : ► il 27% le radiazioni provenienti dal suolo ► il 60% le radiazioni derivate da Radon e Thoron in ambienti confinati (casa ), che si trovano nei materiali edili, nei gas del suolo che si accumula in cantina, nel suolo di fondazione contenente uranio ► il 13% da raggi cosmici provenienti dallo spazio 42 L’Hobby della Scienza e della Tecnica Come si può notare da quanto riportato in questi disegni, l’intensità di dose cambia, anche notevolmente, a seconda di dove ci troviamo, sia all’esterno che all’interno. Per esempio se stiamo facendo un viaggio in aereo saremo sottoposti ad un rateo di circa 5 µSv/ h mentre se invece stiamo facendo una crociera in mare il valore sarà notevolmente più basso e cioè circa 0,03 µSv/h . Per avere un’idea del valore approssimativo che potremo trovare nel luogo dove viviamo, possiamo fare riferimento alla tabella, la quale esprime la dose gamma in aria espressa in nGray/h (nanoGray/ ora), secondo i dati elaborati dall’APAT (Agenzia per la protezione dell’ambiente). Regione PIEMONTE VALLE D’AOSTA LOMBARDIA TRENTINO ALTO ADIGE VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA LIGURIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA Raggi γ Raggi γ cosmici della crosta terrestre A B C All’esterno All’interno 40 57 95 46 10 35 57 82 49 49 88 38 53 46 40 51 69 39 49 116 38 54 50 40 53 44 45 59 128 39 58 58 39 136 42 51 63 35 43 64 37 162 298 38 61 46 41 89 40 65 39 68 37 31 98 Poniamo il caso che ci troviamo in Lombardia, il valore di intensità di dose gamma in aria (all’esterno) a cui saremo sottoposti sarà (all’incirca) dato dalla somma delle colonne A + B. Quindi 35 + 57 = 92 nGy/h che corrisponde a 92 nSv/h o 0,092 µSv/h Mentre all’interno di edifici sarà dato dalla somma delle colonne A + C. Quindi 35 + 82 = 117 nGy/h che corrisponde a 117 nSv/h o 0,117 µSv/h L’Hobby della Scienza e della Tecnica 43 Tecnologia Sempre da fonte APAT troviamo in tabella i valori medio, minimo e massimo di intensità di dose gamma, rilevati al centro, sud e nord Italia. E.D. ELETTRONICA DIDATTICA RICHIEDI IL CATALOGO GRATUITO Meccanismi al quarzo ed accessori Intensità di dose γ Media (nGy/h) Minimo (nGy/h) Massimo (nGy/h) Sud 112 66 179 Centro 106 58 322 Nord 105 71 143 Vediamo ora come effettuare la verifica del rateo di esposizione gamma a cui siamo sottoposti all’interno di casa nostra o all’aperto. Accendiamo il nostro strumento tenendolo a circa un metro da terra, impostiamo un tempo di misura sufficientemente lungo, circa 60 secondi (se il nostro strumento lo permette) e facciamo partire la misura. Ripetiamo la misura almeno 5 volte per avere un minimo di statistica, annotando ogni volta il valore finale. Ottenuti i 5 valori effettuiamo la media aritmetica dei risultati, avremo così il nostro valore di rateo di esposizione ambientale riferito al luogo dove ci troviamo (interno o esterno). Per esempio, supponiamo di aver rilevato i 5 valori della tabella qui sotto. In esterno, per ottenere dei valori più precisi è bene effettuare altri campionamenti in almeno altri due punti ad una decina di metri di distanza l’uno dall’altro. Se il nostro strumento è abbastanza sensibile e preciso, dovremmo trovare dei valori abbastanza vicini a quelli riportati nella tabella della pagina precedente, con un’escursione minima/massima secondo quanto riportato nella tabella qui sopra. Ci sono geiger che dispongono di un software (ne vedremo un esempio nel prossimo articolo), il quale permette di acquisire i dati rilevati, memorizzandoli in un database con data e ora, consentendo così di effettuare sia il “monitoraggio ambientale”, sia misure di “gamma totale” su campioni di alimenti, terreno, ecc. Tempo Misura 1 Misura 2 Misura 3 Misura µSv/h µSv/h µSv/h 60 sec 0,125 0,150 0,122 44 Misura 4 µSv/h 0,130 Misura 5 µSv/h 0,120 Francesco Di Cello L’Hobby della Scienza e della Tecnica www.cliped.it perno E 5,00 • Lunghezza perno 9mm (adatto per spessori più consistenti) Cod. A0102 troverai un’ampia gamma di lancette di varie forme e dimensioni sul sito E 5,00 www.elettronicadidattica.com Un piccolo meccanismo che può essere montato su tutti gli occhiali e permette di avere sino a 10x con lenti intercambiabili in vetro. Clip-ed + 4 lenti (3x - 4x - 6x - 8x) Cod. OT0014 E 25,00 Clip-ed + 10 lenti (da 1x a 10x) Cod. OT0013 E 41,30 • Lunghezza perno 17mm (adatto per grossi spessori come marmo, legno) Cod. A0100 Clip-ed Lunghezza I meccanismi al quarzo offerti da Elettronica Didattica si distinguono per la loro alta qualità e precisione. Ogni kit è dotato di accessori per il montaggio dado, rondella, gommino e gancio per appendere. Inoltre sono comprese 3 lancette in plastica Meccanismo al quarzo funzionante con una batteria da 1,5V (non inclusa). • Lunghezza perno 6mm (adatto per spessori sottili come CD, rame, dischi o simili) Cod. A0101 E’ naturale che per poter apprezzare questi valori sarà necessario disporre di un buon contatore geiger. Visita il sito E 5,00 Kit Orologio MOVIMENTO CONTINUO silenzioso senza tac Completo di accessori, gancio in metallo e 3 lancette. Lunghezza perno 9mm Cod. A0049 Clip-on E 7,00 Meccanismo per orologio a pendolo Il meccanismo funziona con una batteria da 1,5V (non inclusa). E’ dotato di lancette in plastica, asta e disco pendolo in ottone. Lunghezza perno:9mm Oscillatore: lunghezza asta: 25cm diametro disco: 4cm Cod. A0104 5 24 OT0 Clip-on E 15,50 Lente d’ingrandimento additiva per occhiali. Si aggancia a qualsiasi tipo di occhiali con Il meccanismo antiorario effettua un movimento inverso sistema basculante. Dotato di astuccio. Sono rispetto al senso orario abituale. disponibili 2 modelli: lente intera (cod. OT0097 e Il meccanismo 24 ore effettua un giro completo in 24 ore OT0098) e modello lunetta (cod. OT0245). anzichè in 12 ore. Entrambi sono dotati di lancette e accessori per il fissaggio come i modelli orari normali. Ingrandimenti Codice Prezzo Euro 1,5x OT0097 11,00 Funzionano anch’essi con batteria stilo (non inclusa). 2x OT0098 11,00 Lunghezza perno 6mm 1,5x OT0245 11,00 • Meccanismo Antiorario (gira nel verso opposto) Cod. A0033 E 6,00 • Meccanismo 24 ore (un giro completo in una giornata) Cod. A0048 E 6,00 Meccanismo Antiorario e Meccanismo 24 ore Lampada d’ingrandimento a luce fredda Lente rotonda in vetro. Braccio doppio in acciaio bilanciato da molle. Coperchio antipolvere per la lente. Morsetto da tavolo per il fissaggio. Lampada neon 22W. Alimentazione 220V. Diametro lente: 130 mm Ingrandimento: 3 diottrie Media µSv/h 0,129 Cod. OT0017 Cod. OT0275 E 145,00 Lente da tavolo in vetro di ampie dimensioni. Braccio doppio in acciaio bilanciato da molle. Morsetto da tavolo per fissaggio. Luce fornita da 2 lampade neon da 9Watt ciascuna. Alimentazione 220V. Interruttore a bilanciere alloggiato nella testata. Dimensioni lente 19,2x15,7cm. Ingrandimento 3 diottrie. Lente aggiuntiva rotante inclusa, diametro 30mm, ingrandimento 10x. E 60,00 Spese postali 5,00 E.D. Elettronica Didattica C.P. 87 - 23898 Imbersago (LC) Lente aggiuntiva Ordine minimo e 50,00 L’Hobby della Scienza e della Tecnica 45 ATTREZZATURE PER HOBBY TECNICI E SCIENTIFICI VENDITA PER CORRISPONDENZA Pagamento in contrassegno Tel/Fax 039 9920107 [email protected] Storia della Scienza Giovanni Battista Riccioli (1598-1671) Antiporta dell’opera Almagestum novum... (1651) A stronomo e geografo nato a Ferrara il 17 aprile 1598 e a Bologna morto il 25 giugno 1671. Entrò a sedici anni nei gesuiti, fu insegnante di lettere, filosofia e teologia prima a Parma e poi a Bologna. Latinista, uno dei maggiori astronomi del XVII secolo, scrisse un’importantissima Geographia et Hydrographia reformata (Bologna, 1661) in dodici libri, dove egli mira al coordinamento dei dati e delle notizie che in poco meno di due secoli d’esplorazione e di misure si erano raccolte in ogni parte del mondo. L’opera astronomica del Riccioli è, nella sua parte generale e teorica, viziata dal proposito preconcetto di confutare a qualsiasi costo il sistema copernicano, per quanto, com’ebbe ad osservare Jean Baptiste Joseph Delambre (1749-1822)., egli sembri un avvocato, cui sia stata affidata d’ufficio una cattiva causa e faceva ogni sforzo per perderla. Né trovò alcun seguito il sistema da lui proposto, in via d’ipotesi, per spiegare le irregolarità del moto della Luna, nel quale Sole, Luna, Giove e Saturno ruotanti intorno alla Terra e Mercurio, Venere e Marte satelliti del Sole. Nonostante ciò il Riccioli, con la sua instancabile attività di trattatista e ricercatore, diede un notevole impulso agli studi astronomici. Tra le sue opere in astronomia sono, in particolare, da ricordare l’Almagestum Novum (Bologna, 1651) dove fornisce per 1500 stelle, osservate da Ipparco di Nicea (II secolo a.C.), Tico Brahe (1546-1601), Johann Kepler (15711630) e da lui stesso, le posizioni ri- 46 Almagestum novum (1651) portate all’equinozio del 1700 e che conteneva una carta lunare basata sulle osservazioni del suo allievo Francesco Maria Grimaldi (1613-1663) e l’Astronomia reformata (Bologna, 1665) che costituiscono un vasto e minuzioso repertorio in cui, all’inizio di ogni trattazione, si trova una precisa e diligente enumerazione dei risultati sino allora ottenuti da altri scienziati che già si erano occupati dell’argomento. Notevoli sono i contributi dati dal Riccioli all’astronomia di osservazione. Soprattutto per quei tempi erano importanti gli studi del Riccioli sulla Luna, in particolare sulla librazione così mal conosciuta da Johannes Hevelius (1611-1687) e i suoi disegni lunari di gran lunga più precisi di quelli dei suoi predecessori. Descrisse 600 macchie lunari e né stabilì la nomenclatura che, con qualche traccia di quella di Hevelius, è quella stessa ancora oggi universalmente adottata. In questa nomenclatura i nomi delle montagne sono ripresi dalla geografia terrestre, quella dei mari dalla fantasia e quelli dei crateri dai nomi di importanti scienziati, in genere astronomi, e di pochi altri personaggi storici. Il Riccioli intravide anche l’anello di Saturno, nel 1650 riconobbe nella costellazione dell’Orsa Maggiore la stella Mizar, il primo esempio di stella doppia visuale e fece la prima osservazione della luce cinerea di Venere compiuta il 9 gennaio 1643. A lui è dedicato un cratere selenico (lat. 3.3° S, long 74.6° W di 139 chilometri di diametro), una rimae lunare (lat.2.0° S, long. 74.0° W di lunghezza di 400 chilometri). Almagestum novum... (1651) di Riccioli http://fermi.imss.fi.it/rd/bdv?/bdviewer/ bid=300870&lng=it L’Hobby della Scienza e della Tecnica Michele T. Mazzucato L’Hobby della Scienza e della Tecnica L’Hobby della Scienza e della Tecnica Trimestrale Anno VII numero 25 - marzo ‘12 - maggio ‘12 Iscritto al Tribunale di Lecco, n° 1/06 del 3 febbraio 2006 Editore: E.D. Elettronica Didattica, via Castelbarco, 17 23898 Imbersago (LC) Direttore responsabile: Massimo Roncati Hanno collaborato a questo numero: Alberto Campiglio, Antonio Costa, Duilio Curradi, Francesco Di Cello, Giorgio Di Modica, Laura Fratello, Michele T. Mazzucato, Massimo Roncati, Davide Viale, Carlo Vignati Alberto Campiglio, Antonio Costa, Duilio Curradi, Francesco Di Cello, Giorgio Di Modica, Laura Fratello, Oronzo Mauro, Immagini: Michele T. Mazzucato, Massimo Roncati, Davide Viale Progetto grafico: Laura Fratello Redazione: E.D. Elettronica Didattica, C.P. 87, 23898 Imbersago (LC) Tel/Fax 039/9920107 - [email protected] Tipografia Litografia A Scotti S.r.l. - Cornate d’Adda (MI) Stampa: Distribuzione: Italian Press S.r.l. via G. Falcone, snc - loc. Bariana, 20024 Garbagnate Milanese (MI) Tel. 02/9944991 - www.italianpress.it Copia singola: Euro 3,50 Abbonamento annuale per l’Italia: 4 numeri e 14,00 Pagamento: c/c postale 12176228 Intestato a: E.D. Elettronica Didattica, via Castelbarco, 17 - 23898 Imbersago (LC) Associato Unione Stampa Periodica Italiana La redazione accetta articoli e collaborazioni riservandosi il diritto di adattare e riassumere i testi. Ogni tipo di materiale non richiesto inviato alla redazione non verrà restituito anche se non pubblicato. La redazione declina ogni responsabilità per eventuali danni derivati dall’uso non corretto delle informazioni e delle tecniche descritte nella rivista. 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