Una delegazione molisana dal vice ministro per chiedere l

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Una delegazione molisana dal vice ministro per chiedere l
anno i - n° 0 giovedì 27 ottobre 2016
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Francesco Totaro
L’Oscar del giorno lo assegniamo
a Francesco Totaro. Il consigliere
regionale del Pd è riuscito nuovamente a fare ascoltare la sua voce
in Consiglio con la presentazione
di un’interrogazione sulla mancata attivazione del Cup per il laboratorio analisi all’ospedale
Vietri di Larino.
Il Tapiro del giorno lo diamo a
Paolo Frattura. Nell’ambio della
riorganizzazione interna della macchina regionale, ci si sarebbe atteso
più di qualche passo in avanti. Al
contrario, registriamo ancora tentennamenti e qualche nomina ritenuta fuori posto proprio mentre la
Regione ha necessità di correre.
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Gam, la Dasco si affida
a Lucio Francario
Strade colabrodo,
interessa
a qualcuno?
Per la Gam, la Dasco si affida a Lucio Francario. Il professionista
molisano è stato già componente del Consiglio di amministrazione
dell’Arena Holding nel periodo di gestione di Dante Di Dario.
di Giuseppe Saluppo
C
twitter
Paolo Frattura
IL FATTO
L’Ardire
on la chiusura amministrativa della Provincia di
Campobasso, si è completata l'opera di sfacelo della
presenza pubblica per la manutenzione delle strade interne e provinciali. Strade interrotte, buche, manti
dissestati e segnaletica mancante: bisognerà farci l’abitudine. Le competenze in materia dovrebbero restare
in capo agli stessi enti, che saranno
la Casa dei Comuni, ma i fondi non
ci sono. Una prima conseguenza è
che molte delle strade chiuse a causa
delle frane, non si sa quando potranno essere riaperte. Così, alle croniche difficoltà di lavoro e di
mantenimento della popolazione nei
paesi interni, c'è anche il serio rischio di non potere più avere strade
percorribili. Al momento la situazione è drammatica. E se non si dovesse porvi mano nel breve,
approfittando degli ultimi scampoli
di una disastrosa stagione estiva, i
guai comincerebbero a farsi seri. La
domanda, però, sorge spontanea: ma
quando vengono assunti provvedimenti che vanno a sconvolgere l'esistente si pensa chi poi dovrà gestire
l'esistente? Chi, in pratica, dovrà
mettere i soldi necessari per garantire almeno la sopravvivenza dei piccoli comuni legati all'unica strada di
collegamento? Crediamo proprio di
no, alla luce di quanto accade. Intanto, le strade colabrodo sono solo
il primo segnale negativo di quanto
dovrà ancora aversi. C’è il rischio,
infatti, di isolamento per intere zone.
Notizie del genere si verificano, di
solito, dopo le guerre. Mentre da noi,
maltempo a parte, l'impossibilità
della manutenzione porta a situazioni altamente a rischio. In una regione, già fortemente penalizzata dal
punto di vista dei trasporti, nella
quale non è possibile continuare ad
assistere a queste situazioni nel silenzio e nell’indifferenza generale.
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Una delegazione molisana
dal vice ministro per chiedere
l’annullamento delle chiusure
della Corte d’Appello e altri presidi
servizio a pagina 5
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Si mantiene sempre alta la posta in palio
alla Gam di Bojano. Mentre il gruppo
Amadori ha rilanciato, nei giorni scorsi,
la sua proposta legata allo sviluppo del
territorio, il gruppo Dasco di Teramo ha
ritenuto affidarsi al professore Lucio
Francario per la predisposizione del proprio piano. Il professionista, del resto, conosce molto bene la realtà avicola di
Bojano. Nel 2004 era stato chiamato a
fare parte, in qualità di Amministratore
Indipendente non esecutivo e Professore
presso l’università del Molise, del Consiglio di amministrazione dell’Arena Holding. A giugno 2012 la Società Arena
presentava al tribunale di Campobasso il
ricorso per l’ammissione alla procedura
di Concordato Preventivo “in continuità”,
così come deliberato dal Consiglio di
Per la Gam di Bojano,
la Dasco si affida a Francario
Il professionista molisano era già stato consigliere di amministrazione dell’Arena Holding
Amministrazione e la Società veniva assistita nella predisposizione della domanda di concordato preventivo dello
stesso professore e avvocato, Lucio Francario. Una realtà, quindi, ben conosciuta
dal professionista molisano che aveva seguito le sorti dell’azienda avicola nel
corso della gestione di Dante Di Dario.
Nonostante tutto, però, il gruppo Amadori ha ritenuto rilanciare la sua posizione
in merito all’azienda bojanese. L’azienda,
infatti, proprio nei giorni scorsi, aveva
auspicato che si potesse giungere ad una
aggiudicazione definitiva in tempi brevi
della gara e, in caso di esito positivo per
l’azienda, di poter contribuire con la propria competenza nel settore, alla ripresa
e al rilancio dell’avicoltura in questo ter-
ritorio. Tutto questo, per il rilancio della
filiera avicola e puntare sulla qualità,
sulla valorizzazione del lavoro e sulla sicurezza. Un passo deciso per promuovere
la rintracciabilità, l’etichettatura con un
approccio di filiera in modo tale da garantire l’intero sistema dal rischio di rotture della catena del valore e della qualità.
E ci auguriamo che si possa giungere,
anche, alla promozione del marchio avicolo molisano in modo da favorire
l’identificazione rispetto ad un prodotto
proveniente dall’estero nonchè sviluppare
e valorizzare le produzioni biologiche,
DOP, IgP e sostenere l’export.
A Palazzo san Giorgio
Oggi, 27 ottobre, in prima convocazione; il 31, se necessario,
in seconda. Tornano in aula consiliare gli amministratori comunali con il loro carico di
interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno e mozioni, come
di prammatica. E il solito striminzito, oltre che di scarsa incidenza, elenco di argomenti su
cui deliberare: Surrogazione del
consigliere Coralbo in seno alla
settima commissione consiliare
permanente all’Urbanistica; Integrazione dell’articolo 1 dello
statuto comunale per affermare
la contrarietà di Campobasso a
tutte le forme di dipendenza patologica, e la istituzionalizzazione della rievocazione storica
della pace tra i Crociati e i Trinitari.
Chiunque, estraneo alla realtà
campobassana, che leggesse
questo ordine del giorno del
consiglio comunale del capoluogo del Molise, sarebbe indotto a pensare di essere nella
città di Bengodi, avulsa da problemi contingenti o strutturali, e
per questo alle prese provvedimenti di prevalentemente culturali. A saperla, invece, la realtà!
Comunque, con tutti i suoi limiti
argomentativi, sarà un consiglio
con qualche spunto politico, su
cui non potrebbe essere estranea
anche la polemica. Nel caso, la
offrirebbero due
surrogazioni: quella del consigliere Pasquale Colarusso, che
per un qui-pro-quo nel corso
della sindacatura di Gino di Bartolomeo ha incassato compensi
oltre il dovuto e per questo chiamato a restituire il di più e, di
conseguenza, a dimettersi (lo sostituisce Federico Sarli); e la
surrogazione di Michele Co-
Esce Pasquale Colarusso
ed entra Federico Sarli
Sono le vicende politico/personali dei consiglieri, quando accadono, a
rendere meno insipide le giornate comunali e le sedute consiliari
ralbo, ingegnere, da membro
della commissione consiliare
permanente all’Urbanistica (probabilmente per evitare conflitti
d’intereresse o per contrarietà al
modo con cui quella commissione procede). Nell’un caso e
nell’altro, la componente politica (diretta o di riflesso) è presente e, come tale, facilmente
manipolabile in un confronto
dialettico pro o contro le motivazioni che quelle surrogazioni
hanno generato. L’ingresso di
Sarli ricompone il gruppo dei
Popolari per l’Italia che Colarusso aveva politicamente svilito, associandosi ad Elio
Madonna, e che Sabino Iafigliola aveva abbandonato per
“incomunicabilità” per poi trasferirsi al gruppo misto. Colarusso è out; Iafigliola potrebbe
motivarsi a tornare, per riprendere il dialogo dal gruppo originario, con gli altri gruppi.
Sono
queste
vicende
politico/personali, quando accadono, a rendere meno insipide le
giornate comunali e le sedute
consiliari. Perché, diversamente,
bisogna andare col periscopio a
cercate nelle interrogazioni,
nelle interpellanze, negli ordini
del giorno e nelle mozioni un argomento che abbia un contenuto
su cui soffermarsi. E col periscopio, tra le interrogazioni,
vanno segnalate quelle del consigliere Cretella, che denuncia al
presenza di eternit ai capannoni
di Cacciapesce, e di Praitano,
che intende indagare sul contratto di gestione del riscaldamento degli edifici comunali e
sulla fornitura di energia (argomento di rilevante attualità in
rapporto alle norme che regolano il consumo energetico negli
edifici pubblici) . Tra le interpellanze spicca quella a firma di
Gravina che, se posta nei giusti
termini, con le giuste osservazioni, e i giusti rilievi, offre al
consiglio l’occasione per porsi
di fronte alla più irriverente turlupinatura della Regione Molise
nei confronti della città: la sede
regionale sul sedime dell’ex albergo Roxy e su parte del terreno dell’ex campo sportivo
Romagnoli. Il perdurare del silenzio dell’amministrazione comunale, titolare della gestione
del territorio, equivarrebbe a una
dichiarazione di sottomissione e
di vassallaggio verso la Regione, e di disinteresse per le
sorti della città , della sua funzione di centro direzionale e del
suo sviluppo socio/economico.
Tra gli ordini del giorno si fa notare l’iniziativa dei consiglieri di
minoranza Pilone e Cancellario
che, superando le questioni locali, pone il problema dei lavo-
ratori e dello Zuccherificio di
Guglionesi. Non di meno di
spessore urbanistico ed edilizio
è la mozione dei consiglieri
Praitano, Felice e Gravina sulla
contorta e vessata questione relativa alla proposta di demolizione dell’ex Cinema Ariston e
al suo posto la costruzione di
abitazioni. Un modo come un
altro, se vorranno i tre consiglieri, per srotolare la matassa
che lega gli obbrobri e le contraddizioni con cui si concedono
e si negano le autorizzazioni a
costruire.
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La Regione è in perenne fibrillazione, gestita da un governo vittima della sua eterogenea
espressione di faziosità e favoritismi, zeppa di commissari, sub commissari e co.co.co
E’ difficile, di primo acchito, trovare un nesso logico all’affermazione della giunta regionale
che ritiene la direzione del Secondo dipartimento “un ruolo di
particolare rilevanza strategica
in relazione alle politiche finanziarie e di bilancio, nonché in ordine alla promozione dello
sviluppo e del coordinamento
del sistema organizzativo dell’Ente”, per poi affidarla, sebbene in regime di reggenza
temporanea, alla direttrice del
Terzo dipartimento che, come
raccontano le cronache e come
ha rilevato non senza stupore il
consigliere regionale Michele
Petraroia, a differenza dei colleghi degli altri dipartimenti regionali, non avrebbe preso la
titolarità del ruolo dal primo settembre, come avrebbe dovuto, e
per oltre un mese e mezzo il sito
non ha pubblicato alcun provvedimento, in evidente carenza di
attività. La direttrice del Terzo
dipartimento regionale, che riguarda le politiche di sviluppo e
i servizi alla persona, solo da
qualche giorno, precisamente dal
21 ottobre 2016, è riuscita a pubblicare 6 provvedimenti a sua
firma, peraltro di scarsissima rilevanza (la liquidazione della seconda
mensilità
relative
all’attuazione del programma
“Vado e Torno” di Garanzia Giovani, e l’ampliamento di una
cava per l’estrazione di materiale calcareo). Ebbene, come
abbiamo fatto cenno, la giunta di
Palazzo Vitale, il 21 ottobre, ha
La direttrice del Terzo dipartimento regionale
Mariarosaria Simonelli nominata reggente del
Secondo a seguito delle improvvise e irrevocabili
dimissioni di Alberto Manfredi Selvaggi
Il Secondo dipartimento ha dato segnali di una vivace e produttiva attività,
mentre il Terzo solo dal 21 ottobre ha iniziato a dare segnali di vita!
deliberato di assegnarle la reggenza del Secondo dipartimento
, rinviando a un successivo atto
l’individuazione di un nuovo incaricato, in posizione di titolarità. La reggenza è stata
determinata dalle dimissioni,
secche e improvvise, di Alberto
Manfredi Selvaggi, sulle cui motivazioni si sono svolte le più
svariate ipotesi e circostanze,
strettamente tenute al coperto.
Ed hanno fatto tanto più scalpore, in quanto il Secondo dipartimento era parso il più
dinamico, prolifico e incisivo, a
fronte della tabula rasa del Terzo.
Di dimissioni improvvise e irrevocabili, la giunta regionale del
Molise ne ha dovute prendere
atto diverse volte nel corso della
sua gestione del potere, indice
delle difficoltà che trovano i collaboratori esterni con la schiena
dritta ad adattarsi al “sistema” in
auge all’Ente. Alberto Manfredi
Selvaggi, dirigente dell’Asrem
di Campobasso, aveva risposto
all’avviso interno finalizzato all’acquisizione delle manifestazioni d’interesse da parte dei
dirigenti regionali al conferimento degli incarichi di direttore
di dipartimento; Mariarosaria Simonelli, a sua volta, ha risposto
all’avviso pubblico per la formazione di un elenco di candidati
idonei al conferimento degli incarichi di dipartimento e, ad entrambi, in quanto inclusi
nell’elenco degli idonei, il 12
agosto 2016 sono stati conferiti
gli incarichi di direzione rispettivamente del Secondo e del
Terzo dipartimento, con decorrenza dal primo settembre 2016.
Con la non trascurabile diffe-
renza, però, che fino al 17 ottobre, giorno delle dimissioni di
Manfredi Selvaggi, il Secondo
dipartimento ha dato segnali di
una vivace e produttiva attività,
mentre il Terzo, solo dal 21 ottobre ha iniziato a dare segnali di
vita, sfornando gli atti amministrativi relativi al progetto Garanzia
Giovani
e
all’ampliamento di una cava
estrattiva, di cui abbiamo detto
in precedenza. Anche in questa
circostanza pertanto viene fuori
il profilo di una Regione in costante condizione di precarietà,
in continuo divenire sul piano organizzativo; una Regione infarcita di commissari e sub
commissari, di co.co.co e di reggenze. Una Regione in fibrillazione, gestita da un governo
vittima della sua eterogenea
espressione di faziosità e favoritismi.
Dardo
Professionisti iscritti in un apposito elenco tenuto dal Ministero della Giustizia, sotto la supervisione del Tribunale
La crisi economica morde ancora. Con
essa, nel tessuto sociale ed economico
permangono condizioni di difficoltà, soprattutto per le piccole e medie imprese,
ma anche per le imprese tout court, e per
i consumatori. Lo stato di fatto già nel
2012, con la legge 3, ha trovato una soluzione per tamponare l’emorragia e per
rinsanguare, seppure limitatamente, le
vittime della crisi. La Camera di Commercio del Molise quel provvedimento
legislativo ha inteso rilanciarlo, comunicando che presso gli uffici di Piazza della
Vittoria a Campobasso “è operativo l’Organismo di gestione della crisi da “sovraindebitamento”. Si tratta di una
procedura nata a beneficio di tutti quei
soggetti indebitati in misura preponderante e in perdurante squilibrio economico, con l’impossibilità di fare fronte
agli impegni assunti. Avvalersi dell’Organismo di gestione della crisi, significa
che i debitori civili hanno la possibilità di
formulare una proposta di accordo con i
creditori o, nel caso di un consumatore,
in alternativa, di proporre un piano di ristrutturazione del debito o, da ultimo, di
attivare un procedimento di liquidazione,
E’ attivo alla Camera di Commercio del Molise l’Organismo
di gestione della crisi economica
Interessa i consumatori, le imprese commerciali di minori dimensioni (e perciò non fallibili), e altri soggetti con esposizioni debitorie
allorché la ristrutturazione dell’esposizione debitoria non sia praticabile. A questo beneficio possono accedere i
consumatori in difficoltà economica, le
imprese commerciali di minori dimensioni (e perciò non fallibili), e altri soggetti con esposizioni debitorie, anche
potenzialmente rilevanti, quali le imprese
agricole, le start up, gli enti no profit. Le
valutazioni del caso, e la messa in essere
degli interventi, sono svolte da professionisti denominati “gestori della crisi”,
iscritti in un apposito elenco tenuto dal
Ministero della Giustizia, sotto la supervisione del Tribunale che dovrà poi ratificare l’accordo, il piano o la proposta di
componimento del debito. Sul piano concreto c’è da aggiungere che per avviare
le procedure, è necessario compilare
un’istanza che può essere depositata a
mano, presso l’Ufficio di Segreteria dell’Organismo, alla Camera di Commercio,
oppure inviata tramite posta elettronica
certificata (Pec) all’indirizzo [email protected]
L’esito per chi accede alla possibilità di
ristrutturare, ripianare ed estinguere il de-
bito mettendo a disposizione il proprio
patrimonio, è la liberazione di tutti i debiti pregressi, il cosiddetto “fresh start”,
con un piano di rientro che gli permette
una “ripartenza”, una seconda “possibilità” nell’ambito della propria vita privata
o d’impresa.
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27 ottobre 2016
Oggi pomeriggio all’università la cerimonia dell’ottava edizione Molise Start Cup 2016
Le migliori idee innovative
premiate e applaudite
Ospite di particolare rilievo, Luigi Nicolais già ministro e attuale Presidente della Fondazione Cotec
Le buone idee, soprattutto quelle
che innovano, vanno premiate e
rese note in una cornice istituzionale che ne confermi la bontà e le
validi. Accadrà oggi pomeriggio
alle 16 nell’ Aula “Franco Modigliani”
del II Edificio Polifunzionale, in
Via F. De Sanctis, a Campobasso
.
Sarà la fase conclusiva del business plan competition del Molise,
giunto alla ottava edizione. Merito dell’università del Molise e
delle collaborazioni che ha raccolto intono a questa iniziativa
che una volta all’anno trae dalla
realtà molisana uno sprazzo di
creatività, intelligenza e determinazione degli innovatori. Tra i sostenitori, il Consolato generale
degli Stati Uniti d’America per il
Sud Italia.
Ospite di particolare rilevo: Luigi
Nicolais già ministro e attuale
Presidente della Fondazione
Cotec, ente che opera con lo
scopo di rafforzare la competitività tecnologica del Paese, ed in
cui trovano spazio, intorno al
tema dell’Innovazione tecnologica, le capacità, le esperienze e
gli interessi delle Istituzioni, delle
Imprese e del Sistema della ricerca. Meglio forse non si poteva.
Ai cinque team finalisti verranno
dati tre minuti per presentare la
propria idea imprenditoriale, e ulteriori tre minuti per rispondere
alle domande della platea. In tre
minuti dovranno inoltre spiegare
la loro innovazione, il mercato di
riferimento, le previsioni di budget, il team imprenditoriale. Tutto
all’insegna della sintesi e della
rapidità: le idee viaggiano a velocità siderali. Ai vincitori saranno
assegnati dalla Regione Molise
premi in denaro: 5.000 euro al 1°
classificato; 3.000 euro al 2°;
2.500 euro al 3°. Inoltre sono previsti anche tre premi speciali da
parte degli sponsor privati, partner dell’università: 2.500 euro al
settore ambiente, offerto da Herambiente; 2.500 euro al settore
energia, offerto da Phlogas;
1.000 euro al settore social innovation da Innovation Factory. Ingresso di rilievo e di prestigio,
l’Associazione ex-consiglieri regionali del Molise. Ha deliberato
di sostenere le spese di gestione
della start up, per i primi quattro
anni di attività la idea prima classificata della categoria Agrifood
– Cleantech così: 1.000 euro alla
costituzione della società; 750
euro al secondo anno di attività;
500 euro al terzo anno di attività
e 250 euro al quarto anno di attività della società. Non è finita.
Confindustria Molise sosterrà i
costi di partecipazione di una
delle due idee che concorreranno
alla finale nazionale del “Premio
Nazionale per l’Innovazione”,
che si svolgerà a Modena il 1 e 2
dicembre 2016, in competizione
con i vincitori delle
18 Start Cup regionali di altri atenei italiani, che aderiscono a PNICube, Associazione che riunisce
gli incubatori e le business plan
competition (denominate Start
Cup) accademiche italiane.
Dardo
La Cisl ritiene fondamentale garantire un percorso verso il futuro ma tenendo saldi i piedi a terra
Continua il percorso assembleare messo
in campo dalla CISL Poste unitariamente alle altre OO.SS. ad esclusione
dellaUIL, le assemblee proseguiranno
a Campobasso sul capoluogo di regione
tutti lavoratori confluiranno tutti i postali della città ed i colleghi degli uffici
di Ferrazzano - Ripalimosani – Oratino
– Mirabello S. - Limosano - Molise –
Castropignano – Casalciprano - Montagano - Petrella - Castellino - Matrice Toro - S. Giovanni in G. – Campolieto –
Gildone – Campodipietra – Fossalto - S.
Angelo L. - S. Biase – Monacilioni –
Busso - Guardiaregia –S. Giuliano del
S. – Guardialfiera – Campochiaro –
Cercepiccola – Pietracupa – Salcito –
Duronia - PDD Petrella – Baranello - –
V i n c h i a t u r o .
Antonio D’Alessandro, Segretario della
CISL Poste Molise riferisce che questo
è l’inizio di un percorso di mobilitazione, poiché abbiamo preso atto con
chiarezza, ancora una volta, che le iniziative aziendali saranno votate unicamente ad azioni di contenimento dei
costi che vedranno, ancora una volta,
penalizzati i lavoratori e i livelli occup a z i o n a l i .
L’Azienda ha annunciato – Prosegue
Antonio D’Alessandro -, per il prossimo
futuro, l’intenzione di voler trattare e
vendere prodotti potenzialmente più
redditizi che saranno però sicuramente
più rischiosi. In questo modo l’Azienda
ha previsto una crescita superiore al
“Poste, non snaturiamo l’azienda”
50% su polizze e finanziamento. Il progetto ci preoccupa perché a oggi la platea dei nostri clienti predilige il
risparmio e la sicurezza piuttosto che
l’investimento e il rischio. La formazione erogata fino ad oggi ha privilegiato
quasi
esclusivamente
l’addestramento piuttosto che la vera e
propria formazione e preparazione degli
addetti ai diversi ruoli, cambiando completamente strategia senza un’adeguata
formazione professionale esponiamo a
notevoli rischi i lavoratori e i clienti.
La volontà – continua il Segretario della
CISL Poste - di voler unicamente aggredire il mercato si scontra, a ns. giudizio, con la necessità di mantenere la
vocazione sociale dei nostri uffici. E’
quindi necessario agire con un equilibrio maggiore offrendo ai cittadini
anche servizi con caratteristiche diverse
da quelli tradizionali (esempio poter diventare lo sportello della pubblica amministrazione con una vera rivoluzione
digitale), su questi temi dovrebbe subentrare la Politica e le Istituzioni.
La parte che indica l’evoluzione della
nostra attuale rete – sostiene Antonio
D’Alessandro - attraverso il potenziamento dei canali di vendita dedicati e la
creazione di nuovi formati (corner, sportelli e Uffici multietnici, ecc) manca di
un’analisi che prima individui le reali
necessità e poi le copra con risorse reali,
formate, professionalizzate e aggiornate
e non lasciando posti scoperti e applicando risorse non formate come ora avv
i
e
n
e
.
Un ennesimo cambiamento – riferisce
Antonio D’Alessandro - della filiera
commerciale creerebbe un ulteriore disagio e senso d’insicurezza nei suoi attori. La filiera commerciale ha bisogno
di stabilità, di un’attenta analisi dei bisogni che il mercato propone, di un’intensa attività formativa, partecipativa e
di coinvolgimento per i suoi addetti che
solo così potranno avere gli strumenti
per seguire e realizzare i propri obiett
i
v
i
.
Il progetto complessivo ci sembra orientato unicamente a un’operazione di taglio delle risorse senza investire sulla
rete degli uffici e sulle opportunità che
offre. Dedicarsi esclusivamente dove è
concentrato il business, non coglie le
reali opportunità che la nostra rete può
offrire ai cittadini e al Paese. Infatti, territori così detti minori, invece di essere
abbandonati, dovrebbero essere meglio
presidiati con offerte innovative (sportello servizi pubblica amm.ne, servizi
dedicati al cittadino anche a domicilio
ecc.) e poi, dall’incontro tenutosi in Molise, non ci sono stati prospettati nessun
investimento.aa
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27 ottobre 2016
Incontro a Roma della delegazione regionale con il vice minitro, Filippo Bubbico
Cotugno ha rappresnetato le ragioni della Corte d’Appello e di altre istituzioni
Per la salvaguardia dei presidi
di sicurezza e di giustizia della
regione Molise, il presidente
del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, ha incontrato il
viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico.
All’incontro, tenutosi a Roma
presso Palazzo Madama, hanno
partecipato anche i componenti
la deputazione consiliare, i consiglieri Fusco Perrella e Totaro,
l’assessore Carlo Veneziale, in
rappresentanza del Governo regionale, e la delegazione parlamentare molisana, composta
dagli
onorevoli Venittelli,
Leva e il senatore Ruta.
Il presidente Cotugno ha illustrato al viceministro Bubbico
le problematiche che maggiormente preoccupano la popolazione molisana, come la
chiusura del Comando regionale dei Carabinieri, di recente
trasferito in Abruzzo, e la paventata soppressione del Comando regionale dell’esercito
prevista per il 2018.
“Il Molise ha fatto della sicurezza interna un biglietto da visita da mostrare e difendere con
orgoglio“ ha evidenziato Cotugno, esaltando l’opera quotidiana di tutte le forze
dell’ordine in Molise e rimarcando quanto fatto con il progetto del Patto della sicurezza
“L’asticella dell’attenzione e
della prevenzione deve essere
sempre alta, stante la vicinanza
“I presidi di sicurezza
non vanno tolti
dal territorio molisano”
di aree a rischio di infiltrazioni
malavitose. Abbiamo chiesto,
inoltre, che ci sia un attento
controllo sulle presenze dei collaboratori di giustizia e sull’opportunità di riconsiderare la
“quota” dei soggiorni in Molise, tema oggetto di molteplici
mozioni in Consiglio regionale
nel corso degli ultimi anni”.
Il presidente Cotugno ha poi incentrato il suo intervento sulla
permanenza della Corte d’Appello di Campobasso, legandola
indissolubilmente alla stessa
autonomia regionale.
“In Molise c’è grande preoccupazione per il rischio di soppressione della Corte di
Appello di Campobasso, alla
luce della riforma della geografia giudiziaria sul territorio nazionale”
ha
sottolineato
Cotugno “ritengo che ci siano
servizi che possono essere condivisi con altre regioni, altri invece, come la Corte d’Appello
e i tribunali, che identificano la
stessa autonomia di un territorio, occorre che vengano salvaguardati. Legati alla Corte,
L’ANIEM Confimi (Associazione Nazionale Imprese Edili Manifatturiere
a cui l’ACEM aderisce) è intervenuta
in questi giorni presso il Ministero del
Lavoro a Roma per segnalare gli effetti derivanti dalla corrente applicazione del Decreto Ministeriale (DM
95442 del 15 aprile 2016) che stabilisce, in particolare, i criteri per la concessione dell’integrazione salariale
ordinaria in caso di eventi meteo nel
settore edile.
La questione della eccessiva burocratizzazione ed onerosità delle procedure di Cassa integrazione in edilizia
era stata sollevata anche dall’ACEM,
che a metà settembre si era rivolta all’ANIEM, al Ministro del Lavoro Poletti ed ai Parlamentari Molisani
Venittelli, Leva, Ruta e Di Giacomo.
Le nuove disposizioni, o almeno la
loro concreta applicazione, impongono all’impresa di accludere all’istanza di richiesta della integrazione
salariale una relazione tecnica alla
quale vanno allegati i bollettini meteo
infatti, ci sono una serie di servizi e funzioni che verrebbero
di fatto chiusi, facendo venir
meno la necessità di identificarci come regione”.
Al termine dell’incontro la delegazione molisana ha ringraziato
il
Viceministro
dell’Interno per l’attenzione
mostrata sulle problematiche
che interessano la regione Molise.
Adesso l’auspicio della deputazione consiliare è di poter organizzare al più presto, in una
data del mese di novembre, un
incontro con il ministro Orlando, affinché “si pongano le
basi per evitare che in futuro
qualcuno continui a mettere a
rischio la giustizia molisana e
la stessa esistenza della nostra
regione“.
“No alla burocratizzazione
di cassa integrazione in edilizia”
L’intervento dell’Aniem con il vice presidente, Angelo Santoro
rilasciati a pagamento da organismi
accreditati che attestino le condizioni
atmosferiche del Comune dove è attivo il cantiere: bollettini meteo, che
prima del citato Decreto Ministeriale,
erano acquisiti direttamente dalle
commissioni presenti in seno all’INPS.
“Siamo intervenuti presso il Ministero
del lavoro a Roma perché per l’ennesima volta si scaricano sul sistema imprenditoriale altri oneri, altra
burocrazia, altre complicazioni – dichiara il Vice Presidente nazionale
dell’ANIEM Angelo Santoro – senza
tener conto che il settore dell’edilizia
già detiene il record del costo del lavoro e degli adempimenti da assolvere.”
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