collezionare fotografia

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collezionare fotografia
N. 5
NICOLA MAGGI
IL VINTAGE
[COLLEZIONARE
FOTOGRAFIA]
[In un mercato dell'arte sempre affamato di pezzi unici e
rarità, l'avvento di un medium come la fotografia che,
idealmente, permette la creazione di opere riproducibili
all'infinito, pone una sfida senza eguali. Anche per questo,
dopo la numerazione delle stampe e l'introduzione
dell'edizione limitata, fa la sua comparsa il termine
Vintage.…]
Sommario
Alle origini del termine Vintage .......................... 4
Le Stampe Vintage ............................................... 5
Vintage = migliore? ............................................. 6
Pagina
2
Vintage sì, Vintage no ......................................... 7
A Robert Capa
[In occasione del centenario
della nascita del grande
fotografo Robert Capa,
Collezione da Tiffany pubblica
“Collezionare Fotografia“, la
prima guida online a “fascicoli”
dedicata agli aspiranti
collezionisti di fotografia
contemporanea].
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[Collezione da Tiffany è il
primo blog, in Italia, ad
occuparsi di Collezionismo
d’Arte Contemporanea. Ogni
martedì e giovedì Collezione
da Tiffany offre ai suoi lettori
una tappa in questo strano
mondo parlandone da vari punti
di vista: storico, psicologico,
tecnico-pratico, finanziario e
legale. Ma anche
raccontandone le storie e le
esperienze più interessanti;
presentando i luoghi e i nomi
della scena artistica
contemporanea del nostro
Paese. Insomma, un blog
pensato per chi ama l’arte,
vorrebbe collezionarla ma non
sa da dove cominciare e,
soprattutto, dove e come
cercare.]
COLLEZIONARE FOTOGRAFIA
© Collezione da TIffany
IL VINTAGE
N
Alle origini del termine
Vintage
Con molta probabilità, durante la vostra vita,
la parola vintage vi sarà apparsa davanti agli
occhi nelle più svariate occasioni. Dal mondo
della moda a quello della musica, infatti,
questo termine è tra i più utilizzati (e abusati)
degli ultimi decenni. Nato dal latino
vindēmia, filtrato attraverso il francese antico
dove diventa vendenge, l’aggettivo Vintage è
stato coniato, in primo luogo, per indicare vini
di particolare pregio diventando sinonimo
dell’espressione d’annata. Dal mondo
dell’enologia questo termine si è poi diffuso
in tutti i campi possibili assumendo, di volta
in volta, connotazioni specifiche. Nella moda,
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ei primi anni Ottanta, il mercato
delle fotografie di Ansel Adams fa
registrare un crollo vertiginoso.
Immagini che pochissimi anni prima si
vendevano tra i 4000 e i 16000 dollari vedono
il loro valore quasi dimezzarsi: sono gli effetti
della recessione, l'offerta supera la domanda
e il mercato si ferma. Oggi le opere del
fotografo americano, come abbiamo visto
parlando di Tiratura&Dimensioni, sono
arrivate a valere attorno ai 100mila dollari nel
caso di particolari stampe Vintage della
famosa Moonrise, Hernandez, New Mexico,
scattata da Adams nel 1941 e stampata nel
1942. E' l'effetto di un cambiamento nel
mercato avvenuto negli anni Novanta e che ha
visto un incremento di interesse, appunto, per
le cosiddette stampe vintage che argina la
stampa “senza regole” di nuovi esemplari dei
lavori di artisti come Adams ma anche Andre
Kertesz o Henri Cartier-Bresson. Ma cos'è
questa parola magica che fa lievitare così
tanto i prezzi?
Figura 1 - Il termine vintage dal vino si è diffuso a vari settori. In primo luogo alla moda dove esistono addirittura guide
per vestire, truccarsi e pettinarsi vintage.
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tanto per fare un esempio, con vintage si
Le Stampe Vintage
connota un capo di abbigliamento non
classificabile come semplicemente “usato” ma
d’epoca, di lusso o firmato (pensate agli
In un mercato dell'arte sempre affamato di
occhiali anni Settanta tornati di moda
pezzi unici e rarità, l'avvento di un medium
ultimamente). Ma, a seconda delle mode e del
come la fotografia che, idealmente, permette
settore, Vintage diventano determinati oggetti
la creazione di opere riproducibili all'infinito,
che assurgono quasi a ruolo di icone e così lo
pone una sfida senza eguali. Una sfida che gli
potrebbe essere una Fender Stratocaster degli
operatori del settore hanno affrontato, negli
anni Sessanta o un pianoforte Rhodes
anni, introducendo limitazioni in grado di
autentico, così come un orologio Casio o un
arginare rischi come, ad esempio, la
Commodore 64 degli anni Ottanta. Dai
svalutazione di una determinata opera dovuta
negozi di usato à la page a eBay, vintage –
ad un eccesso di
come recita anche la
offerta. Per dirla con
definizione reperibile
Walter Benjamin il
su Wikipedia, «è un
mercato dell'arte cerca
attributo che definisce
di “salvare” l'aura
le qualità ed il valore
dell'opera d'arte e con
di un oggetto prodotto
essa, ovviamente, il
almeno
vent'anni
suo valore economico.
prima del momento
In una visione non
attuale e che può
dissimile da quella
altresì essere riferito a
esposta dal critico
secoli passati senza
tedesco, infatti, il
necessariamente
mercato vede nella
essere circoscritto al
riproducibilità
Ventesimo secolo. Gli
dell'opera d'arte la
oggetti
definiti
messa in crisi della
Vintage
sono
stesso concetto di
considerati oggetti di
autenticità,
legato
culto per differenti
all'unicità
e
ragioni tra le quali le
all'irripetibilità
Figura
2
Egon
Egone,
Tuscan
Cypresses,
1926,
vintage,
qualità superiori con
dell'opera. Per questo,
stampa ai sali d'argento,cm 34x25. Courtesy: Fabio Castelli
cui sono stati prodotti, se
dopo la numerazione
confrontati ad altre produzioni precedenti o
delle stampe e l'introduzione dell'edizione
successive dello stesso manufatto, o per
limitata, fa la sua comparsa il termine vintage
ragioni legate a motivi di cultura o costume».
che sta ad indicare, secondo la definizione più
comunemente utilizzata, una «stampa eseguita
E la fotografia? Come spesso accade nel
dall'autore (o da un laboratorio sotto il
mercato dell'arte, molte delle certezze che
controllo dell'autore) in un periodo non
pensiamo di avere vivendo nel mondo
superiore ai due o tre anni dopo la data dello
“normale” si incrinano. Quando si parla di
scatto dell'immagine stessa». Anche se alcuni
stampe vintage, infatti, non si intendono
autori fanno salire questo tempo fino a cinque
affatto foto d'epoca nell'accezione più comune
anni, vale sempre la regola secondo la quale
di questa espressione...
più questo è breve, maggiore è il valore della
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foto. Le stampe realizzate molto dopo lo
creazione del negativo, anche realizzate dallo
stesso autore, tendono ad avere un valore di
mercato minore. Tutto ciò innesca un sistema
premiante che predilige, dunque, alcune
stampe di uno scatto rispetto ad altre,
tutelando, così, in modo ancor più stringente,
la rarità dell'opera. Non solo, in alcuni
momenti, il vintage è stato interpretato quasi
come sinonimo di autentico, in quanto questo
concetto si basa sull'idea che essendo la
stampa molto vicina al momento dello scatto,
questa rispecchi maggiormente le intenzioni
dell'artista. Non a caso, il loro valore
economico maggiore, rispetto ad altre stampe
più tarde della stessa foto, rende quasi il
termine vintage sinonimo di migliore, proprio
come accadeva, in origine, per il vino.
Vintage = migliore?
Quella che potrebbe sembrare una definizione
perfettamente accettabile, negli anni ha dato
vita ad un acceso dibattito che ha avuto – e
continua ad avere – partecipanti illustri come
Allan Douglass Coleman, fotografo e primo
critico fotografico del New York Times.
Secondo Colemann la definizione “ufficiale”
di Vintage presenta due problemi di base: da
un lato, infatti, sembra dare per scontato che
le prime stampe, come detto, siano le
migliori; dall'altro, sembra implicare il fatto
che niente se non una stampa vintage sia
Figura 3 - Joost Schmidt, Rilievo di un uomo in corsa, 1932, vintage, stampa ai sali d’argento, cm 5,8x7. Courtesy:
Fabio Castelli
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meritevole dell'attenzione dei collezionisti.
suggerito ai suoi membri di sostituire la
Questo approccio, afferma il critico del NYT,
parola vintage con la semplice indicazione
non tiene conto di una parte essenziale di
delle due date relative allo scatto e alla
questo particolare medium e, allo stesso
stampa. Un suggerimento che, però, presenta
tempo, ignora il metodo di lavoro adottato da
numerose vulnerabilità: in primo luogo legate
tantissimi fotografi, tra i quali anche alcuni
all'accuratezza delle datazioni.
dei più grandi come Bill Brandt o il più volte
citato Ansel Adams: conservare per anni i
Vintage sì, Vintage no
negativi per svilupparli molto dopo il loro
utilizzo o tornare su un particolare negativo in
tempi successivi per reinterpretarlo. Non è
Un volta di più la parola d'ordine del
raro, d'altronde, che le stampe più tarde
collezionista deve essere: cautela. Sostenere
realizzata da un fotografo o da un laboratorio
in modo assoluto il primato del vintage sulle
sotto la sua supervisione, siano in realtà
altre stampe, è un approccio da non ritenersi
migliori delle prime.
completamente
«Il punto essenziale –
corretto. Come visto,
scrive a tal proposito
il primato cronologico,
A. D. Colemann sul
infatti, non è detto che
sito web dell'Archivio
coincida con quello
di Bill Brandt - è che
qualitativo. Oltre a
un fotografo può avere
ciò, a seconda delle
un rapporto continuo
epoche, può essere
con i suo negativi,
molto
difficile
talvolta lungo quanto
stabilire con certezza
la sua vita. Questo è
cosa sia realmente
un elemento legato
Vintage o no. Come
alla natura stessa del
racconta
il
medium.
collezionista
Alex
Comprendere questo
Novak,
membro
fatto è cruciale per un
fondatore, tra le altre
collezionista
che
Figura 4 - Hans Bellmer, La Poupée, 1937- 1939, vintage,
cose, del Getty Museum
intenda sviluppare un stampa ai Sali d’argento colorata a mano, cm 14,8x14,2.
Courtesy: Fabio Castelli
Photographyc Council,
approccio coerente alla
«specialmente quando la
fotografia». Egli giunge così a chiedere che
data di stampa valica il 1953 diventa difficile
venga formulata una nuova definizione di
dire quando una stampa è realmente Vintage
vintage in quanto quella attuale, secondo lui,
senza ricorrere a test molto costosi». E questo
inquadra solo un aspetto del problema.
a causa, principalmente, di particolari
sbiancanti aggiunti in quel periodo alle carte
Ma i dubbi sulla definizione di vintage
fotografiche che fanno sì che molte stampe
sembrano non affliggere solo personalità
vintage risultino identiche a stampe più tarde.
come Colemann. La stessa IPAD l'associazione internazionale dei mercanti di
Anche per questo, non sono molti i mercanti
fotografia d'arte, nata con l'intento di
in grado di distinguere, realmente, una stampa
mantenere standard elevati in questo
vintage e, non a caso, se per i galleristi il
particolare mercato – ha recentemente
problema viene risolto con il certificato di
autenticità, le case d'asta, normalmente, non
danno alcuna garanzia in questo senso,
certificando solo l'attribuzione dell'opera ad
un determinato artista.
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Un esempio di quanto possa essere spinosa la
questione? Nel 1994 un esemplare della
fotografia Powerhouse Mechanic di Lewis
Hine viene battuto da Christie's per 90 mila
dollari. Nonostante un numero improbabile di
originali firmati di Hine presenti sul mercato,
sono poche le richieste di spiegazione: a
garantire il tutto basta il nome di Walter
Rosemblum, fonte delle immagini e curatore e
conservatore dell'opera di Hine fin dal giorno
della sua morte, avvenuta nel 1940. Ci vorrà
un giovane fisico, Michael Mattis, coadiuvato
dall'esperto forense del FBI, Walter Rentanen,
specializzato nell'analisi della carta, per
scoprire la realtà, ossia che si trattavano di
falsi vintage: dalle analisi risultò che la carta
era fatta con polpa di legno e non con gli
stracci, e quindi posteriore agli anni Trenta.
Inoltre questa era risultata positiva per quanto
riguardava la presenza di quegli agenti
sbiancanti che abbiamo detto essere stati
introdotti negli anni Cinquanta e che la
rendono luminescente se esposta a raggi
ultravioletti. Infine, fu rilevato un piccolo
cambiamento nel logo Agfa del timbro a
secco: prova finale che la foto, in realtà, era
una stampa realizzata tra il 1958 e il 1975.
Alla difficoltà di determinare ad occhi nudo
l'autenticità di una stampa vintage posteriore
ai primi anni Cinquanta, va poi aggiunto
quanto sostenuto anche da Colemann circa il
fatto che alcuni artisti ritornano su un
negativo per rielaborarlo, talvolta anche alla
luce di migliorate capacità tecniche. La cosa
migliore, allora, è valutare caso per caso,
artista per artista, tenendo sempre presente
che una stampa Vintage può arrivare a costare
anche 10 volte il prezzo di una stampa più
tarda. Una maggiorazione che talvolta ha un
senso, altre meno. Ed è giusto che ogni
collezionista si interroghi e faccia le sue scelte
con consapevolezza anche giungendo alla
decisione “estrema” di acquistare più stampe
di un'opera, temporalmente distanti tra loro, al
fine di documentare i vari cambiamenti. Una
soluzione che, ad esempio, potrebbe
interessare chi sta mettendo insieme una
collezione dedicata all'opera di un solo artista
o ad un solo genere.
Sullo sfondo: Lewis Hine, Power house mechanic
working on steam pump, 1920
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[Il quinto fascicolo di
“Collezionare Fotografia”
uscirà mercoledì 15 maggio]
Collezione da Tiffany
Via Atto Vannucci n. 14 - 50134 - Firenze
[email protected] www.collezionedatiffany.com
Fondatore: Nicola Maggi