Relazione finale Il progetto, intitolato coinvolge, in

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Relazione finale Il progetto, intitolato coinvolge, in
Allegato 2
Gloria Cogliati
a.s.2008/2009
E3 – tutor Mario Merla
modulo di progettazione1
Relazione finale
Il progetto, intitolato
coinvolge, in sostanza, i due alunni
certificati della classe 1 A della scuola secondaria di primo grado “PUCCINI”
I.C. Massarosa 2 di Piano di Conca.
Prevede un percorso di studio
individualizzato, utilizzando le nuove tecnologie. Come conseguenza di alcune
decisioni prese in sede di profilo dinamico funzionale, i due alunni non
frequentano le lezioni di francese, inoltre Jo*** è esonerato anche da quelle
d’inglese.
Durante 3 di queste ore (2 di francese e 1 d’inglese) A*** e Jo sono fuori dall’aula
con l’insegnate specializzato e seguono un percorso di studio utilizzando
computer e multimedialità. Per le restanti 2 ore d’inglese A. resta in classe e Jo un
giorno entra un’ora dopo e l’altro esce prima, avendole fatte coincidere con
l’orario della terapia alla quale è sottoposto.
Il vantaggio principale è che entrambi gli alunni desiderano lavorare al computer,
e accettano le proposte operative con entusiasmo, si impegnano maggiormente e
traggono beneficio dal percorso.
Dal punto di vista del tempo un lavoro simile proposto ad una classe dilaterebbe
enormemente il tutto, ma la continuità di lavoro di solo 2 alunni in questo tipo di
attività consente loro di elaborare, acquisire, apprendere nei consueti tempi a loro
propri.
La multimedialità e la ricchezza degli stimoli favoriscono
l’apprendimento anche in termini di memorizzazione; l’utilizzo di tutti i canali e i
codici favorisce i ragazzi qualsiasi sia lo stile personale di apprendimento.
Inoltre la rappresentazione grafica, l’immagine, stimolano la memoria visiva e ad
un livello analogico e/o pragmatico piuttosto che digitale (la scrittura a livello
digitale astratta non aiuta nella memorizzazione, in questo caso è spesso un
ostacolo all’apprendimento considerate le difficoltà di comprensione a seguito di
lettura personale); le registrazioni stimolano quella uditiva, il feedback ottenuto
riascoltandosi stimola l’amor proprio e favorisce la ripetizione, finalizzata al
miglior risultato, in questo modo gli alunni compiono esercizi di ripetizione senza
rendersene conto. Il rivedersi in video ha pure una forte valenza emotiva e
formativa, e risulta molto stimolante. La possibilità di inserire video relativi allo
studio effettuato sarà un ulteriore supporto all’apprendimento.
Vantaggio
ulteriore è quello di utilizzare frequentemente il computer ed apprendere, grazie
alla prassi, procedure, abilità che sono richieste nei laboratori disciplinari durante
i quali gli alunni non sono affiancati dall’insegnante specializzato; in alcune
occasioni, hanno saputo aiutare i compagni ottenendo così elogi e riconoscimenti
alla sfera personale (aumento dell’autostima e stimolo a proseguire in quella
direzione).
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Lo svantaggio evidente è la impossibilità di lavorare in gruppi che coinvolgano i
compagni di classe, in quanto il ritmo delle lezioni è serrato e gli insegnanti non
consentono di norma tale opportunità.
Altro svantaggio è quello di non avere accesso all’aula con il collegamento ad
internet ogni volta che gli alunni sono in orario di progetto, ma che l’ ingresso in
tale aula sia subordinato alla presenza o meno di classi che vi accedono per le
lezioni di tecnica o i laboratori disciplinari. Non è stato stilato un orario e spesso i
docenti decidono di accedere all’aula anche a metà della propria ora di
insegnamento, costringendoci ad interrompere il nostro lavoro e modificare il
nostro percorso operativo. Questo si verifica anche a causa del fatto che il
collegamento ad internet nell’aula “ di sostegno” non è stato ancora attivato, altra
difficoltà è stata quella legata all’assegnazione di computer desueti, uno è in
questo momento sotto le mani del tecnico per la formattazione e la messa a
nuovo di sistema operativo e software installati, in quanto completamente
bloccato, l’altro attende l’aggiunta di una scheda audio in quanto ne risulta
sprovvisto.
Per quanto riguarda le abilità acquisite, l’insegnante , mai come questo anno,
ritiene di aver appreso l’arte di arrangiarsi, per non arrendersi, infatti il progetto
rischiava di essere sterile se si fosse limitato a delle presentazioni di immagini e
parole, l’apporto dell’audio, in particolare delle registrazioni fatte e rifatte dagli
alunni stessi hanno avuto una valenza enorme ed un impatto straordinario con
feedback positivo e quindi motivante.
Per quanto riguarda gli alunni, abilità e competenze nuove, dal punto di vista
tecnico (uso di power point, movie maker, e DVD video soft free studio,
programmi di fotoritocco per ridimensionare le immagini come photo editor e
atri free che troviamo sui computer a scuola) e miglioramento nelle attività di base
legate al lavoro specifico (lettura) espansione del vocabolario d’uso e aumento
della frequenza di richiesta di spiegazione e chiarimento. Appresa la capacità di
ricerca attraverso i motori l’attivazione personale di criteri di scelta tra i testi e le
immagini, la graduale costruzione di prodotti multimediali sotto forma di
presentazione e l’acquisizione di una maggiore sicurezza e autostima.
La relazione tra A. e me è molto positiva si è instaurata una sorta di empatia, che
non dimostra nei confronti di altri docenti, la relazione è privilegiata, nonostante
le ore che passiamo insieme siano 10, massimo 14 su 40 (le ore assegnate sono 6
che diventano 7 unità orarie settimanali per il recupero orario dovuto per la
riduzione a 50 minuti delle ore scolastiche, l’eventuale raddoppio è legato
all’opportunità di lavorare sempre in coppia con Jo inserito nella stessa classe).
A. si dimostra serena e si apre facilmente al dialogo, rivolge domande ogni
qualvolta ha dubbi, incertezze oppure non ha capito; lavora alacremente e accetta
qualsiasi proposta operativa, riesce a procedere senza paura di sbagliare mente in
classe, in presenza dei docenti curriculari manifesta incertezze, opera blocchi e
piuttosto di sbagliare non scrive o non parla, interviene poco e timidamente, solo
su richiesta. Con Jo la relazione è talvolta conflittuale, è oppositivo quando non
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potendo lavorare al computer gli propongo attività più tradizionali, cerca di
spostare l’attenzione, interrompe spesso chiedendo di andare al computer e
cerca di dialogare su fatti personali per evitare il compito.
Si dimostra quindi spavaldo e molto sicuro di sé, sicurezza che perde
completamente in classe, dove richiede il mio aiuto/conferme frequentemente, e
dimostra di temere moltissimo le insegnanti di lettere e matematica. Durante le
ore di attività in classe con queste insegnanti è abbastanza controllato, interviene
moderandosi nei comportamenti e rispetta le regole di vita in classe. Con altri
insegnanti invece tende a disturbare, resta anche poco seduto nel banco e si fa
richiamare in continuazione, e di solito non esegue i compiti assegnati.
Nella relazione tra Jo e A. lui cerca di essere dominante, a volte prenderebbe in
giro A. che però non si lascia sopraffare e passa con lui alle vie di fatto; in classe
invece Jo fa il “buffone” per attirare l’attenzione dei compagni, ma non riesce a
ottenere la leaderschip (se non quando si tratta di utilizzare il computer) mentre
A. si inserisce nei gruppi delle ragazze in modo molto umile, accetta aiuto e
suggerimenti facendosi benvolere e interviene pochissimo, ma se lo fa, lo fa a
proposito.
Per quanto riguarda la relazione con gli altri docenti, devo dire che nonostante sia
l’ultima arrivata, le modalità di lavoro che adotto hanno suscitato interesse,
soprattutto tra i colleghi specializzati, che mi chiedono aiuto e indicazioni, ho
stimolato un incontro per “materia” anche per noi, al fine di condividere le nostre
difficoltà, trovare mutuo aiuto e sostenerci a vicenda. Con le colleghe curriculari
sto costruendo un rapporto di fiducia e mi insinuo con calma e moderazione nel
loro modo di affrontare l’esperienza dell’integrazione, cercando di evitare conflitti
aperti e di modificare con la prassi le modalità per passare dal lavoro individuale,
a quello nel piccolo gruppo. La cosa mi sta riuscendo piuttosto bene nel c.d.c
della terza, dove però non ho in piedi un progetto che includa l’uso della
tecnologia, e che non rientra quindi nelle attività presentate in questa sede.
Per quanto riguarda le tecnologie utilizzate nell’ambito del progetto, sono
presenti in aula informatica 15 Personal Computer, di cui uno munito di lettore di
micro SD, nell’ aula di “studio individuale” un computer vecchio con Windows
2000
che deve essere formattato (in queste vacanze di Natale) e solo
successivamente, in seguito al prelievo del primo, un pentim II con XP home
editino, senza scheda audio.
Nell’aula magna invece è presente la lavagna interattiva multimediale software
dedicato (smart), il videoproiettore un impianto stereo e un lettore DVD.
Il materiale di studio, è rappresentato dal libro di testo e da tutto cio che si può
trovare in internet. Per la realizzazione sono stati utilizzati Power Point, movie
maker, convertitori di file audio-video free, (trasformazione dei file da 3gp ad avi
e compressione in wmv) “DVD video soft free studio”, scheda di memoria per
cellulare micro SD e lettore di schede, pennina per salvataggio file esportazione
importazione da un computer all’altro, il computer portatile ed il cellulare
personale della sottoscritta.
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Dal punto di vista tecnico per gli alunni tutti gli apprendimenti sono stati un
arricchimento ed una novità, in effetti essi utilizzavano il computer con
programmi della Erikcson, e Paint e World, mentre non avevano mai operato in
internet, organizzato presentazioni ne effettuato una sorta di pubblicazione
audiovideo, mai utilizzato il semplice registratore di suoni ne il cellulare per
motivi di studio.
Per quanto riguarda l’arricchimento dell’esperienza personale sicuramente
l’approccio con la LIM è la strada nuova che si sta aprendo, l’apprendere dalla
creatività dei ragazzi, che hanno a volte soluzioni divergenti dalle mie in quanto
nativi digitali.
In generale l’esperienza è positiva sia nelle relazioni che per lo sviluppo e
avanzamento da parte degli alunni in particolare.
Il percorso riconduce spesso a flash back del corso DOL, quando penso che è
necessario semplificare (Maeda) o ritorno a pensare all’uso di software che ho
scoperto durante il corso e che mi viene in mente di riutilizzare nei percorsi che
devo affrontare coi ragazzi. Sono consapevole che non devo mettere troppo in
gioco tutto in una volta per non aumentare le difficoltà, ma l’entusiasmo mi
spinge a proporre sempre. Questo entusiasmo lo vedo anche nei miei alunni che,
seppur svogliati in classe, svantaggiati nell’apprendimento a causa dei loro
disturbi di apprendimento, non si fanno dire due volte che è ora di lavorare al
progetto, ad es. volte mi portano del materiale che hanno cercato in maniera
autonoma, altre hanno dimostrato di superare le aspettative dichiarate dai docenti
in sede di osservazioni iniziali, e con i test d’ingresso, questo perché il loro
impegno è aumentato in queste attività.
L’esperienza proseguirà per tutto l’anno scolastico, e, presumibilmente per i
successivi, con gli ampliamenti che saranno consentiti, sia dal punto di vista delle
strumentazioni sia dalle abilità consolidate e dalla capacità di produrre in modo
divergente rispetto a quanto appreso.
La formalizzazione di esperienze concrete da parte di A. amplierà la rosa degli
argomenti trattati, che poi cercheremo di rappresentare in modo multimediale.
La documentazione di tale esperienza potrebbe essere prodotta dagli stessi alunni
che si riprendono a vicenda, nell’ipotesi di riuscire ad avere una videocamera in
uso.
Infine vorrei coinvolgere A. e Jo. Nella strutturazione di una pagina del sito
scolastico, utilizzando un compilatore, che preveda anche l’inserimento on line
con l’utilizzo dell’ftp.
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