• Linee guida per la tutela e la promozione della salute negli

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• Linee guida per la tutela e la promozione della salute negli
• Linee guida per la tutela e la promozione
della salute negli ambienti confinati
• Accordo del 27/09/2001 tra il Ministro della
salute, le regioni e le province autonome.
• Documento 601S27SE.000 emanato dalla
Conferenza Permanente per i rapporti tra lo
Stato, le Regioni e le Province Autonome di
Trento e Bolzano.
• Gazzetta Ufficiale Supplemento Ordinario n. 276
del 27/11/2001.
• Ritenuto che la principale finalità delle Linee-guida è
essenzialmente quella di promuovere ed
implementare le iniziative di promozione della salute
e di prevenzione dei rischi presenti nell'ambiente
«indoor», nella programmazione sanitaria nazionale,
regionale, locale, seguendo il principio di
sussidiarietà e creando un'occasione di dialogo, di
concertazione e coordinamento tra diversi livelli
organizzativi istituzionali;
• La qualità dell'aria indoor rappresenta un importante
tema di sanità pubblica. Nei paesi industrializzati, la
popolazione trascorre la maggior parte del
proprio tempo (fino al 90%) in ambienti chiusi.
• Uno studio, condotto dall'IEMB (Indoor Environment
Management Branch) dell'EPA (1998) ha inteso
determinare il rapporto indoor/outdoor (I/O) tra le
concentrazioni e tra le esposizioni relativamente a
diversi inquinanti dell'aria. L'analisi dei dati ha
supportato l'ipotesi che l'esposizione indoor alla
maggior parte degli inquinanti considerati supera
notevolmente quella outdoor; le concentrazioni
indoor riscontrate sono generalmente da 1 a 5
volte maggiori e l'esposizione indoor è da 10 a 50
volte superiore all'esposizione outdoor.
• Occorre sottolineare che l'Organizzazione Mondiale della
Sanità ha evidenziato l'importanza e l'urgenza per ogni
Paese di dotarsi di un "Piano nazionale di prevenzione
indoor" e, a tal fine, ha diffuso nel 1999 una pubblicazione
specificamente destinata alle strategie con le quali tale
Piano deve essere sviluppato.
• L'OMS raccomanda ai singoli governi di elaborare un
"Piano nazionale per la creazione di un ambiente
indoor sostenibile" in cui devono essere indicati
interventi sugli edifici esistenti e su quelli da costruire
e definite le strategie che ne consentano la
realizzazione.
• Inoltre il D.Lvo 229/99 ha ulteriormente precisato le caratteristiche del
Dipartimento di Prevenzione, previsto dal D.Lvo 502/92, ridefinendone le
funzioni e l'organizzazione. Il DP viene definito come "struttura operativa
dell'unità sanitaria locale che garantisce la tutela della salute collettiva,
perseguendo obiettivi di promozione della salute, prevenzione delle
malattie e delle disabilita, miglioramento della qualità della vita". Il decreto
ne specifica le funzioni (in base alla definizione dei livelli essenziali di
assistenza), l'organizzazione ha autonomia organizzativa e contabile ed è
organizzato in centri di costo e di responsabilità"), il coordinamento interno
(con altri servizi e dipartimenti aziendali) ed esterno con altri enti ed
istituti (Agenzie regionali per l'ambiente. Istituti zooprofilattici
sperimentali, posti di ispezione frontaliera e Uffici veterinari di confine,
ispettori del lavoro ed INAIL). Al Dipartimento sono attribuiti anche
compiti relativi alla individuazione e rimozione delle cause di nocività e di
malattie di origine ambientale, per i quali si avvalgono delle agenzie
regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente, stabilendo che le
funzioni di prevenzione collettiva e di controllo ambientale, esercitate dal
DP e dall'ARPA, debbono prevedere azioni coordinate ed integrate.
• In Italia, a seguito della crisi delle risorse energetiche
mondiali, si sono imposti nuovi criteri tecnico-progettuali per
gli edifici ad uso civile. La necessità di contenere i consumi
per il riscaldamento e per la ventilazione ha imposto un
migliore isolamento degli edifici, con conseguente spinta a
sigillare gli ambienti interni ed a sostituire le modalità
naturali di aerazione ed illuminazione con mezzi artificiali.
• Alle trasformazioni strutturali degli edifici si sono
accompagnate modifiche rilevanti degli arredi (nuovi materiali
per mobili, rivestimenti; ecc.) e degli strumenti di lavoro
(crescente impiego di fotocopiatrici, videoterminali, stampanti,
ecc.). Infine, tra le più importanti cause di inquinamento
indoor c'è sicuramente il fumo di sigaretta ed il radon
•
4
- Sorgenti di inquinamento indoor
• Gli inquinamenti indoor sono numerosi e possono
essere originati da diverse sorgenti: le concentrazioni
sono molto variabili nel tempo, a seconda delle
sorgenti interne, della ventilazione e delle abitudini
degli occupanti. Le sorgenti di inquinamento
interno che rilasciano inquinanti nell'aria
costituiscono la causa primaria dei problemi relativi
alla qualità dell'aria indoor. Le principali fonti sono
l'uomo e le sue attività, i materiali da costruzione gli
arredi, i sistemi di trattamento dell'aria. Molte attività
degli occupanti contribuiscono ad inquinare l'aria
degli ambienti chiusi; uno dei fattori più importanti è
sicuramente il fumo di tabacco, oltre ai processi di
combustione.
• Altre possibili fonti di inquinamento sono i
prodotti per la pulizia e la manutenzione della
casa, gli antiparassitari e l'uso di colle, adesivi,
solventi etc. Possono determinare una
emissione importante di sostanze inquinanti
l'utilizzo di strumenti di lavoro quali
stampanti, plotter e fotocopiatrici e prodotti
per l'hobbistica (es. colle). Un'altra importante
fonte di inquinamento indoor sono i materiali
utilizzati per la costruzione (es. isolamenti
contenenti amianto)
• l'arredamento (es. mobili fabbricati con legno
truciolare o trattati con antiparassitari, moquette,
rivestimenti). Infine; il malfunzionamento del sistema
di ventilazione o una errata collocazione delle prese
d'aria in prossimità di aree ad elevato inquinamento
(es. vie ad alto traffico, parcheggio sotterraneo,
autofficina) possono determinare un'importante
penetrazione dall'esterno di inquinanti. I sistemi di
condizionamento dell'aria possono, inoltre, diventare
terreno di coltura per muffe e altri contaminanti
biologici e diffondere tali agenti in tutto l'edificio.
• Se ragioniamo in termini di esposizione agli inquinanti, tale
esposizione è dovuta al prodotto di due fattori, la
concentrazione dell’inquinante e il tempo di esposizione,
ossia:
• ESPOSIZIONE =CONCENTRAZIONE (1-5 volte
maggiore dell’inquinamento esterno) X (per)TEMPO
80-90% (della vita)
• Da una stima effettuata dall'OMS (Organizzazione Mondiale
della Sanità), si evince come una grossa percentuale degli
edifici presenti nei paesi industrializzati possieda un elevato
grado di tossicità degli ambienti interni. Si è arrivati a
individuare due patologie diverse legate all’edificio:
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Sick Building Syndrome" (SBS) o Sindrome dell'Edif.
Malato.
la Building Related Illness (BRI) o Malattia correlata
all’Edificio.
La Sick Building Sindrome, indica la situazione di
disturbi generici (non riconducibili ad una malattia
specifica o ad una causa ben precisa) che lamentano la
maggior parte degli occupanti un edificio, disturbi che
tendono a scomparire allontanandosi dalla stanza o
edificio. Nella SBS, gli occupanti lamentano sintomi quali
cefalee, irritazione agli occhi, al naso, alla gola; tosse
secca; pelle disidratata; vertigini o nausea; difficoltà di
concentrazione e affaticamento; particolare sensibilità agli
odori. La causa specifica dei sintomi è generalmente
ignota.
• La Building Related Illness, è invece correlata a una
malattia particolare ben identificata, causata dalla presenza
di determinati inquinanti dell'aria di un ambiente chiuso. Il
quadro clinico evidenzia sintomi quali tosse, costrizione al
petto, febbre, brividi, dolori muscolari. In questo caso le
sintomatologie sono clinicamente ben definite: si tratta di
asma bronchiale, le alveoliti allergiche estrinseche, di febbri
da umidificatori, di infezioni da Legionella Pneumophila.
Generalmente tale sindrome è presente soprattutto negli
ambienti di lavoro ed è causata dagli impianti di
ventilazione e di condizionamento d’aria. I sintomi non
spariscono rapidamente in seguito all’abbandono del
luogo di lavoro.
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LE PRINCIPALI FONTI DI CONTAMINANTI INDOOR SONO SCHEMATIZZATE NELLA SEGUENTE
TABELLA
Ambiente
Fonti di inquinamento
Casa
Sorgenti di natura metabolica: CO2, NH3, odori
Fumo di tabacco: particolato respirabile (PM10), monossido di carbonio (CO), composti organici
volatili (VOC)
Fornelli a gas: NOX, CO
Forni a legna e camini: PM10, CO, idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
Materiali da costruzione: radon e formaldeide
Terreno sottostante i fabbricati: radon
Mobili e prodotti per la casa: VOC, formaldeide
Riscaldamento a gas: NOX, CO
Riscaldamento a kerosene: NOX, CO, SO2
Arredamento: VOC, formaldeide
Isolante: asbesto
Agenti esterni: CO, ossidi di azoto, particolato aerodisperso
Ambiente
Casa
Fonti di inquinamento
•Sorgenti di natura metabolica: CO2, NH3, odori
•Fumo di tabacco: particolato respirabile (PM10), monossido di
carbonio (CO), composti organici volatili (VOC)
•Fornelli a gas: NOX, CO
•Forni a legna e camini: PM10, CO, idrocarburi policiclici
aromatici (IPA)
•Materiali da costruzione: radon e formaldeide
•Terreno sottostante i fabbricati: radon
•Mobili e prodotti per la casa: VOC, formaldeide
•Riscaldamento a gas: NOX, CO
•Riscaldamento a kerosene: NOX, CO, SO2
•Arredamento: VOC, formaldeide
•Isolante: asbesto
•Agenti esterni: CO, ossidi di azoto, particolato aerodisperso
Ufficio
Trasporti
•Sorgenti di natura metabolica: CO2, NH3,
odori
•Fumo di tabacco: PM10, CO, VOC
•Materiali da costruzione: VOC, formaldeide
•Arredamento: VOC, formaldeide
•Fotocopiatrici: VOC
•Condizionatori: agenti biologici
•Agenti esterni: CO, ossidi di azoto, articolato
aerodisperso
•Aria esterna: CO,NOX, particolato e benzene
in automobile
•Condizionatori per auto: agenti biologici
Tabella 2 - Valutazione quantitativa dell'impatto sulla salute della popolazione e dei
costi diretti (in Lire) per l'assistenza sanitaria attribuibili ogni anno agli inquinanti
indoor in Italia
Inquinante
Impatto sanitario
Costi diretti
Malattia
Allergeni
(acari, muffe
forfore
animali)
Asma
bronchiale
(bambini/ad
olescenti)
> 160.000
casi
prevalenti/a
nno
> 160 miliardi
Radon
Tumore del
polmone
1.500 6.000
decessi/anno
52 - 210 miliardi
Asma
bronchiale
(bambini/adoles
centi)
Infezioni acute
delle vie aeree
sup. ed inf.
> 30.000 casi
prevalenti/ann
o
> 30 miliardi
> 50.000
nuovi
casi/anno
non valutabile
Tumore del
polmone
> 500
decessi/anno
> 18 miliardi
Infarto del
miocardio
> 900
decessi/anno
> 15 miliardi
Benzene
Leucemia
36-190
casi/anno
1 - 7 miliardi
Monossido di
carbonio
(CO)
Intossicazione
acuta da CO
> 200
decessi/anno
1 miliardo
Fumo di
tabacco
ambientale
• 5 - Inquinanti indoor
• Gli inquinanti che possono essere presenti negli ambienti
confinati non-industriali sono molto numerosi. In particolare si
possono individuare tre categorie di inquinanti: chimici, fisici
e biologici. TRA GLI INQUINANTI CHIMICI:
• Monossido di carbonio (CO)
• I livelli di CO sono significativamente influenzati
dalla presenza di processi di combustione, quali
sistemi di riscaldamento e cottura senza
ventilazione o con scarsa ventilazione e fumo di
tabacco; in questi casi le concentrazioni interne
possono superare quelle esterne. La vicinanza di
sorgenti outdoor (ad esempio, strade a levato traffico,
garage e parcheggi) possono avere un impatto
significativo sulle concentrazioni all'interno di edifici.
• 10 - Intossicazione da monossido di carbonio
• Per concentrazioni di CO superiori all'80% si ha l'exitus per
arresto cardiorespiratorio. Le statistiche ufficiali più
recenti riportano 500-600 morti l'anno in Italia, in
seguito ad intossicazione acuta da CO, di cui circa i 2/3 di
origine volontaria. Tali cifre sicuramente sottostimano
l'entità del problema poiché molti casi di intossicazione,
soprattutto quelli accidentali o i casi non mortali, non
vengono correttamente diagnosticati e registrati.
Particolarmente sensibili all'azione dell'ossido di carbonio sono gli
anziani, le persone con affezioni dell'apparato cardiovascolare e
respiratorio, la donna gravida, il feto, il neonato e i bambini in
genere.
• Molto si è discusso sull'esistenza di un quadro
di intossicazione cronica da CO. In alcuni
soggetti esposti per lungo tempo
all'assorbimento di piccole quantità del tossico,
è stata descritta una sintomatologia
caratterizzata da astenia, cefalea, vertigini,
nevriti, sindromi parkinsoniane ed epilettiche,
aritmie, crisi anginose.
Linee di azione specifiche per
sorgenti o inquinanti
• Gas di combustione:
• Per fornelli, stufe a gas, e stufe con l'utilizzo di
altri combustibili è necessario, migliorare
ulteriormente la normativa, le procedure di
certificazione, e la normativa tecnica
relativa alle verifiche ed alla manutenzione.
• Monossido di carbonio
• Premessa
• Nonostante l'emanazione di leggi e di norme tecniche,
ivi comprese la Legge sulla "Sicurezza degli
impianti", DPR 447/92, , DM 21.3.93 ed infine il
DPR 46/90; DM 20.2.92; 412/93, gli incidenti da
impianti a gas e le intossicazioni da CO continuano
ad essere frequenti in Italia. E' stata evidenziata,
inoltre, la difficoltà se non l'impossibilità di
disporre di informazioni sui casi accertati di
intossicazione da CO, attraverso i sistemi correnti di
notifica.
• E' evidente che questi incidenti domestici
sono facilmente prevenibili con ìl semplice
rispetto della normativa vigente ed una
regolare manutenzione degli impianti, da
pare di personale specializzato. Infatti, tra le
principali cause degli eventi segnalati vi sono
difetti degli impianti facilmente identificabili
e tecnicamente correggibili, come lo scarico
dei fumi, l'assenza di ventilazione e la
carenza di manutenzione.
• Principali linee strategiche
• E' necessario attivare un progetto mirato di
prevenzione, a cui devono partecipare tutti i
soggetti istituzionali e professionali coinvolti
in questo settore specifico:
• strutture del servizio sanitario nazionale,
operatori sanitari. responsabili dei
laboratori chimico-clinico, organi di
vigilanza comunale, autorità di pubblica
sicurezza, ….Arpa, etc.
• A livello territoriale un ruolo importante deve essere
svolto dai Dipartimenti di Prevenzione delle AUSL
che ricevono le segnalazioni e dispongono le
verifiche ed i controlli necessari per i
provvedimenti di competenza e per la raccolta e la
trasmissione dei dati e delle informazioni.
• Deve essere rafforzata l'azione preventiva di
controllo, ma devono essere anche promosse le azioni
volte all'informazione degli utenti ed alla formazione
dei responsabili della manutenzione e degli
utilizzatori degli impianti
19%
23%
19%
12%
6%
ARPAV
V.V.FUOCO
A.GIUDIZ.
ISTALLATORI
13%
8%
ASL
COMUNE
DISTRIBUTORE GAS
Schema dettagliato di tutte le normative succedutosi negli
anni relative alla sicurezza impiantistica comprendente
legge 6 dicembre 1971, N. 1083
– norme per la sicurezza dell’impiego del gas combustibile
legge 5 marzo 1990, N. 46
- norme per la sicurezza degli impianti
DPR 6 dicembre 1991 . N. 447
- regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990
DPR 13 maggio 1998, N. 218
-regolamento recante disposizioni in materia di sicurezza
degli impianti alimentati a gas combustibile per uso domestico
norme tecniche UNI- CIG 7129/72 – 7129/92 - 7131
– approvate con decreto ministeriale ai sensi della Legge 1083/71
norme tecnica UNI - 10738
-impianti alimentati a gas combustibile per uso domestico preesistenti alla
data del 13 marzo 1990 (linee guida per la verifica delle caratteristiche funzionali)
DPR 380 /01
- testo unico sull’edilizia
DELIBERA AUTORITA’ ENERGIA ELETTRICA - GAS
40/04 e 192/05
Schema dettagliato di tutte le normative succedutosi negli
anni relative al contenimento dei consumi di energia (con
implicazioni di sicurezza impiantistica) comprendente
legge 9 gennaio 1991, N. 10
- contenimento consumi d’energia
DPR 26 agosto 1993, N. 412
integrato con DPR 551/99
– regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio
la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei
consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4, della Legge 9 gennaio 1991, N. 10
D. Ministero Attività produttive – 17 marzo 2003
Aggiornamento libretto di centrale ed impianto.
Allegati F e G
Decreto Legislativo 19 agosto 2005 N. 192 –
Attuazione direttiva 2002/91CE –
relativa al rendimento energetico nell’edilizia.
Il rapporto di controllo tecnico imp.
Minori di 35 kW – l’allegato H, diventa
allegato G
IN CASO DI INTOSSICAZIONE DA MONOSSIDO DI CARBONIO, PERCHE’
INTERVENIRE PRIMA POSSIBILE?
1. PERCHE’ ENTRO UNO O MASSIMO DUE GIORNI, LA SITUAZIONE
IMPIANTISTICA A GAS, E’ COMPLETAMENTE CAMBIATA;
2. NON E’ PIU’ POSSIBILE RICREARE LE CONDIZIONI IN CUI SI E’
VERIFICATA L’ INTOSSICAZIONE DA CO;
3. E’ MOLTO PIU’ DIFFICILE PERSEGUIRE
AMMINISTRATIVAMENTE/PENALMENTE GLI AUTORI DEI REATI;
4. DIVENTA MOLTO DIFFICILE INSTAURARE COMPORTAMENTI POSITIVI
(Istallazione/manutenzione) SUGLI IMPIANTI A GAS.
–
–
•
intossicazione acuta da monossido di carbonio;
intossicazione cronica.
l’intossicazione acuta è causata da grave avaria nello
smaltimento dei prodotti della combustione, che
stazionando nei pressi della camera di combustione
creano una condizione di scarsissima ossigenazione
del combustibile con un abnorme produzione di
monossido di carbonio (oltre 1000 p.p.m. - parti per
milione) in pochissimo tempo. L’intossicazione
acuta da monossido di carbonio, può verificarsi per
diverse tipologie d’impianti che interagiscono
reciprocamente, causando le condizioni di mancato
deflusso dei fumi.
– L’uso di bracieri a legna in camera da letto, con la
porta chiusa e senza foro di ventilazione è il caso
più comune. In questo caso i prodotti della
combustione (anche solo brace), stazionano nei
pressi del braciere e poiché non c’è giro d’aria, si
creano le condizioni per la formazione del
monossido di carbonio.
INTOSSICAZIONE CON BRACIERE
• L’ostruzione totale o parziale del camino o
canna fumaria collettiva generata da mancata
manutenzione (soprattutto in caso di
generatore di calore a legna) o a seguito di
ostruzione dovuta alla presenza di nidi
d’uccelli, fanno stazionare i fumi in camera di
combustione, generando il monossido di
carbonio.
INTOSSICAZIONE CON
GENERATORE TIPO MISTO L./ GPL
• Il mancato smaltimento dei fumi può essere
generato anche da un caminetto a legna che,
per la quantità di legna bruciata e per la
sezione del camino del caminetto, mette in
depressione il locale. I fumi della caldaia di
riscaldamento vengono risucchiati in basso,
creando una combustione con scarsissimo
ossigeno e di conseguenza la formazione di
monossido di carbonio.
• L’identica situazione (del caminetto a legna) si
può verificare con la cappa aspirante posta
sopra la cucina o piano di cottura (si chiama
così quand’è incassato nel piano di lavoro) sia
per la potenza del motore, sia perché il foro di
ventilazione non è stato calcolato tenendo
conto della quantità d’aria che la cappa
avrebbe aspirato dal locale.
Intossicazioni acute da monossido di carbonio, si sono
verificate anche con l’utilizzo dei piani di cottura in
vetroceramica. Tali piani di cottura, sotto il piano di
vetroceramica, hanno dei normali bruciatori a gas che
utilizzano per la combustione l’aria proveniente delle feritoie
poste sul davanti, ma eventualmente o per insufficiente
aerazione o per uno scarso sistema di smaltimento prodotti
della combustione fa si che l’ulteriore combustione avviene
nei fumi stessi.

TIPOLOGIA FONTI
DELL’INQUINANTE
MONOSSIDO DI CARBONIO
INTOSSICAZIONE CON
GENERATORE TIPO B / GPL
SENZA SCARICO
INTOSSICAZIONE CON
GENERATORE TIPI A / GPL
INTOSSICAZIONE CON
GENERATORE A BASAMENTO