Impariamo gli uni dagli altri
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Impariamo gli uni dagli altri
Monsignor Victor Agbanou in visita nella diocesi di Carpi. Con monsignor Tinti e monsignor Regattieri la festa per il 25° dei Volontari per le Missioni Virginia Panzani 25° anniversario di attività dei Volontari per le Missioni, già celebrato a Novi in ottobre, ha vissuto un secondo, caloroso momento di festa il 2 dicembre a Santa Giustina di Mirandola con la messa e la cena a cui sono intervenuti ben tre vescovi: monsignor Elio Tinti, monsignor Douglas Regattieri e monsignor Victor Agbanou, vescovo di Lokossa in Benin. Invitato dai Volontari per le Missioni, quest’ultimo ha trascorso alcuni giorni a Mirandola dove ha incontrato la comunità parrocchiale, l’amministrazione comunale e alcune famiglie. Non sono mancati poi l’incontro con monsignor Tinti e la partecipazione all’ordinazione episcopale di un amico di ‘vecchia’ data, monsignor Regattieri. Il Monsignor Agabanou, cosa può dirci della realtà ecclesiale di Lokossa? Nel territorio della diocesi i cristiani cattolici sono 140 mila e rappresentano il 14 per cento della popolazione. Una percentuale, questa, in aumento visto che sta crescendo il numero dei battesimi. I cattolici sono presenti non solo in città o nei centri maggiori ma anche nei villaggi, per un totale di 47 parrocchie, e dunque si tratta di una presenza diffusa. I sacerdoti diocesani sono 149, alcuni dei quali prestano servizio in altre diocesi. I seminaristi sono attualmente otto, più di un centinaio le religiose ripartite in 25 comunità. Posso dire che si tratta di una realtà molto vivace e attiva. Quali sono le altre religioni presenti nel territorio diocesano e quali i rapporti reciproci? monsignor Victor Agbanou Impariamo gli uni dagli altri Innanzitutto ci sono i culti animistici, tradizionali del Benin, che sono noti con il nome di voodoo (la cui zona di origine è appunto l’Africa che si affaccia sul Golfo di Guinea, ndr) e l’islam. Poi si sta registrando un costante aumento delle sette. I rapporti sono pacifici, improntati alla collaborazione, anche perché si vive fianco a fianco negli stessi villaggi e ci si sente appartenenti alla stessa grande famiglia. In questo contesto la Chiesa cattolica gode di grande considerazione, anche per il suo impegno a favore del passaggio pacifico del Benin alla democrazia negli anni ’90. Qual è la situazione attuale del paese? Si può dire che da vent’anni a questa parte il nostro paese è diventato un laboratorio di democrazia. L’alternanza politica, tramite libere elezioni, funziona bene e il paese gode di L’Operazione Oro per Lokossa “Ho appreso con gioia - afferma monsignor Victor Agbanou - che il ricavato dell’Operazione Oro servirà per il completamento della costruzione del centro di spiritualità e di formazione giovanile di Lokossa. Questa struttura è per la nostra diocesi una necessità pastorale. Non solo per aiutare i ragazzi ad approfondire la loro fede ma anche per ricevere una formazione ‘materiale’. Si tengono corsi di cucina, di infermieristica, di istruzione sanitaria, di educazione civica e molto altro per gli alunni dalle elementari alle superiori. Tante sono le possibilità da offrire a coloro che rappresentano il nostro futuro, con un’attenzione particolare per la promozione delle donne, che sono la colonna portante della Chiesa africana”. A favore del centro giovanile di Lokossa monsignor Agbanou ha ricevuto durante la sua visita una generosa donazione: 5 mila euro in memoria dell’ingegner Mario Tomasini, raccolti tra i famigliari, gli amici, i colleghi e gli studenti dell’istituto Galilei. Per tutti loro monsignor Agbanou ha celebrato una messa nel Duomo di Mirandola. stabilità interna. Da questo punto di vista il Benin rappresenta un caso a parte rispetto ai suoi vicini, come la Nigeria. Il motivo è presto detto: il nostro paese infatti non ha risorse, come ad esempio petrolio o diamanti, e dunque non attira l’interesse delle grandi potenze straniere. L’economia si fonda essenzialmente sull’agricoltura, fra cui innanzitutto la coltivazione del cotone, ed è su questi prodotti che il nostro popolo, pur non essendo ricco, riesce a vivere. Tra le Chiese di Lokossa e di Carpi esiste un rapporto di collaborazione rinsaldato grazie a lei e a monsignor Tinti, che entrambi nel 2010 avete celebrato i dieci anni di episcopato. Lei è solito usare non la parola gemellaggio ma un’immagine più evangelica... Siamo due Chiese sorelle che avanzano condividendo la fede in Cristo e imparando l’una dall’altra a vivere lo stesso ideale. Non è tanto un donare e ricevere quanto uno scambio e arricchimento reciproco. Che si manifesta concretamente attraverso la visita e l’opera di tanti volontari mirandolesi e carpigiani a Lokossa e attraverso il ministero nella vostra diocesi di un sacerdote, don Germain Dossou Kitcho. Tutto ciò è espressione della fede, un dono che voi avete ricevuto dai vostri antenati e che è stato portato anche a noi. La grande responsabilità di chi eredita è di mantenere in buono stato l’eredità. Sia questo il nostro impegno e la nostra preghiera. Quali parole si sente di rivolgere ai fratelli della Chiesa di Carpi che ha incontrato in questi giorni, anche in vista del Natale? Innanzitutto rendo lode a Dio per la grazia del mio incontro con i vescovi monsignor Tinti e monsignor Regattieri. Poi saluto i fratelli e le sorelle della diocesi di Carpi, prego per loro e li ringrazio per la loro testimonianza di una vita vissuta nella fede. Continuiamo a camminare insieme e ad imparare gli uni dagli altri, la Chiesa è davvero universale! In questa mia visita faccio mie le parole di San Paolo nella lettera ai Romani (1, 11-12): “desidero infatti ardentemente vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale, perché ne siate fortificati, o meglio, per essere in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io”. Enzo Galavotti e Giuseppe Mazzoli Ozonché, il libro edito dai Volontari per le Missioni nel loro 25° anniversario di attività, è disponibile presso il Centro Missionario Diocesano e rivolgendosi all’associazione (tel. 340 2482552; email [email protected]). Enzo Galavotti, già presidente dei Volontari per le Missioni, ha ricordato che “per un caso provvidenziale monsignor Agbanou, posticipando la sua visita, ha potuto partecipare ad un evento impensato quanto gradito come l’ordinazione episcopale di monsignor Regattieri”. Da parte sua il neovescovo di CesenaSarsina, che ha visitato la diocesi di Lokossa nel 2005, ha sottolineato l’importanza dell’opera svolta dai Volontari per le Missioni quali “collaboratori del Signore” nel servizio ai poveri e agli umili, che sono i prediletti da Dio. Monsignor Tinti ha rivolto il suo personale augurio ai Volontari per le Missioni chiedendo per loro nella preghiera di poter proseguire con entusiasmo le loro attività e ringraziando Dio per una realtà di grazia come la collaborazione fra le diocesi di Carpi e Lokossa. Monsignor Agbanou ha infine annunciato che Benedetto XVI visiterà il Benin nel novembre 2011 per celebrare i 150 anni di evangelizzazione del paese. Inoltre, in accordo con le Figlie del Sacratissimo Cuore di Gesù, la nuova casa di Cotonou sarà intitolata a Francesca Mazzoli, figlia di Giuseppe Mazzoli, come segno di riconoscenza per l’opera svolta dal volontario mirandolese in memoria della figlia.