nikon d1-x - Nikon Club

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nikon d1-x - Nikon Club
PROVA SUL CAMPO
NIKON D1-X
La Nikon D1-X si differenzia dalla versione Nikon D1-H
principalmente perché il sensore è stato modificato e portato ad un più elevato
numero di pixel: da 2.74 Megapixel si è passati infatti a 5.47.
Una scelta che ha dei vantaggi, ma anche degli svantaggi.
Inseguendo una elevata nitidezza, Nikon ha aumentato il numero di pixel nella sua Nikon D1-X.
Foto Ercole Colombo.
La Nikon D1-X è un’ottima reflex autofocus che si differenzia dalla versione Nikon
D1-H perché il sensore che capta l’immagine è stato modificato. Si tratta di un dispositivo che è stato portato ad un più elevato numero di pixel: da 2.74 Megapixel si
è passati infatti a 5.47 Megapixel. L’intervento è notevole e consente una qualità di
dettaglio superiore. L’aspetto più interessante è che l’aumento del numero di pixel è
stato attuato senza variare le dimensioni del
sensore ma ricorrendo ad una speciale soluzione, quella di frazionare ulteriormente i
singoli pixel. Per l’esattezza: è stato aumentato il numero delle colonne di pixel disponibili.
Ci spieghiamo meglio. Il sensore della macchina presenta le dimensioni di 23.7x15.6mm
(4024x1324 pixel). Le sue misure non sono state dunque variate rispetto al sensore
precedente.
L’aumento del numero di pixel ha però consentito di migliorare in modo sensibile la
“definizione” di cui la macchina è capace.
Anche se, in effetti, non tutti i pixel del sensore sono davvero usati per formare l’immagine, visto che il sensore della Nikon D1H usa effettivamente 2.66 Megapixel mentre quello della Nikon D1-X ne usa in realtà
5.33, la differenza, nei risultati finali e ovviamente a favore della Nikon D1-X, si vede.
La casa giapponese, mettendo a punto le sue
due macchine digitali, ha tenuto fermo un
parametro base. Importante: quello della facilità di regolazione. Così, anche per la Nikon
D1-X possiamo dire che i comandi della fotocamera sono molto simili a quelli della
Nikon F-100 destinata alle riprese su pellicola. L’impostazione delle regolazioni ge-
nerali è intuitiva ed è opportuno ricorrere al
libretto d’istruzioni soltanto quando occorre impostare qualche particolare personalizzazione. In generale, comunque, l’apparecchio risulta di uso davvero agevole.
La scelta di frazionare i pixel, per aumentarne il numero, è una soluzione intelligente ma non è priva di inconvenienti. La difficoltà maggiore alla quale si va incontro,
operando in questo modo, è data dal fatto
che ridurre la superficie di un pixel significa automaticamente ridurne la sensibilità.
Ne è derivata una conseguenza: questa decisione di Nikon, per la D1-X, ha portato da
un lato ad un aumento della capacità di risoluzione ma, attenzione, ha limitato la sensibilità alla soglia di 125 ISO, contro i 200
ISO della versione D1-H. Non si tratta di un
“grande” differenza, ma una perdita di sensibilità è innegabile.
Il sensore della Nikon D1-X mostra dei pixel rettangolari. L’aumento del numero di pixel è stato ottenuto, infatti, tagliando verticalmente i pixel quadrati della versione D1-H.
La reflex digitale Nikon D1-X conserva lo stile delle macchine
della casa giapponese ed assomiglia molto alla Nikon F-100.
Il dorso della Nikon D1-X. La protezione bianca serve,
temporaneamente, ad evitare danni al prezioso display
a cristalli liquidi, a colori, di ampie dimensioni.
In riferimento invece all’altra considerazione, quella che i singoli pixel risultano rettangolari e non quadrati, è stato posto rimedio in modo diretto modificando appositamente il software della fotocamera. Il risultato, come testimoniano le immagini ottenute, si è dimostrato comunque più che soddisfacente e questa reflex si è confermata
non soltanto avanzata sul piano tecnologico, ma anche pratica ed efficace nell’uso.
Praticità elettronica
Alcuni punti di vantaggio si sono dimostrati molto utili sul campo. Un primo elemento chiave è costituito dall’elevata velocità di
trasferimento dei dati, assicurata dal collegamento FireWire: si tratta di un sistema via
cavo che collega la macchina ad un computer (interfaccia IEEE 1394). La soluzione FireWire è divenuta anche più rapida all’incirca del 40% rispetto al passato. Un altro punto di forza è l’interessantissima ed
assoluta compatibilità dell’apparecchio con
tutti i tipi di Microdrive IBM, i piccoli hard-
disk miniaturizzati che si inseriscono negli
alloggiamenti per memorie PCMCIA. Sono tutti perfettamente utilizzabili, anche quelli in versione da 1 Gigabyte che in passato
non potevano essere adoperati (ci si doveva fermare alle versioni da 512 Mb).
Ancora: è molto comodo il pulsante di Shot
Review. Si tratta di un comando che permette di rivedere sul visualizzatore, posto
sul dorso dell’apparecchio, con immediatezza, l’ultimo scatto appena eseguito.
Infine, rammentiamo che è presente anche
una presa studiata per consentire la connessione con un ricevitore GPS, sistema utile
per registrare i dati di posizione dalla rete
Global Positioning System, da satelliti. È
una raffinatezza che interesserà, forse, qualche geografo-viaggiatore. O, più probabilmente, le Forze Armate.
sfruttato raffinate soluzioni elettroniche per
evitare di captare disturbi indesiderati e la
nitidezza di cui la macchina è capace, notevolmente elevata, nonché la differenza di
qualità rispetto alla già buona resa proposta
dalla Nikon D1-H, è un vantaggio percepibile.
Un altro punto a favore, legato tipicamente
alla elevata qualità del sensore, ma ancora
di più merito del raffinato sistema di amplificazione interna, è percepibile quando si lavora alla sensibilità di 1600 ISO. Ad alta
sensibilità infatti la Nikon D1-X presenta risultati decisamente migliori rispetto a quelli forniti sia dalla Nikon D1, sia dalla Nikon
D1-H: meno disturbi, minore effetto grana.
Osserviamo comunque che le sensibilità raccomandate per ottenere risultati di elevata
qualità sono quelle da 125 ISO ad 800 ISO.
Resa sul campo
Gli obiettivi
Facile da usare, intuitiva per quanto riguarda i comandi, la Nikon D1-X è progettata
con molta attenzione. I tecnici hanno anche
Il sensore della Nikon D1-H è un CCD dalle dimensioni pari a 23.7x15.6mm. È più
piccolo, quindi, del formato 24x36mm e ciò
continua a pag.
LA PROVA IN PISTA DI ERCOLE COLOMBO
Ancora una volta ci siamo appoggiati alla
competenza ed alla passione di Ercole Colombo, ottimo fotografo professionista specializzato nelle riprese in Formula 1. È un
esperto nell’impiego, per lavoro, delle reflex digitali e ci ha portato alcuni reperti
interessanti. Si tratta di scatti eseguiti con
la Nikon D1-X su diversi autodromi. Ercole Colombo, che si serve della fotografia digitale per mestiere, sistematicamente, ha una precisa esperienza pratica in questo campo ed ha confrontato sul terreno un
po’ tutte le reflex digitali attuali. Negli scorsi fascicoli abbiamo pubblicato alcune sue
immagini scattate con la Nikon D1-H e con
la Canon EOS-1D. Oggi, in queste pagine, proponiamo qualche ripresa con la
Nikon D1-X.
Le impressioni pratiche di ripresa, a detta
del fotografo, confermano quanto è stato
dichiarato dal fabbricante. La Nikon D1X si è dimostrata più lenta della D1-H perché scatta alla massima velocità di raffica
di 3 fot/s e non arriva ai 5 fot/s della D1H. Allo stesso modo, inoltre, la macchina
giunge ad una “autonomia di fotogrammi”
di circa 9 scatti e non raggiunge i formidabili 40 scatti della Nikon D1-H. Tuttavia, ci ha confermato Ercole Colombo, la
validità della Nikon D1-X non si discute.
Infatti, assicura, conta molto l’esperienza
e non c’è dubbio che una raffica a 3 fot/s,
lunga 9 scatti, può essere comunque sufficiente per un fotografo che riprenda per
mestiere auto da corsa e quindi sappia esat-
La capacità di cogliere dettagli anche piccoli è una prerogativa dei sensori ad alto numero di pixel.
tamente quando scattare. Se si sa esattamente che cosa si vuole riprendere, ovvero se si ha esperienza specifica su di un certo tipo di riprese, si possono concentrare
gli scatti solo nel momento cruciale dell’azione.
Un altro aspetto importante, decisivo per
valutare le reali possibilità della macchina, è poi il ridotto ritardo di scatto. L’aspetto della risposta rapida dell’otturatore,
al momento in cui si decide di scattare, è
determinante nella fotografia sportiva. La
Nikon D1-X reagisce con un ritardo di soli 58 millisecondi e questo particolare è
fondamentale perché rende l’apparecchio
“pronto” a reagire come le migliori reflex
professionali a pellicola. Sottolineiamo: alle macchine digitali è sempre stato imputato un difetto di fondo, quello di una certa pigrizia nel riprendere con prontezza.
Chi manovrerà la Nikon D1-X potrà tuttavia senz’altro “dimenticarsi” di questo inconveniente. Ancora: va detto che la velocità operativa, nella risposta in riprese d’azione, si sposa bene alla rapidità dell’otturatore. Questo dispositivo infatti raggiunge 1/16.000 di secondo.
Sul versante della nitidezza abbiamo apprezzato ampiamente i risultati consentiti
dalla Nikon D1-X: il sensore con maggiore risoluzione è un punto di forza indiscutibile e la superiorità rispetto a sensori meno performanti è evidente. A questo proposito però vogliamo fare anche due osservazioni. La prima è che le immagini prodotte dalla Nikon D1-X sono di notevoli
dimensioni, ovvero da 16.9 Megabyte (file RGB con profondità colore ad 8 bit).
Non basta: volendo raggiungono anche i
33.8 Megabyte se si opera con profondità
colore 16 bit, servendosi del software Nikon
Una ripresa frontale, con un supertele.
Capture 2 fornito a corredo con la macchina. Sono quindi adatte ad ottenere forti ingrandimenti.
In secondo luogo però vogliamo anche sottolineare che per ottenere risultati di stampa di alto livello, su ingrandimenti di elevato formato, non conta soltanto disporre
di una buona fotocamera. È infatti decisivo anche il proposito di affidarsi ad un “centro di stampa” adeguato. Un esempio: un
laboratorio che esegua ingrandimenti su
carta fotografica di tipo classico, dunque
non con stampante ink-jet o similare, servendosi di un sistema ingranditore come
può essere un impianto Lambda di Durst,
prima di stampare esegue automaticamente una rielaborazione del file digitale che
gli viene consegnato; il “passaggio” attraverso un software molto sofisticato, e molto adatto all’uscita “fotografica”, ha il merito di migliorare il contrasto di bordo dello scatto, di perfezionare la resa del colore, di portare facilmente ad un esito davvero entusiasmante.
Ancora: sempre a proposito delle regolazioni di colore, si può anche dire che la fotocamera Nikon può registrare secondo due
La velocità di raffica è sufficientemente elevata ma un pregio della D1-X è soprattutto
la prontezza di scatto.
standard. Il primo è il classico sRGB. Il secondo è lo spazio colore Adobe RGB, più
esteso rispetto a sRGB e quindi in grado
di fornire una migliore resa cromatica, particolarmente apprezzabile in applicazioni
professionali.
Con la Nikon D1-X ed un 500mm, ecco una inquadratura “stretta” sul pilota. Le fotocamere digitali sono ormai uno strumento indispensabile nelle riprese di Formula 1.
I PREZZI
Nikon D1-X, solo corpo,
_ 6710
Distribuzione: Nital, via Tabacchi 33,
10132 Torino, tel. 011/8996804; fax
011/8996225.
Internet: www.nital.it.
comporta un effetto di “moltiplicazione” della focale dell’obiettivo usato. Il fattore da
calcolare è 1.5x e per esso va moltiplicata
la focale in uso per avere la focale “equivalente”, quella vera. Le riprese alle auto da
corsa che pubblichiamo sono state eseguite
soprattutto con lo zoom stabilizzato Nikkor
80-400mm che, a focale 400mm, è in effetti un 600mm. Scattando, abbiamo apprezzato in generale una buona velocità del sistema autofocus, assistito da 15 sensori a
lettura TTL (sono selezionabili singolarmente tramite joystick, se si vuole).
La comodità di ripresa è quella consueta per
le macchine di questa categoria. Le proporzioni tra lato lungo e lato corto del sensore
sono le stesse (2:3) del fotogramma
24x36mm e quindi le abitudini operative del
fotografo non risultano cambiate.
Il mirino della macchina, dotato anche di
ghiera di correzione diottrica, è luminoso.
Il monitor posteriore è da 114.000 pixel (regolabile su 5 livelli di luminosità). Consente di esaminare una foto immediatamente
dopo che essa sia stata scattata. Non è utilizzabile per valutare una ripresa prima dello scatto.
Il monitor consente di vedere 9 piccole “miniature”, o solo 4, oppure uno scatto a pieno formato, oppure ingrandire elettronicamente la ripresa (fino a 4x) spostandosi all’interno di essa per esaminare le diverse zone. È visualizzabile anche un istogramma
delle luminosità. Insieme ad ogni foto vengono registrate informazioni ausiliarie: numero dello scatto, data, ora, nome file, risoluzione, metodo di misurazione, tempo, apertura, modo di esposizione, compensazione
manuale, ISO, bilanciamento del bianco,
correzione del contrasto, sharpness (attivazione di maschera di contrasto), lunghezza
focale, modo colore adottato.
La rumorosità della reflex è quella classica
di un apparecchio di questo tipo (ribaltamento specchio e sgancio otturatore; non
esiste il rumore di avvolgimento pellicola).
Sotto il profilo tecnologico è apprezzabile
il tempo di sincro-X di 1/500s, che indica
che l’otturatore è a scorrimento veloce. È
possibile, per minimizzare le vibrazioni, modificare il tempo di ritardo tra l’attimo di sollevamento dello specchio e l’apertura del-
QUESTIONE DI PREZZI
C’è un miraggio, all’orizzonte. Eccolo: è nei sogni di tutti che i prezzi delle reflex
digitali scendano. Si guarda fiduciosi, insomma, all’arrivo continuo di sempre nuovi modelli. Ancora: ci si accontenterebbe, spesso, di acquistare anche il “modello
precedente” se ciò significasse averlo ad un prezzo davvero accessibile. Attenzione,
però: si tratta di solito proprio di un miraggio e molto spesso, come per tutti i miraggi, è un’illusione. In realtà, sul mercato, accade di solito che i fabbricanti provvedano piuttosto ad aggiornare i loro modelli, alzandone le prestazioni, senza modificare il prezzo della nuova offerta. Ci spieghiamo.
I costruttori sono davvero bravi e la corsa verso prestazioni migliori è continua. Dunque succede che la qualità veda continui miglioramenti a fronte di un prezzo di vendita invariato. Un primo vantaggio lo si constata nel fatto che, per le macchine digitali compatte, sensori anche di buona qualità (ad esempio da 2 Megapixel) vengano
installati su apparecchi offerti a prezzi piuttosto competitivi, ad esempio su fotocamere che un tempo erano da 1 Megapixel. Questa trasformazione naturalmente non
significa che, nei negozi, risulti disponibile un’ampia scelta di “vecchi modelli” in
svendita. Si potranno trovare apparecchi usati ma di solito si tratterà di pochi casi.
In più, si constaterà che salendo di categoria si troveranno fotocamere di ottimo livello ma sempre a prezzi… sostanzialmente invariati.
La conclusione è dunque del tutto particolare: occorre convincersi che una reflex digitale è a buon prezzo soltanto se il produttore l’ha progettata espressamente a tale
scopo, se ha studiato soluzioni adatte a permettere un’offerta molto competitiva. Secondo questa filosofia abbiamo visto nascere alcuni interessanti apparecchi come la
Canon EOS D-30, la Minolta Dimage 7, la Nikon Coolpix 775. Oggi Canon ha fatto un altro passo avanti proponendo la Canon EOS D-60 ad un prezzo leggermente
superiore a quello della D-30 ma con prestazioni notevolmente più sofisticate (sensore da 6.3 Megapixel).
Il fenomeno del miglioramento delle prestazioni, pure a parità di prezzo, è chiaramente verificabile se si guarda ad apparecchi di fasce più alte. Ad esempio se si considerano le macchine derivate dalla Nikon D1, ovvero le Nikon D1-H oppure Nikon
D1-X. Oppure ancora, presso Canon, la nuova Canon EOS 1D. A proposito della
Nikon D1-H e della Canon EOS 1D abbiamo già riferito negli scorsi fascicoli.
l’otturatore.
La fotocamera è dotata di autoscatto, regolabile anche su differenti ritardi: 2s, 5s,10s
o 20s. Il ritardo più breve, quello di 2s, è utile come sollevamento preventivo dello specchio per limitare il rischio di mosso.
Sono molto utili la possibilità di cancellare
immediatamente una singola immagine e
quella di formattare rapidamente l’intera
card di memoria.
Esposimetro
L’esposimetro incorporato, a lettura TTL,
lavora con Digital Matrix Image Control 3D,
una soluzione che valuta anche la misurazione autofocus per capire dove sia collocato il soggetto principale. È ottimo anche
il controllo TTL-flash. Oltre alla funzione
program esistono automatismi a priorità di
tempo o di diaframma, nonché la regolazione manuale. È possibile il bracketing automatico.
Il sensore esposimetrico Nikon si serve di
una cellula di 1005 pixel e dopo la lettura
Matrix 3D confronta i dati con un database
interno (35.000 casi memorizzati). La lettura esposimetrica normalmente è multizona; sono possibili letture spot o semi-spot
(angolo di misurazione regolabile su diametri 6mm, 8mm, 10mm, 13mm).
La valutazione esposimetrica può essere memorizzata con un tasto AE-lock; la coppia
tempo-diaframma, in program, può essere
shiftata su di una coppia equivalente (Program shift). È possibile correggere l’esposizione starandola intenzionalmente fino a
+/-5 EV, a passi di 1/3,1/2 o 1 EV.
La Nikon D1-X ha la taratura del bianco sia
automatica sia manuale. La seconda prevede regolazioni su 5200 K “luce diurna”, 6000
K cielo nuvoloso, 5400 K luce flash, lampade ad incandescenza, lampade fluorescenti.
In conclusione, l’ammiraglia digitale di
Nikon si rivela una macchina di alta risoluzione e buona versatilità. In un box a parte
riportiamo le impressioni sul campo di Ercole Colombo, uno dei migliori fotografi di
Formula 1 a livello internazionale.
Maurizio Capobussi