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Transcript

4 - OPAC
PISA.
Anno III. -- Num. 9.
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Domenica 3 Marzo 1895.
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Il Ponte si passa ogni domenica. — Il pedaggi(
costa un soldo. — Con irizza e scudo prima si
contendevano il Ponte : oggi, per averlo, basta lo
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scudo solo. — Gli spurghi si buttano in Amo. —
Alle lettere senza francobollo è vietato il libero
transito.
La Direzione e l' Amministrazione : Piazza
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del Castelletto, 2, Tipografia T. Nistri e C.
Per intenderci
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La Riforma di Roma è della stessa
opinione che già ebbe un altro giornale romano una ventina di giorni
fa, ed accusa il Ponte di Pisa di essere l'organo del deputato Gualtierotti
Noi elIi.
Per dire 'il vero mi infastidisce e
non poco il sentirmi ripetere in tutti
i toni la stessa antifona, perché chi
canta l' antifona o è uno scagnozzo
turbolento della politica o un fabbricatore interessato di malignità.
Tutti sanno a Pisa come conduce
la sua vita, interamente indipendente, il mio giornale e come di conseguenza sia una cattiva astuzia elettorale la fama di una servilità che
io ripudio con tutta la forza della
mia coscienza.
Il Ponte ha amici carissimi e non
padroni o.... ispiratori. Chi vuol dare
ad intendere il contrario, lo fa per
comodo di polemica o per comodo
di... qualche altra cosa.
E rispondo brevemente alla Riforma. Snl mio giornale non si è parlato che due volte del Ministro Crispi, e se ne è parlato in due articoli
che amici e colleghi di fuori, e senza
alcuna iuRpirazione pisana, mi avevano mandato. Il primo articolo mi
venne da Milano: il secondo da Bologna . Li pubblicai, perchè inspirati
da mollo buon senso e perchè scritti
con uno stile giornalisticamente brillante. Chi ha mai pensato fra noi di
essere il portavoce dell'un. Morelli? E
chi di noi ha mai giurato in verba
fnagistri?
Al Ponte non perdiamo la bussola,
a sentir parlare dell'on. Crispi e non
vogliamo proprio dalla modestia umile ma non servile di giornaletto
ebdomadario elevarci fino alle alte
discussioni bizantine della grande politica romana.
Lasciamo a tutti i nostri amici, a
tutti i nostri colleghi che ci onorano
dei loro scritti brillanti la più ampia
e la più serena libertà di giudizio.
E domani, faccio una ipotesi, lascerei
magari che si pubblicasse sulle nostre colonne un articolo in lode di
.Crispi, se non sapessi che alcuno
di quelli, che per l'occasione sono a
Crispi attaccati, se ne potrebbe avere
-
.
a male !... Così, se non le dispiace, io
posso fare alla Riforma lo stesso rimprovero che essa mi ha lanciato.
Se l'intonazione dell'articolo suo è
aggressiva, l'intenzione ne è furbesca
ed ingenua al tempo istesso.
Siamo stati trascinati in una polemica elettorale ed accusati poi di
avere sollecitato ed affrettato la battaglia quando le elezioni non erano
e non sono ancora nella mente di
Dio, anzi di Crispi. Ma l'accusa, è in' fondata, perchè se noi scoRimtno gli
Argonauti.... politici è segno che gli
Argonauti pur troppo si erano • manifestati; ed i fatti che sono accaduti
ci han dato ragione.
Ora furbescamente io annunzio alla
Riforma il mio piano di battaglia per
l'avvenire: del signor Crispi, stia contenta e allegra, non ci occuperemo
più sul Ponte ; aspetteremo gli avversari e vedremo se sarà il caso allora, e Crispi non ci entrerà per nulla,
di far fuoco colle nostre hatterìe.
Ma il senatore Ulisse Diiui i Ecco
la legittima aspettativa della Riforma .
Noi non siamo l'organo, neppure,
Dini e perciò non possiamo
parlare con autorità. in nome di lui;
ma così a occhio e croce possiamo
calmare 'le inquietudini della legittima aspettativa. 11 senatore Ulisse
Dini.:. farà il comodo suo!...
!
Bilanci Comunali
Nello scorso numero del Ponte accennammo
a'la discussione che ebbe luogo in Consiglio
Comunale sulla relazione presentata dai revisori
del conto consuntivo per l'anno 1893. La commissione dei revisori era composta dei consiglieri Tempesti, Cerini e Toscanelli relatore.
Trattandosi di un documento che dette luogo
ad una vivace discussione e che può interessare i nostri lettori abbiamo voluto rileggerlo
e riportarne qui concisamente il sunto per la
importanza del documento medesimo il quale
secondo noi palesa chiaramente le intenzioni
del relatore, che non solo ha avuto cura di
fare un esame riassuntivo del passato ma di
accennare altresì ad una vita più prospera e
più operosa della nostra Amministrazione per
l'avvenire.
I revisori del conto, analizzando il bilancio
titolo per titolo, dimostrano che il disavanzo
dell' amministrazione comunale non è di lire
61,846, 86 come lo aveva presentato la ragioneria, ma bensì di lire 90,692, 12.
Essi non si sentono però preoccupati : anzi
con un lungo e maturo ragionamento provano!
come il disavanzo sia organico perche dipendente non da cause accidentali o straordivarie
ma dalla condizione patrimoniale in cui si trova
il Comune. Infatti, il bilancio che per l'entrata;
effettiva ascende a I,. 1,975,575, ha una cifra
di L. 936,300, 18 per il servizio delle passività contratte verso la Cassa Depositi e Prestiti; tanto che il servizio dei debiti assorbe
annualmente circa la metà della rendita netta.
Ma in questa cifra del servizio per i debiti
si deve distinguere ciò che si paga per moro
frutto ed accessorio del debito da quello che è
speso per l' ammortamento o estinzione della
passività. Nell'anno 1893 la somma pagata per
ammortamento salì a lire 327,345, 25 dalle
quali detraendo le lire 90,692, 12 di disavanzo
dell'esercizio si ha un effettivo meglioraniento
patrimoniale di circa 237 mila lire.
Dopo avere constatato in tal modo i buoni
risultati del bilancio, i revisori del consuntivo
sostengono che il disavanzo in questione è apparente e di conseguenza non temibile e che
nel futuro la Giunta Comunale si avvierà sopra
una buona strada se ainministrerà con più ampia larghezza di vedute senza spaventarsi del
disavanzo che sarà di anno in anno maggiore:
perehè questo disavanzo è generosamente compensato dal fatto che la quota di ammortamento per i debiti va annualmente e rapidamente aumentando.
I revisori del conto credono che sarebbe opti
inopportuno un rimaneggiamento del prestito
dei 20 milioni contratto da soli 7 anni: l'utilità massima di un rimaneggiatnento porterebbe
ori bentfizio annuo di appena 100 mila lire, e
ciò non basterebbe per rendere ai bilanci futuri
la desiderata elasticita. Megl o è adunque rimandare ogni rimaneggiamento del prestito al 1907,
anno in cui sarà pagata una quota di debiti
tale che la cifra di 930 mila lire rappresenterà
per una metà l ammortamento e per l'altra
metà il pagamento dei frutti sul debito rimanente. E poichè un rimaneggiamento del preprestito nel 1907 porterà al Comune un benefizio di oltre 900 mila lire, ogni energia non
può essere rivolta, in questi pochi anni che decorrono dal 1895 al 1907, se nen ad ottenere
il mezzo di esplicare una maggiore vivacità
amministrativa con suocessivi e progresaivi disavanzi, sostenendo il servizio di cassa colle
attività patrimoniali o forse anche con la creazione di nuovi debiti.
E a questo punto i revisori del consuntivo
chiudono la loro relazione indicando i molti
mezzi che ha il Comune per ricolmare i disavanzi probabili da oggi al 1907.
Il Comune non può certo aumentare le tasse:
anzi, riordinandone alcune, deve diminuirle, perche l'esperienza ha dimostrato che sono state
pur troppo spinte al di là di quel limite entro
cui possono dare la massima produttività. Il Comune può ricolmare i! disavanzo, consumando
i erediti che ha verso la Provincia e i. Ufficio
dei Fiumi o Fossi per L. 638 mila: può realizzare un milione e 600 mila lire inutilmente
prestate alla Provincia per una Cassa-pensioni
che poi si riconobbe impossibile ad effettuarsi:
e può finalmente ottenere larghi benefizi immediati per )1 suo bilancio facendo una operazione con un Istituto di Credito per il fiordinamento delle pensioni per le quali paga attualmente la bella cifra di L. 98,704 e 95, riducendo tale onere comunale a canone determinato ed ottenendo un utile che può ascendere a forse 50 mila lire all'anno.
Ed in ultimo si deve notare che nel 1901 ha
termine la concessione del gaz alla Società
Svizzera e che in tale occasione il bilancio comunale potrà essere alleggerito ancora di 30
o 40 mila lire nella spesa.
Non è dunque difficile provvedere al movimento di cassa per molti e molti anni con tutti
questi mezzi sopra indicati, e altresì prendendo
le 800 mila lire che la Cassa Depositi e Prestiti può fornire ancora all'amministrazione comunale a compimento dei 20 milicni.
Se nel 1907 saranno consumate tutte questo
attività e sarà anche riformato un nuovo debito, 1' amministrazione però si troverà nella
ccndizione di alere gie pagato una tale quantità del vecchio debito dei 20 milioni, ehéda
rimaneggiamento di tale prestito potrà allora
ottenere un benefizio annuo di oltre 400 miia
lire le quali non solo compenseranno il Comune
delle attività distrutte in questi anni, ma renderanno la necessaria 'elasticità al bilancio e
metteranno) al tre s1 l'Amministrazione comunale
nella possibilità di una espansione salutare e
benefica e le daranno modo — ed è quello che
più interessa — di aiutare convenientemente
lo sviluppo di ogni iniziativa e di ogni energia
citi ad in:I.
Avevamo già pensato a dissipare
l'equivoco che altri vollero far na-
scere a proposito del Ponte di Pisa,
s upposto organo dell'on. Morelli, ed
avevamo già scritto l'articolo di fondo
" Per intenderci r quando ci è giunta
opportuna la lettera seguente che ci
dispensa dall'obbligo di continuare per
l'avvenire a pubblicare nuove e violente smentite, se per caso alle voci
evidentemente tendenziose si volesse,
con una malafede che è soltanto gesuitica , dare fondamento e importanza.
Pisn, li 1. 0 marzo 1895.
Carissimo Sig. Enrico Mazarrini
Direttore (lei giornale il Ponte di Pisa.
Noto da qualche tempo una certa insistenza
per parte di qualcuno nel voler far credere che
-
cotesto giornale non abbia altra missione che
quella di riprodurre le mie opinioni personali
e sia, come si usa dire, l'organo mio.
Non so quanto ciò possa far piacere a
Lei che penserà, se crede, a provvedere per
quanto la riguarda; io però tengo a dichiarare
lealmente, una volta per. sempre, ed a tutti gli
effetti che non ho alcun diritto sul suo giornale;
che non ho mai nè scritto, nè ispirato, nè suggerito nulla per il medesimo; che finalmente
non ho mai, neppure per caso, avuto luogo di
conoscere prima, degli altri lettori ciò che il
giornale stava per pubblicare.
Con questo non in'endo usare scortesia verso
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nrainaii.aaarmar~ate
di lei, egregio direttore, nè censurare il suo operato, ma unicamente di stabilire in modo Preciso
la verità, sperando che, in questa parte allieti°,
si vorranno risparmiare per l' avvenire apprezzamenti 'che sono assolutamente errati.
La prego di dare pubblicità alla presente, e,
ringraziandola, mi dichiaro.
Devoti.ssinto
%MONDO MOREL
Pisa el ke si diverte
-
Al circolo « Regina Margherita ».
Quella di lunedì sera fu l'ultima festa della atagione. Le belle sale del Circolo Militare erano state
traaformate in una lucentissima serra di fiori; e a
questa serra si erano date convegno le più leggiadre signore e signorine pisane per dare l' estremo
saluto al Carnevale e per ringraziare gli ottimi soci
della ospitalità obbligante.
Non faccio i nom i delle gentili visitatrici del
Circolo: dovrei ricordare tutta Pisa femminile e graziosa.
Condensando: splendido l' arredo delle sale, elegante l'acconciatura delle toilettes, sfarzoso il buffet,
vivacissimo il cotinon protrattosi dalle tre alle sci.
Il presidente del Circolo, generale Ernesto Materassi, e il Consiglio Direttivo, debbono essere rimasti soddisfatti della stima e della simpatia di cui
hanno avuto in queste brillanti riunioni si larga
prova; e specialmente debbono essere contenti del
sue.xsso i signori della rossi issi. ne che prepalarono
con intelletto e con amore queste feste danzanti nei
lunedì carnevaleschi.
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Al Circolo degli Artisti.
Un altro lunedì brillante riuscì quello degli artisti.
Dopo un trattenimento bizzarro che allietò la famiglia artistica — la riunione fu soltanto intima e
per la clausura che fu sentenziata all' ultimo 1:110mento non si aprirono le porte ai soliti noiosissimi
estranei — si dette principio alle danze.
Debbo fare due complimenti ad una bambina di
dieci anni, Bianchina Barbetti, che eseguì al piano
Cavalleria Rusticana ed una Serenata Spagnola
É un' altra bambina prodigio che suona come una
pianista provetta e con tanta anima e tanta correttezza da ricordare la sua valorosa maestra, la
signora Marianua Anserini dell'Istituto di Firenze.
Le danze dalla mezzanotte continuarono fino al
mattino rallegrate dalla presenza delle instancabili
ed eleganti signore dei soci.
Squisiti e copiosi i rinfreschi.
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L'ultima ntatinée in casa Carrniguani.
Me ne dà il resoconto un abbonato gentile del
Ponte, che si fa perdonare con una esuberanza di
'espressioni cortesi dirette al giornale il mistero di
cui circonda le qualità sue e il nome. Ma io lo
-contento ugualmente e ricopio dalla lettera che mi
ha mandato:
Una folla immensa di signore, di signorine e di
notabilità si rivervava domenica nelle splendide sale
della nobil donna Anna Maria Baciocchi Carmignani,
di cui la gentilezza e l' impareggiabile cortesia la
rendono cara a tutti quelli che ebbero il piacere di
avvicinarla.
Brillante e indimenticabile riuscì quest' ultimo
trattenimento per l'entrain, le improvvisate stupende
che si ebbero.
Non solo abbondarono le signore dell'aristocrazia
pisana e forestiera, ma la radunanza fu pure allietata dal concorso di varie signore di Siena e Livorno, fra le quali notai la contessa Borghesi colla
bella signorina, la signora Trasler colle sue signorine, due belle e gentili figurine di Sevres, la signora
Sansoni, e la signora Maurogordato colla signorina.
Ad accrescere maggiormente l'allegria della festa
e delle danze concorsero sei belle mascherine, tutte
vita, brio ed eleganza: un'affascinante e seducente
Garmen, nobile signorina Carmignani — Una ricca
Andalnsa, signorina Beni — la contessina Sommati
di Mombello in leggiadro costume da contadina
delle Alpi, che faceva risaltare la sua aristocratica
bellezza — la contessina Schiavini una vispa e graziosissima bébé — una ben riuscita zingarella, ed
un costume alla Direttorio, molto elegante, sorelle
I rAchiardi.
Seguì un cotiffon brillantissimo, diretto dall'amico
Trasler e dal capitano Becciani. Table a the inappuntabile.
Grazie alle distinte famiglie Carinignani, Schiavini, e (Utili, che rianimarono col soffio della loro
iniziativa signorilmente ospitale questo anemico
Carnevale pisano e lo letificarono colle seduzioni
delle loro radunanse 'aristocratiche. Grazio.
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Al Circolo degli impiegati.
Si ballò il martedì grasso dalle nove alle quattro
come se non fosse arrivato il mercoledì magro.
Si ballò con entrain straordinario.
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115~11•111O1~~111111~11%.~ . -
La dama entra top? furia nel suo nido prediletto,
Le sale erano affollatissime: più di centodieci fra
desiosa di oblio, di 'ordine, di pace; vi trova invece
signore e signorine' 'presero parte alla festa eminentemente danzante. 'Angiolino Martini furua diret- -una suprema confusione nell'affastellamento di una
s
tore di sala insuperabile : il cotillon riuscì brillan- moltitudine di cose che le si parano allo sguardo,
le raddoppiano il malumore, la nervosità, la oppritissimo.
mono in mille ricordi.
Stasera si solennizza la Pentolaccia, con una festa
Nulla è scomparso di (Pianto fu ieri ; quell' ieri
danzante molto chir.
precipitato nell'abisso dell'attimo fuggente, trascinandosi dietro inesorabile un anno di gioventù, e
Pentolaccia.
Riepilogando : Stasera ha luogo il veglione di sorrisi e illusioni che non torneranno mai, mai ....
La dama socchiude i begli occhi disgustata, poi
gala al Teatro Rossi ; e poi si balla al Circolo degli
impiegati e in molte case notabili; e si balla anche attratta come da malia li riapre subito spalancannelle sale dell'Istituto Thouar dove il Direttore doli, e li gira attorno convulsi Sui tavolini, sulle
signor Vittorio Nelli ha preparato un trattenimento mensole, sul pianoforte, attraverso i divani e le poltrone, e persino tra le piante delle giardiniere,
di lusso.
Alcuni convittori canteranno una barcarola; un stanno gioielli, penne, nastri spiegazzati, fazzoletaltro convittore, Alfredo Bianchi, reciterà un mo- tini di batista gualciti, fiori vizzi, guanti laceri,
nologo in vernacolo pisano; altri rappresenteranno merletti a strappi, vaporose calze di seta, microun Vaudeville 4( La scappata dal collegio »; la bam- scopiche scarpine di raso con lo svelto tacco ripiebina Nella dirà un monologo; Fortunato Cieli con- gato per il soverchio ballare ventagli piumati, legdenserà .felicemente un' altra volta il Condensiamo gieri come farfalle con le superbe stecche di tartadi Bussi; i bambini Nelli, Piccardi e Lilla saranno ruga a cifre adamantine infrante ; piccoli rarnets
i tre furboni della Gran Via; e si reciterà un bril- d'oro e gemme gremiti di nomi maschili, di contro
lante scherzo in un atto « Lo Zio Spaccamontí »; alla nota lunga delle danze; tutto buttato qua e là
e si farà la tradizionaleildftura delle pentole e si alla rinfusa, nel frettoloso disordine di un ritorno
a notte alta, nelr abbandono completo di oggetto
ballerà, si ballerà fino-- alla stanchezza.
che non serve più.
Buon divertimento !
La fine, la fine, sempre la fine; dovunque si rivela e si afferma buia, tetra questa verità; e tutto
ciò che finisce è profondamente desolante
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LE glgurAE
Fantasia einerea.
Prosternate le persone tidiache, chine le superbe
teste, ieri, nella notte ancora fulgenti di gemme,
coronate di perle, adorne di fiori, tra l'abbarbaglio
vertiginoso di teatri e di feste; oggi le bellissime
dame frammiste alle modeste borghesi, alle umili
popolane e alle sdrucite pezzenti, pregano ai piedi
dell'altare.
La, tutte avvolte in pio raccoglimento, serrate
nelle brune vesti che danno maggior risaltato alle
loro grazie squisite, aspettano nervose, trepide che
la mano cerca del prete cosparga le loro bionde o
nere chiome di cenere benedetta, assolvente i peccati rosei carnevaleschi.
« Rammentati che vieni dalla polvere e che di
polvere tornerai »: dice grave, solenne la voce dell'asceta; mentre le belle mondane, nelle recenti me'teorie dei péchés traignons, sentono a -quelle austere
e inesorabili parole, brividi paurosi guizzare per le
carni; e un vasto senso di rimorso religioso le assale, pregano, pregano con fervore, rimpiangendo,
sincere in que' momenti scuri, le dolci follie di ieri,
comprese soltanto dalla rude, terribile verità che
suona a' loro orecchi oggi:
« Rammentati che vieni dalla polvere, e che di
polvere tornerai ! ».
La chiesa è tutta fosca, severissima, quasi cinerea anch'essa;
anch'essa; l'organo tace nella rigidezza dell'ora
in cui nulla d'ideale deve rattennprarne la mortificante realtà. E la frase cruda, gelida, uscente dalla
bocca del sacerdote si ripete le cento volte, ripercuotendosi in suono' cupo, minaccioso quasi, sotto
le grigie navate, nel mistico silenzio del tempio.
Di fuori la grande calma quaresimale domina.
Poi la cerimonia delle « ceneri » finita, la gente
erompe dalle chiese, e siavvia composta e quota
alle case e al lavoro; le dame rientrano frettolose
nelle carrozze chiuse; hanno ansia febbrile di trovarsi nel loro home, sentono bisogno di tepore, di
meditazione, di solitudine. Ma, strana cosa, anche
le carrozze paiono loro tristi, fredde, grigie come
la chiesa, come il cielo, come le vie: pure sono le
stesse che per una lunga serie di giorni e di notti
recenti, le hanno trasportate velocissime di ritrovo
in ritrovo, di festa in festa, di teatro in teatro; e
allora erano calde, allegre, confortanti; e dalle piccole pareti mollemente imbottite di stoffa serica e
dalle cassettine di metallo piene di acqua bollente,
e avvolte nella peluche folta, sulle quali i piedini
seminudi nella lievissima calzatura di seta, si deliziavano, venivano via diluvi tepidi, rosei, precursori delle squisitezze a cui correvano quasi alate.
Sempre più tristi, sconfortate, intirizzite nel corpo
e nell' anima, scendono come trasognate dai ricchi
equipaggi, sembrati nel tragitto penoso alle lugubri
fantasie altrettanti carri "mortuari, e precipitosamente salgono le scale marmoree, soffici sotto lo
spessore dei tappeti, e si rifugiano negli appartamentini invernali, riscaldati e olezzanti come serre,
cercandovi avide una parvenza almeno di serenità,
tra l'uggia densa che quasi le soffoca.
Ma ahime! sin là il fitto velo di malinconia si
allarga, si estende. ricopre, avvolge tutto come nebbione nordico. I servi, le cameriere, hanno pure
goduto liberi nell' ultima notte carnevalesca, e il
mattino, stanchi, affranti dalla danza sfrenata e
dalla veglia, non sono stati come di solito solleciti
alle loro incombenze, ai loro servigi rispettivi.
a rubrica bello sport Col 26 febbraio si è chiusa la caccia ai quadrupedi ed agli uccelli silvani e si è chiusa senza l'intervento dei cacciatori a causa della stagione orribile che ci ha regalato nei due ultimi giorni una
pioggia dirotta.
Decisamente, i discepoli di Sant' Uberto sono proprio disgraziati da qualche tempo e sembra che un
genio malefico si diverta a scombussolare gli elementi per far loro dispetto, prosciugando le paludi
quando c'è bisogno d'acqua e aprendo le cateratte
del cielo quando è desiderato il bel tempo. Che
farci ? Rassegnazione vuol essere e speranza—. nei
colombacci e nelle marzaiole.
*
A proposito "di colombacci. Mi vien detto che
parecchi cacciatori pisani hanno diretto al nostro
egregio Prefetto una domanda per ottenere che la
caccia a quegli stimabili volatili sia permessa durante l'intiero mese di marzo.
Io .non sono molto tenero per le modificazioni
temporanee di qualsiasi lego e vorrei che i regolamenti venatori fossero uguali, fissi ed intangibili
per tutta Malia, ma debbo convenire che mai come
in questo anno la domanda fu giustificata. E se la
invocata proroga venne concessa altre volte quando
il passo dei colombacci era incominciato abbondante
fino dai primi giorni di febbraio, molto più facilmente, mi pare, dovrebbe essere accordata quando
lo stesso mese è scorso tutto senza che siano apNella quiete quaresimale si prediligono i colori
molli, temperati, dove le mezze tinte si sfumano - parsi i primi branchi dei sírnpatici migratimi. È
delicate come carezze, dove lo sguardo ha ~Vi lecito quindi sperare che troverà favorevole accoglienza la petizione dei nostri cacciatori, ai quali
abbandoni, che lo riposano dall' eccessivo sfolgorio
auguro
intanto colombi a bizzeffe e la polvere senacarnevalesco.
In quaresima si prescelgono i profumi blandi, elle pre in dose!
RltgiCUs.
non turbano il cervello, già troppo affaticato per le
acute fragranze delle sale da ballo, che cullano
Cronaca ippica.
invece i nervi con aliti deliziosi; si cercano le pileLa nuova scuderia Molinario. — Il signor Ettore
cole stanze, i salottini imbottiti, dove la temperiMolinari° ha acquistato in blocco la scuderia del
tura è calda, ma non afosa; dove si respira largh- defunto march. Birago. Ha però deciso di incominmente e non si soffoca; e dove i rumori non giunciare la carriera su modeste proporzioni, e pera congono che attenuatissinn, perchè si smorzano nello serva in treno e in pensione da T. Rook Junior il
spessore de' tappeti turchi, e nella morbidezza de'
veterano Méléagre, Petit Marraine e Parisienac ma
broccati In questi nidi gentili si sogua, si &plaper avere un soggetto che con maggior prebabilità
stica voluttuosamente, sprofondati ne' soffici divani,
lo faccia incominciare bene, ha acquistato anche la
e fantasticando pare vi .giungano o pioventi dal- puledra Pace, da T. Etook medesimo. Ha deciso poi
l'alto, o sorgenti dal suolo, melodie misteriose, lon- vendere i cavalli Gaio, Fleche, Madamoiselle Cktrsais
tane, vellutate, quasi suoni di liuti, eitère, mandàle e Solferino: della vendita è incaricato il signor T.
paradisiache.
Rook Junior.
Di sera si preferiscono le lampade incappucciate
Ha poi, con fortuna rarissima, incominciato la
di trine, le conversazioni a bassa voce, murmuri carriera di allevatore tenendo per madri la celebre
dolcissimi, sospiri dell'anima; la musica classica e Guitare, la bellissima Rincette e la Victorie vincisacra, tutto ciò che è mite, tranquillo, tutto ciò che trice del premio di Metton, già gravida di Melton.
non rassomiglia al turbinio vorticoso del carnevale, Esse verranno tutte coperte da Melton onde il nuovo
ma che ricorda invece la grande, la misteriosa pace allevamento potrà intitolarsi Melton 's Stud.
Comunque il sig. Molinari° ha voluta incomindel tempio. É un'ansia, un' avidità di riposo e di
dolcezza; un'estasi beata, indefinibile
ciare bene, con una buona azione, regalando allo
sventurato Rhimes il puledro Menelas.
***
Intanto primavera adagio adagio si prepara a
Per il Gran Criterium di San. Rossore. di lire
tornarci, nella festa di luce, di fiori, di mille imenei 5,500 che sarà corso nella riunione autunnale del
e nell'attesa sicura della dolce stagione l'animo si
10 novembre, sono stati iuscritti moltissimi cavalli.
delizia, si apre, si abbandona. Già fanno capolino
Anzi il numero è così importante che il Gran
le viole; più tardi sbocceranno i narcisi, i giacinti
Criterium sarà una gara con vero interesse aspetle bretagne e i lilla soavissimi, e frementi nel loro tata.
pieno rigoglio sembreranno mandare inni di amore
Ecco i nomi dei cavalli e delle scuderie:
all'aria temperata, al cielo purissimo, al sole. TorMarchese Trevisani, Bona f. m. da Wolsey e laneranno gaie al nido le rondini, in larghi stuoli
dicono
Razza Casilina, Zollwerein m. s. da Zealot e Altrasvolanti per l'etere, come nembi d'auguri di sconhome.
finata serenità; ma non tornerà la pace pei veraT. Rook junior, Brass f. s. da Wolsey e Bronze.
mente afflitti, ai quali carnevale o quaresima, inSir o' Gard, Lucia f b. da Meltou e Miss Irene.
Cardo, Falstaff f. b. da Kabyle e Facezia.
verno o estate non danno requie.
detto Miss Mowbray f. s da Melton e CaleCosì voi, creature fortunate, che avete il cuore
donia.
leggiero, la gioventù azzurra, e lo spirito innamoMarc. Mazzaeorati, Minette f. m. da Garrick e
rato di tutto ciò che è squisitamente bello, squisi- Messalina.
Razza di Barbarie., Thermidor m. b. da Melton
tamente soave; voi, che ancora nessun dolore forte,
terribile ha colpito nelle maniera flagellante che e Andreina_
Razzadi Barbarie., Rienzi m. b da klelton
non dà più speranza al sollievo, non più scampo B e ppina
alla guarigione per la vita; voi, godete, godete, che
Razza di Sansalva, Palombaro m. s. da Gullane
a immalinconirsi c'è sempre tempo; l'ora del patire, e Palma.
Razza di Sansalvà, Allegro m. b. da Melton e
pur troppo, presto o tardi arriva.......
Algol.
Thomas Rook, Jubilee m. b. da Melton e Jalouse.
91( castassa. tas.
Goldoni m. b. da Melton e Venezia.
detto
March. A.. Spinola, Serchio tu. b. da Melton e
SUORA Dl CARITÀ
Réséda.
Enea Gallina, 5. Vitale m. s. da Trayles e CherIl candor de le bende appena vela
treuse Verde.
l'otite Ecurie, Tanville f. b. da Retreat e Tanaquella sua fronte d'alabastro pura,
panne.
la celestiale sua bellezza, cela
Petite Ecuria, Izia f. b. o. da Bonnet Laird e
Arabic
sotto le lane, sacre alla sventura.
A. Dall'Acqua, La Ristori f. b da Melton e La
Debole tanto, la sua forza svela,
Rencontre.
C. Calderoni, Dittatore m. b da Wolsey e Lady
eroica, resa nella lotta dura
Annie.
dell' altrui duol che mitigare anela;
C. Calderoni, Lady Fred f. s. St. Honorat e Lady
astro lei sola in una notte oscura!
Frederica.
C. Calderoni, Raminga f. s. da Rabieano e RaElla ha il suo trono fra gli agonizzanti vigote.
a la morte ribelli e la sua mano
Razza Volta, Mosequito in. s. da Triumvir e Mamni nccia.
oh! quanti, asciuga, disperati pianti.
Razza Volta, Richmond m. s. da Triumvir e RubyForse ha una storia... sollevare il lembo
Costanzo Sinesi, Gloria f. b. da Sir Bevy e Fame.
dettoAssietta f. b. o. da Wolsey e Ara
del vel che copre il suo passato è vano,
lebuine.
di carità, tutto ha sepolto, in grembo.
Duca dal' Arenella, Stel/st dei Colli f. b. o. da
ENRICHETT.A. MG NONI.
Garrik e Fernanda.
.
-
--,,,mamataaaaturgip,s.3
---
-.
E
Cronaca venatoria
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tro
, la
luoni
gobili
Itte
e la
odo
,nte
ido
ap-
Demi dell'Arenella, Virtù f. b da Snafile e Virgo. atri campi. proviene dalla decomposizione dei
Barone Bordonaro, Diodpro m. s. da Meilleur e „residui di vegetali. Nurnerosiasirne culture spar
Elsa.
Barone Bordonaro, Virdilio m. b. da Enio e San- „aimentali eseguite da persone competenti hanno
„dimostrato le proprietà fertilizzanti di queúa
tu zza.
F. Maruzzi, 3Ieleto da Garrick e Temperanza.
. materia carbonizzata. Pero diverse ,eause tenAngeloni-De Rosa, Berbera s. b o. da tullertott
dano ai farla sparire dai nosariarupi ire
e Eotheta.
Angeloni De Rosa, Zariba f. b. da Melten e Pro- guito continua che eebiece sotto
serpina.
l'influenza dei fermenti che producono r acido
** *
carbonico, aumentando la loro attività colla
Le riunioni a San Rossore della stagione primatemperatura
e colla verredazione.,1 vegetali che
verile avranno luogo nei giorni di domenica (17
coltiviamo sono un'altra causa eforee anche la
marzo ad ore 14 e mezzo) per le corse piane e di
martedì (19 marzo ad ore 14 e mezzo) per le corse più importante delle scomposizione dell'humus.
ad ostacoli.
Infatti le piante sono capaci di assorbire colle
Lazio.
radici, delle sostanze organiche carbonizzate,
traendo grande profitto da questo, modo di alimentazione. Si sa infatti dai risultati di diverse esperienze che le raccolte più abbonIl prof. Flamini è certo dei giovani eruditi
danti si sono ottenute dei. terreni ricchi di tali
italiani uno dei lavoratori più infaticabili e dei
sostanze organiche.
meglio guidati da serietà d'intenti.
Le culture intensive praticate oggi con soli i
Ne son prova Je due spleedide pubblicazioni
sul Tansillo l'una, e l'altra sulla Lirica toscana concimi chimici sono una causa principale della
scomparsa delle sostanze organiche accumulate
anteriore a Lorenzo il Magnifico.
Troppe volte, ohimè, i seguaci del metodo nel terreno colle culture anteriori.
Il signor Dehérain dimostra, a tale propostorico puro han tentato d' imporre ,con una
e . miope e boriosa pedanteria i loro studi di . sito, che i campi perdono la loro fertilità conmicroscopla letteraria frutto di non digerite e temporaneamente alla scomparsa dell humus.
Però questo male si può evitare molto facilnon digeribili ricerche d'archivio.
mente
mediante le catture allevate con letame
Quel sostantivo e quei due aggettivi fra virle
quali,
coprendo i nostri campi di un denso
golette li ho trovati appunto nella prefazione
strato
di
vegetazione, si oppongono alla comdistoria
del Flamini al suo nuovo libro Studi
bustione
dell' humus, impediscono le lavature
letteraria italiana e straniera edito or ora
della
teria
colle acque di pioggia e provVedono
dal Giusti a Livorno.
nell'autunno
grandi masse di materie organiCiò rinfranchi il lettore: non dico che proche, i di cui elementi, cavati dall' atmosfera,
prio tutte le cinquecento cinquanta fitte pagine
vengono sotterrati coi lavori.
del libro sian la più vivace delle letture. I!
Y.
terzo dei cinque importanti studi. Per la storia d'alcune antiche forme poetiche è un contributo notevolissimo alla tecnica della metrica
neolatina, risolvendo la questione dell'origine
della frottola.
C' è in Pisa il corrispondente del giornale
i Francamente, parecchi — e son certo la romano, il signor Ugo Gioigi, amico.nostro, che
nnaggioranza che forma il pubblico culto — i firma i suoi articoli colle pseudonimo Lig il quale
quali considerar) l'opera d'arte come opera d'arte potrebbe dire la verità alla Riforma.•
-e non cura le altre ...... frottole, faranno come
Egli sa, per esempio, di chi è
Ponte e
Funiila sottoscritto e lasceranno ai dm ti di pro- come vive e se lo ispira qualcuno.
fessione, agli anatomici e agli imbalaarnateri
Ora, ai molti che ci hanno domandato se l' X
della letteratara itd ana questi studi. Ma que- della Riforma era il signor- Criorgi, corrisponsto ron diminuisce il meriti e 11 valore di chi li fa. dente da Pisa del giornale romano, noi risponUn grande inteeesse presenta invece per diamo : il signor Giorgi non è capace 'di dire chiunque il bellissimo sageio su Le lettere delle • bugie o di nascoudere r , sotto un alare
. italiane alla Corte di Francesco I re di Fra- pseudonimo, le opinioni sue.
. .cia. È un quadro vivace e completo della fortuna de' nostri letterati e del trionfo dell'arte
12>A_I_LA_Z.SZINA.
nel Viale di Circonvallazione. presso Porta
italiana alla Corte dell' ultimo dei grandi MeNuova si affitta, in parte, con ingresso
cenati.
bero — Sette stanze padronali, due sotterEcco il titolo degli altri studi — Gli imiranee, stanza con pile per bucato, giardino.,
tatori della Lirica di Dente e del dolce stil servizio d'acqua in casa. — Rivolgersi in
novo. — Il luogo di nascita di Madonna Laura
faccia alla stessa preee‘, l' ing. BECCHINI.
e, leetopografia del canzoniere petrarchesce. Le
LA MUSA VERNACOLA
rime di Odetto de la None e l' italianismo a
tempo di Enrico III. La Historia de Leandro
La 'Varesima.
Hero e l'Octava rima di Giovanni Bosaan.
(Neri
e Angiolino).
A questi studi seguono tre appendici.
N.
Anco
vest'anno
è ito r Carnovale,
Anch' esse son pregne di erudizione; ma in
Addio
'veglioni,
addio le mascherate
verità, tutto quanto il libro resta un notevole
Nun
si
fa
più
bastrè
ne scorpacciate,
esempio di senso estetico nel dare una misura
Tutto ripiglia la su' via intuiate.
alla monomania storica della letteratura critica.
Addio tordi e lombata di maiale,
L'erudito, fra noi, si direbbe che è sempre
Addio ribatte, addio inaccheronate,
innocente vittima di una gelosia feroce: sapendo
Rumorose o simpatie brigate,
_a quanti sacrifizzi e a quante fatiche ha doManda Nerino a voi l' udirmi vale.
vuto sottostare per giungere eli' acquisto del
Ora si tolna a batte 'r fagioletto,
tesoro di cultura che possiede, egli difende il
Er salacchino, 'r vecchio stoccafisso,
suo patrimonio dalla folla in cui s' immagina
La sera un ponce solo e poi 'miei letto.
non stiano che degli invidi, intenti a spiare il
.
L' ultimo libro del Flamini
,
DGF-
ali
ra-
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poi
Baia
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e
La
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-
Ancora alla « Riforma »
-
-
momento per derubarlo.
Incomincia dal proclamare il più gran disprezzo per ciò che chiama lo stile facile,
quasi il far comprendere le proprie idee con
facilità non fosse documento sicuro che quelle
idee sono organicamente limpide !
Pur troppo, nel campo opposto, in chi cioè
.spregia la citazione dei libri, anzi di op. nonchè di pag. con i relativi cfr., la ignoranza
più eresse si camuffa di genialità .
Il Flamini è dei pochi che sa trovare la
strada di mezzo.
stc...f.e.t a.3,eaè- tee.
ady
Ra-
COSE AGRICOLE
Importanza dell'Humus nelle terre coltivate.
Gli agi icoltori hanno sempre considerato
come indizio di fertilità la presenza dell' /aumus. Questa sostanza bruna, che si trova più
o meno abbondante nello strato arabile dei no-
O te?...
Ang.Per me nun cambia, è la medesime
Colla mi paga, Cristo 'rocifisso,
Io la fa tutto l'anno la 'varesirna!
eiZsei,jo-tzio
.
PIÈ DEL PONTE
__—
Un matrimonio a Marina. — Il giorno
25 febbraio, dopo il matrimonio civile fatto di
persona dal Sindaco di Pisa coma. prof. Angiolo Nardi-Dei ; Padre Agostino da Montereitro, assistito dal Reverendissimo Priore signor
Barsanti, unì sposi a Marina secondo il rito
religioso la signorina Adalgisa Cellai di Pisa e
il signor Enrico Ledesani di Reggio Emilia.
La cerimonia fu celebrata nell' Oratorio di
Marina ; e per Marina questo fa un avvenimento, perchè per la prima volta in quella
simpatica stazione di bagni, dinanzi a tanta
azzurrità di mare, fu. ..compiuto l'imeneo.
Tessimi alla cerimonia- furono i signori
Angiolo Del . Gratale, . Aristide Barontirti.
Padre Aeostiao da. Mo'ntefeltro Parlò agli
sposi faceado un discorso di
, occasione inspirrito
ed eletto Sulla moralità del matrimonio e bui
doveri della dourta. E fu così caldo, insinuante
e soave che 'gli astanti ne fet:Ono'cOMMessi.
Dopo la cerimonia e dopo un rinfresco sontuoso, gli . sposi particene alla volta di Rola.Napoli,. il bel viaggio di 'nozze, eetajclassice e
poetico al tempo istesso.
Auguti, ,auguri sinceri alla coppia gentile ;
e saluti alla buona femiglia Cellai.
La moratoria della Banca Simonelli e
la sentenza della Corte d' appello. — Il
nostro Traballale civile coit sua seriteuza del
a 28 gennaio 1805, su opposizione spiegata
dalla creditrice signora Bianca.. Verrando nei
Regia aseistita e patrocinata delt on, avv.Giemendo Gualtierotti Morelli , revocò l'altra sentenza di questo Tribunale del dì 14 decembre
-1894 nella vele veniva , chiesa la moratoria
della Ditta Bancaria Sirnenelli e O. di risa
richiamò in carica tanto la delegazione di sorveglianza dei creditori <perito gli
uni e il giudice delegato.
Così fu dichiarato contitinativielo stato della
moratoria concesso Oen senteeza del LO, agesto
1894.
Contro questa sentenza fainterposto appello
alla R. Corte di, Lucca; ma la Corte di Lucca
ha riconfermato ieri la sentenza del Tribunale
di Pisa.
Comizio Antifillosserico. 7-- Credo utile
ralurneutare ai viticultori della provincia di
Pisa e delle .1s1tre provilicie toscana che domenica prossima 10 corrente alle ore 10 del
mattino avrà luogo nel. Politeama risano, gentilmente concesso, il Comizio . Antifillesserico
indetto dal Comizio Agrario di Pisa allo scopo
di discutere il progetto di. statuto di una As•
sociazione di assicurazione. mutua dei 7viticultori contro i danni della fillossera
Sono sicuro che questa grande adunanza antifillosseriee riuscirà papalosa e solenne come
catena che ebbe luogo il .18 novembre 1894.
La liquidazione di una Società. — Il
Tribunale con suo decreto ha omologato la deliNcrazione presa dall' assemblea generale nel
23 gennaio scorse dalla Società anonima del
Poltearna Nazionale; si deliberava la liquidazioen della Sicietà medesima e si nominavano
come liquidatavi i ragionieri signori Giorgio
Mei, Giovacchino Chelozzi e L ligi Acani.
La fiera della Compagnia di assistenza.
Da ieri sera si è aperta al pubblico la deva di
beneficenza promossa dalla Compagnia di pribblica assistenza ; e alla fiera si potrà andare
per sette giorni, nei locali della Compagnia,
via S. Martino-n. 13 pianterreno.
Molti nostri concittadini andranno a fare
opera di carità santa e benedetta, perchè l'introito intero della fiera è devoluto a beneficio
della umanitaria e nobiliasiina istituzione.
Prediche e Quaresimali. — In S. Antonio
ha fatto le prediche il Sac. Gonnella priore di
S. Cecilia ; in S. Caterina ha fatto un ottavario
di predicazione il reverenaissimo signor Ceno-Men lacepo Martini, un prelato intelligente e
dotto, che nella sacra orazione rivela una limpidezza di argomentazioni ed una vivacità di
eloquenza elevata e forbita.
Al Duomo Im cominciato il sua quaresimale
il Padre Fabbri della compagnia di Gesù; ma
il pAre Fabbri mi pare un declamatore elegante più che un forte argomentatore.
Il dentista Alfonso Morelli riceve tutti
i giorni nel suo Gabinetto di Via Vittorio Emanuele presso la Cappelleria Ruglioui —e pratica
la estrazione dei denti col mezzo del cloruro
d' etile.
Le Salsiccie. — Sano una specialità del negozio dei fratelli Domenici di fuori la porta Nuova;
dove oltre alle salsiccie si trovano tutte le altre
leccornie della carne del fido amico di S. Antonio.
Ma le salsiccia dei fratelli Domenici sono la
cosa più gustosa che si possa avere. Forse sarà
peccato parlarne tanto saporitamente in quaresima!
Che importa ? il carnevale famoso e grasso
di coteghini, di mortadelle, di zamponi e di
salsicciotti, è passato.
Ma restano le salsiccie dei Domenici, che si
mantengano ottime, di buon gusto e squisite
. anche nella stagione pie calda.
aPiecola cronaca: 11 Trianon, situato in .BoRmie
Largo, è uno dei itistoraturi più accreditati_ L.
cnciva alla casalinga è ottima: il vino squisito.
al Trianon è condotto da lindi() NauniceuL
** *
-
E interessante il Sommario del gioraelo Natura
ed Arte, la splendida pubblicazione del Vellardia
di (limar ultimo numero ( P marzo, alito coa
versi di Panzacchi, di Cottativi, di Fanne VaAr.iMussini, G. Campari, G. M. Ferrari, coi ricordi di
Russia del Ciampoli, con la cronaca letteraria di
G. A. Cesare°, con la rassegna politica e stgistica
del Beccarli e la rassegna musicale del 'Galli. it
uno splendido numero per le illustrazioni, le descrizioni e lo varie cose e importantissime trattate.
Il prezzo d'abbonamento annue alla Natura ed
Arte è di italiane lire 20.
Si accorda il pagamento a rate semestrali o trintestrali, purchè sia effettuato direttamente.
**
Si è costituita una società filodrammatica con
il titolo di società Gherardi Del Testa, sotto gli
auspicii di Gustavo Salvini, del cav. De Sanati* e
sotto la direzione intelligente ed operosa del maestro Pattuir° Moriglioni.
La Società filodrammatica è mossa ed inspirata
da un nobile scopo la beleficenza.
Coraggio ed auguri!
Concerto gratuito. — Oggi dalle 01 0 12
mezzo alle 14, la imbuca militare del 9401' Reggimento, eseguirà in Piazza S. Niccola il seguente programma:
I. Franci — Marcia, Siena.
2. Ricci — Mazurka, Un' ora Mesta,
3. Gernes —• Pout Purri Guarany.
4. Verdi — Atto I. Rigoletto.
5. Waldenfel — Valzer, Le due Sirene.
1
Alla Farmacia Centrale L. Piccininì
trov-ansi :
Il Siero Antidifterico del prof. D.
Boring (si garantisce per un **nel e le Siringho a Globo di 10 cent."a otibki
di leock per l'iniezioni sottocuta.neui
del Siero.
Véndosi pure u.na porriata per'
G esioni siano o no ulcerati.
1_,'Elbcir cii Papaima. sem.plice e.
con flava di S. Ignazto.
Il Stroppo contro la tosse Canina
(Cocheluque).
-
-
LI Vermouth alla Noce Vomica.
Detto alla pensino, Diastasi e Noce.
Vornica.
Siroopo e Olio fegato di Merlumzoi
all'Ioduro ferroso.
Le pa.stiglie di Cassia Alluni nate/
contro l'abbassamento di voce
le cliv•erse a.ffezioni della gola..
Pasta. di Lichene composta.
Pastiglie del Dover e Balsamo,
TO Iù.
Nella detta Farmacia trovansì
tutte le Specialità Estere Nazionali
e vi è provvista di tutti i prodotti
chimici più. recenti e dolle Profumerie più i inom...t.e.
-
Il rompicapo .della cronaca. — La spiegazione della sciarada precedente:
Carsa.e Fulge il prirniero; l'altro musicale,
Contende il fine; un misero il totale.
A fattasi
un podere di 35 saccate circa, con casa
colonica, stime vive e morte ed attrezzi
rurali; alcune presene, un Frantojo e Molino a Vapore con forno ed una casa di
abitazione in Piombino.
Per le trattative d'affila° rivolgersi :
al sig. PIETRO MILANESI in Piombino°
al sig. CARLO PARRINI in Civitavecchia.
FRA PAqRUCCHE E GIBUS
---- --R. Teatro Nuovo.
Sabato sera udremo finalmente il Fa/staffa
l'acclamate capolavoro verdiano; dopo un lungo
periodo di sonnolenza, la cittadinanza pisana
vibrerà nuovamente di commozione e di entusiasmo artistico: se, come tutto ci porta a
credere, l'esecuzione sarà a livello del grande
spartito, potremo chiamare altamente benemerita la Direzione del Teatro.
Nel vasto elegante ambiente del nostro massituo si ripercuoterà, in note affascinanti di
grazia a di brio, il giocondo riso del vegliardo
glorioso; parleremo diffusamente sulla musica,
sul libretto, e sulla presente esecuzione del
Falstaff, non già per megalomania critica,»
Ina perché dell'importante avvenimento resti
almeno un Cerino di memoria nel' unico giorinalo cittadino.
Il dì 24 dello scorso mese ha avuto luogo
il trasporto funebre del compianto Giacomo
l'ereyra de Leon che in passato per un lungo periodo di tempo si dedicò al privato insegnamento.
Alla mesta cerimonia intervenne ragguardevole numero di amici e conoscenti i quali
vollero rendere un ultimo tributo di affetto
e di ossequi», a chi per le ottime qualità
del cuore e della mente godeva la generale
simpatia e considerazione.
Al momento della tumulazione ricordavano le virtù dell'estinto, con due discorsi
che ci pregiamo di pubblicare, gli egregi nostri concittadini Signori Cav. Prof. David
supino, e Cav. Vittorio Supino. Pronunziò
poi brevi ma affettuose parole, in nome
degli antichi discepoli, il chiarissimo Signor
Dott. Vittorio De Semo ; le quali essendo
state dette in modo estemporaneo, ci duole
ali non poter pubblicare.
Parole pronunziate dal Cav. Vittorio Supino.
Per deliberazione della Confraternita IsraeEtica di Misericordia incombe a me l' obbligo
di porgere l' ultimo saluto alla salma del Benemerito nostro Fratello
Giacomo Pereyra de Leon
nostro Presidente Onorario.
Altri meglio di me avrebbe tessuto le lodi
della sua vita integra; nessuno potrebbe superarmi nella commozione, nel rispetto, nella
devozione che verso di Lui sento in questo
Inernento supremo.
Giacomo Pereyra de Leon fu uomo di cui•
..tara elevata, di onestà impareggiabile, di ottimo cuore. Pieno di atnor patrio seppe e volle
con la penna incoraggiare e secondare i merimonti politici che condussero la patria noatra alla libertà. Vero liberale, di sentimenti
retti, mal tollerava divisioni di casta e di religione. E fu appunto l'amore alla libertà che
Io spinse a tanto cooperare alla fondazione
della no-tra confraternita.
Per ben cinque lustri ne resse le sarti con
•zelo ed abnegazione; e quando la sua tarda
ietà lo consigliava al riposo, se non più di nonne, di fatta ci era sempre di guida sicura.
I% egli propugnatore dell'uso del Carro per il
trasporto dei defunti, e la nostra confraternita
che prima fu in Pisa a tale civile innovatione oggi si vede secondata da tante altre
consimili
Amante del progresso ei sconsigliava alla
.beneficeaza che poteva fomentare il vizio; c'incoraggiava invece nelle elargizioni di previdenza, come in quelle che più erano destinate
rialzare il morale degli oppressi.
A Lui sempre si ricorreva per aiuti e consigli, e non più tardi del settembre del 1802,
in occasintie del 50* anniversario della fondazione della nostra Confraternita, la Giunta
nnanime lo incaricava di una pubblicazione,
che ai giovani tracciasse la storia del nostro
sodalizio.Ed anche pochi giorni or sono,quando
quasi ristabilito da una prima malattia a Lui
si richiedeva l'esame dei nostri bilanci, Egli vo•
lenteroso si accingeva all' opra, e. di proprio
pugno dettava la relazione, approvandone i
„ocon t i.
E chi mai avrebbe pensato, che a pochi
giorni di distanza, saremmo stati destinati a
piangere qui oggi sopra la tua tomba! Triste
realtà della vita! Il destino inesorabile così
volle, e noi che qui facciamo corona al tuo
cadavere, terremo sempre cara la tua memoria, e ci sarai d' esempio per indirizzarci al
bene, e per imitarti nei principii onesti e liberali da te sempre propugnati.
Addio e per sempre, o Caro Giacomo, ed al
saluto che riverente ti porge un tuo discepolo, fan coro i Fratelli del nostro Sodalizio,
i quali tutti piangono con me la morte del
Nero galantuomo, dell'integerrimo liberale citdadino, elio lascia così larga eredità di affetti. — Addio!
-
-
Partile pronunziate dal Cav. Prof. David Supino.
Nel compiere in questo luogo di pace, che
:.tante e cosi care immagini nella nostra mente
ikavviva, e così profondamente commuove i nostri
•
2•111111G~Ir
_
ctiori,questo pietoso ufficio, interpreta per vero
il duole che tutti ne opprime chi riandando
vita operosa ed integra di Giacomo Pereyra
rende alla salma di Lui un estremo tributo.
Giacomo Pereyra nacque in Ancona mei maggio del 21 da rispettabile famiglia, che pel
volgere poco propizio dei tempi, Lui in tenera
età, abbandonava la patria per riparare nella
città nostra.
Qui fece gli studi, segnalandosi fino da giovanetto per intelligenza svegliata e fervida
immaginazione. Il padre suo dava opera al
commercio bancario nella vicina Livorno, ove
Giacerne si recava sovente, portando il contributo del suo ingegno, e delle cognizioni che
in brevi tempo aveva largamente acquistato.
Ciò per altro non gli impedì di continuare gli
studi, versando di preferenza su materie economiche e finanziarie, ma non trascurando le
lettere; tant'è che, abb.ordonato che ebbero i
suoi il commercio, per vi•7ende non liete di fortuna, trovò nella missione educatrice fonte onorata di guadagno. Fondò infatti nel lfa48 un
Istituto, ove col valido ausilio del fratello
Dott. Giuseppe e di altri egregi, impartì,
per circa 30 anni, l'istruzione primaria e secondaria. In questo Istituto accorrevano giovani di elette famiglie, italiane e straniere,
parecchi dei quali occupano oggi posizioni onorevoli nei pubblici uffici,nell'esercizio delle libere professioni, od in quello dei commerci.
Essi soli possono dire lo zelo col quale Giacomo Pereyra dirigeva il suo Istituto, la coscienza, portata fino allo scrupolo, colla quale
egli stesso impartiva l'istruzione; e coloro fra
i discepoli che, insieme a me, qui convennero
per rendere omaggio al maestro, sentono nel
cuor loro, più che non possano esprimere, un
sentimento di profonda riconoscenza.
La missione educatrice non impedì a Giacomo
Pereyra di portare anche in altro campo la
sua instancabile attività; e questa in primo
luogo rivolse a beneficio dei propri correligionari.
Liberale vero e schietto, doleva a Lui, più
in omaggio ai principi di libertà e di uguaglianza che per sentimento religioso, che i correligionari non potessero vantare quella dignità di uffici e di istituzioni, dai quali li
aveva allontanati la nequizie dei tempi, ed eccolo spendere l'opera propFia fondando la Confraternita di Misericordia, facendosi iniziatore
del restauro del Tempio, promuovendo i nostri
Asili di Carità..
L'interesse dei correligionari non gli faceva
perder di vista quello della città, alla quale
si sentiva strettamente legato, e pur schivando, per eccessiva modestia, il carico dei
pubblici uffici, p u. lungo tempo si occupò di
cose cittadine, collaborando nelle Effemeridi
locali, e ivi brillantemente e con molta competenza .trattando le più vitali questioni alle
quali si collegava allora l'avvenire della città
nostra.
La bontà dell'animo suo, Io spirito filantropico che in lui regnava sovrane lo spingevano
ad interessarsi di preferenza della condizione
disagiata della classe operaia. Convinto che a
questa condizione non si ripara d' un tratto,
nè col correre incontro a ideali fantastici,
parto di menti elette che hanno vissuto la
vita nella quiete dello studio, o destinati a servire gli interessi di coloro che se ne fanno
banditori, Giacomo Pereyra dava intanto opera
efficace a far sorgere la locale società operaia,
a istituire scuole serali e società cooperative di consumo; nè indarno a Lui ricorreva
il misero per invocare un aiuto pecuniario, o
un savio consiglio. E tutto ciò sempre colla
stessa modestia, collo stesso zelo, collo stesso
disinteresse, e con quella schiettezza di sentire che gli si leggeva nel volto.
Tale fu l'uomo del quale piangiamo la perdita, e che lascia fra noi così larga eredità di
a tre t ti.
E l'affetto verso di Te, o caro Giacomo, serberanno perennemente la tua famiglia, orbata
del capo, i tuoi discepoli, memori dello zelo
col quale Tu apprendesti loro a combattere le
aspre battaglie della vita, i fratelli del Pio
sodalizio da Te iniziato e per lunghi anni
degmunente presieduto. A loro tutti vegliare
alla tua tomba come a sacro deposito, additarti ad esempio di carattere integro e di virtù
civili. '['ti dormi in pace il sonno del giusto.
.
La• famiglia Pereyra de Leon si scusa con tatti
coloro ai quali può avere involontariamente mancato di partecipare la grave disgrazia che l'ha colpita. E in pari tempo porge sentiti ringraziamenti
a tutte le persone amiche le qnali vollero intervenire all'accompagnament& funebre del caro Estinto.
La famiglia Boccara ringrazia tutti coloro
che presero parte al trasporto funebre del suo
3t.'' tSi.
Un Parrucchiere è l' unico che per la sua pratica dei capelli può preparare delle acque perfette per conservare e
ridonare il colore ai capelli e alla barba.
carissimo Gabbriello e che a lei dimostrarono
affetto ed interessamento, associandosi con dolore di amici alla immensa sventura.
R. NUTINI
Parrucchiere di primo ordine, Via Martelli a Firenze, raccomanda le sue
acque. Per capelli l'acqua
unificatrice che arresta la
caduta e ridona 'il colore.
L'acqua unica per la barba
che la ricolorisce in casta-
Le famiglie Orsi, Battaglini, Bandini, Salvadori e Serbatisti nell'immenso cordoglio per la
perdita dell'amato congiunto
Pietro Orsi
-
-
-
-
.
rendono sentite grazie a tutti quanti parteciparono al loro dolore ed accompagnarono la
ano. 111,1"..■,101.111. TPI
ì
salma dal caro estinto all'ultima dimora.
L'Acqua unificatrice per i capelli a . . . L 3,
2, 50
L'Acqua unica per la barba a
—
ENRICO MA ZZARINI,
Direttore respons.
GABINETTO MIRO IIIAGNETICO
La Sonnambula Anna d'Amico dà consulti per qualunque malattia e domande
d' interessi particolari. I signori cbe desiderano consultarla per corrispondenza devono scrivere, se per malattia, i principali sintomi del
male che soffrono, se per domandare dì affari
dichiarare ciò che desiderano sapere, invieranno
L. 5, in lettera raccomandata o cartolina vaglia
al prof. PIETRO D'AMICO, via Roma, 2, piano
secondo, BOLOGNA.
Lezioni di Musica
Per la città di Pa è unico depositario il parrucchiere GIOVANNI DI PRETE, Lungarno Regio e
Via San Frediano.
Chi invierà cartolina Vaglia a R. NUTINI, del
prezzo di uno degli articoli suindicati, riceverà franco
di porto in tutta Italia
Trovasi a Milano dai sigg. Dunait Profumiere, Galleria De-Cristoforis — A. Lardera Profumiere, Via
Alessandro Manzoni — Genova dal sig. Osiglia
Profumiere, presso il caffè della Conco rdia.
BISCOTTO MARSALA
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A chi vuole addestrarsi nella più bella
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delle arti, un giovane maestro che ha studiato in un importante Istituto musicale
d' Italia impartisce lezioni (separatamente
e in classe) di Pianoforte, Canto, Armonia
e Contrappunto a prezzi modici.
Dirigersi alla Direzione di queato giornale.
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Germania
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GRANDE STABILIMENTO MECCANICO e FABBRICA DI MACCHINE
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Primo gran premio d'Oro all'Esposizione Mondiale di Antverpen 1894
Le locornobili e le altre macchini:i di questa primaria e rinomata Casa che è
una delle prime in Germania nel suo genere, sono superiori per costruzione e durata alle macchine di ugual forza, di altre fabbriche. - Si forniscono in qualunque
stazione ferroviaria del regno a prezzi sensibilmente inferiori a quelli di qualsiasi
casa estera o nazionale, comprese le case inglesi, mentre per la precisione di costruzione e l'economia di esercizio sono superiori alle altre.
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ACQUA DI ULIVETO di massima concorrenza a quelle di Vichy, Vals e Carlsbad
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articolari e muscolari ; catarri vessicali, renali e stomacali, affezioni croniche varie
dello stomaco, degli intestini e dell'utero; amenorrea, nevralgie ostinate e nevrosi in
generale; languide digestioni; cronici stati morbosi del fegato e della milza.
Pisa, 10 Luglio 1890.
Prescrivo da due anni nella Clinica medica ed in privato le acque alcaline di Uliveto
ne ebbi ottimi resultati.
Numerose prove mi hanno convinto che coteste acque minerali equivalenti negli
effetti a quelle di Vichy, Valy, ecc., meritano di essere annoverate fra le migliori d'Italia.
Prof
Grocco
Direttore della Clinica Medica di Pisa
(oggi di quella di Firenze).
Per richieste: Amministrazione delle Terme di Uliveto Provincia di Pisa (Toscana).
Tipografia Tito Nistri e C.