Gestione sostenibile dei sedimenti in fiumi ghiaiosi
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Gestione sostenibile dei sedimenti in fiumi ghiaiosi
Gestione sostenibile dei sedimenti in fiumi ghiaiosi incisi in Francia Sustainable sediment management in incised gravel-bed rivers of France Hervé Piégay1 & Massimo Rinaldi2 1 CNRS, Lyon, France, [email protected] 2 Dipartimento di Ingegneria Civile, Firenze, [email protected] INTRODUZIONE In Europa, la maggior parte dei fiumi è stata modificata da secoli dalle attività antropiche. I primi interventi riguardavano soprattutto la protezione dalle piene e la navigabilità. La morfologia degli alvei subì rilevanti alterazioni nel XIX secolo, quando vennero realizzate in maniera sistematica opere di ingegneria idraulica su tratti superiori al km, fino ad oltre 100 km. Questi interventi considerevoli e diffusi modificarono completamente la morfodinamica ed il comportamento del trasporto solido, innescando una serie di variazioni, tra cui in particolare l’abbassamento del fondo che comportò vari impatti ecologici ed economici. L’attuale situazione critica in termini di gestione (problemi di instabilità d’alveo, rischio idraulico irrisolto e talora accresciuto, ri- INTRODUCTION In Europe, most of large rivers have been modified by human activities for centuries. The earlier activities concentrated on works for flood protection and navigation. The channel features underwent serious disruptions in the 19th century, when systematic hydraulic engineering measures were conducted along reaches of 1 to more than 100 km length. These major and widespread regulation efforts totally modified the morphodynamics and sediment transport behaviour and also initiated channel changes like river bed degradation. Such morphological changes led to abiotic and biotic consequences followed by ecological and economical impacts. Today’s critical situation in terms of management (channel instability pro- 60 PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia duzione della biodiversità) hanno reso importanti, nelle Alpi Francesi e nelle aree circostanti, i temi della riqualificazione e della gestione sostenibile del trasporto solido al fondo. Questa politica di gestione deve tener conto della Direttiva Quadro Acque (WFD), finalizzata al raggiungimento di uno stato ecologico buono dei fiumi entro il 2015 (EUROPEAN PARLIAMENT AND COUNCIL OF EUROPE, 2000). Negli ambienti Alpini e pedemontani, data l’elevata pendenza, l’energia disponibile è rilevante e la morfologia degli alvei è particolarmente sensibile a modifiche delle variabili guida (regime dei picchi di portata liquida e apporti solidi per il trasporto al fondo). La principale sfida consiste nell’individuare i processi e i parametri chiave per migliorare le caratteristiche geomorfologiche degli alvei, in presenza di condizioni al contorno piuttosto rigide. I primi tentativi di riqualificazione fluviale consistevano principalmente in interventi localizzati (a piccola scala). Tuttavia, affinchè la riqualificazione possa avere successo e la gestione dei sedimenti possa essere sostenibile in condizioni di alta energia e di trasporto solido al fondo dominante, è necessario considerare l’intero spettro delle scale spaziali e, soprattutto, favorire processi di automodellamento morfodinamico. In questo lavoro viene discusso il problema dell’incisione fluviale e del deficit di sedimenti nel contesto Alpino e pedealpino francese, illustrando come le modificazioni fluviali hanno sollevato l’esigenza di una gestione sostenibile dei sedimenti, talora favorendo l’alimentazione artificiale di trasporto solido al fondo o permettendo le erosioni di sponda, talaltra con misure tese a mitigare l’impatto ecologico dell’incisione. A tal fine si presenta una sintesi di esperienze, casi di studio ed esempi tratti in gran parte dai lavori di BRAVARD et al. (1999), AMOROS et al. (2005), PIEGAY et al. (2005), HABERSACK & PIEGAY (in stampa). blems, limitations of flood regulation works, biodiversity decrease) has made river restoration and sustainable management of the bedload an important issue in the French Alps and their surrounding areas. This policy must take into account the European Water Framework Directive (WFD), which aims to ensure that rivers reach good ecological status by 2015 (EUROPEAN PARLIAMENT AND COUNCIL OF EUROPE, 2000). In the Alpine and piedmont environments, the energy available due to steep slopes is important, and channel features are sensitive to changes in control parameters (peak flow regime and bedload input). The main challenge is therefore related to identifying the processes and key parameters to improve the geomorphic conditions under often restricted boundary conditions. Whereas early attempts at river restoration mainly designed small-scale measures, successful restoration and sustainable sediment management projects in high-energy and bedload transport-dominated conditions have to include the full spectrum of scales and should concentrate on initiating self-forming morphodynamics. In this context, we present the problem of the river incision and the bedload deficit, and discuss how this evolution has led to the necessity of sustainable management of sediment, and notably the promotion of artificial bedload supply, the bank erosion preservation and restoration, but also measures for mitigating ecological impacts of channel incision. This paper is a synthesis of information and examples mainly reported in BRAVARD et al. (1999), AMOROS et al. (2005), PIEGAY et al. (2005), HABERSACK & PIEGAY (in press). PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia INCISIONE D’ALVEO E DEFICIT DI SEDIMENTI Le escavazioni di sedimenti dagli alvei fluviali cominciarono nella maggior parte dei principali corsi d’acqua negli anni ’60, ma il picco si verificò negli anni ’70-primi anni ’80. Tale attività è stata finalmente proibita nel 1994. Tale attività, intrapresa originariamente per l’alta qualità e disponibilità della risorsa (alvei attivi larghi), il basso costo dell’estrazione e la vicinanza ai centri urbani, si proponeva anche di contribuire alla protezione dalle piene abbassando il letto ed aumentando così la capacità di deflusso (RINALDI et al., 2005). Le agenzie statali generalmente autorizzavano un’estrazione pari al “trasporto solido al fondo annuo”. Tuttavia, i calcoli erano basati su formule idrauliche che spesso sovrastimavano il tasso di trasporto al fondo. Inoltre, le società estrattive tendevano a superare i volumi autorizzati, approfittando del fatto che gli impatti erano poco conosciuti e che, secondo il senso comune, si trattava di un qualcosa di positivo per prevenire le inondazioni. L’attività di escavazione creò problemi inattesi. i) Nelle Alpi interne, lo strato di ghiaia era sottile e l’erosione regressiva e progressiva (verso valle) raggiunse rapidamente i depositi lacustri (principalmente costituiti da sabbia e torba) accumulati all’inizio dell’Olocene a seguito dello scioglimento dei ghiacciai. Ciò indusse un’incisione molto rapida e generalizzata (dai 12 ai 14 m nelle Alpi settentrionali: fiumi Fier e Arve), difficile e costosa da arrestare. ii) In molti corsi d’acqua l’abbassamento fu maggiore del previsto e causò la sottoescavazione di manufatti, il collasso di numerosi ponti e la destabilizzazione di chilometri di pennelli costruiti nel XIX secolo. Nel Fiume Ubaye, dove l’estrazione ebbe luogo alla confluenza tra il fiume ed uno dei suoi maggiori affluenti, nel 1986 furono osservati 5 m di abbassamento e l’erosione 61 CHANNEL INCISION AND SEDIMENT DEFICIT Mining activities in river channels began along most of the main branches in the 1960s, but peak activity was attained in the 1970/early 1980s. Such mining was finally forbidden in 1994. This activity, as in other countries (RINALDI et al., 2005), was originally promoted because of the high quality and high resource availability (large active channel), and the low cost of extraction near development centres. Moreover, the activities were thought to contribute to flood protection by lowering the bed and increasing the flow capacity. State agencies usually authorised the extraction of a volume corresponding to the “annual bedload transport”. Unfortunately, the calculation was based on hydraulic formulae that often over-estimate the bedload transport rate. Moreover, the mining companies tended to surpass the authorized volume because the impacts of such activities were poorly understood and the public thought it was a positive approach to prevent flooding. Mining activities created unexpected problems, listed as follows. i) In the inner Alps, the gravel layer was thin, and regressive and progressive erosion rapidly attains the lacustrine deposits (mainly sand and peat) accumulated at the beginning of the Holocene period after the ice melting. This induced very rapid and widespread degradation by 12 to 14 m in the northern Alps (Fier and Arve Rivers), which is very costly to stop. ii) Degradation has been more severe than expected along most of the branches, undermining local infrastructures. Numerous bridges collapsed, kilometres of dikes built during the 19th century were destabilised. In the Ubaye River, where extraction took place at the confluence with the river and one of its main tributa- 62 PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia regressiva verso monte destabilizzò i tratti arginati. iii) Lungo alcuni fiumi l’abbassamento della falda conseguente all’incisione provocò l’esaurimento di pozzi, compromettendo la disponibilità di risorsa idrica. iv) All’interno dell’alveo bagnato, la semplificazione degli habitat (affioramenti rocciosi, riscaldamento dell’acqua per la ridotta velocità nei tratti con briglie, profondità e velocità di corrente omogenee) indusse impatti sulle comunità animali acquatiche. Anche le comunità vegetali nelle aree ripariali risentirono dell’abbassamento della falda che, in alcuni casi, ha indotto un’intensa mortalità degli alberi. Lungo il Fiume Doubs, negli anni ’70 è stata osservata una evidente riduzione nella superficie delle aree umide di pianura inondabile, soprattutto nei tratti dove era stata effettuata l’escavazione. I problemi associati con l’attività di escavazione rimangono irrisolti. Nel Fiume Drome, nel Dicembre 2003 (10 anni dopo l’interruzione dell’attività estrattiva), un ponte è collassato a causa della sottoescavazione. Gli amministratori si trovano oggi di fronte al problema del ripristino di argini ed altre opere per decidere sulle strategie future di controllo delle piene. Sul Fiume Doubs, le buche ancora presenti continuano ad intrappolare sedimenti e ad indurre erosione verso valle (Fig. 1). Nella maggior parte dei casi, non è possibile ripristinare le precedenti condizioni di trasporto al fondo, a causa delle numerose disconnessioni nei processi di flusso di sedimenti (scavi, dighe, aree urbane protette dalle piene). Ne deriva la necessità di misure di riqualificazione che mitighino gli impatti ecologici e che risolvano problemi tra loro concatenati. Le conseguenze delle escavazioni in alveo sono accentuate dall’attività antropica nel bacino. Alla fine del XIX secolo sono stati realizzati rimboschi- ries, 5 m of degradation at the mining site was observed in 1986 and regressive erosion upstream destabilised the embanked reach. iii) Water resource availability was disrupted along some rivers because wells dried due to water table lowering. iv) Within the aquatic channel, simplifying the habitat conditions (rock outcropping, temperature increase in the water column with lower gradient between control gradient weirs, homogenised water depth and velocity) had ecological consequences. Vegetation communities were also modified in the riparian areas, where the groundwater table declined and in some cases created drier conditions with intense tree mortality. Along the Doubs River, we observed a clear decrease in surface area of the floodplain wetlands in the 1970s, mainly in the reaches where extraction occurred. The problems associated with mining remain unresolved. In the Drôme River, 10 years after mining activity stopped, a bridge collapsed due to undermining in December 2003. The question of dike restoration is now being posed to local elected people in order to decide on future flood control strategies in urban areas. On the Doubs River, the pits are still active and continue to trap sediments, continuing to induce progressive erosion downstream (Fig. 1). In most cases, it is not possible to restore former bedload transport conditions because of numerous sediment transfer disruptions (pits, dams, protecting urban areas from floods). This calls for restoration measures that mitigate ecological impacts and solve cascading problems. The consequences of in-channel mining activity were reinforced by human activity within the catchments. At the end of the 19th century, foresters restored PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia menti sui versanti che, nei secoli precedenti (XVIII e XIX) erano stati destabilizzati dalla deforestazione e dal sovrappascolo conseguenti alla pressione demografica. Questo si è verificato in ma- 63 the hillslopes that had been destabilised due to overgrazing and deforestation throughout the 18th and 19th century as a result of demographic pressure. Similarly, this occurred in other European coun- A B Fig. 1. Immagini da satellite del 1986 (immediatamente dopo la fine dell’attività di escavazione in alveo) (sopra) e 1997 (sotto) per la stessa portata liquida. Nel 1986 sono visibili due scavi. Quello più a monte (A) è riempito nel 1997, ma in quello a valle (B) il profilo longitudinale è ancora disturbato dallo sviluppo di un conoide a monte. Si noti anche che il tratto compreso tra i due scavi contiene molti meno sedimenti nel 1997 in confronto al 1986, a causa dell’erosione regressiva e verso valle indotta dai due scavi. Fig. 1. Spot images from 1986 (immediately after the end of in-channel gravel mining activity) (above), and 1997 (below) for the same discharge. It is possible to see two pits in 1986. The upstream (A) one is filled in 1997 but the downstream one (B) is still affecting the long profile with a fan developed upstream. Note also the channel reach between the two pits which has much less sediment in it in 1997 compared to 1986 due to regressive and progressive erosion from the pits. 64 PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia niera molto simile anche in altri paesi europei (ad es. in Italia: SURIAN & RINALDI, 2003). In Francia gli RTM (Restoration of Mountain Terrains) attuarono rimboschimenti montani e costruirono briglie per ridurre la pendenza dei torrenti e stabilizzarne le sponde (Fig. 2), contribuendo nel complesso ad intercettare il trasporto solido al fondo. Tutti questi interventi, riducendo l’immissione di sedimenti nel reticolo fluviale, indussero in alcuni casi una vera e propria metamorfosi degli alvei fluviali. Gli effetti del rimboschimento furono inoltre accentuati da notevoli variazioni di uso del suolo: in Francia, tra il 1930 ed il 1970, l’abbandono di migliaia di ettari di arativi e di pascoli da parte degli agricoltori che migrarono nelle città, portò ad un rimboschimento spontaneo il quale, a sua volta, aumentò la capacità di intrappolamento di sedimenti del bacino, causando un deficit di sedimenti nel lungo termine, come avvenuto nel caso del bacino del Drome. tries (i.e. in Italy: SURIAN & RINALDI, 2003). This approach was taken in France with the RTM services (Restoration of Mountain Terrains). Different measures were implemented, such as the afforestation of slopes along with the construction of check-dams to break the slope of torrents and stabilise the valley sides (Fig. 2); these efforts also helped to store the bedload sediment and remove it. All this work also contributed to modifying the sediment input in the channel network, sometimes initiating clear channel metamorphosis. This planned afforestation work was strongly reinforced by major land use changes: thousands of hectares of ploughed and grazed land were abandoned by farmers migrating to the cities, leading to spontaneous afforestation between 1930 and 1970 in France. This, in turn, increased the sediment trapping capacity of the catchments and provided a long-term sediment deficit downstream, as shown on the Drôme. Fig. 2. Esempi di interventi eseguiti in Francia dall’RTM alla fine del XIX secolo per stabilizzare i versanti ed i profili del fondo di aste torrentizie. Fig. 2. Examples of works done by the RTM service at the end of the 19th century in France for stabilising hillslope and torrent long profiles. PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia GESTIONE SOSTENIBILE DEL TRASPORTO SOLIDO AL FONDO Nel 1997, le agenzie di Stato e le autorità regionali del bacino del Rodano hanno intrapreso un piano di gestione del fiume che individua nel trasporto solido al fondo l’elemento chiave per gli ecosistemi fluviali, da gestire perciò in maniera sostenibile. Il piano raccomanda studi sul trasporto solido al fondo prima di permettere la rimozione di ghiaia dall’alveo per la protezione del rischio di esondazione, e promuove nuovi approcci per la gestione delle erosioni di sponda, quali la stesura di mappe della pericolosità di erosione e l’individuazione di fasce entro le quali permettere l’erosione di sponda. Questo approccio riconosce che il deficit di sedimenti dell’alveo è una conseguenza dell’attivià estrattiva, della rimozione di sedimenti per scopi di riduzione del rischio idraulico e della riduzione a lungo termine nell’alimentazione di sedimenti dal bacino, causata dall’aumento di copertura vegetale conseguente ai rimboschimenti diffusi (sia programmati che spontanei) e dalla disconnessione degli alvei dalle sorgenti di sedimenti. In questo contesto, sono state proposte varie misure per gestire una risorsa in riduzione. Nei piani di gestione condotti dal 1992, è stato largamente promosso un approccio integrato (scala di bacino/scala locale). Le opzioni di gestione dei sedimenti alla scala locale dipendono dalle condizioni osservate alla scala di bacino. I gestori privati delle dighe, che tradizionalmente rimuovevano la ghiaia dai loro bacini per mantenere la capacità di invaso, devono ora trasferire la ghiaia immediatamente a valle dello sbarramento per garantire il trasferimento di sedimenti. Nelle aree montane, dove l’RTM aveva creato numerose strutture per intrappolare la ghiaia, oggi lo stesso ente si occupa di spostare la ghiaia a valle delle strutture, particolarmente nei tratti con un deficit di 65 SUSTAINABLE MANAGEMENT OF BEDLOAD TRANSFERS In 1997, a master management plan has been initiated by the State services and the regional water authorities of the Rhône catchment. The plan indicated bedload as a key element for river ecosystems which must be managed in a sustainable manner. It recommended studies on bedload transport before allowing gravel removal from the channel for flood risk protection. It also promoted new approaches to bank erosion involving the development of erosion hazard mapping and the definition of corridors in which bank erosion could be allowed. This approach recognized that the deficit in bed sediment was a consequence of gravel mining activity, of channel clearing for flood risk purposes, of longterm reduction in bed-load supply from catchments due to vegetation encroachment following widespread afforestation (both planned and spontaneous), and of disconnected channel and hillslope sources. In this context, certain measures have been proposed to manage a dwindled resource. The nested approach (catchment scale/local scale) has been largely promoted in the integrative management plans, which have been conducted at the catchment scale since 1992. The options in sediment management at the local scale depend on conditions observed at the catchment scale. In clearing their installations, the private managers of weirs, who traditionally removed the gravel from their reservoir to maintain water abstraction, have now to transfer the gravel immediately downstream of the weirs to preserve the sediment transfer. In mountain areas, the RTM services had created numerous artificial areas for trapping and then systematically clearing gravel; they are now also pushing the gravel downstream of these structures, 66 PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia sedimenti e problemi connessi. In un invaso del Rodano superiore (Seyssel), che viene riempito da sedimenti grossolani trasportati dal Fiume Les Usses, la ghiaia è prelevata da una pompa e trasportata a valle della diga attraverso una condotta per mantenere la continuità di sedimenti. Nel bacino del Drome, che ha un deficit generalizzato di sedimenti, sono state osservate localmente situazioni di sedimentazione. Piuttosto che rimuovere la ghiaia da queste aree, sono stati fatti interventi nell’alveo attivo per creare una geometria temporanea (alveo più stretto con argini in ghiaia) che accresca la capacità di trasporto (tensioni tangenziali più elevate, sia come frequenza che come intensità), riducendo localmente il rischio di esondazione. Tali interventi, ripetuti lungo i tratti più sensibili, permettono ai sedimenti di migrare nei tratti in deficit. Dove l’incisione risulta da una ridotta alimentazione di trasporto solido al fondo (es. a valle di dighe, escavazione), aumentare il rifornimento di sedimenti per il trasporto al fondo è una strategia rivolta ad intervenire sui processi che causano l’incisione, piuttosto che semplicemente a limitarne gli effetti. Sul Fiume Reno a valle dello sbarramento di Iffezheim, per compensare l’intrappolamento di sedimenti a monte delle dighe, viene scaricata nell’alveo a valle una media annuale di 170.000 tonnellate di sabbia e ghiaia per mezzo di chiatte. Simili approcci sono stati sperimentati lungo il Danubio austriaco a valle di Vienna dopo la realizzazione della centrale idroelettrica Fredenau (circa 300.000 m3 di ghiaia per anno); in futuro si pensa di ridurre questa quantità compensandola con un aumento granulometrico dei sedimenti. Sul Fiume Rodano vicino Chautagne, la sabbia e la ghiaia depositati a monte di una diga sono meccanicamente trasferiti al tratto inciso a valle della Diga Motz ad un costo annuo di 170.000 euro. Seguendo questi lavori particularly in reaches with a recognised deficit and associated problems. In a reservoir of the upper Rhône River (Seyssel), which is silted by coarse sediment from the Les Usses River, gravel is captured by a pump and conveyed downstream of the dam by a pipe to maintain the sediment continuity. On the Drôme catchment, which has a general deficit, local aggradation has been observed. Rather than removing the gravel from these areas, work was done within the active channel to create a temporary geometry (narrower channel with gravel levees) which can transport more gravel (higher shear stress in frequency and magnitude), locally reducing the flood risk. Such work is done repetitively along the sensitive reaches, allowing the sediment to migrate into the deficit reaches. Where incision results from reduced bedload sediment supply (e.g., from upstream dams, gravel mining), increasing the supply of bedload is a strategy that is directed more at the processes causing incision rather than simply limiting the effects. On the Rhine River below the Barrage of Iffezheim, an annual average of 170,000 tonnes of sand and gravel are dumped on the river bed from barges to compensate for trapping of bedload by upstream dams. Similar approaches have been tested in the Danube River after the erection of the hydropower plant Freudenau at the Austrian Danube downstream of Vienna (about 300,000 m³ of gravel per year), aiming to reduce this amount in future by a granulometric bed improvement (increase in grain size). On the Rhône River near Chautagne, sand and gravel deposited upstream of a dam is being mechanically moved to the incised reach downstream of the Motz Dam at an annual cost of 170,000 Euros. following these pioneer works and those of KONDOLF and MATTHEWS (1993) along PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia pionieristici e quelli di KONDOLF & MATTHEWS (1993) a valle della diga Shasta lungo il Fiume Sacramento in California, scienziati ed amministratori stanno inoltre effettuando esperimenti preliminari di reintroduzione di ghiaia nei fiumi Ain e Drome, nell’ambito di un progetto finanziato dalla Comunità Europea (Life Environment, programmi Life Natura). Il Fiume Ain, nel suo tratto vallivo, ha subìto un’erosione progressiva a seguito della realizzazione di una serie di dighe tra il 1933 ed il 1968. La progressione verso valle del deficit è stata stimata in una media di circa 500 m per anno sulla base della scomparsa di barre osservate da foto aeree (ROLLET et al., 2004). Questo è un problema rilevante in termini di preservazione ecologica, dal momento che si prevede che l’erosione raggiungerà ed interesserà nel prossimo decennio aree di grande valore ecologico. Per ridurre questo processo e ripristinare i tratti già disturbati, si sta conducendo una reintroduzione di sedimenti. Il trasporto solido al fondo potenziale è stato stimato sulla base di formule idrauliche e di misure di campo, mentre i sedimenti ghiaiosi immagazzinati nella piana inondabile sono stati stimati in base a campioni e calcoli in GIS. Da queste stime, la reintroduzione artificiale dei sedimenti immagazzinati nella piana inondabile è stata considerata una strategia sostenibile per parecchi decenni. Tale approccio è efficiente nel senso che esso ripristinerà il trasporto solido al fondo del fiume (metà del trasporto solido al fondo annuo potenziale) e gli habitat associati: esso, infatti, creerà una piana inondabile ad un livello topografico inferiore a quello precedente, in modo che si vengano a creare zone umide più frequentemente inondate e connesse nuovamente con la falda. La prima reintroduzione di sedimenti ha avuto luogo nell’agosto 2005 con materiali provenienti dall’approfondimento e allargamento di 67 the Sacramento River in California downstream from Shasta dam, scientists and managers are also gaining preliminary experience in gravel reintroduction in the Ain and Drôme Rivers, within projects funded by the European Community (Life Environment, Life Nature programs). The Ain River, in its downstream valley, underwent progressive erosion following a chain of dams built between 1933 and 1968. The downstream progression of the deficit is estimated to average 500 m per year based on bar disappearance observed on historical aerial photos (ROLLET et al., 2004). This is a major problem in terms of ecological preservation, whereby the most valuable areas will be affected by this progression within the coming decade. In order to reduce this process and to restore the already disrupted reach, sediment reintroductions are being conducted. The potential bedload transport has been estimated based on hydraulic formulae and field bedload surveys, and the gravel sediment stored in the floodplain has been estimated from sediment cores and GIS calculations. From these estimations, artificial reintroduction from floodplain storage has been considered a feasible strategy for several decades. Such an approach is efficient in the sense that it will restore the bedload transport of the river (1/2 of the potential annual bedload transport) and the associated habitats by coupling this with floodplain habitat restoration: it will create floodplain habitat at a lower topographical level than previously, so that these areas will be more frequently flooded and again connected to the groundwater table. The first reintroduction has taken place in August 2005 and the material has been provided from deepening and widening a former channel (Fig. 3). 68 PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia Fig. 3. Sito di alimentazione artificiale di sedimenti lungo il tratto Varambon/Priay, Fiume Ain, Francia. 19 Luglio 2005, poco prima della reintroduzione, 22 Febbraio 2006, immediatamente dopo, e 30 Luglio 2006 dopo le piene annuali. Foto a bassa quota gentilmente fornite da Jerome Lejot (dottorando di ricerca). Fig. 3. Site of artificial sediment supply along the reach Varambon/Priay, Ain River, France. 19th July 2005, just before the reintroduction, 22th February 2006 immediately after the reintroduction and 30th July 2006 after annual floods (low elevation pictures kindly provided by Jerome Lejot, PhD student). un canale abbandonato (Fig. 3). L’alimentazione di trasporto solido al fondo può essere inoltre incrementata permettendo al fiume di erodere le sue sponde a monte. È stata proposta o adottata una fascia erodibile lungo diversi affluenti pedemontani francesi del Rodano (ad es. lungo il Fiume Drome) al fine di permettere l’immissione di sabbia e ghiaia dalla piana inondabile precedente. Bedload supply can also be increased by permitting the river to erode its banks upstream. An erodible corridor has been proposed or adopted along several French piedmont tributaries to the Rhône River to permit recruitment of sand and gravel from the former floodplain such as the buffer zone along the Drôme River based on the probability of channel erosion. CONSENTIRE L’EROSIONE DELLE SPONDE PER UNA GESTIONE SOSTENIBILE DEL TRASPORTO SOLIDO AL FONDO L’erosione di sponde fluviali è uno dei problemi centrali nella gestione degli alvei fluviali. Esiste una vasta letteratura che si concentra sui principali impatti THE PARTICULAR CASE OF BANK EROSION PRESERVATION FOR BEDLOAD SUSTAINABLE MANAGEMENT River bank erosion is a major management problem in alluvial corridors. There is an extensive literature that focuses on the many negative impacts of PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia negativi delle erosioni di sponda, quali la perdita di terreni, delle risorse associate e i danni a proprietà ed infrastrutture. Perciò l’erosione di sponda è quasi sempre considerata come un pericolo naturale da prevenire. Tuttavia vi è oggi un ripensamento sulle politiche tradizionali per gestire le erosioni di sponda, grazie all’accresciuta consapevolezza (i) del carattere insostenibile di alcune protezioni ingegneristiche delle sponde (es. riducendo i sedimenti riforniti al fiume, tali protezioni possono innescare una incisione locale che può destabilizzare strutture e/o semplicemente spostare l’erosione a valle); (ii) dei costi economici per realizzare tali protezioni; (iii) del ruolo chiave dell’erosione di sponda nella dinamica d’alveo; e (iv) del riconoscimento che l’erosione di sponda fornisce benefici agli ecosistemi (in precedenza non considerati nelle analisi costi-benefici). Per esempio, in fiumi incisi, permettere l’erosione delle sponde può contribuire ad una riqualificazione spontanea sia dell’alveo, attraverso il rifornimento di sedimenti grossolani, che delle fasce riparie, per le quali l’erosione di sponda è spesso l’agente chiave di creazione e rinnovamento del loro complesso mosaico di habitat. Pertanto, i gestori dei corsi d’acqua stanno adottando in maniera crescente l’idea di consentire ai fiumi di migrare liberamente all’interno di un corridoio definito, ottenendone i diritti di proprietà attraverso la negoziazione con i proprietari o acquistanto i terreni. Il Corpo degli Ingegneri Americano (US Army Corps of Engineers) ha per anni erogato incentivi ai proprietari per permettere al fiume di erodere liberamente, sebbene tale politica sia stata attuata essenzialmente caso per caso. Più recentemente, in Francia sono stati intrapresi progetti più ambiziosi (a scala di tratto) (MALAVOI et al., 1998; HYDRATEC, 1999, 2001). L’esperienza francese è istruttiva in 69 bank erosion, including the loss of land, associated resources and damage to property and infrastructure. Therefore bank erosion is often considered as a natural hazard to be prevented. Traditional policies for managing bank erosion is currently reconsidered by increased awareness of: (i) the unsustainable nature of some engineered bank protections (e.g. by reducing the supply of sediment to the river, such protection may either initiate local incision that can undermine the structure and/or merely relocate bank erosion downstream); (ii) the economic costs of providing that protection; (iii) the key role of bank erosion in channel dynamics; and (iv) the recognition that bank erosion provides ecosystem services and other benefits that were not previously considered in the cost-benefit analyses used to plan bank protection works. For example in incised rivers, preservation of bank erosion can contribute to self-restoration by supplying coarse sediments, while bank erosion is often the key agent for preserving riparian diversity through its impact on the recreation of habitat patches. Hence, river managers are increasingly adopting the idea of allowing rivers to migrate freely within a defined corridor, property rights within the corridor usually being obtained either by negotiation with land owners or by buying the land outright. The US Army Corps of Engineers have for years used ‘sloughing easements’ to provide an incentive for landowners to allow rivers to erode freely, though this policy is implemented essentially on a site-by-site basis. More recently, more ambitious (reach-scale) stream corridor projects have been adopted in France (MALAVOI et al., 1998; HYDRATEC, 1999, 2001). The French experience is instructive in 70 PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia relazione all’evoluzione normativa sul concetto di fascia erodibile (ECC: PIEGAY et al., 2005). Nelle linee guida del Piano di Bacino del Rodano Mediterraneo Corsica pubblicate nel 1998, il corridoio erodibile, chiamato ‘Spazio di Libertà’, è definito come “la piana inondabile in cui l’alveo attivo può naturalmente muoversi in modo da mantenere una alimentazione di sedimenti grossolani ed un funzionamento ottimale degli ecosistemi acquatici e terrestri” (MALAVOI et al., 1998). Un decreto del 24 Gennaio 2001 approvato dal Ministero dell’Ambiente ha indicato che non saranno più permessi siti di escavazione nello “spazio di mobilità” dei fiumi, definito come il corridoio di piana inondabile in cui l’alveo si può muovere. Analogamente, il decreto 2002/202 (13 febbraio 2002) modifica le norme per autorizzare le strutture di protezione delle sponde maggiori di 50 m (per fiumi con larghezza inferiore a 7,5 m) o di 200 m (per fiumi con larghezza maggiore di 7,5 m). La legge indica che le protezioni di sponda non devono ridurre significativamente lo “spazio di mobilità” dell’alveo, definendo tale corridoio sulla base di analisi storiche della mobilità dello stesso. Non è quindi tanto il concetto di corridoio erodibile ad essere una novità di per sé, ma piuttosto la combinazione (i) di un quadro normativo in evoluzione che ora richiede la concreta delimitazione del corridoio erodibile, e (ii) dell’applicazione pratica del concetto ad un numero crescente di problemi a più larga scala (di tratto) che sta oggi configurando nuove sfide per le comunità scientifiche e professionali. La fascia erodibile (ECC) è solo una delle numerose strategie disponibili per la gestione dell’erosione di sponda. Queste, infatti, comprendono anche le tecniche tradizionali di stabilizzazione di sponda derivate dall’ingegneria civile e naturalistica. Queste opzioni differenti non sono contrapposte, bensì complementari relation to the impacts of evolving legislation on implementation of the Erodible Corridor Concept (ECC: PIEGAY et al., 2005). In guidelines published in 1998, the erodible corridor is called the ‘Space of Freedom’, being defined in the Water Master Plan of the Rhône Mediterranean Corsica basin as “the floodplain in which the active channel can naturally move in order to maintain coarse sediment supply and optimal terrestrial and aquatic ecosystem functioning” (MALAVOI et al., 1998). A décret of 24th January 2001 issued by the Environmental ministry indicated that mining sites would no longer be permitted in the “space of mobility” of rivers. Importantly, this legislation requires the space to be mapped on a channel length of at least 5 km in the vicinity of the mining site concerned, the space being defined as a floodplain corridor in which the channel can move. Similarly, décret 2002-202 (13th February 2002) modifies the rules authorizing bank protection structures greater than 50 m (for rivers less than 7.5 m wide) or 200 m (for rivers wider than 7.5 m) in length. The law indicates that bank protections must not significantly reduce the “space of mobility” of the channel, the corridor being defined on the basis of an historical analysis of channel mobility. Thus it is not the erodible corridor concept itself that is new but a combination of (i) an evolving legal framework that now requires the extent of erodible corridors to be defined in practice; and (ii) practical application of the concept to a growing number of larger (reach) scale problems that is setting new challenges for scientific and practitioner communities. The ECC is just one of many strategies that are available for managing river bank erosion. These strategies include the traditional techniques of bank stabilisation derived from the civil and PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia l’una all’altra: la scelta dell’approccio più adatto dipende dal contesto locale e dalla dinamica del fiume (es. mobilità naturale del fiume, benefici ecologici del processo e sensibilità umana all’erosione di sponda). Pertanto, mentre la definizione di una fascia erodibile può essere valida in un bacino, in un altro possono essere richieste tecniche di stabilizzazione più tradizionali. È importante riconoscere quindi che l’approccio della fascia di mobilità non è universalmente applicabile. Nel definire quei fiumi che possono trarre benefici dall’applicazione della fascia di mobilità, è necessario considerare (i) l’intensità dei processi di erosione di sponda e (ii) il risultato di una analisi costi-benefici associata con le previsioni di erosione di sponda. Dove l’erosione di sponda è di entità minima o solo a scala locale, molto probabilmente l’ecosistema acquatico non ne è significativamente influenzato e l’applicazione della fascia di mobilità non è necessaria. Analogamente, il concetto non è ben adatto ai casi in cui l’erosione di sponda è un processo ‘nuovo’, sintomatico di qualche causa più profonda (es. creazione di un nuovo canale di ‘avulsione’). Probabilmente i casi in cui la fascia erodibile è meglio applicabile sono quelli di fiumi meandriformi o a canali intrecciati liberi di muoversi in piane alluvionali e che ragionevolmente ci si può attendere che rimangano all’interno di un corridoio definito nella scala temporale di interesse (alcuni decenni) (Fig. 4 e 5). La fascia di mobilità ha maggiore potenzialità di essere un utile strumento di gestione nei casi dove c’è un movimento generalizzato delle sponde (ad es. qualche metro di arretramento annuo per un tratto sufficientemente lungo di fiume), e dove le attività antropiche nella fascia di pertinenza non sono talmente sviluppate da entrare in forte conflitto con altri obiettivi di gestione (ad es. dove il risultato dell’analisi costi-benefici è favorevole). 71 bioengineering communities. These different options are not necessarily in contrast but are instead complementary to each other, the suitability of any given approach being defined by the local river style and context (e.g. the natural mobility of the river, the ecological benefit of the process, and the human sensitivity to bank erosion). Thus, while the ECC may be valid in one catchment, along another more traditional bank stabilisation techniques may still be required. It is important to recognise that the ECC is not an approach that is universally applicable. In defining those rivers that might benefit from application of the ECC, it is necessary to consider: (i) the intensity of the bank erosion process; and (ii) the outcome of cost-benefit analysis (CBA) associated with the anticipated bank erosion. Where bank erosion is either minimal in scale or local in extent, there is no significant influence on the aquatic ecosystem, and application of the ECC is not necessary. Similarly, the concept is not well suited to avulsing rivers or rivers characterised by episodic planform changes. The ECC is not suited to instances where bank erosion is a ‘new’ process symptomatic of some deeper underlying cause. The ECC is perhaps most usefully applied to free-moving meandering and braided rivers in alluvial plains that can reasonably be expected to remain within a defined corridor on the time scale of interest (several decades) (Fig. 4 and 5). The ECC therefore has most potential to be a helpful management tool in cases where there is generalised movement of the bank (e.g. a few meters of bank erosion a year along a significant length of river), and where human activities within the corridor are insufficiently developed to conflict strongly with other management goals (i.e. where the outcome of the CBA is favourable with respect to establishing 72 PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia Nel contesto europeo, tali criteri possono essere soddisfatti in fiumi montani e pedemontani che sono spesso caratterizzati da rimboschimento, sistemazioni idrauliche degli affluenti e conseguente riduzione dell’alimentazione di sedimenti. Molti di questi fiumi europei, che trasportano meno sedimenti, stanno diventando più stretti e più incisi e possono essere considerati come sistemi senescenti che generalmente erodono porzioni di piana inondabile corrispondenti a canali attivi recenti, non ancora fortemente occupati da attività antropica. Quel che è fuori dubbio è che l’applicazione della fascia di mobilità deve essere preceduta da una approfondita analisi geomorfologica per accertare l’applicabilità di tale concetto a ciascun caso particolare. an erodible corridor). In the European context, these criteria are matched to mountain and piedmont rivers which are often characterized by catchment afforestation, regulation of steep tributary gradients and associated decreases in bedload supply. Many of these European rivers, which are conveying less sediment, are becoming narrower and more incised and can be considered as senescent systems which usually erode floodplain landforms that correspond to recent active channels, not yet strongly occupied by human activities. What is clear is that application of the ECC must be preceded by a thorough geomorphological analysis to ascertain the applicability of the concept in each particular case. Fig. 4. Esempio di diagnosi che evidenzia il movimento dell’alveo lungo un tratto di 10 km del Fiume Eygues, Francia, tra il periodo 1945-1970 ed il 1970-1995 in un contesto di restringimento d’alveo (da PIEGAY et al., 2005). Fig 4. Example of graphic diagnosis highlighting channel movement along a 10 km reach of the Eygues River, France, between 2 periods 1945-1970 and 1970-1995 in a context of channel narrowing (from PIEGAY et al., 2005). PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia 73 Fig. 5. Esempio di mappatura della pericolosità di erosione laterale ottenuta in base ad una analisi GIS di foto aeree lungo il Fiume Asse, un affluente del Durance, Francia merid. (da PIEGAY et al., 2005). Fig. 5. Example of erosion hazard mapping provided by GIS analysis of air photo series along the Asse River, a tributary of the Durance, South France (from PIEGAY et al., 2005). MITIGARE GLI IMPATTI ECOLOGICI DELL’INCISIONE D’ALVEO E DEL DEFICIT DI TRASPORTO AL FONDO In alcuni casi, non è possibile migliorare la portata o il trasporto di sedimenti a causa di molteplici disturbi e discontinuità a monte e/o della presenza di infrastrutture. Possono allora essere proposte misure di riqualificazione per migliorare la struttura degli ecosistemi alterati o per connettere le comunità viventi con l’acqua. In alcuni casi sono state adottate misure per innalzare il livello di falda, aumentando le portate minime rilasciate da impianti idroelettrici, oppure attraverso la riconnessione di canali abbandonati o invasi artificiali (La Platière, Rodano) o ancora approfondendo canali secondari per ripristinare il loro livello idrico. MITIGATE THE ECOLOGICAL IMPACTS OF CHANNEL INCISION AND BEDLOAD DEFICIT In some cases, it is not possible to improve the discharge or the sediment transfer because of multiple disruption upstream and strategic infrastructures whose impact cannot be mitigated. Restoration measures can then be proposed to improve the structure of the altered ecosystems, to connect the living communities with the water. Efforts have been performed to raise the groundwater level, increasing the minimum flow by changing hydroelectric power plant procedures, promoting groundwater input from reconnected former channels or artificial water reservoirs (La Platière, Rhône) but also to deepen former channels to restore 74 PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia In altri casi si è cercato di ristabilire il livello di falda anche se la quota del fondo non poteva essere ripristinata dopo l’incisione. Nel caso del Red Clover Creek, California, sono state costruite alcune traverse per creare una serie di invasi ed innalzare il livello di falda. Lungo il Fiume Gardon, Francia, è stata creata una soglia impermeabile, sepolta nella pianura inondabile, per sbarrare la falda e ripristinare condizioni umide nella zona riparia (M. Masson, CETE Mediterranee, com. pers., 1996). Nella foresta riparia del Peage-de-Roussillon lungo il Fiume Rodano è stato previsto un canale permeabile per permettere l’approvigionamento idrico della foresta (FRUGET & MICHELOT, 1997; STROFFEK et al., 1996). La rilocalizzazione del tratto può essere un’altra soluzione per ripristinare il livello della falda freatica. Un esempio di questo tipo è quello relativo al Danubio nello stato di Bade-Wurttemberg in Germania (KERN, 1992). Lungo il Rush Creek, California, sono stati risommersi alcuni canali laterali costruendo basse berme ghiaiose nel corso d’acqua principale inciso, immediatamente a valle dell’entrata del canale laterale. Canali laterali abbandonati a causa dell’incisione dell’alveo principale rappresentano una importante perdita di habitat anche lungo il Rodano ed i suoi maggiori affluenti. Nel caso del Rodano, è stata prevista una escavazione (approfondimento ed allargamento) dei canali laterali per favorirne la riconnessione con l’alveo principale. Il primo intervento sperimentale è stato realizzato nel 1999, mentre è tuttora in corso la riqualificazione di 80 canali abbandonati a monte di Lione; in futuro si prevede di estendere tale intervento anche al tratto a valle. I primi risultati pubblicati dimostrano l’efficienza ecologica di queste misure. Il Fiume Rodano tra Lione e Givors illustra molti dei problemi di strategie di their aquatic stage. Because of the channel incision consequence of lowered water tables, efforts have been made to restore alluvial water tables even if the bed elevation cannot be restored. On Red Clover Creek, California, large check dams were constructed to impound water and thereby raise alluvial water tables. Along the Gardon River, France, an impermeable dike was buried at depth in the floodplain to dam groundwater, and to restore moist conditions in the riparian floodplain (M. Masson, CETE Méditerranée, pers.com., 1996). In the riparian forest of Péage-de-Roussillon along the Rhône river, a permeable canal has been proposed (FRUGET & MICHELOT, 1997; STROFFEK et al., 1996) to supply the forest with water. Reach relocation can be another solution to restore the phreatic water level. This has been accomplished on the River Danube in the state of BadeWürttemberg in Germany (KERN, 1992). Along Rush Creek, California, side channels have been ‘rewatered’ by constructing low gravel berms in the incised mainstem immediately downstream of the side channel inlets. Side channels abandoned by incising main channels represent important lost habitats also along the Rhône and its major tributaries. Excavation has been proposed to improve the connection between former channels and the main channel of the Rhône. Improving the former channel restoration by deepening, widening and reconnecting with the main channel has therefore become a major challenge. The first experimental site was restored in 1999, and the restoration of 80 former channels is actually in development upstream from Lyon. A third future step also involves the downstream reach. The first results are now published and demonstrate the ecological efficiency of these measures. The Rhône River between Lyon and Gi- PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia potenziale mitigazione associate a fiumi in incisione. Come risultato della costruzione di argini e pennelli per la navigabilità, e per gli effetti della Diga Pierre Benite, l’alveo ha subito una incisione tale che la superficie corrispondente alla precedente piana inondabile è ora oltre 6 m sopra il livello del fiume. Alcuni canali secondari sono ora inondati, in media, solo 25 giorni l’anno, e le superfici della precedente piana inondabile sono inondate solo da piene con tempo di ritorno di 100 anni. Come risultato, gli habitat acquatici nei canali laterali sono andati persi. Poiché il ripristino degli ecosistemi alle loro condizioni originarie non è più fattibile, gli esperimenti di riqualificazione si sono proposti di regredire la successione ecologica ed incrementare la biodiversità all’interno di tre canali laterali che erano stati abbandonati. Due sono stati progettati in modo tale da essere erodibili da parte delle piene (uno di questi con una alimentazione addizionale di acqua di falda), l’altro è stato riconnesso al fiume da entrambe le estremità attraverso aperture negli argini. La diversità di habitat all’interno del braccio laterale è stata ottenuta realizzando un percorso sinuoso, combinato con variazioni della profondità della corrente, della larghezza e della granulometria del substrato. Il monitoraggio di 5 anni delle condizioni fisico-chimiche dell’acqua, del regime dei sedimenti e della vegetazione acquatica conferma le differenze previste tra i tre rami laterali ripristinati. Il numero di specie presenti in uno solo dei rami laterali dimostra il contributo di ogni ramo secondario alla diversità regionale (Fig. 6). Se da una parte il monitoraggio di 5 anni ha accertato che il progetto di riqualificazione ha avuto successo su una breve scala temporale, la sua sostenibilità nella lunga scala temporale rimane discutibile e richiede un periodo di monitoraggio più lungo. 75 vors illustrates many of the problems and potential mitigation strategies associated with incising rivers. As a result of construction of embankments and groins for navigation, and the effects of the Pierre Bénite Dam, the channel has incised such that the former floodplain surface is over 6 m above river level. Some former side channels are now inundated, on average, only 25 days per year, and former floodplain surfaces are inundated only by 100-year floods. As a result, aquatic habitats in the side channels have been lost. Because returning the ecosystems back to their pristine conditions is no longer feasible, the rehabilitation experiments aimed to regress the ecological succession and to increase biodiversity within and between 3 side-channels that were filled. Two were designed to be flood scoured, one having an additional supply of groundwater, the other being connected to the river at both ends by embankment opening. The third cannot be scoured by floods because of upstream constructions, and was designed to be supplied by river backflow through a downstream connection. Habitat diversity within sidechannel was aimed through the design of sinuous pathway combined with variation of water depth, width and substrate grain size. The 5 years monitoring of water physical-chemistry, sediment regime and aquatic vegetation demonstrate the expected differences between the 3 rehabilitated side-channels. The species number occurring only within a single side-channel indicates the contribution of each side-channel to the regional diversity (Fig. 6). If the 5-years monitoring assessed that the rehabilitation project was successful on a short-term scale, its sustainability on a long-term scale remains questionable and needs further monitoring. 76 PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia Fig. 6. Numero di specie vegetali acquatiche presenti solo in un singolo canale prima (1996) e dopo gli interventi di riqualificazione (1999) e l’aumento di portata nel tratto di fiume che oltrepassa la diga di Pierre Benite, Rodano (2000) (lône= canale secondario; Irigny è il tratto di riferimento, non affetto dai lavori di riqualificazione) (da AMOROS et al., 2005). Fig. 6. Number of aquatic vegetation species occurring only in a single channel before (1996) and after the rehabilitation works (1999) and the discharge increase in the by-passed river reach of Pierre Bénite, Rhône (2000) (lône = former channel; Irigny is the reference, not affected by the rehabilitation works) (from AMOROS et al., 2005). CONCLUSIONI L’incisione può produrre una varietà di effetti ambientali e sociali, che comprendono l’erosione delle sponde, il corazzamento del fondo e l’esposizione del substrato roccioso, la sottoescavazione di ponti o altre strutture, la riduzione della frequenza di inondazione (con perdita di connessione idraulica tra alveo e piana inondabile ed aumento del rischio di esondazione a valle) e l’abbassamento della falda in acquiferi alluvionali (con perdita di risorsa idrica sotterranea ed impatti ecologici da scarsità idrica). Le strategie di rimedio possono variare dall’installazione di strutture solide sul fondo per contrastare l’ulteriore incisione (corrispondenti in pratica ad affioramenti rocciosi artificiali), a strategie per consentire l’erosione di sponda ed incrementare l’alimentazione di sedimenti. La scelta della strategia da adottare dovrebbe essere basata sulla comprensione delle cause di incisione. Sebbene queste siano frequentemente indotte dall’uomo, devono essere considerate anche le CONCLUSIONS Incision can produce a range of environmental and societal effects, including bank erosion, bed coarsening and exposure of bedrock, undermining of bridges and other structures, reduced overbank flooding (with attendant loss of floodplain-channel connectivity and increased downstream flooding), and decline in alluvial groundwater tables (with loss of groundwater storage and ecological changes from dewatering). Remedial strategies can range from installation of hard structures in the bed to resist further incision (in effect, artificial bedrock outcrops), to strategies to preserve bank erosion and increase bedload sediment supply. The choice of remedial strategy should be based on an understanding of the underlying causes of incision. While these are frequently human-induced, natural causes of incision should not be overlooked and should be considered in planning remediation. Natural causes of in- PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia cause naturali di incisione. Queste ultime includono qualunque variazione delle variabili che controllano la quota del fondo, quali ad esempio un aumento nella frequenza delle portate di picco in intervalli decennali, un disequilibrio nel bilancio di sedimenti causato da variazioni climatiche o eventi idrologici estremi, o una erosione regressiva da variazioni naturali a valle (le quali possono essere indotte dal clima o causate dalla dinamica stessa dell’alveo). Tale incisione indotta da cause naturali si manifesta su una scala temporale dei decenni, più lunga della scala temporale nella quale sono spesso richieste le decisioni da parte di amministratori o tecnici. Inoltre, può essere difficoltoso distinguere fasi di incisione (o sedimentazione) naturale da quelle indotte dall’uomo, nel qual caso è richiesta cautela nei rimedi proposti. Sebbene siano disponibili varie tecniche di riabilitazione, è importante considerare la loro potenziale durabilità ed il loro funzionamento in una scala temporale più estesa e nel contesto di potenziali variazioni nel bilancio di sedimenti. Inoltre, strutture installate per controllare l’incisione (o anche per migliorare gli habitat in alvei incisi) implicano l’introduzione di elementi artificiali nell’alveo fluviale, un fatto che dovrebbe essere controbilanciato dai benefici previsti dalla struttura stessa. Da precedenti esperienze e dibattiti nella comunità scientifica ma anche tra i gestori dei corsi d’acqua, è possibile sollevare parecchi punti di discussione: - Promuovere azioni di mitigazione e gestione quotidiana. La riqualificazione va oltre le azioni spettacolari. Le moderne pratiche di gestione devono promuovere anche azioni meno ambiziose ed implementarle in maniera diffusa sul territorio. Ciò può portare ad effetti molto utili in termini di miglioramento degli ecosistemi. In bacini dove la ghiaia sta diventando rara, devono essere promosse pratiche soste- 77 cision include any natural changes in the factors controlling bed elevation, such as successive decadal sequences of high flood frequency, disequilibrium in the sediment budget caused by climate changes or infrequent hydrologic events, or regressive erosion from natural channel changes downstream (be they climatically-induced or resulting from internal river channel dynamics). Such naturally-induced incision is commonly manifest on a time scale of decades, longer than the time scale on which decisions are often required of managers and engineers. Moreover, it may be difficult to distinguish natural incision (and aggradation) phases from human-induced ones, in which case caution is required in all our remediation. While rehabilitation techniques are available, it is important to consider their potential durability, and their functioning within a longer time scale and in the context of potentially changing sediment budgets. Moreover, structures installed to control incision (or even to improve habitat in incised channels) involve the introduction of artificial elements into river channels, a fact that should be balanced against the anticipated benefits of the structures. From the previous experience and debates in the scientific community but also amongst managers, it is possible to raise several discussion points: - Promote mitigated day-to-day management actions. Restoration goes beyond spectacular actions. Modern management practices must also promote less ambitious actions and also implement them widely in a territory. This can yield very helpful effects in terms of ecosystem improvement. In catchments where gravel is becoming rare, sustai- 78 PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia nibili per preservare questo materiale. Seppure da un punto di vista scientifico siano state individuate soluzioni tecniche per realizzare con successo una riqualificazione, esiste ancora una necessità di modificare la legislazione esistente. - Considerare gli aspetti dinamici dei fiumi. Grazie a quanto appreso dalle esperienze di riqualificazione realizzate finora, i professionisti hanno progressivamente tenuto maggior conto dei processi e tentato il più possibile di “lavorare con la natura”; si presta perciò sempre maggior attenzione al concetto di auto-riqualificazione e alla durata delle forme ricreate. Anche l’analisi costi-benefici degli interventi è considerata più frequentemente in maniera concreta. - Ampliare la scala di approccio ai problemi. Oggi la maggior parte dei gestori ha compreso che un fiume non può essere gestito come uno stato o una regione senza considerare i confini naturali, le dinamiche e gli aggiustamenti nel lungo termine. Per esempio, l’erosione di sponda è considerata più ad una scala di tratto che ad una scala locale, e protezioni di sponda non inserite in un piano generale sono oggi proibite in Francia. La rimozione di ghiaia dagli alvei può essere permessa solo dopo aver stabilito che il bacino è in eccesso di sedimenti, non in difetto. - Legare passato e futuro nelle azioni di gestione. Un’altra sfida è considerare il passato, non in termini di obiettivi da ottenere ma come una risorsa di informazioni per comprendere le tendenze geomorfologiche e le condizioni di aggiustamento. La maggior parte dei tratti di fiumi europei sembra mostrare un trend idromorfologico verso un collasso, in riferimento al depauperamento delle ghiaie, alla degradazione fisica ed ambientale, ecc. nable practices must be promoted to preserve this material. Scientists have been successful in promoting technical solutions for restoration but there is still a critical need to modify existing legislation. - Consider the dynamic aspects of rivers. With the feedback from the previous restoration experiences, practitioners took progressively into account the processes and try to work with nature as much as possible; the concept of self-restoration is more and more considered as well as the life span of recreated forms. The question of costbenefit of the actions is more frequently posed in a concrete manner. - Enlarge the scale to approach the problems. Currently, most managers have understood that a river cannot be managed like a state or a region without considering the natural boundaries and dynamics or the long-term adjustment. For example, bank erosion is considered more at a reach scale than at a local scale, and local bank protection without considering the overall plan is now prohibited in France. Gravel removal from channels can be permitted after establishing that the catchment has excess sediment, not a deficit. - Link past and future in the management actions. Another challenge is to consider the past, not in terms of goals to achieve but as a source of information to understand the geomorphic trend, the adjustment conditions. Most free-flowing reaches of European rivers seem to show a hydromorphological trend towards a collapse with respect to lack of gravel, degradation etc. Therefore, sediment transport and morphodynamics must be PIÉGAY e RINALDI - Gestione sostenibile dei sedimenti fluviali in Francia Pertanto, il trasporto di sedimenti e la morfodinamica devono essere incorporati come elementi chiave nei progetti di riqualificazione dalle autorità di gestione. In molti paesi e per molti fiumi, non è nota l’evoluzione morfodinamica a lungo termine. Poiché questo è un processo pluridecennale, la reazione al livello politico decisionale è, nella maggior parte dei casi, assente o insufficiente. C’è perciò bisogno di sviluppare modelli previsionali e scenari, combinando modelli quantitativi con informazioni più qualitative. Ciò consentirebbe di sfruttare i risultati delle precedenti esperienze per meglio indirizzare le nuove azioni e comprendere cosa funziona e cosa non funziona in differenti contesti geografici. 79 incorporated as key elements in restoration projects by managing authorities in a scaling context. In many countries and for many rivers, the longterm morphodynamic development is not known. As this process is a multi-decadal one, the reaction at the political decisionmaking level is mostly missing or insufficient. In such way, there is a need to promote prospective modelling and scenarios combining quantitative models with more qualitative information. This would provide a clear feedback of previous experiences to better target new actions, to better appreciate what works and what does not work in different geographical contexts. BIBLIOGRAFIA (REFERENCES) AMOROS C., ELGER A., DUFOUR S., GROSPRÊTRE L., PIÉGAY H., HENRY C. 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