Resoconto visita aereoporto Francesco Baracca a Casarsa
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Resoconto visita aereoporto Francesco Baracca a Casarsa
PARI AVANTI TUTTA ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D’ITALIA Gruppo M. O. V. M. Arduino FORGIARINI - GEMONA DEL FRIULI Coi Marinai di Gemona a Casarsa Lo scorso 21 luglio il nostro Gruppo ha organizzato una gita a Casarsa con la visita di istruzione presso l’Aeroporto “Francesco Baracca” di Casarsa della Delizia sede del 5° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Rigel”, pranzo all’interno della base quindi visita del museo e degustazione prodotti della ditta Pittaro a Zompitta di Codroipo. Partecipanti all’escursione una quarantina fra Soci, simpatizzanti e famigliari che hanno vissuto una giornata diversa in un clima di calda amicizia. Di seguito pubblichiamo un articolo della Presidente delle Patronesse Adele Cavallari Fazzini e del rappresentante dei Soci A. C. Adriano Bertolin nonché un saluto del Capitano Pilota Roberto Corba, corredati da alcune foto illustranti alcuni mezzi presenti nella base al momento della visita. Buona lettura! A. C. $$$$$$$$$$$$$$$$ È ben vero che non si finisce mai d’imparare! Eravamo sotto l’ombrellone sulla assolata spiaggia di Pesaro Giancarlo ed io, quando ci è giunta la proposta del Presidente Alfredo Contessi per una visita alla caserma di elicotteri dell’esercito di Casarsa. A 129 MANGUSTA Abbiamo subito accolto l’invito in realtà non sapendo bene cosa avremmo visitato, ma conoscendo la perfetta organizzazione propria del nostro presidente e le sue sempre interessanti proposte, ci siamo fidati. Eravamo in 36 quella mattina del 21 luglio ad attraversare al Ponte della Delizia, in pullman “Barburini”, il fiume Tagliamento, confine tra le due province, ed entrare nella provincia di Pordenone, percorrere la strada affiancata da edifici commerciali che fanno della piana friulana una bottega diffusa. Molte volte ho costeggiato quel muro di cinta, che con la su scritta “ Zona militare “ e che mi ha sempre dato un che di mistero e nel contempo di disagio. Ho scoperto invece che al di là di quella barriera più psicologica che reale, esiste un mondo che ci ha parlato di storia, di eccellenza italiana sia tecnica, sia manifatturiera, sia umana presente nel 5° Reggimento Rigel dell’esercito italiano. In questo campo d’aviazione ormai un secolo fa furono costruiti alcuni hangar per il riparo di dirigibili, che nella prima guerra mondiale erano considerati una portentosa macchina da guerra. 50 anni dopo la zona venne nuovamente valorizzata dall’esercito come campo per elicotteri. Ecco una delle tante cose che ho imparato in questa visita: l’esercito non ha in dotazione solo veicoli di terra, ma anche mezzi navali e mezzi aerei, come questi elicotteri che possono trasportare sia truppe che materiali e mezzi fino ad un peso di 12 tonnellate. Ci sono elicotteri d’attacco, come il Mangusta fiore all’occhiello dell’Italia, ma anche elicotteri adibiti ad azioni di salvataggio e soccorso. Da qui sono partiti gli elicotteri a dare il primo soccorso ai terremotati del 1976, più avanti, hanno trasportato il materiale per ricostruire la chiesetta del Redentore in Quarnan. Questo gruppo per dimostrare la passione per il volo e l’attaccamento alla terra che lo ospita ha adottato come motto “ il mio spirt ator ti svole” frase presa da quella che è la più toccante delle canzoni friulane. Sentire ciò mi ha profondamente commossa e mi sono sorpresa ad avere le lacrime che mi inumidivano gli occhi. Adele Cavallari Fazzini &&&&&&&&& Qualcuno sostiene che sfida la legge di gravità: però vola! Qualcuno dice: è una macchina complessa, ma allo stesso tempo eccezionale. E’ un aeromobile ad ala rotante, nel quale il rotore assicura la sostentazione e la traslazione per tutta la durata del volo. Questo marchingegno è conosciuto con il nome di elicottero: forse non ha il fascino dei velivoli ad ala fissa; ma ha i suoi fan e leggendo attentamente scopriamo il perché. Fin dal XV secolo Leonardo da Vinci ebbe l’idea di un’elica aerea sostentatrice; tuttavia il primo elicottero che abbia volato fu un modellino giocattolo progettato nel 1784 dai francesi Lannoy e Bienvenu. Un altro francese, il colonnello Renard, si dedicò a profondi studi sia teorici che pratici sulle eliche sostentatrici e costruì una quantità numerosa di elicotteri sperimentali: uno azionato da un motore a vapore, fu realizzato e fatto volare nel 1877 dall’italiano Forlanini. Nei 1906 Paul Cornu riuscì a far sollevare per la prima volta a Lisieux un elicottero con un pilota a bordo. Nel 1930 un elicottero costruito dall’italiano D’Ascanio stabilì alcuni primati e, dal 1936, l’aviatrice tedesca Hanna Reitsch compì numerosi voli con un elicottero Focke Wulf dotato di ottima maneggevolezza. Prima della seconda guerra mondiale l’elicottero non era ancora uscito dalla fase pionieristica; e durante il conflitto diversi costruttori furono incitati a realizzare velivoli idonei alle esigenze militari, però nessuno dei belligeranti si avvalse di tale mezzo per condurre azioni belliche. Nell’immediato dopoguerra le industrie statunitensi si impegnarono in progetti e prototipi che sfociarono nella produzione di elicotteri sicuri e idonei a soddisfare le esigenze d’impiego militare e civile. In un secondo tempo anche le industrie europee, avvalendosi dell’esperienza statunitense, avviarono la produzione dell’elicottero con modelli realizzati su licenza, poi iniziarono una propria produzione, che a volte si pose in concorrenza con quella americana. Le odierne industrie pilota sono: la Sikorsky, la Bell, la Boeing e la Hughes negli Stati Uniti; in Francia l’Aérospatiale; nella Germania la MesserschmittBoelkow-Blohm; in Gran Bretagna la Westland e in Italia l’Agusta. Il successo e la grande diffusione dell’elicottero sono dovuti alle caratteristiche del volo (decollo e atterraggio verticali, volo stazionario) e alla capacità di trasporto con carichi interni e carichi sospesi. L’elicottero si sostiene e compie le sue evoluzioni per l’effetto di un rotore azionato da una motore alternativo o a turbina o da getti d’aria o di gas eiettati all’estremità delle pale. Nel caso d’un rotore azionato da un motore, la fusoliera tende a girare in senso inverso, a causa del determinarsi di una coppia di reazione; per rimediare a questo inconveniente, si installa in coda una piccola elica ad asse verticale, chiamata anticoppia che, azionata dal motore principale, si oppone al movimento di rotazione della fusoliera. Quando il motore gira, suscita una forza aerodinamica di sostentazione la cui intensità varia con il variare del passo delle pale e in rapporto del regime del motore. Per compiere il volo stazionario, detto anche volo a punto fisso o hovering, è necessario dare alle pale un passo tale che la forza generata dal rotore sia uguale al peso dell’aeromobile; per salire basta aumentare il passo delle pale e, per scendere, basterà diminuirlo. Per i movimenti di traslazione occorre inclinare il roto- re nella direzione verso la quale ci si vuole spostare, in modo che la forza generata dal rotore fornisca una componente orizzontale che consenta la traslazione. L’orientamento della fusoliera si ottiene sia variando a mezzo della pedaliera il passo dell’elica anticoppia sia con superfici di governo installate nel soffio del rotore rigido che consente una manovrabilità superiore e migliori caratteristiche di volo, sostituendo anche le tradizionali cerniere meccaniche con articolazioni elastomeriche, costituite da materiali deformabili elasticamente, impiegate per variare il passo delle pale del rotore. Una interessante realizzazione sperimentale dell’industria americana della Sikorski è la tecnica designata Advancing Blade Concept, principio della pala avanzante, che comporta l’impiego di due rotori coassiali controrotanti nei quali le pale forniscono potenza solo quando si muovono nel senso dell’avanzamento. Come negli aerei, l’evoluzione tecnica ha portato negli elicotteri l’adozione di varie sofisticate apparecchiature elettroniche indispensabili per soddisfare le numeroAB 205 se esigenze del pilotaggio e dell’impiego. Per quanto riguarda l’impiego civile, l’elicottero è stato ed è importante: fu inizialmente orientato al trasporto passeggeri; la società belga, Sabena, fu la prima ad istituire in Europa regolari collegamenti per le persone. Gli elicotteri per esigenze civili nella quasi totalità derivano da quelli militari, ai quali si apportano modifiche nelle strutture a seconda delle modalità d’impiego: ad esempio, il trasporto di materiali ingombranti è attuato con carichi sospesi. Questo mezzo di trasporto diviene insostituibile nei casi in cui sia impossibile raggiungere altrimenti il luogo di partenza o di prelievo e/o quello di destinazione: le piattaforme petrolifere marine sono raggiunte e alimentate da elicotteri. Particolari impieghi, con diversa collocazione sono: la protezione civile, Carabinieri, Polizia, Finanza, Aeronautica (S.A.R.), Guardia costiera (Marina militare). Oltre al controllo del traffico veicolare, è presente negli stadi, corse ciclistiche, competizioni automobilistiche. Da non sottovalutare il servizio di eliambulanza o EMS (Emergency Medical Service). Ecco come la fantasia dell’ elicottero diventa realtà. Ecco perché la scelta di Casarsa, più che una normale meta di curiosità, è stata una scelta razionale, una visita voluta da soci e simpatizzanti dell’Associazione Marinai di Gemona. Cittadina situata in provincia di Pordenone, copre un’area di 20,41 Kmq., conta 8.000 abitanti che vivono di agricoltura, viticultura, industrie della carta, meccanica e del legno. Oltre a questo, Casarsa è conosciuta anche perché ospita il 5° Reggimento Aviazione dell’Esercito “RIGEL”, unità di volo posta alle dirette dipendenze d’impiego del Comando Brigata Aeromobile “Friuli” con sede a Bologna. Imbarcati sul pullman della Ditta Barburini, barra a dritta, velocità 30 nod, direzione Casarsa della Delizia con a capo il “Nostro-Uomo” Cav. Alfredo Contessi ed una quarantina di soci e simpatizzanti, rigorosamente in bianco con tanto di stemma delle Repubbliche Marinare. Come da procedura abbiamo varcato l’ingresso dell’aeroporto “Baracca” alle 9,30; ad attenderci il Capitano -pilota Roberto Corba, la cui professionalità e competenza ha dato modo ai Marinai di conoscere tutto ciò che era di sua competenza. Nella sala briefing grazie a dei filmati abbiamo avuto modo di conoscere le origini, i cenni storici del 5° ALE “Rigel”. Nasce dalla fusione di due Reparti di volo pre-esistenti: il V° REUG (Reparto Elicotteri Uso Generale) di Casarsa e il V° RAL (Recupero Aviazione Leggera) di Vittorio Veneto. Il primo vedeva schierati elicotteri del tipo AB 204 e AB 205, ed il secondo era equipaggiato con AB 206 ed AB 204 IN ALLESTIMENTO IN PRIMO PIANO CAP. CORBA aerei leggeri L 19. Entrambi avevano, a loro volta, tratto origine dal Reparto Sperimentale inaugurato il 14 Febbraio 1957 sullo stesso aeroporto di Casarsa intitolato all’asso Francesco Baracca e che volava con gli aerei “Piper L 18” e con gli elicotteri AB 47 G2,G3 e AB 47J. Ordinato su di un Comando di Raggruppamento, uno Squadrone Comando e Servizi, il 55° Gruppo Squadroni EM (Elicotteri Multiruolo) “Dragone” sulla base di Casarsa ed il 25° Gruppo Squadroni ERI (Elicotteri da Ricognizione) “Cigno” sulla base di San Giacomo di Veglia in Vittorio Veneto (TV), la bandiera di guerra viene consegnata nelle mani del primo Comandante, Col. Italo Papalia, il 10 gennaio 1976. La madrina della cerimonia, tenuta ad Aviano, è la Signora Sandra Braidotti, vedova del Ten. Giuliani, pilota del V° REUG caduto in un incidente di volo. Il 5° “Rigel” ed i suoi uomini viene coinvolto, pochi mesi dopo la sua nascita, nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma che sconvolse, la sera del 6 Maggio 1976, la terra friulana. Gemona del Friuli, come tanti altri paesi vennero rasi al suolo seminando morte e distruzione e nonostante siano trascorsi 35 anni, il ricordo è rimasto come una matrice all’interno di noi, sfatando di fatto il detto che con il tempo le ferite guariscono. Anche in questo caso il Raggruppamento si è prodigato per il trasporto di materiale oltre alle missioni di soccorso, meritando per questo una medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito. Un'altra Medaglia d’Argento al Valor Civile è stata concessa a riconoscimento delle centinaia di missioni svolte in montagna, in stretta simbiosi con il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino del Friuli Venezia-Giulia, a partire dagl’anni 1970. Gli elicotteri del “Rigel” hanno partecipato a tutte le campagne antincendio boschive indette dalla Regione Sardegna e contribuiscono, in modo determinante, allo spegnimento degli incendi che divampano nella nostra e nelle altre Regioni. Nel Novembre del 1985 un volo notturno in condizione meteo particolarmente difficili consente il trasporto da Vicenza a Udine della equipe medica e del cuore per il primo trapianto in regione (il secondo in Italia). L’equipaggio è stato insignito, per questo, del prestigioso “Premio Icaro”. Nello stesso anno, un primo riordino organico vede il 25° Gruppo Squadroni ERI “Cigno” trasferirsi sulla base di Udine-Campoformido (solo il 425° Squadrone rimane a Vittorio Veneto) e il “Rigel” assume alle proprie dipendenze il 49° Gruppo Squadroni ERI “Capricorno”, già di stanza su Casarsa e in attesa di divenire il primo Gruppo equipaggiato con elicotteri d’attacco, gli A 129 “Mangusta”. Nel 1991 avviene il trasferimento del 55° Gruppo Squadroni EM “Dragone” su Padova e il cambiamento di denominazione del 5° Rigel da Raggruppamento a Reggimento. Dal 1979 piloti e specialisti del “Rigel” volano sotto la bandiera dell’ONU nei cieli del Libano meridionale; nel 1889 partecipano alla missione in Namibia e nel 1991 il Reggimento viene chiamato a fornire personale ed elicotteri a supporto della Monitor Mission lanciata dalla Comunità Europea nella ex Jugoslavia Qui, nei cieli di Podrute, località croata ai confini con l’Ungheria, il 7 gennaio 1992 un AB 205 del Rigel viene abbattuto da un MIG serbo e trovano la morte il Ten. Col. Enzo Venturini, i Marescialli Silvano Natale e Fiorenzo Ramacci, il Serg. Magg. Marco Matta e il Ten. Di Vascello Jean Loup Ejchenne della Marina francese. Agli aviatori del “Rigel” viene concessa dal Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. Ai membri dell’equipaggio dell’AB 206 che accompagnava il 205 e che miracolosamente scampava all’attacco, viene concessa la Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito. Questo importante riconoscimento viene concesso anche alla Bandiera di Guerra del Reggimento. Dal 1992 al 1994 il “Rigel” è chiamato ad operare in Somalia nell’Operazione “Ibis”. Ritornerà nei cieli di Mogadiscio nel 1995 operando dalla nave portaaeromobili “Garibaldi” a protezione del ripiegamento del contingente ONU. Il Reggimento lascia, nel Luglio del 1996, Casarsa alla volta dell’aeroporto di Campoformido mantenendo alle dipendenze il 25° Gruppo Squadroni Aviazione dell’Esercito “Cigno”. Nuovo trasferimento nel Settembre del 1998 alla volta dell’’aeroporto “G Vassura” di Rimini dove, oltre al 25° “Cigno”, inquadra il 53° Gruppo AVES “Cassiopea” ed il 48° Gruppo Elicotteri d’Attacco “Pavone”. CH 47 CHINOOCK BANANA Il 23 Ottobre del 1998 la bandiera di guerra e il Comandante del Reggimento ritornano nella sede storica di Casarsa: ha alle dipendenze il 49° Gruppo Squadroni Elicotteri d’Attacco “Capricorno” su A 129 “Mangusta” e il 27° Gruppo Squadroni AVES “Mercurio” su AB 205 – AB 206 e A 109T. Non c’è tempo di riorganizzarsi che il “Rigel”, con il suo 49° Gruppo “Capricorno”, è chiamato a operare nei cieli della Macedonia nell’ambito dell’operazione “Joint Guarantor” della NATO. Viene in seguito rischiarato nella zona nord occidentale del martoriato Kosovo dove permane fino al Febbraio del 2000. Nel mese di Giugno dello stesso anno subentrano in Kosovo i primi AB 205 del 27° “Mercurio” impiegati nell’ambito dell’operazione “Joint Enterprise”. Vi rimarranno fino al mese di Febbraio 2010. Nel Febbraio 2005 il Reggimento è chiamato ad intervenire in Iraq nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia” ed il suo personale posto alle dirette dipendenze del Comandante del 6° Reparto Operativo Autonomo dell’Aeronautica Militare dislocato sulla base di Tallil. Il mandato si conclude con il rientro in Patria il 18 Luglio 2006. Dal Giugno 2007 il Reggimento, con la sua componente A 129 Mangusta, è impiegato in Afganistan nell’ambito della missione NATO “ISAF” (International Security Assistance Force) attività operativa alla quale, dal Giugno 2010, concorre anche la componente AB 205 per assicurare, con successo, il mantenimento della Pace e la ricostruzione di quel territorio. Lo stendardo del “Rigel” reca, inoltre, la Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito concessa al 49° Gruppo Squadroni ERI “Capricorno” per l’opera svolta a soccorso delle popolazioni colpite dal terremoto del 6 Maggio 1976. Anche il 5° “Rigel” ha un proprio motto: “IL GNO SPIRT ATOR TI SVOLE” (il Mio Spirito Aleggia Attorno a Te), frase tratta dalla celebre villotta friulana “Stelutis Alpinis” del poeta Arturo Zardini. Rigel è infatti una stella luminosa che fa parte della costellazione tropicale di Orione e che accompagna ogni giorno nei cieli gli elicotteri casarsesi. Dopo la parentesi storica dell’aviobase di Casarsa, arriva la visita vera negli hangar dove trovano posto i “Mangusta” e il 205 “il mulo”. Un sacco di domande e un sacco di risposte in mezzo a tante fotografie; mai tante fotografie in un aeroporto hanno reso interessante la mattinata. Un grazie di cuore al Cap. Roberto Corba ed al suo staff per la pazienza concessaci, anche dopo il pranzo per la visita alla torre di controllo, in cui molti di noi non avevano mai messo piede. In mattinata oltre ai vari reparti di manutenzione di volo, l’occhio è caduto su un restauro di un AB 204: fu uno dei protagonisti nel conflitto del Vietnam. Una macchia tra le più prolifiche in fatto di trasformazioni in nuovi modelli, vennero prodotte oltre 2.000 unità, volò per la prima volta nel 1956, si distinse sui cieli del Vietnam, Medio Oriente, Iran - Iraq. Anche i mezzi di trasporto hanno il loro fascino. In questa circostanza la fortuna ha giocato a nostro favore, perché il caso volle che sul terreno dell’aeroporto ci fossero due CH 47 “Chinook”. Pur essendo una macchina che comincia ad avere i suoi anni, il CH 47 è ancora presente su un notevole numero di campi di azione: dal Vietnam alle Falkland, dall’Irak al Golfo, dalla Somalia all’Albania, dalla Bosnia al Kosovo etc. Ebbene: potevamo fare a meno di visitare la “Banana”, dal momento che l’elicottero li presente non chiedeva altro? Un grazie anche a questi ragazzi di Viterbo per averci lasciato visitare questo “animale” e averci dato le nozioni del caso. Non capita tutti i giorni di salire su un mezzo simile; per molti già il fatto di aver visto e toccato con mano l’elicottero era una “prima volta”. Peccato che il tempo come sempre sia stato tiranno, perché avremmo voluto rimanere di più: con gli amici del 5° ci sentivamo come a casa nostra. Un grazie particolare anche al Comandante di Reggimento Col.f. (AVES) t.ISSMI P.O. Livio Ciancarella, che ci ha concesso questa magnifica all’aviazione visita leggera dell’Esercito, un grazie ancora al Cap. pilota Roberto Corba per averci sopportati per queste sei ore, con la speranza viva nei nostri VISITA D’INSIEME DELLA BASE cuori, di ritornare a Casarsa, magari con altre persone che non hanno potuto essere presenti per vari motivi. Noi come Marinai d’Italia non dimenticheremo mai la data del 21 Luglio 2011 ed anche questa volta il nostro sestante ha visto giusto: ne è valsa la pena! Adriano Bertolin %%%%%%%%%%%% Egregio Presidente, buongiorno. Volevo ringraziarLa, innanzitutto, per averci onorato della vostra visita con la Sua prestigiosa associazione che, come ho potuto constatare, annovera tra i soci persone veramente squisite per cortesia e, soprattutto, appassionate. E’ veramente un privilegio, per Lei, presiedere un così ben assortito “Gruppo”. In secondo luogo, volevo ancor più ringraziarla dei pregevoli omaggi che ci ha lasciato: dal “corposo” CREST dell’Associazione al vario e compiuto materiale informativo di Gemona e dintorni. Particolarmente gradita la copia delle pagine commemorative della M.O.V.M. Arduino FORGIARINI, che avevo già avuto modo di leggere sul vostro bel sito Internet. Confidando di avere, almeno in parte, soddisfatto le vostre legittime aspettative dopo tanto lavoro organizzativo, auguro a Lei ed alla sua Associazione le migliori cose future auspicando di incontrarla, ed incontrarvi, ancora. “Lo Spirt Dal Rigel Ator Vi Svole” ! Vivissimi e cordiali saluti, Cap. Pil. Roberto CORBA