CONCERTO FLAUTO e PIANOFORTE

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CONCERTO FLAUTO e PIANOFORTE
CONCERTO FLAUTO
e PIANOFORTE
Duo Rose-Marie Soncini
ed Esther Flückiger
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COMPOSITRICI
di cinque continenti
Musiche di
K. Hoover - B. Campodonico - G. Whitehead
E. Flückiger - C. Binder - C. Calderoni
A. Ming Wang - C. Schumann - M. Makeba
PROGRAMMA
Katherine Hoover (1937)
“Medieval Suite” op. 18 per flauto e pianoforte (1981)
• Per il fidanzamento della principessa Isabella di Francia, età sei anni
• Danza del Demonio
Beatrice Campodonico (1958)
“Variazioni all’infinito” per flauto ( 2004)
Gillian Whitehead (1941)
“Taurangi” per flauto e pianoforte (2000)
Esther Flückiger (1959)
“Desert in mood” per pianoforte (2009)
Claudia Binder (1959)
“Rohschliff” per flauto in sol e E-Bow (2003)
Caterina Calderoni (1963)
“Chrysalis” per flauto (2002)
An-Ming Wang (1926)
“Kapalua” per flauto e pianoforte (2001)
Clara Schumann (1819-1896)
“Tre Romanze” per flauto e pianoforte op. 22 (1853)
Miriam Makeba (1932-2008)
“Pata Pata” per pianoforte e flauto in sol (1967) arrang. Esther Flückiger
DUO
Rose-Marie SONCINI (Flauto) Esther FLÜCKIGER (Pianoforte)
Rose-Marie SONCINI
Si è diplomata presso il Conservatorio di Musica di Berna, sua città natale, Si è poi perfezionata con Marcel Moyse e
con James Galway. Ha fatto parte dell’ Orchestra Municipale di Metz (Francia) e della Socièté d’Orchestre di Bienne
(Svizzera). Dal 1977 ricopre il ruolo di primo flauto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo nel cui ambito suona
spesso da solista e in gruppi cameristici.
Ha eseguito in prima italiana il “Rinaissance-Concerto” di Lukas Foss e in prima assoluta (2000) “Peter-peter Pan”,
picola fantasia notturna di Matteo D’Amico ed è stata solista al XVII Festival Nuova Consonanza di Roma. Suona per
varie associazioni italiane sia in recital che in gruppi da camera. Nel 1990 è stata solista alla Convention della Flute
Association a Minneapolis (USA) e nel 1992 e 1996 ha effettuato due tournées sempre negli USA con vari programmi
di musica da camera spaziando dal Barocco al Novecento.
Dal 1992 suona in duo con la pianista svizzera Esther FLÜCKIGER, come nel caso di questa sera.
Assieme hanno fatto diverse tournées in Svizzera, Italia, e nel 2003 a Seul. Nel 1997 ha fondato il Duo “Duende” con
la chitarrista Maria Vittoria Jedlowski, specializzato in musica del Novecento e di compositrici. Ha partecipato al
Festival di musica di compositrici “Fra Nord e Sud” a Roma, Berna e Milano nel 1995, 1996 e 2000. Si è esibita con le
“Putte Veneziane di Vivaldi” nella Chiesa della Pietà collaborando nel frattempo con il Teatro La Fenice. Ha registrato
per la RAI e per la seconda rete radiofonica svizzera, incidendo anche IL CD “Le musiche delle donne nel duemila”
uscito nel gennaio 2002.
Esther FLÜCKIGER
Si è diplomata giovanissima al Conservatorio di Berna. Si è poi perfezionata a Roma e a New York con Gyorgy
Sandor presso la Juilliard School. Ha svolto attività concertistica in Europa e negli Stati Uniti sia come solista che in
formazioni cameristiche partecipando a diversi Festival Internazionali di musica tradizionale e contemporanea.
Ha inciso il CD “Novecento”, “Volo libero”,”Al valico dei secoli, “Piangere la Pietra” e “Le musiche delle donne nel
duemila”. Ha collaborato inoltre all’incisione di diversi CD con registrazioni per la Radio Svizzera.
Dal 1995 organizza annualmente il Festival “Fra Nord e Sud” a Roma, Milano e Berna. E’ideatrice e organizzatrice
del progetto Adolf Wolfli in “Mostra e Musica”del 1998, realizzato a Roma e a Milano. Nel 1994 ha fondato
l’Associazione Suonodonne Italia che si dedica alla divulgazione di musiche composte da donne. Dall’aprile 2002 è
la rappresentante europea del Comitato dell IAWM (International Alliance for Women in Music) USA.
Da alcuni anni progetta, collabora ed organizza progetti multimediali, festivals e molto altro. Nel 2003 ha realizzato
“Sogni-Più belli della realtà svelata”, un teatro musicale liberamente tratto dal romanzo “La donna dalle ali di cera” di
Eveline Hasler su progetto suo rappresentato a Roma nel gennaio del 2003 e nel febbraio dello stesso anno anche a
Milano.Nel successivo mese di aprile ha partecipato al Festival Internazionale “Women in Music Today”a Seul seguiti
da altri concerti in città coreane.
NOTE ESPLICATIVE SULLE COMPOSIZIONI
Katherine Hoover (1937)
“Medieval Suite” op. 18 per flauto e pianoforte (1981)
Katherine Hoover si è ispirata ai caratteri e avvenimenti descritti nel libro di Barbara Tuchman “Lo specchio distante”,
una storia del trecento francese. Era un secolo violento, amaro di tante guerre. L’autrice lo vede come una riflesso
del secolo appena trascorso. La compositrice ha usato diversi spunti musicali di quel tempo. “Principessa Isabella”
descrive una figlia del Re di Francia che venne fidanzata all’età di sei anni, mandata in Inghilterra per viverci per
sempre e sposata a dodici anni, un fatto comune per figli reali. La “Danza del Demonio” era una ballo-maratona
disperato, eseguito da alcuni sperando di evitare così la peste.
Beatrice Campodonico (1958)
“Variazioni all’infinito” per flauto in do (2004)
Il brano è concepito in forma aperta. Otto brevi frammenti, ognuno dei quali caratterizzato da atteggiamenti
strumentali diversi (andamento, articolazione del suono, emissione etc…..) si susseguono in una successione
sequenziale/temporale a scelta dell’esecutore. Gli otto frammenti sono disposti su una linea ideale che richiama il
simbolo matematico dell’ infinito.
Gillian Whitehead (1941)
“Taurangi“per flauto e pianoforte (2000)
Gillian Whitehead cominciò a scrivere Taurangi all’ombra della crisi del Timor Est e della morte di un amico e
mentore di molti anni. Taurangi, una parola della lingua Maori ha quattro significati: “mutevole”, “incompleto,
insoddisfatto”, “addolorare” e “vagabondo o giramondo”. Taurangi fu commissionato dal Festival Neo Zelandese delle
Arti, dove fu eseguito per la prima volta nel 2000.
Esther Flückiger (1959)
“Desert in mood“ per pianoforte (2009)
La pianista, compositrice ed improvvisatrice sperimenta nelle sue composizioni continuamente nuove strade ed
emozionanti avventure musicali. Come compositrice ha scritto brani acustici e elettronici.
Nelle sue composizioni attinge spesso a ricche basi e si sente la sua familiarità sia con il repertorio classico che con
il linguaggio jazzistico.
Il titolo parla per se, esprime un vuoto e una disperazione che si trasforma nel suo linguaggio in un sentiero
musicale costituito da varie parti che mutano in nuove costellazioni. La voce musicale si trasforma in continuazione
e alla fine esprime una soglia che divide il comprensibile dall’incomprensibile.
Il pianoforte verrà usato suonato, preparato e percussivo e sottolinea questa atmosfera all’interno di uno stile
compositivo che rispecchia un linguaggio senza tempo fatto anche di gesti jazzistici ed etnici.
Claudia Binder (1959)
”Rohschliff” per flauto in sol e E-Bow (2003)
Il suono del pianoforte a coda viene esclusivamente prodotto con l’aiuto di “e-Bows”. Un e-bow è una piccola scatola
disegnata per chitarra elettrica, ma oggi viene usata da vari strumentisti. L’usa dell’e-bow permette di creare suoni
sostenuti di una qualità molto speciale, quasi sferica. Sopra questo strato piuttosto statico il flauto suona una linea
melodica, libera, espressiva, flottante. Il titolo “Rohschliff” allude a un diamante grezzo o ancora non lavorato, perchè
è molto difficile controllare l’e-bow sulle corde del pianoforte senza produrre anche dei suoni grezzi.
Caterina Calderoni (1963)
“Chrysalis” per flauto (2002)
L’ambito sonoro di Chrysalis si irradia da un singolo suono, che gradualmente si espande attraverso oscillazioni di
intonazione e rifrazioni di armonici. Prevale, in questo lavoro, una dimensione piuttosto “grezza” del suono dovuta
a risorse timbriche dello strumento meno tradizionali, come il rumore di chiavi, il respiro, fischi e soffi misti a voce,
che ne avvolgono la caratteristica sonorità come una crosta, rendendo l’emissione dei suoni spesso discontinua e
instabile. La nota originaria emerge sporadicamente attraverso i grovigli di questa materia grezza manifestandosi
pienamente solo dopo una laboriosa genesi.
Il mondo sonoro di Chrysalis si attorciglia in spirali e filamenti come una crisalide nel suo bozzolo.
Clara Schumann (1819-1896)
“Tre Romanze“ per flauto e pianoforte op. 22 (1853)
Le romanze, l’unica opera di Clara Schumann per violino e pianoforte, scritte nel luglio 1853, sono la penultima
musica del suo periodo creativo. Dopo la morte di Robert Schumann, Clara dovette dedicarsi interamente alla
carriera concertistica per poter sfamare lei e i suoi figli. Dedicò queste tre romanze di carattere lirico al suo amico, il
grande violinista J. Joachim. Le presentarono insieme in Germania e in Inghilterra. Diventarono presto molto amate
dal pubblico. Clara Schumann le interpretò anche con Alfredo Piatti, il grande violoncellista bergamasco. Data la
bellezza e profondità di queste romanze, tantissimi strumentisti se ne sono appropriate.
An-Ming Wang (1926)
“Kapalua” per flauto e pianoforte (2001)
La compositrice si è ispirata alla natura di Kapalua, un luogo incantevole nelle isole Hawaii. Si sente il suono
dell’oceano e il vento nelle palme. Intreccia melodie occidentali con melodie cinesi. Questo brano ha vinto il primo
premio del concorso della State Conference sponsorizzata dalla National League of American Pen Women 2001.
Miriam Makeba (1932-2008)
“Pata Pata“ (1967) in un arrangiamento per pianoforte e flauto in sol di Esther Flückiger
Miriam Makeba è stata una cantante sudafricana di jazz e world music. È nota anche per il suo impegno politico
contro il regime dell’apartheid e per essere stata delegata alle Nazioni Unite.
Ottiene fama internazionale e diventa la prima africana a vincere un Grammy Award. Nel 1960, mentre si trova
all’estero, il governo sudafricano la espelle dal paese. È costretta a passare i successivi trent’anni della sua vita in
esilio. Makeba diventa più di una cantante, incarna un simbolo di pace e libertà, un’attivista sociale e dà voce a
milioni di persone che lottano contro il razzismo. La sua battaglia in favore della democrazia e il suo contributo a
cause umanitarie le portano diversi premi e riconoscimenti.
Scheda curata dal Bazar della Musica di Nembro