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COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO • QC.REL DRIADE produce mobili per la casa e complementi per l’arredamento, attualmente la ditta occupa un’area di 45.000 mq, attualmente l’attività lavorativa di costruzione mobile è in fase di diminuzione, all’interno della ditta vengono svolte prevalentemente lavorazioni di assemblaggio e stoccaggio di prodotto finiti. • UNICAL, produce caldaie per il riscaldamento d’uso domestico, l’azienda è insediata su un area di 11.000 mq. L’azienda ha vissuto alcuni momenti di crisi, attualmente sta superando senza produrre gravi impatti negativi sull’occupazione. • TRS svolge le sue attività nell’ambito del risanamento ambientale e nello smaltimento di rifiuti speciali, svolge le sue attività all’interno di un’area di 40.000 mq. • FURIA svolge attività analoghe alla ditta TRS, occupando una superficie di 100.000 mq. 51 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO 52 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO QC.REL Confrontando i dati del Censimento 2001 e ASIA 2004, si evidenzia quanto segue: • Settore Industria: diminuzione del numero di addetti, da 891 nel 2001 a 824 nel 2004 di fronte ad un incremento di una unità delle attività locali; • Settore Costruzioni: aumento delle unità locali nonché del numero degli addetti; • Settore Commercio: aumento del numero di addetti di fronte ad una lieve diminuzioni delle attività locali; • Settore Servizi: forte aumento del numero di addetti e delle unità locali. Tali dati evidenziano un generale incremento dell'occupazione nei settori costruzione, commercio e servizi, ed una sostanziale tenuta del settore industriale. Complessivamente il sistema produttivo evidenzia potenzialità di crescita senza segnalare fenomeni di particolare crisi. In base a tali dati è credibile ipotizzare un consolidamento delle strutture produttive esistenti con possibilità di incrementi del settore dei servizi. Tale considerazione viene confermata confrontando i dati complessivi del Censimento 2011 che vede un’ulteriore lieve crescita generale. Si riporta inoltre la tabella relativa all’articolazione del tipo di impresa. 53 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO 54 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO 55 QC.REL QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO A.3.5 Il settore commerciale La struttura commerciale presente nel comune di Caorso, risulta costituita prevalentemente da esercizi di dimensioni medio - piccole. I punti vendita al dettaglio in sede fissa sono complessivamente pari a 72 unità, distribuite su circa 5.715 mq di superficie di vendita. Dei 72 esercizi, 16 sono di tipo alimentare, con una superficie di vendita pari a mq 1.366 mq e 56 di tipo non alimentare con una superficie di vendita pari complessivamente a 4.349 mq. Nel suo complesso la rete distributiva risulta particolarmente frazionata, gli esercizi alimentari rappresentano il 22% della rete commerciale, mentre la restante quota del 78% è rappresentata da esercizi non alimentari. La rete distributiva comunale è caratterizzata dalla presenza di esercizi di vicinato, con una quota pari al 92% del totale degli esercizi, con superfici di vendita non superiori a 150 mq; il restante 8% è costituito da esercizi commerciali di medie dimensioni. Consistenza degli esercizi per settore merceologico SETTORE Nr. Mq. TOT. Alimentare 16 1366 Non alimentare 56 4349 Totale 72 5715 Fonte: Elaborazione di dati dell’Ufficio Commercio del Comune di Caorso Consistenza degli esercizi per classe di superficie Dimensioni esercizio Nr. Mq. totali Esercizi di vicinato 66 2693 Medio-piccole strutture 6 3022 Medio-grandi strutture --- --- Grandi strutture --- --- Totale 72 5715 Fonte: Elaborazione di dati dell’Ufficio Commercio del Comune di Caorso Il settore non alimentare assorbe il 70% della superficie di vendita complessiva, mentre il restante 30% della superficie di vendita appartiene al settore alimentare. La rete commerciale presente nel comune di Caorso è prevalentemente concentrata nel capoluogo, pur avendo caratteristiche di tipo frazionato, garantisce un discreto livello di servizio alla popolazione. Tuttavia, è da ritenere che buona parte della domanda della popolazione di Caorso venga soddisfatta dai centri commerciali presenti nel capoluogo provinciale o nei comuni limitrofi. 56 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO QC.REL Occorre, comunque, rilevare che il comune di Caorso, pur non presentando una rilevante dimensione demografica, può rappresentare un’area di sviluppo e diventare un polo commerciale di riferimento per altre realtà comunali, per la sua collocazione, la presenza di un sistema di reti di collegamento di primaria importanza (ex SS 10 Padana Inferiore ed autostrada A21), come del resto evidenziato nell’ambito del PTCP. Elenco delle medie strutture di vendita a Caorso Denominazione Settore Merceologico Superficie di vendita totale COOP ERIDANIA Alimentare 399 DE.CO Alimentare 514 TOTALE SETTORE ALIMENTARE 913 CENTRO DESIGN PIACENZA Non Alimentare 196 TASCHIERI MARIO Non Alimentare 698 DA DRIADE Non Alimentare 555 ARTE MODA Non Alimentare 660 TOTALE SETTORE NON ALIMENTARE 2.109 TOTALE SUPERFICIE DI VENDITA 3.022 Fonte: Elaborazione di dati dell’Ufficio Commercio del Comune di Caorso I pubblici esercizi presenti ammontano a 20 unità, dei quali n. 14 nel Capoluogo, 3 nella frazione di Roncarolo. 1 a Zerbio, 1 a Fossadello e 1 a Muradolo. Di questi, 13 risultano adibiti anche a trattoria / ristorante. Sono altresì presenti n. 3 circoli ricreativi (Circoli ANSPI) e n. 1 pubblico esercizio con annessa attività di intrattenimento e svago. Nel settore dei servizi alla persona, sono presenti n. 8 esercizi di barbiere / parrucchieri, n. 4 esercizi di estetica. Infine, si rileva la presenza di n. 4 rivendite di giornali, di cui 1 nella frazione di Fossadello, n. 5 tabaccherie e n. 2 distributori di carburante. A.3.6 Il settore dei servizi In base alla classificazione definita dal PTCP 2007 il Comune di Caorso rientra nella definizione di "centro integrativo", cioè quel centro urbano che ha la capacità di articolare l'offerta delle più importanti funzioni urbane con dimensione sovralocale, grazie ad una dotazione di servizi e attrezzature sia per i cittadini sia per le imprese. La dotazione di attrezzature e servizi dei centri integrativi si articola in diverse categorie: istruzione e formazione, sanità, servizi- socioassistenziali, servizi civili e religiosi, giustizia e sicurezza, commercio, cultura e tempo libero e sport. I centri integrativi inoltre vengono definiti tali in quanto sono in grado di fornire informazioni circa le previsioni di sviluppo sia di tipo sociale che economico. I criteri di valutazione per le "tendenze future" sono riferiti all'andamento demografico, alla capacità produttiva, all'offerta commerciale e turistica e alla ricchezza già presente sul territorio. 57 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO Il comune di Caorso, che rientra a pieno titolo nella definizione di "centro integrativo", presenta tuttavia alcune caratteristiche tipiche dei "centri di base" cioè quei centri che forniscono servizi urbani puntuali garantendo la soglia minima di funzionalità e indipendenza del centro stesso. La struttura dei servizi che il comune garantisce può essere quindi schematizzata nel seguente modo: COMUNE DI CAORSO Centro Integrativo Centro di Base Ambulatorio, ospedale Nido, fino a medie Arti figurative, sale ballo Chiesa, ufficio PT, Sportello Banca Strutture commerciali medie Carabinieri Artigianale e industriale Calcio, Centro Sportivo 58 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO QC.REL Fonte: Tavola C1.b "Sistema insediativo territoriale. Gerarchia dei centri urbani" - Quadro Conoscitivo - allegato C - PTCP 2007 A.3.7 La struttura dell’occupazione Dal confronto dei dati ISTAT sull’occupazione relativi agli anni 1981 - 2001, emerge una crescita complessiva dell’occupazione. Crescita che si concentra prevalentemente nel settore industriale ed in quello dei servizi, mentre il settore agricolo è caratterizzato da un calo progressivo dell'occupazione. Nel comune di Caorso, gli incrementi occupazionali sono in buona parte avvenuti nei settori tradizionali, quali artigianato e piccola industria del comparto manifatturiero, in quanto presentano una realtà dinamica e in costante incremento. 59 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO Occupati comune di Caorso Anni 1981 1991 2001 N. occupati 1.767 1.762 1.945 Fonte: Elaborazione di dati ISTAT – Censimento 2001 Occupati per attività economica Comune Agricoltura Industria Altre Attività Totale Caorso 130 831 984 1.945 Fonte: Elaborazione di dati ISTAT – Censimento 2001 Occupati per posizione nella professione ed attività economica - agricoltura Posizione nella Professione Comune Imprenditore e Libero Professionista Caorso 9 Lavoratore in Socio di Coadiuvante proprio Cooperativa Familiare 63 3 10 Dipendente o latra posizione Totale subordinata 45 130 Fonte: Elaborazione di dati ISTAT – Censimento 2001 Occupati per posizione nella professione ed attività economica -industria Posizione nella Professione Comune Imprenditore e Libero Professionista Caorso 29 Lavoratore in Socio di Coadiuvante proprio Cooperativa Familiare 90 / 7 Dipendente o latra posizione Totale subordinata 705 831 Fonte: Elaborazione di dati ISTAT – Censimento 2001 Occupati per posizione nella professione ed attività economica –altre attività Posizione nella Professione Comune Imprenditore e Libero Professionista Caorso 54 Lavoratore in Socio di Coadiuvante proprio Cooperativa Familiare 184 4 37 Dipendente o altra posizione Totale subordinata 705 984 Fonte: Elaborazione di dati ISTAT – Censimento 2001 A.3.8 Il settore del turismo Il settore turistico rappresenta una delle maggiori attività economiche a livello mondiale, ed è il settore industriale che sta crescendo più velocemente in termini di creazione di nuovi posti di lavoro. Tale settore ricopre inoltre un ruolo importante nel compresso sistema economico italiano in quando coinvolge molte delle attività presenti sul territorio quali quelle inerenti all'ambiente, all'agricoltura, al commercio, ai servizi, alla mobilità ecc... In questo contesto, l’Italia si posiziona al terzo posto tra le destinazioni turistiche internazionali del 2005 nell’area del Mediterraneo solo dopo Francia e Spagna. 60 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO QC.REL Di fronte a questa situazione è risultato di fondamentale importanza la scelta, pianificata anche a livello provinciale, di insediare il porto fluviale nel territorio comunale di Corso: una scelta importante per la valorizzazione del territorio dal punto di vista infrastrutturale, turistico e commerciale. Lo strumento urbanistico provinciale indica il progetto del porto fluviale come un nuovo Polo funzionale (PF) ai sensi dell’art. 91 delle norme del PTCP, identificandolo come un'infrastruttura per il trasporto ed il commercio completa di attrezzature ricreative e turistiche. Il progetto, inserito all'interno di un'ampia zona golenale posta tra l'argine del torrente Chiavenna e l'argine maestro del fiume Po, prevede la realizzazione di una struttura portuale destinata alla fruizione turistica diportistica per la potenzialità massima di circa 800 natanti con limitazione superiore alla Classe III (lunghezza 10 m), con un bacino d'utenza di ampio raggio che investe le provincie di Milano, Bergamo e Brescia, oltre a Piacenza e Cremona. 61 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO Analisi swot Punti di Forza Punti di Debolezza ASPETTI DEMOGRAFICI • Andamento demografico definito di “quasi • stazionarietà” sostituito da un’inversione di tendenza con variazioni percentuali di crescita • • Natalità determinata dalla presenza della • Il saldo migratorio registra un costante andamento • Il capoluogo è soggetto al maggiore incremento di Incremento dell’indice di anzianità e contemporanea riduzione della natività Andamento negativo del valore del saldo naturale popolazione straniera positivo popolazione e del numero delle famiglie CONDIZIONI ABITATIVE • Necessità di uovi servizi a fronte di una tipologia di • Nuova richiesta di offerta abitativa dal punto di vista popolazione differente tipologico legato alle caratteristiche mutate della popolazione ASPETTI ECONOMICI ED OCCUPAZIONALI • • Il settore agricolo risulta significativo Significativo decremento del numero degli occupati • Il tessuto commerciale non presenta particolari nel settore agricolo Buone capacità imprenditoriale nel settore produttivo e artigianale • • Crescita complessiva dell’occupazione caratteristiche, sia dimensionali che di prevalentemente nel settore industriale e terziario specializzazione e risulta prevalentemente concentrato nel capoluogo, con la presenza di piccole e medie realtà commerciali • Scarsa presenza di servizi significativi – le strutture esistenti garantiscono solo un livello di servizio locale 62 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO QC.REL B.IL SISTEMA NATURALE E AMBIENTALE 63 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO 64 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO QC.REL B.1 Premessa Note metodologiche per l'analisi ambientale Nell'analisi ambientale si fa riferimento al modello DPSIR (Determinanti, Pressione, Stato, Impatti, Risposta), suggerito dall'AEA (Agenzia Europea per l'Ambiente) come estensione del modello PSR, precedentemente proposto dall'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Lo schema metodologico di analisi, gli indici e gli indicatori utilizzati sono quelli suggeriti per VIANAS e indicati dalla disciplina Ecologia del Paesaggio; l'approccio di analisi e valutazione ambientale è olisticoc - sistemico, secondo una lettura del territorio come sistema di ecosistemi. AI fine di comprendere lo stato di fatto, vale a dire la condizione del sistema ambiente sul territorio comunale sono state individuate, inizialmente, le principali fonti di pressione esercitate sul territorio dalle attività antropiche (Determinanti). Vengono individuati gli effetti (Impatti) generati sul territorio dalle Pressioni, sia a livello di assetto ecosistemico (ecomosaico territoriale) che di sistema dell'ambiente naturale (rete di ecosistemi) determinandone l'attuale Stato. Sulla base di questo quadro conoscitivo di massima, saranno definiti gli obiettivi di sostenibilità cui il Piano stesso dovrà tendere. In questa prima fase che vede alcune preliminari considerazioni valutative, sono individuate solamente le categorie di Risposta da adottare per contenere Pressioni ed Impatti individuati, che già premono sul territorio; al fine di contrastare tendenze evolutive risultate negative per il territorio, vengono evidenziate le opportunità di miglioramento ambientale; la definizione delle Risposte verte e proprie (in termini normativi e di individuazione di mezzi e risorse per attuarle), avverrà in una fase più avanzata. Rilevate le criticità delle quali oggi soffre il territorio, si è cercato di individuare (seppur in via preliminare) le opportunità per il territorio in termini di sostenibilità ambientale; quando si parla di territorio come sistema di ecosistemi è difficile e, soprattutto poco significativo, utilizzare i limiti amministrativi per definire l'area di studio. Le opportunità sono intese in termini di recupero di sensibilità naturalistiche già esistenti, di costruzione di nuove unità/ecosistemi progettati in modo che alle funzioni per le quali sono progettati associno una valenza ecologica (cioè siano in grado di svolgere una funzione ecologica); in termini di revisione delle reti viarie e di servizi, in modo da contrastare, se non proprio equilibrare, le pressioni antropiche. In questa ottica sono state lette le prime ipotesi degli interventi più rilevanti (in termini di superfici coinvolte e/o di tipologia di destinazione ipotizzata) previsti per il Piano. 65 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO Sulla base della definizione seppur di massima di scenari potenziali, saranno ipotizzati gli effetti del Piano ed individuate le altemative localizzative e le idonee mitigazioni. B.2 Gli aspetti faunistici Negl’anni 70 la Provincia di Piacenza ha riconosciuto il valore ambientala dell’Area di Isola de Pinedo comprendente oltre all’isola omonima un ampio tratto della sponda del fiume Po nel Comune di Caorso per un totale di circa 400 ha. Attualmente nell’oasi è vietata ogni attività di caccia e di disturbo della fauna nonché il divieto di pesca sull’isola stessa e nelle lanche dell’Enel. Nell'area nidificano alcuni animali tipici dei boschi golenali come il gufo comune (Asio otus) e il lodolaio (Falco subbuteo). Essendo estremamente ridotti gli ambiti boscati, molti animali utilizzano i pioppeti coltivati quali surrogati. Altri caratteristici uccelli che frequentano queste coltivazioni sono il picchio rosso maggiore (Picoides major) e il rigogolo (Oriolus oriolus). La fascia arbustiva è abitata da diverse specie di Passeriformi, quali usignoli (Luscinia megarhynchos), capinere (Sylvia atricapilla), usignoli di fiume (Cettia cetti), scriccioli (Troglodytes troglodytes) e cannaiole verdognole (Acrocephalus palustris). II bosco ripariate ospita i numerosi nidi delle colonie di aironi (garzaie) soprattutto nitticore (Nycticorax nycticorax) e garzette (Egretta garzetta). Tipica è anche la presenza del pendolino (Remiz pendolinus). Nelle aree boscate golenali si possono incontrare arvicole rossastre (Clethrionomys glareolus) e moscardini (Muscardinus avellanarius). Tra le canne nidificano alcuni Acrocefalini, come il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus) e la cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), oltre al tarabusino (Ixobrychus minutus), all'airone rosso (Ardea purpurea), al porciglione (Rallus acquaticus) e al falco di palude (Circus aeruginosus). Tra i mammiferi più interessanti che frequentano il canneto vi è il topolino delle risaie (Micromys minutus). Nelle lanche, troviamo numerosi anfibi tra cui la rara rana di Lataste (Rana latastei). Tra gli uccelli che frequentano le ampie distese d'acqua vi sono le anatre, gli svassi, le folaghe e le gallinelle d'acqua. L'Isola del Pinedo costituisce il tratto di Po piacentino più importante per la fauna di passo e svernante, è infatti collocata su quella grande via migratoria che è il fiume Po. Tra le specie più caratteristiche vi sono svassi, strolaghe, anatre di superficie (es. alzavola. mestolone canapiglia, ecc.) e anatre tuffatrici (es. fistione turco, quattrocchi, moriglione, ecc.). Le emergenze faunistiche individuate riguardano: • AGNATI: Petromyzon marinus. • OSTEITTI: Acipenser sturio, Acipenser naccarii Huso huso, Esox lucius, Perca fluviatilis, Alosa fallax, Rutilus pigus, Chondrostoma genei, Barbus plebejus, Chondrostoma soetta, Cobitis taenia, Cottus gobio, Sabanejewia larvata, Gobio gobio, Padogoibius martensii. • ANFIBI: Triturus camifex, Triturus vulgaris, Bufo bufo, Bufo viridis, Hyla arborea, Rana lessonae. Rana kl esculenta, Rana dalmatina, Rana latastei. 66 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO • QC.REL RETTILI: Emys orbicularis, Podarcis muralis, Lacerta viridis, Elaphe longissima, Natrix maura, Natrix natrix, Coluber viridiflavus. • UCCELLI: Tachybaptus ruficollis, Podiceps cristatus, lxobrychus minutus, Nycticorax nycticorax, Egretta garzetta, Ardea purpurea, Ardea cinerea, Anas querquedula, Anas platyrhynchos, Milvus migrans, Circus aeruginosus, Accipiter nisus, Buteo buteo, Falco subbuteo, Rallus aquaticus, Gallinula chloropus, Fulica atra, Columba palumbus, Streptopelia decaocto, Streptopelia turtur, Cuculus canorus, Athene noctua, Strix aluco, Asio otus, Alcedo atthis, Jynx torquilla, Ficus viridis, Picoides major, Alauda arvensís, Hírundo rustica, Delichon urbica, Motacilla flava, Motacilla alba, Troglodytes troglodytes, Erithacus rubecola, Luscinia magarhynchos, Saxicola torquata, Phoenicurus phoenicurus, Turdus merula, Cisticola juncidís, Cettia cetti, Locustella luscinioides, Acrocephalus schoenobaenus, Acrocephalus palustris, Acrocephalus arundinaceus, Acrocephalus scirpaceus, Hippolais polyglotta, Sylvia communis, Sylvia atricapilla, Aegithalos caudatus, Parus caeruleus, Parus major, Remiz pendulinus, Oriolus oriolus, Passer montanus, Fringilla coelebs, Carduelis chloris, Carduelis carduelis, Serinus serinus, Emberiza schoeniclus. • MAMMIFERI: Erinaceus europaeus, Sorex araneus, Suncus etruscus, Neomys anomalus, Crocidura suaveolens, Crocidura leucodon, Micromys minutus,Muscardinus avellanarius, Sciurus vulgaris, Mustela nivalis, Meles meles, Pipistrellus kuhlii, Eptesicus serotíno, Plecotus auritus. In base al Piano Faunistico Venatorio il territorio del comune di Caorso ricade nell'ambito del Comprensorio Omogeneo C.O. n. 1, relativo alla fascia pianeggiante e caratterizzato da una vocazione biologico - faunistica del territorio di tipo medio - alta solamente per il fagiano e la lepre, mentre per altre specie come la starna, la pernice rossa ed il cinghiale risulta essere scarsa. Come accennato, iI Comprensorio n. 1 è interessato da maglie territoriali a vocazione media e alta per il fagiano; le prime interessano, rispettivamente, il 65,3 e il 68,2% della superficie, le seconde il 22,7% ed il 13,7%; la presenza di questa specie interessa per la totalità della superficie. Circa metà della superficie provinciale risulta vocata alla presenza della lepre: le maglie ad elevata vocazione interessano il 41,44% del territorio, mentre quelle a media vocazione il 11,01% - II 14,58% della superficie provinciale, il 28.8% presenta bassa vocazione. I Comprensori della fascia pianeggiante, i C.O. n. 1 e 2, presentano oltre il 70% del territorio ad elevata vocazione (rispettivamente il 74,2% ed il 79,2%) e oltre I'80% di superficie tra aree altamente e mediamente vocate. 67 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO 68 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO 69 QC.REL QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO 70 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO 71 QC.REL QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO Dalla Carta della regolamentazione della pesca provinciale 2003 il territorio comunale di Caorso ricade nella categorie di acque B; in base all’Ordinanza Presidenziale n. 44 del 22.03.2006 “Modifiche Zone protezione intergale, Zone a regime speciale e Zone ripopolamento e frega”, l'Isola del Pinedo, la zona del territorio dove sfociano il Chiavenna e il torrente Nure vecchio e la fascia del Po antistente Isola de Pinedo sono classificate come "Zona a Protezione integrale". Il tratto del torrente Chiavenna subito a valle della confluenza, con il Riglio invece è "Zona di protezione delle specie ittiche". Si sono ricavate le tipologie di pesci presenti nel torrente Nure dalla pubblicazione della Provincia di Piacenza, “Distribuzione dell'ittiofauna in provincia di Piacenza", come riportato nella tabella seguente. 72 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO 73 QC.REL QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO Nei tre corsi d'acqua principali la presenza dei Ciprinidi è frequente ed abbondante, in particolare, le specie alloctone (Rodeo Amaro, Pseudorasbora e Abramide) che sono in aumento. Le specie come il luccio e il pesce gatto, sono in diminuzione a seguito di una gestione idraulica dei corsi d'acqua che ha creato ambienti a loro non favorevoli. A causa dell'inquinamento è in diminuzione la presenza di anguille, mentre nel Po si registra la progressiva colonizzazione della zona B, zona dei ciprinidi fitofili, da parte del pesce siluro. B.3 Gli aspetti vegetazionali La copertura vegetale si configura come elemento caratterizzante un territorio nel quale le diverse comunità vegetali si organizzano, dando origine a tipologie ecosistemiche che possono interagire o competere sul territorio, fondendosi a formare un unico grande paesaggio. Si tratta di tipologie vegetali, fortemente influenzate dalle caratteristiche idrogeomorfologiche, geologiche e climatiche del territorio, e riassumibili in: • formazioni boschive, • formazioni lineari. 74 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO QC.REL Va sottolineata la dinamicità di questi ambienti, i cui caratteri (dimensione, composizione, struttura) sono influenzati dalla presenza di un corpo idrico di primaria importanza (il fiume Po) e di altri minori (il Chiavenna, il Riglio ed il Nure), oltre che dalla pressione antropica sul territorio, più o meno accentuata. Le considerazioni che seguono, desunte dall’analisi della Tav. A2.3 “Assetto vegetazionale” del PTCP 2007, sono state il supporto per la realizzazione della Tavola QC_B12 “SISTEMA AMBIENTALE. Assetto vegetazionale”. Formazioni boschive La foresta planiziale originaria della Pianura Padana, rappresentata nella sua successione climatica dal querco-carpineto, con dominanza di farnia (Quercus robur), carpino bianco (Carpinus betulus), olmo (Ulmus minor), tiglio (Tilia cordata), frassino (Fraxinus excelsior) e ciliegio (Prunus avium), ha fortemente risentito degli insediamenti urbani ed è stata gradualmente sostituita dagli estesi pioppeti industriali e dalle colture agrarie di tipo intensivo quali frumento, orzo, mais, soia, erba medica ed ortaggi. Ad eccezione di isolati popolamenti forestali, oggi, le formazioni boschive si sono ridotte a costituire siepi o filari che ricordano le originarie formazioni planiziali per la presenza di alcune specie indicative, come ad esempio le farnie o isolati individui di eccezionale valore naturalistico (vedi ciliegio sulla sponda destra del Chiavenna verso la confluenza con il Riglio). Come verificabile sulla Carta Forestale, attualmente la superficie complessiva occupata dalle formazioni boschive, ricadenti tutte nel SIC, è di circa a ha. 666. I popolamenti più naturaliformi sono per lo più presenti in prossimità dell'Isola De Pinedo, mentre gli impianti di arboricoltura o i pioppeti industriali sono maggiormente presenti nella parte ovest dell'ansa che il fiume Po forma in questo tratto. I dati riportati in tabella sono stati estrapolati dal database della Carta forestale predisposta dall’Amministrazione Provinciale. Gli arbusteti, a dominanza di Amorpha fruticosa (Af- Indaco bastarda), occupano una superficie di circa ha. 50, talvolta, misti a Salix alba (Sa-salice bianco) e, in minor misura, a Populus nigra (Pni-pioppo nero). Le formazioni boschive, difficilmente riconducibili all'una o all'altra forma di governo (ceduo o fustaia), occupano una superficie complessiva di circa ha. 296. Comprendono formazioni 75 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO boschive a dominanza di Populus alba (Pal-pioppo bianco), misto a Populus nigra (Pni-pioppo nero), Quercus robur (Qr-farnia) e l'invadente Robinia pseudoacacia (Rp-robinia), poco rappresentate rispetto a popolamenti dove il pioppo nero forma popolamenti misti con: pioppo bianco, salice, robinia, meno con farnia. Fra questi soprassuoli si annoverano querceti di farnie, poco rappresentati in termini di superficie occupata, e ospitanti pioppo nero, maggiormente frequente rispetto al bianco e alla robinia, che pure tende ad affermarsi a scapito delle altre specie, essendo dotata di capacità adattative superiori rispetto alle altre specie. Circa il 50% di questi soprassuoli sono rappresentati da formazioni a salice bianco, per lo più miste a pioppo nero. 76 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO QC.REL Le fustaie sono costituite da pioppeti governati a fustaia, a Populus alba (pioppo bianco) o da saliceti rappresentati da popolamenti puri o misti a Populus nigra, anche se entrambi scarsamente rappresentativi del territorio, occupando infatti solo 8 ha., rispetto ai 666 ha di popolamenti boschivi indicati nella Carta forestale. A conferma della drastica scomparsa di molti ambienti vegetali caratterizzanti la pianura, si osserva che la superficie occupata dagli impianti di pioppo (Populus deltoides e P x euroamericana) occupa circa il 40% dell'intera superficie boscata del territorio. La pioppicoltura è una delle cause principali della scomparsa di ambienti naturali, già fortemente provata dall'invadenza di specie esotiche come la robinia e l'amorfa. Relativamente ad altri impianti di arboricoltura da legno, si tratta di impianti deputati alla produzione di legno di ottima qualità e, pertanto, le specie utilizzate tra quelle adatte all'ambiente, sono lo Juglans regia (jr- Noce comune) e la Quercus robur (Qrfarnia) associata a Prunus avium (Pav- ciliegio). 77 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO Formazioni lineari Come confermato dai dati riportati nei paragrafi precedenti; le formazioni lineari presenti attualmente sul territorio ricordano le originarie formazioni planiziali, per la presenza di alcune specie indicative. Presenti un po' ovunque, assolvono a funzioni di connessione tra formazioni ed ambienti naturali o seminaturali, di estensione dei popolamenti boschivi o semplicemente possono rappresentare strutture vegetali isolate sul territorio, relitti di popolamenti del passato o semplicemente impiantate per delimitare i confine di proprietà dei campi. L'importanza ecologica di questi elementi lineari risiede nella funzione che svolgono di corridoi minori di collegamento tra aree che presentano valenza ecologico - naturalistica, che sul territorio comunale coincidono di fatto (purtroppo) con i corridoi primari, i torrenti e ristrette aree boscate lungo gli stessi. Le formazioni lineari aventi funzione di connessione interessano l'area più a est dell'ansa che il fiume Po forma in questo tratto e, in particolare, l'area a ridosso di Isola del Pinedo. Di fatto a mezzo di queste formazioni si ha un continuum vegetale di connessione tra i torrenti Chiavenna e Nure, nel suo tratto a sud. Quelle di estensione sono per lo più dislocate lungo il Chiavenna e lungo la via Emilia. Di fatto si tratta di formazioni che ripropongono sul territorio le tipologie boschive presenti sul territorio. Dal confronto tra la versione semplificata della Carta forestale predisposta dalla Provincia (anno 2006) e i dati contenuti nel PTCP vigente, si osserva una sensibile riduzione dei filari a gelsi. Si tratta per lo più di formazioni lineari caratterizzate da essenze forestali (87%), come i salici (Salix spp.), il carpino bianco, l'acero campestre (Acer campestre), il pioppo nero (Populus nigra), il noce (Juglans regia), il ciliegio, qualche farnia (come formazione più alta). In minore percentuale si hanno filari di arbusteti (10%) e di gelsi (3%). Tra le altre specie prevalenti nelle siepi, oltre a quella di gelso, vi sono biancospino (Crataegus monogyna), sambuco nero (Sambucus nigra), olmo (Ulmus minor), sanguinella (Comus sanguinea), rosa canina (Rosa canina), rovo (Rubus sp.), morone (Morus alba), caprifoglio peloso (Lonicera xylosteum) e pallon di neve (Viburnum opulus). Le specie esotiche quali la robinia (Robinía pseudoacacia), l'ailanto (Ailanthus altissima) e l'indaco bastardo (Amorpha fruticosa), grazie alla loro adattabilità e rapidità rigenerativa, sono riuscite a colonizzare diversi ambienti (corsi d'acqua, margini stradali, infrastrutture viarie), entrando in competizione, prima, e sostituendosi quasi del tutto, dopo, con le specie autoctone. 78 COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVOVO QC.REL B.3.1 Le Aree Umide Le aree umide lungo la fascia di meandreggiamento sono rappresentate da lanche, morte, stagni, acquitrini, depressioni di varia natura, invasi irrigui, canali di bonifica, rami abbandonati dai corsi d'acqua. Dagli anni '70 agli anni '90, i biotopi umidi lungo il Po, nel tratto piacentino, sono scomparsi nella misura pari al 57% (Mezzadri & Montanari, 1994); ciò indica che l'impoverimento ambientale golenale del fiume Po è molto rapido. Tra i principali motivi della scomparsa delle aree umide vi sono: l'espansione dei coltivi, il riempimento degli invasi con rifiuti e inerti, l'espansione delle aree edificate e delle infrastrutture, l'abbassamento della falda superficiale, gli interventi di regimazione idraulica. Dei 99 biotopi di interesse naturalistico - ambientale individuati lungo la fascia di meandreggiamento, le aree umide più interessanti dal punto di vista floristico (presenza di idrofite rare, elementi vegetazionali planiziali) oltre che faunistico (sosta dei migratori, ricca comunità ornitica nidificante, ricca Microteriofauna, presenza di Anfibi) ne restano circa 35. La maggior concentrazione di questi ambienti si ha nella golena del comune di Caorso; numerose aree di pregio si rinvengono anche in comune di Calendasco, seguono gli ambiti golenali dei comuni di Piacenza e di Monticelli d'Ongina. Le aree umide residue, non essendo in alcun modo tutelate, sono sottoposte a diverse forme di degrado, soprattutto quelle immerse nella matrice agricola. Esse si riducono in estensione anno dopo anno (sia per cause naturali, sia per cause antropiche dirette e indirette) e rischiano di scomparire definitivamente nel breve termine. Considerando che gli interventi di regimazione attuati lungo il Po uniti all'abbassamento del letto fluviale non consentiranno facilmente alle dinamiche naturali del corso d'acqua di rigenerare biotopi in sostituzione di quelli in via di scomparsa, si rende necessario salvaguardare quelli ancora esistenti e individuare per essi opportuni criteri e indirizzi di gestione. Forme di tutela immediata andrebbero previste in particolare per quei biotopi caratterizzati da: • associazioni idrofitiche ed elofitiche complesse e nelle quali compaiono entità botaniche rarissime e protette (quali Salvinia natans, Trapa natans, Nymphaea alba, Leucojum aestivum, Utricularia vulgaris ); • presenza di popolazioni di Anfibi in via di scomparsa nella Pianura Padana (tritone crestato, tritone punteggiato, rana di Lataste, rana dalmatina, raganella, rospo comune, rospo smeraldino); • nidificazione di specie di Uccelli legati agli specchi d'acqua e al canneto, • presenza di Micromammiferi in via di rarefazione (tra i quali topolino delle risaie e moscardino); • sosta e alimentazione delle specie migratorie. 79 QC.REL COMUNE DI CAORSO – PIANO STRUTTURALE COMUNALE – QUADRO CONOSCITIVO Questi ambienti svolgono un ruolo biologico importantissimo per il mantenimento degli equilibri ambientali in un contesto territoriale dominato dalle coltivazioni intensive poiché, anche in uno spazio limitato, consentono il permanere di elevati livelli di biodiversità. La loro scomparsa comporterebbe una consistente perdita del patrimonio biologico del territorio padano provinciale e non solo. Molti di questi biotopi umidi ospitano, infatti, specie di flora e di fauna di rarità regionale, nazionale e, in alcuni casi, europea. Segue una tabella riassuntiva, redatta sulla base delle indicazioni riportate nel "Censimento e prima caratterizzazione biologica degli ambienti idrofili lungo il tratto piacentino del fiume Po" Giugno 1994, a cura dell'Amministrazione Provinciale di Piacenza e dell' "Indagine preliminare per l'individuazione di una rete di unità ecosistemiche naturali sul territorio provinciale", marzo 1999, a cura di Roberta Camoni, Amministrazione Provinciale di Piacenza, verificate e confrontate con ortofoto. 80