24 luglio 2008
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Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese 24 luglio 2008 - Anno LXXX - N. 12 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com Prossimo numero: 28 agosto 2008 Cosa farò da grande? L’Operatore turistico di montagna pagina 11 L’impegno dell’OCST Navigazione Lago Maggiore Stage nel settore bancario per i giovani L’unione fa la forza pagina 5 pagina 9 Vendita Colonie Leone XIII Abusi in sorveglianza e pianificazione Un po’ di pioggia non rovina la festa pagina 7 pagine 12-13 La redazione de Il Lavoro augura a tutti di trascorre delle splendide vacanze in compagnia 2 SERVIZIO GIURIDICO 24 luglio 2008 IL CASO Un’esperienza senza dubbio drammatica Con il caso di questo numero de «Il lavoro» intendiamo testimoniare che l’attività di assistenza all’associato, di per sé delicata e complessa, spesso comporta risvolti umani coinvolgenti e toccanti, al di là di ogni aspettativa. Giuliano Butti* n nostro giovanissimo socio frontaliere, apprendista lattoniere installatore, occupato nel Mendrisiotto, in un attimo si è trovato con l’intera esistenza sconvolta. Niente da quel momento avrebbe potuto più essere come prima. In una notte d’estate di esattamente 10 anni or sono, l’auto su cui viaggiava da passeggero con amici, veniva letteralmente travolta da un’altra vettura, il cui conducente aveva effettuato un sorpasso azzardato. Tre amici di infanzia, con cui aveva condiviso tutta la vita, morivano sul colpo nell’impatto, mentre l’associato e un quarto amico venivano ricoverati in ospedale, in condizioni assai critiche. Fortunatamente il suo forte fisico a poco a poco ha recuperato e dopo alcuni mesi di degenza ha potuto far rientro al proprio domicilio. Tuttavia le conseguenze dei politraumi necessitavano di lunghe cure e di un’adeguata riabilitazione. L’Ente assicurativo contro gli infortuni ha riconosciuto le prestazioni legali (indennità giornaliera perdita di salario e spese di cura medica) per tre anni, dopo di che, considerando unicamente le conseguenze fisiche patite, ha ritenuto conclusa la cura medica, giudicando il nostro assistito abile al lavoro nella misura massima possibile. È questo in ultima analisi il momento da cui decorre l’eventuale rendita di invalidità, in relazione ai postumi dell’infortunio. Va precisato che nel frattempo diversi tentativi di reintegrazione lavorativa nella professio- U ne di lattoniere montatore erano però falliti. Per il danno permanente di menomazione all’integrità fisica veniva riconosciuta un’indennità risarcitoria (IMI) di circa 35’000 franchi, mentre l’Ente assicurativo, prima di pronunciarsi sull’eventuale diritto ad una rendita di invalidità, intendeva attendere una valutazione da parte dell’assicurazione invalidità (AI), riguardo il tipo di attività lavorativa che il nostro socio avrebbe potuto intraprendere, nonostante i postumi dell’infortunio. In quel momento venivano comunque integralmente sospese le prestazioni di indennità giornaliera perdita di salario. Una situazione assolutamente inaccettabile! L’OCST prendeva allora tempestiva posizione, lamentando l’ingiustificata sospensione delle prestazioni e contestando l’importo dell’indennità per menomazione riconosciuta, ritenuto insufficiente. Nell’opposizione rivolta all’ente assicurativo, si sosteneva in particolare che l’associato soffriva, non solo a causa dei postumi fisici, ma anche e soprattutto dei postumi psichici e che ben difficilmente sarebbe stato in grado di riprendere una qualsiasi attività lavorativa, che gli garantisse un guadagno superiore al 30 40 per cento di quanto avrebbe percepito come lattoniere installatore. Infatti, era evidente anche agli occhi di un non medico che, a causa della gravità e drammaticità dell’incidente della circolazione e soprattutto in seguito al gravissimo shock dovuto alla perdita degli affezionati amici, l’assicurato presentava deficit neuro-psicologici di assoluta rilevanza e non era assolutamente in grado, né di riprendere la sua professione, né di intraprendere una riformazione professionale tramite l’UAI, né, tanto meno, di riprendere una vita normale. A questo punto, l’ente assicurativo contro gli infortuni, aderiva alle argomentazioni OCST, ripristinando l’erogazione delle indennità giornaliere perdita di salario nella misura completa. Inoltre, l’OCST per i deficit neuro psicologici, tipici per uno stato dopo trauma cerebrale, postulava un’indennità di menomazione all’integrità fisica superiore a quella riconosciuta. L’assicurato veniva allora sottoposto a visite specialistiche e a cura medica ancora per circa tre anni. Finalmente, agli inizi del 2005, si raggiungeva un soddisfacente accordo transattivo di chiusura del caso con l’Ente assicurativo e al nostro assistito veniva riconosciuta una rendita di invalidità del 70 per cento e un’IMI pari a circa a fr. 50'000. A dimostrazione di quanto sia approfondita e minuziosa la tutela offerta agli associati, l’OCST ha pure contestato l’importo della rendita di invalidità, sulla base di un importante cavillo giuridico. L’importo corrisposto a titolo di rendita è stato quindi aumentato di un ulteriore 25%. Grazie all’intervento del sindacato OCST, un altro caso si è concluso positivamente e senza la necessità di ricorrere all’Autorità giudiziaria. Il Servizio giuridico OCST ha comunque dimostrato di essere in grado, non solo di interpretare e ottenere il rispetto della legge, ma ha dato prova di grande coscienza e partecipazione, unendo il calore umano alla professionalità. Quel giovane ragazzo, che un giorno del 2001 si era affacciato, confuso, spaesato, spaventato e titubante nei nostri uffici per chiedere aiuto e comprensione, è stato costantemente seguito, incoraggiato, spronato e consolato fino all’ottenimento di quanto gli spettava. Purtroppo si è potuto trovare solamente un rimedio materiale al suo disagio: ancora oggi non riesce, a distanza di 10 anni, a dimenticare quella tragica notte in cui ha perso non solo tre amici, ma anche la spensieratezza, la gioia e la felicità, cioè ha perso la giovinezza. È questa la vita umana! *Coordinatore Cantonale Assistenza giuridica OCST Cassa disoccupazione cristiano sociale / OCST... ...la cassa numero 1 in Ticino Servizi Pagamenti giornalieri agli assicurati 6 sedi in Ticino e 1 nei Grigioni Professionalità nell’allestimento delle pratiche Programmi informatici per i datori di lavoro Le nostre sedi Lugano - Amministrazione centrale Via Serafino Balestra 19, 6900 Lugano Bellinzona Via Magoria 6, 6500 Bellinzona Locarno Via della Posta 8, 6600 Locarno Mendrisio Via G. Lanz 25, 6850 Mendrisio Biasca Piazza Centrale, 6710 Biasca Grono 6537 Grono Massagno Via San Gottardo 50, 6900 Massagno Chiasso Via Bossi 12, 6830 Chiasso 24 luglio 2008 FRONTALIERI E DISOCCUPAZIONE FORME DI BIECO SFRUTTAMENTO Cosa ne sarà dei fondi della 147/97? Il CSIR (Consiglio Sindacale Interregionale Ticino Lombardia Piemonte) ha inviato un comunicato redatto dopo un incontro tenutosi il 5 luglio a Como con alcuni parlamentari. Abbiamo chiesto a Giancarlo Bosisio, responsabile OCST per i frontalieri, di cosa si è parlato Qual era il tema dell’incontro? Si è parlato di imposte e di ritardi nel ricevere il II pilastro, ma mi soffermerei in particolare sulla questione della legge 147/97. Questo numero identifica la legge che assicura ai frontalieri il diritto all’indennità di disoccupazione. Siamo preoccupati di quello che potrà succedere dal 1. giugno 2009 perché da quella data la Svizzera non è più tenuta a riversare all’Italia parte dei premi pagati dai frontalieri per la disoccupazione. I frontalieri quindi perderanno il diritto alla disoccupazione? Non è proprio così, ma visto che la 147 sta in piedi con i soldi riversati dalla Svizzera vogliamo essere certi che la legge continuerà ad essere valida anche dopo quella data continuando ad usare i fondi tuttora esistenti. E bisogna anche chiarire cosa farà la Svizzera dopo quella data. Qual è la consistenza di questi fondi attualmente? Si parla di oltre 300 milioni di Euro che noi chiediamo siano mantenuti per lo scopo per cui sono stati riversati all’Italia. 3 SINDACATO ATTUALITÀ Due altre questioni: nel comunicato si parla di flexicurity e che i frontalieri devono potersi mettere a disposizione del mercato del lavoro ticinese. Flexicurity è un termine che unifica il concetto di flessibilità e quello di sicurezza. È a tutti evidente che in Svizzera c’è molta flessibilità sul lavoro e facilità di licenziamento, ma è altrettanto vero che i disoccupati ricevono con sollecitudine l’indennità di disoccupazione, che vengono loro offerte occasioni di formazione, che ricevono anche - dai collocatori proposte di nuovi lavori. Quindi c’è molta flessibilità ma anche un certo grado - diciamo - di assistenza che permette di far fronte ai disagi creati dalla disoccupazione. Tutto ciò è «riservato» a chi abita in Svizzera! La richiesta del CSIR è che - prendendo spunto da quanto scritto nel testo degli Accordi Bilaterali e dalle nuove direttive U.E. - vengano date anche ai frontalieri queste opportunità: indennità, formazione e ricollocamento. È un percorso certamente da verificare e per questo verrà coinvolto il Comitato Misto per gli Accordi SvizzeraUnione Europea. Ci vorrà tempo per arrivare ad una soluzione… Sicuramente, e per questo non lasceremo intentata la strada del mantenimento della legge 147/97 perché dobbiamo assolutamente garantire il massimo possibile di ammortizzatori sociali per i frontalieri che ora hanno raggiunto la cifra di 42’180 nel solo Ticino ma che saranno i primi a pagare un’eventuale crisi economica. A grande richiesta torna il lavoro a cottimo... ...ma non se ne sentiva la mancanza Nel mercato del lavoro sono andati radicandosi e proliferando modelli lavorativi all’insegna della più ampia flessibilità. Nelle pieghe di quest’ultima stanno ora germogliando situazioni di sfruttamento inverosimile. Meinrado Robbiani a ricerca di flessibilità ha generato le forme atipiche di lavoro (quali ad esempio il lavoro interinale e il lavoro su chiamata…), alle quali ricorrono le ditte per fare fronte alle oscillazioni del mercato, scaricando principalmente sui lavoratori i rischi aziendali. Non pago di questa invasiva precarizzazione delle condizioni contrattuali e lavorative, il mercato del lavoro tende tuttavia a spingersi ancora oltre. Sta venendo a galla qualche situazione che riporta indietro di decenni. È il caso per il lavoro a cottimo offerto in taluni casi a condizioni paradossali, grazie anche alla possibilità di reperire manodopera al di là della frontiera. L’OCST è venuta a conoscenza di lavoratori che, pur con un’occupazione a tempo pressoché pieno, riescono, per l’esiguità delle tariffe del cottimo, a conseguire un salario di poco superiore ai mille franchi mensili. Un caso isolato? Non si può che auspicarlo tanto è inverosimile e increscioso. Ne è stata data immediata segnalazione all’autorità competente affinché intervenga con rigore, estirpi sul nascere simili abusi, impedendo che facciano scuola e si espandano. Rimane tuttavia la necessità, più in generale, di vigilare sulle derive del mercato del lavoro e di regolare in modo rigoroso le aree della flessibilità per prevenirne le degenerazioni. L CANTIERE ALPTRANSIT DI SIGIRINO Astensione dal lavoro per un’adeguata indennità di pasto abato 12 luglio, alle 6 del mattino, gli operai del cantiere Alptransit di Sigirino hanno deciso di astenersi dal lavoro per ottenere un’adeguata indennità di spese. Nel cantiere di Sigirino, diversamente da altre situazioni analoghe, veniva concesso, un rimborso di 16 franchi che poteva essere utilizzato alla mensa del cantiere per coprire le spese necessarie per i tre pasti della giornata: colazione, il pranzo e la cena. Questo significava di fatto limitare la loro libertà di scelta, perchè quella cifra non era certo sufficiente per coprire le spese di chi avesse deciso di mangiare al di fuori del cantiere. S L’astensione si è protratta fino alle 10 di sera del 13 luglio, quando è stato preso un accordo con la direzione. L’accordo prevede che vengano versati agli operai 180 franchi mensili come acconto. Sarà la Commissione paritetica nazionale a dover prendere una decisione che valga per tutti i cantieri di questo tipo a livello nazionale. Quando in quella sede sarà stabilita una cifra definitiva da versare come indennità spese, a Sigirino verrà fatto un conguaglio per correggere quanto versato ai lavoratori dal mese di luglio di quest’anno. 4 SINDACATO SANITÀ 24 luglio 2008 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO La flessibilità non può essere a senso unico Troppe aziende richiedono ai dipendenti di essere flessibili, senza restituire la cortesia in caso di necessità. Talvolta però si genera un disinteresse del personale che non aiuta l’organizzazione. Andrea Fontana o già avuto modo di scrivere, non senza polemica, che per sopravvivere nel mondo del lavoro occorre a volte sacrificare il proprio mondo relazionale, renderlo per così dire una variabile dipendente. Siamo nell’epoca dell’azienda totale e flessibile che chiede, forse senza dirlo apertamente, dipendenza, di rinunciare alla propria vastità identitaria e di identificarsi, invece, con le sue mappe culturali, con i suoi sussulti quotidiani, con le sue strategie di sopravvivenza nel mercato. Basti pensare che, chi oggi avanza la pretesa di un’attenzione rispettosa, in merito all’organizzazione del lavoro e del riposo, al tempo che è giusto riconoscere agli affetti e alla famiglia spesso è giudicato persona poco affidabile e disponibile alla flessibilità. Non raramente capita che a queste persone venga anche ricordato che non sono obbligate a continuare a lavorare se le condizioni di lavoro imposte dall’impresa non permettono dall’altra parte di H soddisfare le sia pure legittime esigenze familiari. Sono dunque libere di andarsene. E poco importa che in materia di protezione della famiglia la legge federale sul lavoro si sia espressa con delle disposizioni particolari (art. 36). In base a questi ordinamenti le direzioni, determinando le ore del lavoro e del riposo, devono prestare particolare attenzione ai dipendenti con responsabilità familiari. Sono considerate responsabilità familiari l’educazione dei figli fino all’età di 15 anni e l’assistenza di congiunti o di persone prossime che necessitano di cure. Tali dipendenti possono essere occupati in un lavoro straordinario solo con il loro consenso. Si arriva anche, per assurdo e sempre per esigenze di servizio, a non concedere un congedo non pagato al termine del congedo pagato alle mamme che intendono dedicarsi ai loro figli nel loro primo e fondamentale anno di vita. È proprio vero che il mondo relazionale è una variabile dipendente. Riprendendo il titolo di un film «non ci resta che piangere» oppure auspicare vivamente che vi sia sempre più, nelle persone che devono organizzare il lavoro, una cresciuta capacità a confrontarsi con la complessità (proviamo solo a pensare come si è modificata la realtà familiare negli ultimi decenni o considerare le problematiche di molti frontalieri che lavorano da noi) e non ad ignorarla. La situazione attuale tuttavia non è così rosea. Un po’ dovunque si registrano situazione di malessere. Le troviamo nella realtà del servizio cure a domicilio dove la notevole fluttuazione del carico di lavoro comporta inevitabilmente impreviste modifiche di pianificazione. La troviamo in alcune cliniche private per la stessa ragione e la troviamo nelle case per anziani. Devo anche aggiungere che spesso a complicare una situazione di conflittualità tra personale, capo cure e direzione vi è un difetto di comunicazione che aggiunge ulteriore malessere. Sono convinto che una maggiore disponibilità all’ascolto e una maggiore attenzione alle problematiche dei propri dipendenti aiuti a stemperare di molto le inevitabili difficoltà legate al servizio e alla sua organizzazione. Rimane ancora da dire che il personale deve dar segno di maturità e responsabilità nei confronti del proprio istituto e nei confronti dei propri colleghi. Ho visto direzioni in difficoltà a gestire il servizio perché il tasso di malattia dei dipendenti era eccessivamente elevato. Per la stessa ragione ho visto del personale sovraccaricato di lavoro perché impegnato a coprire i turni scoperti. Non si può alla fine sperare di uscire da questa situazione conflittuale se ogni parte in causa non è disposta a fare un passo deciso incontro all’altro. CORSO ECDL Start European Computer Driving License CORSO DI SEGRETARIATO CORSO DI PREPARAZIONE AL DIPLOMA CANTONALE DI CONTABILITÀ In collaborazione con ENAIP Svizzera Periodo 08.09.08 -19.12.08 Frequenza 2 sere alla settimana Durata 78 ore così suddivise 18 ore utilizzo del computer e gestione file 24 ore elaborazione testi 24 ore fogli elettronici 12 ore reti & comunicazioni Costo Soci OCST Fr. 792.00 Non soci Fr. 1377.00 Skills Card Fr. 125.00 4 esami ECDL Fr. 200.00 Periodo 26 settembre 2008–27 marzo 2009 Frequenza tutti i venerdì, 9 - 12 e 13 - 16 Durata 130 ore Periodo 17.11.08 – 11.05.09 Frequenza lunedì sera dalle 18.30 alle 21. 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Nell’attuazione di misure volte a combattere la disoccupazione giovanile è perciò indispensabile puntare sui provvedimenti che concorrono ad alimentare la pratica professionale. L’ Un’iniziativa dell’OCST. L’OCST, constatando che l’offerta di occasioni di pratica professionale in favore dei giovani disoccupati rimane particolarmente modesta rispetto ad altri provvedimenti (l’offerta è molto maggiore sul versante dei corsi di formazione), ha inteso fornire un contributo concreto facendosi promotrice circa un anno fa di un progetto di stages nel ramo bancario all’indirizzo di giovani disoccupati con formazione amministrativa. I ripetuti contatti del sindacato con istituti bancari locali e il sostegno dell’Ufficio cantonale delle misure attive (Uma) avevano consentito di allestire e varare un apposito progetto pilota. Dieci giovani, appositamente selezionati, hanno avuto la possibilità di svolgere uno stage di sei mesi presso uno degli istituti bancari aderenti al progetto, che prevedeva anche un corso introduttivo sull’organizzazione e sulle attività della una banca, svolto presso il Centro studi bancari di Vezia. Un bilancio lusinghiero. Questa esperienza ha ottenuto presso tutte le componenti coinvolte una valutazione particolarmente positiva. I giovani hanno beneficiato di un’occasione preziosa per ampliare le conoscenze professionali e per entrare in contatto diretto con un ramo emblematico del mercato del lavoro. Alcuni partecipanti hanno persino avuto la possibilità, al termine dello stage, di rimanere quali dipendenti a pieno titolo. Altri hanno reperito un’attività diversa, al cui svolgimento la frequenza dello stage non potrà che avere giovato. Un apprezzamento particolarmente favorevole è pure stato espresso dalle banche, che si sono del resto dichiarate disponibili a ripetere l’iniziativa. L’Ufficio cantonale ha da parte sua rilevato con soddisfazione l’esito di questo progetto, auspicandone la continuità. Un ringraziamento ed un appello. L’OCST esprime perciò soddisfazione per l’esito di questo progetto pilota. Ringrazia pubblicamente gli istituti bancari che hanno fornito la loro collaborazione, rendendone possibile la realizzazione. Il ringraziamento va alla Banca dello Stato, al Crédit Suisse, alla Banca del Gottardo (nel frattempo confluita nella BSI), alla Banca popolare di Sondrio e alla società di servizi bancari B-Source. L’OCST, nella prospettiva di una rinnovata edizione del progetto, sollecita sin d’ora altri istituti bancari, alcuni dei quali erano già stati avvicinati ma non avevano aderito all’iniziativa, ad affiancare gli istituti citati, così da conferire una dimensione più ampia all’iniziativa. Contribuire a lottare contro la disoccupazione giovanile e favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro è un modo, per il ramo bancario, di assumere la responsabilità sociale che la sua rilevante importanza economica gli conferisce. L’OCST esprime pure la sua gratitudine all’Ufficio delle misure attive; ha reso possibile, seguìto e sostenuto con grande disponibilità e competenza la realizzazione di questo progetto. È ora nell’interesse dei giovani riuscire a riproporre e consolidare questa iniziativa. L’OCST si adopererà per coinvolgere altri istituti bancari e ditte affini, così da consentire una sua ulteriore edizione. LAVORO SALUTE Amianto, sapere per non allarmarsi manufatti di amianto sono da distinguere in due tipologie: l’amianto fortemente agglomerato può sprigionare delle fibre pericolose durante la lavorazione o in caso di rottura. L’amianto leggermente agglomerato invece rilascia nell’aria le fibre anche solo dopo un leggero contatto. Nel caso in cui un lavoratore si trovi in presenza di amianto leggermente agglomerato, deve sapere che, per la protezione della sua salute e dei colleghi, è necessario rivolgersi ad una ditta specializzata, in cui si conoscono le procedure e si dispone delle protezioni necessarie per smaltire il materiale in modo corretto e senza danni per la salute. In realtà oggi non esiste un obbligo di legge di rimuovere dagli edifici tutto ciò che contiene amianto, a meno che non ci sia il rischio di seri danni per la salute. Ma quali sono i problemi con i quali si trovano confrontati i lavoratori dell’edilizia quando entrano in contatto con l’amianto? Gli elettricisti, per esempio, si trovano sovente ad avere a che fare con le lastre I delle cassette di distribuzione elettrica in amianto. Bisogna ricordarsi che nel caso in cui si tratti di lastre in amianto debolmente agglomerato, le cosiddette lastre Pical, non è possibile trattarle e bisogna rivolgersi ad una ditta specializzata. Nelgi altri casi il problema è che l’azienda deve tutelare la salute dei lavoratori, ma anche del pubblico presente nella casa. Disponendo delle protezioni necessarie, ed in particolare di una maschera di protezione del tipi P3, un lavoratore può essere esposto ad una densità di 10’000 fibre di amianto per metro cubo. Allo stesso tempo bisogna garantire che le altre persone presenti, per esempio gli abitanti della casa in cui sta avvenendo l’intervento, non siano esposti ad un quantitativo di amianto superiore alle 1’000 fibre per metro cubo. In questo caso è possibile evitare la contaminazione dell’ambiente anzitutto con l’ausilio di un aspiratore industriale con un filtro per amianto. È utile anche umidificare l’aria, cosa che consente di limitare la polvere. (...continua) Un lavoratore di una ditta specializzata alle prese con una bonifica. LAVORO OPPORTUNITÀ 6 ANNUNCI DI LAVORO Internet: www.ocst.com RICERCHE DI COLLABORATORI ◆operaia per confezionamento prodotti, dal 1. settembre, laboratorio fitocosmetici. Ideale 25-35 anni. Offerta a CP 345 Gentilino. ◆ cucitrici anche prima esperienza, max 25 anni. Camiro SA, Balerna. Tel. 091 6466118. ◆ posatore esperto di marmi, ditta del Luganese. Tel. 076 2319575. ◆ scalpellino per lavori a mano (regolatura a mano, punta ecc.) ◆ operaio di cava con esperienza su macchine da perforazione idrauliche. Posto di lavoro Arvigo. Solo con requisiti indicati. Tel. 091 8272442. ◆ abili cucitrici, ditta ASSOS, v. Bresce 1, San Pietro Stabio, tel. 0916416262. ◆ gessatore, OCST Bellinzona, tel. 091 8214151, sig. Mellace. ◆ impiegata al 50%, lavori generali d’ufficio. CH o domicilio. 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Impiego part time nei pomeriggi; ◆governante con referenze, per famiglia nel Luganese, giornata intera; ◆operaia, massimo 38 anni, a giornata, per industria nel Mendrisiotto, indispensabile esperienza ◆operaio stampatore manutentore con conoscenze di base di elettromeccanica per industria nel Mendrisiotto; ◆ impiegate di vendita per negozio accessori moda e benessere, giovani, brillanti, motivate. Zona Sopraceneri. Foglio Ufficiale N. 56 dell’11 luglio ◆ bibliotecario/a diplomato/a (50%) Scuola media Cevio. Scadenza: 8 agosto. Info: Prof. Diego Erba, Direttore divisione della scuola, tel. 0918141811. ◆ 3 tassatori/trici (con maturità) Ufficio imposte alla fonte, Bellinzona. Scadenza: 2 agosto. Info: Patrick Gianola, Capo ufficio imposte alla fonte, Bellinzona, tel. 091 8144121. Foglio Ufficiale N. 58 del 18 luglio ◆infermiere/a al 90%; infermiere/a 100% Municipio Locarno per istituto anziani San Carlo Locarno. Scadenza: 8 agosto ore 11. Info: tel. 091 7562888. 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Tel. +39031211645. ◆ parrucchiera diplomata con esperienza, tel. 091 6063712. ◆addetto informatico specializzato vendita e riparazione, installazioni piccole reti LAN internet PSTN e ADSL. Tel. +39 332335709. ◆custode,cuoco o aiuto cuoco esperto e affidabile, zona Luganese. Tel. 076 5703292. ◆ impiegato logistica, responsabile magazzino, esperto. Tel. +393339299651; +390331402350. ◆ cuoco diplomato ev. aiuto cuoco, 22.enne, in mense scolastiche o case anziani. Tel. +393460056526. ◆ autista esperto, patente C, francese buono, zona Sottoceneri. Tel. 079 6174157. ◆ aiuto domestico, esperta, 2 volte a settimana, zona Mendrisiotto. Tel.0764019886. ◆operaio, aiutante sala, aiutante cucina, permesso. Tel. +39-3464918451. ◆ piastrellista esperto, zona Sottoceneri. Tel. +39 3395626893. ◆ coll. domestica, assistenza anziani, ev. notti, o altri lavori, zona Luganese. Tel. +39034461317 ◆ venditrice o cameriera, part-time, permesso G, Word-Excel. Tel. +39 3470345531. ◆ fabbro, con esperienza. Tel. +39 3345081673 o +39 3460168150. ◆ laureata in lavoro sociale, esperienze ramo sociale e sanitario. Tel. 076 4885189; [email protected] 24 luglio 2008 ◆ giovane impiegato, spagnolo lingua madre, ottimo I. Tel. 076 3401503; [email protected] ◆ perito tessile, 35enne, esperto gestione ordini, personale, clienti, magazzino, ev. altri settori. Tel. +39 3315439396 (ore pasti). ◆ operaio, autista, magazziniere, esperto, patente B e mulettista, zona Mendrisiotto. Tel. +39 3492119536, +39332471812. ◆ studentessa universitaria per lavoro parttime, cameriera, barista, commessa, impiegata. Tel.078 7283676. ◆ cuoco esperto, preferibilmente in mense. Tel. 091 9662785, 078 7222842. ◆impiegata o commessa, part-time, G, Lingue: I, F, Ing., esperta. Tel. +390332486078. ◆ geometra, esperto, 36enne, massima flessibilità. Tel. +39031988028; +393407902051. ◆infermiera dipl.CRS, esperta, aiuto domiciliare anziani, o in istituti privati, zona Luganese. Tel. 0786946808; [email protected] ◆ tirocinio come pittore, 18enne. Tel. 076 4287441. ◆ assistente cura, OSS e aiuto anziani, esperienza, referenze. Tel. 076 5013012. ◆ apprendistato impiegata di commercio, ragazza 20enne italiana. Tel. 079 8324508. ◆ tecnica gestione aziendale, pref. parttime. Tel. +39 3486628178. ◆ capo cantiere,esperienza pluridecennale in condomini e palazzine. Tel. +39034474949. ◆ venditrice e cassiera, esperienza. Full o part-time. Tel. 076 5013012. ◆ aiuto giardiniere o operaio fabbrica. Tel. 078 8264951. ◆ ausiliario cure o piastrellista, esperienza. Tel. 091 9715438 o 076 5279960. ◆ infermiere professionale, esperienza ventennale. Tel. +39 3351829848. ◆ addetta settore sicurezza, customer service, laureata economia e commercio, con esperienza. [email protected] ◆ chimico, con esperienza controllo qualità meropenem. Tel. +393407479818. ◆ barista o cameriere, 35enne. Tel. +393464918451. ◆ pittore, esperienza, disponibilità immediata. Tel. 076 3973278; [email protected] ◆impiegata contabile amministrativa, 25enne, esperta, zona Mendrisiotto. Tel. +39031542022. ◆ 23.enne elettricista, esperienza nel settore. Tel. +393403637464. ◆ responsabile/venditore/magazziniere, dinamico, volenteroso. Tel. +39 3383119562. ◆ impiegata commercio, esperienza, ottimi D, I, F, E e Sp, diploma informatica SIZ, parttime (40%). www.hartmann-guerra.ch ◆ operaio metalmeccanico, zona Mendrisio Tel. +393205595207, +390332263374. ◆ 37enne, impiegata o altro, urgentemente, zona Mendrisiotto. Tel. +39 3898197031. ◆ giovane cameriera con esperienza, zona Sottoceneri. Tel. +39 3474195819. ◆ giovane venditore, pref. settore moda e abbigliamento, buone conoscenze informatiche. Tel. +39 0314491780; 3486088391. ◆ traduzione in tedesco dall’italiano, inglese, francese e spagnolo. Tel. 091 9947847 ◆ pizzaiolo esperto, tel. +39 3495313521. .◆ giovane diploma in elettronica, ev. altri lavori. Tel. +39031 947186, +393404620456. ◆ segretaria d’albergo, esperienza, tel. +39 3406373526. ◆ operaio settore spurghi, autista, magazziniere, zona Mendrisiotto. Tel. +39 3383410612. ◆ autista accompagnatore, patente C, Ticino e Grigioni. [email protected] 7 SINDACATO ATTUALITÀ 24 luglio 2008 SETTORE VENDITA Abusi nella videosorveglianza e nella pianificazione Nando Ceruso Organizzazione cristiano-sociale ticinese (OCST) ha chiesto l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro, affinché nelle imprese del commercio e della distribuzione sia fatta la massima chiarezza sull’uso della videosorveglianza e sulla fissazione dei piani di lavoro, che stanno mettendo a dura prova la salute come pure la vita familiare e sociale del personale di vendita. L’ Sistemi di videosorveglianza. Nelle imprese, la legislazione consente l’uso della videosorveglianza laddove motivi di organizzazione, di sicurezza o di controllo della produzione lo giustificano. Sono invece vietati i sistemi di videosorveglianza che si prefiggono di controllare il comportamento del lavoratore. Il dovere di protezione della personalità e della salute del lavoratore è incompa- tibile con la presenza di una videosorveglianza che sottoponga il dipendente ad un costante ed opprimente controllo. Nel commercio ed in particolare nelle grandi superfici di vendita, dove sono istallati sistemi di videosorveglianza, è perciò necessario regolarne l’impiego in modo da evitare che il personale si senta sottoposto ad un controllo asfissiante, che lo condiziona psicologicamente e che ne limita la libertà di movimento fino a ledere la sua sfera intima. L’OCST ha potuto constatare che, oltre ad essere messo sotto pressione da ritmi di lavoro sempre più stressanti, in alcuni casi il personale subisce anche un ulteriore condizionamento in relazione alla videosorveglianza. Facendosi carico delle segnalazioni del personale di vendita e dopo avere esperito gli accertamenti del caso, l’OCST ha perciò chiesto all’Ispettorato del lavoro di fare le opportune verifiche in due importanti imprese del com- mercio e della distribuzione. Il sindacato ritiene che vi venga fatto un uso eccessivo dei sistemi di videosorveglianza, la cui disposizione a ridosso del personale risulta in contrasto con le norme del diritto del lavoro e della protezione dei dati che regolano questa materia. Piani di lavoro. L’OCST ha pure sollecitato l’Ispettorato del lavoro a verificare le modalità con le quali viene pianificato il lavoro. Ha infatti constatato che i piani di lavoro vengono ripetutamente modificati in funzione delle esigenze unilaterali della ditta e senza prendere in considerazione le difficoltà create in tal modo al personale. Il personale si organizza infatti in funzione dei piani iniziali di lavoro; in caso di una modifica degli stessi è sovente nell’impossibilità di adeguare a sua volta gli impegni extralavorativi assunti inizialmente. Qualora i piani di lavoro siano cambiati non tanto per eventi imprevedibili ma con leggerezza e in risposta a considerazioni di pura opportunità aziendale, vengono visibilmente lese le legittime esigenze del personale. È perciò indispensabile che si ovvii alla diffusa abitudine di modificare a piacimento i piani di lavoro non curandosi delle difficoltà che vengono a ricadere su chi lavora. L’OCST auspica che l’intervento dell’Ispettorato del lavoro consenta di portare chiarezza su questi due aspetti dell’organizzazione del lavoro a migliore salvaguardia della posizione del personale. Si tratta di due temi di particolare rilevanza, che incidono sulla qualità del lavoro e sulla salute stessa di chi lavora. L’OCST continuerà a sua volta a rimanere vigile e non mancherà di intervenire con fermezza laddove rileverà situazioni di indebita pressione sul personale. ✄ Concorso fotografico «I lavoratori e i loro strumenti» OCST lancia anche quest’anno un concorso fotografico sul tema «I lavoratori e i loro strumenti» riservato ai lettori del nostro giornale. L’obiettivo è quello di raccogliere le immagini più belle che verranno periodicamente pubblicate sul giornale Il Lavoro. Inviateci le foto più rappresentative le migliori 12 foto verranno pubblicate sul calendario OCST del 2009 e riceveranno un premio con le seguenti modalità: 1° premio fr. 300.- , 2° premio fr. 200.-, dal 3° al 12° premio fr. 100.- L’ Regolamento del concorso. I dipendenti dell’OCST e i loro familiari non sono ammessi al concorso. Per partecipare è sufficiente inviare un’immagine mai pubblicata inerente al tema insieme al tagliando sottostante compilato. Le immagini ricevute non saranno restituite. Ciascun concorrente può partecipare con un massimo di 3 immagini di cui è autore e titolare dei diritti. L’autore stesso si preoccuperà di chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione alla direzione dell’azienda in cui la foto è stata scattata. Ogni partecipante autorizza la pubblicazione, sia su internet sia sui mezzi stampa. Le foto devono essere inviate unitamente al tagliando sottostante compilato entro venerdì 26 settembre 2008 alla redazione de Il Lavoro, via Balestra 19, 6900 Lugano o via e-mail a: [email protected], indicando i dati personali e il titolo della fotografia. Concorso fotografico «I lavoratori e i loro strumenti» Nome ____________________ Cognome_________________________ Partecipo al concorso con la foto intitolata Via ________________________________________________________ _____________________________________ Nap _____________ Località _________________________________ La foto è stata scattata presso l’azienda Tel ______________ e-mail __________________ _____________________________________ La mia partecipazione al concorso è conforme al regolamento Luogo e data _________________ Firma_________________ Compilare e inviare insieme alla fotografia a: Il Lavoro, redazione, Via Balestra 19, 6901 Lugano 8 INFO BALCANI 24 luglio 2008 Pagina a cura di Slavko Bojanic NESTAJU PREPREKE Vlada poslala Nacionalnom odboru svoja pregovaraèka stajališta s Europskom unijom Ciro: Bosanci su najzešci Hrvati Od veljaèe poèinje slobodna prodaja nekretnina strancima Piše: Ivica Radoš Foto: Drago Sopta/Cropix Davor Ivankovic oš ce samo pola godine vrijediti kakvetakve poluzabrane i prepreke koje su ogranièavale drzavljanima EU kupnju kuca i vikendica u Hrvatskoj. «Temeljem èlanka 60. Sporazuma o stabilizaciji i pridruzivanju izmeðu RH i EU i njihovih drzava èlanica, protekom èetiri godine od njegova stupanja na snagu, odnosno od 1. veljaèe 2009, drzavljanima drzava èlanica EU bit ce osiguran isti tretman kao i hrvatskim drzavljanima pri stjecanju nekretnina...», piše u dokumentu koji je Gordan Jandrokovic kao predsjednik koordinacije i ministar vanjskih poslova potkraj svibnja ove godine uputio Vesni Pusic, predsjednici Nacionalnog odbora. Dokument sadrzi prijedlog pregovaraèkih stajališta za poglavlje 4. «Sloboda kretanja kapitala», a Jandrokovic trazi mišljenje saborskog odbora V. Pusic. J Potpuna liberalizacija Najzanimljivije «stajalište» RH odnosi se na gotovo potpunu liberalizaciju kupovanja nekretnina u Hrvatskoj. Ona zahvaca drzavljane EU, a postojeca ogranièenja ostaju vrijediti za ostale «strance». Pregovaraèko je stajalište Hrvatske da se nece liberalizirati slobodna kupnja poljoprivrednih zemljišta i šuma, kao i zemljišta u nacionalnim te parkovima prirode i sl., gdje ne mogu kupovati ni naši drzavljani. «RH postavlja zahtjev za prijelaznim razdobljem od 12 godina od datuma pristupanja EU tijekom kojega zeli zadrzati postojeca ogranièenja pri stjecanju vlasništva nad ovim nekretninama», piše u pregovaraèkim stajalištima. Kupuju sve lakše U prodaji kuca i vikendica pak Hrvatska oèito nema manevarskog prostora jer je tu obvezu preuzela još 2001., kada je Raèanova vlada, slièno poput iducih, u zelji za ubrzavanjem eurointegracija, potpisala da ce do veljaèe 2009. Hrvatska Europljanima potpuno otvoriti vrata za kupnju nekretnina. S vremenom su ogranièenja prodaje postajala sve manja, pa su stranci uspješno zaobilazili prepreke – osnivanjem tvrtki ili kupnjom preko «prijatelja», drzavljana RH. Posljednjih nekoliko godina stranci sve jednostavnije dobivaju dozvole od Ministarstva vanjskih poslova, a prošle je godine riješen i problem «diskriminacije» Talijana i Slovenaca, pa su i oni mogli nesmetano poèeti kupovati. Jednostavna kupnja Od veljaèe 2009. kupnja ce biti potpuno pojednostavnjena jer ce prava steci i fizièke osobe. ZAGREB - U emisiji «Nedjeljom u 2»gostovao je Miroslav Ciro Blazevic, novi izbornik nogometne reprezentacije Bosne i Hercegovine. Blazevic je otkrio kako je trener BiH postao na nagovor zagrebaèkoga gradonaèelnika Milana Bandica. Otišao je u BiH, kako je rekao, «s pretpostavkom da je antagonizam iza nas» te da ništa kao nogomet i rezultat ne moze ujediniti jednu zemlju. Blazevic je odbacio zamjerke iz BiH da je podrzavao Tuðmanovu politiku podjele Bosne, a da sada vodi reprezentaciju te drzave. - Ja se Tuðmana necu odreci rekao je Blazevic i dodao da Tuðman nije dijelio BiH. Blazevic je, meðu ostalim, rekao da on jest hrvatski nacionalist, ali ne onaj koji mrzi druge. - Ja sam Hrvat i Bosanac, a za mene su Bosanci «najzešci Hrvati» - rekao je Ciro. Odgovarajuci na pitanje što misli o Miloradu Dodiku, koji navija za Srbiju, a ne za BiH, rekao je da mu se Dodik jako dopada jer «nikoga ne šljivi». Premda još godinama daleko od prijama u EU, Hrvatska oèito nece uspjeti odugovlaèiti prodaju nekretnina strancima. Realno gledajuci, trzište je ovdje vec odredilo pravila i – diglo cijene. Hrvati sa svojim nagrizenim i malim nacionalnim dohotkom imat ce sve manje mogucnosti parirati bogatijim Europljanima pri kupnji nekretnina. U veljaèi 2009. past ce i velika «psihološka»prepreka i Europljani ce potpuno slobodno kupovati nekretnine. Parole o èuvanju nacionalnog suvereniteta više ne vrijede. A i kako bi kad je drzava prva poèela prodavati «obiteljsko srebro». Kako da sada svojim graðanima ne dopusti isto. Prijelazno razdoblje Poljska se bila izborila za 12 godina prijelaznog razdoblja za prodaju poljoprivrednog i šumskog zemljišta. Hrvatska nastoji postici slièno. Prijelazna razdoblja od pet godina za kupnju vikendica bile su izborile Maðarska, Èeška, Rumunjska, Cipar i Bugarska, no trajna izuzimanja nijednoj od novih èlanica nisu odobrena. Stranci vec kupili 45.000 vikendica? Bez obzira na postojeca ogranièenja i papirologiju, tisuce su kuca u Hrvatskoj u legalnoj proceduri prodaje strancima. Struènjaci kazu da je takvih molbi trenutaèno i do 10.000, a nesluzbeno se raèuna da su stranci dosad kupili vec otprilike 45.000 kuca, uglavnom na Jadranu. Sve to uz ogranièenje da stranci mogu imati samo jedan takav objekt u Hrvatskoj. A uskoro ce biti u pravima izjednaèeni s graðanima Hrvatske koji mogu imati nekretnina koliko to mogu sebi priuštiti. 24 luglio 2008 SINDACATO ATTUALITÀ 9 Navigazione Lago Maggiore L’unione fa la forza Leonardo Matasci ubi cariche di cattivi presagi si stavano addensando sul bacino svizzero del Lago Maggiore: in effetti, come già annunciato su Il Lavoro ed attraverso i media, la direzione non voleva accordare ai dipendenti gli aumenti salariali reali pattuiti tra le parti in occasione delle trattative con la direzione FART – NLM. Dapprima uno scambio di corrispondenza, in seguito le trattative, tra i sindacati OCSTUNIA-SEV e commissione interna da una parte ed i responsabili del bacino svizzero dall’altra, non avevano portato a nessun risultato. N Ecologia per tutti don Emilio Conrad a crisi attuale del petrolio ha finito per scombussolare tutta l’economia a livello mondiale. Si sapeva da tempo che le riserve di questo importante combustibile potevano esaurirsi, anche se poi si sono rivelate più abbondanti del previsto. La necessità di far capo a nuove fonti energetiche alternative, ha portato alla trasformazione non solo di ogni materiale organico, ma soprattutto di prodotti agricoli importanti per l’alimentazione dell’uomo. La produzione degli «agro-carburanti», se da un lato aiuta a risolvere i problemi dello sviluppo industriale, dall’altro obbliga a considerare la grave e destabilizzante situazione della fame nel mondo, destinata a modificare anche la nostra stessa alimentazione. La campagna ecologista lanciata alcuni anni fa dall’Associazione «Progetto Gaia» consigliava di cambiare la nostra dieta eliminando, un giorno alla settimana, la carne e i cibi di derivazione animale. L’impegno di utilizzare per un giorno, i mezzi di trasporto pubblici, invece dell’automobile, consumando L Ne è seguita la convocazione dell’assemblea del personale frequentata da tutti i dipendenti , che in due risoluzioni aveva manifestato la propria determinazione ad ottenere gli aumenti citati nonché ad una scala salariale identica a quella applicata ai colleghi che operano in ferrovia e nel tragitto urbano. L’insistenza della direzione a non voler rispettare la consuetudine che da tempo si è instaurata, secondo la quale i dipendenti hanno diritto alle stesse prestazioni, ha portato all’interruzione delle trattative. Segnali forti di unità e determinazione sono giunti da parte dei lavoratori e si è pertanto deciso di iniziare con una sensibilizzazione degli utenti con relativa conferenza stampa a bordo del battello. La direzione alla vista di questi segnali forti ha ripreso le trattative il 16 di luglio. Durante un lungo incontro, impegnativo ed a volte duro, si è finalmente giunti all’accordo che pubblichiamo a lato. L’assemblea congiunta del personale dei tre sindacati, convocata lo stesso giorno, dopo aver ascoltato le spiegazioni dei delegati alle trattative, ha accettato i risultati ottenuti. inoltre i prodotti del commercio etico e dell’agricoltura biologica, ha portato ad effetti sorprendenti. Questa rinuncia della carne comporterebbe un risparmio annuale di 96 kg. di mangimi per animali, (essenzialmente cereali e soia), di oltre 581 mila litri di acqua e più di 76 litri di carburante (con conseguente riduzione dell’effetto serra!). Inoltre consentirebbe di liberare 400 metri quadrati di terreno che servirebbe per coltivare ortaggi e prodotti vegetali vari! Se poi pensiamo che I termini dell’accordo Il riconoscimento dal 1.1.2008 di fr. 56.mensili per il corrente anno; un versamento Una tantum per l’anno 2007 di fr. 400.- per i dipendenti in pianta stabile e di fr. 200.- per i dipendenti stagionali; è stata inoltre concordata nell’ambito del Regolamento Organico Fart/NLM l’adozione di una scala salariale specifica per il personale della Navigazione distinta da quella prevista per il personale Fart. Da questo momento di vita sindacale possiamo senz’altro prendere l’insegnamento che l’unione fa la forza, in quanto i delegati alle trattative sono stati sostenuti dalla totalità dei lavoratori, dalla commissione interna e dalla commissione del personale FARTNLM. Si ringrazia pertanto tutto il personale NLM, i membri Domenico Ferrazzo e Aldo Grimani, che in prima persona hanno combattuto a fianco dei sindacati, nonché il presidente della commissione FART-NLM Franco Catenazzi, che in primis ha partecipato, sia alle assemblee del personale, che ai momenti di sensibilizzazione ed alle trattative. Da parte dell’OCST le trattative e le relative azioni sono state seguite dai colleghi Leonardo Matasci, Gianpietro Leonardi e Filippo Belotti. l’obesità sta diventando una vera «malattia» generazionale!!! Non varrebbe la pena di provare? Utopia? È anche così che l’unione fa la forza! 10 TEMPO LIBERO 24 luglio 2008 Valle Verzasca una mostra al museo sul difficile lavoro dello scalpellino A Sonogno, piccolo e grazioso villaggio della Val Verzasca, i numerosi turisti potranno visitare nel locale museo, oltre alla consueta esposizione legata alla cultura e alle attività agro-pastorali della Valle un’interessantissima mostra «Vèna e bastom» L’industria della pietra in valle Verzasca. La mostra è allestita fino al 31 ottobre con i seguenti orari: 13-17 o su prenotazione al nr. 079 7672038. edificio sede del Museo è la casa Genardini. Costruita nel Settecento, presenta una tipologia frequentemente utilizzata in Verzasca. Dotata di un blocco scale centrale, di due cucine con ognuna il proprio camino, 4 camere e un ballatoio “lobia” comune, poteva ospitare due famiglie. Situata al centro del villaggio, la casa possiede un’entrata principale a nord, sulla strada L’ comunale e un piccolo orto sul lato sud. Ha caratteristiche architettoniche che consentono unicamente l’allestimento di esposizioni sobrie e di piccole dimensioni. L’esposizione permanente del museo occupa di regola i primi due piani dell’edificio. Al pianterreno (sale 1 e 2), sfruttando le particolarità delle due cucine esistenti, sono raccolti oggetti legati all’alimentazione, con una speciale attenzione alla lavorazione del latte e dei suoi derivati. Al primo piano (sala 3) sono riuniti gli attrezzi utilizzati per i lavori quotidiani nei campi e nei boschi, oltre a quelli necessari alla lavorazione del legno. Nella sala 4 viene presentata la lavorazione della lana e della canapa. Al secondo piano troviamo l’esposizione temporanea dedicata al tema della lavorazione della pietra in Valle Verzasca. Su dei pannelli viene illustrato questo antico lavoro e le varie tecniche estrattive usate dagli scalpellini verso la fine dell’ottocento. È davvero interessante visualizzare la morfologia di queste montagne, la geologia della Valle, l’attività estrattiva e l’importanza che ha ricoperto per questo territorio. Pregevoli le opere significative che ancora oggi testimonia- no la laboriosità e il talento di tante maestranze che hanno lavorato con tecniche e metodi di trasporto certamente non agevoli. L’esposizione ci presenta dei veri cimeli, come l’originale del Foglio Officiale del Cantone Ticino datato 12 agosto 1904 dove si dichiara che il sig. Gianettoni Aquilino è scopritore di miniere d’oro in patriziato di Sonogno o alcuni fogli ingialliti di libri paga vergati con precisione e in bella calligrafia con pennino e inchiostro color ambra, datati 1913. Le disposizioni SUVA inerenti la sicurezza, alcuni attrezzi utilizzati dagli scalpellini, cartine, grafici, foto, affascinano i visitatori e danno veramente la percezione di quello che questa professione ha rappresentato per questo territorio. Si ripercorre la storia di un’attività dalla nascita, fino alla massima espansione e poi verso gli anni ‘60 l’inizio del declino. L’attenzione di noi sindacalisti è stata polarizzata dal pannello riguardante le condizioni di lavoro nelle cave ticinesi, estremamente difficili, dove l’incolumità era a rischio, gli incidenti frequenti, e il lavoro pagato a cottimo. Fu per queste ragioni che nel 1898 in Leventina e in Riviera gli scalpellini cominciarono ad organizzarsi e a dar vita ai primi sindacati, che nel 1900 si uniranno in una Federazione. In uno dei pannelli è ben visibile la prima pagina de «Il Lavoro» del 22 agosto 1953 dove in un lungo articolo Mons. Luigi Del- Pietro ricorda a 50 anni dalla nascita la costituzione della lega operaia costituitasi a Brione nel 1903. Complimenti al curatore della mostra Fermo Bernardasci e ai suoi collaboratori per questo eccellente lavoro. Il pannello che chiude il percorso espositivo congeda i visitatori con una bellissima considerazione: «Al termine della nostra ricerca sulle cave ci siamo chiesti se il loro impatto sul territorio sia accettabile o meno. Inutile negarlo: questo impatto c’è stato e c’è. Tuttavia, esso non è tale da destare preoccupazioni nell’animo ecologista di ciascuno di noi. Inoltre, se volessimo mettere sui piatti di un’ipotetica bilancia oneri per l’ambiente e benefici sociali, ci sembra di poter dire che questi ultimi superano ampiamente i primi. E il futuro? Siamo convinti che, come in passato furono la laboriosità e lo spirito di sacrificio a rendere possibili e redditizie (almeno per alcuni) le attività cavistiche, così oggi (oltre a questi innegabili valori) saranno la fantasia e la creatività a permettere, ai nuovi imprenditori, di ritagliarsi uno spazio nel mercato». 24 luglio 2008 11 SCUOLA LAVORO Per maggiori informazioni visitate ww.vapn.ch Cosa farò da grande? ...farò l’Operatore turistico di montagna Operatore turistico di montagna è una professione giovane, la prima formazione è partita alla fine degli anni ‘90, e antica al tempo stesso. È il lavoro ideale per chi quando passeggia si lascia stupire da quello che vede, studia e desidera trasmettere lo stesso interesse agli altri. Sarà capitato a tutti di andare a passeggio col nonno o col papà nel bosco dietro casa, facendosi incantare dai racconti d’infanzia, dai nomi delle piante, e dallo scoprire i posti buoni per i funghi. L’ Ecco l’Operatore turistico di montagna fa un po’ questo: si informa sulla storia, l’economia, il paesaggio, talvolta leggendo libri e talvolta entrando in contatto con le persone e, senza nessuna pretesa di sovraccaricare di nozioni le menti già provate dei turisti, cerca di trasmettere tramite l’esperienza questo sapere a chi lo segue nelle escursioni. Si è tanto parlato in questo periodo dei turisti che si lamentano dello scampanio delle mucche e del canto del gallo. In effetti qualcuno concepisce il riposo come quello proposto nei villaggi vacanze, dove viene riprodotta, lontano da casa e nei posti più impensabili, la vita di città. È un modo di girare il mondo senza realmente essersi confrontati col mondo. Altre persone invece pensano di riposarsi di più passeggiando ed esplorando e conoscendo. E per questo tipo di turisti lavorano gli Operatori turistici di montagna. Questo tipo di professionisti sono una ricchezza per il territorio in cui lavorano. BRS Roger Welti La passione per la valorizzazione del territorio Che differenza c'è fra un Operatore turistico di montagna e una Guida alpina? Un Operatore turistico di montagna è una guida escursionistica che può accompagnare gli ospiti dove non sono necessari attrezzi o mezzi tecnici per la progressione. L'unica eccezione sono le racchette da neve che sono consentite. In realtà non è la legge che prevede questa limitazione, ma si tratta del regolamento professionale. La nostra formazione è orientata a far conoscere il territorio tramite le sue peculiarità e le sue diverse sfaccettature. Il nostro lavoro non è orientato al raggiungimento di una meta, ma alla valorizzazione dell'escursione nel suo insieme. I turisti sono interessati ad una proposta di questo tipo? Certamente, e ci rendiamo conto per le domande che fanno. Quando si arriva in un tipico villaggio di pietra, per esempio, come ce ne sono tanti nelle nostre valli, isolato da una strada lunga e tortuosa, agli ospiti viene spontaneo chiedere come e di cosa viva la gente del posto. O quando si incontra sul sentiero un bel fiore, o un animale, la gente è curiosa. Come sei arrivato a fare questo lavoro? Ho una formazione come maestro elementare, ma all'inizio degli anni '90 era piuttosto difficile trovare un'occupazione in questo campo. Così, stimolato anche dalla passione per il territorio in cui vivo, la valle Maggia, ho deciso di iniziare questa avventura. Ora lavoro al 60 per cento per la Fondazione Educazione e Sviluppo e al 40 per cento come Operatore turistico di montagna in maniera indipendente. In cosa consiste la formazione? Sono quasi due anni di corsi ad ampio raggio che in parte vengono svolti presso la Scuola superiore alberghiera e del turismo di Bellinzona, ed in parte in montagna dal Gruppo guide alpine del Ticino. Durante la formazione pratica si affrontano situazioni più complesse di quelle in cui ci si troverà nell'esercizio della professione e questo consente di acquisire una sicurezza superiore. Mi ricordo, per esempio, che durante i corsi avevamo scalato una cascata di ghiaccio. Il costo di una formazione di questo tipo si aggira, tutto compreso, sugli 8'000 fr. e c'è la possibilità di ottenere una borsa di studio Questa professione offre buone opportunità lavorative ed economiche? Bisogna costruirsi con pazienza dei punti di riferimento. Si possono per esempio offrire escursioni organizzate ad alberghi, enti turistici o tour operator. È importante anche avere dei punti di riferimento sul territorio per poter organizzare esperienze particolari ed indimenticabili, come può essere la visita all'atelier di un artista o di un artigiano. Tra le esperienze in corso, insieme ad alcuni colleghi, c'è Vallemaggia Originale: un modo di organizzare visite a Robiei dalla centrale alla diga del Cavagnoli, normalmente non accessibile al pubblico. Abbiamo fatto un accordo con la società Ofima ed abbiamo potuto seguire un corso di formazione interno. Sarebbe bello poter avere un rapporto più stretto con le scuole per l'organizzazione di passeggiate interessanti e istruttive. Un altro progetto sul quale stiamo lavorando è l'offerta di pacchetti per le famiglie. È un bel modo per passare le vacanze insieme senza annoiarsi. Poi le attività possono essere infinite: dalla realizzazione di guide, alla vendita di fotografie, alla redazione di articoli. 12 SINDACATO ATTIVITÀ 24 luglio 2008 In colonia a Sonogno Un po’ di pioggia non rovina certo la festa ncredibile, dice Grazia, la direttrice della Colonia di Sonogno, il tempo non è stato clemente, ma sono proprio soddisfatta! I bambini sono contenti, sono molto presi dalle attività che abbiamo organizzato». In effetti ci sono stati alcuni giorni di pioggia, in alcuni momenti un po’ più che scrosciante, ma gli ottanta ragazzi che hanno partecipato al primo turno di vacanze sono belli allegri. «Ispirandoci all’High School Musical, tanto di moda tra i bambini, ci spiega Grazia, abbiamo creato degli atelier per permettere ai bambini di imparare qualcosa di nuovo. Alcuni hanno imparato a suonare la chitarra, il flauto ed altri strumenti; altri hanno avuto la possibilità di cantare, ballare e recitare. Infine ci sono i bambini che si sono iscritti agli atelier di giornalismo e di scenografia». «I bambini sono entusiasti di questa esperienza, aggiunge Roberta, e giurano che si «I Alla pagina www.ocst.com/pagine/centri_vacanze.htm trovate altre foto del primo turno di vacanze del 2008 Il lavoro realizzato dai bambini con l’aiuto degli organizzatori ha permesso la creazione di un Musical che è stato registrato e messo su un CD. Info: Paola Mauri, via Balestra 19, 6900 Lugano, Tel 091 921 15 51 iscriveranno a dei corsi per poter continuare e perfezionare l’arte alla quale si sono avvicinati durante il soggiorno in colonia». La redazione è andata in missione esplorativa a Sonogno, 909 m di altitudine, ultimo paese della valle Verzasca, in una bella e limpida giornata di sole che ha valorizzato le bellezze del luogo. A Sonogno, circondato dalle montagne, la valle si apre per dar posto ad un piccolo villaggio che ha conservato le sue caratteristiche originali. Nella piazzetta, tanto piccola e curata da sembrare il salotto di casa, il museo e la casa più antica del paese, risalente al 1600. I muri di pietra, su cui si arrampicano le rose, i tetti in piode e le finestrelle, non troppo ampie per garantire l’isolamento termico. Poi una piccola stradina su cui si affacciano i grotti, il caseificio e il forno a legna del paese, ancora utilizzabile su richiesta. È in questa cornice, anche se un po’ fuori dal nucleo, che svetta la Casa Sant’Angelo che da molti anni ospita i bambini per le vacanze estive: una struttura moderna che ben si inserisce nel paesaggio, in grado di ospitare gruppi fino a cento persone in camere doppie e da sei persone. Ciò che rende indimenticabile la vacanza è l’impegno della direttrice, dei monitori e di tutte le persone che si occupano della cura dei bambini. Abbiamo parlato con Rosalba, monitrice SINDACATO ATTIVITÀ 24 luglio 2008 13 che per la prima volta partecipa alle colonie di Sonogno. Sei contenta di come si stanno svolgendo queste due settimane? Sì, sono molto soddisfatta, e anche l’organizzazione mi sembra ottimale. Senza una buona preparazione non è facile coinvolgere ottanta bambini di età fra i 6 e i 14 anni. Avevo in passato già partecipato ad una colonia diurna, ma non mi piaceva il modo di organizzare le giornate. Qui ogni monitore si occupa in modo particolare di alcuni bambini che in questo modo hanno un punto di riferimento cui rivolgersi facilmente. Ho notato che, essendo lontani dai genitori, molti ne hanno bisogno. Poi organizziamo molte attività divertenti e noto che sono ben fatte e riescono a coinvolgere i ragazzi. Come ti trovi con i «tuoi» bambini? Sono uno spettacolo. Pensa che normalmente il momento più difficile da gestire è quello del riposino pomeridiano, perchè molti non sono abituati e si fa fatica a farli stare in camera... Le bambine di cui mi occupo invece in quel lasso di tempo leggono o, se sono stremate, schiacciano un pisolino. Comunque tutti i ragazzi che ho conosciuto sono bravi e in gamba! Per far conoscere a tutti quanto è bella la Colonia e quanto è divertente passare le vacanze a Sonogno di seguito godetevi alcune istantanee che testimoniano la gioia dei ragazzi che hanno partecipato al soggiorno del primo turno che si è appena concluso. FONDAZIONE TICINESE PER IL 2° PILASTRO Via Moree 3 - 6850 MENDRISIO L’altra cassa pensioni al servizio delle piccole e medie imprese Ticinesi VERA OCCASIONE Vendo Mercedes–Benz 600 SEL Colore nero, km 170.000, completamente accessoriata per uso TAXI a Fr. 13.500 Per informazioni: telefono 079 3374442 Sig. 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I risultati si possono considerare rassicuranti, poiché più della metà delle giovani e dei giovani interpellati ha già una prospettiva lavorativa o formativa sicura. L’obiettivo dell’inchiesta era di capire la situazione in cui si trovano i neoqualificati delle scuole professionali ticinesi nella transizione verso il mondo del lavoro e, in particolare indicazioni sui giovani che si possono trovare a rischio ed avere eventualmente bisogno di assistenza durante il periodo estivo e autunnale nella ricerca di un’attività professionale o di eventuali alternative. A metà maggio 2008, quindi ad anno scolastico pressoché concluso, ma a due o tre mesi dalla scadenza del tirocinio, il 51 per cento dei giovani ha già trovato un posto di lavoro o intende continuare gli studi a tempo pieno, mentre il 49 per cento non ha ancora un lavoro. I Quasi 800 allievi, ossia il 45 per cento del totale, vorrebbero un sostegno nella ricerca di lavoro. Fra chi ha un posto di lavoro (566 giovani), il 90 per cento l’ha trovato nella professione imparata, il 10 per cento invece ha cambiato professione. Inoltre l’85 per cento degli apprendisti che hanno un posto di lavoro lo ha trovato presso l’azienda di formazione. Gli allievi che si iscriveranno in ulteriori percorsi scolastici sono globalmente 330, ovvero il 19 per cento del totale. Ai ragazzi indecisi o in difficoltà nella ricerca di un impiego, saranno di supporto gli oltre trenta consulenti Ari attivi sul territorio, che hanno seguito una formazione specifica presso lo Iuffp e un perfezionamento finalizzato alla conoscenza del mercato del lavoro locale, e che durante tutto l’anno scolastico hanno tenuto i contatti con gli allievi neoqualificandi. Durante il periodo estivo seguiranno gli 800 giovani che vogliono un sostegno individuale. In sintesi la consulenza consiste nell’informazione a scuola agli allievi dell’ultimo anno sul servizio COIFFURE SUISSE Val la pena d’andarci! La creatività al servizio dei clienti Coiffure Suisse el mestiere di parrucchiere, assai diversificato, il contatto giornaliero con nuove persone offre continuamente compiti diversi e variati. Si tratta di un lavoro fortemente legato al mondo della moda. Grazie alla loro capacità di immedesimarsi nelle esigenze dei clienti, all'abilità artigianale e creativa e a solide conoscenze tecniche, le parrucchiere e i parrucchieri aiutano ad ottenere un aspetto migliore. Il mestiere di parrucchiere è sostanzialmente artigianale ed è necessaria una buona dose di creatività, tuttavia di primaria importanza è anche la capacità di consulenza alla clientela. Anche le persone meno note vorrebbero fare qualcosa per migliorare il loro aspetto, e quindi si rivolgono al parrucchiere. Desiderano per esempio un nuovo taglio di capelli, cambiare il colore o semplicemente suggerimenti per lo styling. Per la parrucchiera o il parrucchiere questo significa affrontare ogni giorno i nuovi compiti richiesti dalla clientela. Ai clienti vengono proposte diverse alternative per il taglio, la trasformazione o la scelta di un nuovo colore. Solo a questo punto inizia l’intervento con il lavaggio e la cura dei capelli. Il taglio è eseguito seguendo una tecnica precisa, il colore viene applicato accuratamente con il pennello. I capelli si asciugano infine con il phon e si esegue lo styling con la spazzola. Il N e sulle disponibilità dei consulenti tramite volantini e riunioni. Inoltre i giovani interessati possono incontrarsi personalmente ed avere un supporto nello svolgimento delle pratiche per la firma del contratto di lavoro. I risultati di questa attività negli ultimi anni sono stati buoni e ci si è posti l’obiettivo di migliorare ancora, cercando di collocare almeno 600 giovani sugli 800 che hanno fatto richiesta di aiuto. cliente viene anche consigliato sui giusti prodotti da utilizzare per la cura dei capelli ed il finish da eseguire a domicilio. Chi è interessato ad intraprendere una carriera di parrucchiere deve aver assolto le scuole dell’obbligo, avere passione per la moda, abilità manuale, buon senso della forma e dei colori, amare il contatto con le persone, buone maniere, cordialità. Anche la salute deve essere ottima: nessuna allergia, si entra in contatto con prodotti chimici, o problema a piedi, gambe e schiena. Per ottenere il diploma federale di parrucchiera o parrucchiere, le persone in formazione devono assolvere un tirocinio triennale unitario. La formazione è basata sul nuovo decreto in merito alla formazione. Ci sono molte possibilità di formazione continua ad esempio come creatore di maschere, parrucchiere per il teatro o la televisione. Si possono fare ulteriori esami professionali e corsi su tecniche di taglio attuali in patria ed all’estero. Info Associazione Imprenditori Parrucchieri Svizzeri coiffureSUISSE Moserstrasse 52, 3000 Berna, tel. 031 331 79 42, [email protected] al 24 al 30 agosto si terrà il Meeting per l’amicizia tra i popoli a Rimini. Si parla dell’importanza di ciascuno di noi! Ecco perché val la pena d’andarci. Il titolo è breve e risoluto: «o protagonisti o nessuno» e va capito perché una provocazione così potrebbe far pensare di primo acchito che la cosa riguarda solo alcuni: quelli bravi, intelligenti, con i soldi e quindi, non me! Invece proprio il volantino di presentazione del Meeting esordisce chiarendo che se «per la mentalità comune» il protagonista oggi è «un soggetto il cui scopo principale nella vita è il successo», in realtà, il protagonista è chi si rende conto di avere un «proprio volto che è, in tutta la storia e l’eternità, unico e irripetibile». Chi pensa di essere protagonista perché con il successo fa e disfa come vuole in realtà «si ritrova schiavo delle circostanze, delle cose e, ovviamente, della riuscita». Quindi il punto di partenza proposto è che tutti siamo «protagonisti» perché esistiamo ed abbiamo un volto unico e irripetibile. Richiamata questa unicità che ci è stata donata a cosa può servire il Meeting? Sicuramente ad aiutarci a capire che tutti noi «protagonisti» nelle vicende belle e tristi della vita possiamo aiutarci a valorizzare questo volto unico e farlo crescere affrontando tutte le circostanze non come dovute al caso ma come la trama di un disegno eccedente ogni nostra immaginazione. D 24 luglio 2008 REGIONE ATTUALITÀ Fondazione Madonna di Rè. E Noi? Portatori di cultura e creatività ome è nata la «Fondazione Madonna di Rè. E noi?»? Don Giovanni Maria Colombo aveva individuato la necessità di un convitto dove le studentesse della Scuola di Commercio di Bellinzona potessero essere ospitate durante l’anno scolastico. Nel 1972, quando i lavori stavano per essere ultimati, si fecero avanti i famigliari di alcuni ragazzi con handicap chiedendo: «E per i nostri ragazzi, lei non fa niente?», da qui forse la domanda contenuta nel nome della fondazione «E noi?». Così don Colombo pensò di riorganizzare la struttura e lo fece in maniera pionieristica: non solo costruì il primo laboratorio protetto con internato in Ticino, ma pensò ad una convivenza tra le studentesse e questi giovani con difficoltà di integrazione. Ma che filosofia sta alla base della vita della Fondazione? È una visione cristiana della dignità, cioè del valore dell’uomo, per la quale il portatore di handicap ha tutte le potenzialità per dare il proprio contributo alla società e arricchirla con la sua cultura, creatività, originalità e intelligenza, intesa in senso completo e profondo come la capacità di leggere dentro le cose (dal latino «intus legere»). Da qui si sviluppa un’organizzazione molto vitale che punta a valorizzare gli ospiti ed il loro ruolo sociale tramite la preparazione ad una vita, per quanto possibile, autonoma, e lo svolgimento di un lavoro. Vengono trattati come persone responsabili, mangiano insieme e si occupano del servizio e della pulizia dei locali. E tutte le mattine vanno a lavorare. Ogni giorno gli ospiti si preparano ad uscire per arrivare in orario nei laboratori artigianali (tessitura, falegnameria, ceramica, pittura) dove eseguono dei lavori di pregio che spesso vengono venduti. È anche possibile fare delle ordinazioni particolari (tovaglie, corredini, C 15 La Fondazione ttualmente la Fondazione Madonna di Rè. E Noi? gestisce complessivamente tre case residenziali e tre centri diurni a Bellinzona, Piotta e Claro offrendo possibilità di vita in internato o esternato a circa 80 ospiti e opportunità professionali a un centinaio di dipendenti (cifra corrispondente a circa 70 unità lavorative a tempo pieno). L’Istituto Madonna di Rè in Bellinzona, sede storica della Fondazione, in spazi distinti, oltre ai foyer e agli atelier del centro diurno ospita l’amministrazione centrale della Fondazione. La sede E noi? di Piotta, in Leventina, si inserisce nell’ambito di una realtà di valle mentre la struttura Madonna di Rè 2 di Claro amalgama in sè la cultura cittadina e la realtà periferica della campagna in cui è collocata. In tutte e tre le strutture agli ospiti si presenta l’opportunità di scambiare il proprio patrimonio umano e culturale con quello degli abitanti del luogo in cui risiedono. A Info Fondazione Madonna di Rè, Via san Gottardo 58d, cp 166, 6505 Bellinzona, Tel. 091 825 41 46, Fax 091 826 29 61, e-mail [email protected] vasi...). Nascono dei bellissimi oggetti e tutti, anche i più semplici vengono valorizzati. A pranzo, per esempio, abbiamo mangiato su delle tovagliette americane decorate con i disegni degli ospiti. Anche alle pareti sono appesi degli arazzi dipinti da loro. Nella cappella (nella foto) sono rappresentate delle scene e dei personaggi delle Sacre Scritture: una barca di pescatori, una colomba, la cartina della Palestina. I progetti per il futuro. Nel futuro prossimo c’è la costruzione della nuova struttura di Bellinzona, che sostituirà quella esistente, più adatta per gli scopi della Fondazione. La nuova struttura si troverà a Bellinzona su richiesta dell’Autorità cantonale competente che riteneva necessaria la presenza di un centro di accoglienza di questo tipo in città. Il costo sarà per la metà coperto dai sussidi federali e cantonali ma mancano metà dei fondi necessari. Sarà una struttura più grande di quella attuale. Un’ala del palazzo sarà in grado di ospitare un numero maggiore di posti in internato. Ci saranno 3 appartamenti in cui abiteranno in tutto 8 persone. «Ci stiamo organizzando per realizzare degli appartamenti misti, nel pieno rispetto dell’individualità degli ospiti. Questa situazione è molto più simile a quella di una famiglia e molto più naturale», dice la direttrice Annamaria Bronner. Dall’altra parte ci saranno gli atelier dove gli ospiti potranno continuare le loro attività. Al centro l’area amministrativa dividerà le due parti consentendo agli ospiti di separare, anche mentalmente, l’ambito della casa da quello del lavoro. La progettazione della struttura è stata curata insieme con i collaboratori e gli ospiti e pensata proprio per le loro esigenze. Anche per questo non vuole essere un centro tagliato fuori dal mondo, ma un luogo d’incontro che può essere utile all’intera comunità. All’ultimo piano ci saranno, come punto di ritrovo, una sala multiuso, una cappella e una caffetteria. B.R.S. 16 24 luglio 2008 AAPI E T À D ’ A R G E N TO a cura dell’Associazione A n z i a n i P e n s i o n a t i I n v a l i d i IL PENSIERO DI DON CONRAD Anziani e benefici delle cure di orti e giardini Claudio Franscella* appettare, annaffiare, veder crescere le pianticelle nell’orto e le rose del proprio giardino è un piacere che fa bene alla salute, soprattutto in terza età. Ne sono convinti da anni in Inghilterra, patria indiscussa del giardinaggio: è qui che i benefici che si ottengono dalla cura di un orto o giardino vengono osservati e studiati sotto il nome di giardinoterapia. Anche in Italia i principi della giardinoterapia vengono applicati in alcuni centri di cura per anziani per i loro effetti positivi sul recupero psicofisico dei pazienti. E ora la giardinoterapia sta prendendo piede anche all’esterno di queste strutture, nelle aree pubbliche, come accade in alcuni comuni della Penisola. Messaggio quindi lanciato ai nostri amministratori comunali: creiamo aree verdi attrezzate dove i nostri anziani (che non posseggono un giardino o orto privato) possono seguire qualche ora alla settimana la cura a loro misura di piante e fiori. E questo per stare meglio, stare in compagnia e trarre tutti i benefici possibili della terapia del giardinaggio. Z *Segretario cantonale AAPI Foto: suor Luigia Proserpi Vita sobria, vita lunga lvise Cornaro, un celebre umanista del sedicesimo secolo, arrivato all’età di quarantanni con lo stomaco rovinato per gli eccessi del mangiare e del bere, decise di cambiar vita riconoscendo che la sobrietà è «la vera madre della sanità e della vita lunga». Morì ultraottantenne! Proponendo la sobrietà come regola di vita, non è il caso di dover pensare di uscire soltanto da simili eccessi. Oggi, l’obesità, è diventata una preoccupazione più per i giovani che per gli anziani e l’eccesso non si limita alla sovrabbondanza di cibo. A LA VIGNETTA Il consumismo domina ormai tutti gli aspetti della nostra esistenza. Il consumo eccessivo non solo degli alimenti, ma di ogni elemento materiale richiesto dal nostro concetto di «benessere», crea innanzitutto una situazione di ingiustizia verso quella parte di umanità che conosce la povertà endemica e la miseria più squallida destinate a produrre un pericoloso squilibrio nella vita stessa del pianeta. La saggezza dell’anziano servirà ben poco alle nuove generazioni se non sapranno mettere tutta la loro intelligenza al servizio della sobrietà. IL PENSIERO La gioventù è il tempo di studiare la vecchiaia, la vecchiaia è il tempo di praticarla. Jean Jacques Rousseau 17 24 luglio 2008 AAPI E T À D ’ A R G E N TO a cura dell’Associazione A n z i a n i P e n s i o n a t i I n v a l i d i SEZIONE DI BELLINZONA Riuscita visita dei luoghi manzoniani ieno successo ha riscosso la gita cultural-ricreativa organizzata dalla sezione di Bellinzona nei luoghi «manzoniani» di Lecco e dintorni. Anticipata da una conferenza tenuta a fine maggio dal nostro presidente prof. Zanolli su vita e opere di P Alessandro Manzoni, con lettura di alcune pagine scelte de «I promessi sposi», l’escursione ha permesso alla quarantina di partecipanti di rievocare talune ormai lontane reminescenze scolastiche o postscolastiche, di conoscere il dolce paesaggio prealpino della Brianza e del Lecchese, e di trascorrere una giornata all’insegna dell’amicizia. Una competente guida dell’Ufficio turistico delle ACLI di Lecco ci ha guidato attraverso il villaggio di Pescarenico, con visita alla chiesa che fu del convento di Padre Cristoforo, e alla villa al Caleotto, sede del museo Alessandro Manzoni. A. Manzoni di Francesco Hayez Dopo un raffinato e abbondante pranzo, servito in un ristorante sulla riva del Lario, e una visita al centro città, siamo stati ospiti del locale circolo ACLI, dove, trascinati da Rita e Bruno, abbiamo dato sfoggio delle nostre abilità canore. Peccato solo che mancasse, costretto in clinica per un intervento chirurgico, il nostro presidente al quale inviamo i migliori auguri di pronto ristabilimento. Un grazie cordiale a tutti quanti hanno collaborato alla buona riuscita dell’escursione. Sf FEDERAZIONE SVIZZERA DEI PENSIONATI Annuale assemblea dei delegati i è tenuta a metà aprile a Berna l’annuale assemblea dei delegati della federazione svizzera pensionati. L’ampia relazione presidenziale di Michel Pillonel e quelle dei rappresentanti della varie associazioni regionali e di categoria hanno permesso di farsi un’idea dell’attività intensa svolta in favore degli anziani e dei pensionati nel 2007. Di particolare interesse anche la relazione del presidente ad interim della Commissione sociale Casimir Noel, che si è soffermato sui principali problemi concernenti le assicurazio- S ni sociali attualmente all’esame delle istanze istituzionali. Dopo le trattande statutarie (consuntivo, preventivo, nomine) è stata la volta della signora Ruth Luethi, che ha presentato scopo e funzioni della Commissione federale consultiva per l’AVS, da lei presieduta, ed ha espresso le sue considerazioni circa i problemi attuali e futuri di questa basilare assicurazione sociale. La discussione seguita non poteva mancare di accennare alle recenti infelici dichiarazioni di un alto funzionario dell’Ufficio federale delle assicu- razioni sociali che, partendo dai risultati di uno studio commissionato all’Università di Ginevra, che doveva esprimersi sulle condizioni economiche degli anziani in Svizzera, non ha trovato di meglio che auspicare in sostanza un ridimensionamento delle prestazioni AVS, in nome di una mal interpretata solidarietà intergenerazionale. Il Consiglio svizzero degli anziani ha tempestivamente reagito a tali dichiarazioni, così come la Direttiva della federazione pensionati. Sf AGENDA giornata a Lecco (luoghi manzoniani). Costo: fr. 80 soci (fr. 90 non soci) comprensivo di bus, guida, pranzo gastronomico in un bel ristorante sul lago, vino e acqua inclusi. Iscrizioni: tel. 091 7513052 al più presto per motivi di ordine organizzativo. Locarno Martedì 16 settembre gita di una 18 24 luglio 2008 AAPI E T À D ’ A R G E N TO a cura dell’Associazione A n z i a n i P e n s i o n a t i I n v a l i d i SEZIONE DI LUGANO Sostegno all’introduzione della «Tredicesima AVS» La sezione AAPI di Lugano, ha deciso di inviare al Municipio cittadino una lettera di complimenti e di auspici in merito all’introduzione della cosiddetta «Tredicesima» per i beneficiari di AVS. Flavio Ercolani* dipenda da un periodo congruo di domicilio in città e da un limite di reddito, indipendentemente dal fatto che il pensionato riceva o meno la pensione complementare. Ci auguriamo inoltre che questo sostegno finanziario mirato possa essere preso in seria considerazione anche dagli altri comuni ticinesi. Ringraziamo l’Esecutivo luganese per l’attenzione dedicata al mondo della terza età- un mondo che riveste un ruolo sempre più importante per la nostra città e per tutta la società- e porgiamo i nostri più cordiali saluti. *Presidente AAPI Lugano Egregio signor Sindaco, signore e signori Municipali, la sezione di Lugano dell’Associazione Anziani Pensionati e Invalidi (AAPI) dell’OCST si complimenta con il Municipio cittadino per aver avuto il coraggio di proporre, a sostegno di circa duemila persone bisognose in età AVS, l’introduzione di una gratifica di fine anno. L’AAPI di Lugano, che da sempre si batte in favore delle persone anziane e che si è fatta promotrice- nel recente passato- di alcune proposte quali le agevolazioni per i beneficiari AVS sui trasporti pubblici cittadini, auspica che il beneficio a questa «tredicesima» Tantissimi auguri «Pepp» iuseppe Tresoldi, “Pepp” per gli amici, il 10 agosto festeggerà i 92 anni. Dalle colonne de “il Lavoro” gli auguri più cari di Buon Compleanno. Tresoldi è uno dei soci veterani, vanta 72 anni di appartenenza sindacale (aderì al nostro sindacato nel lontano 1936 e divide questo primato con Bruno Nessi seguiti a ruota da Leonello Martinoni, sindacalizzato dal 1947). La sua adesione al sindacato inizia con lo sciopero degli operai elettricisti del Locarnese nel 1936, accanto a Mons. Del-Pietro, ad Agostino Bernasconi, allora segretario sindacale del Luganese, e Gianni Nessi, segretario del Locarnese, in quel duro G scontro che continuò ininterrottamente per ben due mesi. Giuseppe dopo aver ottenuto il diploma di montatore elettricista nel 1934 lavora in alcune ditte del Locarnese e aderisce al sindacato iniziando una carriera lavorativa notevole affiancata dall’impegno sindacale. Nel 1946 viene assunto dall’ATEL (poi Inelectra SA) dove rimane per 35 anni consecutivi, ricoprendo l’incarico di capo filiale a Magadino per la zona del Gambarogno, stimato e apprezzato dalla direzione e dai colleghi. Anche in qualità di dirigente Pepp ha sempre saputo essere un sindacalista attento alle necessità e ai bisogni dei lavoratori. Con grande orgoglio ha ricevuto nel 1972 da parte del presi- dente della Repubblica Italiana il titolo di cavaliere del lavoro. Da brillante pensionato non manca mai agli appuntamenti promossi dall’OCST, e in qualità di membro onorario dell’AAPI sezione di Locarno presenzia a tutte le riunioni e porta il suo contributo forte di una grande esperienza e conoscenza del mondo sindacale. L’associazione anziani e l’organizzazione cristiano sociale porgono al carissimo “Pepp” gli auguri di un felice compleanno. MEMORIE NOSTRE 24 luglio 2008 19 IN RICORDO DI ANGELO PELLEGRINI «Scià Sindich», passa il tempo, ma certi ricordi, certe espressioni non si dimenticano Dalla Sardegna, precisamente da Alghero, dove si trova in vacanza, Antonio Sanna ci manda uno scritto che tratteggia il ricordo di Angelo Pellegrini, uno sguardo, uno spaccato nostalgico, un flashback su quello che era il nostro sindacato un trentennio fa. Tra le righe si legge l’affetto verso Pellegrini, Monsignor Del-Pietro e l’OCST tutta. È una pagina impregnata di nostalgia. Molto bello anche il particolare che il pezzo ricevuto in redazione è stato battuto a macchina su una vecchia olivetti 32. Antonio Sanna ono in vacanza, ma non posso far passare l’anniversario della scomparsa di Angelo Pellegrini, avvenuta il 6 luglio 1992, senza ricordarlo. S Scià sindich Con questo invito espresso in tipico dialetto ticinese, il caro amico Angelo soleva farmi sedere accanto a lui ed a Mons. Del-Pietro appena mi vedeva comparire all’ingresso del suo ufficio o a quello del ristorante dove sole- va prendere il caffè prima di rientrare per il lavoro pomeridiano. Ricoprivo allora la carica di Sindaco del Comune di Lavena Ponte Tresa (VA) e le problematiche comuni che investivano le nostre aree di frontiera necessitavano di essere affrontate attraverso un reciproco impegno ed una continua verifica fra i rappresentanti dei nostri lavoratori in Ticino e gli Amministratori dei Comuni italiani. Erano problemi di viabilità, di trasporto, di occupazione, di permessi; motivi di carattere sociale, abitativi che venivano affrontati al tavolo dei nostri incontri, agevolati anche dal fatto di essere io, oltre che Sindaco, Presidente del Consorzio dei Comuni italiani di frontiera delle provincie di Varese, Como e Novara. Pellegrini af- frontava ogni questione con passione ed intelligenza, traendo frutto dalla sua esperienza politica sempre rivolta ad individuare in essa un preciso obiettivo sociale. Lui, Mons. Del-Pietro ed il sottoscritto formavamo, per così dire, un triunvirato che mirava ad operare in profondità, forte della conoscenza diretta (oggi si direbbe in tempo reale) di una trasformazione socio-territoriale in atto. Così, oltre a promuovere incontri in loco con rappresentanze politiche italiane e svizzere, fummo più volte a Roma presso il Ministero delle Finanze, degli esteri ed in particolare operammo, con l’allora senatore Marchetti, per la stipula dell’accordo sui ristorni dell’ottobre 1974. Fu in uno dei primi incontri che Pellegrini lanciò l’idea di una rubrica su «Il Lavoro» dal titolo «Frontalierato filo diretto» che curai per un quinquiennio. Erano tratti di narrativa, di vita quotidiana, di opinioni, di problemi del frontalierato. Caro Angelo, ora la rubrica non c’è più, io non copro più cariche politiche e amministrative, ma per me tu sei sempre lì, dietro il tuo tavolo di lavoro, per dirmi con gesto amichevole: «Scià Sindich». dell’Associazione Anziani Pensionati e Invalidi. Il suo desidero era che gli anziani, al termine di una vita dedicata al lavoro, potessero ritrovarsi in un’associazione che permettesse loro di coltivare amicizie, rapporti, non chiudersi in solitudine, partecipare a incontri culturali e a gite, ma che soprattutto insieme potessero far sentire la loro voce per poter rivendicare diritti e bisogni. Caro Pin, sicuramente da lassù guardi con affetto e orgoglio la “tua” AAPI, e puoi compiacerti di quell’intuizione geniale che tu, insieme ad altri sei riuscito a concretizzare. Ti ricordiamo infaticabile dapprima accanto a Mons. Del-Pietro, e ancora dopo, con tanti validi collaboratori, ricordiamo la tua bontà, la tua riservatezza e il tuo sorriso. Isidoro iniziò l’attivita all’OCST di Locarno nel lontano 1948 come addetto alla CAT, Corporazione Agricola Ticinese, alla cui guida c’era il segretario don Martinaglia. Erano anni dififcili, e il compito principale del nuovo assunto era quello di raccogliere le adesioni tra gli indipendenti agricoli, promuovere azioni speciali per la vendita di mele, pere e patate e incentivare i miseri guadagni dei coltivatori. In quel periodo il segretariato di Locarno acquistò un camion Opel Blitz rosso, e Isidoro era l’autista che provvedeva al trasporto nel Locarnese e nelle Valli di frutta e verdura che caricava e distribuiva sul territorio. Con il passare degli anni l’economia cambiò e con la diminuzione degli addetti al comparto agricolo anche la CAT non ebbe più ragione d’esistere. Isidoro venne impiegato alla Cassa Malati come ispettore, svolgendo l’attività di controllo per la perdita di salario nella zona del Locarnese, Gambargono e Valli Canobbine. Dopo la meritata quiescenza, nel 1984, rimase vicino all’OCST e aderì all’associazione AAPI del Sopraceneri di cui fu anche membro di comitato. È stato un fedelissimo dell’OCST, affiliato per ben sessant’anni. Ai figli Ulrico e Giancarlo, alle sorelle Elisabetta, Angelica e Imelda, alla cognata Waldtraud, ai familiari e parenti tutti, le condoglianze più sentite. RICORDANDO PIN RIVA A sei anni dalla scomparsa l 18 luglio del 2002 ci lasciava Pin Riva, indimenticato iniziatore e presidente del sindacato cristiano sociale dipendenti dello Stato e dell’Associazione Anziani pensionati e Invalidi. In tutti e due gli ambiti ha profuso energie, idee e grande impegno. Conosciutissimo per la sua attività in Pretura, dove è stato segretario-assessore nella sede Lugano-Ceresio, ha portato in seno all’OCST la sua esperienza e competenza e dalla sua attenzione ai più deboli è nata l’idea I L’ultimo saluto a Isidoro Gaggioni unedì 14 luglio, nella chiesa parrocchiale di Gordevio, si sono tenuti i funerali di Isidoro Gaggioni, già nostro collega al segretariato di Locarno dall’ottobre 1948 fino a giugno 1984. In rappresentanza dell’OCST hanno partecipato alla cerimonia gli ex segretari regionali del Locarnese, Aurelio Andina e Arturo Trezzini, e il presidente AAPI sezione di Locarno, Luigi Malinverno. L 20 24 luglio 2008 Pagina a cura di Angela M. Carlucci* REVISIONE LEGGE SULL'ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI Presa di posizione Syna sul messaggio relativo alla revisione della LAINF mia diminuisce mediamente dello 0,7 per cento l’anno la quota di mercato della Suva. Lo spostamento dei settori economici a sfavore della Suva e il contemporaneo divieto di poter offrire assicurazioni complementari minano la solidarietà e aumentano l’onere per le restanti aziende, le quali devono sostenere maggiori rischi d’infortunio e di malattia professionale. Occorre inoltre considerare che i supplementi per le indennità di rincaro sono finanziati attraverso la procedura di compensazione. La riduzione dell’effettivo assicurato si ripercuote con gravi conseguenze sui restanti assicurati, caricandoli di un onere ancora più pesante (ad esempio meno risorse da impiegare nelle attività preventive d’interesse pubblico e, di conseguenza, aumento degli infortuni e premi più elevati). Permettere alla Suva di svolgere alcune attività accessorie strettamente correlate alla sua attività primaria – ad esempio la liquidazione degli infortuni per terzi – è sicuramente importante. Ma questo non è certo sufficiente a bilanciare le misure previste nel messaggio che penalizzano la Suva e ad ovviare alla progressiva perdita di quote di mercato (volume di premi di circa 150 milioni di franchi). In veste di rappresentante dei datori di lavoratori nel Consiglio d’amministrazione della Suva, Syna mette in evidenza la mancanza di coerenza nel messaggio sulla revisione della legge sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF) che il Consiglio federale ha licenziato il 30 maggio 2008 ed esprime il proprio disaccordo con alcuni passaggi del messaggio. No al divieto di offrire assicurazioni complementari da parte della Suva Nel messaggio si esclude la Suva dal mercato delle assicurazioni complementari LAINF. Nello stesso tempo si conferisce alle amministrazioni pubbliche il diritto di scegliere l’assicuratore e si riduce il margine di fluttuazione del guadagno massimo assicurato. In questo modo si penalizza sia la Suva sia i suoi clienti. La Suva deve cedere una parte del volume di premi, mentre i clienti continuano a non poter stipulare l’assicurazione base insieme a quella complementare direttamente alla Suva, cosa che invece desiderano fare. In futuro le amministrazioni pubbliche potranno scegliere ogni tre anni fra la Suva e un altro assicuratore infortuni. Se la Suva non può offrire assicurazioni complementari, non può nemmeno partecipare alla messa a concorso delle amministrazioni pubbliche e offrire un pacchetto unico comprensivo dell’assicurazione base e complementare. Ciò toglie alla Suva il volume di premi delle amministrazioni pubbliche e quindi i loro rischi bassi che sono essenziali per compensare i rischi. simo assicurato riduce il numero dei lavoratori coperti dall’assicurazione base. I datori di lavoro che vogliono garantire ai loro dipendenti la piena copertura assicurativa saranno dunque obbligati a stipulare un’assicurazione complementare LAINF. La Suva è tuttavia esclusa dal volume di premi generato dalle assicurazioni complementari per i quadri direttivi e dai rischi bassi decisivi per compensare i rischi. I clienti della Suva hanno chiaramente espresso il desiderio di stipulare il pacchetto unico LAINF presso uno stesso assicuratore, perché comporta sgravi amministrativi e maggiore efficienza. Correlazione assicurazioni complementari / riduzione del guadagno massimo assicurato No all’ulteriore perdita di quote di mercato e al venir meno della solidarietà La prevista diminuzione del guadagno mas- La progressiva terziarizzazione dell’econo- Correlazione assicurazioni complementari / diritto di libera scelta No alla diminuzione della rappresentanza Il futuro consiglio di vigilanza della Suva passerà da 40 a 25 membri. Syna si oppone a questa soluzione. Il consiglio di amministrazione della Suva comprende i rappresentanti delle più importanti organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro in Svizzera. Sono loro a garantire che gli assicurati paghino premi bassi e conformi al principio della solidarietà. Ridurre i membri del consiglio sminuisce l’importanza che ha il principio della rappresentanza. *Delegata politiche sindacali internazionali Politiche sociali e migratorie Sindacato interprofessionale Syna Vendita Acquisto e Restauro di mobili antichi e rustici Lugano Paradiso, via Guisan 10 (a fianco Sixt) Aperto da lunedì a venerdì pomeriggio e sabato mattina Per appuntamento 079 3717672 21 24 luglio 2008 Pagina a cura di Angela M. Carlucci Corsi gratuiti in italiano per i soci Syna Fai il primo passo! La formazione professionale continua è di massima importanza per potersi posizionare e restare competitivi sul mercato del lavoro in continuo cambiamento. Il vostro sindacato è attento alle esigenze dei suoi associati e offre anche quest’anno un programma di formazione professionale continua ampliato. l Syna organizza anche per la seconda metà del 2008 corsi di formazione continua con gli istituti di formazione ARC e ENAIP. I corsi sono gratuiti per le socie ed i soci del Syna. Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato. Informazioni dettagliate sono reperibili su www.formation-arc.ch, al numero di telefono 031 370 21 11 o presso tutti i segretariati del Syna. Migliorare professionalmente inizia con un piccolo primo passo. Il tuo sindacato ti assiste. Contattaci! I Corsi in italiano Parlare con successo 13 e 20 settembre Corso base comunicare in modo efficace 4 e 11 ottobre Burn-out e gestione dello stress 25 ottobre Self empowerment per dare il meglio di se 22 e 29 novembre Tutti i corsi si terranno ad Olten Per soci del Syna e di transfair la partecipazione è gratuita, dato che i costi del corso sono coperti dalla quota sociale. Referente: Francesca Iannella, coach e trainer certificata APF, esperta in comunicazione e PR, Istituto ENAIP. Massimo 12 partecipanti per ogni corso. Parlare con successo Questo corso intende fornire alcuni strumenti che consentiranno di “affrontare” non solo il pubblico con più serenità ma di rendere il proprio messaggio molto più efficace. Esistono raffinate tecniche di comunicazione che permettono di potenziare il proprio livello di interazione con gli altri. É l’arte di comunicare. In particolare si parlerà di Comunicazione Non Verbale, Paraverbale e Pensionale; Utilizzare gli oggetti; Metafore e aneddoti; Gestione degli spazi a tavola; Il Rilassamento Autogeno; Tecniche “nascoste” ; Rispondere alle obiezioni; Gestione del discorso; Impostazione della voce; pilotare il discorso e molto altro con esempi pratici e giochi di ruolo. Si consiglia quale supplemento al corso base di comunicazione efficace. Destinatari: soci e segretari sindacali, responsabili di reparto o di team di lavoro, tutte le persone interessate. Data: sabato 13 settembre, ore 9 – 18; sabato 20 settembre, ore 9 – 18. Iscrizione: entro il 22 agosto all’Istituto di formazione ARC, Tel. 0313702111. Corso base - Comunicare in modo efficace Questo corso intende fornire strumenti d’osservazione e di miglioramento dei processi di comunicazione interpersonale soprattutto nel proprio lavoro. In particolare si parlerà di linguaggio verbale e non verbale; percorsi della comunicazione; comunicazione come strumento di lavoro (comunicazione faccia a faccia, nel gruppo, telefonica, scritta, “pubblica” - conferenze e relazioni); gestione dell’ansia e dello stress professionale; comunicazione interculturale in generale e molto altro con esempi pratici e giochi di ruolo. Destinatari: Soci e segretari sindacali, responsabili di reparto o di team di lavoro, tutte le persone interessate. Data: sabato 4 ottobre ore 9-18; sabato 11 ottobre 9-18. Iscrizione: entro il 12 settembre. Costi: gratuiti per soci. Per gli altri fr. 780 (incl. pensione completa e materiale del corso). Burn-out e gestione dello stress In molti ambiti professionali è stata individuata la burn-out syndrome (sindrome da corto-circuito), una vera e propria malattia professionale. Il rischio burn-out è collegato allo stress e risulta dunque importante definire quali siano le cause oggettive e soggettive che possono determinarlo per ridefinire l'apprendimento di una tecnica migliore di relazione o di lavoro che permetta di far fronte alla caduta di motivazione e di entusiasmo. Obiettivi: Sviluppare una migliore capacità di affrontare e gestire lo stress, attraverso l'utilizzo di tecniche specifiche. Destinatari: Soci e segretari sindacali, responsabili di reparto o team di lavoro, tutte le persone interessate. Data: sabato 25 ottobre, ore 9 - 18. Iscrizione: entro il 10 ottobre all’Istituto di formazione ARC, Tel. 031 / 370 21 11. Self empowerment – per dare il meglio di sé Sviluppo dell’autoconsapevolezza e dell’attenzione. La qualità dei pensieri e la qualità dell’essere: una visione strategica di se stessi, delle cose e delle situazioni. La comunicazione autentica e il feedback di riconoscimento: strumenti di facile utilizzo concreto. Conoscenza, controllo e gestione delle proprie risorse ed energie. Analisi delle relazioni, valutazione delle priorità e training nel processo decisionale. Consolidamento dell’autoconsapevolezza e dell’autodeterminazione: integrazione dei potenziali. Obiettivi: Focalizzare con maggior chiarezza le proprie aree di forza e le aree sulle quali agire per raggiungere la propria “eccellenza” individuale come persona e come professionista. Pianificare una strategia personale per rafforzare la propria interezza e il proprio potenziale, allo scopo di sviluppare quelle “competenze umane” che determinano la qualità dell’”esserci”, del “carisma” e del “saper fare”. Applicare facili metodi atti a migliorare i propri processi di comunicazione, chiarificazione, decisione e azione, spendibili poi sia in ambito professionale, sia nella sfera personale. Destinatari: Soci e segretari sindacali, responsabili di reparto o di team di lavoro, formatori in azienda, responsabili delle risorse umane, tutte le persone interessate. Data: sabato 22 novembre ore 9 – 18. Sabato 29 novembre ore 9 - 18. Iscrizione: entro il 31 ottobre all’Istituto di formazione ARC, Tel. 031 3702111. Costi: gratuiti per soci. Per gli altri: fr. 840 (incl. pensione completa e materiale del corso). 22 24 luglio 2008 Pagina a cura di Rogerio Sampaio A Suíça e a União Européia, acordo ou adesão! Suíça não é membro da União Européia. As possibilidades de adesão aumentarão na medida em que a maioria dos suíços se convencerem de que a UE veio para ficar. Em 1992, os eleitores suíços derrotaram por pequena margem de votos a entrada da Suíça no Espaço Econômico Europeu – rejeitando assim uma participação no mercado comum. Os três outros membros do Associação Européia de Livre Comércio (EFTA) – Islândia, Liechtenstein e Noruega – decidiram filiar-se à EEE, permanecendo na EFTA. A O ingresso na Unidade Européia permanece como objetivo do Governo Federal. Um pedido de adesão foi apresentado em Bruxelas, mas continua congelado. Devido ao sistema suíço de democracia direta, um pedido efetivo de adesão à União Européia implicaria realização de um referendo nacional e aprovação por maioria de votos e Cantões. Atualmente, o melhor resultado que o governo poderia conseguir é um empate, colocando a proposta na geladeira por pelo menos cinco anos. O tímido posicionamento da Suíça em relação à UE baseia-se em vários fatores. Entende, por exemplo, que as instituições filiadas à UE não cumprem plenamente os requisitos democráticos. O sistema suíço de iniciativas e referendos necessitaria de reformas drásticas e limitações para atender a todas as regras da UE. Além disso, há certa preocupação quanto aos custos: a Suíça seria um grande contribuinte para os cofres da UE (provavelmente o último). Há, por outro lado, dúvidas de que a neutralidade suíça seja compatível com uma adesão à União Européia. Il Gessatore Qualifica svizzera l corso è rivolto ad adulti che lavorano nel settore della gessatura da almeno tre anni e sono sprovvisti della qualifica professionale. Inizio corso: sabato 23 agosto, a Littau. Le lezioni si terranno il giovedì sera dalle 19,15 alle 22, e il sabato matti- I Comércio A indústria e o comércio suíços não estão convencidos dos benefícios resultantes de uma adesão. A Suíça tem sempre negociado com o mundo inteiro. Além disso, as exportações representam a metade dos rendimentos do país. Uma votação nacional em 2001 rejeitando proposta de abertura de negociações com a União Européia evidenciou o cepticismo suíço em relação à, até então, "Comunidade dos 15". A resposta pragmática do Governo suíço, desde 1992, tem sido de se comprometer em longas e complicadas conversações com a UE sobre uma série de acordos bilaterais. O primeiro grupo de acordos bilaterais entre a Suíça e a UE, principalmente sobre questões comerciais, laborais e de transportes, entrou em vigor em 2002. Uma segunda série de tratados, assinados em outubro de 2004, foi aprovada pelo Parlamento e pelo povo. Ao exigir uma votação nacional, a União Democrática de Centro – UDC (partido populista, de direita) desafiou com sucesso os chamados Acordos de Schengen/Dublin, sobre uma cooperação mais estreita, em matéria de segurança. Mas o eleitorado aprovou os acordos quando compareceu às urnas em junho de 2005. Uma votação separada, sobre se devia estender um acordo trabalhista existente, para incluir os dez novos membros da UE, foi aprovada pelos eleitores em Setembro de 2005. Apesar da campanha liderada pelos Democratas Suíços, de extrema-direita e parte dos de extrema esquerda, os eleitores aceitaram a extensão do mencionado tratado. Para garantir que a Suíça não sofra discriminação na qualidade de não membro da UE, a legislação suíça em muitas áreas, inclusive a comercial, tem sido harmonizada com a UE. na dalle 8,30 alle 12,15. Nel secondo anno scolastico viene inserita una seconda sera durante la settimana per la cultura generale. Sono previsti due corsi pratici di due settimane ciascuno al Centro di formazione per gessatori e pittori di Frick. Info: CIFL-ENAIP, Luzernerstr. 131, 6014 Littau. Tel 0412504056; www.cifl-enaip.ch A mais clara indicação de como estão sendo tratados esses assuntos é que a adesão à UE não figura mais como um objetivo do governo, nos planos da atual legislatura (2003-2007). Hoje, o termo utilizado para se referir ao ingresso na UE é "uma opção". Trabalho Embora a economia suíça venha registrando baixo crescimento há quase uma década, a produção e o desempenho continuam mantendo seu alto nível se comparados com outros países. As horas trabalhadas na Suíça superam as de nações vizinhas, com poucas pessoas trabalhando menos do que 40 horas semanais. Os feriados na Suíça são poucos e as aposentadorias raramente ocorrem antes dos 60. Outro fator são relações trabalhistas. Somente no ano de 2000 é que foram introduzidas alterações na legislação trabalhista admitindo o direito de greve. Os pessimistas receavam que essas alterações abrissem as portas para uma onda de movimentos reivindicatórios, particularmente diante de um quadro trabalhista pouco risonho. Apesar da nova legislação, em 2002 houve apenas oito movimentos paredistas na Suíça, o mesmo número de pico anterior, verificado em 1994. Na última década, registrou-se média anual de 7 a 8 dias perdidos, por 100.000 empregados, motivados por greve, dados estes que figuram na parte inferior da tabela de estatísticas européias relativas a reivindicações trabalhistas. Boas férias omo habitualmente os meses de Julho Agosto e setembro são os meses de reencontro familiar. A ansiedade de um regresso a casa provoca muitas das vezes situações irreparáveis, por isso aconselhamos prudência na condução e uso do álcool. Não esqueça do ditado mais vale perder um minuto na vida do que a vida num minuto. Desejo a todos os votos de Férias Felizes junto dos familiares e amigos. C GIORNALE APERTO 24 luglio 2008 23 LE DOMANDE DEI LETTORI Cosa sono e a chi vanno gli accrediti per compiti educativi D Gentili signori del patronato ACLI, tra qualche anno andrò in pensione di vecchiaia AVS. Da quando ho finito l’apprendistato, tranne una breve interruzione per la nascita di mio figlio, ho sempre lavorato. Una mia amica mi ha riferito che per il calcolo della rendita, lei ha usufruito del diritto agli accrediti per compiti educativi, ma non ha saputo dirmi niente di più. Potete spiegarmi cosa sono gli accrediti educativi e se ne ho diritto anch’io che non sono sposata. Laura N. Gentile signora Laura, cercheremo nel breve spazio che abbiamo a disposizione di rispondere in forma concisa alle sue domande. Per il calcolo della rendita AVS/AI, viene R aggiunto un importo supplementare al reddito dell’attività lavorativa dalla nascita fino al sedicesimo anno di età del figlio. Gli accrediti per compiti educativi sono conteggiati indipendentemente dallo stato civile. Per le persone coniugate e per la durata di matrimonio è conteggiata ad ognuno dei coniugi la metà dell’accredito. Nel suo caso, se non c’è stato il riconoscimento della paternità, l’accredito sarà per intero e potrà migliorare la prestazione AVS fino a raggiungere l’importo della rendita massima. L’accredio per compiti educativi è stabilito d’ufficio nel momento in cui nasce il diritto alla rendita. Non è pertanto necessario inoltrare una domanda particolare. Antonio Cartolano responsabile Patronato ACLI Lugano VITA NOSTRA Fedeltà all’OCST ● Leonardi Clementino, collega del segretariato Sopraceneri, sede di Locarno, il 1° agosto festeggia 10 anni di attività. Si occupa dell’AAPI sezione Locarno, e segue i programmi occupazionali, in particolare quello del trasporto invalidi. La sua precisione, affidabilità ed esperienza, con alla base la formazione di contabile, sono molto importanti nel disbrigo delle pratiche di pensione e pre-pensionamento per i soci del settore Edile e Resort. Collabora anche con Leonardo Matasci per risolvere i numerosi casi di assistenza giuridica. Nel complimentarci per il traguardo raggiunto gli auguriamo di continuare a lungo il suo prezioso servizio in favore della grande famiglia dell’OCST. Felicitazioni a Ousman Senghore di Maroggia, socio segretariato Mendrisio, e alla sua famiglia, per la nascita della secondogenita Amie, con l’augurio di un futuro sereno e ricco di gioia. ● al papà Angelo Clemente, socio segretariato del Luganese, alla mamma Francesca Giordano, al nonno Salvatore, socio delegato fiduciario settore metallurgia, per la nascita di Manuel, al quale auguriamo ogni bene attor● Editore Organizzazione cristiano-sociale ticinese Redazione e amministrazione Responsabile: Benedetta Rigotti Segretaria di redazione: Maurizia Conti tel. 0919211551 fax 0919242471 via Balestra 19, 6900 Lugano [email protected] niato dall’affetto dei suoi cari. a Boban Jekulovic, socio settore Autorimesse, e a Manuela Kara, per la nascita di Kristel, con tanti auguri di crescere felice e serena in compagnia della sorellina Nicole. ● Auguri ● a Franco Presti, fedele socio del segretariato di Mendrisio, che dopo 37 anni di attività alle AIM in qualità di responsabile dell’azienda acqua e gas, ha raggiunto il pre pensionamento. A Franco i complimenti per questa bella carriera lavorativa e tanti auguri di una serena quiescenza. Condoglianze ● alla mamma Federica, al papà Roberto, al fratellino, allo zio Gabriele Pedroni di Pellio Intelvi, socio segretariato del Luganese, ai familiari tutti, per la tragica perdita della loro piccola Asia Borghi. ● alla moglie Eva, socia segretariato del Luganese, a Francesco, alla mamma Sonia, ai fratelli, alla suocera Rosa Palhazy, ai parenti tutti, per la prematura scomparsa del loro caro congiunto Andrea Saurwein di Cadro. ● alla figlia Chiara, al figlio Giancarlo, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Maddalena Cortesi-Marti di Stampa Corriere del Ticino Sa Via Industria, 6933 Muzzano Pubblicità Publilavoro Sagl Via Balestra 19, 6900 Lugano, tel 0919211551 [email protected] Tiratura confermata REMP 41101 copie Canobbio, socia AAPI, sezione del Luganese. alla figlia Beatrice, già dipendente al segretariato cantonale OCST, al figlio Claudio, socio segretariato del Luganese, alla nuora Rita, ai nipoti Milena e Fabrizio, alle cognate Alfonsina e Ida, ai parenti tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Lidia Soldati di Cimadera. ● al marito Pietro Mellini, socio sezione AAPI Locarno, al figlio Pier, ai familiari tutti, per la morte della loro cara congiunta Anna. ● alla moglie Graziella, ai figli Fabio, Maurizio, Simonetta, Gianfranco e Roberto, alla sorella Liliana con il marito Arcadio Broggini, soci AAPI, e parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Luigi Pagnamenta di Canobbio, fedele socio AAPI sezione di Lugano. ● ai nipoti Roberto e Simona, soci segretariato del Luganese, Emma e Anna Scacchi, e parenti tutti, per la scomparsa della cara zia Arnalda Cicardini di Porlezza. ● ai genitori e familiari tutti per la tragica scomparsa del loro caro congiunto e socio del segretariato di Mendrisio, Pascal Pellegrini di Ligornetto. ● via Balestra 19, 6900 Lugano Consiglio esecutivo Presidente: Romano Rossi Vicepresidente: Bruno Ongaro Membri Carla Albertoli, Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani, Flavio Ugazzi Informiamo che l’Ufficio OCST di Stabio, rimarrà chiuso dal 21 luglio al 7 settembre 2008 compresi. Segretario cantonale e copresidente Meinrado Robbiani Segretario amministrativo Fausto Leidi Vicesegretari cantonali Nando Ceruso, Renato Ricciardi Segretari regionali Lugano Dario Tettamanti Mendrisio Alessandro Mecatti Sopraceneri Paolo Locatelli Tre Valli Giancarlo Nicoli