24 luglio 2008

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24 luglio 2008
Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese
24 luglio 2008 - Anno LXXX - N. 12 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano
Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano
Tel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com
Prossimo numero: 28 agosto 2008
Cosa farò da grande?
L’Operatore turistico di montagna
pagina 11
L’impegno dell’OCST
Navigazione Lago Maggiore
Stage nel settore bancario per i giovani
L’unione fa la forza
pagina 5
pagina 9
Vendita
Colonie Leone XIII
Abusi in sorveglianza e pianificazione
Un po’ di pioggia non rovina la festa
pagina 7
pagine 12-13
La redazione de Il Lavoro augura a tutti
di trascorre delle splendide vacanze in compagnia
2
SERVIZIO GIURIDICO
24 luglio 2008
IL CASO
Un’esperienza senza dubbio drammatica
Con il caso di questo numero de «Il lavoro»
intendiamo testimoniare che l’attività di
assistenza all’associato, di per sé delicata
e complessa, spesso comporta risvolti
umani coinvolgenti e toccanti, al di là di
ogni aspettativa.
Giuliano Butti*
n nostro giovanissimo socio frontaliere,
apprendista lattoniere installatore,
occupato nel Mendrisiotto, in un attimo
si è trovato con l’intera esistenza sconvolta.
Niente da quel momento avrebbe potuto più
essere come prima.
In una notte d’estate di esattamente 10 anni
or sono, l’auto su cui viaggiava da passeggero
con amici, veniva letteralmente travolta da
un’altra vettura, il cui conducente aveva effettuato un sorpasso azzardato.
Tre amici di infanzia, con cui aveva condiviso tutta la vita, morivano sul colpo nell’impatto,
mentre l’associato e un quarto amico venivano
ricoverati in ospedale, in condizioni assai critiche.
Fortunatamente il suo forte fisico a poco a
poco ha recuperato e dopo alcuni mesi di
degenza ha potuto far rientro al proprio domicilio. Tuttavia le conseguenze dei politraumi
necessitavano di lunghe cure e di un’adeguata riabilitazione.
L’Ente assicurativo contro gli infortuni ha
riconosciuto le prestazioni legali (indennità
giornaliera perdita di salario e spese di cura
medica) per tre anni, dopo di che, considerando unicamente le conseguenze fisiche patite,
ha ritenuto conclusa la cura medica, giudicando il nostro assistito abile al lavoro nella misura massima possibile.
È questo in ultima analisi il momento da cui
decorre l’eventuale rendita di invalidità, in relazione ai postumi dell’infortunio.
Va precisato che nel frattempo diversi tentativi di reintegrazione lavorativa nella professio-
U
ne di lattoniere montatore erano però falliti.
Per il danno permanente di menomazione
all’integrità fisica veniva riconosciuta un’indennità risarcitoria (IMI) di circa 35’000 franchi,
mentre l’Ente assicurativo, prima di pronunciarsi sull’eventuale diritto ad una rendita di
invalidità, intendeva attendere una valutazione
da parte dell’assicurazione invalidità (AI),
riguardo il tipo di attività lavorativa che il nostro
socio avrebbe potuto intraprendere, nonostante i postumi dell’infortunio.
In quel momento venivano comunque integralmente sospese le prestazioni di indennità
giornaliera perdita di salario.
Una situazione assolutamente inaccettabile!
L’OCST prendeva allora tempestiva posizione, lamentando l’ingiustificata sospensione
delle prestazioni e contestando l’importo dell’indennità per menomazione riconosciuta,
ritenuto insufficiente.
Nell’opposizione rivolta all’ente assicurativo,
si sosteneva in particolare che l’associato soffriva, non solo a causa dei postumi fisici, ma
anche e soprattutto dei postumi psichici e che
ben difficilmente sarebbe stato in grado di
riprendere una qualsiasi attività lavorativa, che
gli garantisse un guadagno superiore al 30 40 per cento di quanto avrebbe percepito
come lattoniere installatore.
Infatti, era evidente anche agli occhi di un
non medico che, a causa della gravità e drammaticità dell’incidente della circolazione e
soprattutto in seguito al gravissimo shock
dovuto alla perdita degli affezionati amici, l’assicurato presentava deficit neuro-psicologici di
assoluta rilevanza e non era assolutamente in
grado, né di riprendere la sua professione, né
di intraprendere una riformazione professionale tramite l’UAI, né, tanto meno, di riprendere
una vita normale.
A questo punto, l’ente assicurativo contro
gli infortuni, aderiva alle argomentazioni
OCST, ripristinando l’erogazione delle indennità giornaliere perdita di salario nella misura completa.
Inoltre, l’OCST per i deficit neuro psicologici,
tipici per uno stato dopo trauma cerebrale,
postulava un’indennità di menomazione all’integrità fisica superiore a quella riconosciuta.
L’assicurato veniva allora sottoposto a visite
specialistiche e a cura medica ancora per
circa tre anni.
Finalmente, agli inizi del 2005, si raggiungeva un soddisfacente accordo transattivo di
chiusura del caso con l’Ente assicurativo e al
nostro assistito veniva riconosciuta una rendita di invalidità del 70 per cento e un’IMI pari a
circa a fr. 50'000.
A dimostrazione di quanto sia approfondita e
minuziosa la tutela offerta agli associati,
l’OCST ha pure contestato l’importo della rendita di invalidità, sulla base di un importante
cavillo giuridico.
L’importo corrisposto a titolo di rendita è
stato quindi aumentato di un ulteriore 25%.
Grazie all’intervento del sindacato OCST, un
altro caso si è concluso positivamente e senza
la necessità di ricorrere all’Autorità giudiziaria.
Il Servizio giuridico OCST ha comunque
dimostrato di essere in grado, non solo di
interpretare e ottenere il rispetto della legge,
ma ha dato prova di grande coscienza e partecipazione, unendo il calore umano alla professionalità.
Quel giovane ragazzo, che un giorno del
2001 si era affacciato, confuso, spaesato, spaventato e titubante nei nostri uffici per chiedere aiuto e comprensione, è stato costantemente seguito, incoraggiato, spronato e consolato
fino all’ottenimento di quanto gli spettava.
Purtroppo si è potuto trovare solamente un
rimedio materiale al suo disagio: ancora oggi
non riesce, a distanza di 10 anni, a dimenticare quella tragica notte in cui ha perso non solo
tre amici, ma anche la spensieratezza, la gioia
e la felicità, cioè ha perso la giovinezza.
È questa la vita umana!
*Coordinatore Cantonale
Assistenza giuridica OCST
Cassa disoccupazione cristiano sociale / OCST...
...la cassa numero 1 in Ticino
Servizi
Pagamenti giornalieri agli assicurati
6 sedi in Ticino e 1 nei Grigioni
Professionalità nell’allestimento delle
pratiche
Programmi informatici per i datori di
lavoro
Le nostre sedi
Lugano - Amministrazione centrale
Via Serafino Balestra 19, 6900 Lugano
Bellinzona
Via Magoria 6, 6500 Bellinzona
Locarno
Via della Posta 8, 6600 Locarno
Mendrisio
Via G. Lanz 25, 6850 Mendrisio
Biasca
Piazza Centrale, 6710 Biasca
Grono
6537 Grono
Massagno
Via San Gottardo 50, 6900 Massagno
Chiasso
Via Bossi 12, 6830 Chiasso
24 luglio 2008
FRONTALIERI E DISOCCUPAZIONE
FORME DI BIECO SFRUTTAMENTO
Cosa ne sarà dei fondi della 147/97?
Il CSIR (Consiglio Sindacale Interregionale
Ticino Lombardia Piemonte) ha inviato un
comunicato redatto dopo un incontro tenutosi il 5 luglio a Como con alcuni parlamentari. Abbiamo chiesto a Giancarlo Bosisio,
responsabile OCST per i frontalieri, di cosa
si è parlato
Qual era il tema dell’incontro?
Si è parlato di imposte e di ritardi nel ricevere il II pilastro, ma mi soffermerei in particolare
sulla questione della legge 147/97. Questo
numero identifica la legge che assicura ai frontalieri il diritto all’indennità di disoccupazione.
Siamo preoccupati di quello che potrà succedere dal 1. giugno
2009 perché da quella
data la Svizzera non è
più tenuta a riversare
all’Italia parte dei
premi pagati dai frontalieri per la disoccupazione.
I frontalieri quindi
perderanno il diritto
alla disoccupazione?
Non è proprio così,
ma visto che la 147
sta in piedi con i soldi
riversati dalla Svizzera
vogliamo essere certi
che la legge continuerà ad essere valida
anche dopo quella
data continuando ad
usare i fondi tuttora esistenti. E bisogna anche
chiarire cosa farà la Svizzera dopo quella
data.
Qual è la consistenza di questi fondi attualmente?
Si parla di oltre 300 milioni di Euro che noi
chiediamo siano mantenuti per lo scopo per
cui sono stati riversati all’Italia.
3
SINDACATO ATTUALITÀ
Due altre questioni: nel comunicato si
parla di flexicurity e che i frontalieri devono
potersi mettere a disposizione del mercato
del lavoro ticinese.
Flexicurity è un termine che unifica il concetto di flessibilità e quello di sicurezza. È a tutti
evidente che in Svizzera c’è molta flessibilità
sul lavoro e facilità di licenziamento, ma è
altrettanto vero che i disoccupati ricevono con
sollecitudine l’indennità di disoccupazione,
che vengono loro offerte occasioni di formazione, che ricevono anche - dai collocatori proposte di nuovi lavori. Quindi c’è molta flessibilità ma anche un certo grado - diciamo - di
assistenza che permette di far fronte ai disagi
creati dalla disoccupazione.
Tutto ciò è «riservato» a chi abita in
Svizzera! La richiesta
del CSIR è che - prendendo spunto da quanto scritto nel testo degli
Accordi Bilaterali e
dalle nuove direttive
U.E. - vengano date
anche ai frontalieri queste opportunità: indennità, formazione e ricollocamento. È un percorso certamente da
verificare e per questo
verrà
coinvolto
il
Comitato Misto per gli
Accordi
SvizzeraUnione Europea.
Ci vorrà tempo per
arrivare ad una soluzione…
Sicuramente, e per questo non lasceremo
intentata la strada del mantenimento della
legge 147/97 perché dobbiamo assolutamente
garantire il massimo possibile di ammortizzatori sociali per i frontalieri che ora hanno raggiunto la cifra di 42’180 nel solo Ticino ma che
saranno i primi a pagare un’eventuale crisi
economica.
A grande richiesta torna il
lavoro a cottimo...
...ma non se ne sentiva
la mancanza
Nel mercato del lavoro sono andati radicandosi e proliferando modelli lavorativi
all’insegna della più ampia flessibilità.
Nelle pieghe di quest’ultima stanno ora
germogliando situazioni di sfruttamento
inverosimile.
Meinrado Robbiani
a ricerca di flessibilità ha generato le
forme atipiche di lavoro (quali ad
esempio il lavoro interinale e il lavoro
su chiamata…), alle quali ricorrono le ditte
per fare fronte alle oscillazioni del mercato,
scaricando principalmente sui lavoratori i
rischi aziendali.
Non pago di questa invasiva precarizzazione delle condizioni contrattuali e lavorative, il mercato del lavoro tende tuttavia a
spingersi ancora oltre. Sta venendo a galla
qualche situazione che riporta indietro di
decenni. È il caso per il lavoro a cottimo
offerto in taluni casi a condizioni paradossali, grazie anche alla possibilità di reperire
manodopera al di là della frontiera.
L’OCST è venuta a conoscenza di lavoratori che, pur con un’occupazione a tempo
pressoché pieno, riescono, per l’esiguità
delle tariffe del cottimo, a conseguire un
salario di poco superiore ai mille franchi
mensili. Un caso isolato? Non si può che
auspicarlo tanto è inverosimile e increscioso.
Ne è stata data immediata segnalazione all’autorità competente affinché intervenga con rigore, estirpi sul nascere simili abusi, impedendo che facciano scuola e
si espandano.
Rimane tuttavia la necessità, più in generale, di vigilare sulle derive del mercato del
lavoro e di regolare in modo rigoroso le
aree della flessibilità per prevenirne le
degenerazioni.
L
CANTIERE ALPTRANSIT DI SIGIRINO
Astensione dal lavoro per un’adeguata indennità di pasto
abato 12 luglio, alle 6 del mattino, gli
operai del cantiere Alptransit di Sigirino
hanno deciso di astenersi dal lavoro per
ottenere un’adeguata indennità di spese.
Nel cantiere di Sigirino, diversamente da
altre situazioni analoghe, veniva concesso, un
rimborso di 16 franchi che poteva essere utilizzato alla mensa del cantiere per coprire le
spese necessarie per i tre pasti della giornata:
colazione, il pranzo e la cena. Questo significava di fatto limitare la loro libertà di scelta,
perchè quella cifra non era certo sufficiente
per coprire le spese di chi avesse deciso di
mangiare al di fuori del cantiere.
S
L’astensione si è protratta fino alle 10 di sera
del 13 luglio, quando è stato preso un accordo
con la direzione.
L’accordo prevede che vengano versati
agli operai 180 franchi mensili come acconto. Sarà la Commissione paritetica nazionale
a dover prendere una decisione che valga
per tutti i cantieri di questo tipo a livello
nazionale.
Quando in quella sede sarà stabilita una
cifra definitiva da versare come indennità
spese, a Sigirino verrà fatto un conguaglio per
correggere quanto versato ai lavoratori dal
mese di luglio di quest’anno.
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SINDACATO SANITÀ
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ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
La flessibilità non può essere a senso unico
Troppe aziende richiedono ai dipendenti di
essere flessibili, senza restituire la cortesia
in caso di necessità. Talvolta però si genera un disinteresse del personale che non
aiuta l’organizzazione.
Andrea Fontana
o già avuto modo di scrivere, non senza
polemica, che per sopravvivere nel
mondo del lavoro occorre a volte sacrificare il proprio mondo relazionale, renderlo per
così dire una variabile dipendente. Siamo nell’epoca dell’azienda totale e flessibile che chiede, forse senza dirlo apertamente, dipendenza,
di rinunciare alla propria vastità identitaria e di
identificarsi, invece, con le sue mappe culturali,
con i suoi sussulti quotidiani, con le sue strategie di sopravvivenza nel mercato.
Basti pensare che, chi oggi avanza la pretesa di un’attenzione rispettosa, in merito all’organizzazione del lavoro e del riposo, al tempo
che è giusto riconoscere agli affetti e alla famiglia spesso è giudicato persona poco affidabile e disponibile alla flessibilità. Non raramente
capita che a queste persone venga anche
ricordato che non sono obbligate a continuare
a lavorare se le condizioni di lavoro imposte
dall’impresa non permettono dall’altra parte di
H
soddisfare le sia pure legittime esigenze familiari. Sono dunque libere di andarsene.
E poco importa che in materia di protezione della famiglia la legge federale sul lavoro
si sia espressa con delle disposizioni particolari (art. 36).
In base a questi ordinamenti le direzioni,
determinando le ore del lavoro e del riposo,
devono prestare particolare attenzione ai
dipendenti con responsabilità familiari. Sono
considerate responsabilità familiari l’educazione dei figli fino all’età di 15 anni e l’assistenza
di congiunti o di persone prossime che necessitano di cure. Tali dipendenti possono essere
occupati in un lavoro straordinario solo con il
loro consenso.
Si arriva anche, per assurdo e sempre per
esigenze di servizio, a non concedere un congedo non pagato al termine del congedo pagato
alle mamme che intendono dedicarsi ai loro figli
nel loro primo e fondamentale anno di vita.
È proprio vero che il mondo relazionale è
una variabile dipendente. Riprendendo il titolo
di un film «non ci resta che piangere» oppure
auspicare vivamente che vi sia sempre più,
nelle persone che devono organizzare il lavoro, una cresciuta capacità a confrontarsi con la
complessità (proviamo solo a pensare come si
è modificata la realtà familiare negli ultimi
decenni o considerare le problematiche di
molti frontalieri che lavorano da noi) e non ad
ignorarla.
La situazione attuale tuttavia non è così
rosea. Un po’ dovunque si registrano situazione di malessere. Le troviamo nella realtà del
servizio cure a domicilio dove la notevole fluttuazione del carico di lavoro comporta inevitabilmente impreviste modifiche di pianificazione. La troviamo in alcune cliniche private per
la stessa ragione e la troviamo nelle case per
anziani.
Devo anche aggiungere che spesso a complicare una situazione di conflittualità tra personale, capo cure e direzione vi è un difetto di comunicazione che aggiunge ulteriore malessere.
Sono convinto che una maggiore disponibilità all’ascolto e una maggiore attenzione alle
problematiche dei propri dipendenti aiuti a
stemperare di molto le inevitabili difficoltà legate al servizio e alla sua organizzazione.
Rimane ancora da dire che il personale deve
dar segno di maturità e responsabilità nei confronti del proprio istituto e nei confronti dei propri colleghi. Ho visto direzioni in difficoltà a
gestire il servizio perché il tasso di malattia dei
dipendenti era eccessivamente elevato. Per la
stessa ragione ho visto del personale sovraccaricato di lavoro perché impegnato a coprire
i turni scoperti. Non si può alla fine sperare di
uscire da questa situazione conflittuale se ogni
parte in causa non è disposta a fare un passo
deciso incontro all’altro.
CORSO ECDL Start
European Computer Driving License
CORSO DI SEGRETARIATO
CORSO DI PREPARAZIONE AL
DIPLOMA CANTONALE DI CONTABILITÀ
In collaborazione con ENAIP Svizzera
Periodo 08.09.08 -19.12.08
Frequenza 2 sere alla settimana
Durata 78 ore così suddivise
18 ore utilizzo del computer e gestione file
24 ore elaborazione testi
24 ore fogli elettronici
12 ore reti & comunicazioni
Costo Soci OCST
Fr. 792.00
Non soci
Fr. 1377.00
Skills Card
Fr. 125.00
4 esami ECDL Fr. 200.00
Periodo 26 settembre 2008–27 marzo 2009
Frequenza tutti i venerdì, 9 - 12 e 13 - 16
Durata 130 ore
Periodo 17.11.08 – 11.05.09
Frequenza lunedì sera dalle 18.30 alle 21.
Durata 60 ore
Costo Soci OCST Fr. 750.00
Non soci
Fr. 950.00
Programma
Aggiornamento informatico
Dattilografia
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Contabilità di base
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Costo Soci OCST
Non soci
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Fr. 1700.00
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Periodo dal 22 settembre 2008
Frequenza lun e mer sera + sabato mattina
Durata 2 anni, 4 semestri, 398 ore
Esami 2010
Programma
Manutenzione di immobile: 88 ore
Tecniche di pulizia: 80 lezioni
Riscaldamento, aerazione e clima: 36 ore
Installazioni idrauliche: 36 ore
Installazioni elettriche: 36 ore
Protezione ambientale: 10 ore
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Gest. aziendale e amm.: 12 ore
Comunicazione: 12 ore
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dalle 9.00 alle 12.00 o dalle
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Frequenza 9-12 oppure 14-17
Durata due settimane, 30 ore
Costo Soci OCST
Fr. 360.00
Non soci
Fr. 450.00
Via S. Balestra 19
6901 Lugano
Tel. 091 / 921 15 51
Fax 091 / 923 53 65
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Periodo dal 1. settembre
Frequenza tutte le mattine, un mese
Costo Soci OCST Fr. 750.00
Non soci
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SINDACATO ATTUALITÀ
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STAGE NEL SETTORE BANCARIO PER I GIOVANI DISOCCUPATI
L’impegno dell’OCST per i giovani dà risultati concreti
Meinrado Robbiani
inserimento dei giovani nel mercato del
lavoro è sovente ostacolato dalla loro
inevitabile mancanza di esperienza
professionale. Di questo argomento e più in
generale sul tema della disoccupazione giovanile avevamo parlato nel documento «Una
vigorosa mobilitazione contro la disoccupazione giovanile» pubblicato dall’OCST nell’aprile
del 2006 (vedi il Lavoro n. 6 del 13 aprile 2006,
pp. 2-3, consultabile anche sul sito
www.ocst.com nell’archivio del giornale Il
Lavoro).
Nell’attuazione di misure volte a combattere
la disoccupazione giovanile è perciò indispensabile puntare sui provvedimenti che concorrono ad alimentare la pratica professionale.
L’
Un’iniziativa dell’OCST.
L’OCST, constatando che l’offerta di occasioni di pratica professionale in favore dei giovani disoccupati rimane particolarmente
modesta rispetto ad altri provvedimenti (l’offerta è molto maggiore sul versante dei corsi di
formazione), ha inteso fornire un contributo
concreto facendosi promotrice circa un anno
fa di un progetto di stages nel ramo bancario
all’indirizzo di giovani disoccupati con formazione amministrativa. I ripetuti contatti del sindacato con istituti bancari locali e il sostegno
dell’Ufficio cantonale delle misure attive (Uma)
avevano consentito di allestire e varare un
apposito progetto pilota.
Dieci giovani, appositamente selezionati,
hanno avuto la possibilità di svolgere uno
stage di sei mesi presso uno degli istituti bancari aderenti al progetto, che prevedeva anche
un corso introduttivo sull’organizzazione e
sulle attività della una banca, svolto presso il
Centro studi bancari di Vezia.
Un bilancio lusinghiero.
Questa esperienza ha ottenuto presso tutte
le componenti coinvolte una valutazione particolarmente positiva. I giovani hanno beneficiato di un’occasione preziosa per
ampliare le conoscenze professionali e
per entrare in contatto diretto con un
ramo emblematico del mercato del
lavoro.
Alcuni partecipanti hanno persino
avuto la possibilità, al termine dello
stage, di rimanere quali dipendenti a
pieno titolo. Altri hanno reperito un’attività diversa, al cui svolgimento la frequenza dello stage non potrà che
avere giovato.
Un apprezzamento particolarmente
favorevole è pure stato espresso dalle
banche, che si sono del resto dichiarate disponibili a ripetere l’iniziativa.
L’Ufficio cantonale ha da parte sua rilevato
con soddisfazione l’esito di questo progetto,
auspicandone la continuità.
Un ringraziamento ed un appello.
L’OCST esprime perciò soddisfazione per
l’esito di questo progetto pilota. Ringrazia pubblicamente gli istituti bancari che hanno fornito
la loro collaborazione, rendendone possibile la
realizzazione. Il ringraziamento va alla Banca
dello Stato, al Crédit Suisse, alla Banca del
Gottardo (nel frattempo confluita nella BSI),
alla Banca popolare di Sondrio e alla società di
servizi bancari B-Source.
L’OCST, nella prospettiva di una rinnovata
edizione del progetto, sollecita sin d’ora altri
istituti bancari, alcuni dei quali erano già stati
avvicinati ma non avevano aderito all’iniziativa, ad affiancare gli istituti citati, così da conferire una dimensione più ampia all’iniziativa.
Contribuire a lottare contro la disoccupazione
giovanile e favorire l’inserimento dei giovani
nel mondo del lavoro è un modo, per il ramo
bancario, di assumere la responsabilità sociale che la sua rilevante importanza economica
gli conferisce.
L’OCST esprime pure la sua gratitudine
all’Ufficio delle misure attive; ha reso possibile,
seguìto e sostenuto con grande disponibilità e
competenza la realizzazione di questo progetto.
È ora nell’interesse dei giovani riuscire a
riproporre e consolidare questa iniziativa.
L’OCST si adopererà per coinvolgere altri istituti bancari e ditte affini, così da consentire
una sua ulteriore edizione.
LAVORO SALUTE
Amianto, sapere per non allarmarsi
manufatti di amianto sono da distinguere in
due tipologie: l’amianto fortemente agglomerato può sprigionare delle fibre pericolose durante la lavorazione o in caso di rottura.
L’amianto leggermente agglomerato invece
rilascia nell’aria le fibre anche solo dopo un
leggero contatto.
Nel caso in cui un lavoratore si trovi in presenza di amianto leggermente agglomerato,
deve sapere che, per la protezione della sua
salute e dei colleghi, è necessario rivolgersi ad
una ditta specializzata, in cui si conoscono le
procedure e si dispone delle protezioni necessarie per smaltire il materiale in modo corretto
e senza danni per la salute.
In realtà oggi non esiste un obbligo di legge
di rimuovere dagli edifici tutto ciò che contiene
amianto, a meno che non ci sia il rischio di seri
danni per la salute.
Ma quali sono i problemi con i quali si trovano confrontati i lavoratori dell’edilizia quando
entrano in contatto con l’amianto?
Gli elettricisti, per esempio, si trovano
sovente ad avere a che fare con le lastre
I
delle cassette di distribuzione elettrica in
amianto. Bisogna ricordarsi che nel caso in
cui si tratti di lastre in amianto debolmente
agglomerato, le cosiddette lastre Pical, non è
possibile trattarle e bisogna rivolgersi ad una
ditta specializzata.
Nelgi altri casi il problema è che l’azienda
deve tutelare la salute dei lavoratori, ma anche
del pubblico presente nella casa.
Disponendo delle protezioni necessarie, ed in
particolare di una maschera di protezione del tipi
P3, un lavoratore può essere esposto ad una
densità di 10’000 fibre di amianto per metro
cubo. Allo stesso tempo bisogna garantire che le
altre persone presenti, per esempio gli abitanti
della casa in cui sta avvenendo l’intervento, non
siano esposti ad un quantitativo di amianto
superiore alle 1’000 fibre per metro cubo.
In questo caso è possibile evitare la contaminazione dell’ambiente anzitutto con l’ausilio
di un aspiratore industriale con un filtro per
amianto. È utile anche umidificare l’aria, cosa
che consente di limitare la polvere.
(...continua)
Un lavoratore di una ditta specializzata alle
prese con una bonifica.
LAVORO OPPORTUNITÀ
6
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Laveggio 16, Mendrisio. Fax 091 6414143,
tel. 091 6414472. [email protected]
Per le posizioni seguenti curriculum a: [email protected] Tel: 091 6956757.
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parlata lingua italiana, spagnola e/o portoghese
per azienda nel Mendrisiotto. Possibilità di lavoro part time; ◆ baby sitter con esperienza e
provata affidabilità per famiglia nel Luganese.
Impiego part time nei pomeriggi; ◆governante
con referenze, per famiglia nel Luganese, giornata intera; ◆operaia, massimo 38 anni, a giornata, per industria nel Mendrisiotto, indispensabile esperienza ◆operaio stampatore manutentore con conoscenze di base di elettromeccanica per industria nel Mendrisiotto; ◆ impiegate di vendita per negozio accessori moda e
benessere, giovani, brillanti, motivate. Zona
Sopraceneri.
Foglio Ufficiale N. 56 dell’11 luglio
◆ bibliotecario/a diplomato/a (50%) Scuola
media Cevio. Scadenza: 8 agosto. Info: Prof.
Diego Erba, Direttore divisione della scuola,
tel. 0918141811.
◆ 3 tassatori/trici (con maturità) Ufficio imposte alla fonte, Bellinzona. Scadenza: 2 agosto. Info: Patrick Gianola, Capo ufficio imposte alla fonte, Bellinzona, tel. 091 8144121.
Foglio Ufficiale N. 58 del 18 luglio
◆infermiere/a al 90%; infermiere/a 100%
Municipio Locarno per istituto anziani San
Carlo Locarno. Scadenza: 8 agosto ore 11.
Info: tel. 091 7562888.
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senza esperienza, lingue Sp/I/E. Tel. 079
5792658.
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aziende con esperienza. Massima disponibilità, zona Luganese. Tel. 079 6967615.
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zona Stabio/Mendrisio. Tel. +393205595207.
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30enne, permesso G,(50-60%) zona Mendrisiotto. Tel. +393383170731; [email protected]
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mense scolastiche. Tel. 079 2937549.
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informatiche Software specifici campo idraulico, buon inglese. Tel. +39 3381811956.
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con esperienza, zona Luganese. Tel. 076
3033276; [email protected]
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pulizie, referenze. Tel. +39 3349161635.
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Luganese e Mendrisiotto. Tel.+390332331941.
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Luganese e Mendrisiotto, anche part-time.
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decennale. Tel. +393290757601 pomeriggio.
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Sottoceneri. Tel. +39 3474195819.
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Certified Professional”. Tel. 079 4638228.
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discrezione. Tel. +39 3409270703.
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muratore
specializzato,
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Mendrisiotto. [email protected]
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Sottoceneri. Tel. +39031211645.
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tel. 091 6063712.
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e riparazione, installazioni piccole reti LAN internet PSTN e ADSL. Tel. +39 332335709.
◆custode,cuoco o aiuto cuoco esperto e
affidabile, zona Luganese. Tel. 076 5703292.
◆ impiegato logistica, responsabile
magazzino, esperto. Tel. +393339299651;
+390331402350.
◆ cuoco diplomato ev. aiuto cuoco, 22.enne,
in mense scolastiche o case anziani. Tel.
+393460056526.
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buono, zona Sottoceneri. Tel. 079 6174157.
◆ aiuto domestico, esperta, 2 volte a settimana, zona Mendrisiotto. Tel.0764019886.
◆operaio, aiutante sala, aiutante cucina,
permesso. Tel. +39-3464918451.
◆ piastrellista esperto, zona Sottoceneri. Tel.
+39 3395626893.
◆ coll. domestica, assistenza anziani, ev.
notti, o altri lavori, zona Luganese. Tel.
+39034461317
◆ venditrice o cameriera, part-time, permesso G, Word-Excel. Tel. +39 3470345531.
◆ fabbro, con esperienza. Tel. +39
3345081673 o +39 3460168150.
◆ laureata in lavoro sociale, esperienze ramo
sociale e sanitario. Tel. 076 4885189; [email protected]
24 luglio 2008
◆ giovane impiegato, spagnolo lingua
madre, ottimo I. Tel. 076 3401503; [email protected]
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ordini, personale, clienti, magazzino, ev. altri
settori. Tel. +39 3315439396 (ore pasti).
◆ operaio, autista, magazziniere, esperto,
patente B e mulettista, zona Mendrisiotto. Tel.
+39 3492119536, +39332471812.
◆ studentessa universitaria per lavoro parttime, cameriera, barista, commessa, impiegata. Tel.078 7283676.
◆ cuoco esperto, preferibilmente in mense.
Tel. 091 9662785, 078 7222842.
◆impiegata o commessa, part-time, G,
Lingue: I, F, Ing., esperta. Tel. +390332486078.
◆ geometra, esperto, 36enne, massima flessibilità. Tel. +39031988028; +393407902051.
◆infermiera dipl.CRS, esperta, aiuto domiciliare anziani, o in istituti privati, zona Luganese.
Tel. 0786946808; [email protected]
◆ tirocinio come pittore, 18enne. Tel. 076
4287441.
◆ assistente cura, OSS e aiuto anziani,
esperienza, referenze. Tel. 076 5013012.
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ragazza 20enne italiana. Tel. 079 8324508.
◆ tecnica gestione aziendale, pref. parttime. Tel. +39 3486628178.
◆ capo cantiere,esperienza pluridecennale in
condomini e palazzine. Tel. +39034474949.
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part-time. Tel. 076 5013012.
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078 8264951.
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Tel. 091 9715438 o 076 5279960.
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ventennale. Tel. +39 3351829848.
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esperienza. [email protected]
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meropenem. Tel. +393407479818.
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+393464918451.
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Tel. 076 3973278; [email protected]
◆impiegata contabile amministrativa, 25enne,
esperta, zona Mendrisiotto. Tel. +39031542022.
◆ 23.enne elettricista, esperienza nel settore. Tel. +393403637464.
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dinamico, volenteroso. Tel. +39 3383119562.
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Tel. +393205595207, +390332263374.
◆ 37enne, impiegata o altro, urgentemente,
zona Mendrisiotto. Tel. +39 3898197031.
◆ giovane cameriera con esperienza, zona
Sottoceneri. Tel. +39 3474195819.
◆ giovane venditore, pref. settore moda e
abbigliamento, buone conoscenze informatiche. Tel. +39 0314491780; 3486088391.
◆ traduzione in tedesco dall’italiano, inglese,
francese e spagnolo. Tel. 091 9947847
◆ pizzaiolo esperto, tel. +39 3495313521.
.◆ giovane diploma in elettronica, ev. altri
lavori. Tel. +39031 947186, +393404620456.
◆ segretaria d’albergo, esperienza, tel. +39
3406373526.
◆ operaio settore spurghi, autista, magazziniere, zona Mendrisiotto. Tel. +39 3383410612.
◆ autista accompagnatore, patente C, Ticino
e Grigioni. [email protected]
7
SINDACATO ATTUALITÀ
24 luglio 2008
SETTORE VENDITA
Abusi nella videosorveglianza e nella pianificazione
Nando Ceruso
Organizzazione cristiano-sociale ticinese (OCST) ha chiesto l’intervento
dell’Ispettorato del Lavoro, affinché
nelle imprese del commercio e della distribuzione sia fatta la massima chiarezza sull’uso
della videosorveglianza e sulla fissazione dei
piani di lavoro, che stanno mettendo a dura
prova la salute come pure la vita familiare e
sociale del personale di vendita.
L’
Sistemi di videosorveglianza.
Nelle imprese, la legislazione consente l’uso
della videosorveglianza laddove motivi di
organizzazione, di sicurezza o di controllo
della produzione lo giustificano. Sono invece
vietati i sistemi di videosorveglianza che si
prefiggono di controllare il comportamento del
lavoratore. Il dovere di protezione della personalità e della salute del lavoratore è incompa-
tibile con la presenza di una videosorveglianza che sottoponga il dipendente ad un costante ed opprimente controllo.
Nel commercio ed in particolare nelle grandi
superfici di vendita, dove sono istallati sistemi
di videosorveglianza, è perciò necessario
regolarne l’impiego in modo da evitare che il
personale si senta sottoposto ad un controllo
asfissiante, che lo condiziona psicologicamente e che ne limita la libertà di movimento fino a
ledere la sua sfera intima.
L’OCST ha potuto constatare che, oltre ad
essere messo sotto pressione da ritmi di lavoro sempre più stressanti, in alcuni casi il personale subisce anche un ulteriore condizionamento in relazione alla videosorveglianza.
Facendosi carico delle segnalazioni del personale di vendita e dopo avere esperito gli accertamenti del caso, l’OCST ha perciò chiesto
all’Ispettorato del lavoro di fare le opportune
verifiche in due importanti imprese del com-
mercio e della distribuzione. Il sindacato ritiene che vi venga fatto un uso eccessivo dei
sistemi di videosorveglianza, la cui disposizione a ridosso del personale risulta in contrasto
con le norme del diritto del lavoro e della protezione dei dati che regolano questa materia.
Piani di lavoro.
L’OCST ha pure sollecitato l’Ispettorato del
lavoro a verificare le modalità con le quali
viene pianificato il lavoro. Ha infatti constatato
che i piani di lavoro vengono ripetutamente
modificati in funzione delle esigenze unilaterali della ditta e senza prendere in considerazione le difficoltà create in tal modo al personale.
Il personale si organizza infatti in funzione
dei piani iniziali di lavoro; in caso di una modifica degli stessi è sovente nell’impossibilità di
adeguare a sua volta gli impegni extralavorativi assunti inizialmente.
Qualora i piani di lavoro siano cambiati non
tanto per eventi imprevedibili ma con leggerezza e in risposta a considerazioni di pura opportunità aziendale, vengono visibilmente lese le
legittime esigenze del personale. È perciò indispensabile che si ovvii alla diffusa abitudine di
modificare a piacimento i piani di lavoro non
curandosi delle difficoltà che vengono a ricadere su chi lavora.
L’OCST
auspica
che
l’intervento
dell’Ispettorato del lavoro consenta di portare
chiarezza su questi due aspetti dell’organizzazione del lavoro a migliore salvaguardia della
posizione del personale. Si tratta di due temi di
particolare rilevanza, che incidono sulla qualità del lavoro e sulla salute stessa di chi lavora.
L’OCST continuerà a sua volta a rimanere
vigile e non mancherà di intervenire con fermezza laddove rileverà situazioni di indebita
pressione sul personale.
✄
Concorso fotografico «I lavoratori e i loro strumenti»
OCST lancia anche quest’anno un concorso fotografico sul
tema «I lavoratori e i loro strumenti» riservato ai lettori del
nostro giornale. L’obiettivo è quello di raccogliere le immagini
più belle che verranno periodicamente pubblicate sul giornale Il Lavoro.
Inviateci le foto più rappresentative le migliori 12 foto verranno
pubblicate sul calendario OCST del 2009 e riceveranno un premio
con le seguenti modalità: 1° premio fr. 300.- , 2° premio fr. 200.-,
dal 3° al 12° premio fr. 100.-
L’
Regolamento del concorso. I dipendenti dell’OCST e i loro familiari non sono
ammessi al concorso. Per partecipare è sufficiente inviare un’immagine mai pubblicata inerente al tema insieme al tagliando sottostante compilato. Le immagini
ricevute non saranno restituite. Ciascun concorrente può partecipare con un massimo di 3 immagini di cui è autore e titolare dei diritti. L’autore stesso si preoccuperà di chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione alla direzione dell’azienda in cui la foto è stata scattata. Ogni partecipante autorizza la pubblicazione, sia su internet sia sui mezzi stampa. Le foto devono essere inviate unitamente al tagliando sottostante compilato entro venerdì 26 settembre 2008 alla
redazione de Il Lavoro, via Balestra 19, 6900 Lugano o via e-mail a: [email protected], indicando i dati personali e il titolo della fotografia.
Concorso fotografico «I lavoratori e i loro strumenti»
Nome ____________________ Cognome_________________________
Partecipo al concorso con la foto intitolata
Via ________________________________________________________
_____________________________________
Nap _____________ Località _________________________________
La foto è stata scattata presso l’azienda
Tel ______________ e-mail __________________
_____________________________________
La mia partecipazione al concorso è conforme al regolamento
Luogo e data _________________ Firma_________________
Compilare e inviare insieme alla fotografia a: Il Lavoro, redazione, Via Balestra 19, 6901 Lugano
8
INFO BALCANI
24 luglio 2008
Pagina a cura di Slavko Bojanic
NESTAJU PREPREKE
Vlada poslala Nacionalnom odboru
svoja pregovaraèka stajališta s
Europskom unijom
Ciro: Bosanci su najzešci
Hrvati
Od veljaèe poèinje slobodna prodaja
nekretnina strancima
Piše: Ivica Radoš
Foto: Drago Sopta/Cropix
Davor Ivankovic
oš ce samo pola godine vrijediti kakvetakve poluzabrane i prepreke koje su
ogranièavale drzavljanima EU kupnju
kuca i vikendica u Hrvatskoj.
«Temeljem èlanka 60. Sporazuma o stabilizaciji i pridruzivanju izmeðu RH i EU i njihovih
drzava èlanica, protekom èetiri godine od njegova stupanja na snagu, odnosno od 1. veljaèe 2009, drzavljanima drzava èlanica EU bit
ce osiguran isti tretman kao i hrvatskim drzavljanima pri stjecanju nekretnina...», piše u
dokumentu koji je Gordan Jandrokovic kao
predsjednik koordinacije i ministar vanjskih
poslova potkraj svibnja ove godine uputio
Vesni Pusic, predsjednici Nacionalnog odbora.
Dokument sadrzi prijedlog pregovaraèkih stajališta za poglavlje 4. «Sloboda kretanja kapitala», a Jandrokovic trazi mišljenje saborskog
odbora V. Pusic.
J
Potpuna liberalizacija
Najzanimljivije «stajalište» RH odnosi se na
gotovo potpunu liberalizaciju kupovanja
nekretnina u Hrvatskoj. Ona zahvaca drzavljane EU, a postojeca ogranièenja ostaju vrijediti
za ostale «strance».
Pregovaraèko je stajalište Hrvatske da se
nece liberalizirati slobodna kupnja poljoprivrednih zemljišta i šuma, kao i zemljišta u
nacionalnim te parkovima prirode i sl., gdje ne
mogu kupovati ni naši drzavljani.
«RH postavlja zahtjev za prijelaznim razdobljem od 12 godina od datuma pristupanja EU
tijekom kojega zeli zadrzati postojeca ogranièenja pri stjecanju vlasništva nad ovim nekretninama», piše u pregovaraèkim stajalištima.
Kupuju sve lakše
U prodaji kuca i vikendica pak Hrvatska
oèito nema manevarskog prostora jer je tu
obvezu preuzela još 2001., kada je Raèanova
vlada, slièno poput iducih, u zelji za ubrzavanjem eurointegracija, potpisala da ce do veljaèe
2009. Hrvatska Europljanima potpuno otvoriti
vrata za kupnju nekretnina.
S vremenom su ogranièenja prodaje postajala sve manja, pa su stranci uspješno zaobilazili prepreke – osnivanjem tvrtki ili kupnjom
preko «prijatelja», drzavljana RH. Posljednjih
nekoliko godina stranci sve jednostavnije dobivaju dozvole od Ministarstva vanjskih poslova,
a prošle je godine riješen i problem «diskriminacije» Talijana i Slovenaca, pa su i oni mogli
nesmetano poèeti kupovati.
Jednostavna kupnja
Od veljaèe 2009. kupnja ce biti potpuno
pojednostavnjena jer ce prava steci i fizièke
osobe.
ZAGREB - U emisiji «Nedjeljom u
2»gostovao je Miroslav Ciro Blazevic, novi
izbornik nogometne reprezentacije Bosne i
Hercegovine. Blazevic je otkrio kako je trener BiH postao na nagovor zagrebaèkoga
gradonaèelnika Milana Bandica. Otišao je u
BiH, kako je rekao, «s pretpostavkom da je
antagonizam iza nas» te da ništa kao nogomet i rezultat ne moze ujediniti jednu zemlju.
Blazevic je odbacio zamjerke iz BiH da je
podrzavao Tuðmanovu politiku podjele
Bosne, a da sada vodi reprezentaciju te
drzave. - Ja se Tuðmana necu odreci rekao je Blazevic i dodao da Tuðman nije
dijelio BiH. Blazevic je, meðu ostalim, rekao
da on jest hrvatski nacionalist, ali ne onaj
koji mrzi druge.
- Ja sam Hrvat i Bosanac, a za mene su
Bosanci «najzešci Hrvati» - rekao je Ciro.
Odgovarajuci na pitanje što misli o Miloradu
Dodiku, koji navija za Srbiju, a ne za BiH,
rekao je da mu se Dodik jako dopada jer
«nikoga ne šljivi».
Premda još godinama daleko od prijama u
EU, Hrvatska oèito nece uspjeti odugovlaèiti
prodaju nekretnina strancima. Realno gledajuci, trzište je ovdje vec odredilo pravila i – diglo
cijene. Hrvati sa svojim nagrizenim i malim
nacionalnim dohotkom imat ce sve manje
mogucnosti parirati bogatijim Europljanima pri
kupnji nekretnina.
U veljaèi 2009. past ce i velika «psihološka»prepreka i Europljani ce potpuno slobodno kupovati nekretnine. Parole o èuvanju
nacionalnog suvereniteta više ne vrijede.
A i kako bi kad je drzava prva poèela prodavati «obiteljsko srebro». Kako da sada svojim
graðanima ne dopusti isto.
Prijelazno razdoblje
Poljska se bila
izborila za 12 godina
prijelaznog razdoblja
za prodaju poljoprivrednog i šumskog
zemljišta.
Hrvatska
nastoji
postici slièno.
Prijelazna razdoblja od pet godina za
kupnju vikendica bile
su izborile Maðarska,
Èeška, Rumunjska,
Cipar i Bugarska, no
trajna
izuzimanja
nijednoj od novih èlanica nisu odobrena.
Stranci vec kupili 45.000 vikendica?
Bez obzira na postojeca ogranièenja i papirologiju, tisuce su kuca u Hrvatskoj u legalnoj
proceduri prodaje strancima.
Struènjaci kazu da je takvih molbi trenutaèno i do 10.000, a nesluzbeno se raèuna da su
stranci dosad kupili vec otprilike 45.000 kuca,
uglavnom na Jadranu.
Sve to uz ogranièenje da stranci mogu imati
samo jedan takav objekt u Hrvatskoj. A uskoro
ce biti u pravima izjednaèeni s graðanima
Hrvatske koji mogu imati nekretnina koliko to
mogu sebi priuštiti.
24 luglio 2008
SINDACATO ATTUALITÀ
9
Navigazione Lago Maggiore
L’unione fa la forza
Leonardo Matasci
ubi cariche di cattivi presagi si stavano
addensando sul bacino svizzero del
Lago Maggiore: in effetti, come già
annunciato su Il Lavoro ed attraverso i media,
la direzione non voleva accordare ai dipendenti gli aumenti salariali reali pattuiti tra le
parti in occasione delle trattative con la direzione FART – NLM.
Dapprima uno scambio di corrispondenza,
in seguito le trattative, tra i sindacati OCSTUNIA-SEV e commissione interna da una
parte ed i responsabili del bacino svizzero dall’altra, non avevano portato a nessun risultato.
N
Ecologia per tutti
don Emilio Conrad
a crisi attuale del petrolio ha finito per
scombussolare tutta l’economia a livello mondiale. Si sapeva da tempo che
le riserve di questo importante combustibile
potevano esaurirsi, anche se poi si sono rivelate più abbondanti del previsto.
La necessità di far capo a nuove fonti
energetiche alternative, ha portato alla trasformazione non solo di ogni materiale organico, ma soprattutto di prodotti agricoli importanti per l’alimentazione dell’uomo.
La produzione degli «agro-carburanti»,
se da un lato aiuta a risolvere i problemi dello
sviluppo industriale, dall’altro obbliga a considerare la grave e destabilizzante situazione
della fame nel mondo, destinata a modificare
anche la nostra stessa alimentazione.
La campagna ecologista lanciata alcuni
anni fa dall’Associazione «Progetto Gaia»
consigliava di cambiare la nostra dieta eliminando, un giorno alla settimana, la carne e i
cibi di derivazione animale. L’impegno di utilizzare per un giorno, i mezzi di trasporto
pubblici, invece dell’automobile, consumando
L
Ne è seguita la convocazione dell’assemblea del personale frequentata da tutti i dipendenti , che in due risoluzioni aveva manifestato la propria determinazione ad ottenere gli
aumenti citati nonché ad una scala salariale
identica a quella applicata ai colleghi che operano in ferrovia e nel tragitto urbano.
L’insistenza della direzione a non voler
rispettare la consuetudine che da tempo si è
instaurata, secondo la quale i dipendenti
hanno diritto alle stesse prestazioni, ha portato all’interruzione delle trattative.
Segnali forti di unità e determinazione sono
giunti da parte dei lavoratori e si è pertanto
deciso di iniziare con una sensibilizzazione
degli utenti con relativa
conferenza stampa a
bordo del battello.
La direzione alla vista di
questi segnali forti ha
ripreso le trattative il 16 di
luglio.
Durante un lungo incontro, impegnativo ed a volte
duro, si è finalmente giunti all’accordo che pubblichiamo a lato.
L’assemblea congiunta
del personale dei tre sindacati, convocata lo stesso giorno, dopo aver
ascoltato le spiegazioni
dei delegati alle trattative,
ha accettato i risultati ottenuti.
inoltre i prodotti del commercio etico e dell’agricoltura biologica, ha portato ad effetti
sorprendenti.
Questa rinuncia della carne comporterebbe un risparmio
annuale di 96
kg. di mangimi
per
animali,
(essenzialmente cereali e
soia), di oltre
581 mila litri di
acqua e più di
76 litri di carburante (con conseguente riduzione dell’effetto serra!).
Inoltre consentirebbe di
liberare
400
metri quadrati
di terreno che
servirebbe per
coltivare ortaggi
e prodotti vegetali vari! Se poi
pensiamo che
I termini dell’accordo
Il riconoscimento dal 1.1.2008 di fr. 56.mensili per il corrente anno;
un versamento Una tantum per l’anno
2007 di fr. 400.- per i dipendenti in pianta
stabile e di fr. 200.- per i dipendenti stagionali;
è stata inoltre concordata nell’ambito del
Regolamento Organico Fart/NLM l’adozione di una scala salariale specifica per il personale della Navigazione distinta da quella
prevista per il personale Fart.
Da questo momento di vita sindacale possiamo senz’altro prendere l’insegnamento
che l’unione fa la forza, in quanto i delegati
alle trattative sono stati sostenuti dalla totalità dei lavoratori, dalla commissione interna e
dalla commissione del personale FARTNLM.
Si ringrazia pertanto tutto il personale NLM,
i membri Domenico Ferrazzo e Aldo
Grimani, che in prima persona hanno combattuto a fianco dei sindacati, nonché il presidente della commissione FART-NLM Franco
Catenazzi, che in primis ha partecipato, sia
alle assemblee del personale, che ai momenti
di sensibilizzazione ed alle trattative.
Da parte dell’OCST le trattative e le relative
azioni sono state seguite dai colleghi
Leonardo Matasci, Gianpietro Leonardi e
Filippo Belotti.
l’obesità sta diventando una vera «malattia»
generazionale!!!
Non varrebbe la pena di provare? Utopia?
È anche così che l’unione fa la forza!
10
TEMPO LIBERO
24 luglio 2008
Valle Verzasca una mostra al museo
sul difficile lavoro dello scalpellino
A Sonogno, piccolo e grazioso villaggio
della Val Verzasca, i numerosi turisti
potranno visitare nel locale museo, oltre
alla consueta esposizione legata alla cultura e alle attività agro-pastorali della Valle
un’interessantissima mostra «Vèna e
bastom» L’industria della pietra in valle
Verzasca. La mostra è allestita fino al 31
ottobre con i seguenti orari: 13-17 o su prenotazione al nr. 079 7672038.
edificio sede del Museo è la casa
Genardini. Costruita nel Settecento,
presenta una tipologia frequentemente
utilizzata in Verzasca. Dotata di un blocco
scale centrale, di due cucine con ognuna il
proprio camino, 4 camere e un ballatoio “lobia”
comune, poteva ospitare due famiglie.
Situata al centro del villaggio, la casa possiede un’entrata principale a nord, sulla strada
L’
comunale e un piccolo orto sul lato sud.
Ha caratteristiche architettoniche che consentono unicamente l’allestimento di esposizioni sobrie e di piccole dimensioni.
L’esposizione permanente del museo occupa di regola i primi due piani dell’edificio.
Al pianterreno (sale 1 e 2), sfruttando le particolarità delle due cucine esistenti, sono raccolti oggetti legati all’alimentazione, con una
speciale attenzione alla lavorazione del latte e
dei suoi derivati.
Al primo piano (sala 3) sono riuniti gli attrezzi utilizzati per i lavori quotidiani nei campi e
nei boschi, oltre a quelli necessari alla lavorazione del legno. Nella sala 4 viene presentata
la lavorazione della lana e della canapa.
Al secondo piano troviamo l’esposizione
temporanea dedicata al tema della lavorazione della pietra in Valle Verzasca.
Su dei pannelli viene illustrato questo antico
lavoro e le varie tecniche estrattive usate dagli
scalpellini verso la fine dell’ottocento.
È davvero interessante visualizzare la morfologia di queste montagne, la geologia della
Valle, l’attività estrattiva e l’importanza che ha
ricoperto per questo territorio. Pregevoli le
opere significative che ancora oggi testimonia-
no la laboriosità e il talento di tante maestranze che hanno lavorato con tecniche e metodi
di trasporto certamente non agevoli.
L’esposizione ci presenta dei veri cimeli,
come l’originale del Foglio Officiale del
Cantone Ticino datato 12 agosto 1904 dove si
dichiara che il sig. Gianettoni Aquilino è scopritore di miniere d’oro in patriziato di Sonogno
o alcuni fogli ingialliti di libri paga vergati con
precisione e in bella calligrafia con pennino e
inchiostro color ambra, datati 1913.
Le disposizioni SUVA inerenti la sicurezza,
alcuni attrezzi utilizzati dagli scalpellini, cartine, grafici, foto, affascinano i visitatori e danno
veramente la percezione di quello che questa
professione ha rappresentato per questo territorio. Si ripercorre la storia di un’attività dalla
nascita, fino alla massima espansione e poi
verso gli anni ‘60 l’inizio del declino.
L’attenzione di noi sindacalisti è stata polarizzata dal pannello riguardante le condizioni
di lavoro nelle cave ticinesi, estremamente difficili, dove l’incolumità era a rischio, gli incidenti frequenti, e il lavoro pagato a cottimo. Fu per
queste ragioni che nel 1898 in Leventina e in
Riviera gli scalpellini cominciarono ad organizzarsi e a dar vita ai primi sindacati, che nel
1900 si uniranno in una Federazione.
In uno dei pannelli è ben visibile la prima
pagina de «Il Lavoro» del 22 agosto 1953
dove in un lungo articolo Mons. Luigi Del-
Pietro ricorda a 50
anni dalla
nascita la
costituzione
della lega
operaia
costituitasi
a Brione nel
1903.
Complimenti al curatore della mostra Fermo
Bernardasci e ai suoi collaboratori per questo
eccellente lavoro.
Il pannello che chiude il percorso espositivo
congeda i visitatori con una bellissima considerazione: «Al termine della nostra ricerca
sulle cave ci siamo chiesti se il loro impatto sul
territorio sia accettabile o meno. Inutile negarlo: questo impatto c’è stato e c’è. Tuttavia,
esso non è tale da destare preoccupazioni nell’animo ecologista di ciascuno di noi. Inoltre,
se volessimo mettere sui piatti di un’ipotetica
bilancia oneri per l’ambiente e benefici sociali,
ci sembra di poter dire che questi ultimi superano ampiamente i primi.
E il futuro? Siamo convinti che, come in passato furono la laboriosità e lo spirito di sacrificio a rendere possibili e redditizie (almeno per
alcuni) le attività cavistiche, così oggi (oltre a
questi innegabili valori) saranno la fantasia e
la creatività a permettere, ai nuovi imprenditori, di ritagliarsi uno spazio nel mercato».
24 luglio 2008
11
SCUOLA LAVORO
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Cosa farò da grande?
...farò l’Operatore turistico di montagna
Operatore turistico di montagna è una
professione giovane, la prima formazione è partita alla fine degli anni ‘90,
e antica al tempo stesso. È il lavoro ideale per
chi quando passeggia si lascia stupire da
quello che vede, studia e desidera trasmettere lo stesso interesse agli altri.
Sarà capitato a tutti di andare a passeggio
col nonno o col papà nel bosco dietro casa,
facendosi incantare dai racconti d’infanzia,
dai nomi delle piante, e dallo scoprire i posti
buoni per i funghi.
L’
Ecco l’Operatore turistico di montagna fa
un po’ questo: si informa sulla storia, l’economia, il paesaggio, talvolta leggendo libri e talvolta entrando in contatto con le persone e,
senza nessuna pretesa di sovraccaricare di
nozioni le menti già provate dei turisti, cerca
di trasmettere tramite l’esperienza questo
sapere a chi lo segue nelle escursioni.
Si è tanto parlato in questo periodo dei turisti che si lamentano dello scampanio delle
mucche e del canto del gallo. In effetti qualcuno concepisce il riposo come quello proposto
nei villaggi vacanze, dove viene riprodotta,
lontano da casa e nei posti più impensabili, la
vita di città. È un modo di girare il mondo
senza realmente essersi confrontati col
mondo.
Altre persone invece pensano di riposarsi
di più passeggiando ed esplorando e conoscendo. E per questo tipo di turisti lavorano
gli Operatori turistici di montagna.
Questo tipo di professionisti sono una ricchezza per il territorio in cui lavorano.
BRS
Roger Welti La passione per la valorizzazione del territorio
Che differenza c'è fra un
Operatore turistico di montagna e una Guida alpina?
Un Operatore turistico di montagna è una guida escursionistica che può accompagnare gli
ospiti dove non sono necessari
attrezzi o mezzi tecnici per la
progressione. L'unica eccezione
sono le racchette da neve che
sono consentite. In realtà non è
la legge che prevede questa
limitazione, ma si tratta del regolamento professionale. La
nostra formazione è orientata a
far conoscere il territorio tramite
le sue peculiarità e le sue diverse sfaccettature. Il nostro lavoro non è orientato al raggiungimento di una meta, ma alla valorizzazione
dell'escursione nel suo insieme.
I turisti sono interessati ad una proposta di
questo tipo?
Certamente, e ci rendiamo conto per le
domande che fanno. Quando si arriva in un
tipico villaggio di pietra, per esempio, come ce
ne sono tanti nelle nostre valli, isolato da una
strada lunga e tortuosa, agli ospiti viene spontaneo chiedere come e di cosa viva la gente
del posto. O quando si incontra sul sentiero un
bel fiore, o un animale, la gente è curiosa.
Come sei arrivato a fare questo lavoro?
Ho una formazione come
maestro elementare, ma all'inizio degli anni '90 era piuttosto
difficile trovare un'occupazione
in questo campo.
Così, stimolato anche dalla
passione per il territorio in cui
vivo, la valle Maggia, ho deciso
di iniziare questa avventura. Ora
lavoro al 60 per cento per la
Fondazione Educazione e
Sviluppo e al 40 per cento come
Operatore turistico di montagna
in maniera indipendente.
In cosa consiste la formazione?
Sono quasi due anni di corsi ad ampio raggio che in parte vengono svolti presso la
Scuola superiore alberghiera e del turismo di
Bellinzona, ed in parte in montagna dal
Gruppo guide alpine del Ticino. Durante la formazione pratica si affrontano situazioni più
complesse di quelle in cui ci si troverà nell'esercizio della professione e questo consente di acquisire una sicurezza superiore. Mi
ricordo, per esempio, che durante i corsi avevamo scalato una cascata di ghiaccio.
Il costo di una formazione di questo tipo si
aggira, tutto compreso, sugli 8'000 fr. e c'è la
possibilità di ottenere una borsa di studio
Questa professione offre buone opportunità lavorative ed economiche?
Bisogna costruirsi con pazienza dei punti di
riferimento. Si possono per esempio offrire
escursioni organizzate ad alberghi, enti turistici o tour operator.
È importante anche avere dei punti di riferimento sul territorio per poter organizzare
esperienze particolari ed indimenticabili, come
può essere la visita all'atelier di un artista o di
un artigiano.
Tra le esperienze in corso, insieme ad
alcuni colleghi, c'è Vallemaggia Originale:
un modo di organizzare visite a Robiei dalla
centrale alla diga del Cavagnoli, normalmente non accessibile al pubblico. Abbiamo
fatto un accordo con la società Ofima ed
abbiamo potuto seguire un corso di formazione interno.
Sarebbe bello poter avere un rapporto più
stretto con le scuole per l'organizzazione di
passeggiate interessanti e istruttive.
Un altro progetto sul quale stiamo lavorando
è l'offerta di pacchetti per le famiglie. È un bel
modo per passare le vacanze insieme senza
annoiarsi.
Poi le attività possono essere infinite: dalla
realizzazione di guide, alla vendita di fotografie, alla redazione di articoli.
12
SINDACATO ATTIVITÀ
24 luglio 2008
In colonia a Sonogno Un po’ di pioggia
non rovina certo la festa
ncredibile, dice Grazia, la direttrice
della Colonia di Sonogno, il tempo
non è stato clemente, ma sono proprio soddisfatta! I bambini sono contenti, sono
molto presi dalle attività che abbiamo organizzato».
In effetti ci sono stati alcuni giorni di pioggia,
in alcuni momenti un po’ più che scrosciante,
ma gli ottanta ragazzi che hanno partecipato al
primo turno di vacanze sono belli allegri.
«Ispirandoci all’High School Musical, tanto
di moda tra i bambini, ci spiega Grazia, abbiamo creato degli atelier per permettere ai bambini di imparare qualcosa di nuovo. Alcuni
hanno imparato a suonare la chitarra, il flauto
ed altri strumenti; altri hanno avuto la possibilità di cantare, ballare e recitare. Infine ci sono
i bambini che si sono iscritti agli atelier di giornalismo e di scenografia».
«I bambini sono entusiasti di questa esperienza, aggiunge Roberta, e giurano che si
«I
Alla pagina
www.ocst.com/pagine/centri_vacanze.htm
trovate altre foto del primo turno di
vacanze del 2008
Il lavoro realizzato dai bambini con
l’aiuto degli organizzatori
ha permesso la creazione di un
Musical che è stato registrato e
messo su un CD.
Info: Paola Mauri, via Balestra 19,
6900 Lugano, Tel 091 921 15 51
iscriveranno a dei corsi per
poter continuare e perfezionare
l’arte alla quale si sono avvicinati durante il soggiorno in
colonia».
La redazione è andata in missione esplorativa a Sonogno,
909 m di altitudine, ultimo
paese della valle Verzasca, in
una bella e limpida giornata di
sole che ha valorizzato le bellezze del luogo.
A Sonogno, circondato dalle
montagne, la valle si apre per
dar posto ad un piccolo villaggio che ha conservato le sue caratteristiche
originali. Nella piazzetta, tanto piccola e curata da sembrare il salotto di casa, il museo e la
casa più antica del paese, risalente al 1600. I
muri di pietra, su cui si arrampicano le rose, i
tetti in piode e le finestrelle, non troppo ampie
per garantire l’isolamento termico.
Poi una piccola stradina su cui
si affacciano i grotti, il caseificio e
il forno a legna del paese, ancora
utilizzabile su richiesta.
È in questa cornice, anche se
un po’ fuori dal nucleo, che svetta
la Casa Sant’Angelo che da molti
anni ospita i bambini per le vacanze estive: una struttura moderna
che ben si inserisce nel paesaggio, in grado di ospitare gruppi
fino a cento persone in camere
doppie e da sei persone.
Ciò che rende indimenticabile la vacanza è
l’impegno della direttrice, dei monitori e di tutte
le persone che si occupano della cura dei
bambini.
Abbiamo parlato con Rosalba, monitrice
SINDACATO ATTIVITÀ
24 luglio 2008
13
che per la prima volta partecipa alle colonie di
Sonogno.
Sei contenta di come si stanno svolgendo queste due settimane?
Sì, sono molto soddisfatta, e anche l’organizzazione mi sembra ottimale. Senza una
buona preparazione non è facile coinvolgere
ottanta bambini di età fra i 6 e i 14 anni.
Avevo in passato già partecipato ad una
colonia diurna, ma non mi piaceva il modo di
organizzare le giornate.
Qui ogni monitore si occupa in modo particolare di alcuni bambini che in questo modo
hanno un punto di riferimento cui rivolgersi
facilmente. Ho notato che, essendo lontani dai
genitori, molti ne hanno bisogno.
Poi organizziamo molte attività divertenti e
noto che sono ben fatte e riescono a coinvolgere i ragazzi.
Come ti trovi con i «tuoi» bambini?
Sono uno spettacolo. Pensa che normalmente il momento più difficile da gestire è
quello del riposino pomeridiano, perchè molti
non sono abituati e si fa fatica a farli stare in
camera... Le bambine di cui mi occupo invece
in quel lasso di tempo leggono o, se sono stremate, schiacciano un pisolino.
Comunque tutti i ragazzi che ho conosciuto
sono bravi e in gamba!
Per far conoscere a tutti quanto è bella la
Colonia e quanto è divertente passare le
vacanze a Sonogno di seguito godetevi alcune
istantanee che testimoniano la gioia dei ragazzi che hanno partecipato al soggiorno del
primo turno che si è appena concluso.
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ATTUALITÀ SVIZZERA
14
24 luglio 2008
APPRENDISTI RICERCA IMPIEGO
Il futuro dei neoqualificati nel settore professionale
l Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (Decs), attraverso la
Divisione della formazione professionale e
l’Istituto Universitario Federale per la
Formazione Professionale (Iuffp), giovedì 17
luglio scorso ha presentato una radiografia
delle intenzioni dei giovani neoqualificati nel
settore professionale nell’ambito del progetto
Ari (Apprendista Ricerca Impiego).
I risultati si possono considerare rassicuranti, poiché più della metà delle giovani e dei giovani interpellati ha già una prospettiva lavorativa o formativa sicura.
L’obiettivo dell’inchiesta era di capire la
situazione in cui si trovano i neoqualificati delle
scuole professionali ticinesi nella transizione
verso il mondo del lavoro e, in particolare indicazioni sui giovani che si possono trovare a
rischio ed avere eventualmente bisogno di
assistenza durante il periodo estivo e autunnale nella ricerca di un’attività professionale o di
eventuali alternative.
A metà maggio 2008, quindi ad anno scolastico pressoché concluso, ma a due o tre mesi
dalla scadenza del tirocinio, il 51 per cento dei
giovani ha già trovato un posto di lavoro o intende continuare gli studi a tempo pieno, mentre il
49 per cento non ha ancora un lavoro.
I
Quasi 800 allievi, ossia il 45 per cento del
totale, vorrebbero un sostegno nella ricerca di
lavoro. Fra chi ha un posto di lavoro (566 giovani), il 90 per cento l’ha trovato nella professione imparata, il 10 per cento invece ha cambiato professione. Inoltre l’85 per cento degli
apprendisti che hanno un posto di lavoro lo ha
trovato presso l’azienda di formazione.
Gli allievi che si iscriveranno in ulteriori percorsi scolastici sono globalmente 330, ovvero
il 19 per cento del totale.
Ai ragazzi indecisi o in difficoltà
nella ricerca di un impiego, saranno di supporto gli oltre trenta consulenti Ari attivi sul territorio, che
hanno seguito una formazione specifica presso lo Iuffp e un perfezionamento finalizzato alla conoscenza del mercato del lavoro locale, e
che durante tutto l’anno scolastico
hanno tenuto i contatti con gli allievi neoqualificandi. Durante il periodo estivo seguiranno gli 800 giovani che vogliono un sostegno individuale.
In sintesi la consulenza consiste nell’informazione a scuola agli
allievi dell’ultimo anno sul servizio
COIFFURE SUISSE
Val la pena d’andarci!
La creatività al servizio dei clienti
Coiffure Suisse
el mestiere di parrucchiere, assai
diversificato, il contatto giornaliero con
nuove persone offre continuamente
compiti diversi e variati.
Si tratta di un lavoro fortemente legato al
mondo della moda. Grazie alla loro capacità di
immedesimarsi nelle esigenze dei clienti,
all'abilità artigianale e creativa e a solide conoscenze tecniche, le parrucchiere e i parrucchieri aiutano ad ottenere un aspetto migliore.
Il mestiere di parrucchiere è sostanzialmente artigianale ed è necessaria una buona dose
di creatività, tuttavia di primaria importanza è
anche la capacità di consulenza alla clientela.
Anche le persone meno note vorrebbero
fare qualcosa per migliorare il loro aspetto, e
quindi si rivolgono al parrucchiere. Desiderano
per esempio un nuovo taglio di capelli, cambiare il colore o semplicemente suggerimenti
per lo styling. Per la parrucchiera o il parrucchiere questo significa affrontare ogni giorno i
nuovi compiti richiesti dalla clientela.
Ai clienti vengono proposte diverse alternative per il taglio, la trasformazione o la scelta di
un nuovo colore. Solo a questo punto inizia l’intervento con il lavaggio e la cura dei capelli.
Il taglio è eseguito seguendo una tecnica precisa, il colore viene applicato accuratamente
con il pennello. I capelli si asciugano infine con
il phon e si esegue lo styling con la spazzola. Il
N
e sulle disponibilità dei consulenti tramite
volantini e riunioni. Inoltre i giovani interessati possono incontrarsi personalmente ed
avere un supporto nello svolgimento delle
pratiche per la firma del contratto di lavoro. I
risultati di questa attività negli ultimi anni
sono stati buoni e ci si è posti l’obiettivo di
migliorare ancora, cercando di collocare
almeno 600 giovani sugli 800 che hanno
fatto richiesta di aiuto.
cliente viene anche consigliato sui giusti prodotti da utilizzare per la cura dei capelli ed il
finish da eseguire a domicilio.
Chi è interessato ad intraprendere una carriera di parrucchiere deve aver assolto le
scuole dell’obbligo, avere passione per la
moda, abilità manuale, buon senso della
forma e dei colori, amare il contatto con le persone, buone maniere, cordialità. Anche la
salute deve essere ottima: nessuna allergia, si
entra in contatto con prodotti chimici, o problema a piedi, gambe e schiena.
Per ottenere il diploma federale di parrucchiera o parrucchiere, le persone in formazione
devono assolvere un tirocinio triennale unitario.
La formazione è basata sul nuovo decreto in
merito alla formazione. Ci sono molte possibilità
di formazione continua ad esempio come creatore di maschere, parrucchiere per il teatro o la
televisione. Si possono fare ulteriori esami professionali e corsi su tecniche di taglio attuali in
patria ed all’estero.
Info
Associazione Imprenditori Parrucchieri
Svizzeri coiffureSUISSE
Moserstrasse 52, 3000 Berna,
tel. 031 331 79 42,
[email protected]
al 24 al 30 agosto si terrà il
Meeting per l’amicizia tra i popoli
a Rimini. Si parla dell’importanza di
ciascuno di noi! Ecco perché val la pena
d’andarci.
Il titolo è breve e risoluto: «o protagonisti
o nessuno» e va capito perché una provocazione così potrebbe far pensare di primo
acchito che la cosa riguarda solo alcuni:
quelli bravi, intelligenti, con i soldi e quindi,
non me!
Invece proprio il volantino di presentazione del Meeting esordisce chiarendo che se
«per la mentalità comune» il protagonista
oggi è «un soggetto il cui scopo principale
nella vita è il successo», in realtà, il protagonista è chi si rende conto di avere un
«proprio volto che è, in tutta la storia e
l’eternità, unico e irripetibile».
Chi pensa di essere protagonista perché
con il successo fa e disfa come vuole in
realtà «si ritrova schiavo delle circostanze,
delle cose e, ovviamente, della riuscita».
Quindi il punto di partenza proposto è
che tutti siamo «protagonisti» perché esistiamo ed abbiamo un volto unico e irripetibile.
Richiamata questa unicità che ci è stata
donata a cosa può servire il Meeting?
Sicuramente ad aiutarci a capire che tutti
noi «protagonisti» nelle vicende belle e tristi della vita possiamo aiutarci a valorizzare
questo volto unico e farlo crescere affrontando tutte le circostanze non come dovute
al caso ma come la trama di un disegno
eccedente ogni nostra immaginazione.
D
24 luglio 2008
REGIONE ATTUALITÀ
Fondazione Madonna di Rè. E
Noi? Portatori di cultura e creatività
ome
è
nata
la
«Fondazione Madonna
di Rè. E noi?»? Don
Giovanni Maria Colombo
aveva individuato la necessità
di un convitto dove le studentesse
della
Scuola
di
Commercio di Bellinzona
potessero essere ospitate
durante l’anno scolastico. Nel
1972, quando i lavori stavano
per essere ultimati, si fecero
avanti i famigliari di alcuni
ragazzi con handicap chiedendo: «E per i nostri ragazzi, lei
non fa niente?», da qui forse la
domanda contenuta nel nome
della fondazione «E noi?».
Così don Colombo pensò di
riorganizzare la struttura e lo
fece in maniera pionieristica:
non solo costruì il primo laboratorio protetto con internato
in Ticino, ma pensò ad una
convivenza tra le studentesse
e questi giovani con difficoltà
di integrazione.
Ma che filosofia sta alla base della vita della
Fondazione? È una visione cristiana della
dignità, cioè del valore dell’uomo, per la quale
il portatore di handicap ha tutte le potenzialità
per dare il proprio contributo alla società e
arricchirla con la sua cultura, creatività, originalità e intelligenza, intesa in senso completo
e profondo come la capacità di leggere dentro
le cose (dal latino «intus legere»).
Da qui si sviluppa un’organizzazione molto
vitale che punta a valorizzare gli ospiti ed il
loro ruolo sociale tramite la preparazione ad
una vita, per quanto possibile, autonoma, e lo
svolgimento di un lavoro. Vengono trattati
come persone responsabili, mangiano insieme
e si occupano del servizio e della pulizia dei
locali. E tutte le mattine vanno a lavorare.
Ogni giorno gli ospiti si preparano ad uscire
per arrivare in orario nei laboratori artigianali
(tessitura, falegnameria, ceramica, pittura)
dove eseguono dei lavori di pregio che spesso
vengono venduti. È anche possibile fare delle
ordinazioni particolari (tovaglie, corredini,
C
15
La Fondazione
ttualmente la Fondazione Madonna
di Rè. E Noi? gestisce complessivamente tre case residenziali e tre
centri diurni a Bellinzona, Piotta e Claro
offrendo possibilità di vita in internato o
esternato a circa 80 ospiti e opportunità
professionali a un centinaio di dipendenti
(cifra corrispondente a circa 70 unità lavorative a tempo pieno).
L’Istituto Madonna di Rè in Bellinzona,
sede storica della Fondazione, in spazi
distinti, oltre ai foyer e agli atelier del centro
diurno ospita l’amministrazione centrale della
Fondazione.
La sede E noi? di Piotta, in Leventina, si
inserisce nell’ambito di una realtà di valle
mentre la struttura Madonna di Rè 2 di
Claro amalgama in sè la cultura cittadina e
la realtà periferica della campagna in cui è
collocata.
In tutte e tre le strutture agli ospiti si presenta l’opportunità di scambiare il proprio
patrimonio umano e culturale con quello
degli abitanti del luogo in cui risiedono.
A
Info
Fondazione Madonna di Rè, Via san
Gottardo 58d, cp 166, 6505 Bellinzona, Tel.
091 825 41 46, Fax 091 826 29 61, e-mail
[email protected]
vasi...).
Nascono dei bellissimi oggetti e tutti, anche
i più semplici vengono valorizzati. A pranzo,
per esempio, abbiamo mangiato su delle tovagliette americane decorate con i disegni degli
ospiti. Anche alle pareti sono appesi degli
arazzi dipinti da loro. Nella cappella (nella foto)
sono rappresentate delle scene e dei personaggi delle Sacre Scritture: una barca di
pescatori, una colomba, la cartina della
Palestina.
I progetti per il futuro.
Nel futuro prossimo c’è la costruzione della
nuova struttura di Bellinzona, che sostituirà
quella esistente, più adatta per gli scopi della
Fondazione.
La nuova struttura si troverà a Bellinzona su
richiesta dell’Autorità cantonale competente
che riteneva necessaria la presenza di un centro di accoglienza di questo tipo in città. Il
costo sarà per la metà coperto dai sussidi
federali e cantonali ma mancano metà dei
fondi necessari.
Sarà una struttura più grande di quella
attuale. Un’ala del palazzo sarà in grado di
ospitare un numero maggiore di posti in internato. Ci saranno 3 appartamenti in cui abiteranno in tutto 8 persone. «Ci stiamo organizzando per realizzare degli appartamenti misti,
nel pieno rispetto dell’individualità degli ospiti.
Questa situazione è molto più simile a quella
di una famiglia e molto più naturale», dice la
direttrice Annamaria Bronner.
Dall’altra parte ci saranno gli atelier dove gli
ospiti potranno continuare le loro attività. Al
centro l’area amministrativa dividerà le due
parti consentendo agli ospiti di separare,
anche mentalmente, l’ambito della casa da
quello del lavoro. La progettazione della struttura è stata curata insieme con i collaboratori
e gli ospiti e pensata proprio per le loro esigenze. Anche per questo non vuole essere
un centro tagliato fuori dal mondo, ma un
luogo d’incontro che può essere utile all’intera
comunità. All’ultimo piano ci saranno, come
punto di ritrovo, una sala multiuso, una cappella e una caffetteria.
B.R.S.
16
24 luglio 2008
AAPI
E T À D ’ A R G E N TO
a cura dell’Associazione A n z i a n i P e n s i o n a t i I n v a l i d i
IL PENSIERO DI DON CONRAD
Anziani e
benefici
delle cure
di orti e
giardini
Claudio Franscella*
appettare, annaffiare, veder
crescere le pianticelle nell’orto e le rose del proprio
giardino è un piacere che fa bene
alla salute, soprattutto in terza età.
Ne sono convinti da anni in
Inghilterra, patria indiscussa del
giardinaggio: è qui che i benefici
che si ottengono dalla cura di un
orto o giardino vengono osservati e
studiati sotto il nome di giardinoterapia.
Anche in Italia i principi della giardinoterapia vengono applicati in
alcuni centri di cura per anziani per
i loro effetti positivi sul recupero psicofisico dei pazienti.
E ora la giardinoterapia sta prendendo piede anche all’esterno di
queste strutture, nelle aree pubbliche, come accade in alcuni comuni
della Penisola.
Messaggio quindi lanciato ai
nostri amministratori comunali: creiamo aree verdi attrezzate dove i
nostri anziani (che non posseggono
un giardino o orto privato) possono
seguire qualche ora alla settimana
la cura a loro misura di piante e
fiori.
E questo per stare meglio, stare
in compagnia e trarre tutti i benefici
possibili della terapia del giardinaggio.
Z
*Segretario cantonale AAPI
Foto:
suor Luigia Proserpi
Vita sobria, vita lunga
lvise Cornaro, un
celebre umanista del
sedicesimo secolo,
arrivato all’età di quarantanni
con lo stomaco rovinato per
gli eccessi del mangiare e
del bere, decise di cambiar
vita riconoscendo che la
sobrietà è «la vera madre
della sanità e della vita lunga». Morì
ultraottantenne!
Proponendo la sobrietà come regola di vita, non è il caso di dover pensare di uscire soltanto da simili eccessi.
Oggi, l’obesità, è diventata una preoccupazione più per i giovani che per
gli anziani e l’eccesso non si limita
alla sovrabbondanza di cibo.
A
LA VIGNETTA
Il consumismo domina
ormai tutti gli aspetti della
nostra esistenza.
Il consumo eccessivo non
solo degli alimenti, ma di
ogni elemento materiale
richiesto dal nostro concetto
di «benessere», crea innanzitutto una situazione di
ingiustizia verso quella parte di umanità che conosce la povertà endemica e la miseria più squallida destinate
a produrre un pericoloso squilibrio
nella vita stessa del pianeta.
La saggezza dell’anziano servirà
ben poco alle nuove generazioni se
non sapranno mettere tutta la loro
intelligenza al servizio della sobrietà.
IL PENSIERO
La gioventù è il tempo
di studiare la vecchiaia,
la vecchiaia è il tempo
di praticarla.
Jean Jacques Rousseau
17
24 luglio 2008
AAPI
E T À D ’ A R G E N TO
a cura dell’Associazione A n z i a n i P e n s i o n a t i I n v a l i d i
SEZIONE DI BELLINZONA
Riuscita visita dei luoghi manzoniani
ieno successo ha riscosso la
gita cultural-ricreativa organizzata
dalla
sezione
di
Bellinzona nei luoghi «manzoniani» di
Lecco e dintorni.
Anticipata da una conferenza tenuta
a fine maggio dal nostro presidente
prof. Zanolli su vita e opere di
P
Alessandro Manzoni, con lettura di
alcune pagine scelte de «I promessi
sposi», l’escursione ha permesso alla
quarantina di partecipanti di rievocare
talune ormai lontane reminescenze
scolastiche o postscolastiche, di
conoscere il dolce paesaggio prealpino della Brianza e del Lecchese, e di
trascorrere una giornata all’insegna dell’amicizia.
Una
competente
guida dell’Ufficio turistico delle ACLI di
Lecco ci ha guidato
attraverso il villaggio di
Pescarenico, con visita alla chiesa che fu
del convento di Padre
Cristoforo, e alla villa
al Caleotto, sede del
museo
Alessandro
Manzoni.
A. Manzoni
di Francesco Hayez
Dopo un raffinato e abbondante
pranzo, servito in un ristorante sulla
riva del Lario, e una visita al centro
città, siamo stati ospiti del locale circolo ACLI, dove, trascinati da Rita e
Bruno, abbiamo dato sfoggio delle
nostre abilità canore.
Peccato solo che mancasse,
costretto in clinica per un intervento
chirurgico, il nostro presidente al
quale inviamo i migliori auguri di pronto ristabilimento.
Un grazie cordiale a tutti quanti
hanno collaborato alla buona riuscita
dell’escursione.
Sf
FEDERAZIONE SVIZZERA DEI PENSIONATI
Annuale assemblea dei delegati
i è tenuta a metà aprile a
Berna l’annuale assemblea dei
delegati della federazione
svizzera pensionati. L’ampia relazione
presidenziale di Michel Pillonel e quelle dei rappresentanti della varie associazioni regionali e di categoria hanno
permesso di farsi un’idea dell’attività
intensa svolta in favore degli anziani e
dei pensionati nel 2007.
Di particolare interesse anche la
relazione del presidente ad interim
della Commissione sociale Casimir
Noel, che si è soffermato sui principali problemi concernenti le assicurazio-
S
ni sociali attualmente all’esame delle
istanze istituzionali.
Dopo le trattande statutarie (consuntivo, preventivo, nomine) è stata la
volta della signora Ruth Luethi, che
ha presentato scopo e funzioni della
Commissione federale consultiva per
l’AVS, da lei presieduta, ed ha espresso le sue considerazioni circa i problemi attuali e futuri di questa basilare
assicurazione sociale.
La discussione seguita non poteva
mancare di accennare alle recenti
infelici dichiarazioni di un alto funzionario dell’Ufficio federale delle assicu-
razioni sociali che, partendo dai risultati di uno studio commissionato
all’Università di Ginevra, che doveva
esprimersi sulle condizioni economiche degli anziani in Svizzera, non ha
trovato di meglio che auspicare in
sostanza un ridimensionamento delle
prestazioni AVS, in nome di una mal
interpretata solidarietà intergenerazionale.
Il Consiglio svizzero degli anziani ha
tempestivamente reagito a tali dichiarazioni, così come la Direttiva della
federazione pensionati.
Sf
AGENDA
giornata a Lecco (luoghi manzoniani).
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comprensivo di bus, guida, pranzo
gastronomico in un bel ristorante sul
lago, vino e acqua inclusi.
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presto per motivi di ordine organizzativo.
Locarno
Martedì 16 settembre gita di una
18
24 luglio 2008
AAPI
E T À D ’ A R G E N TO
a cura dell’Associazione A n z i a n i P e n s i o n a t i I n v a l i d i
SEZIONE DI LUGANO
Sostegno all’introduzione della «Tredicesima AVS»
La sezione AAPI di Lugano, ha
deciso di inviare al Municipio cittadino una lettera di complimenti e di
auspici in merito all’introduzione
della cosiddetta «Tredicesima» per
i beneficiari di AVS.
Flavio Ercolani*
dipenda da un periodo congruo di
domicilio in città e da un limite di reddito, indipendentemente dal fatto che
il pensionato riceva o meno la pensione complementare. Ci auguriamo
inoltre che questo sostegno finanziario mirato possa essere preso in seria
considerazione anche dagli altri
comuni ticinesi.
Ringraziamo l’Esecutivo luganese
per l’attenzione dedicata al mondo
della terza età- un mondo che riveste
un ruolo sempre più importante per la
nostra città e per tutta la società- e
porgiamo i nostri più cordiali saluti.
*Presidente AAPI Lugano
Egregio signor Sindaco, signore e
signori Municipali,
la
sezione
di
Lugano
dell’Associazione Anziani Pensionati
e Invalidi (AAPI) dell’OCST si complimenta con il Municipio cittadino per
aver avuto il coraggio di proporre, a
sostegno di circa duemila persone
bisognose in età AVS, l’introduzione di
una gratifica di fine anno.
L’AAPI di Lugano, che da sempre si
batte in favore delle persone anziane
e che si è fatta promotrice- nel recente passato- di alcune proposte quali le
agevolazioni per i beneficiari AVS sui
trasporti pubblici cittadini, auspica che
il beneficio a questa «tredicesima»
Tantissimi auguri «Pepp»
iuseppe Tresoldi, “Pepp” per
gli amici, il 10 agosto festeggerà i 92 anni. Dalle colonne
de “il Lavoro” gli auguri più cari di
Buon Compleanno.
Tresoldi è uno dei soci veterani,
vanta 72 anni di appartenenza sindacale (aderì al nostro sindacato nel lontano 1936 e divide questo primato con
Bruno Nessi seguiti a ruota da
Leonello Martinoni, sindacalizzato
dal 1947).
La sua adesione al sindacato inizia
con lo sciopero degli operai elettricisti
del Locarnese nel 1936, accanto a
Mons. Del-Pietro,
ad
Agostino
Bernasconi, allora segretario sindacale del Luganese, e Gianni Nessi,
segretario del Locarnese, in quel duro
G
scontro che continuò ininterrottamente per ben due mesi.
Giuseppe dopo aver ottenuto il
diploma di montatore elettricista nel
1934 lavora in alcune ditte del
Locarnese e aderisce al sindacato iniziando una carriera lavorativa notevole affiancata dall’impegno sindacale.
Nel 1946 viene assunto dall’ATEL (poi
Inelectra SA) dove rimane per 35 anni
consecutivi, ricoprendo l’incarico di
capo filiale a Magadino per la zona
del Gambarogno, stimato e apprezzato dalla direzione e dai colleghi.
Anche in qualità di dirigente Pepp ha
sempre saputo essere un sindacalista
attento alle necessità e ai bisogni dei
lavoratori. Con grande orgoglio ha
ricevuto nel 1972 da parte del presi-
dente
della
Repubblica
Italiana il titolo
di
cavaliere
del lavoro.
Da brillante
pensionato
non
manca
mai agli appuntamenti promossi dall’OCST, e in
qualità di membro onorario dell’AAPI
sezione di Locarno presenzia a tutte
le riunioni e porta il suo contributo
forte di una grande esperienza e
conoscenza del mondo sindacale.
L’associazione anziani e l’organizzazione cristiano sociale porgono al
carissimo “Pepp” gli auguri di un felice
compleanno.
MEMORIE NOSTRE
24 luglio 2008
19
IN RICORDO DI ANGELO PELLEGRINI
«Scià Sindich», passa il tempo, ma certi
ricordi, certe espressioni non si dimenticano
Dalla Sardegna, precisamente da Alghero,
dove si trova in vacanza, Antonio Sanna ci
manda uno scritto che tratteggia il ricordo
di Angelo Pellegrini, uno sguardo, uno
spaccato nostalgico, un flashback su quello che era il nostro sindacato un trentennio
fa. Tra le righe si legge l’affetto verso
Pellegrini, Monsignor Del-Pietro e l’OCST
tutta. È una pagina impregnata di nostalgia.
Molto bello anche il particolare che il pezzo
ricevuto in redazione è stato battuto a macchina su una vecchia olivetti 32.
Antonio Sanna
ono in vacanza, ma non posso far passare l’anniversario della scomparsa di
Angelo Pellegrini, avvenuta il 6 luglio
1992, senza ricordarlo.
S
Scià sindich
Con questo invito espresso in tipico dialetto
ticinese, il caro amico Angelo soleva farmi
sedere accanto a lui ed a Mons. Del-Pietro
appena mi vedeva comparire all’ingresso del
suo ufficio o a quello del ristorante dove sole-
va prendere il caffè prima di rientrare per il
lavoro pomeridiano.
Ricoprivo allora la carica di Sindaco del
Comune di Lavena Ponte Tresa (VA) e le problematiche comuni che investivano le nostre
aree di frontiera necessitavano di essere
affrontate attraverso un reciproco impegno ed
una continua verifica fra i rappresentanti dei
nostri lavoratori in Ticino e gli Amministratori
dei Comuni italiani.
Erano problemi di viabilità, di trasporto, di
occupazione, di permessi; motivi di carattere
sociale, abitativi
che
venivano
affrontati al tavolo
dei nostri incontri,
agevolati anche
dal fatto di essere
io,
oltre
che
Sindaco,
Presidente
del
Consorzio
dei
Comuni italiani di
frontiera delle provincie di Varese,
Como e Novara.
Pellegrini
af-
frontava ogni questione con passione ed intelligenza, traendo frutto dalla sua esperienza
politica sempre rivolta ad individuare in essa
un preciso obiettivo sociale.
Lui, Mons. Del-Pietro ed il sottoscritto formavamo, per così dire, un triunvirato che mirava
ad operare in profondità, forte della conoscenza diretta (oggi si direbbe in tempo reale) di
una trasformazione socio-territoriale in atto.
Così, oltre a promuovere incontri in loco con
rappresentanze politiche italiane e svizzere,
fummo più volte a Roma presso il Ministero
delle Finanze, degli esteri ed in particolare
operammo, con l’allora senatore Marchetti, per
la stipula dell’accordo sui ristorni dell’ottobre
1974.
Fu in uno dei primi incontri che Pellegrini
lanciò l’idea di una rubrica su «Il Lavoro» dal
titolo «Frontalierato filo diretto» che curai per
un quinquiennio. Erano tratti di narrativa, di
vita quotidiana, di opinioni, di problemi del
frontalierato.
Caro Angelo, ora la rubrica non c’è più, io
non copro più cariche politiche e amministrative, ma per me tu sei sempre lì, dietro il tuo
tavolo di lavoro, per dirmi con gesto amichevole: «Scià Sindich».
dell’Associazione Anziani Pensionati e Invalidi.
Il suo desidero era che gli anziani, al termine
di una vita dedicata al lavoro, potessero ritrovarsi in un’associazione che permettesse loro
di coltivare amicizie, rapporti, non chiudersi in
solitudine, partecipare a incontri culturali e a
gite, ma che soprattutto insieme potessero far
sentire la loro voce per poter rivendicare diritti
e bisogni.
Caro Pin, sicuramente da lassù guardi con
affetto e orgoglio la “tua” AAPI, e puoi compiacerti di quell’intuizione geniale che tu, insieme
ad altri sei riuscito a concretizzare.
Ti ricordiamo infaticabile dapprima accanto a
Mons. Del-Pietro, e ancora dopo, con tanti
validi collaboratori, ricordiamo la tua bontà, la
tua riservatezza e il tuo sorriso.
Isidoro iniziò l’attivita all’OCST di Locarno
nel lontano 1948 come addetto alla CAT,
Corporazione Agricola Ticinese, alla cui guida
c’era il segretario don Martinaglia. Erano anni
dififcili, e il compito principale del nuovo
assunto era quello di raccogliere le adesioni
tra gli indipendenti agricoli, promuovere azioni
speciali per la vendita di mele, pere e patate e
incentivare i miseri guadagni dei coltivatori. In
quel periodo il segretariato di Locarno acquistò un camion Opel Blitz rosso, e Isidoro era
l’autista che provvedeva al trasporto nel
Locarnese e nelle Valli di frutta e verdura che
caricava e distribuiva sul territorio.
Con il passare degli anni l’economia cambiò
e con la diminuzione degli addetti al comparto
agricolo anche la CAT non ebbe più ragione
d’esistere. Isidoro venne impiegato alla Cassa
Malati come ispettore, svolgendo l’attività di
controllo per la perdita di salario nella zona del
Locarnese, Gambargono e Valli Canobbine.
Dopo la meritata quiescenza, nel 1984,
rimase vicino all’OCST e aderì all’associazione AAPI del Sopraceneri di cui fu anche membro di comitato. È stato un fedelissimo
dell’OCST, affiliato per ben sessant’anni.
Ai figli Ulrico e Giancarlo, alle sorelle
Elisabetta, Angelica e Imelda, alla cognata
Waldtraud, ai familiari e parenti tutti, le condoglianze più sentite.
RICORDANDO PIN RIVA
A sei anni dalla scomparsa
l 18 luglio del 2002 ci lasciava Pin Riva,
indimenticato iniziatore e presidente del
sindacato cristiano sociale dipendenti dello
Stato e dell’Associazione Anziani pensionati e
Invalidi.
In tutti e due gli ambiti ha profuso energie, idee
e grande impegno.
Conosciutissimo per la sua attività in Pretura,
dove è stato segretario-assessore nella sede
Lugano-Ceresio, ha portato in seno all’OCST
la sua esperienza e competenza e dalla sua
attenzione ai più deboli è nata l’idea
I
L’ultimo saluto
a Isidoro Gaggioni
unedì 14 luglio, nella chiesa parrocchiale di Gordevio, si sono tenuti i funerali di
Isidoro Gaggioni, già nostro collega al
segretariato di Locarno dall’ottobre 1948 fino a
giugno 1984.
In rappresentanza dell’OCST hanno partecipato alla cerimonia gli ex segretari regionali
del Locarnese, Aurelio Andina e Arturo
Trezzini, e il presidente AAPI sezione di
Locarno, Luigi Malinverno.
L
20
24 luglio 2008
Pagina a cura di Angela M. Carlucci*
REVISIONE LEGGE SULL'ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI
Presa di posizione Syna sul messaggio
relativo alla revisione della LAINF
mia diminuisce mediamente dello 0,7 per
cento l’anno la quota di mercato della Suva.
Lo spostamento dei settori economici a sfavore della Suva e il contemporaneo divieto di
poter offrire assicurazioni complementari
minano la solidarietà e aumentano l’onere per
le restanti aziende, le quali devono sostenere
maggiori rischi d’infortunio e di malattia professionale. Occorre inoltre considerare che i supplementi per le indennità di rincaro sono finanziati attraverso la procedura di compensazione. La riduzione dell’effettivo assicurato si
ripercuote con gravi conseguenze sui restanti
assicurati, caricandoli di un onere ancora più
pesante (ad esempio meno risorse da impiegare nelle attività preventive d’interesse pubblico e, di conseguenza, aumento degli infortuni e premi più elevati).
Permettere alla Suva di svolgere alcune attività accessorie strettamente correlate alla sua
attività primaria – ad esempio la liquidazione
degli infortuni per terzi – è sicuramente importante. Ma questo non è certo sufficiente a
bilanciare le misure previste nel messaggio
che penalizzano la Suva e ad ovviare alla progressiva perdita di quote di mercato (volume di
premi di circa 150 milioni di franchi).
In veste di rappresentante dei datori di
lavoratori nel Consiglio d’amministrazione
della Suva, Syna mette in evidenza la mancanza di coerenza nel messaggio sulla
revisione della legge sull’assicurazione
contro gli infortuni (LAINF) che il Consiglio
federale ha licenziato il 30 maggio 2008 ed
esprime il proprio disaccordo con alcuni
passaggi del messaggio.
No al divieto di offrire assicurazioni complementari da parte della Suva
Nel messaggio si esclude la Suva dal mercato delle assicurazioni complementari LAINF.
Nello stesso tempo si conferisce alle amministrazioni pubbliche il diritto di scegliere l’assicuratore e si riduce il margine di fluttuazione
del guadagno massimo assicurato. In questo
modo si penalizza sia la Suva sia i suoi clienti. La Suva deve cedere una parte del volume
di premi, mentre i clienti continuano a non
poter stipulare l’assicurazione base insieme a
quella complementare direttamente alla Suva,
cosa che invece desiderano fare.
In futuro le amministrazioni pubbliche
potranno scegliere ogni tre anni fra la Suva e
un altro assicuratore infortuni. Se la Suva non
può offrire assicurazioni complementari, non
può nemmeno partecipare alla messa a concorso delle amministrazioni pubbliche e offrire
un pacchetto unico comprensivo dell’assicurazione base e complementare. Ciò toglie alla
Suva il volume di premi delle amministrazioni
pubbliche e quindi i loro rischi bassi che sono
essenziali per compensare i rischi.
simo assicurato riduce il numero dei lavoratori
coperti dall’assicurazione base. I datori di
lavoro che vogliono garantire ai loro dipendenti la piena copertura assicurativa saranno dunque obbligati a stipulare un’assicurazione
complementare LAINF. La Suva è tuttavia
esclusa dal volume di premi generato dalle
assicurazioni complementari per i quadri direttivi e dai rischi bassi decisivi per compensare i
rischi. I clienti della Suva hanno chiaramente
espresso il desiderio di stipulare il pacchetto
unico LAINF presso uno stesso assicuratore,
perché comporta sgravi amministrativi e maggiore efficienza.
Correlazione assicurazioni complementari /
riduzione del guadagno massimo assicurato
No all’ulteriore perdita di quote di mercato
e al venir meno della solidarietà
La prevista diminuzione del guadagno mas-
La progressiva terziarizzazione dell’econo-
Correlazione assicurazioni complementari /
diritto di libera scelta
No alla diminuzione della rappresentanza
Il futuro consiglio di vigilanza della Suva
passerà da 40 a 25 membri. Syna si oppone a
questa soluzione. Il consiglio di amministrazione della Suva comprende i rappresentanti
delle più importanti organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro in Svizzera. Sono loro
a garantire che gli assicurati paghino premi
bassi e conformi al principio della solidarietà.
Ridurre i membri del consiglio sminuisce l’importanza che ha il principio della rappresentanza.
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21
24 luglio 2008
Pagina a cura di Angela M. Carlucci
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corto-circuito), una vera e propria malattia professionale. Il rischio burn-out è collegato allo
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Self empowerment –
per dare il meglio di sé
Sviluppo dell’autoconsapevolezza e dell’attenzione.
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cose e delle situazioni.
La comunicazione autentica e il feedback di
riconoscimento: strumenti di facile utilizzo concreto.
Conoscenza, controllo e gestione delle proprie risorse ed energie.
Analisi delle relazioni, valutazione delle priorità e training nel processo decisionale.
Consolidamento dell’autoconsapevolezza e
dell’autodeterminazione: integrazione dei
potenziali.
Obiettivi: Focalizzare con maggior chiarezza le proprie aree di forza e le aree sulle quali
agire per raggiungere la propria “eccellenza”
individuale come persona e come professionista.
Pianificare una strategia personale per rafforzare la propria interezza
e il proprio potenziale, allo scopo di
sviluppare quelle “competenze
umane” che determinano la qualità
dell’”esserci”, del “carisma” e del
“saper fare”.
Applicare facili metodi atti a
migliorare i propri processi di comunicazione, chiarificazione, decisione
e azione, spendibili poi sia in ambito
professionale, sia nella sfera personale.
Destinatari: Soci e segretari sindacali, responsabili di reparto o di
team di lavoro, formatori in azienda,
responsabili delle risorse umane,
tutte le persone interessate.
Data: sabato 22 novembre ore 9 –
18. Sabato 29 novembre ore 9 - 18.
Iscrizione: entro il 31 ottobre
all’Istituto di formazione ARC, Tel.
031 3702111.
Costi: gratuiti per soci. Per gli
altri: fr. 840 (incl. pensione completa
e materiale del corso).
22
24 luglio 2008
Pagina a cura di Rogerio Sampaio
A Suíça e a União Européia,
acordo ou adesão!
Suíça não é membro da União
Européia. As possibilidades de adesão aumentarão na medida em que a
maioria dos suíços se convencerem de que
a UE veio para ficar.
Em 1992, os eleitores suíços derrotaram
por pequena margem de votos a entrada da
Suíça no Espaço Econômico Europeu –
rejeitando assim uma participação no mercado comum. Os três outros membros do
Associação Européia de Livre Comércio
(EFTA) – Islândia, Liechtenstein e Noruega –
decidiram filiar-se à EEE, permanecendo na
EFTA.
A
O ingresso na Unidade Européia permanece como objetivo do Governo Federal. Um
pedido de adesão foi apresentado em
Bruxelas, mas continua congelado.
Devido ao sistema suíço de democracia
direta, um pedido efetivo de adesão à União
Européia implicaria realização de um referendo nacional e aprovação por maioria de
votos e Cantões.
Atualmente, o melhor resultado que o
governo poderia conseguir é um empate,
colocando a proposta na geladeira por pelo
menos cinco anos.
O tímido posicionamento da Suíça em
relação à UE baseia-se em vários fatores.
Entende, por exemplo, que as instituições
filiadas à UE não cumprem plenamente os
requisitos democráticos. O sistema suíço de
iniciativas e referendos necessitaria de reformas drásticas e limitações para atender a
todas as regras da UE.
Além disso, há certa preocupação quanto
aos custos: a Suíça seria um grande contribuinte para os cofres da UE (provavelmente
o último). Há, por outro lado, dúvidas de que
a neutralidade suíça seja compatível com
uma adesão à União Européia.
Il Gessatore
Qualifica svizzera
l corso è rivolto
ad adulti che
lavorano nel settore della gessatura
da almeno tre anni e
sono sprovvisti della
qualifica professionale.
Inizio
corso:
sabato 23 agosto, a
Littau. Le lezioni si
terranno il giovedì
sera dalle 19,15 alle
22, e il sabato matti-
I
Comércio
A indústria e o comércio suíços não estão
convencidos dos benefícios resultantes de
uma adesão. A Suíça tem sempre negociado
com o mundo inteiro. Além disso, as exportações representam a metade dos rendimentos
do país.
Uma votação nacional em 2001 rejeitando
proposta de abertura de negociações com a
União Européia evidenciou o cepticismo suíço
em relação à, até então, "Comunidade dos
15".
A resposta pragmática do Governo suíço,
desde 1992, tem sido de se comprometer em
longas e complicadas conversações com a
UE sobre uma série de acordos bilaterais.
O primeiro grupo de acordos bilaterais entre
a Suíça e a UE, principalmente sobre questões comerciais, laborais e de transportes,
entrou em vigor em 2002.
Uma segunda série de tratados, assinados
em outubro de 2004, foi aprovada pelo
Parlamento e pelo povo.
Ao exigir uma votação nacional, a União
Democrática de Centro – UDC (partido populista, de direita) desafiou com sucesso os chamados Acordos de Schengen/Dublin, sobre
uma cooperação mais estreita, em matéria de
segurança. Mas o eleitorado aprovou os acordos quando compareceu às urnas em junho
de 2005.
Uma votação separada, sobre se devia
estender um acordo trabalhista existente, para
incluir os dez novos membros da UE, foi aprovada pelos eleitores em Setembro de 2005.
Apesar da campanha liderada pelos
Democratas Suíços, de extrema-direita e
parte dos de extrema esquerda, os eleitores
aceitaram a extensão do mencionado tratado.
Para garantir que a Suíça não sofra discriminação na qualidade de não membro da UE,
a legislação suíça em muitas áreas, inclusive
a comercial, tem sido harmonizada com a UE.
na dalle 8,30 alle 12,15. Nel
secondo anno scolastico viene
inserita una seconda sera
durante la settimana per la cultura generale. Sono
previsti due corsi
pratici di due settimane ciascuno al
Centro di formazione per gessatori e
pittori di Frick.
Info: CIFL-ENAIP,
Luzernerstr.
131,
6014 Littau. Tel
0412504056;
www.cifl-enaip.ch
A mais clara indicação de como estão sendo
tratados esses assuntos é que a adesão à UE
não figura mais como um objetivo do governo,
nos planos da atual legislatura (2003-2007).
Hoje, o termo utilizado para se referir ao
ingresso na UE é "uma opção".
Trabalho
Embora a economia suíça venha registrando baixo crescimento há quase uma década, a
produção e o desempenho continuam mantendo seu alto nível se comparados com
outros países. As horas trabalhadas na Suíça
superam as de nações vizinhas, com poucas
pessoas trabalhando menos do que 40 horas
semanais.
Os feriados na Suíça são poucos e as aposentadorias raramente ocorrem antes dos 60.
Outro fator são relações trabalhistas.
Somente no ano de 2000 é que foram introduzidas alterações na legislação trabalhista
admitindo o direito de greve. Os pessimistas
receavam que essas alterações abrissem as
portas para uma onda de movimentos reivindicatórios, particularmente diante de um quadro
trabalhista pouco risonho.
Apesar da nova legislação, em 2002 houve
apenas oito movimentos paredistas na Suíça,
o mesmo número de pico anterior, verificado
em 1994. Na última década, registrou-se
média anual de 7 a 8 dias perdidos, por
100.000 empregados, motivados por greve,
dados estes que figuram na parte inferior da
tabela de estatísticas européias relativas a reivindicações trabalhistas.
Boas férias
omo habitualmente os
meses de Julho Agosto e
setembro são os meses
de reencontro familiar. A ansiedade de um regresso a casa
provoca muitas das vezes situações irreparáveis, por isso aconselhamos prudência na condução e uso do álcool. Não esqueça do ditado mais vale perder
um minuto na vida do que a vida
num minuto.
Desejo a todos os votos de
Férias Felizes junto dos familiares e amigos.
C
GIORNALE APERTO
24 luglio 2008
23
LE DOMANDE DEI LETTORI
Cosa sono e a chi vanno gli accrediti per compiti educativi
D
Gentili signori del patronato ACLI,
tra qualche anno andrò in pensione di vecchiaia AVS. Da quando ho finito l’apprendistato, tranne una breve interruzione per la nascita di mio figlio, ho sempre lavorato.
Una mia amica mi ha riferito che per il calcolo della rendita, lei ha usufruito del diritto agli
accrediti per compiti educativi, ma non ha
saputo dirmi niente di più.
Potete spiegarmi cosa sono gli accrediti
educativi e se ne ho diritto anch’io che non
sono sposata.
Laura N.
Gentile signora Laura,
cercheremo nel breve spazio che abbiamo a
disposizione di rispondere in forma concisa alle
sue domande.
Per il calcolo della rendita AVS/AI, viene
R
aggiunto un importo supplementare al reddito
dell’attività lavorativa dalla nascita fino al sedicesimo anno di età del figlio.
Gli accrediti per compiti educativi sono conteggiati indipendentemente dallo stato civile.
Per le persone coniugate e per la durata di
matrimonio è conteggiata ad ognuno dei coniugi la metà dell’accredito.
Nel suo caso, se non c’è stato il riconoscimento della paternità, l’accredito sarà per intero
e potrà migliorare la prestazione AVS fino a raggiungere l’importo della rendita massima.
L’accredio per compiti educativi è stabilito
d’ufficio nel momento in cui nasce il diritto alla
rendita. Non è pertanto necessario inoltrare una
domanda particolare.
Antonio Cartolano
responsabile
Patronato ACLI Lugano
VITA NOSTRA
Fedeltà all’OCST
● Leonardi Clementino, collega del segretariato Sopraceneri, sede di Locarno, il 1° agosto festeggia 10 anni di attività.
Si occupa dell’AAPI sezione Locarno, e segue
i programmi occupazionali, in particolare quello del
trasporto invalidi. La sua
precisione, affidabilità ed
esperienza, con alla base
la formazione di contabile, sono molto importanti
nel disbrigo delle pratiche
di pensione e pre-pensionamento per i soci del
settore Edile e Resort.
Collabora anche con Leonardo Matasci per
risolvere i numerosi casi di assistenza giuridica. Nel complimentarci per il traguardo raggiunto gli auguriamo di continuare a lungo il
suo prezioso servizio in favore della grande
famiglia dell’OCST.
Felicitazioni
a Ousman Senghore di Maroggia, socio
segretariato Mendrisio, e alla sua famiglia, per
la nascita della secondogenita Amie, con l’augurio di un futuro sereno e ricco di gioia.
● al papà Angelo Clemente, socio segretariato
del Luganese, alla mamma Francesca
Giordano, al nonno Salvatore, socio delegato
fiduciario settore metallurgia, per la nascita di
Manuel, al quale auguriamo ogni bene attor●
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
Redazione e amministrazione
Responsabile: Benedetta Rigotti
Segretaria di redazione: Maurizia Conti
tel. 0919211551
fax 0919242471
via Balestra 19, 6900 Lugano
[email protected]
niato dall’affetto dei suoi cari.
a Boban Jekulovic, socio settore
Autorimesse, e a Manuela Kara, per la nascita
di Kristel, con tanti auguri di crescere felice e
serena in compagnia della sorellina Nicole.
●
Auguri
● a Franco Presti, fedele socio del segretariato di Mendrisio, che dopo 37 anni di attività alle
AIM in qualità di
responsabile dell’azienda acqua e gas, ha raggiunto il pre pensionamento. A Franco i complimenti per questa
bella carriera lavorativa
e tanti auguri di una
serena quiescenza.
Condoglianze
● alla mamma Federica, al papà Roberto, al
fratellino, allo zio Gabriele Pedroni di Pellio
Intelvi, socio segretariato del Luganese, ai
familiari tutti, per la tragica perdita della loro
piccola Asia Borghi.
● alla moglie Eva, socia segretariato del
Luganese, a Francesco, alla mamma Sonia, ai
fratelli, alla suocera Rosa Palhazy, ai parenti
tutti, per la prematura scomparsa del loro caro
congiunto Andrea Saurwein di Cadro.
● alla figlia Chiara, al figlio Giancarlo, ai nipoti
e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara
congiunta Maddalena Cortesi-Marti di
Stampa
Corriere del Ticino Sa
Via Industria, 6933 Muzzano
Pubblicità
Publilavoro Sagl
Via Balestra 19, 6900 Lugano,
tel 0919211551
[email protected]
Tiratura confermata REMP
41101 copie
Canobbio, socia AAPI, sezione del Luganese.
alla figlia Beatrice, già dipendente al segretariato cantonale OCST, al figlio Claudio, socio
segretariato del Luganese, alla nuora Rita, ai
nipoti Milena e Fabrizio, alle cognate Alfonsina
e Ida, ai parenti tutti, per la scomparsa della
loro cara congiunta Lidia Soldati di Cimadera.
● al marito Pietro Mellini, socio sezione AAPI
Locarno, al figlio Pier, ai familiari tutti, per la
morte della loro cara congiunta Anna.
● alla moglie Graziella, ai figli Fabio, Maurizio,
Simonetta, Gianfranco e Roberto, alla sorella
Liliana con il marito Arcadio Broggini, soci
AAPI, e parenti tutti, per la scomparsa del loro
caro congiunto Luigi Pagnamenta di
Canobbio, fedele socio AAPI sezione di
Lugano.
● ai nipoti Roberto e Simona, soci segretariato
del Luganese, Emma e Anna Scacchi, e
parenti tutti, per la scomparsa della cara zia
Arnalda Cicardini di Porlezza.
● ai genitori e familiari tutti per la tragica scomparsa del loro caro congiunto e socio del
segretariato di Mendrisio, Pascal Pellegrini di
Ligornetto.
●
via Balestra 19, 6900 Lugano
Consiglio esecutivo
Presidente: Romano Rossi
Vicepresidente: Bruno Ongaro
Membri
Carla Albertoli, Fausto Leidi,
Gianfranco Poli, Roberto Poretti,
Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani,
Flavio Ugazzi
Informiamo che l’Ufficio
OCST di Stabio, rimarrà
chiuso dal 21 luglio al 7
settembre 2008 compresi.
Segretario cantonale e copresidente
Meinrado Robbiani
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Nando Ceruso, Renato Ricciardi
Segretari regionali
Lugano
Dario Tettamanti
Mendrisio
Alessandro Mecatti
Sopraceneri Paolo Locatelli
Tre Valli
Giancarlo Nicoli