«Basta quiz, farò solo l`attore»

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«Basta quiz, farò solo l`attore»
•EW speitaax
Record di vendite
per dvd di Benigni
che recita Dante
ROMA. La premiata
coppia Dante-Benigni
continua a mietere
successi. Dopo le oltre
500mila persone che
hanno assistito allo show
del comico toscano, la
prima settimana di
vendite del primo volume
di «TuttoDante» vede il
dvd primo assoluto nelle
vendite del settore
audiovisivo e ai primi
posti nelle classifiche
generali di vendita tra
tutte le unità video. La
prossima settimana uscirà
il secondo dvd della serie,
mentre entro il 10 giugno
saranno messi in
commercio tutti i
cofanetti dell'opera.
Morto l'attore
Jacques Morel,
lavorò con Gabin
PARIGI. L'attore francese
Jacques Morel, spalla in
numerosi film di Jean
Gabin e Pernandel, è
morto giovedì a Parigi
all'età di 87 anni. Iniziò la
carriera come attore
teatrale, per debuttare nel
1944, a 22 anni, sul grande
schermo. La sua
affermazione avvenne nel
1953 col film «Gli amori
finiscono all'alba». L'attore
dalla silhouette corpulenta
e dal viso rotondo è stato
diretto in 90 film da grandi
registi francesi come
Andre Cayatte, Rene Clair,
Marcel Pagnol e Jean
Delannoy.Tra i film
«Topaze» e «Maigret,
l'affare Saint-Fiacré.
SABATO
12 APRILE 2008
Usa, in scena pièce sul razzismo
dove fu assassinato MalcolmX
RadioRai, ai via
programmi
in lingua sarda
NEW YORK. Per la
prima volta dall'assassinio
di MalcolmX,il 21
febbraio del 1965. la
storica Audubon Ballroom
di Harlem — oggi
memoriale e centro
culturale - torna ad
essere teatro. In scena un
tema caro al leggendario
leader dei diritti dei neri:
una rappresentazione sulla
ribellione degli schiavi neri
guidata da NatTumer
nella prima metà del XIX
secolo. «Emancipation» è
il titolo dell'opera, scritta cinque anni fa daTyJones,
giovane attore e drammaturgo, anche lui afroamericano.
«La liberazione degli schiavi della diaspora africana è
stata motivo di lotta tanto nella vita di Malcom X quanto
in quella di NatTurner - dice Jones -.Veniva da sé
mettere in scena lo spettacolo al centro Shabazz».
CAGLIARI. La Sardegna
avrà a disposizione sulle
frequenze Rai 30 minuti
quotidiani per affrontare
temi di attualità, cultura,
ambiente, storia, problemi
sociali e di interesse
generale e dal lunedì al
mercoledì le trasmissioni
saranno in lingua sarda. È
quanto è stabilito con un
accordo fra la Rai e la
Regione Sardegna. «Una
svolta storica, nel 60°
dell'Autonomia - dice il
presidente della Sardegna,
Renato Soru - che
permette di consolidare
la programmazione
regionale e di tornare alla
migliore tradizione della
radio sarda».
Che strumento suono? Studio inglese
rivela che la scelta la fa madre natura
A
ltro che
discriminazione
sessuale imposta dalla
società: in campo musicale,
la selezione la farebbe
madre natura. Quando si
tratta di scegliere uno
strumento, infatti, non c'è
pari opportunità che
tenga. Lasciateli liberi di far
come vogliono e solo il
10% dei maschietti opterà
per Tarpa mentre I'8I% si
getterà su una chitarra
elettrica. La scoperta viene
da uno studio elaborato
dal Dipartimento
dell'Educazione della
London University,
pubblicato
sull'lnternational Journal of
Music Education. Il
sondaggio è stato
condotto in tutto il Regno
Unito tra ragazzi fra i 5 e i
16 anni. Comunque, al di là
delle preferenze di genere,
lo strumento più
comunemente suonato in
Gran Bretagna - 19% - è il
violino. Seguono la chitarra
(16.3), il flauto (10%) e il
()
l
( ^ . T r a gli
clarinetto
strumenti ' unisex"" al
primo posto per i giovani
d'Oltremanica ci sono le
percussioni africane.
L'ALLARME
DEGLI ESPERTI
«Genitori, attenti
ai cartoni animati»
cessaria tutela ai minori. «Non bisogna aver paura di parlare di censura sostiene Jaime Ondarza, ad di Turner
Italia - e lo dico sia da operatore televisivo che da genitore. Numerose ricerche hanno ormai dimostrato che i
più piccoli guardano la tv dalle 19 alle 22». E ajjroposito della violenza aggiunge: «E vero, anche le favole erano
imbevute di una crudeltà inaudita Ma
tutto era finalizzato all'eticità del contenuto. Oggi invece la cattiveria è diventata addirittura un valore positiDA SALERNO ALESSANDRI DE LUCA
vo».
ove c'è un cartone animato c'è Sull'allargamento della fascia oraria
) un bambino. E i genitori si fi- televisiva fruita dai giovanissimi condano ciecamente dei cartoni corda Stefano Selli, direttore della Frt
animati, alla visione dei quali lascia(Federazione radio e televisioni) che
no volentieri i propri piccoli. Ma l'eaccusa il servizio pubblico di aver orquazione non funziona più e a de- mai rinunciato alla tv dei ragazzi: «Onunciarlo, in un convegno tenutosi
ra i programmi adatti ai piccoli sono
ieri a Cartoons on thè Bay, è il Comidisponibili quasi esclusivamente su
tato per l'applicazione del Codice di tv a pagamento, fatto socialmente asautoregolamentazione media e mi- sai discutibile, o su piattaforme non
nori, che annuncia a breve una riuancora così diffuse». Sulla necessità di
nione con le rappresentanze degli uproteggere i minori anche dopo le 19
tenti, delle emittenti e istituzionali per insiste Gianfranco Noferi, direttore dei
decidere sull'introduzione di una se- canali per ragazzi di Rai Sat e di Rai
gnaletica anche per i cartoni. Elisa Gulp, il quale però aggiunge: «Bollini
Manna, membro del Comitato, ine regolamentazioni non bastano se la
tanto ha sottolineato come, nonofamiglia, la scuola e la società non ristante siano sempre più numerosi i prendendo in mano il proprio comcartoons che si concedono spiragli di pito educativo». Appassionato poi l'inviolenza gratuita (clamoroso il caso di
tervento di Maria Mussi Bollini, capo
una puntata di Dragon Bali che esalstruttura dei programmi per bambita l'eccitazione di uccidere a sangue
ni e ragazzi di Raitre: «La censura non
freddo), sono ancora troppo poche le
aiuta a crescere nessuno e c'è un solo
segnalazioni che potrebbero far scatmodo per risolvere il problema: invetare un'indagine. Questo spiega perstire in una seria cultura dell'infanzia.
ché le violazioni accertate nel campo
Perché, per esempio, non utilizzare i
dell'animazione sono solo quattro in
soldi delle multe inflitte alle tv per procinque anni. «Diffìcilmente gli adulti
durre programmi per ragazzi?».
controllano i programmi di anima«I più piccoli amano i cartoni animazione - dice Manna -, ma quando lo ti ma, diversamente da quanto accafanno scoprono molti aspetti discutideva in passato, dopo i dieci anni cerbili sia nei contenuti sia nella forma.
cano altri linguaggi televisivi» dice poi
Noi, d'altra parte, preferiamo spesso
Luca Milano, responsabile animaziole raccomandazioni alle sanzioni per- ne Rai Fiction, sottolineando i mutaché crediamo più nel dialogo che nelmenti del pubblico infantile sempre
la scure».
più attratto da canali tv «dedicati alla
Molti i problemi messi sul tavolo ducultura dell'insensatezza». Quell'inrante il dibattito. Tra questi, l'impossensatezza che, secondo Renato Pasibilità di regolamentare i contenuti rascandolo, presidente di RaiTrade, è
di internet, ai quali sempre più bamdiventata un diseducativo modello di
bini hanno facile accesso, e la cosid- vita per tutti con conseguenze forse
detta fascia protetta (dalle 16 alle 19), peggiori di quelle provocate dalla vioritenuta insufficiente a garantire la ne- lenza.
Da Cartoons on thè Bay
accorato richiamo per
tutelare i piccoli davanti
alla tivù: «Ormai non ci
si può più fidare né dei
contenuti né della
forma, c'è violenza»
IL CASO
TV E MINORI
TROPPE
VIOLAZIONI
Dal 2003 al 2007 il
Comitato per
l'applicazione del
Codice di
autoregolamentazio
ne media e minori
presieduto da
Emilio Rossi ha
preso in
considerazione
1881 casi avviando
565 procedimenti,
accertando 200
violazioni e
deliberando 177
raccomandazioni. A
violare il codice
sono state
soprattutto le reti
Mediaset (87 volte),
seguite da quelle Rai
(55, ma nel 2007
sono pari) dalle tv
locali (34), da La7
( 16) e dai canali
satellitari ( 13). Se si
analizzano invece le
trasgressioni in
rapporto ai generi
televisivi, la maglia
nera va a film e
telefilm (58), seguiti
dall'informazione
dai talk show
dalla pubblicità
dai varietà
, dalle fiction e
dai reality show (9)
e dai cartoni
animati (4). Se nel
2007 si è
parzialmente
sbiadita
l'«emergenza reality
show», si è invece
accentuato il tema
della violenza nelle
sue diverse
declinazioni.
«Basta quiz, farò solo l'attore»
DI TIZIANA LUPI
I
n attesa di congedarsi definitivamente dai pacchi di Affari tuoi
(il programma finirà il 6 giugno
e lui ha deciso di non condurre la
nuova edizione che dovrebbe cominciare a settembre), e di riprendere ad ottobre la fortunata tournée
teatrale con Senza Swing, Flavio Insinna torna ad essere il protagonista di una fiction. Domani sera
prende il via (per poi andare in onda il martedì, in prima serata, su
Raiuno) Ho sposato uno sbirro, serie in dodici episodi (per sei prime
serate) coprodotta da Lux Vide e Rai
Fiction e diretta da Carmine Elia.
Interpretata anche da Christiane Filangieri con Luisa Corna, Antonio
Catania (con la partecipazione di
Barbara Bouchet e Giovanna Ralli),
la serie racconta le vicende private
e professionali di una coppia di poliziotti, Diego Santamaria e Stella
Morini (commissario lui ispettrice
lei), che, sposati in tutta fretta e con
caratteri così diversi da trovarsi
spesso in contrasto, si ritrovano a
lavorare fianco a fianco mentre cercano di smussare gli spigoli della
convivenza. A complicare loro le cose ci sono le due suocere, diverse
per carattere ma, soprattutto, per estrazione sociale, ed una ex fidanzata che, oltre a lavorare insieme allo "sbirro", ha tutta l'intenzione di
G
ià, tutta colpa di Garibaldi ! Quante volte
nei momenti in cui
vediamo non andare troppo
bene le cose usciamo nel
vecchio luogo comune sull'italica perplessità a considerarsi una nazione unita.
Chi fu il primo a pronunciarla? Non è il caso di indagare. Diciamo soltanto che
ad adottare il motto questa
volta è Gioie Dix che lo elegge a titolo di questo spettacolo, appunto Tutta colpa
di Garibaldi, che ora è al milanese Carcano.
Riveste il focoso protagonista i panni tragicomici di un
autore-attore, al quale è stato commissionato uno spettacolo celebrativo del popolare personaggio ma eccolo
abbandonato dall'impresario e dalle maestranze. Potrà mai andare in scena? Anche se per il momento è solo su un palcoscenico dove
si affastella di tutto, le casse
dei vestiari e dall'alto a scendere fondali che ci presentano una Italia dove le regioni faticano a collegarsi fra
loro, lui intanto lo prova. E la
prova diventa una sorta di
lunga conferenza in cui tenta di raccontare beninteso
"a sa manière", cioè molto
umorismo e un po' di voluta confusione, la lunga avventura garibaldina. Un impresa che occupa quasi per
intero la seconda parte e forse la più felice. Dove il popolare personaggio è smitizzato ma a cui Dix non può
alla fine non regalare umana simpatia. La morale riducendosi, forse un po' sbrigativamente, o superficialmente, al fatto che la colpa
tutta sua non è, anzi é a ritrovarsi in noi italiani, gente
pronta, allora come oggi, a
cambiare casacca , ricchi sì
di intelligenza ma anche di
difetti endemici. Donde la
nostra instabilità, soprattutto politica.
Regge bene Gioele Dix questo^how dove l'ironia corre
a rivoli ma mai é feroce
(semmai sul fondo sedimenta un po' d'amarezza).
Accanto a lui a ben figurare
nel ruolo marginale cu allieva-suggeritrice dell'attore
che chiama Maestro la brasiliana Edmarcia De Andràde e il contrabbassista (lui sì
in camicia rossa ) Matteo
Malavasi cui tocca il compito di sottolineare le garibaldine imprese con ben intonate musiche d'atmosfera
dovute a Cesare Picco.
Domenico Rigotti
riprenderselo.
Le difficoltà, insomma, non mancano ma i due novelli sposi non cedono alle prime difficoltà. Anzi, come nelle indagini visioni e competenze diverse convergono sempre
in una pista comune, così nella vita privata l'amore sembra vincere e
superare qualsiasi divisione. Merito, soprattutto, del carattere tutto
sommato bonario del commissario,
paziente a casa e sul lavoro, che Insinna descrive così: «Santamaria è
un uomo d'altri tempi, uno che pre-
Van Morrison nel nuovo ednon brilla
ma in concerto è sempre un maestro
Gioie Dix, risate amare su Garibaldi
Al Teatro Carcano
di Milano il comico
attraverso la storia
dell'eroe dei due
mondi racconta
i difetti dell'Italia
Parla Flavio Insinna: «A giugno
lascerò "Affari tuoi"». Domani
sarà su Raiuno con la fiction
«Ho sposato uno sbirrro»
ferisce andare a piedi piuttosto che
in macchina». Ed è anche «uno che,
guardando le foto del padre, poliziotto ucciso durante una rapina
quando lui aveva solo sei anni, dice con un pizzico di malinconia: "A
quelli così bastava la lanterna per
trovare la verità"».
Per Insinna, il «suo» sbirro «è un
uomo che, mentre cerca gli assassini, cerca se stesso. E, in se stesso,
deve trovare il marito, il poliziotto,
l'uomo. Non è facile, per lui, educarsi alla vita matrimoniale». Una
nuova scommessa per l'attore, insomma, che gli appassionati delle
fiction «in divisa» si erano abituati
a vedere nei panni dello scanzonato capitano Anceschi in Don Matteo:
«La prima cosa che Gigi Proietti mi
ha insegnato nel suo Laboratorio è
che, nel nostro mestiere, bisogna essere credibili più che probabili. Speriamo di esserci riusciti anche stavolta» conclude Insinna. A proposito della messa in onda della prima
puntata di Ho sposato uno sbirro domani sera, al posto di Capri 2, è il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce
a spiegare la sostituzione: «Quando
partiamo con una lunga serialità,
cerchiamo sempre di tutelarla al
meglio. Per questo abbiamo deciso
di far partire Ho sposato uno sbirro
domani e spostare una serie già
consolidata come Capri al mercoledì e al giovedì».
c
II cantante
e musicista
nordirlandese
Van Morrison
on Van Morrison è sempre così. Allo scoccare del novantesimo minuto di show il cronometro dice stop e niente riesce più a
trattenerlo sul palco. Lo sa bene il pubblico degli Arcimboldi di Milano che
tanto ieri quanto l'altra sera ha invocato a gran voce il bis nella (vana) speranza di prolungare per qualche attimo ancora l'esuberanza contagiosa
del «leone di Belfast», apparso in forma smagliante grazie anche ad una
band di caratura e per certi versi superiore a quella che s'era tirato dietto
nelle ultime tournée.
Tutto grazie alle chitarre di Mick Green e John
Platania, ma anche all'organo hammond di
Paul Moran. Steel guitar, slide guitar, banjo
competono invece a Sarah Jory, un'altra che sa
il fatto suo, soprattutto in brani come / cani
stop lovingyou o quella Rea! realgone che Mor-
rison fonde con Ifru sena1 me di Sam Cooke. Se
l'ultimo album del soulman irlandese Keep it
simple campa di onesto manierismo, lo spettacolo no. Basta ascoltare la swingante This lave ofmine, Magie Urne o quella Tupelo honey
fusa come d'abitudine con WhyMustlalways
explain per farsene un'idea. C'è pure la vecchissima Moondance a ricordare a tutti che sì,
è proprio lui l'autore del successone inchiodato da Michael Bublé in vetta a tutte le hit parade. Per Bob Geldof è «uno dei veri geni della musica contemporanea», ma questo non
consente a Morrison di abbassare l'età media
di un pubblico più che maturo. Se fosse chiaro a tutti che nel bagaglio dei vari Springsteen
o U2 ci sono innanzitutto album quali Astrai
weeks o Veedonfleece, gli spettacoli del leone
irlandese non patirebbero qualche posto vuoto come invece accaduto nelle due repliche
milanesi appena trascorse.
Massimo Gatto