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Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE Numero 34 11 Ottobre 2011 75 Pagine NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Novità 2012 Kawasaki ER-6n, ER-6f: tutte nuove! | La nuova ZZR 1400 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 SPORT Mercato MV Agusta F4 R Corsa Corta | Ducati Monster 795 BMW G 650 GS Sertão MotoGP Dovizioso correrà con Yamaha Tech3 Checa in sella alla Ducati GP12 di Rossi | prova superbike | KTM RC8 Factory da Pag. 2 a Pag. 9 Ducati Nuovo motore “Superquadro” della 1199 Panigale All’Interno NEWS: Intervista a Stefan Pierer, Ceo KTM Sportmotorcycle | N. Cereghini “Cronaca vera dal centro di Milano” MOTOGP: Frattura al 5° dito della mano sinistra per Rossi | SBK: Chaz Davies Campione del Mondo 600 SuperSport KTM RC8 Factory prova superbike A Hockenheim con la dominatrice dell’IDM! di Francesco Paolillo | La Casa austriaca ha messo a nostra disposizione sulla pista di Hockenheim le moto che hanno dominato il Campionato Tedesco Superbike. Le RC8 sono molto vicine alla serie, ecco come si comportano tra i cordoli 2 3 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE “ NEWS MOTOGP SUPERBIKE Che ne direste di una toccata e fuga sul circuito di Hockenheim (Germania) per incrociare le armi con le KTM RC8R che hanno dominato l’IDM, il Campionato Tedesco Superbike?”. Ecco come e perché ci si ritrova intutati e con casco “ben allacciato” (niente “luci accese anche di giorno” perché trattasi di moto da corsa!) pronti a salire sulle RC8 R del team Motorex (in sella alla quale Martin Bauer si è portato a casa il Titolo) ed Inghart, portate in pista da Stefan Nebel e Matej Smrz, fratello di Jacub che gravita nel Mondiale SBK. Le moto, alzate sui cavalletti e con le termocoperte a scaldare i pneumatici Dunlop, che le hanno gommate per tutta la stagione, sono praticamente identiche, grafiche degli sponsor a parte. Come ci verrà poi riferito, differiscono nelle varie tarature, sospensioni e controlli di trazione in primis, ma la sostanza è la stessa. A fare la vera differenza è stato Martin Bauer, che a guardarlo sembra tanto un professorino del liceo, ma che abbassata la visiera e chiusa la vena, si trasforma in un vero martello (in cinque anni di gare ha festeggiato sul gradino più alto per ben 30 volte). Martin è al suo terzo titolo, dopo quelli vinti in 4 MOTOCROSS SPORT sella alla Honda del Team Holzhauer Racing Promotion nel 2007 e 2008 (nel 2009 a causa di un lungo infortunio non riuscì a fare la tripletta), mentre nel 2010 si è dovuto “accontentare” del 2° posto in campionato. Le moto Il regolamento dell’IDM permette di intervenire sulle moto in maniera molto limitata. Partiamo dal motore, teste-pistoni-cilindri devono essere quelli di serie, come gli alberi a camme, mentre si può lavorare sulla guarnizione della testata (montandone una di minor spessore per aumentare il rapporto di compressione) così come si possono sostituire l’airbox e l’impianto di scarico e si possono modificare l’accensione e i parametri dell’iniezione. Si deve quindi “lavorare” sulle tolleranze e soprattutto sulla precisione nell’assemblaggio di ogni singolo particolare per tirare fuori il meglio dal bicilindrico austriaco, che in versione gara arriva a erogare dai 188 ai 192 cavalli. La ciclistica può essere modificata solo in parte, e le variazioni non devono riguardare il telaio, che in questo 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»Prove caso è a traliccio in tubi d’acciaio, e neanche il forcellone bibraccio in alluminio di serie. Si può sostituire il monoammortizzatore, mentre la forcella può cambiare esclusivamente nell’idraulica. Anche i cerchi possono essere di diversa provenienza, l’importante è che siano delle stesse dimensioni di quelli montati di serie, in questo caso da 17 pollici (niente cerchi da 16,5 pollici tanto per intenderci). Hockenheim, ready to go! Il circuito di Hockenheim non è propriamente considerato un tracciato di quelli facili, inoltre, anche se rivisto e “rallentato” (il tracciato originario era di fatto uno dei più veloci al mondo) è ancora una pista “da pelo”. Purtroppo la mia conoscenza del tracciato è poco superiore allo 0 se consideriamo che ho visto in tv dei GP di F1 che si sono svolti su questo tracciato, e qualche gara di MotoGP. Così, tanto per prendere confidenza con la pista, inforco la moto di Nabel e vado. Non sottoscrivo che sia la maniera più appropriata di entrare in sintonia con un tracciato 5 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»Prove SPORT “ L’agilità della RC8 R di serie è confermata anche su questa versione IDM, la bicilindrica austriaca cambia direzione in maniera rapida e precisa, senza che questa caratteristica la renda meno precisa sul veloce “ sconosciuto! La posizione di guida non è affatto scomoda e per nulla costrittiva, mentre i semi manubri ben aperti permettono di “sentire” e controllare al meglio la moto. L’agilità della RC8 R di serie è confermata anche su questa versione IDM, la bicilindrica austriaca cambia direzione in maniera rapida e precisa, senza che questa caratteristica la renda meno precisa sul veloce. Tanto per rendere l’idea sulla Parabolika, il curvone in appoggio che porta alla Curva 4 (Hairpin), percorrendo il quale si buttano dentro tutte sei le marce, la RC8 R non allarga di un millimetro la traiettoria scelta dal pilota (con la moto di serie ci si arriva a quasi 290 Km/h di tachimetro). L’inserimento nella Curva 4, che è un vero e proprio tornantino da 2° marcia (ma con una quattro cilindri anche da 1°…), è fulmineo, mentre in uscita il bicilindrico spinge forte da subito, chiamando all’ordine l’anti wheeling e se si allarga sul cordolo esterno, anche il controllo di trazione. Anche il cambio di direzione tra le curve 10 e 11 non mette in crisi, e i 179,5 kg in ordine di marcia, spariscono magicamente (a fine gara le moto non devono scendere sotto i 168 kg). Fastidiose e probabilmente alla lunga anche affaticanti, le vibrazioni del motore si fanno sentire soprattutto sulle manopole e sono sempre ben presenti sin dai medi regimi. Da sottolineare che le moto della prova montavano degli scarichi Akrapovic racing, ma non quelli che vengono utilizzati in gara, che al posto dei silenziatori hanno due moncherini (la giornata era dedicata agli amatori con turni liberi in pista e vigeva il divieto assoluto di montare scarichi totalmente aperti). Prese le misure alla pista, devo ammettere che la moto di Nebel è più facile di quanto mi aspettassi, meno estrema e 6 soprattutto meno “prototipo” rispetto alla BMW S1000RR SBK che ho provato recentemente. Forse è così che dovrebbero essere le Superbike dei vari campionati nazionali, ma in particolar modo quelle del Mondiale. Moto da corsa sì, ma ancora con il DNA della moto che si può acquistare dal concessionario. Mica quelle mutazioni genetiche a cui ci siamo abituati e che strapperebbero senza tanti problemi un buon piazamento in MotoGP. Sceso dalla RC8 di Nebel, tanto per non perdere il ritmo salgo su una RC8 R di serie ed… entro in un altro mondo. Poche modifiche alle sospensioni, e aggiustamenti vari, è incredibile come possano stravolgere una moto. Tutto va fatto in maniera meno impulsiva, qualsiasi manovra deve essere effettuata in maniera fluida e poco brusca, mentre il gas lo si deve 7 ZOOM ZOOM ZOOM 8 9 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»Prove SPORT Doppio akra???? E quello scarico da dove viene fuori?? FANTASTICA... Ci sono due cose che effettivamente fanno impressione, la compattezza del Bicilindrico più bello del mondo e la centralità delle masse... Alessandro - 07/10/2011 IDM e ktm La ktm ha scelto bene, l’IDM ha ancora lo spirito delle competiozioni superbike, la rc8 è veramente avanti come estetica e come progetto, la ktm nelle competizioni rimane al vertice, complimenti. luker4985 - 07/10/2011 1 Leggi e partecipa ai commenti » 2 1 Le versioni IDM sono davvero uno spettacolo con le pinze Brembo radiali che permettono staccate davvero esaltanti . 2 Telaio a traliccio in tubi d’acciaio. 3 Forcellone bibraccio in alluminio di serie. 10 radiali che permettono staccate davvero esaltanti con il minimo sforzo e la massima precisione del comando al manubrio (“dei comandi” nel caso di Nebel che ha anche il comando al manubrio per il freno posteriore). Un breve scambio di opinioni sulla moto di Bauer, portano alla conclusione che la differenza maggiore sia legata all’assetto, che Martin predilige “marmoreo”, mentre i controllo di trazione è regolato in modo da risultare il meno invasivo possibile. Se a lui piace così, tanto meglio, anche perché con questa configurazione quest’anno ha vinto l’IDM, per cui ha certamente ragione! Ktm SCHEDA TECNICA 3 maneggiare con cura (niente antiwheeling e traction control) anche perché le gomme di serie non sono all’altezza delle slick. Guidata così anche la versione “borghese” è capace di divertire e di dare grande soddisfazione a chi la guida. Neanche il tempo di respirare e salgo in sella alla moto Smrz, poche o addirittura nulle le differenze di assetto di guida, mentre anche il motore e i vari controlli elettronici sono praticamente identici a quelli della moto che ho provato precedentemente. Il fatto che mi ci trovi maggiormente a mio agio è probabilmente legato al fatto che conosco meglio il tracciato, tutto qui. L’assetto non è particolarmente rigido, come avevo riscontrato anche sulla moto di Nebel, e i trasferimenti di carico durante le staccate più impegnative vanno anticipati con un leggero spostamento del peso sul posteriore, altrimenti l’assetto si scompone più del desiderato e si rischia di sporcare la traiettoria di ingresso alla curva. Il bicilindrico per erogazione e potenza è sullo stesso livello del precedente (e così deve essere) mentre il TC è maggiormente invasivo, ma mi sa tanto che sono io che “apro di più”. Se l’impianto frenante della RC8 R di serie mi ha ben impressionato, le versioni IDM sono davvero uno spettacolo con le pinze Brembo 1190 RC8 R Tempi: 4 € 15.851 Cilindri: 2 Cilindrata: 1148 cc Disposizione cilindri: a V di 75° Raffreddamento: a liquido Avviamento: E Potenza: 125 kW / 10250 giri Coppia: 12.54 kgm / 8000 giri Marce: 6 Freni: DD-D Misure freni: 320-220 mm Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’ Normativa antinquinamento: Euro 3 Peso: 182 kg Altezza: 805 mm Capacità serbatoio: 16.5 l Segmento: Super Sportive 11 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»»Prove News Ducati presenta il nuovo motore “Superquadro” della 1199 Panigale La potenza è stata incrementata fino a 195CV, mentre la coppia è stata portata a 13.5kgm. Allungati anche gli intervalli di manutenzione, portati a 24.000 km S i chiama Superquadro ed è l’ultimo nato tra i motori Ducati. Si tratta di un propulsore completamente nuovo, dedicato alla nuova 1199 Panigale e destinato a superare l’attuale standard tecnologico ed ingegneristico per aprire la strada alla Superbike del futuro. Ai progettisti Ducati, incaricati di creare il motore Superbike di ultima generazione per la Ducati 1199 Panigale, era stato dato un obiettivo decisamente impegnativo: incrementare potenza, coppia e fruibilità, riducendo al tempo stesso il peso complessivo del veicolo e i costi di manutenzione programmata. Gli ingegneri hanno avuto carta bianca e sono stati incoraggiati a pensare fuori dagli schemi: tutte le richieste sono state soddisfatte. Nell’innovativo motore Superquadro (così chiamato per il rapporto esasperato tra alesaggio e corsa corta), la potenza è stata incrementata fino a 195CV, mentre la coppia è stata portata a 13.5kgm e, grazie ai Riding Mode a disposizione del pilota, sarà possibile dosarne l’erogazione in base a stile e 12 condizioni di guida. Il motore è stato costruito in maniera tale da consentire una drastica riduzione del peso complessivo del veicolo. Ducati è inoltre riuscita ad allungare gli intervalli di manutenzione portandoli a 24.000km. Rispetto ai precedenti propulsori, soltanto la configurazione bicilindrica a L a 90° - ideata a suo tempo dall’Ing. Fabio Taglioni - e il comando Desmodromico delle valvole, sono stati mantenuti: tutto il resto è completamente inedito. Architettura del motore Il motore è stato pensato come elemento strutturale del telaio, e pertanto, la sua architettura è stata completamente rivista per garantire la miglior progettazione possibile in termini di conformazione, distribuzione del peso e robustezza. I cilindri, sempre disposti a 90° l’uno rispetto all’altro, sono stati ruotati all’indietro di altri 6° intorno ai carter del motore, fino ad ottenere un angolo di 21° tra il cilindro anteriore e il piano orizzontale. Ciò ha consentito di collocare il motore più avanti di 32mm, per migliorare la distribuzione dei pesi tra l’anteriore e il posteriore ed ottenere il perfetto posizionamento dei punti d’attacco delle teste nel telaio monoscocca del 1199 Panigale. I carter del motore I carter del motore, ottenuti per pressofusione sottovuoto grazie alla tecnologia Vacural® che garantisce massimo risparmio di peso, spessori delle pareti omogenei e resistenza meccanica superiore, sono modellati in maniera tale da incorporare la camicia d’acqua attorno alle canne del cilindro. Il motore Superquadro è dotato di canne umide riportate in alluminio con rivestimento nicasil, inserite nei fori di alloggiamento del basamento durante le fasi iniziali di montaggio. Questa progettazione consente di fissare la testa direttamente sul carter, coniugando le necessità di rigidezza della struttura del motore con un vantaggio notevole in termini di compattezza dimensionale dello stesso. Le canne con le loro pareti sottili rendono inoltre possibile un efficace scambio termico con il refrigerante che scorre lungo le pareti. I coperchi frizione, quelli delle teste e la coppa olio sono tutti ottenuti per fusione in lega di magnesio, al fine di garantire il minimo peso del motore pur garantendo la voluta resistenza meccanica. Oltre che per la presenza delle canne, i carter del motore si distinguono per l’impiego di bronzine di banco dell’albero motore, prima utilizzate esclusivamente nel propulsore Ducati Desmosedici RR. L’eliminazione dei cuscinetti a sfere ha consentito di incrementare il diametro dei perni di banco dell’albero motore, permettendo contemporaneamente un aumento della sezione del basamento nella zona 13 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE circostante i supporti di banco, in modo da massimizzare la rigidezza e la resistenza meccanica adeguandola all’erogazione di potenza estrema del Superquadro. La lubrificazione dei perni di banco avviene mediante olio in pressione immesso attraverso opportune canalizzazioni interne del basamento. In questo modo si assicura l’efficiente lubrificazione del nuovo albero motore, seguita da un rapido recupero dell’olio grazie ad un nuovo componente Ducati, una pompa a lobi che mette in depressione il vano imbiellaggio come nei motori utilizzati per le competizioni MotoGP. La pompa è movimentata da un albero trascinato da una cascata di ruote dentate realizzate in uno speciale tecno-polimero ad alta resistenza e mantiene la zona del carter motore sottostante i pistoni in condizioni controllate di depressione costante, riducendo la resistenza durante la corsa discendente ed assicurando un’efficace recupero dell’olio di lubrificazione in qualsiasi condizione di utilizzo del motore. Configurazine Nel calcolare la configurazione ottimale per ottenere una trasformazione epocale dell’erogazione di potenza del bicilindrico a L, gli ingegneri di Ducati e Ducati Corse hanno incrementato la velocità del motore e ne hanno 14 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Pistoni L’origine racing dei pistoni del Superquadro è evidente nel fondello con doppia travatura, concepito per combinare massima resistenza e rigidezza, consentendo di ridurre le superfici di spinta del pistone stesso, a favore di un maggior contenimento degli attriti. Grazie alla tecnologia sviluppata da Ducati Corse, questa progettazione consente ai pistoni dal diametro di 112mm di operare in maniera affidabile a regimi molto elevati. Anno Numero 01 34 »»»»Prove News SPORT migliorato la fluidodinamica grazie ad un incredibile alesaggio e corsa da 112mm x 60.8mm. Uno studio approfondito condotto su potenza e guidabilità ha permesso di raggiungere un’erogazione da 195CV a 10.750giri/ min e una coppia da 13.5kgm a 9.000giri/min. Il nuovo rapporto alesaggio/corsa da 1.84:1 incrementa brillantemente i giri grazie alla corsa ultracorta dell’albero motore, e la maggior superficie del pistone consente una maggiorazione dei diametri delle valvole. Se comparate al motore 1198 Testastretta Evoluzione, le valvole di aspirazione sono state infatti portate da 43.5 a 46.8mm e quelle di scarico da 34.5 a 38.2mm. Per controllare questo aspetto e garantire la corretta affidabilità del sistema, le valvole di aspirazione sono realizzate in una speciale lega di titanio, prerogativa fino ad oggi solo delle versioni “R” dei motori Ducati. Le nuove valvole sono comandate da bilancieri di derivazione sportiva, ‘superfiniti’ per ridurre l’attrito e aumentare la resistenza a fatica e rivestiti con un coating speciale (PLC) originariamente messo a punto per applicazioni aerospaziali. 11 Ottobre 2011 Elettronica L’elevata portata di aria e benzina che il motore è in grado di elaborare, grazie alla maggiorazione del diametro delle valvole di aspirazione, viene opportunamente garantita dai nuovi corpi farfallati di sezione ovale, che rispetto al motore 1198 Testastretta Evoluzione sono stati portati da un diametro equivalente di 63.9 fino ad un impressionante 67.5mm. I corpi farfallati vengono comandati mediante un sistema full Ride-by-Wire in modo indipendente uno dall’altro e sono dotati di 2 iniettori ciascuno: il primo disposto sotto la farfalla e destinato ad alimentare il motore nelle condizioni di utilizzo a basso carico, il secondo, disposto sopra la farfalla, viene attivato quando al motore si richiede di esprimere le maggiori performance. Potenza pulita Dopo aver centrato l’obiettivo di migliorare la respirazione del motore, i progettisti del Superquadro si sono concentrati sulla sfida successiva: realizzare una calibrazione motore che permetta di combinare in modo ottimale l’erogazione di elevate prestazioni ed un funzionamento regolare ottenuto riducendo la dispersione ciclica della combustione. Per ottenere questo risultato, Ducati ha introdotto un sistema di aria secondaria che assicura il completamento dell’ossidazione degli idrocarburi incombusti, riducendo efficacemente i livelli di anidride carbonica e monossido di carbonio (CO). Il sistema viene controllato da una valvola elettronica comandata dalla centralina motore, e viene attivata in funzione di specifiche condizioni di funzionamento del motore. Questa valvola permette di immettere nel condotto di scarico di ogni testa (in una posizione appena a valle della valvola di scarico) un flusso d’aria pulita proveniente direttamente dall’airbox. Una seconda valvola a lamella, collocata nella testa motore, rende unidirezionale questo flusso. L’immissione controllata di ossigeno permette di completare la combustione dei gas caldi in uscita, eliminando eventuali frazioni di carburante incombusto che in determinate condizioni possono raggiungere lo scarico. Irrinunciabile Desmo Un motore tanto estremo sottolinea ancora di più il carattere irrinunciabile del sistema Desmodromico utilizzato in esclusiva da Ducati. Viste le alte velocità alle quali opera il Superquadro e le dimensioni maggiorate delle valvole, i bilancieri non riuscirebbero a seguire i profili di chiusura spinti delle camme se si affidassero a comuni molle. Nel sistema Desmo invece, le valvole vengono chiuse meccanicamente con una tecnica analoghe a quelle della fase di apertura, consentendo di realizzare i profili delle camme più spinti e fasature ‘estreme’ che permettono il raggiungimento delle prestazioni target richieste al progetto. Questo sistema, dimostra la sua validità anche sulle Superbike e le Desmosedici MotoGP di Ducati Corse. 15 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»»Prove News Nuove Kawasaki ER-6n e ER-6f 2012 La ER-6n si presenta per il 2012 completamente rinnovata nell’estetica, nuovo telaio e nuovo motore ne accentuano l’indole sportiva e divertente. Novità anche per la ER-6f K awasaki ER-6n Estetica Come nella precedente versione, il telaio perimetrale a doppio tubo è una componente chiave dell’identità della ER-6n. Anche in questo caso la carrozzeria lo accentua anziché nasconderlo. Il design del nuovo telaio, realizzato in acciaio ad alta resistenza, contribuisce a conferire un aspetto leggero alla moto; seguendo le linee del telaio e dell’ammortizzatore posteriore, il forcellone presenta un nuovo design a doppio tubo. Il faro è più compatto e stretto, immagine rafforzata dal cupolino della strumentazione, oscurato per migliorarne la leggibilità. Il design del doppio faro sovrapposto aiuta a mantenere l’identità della ER-6n, contribuendo al tempo stesso a conferire un nuovo look più sportivo. Il serbatoio del carburante è di 20 mm più alto, aiutando così a concentrare la massa della ER-6n sulla parte anteriore della moto. I nuovi convogliatori laterali sono più stretti e non ospitano più gli indicatori di direzione, ora montati sulla copertura del faro. Il codino posteriore è di 10 16 mm più corto e la nuova luce di posizione posteriore a LED contribuisce a rendere più snello il look della ER-6n. Rinnovata anche la strumentazione al manubrio: oltre ad indicatore del carburante, tachimetro digitale, orologio e contachilometri, le nuove funzionalità includono: indicatore dell’autonomia rimanente, indicatore dei consumi istantanei e medi e indicatore di guida “in modalità economica”. Telaio Le dimensioni compatte della ER-6n sono in gran parte dovute al suo motore bicilindrico parallelo, che ha consentito l’utilizzo di un telaio più stretto e leggero. Il nuovo telaio perimetrale a doppio tubo mantiene gli elementi chiave del design del suo predecessore e un nuovo design della parte posteriore monoscocca determina un aspetto complessivo più snello. L’equilibrio della rigidità del nuovo telaio e del forcellone e le nuove tarature delle sospensioni rendono la moto più leggera e maneggevole, mantenendo la natura sportiva del modello precedente. La nuova sella, invariata nell’altezza ma più stretta, rende più semplice l’appoggio dei piedi a terra, e quindi la ER-6n più comoda e fruibile. Motore La configurazione del motore bicilindrico parallelo della ER-6n è stata scelta perché per Kawasaki rappresenta l’equilibrio ottimale tra buone caratteristiche di potenza e dimensioni compatte. La nuova messa a punto ha determinato un carattere lineare, ideale per i conducenti alle prime armi e performance capaci di soddisfare anche i conducenti con più esperienza. Le dimensioni compatte del motore sono uno degli elementi chiave che hanno permesso di snellire l’aspetto complessivo della ER-6n. Il motore 2012 offre più coppia a regimi medio-bassi per un maggiore divertimento, mantenendo al tempo stesso il carattere uniforme agli alti regimi del suo predecessore. Il bicilindrico parallelo da 649 cm3, DOHC, 8 valvole, raffreddato a liquido a iniezione eroga 53 kW (72,1 cv) a 8.500 giri con una coppia di 64 Nm a 6.500 giri. 17 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»»Prove News SPORT Nuova Kawasaki ZZR 1400 2012 Poche modifiche estetiche ma tante novità sotto la carena: la ZZR 1400 2012 sale di cilindrata fino ai 1.441 cc e si avvale del KTRC (Kawasaki Traction Control) a tre modalità di guida C on la nuova ammiraglia, gli ingegneri Kawasaki hanno voluto mantenere le stesse caratteristiche di maneggevolezza generale e la posizione di guida del modello precedente, aggiungendo però un tocco di sportività. Il nuovo telaio con rigidità completamente riprogettata, sospensioni più sportive e ruote più leggere con nuovi pneumatici, consentono di raggiungere questo obiettivo. La geometria 18 di base è stata ereditata dal modello precedente, mentre la rigidità del telaio monoscocca in alluminio è stata completamente ridefinita per far fronte alla maggiore potenza del nuovo motore. Il telaio sembra invariato, ma si tratta di un effetto ingannevole perché oltre la metà dei suoi componenti sono nuovi. L’utilizzo del motore come elemento portante consente la costruzione di un telaio più leggero e aumenta la rigidità torsionale propria del telaio monoscocca. Motore Per ribadire la sua super potenza in fatto di prestazioni (è la moto di serie con la miglior accelerazione al mondo), la Kawasaki ZZR 1400 punta sul nuovo motore dalla cilindrata maggiorata e sulla nuova messa a punto dell’erogazione. La corsa più lunga di 4 mm aumenta la cilindrata del motore quattro cilindri in linea, che raggiunge ora i 1.441 cc, contro i 1.352 della versione precedente. Alesaggio e corsa ora sono pari a 84 x 65 mm. La massima potenza è di 147,2 kW, 200 cv a 10.000 giri, ma sale a 154,5 kW, cioè 210 cv, con sistema RAM di immissione dell’ aria. la coppia massima è di 162,5 Nm a 7.500 giri. Il limitatore della coppia in scalata permette il controllo della leva frizione, agevola il passaggio alle marce inferiori e aiuta ad evitare il saltellamento della ruota posteriore che diventa più probabile in scalata con l’aumentare della coppia. Elettronica Le prestazioni del motore della ZZR 1400 possono essere “modulate” scegliendo di sfruttare alcuni degli strumenti tecnologici avanzati forniti, come ad esempio il KTRC (Kawasaki Traction Control) a tre modalità. Il sistema KTRC combina gli elementi dei due sistemi di trazione di Kawasaki: S-KTRC e KTRC. Le modalità 1 e 2 hanno come priorità la massima accelerazione (come nel sistema S-KTRC della Ninja ZX-10R 2011). La modalità 3 è simile al sistema KTRC presente sulla 1400GTR ABS 2010 (Concours 14 ABS), e garantisce la sicurezza del conducente facilitando una guida fluida su superfici scivolose. 19 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS omologazione di 195,2 cv (contro i 201 cv della superpotente versione RR) a 13.000 giri ogni particolare è stato curato in modo maniacale. La testata sfrutta condotti completamente nuovi e valvole maggiorate sia allo scarico sia all’aspirazione. Per la prima volta su un motore di grande serie, tutte le valvole sono realizzate in titanio e questo ha consentito di abbassare il peso delle stesse nonostante il consistente aumento di diametro (da 28,6 a 31,8 mm per l’aspirazione e da 24,6 a 26 per lo scarico). La respirazione del motore è stata ottimizzata grazie anche all’utilizzo del sistema primario dello scarico completamente nuovo con una conformazione 4-2-1-4 e collettori di diametro aumentato. L’alimentazione è affidata a 4 corpi farfallati da 49 mm con doppio iniettore per cilindro e sistema TSS (Torque Shift System) di aspirazione a lunghezza variabile. Il nuovo motore della MV Agusta F4 R è stato progettato secondo il criterio dei bassi attriti: nuovo rapporto degli ingranaggi della trasmissione primaria ha consentito di ridurre drasticamente il regime di rotazione del generatore e della pompa dell’acqua, limitando al massimo l’assorbimento di potenza. Protagonista assoluto sulla F4 R è, infatti, il nuovo motore “Corsa Corta”, lo stesso già utilizzato sulla F4 RR, la supersportiva top di gamma di Casa MV Agusta I l motore Il nuovo 4 cilindri in linea a valvole radiali è il cuore pulsante della MV Agusta F4 R. La parte termodinamica è stata completamente riprogettata, a partire dal nuovo albero motore a bassa inerzia e a corsa 20 corta che rende possibile un rapporto alesaggio corsa estremamente superquadro. In questo modo la MV Agusta F4 R è in grado di raggiungere regimi di rotazione degni di una autentica moto da competizione. La cilindrata di 998 cc è ora raggiunta con un alesaggio di 79 mm e con una corsa di soli 50,9 mm ottenendo così un regime di ben 13.700 giri al limitatore, abbassando però la velocità lineare del pistone (da 24,9 m/s a 23 m/s) e migliorando di conseguenza anche l’affidabilità. Per raggiungere la potenza di Anno Numero 01 34 »»»»Prove News SPORT Nuova MV Agusta F4 R Corsa Corta 11 Ottobre 2011 Cambio ed elettronica Ma non ci sono solo novità in questo straordinario motore, le conferme arrivano dal cambio estraibile caratteristica che ha sempre contraddistinto i 4 cilindri MV Agusta e dalla frizione antisaltellamento. Tutta l’elettronica di gestione è ulteriormente evoluta, il controllo di trazione segue nuove logiche di funzionamento così come le due mappature per il motore. Tutto ora è regolabile comodamente per mezzo del nuovo comando alloggiato sul semimanubrio sinistro. Ciclistica e sospensioni La nuova MV Agusta F4 R resta, naturalmente, fedele alla tradizione della struttura mista a traliccio di tubi con piastre laterali in alluminio. L’inclinazione del cannotto è stata fissata in 23°5’ misura perfetta per offrire controllo, maneggevolezza e stabilità. Confermato anche l’eccezionale monobraccio posteriore, un vero gioiello d’ingegneria che pesa soli 5 kg, un record per un elemento di questo tipo. La MV Agusta F4 R conferma l’ottimo comparto sospensioni che già contraddistingue l’edizione precedente e che ha dimostrato sul campo tutta la sua efficacia. La forcella Marzocchi upside down, con steli da 50 mm di diametro è derivata dalle unità da competizione, è regolabile nel precarico molla in continuo e nell’idraulica in estensione e compressione, il piedino forgiato ultraleggero è anch’esso realizzato espressamente per la F4 R e utilizza un sistema a sgancio rapido della ruota, richiamando quello della prima F4 della storia, la mitica Serie Oro che utilizzava la stessa soluzione tecnica. Il monoammortizzatore Sachs è equipaggiato con serbatoio d’azoto (separato e integrato nel corpo) ed è regolabile in estensione, compressione e precarico molla. Il puntone del leveraggio consente di alzare o abbassare il retrotreno della moto in funzione dell’assetto desiderato, delle preferenze del pilota e delle altre regolazioni effettuate. Freni L’impianto anteriore Brembo, con pinze radiali monoblocco, è senza ombra di dubbio il miglior impianto per moto attualmente sul mercato, accoppiato a una pompa con serbatoio integrato realizzata espressamente su specifiche MV. Il doppio disco flottante d’acciaio da 320 mm di diametro utilizza una flangia ultra alleggerita e uno spessore ridotto a 5 mm per ridurre al massimo le inerzie e le masse non sospese. L’impianto frenante posteriore è realizzato esclusivamente per MV, con disco d’acciaio inox da 220 mm di diametro e pinza a quattro pistoncini. La nuova F4 R, già disponibile presso la rete vendita ufficiale, è proposta in 2 colorazioni: rosso/grigio e bianco/grigio medio al prezzo di 18.800€ iva inclusa. 21 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Maurizio Tanca | Il 20 ottobre, in Malesia, sarà presentato al pubblico il nuovo modello Monster 795, pensato e sviluppato principalmente per i mercati asiatici M istero svelato: il nuovo Ducati Monster sarà un 795 pensato per il mercato asiatico. Durante la settimana della MotoGP a Sepang sarà presentato al pubblico malese il nuovo 22 modello Monster 795, pensato e sviluppato principalmente per i mercati asiatici. Questa nuova proposta della più iconica tra le moto Ducati verrà commercializzata esclusivamente in Asia. Dati tecnici e immagini saranno resi noti il 20 ottobre. Nuovo Monster all’orizzonte! Sul sito ufficiale (www.monster.ducati.com) dedicato alla iconica Anno Numero 01 34 »»»»Prove News SPORT Ducati presenterà in Malesia il nuovo Monster 795 11 Ottobre 2011 Monster – anzi, all’iconico Monster – compare un teaser che esalta la figura di una motocicletta coperta da un telo rosso, della quale si indovinano peraltro le linee. Cliccando sulla freccetta al centro, compare la storia della celeberrima nuda di Borgo Panigale, iniziata nell’ormai remoto 1993 e dipanatasi in una serie impressionante di nuove versioni e relative varianti. Il fatto che durante il fine settimana del GP di Malesia verrà presentato un nuovo Monster è peraltro confermato dal conteggio alla rovescia dei giorni precedenti l’avvenimento, fissato appunto per il 20 ottobre prossimo. Già, ma come sarà, il nuovo Monster? In listino abbiamo 696, 796 e 1100, tutti dotati motorizzati col desmo a due valvole raffreddato ad aria. Quindi? Vediamo: anni fa esisteva il Monster M400, che potrebbe essere simpatico rivedere come vero entry level di gamma, anche per chi parte davvero da zero, specie se proposto ad un prezzo molto appetibile. Oppure potremmo vedere delle versioni Evo delle suddette 696 e 796, magari con l’Abs e un minimo di controllo di trazione, che male non fanno di certo. Volendo invece virare verso il tecnologicissimo Desmo Testastretta 11°, una Monster 848 top di gamma no? Oppure addirittura con sotto il “vecchio” 1198 (il nuovo, come sapete, si chiama 1199 e lo vedremo presto assieme all’attesissima superbike Panigale). Altre soluzioni? Una rivisitazione stilistica più o meno profonda di tutta la gamma già esistente? Ci sembra poco credibile. A voi viene in mente qualche altra possibilità? Ah, già: manca la versione sidecar… 23 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT Nuova BMW G 650 GS Sertão La nuova BMW G 650 GS Sertão rappresenta per BMW Motorrad un nuovo capitolo nella storia delle monocilindriche della famiglia BMW GS. Arriverà nella primavera 2012 a meno di 8.000 euro L a nuova G 650 GS Sertão ha una linea più sportiva e caratteristiche studiate ad hoc per la guida in fuoristrada ed è dedicata a tutti quelli che amano l’avventura, senza rinunciare alle caratteristiche tecniche di una moto adatta alla guida di tutti i giorni con un rapporto qualità/prezzo interessante: costerà meno di 8.000 euro. A livello tecnico, la nuova G 650 GS Sertão si affida 24 al motore monocilindrico raffreddato a liquido della G 650 GS che fa della curva di coppia il suo punto di forza. Il propulsore dalla cilindrata di 652 cc eroga 35 kW (48 CV) a 6.500 g/min e sviluppa una coppia massima di 60 Nm a 5 000 g/min. La distribuzione è a doppio albero a camme in testa, iniezione elettronica e doppia accensione. È disponibile anche in versione depotenziata per i neopatentati con 25 kW (34 CV) a 6.500 g/min, in questa configurazione la coppia è di 47 Nm a 4.500 g/min. La ciclistica della G 650 GS è stata sviluppata pensando alla guida extraurbana e alle brevi escursioni su strade bianche. La Sertão invece è più incline alla guida off-road grazie alla maggiore escursione delle sospensioni e ad una taratura più rigida oltre ad essere equipaggiata con cerchi a raggi che sono più adatti a questo terreno. 25 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»»Prove News SPORT Intervista a Stefan Pierer Ceo KTM Sportmotorcycle di Ippolito Fassati | Abbiamo incontrato a Salisburgo, nella sede della Red Bull, l’amministratore delegato di KTM al quale abbiamo chiesto “i segreti” della sua azienda. E su Valentino... 1) In un momento di crisi la maggior parte delle aziende rallenta lo sviluppo di nuovi prodotti, KTM invece? «KTM in questi anni ha puntato tutto sull’innovazione e sul lancio di nuovi prodotti, anche in ambiti diversi da quelli che riguardano il proprio core business. Con questa formula oggi siamo tornati ai livelli che avevamo raggiunto prima della crisi. La politica di puntare solo a risparmiare i costi e a mantenere i prodotti non fa parte del nostro Dna. Basti pensare al segmento off-road, in un momento di crisi piena, noi occupavamo già una posizione di leadership con i motori 250 e 450 cc. Eppure abbiamo voluto fortemente investire per creare il nuovo motore 350 cc. e, anche grazie al grande lavoro di Tony Cairoli, abbiamo dimostrato di aver avuto ragione. Certo, siamo stati anche fortunati perché la crisi era meno pesante nel settore off-road mentre ha toccato soprattutto il segmento delle stradali supersportive, comunque anche noi l’abbiamo sentita in maniera forte e oggi possiamo ritenerci soddisfatti delle scelte fatte» 2) In Italia l’enduro racing ha superato il segmento delle supersportive, come avete fatto a prevederlo tanti anni fa? «In realtà non avevamo previsto che le cose andassero esattamente così. Sapevamo però che continuando ad innovare e a lanciare nuovi modelli avremmo conquistato quote di mercato. Il 40% della nostra produzione è fatto da moto enduro racing, in molti paesi la nostra quota di mercato in questo segmento è compresa tra il 40 e il 50%. Vogliamo far crescere ancora le nostre quote di mercato negli USA anche grazie alla partecipazione al Supercross di Dungey e Roczen. Il lancio del motore 350 nell’enduro è stato un grande successo fin da subito ed è una dimostrazione che siamo sulla strada giusta, spingendoci ad andare avanti così» 3) Come pensate di difendere la vostra leadrship dai concorrenti? «Investendo, innovando e vincendo. Abbiamo accelerato molto i 26 processi di innovazione. Riusciamo a realizzare più velocemente nuovi prodotti, questo perché i concorrenti ci inseguono. Ma non ci limitiamo solo al segmento off-road. Abbiamo nuovi prodotti stradali con cilindrate comprese tra i 125 e i 350 cc. Torneremo l’anno prossimo nel campionato del mondo Moto 3 dopo l’esperienza nel Mondiale 125. In futuro, perché no, se il regolamento dovesse cambiare come sembra nei prossimi due anni, potremmo entrare anche in Moto 2, fornendo tecnologia (motore e telaio) ai Top Team. Il nostro obiettivo è riuscire a far correre chi lo vuole fortemente ma che oggi non può farlo a causa dei costi troppo alti. Credo che quello che stiamo realizzando in questo senso vada nella giusta direzione» 4) Quanto investe Ktm in ricerca e sviluppo? «Ktm investe circa il 7% del fatturato in ricerca e sviluppo. Eravamo al 5% fino a pochi anni fa, oggi questa percentuale è aumentata. Se poi ci aggiungiamo un 2% investito nella R&D specifica per il reparto corse, abbiamo un totale che si avvicina al 10% del fatturato investito nella Ricerca e Sviluppo. E’ un capitale molto importante» 6) Quanto avete investito nel progetto Moto 3? «Si tratta di un investimento di qualche milione di Euro ma resta comunque un costo limitato perché la nostra strategia prevede la fornitura di materiale (telai e motori) a dei Top Team. Nel 2012 i Team saranno due, di cui uno utilizzerà anche il telaio Ktm. Immaginiamo di avere tra gli 8 e i 10 piloti in Moto 3. La partecipazione a questo campionato è molto importante perché ci permette di sviluppare motori piccoli, interessanti anche per il mercato asiatico ed ha una grande visibilità in quei paesi» 7) Quanto e’ importante per voi la partnership con Red Bull? «E’ molto importante. Si tratta di un rapporto di lunga data. E’ anche un’amicizia tra i proprietari delle due aziende. Abbiamo la stessa mentalità e la stessa visione delle cose. Anche 27 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT l’aiuto economico che ci fornisce Red Bull con le sue sponsorizzazioni è molto importante. E poi le nostre sedi sono fisicamente a pochi chilometri di distanza» 8) Ducati, azienda europea che come voi investe sui prodotti e sul Racing ha fatto bene a prendere Valentino Rossi? «Io penso che ci voglia grande rispetto per Ducati. E’ un costruttore che produce ottime moto ed è un brand che apprezzo molto. Sfortunatamente non ha funzionato con Valentino ma penso che non sia una questione di motore quanto di telaio e credo che l’esperienza degli uomini Ducati, insieme a quella di Rossi e di Jeremy Burgess, non in questa stagione perché è troppo tardi, ma nella prossima, offrano tutte le garanzie per far risalire Ducati in MOtoGP. Io glielo auguro sinceramente perché li sento molto vicini come marchio “non giapponese” e penso che condividano con noi la mentalità. Sono stato molto contento quando Stoner ha vinto il Mondiale con Ducati, perché Casey è stato il primo pilota a vincere un GP in Classe 125 con Ktm (in Malesia nel 2004). E’ vero che quest’anno Casey probabilmente sta facendo lo stesso con Honda, ma con Ducati era meglio!» 28 29 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Andrea Perfetti | Siamo stati in Austria per conoscere le strategie dell’Azienda per il prossimo anno. Mirino puntato sul Supercross USA, con Ryan Dungey, e sulla Moto3, forte del nuovo motore 250. In arrivo anche la Duke 200 S alisburgo (Austria) Lo spettacolare Hangar 7 di proprietà della Red Bull, presso l’aeroporto di Salisburgo, ospita l’incontro della KTM con la stampa internazionale. L’amministratore delegato della Casa austriaca, Stefan Pierer, ha tanto da raccontare ai giornalisti. Ci sono gli allori del 2011 da valorizzare, primi su tutti quelli di Antonio Cairoli 30 nella MX1 e di Ken Roczen nella MX2, i successi di Martin Bauer nel Campionato Superbike IDM, e poi ci sono gli obiettivi del 2012 che puntano a consacrare la KTM nell’olimpo delle Case costruttrici ai vertici dei più prestigiosi tornei iridati. E a Mattighofen l’anno prossimo alzeranno decisamente l’asticella, entrando da protagonisti nel Motomondiale nella Classe Moto3 e nel Supercross USA, nella classe regina delle 450 cc. La Moto3. Il futuro KTM è anche nelle piccole cilindrate. In arrivo le Duke 200 e in seguito 350 Stefan Pierer parla con orgoglio del debutto della KTM nel Motomondiale, è infatti pronta la Moto3 spinta dall’evoluto motore Anno Numero 01 34 »»»»Prove News SPORT KTM punta alla Moto3 e al Supercross USA. In arrivo la Duke 200 11 Ottobre 2011 monocilindrico di 250 cc. “Siamo sicuri – dice l’AD della KTM – di avere la migliore 250 4 tempi. L’esperienza maturata nel motocross e in genere coi motori 4 tempi ci ha permesso di realizzare questo incredibile propulsore, con cui puntiamo a fare benissimo nella Moto3”. La KTM crede molto nella nuova categoria, che prenderà il posto della 125 e che darà ulteriore visibilità e impulso alle vendite della famiglia delle piccole Duke. Alla 125 sarà infatti presto affiancato il modello di 200 cc (probabilmente già all’EICMA) e in seguito di 350 cc. La nuova Duke ha ricevuto un’ottima accoglienza sui mercati europei e punta a divenire una best seller anche in Malesia e sui mercati asiatici dove la KTM ha rafforzato la sua presenza anche in virtù della partnership con Bajaj. Il propulsore di 249,5 cc è stato sviluppato dal team di lavoro dell’ingegnere Wolfgang Felber. Ha 4 valvole radiali in titanio, gira sino a 14.000 giri e pesa solo 25 kg. Va revisionato ogni 2.000 km (una bella percorrenza per un motore da competizione) e ha un maxi alesaggio di 81 mm per soli 48,5 di corsa. Soprattutto, grazie alla presenza della KTM nella nuova classe, la Moto3 si prepara a regalarci un grande spettacolo. Il mondo visto dalla KTM E’ sempre Stefan Pierer (di cui presto pubblicheremo l’intervista sulle pagine di Moto.it) che ci racconta il 2011 visto dal ponte di comando della Casa austriaca. “La crisi è arrivata tre anni fa in modo deciso, forte e a tratti inatteso. Negli USA, mercato per noi assai importante, si è perso il 50% delle vendite. Ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo concentrati sul settore racing, sviluppando una gamma di moto da gara che è presto diventata un punto di riferimento per i competitor. I successi nelle corse sono fondamentali per la KTM perché sostengono le vendite e permettono di confermarsi market leader dell’offroad racing negli ultimi due anni in Europa, e nel 2011 anche negli USA. Anche il successo nell’IDM dimostra la bontà della nostra moto stradale RC8 che con Martin Bauer ha battuto la migliore 31 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE concorrenza europea e giapponese in Germania”. Antonio Cairoli racconta il suo quinto trionfo Tony Cairoli è fresco del suo quinto titolo iridato, il secondo consecutivo nel team KTM in sella alla SX-F 350 con cui ha dominato la MX1. “Nel 2010 - ci racconta Antonio - è stata una grande opportunità entrare in KTM. Allora nessuno sapeva se la 350 sarebbe stata adatta a battere le 450 della MX1. In questi anni abbiamo lavorato tanto e la moto si è rivelata stupenda, perfetta per correre nella classe regina. Nel 2011 ho avuto un inizio difficile, ho stirato i legamenti e danneggiato il menisco. È stata davvero dura, ma appena ho cominciato a stare meglio sono riuscito a tornare ai miei livelli e a divertirmi. Poi, dopo la Germania, è mancata mia mamma: è stato 32 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»»Prove News un momento molto difficile. La stagione si è conclusa con il piccolo incidente al Nazioni, che non pregiudicherà in alcun modo la mia preparazione per il 2012”. Nei prossimi giorni troverete su Moto.it la video-intervista doppia a Cairoli e Roczen. Pit Beirer presenta il Dream Team. “Nel 2012 puntiamo in alto”! Il direttore sportivo della KTM ha le idee ben chiare circa gli obiettivi agonistici della Casa austriaca. La strategia è precisa e punta a confermarsi nella MX1 con i due campioni, Antonio Cairoli e Max Nagl. Nella MX2, orfana di Roczen in partenza per gli States, le risorse sono concentrate sul giovane e già vicecampione del mondo Jeffrey Herlings. Il Supercross USA accende i fuochi d’artificio orange e vede protagonista un dream team che schiera Musquin e Roczen nella Lites 250 East e West Coast, mentre il neo acquisto Ryan Dungey è chiamato a portare la SX-F 450 al primo trionfo della Casa europea nella classe regina del Supercross americano. Pit Beirer lo dice senza giri di parole: “Non ci interessa partecipare, ma vincere! Dungey in questi giorni ha provato la KTM 450 per la prima volta e ha girato su tempi esaltanti. Siamo davvero soddisfatti”. E le soddisfazioni arrivano anche dalla Superbike RC8 che, dopo soli tre anni di sviluppo, ha dimostrato nell’IDM di aver colmato il gap con la concorrenza spietata delle moto giapponesi ed europee. Il titolo di Martin Bauer nella Superbike tedesca dà infatti una grande carica al reparto corse austriaco, che attende di conoscere i nuovi regolamenti del Mondiale Superbike e Superstock per decidere con quali risorse prendere parte alle corse. 33 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Anno Numero 01 34 »»»»Prove News SPORT “ “ PROVE 11 Ottobre 2011 Appena mettevano dentro la marcia e armeggiavano con la frizione il motore si spegneva “Cronaca vera dal centro di Milano” di Nico Cereghini | Rubarci la moto è una cosa odiosa e ai ladri giustamente auguriamo le peggiori disgrazie. Ma questi due aspiranti motociclisti, raccontati da Repubblica, fanno quasi tenerezza L a notizia pubblicata da Repubblica era questa: a Milano, zona est di viale Argonne, hanno tentato di rubare una moto. Una Yamaha FZ6. Fino a qui niente di strano, la naked giapponese è appetibile, non credete? Ma poi si legge che lo yamahista in questione era un poliziotto in borghese, fermo al semaforo rosso, e già lì ci vuole un bella sfiga: tu punti un motociclista qualsiasi e trovi un 34 poliziotto. E’ venerdì pomeriggio, 30 settembre, un sacco di traffico e di gente per strada. I ladri sono due, con i caschi integrali; puntano una pistola di acciaio che pare vera, tirano due pugni al motociclista, lo fanno cadere, saltano in moto. C’è anche la foto, scattata da un passante e diffusa in seguito dalla polizia: ladro 1 al manubrio, ladro 2 con il braccio teso e la pistola puntata. E tu rifletti sul fatto che è stato pronto, il passante, roba da Pulitzer, non deve essere stato facile cogliere l’attimo. Ma poi scopri che il fotografo ha avuto tutto il tempo: i due ladri hanno provato e riprovato ma niente, non sono riusciti a ripartire, appena mettevano dentro la marcia e armeggiavano con la frizione il motore si spegneva. Dopo cinque o sei tentativi, visto che la gente rideva, il passante scattava e l’agente in borghese telefonava ai colleghi, i fenomeni sono scappati a piedi. Ci hanno provato, per lo meno, perché sono stati raggiunti dalla polizia e fermati dopo una colluttazione. Il giornale dice che sono due fratelli brasiliani, Pedro Augusto e Rafael De Oliveira, 20 e 25 anni. E io mi faccio un sacco di domande: chi dei due ha scelto l’obiettivo da derubare? Il grande o il piccolo? E’ lo stesso che si è messo ai comandi della FZ6? Credeva che la moto avesse la frizione centrifuga come gli scooter? Ed è sempre quello che a correre non vale niente e si è fatto raggiungere dai poliziotti? Perché qui, mi pare, siamo al Guinness dei record della sfiga. Ma poi mi dico che devo indagare un po’ più a fondo sulla vicenda, perché qualche volta le cose non sono come sembrano. Cercherò di intervistare i due fratelli brasiliani, gente che invece di divertirsi a Copacabana viene qui a fare la figura del fesso. Com’è andata veramente? E soprattutto sentirò l’agente, magari quella mattina aveva finalmente deciso di portare la moto dal meccanico. “Perché, porca puttana, mi sa che quel cavo della frizione sta proprio spezzandosi, è ridotto a tre filapperi contorti e domani che è sabato ho promesso di portare la fidanzata al lago. Ecco, vedi che sfiga? Adesso il meccanico mi dice che non ha tempo, io la riparazione non la so fare, la ragazza si incazza e mi molla. Sono proprio sfortunato! E adesso cosa vogliono quei due motociclisti che mi corrono incontro senza la moto?”. 35 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»»Prove News SPORT In moto in salute Le fratture della clavicola Il dott. Lorenzo Boldrini, motociclista e Medico dello Sport presso il Centro di Riabilitazione per lo Sport Isokinetic, ci parla delle fratture alla clavicola C ari Motociclisti, oggi parliamo di un argomento noto ahimè a molti in caso di caduta dalla moto. Ci riferiamo alle fratture della clavicola che avvengono tipicamente per una caduta con braccio in estensione o addotto che determina una lesione da trauma indiretto della clavicola. Più raramente la frattura si verifica per un trauma contusivo diretto a causa di un ostacolo o un oggetto che colpisce direttamente la clavicola. La frattura si localizza più di frequente nella parte centrale e laterale della clavicola (80% casi) che è il punto più debole. A seguito del trauma il malcapitato è di solito incapace di muovere il braccio a causa del vivo dolore in sede di frattura. L’infortunato viene portato al pronto soccorso dove viene posta la diagnosi sulla base di una valutazione clinica e radiografica. E’ opportuno in tale sede escludere eventuali complicanze quali lesioni dei vasi (l’arteria succlavia) e dei nervi che supportano la sensibilità ed il movimento dell’arto superiore dal lato interessato. 36 Quando la frattura è composta e quando non lo è Se non sussistono complicazioni e la frattura è composta (ovvero i frammenti della frattura mantengono un allineamento sostanzialmente corretto) il trattamento consiste nel posizionamento di un tutore cosiddetto ad “otto” per la sua conformazione, che avvolge le spalle e mantiene stabilizzato il punto di frattura sulla clavicola impedendo lo spostamento dei frammenti. In caso di frattura completa infatti le forze dei muscoli del collo (lo sternocleidomastoideo in particolare) tendono a determinarne uno spostamento verso l’alto del moncone osseo prossimale, mentre la parte laterale è tenuta verso il basso dal deltoide. Tale squilibrio di forze può determinare la scomposizione della frattura (i frammenti si spostano e non sono più allineati) e comprometterne la guarigione. Il tutore va frequentemente regolato mantenendo la tensione dei tiranti per garantirne un’azione efficace. Il trattamento chirurgico Il trattamento chirurgico è in generale una scelta secondaria per l’esiguità del tessuto cutaneo-sottocutaneo a livello della clavicola che espone l’osso ad elevato rischio di infezioni e per l’elevato numero di casi di pseudoartrosi (mancata consolidazione) postchirurgica. Tuttavia in caso di marcata scomposizione della frattura o in presenza di lesioni associate può essere richiesto l’intervento con l’applicazione di placche e viti o l’inserzione di fili per restituire l’allineamento dei monconi ossei. Mobilità post trauma Il bendaggio ad otto viene di norma mantenuto per 3-4 settimane nei bambini e 4-6 settimane negli adulti. In realtà la mobilizzazione della spalla, in arco di movimento ridotto e libero da dolore, avviene già dalla fine della 3° settimana d’immobilizzazione per prevenire l’insorgenza di rigidità di spalla. Recupero Dopo la rimozione definitiva del bendaggio oltre alle mobilizzazioni a secco per il recupero del movimento può essere impiegata l’idrokinesiterapia con esercitazioni passive e gradualmente attive su tutti i piani del movimento. Durante la rieducazione nelle fasi iniziali un lieve movimento dei monconi ossei è possibile e non deve preoccupare, ma va monitorato evitando movimenti estremi o sollecitazioni eccessive. Per limitare il dolore nella sede di frattura possono essere utilizzati il ghiaccio, l’elettroterapia antalgica e gli ultrasuoni. E’ indicata l’elettromagnetoterapia domiciliare con apparecchi specifici per favorire il processo di guarigione dell’osso. In ogni caso una volta avvenuta la guarigione è normale che residui un profilo alterato della clavicola, che può apparire pronunciata e irregolare, ma si tratta più di un danno estetico che funzionale. Per il recupero della forza è bene agire sui muscoli stabilizzatori della scapola, del cingolo scapolo-omerale e recuperare gradualmente il completo controllo neuromotorio dell’arto infortunato con esercitazioni funzionali dinamiche (es. lanci, pliometria). In assenza di complicazioni (ad esempio ritardi di consolidazione) il ritorno allo sport è possibile già dopo 2-3 mesi dal trauma, eventualmente con il supporto di tutori protettivi della spalla per attività a rischio traumatico o di caduta. 37 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»»Prove News SPORT I racconti di Moto.it: “Motociclista per passione” di Antonio Privitera | Oggi è fatto obbligo a tutti, la capisce la parola “tutti”?, di avere una motocicletta e la vendita di quelle usate è proibita. Se lei moto non ce n’ha se la compra nuova, e se ne vuole un’altra quella vecchia se la tiene. Chiaro? S i sieda. - Buong… - Si sieda! Mizzichè, levagli le manette e poi esci di qui. - Sono già seduto, scusi commissario… - Passalacqua, come devo fare con lei? Qui in commissariato siamo stanchi, mica le possiamo stare sempre dappresso come una badante! Ma per chi ci ha preso, eh? E’ la decima volta che la becchiamo mentre cerca di vendere la motocicletta! Lo vuole capire o non lo vuole capire che le leggi vanno rispettate? - Commissario io in moto non ci so andare bene… - Ma questa non è una buona ragione per infrangere la legge! Lo capisce o no? Io che ci sto a fare qui, le sembro uno che ha vinto il concorso per Commissario con i punti della benzina? - No, lo sanno tutti che si può arrivare al massimo a Sovrintendente, con la raccolta punti… - Ecco. Allora Passalacqua, me lo vuole dire che provvedimenti prendere con lei? 38 - Dottore, io non so più come spiegarlo: mi fa male la schiena…non ce la faccio a guidare la motocicletta. - Balle! Anche a me fa male la schiena quando vado in moto eppure sono qui, mi vede? Sto benissimo! Se la presento ancora una volta al magistrato con la stessa accusa, questa volta quello la condanna, minimo minimo, a due anni di lavori forzati nel cantiere del ponte sullo stretto, senza la condizionale; e io devo avere sulla coscienza uno come lei? Ma si è visto? Lei ha settant’anni, non potrebbe tenere un piccone in mano nemmeno cinque minuti! - …non incominciamo ad offendere, Dottore…nelle braccia ho ancora la forza di un ragazzino. - No, Passalacqua, cerchi di capirmi. Non è più come venti anni fa, oggi è fatto obbligo a tutti, la capisce la parola “tutti”?, di avere una motocicletta e la vendita di quelle usate è proibita. Se lei moto non ce n’ha se la compra nuova, e se ne vuole un’altra quella vecchia se la tiene. Chiaro? Detto questo, com’è che ogni volta che i nostri agenti in borghese trovano un annuncio di una moto in vendita e vanno a vedere di che si tratta, trovano lei? Ma la vuole smettere? - Commissario, i tempi non sono più gli stessi… ho bisogno di soldi… - Soldi, soldi, rovina della gente! Ma solo a questo sapete pensare? Siamo nel paese più civile del mondo: nel paese dove il capo del governo ha acquistato personalmente, visto che fallivano una dopo l’altra, tutte le fabbriche di motociclette italiane per preservarle da scalate straniere ostili e salvaguardare i posti di lavoro; siamo nel paese dove per garantire la produzione e la ricchezza nazionale è vietato anche parlare inglese, figurati comprare giapponese; siamo nel paese del traffico ridotto e dei parcheggi facili, dato che per guidare un’auto devi avere la patente e per la moto no; la qualità della vita è altissima grazie agli incentivi statali all’assunzione di operai nelle fabbriche di motociclette che hanno dato impiego a tutti, e voi ancora parlate di soldi? Ma siete degli incontentabili! Volete pure essere pagati? Non vi basta il rimborso spese e la benzina gratis? - Dottore, mi ascolti. Potrei essere suo padre; ho passato i settanta e sono stanco di saldare telai, di pensione non se ne parla più dagli anni ’20 e vorrei trascorrere gli ultimi anni della mia vita riposandomi, magari fuori da questo paese tanto per cambiare aria, e per questo mi servono i soldi della mia motocicletta. Di andare in moto non ne posso più, ho mal di schiena, mal di collo, i polsi doloranti ad ogni frenata e in ultimo trenta anni fa un laserstop mi ha causato una caduta e mi hanno amputato le gambe. Che le devo dire, Commissario, per me la moto automatica non è una vera motocicletta. Mi è passata la voglia. - Ah. Non è stato un incidente in fabbrica? - No. - Un incidente stradale? - Un laserstop. Colpa mia. Andavo oltre i limiti e un laserstop mi ha fermato forzosamente. - Ah. Mi dispiace. Non me lo poteva dire prima? - Si figuri, non volevo metterla in difficoltà. Lei è una brava persona. - Mizzichèèè! - Arrivo… Comandi, Commissario. - Rilascia il signore e dissequestra la sedia a rotelle, poi lo accompagni a casa. - Certo, Commissario. - La saluto Passalacqua, vedrò di parlare io al magistrato e di farle evitare i lavori forzati, del resto nelle sue condizioni… - Grazie Dottore. La saluto. - Ah, Passalacqua, una cosa… - Dica. - Fa male il laserstop? - …fa male. Ma non è peggio andare a 45 per tutta la vita, Commissario? 39 Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Cristina Bacchetti | Abbiamo incontrato Jorge Lorenzo sul circuito di Franciacorta. Due chiacchiere sulle sue passioni e sul futuro e poi un giro di pista in sella alla Yamaha col campione del mondo della MotoGP! L 40 Anno Numero 01 34 »»»»Prove News SPORT In sella con Jorge Lorenzo sulla Yamaha YZF R1 o abbiamo visto in gara al Rally di Monza, al Campeonato de España de Resistencia e pochi giorni fa sul podio della 24 ore di Barcellona. La passione di Jorge per le auto è tanta, ma la moto rimane la sua priorità, come ci racconta in questa intervista. 11 Ottobre 2011 “ “ Spedizione su abbonamento gratuito La moto non ha il sellino per il passeggero, ma il classico (e scivoloso!) guscio monoposto Terminata la chiacchierata indosso tuta, casco e stivali per un giro in circuito “ospite” sulla Yamaha YZF R1 di Jorge Lorenzo. La moto non ha il sellino per il passeggero, ma il classico (e scivoloso!) guscio monoposto. Non amo vivere la moto da passeggera, figuriamoci in pista e senza sella, ma per un giro con il campione in carica nella massima categoria, e per raccontarlo ai lettori di Moto.it, ci si sacrifica anche a questo. Quindi mettevi comodi (almeno voi) e godetevi questa passeggiata: fortunatamente Lorenzo non ha esagerato col gas, vista la mia precaria stabilità alle sue spalle, ma l’emozione e l’adrenalina, vi assicuro, non sono mancate! 41 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT Passo dello Stelvio: dal 2012 pedaggio per tutti i veicoli a motore Dall’anno prossimo per transitare sul versante altoatesino del passo dello Stelvio tutti i veicoli a motore dovranno pagare un pedaggio. Lo ha deciso la provincia autonoma di Bolzano L a giunta provinciale di Bolzano ha deciso di fare sul serio e dall’anno prossimo sarà approntato il primo casello, solo per i veicoli a motore, sul versante altoatesino della strada che dopo avere raggiunto le pendici del ghiacciaio dello Stelvio, ridiscende nelle piane della Lombardia. I ciclisti, che numerosi percorrono la Cima Coppi, non saranno coinvolti dal provvedimento. 42 43 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Le limitazioni alla circolazione si applicheranno in tutta la Lombardia a partire dal 15 ottobre. Ecco tutti i veicoli che non potranno circolare e le deroghe previste AUTOVEICOLI Dal 15 ottobre 2011 al 15 aprile 2012, dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30 non possono circolare: gli autoveicoli a benzina Euro 0 (anche detti pre-Euro 1); gli autoveicoli diesel (cioè alimentato a gasolio) Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 (omologati ai sensi della direttiva 91/542/CEE, o 96/1/CEE, riga B, oppure omologati ai sensi delle direttive da 94/12/CEE a 96/69/CE ovvero 98/77/CE). AUTOBUS M3 Fermo permanente degli autobus M3 di classe Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 diesel a partire dal 15 ottobre 2011, da lunedì alla domenica dalle 00.00 alle 24.00 su tutto il territorio regionale. 44 MOTOCICLI E CICLOMOTORI Per motocicli e ciclomotori a due tempi Euro 0, i provvedimenti di limitazione progressiva applicati negli scorsi anni si estendono a tutta la Regione, a partire dal 15 ottobre 2011, vigerà il fermo permanente della circolazione in tutte le zone del territorio regionale (A1, A2, B, C1 e C2), da lunedì a domenica, dalle 00,00 alle 24,00; del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 giugno 1997, relativa a taluni elementi o caratteristiche dei veicoli a motore a due o tre ruote, cosiddetti euro 0 o pre-Euro 1. I motocicli e ciclomotori a due tempi Euro 0 non possono circolare (allegato 1 alla D.G.R 9958/09), mentre le restanti tipologie di ciclomotori e motocicli a due tempi possono circolare. 6. motoveicoli e ciclomotori dotati di motore a quattro tempi anche se omologati precedentemente alla direttiva n. 97/24/CEE Deroghe: Sono altresì esclusi dal fermo 2. veicoli muniti di impianto, anche non esclusivo, alimentato a gas naturale o gpl, per dotazione di fabbrica o per successiva installazione; T 34 5. veicoli classificati come macchine agricole di cui all’art. 57 del Decreto legislativo 285/1992; Veicoli esclusi dal fermo: 1. veicoli elettrici leggeri da città, veicoli ibridi e multimodali, micro veicoli elettrici ed elettroveicoli ultraleggeri; limitazione del traffico veicolare in attuazione della Legge Regionale 24/2006. I provvedimenti in vigore quest’anno, in parte già validi lo scorso inverno, si applicano a partire dal 15 ottobre 2011, con le seguenti modalità: Numero 7. veicoli con particolari caratteristiche costruttive o di utilizzo a servizio di finalità di tipo pubblico o sociale, di seguito specificati: veicoli, motoveicoli e ciclomotori della Polizia di Stato, della Polizia penitenziaria, della Guardia di Finanza, delle Forze Armate, del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, della Croce rossa italiana, dei corpi e servizi di Polizia municipale e provinciale, della Protezione Civile e del Corpo Forestale; veicoli di pronto soccorso sanitario; scuola bus e mezzi di trasporto pubblico locale (TPL) – fatto salvo quanto già disciplinato per i veicoli di categoria M3 con DGR n. 4924 del 15/06/2007 e n. 6418 del 27/12/2007; veicoli muniti del contrassegno per il trasporto di portatori di handicap ed esclusivamente utilizzati negli spostamenti del portatore di handicap stesso; autovetture targate CD e CC. TRASPORTI SPECIFICI dallo scorso inverno, è in vigore il divieto di circolazione anche per la classe Euro 2 diesel dei veicoli per trasporti specifici e per uso speciale (di cui all’art. 54, comma 1, lettere f) e g) del DLGS n. 285/1992 ed elencati all’art. 203 del DPR attuativo n. 495 del 1992). ra i provvedimenti stabiliti dalla Giunta Regionale per ridurre le emissioni in atmosfera e migliorare la qualità dell’aria ai fini della protezione della salute e dell’ambiente, la Delibera di Giunta Regionale (D.G.R.) 7635 dell’11 luglio 2008 prima, e la D.G.R. 9958 del 29 luglio 2009 hanno definito le misure di Anno 01 »»»»Prove News SPORT Blocchi: fermi i due tempi Euro 0 dal 15 ottobre 11 Ottobre 2011 3. veicoli alimentati a diesel (gasolio), dotati di efficaci sistemi di abbattimento delle polveri sottili (filtri FAP) sia per dotazione di fabbrica, sia per successiva installazione. (N.B. Per “efficace sistema di abbattimento delle polveri sottili” si intende un sistema FAP in grado di garantire un valore di emissione del particolato pari o inferiore al limite fissato per gli Euro 3). 4. veicoli storici, purché in possesso dell’attestato di storicità o del certificato di identità/omologazione, rilasciato a seguito di iscrizione negli appositi registri storici. 45 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE della circolazione i seguenti veicoli: veicoli appartenenti a soggetti pubblici e privati che svolgono funzioni di pubblico servizio o di pubblica utilità, individuabili o con adeguato contrassegno o con certificazione del datore di lavoro, che svolgono servizi manutentivi di emergenza; veicoli dei commercianti ambulanti dei mercati settimanali scoperti, limitatamente al percorso strettamente necessario per raggiungere il luogo di lavoro dal proprio domicilio e viceversa; veicoli degli operatori dei mercati all’ingrosso (ortofrutticoli, ittici, floricoli e delle carni), limitatamente al percorso strettamente necessario per raggiungere il proprio domicilio al termine dell’attività lavorativa; veicoli adibiti al servizio postale universale o in possesso di licenza/autorizzazione ministeriale di cui alla direttiva 97/67/CE come modificata dalla direttiva 2002/39/ CE; veicoli blindati destinati al trasporto valori, disciplinati dal decreto del Ministero dei Trasporti n. 332 del 3 febbraio 1998; veicoli di medici e veterinari in visita urgente, muniti del contrassegno dei rispettivi ordini, operatori sanitari ed assistenziali in servizio con certificazione del datore di lavoro; veicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indispensabili ed indifferibili per la cura di gravi malattie in grado di esibire relativa certificazione medica; veicoli 46 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT utilizzati dai lavoratori con turni lavorativi tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico, certificati dal datore di lavoro; veicoli dei sacerdoti e dei ministri del culto di qualsiasi confessione per le funzioni del proprio ministero; veicoli con a bordo almeno tre persone; veicoli delle autoscuole utilizzati per le esercitazioni di guida e per lo svolgimento degli esami per il conseguimento del le patenti C, CE, D, DE ai sensi dell’art. 116 del Decreto legislativo 285/1992; veicoli dei donatori di sangue muniti di appuntamento certificato per la donazione; Si precisa che i Comuni non possono più concedere deroghe speciali e personali al di fuori di quelle previste dal provvedimento regionale. Dove si applica il fermo Si applica su tutti i tratti stradali ricadenti all’interno delle Zone indicate, comprese le strade provinciali e statali ad esclusione delle: autostrade; strade di interesse regionale R1; tratti di collegamento tra le autostrade e le strade R1 e gli svincoli delle stesse e i tratti di collegamento ai parcheggi posti in corrispondenza delle stazioni periferiche dei mezzi pubblici o delle stazioni ferroviarie. Si ricorda che il fermo dei veicoli si applica anche ai territori dei Comuni non appartenenti alla Zona A1 che abbiano aderito alle misure regionali secondo il “Protocollo di collaborazione delle province lombarde” (DGR n. 9595 del 11/06/2009), ovvero: Cava Manara (PV), Zinasco (PV), Castel Rozzone (BG), Madone (BG), Fara Gera d’Adda (BG), Bagnatica (BG) Controlli I controlli sul rispetto delle limitazioni alla circolazione dei veicoli sono effettuati dai soggetti che svolgono servizi di polizia stradale. 47 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»»»Prove News SPORT Cosa succede se guidi senza patente? di Scuolaguida.it | Guidare senza patente, perché mai conseguita, costituisce reato punito con sanzioni che possono arrivare sino ad oltre 9.000 euro, la confisca del veicolo e l’arresto fino ad un anno P er configurarsi una “guida senza patente” ai sensi dell’art. 116 (perché mai conseguita) è necessario che il soggetto conduca un veicolo su strade o su aree pubbliche senza essere in possesso di nessuna categoria di patente valida applicandosi inoltre, “in caso di reiterazione delle violazioni, la sanzione accessoria della confisca amministrativa del veicolo” salvo che appartenga a persona estranea all’illecito, e “nell’ipotesi di reiterazione del reato nel biennio si applica altresì la pena dell’arresto fino ad un anno”. Alle stesse sanzioni è sottoposto anche chi, a seguito di visita o di esame di revisione, la patente non è stata confermata per mancanza dei prescritti requisiti oppure nel caso in cui, pur avendo conseguito la patente, circola nonostante questa sia stata revocata come conseguenza dell’applicazione di sanzioni accessorie o per mancanza dei prescritti requisiti psicofisici. Da sottolineare che la guida di un veicolo sussiste anche quando il veicolo viene posto in movimento su strade o in area pubblica anche se a motore spento ed in base alle sue 48 reali caratteristiche piuttosto di quelle descritte nella carta di circolazione ed anche quando sono fatti dal conducente quegli atti, diversi dal movimento, che siano idonei a determinare lo spostamento del veicolo come la la conduzione a mano o la semplice messa in moto. Non è punibile con questa sanzione (per il combinato disposto con l’art. 122, c. 7) colui che guidi senza patente (né autorizzazione ad esercitarsi), se ha vicino a sé persona patentata che può esercitare la funzione di istruttore (ai sensi dell’art. 122, c. 2); così come non è punibile con la sanzione dell’art. 116 colui che, essendo munito di autorizzazione ad esercitarsi, guidi un veicolo senza avere al suo fianco una persona idonea in veste di istruttore (art. 122, c. 8): in entrambi i casi si prevedono sanzioni amministrative. Occorre tener ben presente che, in caso di sinistro stradale, sono previste inoltre rivalse da parte ossia azioni per il recupero delle eventuali somme versate a titolo di risarcimento a terzi danneggiati da parte dell’impresa assicuratrice. Art. 116 (valido fino al 18 gennaio 2013 ed aggiornato al 4 ottobre 2011) (Decreto legislativo 30.4.1992, n. 285 - Codice della strada) Patente, certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e autoveicoli e certificato di idoneità alla guida di ciclomotori 1. Non si possono guidare autoveicoli e motoveicoli senza aver conseguito la patente di guida rilasciata dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri. 1-bis. Per guidare un ciclomotore il minore di età che abbia compiuto 14 anni deve conseguire il certificato di idoneità alla guida, rilasciato dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri, a seguito di specifico corso con prova finale, organizzato secondo le modalità di cui al comma 11-bis. 1-ter. A decorrere dal 1° ottobre 2005 l’obbligo di conseguire il certificato di idoneità alla guida di ciclomotori è esteso a coloro che compiano la maggiore età a partire dalla medesima data e che non siano titolari di patente di guida; coloro che, titolari di patente di guida, hanno avuto la patente sospesa per l’infrazione di cui all’articolo 142, comma 9, mantengono il diritto alla guida del ciclomotore; coloro che al 30 settembre 2005 abbiano compiuto la maggiore età conseguono il certificato di idoneità alla guida di ciclomotori, previa presentazione di domanda al competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri, corredata da certificazione medica che attesti il possesso dei requisiti fisici e psichici e dall’attestazione di frequenza ad un corso di formazione presso un’autoscuola, tenuto secondo le disposizioni del decreto di cui all’ultimo periodo del comma 11-bis. 1-quater. I requisiti fisici e psichici richiesti per la guida dei ciclomotori sono quelli prescritti per la patente di categoria A, ivi compresa quella speciale. Fino alla data del 30 settembre 2009,la certificazione potrà essere limitata all’esistenza di condizioni psico-fisiche di principio non ostative all’uso del ciclomotore, eseguita dal medico di medicina generale. 1-quinquies. Non possono conseguire il certificato di idoneità alla guida di ciclomotori i conducenti già muniti di patente di guida; i titolari di certificato di idoneità alla guida di ciclomotori sono tenuti a restituirlo ad uno dei competenti uffici del Dipartimento per i trasporti terrestri all’atto del conseguimento di una patente. 2. Per sostenere gli esami di idoneità per la patente di guida occorre presentare apposita domanda al competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri ed essere in possesso dei requisiti fisici e psichici prescritti. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con decreti dirigenziali, stabilisce il procedimento per il rilascio, l’aggiornamento e il duplicato, attraverso il proprio sistema informatico, delle patenti di guida, dei certificati di idoneità alla guida e dei certificati di abilitazione professionale, con l’obiettivo della massima semplificazione amministrativa… Continua su Moto.it 49 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT Benelli inaugura in Cina il 4° store Il nuovo flagshop è stato inaugurato a Nanjing, metropoli moderna della Repubblica Popolare Cinese ricca di storia e cultura E ’ stato inaugurato con una spettacolare cerimonia il 14 agosto scorso, a Nanjing, il quarto flagship store Benelli in Cina. Dopo i successi commerciali di Pechino, Shanghai e Jinan, la Casa del Leoncino si afferma ora nel capoluogo del Jiangsu, metropoli dai tratti moderni, ricca di tradizione e cultura, dove 50 hanno trovato dimora gli imperatori di ben sei dinastie. Alla cerimonia di inaugurazione, alla quale hanno partecipato autorità, dirigenti e stampa, ha voluto essere presente anche il team di MotoforPeace, Onlus che insieme a Benelli QJ e a Zhejiang Qianjiang Motorcycle Co.LTD ha da poco organizzato il ‘Red Crossing China’, tour motociclistico a scopi umanitari attraverso la Repubblica Popolare Cinese. Il nuovo flagship store Benelli a Nanjing è stato realizzato non solo per essere un semplice punto vendita e un centro servizi, ma un’ottima piattaforma in grado di accogliere tutti i fans della casa motociclistica pesarese. Un ulteriore passo in avanti per costruire un futuro roseo per la Benelli QJ. 51 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 » Prove »»»MotoGP Ufficializzato l’accordo tra Dovizioso e il team Tech3 Yamaha di Giovanni Zamagni | Andrea Dovizioso ha deciso: nel 2012 correrà con una Yamaha del team satellite Tech3. Una notizia per certi versi clamorosa, ma non certo inaspettata A ndrea Dovizioso ha deciso: nel 2012 correrà con una Yamaha del team satellite Tech3. Una notizia per certi versi clamorosa, ma non certo inaspettata: dopo dieci anni con la Honda (tre in HRC), un titolo mondiale nel 2004 (125), dieci vittorie (5 in 125, 4 in 250, 1 in MotoGP), Andrea si è stufato di essere trattato sempre come l’ultima ruota del carro e passa alla Yamaha, anche se non in sella a una M1 ufficiale. Ci ha pensato a lungo il Dovi, ma alla fine ha scelto, convinto da quello che considera l’ennesimo sgarbo: la HRC ha mostrato di avere più fiducia in Simoncelli che in lui, anche se i risultati sono tutti dalla parte di Andrea. Per carattere e convinzione, Dovizioso sarebbe rimasto per sempre alla Honda, ma, seppure a 52 malincuore, ha rinunciato all’offerta di Lucio Cecchinello che ha fatto di tutto - e di più - per accogliere il Dovi nella sua squadra. “La Honda gli ha fatto una proposta che Andrea non può accettare” era stato il presagio negativo confidato da Cecchinello alla Gazzetta dello Sport a Motegi. E così è stato: nonostante gli sforzi, apprezzati, del manager italiano, Dovizioso si è sentito ancora una volta preso in giro e ha deciso di chiudere con la HRC, scommettendo su se stesso: se dovesse fare bene con la squadra di Herve Poncharal, nel 2013 si potrebbero aprire le porte del team ufficiale. SCELTA CONDIVISIBILE Ha fatto bene Andrea? Sì. Vediamo perché. Al di là delle parole, in HRC non credono più in Dovizioso e in questi anni il pilota italiano ha subito parecchie ingiustizie, come quella del 2010, quando ufficialmente la sua moto era identica a quella di Pedrosa, che però dal GP della Rep. Ceca utilizzava il motore con il cambio semi automatico. Sempre nella passata stagione, Andrea ha dovuto ingoiare il boccone amaro di un braccio di ferro sulla sua sistemazione per il 2011, nonostante un contratto valido con la HRC per questa stagione. Si potrebbe continuare l’elenco, ma non aggiungerebbe niente a quanto già detto. In Yamaha, il Dovi non avrà l’assistenza da pilota ufficiale, ma troverà un ambiente a lui più favorevole e, soprattutto, una M1 che, apparentemente, si adatta meglio alle sue qualità di guida. 53 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 » Prove »»»MotoGP Le foto più belle del GP del Giappone Dopo le tante polemiche suscitate dalla decisione di correre ugualmente a Motegi, il Giappone riscopre l’orgoglio di far festa nonostante la tragedia. Ecco le Foto più spettacolari del weekend nipponico. Sfoglia tutta la gallery su Moto.it 54 55 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 » Prove »»»MotoGP SPORT Simoncelli ha provato la nuova RC213V per il 2012 Marco Simoncelli è sceso in pista a Motegi nell’attesissimo e sospirato test con la “1000” Honda che porterà in gara il prossimo anno con i colori del Team San Carlo Honda Gresini D opo il rinnovo del rapporto con San Carlo Honda Gresini ed HRC anche per il 2012 è arrivato il gran giorno. Marco Simoncelli è sceso in pista a Motegi nell’attesissimo e sospirato test con la “1000” Honda che porterà in gara il prossimo anno con i colori del Team San Carlo Honda Gresini. Un’occasione importante per valutare il potenziale della RC213V e poter dare ai tecnici HRC le sue indicazioni esprimendo il suo giudizio. Una piacevolissima giornata in più nel paese del Sol Levante prima di volare in un’isola delle Philippine, per alcuni giorni di relax, sulla strada per Phillip Island in Australia, prossimo appuntamento della MotoGP. Marco Simoncelli: “Finalmente è arrivato il grande giorno, sono riuscito a provare la moto che guiderò il prossimo anno con i colori del Team San Carlo Honda Gresini. E’ stata un’esperienza fantastica salire sulla RC213V e ringrazio la HRC per l’opportunità che mi ha dato. Ho percorso 50 giri prendendo subito la giusta confidenza e riuscendo a girare con i tempi della RC121V. Mi sono divertito e come pensavo è piacevole da guidare. Si impenna anche in 5ª e 6ª marcia! A fine giornata ho anche dato le mie indicazioni e suggerimenti che spero siano importanti per lo sviluppo. Adesso vado a godermi alcuni giorni di vacanza nelle Philippine sull’isola Boracay prima di andare a Phillip Island per il prossimo appuntamento iridato”. Checa in sella alla Ducati GP12 di Valentino Rossi Potremmo presto vedere il campione della SBK in sella alla moto che Rossi guiderà in MotoGP il prossimo anno T utto è nato da una battuta fatta da Preziosi: “Se Checa va così forte bisognerebbe fargli provare la MotoGP”. Si fa per scherzare durante i festeggiamenti per la vittoria del pilota spagnolo a Magny Cours. Ma si sa, anche dietro le battute c’è un fondo di verità e a quanto pare i desideri di Ducati e quelli di Checa potrebbero presto imboccare la stessa strada. Non si parla di un ritorno di Checa alla MotoGP, sia chiaro, ma semplicemente Ducati ha bisogno di un collaudatore in grado di “stressare” la GP12 come solo un pilota in attività sa fare. Le giornate di test a disposizione di Rossi sono agli sgoccioli e Checa è il candidato perfetto: ha corso in MotoGP, è meticoloso, un ottimo tester e soprattutto motivato e all’apice della carriera. Le chiacchere da bar si rincorrono nulla è stato ancora detto ufficialmente e nessuna data è stata ancora segnata sul calendario. Carlos si è dichiarato disponibile a salire in sella alla GP12, una volta finita la stagione SBK. 56 57 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 » Prove »»»MotoGP SPORT Operazione alla clavicola per Barbera salterà Phillip Island Il pilota valenciano, dopo aver lasaciato l’ospedale di Utsunomiya, si è sottoposto ad un intervento chirurgico mirato alla correzione della frattura alla clavicola destra G Frattura parziale al quinto dito della mano sinistra per Rossi iunto domenica all’ospedale Universitario Dokkyo di Utsunomiya, il pilota spagnolo è stato tenuto sotto osservazione e, visti gli esiti positivi degli esami, è stato dimesso nelle prime ore del martedì. Nonostante la lesione diagnosticata, frattura della clavicola destra, non si sia rivelata di eccessiva gravità, la perdita di conoscenza che ha interessato il valenciano subito dopo la caduta ha obbligato i medici giapponesi a trattenere il pilota per accertarsi dell’assenza di ulteriori lesioni. Barbera ha viaggiato verso Barcellona nel pomeriggio di martedì per sottoporsi alle cure del dr. Xavier Mir, che lo ha operato per fissare la frattura scomposta della clavicola destra. L’operazione è durata due ore ed è perfettamente riuscita. Ovviamente non vedremo Barbera in sella a Phillip Island, più probabile la sua presenza a Sepang. La caduta in Giappone sembrava non aver causato danni, ma esami più approfonditi hanno evidenziato una infrazione del 5° dito della mano sinistra di Valentino che sarà comunque in pista a Jerez L a caduta nel Gran Premio del Giappone di domenica scorsa non è stata priva di conseguenze per Valentino Rossi al contrario di quello che un primo controllo aveva diagnosticato. Visto l’intensificarsi del dolore e del gonfiore alla mano sinistra, infatti, il pilota italiano martedì scorso si è sottoposto ad una ulteriore radiografia, che ha evidenziato un’infrazione all’altezza dell’artrodesi della prima e della seconda falange (effettuata in conseguenza alla caduta di Assen nel 1995) del quinto dito della mano sinistra. Non è in dubbio la partecipazione di Valentino Rossi al Gran Premio d’Australia del prossimo 16 ottobre. Nicky Hayden, oggi giovedì 6 ottobre, proverà la GP12 a Jerez de La Frontera (Spagna) utilizzando l’ultimo degli otto giorni di test a disposizione per le moto 2012. 58 59 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Grazie al sesto posto ottenuto tra le curve del circuito di Magny-Cours, il gallese Chaz Davies si è laureato con una gara di anticipo Campione del Mondo 600 SuperSport 2011 G razie al sesto posto ottenuto tra le curve del circuito di MagnyCours, il gallese Chaz Davies si è laureato con una gara di anticipo Campione del Mondo 600 SuperSport 2011 portando cosi nuovamente i colori blu Racing Yamaha e la potente YZF-R6 sul tetto del mondo, a soli due 60 anni di distanza dal trionfo del 2009 del britannico Cal Crutchlow. A rendere memorabile per la casa dei tre diapason il week-end francese valevole come penultimo round della stagione SuperSport, ci ha pensato il toscano Luca Scassa, compagno di squadra di Davies, che al termine di una gara spettacolare è riuscito ad agguantare il più alto gradino del podio per la terza volta in stagione - dopo i successi di inizio stagione a Phillip Island e Donington – confermando in questo modo la casa di Iwata in vetta anche alla classifica costruttori, ad una gara dal termine del campionato. Con ben 8 vittorie su 11 manches fin qui disputate nella classe Anno Numero 01 34 » Prove »»»Superbike SPORT A Magny Cours trionfo del team Yamaha ParkinGo 11 Ottobre 2011 SuperSport, 5 ottenute da Davies e 3 da Scassa, Yamaha YZF-R6, la supersportiva 600 Yamaha dotata delle tecnologie più avanzate, di una linea aggressiva e di una ciclistica sofisticatissima, conferma ancora una volta la propria leadership tra le sportive di media cilindrata. La sua tecnologia derivata dalla MotoGP e il suo motore straordinariamente veloce ed esplosivo, reso ancora più reattivo dagli innovativi e sofisticati sistemi di controllo dell’aspirazione YCC-I e del gas YCC-T, hanno consentito al 24enne pilota gallese di ottenere prestazioni di altissimo livello e di dimostrare superiorità, costanza ed efficacia che gli hanno permesso di dominare gli avversari su piste come Assen, Monza, Aragon, Silverstone, Nurburgring, successi che lo hanno portano alla conquista dell’iride con una gara d’anticipo. La grande supremazia di YZFR6 nelle competizioni sportive del 2011 è confermata anche dagli ottimi risultati ottenuti sia nel Campionato Europeo STK600 che vede l’australiano Jed Metcher attuale leader di classifica generale ad una gara dalla fine, che nel CIV, anch’esso giunto ad una prova dal termine, letteralmente dominato dalle seicento tre diapason nella STK600, con ben tre piloti sull’attuale podio di classifica, e nella 600 SuperSport con Roberto Tamburini in lotta per il titolo. 61 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Presunta frode commerciale e truffa aggravata allo Stato, Genesio Bevilacqua: “Nulla da nascondere, anzi dovrebbero ringraziarci” S econdo le accuse mosse dagli investigatori teneva da circa tre anni un’ottantina di operai in cassa integrazione a zero ore e il suo stabilimento ceramico chiuso, intanto importava dalla Cina sanitari che commercializzava in Italia e in Europa come se fossero stati prodotti dalla 62 sua azienda. Su tutti i pezzi importati era apposto il marchio CE in modo fraudolento. Per questo motivo uno dei più importanti imprenditori Genesio Bevilacqua (titolare anche del Team Althea Ducati che ha vinto il Mondiale Superbike) del distretto industriale ceramico di Civita Castellana (Viterbo) è stato denunciato per truffa aggravata e continuata ai danni dell’Inps e per frode in commercio. A scoprire il trucco sono stati, dopo alcuni mesi di indagine, scaturita dalla denuncia di un altro imprenditore del settore, i carabinieri della sezione lavoro di Viterbo e gli ispettori del ministero del Lavoro Secondo quanto si è appreso, dopo aver chiuso la fabbrica per Anno Numero 01 34 » Prove »»»Superbike SPORT Coinvolta Althea nell’inchiesta delle ceramiche di Civita Castellana 11 Ottobre 2011 mancanza di ordinativi, l’imprenditore, molto noto nel settore, ha continuato a commercializzare con il proprio marchio aziendale sanitari importati dalla Cina. Cosa dice il titolare dell’Azienda e del Team Althea Genesio Bevilacqua ha dichiarato a Il Messaggero : “Solo calunnie, cattiverie di chi vuole vedere chiusa un’azienda che come le altre qui nel distretto ceramico ha risentito della crisi. Non abbiamo nulla da nascondere, siamo pronti a dimostrarlo. Anzi dovrebbero ringraziarci per avere trovato una strada alternativa alla chiusura. Non mi sono mai sognato di spacciare una cosa per un’altra. Io stesso parlo coi distributori e tutti sanno della provenienza dei prodotti. Dopo aver visto negli anni le aziende di stoviglie soccombere, ci siamo attrezzati spostando le linee di produzione in Cina. I nostri prodotti sono lavorati secondo il nostro brevetto e sottoposti a certificazione di qualità pezzo per pezzo. In questo modo siamo in gradodi applicare sconti sui prezzi di listino e di catalogo ai nostri distributori, un migliaio. Assicurando design e qualità del tutto italiani”. Gli investigatori hanno anche accertato la merce arriva in Italia senza alcun marchio e successivamente veniva contraffatta e venduta come prodotta a Civita Castellana. L’autore della frode avrebbe conseguito guadagni stratosferici, in quanto rivendeva i sanitari con un prezzo maggiorato fino a 300 volte. Perquisizioni sono state effettuate anche negli uffici di alcuni commercialisti della zona. Si sospetta che altre aziende possano aver usato lo stesso metodo. Ora l’Inps avvierà un’azione legale per far restituire all’azienda i circa 2 milioni di cassa integrazione pagata ai suoi operai negli ultimi anni. 63 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Carlo Baldi | Abbiamo sentito per telefono il proprietario del team Althea che ci ha poi inviato un comunicato scritto. Ecco cosa risponde alle accuse che gli sono state mosse L a replica A seguito delle notizie diffuse nelle ultime ore e riguardanti le accuse rivolte alla sua azienda ed alla sua attività imprenditoriale, nonché in riferimento alla denuncia di truffa aggravata e continuata e frode in commercio, abbiamo sentito telefonicamente Genesio Bevilacqua che ci ha poi inviato il comunicato che riportiamo qui sotto integralmente. E’ un uomo ferito, ma non certo sconfitto quello che con il quale abbiamo parlato. Bevilacqua è deciso a rispondere alle accuse che gli sono state mosse nelle sedi più appropriate, dando mandato ai suoi legali per dimostrare che la realtà è diversa rispetto a quanto gli viene contestato. Non sta certo a noi giudicare quanto ci sia di vero e quanto di falso nelle accuse mosse all’imprenditore di Civita Castellana. Che queste notizie e queste denuncie siano state divulgate a pochi giorni di distanza dalla vittoria del titolo mondiale da parte del team Althea e di Carlos Checa, non aiuta certamente. Bevilacqua non è certo l’unico a importare 64 Anno Numero 01 34 » Prove »»»Superbike SPORT Althea sotto inchiesta La replica di Genesio Bevilacqua 11 Ottobre 2011 prodotti dall’estremo oriente per poi rivenderli sul mercato europeo, non va dunque giudicato questo, quanto piuttosto la trasparenza con cui queste pratiche vengono condotte.. Ma come ci ha dichiarato lui stesso, saranno le indagini a stabilire se Bevilacqua abbia o meno infranto la legge italiana e non resta quindi che attendere gli esiti delle inchieste e degli eventuali processi, senza cadere nell’errore di emettere sentenze prima di aver conosciuto come si siano effettivamente svolti i fatti. Per quanto riguarda l’Althea Racing Team, struttura gestita da una società diversa da Althea Ceramiche S.p.A, la squadra sarà regolarmente presente a Portimao dove Davide Giugliano farà il suo debutto nel mondiale Superbike. Abbiamo parlato anche con Moreno Coppola, direttore tecnico del team, che ci ha confermato che al momento nulla cambia nei programmi della squadra e che Bevilacqua sarà come sempre nel box al fianco dei suoi tecnici e dei suoi piloti. Il comunicato stampa diffuso da Althea Ceramica SpA: “In merito alle notizie diffuse dai media che investono la nostra azienda, la Ceramica Althea SpA vuole smentire categoricamente gli addebiti mossi nei suoi confronti. La Ceramica Althea intrattiene rapporti commerciali con la Cina da una decina di anni per produrre i prodotti base “contract”, cioè quelli più economici, che certamente per gli alti costi di produzione non potevano essere prodotti internamente nella nostra sede di Civita Castellana. La nostra clientela primaria e tutta la distribuzione ne è perfettamente informata ed è anche grazie a questo che abbiamo potuto mantenere una fetta di mercato che altrimenti sarebbe stata dispersa con conseguenze molto negative anche in termini di posti di lavoro persi. Gli stessi prodotti non sono stati mai venduti con il marchio CEE così come è stato dichiarato da alcune fonti; riteniamo che il clamore e l’accanimento sulla nostra azienda in questo momento possa essere facilmente collegato invece ai successi sportivi clamorosi conseguiti da Althea Racing srl, entità completamente separata da Althea Ceramica. Successi che avranno certamente disturbato i nostri concorrenti più sleali. La Ceramica Althea ha sempre svolto la sua attività con lealtà e correttezza commerciale ed industriale e intraprenderà per questo tutte le iniziative legali a difesa della propria onorabilità contro le calunnie di cui siamo stati vittime. Althea Racing sarà regolarmente presente a Portimao e a tutte le altre iniziative per celebrare i nostri due campioni, Carlos Checa e Davide Giugliano, ed i meritatissimi successi del nostro team. Althea Racing, General Manager, Genesio Bevila” 65 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 » Prove »»»Superbike SPORT Nuovo look per il Campionato Mondiale FIM Superbike Per il 25° anniversario del Campionato delle derivate di serie, Infront lancia un nuovo “look & feel” che riflette la natura di questo sport e la sua immagine di competizioni al top nel motor racing I nfront Sports & Media annuncia la creazione di una nuova immagine di brand che verrà lanciata nel 2012 come segnale di continuo sviluppo e innovazione del Campionato, in linea con le esigenze e le aspettative dei propri partner e di milioni di fan in tutto il mondo. Il nuovo logo e l’immagine coordinata rappresentano un segno distintivo che racchiude in sé le caratteristiche di questo sport, i valori e l’atmosfera Superbike. Una soluzione versatile che consentirà alle categorie gestite da Infront Motor Sports di consolidare il proprio appeal verso il mercato globale. A partire dal primo round del 2012, che avrà luogo a Phillip Island, in Australia, la nuova immagine di brand verrà declinata in tutte le forme e su tutti i canali di comunicazione degli eventi, dalla TV alla stampa, dal web alla cartellonistica, fino agli elementi visual dei partner commerciali. ha dichiarato: “Il rebranding del Campionato è una delle nostre priorità, nell’ambito di una più generale e complessa strategia di innovazione nel lungo termine. Il marchio esprimerà distinzione e, al contempo, coesione all’interno delle diverse categorie, rappresentando quella che è la natura di questo sport, la sua immagine, il suo mondo; un elemento fondamentale in questo nuovo approccio di marketing che punta ad ampliare il proprio target di riferimento e a fornire ai propri partner una sempre più valida piattaforma di comunicazione. Con il nostro investimento nella nuova brand identity il Campionato è destinato ad essere riconosciuto come una delle più importanti realtà a livello mondiale nel settore dei motori.” Stephan Herth, Executive Director Summer Sports, ha aggiunto: “Crediamo che sia giunto il momento di rafforzare l’immagine del Campionato Mondiale Superbike e delle altre categorie. L’essenza e il valore di queste competizioni convergeranno in un premium brand più forte e strutturato, che sarà ancora più attraente agli occhi degli sponsor, delle televisioni, degli altri media e anche del pubblico stesso.” Paolo Flammini, CEO di Infront Motor Sports, ha commentato: “Passione, competitività e accessibilità sono i tre fattori chiave che da sempre portiamo avanti nella comunicazione ai nostri target. Il pubblico, e non solo, percepisce e riconosce queste tre caratteristiche come proprie della Superbike. Non dimentichiamo le nostre origini: le nostre moto sono derivate di serie e offrono gare competitive e appassionanti, che consentono ai fan di identificarsi con i protagonisti del Campionato. Per questo abbiamo scelto l’evoluzione della “freccia” come key-visual, proprio perché è un’icona universale che viene dal mondo stradale.” Rebranding, una priorità assoluta Philippe Blatter, Presidente e CEO di Infront Sports & Media L’intero restyling del brand verrà presentato nel corso dell’anno L’immagine completamente rinnovata del brand, comprensiva degli elementi chiave e dei sotto-brand sarà presentata nel corso 66 della stagione. A seguito dell’annuncio odierno, Infront Motor Sports porterà avanti una serie di attività di comunicazione ed eventi, a supporto della campagna globale di lancio del nuovo marchio. Il pubblico delle due ruote potrà entrare per la prima volta in contatto con il nuovo brand in occasione dell’EICMA, il 69° Salone Internazionale del Motociclo, a Milano il prossimo novembre. Il mondo del business dello sport sarà invece informato già dalla prossima settimana, in ambito del Salone Sportel di Monaco. L’operazione di re-branding è stata sviluppata da Designwerk, agenzia creativa internazionale tra le più affermate, specializzata nella comunicazione aziendale del settore sportivo. L’agenzia, con sede a Londra, vanta una lunga esperienza nelle attività di branding ed è conosciuta per il posizionamento sul mercato di clienti come la UEFA, l’America’s Cup, la FEI - Fédération Equestre International, Peugeot, Badmington Inghilterra e ora la Superbike - tutti al top dei rispettivi settori. 67 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 » Prove »»»Superbike SPORT Brutto incidente in bici per Roberto Rolfo Il pilota non ha potuto evitare lo scontro con uno scuolabus dietro una curva. Bici distrutta, ginocchio gonfio, ma la voglia di tornare in moto è tanta. Ecco il suo racconto C osì Roberto Rolfo descrive la sua caduta su Facebook commentando la foto della sua bici: “Questa è la mia bici! Sfido chiunque a fare un bel lavoro così, giusto due punti di saldatura e un po’ di Polish ahahah!! Come ho fatto a spezzare il pedale non lo so neanche io...fortuna che che mi sono “solo” frantumato il ginocchio. Strada di campagna, mi son trovato lo scuola bus davanti in una curva, ci sono finito sotto e devo aver preso il bullone della sua ruota davanti in pieno con la rotula, la bici ha attutito l’urto (e si vede) altrimenti mi sarei fatto male davvero: suole delle scarpe scollate completamente dal contraccolpo. Ragazzi i lavori cerco di farli bene e qui mi è proprio riuscito! Vabeh, ormai è alle spalle ora Gasss per risalire alla svelta in moto (e anche bici ho un conto aperto ahahah)!!”. 68 Hill precede Hopkins di soli 0,006 e vince il titolo British SBK 2011 di Carlo Baldi | Rocambolesca vittoria del campionato BSB per Tommy Hill che sfila il titolo a Brands Hatch nell’ultima gara del campionato precedendolo per soli 0.006 T ommy Hill è campione del British Superbike 2011 dopo una gara incredibile ed un ultimo giro thriller che lo ha visto lottare gomito a gomito con Hopkins. I due piloti con il secondo posto si contendevano anche il titolo. Sorpassi e controsorpassi si sono susseguiti sin sotto la bandiera a scacchi che ha visto Tommy precedere il suo avversario per soli 6 millesimi di secondo. Un frazione di tempo davvero impercettibile. Il campionato inglese Superbike prevede tre gare per ogni round. Nella prima gara del sabato, vinta da Michael Laverty (il fratello di Eugene che corre nel team Yamaha world Superbike) Hopkins era terminato al terzo posto dopo che nell’ultimo giro aveva piegato proprio Hill. A quel punto l’americano vedeva salire a undici i suoi punti di vantaggio in classifica sull’inglese a due sole manche dal termine del campionato. In gara due il primo colpo di scena. La moto di Hopkins non parte e quando John riesce a prendere il via è ultimo. Rimonta furiosamente sino al dodicesimo posto, ma Hill ne approfitta ed è quarto nella gara vinta da Shane Byrne (pilota ben noto agli appassionati del 69 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE mondiale Superbike). A questo punto i punti di distacco di Hill da Hopkins sono solo due e si arriva così al terzo e decisivo confronto. Tommy è secondo per soli sei millesimi sul suo avversario diretto e conquistando venti punti, contro i sedici di Hopkins, si aggiudica per due soli punti il titolo di campione. Un titolo che lo scorso anno gli era sfuggito solo per la discutibile regola degli scarti che aveva favorito Ryuichi Kiyonari. Il giapponese quest’anno si deve accontentare del sesto posto in classifica, dietro a Josh Brookes, Michael Laverty, Shane Byrne e John Hopkins. Una lista di piloti di tutto rispetto, la maggior parte dei quali ha partecipato negli scorsi anni anche al mondiale Superbike, con alterne fortune. La storia di Tommy La fortuna. Chi non conoscesse la storia di Tommy Hill potrebbe pensare che l’inglese sia un pilota fortunato, mentre oggi la dea bendata gli ha reso solo una parte di quanto gli aveva tolto in passato. Nel 2006 a soli 21 anni Tommy partecipa come wild card alla gara del mondiale Superbike di Silverstone dove in prova conquista la pole position. Un bel biglietto da visita. Due anni dopo firma un contratto con il team Hannspree Honda Althea per correre nel mondiale Supersport, ma nel primo test di Calafat a gennaio, cade dopo pochi giri e si 70 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Anno Numero 01 34 » Prove »»»Superbike SPORT frattura femore, caviglia e polso destro. Dopo un intervento chirurgico per ridurre la frattura del femore (togliere la parola “destro”), lo attendono mesi e mesi di gesso e fisioterapia. Torna in pista solo a metà giugno al Nurburgring. Il venerdì è (togliere la parola “solo”) ventinovesimo, ma il giorno dopo si qualifica con l’ottavo tempo. Il suo calvario sembra finito, Tommy è contento e fiducioso per la gara. Parte bene ed arriva alla prima curva in terza posizione, ma viene centrato dalla wild card locale Arne Tode che arriva dalla parte interna della curva in discesa ad una velocità impossibile. La manovra assurda del tedesco causa una serie di cadute che coinvolgono anche Veneman e De Gea. Hill viene subito soccorso e trasportato in clinica mobile. La diagnosi è tremenda : frattura del femore destro. Lo stesso che si era fratturato a Calafat sei mesi prima. Hill ha le lacrime agli occhi e viene trasportato a braccia nel suo camper. Deve essere operato una seconda volta e vuole che a farlo sia lo stesso dottore inglese che lo ha operato a gennaio. Non può guidare il suo camper e allora è il suo migliore amico, Craig Jones, a mettersi alla guida e a portarlo a casa. Tommy viene operato e riprende la fisioterapia ed il recupero, ma il destino continua ad accanirsi contro di lui. A Brands Hatch un mese dopo CraigJones è vittima di un grave incidente e questa volta è Hill ad accompagnare l’amico in ospedale, dove purtroppo il cuore di Craig cessa di battere la mattina del 4 Agosto 2008. L’anno successivo Hill viene promosso dal team Hannspree Honda Althea nel mondiale Superbike, però i risultati non arrivano, tanto che in accordo con la sua squadra Hill decide di lasciare il team italiano per tornare a correre nel British Superbike. Per ricominciare da dove aveva iniziato. E ieri Tommy ha finalmente conquistato il titolo nazionale Superbike e l’ha conquistato per soli sei millesimi di secondo, con quel pizzico di quella fortuna che gli era dovuta. 11 Ottobre 2011 sarebbe girata dalla mia parte. Io ce l’ho messa tutta e oggi sono riuscito a superare Hopkins per pochi millesimi. Però penso di essermi meritato questo titolo già nelle gare precedenti. Sono stato competitivo in tutte le prove del British Superbike e questo non solo grazie alla mia voglia di vincere, ma anche grazie al grande lavoro della mia squadra che merita il titolo quanto me”. La fortuna è una ruota che gira e sapevo che prima o poi sarebbe girata dalla mia parte E ora? Pensi di tornare nel mondiale ? “Non lo so. Per ora voglio solo godermi questa vittoria e stare un poco con la mia famiglia e con i miei amici. Già prima della conquista del titolo si era parlato di un mio possibile ritorno nel mondiale, ma per ora non c’è nulla di concreto. Staremo a vedere”. Grazie Tommy e congratulazioni per questo titolo ma anche per l’incredibile forza con la quale hai superato i tuoi momenti più difficili. “Grazie a voi ed un saluto a tutti gli appassionati italiani”. L’intervista Lo abbiamo contattato telefonicamente domenica sera, interrompendo per pochi minuti la festa organizzata in suo onore dai suoi sponsor e dai suoi amici. Tommy ce l’hai fatta! Sei finalmente campione inglese SBK. “Sono euforico. Erano tanti anni che cercavo di vincere questo campionato e lo scorso anno quando mi era sfuggito solo a causa della regola degli scarti ho capito che ce la potevo fare e che era solo questione di tempo. Sono molto contento per me, ma anche per la mia famiglia che mi ha sempre aiutato nella mia carriera, soprattutto nei momenti più difficili che purtroppo non sono mancati. La fortuna è una ruota che gira e sapevo che prima o poi 71 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»» Motocross »»»Prove SPORT Cross delle Nazioni Europeo l’Olanda fa il bis, l’Italia solo 5ª di Massimo Zanzani |Niente da fare anche nella gara a squadre riservata alle nazioni europee che conferma la formazione campione in carica e tiene lontana dal podio quella di Maglia Azzurra P MX1. Tanel Leok in sella alla Suzuki roprio come al Nazioni di St. Jean d’Angely, una caduta alla prima curva della prima manche ha condizionato negativamente il risultato della squadra italiana. Anche questa volta a causa del fango, che ha addirittura penalizzato sia Manuel Monni che, dopo essere partito quarto, non ha potuto evitare il pilota che gli si è intraversato davanti e anche Simone Zecchina rimasto invischiato nel mucchio creatosi. Il perugino del team Salucci ha poi dovuto abbandonare con la leva del freno anteriore spezzata ed un carter danneggiato, mentre il campione europeo 125 ha ripreso attardato rimontando sino a 11° nonostante uno stop ai box per sostituire gli occhiali infangati. Nell’altra manche Zecchina è partito male e anche a causa di un calo fisico ha tagliato il traguardo 13°, mentre Monni ha fatto vedere quanto era nelle sue possibilità bissando la vittoria della manche di qualificazione. Purtroppo il suo ottimo risultato non è servito a rialzare le quotazioni del team Italia, visto che Samuele Bernardini ha brillato solo nella prima manche dove è terminato 7° nonostante una scivolata perché problemi agli occhiali nell’altra frazione non gli hanno permesso di fare meglio di 14°. Relegata al 5° posto la squadra azzurra, il podio ha accolto sul gradino più alto ancora una volta il team olandese che ha fatto sfoggio della vittoria EMX1 di Herjan Brakke e del posto d’onore EMX2 spuntato da Donny Bastemeijer; la Francia si è fregiata del 1° posto EMX Open con Dylan Ferrandis ma si è dovuta accontentare del posto d’onore finale davanti a Slovacchia e Slovenia. di Massimo Zanzani | Il team ufficiale gestito dai fratelli Geboers per il 2012 conferma il pilota estone a fianco di Desalle E ra già da tempo nell’aria, ma la squadra con base fiamminga aspettava che tutte le clausole del contratto fossero definite per dare l’annuncio ufficiale. Ora è tutto a posto, e così il team Rockstar Energy Suzuki ha confermato che nella prossima stagione iridata MX1 a fianco di Clement Desalle, in sella alla RM-Z 450 72 factory per la terza stagione consecutiva, ci sarà l’estone Tanel Leok che già nel 2004 all’età di 19 anni ebbe i primi risultati alla guida di una Suzuki. «Anche la prossima stagione cambio squadra - ha commentato Leok che quest’anno è terminato 12° nella classe regina in sella alla TM - ma sono felice perché la loro offerta oltre ad avermi gratificato personalmente mi dà la certezza di entrare a far parte di uno dei migliori team del paddock. In passato l’aver corso con la Suzuki mi ha anche lasciato dei bei ricordi, ora ho di nuovo una buona opportunità e una nuova motivazione per far bene, non vedo l’ora che il campionato inizi». 73 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 11 Ottobre Anno Numero 2011 01 34 »»» Sport SPORT Editore: CRM S.r.l., Via Melzo 9 - 20129 Milano P. Iva 11921100159 Responsabile editoriale Ippolito Fassati Capo Redattore Andrea Perfetti Redazione Maurizio Tanca Cristina Bacchetti Marco Berti Francesco Paolillo Aimone dal Pozzo Marc Coma vince il Rally dei Faraoni Marc Coma ha dominato il rally egiziano, alle sue spalle Rodrigues Helder e Przygonski Jakub L a particolare tradizione del Pharaons Rally, che ogni anno riserva sorprese nell’ultima tappa, non ha fatto eccezione quest’anno. Sia la classifica delle moto, che quella delle auto, è stata sconvolta, non tanto per i vincitori, quanto per i secondi, che non sono riusciti a raggiungere le Piramidi di Giza: sia Jordi Viladoms che Jun Mitsuhashi hanno dovuto gettare la 74 spugna, il primo per la rottura del motore, il secondo per la cinghia di trasmissione della sua Toyota. Strada spianata invece per i due “faraoni” Marc Coma e Jean Louis Schlesser, i due vincitori della scorsa edizione che prontamente hanno replicato quest’anno. Per Coma è la quinta vittoria al Pharaons, è diventato il nuovo recordman superando il numero di sigilli che deteneva assieme al grande Fabrizio Meoni. Alle sue spalle Helder Rodrigues, trovatosi la strada spianata per il ritiro di Viladoms, ha soprattutto festeggiato la vittoria nel Mondiale Cross Country, ottenuta davanti a Jakub Przygonski e a Coma. Il portoghese ha anche vinto la tappa di oggi, che prevedeva una speciale di 350 chilometri, davanti a Chaleco Lopez e a Jakub Przygonski. Il polacco è salito sull’ultimo gradino del podio finale, confermandosi il futuro dei rally raid, vista la sua giovane età. Un felicissimo Jes Munk, pilota danese che ha iniziato a correre lo scorso anno, proprio al Pharaons, ha concluso immediatamente alle spalle dei big, davanti a Edouard Boulanger. Tanta soddisfazione anche per Luca Viglio, un’appassionato di Africa e di moto che, alla sua prima esperienza in una gara nel deserto, ha concluso sesto assoluto davanti a Stefano “Cinghiale” Turchi. Sfortunato invece Andrea Mancini, caduto dopo 60 chilometri e costretto a ritiro. La sfida dei quad si è conclusa con la vittoria del “Pirata dei Caraibi” Lilian Lancelevee, davanti a Mauro Almeida e alla stupefacente Camelia Liparoti. Edouard Boulanger è stato il vincitore del Dakar Challenge, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra JVD e ASO che offre un’iscrizione gratuita alla Dakar al miglior pilota amatore. Il “francesino” che vive in Italia, lontano dalle gare da sei anni, ha fatto una gara fantastica con la sua Aprilia… ed ora dovrà iniziare a volgere i suoi pensieri al Sudamerica… Tra le auto Jean Louis Schlesser poteva permettersi di “passeggiare”, tanto era il suo vantaggio, ma anche oggi ha voluto vincere la tappa, la quinta sulle sei disputate, accontentandosi di rifilare “solo” dieci minuti al secondo classificato, l’ucraino Vadym Nesterchuk. Sul podio finale l’asso francese è stato accompagnato dallo stesso Nesterchuk, mentre al terzo posto il russo Boris Gadasin ha rischiato grosso, avendo cappottato… Continua su Moto.it Grafica Thomas Bressani Collaboratori Nico Cereghini Massimo Clarke Giovanni Zamagni Carlo Baldi Massimo Zanzani Lorenzo Boldrini COPYRIGHT Tutto il materiale contenuto in Moto. it Magazine è oggetto di diritti esclusivi di CRM S.r.l. con sede in Milano, Via Melzo 9. 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