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 Progetto “Zumba o Zuppa” CASA DI RIPOSO CAPROTTI ZAVARITT Via Arno 14 24020 Gorle Bergamo [email protected] Eppure non mi sono mai sentito così libero. Eppure non mi sono mai sentito così libero. Perché io danzo. Perché io danzo. Sulla frontiera. Sulla frontiera. Io Danzo-­‐Jovanotti 1 Progetto “Zumba o Zuppa” 1.1 Motivazione e breve descrizione del Progetto Chi frequenta abitualmente case di riposo si trova spesso di fronte a due problematiche importanti: • l’immobilità data dalla routine, dove ogni giorno è uguale a un altro, i ritmi sono eternamente gli stessi e non vi è mai nulla di nuovi • l’immobilità fisica, quindi, l’incertezza nell’orientamento spaziale e l’insicurezza nella deam-­‐
bulazione. Si è osservato come all’interno di questi ambienti il compito degli operatori dovrebbe essere anche quello di rendere la vita degli ospiti più interessante possibile, promuovendo attività con reali utilità. Il progetto “Zumba o Zuppa” parte proprio con il pretesto di sviluppare attraverso la “ginnastica a ritmo di musica” la consapevolezza del proprio corpo e dell’importanza del movimento per rimanere in salute e quindi più au-­‐
tonomi possibile. Il progetto nasce quindi dall’idea di venire incontro all’esigenza di qualcosa di nuovo ma anche di utile per non cadere nell’attivismo afinalistico che non interessa all’anziano. Ma cosa è lo “Zumba”? Secondo Wikipedia Zumba è una lezione di fitness musicale di gruppo che utilizza i ritmi e i movimenti della musica afro-­‐caraibica, mixati con i movimenti tradizionali dell'aerobica. Come si contestualizza in una casa di riposo? L’intento della fisioterapista e dell’educatrice della Casa di Riposo Caprotti-­‐Zavaritt è quello di promuovere un progetto chiamato in modo ironico “Zumba o Zuppa” che parta proprio dall’idea originaria di Zumba ma riadattandola all’ambiente RSA e quindi all’età degli ospiti. In pratica si è cercato di proporre una ginnastica dolce su ritmi musicali di altri tempi. Il progetto nasce proprio con l’idea di unire la musica degli anni 60/70 a mo-­‐
vimenti per lo più lenti e a ritmo musi-­‐
cale. Inoltre per facilitare i partecipanti e stimolarli vengono proiettati video musicali che riprendono i movimenti delle operatrici in un maxi schermo permettendo agli anziani di seguire meglio. 1.2 Finalità Stimolare la partecipazione all’attività motoria e riattivare le capacità motorie degli ospiti. 1.3 Obiettivi •
Stimolare la socializzazione •
Migliorare le capacità motorie dell’ospite •
Migliorare l’autostima e del saper fare •
Migliorare la coordinazione e il ritmo •
Creare un momento ludico e di divertimento •
Stimolare la memoria e recuperare esperienze vissute. •
Stimolazione visiva 1.4 Svolgimento, tempi e strumenti •
L’attività per essere efficace viene svolta una volta alla settimana nella sala polivalente (la sala più grande della struttura e attrezzata con proiettore e casse audio.) L’idea di svolgere l’attività in una sa-­‐
la specifica e soprattutto chiusa alla gente esterna conferisce dignità agli slanci creativi dell’anziano neutra-­‐
lizzando gli imbarazzi e le paure individuali. È capitato di svolgere l’attività anche in palestra per utilizzare al meglio determinati strumenti (cer-­‐
chi, palloni…) •
L’attività coinvolge una decina di ospiti selezionati dall’educatrice e dalla fisioterapista perché in grado di seguire e svolgere i movimenti (quindi non con grandi compromissioni fisiche.) Si ritiene importante che il programma di esercizi sia tagliato su misura, tenendo conto della salute e quindi del livello delle abilità di chi partecipa. Proprio per questo si è pensato di creare un gruppo non numeroso e con comuni capacità motorie di partenza. •
L’attività è svolta da seduti permettendo anche a chi è in carrozzina di non sentirsi in difetto. •
Gli ospiti sono disposti davanti a un maxi schermo e alle operatrici. I movimenti sono presentati in modo comprensibile, spiegati prima e durante la musica dalle operatrici facendosi aiutare da im-­‐
magini videoproiettate ed evitando un linguaggio puramente tecnico. •
Le canzoni sono state scelte seguendo i gusti e le preferenze degli ospiti per venire incontro e in-­‐
crementare il coinvolgimento all’attività. Nello specifico sono state preparate coreografie su “Nel blu dipinto di blu” di Modugno, “Fatti mandare dalla mamma …” di Gianni Morandi, “Cuore Matto” Little Tony e altre. •
L’attività dura 30/40mn per non stancare trop-­‐
po gli ospiti. •
L’idea di utilizzare il videoproiettore ha permesso all’anziano di mantenere un minimo di contatto o di aggiornamento al mondo esterno e quindi di internet. Il videoproiettore è collegato al computer portatile e vengono poi trasmessi i video che l’educatrice seleziona dal sito"youtube”. Inoltre in questo modo gli ospiti hanno la possibilità di assistere e conoscere il mondo di internet •
Questo permette di realizzare una vera sala di proiezione interna e crea una funzione socializzante. Assistere con altri anziani a proiezioni musicali è stimolo per il mantenimento della capacità critica e di conversazione. 1.5 Risultati Attesi Miglioramento delle capacità fisiche e del movimento, una maggiore consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità Diminuzione di situazioni d’isolamento di stati d’agitazione e depres-­‐
sione Diminuzione di situazione di routine, ripetizione quotidiana Miglioramento dell’autostima, della collaborazione tra pari e socializ-­‐
zazione tra ospiti. Il progetto nasce come incontro dove si propongo-­‐
no esercizi con serietà, ma non è vietato divertirsi e ridere, facendo ogni tanto anche della Ginnastica Mentale e quindi non mancano dei momenti Ludici. Stimolazione dei ricordi e momenti di gioia del proprio vissuto. Chiedere agli ospiti di proporre delle canzoni dei loro tempi su cui inventare delle coreografie è stimolante e permette a loro di rivedere e ri-­‐
vivere il passato con serenità. Valorizzazione dell’espressione artistica dell’anziano. Attraverso questa ginnastica l’anziano acquisisce più consapevolezza anche dei propri talenti e doti espressive e creative. Miglioramento del clima del reparto. Questo punto è collegato alla diminuzione del carico di lavoro de-­‐
gli operatori. Ovviamente abbiamo a che fare con un progetto che tiene occupato gli ospiti e che per-­‐
tanto induce una diminuzione di burn-­‐out. Ricaduta positiva sul cargiver che assiste. sserva il famigliare meno agitato e impiegato a svolgere un’attività. Stiamo parlando, infatti, di terapie non farmacologiche, utili a migliorare la qualità di vita dei loro famigliari. 1.6 Figure Coinvolte Destinatari Ospiti della Casa di Riposo e del CDI Caprotti Zavaritt Operatori Fisioterapista Educatrice Volontari 1.7 Budget Per la realizzazione di questo progetto non sono stati acquistati strumenti o attrezzature specifiche, quindi le spese sono legate solo al costo delle operatrici. Nello specifico circa 23,50 euro Perché scegliere il nostro progetto? Per permettere di finanziare nuovi progetti che possano migliorare il lavoro degli operatori e venire incontro al problema dell’immobilità e… come dice Jovanotti “per far sentire più liberi” i nostri ospiti.