mercati azionari italiani - Dipartimento di Scienze Sociali ed
Transcript
mercati azionari italiani - Dipartimento di Scienze Sociali ed
RECENTI EVOLUZIONI DELLA MICROSTRUTTURA DEI MERCATI AZIONARI REGOLAMENTATI ITALIANI: ASPETTI TEORICI ED EVIDENZE EMPIRICHE DISPENSE DIDATTICHE DELL’INSEGNAMENTO di “ECONOMIA DEI MERCATI MONETARI E FINANZIARI” PROF.SSA ANNALISA DI CLEMENTE FACOLTA’ DI SCIENZE POLITICHE “SAPIENZA” UNIVERSITA’ DI ROMA A.A. 2010/2011 1 LA MICROSTRUTTURA DI BORSA è quel filone di ricerca che studia l’impatto che una particolare ARCHITETTURA di mercato può avere sulla PERFORMANCE del mercato stesso. LA PERFORMANCE del mercato è valutata in termini di efficienza. In tale contesto un mercato è definito efficiente nella misura in cui riesce ad esprimere un prezzo di equilibrio (per ciascun strumento finanziario negoziato), ossia un prezzo in corrispondenza del quale la domanda assorbe tutta l’offerta (D=S). E’ in corrispondenza di questo prezzo che il mercato realizza la migliore allocazione delle risorse. Se un mercato di borsa è efficiente, il profitto per l’investitore è massimo. Il profitto è misurato in termini di surplus, ossia di differenza tra il prezzo al quale l’investitore è disposto a negoziare (prezzo dell’ordine immesso nel sistema) e il prezzo al quale effettivamente si realizza lo scambio (il prezzo d’equilibrio determinato dal mercato). Empiricamente, un mercato è efficiente se riesce ad esprimere un prezzo di transazione molto vicino al prezzo teorico d’equilibrio (ossia con una deviazione standard da questo molto contenuta). 2 FUNZIONALE AD UNA ELEVATA PERFORMANCE DEL MERCATO DI BORSA E’ QUINDI IL RAGGIUNGIMENTO DI UN ELEVATO GRADO DI EFFICIENZA INFORMATIVA, VALUTATIVA E FUNZIONALE. PER EFFICIENZA INFORMATIVA SI FA RIFERIMENTO AGLI STUDI DI E. FAMA (1970): EFFICIENZA IN FORMA DEBOLE, SEMIFORTE, FORTE. I PREZZI D’EQUILIBRIO A LORO VOLTA DIPENDONO DALLE ASPETTATIVE DEGLI INVESTITORI CIRCA I PREZZI FUTURI, ASPETTATIVE FORMULATE SULLA BASE DELLE INFORMAZIONI A DISPOSIZIONE DEL MERCATO. MAGGIORE E’ IL SET DI INFORMAZIONI A DISPOSIZIONE, PIU’ EFFICIENTE E’ IL MERCATO. PER EFFICIENZA VALUTATIVA S’INTENDE LA CAPACITA’ DI UN MERCATO DI DETERMINARE DEI PREZZI D’EQUILIBRIO DEI TITOLI CORRISPONDENTI AL LORO EFFETTIVO VALORE INTRINSECO, OSSIA AL LORO LIVELLO DI REDDITIVITA’ DI LUNGO PERIODO (AMIHUD-MENDELSON, 1987). PER EFFICIENZA FUNZIONALE S’INTENDE IL POSSESSO DA PARTE DI UN MERCATO DI ALCUNE CARATTERISTICHE QUALI: L’AMPIEZZA, LO SPESSORE, LA STRETTEZZA, L’ELASTICITA’, LA PROFONDITA’. MERCATO AMPIO: IN CORRISPONDENZA DELLE MIGLIORI PROPOSTE PRESENTA ELEVATE QUANTITA’ O VOLUMI DI NEGOZIAZIONE. MERCATO SPESSO: GLI ORDINI DI ACQUISTO E DI VENDITA SONO CONSISTENTI NON SOLO IN CORRISPONDENZA DELLE MIGLIORI PROPOSTE MA SU PIU’ PREZZI. 3 MERCATO STRETTO: QUANDO PRESENTA BID-ASK SPREADS CONTENUTI. IL BID-ASK SPREAD E’ INFATTI UN INDICATORE DEI COSTI DI TRANSAZIONE DI UN MERCATO E PROXY DEL SUO LIVELLO DI LIQUIDITA’ (MINORE E’ IL BID-ASK SPREAD MAGGIORE E’ LA LIQUIDITA’ DEL MERCATO). MERCATO ELASTICO: QUANDO A FRONTE DI SQUILIBRI TEMPORANEI TRA DOMANDA ED OFFERTA DI TITOLI E’ IN GRADO DI ATTRARRE NUOVI ORDINI TALI DA EVITARE ECCESSIVE FLUTTUAZIONI DEI PREZZI (PER ES. TRAMITE LA PRESENZA DI OPERATORI SPECIALISTI). MERCATO PROFONDO: ALL’INTERNO DELLA STESSA GIORNATA E’ IN GRADO DI ASSORBIRE AMPI ORDINATIVI SENZA ECCESSIVE OSCILLAZIONI SUI PREZZI (VOLATILITA’ INFRAGIORNALIERA CONTENUTA). QUINDI UN MERCATO DI BORSA E’ EFFICIENTE A LIVELLO FUNZIONALE SE PRESENTA: BASSI COSTI DI TRANSAZIONE, AMPI VOLUMI DI SCAMBIO E CONTENUTA VOLATILITA’ (CALCOLATA COME DEV.ST. RISPETTO AL PREZZO D’EQUILIBRIO) INFRA ED INTER GIORNALIERA. SE LA FUNZIONE FONDAMENTALE DI UNA BORSA E’ GARANTIRE LA LIQUIDITA’ DEI TITOLI, PER MAX. I VOLUMI OPERATIVI OCCORRONO TRE CONDIZIONI: LA CONTINUITA’ DEGLI SCAMBI, LA CONCENTRAZIONE DEGLI ORDINI (TRAMITE SISTEMA INFORMATICO NEL BOOK ELETTRONICO DEGLI ORDINI), LA DENSITA’ (NUMERO DI TRANSAZIONI PER UNITA’ DI TEMPO). 4 SE L’OBIETTIVO DI UN MERCATO è determinare un prezzo di scambio il più possibile vicino al prezzo teorico d’equilibrio, in che misura la scelta di una particolare struttura organizzativa del mercato può essere funzionale a tale obiettivo? POSSIBILI STRUTTURE ORGANIZZATIVE DEL MERCATO ED IMPATTO SUL PROCESSO DI PRICE DISCOVERY: Mercato a ricerca autonoma: incertezza dell’esecuzione dell’ordine; lo scambio avviene a prezzi lontani da quelli di equilibrio. Mercato di brokers: incertezza dell’esecuzione; il prezzo d’esecuzione non è perfetto perché è il risultato di una trattativa bilaterale; non si conosce ex-ante il prezzo di scambio. Mercato di market-makers: certezza ed immediatezza dell’esecuzione; conoscenza ex-ante del prezzo di scambio; costo del bid-ask spread; prezzo di scambio non ottimale. Mercato ad asta (asta a chiamata e asta continua): struttura organizzativa “più democratica” poiché consente a tutti gli operatori di partecipare al processo di formazione del prezzo. 5 MERCATI AD ASTA assicurano la convergenza contemporanea degli ordini provenienti da tutti i partecipanti al mercato, permettendo la fissazione di un prezzo di transazione che è espressione di tutta la domanda e l’offerta presenti nel mercato in un determinato momento. Tale concentrazione degli ordini può avvenire attraverso l’ausilio di supporti telematici. L’ASTA A CHIAMATA è idonea a protegge l’operatore poco informato, aumentando la probabilità che il prezzo a cui l’operatore realizzerà lo scambio sia migliore del prezzo (limite) del proprio ordine. Questo perché la concentrazione degli ordini in pre-asta riduce il rischio di adverse-selection, ossia la probabilità che sia l’ordine dell’operatore poco informato a determinare il prezzo d’esecuzione. In virtù di tali caratteristiche, l’asta a chiamata è idonea ad attrarre più ordini sul sistema, aumentando la significatività dei prezzi di transazione. Nonostante l’ottimo livello qualitativo dei prezzi, l’asta a chiamata presenta due difetti legati entrambi al suo carattere di asta istantanea: non è idonea a soddisfare gli ordini che provengono in via continuativa dal mercato per tutta la durata della seduta di borsa, (gli operatori potrebbero essere indotti a sviluppare negoziazioni fuori asta a prezzi lontani dal prezzo d’equilibrio formatosi in asta); non permette una reale interazione tra partecipanti all’asta e tutti gli altri operatori del mercato. 6 L’ASTA CONTINUA rimuove parzialmente i difetti dell’asta a chiamata. Infatti, svolgendosi in modo continuativo per parecchie ore della giornata di borsa (e quindi non in modo istantaneo), l’asta continua permette una formazione continua dei prezzi di transazione (ogni qualvolta è possibile l’incrocio tra un ordine d’acquisto e uno di vendita). Inoltre l’asta continua assicura una maggiore interazione tra partecipanti all’asta e tutti gli altri operatori del mercato, poiché questi ultimi osservando la formazione continua dei prezzi di scambio possono reagire tempestivamente all’evoluzione del mercato. SVANTAGGI DELL’ASTA CONTINUA: impossibilità di disporre di un unico prezzo d’equilibrio (ossia dell’intera seduta) che soddisfi la domanda e l’offerta su ciascun titolo. Durante la giornata si formano infatti più prezzi d’equilibrio (per ciascun titolo) all’affluire continuo degli ordini sul mercato. In continua il processo di price-discovery ha quindi un andamento più irregolare rispetto all’asta a chiamata per via delle fluttuazioni anche rilevanti sui prezzi dovute ai momentanei squilibri di domanda o di offerta. 7 L’ASTA CONTINUA, essendo suscettibile di incrementare la volatilità dei prezzi (in particolare dei titoli sottili), è una modalità negoziale più adatta ai titoli liquidi, ossia con ampi volumi di negoziazione, e a mercati elastici. L’ASTA A CHIAMATA, essendo suscettibile di incrementare la liquidità dei titoli (attraendo ordini sul sistema) e di ridurne la volatilità (attraverso la formazione di un unico prezzo d’equilibrio) è più adatta alla negoziazione dei titoli sottili, negoziati in mercati poco elastici, e più adeguata come modalità negoziale di apertura della seduta di borsa, dato il più basso grado di efficienza informativa del mercato ad inizio seduta. MERCATI QUOTE-DRIVEN: il mercato è semplicemente il punto di diffusione (tramite esposizione) delle quotazioni bid ed ask (denaro/acquisto e lettera/vendita) espresse dai market- makers e dai dealers sui titoli loro affidati. MERCATI ORDER-DRIVEN: il mercato assolve sia le funzioni di matching (incrocio) degli ordini in acquisto e in vendita, immessi dagli intermediari specializzati (brokers, dealers ed operatori dotati di dual capacity) nel book elettronico degli ordini, che di esecuzione degli ordini stessi. 8 IL MERCATO AZIONARIO ITALIANO: MTA MTA (MERCATO TELEMATICO AZIONARIO) E’ UN MERCATO TELEMATICO ORDER-DRIVEN CON PRESENZA DI MARKET-MAKERS (SPECIALISTI) MERCATO TELEMATICO: mercato basato su un algoritmo d’incrocio ed esecuzione automatica degli ordini, sulla rigida osservanza della priorità prezzo-tempo e su un prospetto video che funge da libro elettronico degli ordini. L’ALGORITMO è un insieme di regole che governano il processo di elaborazione, incrocio ed esecuzione degli ordini che entrano in un sistema basato su video. MARKET-MAKER ha il compito di garantire in via continuativa la negoziazione dei titoli a lui affidati, esponendo senza interruzione i propri prezzi d’acquisto e di vendita ed impegnandosi a soddisfare a quei prezzi le richieste degli operatori a lui pervenute. Svolge una funzione fondamentale di sostegno alla liquidità dei titoli e alla stabilità dei prezzi dei titoli da lui trattati. 9 BORSA ITALIANA S.P.A. e LONDON STOCK EXCHANGE: IL PRIMO GRUPPO BORSISTICO EUROPEO DIVERSIFICATO - IL MERCATO TELEMATICO AZIONARIO ITALIANO, così come tutti gli altri mercati di strumenti finanziari italiani è gestito da Borsa Italiana S.P.A., società nata dalla privatizzazione dei mercati di borsa italiani e che dal 1998 si occupa dell’organizzazione, gestione e funzionamento dei mercati finanziari italiani. - Obiettivo principale di Borsa Italiana è sviluppare i mercati e massimizzarne la liquidità, trasparenza, competitività ed efficienza. - A partire dal 1° ottobre 2007 è divenuta effettiva l’integrazione tra il Gruppo di Borsa Italiana ed il Gruppo London Stock Exchange (LSE), dando vita al mercato azionario leader in Europa. Il Gruppo integrato dispone infatti dell’order book europeo più liquido per controvalore e numero dei contratti scambiati, grazie all’adozione di un’avanzata piattaforma di negoziazione e ad un servizio di post-trading tra i più efficienti d’Europa. - La Borsa londinese (LSE) è la borsa più internazionale del mondo vantando più di 3.200 società quotate, delle quali oltre 60 non sono residenti in Regno Unito. - LSE è una delle borse più antiche del mondo con una storia che risale a più di 300 anni fa (dopo i primi esordi nei caffè londinesi del XVII secolo, LSE è cresciuta fino a diventare l’istituzione finanziaria più importante della City). 10 CARATTERISTICHE DELLA MICROSTRUTTURA DEL MERCATO AZIONARIO ITALIANO (MTA) MODALITA’ E FASI DI NEGOZIAZIONE • Le negoziazioni si svolgono secondo le modalità di asta e di negoziazione continua (Borsa Italiana S.p.A). In realtà dal 2001 la scelta è stata quella di iniziare con un’asta a chiamata, proseguire con un’asta continua e chiudere la seduta con una seconda asta a chiamata. • Le fasi di negoziazione sono tre per l’asta a chiamata ed un’unica fase per la continua: a) per l’asta di apertura: fase di determinazione del prezzo teorico d’asta di apertura (“pre-asta”); fase di validazione del prezzo teorico d’apertura (“validazione”); fase di conclusione dei contratti (“apertura”); b) negoziazione continua; c) per l’asta di chiusura: fase di determinazione del prezzo teorico d’asta di chiusura (“pre-asta”); fase di validazione del prezzo teorico di chiusura (“validazione”); fase di conclusione dei contratti (“chiusura”). 11 ORARI DIDI NEGOZIAZIONE DEI SEGMENTI DEL MERCATO (prima del MTA/MTAX 28 giugno 2010) ORARI NEGOZIAZIONE DEI SEGMENTI DELMTA MERCATO SEGMENTO BLUE-CHIP MTA 08.00 - 09.00 09.00 - 17.25 17.25 - 17.30 ASTA DI APERTURA (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e APERTURA) NEGOZIAZIONE CONTINUA ASTA DI CHIUSURA, (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e CHIUSURA) SEGMENTO STAR MTA 08.00 - 09.00 09.00 - 17.25 17.25 - 17.30 ASTA DI APERTURA (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e APERTURA) NEGOZIAZIONE CONTINUA ASTA DI CHIUSURA, (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e CHIUSURA) SEGMENTO STANDARD MTA CLASSE 1 08.00 – 11.00 11.00 – 16.25 16.25 – 16.30 ASTA DI APERTURA (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e APERTURA) NEGOZIAZIONE CONTINUA ASTA DI CHIUSURA (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE E CHIUSURA) CLASSE 2 08.00 – 11.00 11.00 – 16.30 ASTA DI APERTURA (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e APERTURA) ASTA DI CHIUSURA (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE E CHIUSURA) SEGMENTO MTA International 08.00 - 09.00 09.00 - 17.25 17.25 - 17.30 ASTA DI APERTURA (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e APERTURA) NEGOZIAZIONE CONTINUA ASTA DI CHIUSURA, (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e CHIUSURA) 12 CARATTERISTICHE MICROSTRUTTURALI DEL MERCATO AZIONARIO ITALIANO A) INTRODUZIONE DELL’ASTA DI CHIUSURA (2001) E’ FUNZIONALE AL RAGGIUNGIMENTO DI UN MAGGIORE GRADO DI EFFICIENZA INFORMATIVA DEL MERCATO E, CONSEGUENTEMENTE, MIGLIORE PROCESSO DI PRICE DISCOVERY A FINE GIORNATA. DI UN Questa modifica è stata motivata dalla necessità di fornire agli operatori un segnale di prezzo relativo all’ultima fase della seduta di negoziazione maggiormente significativo (ossia in linea con i prezzi registrati durante la seduta) rispetto alla situazione precedente (assenza di tale asta). La fase di asta (“chiusura”) è alimentata dalle proposte di negoziazione (PdN) compatibili presenti nel book di negoziazione, dalle proposte di negoziazione inserite nella fase di pre-asta di chiusura e dalle proposte di negoziazione valide solo in chiusura (benché possano essere immesse dagli operatori sin dall’inizio della fase di negoziazione continua ma che concorrono alle negoziazioni unicamente nella fase di pre-asta dell’asta di chiusura). Nuove informazioni si rendono disponibili in fase di pre-asta di chiusura (analogamente a quanto previsto in pre-asta di apertura) non solo relativamente ai prezzi ma anche alle quantità negoziabili: • gli operatori dispongono di informazioni aggiornate in tempo reale relativamente ai prezzi di riferimento, ai prezzi di controllo e ai prezzi teorici di chiusura, nonché ai quantitativi complessivamente negoziabili a detti prezzi. • il pubblico dispone in tempo reale d’informazioni (per ciascun strumento finanziario) relative a prezzo teorico di chiusura e relativa quantità negoziabile, prezzi e quantità della migliore proposta in acquisto e vendita, prezzo di controllo e quantità presenti in acquisto e vendita per i 5 migliori livelli di prezzo. Maggiore è la liquidità dei titoli (rispetto al caso senza seconda asta a chiamata) a fine giornata. Minore è la volatilità dei prezzi di scambio a fine giornata. 13 CARATTERISTICHE MICROSTRUTTURALI MTA B) MODIFICA DELLA NOZIONE DI PREZZO DI RIFERIMENTO i. Con l’introduzione dell’asta di chiusura il prezzo di riferimento di ciascun strumento è il prezzo di chiusura. ii. Qualora non sia possibile determinare il prezzo di chiusura, il prezzo di riferimento (per ciascun strumento) è la media ponderata dell’ultimo 10% delle quantità negoziate, al netto delle quantità scambiate mediante utilizzo della funzione di cross order (in fase di negoziazione continua). iii. Qualora non siano stati conclusi contratti nel corso della seduta di borsa, il prezzo di riferimento è quello del giorno precedente. iv. Borsa Italiana può stabilire, con riferimento a specifici segmenti di negoziazione così come a un singolo strumento finanziario, che il prezzo di riferimento sia determinato secondo la modalità ii. ai fini di garantire la regolarità delle negoziazioni e la significatività dei prezzi. C) INTRODUZIONE DELLA FUNZIONE DI CROSS ORDER In fase di negoziazione continua, gli operatori possono eseguire contratti (mediante funzione di cross order) abbinando due proposte di segno contrario e di pari quantità alle seguenti condizioni: i. le proposte devono riflettere ordini di terzi; ii. il prezzo di esecuzione deve essere compreso tra il prezzo della migliore proposta in acquisto e quello della migliore proposta in vendita (bid-ask) presenti nel mercato al momento dell’immissione, estremi esclusi. 14 CARATTERISTICHE MICROSTRUTTURALI MTA D) UTILIZZO DEL PREZZO DI CONTROLLO (IN SOSTITUZIONE DEL PREZZO DI RIFERIMENTO) QUALE PARAMETRO PER LA GESTIONE DEI MECCANISMI AUTOMATICI DI SOSPENSIONE DELLE NEGOZIAZIONI (2001) • In asta di apertura il prezzo di controllo è rappresentato dal prezzo di riferimento. • Durante la negoziazione continua il prezzo di controllo è il prezzo d’asta di apertura. • In asta di chiusura il prezzo di controllo è il prezzo d’asta di apertura. • In assenza di un prezzo d’asta di apertura il prezzo di controllo è il prezzo di riferimento. E) ELIMINAZIONE DELL’OBBLIGO DEL LOTTO MINIMO Gli operatori non sono più obbligati a negoziare quantitativi pari o multipli di un lotto minimo di titoli definito da Borsa Italiana S.p.A. Borsa Italiana si riserva di stabilire, per ogni singolo strumento finanziario, un quantitativo minimo negoziabile, qualora lo richiedano esigenze di funzionalità del mercato, di agevole accesso da parte degli investitori e di economicità dell’esecuzione degli ordini. 15 CARATTERISTICHE MICROSTRUTTURALI MTA F) MODIFICA DELLA NOZIONE DI PREZZO UFFICIALE Il prezzo ufficiale giornaliero di ciascuno strumento finanziario è dato dal prezzo medio ponderato dell’intera quantità trattata dello strumento medesimo, negoziata nel mercato durante l’intera seduta di borsa, al netto della quantità scambiata mediante utilizzo della funzione di cross-order. G) OPERATORI SPECIALISTI: OBBLIGATORI NEL SEGMENTO STAR (dal 2001), FACOLTATIVI NEL SEGMENTO BLUE CHIP E STANDARD dal SETT. 2005 Le negoziazioni sul segmento STAR devono svolgersi con l’intervento di operatori specialisti incaricati di sostenere la liquidità degli strumenti quotati. Relativamente alle azioni, lo specialista è tenuto ad esporre continuativamente sul mercato proposte in acquisto e in vendita a prezzi che non si discostino tra loro di una percentuale superiore a quella stabilita da Borsa Italiana nelle Istruzioni per un quantitativo giornaliero fissato sulla base di criteri oggettivi. Nelle Istruzioni Borsa Italiana determina modalità e tempi di immissione di tali proposte e stabilisce anche i casi in cui gli operatori specialisti possono essere esonerati temporaneamente dagli obblighi previsti. 16 NOVITA’ MICROSTRUTTURALI (in vigore dal 28 giugno 2010) DEL MERCATO AZIONARIO ITALIANO (MTA) A PARTIRE DAL 28 GIUGNO 2010 ENTRANO IN VIGORE ALCUNE MODIFICHE REGOLAMENTARI RELATIVE ALLA SEGMENTAZIONE E ALLE MODALITA’ NEGOZIALI DEGLI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI SUL MERCATO TELEMATICO AZIONARIO DI BORSA ITALIANA S.P.A.. IN UN’OTTICA DI SEMPLIFICAZIONE, VIENE ELIMINATA L’ATTUALE RIPARTIZIONE DEL MERCATO MTA NEI SEGMENTI BLUE CHIP E STANDARD. LA RECENTE INTRODUZIONE DEGLI INDICI FTSE ITALIA (DAL 1° GIUGNO 2009), INFATTI, GIA’ RIPARTISCE LE AZIONI IN TRE CLASSI PRINCIPALI IN BASE A CRITERI DI CAPITALIZZAZIONE E LIQUIDITA’ DEI TITOLI: LARGE CAP, MID CAP, SMALL CAP (OLTRE CHE MICRO CAP E ALTRE TIPOLOGIE). QUESTA NUOVA IMPOSTAZIONE DELLA STRUTTURA DEI MERCATI ORGANIZZATI E GESTITI DA BORSA ITALIANA CONSIDERA ORMAI ASSORBITA L’ATTUALE RIPARTIZIONE DEL MERCATO MTA NEI SEGMENTI BLUE-CHIP E STANDARD (BASATA APPUNTO SULLA CAPITALIZZAZIONE) E QUINDI NE UNIFORMA LE RELATIVE MODALITA’ NEGOZIALI E I RISPETTIVI ORARI. SI CONFERMANO INVECE I SEGMENTI STAR E MTA INTERNATIONAL (DEL MERCATO TELEMATICO AZIONARIO). RELATIVAMENTE AL SEGMENTO STAR RESTANO IMMUTATE LE SOGLIE DI CAPITALIZZAZIONE FISSATE RISPETTIVAMENTE IN 1 MLD. DI EURO COME MASSIMA E 40 ML. DI EURO COME MINIMA. IL SEGMENTO STAR CONTINUERA’ A RAPPRESENTARE IL SEGMENTO D’ECCELLENZA PER IMPRESE DI PICCOLA E MEDIA CAPITALIZZAZIONE DISPONIBILI AD ADERIRE A REQUISITI SUPERIORI ED ALLINEATI ALLA BEST PRACTICE INTERNAZIONALE. 17 ORARI DI NEGOZIAZIONE DEI SEGMENTI DEL MERCATO MTA (dal 28 giugno 2010) MTA 08.00 - 09.00 09.00 - 17.25 17.25 - 17.30 ASTA DI APERTURA (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e APERTURA) NEGOZIAZIONE CONTINUA ASTA DI CHIUSURA, (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e CHIUSURA) MTA - SEGMENTO STAR 08.00 - 09.00 ASTA DI APERTURA (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e APERTURA) 09.00 - 17.25 17.25 - 17.30 NEGOZIAZIONE CONTINUA ASTA DI CHIUSURA, (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e CHIUSURA) MTA - SEGMENTO MTA International 08.00 - 09.00 09.00 - 17.25 17.25 - 17.30 ASTA DI APERTURA (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e APERTURA) NEGOZIAZIONE CONTINUA ASTA DI CHIUSURA, (FASE DI PRE-ASTA, VALIDAZIONE e CHIUSURA) MERCATO THA (AFTER HOURS o SERALE) 18.00 – 20.30 NEGOZIAZIONE CONTINUA 18 PROPOSTE DI NEGOZIAZIONE (PdN) • La volontà negoziale degli operatori si esprime attraverso proposte di negoziazione contenenti le informazioni relative allo strumento finanziario da negoziare, alla quantità, al tipo di operazione, al tipo di conto e alle condizioni di prezzo. • L’immissione, la modifica e la cancellazione delle proposte di negoziazione possono essere effettuate dagli operatori nelle fasi di pre-asta e nella fase di negoziazione continua. • Le proposte sono automaticamente ordinate dall’algoritmo di negoziazione del mercato per ciascuno strumento finanziario in base al prezzo – decrescente se in acquisto e crescente se in vendita - nonché, a parità di prezzo, in base alla priorità temporale determinata dall’orario di immissione. Le proposte modificate perdono la priorità temporale acquisita se la modifica implica un aumento del quantitativo o una variazione del prezzo • Le PdN possono avere per oggetto quantitativi pari o multipli del lotto minimo di negoziazione o quantitativi inferiori al lotto minimo (PdN “spezzature”). 19 IMMISSIONE PROPOSTE DI NEGOZIAZIONE (PdN) NELLE FASI DI PRE-ASTA, le PdN: a) possono essere immesse con limite di prezzo o senza limite di prezzo (proposte “al prezzo d’asta”) in tal caso assumono dinamicamente il prezzo al quale avrebbero maggiori possibilità di essere eseguite; b) possono essere specificate con le seguenti modalità d’esecuzione: “valida fino alla cancellazione”; “valida fino alla data specificata”; “esegui e cancella”. DURANTE LA NEGOZIAZIONE CONTINUA, le PdN: a) b) • • possono essere immesse con limite di prezzo o senza limite di prezzo (“proposte al prezzo di mercato” o “applicazioni”); possono essere specificate con le seguenti modalità d’esecuzione: “valida fino alla cancellazione”; “valida fino alla data specificata”; “esegui e cancella”; “esegui quantità minima specificata”; “tutto o niente”; “esegui comunque”; “esponi al raggiungimento del prezzo specificato”. Durante la negoziazione continua e la pre-asta di chiusura, possono essere immesse con o senza limite di prezzo proposte “valide solo in asta di chiusura”. Non è consentita l’immissione di proposte (con limite di prezzo) aventi prezzi superiori o inferiori ai limiti di variazione massima dei prezzi stabiliti da Borsa Italiana. 20 PROPOSTE DI NEGOZIAZIONE SPEZZATURE • a. b. c. • a. b. c. d. Nella sola fase di pre-asta di apertura, le proposte di negoziazione spezzature: possono essere immesse esclusivamente senza limite di prezzo (“al prezzo di asta di apertura”); possono essere specificate con la sola modalità di esecuzione “valida fino alla data specificata” e, in assenza di tale specificazione, assumono automaticamente la modalità “esegui e cancella”; partecipano alla determinazione del prezzo teorico di asta di apertura. Durante la negoziazione continua e la pre-asta di chiusura, le proposte di negoziazione spezzature: possono essere immesse nel sistema nonché modificate e cancellate ma non vengono visualizzate sul mercato e non partecipano alla negoziazione; possono essere immesse solo senza limite di prezzo; possono essere specificate con la modalità “valida fino alla data specificata”; sono registrate con la priorità determinata dall’orario di immissione e conservate nel sistema per la loro partecipazione alle negoziazioni nella fase di pre-asta di apertura del giorno successivo. 21 DETERMINAZIONE DEL PREZZO TEORICO DI ASTA Durante la fasi di pre-asta viene calcolato e aggiornato in tempo reale, a titolo informativo, il prezzo teorico d’asta, determinato come segue: a) il prezzo teorico d’asta è il prezzo al quale è negoziabile il maggiore quantitativo di strumenti finanziari; b) qualora lo stesso quantitativo sia negoziabile a più prezzi, il prezzo teorico d’asta è quello che produce il minore quantitativo non negoziabile relativamente alle proposte in acquisto o in vendita; c) qualora rispetto a più prezzi risulti di pari entità anche il quantitativo di strumenti non negoziabile, il prezzo teorico d’asta è pari a quello che risulta più prossimo al prezzo di controllo; d) qualora risultino due prezzi equidistanti dal prezzo di controllo, il prezzo teorico d’asta è pari al maggiore tra i due. 22 VALIDAZIONE DEL PREZZO TEORICO D’ASTA: La fase di validazione è funzionale alla validazione del prezzo teorico d’asta, formatosi durante la fase di pre-asta. Questo viene assunto come prezzo d’asta (prezzo unico d’equilibrio) al quale scambiare ciascun titolo SE il suo scostamento dal prezzo di controllo non supera la percentuale di variazione massima stabilita da Borsa Italiana nelle Istruzioni. In caso contrario, limitatamente alla fase di asta di apertura, viene riattivata la fase di pre-asta per un intervallo di tempo stabilito da Borsa Italiana. Nella fase di asta di chiusura, qualora non sia stato validato il prezzo teorico d’asta, le PdN con modalità “valida sino a data specificata” sono trasferite automaticamente alla fase di pre-asta di apertura del giorno successivo. CONCLUSIONE DEI CONTRATTI AL PREZZO D’ASTA: Nelle fasi d’asta vengono conclusi tutti i contratti al prezzo d’asta (prezzo unico per ciascun titolo). La conclusione avviene tramite abbinamento automatico delle proposte in acquisto aventi prezzi uguali o superiori al prezzo d’asta con quelle in vendita aventi prezzi inferiori o uguali al prezzo d’asta, secondo le priorità di prezzo e di tempo delle singole proposte e fino ad esaurimento delle quantità disponibili. 23 NEGOZIAZIONE CONTINUA E CONCLUSIONE DEI CONTRATTI Nella fase di negoziazione continua la conclusione dei contratti avviene, per le quantità disponibili, mediante abbinamento automatico di proposte di segno contrario presenti nel mercato ed ordinate secondo criteri di priorità prezzo-tempo: a) l’immissione di una proposta con limite di prezzo in acquisto determina l’abbinamento con una o più proposte di vendita aventi prezzo inferiore o uguale a quello della proposta immessa; analogamente, l’immissione di una proposta con limite di prezzo in vendita determina l’abbinamento con una o più proposte di acquisto aventi prezzo superiore o uguale a quello della proposta immessa; b) l’immissione di una proposta senza limite di prezzo in acquisto determina l’abbinamento con una o più proposte di vendita aventi prezzo uguale al migliore prezzo di vendita (il più basso) esistente al momento della sua immissione; analogamente l’immissione di una proposta senza limite di prezzo in vendita determina l’abbinamento con una o più proposte di acquisto aventi prezzo uguale al migliore prezzo di acquisto (il più alto) esistente al momento della sua immissione. Per ogni contratto concluso mediante abbinamento automatico, il prezzo è pari a quello della proposta avente priorità temporale superiore. 24 EVOLUZIONE STORICA DEI MERCATI AZIONARI REGOLAMENTATI GESTITI DA BORSA ITALIANA S.P.A. • SETT. 2005 nasce MTA/MTAX: MERCATO TELEMATICO AZIONARIO (MTA) più MTAX (Ex NUOVO MERCATO nato nel giugno 1999) da settembre 2005 sono uniti in un unico listino azionario. • Fine 2003 nasce il MERCATO EXPANDI (Ex MERCATO RISTRETTO nato nel 1994). Dal 22 GIUGNO 2009 l’EXPANDI è incorporato nell’MTA. DAL 19 SETTEMBRE 2005 SONO INIZIATE LE MODIFICHE RIGUARDANTI LA MICROSTRUTTURA DEI MERCATI AZIONARI DI BORSA ITALIANA VOLTE A SNELLIRE LA STRUTTURA PER RENDERLA PIU’ RISPONDENTE AD ESIGENZE DI EMITTENTI, OPERATORI E INVESTITORI. IN PARTICOLARE, NEL SETT. 2005 SONO STATE UNIFORMATE LE CARATTERISTICHE DI MTAX A QUELLE DI MTA RELATIVAMENTE AI REQUISITI D’INGRESSO E DI FUNZIONAMENTO, CON RIGUARDO AI SEGMENTI, MODALITA’ ED ORARI DI NEGOZIAZIONE. DAL 22 GIUGNO 2009 IL MERCATO EXPANDI è STATO INCORPORATO NELL’MTA. DAL 28 GIUGNO 2010 L’MTA HA ASSORBITO I SEGMENTI BLUE-CHIP e STANDARD, MANTENENDO I SOLI SEGMENTI STAR e MTA-International. 25 - L’MTA è “tradizionalmente” il mercato telematico azionario in cui si quotano e si negoziano, per qualunque quantitativo, azioni (ordinarie, privilegiate e di risparmio), obbligazioni convertibili, warrant e diritti d’opzione emessi da imprese operanti in settori consolidati. - Il NUOVO MERCATO (NM), nato nel giugno 1999, era il mercato dedicato alle imprese nazionali ed estere caratterizzate da un alto potenziale di crescita o per il settore d’appartenenza (settori innovativi, es. high-tech) o per l’adozione di un approccio innovativo di prodotto, servizio o processo (anche società quotate all’estero con progetti di espansione sul mercato italiano). - Gli strumenti ammessi a quotazione sul NM erano: azioni ordinarie, diritti di opzione, warrant e obbligazioni convertibili. Le condizioni per l’ammissione e la permanenza al NM erano, fino al settembre 2005, meno restrittive rispetto a quelle previste per l’MTA. - All’interno del NM il segmento TechStar, creato nel febbraio 2004, era rivolto alle società che rispondevano a criteri di crescita sostenibile, oltre che di trasparenza e corporate governance. TechStar, il segmento con alti requisiti per le società del NM, registrò i primi ingressi nella primavera del 2004. Dopo un anno (nel marzo 2005) comprendeva 24 titoli. A marzo 2005 complessivamente il NM comprendeva 40 titoli. - Nel settembre 2005 il Nuovo Mercato diventa MTAX e si uniforma alle regole dell’MTA creando con questo un unico listino di borsa MTA/MTAX articolato su tre segmenti. 26 In virtù della POLITICA di SEGMENTAZIONE dei mercati iniziata da Borsa Italiana S.p.A. nel 2001, dal 19 settembre 2005 al 27 giugno 2010 il Mercato Telematico Azionario Italiano MTA/MTAX è stato suddiviso in quattro segmenti di negoziazione: segmento Blue Chip, segmento STAR, segmento Standard, segmento MTA International. Tali segmenti furono distinti in base alla capitalizzazione dei titoli trattati e caratterizzati da specificità microstrutturali relative agli orari e alle modalità negoziali (tenendo conto della frequenza degli scambi e del controvalore medio giornaliero negoziato): 1) Segmento BLUE CHIP: segmento dedicato alle grandi aziende con capitalizzazione superiore ad 1 miliardo di euro (nel 2005 la soglia minima era fissata a 800 milioni di Euro). Indici rappresentativi furono: S&P/MIB (n.40 azioni); MIDEX (n.37 azioni). Fine 2007: n.110 grandi imprese furono quotate sul segmento. 2) Segmento STAR (Titoli con Alti Requisiti): segmento rivolto alle medie imprese con capitalizzazione compresa tra 40 ml. ed 1 mld. di euro, operanti nei settori “tecnologici” oppure “tradizionali” dell’economia con requisiti d’eccellenza legati alla liquidità (flottante e specialista), alla trasparenza dell’informativa societaria e alla corporate governance. Da genn. 2005 gli indici del segmento furono: STAR (n.50 titoli tradizionali); TECH-STAR (n.20 titoli tecnologici); ALL STARS (indice rappresentativo dell’intero segmento STAR, benchmark fondamentale per i gestori interessati alle medie imprese italiane di qualità) comprendeva, a fine 2005, 70 imprese. A fine 2007 sul segmento STAR furono quotate n.85 medie imprese di qualità. 27 2) Segmento STAR (Titoli con Alti Requisiti) Con l’introduzione del SEGMENTO STAR (aprile 2001) Borsa Italiana ha inteso fornire alle medie imprese di alta qualità il contesto di mercato azionario più adeguato ad una loro corretta valorizzazione e visibilità necessaria per attrarre capitale di rischio a condizioni più favorevoli. Tale segmento rappresenta un’interessante opportunità non solo per gli emittenti ma anche per investitori ed intermediari: • agli investitori si offrono opportunità di diversificazione del proprio portafoglio sotto il profilo di rischio, data la limitata correlazione delle PMI con l’andamento del segmento delle Blue Chips, ed opportunità di diversificazione sotto il profilo del rendimento (fenomeno dello small firm effect nelle fasi positive del ciclo economico), oltre a maggiore trasparenza e liquidità. • agli intermediari si aprono nuove opportunità di business sul nuovo segmento PMI potendo operare sia in qualità di sponsor (fase di quotazione) che in qualità di specialista (intervento diretto sul mercato secondario in funzione di sostegno della liquidità e della trasparenza informativa). 28 REQUISITI SEGMENTO STAR DI MTA/MTAX Le società quotate sul segmento STAR devono soddisfare una serie di requisiti che, relativamente alla liquidità, prevedono: • soglia dimensionale minima di 40 ml. di euro; • la presenza di un risultato ordinario positivo; • diffusione delle azioni ordinarie tra il pubblico (flottante) pari almeno al 35% per le società di nuova quotazione e al 20% per le società già quotate. Requisito di permanenza sul segmento è il mantenimento di un flottante pari almeno al 20%; • obbligo di nomina di uno specialista impegnato a svolgere: attività di sostegno alla liquidità del titolo (esposizione continuativa di proposte in acquisto e in vendita entro parametri prefissati di spread massimo e di impegni quantitativi giornalieri), ed attività informativa e di analisi sulla società (obbligo di pubblicazione e di trasmissione a Borsa Italiana di almeno due analisi finanziarie all’anno sui risultati d’esercizio e semestrali della società). 29 POLITICA DI SEGMENTAZIONE DEL MERCATO MTA/MTAX 3) Segmento STANDARD, confluito in MTA dal 28 giugno 2010, accoglieva tutte le altre società di media dimensione che, pur non presentando i requisiti di eccellenza del segmento STAR, presentavano sempre una capitalizzazione delle azioni ordinarie superiore a 40 ml. di euro. Il segmento STANDARD era a sua volta suddiviso in due classi (classe 1 e classe 2) in funzione della liquidità dei titoli, misurata in termini di frequenza e di controvalore medio giornaliero degli scambi. Nella classe 2, dove non era prevista la fase di negoziazione continua, erano negoziati i titoli sottili (ossia quelli con basso volume di scambio e basso flottante, di poco superiore al 20%). DAL SETT. 2005: - La % di flottante, in fase di ammissione al segmento, scende dal 30% al 25%. - Lo specialista cessa di essere obbligatorio per divenire solo facoltativo. - Viene eliminata la possibilità di ammettere nel segmento le società start-up. A Fine 2007 il segmento STANDARD contava n.101 medie imprese quotate. DAL 28 GIUGNO 2010 IL SEGMENTO STANDARD CONFLUISCE IN MTA ADOTTANDONE LE MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE E I RISPETTIVI ORARI NEGOZIALI (vedi slide 17). 30 POLITICA DI SEGMENTAZIONE DEL MERCATO MTA/MTAX aa 4) Segmento MTA International: nuovo segmento di Borsa (dal 24 luglio 2006) dedicato alla negoziazione di azioni estere già quotate (da almeno 18 mesi) in altri mercati regolamentati comunitari (Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Spagna) ammesse al nuovo segmento International di Borsa italiana senza obbligo di prospetto. A fine 2007 furono negoziate n.37 azioni ordinarie estere tra le più liquide dell’area euro. La richiesta di ammissione a negoziazione può essere presentata sia dall’emittente, che da un operatore aderente a un mercato di Borsa italiana che da Borsa italiana stessa. fasi ed orari di negoziazione erano quelli del Segmento Blue Chips (tranne la sessione “after hours” per il momento non disponibile). le azioni dell’MTA International non entrano a far parte degli indici di Borsa Italiana. inizialmente fu prevista obbligatoriamente la presenza di operatori specialisti (max 2 per titolo) per garantire la liquidità dei titoli, spread più ridotti e un maggiore allineamento dei prezzi con quelli del mercato di riferimento. Dal 28 giugno 2010 l’operatore specialista è facoltativo. Caratteristica del segmento MTA International: negoziare titoli esteri in modo completamente “fungibile” rispetto ai mercati di quotazione principale, utilizzando però la filiera di trading e post-trading di Borsa Italiana (tra le più competitive in termini di costo). 31 MERCATO EXPANDI: MERCATO DELLE SMALL CAPS - La politica di segmentazione di Borsa Italiana si arricchì a fine 2003 con il Mercato EXPANDI, derivante dal restyling del Mercato Ristretto (nato nel 1994), destinato principalmente a quelle piccole imprese che volevano raccogliere capitale di rischio ma affacciandosi gradualmente sui mercati finanziari. Dal 1994 vennero quotate azioni, obbligazioni convertibili, warrant e diritti d’opzione con caratteristiche di capitalizzazione e di diffusione tra il pubblico tali da non consentire la quotazione sull’MTA/MTAX. - EXPANDI fu il mercato per le piccole aziende operanti in settori tradizionali con posizioni consolidate nei mercati di riferimento e con un track record di risultati economico-finanziari positivi. I requisiti di ammissione furono meno stringenti rispetto a quelli previsti sull’MTA/MTAX e dal 2003 anche il processo di quotazione fu reso più agile: capitalizzazione minima di 1 milione di euro; flottante minimo pari al 10% (su STAR è il 35%) con un controvalore minimo di 750.000 euro; documentazione limitata (non era imposta la redazione delle trimestrali). -Fine 2007: n. 36 piccole società furono quotate su EXPANDI. L’indice rappresentativo del mercato fu il MEX. - Dal 22 giugno 2009 il mercato Expandi è stato incorporato in MTA. 32 MAC: MERCATO ALTERNATIVO DEL CAPITALE PER LE PMI - NEL SETTEMBRE 2007 NASCE IL MAC – MERCATO ALTERNATIVO DEL CAPITALE – CHE HA COME OBIETTIVO LA QUOTAZIONE AZIONARIA DELLE PMI ITALIANE, OSSIA LA LORO CRESCITA SENZA RICORRERE ALL’INDEBITAMENTO BANCARIO. - IL MAC SORGE CON LO SCOPO DI FACILITARE L’ACCESSO DEI PICCOLI IMPRENDITORI ITALIANI AL CAPITALE DI RISCHIO (ATTRAVERSO AZIONI SVILUPPO) MA CONSENTENDO AI PROPRIETARI DI MANTENERE IL CONTROLLO DELLA SOCIETA’, A DIFFERENZA DEL FINANZIAMENTO TRAMITE AZIONI TRADIZIONALI. - IL MAC SI PROPONE DI FAR INCONTRARE PMI E MERCATO DEI CAPITALI A COSTI (50 MILA EURO CONTRO 1 MILIONE DI EURO DELL’EXPANDI), TEMPI (SEI SETTIMANE) E REQUISITI DI AMMISSIONE MOLTO PIU’ CONTENUTI RISPETTO A QUELLI DI UN MERCATO REGOLAMENTATO QUALE L’EXPANDI. - REQUISITI DI AMMISSIONE SUL MAC: L’IMPRESA DEVE ESSERE COSTITUITA NELLA FORMA DI UNA S.P.A. LIBERA TRASFERIBILITA’ DEI TITOLI (AZIONI SVILUPPO). ULTIMO BILANCIO CERTIFICATO DA UNA SOCIETA’ DI REVISIONE (ISCRITTA ALL’ALBO CONSOB). L’IMPRESA DEVE ESSERE “ACCOMPAGNATA” SUL MERCATO DA UNO SPONSOR (FUNZIONE DI LISTING) E DA UN INTERMEDIARIO SPECIALISTA (FUNZIONE DI TRADING). LA LIQUIDITA’ E’ GARANTITA DAGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI E DALLE BANCHE AZIONISTE DEL MAC CHE OPERANO COME SPECIALISTI IN FASE DI COLLOCAMENTO. 33 MAC: MERCATO ALTERNATIVO DEL CAPITALE PER LE PMI - IL MAC SI PROPONE DI EMULARE L’AIM INGLESE (ALTERNATIVE INVESTMENT MARKET), MERCATO NATO A LONDRA NEL 1995 CHE CONTA OGGI PIU’ DI 1.600 SOCIETA’ QUOTATE, DELLE QUALI 350 NON SONO RESIDENTI IN INGHILTERRA, SEGNO DEL CRESCENTE INTERESSE DA PARTE DELLE GIOVANI AZIENDE CON UN APPROCCIO INTERNAZIONALE ALLA RACCOLTA DI NUOVI FONDI PER FINANZIARE I PROPRI PIANI DI SVILUPPO A MEDIO E LUNGO TERMINE (BUSINESS PLAN) CON BUONE PROSPETTIVE DI RENDIMENTO. - IL MAC SI PRESENTA AI PICCOLI IMPRENDITORI COME UN MERCATO PRIVILEGIATO POICHE’ RISERVATO ESCLUSIVAMENTE AGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI. - LA PECULIARITA’ DEL MAC STA NEL PERMETTERE ALL’IMPRENDITORE DI AUMENTARE IL CAPITALE DELL’IMPRESA SENZA INCIDERE SULLA GOVERNANCE E SULLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’IMPRESA. - L’ASPETTO GESTIONALE E REGOLAMENTARE DEL MERCATO E’ CURATO DA BORSA ITALIANA. - POTENZIALMENTE IL BACINO DEL MAC E’ COMPOSTO DA 3.600 PMI. A FINE 2007 SUL MAC FURONO QUOTATE N. 3 SOCIETA’ ITALIANE. - AZIONI SVILUPPO: NUOVA TIPOLOGIA DI AZIONI NEGOZIATE SUL MAC PER FINANZIARE LO SVILUPPO E LA CRESCITA DELLE PICCOLE IMPRESE SENZA DILUIRNE IL CONTROLLO. - MODALITA’ NEGOZIALI: LE NEGOZIAZIONI DELLE AZIONI SVILUPPO AVVENGONO IN FORMA DI ASTA TELEMATICA SETTIMANALE. IL LOTTO MINIMO DI NEGOZIAZIONE E’ COMMISURATO A UN CONTROVALORE DI 50MILA EURO. 34 IL MERCATO AIM ITALIA (ALTERNATIVE INVESTMENT MARKET) - AIM ITALIA E’ IL MERCATO DI BORSA ITALIANA DEDICATO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ITALIANE AD ALTO POTENZIALE DI CRESCITA. - AIM ITALIA SI RIVOLGE ALLE PMI PIU’ DINAMICHE E COMPETITIVE DEL NOSTRO PAESE CON UNA FORMULA CHE INTENDE SODDISFARE LE ESIGENZE DEL SISTEMA IMPRENDITORIALE ITALIANO FACENDO LEVA SUL KNOW HOW OTTENUTO IN 14 ANNI DI ESPERIENZA DELL’AIM INGLESE, IL MERCATO DEDICATO ALLE SMALL CAPS LEADER MONDIALE. - AIM ITALIA OFFRE QUINDI ALLE IMPRESE DI PICCOLA E MEDIA DIMENSIONE LA POSSIBILITA’ DI ACCEDERE IN MODO FLESSIBILE ED EFFICIENTE ALLA PIU’ SELEZIONATA PLATEA DI INVESTITORI INTERNAZIONALI, PERMETTENDO ALLE PMI ITALIANE DI AVERE ACCESSO AI FLUSSI DI CAPITALI SPECIALIZZATI DELLE PIU’ IMPORTANTI PIAZZE FINANZIARIE EUROPEE. - CARATTERISTICHE DI AIM ITALIA: a) IN FASE DI AMMISSIONE NON E’ RICHIESTA LA PUBBLICAZIONE DI UN PROSPETO INFORMATIVO E SUCCESSIVAMENTE NON E’ RICHIESTA LA PUBBLICAZIONE DEI RESOCONTI TRIMESTRALI DI GESTIONE. b) IL MERCATO SI BASA SULLA PRESENZA DI UNA FIGURA CHIAVE: IL NOMINATED ADVISER (NOMAD), SOGGETTO RESPONSABILE NEI CONFRONTI DI BORSA ITALIANA E INCARICATO DI VALUTARE L’APPROPRIATEZZA DELLA SOCIETA’ AI FINI DELL’AMMISSIONE E IN SEGUITO DI ASSISTERLA, GUIDARLA E ACCOMPAGNARLA PER TUTTO IL PERIODO DI PERMANENZA SUL MERCATO. - VANTAGGI OFFERTI DA AIM ITALIA: a) VISIBILITA’ INTERNAZIONALE: AIM ITALIA PUO’ ESSERE CONSIDERATA LA PORTA D’ACCESSO AL SISTEMA FINANZIARIO EUROPEO ATTRAVERSO LA RACCOLTA DI FONDI SPECIALIZZATI E DEDICATI ALLE SMALL&MEDIUM CAPS PER UN IMPORTO PARI A CIRCA 10 MLD DI EURO. b) FLESSIBILITA’ REGOLAMENTARE: I REGOLAMENTI AIM ITALIA (REGOLAMENTO EMITTENTI E REGOLAMENTO NOMAD) RISPECCHIANO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’AIM INGLESE. 35 MERCATO TELEMATICO DEI FONDI – MTF L’MTF nasce il 1° luglio 2002 come 4° Segmento MTF del mercato azionario italiano MTA dedicato alla negoziazione di quote o azioni di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, definizione che include Fondi e Sicav). Fu inizialmente suddiviso in due classi (caratterizzate da differenti modalità di negoziazione e diversi orari, in base alla frequenza degli scambi e al controvalore medio negoziato) e per ogni strumento finanziario negoziato era previsto almeno uno specialista a supporto della liquidità: • Classe 1 – quote o azioni di OICR indicizzati (Exchange-Traded Fund, Fondi Aperti Indicizzati e Sicav Indicizzate). Microstruttura: solo negoziazione continua. • Classe 2 – quote di fondi chiusi mobiliari e immobiliari. Microstruttura: asta di apertura e asta di chiusura (assenza di negoziazione continua). Da settembre 2005 MTF non è più un segmento dell’MTA ma è un Mercato a sé stante: il Mercato Telematico dei Fondi. Dal 2009 l’MTF confluisce nel MIV, Mercato Telematico Regolamentato dei Veicoli d’Investimento, 36 MIV: MERCATO TELEMATICO DEI VEICOLI D’INVESTIMENTO IL MIV, Mercato Telematico dei Veicoli d’Investimento, è un mercato regolamentato articolato in tre segmenti a seconda della tipologia degli strumenti finanziari negoziati: 1. Segmento Fondi Chiusi: sono negoziate le quote di fondi chiusi mobiliari e immobiliari (prima negoziati nel segmento MTF, classe 2). 2. Segmento Investment Companies: sono negoziate le azioni delle Investment Companies (Società o imprese d’investimento mobiliare) precedentemente negoziate nel segmento MTF. 3. Segmento Real Estate Investment Companies: sono negoziate le azioni delle REIC (Società d’investimento e/o locazione immobiliare) originariamente previste sul mercato Expandi, che dal 22 giugno 2009 è stato incorporato in MTA. - In un’ottica di armonizzazione e semplificazione della struttura di mercati, dal 28 giugno 2010 si uniformano orari e modalità di negoziazione del mercato MIV a quelle previste per il mercato MTA. - Anche per le quote dei fondi chiusi (mobiliari ed immobiliari) e per le azioni delle Società d’Investimento mobiliare ed immobiliare si prevede un’unica modalità di negoziazione ripartita in asta di apertura-negoziazione continua-asta di chiusura. - L’operatore specialista è obbligatorio per la negoziazione di quote di fondi chiusi (mobiliari e immobiliari) mentre è facoltativo per la negoziazione di azioni delle società d’investimento. 37 INDICI DI BORSA: SVILUPPO STORICO - Dal 1994 al 2004 l’indice MIB30 è stato l’indice rappresentativo delle 30 migliori azioni italiane ed il sottostante dei prodotti derivati di Borsa Italiana. - Da settembre 2004 il Mib30 è stato sostituito dall’indice S&P/MIB, nuovo indicatore di riferimento di Borsa Italiana e benchmark per i mercati. - Gli indici rappresentativi del segmento Blue Chip dell’MTA/MTAX sono stati: S&P/MIB e MIDEX (modificato). - il nuovo MIDEX è divenuto nel 2004 l’indice sintetico rappresentativo di tutte le azioni nazionali o estere sufficientemente liquide quotate sul segmento Blue Chip ma non incluse nell’indice S&P/MIB. - Il MIDEX rinnovato ha una ponderazione free-float adjusted con il peso di ciascuna azione che non può eccedere il 10%. Calcolo e diffusione restano in continua con frequenza ogni minuto. -Alla base del calcolo dello S&P/MIB vi sono criteri basati sul flottante, sull’ampia liquidità e sull’accurata rappresentazione dei principali settori del mercato secondo la classificazione GICS – Global Industry Classification Standard. - Dal 1° giugno 2009 S&P/MIB è transitato in FTSE MIB (si legge futsi mib) che mantiene la stessa metodologia adottata per S&P/MIB. 38 NUOVI INDICI DI BORSA ITALIANI - La struttura frammentata e non standardizzata degli indici informativi è stata sostituita nel giugno 2009 da un insieme costituito da tre indici principali per grandi (Large), medie (Mid) e piccole società (Small Caps) i cui panieri aggregati costituiscono l’indice FTSE Italia All Share. - Il FTSE MIB (Large Cap/Blue Chip) è l’indice azionario più significativo poiché racchiude le 40 maggiori (per liquidità e capitalizzazione) società italiane ed estere quotate sui mercati gestiti da Borsa Italiana. Attualmente rappresenta il 79% della capitalizzazione del mercato azionario italiano. - FTSE Italia Mid Cap è creato con le seguenti 60 azioni più grandi per capitalizzazione del listino MTA. Attualmente rappresenta il 12% della capitalizzazione del mercato azionario italiano. Sostituisce l’indice Midex. - FTSE Italia Small Cap contiene le rimanenti azioni liquide del listino MTA ossia 150 azioni. Attualmente rappresenta il 4% della capitalizzazione del mercato azionario italiano. - FTSE Italia All Share aggrega i tre panieri precedenti (large, mid e small caps). Attualmente rappresenta il 95% della capitalizzazione del mercato azionario italiano e contiene 250 azioni. Sostituisce il Mibtel. - FTSE Italia Mib Storico è calcolato al termine della sessione diurna sullo stesso paniere dell’indice FTSE Italia All Share ma utilizzando per ogni azione il prezzo ufficiale (prezzo medio dell’intera giornata borsistica ponderato per le quantità scambiate). Sostituisce il Mib Storico. - FTSE Italia Micro Cap è creato con tutte le azioni (attualmente sono 25) che non soddisfano i criteri di liquidità e la cui capitalizzazione è minore della più piccola azione del paniere FTSE MIB. Rappresenta l’1% della capitalizzazione dell’MTA. - FTSE Italia Star è creato con le azioni del segmento STAR filtrate in base alla liquidità. Contiene 75 azioni e rappresenta il 3,5% della capitalizzazione dell’MTA. Sostituisce l’indice All Stars. 39 NUOVI INDICI DI BORSA - Indici FTSE Italia settoriali sono creati ripartendo le azioni del paniere FTSE Italia All Share seconda la classificazione settoriale ICB (Industry Classificatile Benchmark). Sostituiscono gli indici Mib Settoriali. - Gli indici Mib30, Mex, Mib-R, e gli indici after hours non vengono più calcolati da giugno 2009. - PRINCIPI PER L’INCLUSIONE NELLA SERIE DI INDICI FTSE ITALIA: 1) Universo: azioni quotate su MTA. 2) Criteri di selezione: esclusione delle azioni diverse dalle ordinarie (solo un’azione per società); esclusione delle società estere (ammesse solo nell’indice FTSE MIB e, di conseguenza, anche in FTSE Italia All Share); introduzione di filtri per liquidità minima e flottante minimo; introduzione di un opportuno capping ossia un limite massimo al peso delle singole azioni all’interno dei panieri (per il FTSE MIB è del 15%, per FTSE Italia Mid Cap, FTSE Italia Small Cap, FTSE Italia Micro Cap, FTSE Italia Star è del 10%). 40 GLI INDICI FTSE ITALIA CALCOLATI DA FTSE GROUP - Gli indici FTSE Italia sono calcolati con modalità value weighted e diffusi in tempo reale, ossia ogni 30 secondi e trasmessi per divulgazione a partire dalla fase di negoziazione continua sull’MTA. - FTSE MIB non ha un numero fisso di componenti. Oggi l’indice misura la performance di 40 azioni ordinarie quotate sui mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana e mira a replicare la rappresentazione settoriale dell’intero mercato italiano. - FTSE MIB offre una completa rappresentazione del tessuto economico, classificando i titoli in 10 settori di mercato: beni di consumo discrezionali, beni di consumo di primaria necessità, energia, finanziari, sanità, industriali, informatica, materiali, servizi di telecomunicazione e servizi pubblici. - L’Index Committee stila una graduatoria di tutte le azioni quotate, considerando in primo luogo il settore di appartenenza, quindi la liquidità, la capitalizzazione ed, infine, l’adozione del criterio del flottante nella determinazione dei pesi dei componenti. - La revisione ordinaria dei componenti viene effettuata a marzo e a settembre, mentre la revisione dei pesi a marzo, a giugno, a settembre e a dicembre. - Sono previsti ribilanciamenti straordinari a seguito di operazioni sul capitale (incremento del numero di azioni superiore al 10%), a variazioni rilevanti del flottante (superiore al 10%) e a seguito di spin off (cioè scorpori di rami d’azienda), fusioni, delisting (cioè cancellazione dal listino di borsa) o nuove quotazioni se la capitalizzazione del nuovo titolo è uguale o superiore al 3% di quella corrente dell’intero mercato. 41 - Le società candidate vengono scelte in base ai seguenti criteri generali: • rappresentazione settoriale; • liquidità (controvalore negoziato, giorni di scambio, turnover velocity del flottante = controvalore degli ultimi 6 mesi x 2/capitalizzazione del flottante; • Investable Weight Factor – IWF: capitalizzazione di borsa pesata per il flottante = 100 – somma delle partecipazioni % detenute dai principali azionisti. • Free Float (capitalizzazione del flottante) = capitalizzazione di borsa investibile = prezzo x azioni in circolazione x fattore di peso investibile. - Caratteristiche dell’indice: replicabilità, indipendenza, rappresentazione del tessuto economico del mercato italiano. liquidità, completa - Liquidità: per essere candidata ad entrare nell’indice una società deve mostrare una turnover velocity maggiore del 30% nel periodo di osservazione di 6 mesi. Una nuova società può essere inclusa immediatamente nell’indice se la sua capitalizzazione è uguale o maggiore del 3% di quella corrente dell’intero mercato. 42 FUNZIONE DEGLI INDICI AZIONARI - Gli indici azionari sono semplici medie ponderate dei prezzi delle azioni negoziate sul mercato di riferimento. - Le funzioni di un indice sono quelle di fornire: • una misura sintetica dell’andamento del mercato di riferimento; • il punto di riferimento di numerosi contratti indicizzati (es. titoli strutturati con rendimento legato all’andamento del mercato rappresentato dall’indice). • il valore di riferimento per alcuni strumenti derivati (es. futures e opzioni su indici). • il benchmark adottato da molti investitori istituzionali per la valutazione del grado di performance delle proprie politiche gestionali. 43 FUNZIONI DEGLI INDICI AZIONARI Per soddisfare pienamente alle proprie funzioni un indice dovrebbe quindi essere simultaneamente: 1) rappresentativo dell’evoluzione del mercato nel suo complesso; 2) costruito in modo chiaro e trasparente; 3) facilmente replicabile, ossia negoziabile dagli operatori semplicemente acquistando o vendendo l’insieme dei titoli compresi nell’indice in quantità pari alle relative ponderazioni. Il contrasto tra il primo e l’ultimo requisito viene risolto inserendo un numero limitato di titoli (indici sintetici) ma dotati di una capitalizzazione di mercato molto elevata e ponderati in relazione a quest’ultima (value weighted), in modo da rappresentare adeguatamente una quota consistente dell’intero mercato. 44 PONDERAZIONE DEGLI INDICI AZIONARI In base ai diversi meccanismi di ponderazione dei prezzi dei singoli titoli ai fini del calcolo della media, abbiamo: • indici equally weighted: sono caratterizzati dall’uguaglianza dei fattori di ponderazione per tutti i titoli che compongono l'indice. Non importa la capitalizzazione delle società incluse, perché tutti i titoli dell’indice hanno il medesimo peso; • indici price weighted: in questo caso il peso associato ad ogni titolo varia in funzione del suo prezzo (se il prezzo di un titolo aumenta più degli altri, automaticamente aumenta anche il suo peso all'interno dell'indice). Essi sono molto semplici da calcolare in quanto sono dati dalla semplice somma dei prezzi dei titoli che compongono l'indice. Tali indici, tuttavia, hanno lo svantaggio di non rispecchiare correttamente l’andamento dell’intero portafoglio: infatti vengono rappresentati maggiormente i titoli più “costosi”, a prescindere dal numero di azioni presenti e dalle dimensioni della società; • indici value weighted: risolvono i problemi dei precedenti in quanto il peso di ciascun titolo risulta proporzionale alla sua capitalizzazione di borsa. Al contrario delle altre metodologie di calcolo, in questo caso gli indici vengono aggiustati e rettificati a seguito di operazioni societarie quali frazionamenti, raggruppamenti, pagamento di dividendi straordinari, scissioni, assegnazioni gratuite di azioni o nuove emissioni azionarie a pagamento. 45 INDICI AZIONARI Un secondo criterio di distinzione tra indici “di prezzi” azionari è quello relativo al numero di titoli inclusi: • indici parziali, tra i quali rientrano gli indici sintetici e settoriali; • indici generali. Un ulteriore criterio di differenziazione nella costruzione degli indici riguarda la scelta della tipologia di prezzo utilizzata: prezzo ufficiale prezzo di riferimento prezzi della fase di negoziazione continua. 46 INDICI AZIONARI NEL MONDO - La maggior parte dei principali indici mondiali sono calcolati con la metodologia value weighted. Tra questi ricordiamo gli americani S&P 500 e gli indici Nyse Composite, gli italiani FTSE MIB, il FTSE100 (UK), il Cac40 (Francia), il Dax30 (Germania) ed il Topix (Giappone). - Tra i pochi indici price weighted rimasti, i due più importanti sono il Dow Jones (USA), l’indice di borsa più antico della storia, e il Nikkei 225 (Giappone). - Gli indici azionari possono essere classificati anche in base al settore industriale a cui fanno riferimento i titoli presenti nel portafoglio (ad esempio gli indici Stoxx settoriali) o alla zona geografica a cui appartengono (ad es. indici MSCI). 47 INDICI AZIONARI TOTAL RETURN - La quasi totalità degli indici è calcolata sulla base del puro prezzo di mercato (price indexes). Questo sistema, tuttavia, distorce in parte la realtà, in quanto non viene considerata l’intera remunerazione che le società danno ai propri azionisti, ma solo quella concessa come apprezzamento in conto capitale (capital gain). - I dividendi, infatti, non vengono tenuti in conto ed il giorno dello stacco i titoli subiscono nominalmente un deprezzamento che in teoria dovrebbe essere pari al dividendo pagato. Un indice basato solo sui prezzi di borsa registrerà quindi un calo tanto maggiore quanto più generoso sarà il dividendo staccato. In altre parole, appare come negativo un avvenimento che invece è accolto con favore dagli investitori. - Per ovviare a questo limite si stanno diffondendo i cosiddetti indici total return, calcolati tenendo conto dello stacco ed immediato reinvestimento nell’indice stesso di dividendi ed altri cash flow provenienti dal possesso dei titoli facenti parte dell’indice. 48 IL NUOVO INDICE FTSE MIB DIVIDEND - L’INDICE FTSE MIB DIVIDEND E’ CALCOLATO COME LA SOMMA DEI DIVIDENDI LORDI PAGATI DALLE SOCIETA’ INCLUSE NELL’INDICE FTSE MIB ED ESPRESSO IN PUNTI INDICE. LA SUA PECULIARITA’ STA NELLA VALORIZZAZIONE IN PUNTI INDICE DELLA SOLA COMPONENTE DI DIVIDENDO AFFERENTE LE SOCIETA’ INCLUSE (CONSTITUENTS) NEL FTSE MIB. - TUTTI I TITOLI INCLUSI NELL’INDICE FTSE MIB SONO REPLICATI ALLO STESSO MODO NEL FTSE MIB DIVIDEND IL QUALE CONSIDERA SOLTANTO I DIVIDENDI PAGATI NEL CORSO DELL’ANNO DA TALI SOCIETA’. QUINDI TUTTE LE REVISIONI RELATIVE AI TITOLI (RESHUFFLE) CHE COMPONGONO L’INDICE E RELATIVE AI PESI (REBALANCING) DI FTSE MIB SONO EGUALMENTE EFFETTUATE SULL’INDICE FTSE MIB DIVIDEND. - NEL CASO DI FTSE MIB DIVIDEND IL FREE FLOAT (CAPITALIZZAZIONE DEL FLOTTANTE) è CALCOLATO COME: DIVIDENDO x NUMERO AZIONI x IWF. - IL VALORE DELL’INDICE è PARI A ZERO SINO AL MOMENTO IN CUI è STACCATO IL PRIMO IMPORTO DI DIVIDENDO. A MANO A MANO CHE LE SOCIETA’ PAGANO I RISPETTIVI DIVIDENDI IL VALORE DELL’INDICE AUMENTA FINO A RAGGIUNGERE IL SUO VALORE MASSIMO EQUIVALENTE ALLA SOMMA DI TUTTI I DIVIDENDI PAGATI NEL CORSO DEL MEDESIMO ANNO. - POICHE’ IL VALORE DELL’INDICE NON RILEVA LA VARIAZIONE DEI PREZZI IN OGNI ISTANTE t MA IL PAGAMENTO DEI DIVIDENDI EFFETTUATO IN CIASCUNA GIORNATA DI NEGOZIAZIONE, ESISTERA’ UN SOLO VALORE DELL’INDICE PER GIORNATA DI NEGOZIAZIONE. 49 IL NUOVO INDICE FTSE MIB DIVIDEND - LA VOLATILITA’ DELL’INDICE FTSE MIB DIVIDEND E’ PIU’ BASSA DI QUELLA DI FTSE MIB E TENDENZIALMENTE ANCHE DI QUELLA STORICA, DATO CHE LE SOCIETA’ TENDONO A MANTENERE UNA POLITICA DI DIVIDENDO COSTANTE. - QUALORA UNA SOCIETA’ DECIDESSE DI DISTRIBUIRE UN DIVIDENDO STRAORDINARIO, TALE IMPORTO E’ OGGETTO DI RETTIFICA TANTO IN FTSE MIB CHE IN FTSE MIB DIVIDEND. - DIVIDENDO STRAORDINARIO: IN BASE ALLA NUOVA FORMULAZIONE DI DIVIDENDO STRAORDINARIO, IN VIGORE DAL 4 GENNAIO 2010, BORSA ITALIANA TIENE CONTO DELLE DISTRIBUZIONI DI DIVIDENDI, IN DENARO O IN NATURA, CHE LA SOCIETA’ QUALIFICA ADDIZIONALI RISPETTO AI DIVIDENDI DERIVANTI DALLA DISTRIBUZIONE DEI NORMALI RISULTATI DI ESERCIZIO OPPURE RISPETTO ALLA NORMALE POLITICA DI DIVIDENDI. IN CASO DI ASSENZA DI QUALIFICAZIONE DA PARTE DELLA SOCIETA’, BORSA ITALIANA SI RISERVA DI CONSIDERARE STRAORDINARI I DIVIDENDI CARATTERIZZATI DA ELEMENTI CHE NE INDIVIDUANO LA NATURA ADDIZIONALE RISPETTO ALLA NORMALE POLITICA DEI DIVIDENDI ATTUATA DALLA SOCIETA’ E NE DA’ IMMEDIATA COMUNICAZIONE AL MERCATO. - ATTUALMENTE ESISTONO ALTRI INDICI DI DIVIDENDO: IL FTSE 100 DIVIDEND INGLESE , IL CAC40 DIVIDEND FRANCESE, L’EUROSTOXX50 DIVIDEND EUROPEO, LA CUI LOGICA SOTTOSTANTE è LA MEDESIMA ADOTTATA PER IL FTSE MIB DIVIDEND ITALIANO. 50