Un male incurabile porta via Donna Summer
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Un male incurabile porta via Donna Summer
venerdì 18 maggio 2012 LA SCOMPARSA 13 SPETTACOLI LA POPOLARE CANTANTE È MORTA IN FLORIDA A 63 ANNI DOPO UNA LUNGA BATTAGLIA CONTRO IL CANCRO Un male incurabile porta via Donna Summer NEW YORK. La cantante Donna Summer (nella foto) è morta all’età di 63 anni dopo una lunga battaglia con il cancro. Donna Summer è deceduta questa mattina in Florida. La cantante, vincitrice di cinque Grammy e interprete di grandi successi dance negli anni ‘70, era malata di cancro ma stava combattendo la malattia. Secondo il sito americano “Tmz”, alcune persone che hanno avuto contatti con la star nelle ultime settimane avrebbero riferito che non sembrava stare molto male. Donna Summer, nonostante la malattia, stava cercando di terminare l’album al quale stava lavorando. La conferma del decesso è arrivata dalla famiglia della star in una nota. “Abbiamo perso Donna Summer Sudano, una donna di grande talento” si legge nel comunicato. LaDonna Andre Gaines, vero nome dell’artista, nacque la notte di San Silvestro del 1948 a Boston, terza di sette figli. Nel 1968 Donna lascia casa per trasferirsi in Germania dove è stata scritturata per la versione tedesca del celebre musical “Hair”. Lì si sposa con Helmut Sommer, che conosce a Monaco di Baviera da cui ha anche una figlia, Mimi Sommer. Il suo nome d’arte deriva dall’anglicizzazione del cognome del primo marito. Nel 1974, con la collaborazione di Giorgio Moroder, incide il suo primo successo europeo, “The Hostage”, incluso nell’Lp “Lady of the Night”. Un anno più tardi pubblica l’album che la renderà nota anche al mercato statunitense grazie L’INTERVISTA alla distribuzione della “Casablanca Records” dal titolo “Love to Love You Baby”. In questo disco è inclusa una traccia lunga diciassette minuti, la title track, preludendo all’attenzione che Donna Summer porrà nella realizzazione di album a lunga durata, piuttosto che nella pubblicazione di molti singoli, costituendo e stabilendo un modello per la disco music. Dopo “A Love Trilogy” (1976) e il concept album “Four Seasons of Love” (1976), di moderato successo negli Usa, ma di grande successo nell’Europa continentale, specialmente in Germania e Italia, rilascia “I Remember Yesterday” nel 1977, in cui si trova “I Feel Love”, singolo che, oltre a costituire una delle maggiori hit della cantante (soprattutto in Italia, dove conquistando la vetta della classifica settimanale, si situa per diciotto settimane in “Top ten”, divenendo il quinto singolo più venduto dell’anno), avrà enorme influenza in diversi generi musicali, tra i quali si annoverano in particolare la disco music, la musica elettronica e la musica techno. Altro concept album è “Once Upon a Time”, basato su “Cenerentola”. Un secondo schiacciante successo lo ottiene con “Live and More” album che, di nuovo, inseriva una traccia di diciassette minuti, “MacArthur Park suite”. Donna Summer canta e scrive forse il suo più grande successo, “Bad Girls” (1979), disco in cui spicca il famigerato singolo “Hot Stuff”, che le garantirà il Grammy come miglior cantante femminile rock. La cantante diventa la prima artista a piazzare tre album doppi consecutivi al primo posto quando pubblica “On the Radio”. Nel 1980 Donna Summer lascia la “Casablanca Records” e firma per la “Geffen Records”, casa per cui scrive l’album “The Wanderer” e “I’m a Rainbow”, che prima del 1996 non fu pubblicato per timore di un flop. Per ordine dell’etichetta discografica la cantante abbandona gli autori storici Moroder e Bellotte, a favore dell’affermato Quincy Jones. Insieme a lui pubblica l’album “Donna Summer”, di cui spopolano le canzoni “Love Is in Control (Finger on the Trigger)”, “The Woman in Me” e “State of Independence”, la cui impronta new age sfonderà in Europa. I primi anni ottanta rappresentano una frenata nella carriera della cantante, per via della nascita delle due figlie. Riprese a rientrare nelle classifiche con “She Works Hard For The Money” e il singolo del 1989 “This Time I Know It’s for Real” diventa un successo prima in Europa e in seguito negli Stati Uniti. Negli anni novanta preferisce esibirsi in duetti (celebre quello con Liza Minnelli) e in cover (tra cui “Con te partirò” di Andrea Bocelli). Rilascia alcuni famosi singoli come “Love is The Healer”, molto popolare oltreoceano, e “Carry On”, canzone con cui vinse il primo Grammy come miglior singolo dance. Alcuni famosi artisti a partire dal 2000 ripresero e campionarono certe canzoni di Donna Summer. Al 2005, Donna Summer ha vinto 5 Grammy award e 6 American Music Awards, 24 dischi d’oro e di platino negli Usa e 19 dischi d’argento in Gran Bretagna. Ha venduto oltre cento milioni di copie in tutto il mondo ed è stata insignita di una stella alla Hollywood Walk of Fame nel 1994. Nel maggio del 2008, dopo 17 anni, Donna Summer ha pubblicato un nuovo album che include 13 canzoni inedite tra cui “The Queen Is Gone (la regina se n’è andata)”. Malata da tempo di tumore è scomparsa ieri nella sua casa al mare vicino a Venice, sulla costa ovest della Florida. È L’UNICA PELLICOLA ITALIANA IN CONCORSO Festival di Cannes, luci puntate sul film “Reality” di Garrone CANNES. Dopo il successo di “Cesare non deve morire” dei fratelli Taviani, Orso d’oro a Berlino e trionfatore ai recenti David di Donatello, il teatro in carcere torna protagonista del grande cinema. Oggi a Cannes, infatti, sarà presentato al Festival di Cannes “Reality”, ultimo film di Matteo Garrone (già vincitore del “Gran Prix” di Cannes con “Gomorra” nel 2008) il cui protagonista è Aniello Arena detenuto nel carcere di Volterra. Arena appartiene al gruppo di attori teatrali Compagnia della Fortezza diretti da Armando Punzo, per questo motivo ha ottenuto i permessi per girare il film ma non per partecipare alla prima del film e all’eventuale premiazione. Nel cast anche Claudia Gerini e Loredana Simioli. È difficile sfuggire al fascino segreto del nuovo film di Lou Ye “Mystery” che ha inaugurato ieri il secondo concorso del festival di Cannes, la sezione aurorale “Un Certain Regard”. Per molti, anzi, il primo film ufficialmente girato in patria dopo una condanna a cinque anni di silenzio da parte del 47enne autore di “Summer Palace” e “Love and Bruises”, avrebbe meritato il concorso ufficiale e c’è forse un pizzico di diplomazia festivaliera nell’avergli assegnato IL VINCITORE DI “X FACTOR” DOMANI SERA PROTAGONISTA DEL SUO SHOW MUSICALE Marco Mengoni in concerto al teatro Augusteo di Gigi Avolio NAPOLI. Lo avevamo lasciato qualche mese fa con il nuovo album “Solo 2.0” e il tour che lo aveva visto esibirsi al Palapartenope davanti a 4mila spettatori: ritroviamo Marco Mengoni con un nuovo Ep digitale esclusivo per “I Tunes” (“Dall’inferno Ep”) e un tour teatrale che lo porta domani sera al teatro Augusteo per un concerto nato da una “tempesta di cervelli” che lo ha visto coinvolto insieme ad Elisa e al suo compagno-chitarrista Andrea Rigonat. «Da dicembre a oggi sono successe un sacco di cose - racconta Marco Mengoni - dovevamo fare due anteprime del tour, che sono diventate otto compresa quella di Napoli, e poi iniziare il tour vero e proprio. Invece di proseguire con quello abbiamo cambiato veste ed è iniziato un tour teatrale di cui sono molto soddisfatto: in pochissimo tempo abbiamo rivoluzionato tutto lo spettacolo. Nel vecchio concerto avevo un po’ di problemi, c’erano tantissime idee, tantissimi elementi e io non riuscivo ad andare a parare da nessuna parte. È un bene che una persona sia tanto creativa però bisogna saperla dosare, inoltre ho avuto qualche problema interno al mio team di lavoro per cui ho cambiato alcune cose e questo ha influito sui tempi di organizzazione. Fortunatamente ho ritrovato due angeli come Elisa e Andrea Rigonat che mi hanno aiutato a rimettere in piedi questo tour, arrangiando in pochissimo tempo tutti i pezzi in stile Motown, il soul e il blues, quel sound delle mie origine musicali vere». Al Palapartenope vennero in 4mila: cosa devono aspettarsi quelli che torneranno anche all’Augusteo? «È inutile ribadire il mio legame con i napoletani, ormai in tutta Italia invece di parlare romano spesso mi vengono fuori parole in napoletano. A chi verrà all’Augusteo dico che devono aspettarsi molta meno scenografia, niente pailet- tes, meno superficie e molta più sostanza, meno cornice e più quadro. I tempi sono completamente cambiati, tutti arrangiamenti nuovi alcuni dei quali sono un vero orgasmo musicale, ho una band allargata ai fiati proprio per seguire lo stiloe Motown e anche per i costumi abbiamo fatto una bella ricerca su cui ero molto preparato». Tutti pensano che uscito da “X Factor” hai svoltato: invece sei tornato a vivere con i genitori... «Tutti pensano ca facimme ‘nu sacco ‘e sorde, ma nun è overo L’EVENTO niente... Molti pensano che iniziando la carriera di cantante arrivino un sacco di soldi e che i 300mila euro di “X Factor” arrivino nelle tasche del cantante. In realtà è un contratto da 300mila che la casa discografica investe o dovrebbe investire per far fare i dischi al vincitore; con una carriera lunga ci si riesce a mettere da parte qualcosa, i primi contratti e i primi dischi non cambiano tanto la tua condizione, e poi ci sono anche tutte le persone del team che vanno retribuite, per cui per ora sono di nuovo con i genitori». I talent sono in crisi, Maria De Filippi ha richiamato i suoi “Big” per risollevare gli ascolti e risollevare loro le vendite... «È il talent del talent anche se ero talmente incasinato a preparare questo tour che non ho seguito niente: Maria è una persona fin troppo intelligente e credo che stia facendo una mossa proficua per tutti... Diciamo che c’è la crisi, diciamo che anche Madonna fatica a vendere dischi e biglietti per i concerti e quindi se fa fatica lei». Marco Mengoni una posizione di grande prestigio ma comunque più defilata. “Mystery” è un racconto che va letto a tre livelli: sullo schermo assistiamo alla scoperta, da parte di una moglie, che il marito ha una doppia vita sentimentale. Poco dopo la donna viene travolta da un’auto e il poliziotto che segue le indagini sospetta che non si tratti di una semplice coincidenza, finchè è costretto ad arrendersi alla verità ufficiale che seppellirà per sempre la vera vicenda (della quale, come in un vero giallo, nulla si deve dire con la speranza che il film si possa vedere anche in Italia). Il secondo livello del film riguarda l’abile gioco di specchi di una sceneggiatura in cui ciascuno - ad eccezione dell’involontaria protagonista - ha una doppia vita e una duplice identità. Il terzo livello, dichiarato dallo stesso Lou Ye, riguarda la Cina di oggi: «Nel mio paese dice - oggi tutto si negozia e la legge non ha alcuna forza autonoma. E quindi non ne ha nemmeno la morale». Intanto, in occasione della cerimonia d’apertura della 44ª “Quinzaine des Rèalisateurs”, il cineasta turco Nuri Bilge Ceylan è stato insignito della “Carrozza d’oro”, il premio assegnato dai registi della “Sociètè des Rèalisateurs”, ricevuto in passato da autori come Nanni Moretti, Clint Eastwood, David Cronenberg, Jim Jarmusch, Jafar Panahi. L’ultimo film di Ceylan, “C’era una volta in Anatolia”, vincitore l’anno scorso a Cannes 2011 del Gran Premio della Giuria, uscirà nelle sale italiane il 15 giugno distribuito da “Parthènos”. PROTAGONISTI DELLA RASSEGNA “DUE BAND, DUE TERRAZZE... E UNA CITTÀ CHE BALLA” E i Motel Connection “sfidano” i 99 Posse di Mimmo Sica NAPOLI. Il “vertical stage” debutta a Napoli e per la prima volta a sud di Milano. La sfida per il Red Bull Double Trouble “Due band, due terrazze... e una città che balla” tra due band, molto conosciute e apprezzate in Italia, i “99 Posse”, da una parte, e i “Motel Connection”, dall’altra, è stata presentata nella conferenza stampa che si è tenuta al Pan. Sono intervenuti l’assessore alla Cultura del Comune di Napoli Antonella Di Nocera, il direttore artistico Stefano Pesca, Luca “’o Zulù” dei 99 Posse e Samuel dei Motel Connection. L’evento avrà luogo stasera e non si svolgerà su un palco tradizionale, bensi su due terrazze del Pan dove si fronteggeranno le due band mentre il pubblico ascolterà la musica e ballerà per via dei Mille, per l’occasione chiusa al traffico. «L’idea del “vertical stage”, delle performance verticali - ha detto Pesca - mi è venuta da una serie di spunti che ho avuto dalla musica. Ho voluto proporre un evento artistico in una chiave insolita per la mancanza del palco e di tutta la strumentazione propria di un live e stabilire un dialogo con il territorio riutilizzando gli spazi urbani in una forma effettivamente nuova. Nel vertical stage le chiavi di lettura sono molteplici. Innanzitutto quella artistica, nel senso che artista e pubblico si trovano ad esibirsi in modo decisamente insolito e con un impatto emozionale decisamente forte. Poi c’è la chiave più sociale e territoriale. Per realizzare questo evento, infatti, bisogna dialogare con il territorio perché non si utilizzano posti dove normalmente vengono fatti concerti. Occorre, quindi, gestire l’impatto con la cittadinanza soprattutto per quanto concerne il “sonoro”. Una terza chiave, ancora, è quella privata, perché questo modello non è solo musicale, ma permette un’interazione diretta e propone un mezzo economico nuovo. Mi riferisco al concetto del “we economy”, l’economia del noi, lavoriamo, cioè, e progettiamo tutti insieme. È l’antitesi dell’io”, ho avuto un’idea e vada a realizzarla da solo, e dell’individualismo in tutte le sue declinazioni». L’assessore ha sottolineato che l’evento proposto è un esperimento completamente nuovo per la città. «Lo abbiamo accolto favorevolmente per tre motivi fondamentali. In primo luogo perchè crediamo nel concetto di economia collaborativa. In secondo luogo perché siamo alla continua ricerca di formule per coinvolgere i giovani e lavorare con loro. Infine, perché il Pan che ospiterà il concerto non è un edificio come gli altri, ma sta cercando di comunicare e trasmettere arte. Questo concerto è arte perché coniuga musica, proiezioni di alto livello e capacità di esprimersi sul territorio. L’evento - ha concluso - dimostra che a Napoli le cose sono possibili. Le terrazze del Pan diventeranno scenografia dell’evento e questo significa un modo nuovo di fare città». «Conosco Zulù da diversi anni - ha detto Samuel - ma ieri, durante le prove, le nostre due realtà musicali si sono incontrate per la prima volta. La cosa interessante è stato verificare con quanta leggerezza e bellezza questi due generi tendenzialmente diversi si sono uniti in una scaletta unica, che sarà, poi, quella che seguiremo nel concerto. Il collante è l’amore per la musica elettronica, un linguaggio che permette di mettere insieme musiche diverse, ristrutturarle e comporle in una musica nuova. Durante le prove ollte all’intesa musicale è venuta fuori tantissima umanità. L’esperienza di ieri sera - ha concluso - sicuramente entrerà nei nostri prossimi dischi». Luca ha fatto presente che è stato sempre attratto dalle contamina- zioni. «La prima contaminazione - ha detto - c’è stata quando abbiamo deciso di formare la band, quando ci siamo scelti. Venivamo da tre dei cinque o sei panorami sottoculturali possibili degli I protagonisti di “Due band, due terrazze... e una città che balla” anni ‘80 ed erano dei mondi che si parlavano anche difficilmenomaggio ai “99”. Faremo, poi, una te. Sono convinto che solo quando cover di un terzo gruppo di cui non si incontrano cose differenti venriveleremo il nome. È una canzone gono fuori cose stimolanti. Noi facche è un pò simbolo delle sfide, che ciamo un tipo di musica e i Motel sarà eseguita dai due palchi conne fanno un’altra. L’idea di creare temporaneamente e, con questo, ho insieme una terza cosa ci ha subidetto già troppo. Poi ci saranno i noto colpito. Ci sarà la nostra sfida, ma stri repertori e vedremo dei musialla fine il vincitore sarà la musica. cisti che si spostano da un tetto alAnche Napoli vincerà perché avrà l’altro. Il tutto si svilupperà più o un concerto in un posto diverso da meno con il ritmo di due pezzi per quelli tradizionali, per strada, e la parte e così a seguire fino alla fine. gente almeio per una sera, la vivrà La sfida sostanzialmente consiste in maniera diversa da come è abinel fare andare insieme due musituata a vederla. Non solo palazzi, che non tanto differenti dal punto non solo luogo di shopping, ma andi vista della sonorità, perché la muche posto per ascoltare musica e sica elettronica è presente in enballare. Per quanto riguada la sfida trambi i gruppi, ma da quello del lianticipo solo poche cose. Noi abvello di velocità. La musica dance, biamo preparato una versione “99” infatti, ha un bpm molto acceleradi un pezzo dei Motel e i Motel hanto, mentre nella black music è molno preparato un vero e proprio to rallentato».