Ave, ottant`anni di cultura
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Ave, ottant`anni di cultura
sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 4 e parole che cerchi. È la scritta che si legge entrando negli uffici del Centro nazionale dell’Azione cattolica alla Domus Mariae, lungo la via Aurelia a Roma. È riferita a una campagna promozionale della casa editrice Ave che qui, tra queste mura, ha oggi i suoi uffici. Di “queste” parole, che poi danno senso al vivere, parliamo con Chiara Finocchietti, giovane romana e direttore dell’editrice. L intervista con Chiara Finocchietti di Gianni Di Santo Ave, ottant’anni di cultura a servizio della Chiesa e del paese «Cosa ci aspettiamo da questo tempo favorevole? Divulgare e far conoscere sempre più testi e autori in grado di formare le coscienze, che possano essere come delle lanterne accese nel cammino di formazione umana e cristiana di chi li legge». Chiara Finocchietti, direttore della storica casa editrice dell’Azione cattolica, nel ricordare gli ottanta anni dell’Ave, guarda in avanti e afferma: «Proveremo a pubblicare libri per l’anima, che vogliono alimentare un cristianesimo inquieto e in ricerca. Generazioni di soci sono cresciuti leggendo i nostri testi. L’impegno è rivolto a proseguire questa tradizione» 4 I 02/032015 L’Ave compie 80 anni. Un momento importante per rilanciarsi nel panorama editoriale italiano facendo tesoro dei grandi successi passati. Cosa c’è nel futuro dell’Ave? La cifra dell’Ave è da sempre innovazione nella tradizione. Per i prossimi anni i temi principali sono quelli che hanno resa grande l’editrice: spiritualità, teologia, pastorale, impegno sociale e civile, formazione umana e cristiana a misura di tutte le fasce di età e condizioni di vita. Le collane più significative e i maggiori filoni di approfondimento continuano, arricchiti da alcune nuove collane che fotografano i mutamenti e le trasformazioni del contesto ecclesiale e sociale degli ultimi anni. Solo libri? C’è anche la grande scommessa della digitalizzazione: ebook e app, soprattutto per i più giovani, ma non solo. L’idea è di cominciare a pubblicare una selezione dei libri più significativi sia in cartaceo che in digitale; accanto a questi, vorremmo ripubblicare alcuni “classici” dell’editrice, oggi fuori catalogo e non più disponibili, in versione digitale. Accanto agli ebook stiamo valutando come proporre alcuni materiali per i più piccini in versione app, cercando di ideare strumenti che siano contemporaneamente di gioco ed educazione. sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 5 Trenta titoli da non dimenticare Nelle pagine del dossier i lettori troveranno le copertine dei trenta titoli “imperdibili” dell’Ave (vedi box pag. 13). Una storia che continua ancora oggi Ottanta anni, comunque, sono una bella eredità... L’ottantesimo compleanno dell’Ave è stato caratterizzato da un rinnovato e ampliato comitato editoriale. Oltre ovviamente alle idee e al contributo del settore Adulti, del settore Giovani e dell’Acr, raccoglie competenze che spaziano dal giornalismo, alla filosofia, alla teologia, alla liturgia. Insomma un equipaggio all’altezza del compito di guidare la rotta dell’editrice nei prossimi anni. Nelle foto: sopra, la storica sede della libreria Ave in via della Conciliazione a Roma (fonte: Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia “Paolo VI”). Sotto, Chiara Finocchietti Con un interesse oltre i confini nazionali, vero? Puntiamo molto sull’internazionalizzazione. L’Ac è presente in tanti paesi del mondo, e alcune di queste ci chiedono già da tempo la possibilità di poter tradurre e distribuire nel proprio paese i titoli migliori dell’Ave. La casa editrice collabora già con alcune di esse: la collana Parole di Francesco, solo I 04/052015 per fare un esempio, è nata grazie all’amicizia e alla stretta collaborazione con l’Ac argentina, con la quale abbiamo condiviso la scelta delle parole e che ha curato la parte in spagnolo dell’antologia del cardinale Bergoglio. Il mercato editoriale, in particolare quello religioso, sta vivendo, sicuramente complice anche papa Francesco, un periodo per certi aspetti effervescente. Sembra che argomenti ritenuti ostici come la teologia o anche l’informazione religiosa tengano campo, senza parlare dell’aspetto devozionale. L’Ave cosa si aspetta da questo tempo “favorevole”? Anche noi registriamo e confermiamo questa attenzione all’editoria religiosa. Nella nostra esperienza i libri che richiamano più interesse sia in termini mediatici sia di vendite sono quelli che trattano espressamente di temi prettamente religiosi. La collana Parole di Francesco, (di cui sono uscite le prime quattro parole: Misericordia, Pastori, Poveri, Popolo) e quella La gioia del vangelo, dedicata all’approfondimento di alcuni temi significativi dell’Evangelii Gaudium, entrambe nate nel 2014, ne rappresentano sicuramente un esempio. Ma al di là dell’“effetto Francesco”, i testi Ave che hanno maggior successo sono proprio quelli dedicati alla catechesi, alla spiritualità, alla meditazione del Vangelo nella vita di tutti i giorni, d’estate come nei tempi forti dell’anno liturgico. Grande spazio hanno poi anche i libri dedicati all’educazione (penso soprattutto alla collana Educare oggi, i cui titoli continuano ad avere molto successo), e quelli che trattano dei temi fondamentali del dibattito pubblico (molto successo ha 5 sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 6 avuto, in tempi non sospetti, Carità globale, dedicata alla lettura e al commento della Caritas in Veritate). Attese e aspettative? Che cosa ci aspettiamo da questo tempo favorevole? Divulgare e far conoscere sempre più testi e autori in grado di formare le coscienze, che possano essere come delle lanterne accese nel cammino di formazione umana e cristiana di chi li legge. Libri per l’anima, che vogliono alimentare un cristianesimo inquieto e in ricerca, abituando le coscienze a non cedere mai alla tentazione di accontentarsi dello status quo perché noi abbiamo il Regno di Dio come metro del mondo. Ambizioso? In fondo non è altro da quello che l’Ave ha sempre fatto: essere strumento a servizio dell’Ac nell’educazione e nella formazione. Uno sguardo al futuro passa anche per le nuove tecnologie. Il web, ad esempio. Uno dei regali più belli per l’ottantesima candelina dell’Ave è il nuovo sito, completamente rinnovato nella grafica e in parte dei contenuti. Lo scopo fondamentale è offrire una maggiore funzionalità e chiarezza dei contenuti. In home page ci saranno delle “vetrine” tematiche, che di volta in volta propongono un evento dell’editrice, una promozione di abbonamento, un’intervista a un autore, una novità appena uscita. Sempre in home page, oltre alle novità editoriali, ci sarà uno spazio più ampio per le news, e anche una sezione con degli “assaggi” di libri tutti da sfogliare. Un’altra novità è la sezione storica, nella quale sono segnalati alcuni titoli che hanno fatto la storia dell’editrice. I libri cambiano la vita delle persone, ma sono anche compagni preziosi degli anni della formazione giovanile. In questo senso l’Ave è sempre stata e sarà, anche in futuro, l’editrice storica 6 I 04/052015 dell’Azione cattolica italiana. La formazione delle coscienze come compito primario, oltre al bilancio economico da far quadrare? Generazioni di soci sono cresciuti leggendo i testi Ave. Il nostro impegno è a proseguire questa tradizione. È difficile recuperare i dati storici relativi alle vendite, ma forse non ci allontaniamo molto dalla verità dicendo che i libri più venduti dall’Ave sono quelli che appartengono alla storia associativa, come Personalismo di Emmanuel Mounier, La nostra vocazione sociale di Giorgio La Pira e Famiglia piccola Chiesa di Carlo Carretto. Su circa 50-60 libri che escono ogni anno, circa 20 sono sussidi a servizio del cammino formativo dei soci. A questi si aggiungono poi gli strumenti della vita dell’associazione, come per esempio il progetto formativo, gli itinerari formativi, gli strumenti della collana Pensare la formazione (in cui, dopo Pietre vive e Crescere insieme è in uscita CuorEtesta, dedicato alla formazione degli educatori). A questi si aggiungono le 8 riviste, realizzate da redazioni associative, di cui la casa editrice cura la grafica e la produzione. In altre parole, oggi come ieri l’Ave ha vita solo se a servizio dell’Ac. Nell’ambito delle discipline umanistiche o storiche, o anche semplicemente narrative, penso alle teologie della creazione, dell’ambiente, all’esegesi biblica, al sapere parlare di Dio a tutti, l’editrice crede di poter offrire qualcosa in più? Il grande valore aggiunto dell’Ave è di essere espressione dell’elaborazione e del pensiero dell’associazione. Un esempio di un piccolo caso di successo tra gli strumenti per parlare di Dio a tutti è sicuramente Flash up!, il diario scolastico per adolescenti, dedicato all’affettività. Flash up! (un verbo frasale che in lingua inglese significa “emo- sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 7 Gli auguri del presidente di Ac Truffelli: «Patrimonio storico, prezioso anche nell’epoca della Chiesa in uscita» a ottant’anni l’editrice Ave accompagna il cammino dell’Azione cattolica italiana. Un percorso ricco e prezioso, di cultura e di fede, di servizio all’associazione, alla Chiesa, al Paese. L’Ave ha dato alle stampe libri e riviste che hanno contribuito a fare la storia della presenza cristiana in Italia. Ha messo in circolo le idee di alcuni tra gli esponenti più significativi del cattolicesimo italiano ed europeo. E tuttora, con mezzi e linguaggi rinnovati, l’editrice è accanto all’Ac pubblicandone i testi e i sussidi formativi, le riviste per le diverse fasce d’età, le riviste culturali, e numerosi volumi a carattere spirituale, educativo, pastorale, socio-politico. A nome di tutta l’associazione vorrei per tutto questo esprimere un grande e sincero “grazie” all’Ave, incoraggiarne il lavoro e auspicare per essa un futuro ancora più intenso e fruttuoso. Ogni aderente di Azione cattolica sa che nel catalogo e nel sito dell’Ave può trovare innumerevoli stimoli per la crescita spirituale, per i cammini dei nostri gruppi parrocchiali, per l’impegno in sede diocesana e nella vita di ogni giorno, nel contesto culturale, economico, politico, sociale del nostro tempo. L’Ave ci aiuta, infatti anche a guardare oltre l’Ac, con una rinnovata attenzione alle vicende del paese e internazionali. Proprio per questo dobbiamo sempre più sentire “nostra” l’editrice Ave anche sul piano della proposta (progetti editoriali, suggerimenti migliorativi...), della promozione e diffusione di libri e riviste nel territorio. Perché questo patrimonio culturale, avviato nel lontano 1935, mantenga tutta la vivacità e la freschezza che si richiede a un’editrice in questi tempi nuovi, per essere anche attraverso di essa “Chiesa in uscita”. Auguri Ave! Matteo Truffelli, presidente nazionale di Azione cattolica italiana D I 04/052015 zionarsi”) è uno strumento pensato da un’equipe di giovani educatori, che si è avvalsa anche dell’aiuto di esperti, per parlare di amore e educazione alla vita affettiva nella prospettiva cristiana ai più giovani. Il successo è dovuto in gran parte dovuto alla qualità del prodotto e alla “propaganda” come si sarebbe detto un tempo, del settore Giovani. A breve, in vista del prossimo anno scolastico, uscirà la nuova versione di Flash up! dedicata al bene comune. Ciò detto, in molti campi sicuramente la casa editrice può fare di più. Il filone della teologia, che è stato uno dei fiori all’occhiello dell’Ave, va rinforzato con l’apporto delle riflessioni più recenti sui temi di maggior significatività. E il libro nel cassetto? Speriamo... nel libro del presidente di Ac, Matteo Truffelli, insieme a quello dell’assistente ecclesiastico generale, mons. Mansueto Bianchi. Un nome. Uno che vorreste per forza avere nel vostro portafoglio editoriale? g È una sorpresa... ! ■ 7 sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 8 Un po’ di storia fra Jacovitti e Concilio, fino a Bergoglio nonima Veritas Editrice. Lo sanno in pochi, anche tra gli aderenti all’Azione cattolica, che “Ave”, il nome di battesimo della “nostra” casa editrice, in realtà è nato come acronimo, con tanto di puntini dopo ciascuna delle tre lettere rigorosamente maiuscole. “Anonima”, beninteso, non è la verità: è solo la definizione della forma giuridica scelta all’epoca per la società editrice (una sorta di progenitrice delle società a responsabilità limitata). La “Veritas”, invece, anonima non lo è per niente: fin dagli albori ha un nome e cognome ben precisi, quelli del Vangelo di Gesù Cristo e del magistero della Chiesa. Fin da subito, le pagine stampate con i “tipi” (come dicono i forbiti), i caratteri tipografici dell’Ave, hanno una missione ben precisa: diffondere la Parola, formare le coscienze dei credenti, irrobustire la fede e la preparazione religiosa e sociale delle generazioni più giovani. E infatti è al ramo giovanile dell’Ac, quella che allora si chiamava Gioventù italiana di Azione cattolica (Giac), che viene l’idea di fondare la casa editrice: era il 1935, ottant’anni fa, e alla guida dei giovani di Ac si stavano dando il camL’editrice associativa deve l’origine e i suoi primi passi bio Angelo Raffaele Jervolino e Luigi Gedda. alla Giac, Gioventù italiana Vivace, battagliera, di grandi Azione cattolica. Una de qualità culturale, la vivacità culturale passata prima produzione editoriale dai volumi di Mounier, lascia subito il segno in un Chenu, La Pira, Bachelet, panorama intellettuale Lazzati e innumerevoli altre figure del cristianesimo (siamo in pieno regime fascista) certamente non europeo. Ma tra i grandi libero: l’apice della tensione successi vanno ricordati c’era stato nel 1931, quanla rivista Il Vittorioso, il do il regime soppresse tutti Diario Vitt e, più di recente, le “parole” di papa Francesco i circoli di Ac, salvo poi di Simone Esposito 8 A I 04/052015 essere costretto alla retromarcia. All’epoca di quei fatti, anche se la società editoriale non era stata ancora costituita formalmente, già si stava stampando da tre anni. Il primo volume era stato pubblicato nel 1928, La dottrina sociale cattolica nei documenti di Leone XIII, uscito in occasione dei 25 anni dalla morte del papa della Rerum novarum. Sono i giovani e i ragazzi i destinatari a quel tempo privilegiati del catalogo dell’Ave. Non soltanto con opere di spessore dottrinale importante, ma anche attraverso strumenti di vera e propria cultura popolare. Per esempio, l’editrice pubblica i Quaderni di Filodrammatica, che raccolgono copioni da mettere in scena nelle compagnie teatrali parrocchiali. Ma è con un periodico, e precisamente un settimanale, che l’Ave entrerà in pianta stabile nell’immaginario collettivo di molte generazioni di ragazzi cresciuti prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale. È il 1937 quando arriva nelle parrocchie di tutta Italia con i suoi fumetti Il Vittorioso. «Forti, lieti, leali e generosi»: è il motto del giornale, così devono essere i suoi giovani lettori. In edicola prosperano testate come L’Audace e L’Ardimentoso, mentre lo spirito del Vitt è un altro, «non l’avventura per l’avventura, ma l’avventura per la vita», e passa attraverso i mitici “cineromanzi” di Caesar, di Caprioli, Landolfi e soprattutto di Sebastiano Craveri, considerato il più grande favolista italiano a fumetti. E dopo pochi anni a questa pattuglia di grandi firme si aggiungerà quella di un ragazzotto molisano secco e lungo (il suo “logo” è una lisca di pesce) trapiantato a Firenze: è Benito Jacovitti, gigante assoluto del fumetto tricolore. Jacovitti con l’Ave pubblicherà per 40 anni: da subito sul Vittorioso, e poi, dal 1949 al 1980, con un altro straordinario successo di pubblico, il Diario Vitt, il surreale e geniale diario scolastico che arriverà a punte di due milioni di copie vendute (nel frattempo la collana scolastica, vale la pena ricordarlo, era sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 9 Altra foto storica: la pubblicità de il Vittorioso al Giro d’Italia del 1952 (fonte: Isacem) diretta dal celeberrimo maestro Manzi di Non è mai troppo tardi). Mentre i ragazzi del Vittorioso crescono e diventano grandi, anche la Chiesa cambia, “si aggiorna”, e con essa l’Azione cattolica. Arrivano gli anni del Concilio e l’Ave li attraversa da protagonista, dopo averli persino in qualche modo anticipati, contri- I 04/052015 buendo a formare un laicato più maturo e consapevole, pronto a giocare da protagonista la stagione del rinnovamento conciliare. Un ruolo fondamentale lo aveva avuto, negli anni Cinquanta, la produzione di Carlo Carretto: Famiglia piccola Chiesa e Ciò che conta è amare avevano suscitato un grande dibattito ecclesiale e raggiunto una diffusione di centinaia di migliaia di copie. E quando si apre il Vaticano II, l’Ave ne diffonde fin da subito i documenti ufficiali e le voci più autorevoli di quegli anni, come quella del cardinale Lercaro, di Marie-Dominique Chenu, di Ernesto Balducci, così come quella di Emmanuel Mounier, scomparso nel 1950 ma la cui eredità di pensiero fu fondamentale per i decenni seguenti. Il Concilio allarga gli orizzonti della Chiesa e l’Ac trova il coraggio di trasformarsi: arriva la “scelta religiosa” di Vittorio Bachelet e con l’associazione si rinnova anche l’Ave, mentre si trasforma il panorama editoriale italiano (sempre più voci e sempre meno lettori). L’editrice resta in pista con più fatica, ma non con meno coraggio. Continua a ospitare le parole dei “grandi” del mondo cattolico contemporaneo, da Bachelet al cardinale Ballestrero, e anche quelle di un professor Ratzinger non ancora cardinale. L’Ave racconta il magistero dei pontefici, da Paolo VI fino alla neonata collana Le parole di Papa Francesco, accompagna l’impegno della Chiesa italiana e continua ad alimentare la crescita di ragazzi, giovani e adulti attraverso la sterminata produzione dei sussidi formativi dell’Ac. Con lo sforzo di rinnovarsi costantemente e di rimanere fedele alle sue radici, salde in quella “Veritas” che va annunciata ogni giorno a noi stesg si e agli uomini del nostro tempo. ■ 9 sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 10 Sorprese e conferme: i titoli dei prossimi mesi lla casa editrice Ave sono contenti per l’interesse che ha suscitato il Taccuino di Vittorio Bachelet. Un prodotto editoriale che ha varcato i ristretti recinti dell’editoria cattolica e si presta a essere regalato davvero a tutti. Sempre sul versante del bene comune, tra i successi degli ultimi mesi va segnalato La realtà è più importante dell’idea. Per una nuova corresponsabilità globale di Sandro Calvani. All’inizio di questo nuovo secolo non mancano ai popoli, ai giovani e alle istituzioni idee chiare di giustizia globale. Mancano invece progetti chiari per trasformare l’idea di amore per l’umanità in una realtà concreta e condivisa. Pace e disarmo, governo del creato, giustizia economica e sociale, sussidiarietà: i temi cruciali sul fronte dei quali vinceremo o no la scommessa con il futuro. E, sempre con uno spirito giovanile, e forti di un prodotto che è andato molto bene lo scorso anno, si attende l’agenda 2015-2016, Flash up, quest’anno interamente dedicata ai temi della legalità e del bene comune. Si può fare. Percorsi del bene comune, per gruppi giovani e giovanissimi, è un altro strumento del settore Giovani di Ac indirizzato all’impegno concreto nella “cosa pubblica” a cura di Luisa Alfarano e Umberto Ronga. Democrazia, giustizia, valore del lavoro e dello studio, sviluppo sostenibile, cura del territorio, multiculturalità, cura degli ultimi, sono i temi oggetto dei sette moduli del testo. Per Da qui all’estate, con qualche le nuove generazioni c’è incursione in autunno. Libri ancora da segnalare La conversione di narciso. per tutti, giovani, adulti, Giovani in cammino verso piccini. Bene comune e l’amore di Domenico amore per la Chiesa le Simeone. Il volume mette in coordinate di un impegno luce le potenzialità educatiche viene da lontano A 10 I 04/052015 ve dell’esperienza dell’innamoramento e il conseguente cammino formativo verso il matrimonio. I giovani, in virtù dell’esperienza di amore che vivono, sono spinti a misurarsi e a confrontarsi con l’originalità e l’unicità dell’altro. Non manca l’attenzione a papa Francesco. La collana Le Parole di Francesco raccoglie temi e “parole” care al papa e che ne caratterizzano il pontificato, con una introduzione “d’autore” e un’antologia con testi, interventi e omelie di Bergoglio, fin dagli anni della sua predicazione e azione pastorale a Buenos Aires. Dopo la parola Popolo con l’introduzione di Stella Morra, verrà pubblicato Gioia, con il commento del card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila. E se gli educatori dei ragazzi potranno contare, per la preparazione del campo estivo, sul nuovo sussidio... Di tutti i colori. Con Noè dal diluvio all’arcobaleno, a cura dell’equipe Acr, il tempo della fede e dell’impegno nelle comunità ecclesiali è ben analizzato ne La professione di fede. Fede-comunità-adulti-accompagnamento, terzo dei cinque volumetti, curati da Dino Pirri e Valentino Bulgarelli, e rivolti a parroci, catechisti, operatori pastorali come supporto semplice e molto fruibile nel lavoro di evangelizzazione e catechesi. Mentre CuorEtesta. Tracce per la formazione degli educatori, a cura della Presidenza nazionale di Ac, è un testo che si rivolge a educatori, catechisti, operatori pastorali che hanno a cuore i ragazzi e i giovani che gli sono affidati. Un impegno missionario da non tradire, anzi da valorizzare costruendo quotidianamente la relazione educativa. È tempo di buone letture anche per la famiglia. La fedeltà dell’aver cura di Pina De Simone, in sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 11 L’Ave, una storia che continua oggi A fianco, il gruppo redazionale attuale. Nella foto, a destra, il presidente di Ac Matteo Truffelli, già direttore Ave dopo Giovanni Falsina e prima di Gianni Borsa e Paolo Trionfini preparazione, è una riflessione sul prendersi cura come cifra che contraddistingue la vita della famiglia. La cura della coniugalità da riscoprire nella sua enorme ricchezza e a partire da ciò che la rende possibile in radice; la cura dell’educazione per dare insieme forma alla vita nell’esercizio della responsabilità generazionale; la cura del mondo perché la vita familiare abbia una valenza pienamente politica. I 04/052015 Infine, un’estate diversa. Da passare nel silenzio e meditando un po’. È il consiglio del Collegio assistenti di Ac che attraverso il sussidio di preghiera estate 2015, Ti ho preso per mano, danno forza e calore per vivere ancora meglio il tempo dell’estate. Che, di solito, è un tempo di meritato riposo dopo le lunghe fatiche dell’inverno, ma è anche un tempo di grandi scelte per la vita e – talvolta – di grandi amori. Da giugno alla fine di agosto, giorno per giorno, con la parola di Dio commentata, si offre la possibilità ai giovani, ma anche agli adulti, per crescere nel g rapporto con Lui. ■ giadis 11 sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 12 Il mio libro sul comodino l libro della formazione, o della gioventù “perduta”, o di una maturità acquisita. C’è il logo Ave all’interno del percorso di moltissimi cattolici “impegnati”, quasi una sorta di documento di identità non scolorito nonostante il tempo. Giovanni Bachelet, professore universitario di Fisica con un’incursione nella politica attiva nella passata legislatura parlamentare, non ha dubbi: «La scelta era difficile perché molti sono i libri dell’Ave che ricordo con piacere, ma tuttora sono in ballottaggio con due libri legati entrambi a Paolo Giuntella: uno è Il personalismo di Emmanuel Mounier, una specie di libretto di Mao per noi soci del glorioso circolo Francesco Luigi Ferrari (da Paolo fondato negli anni ‘70 del secolo scorso) che dovevamo conoscere quasi a memoria; l’altro è Il gomitolo dell’alleluja, di Vittorio E. Giuntella e Paolo Giuntella, uscito quasi 30 anni fa e ripubblicato nel 2009 dall’Ave a cura della moglie Laura Rozza, dopo la morte non solo di Vittorio ma anche, troppo presto, di Paolo». Fabio Zavattaro, vaticanista del Tg1 e sempre in giro per il mondo al seguito dei papi, ricorda Romero… y lo mataron. Scritti e discorsi di una vittima delle repressione in America Latina, del 1980: «Un libro che mi è tornato tra le mani proprio pochi giorni fa. È una raccolta degli scritti e omelie di mons. Romero tornata di attualità dopo la decisione di papa Francesco di procedere con la sua beatificazione. Mentre, per citarne un altro, mi piace ricordare il volume Il Belli, popolari, impegnati e Concilio venti anni dopo, divertenti: i libri dell’Ave un’interessante raccolta di hanno attraversato la storia contributi a partire dall’indel paese e della Chiesa. Alcuni personaggi noti, legati troduzione della categoria “storia” per il Vaticano II, all’Ac, ne spiegano il perché di Gianni Di Santo 12 I I 04/052015 con interventi di Carlo Molari, Nunzio Galantino, non ancora segretario generale della Cei, e di Giuseppe Lorizio che affronta il tema del nichilismo e della debolezza del pensiero». Nella quiete e nel silenzio dell’abbazia di Sassovivo a Foligno, dove vivono i Piccoli fratelli di Jesus caritas, si trovano sempre i libri di Carlo Carretto. Gian Carlo Sibilia, il priore, tiene in particolare a Ciò che conta è Amare e Dio vide che era una cosa buona. «Ancora oggi, nonostante Carlo sia morto nel 1988, guardiamo con curiosità evangelica ai tanti semi di profezia sparsi nel cuore della gente dai libri di Carretto. Un amore per il Signore che non conosce fine». Ma è il Taccuino di Vittorio Bachelet, fresco di stampa, a tenere forte l’attenzione. Per Vania De Luca, giornalista a Rai News e già segretaria nazionale del Msac, è «una buona idea quella di aver pubblicato, a 35 anni dalla morte, il Taccuino di Vittorio Bachelet del 1964, anno in cui venne nominato presidente dell’Azione cattolica italiana. Si coglie la traccia di un cammino e uno stile che hanno molto da suggerire, anche oggi, ai credenti ma anche a chiunque abbia a cuore la cosa pubblica». E sempre sull’agenda del prof. Bachelet si sofferma Luigi Accattoli, decano dei vaticanisti italiani e storica firma del Corriere della Sera, quando cita alcuni passi «del carissimo Vittorio che ho frequentato e pianto. 5 settembre: Paolo VI “mi dà una benedizione profonda”; 23 settembre: “Predominio degli assistenti nella discussione [in una riunione di Ac], e – ciò che è più grave – mentalità eccle- sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 13 Ave: trenta titoli che fanno la storia Bene comune e passione per la ricerca di Dio 1. G. La Pira, La nostra vocazione sociale, 1944 2. C. Carretto, Famiglia, piccola Chiesa, 1949 3. A. Paoli, La divina chiamata, 1950 4. E. Balducci, Per una nuova cristianità, 1964 5. G. Lercaro, L’apostolato dei tempi nuovi, 1964 6. E. Mounier, Il personalismo, 1964 7. M. D. Chenu, Il vangelo nel tempo, 1968 8. M. Thurian, Credere insieme, 1968 9. S. Lyonnet, La carità pienezza della legge secondo san Paolo, 1969 10. L. Bettazzi, Una Chiesa per tutti, 1971 11. E. Pironio, Verso una chiesa pasquale, 1974 12. D. Barsotti, Nello Spirito santo, 1976 13. C. M. Martini, Laici nuovi per una Chiesa rinnovata, 1983 14. G. Lazzati, La città dell’uomo, 1984 15. A. Monticone, La bisaccia del pellegrino, 1986 16. G. Campanini - E. Berti, a cura di, Dizionario delle idee politiche, 1993 17. P. Bignardi, Il Vangelo del quotidiano, 2000 18. V. Bachelet, Scritti ecclesiali e Scritti civili, a cura di Matteo Truffelli, 2005 19. L. Alici - F. Lambiasi, Ho qualcosa da dirti, 2007 20. P. Giuntella - V. E. Giuntella, Il Gomitolo dell’alleluja, 2009 21. D. Sigalini, Vangeli per l’estate, 2009 22. AA.VV. Carità globale. Un commento alla Caritas in veritate, 2009 23. F. Miano, Chi ama educa, 2010 24. R. Falciola, Pier Giorgio Frassati. “Non vivacchiare ma vivere”, 2010 25. G. Dossetti, Eucaristia e città, 2011 26. G. Vecchio, L’Italia del Vittorioso, 2011 27. I. Abate, Il piccolo giudice, 2013 28. Francesco (antologia), Misericordia, 2014 (a cura di Piero Pisarra) 29. S. Calvani, La realtà è più importante dell’idea, 2014 30. Miesi, Maria Grazia, Giovanni Bachelet, Taccuino 1964, 2015 siastica dei laici che si sforzano di parlare – e confusamente – come i preti”. Che emozione risentire così diretta la voce di Vittorio. Ma voglio ricordare anche Il Piccolo giudice. Fede e giustizia in Rosario Livatino, di Ida Abate. Ho conosciuto Ida per telefono e per lettera I 04/052015 e ho trovato in questo libro molto di più del ritratto di un martire della giustizia: il vivo amore di una professoressa di latino e greco per lo straordinario destino di un suo alunno». «Tra i tanti libri dell’editrice a.v.e (allora, negli Anni ’70 e ’80, si scriveva così) – spiega Piero Pisarra, giornalista che vive a Parigi – ce n’è uno che mi ha segnato in profondità. È un libriccino della mitica collana “Minima” curata da un giornalista ed editor geniale, di cui poi avrei apprezzato il talento anche per alcuni miei scritti: Paolo Andreoli. Il libro è La Resurrezione e l’uomo d’oggi di Ignatios IV Hazim, allora metropolita di Lattaquié, l’antica Laodicea, e poi Patriarca di Antiochia. Quel testo del 1970 proponeva due conferenze pronunciate da Ignatios: la prima, alla quarta assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese, a Uppsala, nel 1968; e la seconda o, meglio, le seconde (perché si tratta di una serie di lezioni), all’Istituto ecumenico di Bossey, in Svizzera. Quel libro mi ha sempre accompagnato nei miei traslochi e non ha perduto nulla della sua attualità. Era ed è una boccata di ossigeno. Ignatios vi ricordava una verità fondamentale del cristianesimo: la certezza che il dinamismo della Resurrezione è all’opera e fa nuove tutte le cose, anche nella notte più buia, nella disperazione più cupa. Tutti i volumi della collana “minima” sarebbero da ripubblicare. Vorrei però qui ricordare due libri di più vasta mole e sempre di attualità: Il vangelo nel tempo di padre Marie-Dominique Chenu e un testo sulla teologia dello Spirito santo, scritto da padre Emmanuel Lanne, monaco di 13 sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 14 Chevetogne e protagonista del dialogo ecumenico». Rosario Carello, già conduttore di A sua immagine e oggi giornalista al Tg regionale della Rai dell’Umbria, associativo da sempre, sceglie «il DiarioVitt, che ho acquistato nella sua ultima edizione ‘80/’81, ed ero davvero un bambino. Mi piaceva la follia di quegli oggetti, disegnati e abbandonati ovunque sulla scena e quei dialoghi assurdi. Crescendo, poi, e conoscendo la storia dell’Ave ho provato una profonda nostalgia per un prodotto commerciale di massa, di successo, popolare come l’Ac di quegli anni, educativa ma per tutti e che non c’è più. Il DiarioVitt era il segno della capacità di parlare al paese. Ma anche il simbolo del genio comunicativo di cui erano intrisi l’Ac e l’Ave. E poi i testi di chi ha fatto grande la nostra associazione: Carlo Carretto, Bachelet e Lazzati su tutti». Per Giuseppina Paterniti, associativa da sempre e corrispondente da Bruxelles per il Tg3, «Scritti civili e Scritti ecclesiali di Vittorio Bachelet, a cura di Matteo Truffelli, raccolgono tutto ciò che ha segnato la mia giovinezza. La grande eredità del Concilio, l’impegno a svilupparne le indicazioni nel tessuto ecclesiale e nella vita laicale rappresentavano per me la grande sfida, la ricerca costante e appassionata personale e comunitaria. Ancora oggi quegli scritti sono per me un faro». Mentre Enzo Romeo, vaticanista del Tg2 e associativo doc, mette sul suo comodino Famiglia piccola Chiesa, «prima edizione 1949 (io non c’ero...): il libro con cui Carlo Carretto iniziò la sua rivoluzione spirituale. E poi i Diari di Jacovitti, pubblicati per la prima volta nel fatidico ‘49 e andati avanti fino al 1980 (io c’ero, sono stati i miei diari di scuog la)». ■ Incaricati diocesani Ave Un servizio alla cultura nel nome dell’Ac sistono tanti modi per mettersi al servizio del vangelo e di una presenza cristianamente ispirata nella “città”: uno di questi è il compito svolto dagli Idave, ossia gli incaricati diocesani dell’Ave. Sono davvero un bel gruppo, vivace, attivo sul fronte della diffusione, in sede diocesana e parrocchiale, delle pubblicazione dell’editrice associativa, ma spesso anche promotori di cultura sul territorio, con iniziative quali dibattiti, presentazione di libri con gli autori, banchetti per mostrare – magari in occasione di convegni o momenti pubblici dell’Ac – quali idee e prodotti l’Ave è in grado di mettere in circolazione. Naturalmente l’Idave opera a stretto contatto con la presidenza diocesana di Ac e in collegamento con la sede Ave di Roma, in particolare con l’ufficio commerciale e l’ufficio stampa. Periodicamente gli Idave si danno appuntamento a Roma per un confronto e un utilissimo scambio di vedute. «La mia esperienza come Idave mi porta a nutrire soprattutto un sentimento di gratitudine verso il Signore per il servizio che continuo a prestare. Il contatto con le persone per la diffusione di idee buone; il confronto su temi di interesse pubblico anche con chi non aderisce all’Ac; l’impegno per la promozione di strumenti utili alla formazione di fanciulli, giovani e adulti: tutto ciò, oltre a regalarmi gioia, mi ha educato all’accoglienza, al bene comune, alla gratuità»: Zaira Sorrenti, della diocesi di Cosenza-Bisignano, racconta così la sua esperienza e aggiunge: «La prima, dunque, a beneficiare del servizio di incaricato Ave sono io stessa, per le letture che faccio, per i volti che incontro che, in maniera diversa, mi parlano di Cristo». E 14 I 04/052015 Editoria in surplace Ma qualcosa si muove n Italia si legge pochissimo. E la crisi “da lettura” è sotto gli occhi di tutti: case editrici, scrittori, lettori. Eppure, sotto l’onda dell’“effettoBergoglio”, qualcosa si è mosso nell’editoria cattolica negli ultimi due anni. Niente di clamoroso, ma sicuramente qualcosa di nuovo, in termini di fatturato e I lettori diminuiscono, i fatturati anche, ma il mondo di attenzione al fenomeno religioso, rispetto ai libri cosiddei libri attraversa una fase di trasformazione. Alcuni dati detti “laici”. Tanto che, oggi, moltissime case editrici laiche di una recente ricerca sull’editoria libraria cattolica pubblicano libri a carattere interpretano le ragioni della religioso. Gli esempi non mancano, dal successo del difficile transizione teologo Vito Mancuso al monaco Enzo Bianchi. Celebrazioni per l’80° Numeri che la ricerca Nei prossimi mesi molti L’editoria libraria cattolica in saranno gli eventi per cifre: Report gennaio-agosto celebrare l’anniversario. 2014 mette in risalto. La sera del 25 aprile, Giovanni Peresson, che ha in occasione del Convegno curato le ricerche per conto delle Presidenze diocesane, dell’Ufficio studi dell’Asè prevista la presentazione sociazione italiana editori, del Taccuino 1964 pone in evidenza che le case di Vittorio Bachelet. editrici cattoliche pubblicano Per tutte le altre info, più libri su temi religiosi è disponibile il nuovo sito rispetto alla case editrici laidell’Ave, www.editriceave.it I I 04/052015 sotto i riflettori Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 15 che (nel 2013 il volume per numero di copie vendute degli editori cattolici rappresenta il 75% del totale, mentre gli editori “laici” rappresentano il 25%). «Ma se guardiamo al valore generato da tali vendite, la quota degli editori cattolici scende al 61%, mentre quelli degli editori laici sale al 39%. In altri termini: gli editori laici pubblicano meno libri su temi religiosi ma guadagnano di più su questi libri delle case editrici cattoliche» L’altro dato riguarda i contenuti: se nel 2010 le editrici cattoliche pubblicavano il 51% dei libri “riflessivi” (per es. sui grandi temi dell’esistenza: felicità, vita, fede, morte) nel 2013 le editrici laiche hanno superato quelle cattoliche e pubblicano il 51,7% di titoli su questi temi. Perfino in settori come quello della pastorale e della spiritualità, che nel 2010 erano quasi monopolizzate dalle editrici cattoliche, le editrici laiche hanno si sono presa una fetta della produzione pari rispettivamente 10% e al 5% in 3 anni, dal 2010 al 2013 a danno delle editrici cattoliche. Insomma, il messaggio per le case editrici cattoliche è: fuori il mondo è più grande e lo stanno occupando gli altri. Ancor di più sono importanti i dati presentati da Nando Pagnoncelli, Gli italiani e l’editoria religiosa. La rilevazione evidenzia come la lettura di libri religiosi si concentri in Italia soprattutto in alcuni target di popolazione: donne, laureati, studenti, casalinghe, residenti nelle regioni del centro, cattolici praticanti impegnati in organizzazioni religiose o credenti in altre religioni. giadis 15