Ave, ottant`anni di cultura

Transcript

Ave, ottant`anni di cultura
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 4
e parole che cerchi. È
la scritta che si legge
entrando negli uffici
del Centro nazionale
dell’Azione cattolica alla
Domus Mariae, lungo la via
Aurelia a Roma. È riferita a
una campagna promozionale della casa editrice Ave
che qui, tra queste mura, ha oggi i suoi uffici. Di
“queste” parole, che poi danno senso al vivere, parliamo con Chiara Finocchietti, giovane romana e
direttore dell’editrice.
L
intervista con
Chiara Finocchietti
di Gianni Di Santo
Ave,
ottant’anni
di cultura
a servizio della
Chiesa e del paese
«Cosa ci aspettiamo da questo tempo
favorevole? Divulgare e far conoscere sempre
più testi e autori in grado di formare le
coscienze, che possano essere come delle
lanterne accese nel cammino di formazione
umana e cristiana di chi li legge».
Chiara Finocchietti, direttore della storica casa
editrice dell’Azione cattolica, nel ricordare gli
ottanta anni dell’Ave, guarda in avanti e
afferma: «Proveremo a pubblicare libri per
l’anima, che vogliono alimentare un
cristianesimo inquieto e in ricerca.
Generazioni di soci sono cresciuti leggendo i
nostri testi. L’impegno è rivolto a proseguire
questa tradizione»
4
I 02/032015
L’Ave compie 80 anni. Un momento importante
per rilanciarsi nel panorama editoriale italiano
facendo tesoro dei grandi successi passati. Cosa
c’è nel futuro dell’Ave?
La cifra dell’Ave è da sempre innovazione nella tradizione. Per i prossimi anni i temi principali sono
quelli che hanno resa grande
l’editrice: spiritualità, teologia,
pastorale, impegno sociale e
civile, formazione umana e cristiana a misura di tutte le fasce
di età e condizioni di vita. Le
collane più significative e i
maggiori filoni di approfondimento continuano, arricchiti da
alcune nuove collane che fotografano i mutamenti
e le trasformazioni del contesto ecclesiale e sociale degli ultimi anni.
Solo libri?
C’è anche la grande scommessa della digitalizzazione: ebook e app, soprattutto per i più giovani, ma non solo. L’idea è di cominciare a pubblicare una selezione dei libri più significativi sia in
cartaceo che in digitale; accanto a questi, vorremmo ripubblicare alcuni “classici” dell’editrice,
oggi fuori catalogo e non più disponibili, in versione digitale. Accanto agli ebook stiamo valutando come proporre alcuni materiali per i più
piccini in versione app, cercando di ideare strumenti che siano contemporaneamente di gioco
ed educazione.
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 5
Trenta titoli
da non dimenticare
Nelle pagine del dossier
i lettori troveranno
le copertine dei trenta
titoli “imperdibili”
dell’Ave (vedi box pag.
13). Una storia che
continua ancora oggi
Ottanta anni, comunque, sono una
bella eredità...
L’ottantesimo compleanno dell’Ave è
stato caratterizzato da un rinnovato e
ampliato comitato editoriale. Oltre ovviamente alle idee e al contributo del settore Adulti, del settore Giovani e dell’Acr,
raccoglie competenze che spaziano dal
giornalismo, alla filosofia, alla teologia,
alla liturgia. Insomma un equipaggio
all’altezza del compito di guidare la rotta
dell’editrice nei prossimi anni.
Nelle foto:
sopra, la storica sede della
libreria Ave in via della
Conciliazione a Roma
(fonte: Isacem-Istituto per la
storia dell’Azione cattolica e
del movimento cattolico in
Italia “Paolo VI”).
Sotto, Chiara Finocchietti
Con un interesse oltre i confini nazionali, vero?
Puntiamo molto sull’internazionalizzazione. L’Ac è
presente in tanti paesi del mondo, e alcune di queste ci chiedono già da tempo la possibilità di poter
tradurre e distribuire nel proprio paese i titoli
migliori dell’Ave. La casa editrice collabora già con
alcune di esse: la collana Parole di Francesco, solo
I 04/052015
per fare un esempio, è
nata grazie all’amicizia e
alla stretta collaborazione
con l’Ac argentina, con la
quale abbiamo condiviso
la scelta delle parole e
che ha curato la parte in
spagnolo dell’antologia
del cardinale Bergoglio.
Il mercato editoriale, in particolare quello religioso,
sta vivendo, sicuramente complice anche papa
Francesco, un periodo per certi aspetti effervescente. Sembra che argomenti ritenuti ostici come la teologia o
anche l’informazione religiosa
tengano campo, senza parlare
dell’aspetto devozionale. L’Ave
cosa si aspetta da questo
tempo “favorevole”?
Anche noi registriamo e confermiamo questa attenzione
all’editoria religiosa. Nella nostra esperienza i libri
che richiamano più interesse sia in termini mediatici sia di vendite sono quelli che trattano espressamente di temi prettamente religiosi. La collana
Parole di Francesco, (di cui sono uscite le prime
quattro parole: Misericordia, Pastori, Poveri,
Popolo) e quella La gioia del vangelo, dedicata
all’approfondimento di alcuni temi significativi
dell’Evangelii Gaudium, entrambe nate nel 2014,
ne rappresentano sicuramente un esempio. Ma al
di là dell’“effetto Francesco”, i testi Ave che hanno
maggior successo sono proprio quelli dedicati alla
catechesi, alla spiritualità, alla meditazione del
Vangelo nella vita di tutti i giorni, d’estate come nei
tempi forti dell’anno liturgico.
Grande spazio hanno poi anche
i libri dedicati all’educazione
(penso soprattutto alla collana
Educare oggi, i cui titoli continuano ad avere molto successo), e quelli che trattano dei
temi fondamentali del dibattito
pubblico (molto successo ha
5
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 6
avuto, in tempi non sospetti, Carità globale, dedicata alla lettura e al commento della Caritas in
Veritate).
Attese e aspettative?
Che cosa ci aspettiamo da questo tempo favorevole? Divulgare e far conoscere sempre più testi e
autori in grado di formare le coscienze, che possano essere come delle lanterne accese nel cammino di formazione umana e cristiana di chi li legge.
Libri per l’anima, che vogliono alimentare un cristianesimo inquieto e in ricerca, abituando le coscienze a non
cedere mai alla tentazione di
accontentarsi dello status
quo perché noi abbiamo il
Regno di Dio come metro
del mondo. Ambizioso? In
fondo non è altro da quello
che l’Ave ha sempre fatto:
essere strumento a servizio dell’Ac nell’educazione e nella formazione.
Uno sguardo al futuro passa anche per le nuove
tecnologie. Il web, ad esempio.
Uno dei regali più belli per l’ottantesima candelina
dell’Ave è il nuovo sito, completamente rinnovato
nella grafica e in parte dei contenuti. Lo scopo fondamentale è offrire una maggiore funzionalità e
chiarezza dei contenuti. In home page ci saranno
delle “vetrine” tematiche, che di volta in volta propongono un evento dell’editrice, una promozione
di abbonamento, un’intervista a un autore, una
novità appena uscita. Sempre in home page, oltre
alle novità editoriali, ci sarà uno spazio più ampio
per le news, e anche una sezione con degli
“assaggi” di libri tutti da sfogliare. Un’altra novità è
la sezione storica, nella quale sono segnalati alcuni titoli che hanno fatto la storia dell’editrice.
I libri cambiano la vita delle persone, ma sono
anche compagni preziosi degli anni della formazione giovanile. In questo senso l’Ave è sempre stata
e sarà, anche in futuro, l’editrice storica
6
I 04/052015
dell’Azione cattolica italiana. La formazione delle
coscienze come compito
primario, oltre al bilancio
economico da far quadrare?
Generazioni di soci sono
cresciuti leggendo i testi
Ave. Il nostro impegno è a proseguire questa tradizione. È difficile recuperare i dati storici relativi alle
vendite, ma forse non ci allontaniamo molto dalla
verità dicendo che i libri più venduti dall’Ave sono
quelli che appartengono alla storia associativa,
come Personalismo di Emmanuel Mounier, La
nostra vocazione sociale di Giorgio La Pira e
Famiglia piccola Chiesa di Carlo Carretto. Su circa
50-60 libri che escono ogni anno, circa 20 sono
sussidi a servizio del cammino formativo dei soci.
A questi si aggiungono poi gli strumenti della vita
dell’associazione, come per esempio il progetto
formativo, gli itinerari formativi, gli strumenti della
collana Pensare la formazione (in cui, dopo Pietre
vive e Crescere insieme è in uscita CuorEtesta,
dedicato alla formazione
degli educatori). A questi si
aggiungono le 8 riviste, realizzate da redazioni associative, di cui la casa editrice
cura la grafica e la produzione. In altre parole, oggi
come ieri l’Ave ha vita solo
se a servizio dell’Ac.
Nell’ambito delle discipline umanistiche o storiche,
o anche semplicemente narrative, penso alle teologie della creazione, dell’ambiente, all’esegesi
biblica, al sapere parlare di Dio a tutti, l’editrice
crede di poter offrire qualcosa in più?
Il grande valore aggiunto dell’Ave è di essere
espressione dell’elaborazione e del pensiero dell’associazione. Un esempio di un piccolo caso di
successo tra gli strumenti per parlare di Dio a tutti
è sicuramente Flash up!, il diario scolastico per
adolescenti, dedicato all’affettività. Flash up! (un
verbo frasale che in lingua inglese significa “emo-
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 7
Gli auguri del presidente di Ac
Truffelli: «Patrimonio storico, prezioso
anche nell’epoca della Chiesa in uscita»
a ottant’anni l’editrice Ave accompagna il cammino
dell’Azione cattolica italiana. Un percorso ricco e prezioso,
di cultura e di fede, di servizio all’associazione, alla Chiesa,
al Paese. L’Ave ha dato alle stampe libri e riviste che hanno
contribuito a fare la storia della presenza cristiana in Italia. Ha
messo in circolo le idee di alcuni tra gli esponenti più significativi
del cattolicesimo italiano ed europeo. E tuttora, con mezzi e
linguaggi rinnovati, l’editrice è accanto all’Ac pubblicandone i testi
e i sussidi formativi, le riviste per le diverse fasce d’età, le riviste
culturali, e numerosi volumi a carattere spirituale, educativo,
pastorale, socio-politico.
A nome di tutta l’associazione vorrei per tutto questo esprimere un
grande e sincero “grazie” all’Ave, incoraggiarne il lavoro e
auspicare per essa un futuro ancora più intenso e fruttuoso.
Ogni aderente di Azione cattolica sa che nel catalogo e nel sito
dell’Ave può trovare innumerevoli stimoli per la crescita spirituale,
per i cammini dei nostri gruppi parrocchiali, per l’impegno in sede
diocesana e nella vita di ogni giorno, nel contesto culturale,
economico, politico, sociale del nostro tempo. L’Ave ci aiuta,
infatti anche a guardare oltre l’Ac, con una rinnovata attenzione
alle vicende del paese e internazionali.
Proprio per questo dobbiamo sempre più sentire “nostra” l’editrice
Ave anche sul piano della proposta (progetti editoriali,
suggerimenti migliorativi...), della promozione e diffusione di libri
e riviste nel territorio. Perché questo patrimonio culturale, avviato
nel lontano 1935, mantenga tutta la vivacità e la freschezza che si
richiede a un’editrice in questi tempi nuovi, per essere anche
attraverso di essa “Chiesa in uscita”.
Auguri Ave!
Matteo Truffelli, presidente nazionale di Azione cattolica italiana
D
I 04/052015
zionarsi”) è uno strumento
pensato da un’equipe di
giovani educatori, che si è
avvalsa anche dell’aiuto di
esperti, per parlare di
amore e educazione alla
vita affettiva nella prospettiva cristiana ai più giovani. Il
successo è dovuto in gran
parte dovuto alla qualità del
prodotto e alla “propaganda” come si sarebbe detto
un tempo, del settore
Giovani. A breve, in vista del
prossimo anno scolastico,
uscirà la nuova versione di
Flash up! dedicata al bene
comune. Ciò detto, in molti campi sicuramente la
casa editrice può fare di più. Il filone della teologia,
che è stato uno dei fiori all’occhiello dell’Ave, va
rinforzato con l’apporto delle riflessioni più recenti
sui temi di maggior significatività.
E il libro nel cassetto?
Speriamo... nel libro del presidente di Ac, Matteo
Truffelli, insieme a quello dell’assistente ecclesiastico generale, mons. Mansueto Bianchi.
Un nome. Uno che vorreste per forza avere nel
vostro portafoglio editoriale?
g
È una sorpresa... ! ■
7
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 8
Un po’ di storia fra Jacovitti
e Concilio, fino a Bergoglio
nonima Veritas Editrice. Lo sanno in
pochi, anche tra gli aderenti all’Azione
cattolica, che “Ave”, il nome di battesimo della “nostra” casa editrice, in realtà
è nato come acronimo, con tanto di puntini dopo
ciascuna delle tre lettere rigorosamente maiuscole. “Anonima”, beninteso, non è la verità: è solo la
definizione della forma giuridica scelta all’epoca
per la società editrice (una sorta di progenitrice
delle società a responsabilità limitata). La
“Veritas”, invece, anonima non lo è per niente: fin
dagli albori ha un nome e cognome ben precisi,
quelli del Vangelo di Gesù Cristo e del magistero
della Chiesa.
Fin da subito, le pagine stampate con i “tipi”
(come dicono i forbiti), i caratteri tipografici
dell’Ave, hanno una missione ben precisa:
diffondere la Parola, formare le coscienze dei
credenti, irrobustire la fede e la preparazione
religiosa e sociale delle generazioni più giovani. E infatti è al ramo giovanile dell’Ac, quella
che allora si chiamava Gioventù italiana di
Azione cattolica (Giac), che viene l’idea di fondare la casa editrice: era il 1935, ottant’anni
fa, e alla guida dei giovani di
Ac si stavano dando il camL’editrice associativa deve
l’origine e i suoi primi passi bio Angelo Raffaele
Jervolino e Luigi Gedda.
alla Giac, Gioventù italiana
Vivace, battagliera, di grandi Azione cattolica. Una
de qualità culturale, la
vivacità culturale passata
prima produzione editoriale
dai volumi di Mounier,
lascia subito il segno in un
Chenu, La Pira, Bachelet,
panorama
intellettuale
Lazzati e innumerevoli
altre figure del cristianesimo (siamo in pieno regime
fascista) certamente non
europeo. Ma tra i grandi
libero: l’apice della tensione
successi vanno ricordati
c’era stato nel 1931, quanla rivista Il Vittorioso, il
do il regime soppresse tutti
Diario Vitt e, più di recente,
le “parole” di papa Francesco i circoli di Ac, salvo poi
di Simone Esposito
8
A
I 04/052015
essere costretto alla retromarcia. All’epoca di quei
fatti, anche se la società editoriale non era stata
ancora costituita formalmente, già si stava stampando da tre anni. Il primo volume era stato pubblicato nel 1928, La dottrina sociale cattolica nei
documenti di Leone XIII, uscito in occasione dei 25
anni dalla morte del papa della Rerum novarum.
Sono i giovani e i ragazzi i destinatari a quel tempo
privilegiati del catalogo dell’Ave. Non soltanto con
opere di spessore dottrinale importante, ma anche
attraverso strumenti di vera e propria cultura popolare. Per esempio, l’editrice pubblica i Quaderni di
Filodrammatica, che raccolgono copioni da mettere in scena nelle compagnie teatrali parrocchiali.
Ma è con un periodico, e precisamente un settimanale, che l’Ave entrerà in pianta stabile nell’immaginario collettivo di molte generazioni di ragazzi
cresciuti prima, durante e dopo la Seconda guerra
mondiale. È il 1937 quando arriva nelle parrocchie
di tutta Italia con i suoi fumetti Il Vittorioso. «Forti,
lieti, leali e generosi»: è il motto del giornale, così
devono essere i suoi giovani lettori. In edicola prosperano testate come L’Audace e L’Ardimentoso,
mentre lo spirito del Vitt è un altro, «non l’avventura per l’avventura, ma l’avventura per la vita», e
passa attraverso i mitici “cineromanzi” di Caesar,
di Caprioli, Landolfi e soprattutto di Sebastiano
Craveri, considerato il più grande favolista italiano
a fumetti. E dopo pochi anni a questa pattuglia di
grandi firme si aggiungerà quella di un ragazzotto
molisano secco e lungo (il suo “logo” è una lisca di
pesce) trapiantato a Firenze: è Benito Jacovitti,
gigante assoluto del fumetto tricolore. Jacovitti con
l’Ave pubblicherà per 40 anni: da subito sul
Vittorioso, e poi, dal 1949 al 1980, con un altro
straordinario successo di pubblico, il Diario Vitt, il
surreale e geniale diario scolastico che arriverà a
punte di due milioni di copie vendute (nel frattempo la collana scolastica, vale la pena ricordarlo, era
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 9
Altra foto storica:
la pubblicità de il Vittorioso
al Giro d’Italia del 1952
(fonte: Isacem)
diretta dal celeberrimo maestro Manzi di Non è mai
troppo tardi).
Mentre i ragazzi del Vittorioso crescono e diventano grandi, anche la Chiesa cambia, “si aggiorna”,
e con essa l’Azione cattolica. Arrivano gli anni del
Concilio e l’Ave li attraversa da protagonista, dopo
averli persino in qualche modo anticipati, contri-
I 04/052015
buendo a formare un laicato più maturo e consapevole, pronto a giocare da protagonista la stagione del rinnovamento conciliare. Un ruolo fondamentale lo aveva avuto, negli anni Cinquanta, la
produzione di Carlo Carretto: Famiglia piccola
Chiesa e Ciò che conta è amare
avevano suscitato un grande
dibattito ecclesiale e raggiunto
una diffusione di centinaia di
migliaia di copie. E quando si
apre il Vaticano II, l’Ave ne
diffonde fin da subito i documenti ufficiali e le voci più autorevoli di quegli anni, come quella del cardinale Lercaro, di Marie-Dominique
Chenu, di Ernesto Balducci, così come quella di
Emmanuel Mounier, scomparso nel 1950 ma la cui
eredità di pensiero fu fondamentale per i decenni
seguenti.
Il Concilio allarga gli orizzonti della Chiesa e l’Ac
trova il coraggio di trasformarsi: arriva
la “scelta religiosa” di Vittorio Bachelet
e con l’associazione si rinnova anche
l’Ave, mentre si trasforma il panorama
editoriale italiano (sempre più voci e
sempre meno lettori). L’editrice resta in
pista con più fatica, ma non con meno
coraggio. Continua a ospitare le parole
dei “grandi” del mondo cattolico contemporaneo, da Bachelet al cardinale
Ballestrero, e anche quelle di
un professor Ratzinger non
ancora cardinale. L’Ave racconta il magistero dei pontefici, da Paolo VI fino alla neonata collana Le parole di
Papa Francesco, accompagna l’impegno della Chiesa
italiana e continua ad alimentare la crescita di ragazzi, giovani e adulti attraverso la sterminata produzione dei sussidi formativi
dell’Ac. Con lo sforzo di rinnovarsi costantemente
e di rimanere fedele alle sue radici, salde in quella
“Veritas” che va annunciata ogni giorno a noi stesg
si e agli uomini del nostro tempo. ■
9
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 10
Sorprese e conferme:
i titoli dei prossimi mesi
lla casa editrice Ave sono contenti per
l’interesse che ha suscitato il Taccuino
di Vittorio Bachelet. Un prodotto editoriale che ha varcato i ristretti recinti dell’editoria cattolica e si presta a essere regalato davvero a tutti. Sempre sul versante del bene comune, tra i successi degli ultimi mesi va segnalato La
realtà è più importante dell’idea. Per una nuova
corresponsabilità globale di Sandro
Calvani. All’inizio di questo nuovo secolo
non mancano ai popoli, ai giovani e alle
istituzioni idee chiare di giustizia globale.
Mancano invece progetti chiari per trasformare l’idea di amore per l’umanità in una
realtà concreta e condivisa. Pace e disarmo, governo del creato, giustizia economica e sociale, sussidiarietà: i temi cruciali
sul fronte dei quali vinceremo o no la scommessa
con il futuro.
E, sempre con uno spirito giovanile, e forti di un
prodotto che è andato molto bene lo scorso
anno, si attende l’agenda 2015-2016, Flash
up, quest’anno interamente dedicata ai temi
della legalità e del bene comune.
Si può fare. Percorsi del bene comune, per
gruppi giovani e giovanissimi, è un altro strumento del settore Giovani di Ac indirizzato
all’impegno concreto nella “cosa pubblica” a
cura di Luisa Alfarano e Umberto Ronga.
Democrazia, giustizia, valore del lavoro e dello studio, sviluppo sostenibile, cura del territorio, multiculturalità, cura degli ultimi, sono i temi oggetto dei
sette moduli del testo. Per
Da qui all’estate, con qualche le nuove generazioni c’è
incursione in autunno. Libri ancora da segnalare La
conversione di narciso.
per tutti, giovani, adulti,
Giovani in cammino verso
piccini. Bene comune e
l’amore di Domenico
amore per la Chiesa le
Simeone. Il volume mette in
coordinate di un impegno
luce le potenzialità educatiche viene da lontano
A
10
I 04/052015
ve dell’esperienza dell’innamoramento e il conseguente cammino formativo verso il
matrimonio. I giovani, in virtù dell’esperienza di amore che vivono,
sono spinti a misurarsi e a confrontarsi con l’originalità e l’unicità
dell’altro.
Non manca l’attenzione a papa
Francesco. La collana Le Parole di Francesco raccoglie temi e “parole” care al papa e che ne caratterizzano il pontificato, con una introduzione “d’autore” e un’antologia con testi, interventi e omelie di
Bergoglio, fin dagli anni della sua predicazione e
azione pastorale a Buenos Aires. Dopo la parola
Popolo con l’introduzione di Stella Morra, verrà
pubblicato Gioia, con il commento del card. Luis
Antonio Tagle, arcivescovo di Manila.
E se gli educatori dei ragazzi potranno contare, per
la preparazione del campo estivo, sul nuovo sussidio... Di tutti i colori. Con Noè dal diluvio all’arcobaleno, a cura dell’equipe Acr, il tempo della fede
e dell’impegno nelle comunità ecclesiali è ben
analizzato ne La professione di fede. Fede-comunità-adulti-accompagnamento, terzo dei cinque
volumetti, curati da Dino Pirri e Valentino Bulgarelli,
e rivolti a parroci, catechisti, operatori pastorali
come supporto semplice e molto fruibile nel lavoro
di evangelizzazione e catechesi. Mentre
CuorEtesta. Tracce per la formazione degli educatori, a cura della Presidenza nazionale di Ac, è un
testo che si rivolge a educatori, catechisti, operatori pastorali che hanno a cuore i
ragazzi e i giovani che gli sono
affidati. Un impegno missionario
da non tradire, anzi da valorizzare costruendo quotidianamente
la relazione educativa.
È tempo di buone letture anche
per la famiglia. La fedeltà dell’aver cura di Pina De Simone, in
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 11
L’Ave, una storia che
continua oggi
A fianco, il gruppo redazionale
attuale. Nella foto, a destra, il
presidente di Ac Matteo Truffelli,
già direttore Ave dopo Giovanni
Falsina e prima di Gianni Borsa
e Paolo Trionfini
preparazione, è una riflessione sul
prendersi cura come cifra che contraddistingue la vita della famiglia. La
cura della coniugalità da riscoprire nella sua enorme ricchezza e a partire da ciò che la
rende possibile in radice; la
cura dell’educazione per dare
insieme forma alla vita nell’esercizio della
responsabilità generazionale; la cura del
mondo perché la vita familiare abbia una
valenza pienamente politica.
I 04/052015
Infine, un’estate diversa. Da passare
nel silenzio e meditando un po’. È il
consiglio del Collegio assistenti di Ac
che attraverso il sussidio di preghiera
estate 2015, Ti ho preso per mano,
danno forza e calore per vivere ancora meglio il tempo dell’estate. Che, di
solito, è un tempo di meritato riposo dopo le lunghe fatiche dell’inverno, ma è anche
un tempo di grandi scelte per la vita e
– talvolta – di grandi amori. Da giugno alla fine di agosto, giorno per
giorno, con la parola di Dio commentata, si offre la possibilità ai giovani,
ma anche agli adulti, per crescere nel
g
rapporto con Lui. ■
giadis
11
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 12
Il mio libro sul comodino
l libro della formazione, o della gioventù “perduta”, o di una maturità acquisita. C’è il logo
Ave all’interno del percorso di moltissimi cattolici “impegnati”, quasi una sorta di documento
di identità non scolorito nonostante il tempo.
Giovanni Bachelet, professore universitario di
Fisica con un’incursione nella politica attiva
nella passata legislatura parlamentare, non
ha dubbi: «La scelta era difficile perché
molti sono i libri dell’Ave che ricordo con
piacere, ma tuttora sono in ballottaggio con
due libri legati entrambi a Paolo Giuntella:
uno è Il personalismo di Emmanuel
Mounier, una specie di libretto di Mao per noi soci
del glorioso circolo Francesco Luigi Ferrari (da
Paolo fondato negli anni ‘70 del secolo scorso) che
dovevamo conoscere quasi a memoria;
l’altro è Il gomitolo dell’alleluja, di Vittorio
E. Giuntella e Paolo Giuntella, uscito
quasi 30 anni fa e ripubblicato nel 2009
dall’Ave a cura della moglie Laura Rozza,
dopo la morte non solo di Vittorio ma
anche, troppo presto, di Paolo».
Fabio Zavattaro, vaticanista del Tg1 e
sempre in giro per il mondo al seguito dei
papi, ricorda Romero… y lo mataron. Scritti e
discorsi di una vittima delle
repressione in America
Latina, del 1980: «Un
libro che mi è tornato
tra le mani proprio
pochi giorni fa. È una
raccolta degli scritti e
omelie di mons. Romero tornata di attualità
dopo la decisione di papa Francesco di procedere con la sua beatificazione. Mentre, per
citarne un altro, mi piace
ricordare il volume Il
Belli, popolari, impegnati e
Concilio venti anni dopo,
divertenti: i libri dell’Ave
un’interessante raccolta di
hanno attraversato la storia
contributi a partire dall’indel paese e della Chiesa.
Alcuni personaggi noti, legati troduzione della categoria
“storia” per il Vaticano II,
all’Ac, ne spiegano il perché
di Gianni Di Santo
12
I
I 04/052015
con interventi di Carlo Molari, Nunzio Galantino,
non ancora segretario generale della Cei, e di
Giuseppe Lorizio che affronta il tema del nichilismo
e della debolezza del pensiero».
Nella quiete e nel silenzio dell’abbazia di Sassovivo
a Foligno, dove vivono i Piccoli fratelli di Jesus
caritas, si trovano sempre i libri di Carlo Carretto.
Gian Carlo Sibilia, il priore,
tiene in particolare a Ciò che
conta è Amare e Dio vide
che era una cosa buona.
«Ancora oggi, nonostante
Carlo sia morto nel 1988,
guardiamo con curiosità
evangelica ai tanti semi di profezia sparsi nel cuore
della gente dai libri di Carretto. Un amore per il
Signore che non conosce fine».
Ma è il Taccuino di Vittorio Bachelet, fresco di stampa, a tenere forte l’attenzione.
Per Vania De Luca, giornalista a Rai
News e già segretaria nazionale del
Msac, è «una buona idea quella di aver
pubblicato, a 35
anni dalla morte, il
Taccuino di Vittorio
Bachelet del 1964, anno in
cui venne nominato presidente dell’Azione cattolica
italiana. Si coglie la traccia
di un cammino e uno stile che hanno molto da
suggerire, anche oggi, ai credenti ma anche a
chiunque abbia a cuore la cosa pubblica». E sempre sull’agenda del prof. Bachelet si sofferma Luigi
Accattoli, decano dei vaticanisti italiani e storica
firma del Corriere della Sera, quando cita alcuni
passi «del carissimo Vittorio che ho frequentato e
pianto. 5 settembre: Paolo
VI “mi dà una benedizione
profonda”; 23 settembre:
“Predominio degli assistenti
nella discussione [in una
riunione di Ac], e – ciò che è
più grave – mentalità eccle-
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 13
Ave: trenta titoli che fanno la storia
Bene comune e passione per la ricerca di Dio
1. G. La Pira, La nostra vocazione sociale, 1944
2. C. Carretto, Famiglia, piccola Chiesa, 1949
3. A. Paoli, La divina chiamata, 1950
4. E. Balducci, Per una nuova cristianità, 1964
5. G. Lercaro, L’apostolato dei tempi nuovi, 1964
6. E. Mounier, Il personalismo, 1964
7. M. D. Chenu, Il vangelo nel tempo, 1968
8. M. Thurian, Credere insieme, 1968
9. S. Lyonnet, La carità pienezza della legge secondo san Paolo, 1969
10. L. Bettazzi, Una Chiesa per tutti, 1971
11. E. Pironio, Verso una chiesa pasquale, 1974
12. D. Barsotti, Nello Spirito santo, 1976
13. C. M. Martini, Laici nuovi per una Chiesa rinnovata, 1983
14. G. Lazzati, La città dell’uomo, 1984
15. A. Monticone, La bisaccia del pellegrino, 1986
16. G. Campanini - E. Berti, a cura di, Dizionario delle idee politiche, 1993
17. P. Bignardi, Il Vangelo del quotidiano, 2000
18. V. Bachelet, Scritti ecclesiali e Scritti civili,
a cura di Matteo Truffelli, 2005
19. L. Alici - F. Lambiasi, Ho qualcosa da dirti, 2007
20. P. Giuntella - V. E. Giuntella, Il Gomitolo dell’alleluja, 2009
21. D. Sigalini, Vangeli per l’estate, 2009
22. AA.VV. Carità globale. Un commento alla Caritas in veritate, 2009
23. F. Miano, Chi ama educa, 2010
24. R. Falciola, Pier Giorgio Frassati. “Non vivacchiare ma vivere”, 2010
25. G. Dossetti, Eucaristia e città, 2011
26. G. Vecchio, L’Italia del Vittorioso, 2011
27. I. Abate, Il piccolo giudice, 2013
28. Francesco (antologia), Misericordia, 2014 (a cura di Piero Pisarra)
29. S. Calvani, La realtà è più importante dell’idea, 2014
30. Miesi, Maria Grazia, Giovanni Bachelet, Taccuino 1964, 2015
siastica dei laici che si sforzano di parlare – e confusamente – come i preti”. Che emozione risentire
così diretta la voce di
Vittorio. Ma voglio ricordare anche Il Piccolo giudice. Fede e giustizia in
Rosario Livatino, di Ida
Abate. Ho conosciuto Ida
per telefono e per lettera
I 04/052015
e ho trovato in questo libro
molto di più del ritratto di
un martire della giustizia: il
vivo amore di una professoressa di latino e greco
per lo straordinario destino
di un suo alunno».
«Tra i tanti libri dell’editrice a.v.e (allora, negli Anni
’70 e ’80, si scriveva così) – spiega Piero Pisarra,
giornalista che vive a Parigi – ce n’è uno che mi ha
segnato in profondità. È un libriccino della mitica
collana “Minima” curata da un giornalista ed editor
geniale, di cui poi avrei
apprezzato il talento anche
per alcuni miei scritti: Paolo
Andreoli. Il libro è La
Resurrezione e l’uomo d’oggi di Ignatios IV Hazim, allora metropolita di Lattaquié,
l’antica Laodicea, e poi Patriarca di Antiochia. Quel
testo del 1970 proponeva due conferenze pronunciate da Ignatios: la prima, alla quarta assemblea
del Consiglio ecumenico delle Chiese, a Uppsala,
nel 1968; e la seconda o, meglio, le seconde (perché si tratta di una serie di lezioni), all’Istituto ecumenico di Bossey, in Svizzera. Quel libro mi ha
sempre accompagnato nei miei traslochi e non ha
perduto nulla della sua attualità. Era ed è una boccata di ossigeno. Ignatios vi ricordava una verità
fondamentale del cristianesimo: la certezza che il
dinamismo della Resurrezione è all’opera e fa
nuove tutte le cose, anche nella notte più buia,
nella disperazione più cupa. Tutti i volumi della collana “minima” sarebbero
da ripubblicare. Vorrei
però qui ricordare due
libri di più vasta mole e
sempre di attualità: Il vangelo nel tempo di padre
Marie-Dominique Chenu
e un testo sulla teologia
dello Spirito santo, scritto
da padre Emmanuel
Lanne,
monaco
di
13
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 14
Chevetogne e protagonista
del dialogo ecumenico».
Rosario Carello, già conduttore di A sua immagine e
oggi giornalista al Tg regionale della Rai dell’Umbria,
associativo da sempre, sceglie «il DiarioVitt, che ho
acquistato nella sua ultima edizione ‘80/’81, ed
ero davvero un bambino. Mi piaceva la follia di
quegli oggetti, disegnati e abbandonati ovunque
sulla scena e quei dialoghi assurdi. Crescendo,
poi, e conoscendo la storia dell’Ave ho provato una
profonda nostalgia per un prodotto commerciale di
massa, di successo, popolare come l’Ac di quegli
anni, educativa ma per tutti e che non c’è più. Il
DiarioVitt era il segno della capacità di parlare al
paese. Ma anche il simbolo del genio comunicativo di cui erano intrisi l’Ac e l’Ave. E poi i testi di chi
ha fatto grande la nostra
associazione: Carlo Carretto,
Bachelet e Lazzati su tutti». Per Giuseppina Paterniti,
associativa da sempre e
corrispondente da Bruxelles
per il Tg3, «Scritti civili e
Scritti ecclesiali di Vittorio
Bachelet, a cura di Matteo
Truffelli, raccolgono tutto
ciò che ha segnato la mia
giovinezza. La grande eredità del Concilio, l’impegno a svilupparne le indicazioni nel tessuto ecclesiale e nella vita laicale rappresentavano per me la
grande sfida, la ricerca
costante e appassionata
personale e comunitaria.
Ancora oggi quegli scritti
sono per me un faro».
Mentre Enzo Romeo, vaticanista del Tg2 e associativo doc, mette sul suo
comodino Famiglia piccola Chiesa, «prima edizione 1949 (io non c’ero...): il
libro con cui Carlo Carretto
iniziò la sua rivoluzione spirituale. E poi i Diari di Jacovitti,
pubblicati per la prima volta
nel fatidico ‘49 e andati
avanti fino al 1980 (io c’ero,
sono stati i miei diari di scuog
la)». ■
Incaricati diocesani Ave
Un servizio alla cultura nel nome dell’Ac
sistono tanti modi per mettersi al servizio del vangelo e di una presenza cristianamente ispirata nella “città”:
uno di questi è il compito svolto dagli Idave, ossia gli incaricati diocesani dell’Ave. Sono davvero un bel gruppo,
vivace, attivo sul fronte della diffusione, in sede diocesana e parrocchiale, delle pubblicazione dell’editrice
associativa, ma spesso anche promotori di cultura sul territorio, con iniziative quali dibattiti, presentazione di libri
con gli autori, banchetti per mostrare – magari in occasione di convegni o momenti pubblici dell’Ac – quali idee e
prodotti l’Ave è in grado di mettere in circolazione.
Naturalmente l’Idave opera a stretto contatto con la presidenza diocesana di Ac e in collegamento con la sede Ave di
Roma, in particolare con l’ufficio commerciale e l’ufficio stampa. Periodicamente gli Idave si danno appuntamento a
Roma per un confronto e un utilissimo scambio di vedute.
«La mia esperienza come Idave mi porta a nutrire soprattutto un sentimento di gratitudine verso il Signore per il
servizio che continuo a prestare. Il contatto con le persone per la diffusione di idee buone; il confronto su temi di
interesse pubblico anche con chi non aderisce all’Ac; l’impegno per la promozione di strumenti utili alla formazione di
fanciulli, giovani e adulti: tutto ciò, oltre a regalarmi gioia, mi ha educato all’accoglienza, al bene comune, alla
gratuità»: Zaira Sorrenti, della diocesi di Cosenza-Bisignano, racconta così la sua esperienza e aggiunge: «La prima,
dunque, a beneficiare del servizio di incaricato Ave sono io stessa, per le letture che faccio, per i volti che incontro
che, in maniera diversa, mi parlano di Cristo».
E
14
I 04/052015
Editoria in surplace
Ma qualcosa si muove
n Italia si legge pochissimo. E la crisi “da lettura” è sotto gli occhi di tutti: case editrici, scrittori, lettori. Eppure, sotto l’onda dell’“effettoBergoglio”, qualcosa si è mosso nell’editoria
cattolica negli ultimi due anni. Niente di clamoroso,
ma sicuramente qualcosa di
nuovo, in termini di fatturato e
I lettori diminuiscono,
i fatturati anche, ma il mondo di attenzione al fenomeno religioso, rispetto ai libri cosiddei libri attraversa una fase
di trasformazione. Alcuni dati detti “laici”. Tanto che, oggi,
moltissime case editrici laiche
di una recente ricerca
sull’editoria libraria cattolica pubblicano libri a carattere
interpretano le ragioni della religioso. Gli esempi non
mancano, dal successo del
difficile transizione
teologo Vito Mancuso al
monaco Enzo Bianchi.
Celebrazioni per l’80°
Numeri che la ricerca
Nei prossimi mesi molti
L’editoria libraria cattolica in
saranno gli eventi per
cifre: Report gennaio-agosto
celebrare l’anniversario.
2014 mette in risalto.
La sera del 25 aprile,
Giovanni Peresson, che ha
in occasione del Convegno
curato le ricerche per conto
delle Presidenze diocesane,
dell’Ufficio studi dell’Asè prevista la presentazione
sociazione italiana editori,
del Taccuino 1964
pone in evidenza che le case
di Vittorio Bachelet.
editrici cattoliche pubblicano
Per tutte le altre info,
più libri su temi religiosi
è disponibile il nuovo sito
rispetto alla case editrici laidell’Ave, www.editriceave.it
I
I 04/052015
sotto i riflettori
Pag04-15n4-5/2015_Segno 06/03/15 15.32 Pagina 15
che (nel 2013 il volume per
numero di copie vendute
degli editori cattolici rappresenta il 75% del totale, mentre gli editori “laici” rappresentano il 25%). «Ma se
guardiamo al valore generato
da tali vendite, la quota degli
editori cattolici scende al
61%, mentre quelli degli editori laici sale al 39%.
In altri termini: gli editori laici pubblicano meno libri
su temi religiosi ma guadagnano di più su questi
libri delle case editrici cattoliche»
L’altro dato riguarda i contenuti: se nel 2010 le editrici
cattoliche pubblicavano il 51%
dei libri “riflessivi” (per es. sui
grandi temi dell’esistenza: felicità, vita, fede, morte) nel
2013 le editrici laiche hanno
superato quelle cattoliche e
pubblicano il 51,7% di titoli su
questi temi. Perfino in settori
come quello della pastorale e della spiritualità, che
nel 2010 erano quasi monopolizzate dalle editrici
cattoliche, le editrici laiche hanno si sono presa
una fetta della produzione pari rispettivamente
10% e al 5% in 3 anni, dal 2010 al 2013 a danno
delle editrici cattoliche. Insomma, il messaggio per
le case editrici cattoliche è: fuori il mondo è più
grande e lo stanno occupando gli altri.
Ancor di più sono importanti i dati presentati da
Nando Pagnoncelli, Gli italiani e l’editoria religiosa.
La rilevazione evidenzia come la lettura di libri religiosi si concentri in Italia soprattutto in alcuni target di popolazione: donne, laureati, studenti, casalinghe, residenti nelle regioni del centro, cattolici
praticanti impegnati in organizzazioni religiose o
credenti in altre religioni.
giadis
15