biografia dei coniugi martin

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biografia dei coniugi martin
BIOGRAFIA DEI CONIUGI MARTIN
LUIGI MARTIN
Il capitano Pierre-François Martin (1777-1865), (nonno paterno di Teresa di Gesù
Bambino), era stato decorato con la medaglia dell'Ordine regale e militare di San Luigi.
Luigi Joseph Aloys Stanilas Martin nacque a Bordeaux il 22-8-1823, figlio legittimo di PierreFrançois Martin, capitano dell'esercito francese e di Marie Anne Fanny Boureau, grandi
cristiani dalla fede viva. La sua prima formazione è legata alla vita militare di suo padre: dai
tre anni e mezzo fino ai sette anni fece parte, a Strasburgo, degli Enfants de Troupe,
beneficiò cioè di vantaggi e facilitazioni accordate ai figli di militari. In seguito, quando la
famiglia si trasferì ad Alençon nel 1831, fece i suoi studi presso i Fratelli delle Scuole
cristiane della città.
Al termine degli studi, nonostante gli esempi di un padre che era stato un ufficiale
valoroso, Luigi non si orientò verso l'esercito ma verso il mestiere di orologiaio. Per
compiere il suo apprendistato si recò dapprima in Bretagna, a Rennes, presso il cugino
Luigi Bohard, dove soggiornò vari mesi tra il 1842 e il 1843. In questo periodo la madre lo
esorta caldamente, in una sua lettera: «Sii sempre umile, mio caro figlio» ed egli esprime il
suo istinto dartista nella scelta di Frammenti letterari di cui riempì due grossi quaderni.
Lasciò Rennes nel settembre 1843 e si recò
a Strasburgo, dove raggiunse un amico di
suo padre, Aimé Mathey, presso il quale
continuò il suo apprendistato per circa due
anni. Fu durante questo soggiorno che
mostrò il suo coraggio e sangue freddo,
salvando il figlio di Aimé che rischiava di
affogare. Nello stesso anno si recò nelle
Alpi Svizzere, al Gran San Bernardo, forse
per conoscere la vita eccezionale dei
religiosi che, nel cuore delle montagne,
erano la Provvidenza dei viaggiatori in
difficoltà e in pericolo.
Due anni dopo, nel 1845, vi ritornò con
l'intenzione di entrare in questo Ordine,
dove non fu ammesso perché non
conosceva il latino. Tentò di dedicarsi a
questo studio ma, dopo alcuni tentativi,
rinunciò.
Quindi, per completare la sua formazione
di orologiaio, si recò a Parigi, dove rimase
per tre anni ospite di parenti. Non è stato
possibile sapere le esperienze di Luigi
Martin in questo periodo; una lettera di Zelia al fratello Isidoro testimonia le trappole e i
pericoli che dovette superare, con la fede, la pratica religiosa e la preghiera personale, per
non essere avvelenato dagli Odori di Parigi. Quando tornò ad Alençon, iniziò le pratiche per
aprire un'orologeria e, nel 1850, acquistò una casa con l'aiuto della signora Beaudouin,
presidentessa dell'Opera dell'Adorazione del SS. Sacramento nella parrocchia Saint-
Leonard. I genitori, rimasti soli dopo la morte del figlio maggiore e delle figlie, andarono ad
abitare con lui sin dal 9 novembre 1850 e questa coabitazione continuò anche dopo il
matrimonio di Luigi con Zelia. Qui abitò per qualche anno anche dopo il matrimonio. Nel
1871 Luigi Martin vendette l'immobile e l'attività ad Adolfo Leriche, suo nipote.
Il negozio (in primo piano) di orologiaio e bigiotterie di Luigi Martin (papa Teresa di Gesù
Bambino) ad Alençon in Rue du Pont-Neuf. L'amore per il silenzio e per il ritiro lo portò ad
acquistare, il 24 aprile 1857, una piccola proprietà conosciuta sotto il nome di Pavillon, una
torre esagonale a tre livelli costruita in un giardino. Qui Luigi installò una statua della Santa
Vergine donatagli dalla signora Beaudouin; trasferita più tardi ai Buissonnets, questa
statua fu poi conosciuta in tutto il mondo come la Vergine del Sorriso. Un orologio
realizzato da Luigi Martin Abile nel suo mestiere, aveva amici e conoscenti con i quali
amava pescare e giocare al biliardo ed era apprezzato per le sue qualità poco comuni e per
la sua distinzione naturale, che spiega perché gli fu presentato un progetto di matrimonio
con una giovane donna dell'alta società, a cui peraltro egli non dette seguito.
ZELIA GUERIN
Isidoro Guérin (nonno materno di Teresa di Gesù Bambino) dopo trent'anni di servizio nei
carabinieri, fu decorato con la medaglia di Sant'Elena. Un riconoscimento con cui
Napoleone III ricompensava i veterani che avevano combattuto con Napoleone I.
Zelia Guérin nacque a Gandelain, sobborgo di Saint-Denis-sur-Sarthon nell'Orne il 23
dicembre 1831 da Isidoro Guérin, un militare che a 39 anni decise di accasarsi sposando
Luise-Jeanne Macè, di sedici anni più giovane di lui. Da questa unione nacquero anche
Maria Luisa, futura monaca visitandina, nel
1829 e Isidoro, il farmacista di Lisieux, nel
1841. Per i genitori di Zelia la vita era stata
dura e il loro carattere ne risentiva: erano
rudi, autoritari ed esigenti. Dotati di fede
salda, si respirava però nella famiglia una
certa atmosfera di rigorismo, di costrizione e
di scrupolo.
Intelligente e comunicativa per natura (il suo
talento epistolare lo proverà), la piccola Zelia
fu bloccata e il rimpianto per un'infanzia non
felice emerge in una lettera al fratello: «La
mia infanzia e la mia giovinezza sono state
tristi come un sudario». Nonostante ciò,
quando il padre, rimasto vedovo e malato,
espresse il desiderio di abitare presso di lei,
nel 1866, lo accolse e lo curò con devozione
fino alla morte, avvenuta il 3 settembre
1868.
Fortunatamente troverà in Maria Luisa una
vera sorella d'anima e quasi una seconda
madre. Quando il padre andò in pensione, la
famiglia si stabilì ad Alençon, in rue SaintBlaise, il 10 settembre 1844. Qui la signora
Guérin aprì, nel 1848, un caffè e una sala da biliardo. Ma il carattere intransigente della
madre non favorì lo sviluppo del locale e la famiglia faticava a tirare avanti con la pensione
e i lavori di falegnameria di papà Guérin. Nel giro di pochi anni la situazione finanziaria del
ménage diventò precaria e non migliorò fino a quando il lavoro delle figlie contribuì a far
quadrare il bilancio familiare.
Questo influì anche sugli studi delle due sorelle. Dapprima solo Zelia fu iscritta al
pensionato delle suore dell'Adorazione perpetua, mentre Maria Luisa, iniziata ai lavori di
ricamo, restò con la madre per qualche tempo, per sovvenire ai bisogni domestici. In
seguito raggiunse la sorella e per due anni frequentarono insieme questa scuola. Non
restano documentazioni di sorta di questo periodo, ma Zelia conservava un eccellente
ricordo dei suoi successi scolastici.
Presso questa scuola Zelia aveva imparato i primi rudimenti della fabbricazione del Point
d'Alençon, un merletto tra i più rinomati dellepoca. Per saperne di più e perfezionarsi si
iscrisse poi alla Ecole dentellière. Qualificatasi molto presto per dedicarsi alla confezione
del prestigioso merletto e avendo sostenuto senza risultati un colloquio con la superiora
per entrare a far parte delle Figlie della Carità di Vincenzo de Paoli, Zelia nella preghiera
chiese lumi per il suo futuro.
L'8 dicembre 1851, dopo una novena all'Immacolata Concezione, nel silenzio della sua
camera, nella profondità di se stessa udì queste parole: «Fa fare del Point d'Alençon».
Sostenuta dalla fede Zelia iniziò, con l'aiuto della sorella, la sua impresa e già a partire dal
1853 divenne nota come fabbricante del Point dAlençon. Nel 1858 la Maison Pigache per
conto della quale Zelia lavorava, ricevette una medaglia d'argento proprio per la
fabbricazione di questo tipo di merletto e la stessa Zelia ricevette una particolare
menzione di lode.
Il 7 aprile dello stesso anno la sorella Maria Luisa, superate tutte le difficoltà, realizzò la
propria vocazione ed entrò alla Visitazione di Le Mans, sotto il nome di suor Maria Dositea.
IL MATRIMONIO
«Il Buon Dio mi ha dato un padre e una madre più degni del Cielo che della terra»
Teresa, lettera 261 del 26 luglio 1897
«Un giorno che Zelia passava sul ponte San Leonardo, incrociò un giovane uomo la cui
nobile fisionomia, l'andatura riservata, l'atteggiamento pieno di dignità, la
impressionarono. Nello stesso tempo, una voce interiore le mormorò in segreto: é
quest'uomo che ho preparato per te. L'identità del passante le fu ben presto rivelata. Iniziò
così a conoscere Luigi Martin» (p. Piat).
A mezzanotte del 12 luglio 1858, quindi con data 13 luglio, nella chiesa di Notre Dame in
Alençon si celebrò il matrimonio tra Zelia Guérin e Luigi Martin.
La delicatezza d'animo di Luigi Martin, la pesante eredità rigorista di Zelia e il brevissimo
fidanzamento, consigliarono ai due giovani un'esperienza particolare: nei primi dieci mesi
del loro matrimonio essi conserveranno la verginità fisica.
Sviluppata la reciproca consapevolezza, con l'aiuto di un padre spirituale, i due sposi
maturarono un diverso atteggiamento; la verginità venne integrata in un giusto
orientamento del sacramento del matrimonio: nel focolare dei Martin Dio sarà sempre il
primo servito, secondo la massima di Giovanna d'Arco. Da quel momento la loro vita di
preghiera e di lavoro sarà dedicata a crescere, non senza dolori e lutti, i nove figli che la
Provvidenza invierà loro:
22 febbraio 1860: nascita di Maria Luisa. Si farà carmelitana e morirà il 19 gennaio 1940.
7 settembre 1861: nascita di Maria Paolina, futura carmelitana, che morirà il 28 luglio
1951.
3 giugno 1863: nascita di Maria Leonia, futura visitandina, la figlia che più pena darà a Zelia
e che morirà il 16 giugno 1941.
13 ottobre 1864: nascita di Maria Elena, morta alletà di sei anni il 22 febbraio 1870, lo
stesso anno della sorella Maria Melania Teresa.
20 settembre 1866: nascita di Maria Giuseppe Luigi, morto il 14 febbraio 1867, primo figlio
Martin chiamato in cielo.
19 dicembre 1867: nascita di Maria Giuseppe Giovanni Battista, morto il 24 agosto 1868,
secondo grave lutto.
28 aprile 1869: nascita di Maria Celina, anchessa carmelitana, morta il 25 febbraio 1959.
All'inizio del 1870 i Martin vendono il negozio di orologeria e Luigi inizierà a sostenere la
moglie nel suo faticoso lavoro di commercio di merletti.
16 agosto 1870: nascita di Maria Melania Teresa, morta l'8 ottobre 1870, uno dei lutti più
strazianti per Zelia, già duramente provata.
Nel luglio 1871 la famiglia trasloca in rue Saint-Blaise, nella proprietà avuta in eredità alla
morte del signor Guérin.
2 gennaio 1873: nascita di Maria Francesca Teresa, morta il 30 settembre 1897 (Santa
Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, Patrona delle Missioni e Dottore della Chiesa
universale dal 19 ottobre 1997).
Nelle lettere di Zelia emerge in
quale clima di fede e di unione
familiare si svolgono gli
avvenimenti dell'esistenza di
questa famiglia, non diversi da
quelli di molte famiglie
dell'epoca. Nell'estate 1876 un
ingrossamento
al
seno
trascurato in precedenza iniziò
a preoccupare Zelia, che si
recò da un medico di Alençon.
La diagnosi fu brutale: si
trattava di un tumore fibroso
molto grave ed era troppo
tardi per operare. Zelia
cominciò a preparare se stessa e la famiglia a una possibile triste conclusione della
malattia, fidando però sempre nella Provvidenza. Nel febbraio 1877 muore l'amata sorella,
suor Maria Dositea e nel giugno 1877, anche per desiderio della famiglia, si sobbarca il
faticoso pellegrinaggio a Lourdes per implorare la grazia della guarigione.
La sera del 27 agosto 1877 Zelia, ormai senza forze, scambiò un lungo sguardo con la
cognata, moglie del fratello Isidoro, di cui Zelia e la sorella si erano prese cura fin dalla
morte della madre nel 1859, affidandole tacitamente la propria famiglia. A mezzanotte e
trenta, all'alba del 28 agosto, Zelia lascerà questo mondo per la vera Patria, che aveva
tanto invocata.
Da questo momento, inizia a risplendere la virtù di papà Luigi che, facendo seguito al
desiderio di Zelia, il 14 novembre 1877, trasferì le figlie a Lisieux, presso la cognata, nella
residenza chiamata I Buissonets, dove le raggiungerà appena ceduto il commercio di
merletti, il 29 novembre 1877. Avendo molto a cuore l'educazione delle figlie, al termine
delle vacanze invernali, nel gennaio 1878, papà Martin iscrisse alla scuola delle monache
benedettine di Lisieux, l'Abbazia Notre Dame du Pré, Leonia e Celina, mentre Teresa vi
entrò per gli studi solo nell'ottobre 1881.
Nel 1879 o 1880 circa Teresa ebbe una visione profetica in cui le apparve il padre con la
testa coperta da una specie di fitto velo: era l'annuncio della «gloriosa prova». Durante le
vacanze estive la zia Guérin spesso ospitava le nipoti nelle residenze estive di Trouville e
Deauville. Questi, però, non erano gli unici viaggi di papà Martin, che doveva anche tornare
talvolta ad Alençon per amministrare i suoi affari. Portò a Parigi prima Maria e poi Paolina,
nel 1878, per l'Esposizione Universale, poi ancora Celina e Teresa prima del pellegrinaggio
a Roma nel novembre 1887. Si prestò più volte ad accompagnare Maria dal suo padre
spirituale, p. Pichon, a Le Havre, Calais, Parigi. Nell'ottobre del 1882 Paolina fece il suo
ingresso al Carmelo di Lisieux e nel marzo 1883 si manifestò la "strana malattia" di Teresa,
per la quale papà Luigi fece celebrare una novena di S. Messe nel santuario di Nostra
Signora delle Vittorie di Parigi, ottenendo la guarigione della sua Reginetta. L'8 maggio
1884 Paolina, suor Agnese di Gesù, farà la sua professione religiosa.
Nel 1885 Luigi Martin si lasciò convincere dal vicario di Saint-Jacques, don Mario, a
compiere un lungo viaggio fino a Costantinopoli, forse presago di qualche debolezza
incipiente. Il 15 ottobre 1886 anche Maria entrò al Carmelo, facendo poi la sua professione
religiosa il 19 marzo 1887, festa di S. Giuseppe, col nome di suor Maria del Sacro Cuore
Il 1 maggio 1887 Luigi Martin è colpito da un primo attacco di paralisi, ma la crisi è
rapidamente scongiurata e il 29 maggio dello stesso anno Teresa confida la propria
vocazione al padre, che l'accompagna in un pellegrinaggio a Roma tra il 4 novembre e il 2
dicembre 1887, al fine di aiutarla ad entrare al Carmelo a quindici anni. Il 9 aprile 1888
anche Teresa venne accolta nel Carmelo di Lisieux.
Nel maggio 1888 nel parlatorio, confidò alle sue tre carmelitane l'offerta di sé che aveva
compiuto nella chiesa di Notre Dame. Il 15 giugno dello stesso anno Celina gli comunicò la
propria vocazione al Carmelo e alla fine dell'anno, papà Martin, in segno di gratitudine
consegnò al canonico Rohée i diecimila franchi per un nuovo altare maggiore presso la
cattedrale di Lisieux. Ma già il 23 giugno si erano manifestati importanti segni della
malattia che lo accompagnerà fino alla morte: partì da casa e stette via quattro giorni
senza dar segni di vita. Il 10 gennaio 1889 Teresa fece la vestizione, con il padre presente.
Il 12 febbraio 1889 sopravvenne la grande crisi: terrori allucinazioni, perdita di memoria, si
trattava di encefalopatia vascolare progressiva per arteriosclerosi cerebrale diffusa, che
spingerà il cognato Guérin, timoroso per l'incolumità di Celina e Leonia, a farlo ricoverare
al Buon Salvatore di Caen, un ospedale per alienati mentali, dove, pur nella malattia, papà
Martin darà prova della sua profonda fede. Soltanto il 10 maggio 1892 sarà possibile
ricondurlo a casa, completamente paralizzato.
Il 23 giugno 1893, dopo diversi tentativi, Leonia era entrata nella Visitazione di Caen, dove
però avrebbe preso i voti soltanto il 2 luglio 1900, col nome di suor Francesca Teresa.
Celina restò ancora accanto al padre e fu proprio lei ad assisterlo con la preghiera negli
ultimi istanti, il 29 luglio 1894. Sul letto di morte la sua bella figura serena faceva pensare a
san Giuseppe. Il 14 settembre 1894 Celina iniziò il suo probandato al Carmelo di Lisieux,
dove divenne suor Genoveffa del Volto Santo e di S. Teresa.
Dopo la morte del babbo, il signor Guérin fece esumare e trasferire nel cimitero di Lisieux,
per riunirli al capo famiglia, i resti mortali della sposa, dei quattro bambini
prematuramente scomparsi, della nonna Martin e del nonno Guérin.
Il 13 ottobre 1958 si procedette all'esumazione dei resti di Luigi e Zelia Martin. Oltre alle
ossa, si ritrovarono, nelle due bare, gli scapolari di Nostra Signora del Monte Carmelo che
portavano il Servo e la Serva di Dio e nessun altro tessuto.
(tratto dal sito www.carmelovocazioni.it)