Banda del forellino in fuga, i carabinieri sparano

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Banda del forellino in fuga, i carabinieri sparano
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SABATO 12 DICEMBRE 2009
L’ECO DI BERGAMO
HINTERLAND
Brusaporto Recuperato un «mandrino», attrezzo usato per praticare i buchi negli infissi. Nelle ultime settimane vari colpi in provincia
Banda del forellino in fuga, i carabinieri sparano
Audi A6 rubata inseguita da Albano. Esplosi vari colpi, uno infrange il lunotto posteriore. I ladri scappano a piedi
BRUSAPORTO Un’auto rubata che la vettura. I malviventi si sono quinsfugge a un posto di controllo, il ro- di infilati in una strada laterale di
cambolesco inseguimento, i carabi- via Bagnatica, a Brusaporto, dove,
nieri che sparano prima in aria e poi a causa delle cattive condizioni del
verso la vettura, infine due malvi- manto stradale, sono stati costretti
venti che riescono a darsi alla fu- ad abbandonare la vettura e a fuggiga a piedi, abbandonando l’auto, re a piedi.
I due hanno rapidamente fatto
sulla quale i militari trovano una
pelliccia (probabilmente rubata) e perdere le proprie tracce e le sucsoprattutto un «mandrino», attrez- cessive ricerche in tutta la zona hanzo utilizzato per effettuare negli in- no dato esito negativo. Le attenziofissi i famigerati forellini dall’omo- ni dei militari si sono quindi connima banda di topi d’appartamen- centrate sulla vettura: l’Audi è rito che, da tempo, imperversa nella sultata rubata, giovedì di settimana
scorsa, a Osio Sotto. Sull’auto i miprovincia.
È stata una notte piuttosto movi- litari hanno trovato una pelliccia,
mentata, quella tra giovedì e ieri, altri oggetti e soprattutto il «mannella zona tra Albano Sant’Alessan- drino», vale a dire una lunga punta
dro e Brusaporto. Pur non avendo da trapano (di diametro 14), alla
acciuffato i due malviventi in fuga quale era stato applicato un picco– probabilmente cittadini dell’Est lo manico in modo che l’attrezzo poEuropa, romeni o slavi – i carabinie- tesse essere utilizzato senza la neri ritengono di aver dato un duro cessità di venire applicato a un tracolpo alla banda del forellino, visti pano elettrico: un accorgimento che
consente ai ladri di evianche i numerosi furti
tare di far rumore duranmessi a segno nelle ultite i furti. La tecnica del
me settimane un po’ in
Sulla vettura
forellino è diffusa ormai
tutta la provincia.
trovati
due
da diversi anni nella
Tutto è iniziato attorpassamontagna, Bergamasca e, in alcuni
no alle 3,30 ad Albano,
periodi dell’anno, i coldove alcuni residenti
una scacciacani
pi si intensificano. Prohanno segnalato al 112
senza tappo
prio come nei giorni
che dei ladri avevano
scorsi, un po’ in tutta la
tentato un furto in un’arosso e una
provincia. La tecnica
bitazione e si erano poi
pelliccia,
prevede che, dopo aver
dileguati su un’Audi A6
probabilmente
effettuato il forellino con
scura. I carabinieri hanil trapano-mandrino alno così organizzato alcurubata
l’altezza della serratura
ni posti di controllo neldelle portefinestre, venla zona e, poco più tardi,
a Brusaporto, una pattuglia di mili- ga infilato nel buco un filetto di ratari del nucleo radiomobile di Ber- me: con questo attrezzo viene fatta
gamo ha visto arrivare un’auto che scattare la maniglia direttamente
corrispondeva alla descrizione. Il dall’interno, evitando di scassinare
capopattuglia ha intimato l’alt alla la serratura.
L’auto è stata sequestrata e minuvettura, ma il conducente ha tentato di investire il carabiniere, for- ziosamente setacciata dal reparto
scientifico dell’Arma, alla ricerca
tunatamente senza riuscirci.
I militari si sono quindi lanciati di eventuali impronte digitali: poi
all’inseguimento – come hanno rac- sarà restituita al proprietario. Sotto
contato ieri mattina, nel corso di un sedile anteriore i carabinieri hanuna conferenza stampa, il maggio- no trovato una pistola scacciacani
re Giuseppe Adinolfi, comandante senza tappo rosso, mentre sui sedidella compagnia di Bergamo del- li posteriori c’erano due passamonl’Arma, e il tenente Giuseppe Regi- tagna. Gli accertamenti dei carabina, comandante dei carabinieri di nieri hanno permesso di verificare
Seriate – e, durante le concitate fa- che nessuno è rimasto ferito.
Durante l’inseguimento – hanno
si della fuga, i militari hanno esploso alcuni colpi di pistola. Prima in spiegato ieri i militari – il passeggearia, senza però ottenere risultati: il ro dell’auto in fuga si sarebbe più
conducente dell’Audi ha infatti pro- volte sporto dal finestrino: un comseguito la fuga senza farsi intimidi- portamento che ha fatto sospettare
re. Altri colpi sono stati esplosi ver- ai carabinieri che potesse essere arso le gomme dell’auto, anche se uno mato e che fosse pronto a far fuoco.
ha infranto il lunotto posteriore delFabio Conti
IIE IN MUNICIPIOM
PEDRENGO IN FESTA
«DIAMO IL BENVENUTO
A CITTADINO ITALIANO»
Sopra, il maggiore Giuseppe Adinolfi mostra il «mandrino», utilizzato dai ladri per
fare i forellini negli infissi. A destra, l’Audi A6 con il lunotto infranto (foto Bedolis)
Villa d’Almè Col bottino ha comprato 15 grammi di stupefacente
Rapina edicola per l’eroina: preso
IIE INCHIESTA MONTECITYM
GROSSI SI DIMETTE
DAL CDA CREBERG
Giuseppe Grossi – già sospeso dalle funzioni di consigliere della banca dallo
scorso 20 ottobre – ha rassegnato, con decorrenza immediata, le dimissioni da
componente del Consiglio
d’amministrazione del Credito Bergamasco (Gruppo
Banco Popolare). A Giuseppe Grossi competeva lo
«status» di amministratore indipendente e non esecutivo. Grossi è stato arrestato a ottobre nell’ambito
dell’inchiesta sulla bonifica dell’area milanese Montecity-Santa Giulia.
VILLA D’ALMÈ Armato di taglierino ha
rapinato un’edicola, poi ha subito reinvestito il bottino – 300 euro – acquistando 15 grammi di eroina. Quando
i carabinieri l’hanno preso, un ventisettenne di Villa d’Almè, O. B., tossicodipendente e già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio
e legati agli stupefacenti, stava appunto spacciando l’eroina.
Il giovane bergamasco, bloccato a
Sorisole, è stato quindi arrestato con
l’accusa di rapina e furto con strappo:
i carabinieri della stazione di Villa
d’Almè gli hanno infatti contestato
uno scippo messo a segno lunedì, a
Ponteranica, ai danni di una settantacinquenne del paese, alla quale era stata strappata la borsetta (dentro c’erano 40 euro, un cellulare e un bancomat).
Attorno alle 16 di giovedì il ventisettenne – stando alle accuse – avrebbe preso di mira l’edicola che si trova in via Milesi Locatelli, vicino al teatro Serassi di Villa d’Almè. Con un
passamontagna sul capo e armato di
un taglierino, si è fatto consegnare dall’edicolante 300 euro. Poi si è allontanato, inizialmente a piedi e poi salendo su un’auto, risultata essere intestata a lui. I carabinieri della locale stazione hanno subito effettuato alcuni
accertamenti, sospettando fin da subito che l’autore del colpo potesse essere proprio il ventisettenne del paese.
Il giovane è stato rintracciato tre ore
dopo il colpo, mentre si trovava a Sorisole: in tasca aveva 15 grammi di
eroina, già suddivisi in dosi da spacciare, acquistati – secondo l’accusa –
con i 300 euro del colpo. Sia l’edicolante sia la donna scippata lunedì hanno riconosciuto il ventisettenne come
l’autore dei colpi a loro danno.
Sono scattate le manette e il bergamasco è stato accompagnato nel carcere di via Gleno a Bergamo, dove si
trova rinchiuso in attesa di comparire
davanti al gip per l’interrogatorio di
convalida.
Per il paese oggi è un giorno
speciale. L’occasione è la consegna della cittadinanza a un
cittadino straniero, un egiziano di 41 anni. Un atto civico
che il sindaco, Gabriele Gabbiadini, ha voluto rendere il
più possibile pubblico e condiviso. L’appuntamento è alle 10,30 in municipio, in occasione della consegna della cittadinanza italiana a un
residente di Pedrengo, il sesto dall’inizio dell’anno. «Un
atto semplice, quanto importante – spiega Gabbiadini – un
momento solenne di benvenuto a questi nuovi cittadini
italiani, per capire l’importanza dell’appartenere ad
una nazione, per comprenderne il significato più
profondo e per cercare di garantire il più alto livello di civismo a vantaggio della comunità tutta. Donerò personalmente la bandiera tricolore, icona dell’italianità, e la
Costituzione, base fondante
delle regole che ci permettono di vivere insieme». Nel
corso dell’anno, la cittadinanza è stata concessa ad altri
cinque cittadini stranieri residenti a Pedrengo (un egiziano, un indiano, un giordanopalestinese e due peruviani).
A tutti i sei interessati il sindaco consegnerà la Costituzione e la bandiera italiana.
Dei sei nuovi cittadini italiani, tre hanno ottenuto la cittadinanza per la legge 91 del
’92, articolo 5 (coniugati/e con
cittadini/e italiani/e e che risiedono legalmente in Italia
da almeno due anni dalla celebrazione del matrimonio),
due per la legge 91 del ’92, articolo 4 (residenza ininterrotta dal diciottesimo anno di
età), uno per la legge 91 del
’92, articolo 9 (che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio italiano).
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