la croce rossa a luci rosse

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la croce rossa a luci rosse
LA CROCE ROSSA A LUCI ROSSE
Lunedì 03 Dicembre 2007 14:30
di Bianca Cerri
Mark Everson, presidente della Croce Rossa, ha rassegnato le dimissioni “per motivi personali”
a soli sei mesi dalla nomina. Per la verità, è stato il direttivo a chiedere espressamente il suo
allontanamento. Sia come sia, l’uscita di Everson è stata un brutto colpo per la Croce Rossa,
già aspramente criticata per lo scarso impegno dimostrato durante l’emergenza causata dal
passaggio dell’uragano Katrina nel sud degli Stati Uniti. Per il momento, la presidenza è stata
affidata al consigliere generale Mary Elcano ma non si sa ancora se Elcano intenda mantenere
al loro posto i collaboratori che Everson aveva portato con sé assumendo l’incarico. Tra
dimissioni forzate e uscite improvvisate, è la sesta volta nel giro di cinque anni che la Croce
Rossa si ritrova senza un presidente. Toccherà ora ad una speciale commissione vagliare
eventuali candidature. Da qualche parte si fa già il nome di Frances Townsend, fresca
dimissionaria dal dipartimento di Sicurezza USA , ma la notizia non è stata confermata. Bonnie
Hunter, capo del direttivo si è detta “profondamente rattristata” dalla vicenda, ma ha anche
sottolineato che la situazione personale di Everson era ormai incompatibile con l’etica
dell’organizzazione. Un modo come un altro per precisare che la Croce Rossa è indignata per
la relazione extra-coniugale di Everson con una sottoposta. Che poi tanto sottoposta non è
perché, dopo un iniziale riserbo, si è scoperto che la signora in questione è Paige Roberts, a
capo della Croce Rossa in Mississippi, con un passato di insegnante e giornalista. Non risulta
per ora che siano stati presi provvedimenti nei suoi confronti.
Nella lettera di dimissioni, Mark Everson ha rinnovato la sua stima nei confronti della Croce
Rossa dicendosi onorato di averne fatto parte ma i dirigenti temono che le sue vicende
personali si ripercuotano sulle donazioni, che ammontano a due miliardi di dollari l’anno. Soldi
che vengono gestiti con criteri identici a quelli di qualunque impresa commerciale. La Croce
Rossa infatti non è un’istituzione religiosa come molti credono, ma una vera e propria azienda.
L’unica differenza è che non deve rendere conto a nessuno della gestione finanziaria e decide
autonomamente sulle retribuzioni del personale che, per contratto, è però tenuto a seguire le
direttive “morali” stabilite dalla dirigenza.
In 126 anni, l’operato della Croce Rossa è spesso stato criticato dal pubblico. Per evitare
nuove accuse di corruzione, i vertici avevano deciso di affidare la presidenza ad una personalità
dall’etica professionale impeccabile e con alte doti morali ma, al tempo stesso, esperto nella
gestione di grandi capitali. L’unico che rispondesse a queste caratteristiche era Mark Everson.
Sposato da 23 anni con Nanette Rutka, una dei consiglieri della Casa Bianca e padre di due
ragazzi adottati in tenera età, aveva guidato con fermezza l’agenzia federale per i Tributi,
riuscendo persino a recuperare parecchi milioni di dollari sottratti all’erario.
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Lunedì 03 Dicembre 2007 14:30
La nomina era stata accolta con favore unanime. D’altra parte, George Bush in persona aveva
garantito sulla serietà e sull’autorevolezza di Everson. La notizia dell’idillio extra-coniugale è
stata un pugno nello stomaco del presidente americano, che solo due settimane fa aveva
firmato una legge per la riforma delle agenzie umanitarie. Fra l’altro, circola da più parti la voce
che Roberts sia incinta e la vicenda sembra destinata a complicarsi ulteriormente.
Il contratto di lavoro tra la Croce Rossa e Mark Everson prevedeva uno stipendio di mezzo
milione di dollari l’anno più diecimila dollari per eventuali spese mediche e una liquidazione da
stabilirsi dopo cinque anni. Visto che le scadenze non sono state rispettate, la liquidazione non
verrà corrisposta. Intanto, si sprecano opinioni e commenti di colleghi e collaboratori sulla
vicenda. Per qualcuno, Everson e Roberts hanno inferto un duro colpo all’istituzione della Croce
Rossa.
Altri, come Art Taylor, che dirige un ente che raggruppa parecchie organizzazioni umanitarie,
sostengono che i due si sono comportati da persone immature e poco affidabili. Altri ancora,
come Cass Wheeler, dell’Associazione Cardiopatici, considerano la storia “molto triste. Infine,
un anonimo cittadino, nell’apprendere la notizia, ha commentato: “Un repubblicano con una
donna? Non ci posso credere, erano anni che non accadeva!!”
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