MF 191, 29 settembre 2016

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MF 191, 29 settembre 2016
MF
fashion
il primo
XXVIII n. 191 - € 0,50
giovedì
29 settembre
2016 quotidiano della moda e del lusso
MFAnno
fashion
Direttore ed editore Paolo Panerai
29.09.16
I
NELLA FOTO, IL FINALE DELLA SFILATA LANVIN SPRING-SUMMER 2017
7
ONLINE SU MFFASHION.COM
TUTTE LE GALLERY FOTOGRAFICHE
DALLE COLLEZIONI READY TO WEAR
DONNA SPRING-SUMMER 2017
La virata soft
di
Lanvin
«Ho esplorato la sensualità e l’intimo,
costruendo gli abiti intorno al corpo,
svelando e velando la silhouette». Il debutto
di Bouchra Jarrar alla guida della storica
maison francese si muove in una visione di
femminilità più morbida e dai tratti couture
G
iacca, candida come i pantaloni maschili
soft. Una lunga camicia a righe che sfiora terra. Fiocchi al collo, fiori di tessuto,
ciabattine gioiello. Sin dalla prima uscita
s’intuisce che in casa Lanvin la marcia è cambiata,
dopo l’uscita di scena di Alber Elbaz. E per il suo
debutto nella maison, la designer Bouchra Jarrar
racconta sin dal primo outfit la sua vena più relax.
Più scivolata. Più femme e morbida, immaginata come in un discorso tra donne. Tecnicamente infatti
il cerchio si è chiuso, con un trio tutto al femminile. Jeanne Lanvin la fondatrice, l’imprenditrice
taiwanese Shaw-Lan Wang, proprietaria della storica maison e la stilista anima creativa odierna. Che
esce a fine sfilata mano nella mano con Karlie Kloss,
che ha chiuso il suo show. «Questa prima stagio-
ne da Lanvin è un opening», ha spiegato a MFF la
stessa Jarrar, «ho esplorato la sensualità e l’intimo,
costruendo gli abiti intorno al corpo, svelando e velando la silhouette. Cerco l’essenziale e l’armonia».
Stucchi e chandelier fanno eco agli abiti, che esplorano diverse dimensioni. Dai dettagli e con gioielli
continua a pag. II
Accordo Iceberg-Castelbajac
Seattle celebra la storia di Ysl
Come anticipato da MFF (vedere il numero del 30 agosto) Jean-Charles
de Castelbajac firmerà una capsule collection per Iceberg. Parte del progetto Iceberg icons, la collezione creata dal visionario stilista francese, che
fu il primo direttore creativo del brand dal 1976 al 1987, reinterpreterà alcuni capi storici ideati dal creativo per il marchio di Gilmar circa 30 anni
fa. Composta da 30 capi d’abbigliamento, la linea debutterà tra febbraio
e marzo 2017. Alcuni look sono stati svelati ieri nella cornice della storica
libreria La Hume in Saint- Germain-des-Prés dove è stato presentato il libro-album Jean-Charles de Castelbajac-Fashion art & rock’n’roll dedicato
a celebrare il mondo di Castelbajac.
A poche ora dal debutto di Anthony Vaccarello alla direzione creativa di
Saint Laurent (vedere MFF di ieri) il Seattle art museum di Seattle ha annunciato che il prossimo 11 ottobre inaugurerà una grande retrospettiva
dedicata al genio di monsieur Yves Saint Laurent. Battezzata «Yves Saint
Laurent: The perfection of style» la mostra resterà aperta fino all’8 gennaio
2017 e porterà in scena, oltre a une selezione di capi cult che hanno cementato la storia della maison di Kering, anche alcune fotografie d’autore e una
serie di rarissimi croquis autografati. La mostra sarà accompagnata dal libro-catalogo Yves Saint Laurent : The Perfection of Style edito da Rizzoli e
scritto da Florence Müller e Chiyo Ishikawa con prefazione di Pierre Bergé.
II
MF fashion
Parigi Prêt-à-Porter
giovedì 29 settembre 2016
L’alien nation di
Maison Margiela
John Galliano propone uno sguardo rivolto al futuro, creando
manga girls con una passione per lo sport. Stefano Roncato (Parigi)
«L
a missione di
Maison Margiela
è eludere la convenzione, proponendo
nella sua evoluzione nostalgia
e innovazione in egual misura. Crediamo che la familiarità
debba essere inquieta e spontanea, di una stranezza intrinseca».
Firmato Maison Margiela, la
fashion house nel suo insieme.
Dopo una sfilata con quella vena un po’ futuro, queste parole
suonano come quelle fuoricampo di un film sci-fi. Perché John
Galliano, sempre schivo e assente dall’uscita finale in passerella,
indaga come in un film di fantascienza. Scopre un’alien nation
nascosta in qualche quartiere di
Tokyo. Svela manga sport girl
con un soundtrack dove si intra-sentono rumori da missione Alcune creazioni immaginate da John Galliano per la s/s 2017 di Maison Margiela
spaziale. Spuntano cuffie con microfono, occhiali a striscia come un monitor da grembiuli mutanti nati dai trench. Con cinte ricerca della velocità, lo sguardo ricolto verso
visione a 360 gradi, gioielli con cristalli acumi- active. Con quei copricapo come calotte in- il futuro. Concedendo tracce partendo da una
nati per orecchie alla Star Trek. Lo sportswear tagliate. Che disegnano da lontano disegnano rielaborazione del seen per diventare unseen.
s’insinua. Neoprene per gli stivaletti tabi, la il profilo di un’acconciatura stilizzata. Un po’ Ma, alla fine, anche con tanto prodotto in sceborsa è multiposizionabile. I ricami all over cartoon un po’ Mars attacks in un rave party. na condito dallo styling. Appare, c’è, ci fa. Più
plastificati delle gonne sono freddati da tessere Giudizio. Interessante lo spunto di partenza concettuale della stessa maison, regina del considerali. Si portano con zip e tessuti tecnici, con di Galliano, da metabolizzare piano piano. La cettuale. (riproduzione riservata)
segue da pag. I
come sciarpe-collana di maglia metallica o frange di strass, che penzolano anche dall’orlo delle
maniche o si stringono sulle caviglie. Abiti sottoveste svelano quanto serve. Interviene il frou frou
di piumette per i gilet voluminoso su quegli abiti
aerei che sono un nuovo passepartout, anche sotto
un chiodo da biker. Tra righe maschili e tuxedo jacket rivisitate. Tra pettorine-plastron, arricciamenti
sul punto vita e disegni di grandi fiori, sbocciati,
dai colori caldi. Carnali.
Giudizio. Molto vicino allo spirito couture firmato Bouchra Jarrar. Femminile e sicuramente in
sintonia con il corpo di una donna. E senza troppi
colpi di scena che in casa Lanvin comunque non
erano mai mancati. Ma questo è il nuovo corso,
con una visione dai tratti più propensi a un touch
commerciale al primo sguardo. (riproduzione riStefano Roncato (Parigi)
servata)
GHETTO GIRLS A VERSAILLES
DA FENTY PUMA BY RIHANNA
La pop-star, dopo la sfilata di New York della
scorsa stagione, conquista la Ville lumière
unendo tracce barocche, à la Marie Antoinette,
a elementi street-urban sia per lui che per lei
Due look Fenty Puma by Rihanna e la pop star nel backstage dello show
Q
Look Lanvin creati da Bouchra Jarrar
uando il ghetto incontra
Versailles. È così che potrebbe
essere intitolata la seconda collezione Fenty Puma by Rihanna.
Dopo il debutto newyorkese di febbraio, la
pop star fa tappa a Parigi per presentare la
primavera-estate 2017 firmata per il marchio sportivo Puma, satellite del gruppo
Kering di François-Henri Pinault. Una
sfilata convenzionale, nessuno show spettacolare per una collezione che mescola
coulotte di pizzo color cipria o corsetti da
Marie Antoinette a pezzi chiave del guardaroba street di una tribù urbana, come
maxi felpe con il cappuccio e il numero
13 impresso a caratteri gotici sulla schie-
na, jogging pants percorsi da allacciature e
tute con stampe floreali. Lui e lei si scambiano volentieri pezzi del guardaroba, così
come i gioielli: collane e piercing di pelle o diamanti fake incastonati tra i denti
che completano il lavoro di styling della collezione.
Giudizio. Rihanna sembra voler vestire
se stessa o un esercito di sue emule. E, in
maniera un po’ didascalica, trasferisce una
manciata di cliché francesi sui look da bad
girl e bad boy. Uscita a fine show la pop
star appare felicissima ma il suo successo
è destinato a misurarsi decisamente più sul
palco che sulle passerelle. (riproduzione riChiara Bottoni (Parigi)
servata)
In passerella
Couture future
à la Courrèges
Couture future. È con questo termine, coniato da
André Courrèges, che
Sébastien Meyer e Arnaud
Vaillant descrivono la loro quarta collezione per il
marchio francese. Dopo
aver sfilato per alcune stagioni in edifici dall’allure
futurista, questa volta i due
creativi francesi optano per
i saloni decorati da stucchi
della Monnaie di Parigi, la
Zecca francese. Uno spazio
più classico, scelto per raccontare l’evoluzione verso
un guardaroba più completo, più studiato e più
adulto. «L’idea di partenza era quella di mescolare
pezzi sartoriali a elementi
couture», hanno racconta-
MF fashion
giovedì 29 settembre 2016
Parigi Prêt-à-Porter
La sinfonia frozen di Shows
Dries Van Noten
Il designer costruisce una silhouette
morbida giocata sui contrasti. Maschile e
femminile. Fiori jap, righe o tinta unita. Tra
giacche mannish, cache-col ricamati
e tracce vittoriane. Stefano Roncato (Parigi)
L
’acqua invade pian piano la passerella di Dries Van Noten.
Viene da quei blocchi di ghiaccio che si stanno sciogliendo,
parallelepipedi che hanno incastonato magicamente grandi bouquet di fiori, per un allestimento che muta secondo
dopo secondo. Una presenza botanica che sboccia nonostante
sia freddata. Frozen. Come la canzone di Madonna, riletta per
la colonna sonora che accompagna uno show intenso. Gli sguardi dietro mascherine appena accennate intorno agli occhi, visi
ccoperti da tulle annodato dietro la testa. Si sente l’incedere dei
ttacchi di legno intagliati a figure geometriche. Il feeling generale
è all’insegna dei contrasti. Impalpabile e voluminoso. Maschile
e femminile. Ricordi kimono e spalle vittoriane. Bermuda, giaccche da camera, spolverini. Japan floreal anche all over e rigati. O
tinta unita, candida, pallida, che pulisce la visione. Ma ecco spunti
ta
tare quei piccoli ricami appesi all’orlo di un bolerino. Embroidery
cche si fa più importante. Diventa una gorgiera morbida, un cache
ccol cosparso di pietre. Per un davantino che sale come un dolcev
vita. Per un tocco regale.
G
Giudizio. Il feeling è in crescendo. Parte piano con un inizio dalla
ssemplice apparenza per poi svelare il sentimento strada facend
do. Con un bel finale che suggella quella maestria di Van Noten,
q
quel gusto che rende tutto sempre leggero e sofisticato insieme.
((riproduzione riservata)
Un mondo pieno di coccodrilli. Divertenti, ammiccanti, colorati, sicuramente molto fashion perché
immaginati da Jean-Paul Goude per Lacoste.
Nel Palais de la porte Dorée che oggi ospita
il museo dell’immigrazione, in un quartiere che l’ha
visto crescere, il creativo ieri sera ha tenuto a battesimo una capsule del brand francese nella quale
le fattezze dell’animale icona sono state ridisegnate,
ispirate: «Dal mio spirit of fun» (nella foto il logo). In
questa scenografia dell’allure Pop, ludica e decalée,
il coccodrillo ha mostrato le sue fauci sornione su
polo, capi in pelle o bomber che compongono una Holiday collection in arrivo nei negozi in novembre, alla vigilia delle feste di fine anno, insieme a nuovi
packaging e ad una nuova campagna, che, su desiderio del direttore artistico
Felipe Oliveira Baptiste, sono anch’essi stati firmati da Goude.
La sobrietà ribelle di Guy Laroche
Adam Andrascik, direttore artistico di Guy Laroche,
proietta la donna verso quella che definisce una: «Sobrietà
ribelle». Le linee sono lineari, perfette, i tessuti iridescenti,
attraversati da inserti madreperlacei, catturano la luce e la
rinfrangono su capi dalle trasparenze eteree. «C’è un mix tra
quelle che sono le radici stilistiche del brand e la mia giovinezza, il ricordo di una donna dal carattere anticonformista».
Una giovane linea che alterna minigonne svasate sovrapposte al trench militare caro alla maison o a impermeabili
camaleontici. Neri e gialli, argenti laminati per una rinnovata
modernità all’insegna del più gran lusso in termini di qualità
delle stoffe (made in Japan o in Itay) e della sartorialità.
Giudizio. La ribellione in casa Laroche si legge soprattutto attraverso una riaffermazione della personalità contro
i trend e le figure imposte. «Una donna che sa appropriarsi
dell’abito e trasformarne lo spirito quando lo indossa». (riproduzione riservata)
Il creativo italiano, recentemente confermato
direttore creativo del marchio di Interparfums, ha
scelto di proporre una collezione nel segno della
pulizia, per lasciare spazio all’artigianalità. Chiara Bottoni
C
to a MFF i due
ue ccreativi
creativi. La
collezione resta un puro ready to wear, certamente, ma
con tocchi di ricercatezza nei
tagli e nelle forme. I pantaloni asciutti hanno tutti uno
spacco frontale, i bomber
di neoprene sono percorsi da profilature bianche che
segnano il movimento del
corpo, jumpsuit e biker jackets puntellate da patch
riportano ad atmosfere urbane. La sperimentazione si
concentra sui tessuti hi-tech,
come il pvc dei top ricamati
3D. L’accessorio di stagione
sono gli occhiali à la Matrix:
un paio di lenti senza montature posate sul naso.
Giudizio. Il duo MeyerVaillant vuole parlare a una
donna più matura e femminile. Il risultato è una
collezione più strutturata rispetto al passato. Molto
focalizzata sul prodotto.
(riproduzione riservata)
Chiara Bottoni (Parigi)
Silvia Manzoni (Parigi)
Lacoste arruola Jean-Paul Goude
La nuova purezza di
Dell’Acqua per Rochas
fermano al ginocchio. Rouches, drappeggi
e balze avvolgono il corpo in maniera teatrale. Ma nulla è preso troppo alla lettera.
I colori stessi e gli accostamenti riportano
a una dimensione di contemporaneità con
un pizzico di irriverenza. Issate su giganteschi platform, le girls di Rochas accostano
infatti piccoli pull ricamati con la R del
marchio insieme a maxi gonne di tulle plumetil, mentre i sontuosi jacquard floreali
sperimentano una nuova disinvoltura. Più
urbana, più contemporanea.
Giudizio. La preziosità di decori e di lavori
è sempre stata un carattere distintivo delle collezioni Rochas, dal momento in cui
Alessandro Dell’Acqua ha preso le redini
creative del marchio. In questa collezione, lo stilista
sceglie di percorrere una
nuova strada,
focalizzandosi sulla pulizia.
Una decisione
che non mette
in discussione la
sua bravura ma
che toglie una
certa tensione
creativa a uno
show oggi più
che mai attento al prodotto.
(riproduzione
In alto, quattro modelli di Rochas creati da Dell’Acqua
riservata)
olor block accesi. Linee pulite. Istantanee che nascono dallo
scontro tra passato e contemporaneità. Il mondo di Rochas per
la primavera-estate 2017 viene sintetizzato in uno statement preciso da Alessandro
Dell’Acqua, recentemente confermato direttore creativo del marchio di Interparfums
(vedere MFF del 19 luglio). «Ho voluto maggiore pulizia», ha spiegato a MFF
il designer, «ho scelto di togliere le decorazioni e di lavorare sull’artigianalità». Il
punto di partenza sono le foto degli anni
40 di Erwin Blumenfeld. E i forties sono l’epoca a cui si rifanno le costruzioni di
buona parte degli abiti, dai dress sottoveste
che ricordano la lingerie alle gonne che si
III
Anniversari
Etam celebra 100 anni
Cento anni. Non accade a molti brand di
poterli festeggiare con tanti progetti in vista, come è il caso di Etam. Nel corso di
una serata al Beaubourg, resa unica da
effetti speciali e da musica live con le star francesi
de momento tra le quali il
del
cro
crooner
Jacques Dutronc,
le modelle hanno portato
in passerella un centinaio di look, maliziosi, frivoli,
ec
eccentrici,
talvolta sfacciatam
tamente
frenchy (come le
pa
p
parure
tricolori con baschina Perché Etam, come
na).
ha detto a MFF il preside
dente
del gruppo, Laurent
M
Milchior:
«Ha un’innegabile frenchyness, per questo
abbiamo voluto che
c la mannequin più emblematica francese, Costance Jablowski,
aprisse la sfilata». Oggi la rivoluzione Milchior spera di farla col suo piano
di espansione, che punta soprattutto sulla Cina, che rappresenta quasi un terzo del
fatturato (3 mila negozi), realizzato grazie al prêt-à-porter (nel primo semestre il
gruppo ha fatturato 633,8 milioni di euro,
in calo dell’1,8%). «Puntiamo a far crescere la lingerie, per far sì che nei prossimi
tre anni la Cina diventi il secondo mercato
dopo la Francia». Nei piani anche investimenti in Italia: «Un mercato difficile,
dove ci troviamo davanti a un altro gigante, Intimissimi, ma ci stiamo lavorando.
La nostra grande fierezza», ha aggiunto,
«è di aver visto il marchio crescere, avvicinarsi al fashion, diventare internazionale.
Oggi su mercati come il Messico, la Russia,
la Spagna o l’Arabia Saudita ci stiamo
sviluppando molto bene». (riproduzione riSilvia Manzoni (Parigi)
servata)
IV
Milano Moda Donna
MF fashion
giovedì 29 settembre 2016
Bally mette il turbo Shows
al ready to wear in Il sogno californiano
vista degli opening firmato Marcobologna
a cura di Milena Bello, Maria Elena Capitanio e Giulia Sciola
Pablo Coppola immagina una
stagione ispirata ad: «Angela Davis
stemperata in una palette esotica
che cita il Brasile e i Caraibi». E
intanto il brand di Jab holding si
prepara, nel 2017, ad aprire a New
York e a Pechino. Barbara Rodeschini
Le insegne luminose dei
motel californiani con la loro essenza pop. Il brand
Marcobologna, capitanato da Marco Giugliano
e Nicolò Bologna, per la
prossima stagione volge lo
sguardo a uno stile romantico-ironico, fatto di mini
pois colorati su abiti plissé
e camicie di chiffon, stampe gioiello che spuntano dai
ricami e una serie di pezzi
in denim used alternati a
T-shirt e felpe. Sul fronte
business, l’intenzione per
il 2017 è di aprirsi ai mercati cinese e giapponese,
consolidando Italia, Russia
e Medioriente.
Giuseppe Di Morabito cresce
È un movimento artistico del Settecento a ispirare la primavera/
estate 2017 di Giuseppe Di Morabito. Il Capriccio, l’accostamento di elementi e tagli slegati tra loro ma reciprocamente
bilanciati, è infatti il leitmotiv di una collezione che punta su tulle plissettati, ricami con
arabeschi floreali e rimandi alla corsetteria,
che confermano il carattere romantico del
brand. «La collezione si compone di elementi in stile anni 80 e capi simbolo delle
sottoculture americane, all’insegna di una
creatività che non osserva regole e canoni», ha raccontato a MFF Di Morabito.
Ad oggi le creazioni del designer siciliano sono distribuite da multimarca in
Europa, Asia e Middle East: «Sono molto
soddisfatto, in particolare di come le mie
collezioni siano state accolte dalla clientela giapponese e punto ad ampliare la
distribuzione all’estero», ha continuato il
designer, che per alcuni look della stagione ha collaborato con Swarovski.
Nomadismo chic by Dondup
Enriquez diventa un brand
Dondup, il marchio che fa capo al fondo
di investimento L Catterton e nel cui capitale è appena entrato Matteo Marzotto
(vedere MFF del 17 settembre 2016), torna
a esplorare il tema del nomadismo. Punto
di partenza è il volume fotografico firmato
da Jim Naughten dedicato alle tribù della Namibia. «La tribù africana degli Herero
ha una straordinaria capacità di creare abiti,
assemblando tessuti e ricorrendo alla tecnica del patchwork», ha spiegato Manuela
Mariotti, direttore creativo dell’etichetta. Ne è nata una collezione concettuale e
minimalista, dove più che il fit, che evidenzia comunque una silhouette morbida sia
nei pantaloni, sia nelle camicie e nelle sottovesti, sono le sovrapposizioni a fare da
protagonista. Gli abiti diventano così la tela bianca su cui giocare con mix di tessuti
diversi o di fantasie differenti.
Alessandro Enriquez lancia la prima collezione
con il suo nome. L’eclettico personaggio palermitano, che già si era fatto apprezzare per 10x10
Anitaliantheory, si è tuffato nella nuova avventura al fianco di Landi,
azienda pellettiera di
Arezzo che produce per
grandi marchi del lusso.
Tema delle creazioni: «Il
regalo della nonna», ha
spiegato. Ovvero un
bracciale d’oro degli
anni 50 trasformato in
tracolla a catena, che
compare su shopper,
clutch, ovali e secchielli
in turchese, giallo e rosa con stampe, ricami
e impunture. (riproduzione riservata)
In passerella
L
L’omaggio
di Maryling a
Miami e all’arte di Memphis
M
P
er la seconda stagione consecutiva Bally ha scelto il
salone d’onore della Triennale di Milano per accendere i riflettori sulla nuova collezione ready to wear
e accessori disegnata da Pablo Coppola. Il designer
argentino, che in passato ha collaborato con Dior, Céline,
Burberry e Tom Ford, dal 2013 guida lo sviluppo creativo
della maison di Jab holding e con questa nuova collezione
estiva sembra aver trovato la dimensione ideale per osare
senza tradire il Dna centenario del marchio. «Gli input creativi alla base di questa collezione sono diversi: da un lato
l’immagine di Angela Davis stemperata in una palette più
solare e dall’altro il fascino esotico del Brasile e dei Caraibi»,
ha spiegato a MFF il direttore creativo, «l’obiettivo consiste nell’evidenziare l’eleganza spontanea della donna Bally
che può concedersi il lusso di scegliere chi essere e come esserlo». Una collezione ricca che sul fronte del ready to wear
predilige A shape e linee sinuose per la parte in seta, dettagli preziosi e lavorazioni pregiate che rendono la pelle sottile
come una nappa. Sul fronte accessorio le calzature sono capitanate dal best-seller Jeanelle, sold out in tutte le versioni
nell’invernale 16/17, che torna con nuovi dettagli come la fibbia ripresa dall’archivio mentre il segmento borse accoglie
due nuove It bag, la tracolla Suzy e la borsa a mano Ballyum.
«Abbiamo appena inaugurato il nostro spazio di Ginza a
Tokyo cui seguirà nel primo semestre l’opening a New York
in Madison Avenue e nel secondo quello di Pechino», ha continuato Coppola, «nel frattempo stiamo mettendo a punto
una serie di progetti speciali a partire da quello realizzato
con l’artista André Saraiva che sveleremo nella Big apple il
prossimo 28 ottobre». (riproduzione riservata)
M
Miami
beach al tramonto nel pieno degli anni Ottanta. È lì che la nuova collezione Maryling
tra
traghetta
il suo pubblico. Grazie al suo tratto postm
moderno
di linee geometriche in bilico tra l’arte e
l’a
l’architettura
del movimento Memphis. Abiti lungh con dettagli di ruches e pizzo, colori brillanti
ghi
co
come
il rosso, il viola e il blu chiaro, alternati al
to black di ampi pantaloni portati con top cortotal
tis
tissimi
e lunghe casacche. Un’immagine sofisticata
in cui c’è spazio anche per il denimwear e per i
m
motivi
a bande verticali. (riproduzione riservata
Maria Elena Capitanio
ta)
Eleventy gi
gioca
oca tra luxur
oc
luxury
casual e sportswear
Il luxury casual di Eleventy esplora le contaminazioni con lo sportswear. Per la prima volta entrano
così in collezioni pantaloni jogging, ma in fresco
di lana o in cady, che si accompagnano a giacche
di taglio sartoriale in jersey e T-shirt in seta lavorate su telai con finezze 18 per un peso piuma.
Il gruppo, fondato da Marco Baldassari e Paolo
Zuntini, punta a chiudere il 2016 con un incremento del 35% del fatturato grazie anche allo sprint di
aperture con Dornbirn, in Austria, e Catania ultimi opening in ordine di tempo. Arrivano così a 17
i monomarca aperti in questi ultimi anni di cui otto in Italia, sei in Corea, due in Austria e uno in
Milena Bello
Francia. (riproduzione riservata)
giovedì 29 settembre 2016
MF fashion
Milano Moda Donna
V
Overview
Cina e Italia puntano ad alleanze nel
segno di investimenti e know-how
Le realtà dell’ex Celeste impero sono pronte a conquistare i brand italiani sfoderando capitali per supportare
lo sviluppo e avere in cambio produzioni di alto livello e rigorosamente made in Italy. Ma intanto i marchi cinesi
stanno mettendo il turbo sul prodotto, come hanno dimostrato gli show di Milano moda donna. Mariangela Pira
S
e prima il rapporto Cina/ il nostro stile: uno stile che ha caItalia nella moda era clas- rattere e innovazione». Da parte
sificato sotto i nomi di cinese sicuramente ci saranno altre acquisizioni in
cacciatore
Italia e in Europa.
e preda, ora le cose
Ma il punto è che
stanno cambiando.
il nuovo sentiero
Il debutto di tre
che si sta cercanbrand cinesi, innodo di sperimentare
vatori e di tendenza,
è la collaborazione
che hanno calcato le
più che l’acquisipasserelle di Milano
zione delle aziende.
moda donna (vedeE se di acquisizioni
re MFF di ieri e del
si tratterà si seguirà
27 settembre), racla vecchia, e ancora
conta di un mondo
utile, ricetta: manteche prevede collabonere la produzione
razioni a tutto tondo
in Italia, investendo
con i cinesi, anche e
capitali freschi, e
soprattutto sul fronsupportando lo svite della creatività.
luppo del marchio
Le aziende dell’ex
in Asia. In cambio
Celeste impero neli cinesi avrebbero
la moda stanno
Un
look
La
Pargay
il know-how che
maturando e vogliotutt’ora a loro manno portare i loro
brand all’estero. Hanno sfilato a ca e che servirebbe per fare quel
Milano, ma anche a Londra e New salto in più sul fronte creatività.
York, nella speranza di assimilare Shenzhen Marisfrolg fashion,
il più possibile da quelle che sono ritenute le capitali del fashion
a livello globale. «La fashion week milanese è importante perché
occorre accompagnare i brand cinesi con più potenzialità nel loro
percorso di internazionalizzazione», ha spiegato a MFF Shen
Yong Fang, presidentessa della Shenzhen garment industry
association, «nel contempo è importante far conoscere il bacino di
una metropoli come Shenzhen che
qui è sconosciuta ai più ma che
di fatto è la terza città economicamente più sviluppata in Cina,
con una municipalità che ha tutte le intenzioni di collaborare per
spingere sull’internazionalizzazine delle sue aziende». A farle eco
Francesco Fiordelli, che grazie
al suo lavoro come ambasciatore della moda italiana nel Paese
di mezzo e viceversa ha saputo accreditarsi presso il governo
cinese come consulente nel settore fashion e tanto continua a fare
anche per la Camera della moda
locale, Shenzhen garment industry association. «Per prendere per
mano, passo passo, i cinesi che arrivano in Italia, occorre sviluppare
una strategia a tutto tondo: saperli accogliere con facilities, riviste,
e app in lingua cinese. In tal senso anche il vostro giornale ci aiuta
con il suo sito internet in mandarino perché porta quotidianamente
in Cina la moda italiana», ha poi
detto Fiordelli. «Spesso i vestiti cinesi sono sinonimo di basso
costo», ha poi aggiunto Liu Shan
Shan, ceo della società Isole Liu
e vice presidente di SGIA, «ma
di fatto la mia e altre società realizzano vestiti di alto livello su
misura e quello che mi interessa maggiormente è capire se il
mercato italiano può essere interessato al mio prodotto, se accetta
Lai Rui: «Vorrei aprire un monomarca
La Pargay a Milano per far conoscere
agli italiani il vero fashion cinese»
Una realtà votata alla sperimentazione che ha fatto dell’avanguardia in
bianco e nero il suo jolly. Sono queste le caratteristiche che Lai Rui, la
giovanissima fondatrice e direttrice creativa del marchio La Pargay, ha
voluto infondere nella sua griffe, al debutto internazionale sulle passerelle di Milano moda donna. «Sono emozionata nonostante il mio sia un
brand affermato in Cina e in Giappone, dove abbiamo oltre 300 negozi», ha raccontato a MFF
MFF,
«essere qui fa tremare le gambe». Basta vederla per capire che il suo è un brand che vuol fare tendenza, che il suo è un marchio innovatore. Forte della tradizione cinese, che un po’ come
quella italiana è capace di fornire le radici necessarie per proiettarsi con tranquillità nel futuro.
«Presento qui una parte della collezione primavera/estate 2017, che amo definire fashion-casual e che vuole vestire un donna sicura e moderna», ha poi aggiunto Rui (nella foto sopra a
fine sfilata). Che con la label La Pargay punta ad aprire un negozio a Milano dato che: «Vorrei
che la gente conoscesse il vero fashion cinese, molto diverso rispetto a quanto gli occidentali immaginano». La Pargay vuole essere un marchio libero, ovvero capace di reinterpretare
concetti quali bellezza e sensualità in modo autentico e naturale. Gli abiti sono semplici ma
profondi, esprimono personalità e armonia. La società, che ha 17 anni di storia, è al momento
un brand di primo piano nel mercato dell’abbigliamento in Cina. (riproduzione riservata)
attuale proprietario di Krizia,
la griffe fondata da Mariuccia
Mandelli, ha fatto da apripista.
Ma anche Fosun, che ha puntato
sul brand Caruso, storico marchio
di alta sartoria italiana. E il futuro
sembra essere lastricato di intese
in questa direzione. (riproduzione riservata)
VI
MF fashion
Strategie
giovedì 29 settembre 2016
Espansione
Marcelo Burlon|County of Milan ATELIER NOTIFY
corre tra opening e beachwear SBARCA IN ITALIA
Il brand da circa 32 milioni di euro di ricavi arricchisce la linea
donna con una piccola capsule mare, prodotta in-house, e si
prepara al taglio del nastro di quattro boutique entro la fine del
2017. Saranno a Milano, Ibiza, Hong Kong e Taipei. Giulia Sciola
M
a r c e l o B u r l o n | opposti con sofisticati dettagli in delle prossime collezioni, strizCounty of Milan am- seta che vengono controbilancia- zando l’occhio alla sfilata unica.
plia la propria gamma ti dalle vestibilità oversize, o con Attualmente l’etichetta Marcelo
di prodotti e annuncia ricami brillanti, iperfemminili, su Burlon|County of Milan ha una
l’apertura di quattro monobrand. camicie da uomo», ha racconta- distribuzione internazionale, con
Il marchio lanciato
Italia, Stai Uniti e Cina
nel 2012 da Marcelo
tra i mercati di riferiBurlon, forte di un
mento. «Il momento è
giro d’affari di cirdavvero positivo per la
ca 32 milioni di euro,
nostra azienda. Siamo
ha infatti arricchito la
partiti dalle T-shirt e
collezione donna priadesso siamo in dirittura d’arrivo per un
mavera/estate 2017
total look completo,
con alcuni statement
con un grande lavoaccessories e con una
ro per lo sviluppo del
piccola capsule masegmento accessori»,
re, prodotta in house,
ha continuato il desiandando a completagner argentino. Dopo
re un total look votato
avere esteso il network
alle contaminazioni
dei propri pop-up store
culturali e a un’idea
alle principali insegne
di moda agender. «La
di Tokyo e Toronto, il
nuova collezione donDue
creazioni
Marcelo
Burlon|County
of
Milan
brand si prepara, entro
na è la dolce metà di
la fine del 2017, al dequanto abbiamo presentato per l’uomo. Non solo, ci to a MFF Marcelo Burlon, che butto nel retail con l’opening dei
sono alcuni capi che si prestano a guarda a un target giovane e co- primi monomarca a Milano, Ibiza,
essere portati da entrambi i gene- smopolita e non esclude novità Hong Kong e Taipei. (riproduziori. È un vero e proprio gioco degli nella formula di presentazione ne riservata)
Il marchio denim approda a Milano
con una boutique-laboratorio
progettata dall’archistar Ron Arad
I
l primo laboratorio al mondo di personalizzazione del denim sbarca a Milano. È stata infatti inaugurata nei giorni scorsi, in via Carlo
Poma 52, la prima boutique di Atelier Notify interamente dedicata
al made to measure e alla customizzazione dei capi in denim. Situato
in un ex opificio degli anni 30 e ristrutturato su progetto dell’archistar
Ron Arad, il laboratorio della maison francese, che nel 2015 ha registrato un incremento nelle vendite nell’ordine del 30% su un fatturato
che si aggira intorno ai 20 milioni di euro secondo stime di mercato,
lavora infatti per creare capi realizzati su misura. Nel nuovo concept
store il cliente potrà inventare personalizzazioni o capi
su misura, con particolari lavaggi, colori e forme ad hoc,
scegliendo anche patch, ricami, borchie, strass, occhielli e
stampe a laser. «Siamo molto contenti di essere arrivati a
Milano con il nostro special
service», ha spiegato a MFF
Maurice Ohayon, founder e
direttore creativo di marchio L’Atelier Notify di Milano
che ha recentemente applicato un concept similare anche a Parigi (vedere MFF del 18 maggio).
«L’Italia è un Paese molto importante per noi, perché rappresenta un
mercato forte e dinamico. Inoltre, tutti i nostri prodotti sono completamente made in Italy». L’opening di Milano rappresenta il primo al
mondo di una serie di aperture di questo nuovo format: «Vogliamo
raggiungere il mercato degli Stati Uniti, partendo da New York, che
è pronta per questo new concept», ha concluso Ohayon, «senza tralasciare importanti investimenti di comunicazione in Francia, Italia e
Giappone». (riproduzione riservata)
Angelo Ruggeri
Overview
Milano, stagione d’oro per i saloni
I due appuntamenti fieristici hanno registrato presenze importanti di compratori da Italia ed estero. E se Super
ha conquistato con il nuovo format, White ha fatto centro grazie al focus sul Far east. Barbara Rodeschini
S
aloni superstar a Milano. Si
chiudono con successo le edizioni di Super e White womens
collections+accessories dedicate alla moda e accessori donna per la
primavera-estate 2017. Organizzate rispettivamente da Pitti immagine e M.Seventy,
le due manifestazioni hanno saputo rivolgersi in maniera efficace al pubblico dei
buyer italiani ed esteri. Due formule diverse, con Super focalizzato sulla fascia alta
del mercato e White fedele al concetto di
moda contemporary, ma decisamente complementari. Che hanno rafforzato la fashion
week di Milano moda donna.
Super vince
grazie al new look
Il cambio di rotta intrapreso con l’ottavo appuntamento di Super, il salone
organizzato da Pitti immagine, ha fatto
centro. Allestita, per la prima volta al The
Mall in Porta Nuova, grazie alla collaborazione con Cnmi-Camera Nazionale
della moda italiana, la kermesse dedicata alle collezioni moda e accessori donna
per la primavera-estate 2017 sembra aver
trovato la sua giusta connotazione nel panorama fieristico internazionale. Alla luce
dei risultati, 142 collezioni presenti, oltre
5.100 buyer di cui il 20% stranieri provenienti da 50 Paesi, Raffaello Napoleone,
amministratore delegato di Pitti immagine, ha tracciato il bilancio, molto positivo,
di un’edizione che segna un nuovo inizio.
«Abbiamo organizzato questo momento a
tempo di record riuscendo a mantenere i
tà in costante movimento della kermesse
nostri codici distintivi, legati allo scouting White chiude una
di via Tortona, dall’altro installazioni spee al sostegno dei giovani talenti, seppur
stagione
da
record
ciali come il progetto Jeans for Refugees,
migliorando la selezione e arricchendo
la collaborazione artistica per il sostegno
l’offerta puntando sulla fascia più alta
del mercato. Il format e anche il layout Si chiude un’edizione da record per dei rifugiati che ha coinvolto 100 celebrities
espositivo è piaciuto molto a buyer, ad- White nella versione White Womens che hanno donato i loro jeans per farli dedetti ai lavori ed espositori tutti, e siamo collections+accessories. Il salone organiz- corare da Johny Dar e per metterli all’asta
determinati a potenziarlo già dalla pros- zato da M.Seventy ha infatti archiviato la su Catawiki, hanno dato quel touch radisima stagione», ha spiegato. E se i buyer nuova edizione con oltre 22.176 presenze, cal chic all’evento. «Abbiamo visto una
Milano nuova e bellissima
italiano hanno fatto la parcon una fashion week che
te del leone con l’80% delle
può diventare leader monpresenze, il fronte estero evidiale», ha spiegato a MFF
denzia tutta l’attenzione del
Massimiliano Bizzi, fonsalone nel voler coinvolgedatore di White, «White
re solo i negozi più influenti
continua a lavorare per indel panorama mondiale. A
ternazionalizzare Milano e il
guidare le delegazioni inSalone. Grazie alla collaboternazionali è il Giappone
razione con Ice-Agenzia per
con 140 buyer seguito da
la promozione all’estero
Spagna, Francia, Russia,
Da
sinistra,
due
momenti
di
Super
e
di
White
a
Milano
e l’internazionalizzazione
Cina, Germania e Usa. Tra
delle imprese italiane, porle insegne più prestigiose a
partecipare all’evento nomi come Isetan il 10% in più rispetto all’edizione di set- teremo la nostra visione a Shanghai, Seoul,
Mitsukoshi, Selfridges, Avenue 32, l’in- tembre 2015, e con la crescita del 16% dei Dubai e Berlino». A catalizzare l’attenzioglese Fenwik, lo spagnolo La Comercial buyer stranieri provenienti soprattutto da ne dei buyer è il brand mix del salone dove
e da Hong Kong The Swank shop e Giappone, Cina e Nord Europa. Con oltre convivono realtà consolidate e di grande
Harvey Nichols, che hanno premiato la 500 espositori di cui 346 aziende italiane e ricerca come per esempio Matteo Thiela,
nuova formula espositiva. «Continueremo 164 estere tra cui un’importante compagine Simone Vera Bath, Xacus e Pierre-Louis
su questa strada cercando di attirare sem- cinese, alcuni già habitué come Bosideng, Mascia ma anche nuovi progetti da tenepre più visitatori da tutti i mercati grazie ma anche nuovi nomi grazie al progetto re d’occhio come Bucobianco, Saragiunti
a un’offerta sempre nuova e composta Whiteast introducing China, White ha e Almala tra gli altri. «La forza di White
da progetti emergenti ma anche da mar- saputo creare un palinsesto di eventi inte- sta nella capacità progettuale e nella ricerchio consolidati di primo piano», ha poi ressanti per i buyer e gli addetti ai lavori. ca costante per offrire un’esperienza mai
sottolineato Napoleone, «e naturalmen- E se da una lato, le nuove cinque sezioni, banale», ha concluso Bizzi, «siamo già al late potremmo aumentare il numero degli Whiteast introducing China, Red area- voro per l’edizione di gennaio 2017 quando
espositori così come la superficie ma tut- Only new brands@White, Break time, rinnoveremo l’alleanza con il salone danese
to in coerenza con il nostro obiettivo di White Studio- It’s time to contemporary Revolver Copenhagen e potenzieremo in
proporre le novità più interessanti del pa- artisan e il rinnovato layout della sezione maniera significativa il lavoro sulle pre-colbeauty, hanno evidenziato la progettuali- lezioni donna». (riproduzione riservata)
norama moda italiano ed estero».
VII
MF fashion
giovedì 29 settembre 2016
COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI
Dati in dollari
STATI UNITI
Prezzo ieri
Abercrombie & Fitch 15,85
Avon Products
5,53
Coach
35,61
Coty
23,71
Estee Lauder
88,11
Fossil
28,15
Gap Inc
21,88
Guess
14,10
Iconix Brand Grp
8,12
Kate Spade & Co.
17,43
L Brands
70,88
Lululemon Athletica
63,47
Men`s Wearhouse
15,16
Michael Kors
47,83
Nike Inc
53,24
Phillips-Van Heusen 105,81
Polo Ralph Lauren
97,19
Quiksilver
0,46
Var.% % 12m
-2,4
-3,7
-0,1
1,1
-1,4
-2,1
-1,8
-1,1
-0,7
-3,6
-3,0
-1,6
-1,6
-0,7
-3,8
-0,5
-0,7
-
-25,0
70,0
28,4
-7,3
11,9
-49,9
-27,6
-32,9
-38,6
-6,5
-20,7
27,4
-64,1
17,5
-11,0
9,4
-6,6
-
Revlon Inc
Tiffany & Co
Tumi Holdings
Under Armour
V.F. Corp
Vince Hldg
36,34
70,69
26,74
39,32
55,31
5,62
-3,3
-1,3
0,3
-2,3
-5,0
25,5
-6,0
51,4
-20,5
-17,7
56,0
Dati in euro
ITALIA
Aeffe
Basicnet
Brunello Cucinelli
Caleffi
Cover 50
Csp Int. Ind. Calze
Damiani
Geox
Giorgio Fedon
Italia Independent
Luxottica
Moncler
Prezzo ieri
1,02
3,28
17,85
1,17
9,42
1,06
0,97
2,10
13,20
4,42
44,20
15,20
Var.% % 12m
-1,0
-0,9
-0,3
-2,1
-0,7
-0,1
0,8
-1,6
-0,4
1,5
-23,4
-5,1
10,9
23,2
-36,8
2,0
-24,8
-43,5
-31,4
-85,1
-25,9
-3,5
Ovs
Piquadro
Safilo Group
Salvatore Ferragamo
Stefanel
Tod’s
Ynap
Zucchi
5,29
1,08
8,69
22,43
0,16
46,95
28,16
0,02
-0,2
-1,1
1,8
-0,7
0,7
1,6
-
-13,2
-23,8
-13,8
-1,8
-37,6
-39,8
7,5
-56,4
Dati in euro
GERMANIA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Adidas-Salomon
Hugo Boss
Puma
Wolford
Zalando
155,55
49,30
237,00
21,90
36,35
2,1
0,2
0,4
-1,8
-0,2
Prezzo ieri
Var.% % 12m
33,06
0,2 14,2
120,4
-49,4
30,6
3,3
25,5
Dati in euro
SPAGNA
Inditex
Dati in euro
FRANCIA
Prezzo ieri
159,80
365,80
179,50
152,40
168,45
Christian Dior
Hermes Intl
Kering
Lvmh
Oreal
REGNO UNITO Prezzo ieri
Asos
Burberry Grp
Jimmy Choo
Mulberry
Next Plc
4.746,14
1.387,00
135,75
1.051,00
4.791,95
Var.% % 12m
1,2 82,5
-1,1 5,4
6,3 -3,2
-2,2 16,6
0,9 -35,9
SVEZIA
Hennes & Mauritz
Prezzo ieri
247,70
Var.% % 12m
0,3 -17,2
SVIZZERA
HONG KONG
Prezzo ieri
Var.% % 12m
1,4 -19,1
1,1 -21,7
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Chow Tai Fook Jewellery 5,64
Esprit Holdings
6,48
Global Brands
0,82
L’Occitane
15,26
Prada
26,20
Samsonite
25,10
0,2 -6,3
-0,5 11,9
-1,2 -48,8
1,7 -6,8
-1,5 -11,3
1,0 -1,6
Dati in corone danesi
DANIMARCA
817,00
Pandora
2,2
6,0
Dati in yen giapponesi
Shiseido
2.662,50
-1,7
3,7
Dati in real brasiliani
BRASILE
Dati in franchi svizzeri
59,60
275,50
Richemont
Swatch I
Dati in dollari Hong Kong
GIAPPONE
Dati in corone svedesi
Alpargatas
9,85
-0,6 47,0
Interviste
Nike corre, ma non basta
Il gruppo chiude il primo trimestre con ricavi a +7,7% e profitti a +5,9%. Ma il
mancato boom, nonostante le Olimpiadi, preoccupa il mercato. Fabio Gibellino
ike corre ma non abbastanza.
Chiudere il primo trimestre al
31 agosto del suo anno fiscale con una crescita dei ricavi a
9,06 miliardi di dollari (circa 8,08 miliardi di euro al cambio di ieri), cioè il
7,7% in più di quanto maturato nello stesso periodo dello scorso esercizio, e con
profitti a 1,25 miliardi (circa 1,11 miliardi), in corsa del 5,9%, non è bastato a
salvare il colosso dello sportswear da una
perdita del 3,8% sul mercato azionario
ieri a metà seduta. Eppure il consensus
di Reuters era stato ampiamente rispettato, visto che le previsioni parlavano di
un profit da 56 centesimi ad azione, e ne
ha maturati 73, e di ricavi a 8,87 miliardi di dollari (circa 7,91 miliardi). Quello
che non ha funzionato, secondo il consensus Metrix, sono stati gli ordinativi
gli ordinativi futuri, pari a 12,3 miliardi
di dollari (circa 10,97 miliardi), ma che si
sono fermati a un +7% contro l’8,3% previsto. Non solo, perché il primo quarto
appena concluso, è sì vero che è andato
oltre le stime, nonostante il tasso di cambio sfavorevole e il calo delle vendite del
comparto golf fondamentale negli Usa e
nei paesi anglosassoni, ma è coinciso con
il periodo olimpico, che è generalmen-
News
Puig si compra
il beauty Granado
0,6 0,4
1,0 17,6
0,3 28,0
0,4 4,7
0,5 13,2
Dati in pence
Borsa
N
Var.% % 12m
te è un volano di vendita straordinario.
Secondo gli analisti questi sono i sintomi
di una certa sofferenza nei confronti delle
proposte dei concorrenti. Secondo il mercato infatti, il colosso di Portland starebbe
soffrendo, nel segmento più sportivo, le
performance di Under Armour, cresciuto prepotentemente grazie all’esplosione
di Stephen Curry, la nuova stella Nba.
Mentre, in ottica più sportswear, è la nemica storia Adidas ad aver eroso quote
con il successo delle linee di scarpe Stan
Smith e con il rilancio del comparto di
abbigliamento athleisure. (riproduzione
riservata)
a cura di Ludovica Tofanelli
Ermanno Scervino Sarah Jessica Parker
sbarca da Harrods lancia il suo fashion brand
Granado si prepara a crescere grazie
all’ingresso di Puig nel suo capitale. Come anticipato da MFF (vedere
il numero del 16 luglio) il gruppo di
Barcellona da 1,6 miliardi di euro
di fatturato nel 2015 ha infatti rilevato una quota di minoranza della
realtà brasiliana, a cui fanno capo i
marchi di prodotti cosmetici e farmaceutici Granado e Phebo. Obiettivo
dell’investimento, che si vocifera sia
nell’ordine dei 250 milioni di euro, è
quello di supportare l’espansione di
Granado sia a livello internazionale sia
locale. Grupo Granado ha chiuso il
2015 con vendite per circa 380 milioni di reais (circa 200 milioni di euro
al cambio di ieri).
Ermanno Scervino sbarca da Harrods
con un nuovo spazio all’interno del
department store londinese (nella foto un interno). La griffe italiana, da
circa 100 milioni di euro di fatturato,
ha portato le sue collezioni femminili nell’international designer room 4,
inaugurando un punto vendita di 80
metri quadrati
Roncato cresce
nel travel retail
Lardini si allea
con Univpm
RV Roncato corre nel travel retail e
porta avanti il piano di opening dei
suoi pop-up store monomarca (nella
foto). Il brand di valigeria ha inaugurato i primi due dei tre punti vendita
previsti, iniziando dalla stazione di
Milano Centrale e da quella di Santa
Maria Novella di Firenze, in attesa di
sbarcare nelle prossime settimane
anche a Roma, presso la stazione
Termini. I negozi temporanei rimarranno aperti per
un anno, con
la possibilità
di prolungare
la permanenza fino a 24
mesi.
Lardini scommette sulle nuove generazioni. La realtà made in Italy ha infatti
annunciato la partenza di un progetto congiunto con Univpm-Università
Politecnica delle Marche di Ancona
finalizzato alla concessione di contributi per borse di studio di ricerca del
valore complessivo di 125 mila euro. I progetti finanziati saranno legato
all’innovazione di processo produttivo
e prodotto. «Diamo il nostro supporto
per sostenere le potenzialità del territorio e per il futuro del nostro paese»,
ha spiegato Andrea Lardini, numero
uno della società. «Cinque studenti
avranno la possibilità di esprimere il
loro valore e dare il loro contributo al
mondo dell’impresa».
Sarah Jessica Parker continua
a crescere con la sua label SJP
collection, lanciata nel 2014, introducendo una nuova linea. L’attrice
americana, protagonista dell’iconico telefilm Sex & The city, ha infatti
annunciato su Instagram il lancio
di SJP Lbd, una nuova collezione
made in Usa di little black dresses.
Il progetto arriva dopo le incursioni dell’attrice (nella foto) nel mondo
del beauty e degli accessori e rappresenta il primo esperimento di
moda. I modelli saranno distribuiti
esclusivamente da Bloomingdale’s
a partire dal mese di ottobre.
Parigi, il genio di Leonardo
va in mostra grazie a Prada
Leonardo da Vinci torna protagonista a Parigi con la
mostra «Leonardo in Francia». Inaugurata presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi, l’exhibition è stata supportata
da Prada, uno dei tre main sponsor del progetto. La mostra, dedicata al 500° anniversario del viaggio d’Oltralpe di
Leonardo da Vinci e aperta fino al 20 novembre, è stata
realizzata in collaborazione con il museo del Louvre assieme ad alcuni musei italiani, oltre ad aver ricevuto l’alto
patronato del presidente della Repubblica e l’impulso dei
ministeri degli affari esteri e dei beni culturali.
Primo store per Ballantyne
Ballantyne si rilancia e lo fa con uno store monomarca
a Milano. Lo spazio aprirà i battenti al civico 18 di via
Bagutta e sarà celebrato con un evento ad hoc nella serata
del prossimo 6 ottobre. A completare l’evento, la presentazione della capsule collection Heritage edition, che
reinterpreterà alcuni pezzi iconici. (riproduzione riservata)
Marangoni apre a Firenze
e progetta nuove scuole
a Dubai, Mumbai e Miami
Istituto Marangoni stima una crescita double digit nell’anno in corso e per il
prossimo mette in agenda una nuova apertura a Dubai, oltre alle due già annunciate
di Mumbai e Miami. Intanto ieri l’istituto
meneghino ha svelato la nuova maxi sede
in via de’ Tornabuoni 17 a Firenze, frutto
di un investimento di oltre 3 milioni di euro
(vedere MFF del 14 settembre). La scuola,
prima in Italia fuori da Milano, è all’interno di un palazzo storico esteso su 2.900
metri quadrati e quattro piani, di proprietà
del fondo immobiliare Due fondo portafoglio gestito da Kryalos sgr, che ha curato la
riqualificazione e la valorizzazione dell’intero complesso. Durante la serata, in scena
un tributo alla città, con una performance della Compagnia Cafelulé. Un evento
con focus sul mondo dell’arte e delle eccellenze artigianali fiorentine che caratterizza
la didattica della sede in riva d’Arno. Per
l’anno prossimo l’istituto meneghino nato nel 1935 ha già in programma una serie
di progetti, come ha spiegato in questa intervista a MFF Roberto Riccio, group
managing director di Istituto Marangoni.
Che previsioni avete per il 2016?
A livello di gruppo stimiamo di chiudere
l’anno con una progressione del fatturato del 20% rispetto ai 54,1 milioni di euro
dell’esercizio precedente (+24,5%), mantenendo un ebitda intorno al 26% e con una
crescita degli studenti del 7% rispetto ai
circa 4 mila di fine 2015 (+13,8%).
Quali sono gli obiettivi per Firenze?
Puntiamo a un target più alto rispetto ad
altre scuole in città, anche perché i costi dei
corsi sono maggiori, in quanto prevedono
servizi e strumenti premium a disposizione
degli studenti. Contiamo nel giro di cinque
anni di raggiungere quota 600 iscritti (partendo dagli oltre 140 attuali, di cui 20%
italiani, ndr), ovvero il massimo della capienza. Sul fronte economico di arrivare
a break even in due anni e all’utile in tre.
Inoltre abbiamo degli specifici corsi che sapranno intercettare un pubblico italiano
anche di altre città come Roma.
Quali scuole apriranno nel 2017?
Miami sarà operativa da fine anno grazie
alla formula di licensing che utilizziamo per
gli opening extra Ue. Un deal con un partner locale che sostiene l’investimento della
location e del marketing, mentre la didattica è tutta a cura di Istituto Marangoni.
Mumbai aprirà invece a luglio in una bellissima sede a gestione diretta.
Ci sono altre novità in cantiere?
A novembre dovremmo essere in grado
di annunciare la nuova scuola di Dubai, in
licensing a un partner di zona. Se i piani
saranno rispettati dovrebbe essere operativa già dal prossimo anno all’interno del
Dubai design discrict. (riproduzione riserMatteo Minà (Firenze)
vata)