MF 191, 29 settembre 2016
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MF fashion il primo XXVIII n. 191 - € 0,50 giovedì 29 settembre 2016 quotidiano della moda e del lusso MFAnno fashion Direttore ed editore Paolo Panerai 29.09.16 I NELLA FOTO, IL FINALE DELLA SFILATA LANVIN SPRING-SUMMER 2017 7 ONLINE SU MFFASHION.COM TUTTE LE GALLERY FOTOGRAFICHE DALLE COLLEZIONI READY TO WEAR DONNA SPRING-SUMMER 2017 La virata soft di Lanvin «Ho esplorato la sensualità e l’intimo, costruendo gli abiti intorno al corpo, svelando e velando la silhouette». Il debutto di Bouchra Jarrar alla guida della storica maison francese si muove in una visione di femminilità più morbida e dai tratti couture G iacca, candida come i pantaloni maschili soft. Una lunga camicia a righe che sfiora terra. Fiocchi al collo, fiori di tessuto, ciabattine gioiello. Sin dalla prima uscita s’intuisce che in casa Lanvin la marcia è cambiata, dopo l’uscita di scena di Alber Elbaz. E per il suo debutto nella maison, la designer Bouchra Jarrar racconta sin dal primo outfit la sua vena più relax. Più scivolata. Più femme e morbida, immaginata come in un discorso tra donne. Tecnicamente infatti il cerchio si è chiuso, con un trio tutto al femminile. Jeanne Lanvin la fondatrice, l’imprenditrice taiwanese Shaw-Lan Wang, proprietaria della storica maison e la stilista anima creativa odierna. Che esce a fine sfilata mano nella mano con Karlie Kloss, che ha chiuso il suo show. «Questa prima stagio- ne da Lanvin è un opening», ha spiegato a MFF la stessa Jarrar, «ho esplorato la sensualità e l’intimo, costruendo gli abiti intorno al corpo, svelando e velando la silhouette. Cerco l’essenziale e l’armonia». Stucchi e chandelier fanno eco agli abiti, che esplorano diverse dimensioni. Dai dettagli e con gioielli continua a pag. II Accordo Iceberg-Castelbajac Seattle celebra la storia di Ysl Come anticipato da MFF (vedere il numero del 30 agosto) Jean-Charles de Castelbajac firmerà una capsule collection per Iceberg. Parte del progetto Iceberg icons, la collezione creata dal visionario stilista francese, che fu il primo direttore creativo del brand dal 1976 al 1987, reinterpreterà alcuni capi storici ideati dal creativo per il marchio di Gilmar circa 30 anni fa. Composta da 30 capi d’abbigliamento, la linea debutterà tra febbraio e marzo 2017. Alcuni look sono stati svelati ieri nella cornice della storica libreria La Hume in Saint- Germain-des-Prés dove è stato presentato il libro-album Jean-Charles de Castelbajac-Fashion art & rock’n’roll dedicato a celebrare il mondo di Castelbajac. A poche ora dal debutto di Anthony Vaccarello alla direzione creativa di Saint Laurent (vedere MFF di ieri) il Seattle art museum di Seattle ha annunciato che il prossimo 11 ottobre inaugurerà una grande retrospettiva dedicata al genio di monsieur Yves Saint Laurent. Battezzata «Yves Saint Laurent: The perfection of style» la mostra resterà aperta fino all’8 gennaio 2017 e porterà in scena, oltre a une selezione di capi cult che hanno cementato la storia della maison di Kering, anche alcune fotografie d’autore e una serie di rarissimi croquis autografati. La mostra sarà accompagnata dal libro-catalogo Yves Saint Laurent : The Perfection of Style edito da Rizzoli e scritto da Florence Müller e Chiyo Ishikawa con prefazione di Pierre Bergé. II MF fashion Parigi Prêt-à-Porter giovedì 29 settembre 2016 L’alien nation di Maison Margiela John Galliano propone uno sguardo rivolto al futuro, creando manga girls con una passione per lo sport. Stefano Roncato (Parigi) «L a missione di Maison Margiela è eludere la convenzione, proponendo nella sua evoluzione nostalgia e innovazione in egual misura. Crediamo che la familiarità debba essere inquieta e spontanea, di una stranezza intrinseca». Firmato Maison Margiela, la fashion house nel suo insieme. Dopo una sfilata con quella vena un po’ futuro, queste parole suonano come quelle fuoricampo di un film sci-fi. Perché John Galliano, sempre schivo e assente dall’uscita finale in passerella, indaga come in un film di fantascienza. Scopre un’alien nation nascosta in qualche quartiere di Tokyo. Svela manga sport girl con un soundtrack dove si intra-sentono rumori da missione Alcune creazioni immaginate da John Galliano per la s/s 2017 di Maison Margiela spaziale. Spuntano cuffie con microfono, occhiali a striscia come un monitor da grembiuli mutanti nati dai trench. Con cinte ricerca della velocità, lo sguardo ricolto verso visione a 360 gradi, gioielli con cristalli acumi- active. Con quei copricapo come calotte in- il futuro. Concedendo tracce partendo da una nati per orecchie alla Star Trek. Lo sportswear tagliate. Che disegnano da lontano disegnano rielaborazione del seen per diventare unseen. s’insinua. Neoprene per gli stivaletti tabi, la il profilo di un’acconciatura stilizzata. Un po’ Ma, alla fine, anche con tanto prodotto in sceborsa è multiposizionabile. I ricami all over cartoon un po’ Mars attacks in un rave party. na condito dallo styling. Appare, c’è, ci fa. Più plastificati delle gonne sono freddati da tessere Giudizio. Interessante lo spunto di partenza concettuale della stessa maison, regina del considerali. Si portano con zip e tessuti tecnici, con di Galliano, da metabolizzare piano piano. La cettuale. (riproduzione riservata) segue da pag. I come sciarpe-collana di maglia metallica o frange di strass, che penzolano anche dall’orlo delle maniche o si stringono sulle caviglie. Abiti sottoveste svelano quanto serve. Interviene il frou frou di piumette per i gilet voluminoso su quegli abiti aerei che sono un nuovo passepartout, anche sotto un chiodo da biker. Tra righe maschili e tuxedo jacket rivisitate. Tra pettorine-plastron, arricciamenti sul punto vita e disegni di grandi fiori, sbocciati, dai colori caldi. Carnali. Giudizio. Molto vicino allo spirito couture firmato Bouchra Jarrar. Femminile e sicuramente in sintonia con il corpo di una donna. E senza troppi colpi di scena che in casa Lanvin comunque non erano mai mancati. Ma questo è il nuovo corso, con una visione dai tratti più propensi a un touch commerciale al primo sguardo. (riproduzione riStefano Roncato (Parigi) servata) GHETTO GIRLS A VERSAILLES DA FENTY PUMA BY RIHANNA La pop-star, dopo la sfilata di New York della scorsa stagione, conquista la Ville lumière unendo tracce barocche, à la Marie Antoinette, a elementi street-urban sia per lui che per lei Due look Fenty Puma by Rihanna e la pop star nel backstage dello show Q Look Lanvin creati da Bouchra Jarrar uando il ghetto incontra Versailles. È così che potrebbe essere intitolata la seconda collezione Fenty Puma by Rihanna. Dopo il debutto newyorkese di febbraio, la pop star fa tappa a Parigi per presentare la primavera-estate 2017 firmata per il marchio sportivo Puma, satellite del gruppo Kering di François-Henri Pinault. Una sfilata convenzionale, nessuno show spettacolare per una collezione che mescola coulotte di pizzo color cipria o corsetti da Marie Antoinette a pezzi chiave del guardaroba street di una tribù urbana, come maxi felpe con il cappuccio e il numero 13 impresso a caratteri gotici sulla schie- na, jogging pants percorsi da allacciature e tute con stampe floreali. Lui e lei si scambiano volentieri pezzi del guardaroba, così come i gioielli: collane e piercing di pelle o diamanti fake incastonati tra i denti che completano il lavoro di styling della collezione. Giudizio. Rihanna sembra voler vestire se stessa o un esercito di sue emule. E, in maniera un po’ didascalica, trasferisce una manciata di cliché francesi sui look da bad girl e bad boy. Uscita a fine show la pop star appare felicissima ma il suo successo è destinato a misurarsi decisamente più sul palco che sulle passerelle. (riproduzione riChiara Bottoni (Parigi) servata) In passerella Couture future à la Courrèges Couture future. È con questo termine, coniato da André Courrèges, che Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant descrivono la loro quarta collezione per il marchio francese. Dopo aver sfilato per alcune stagioni in edifici dall’allure futurista, questa volta i due creativi francesi optano per i saloni decorati da stucchi della Monnaie di Parigi, la Zecca francese. Uno spazio più classico, scelto per raccontare l’evoluzione verso un guardaroba più completo, più studiato e più adulto. «L’idea di partenza era quella di mescolare pezzi sartoriali a elementi couture», hanno racconta- MF fashion giovedì 29 settembre 2016 Parigi Prêt-à-Porter La sinfonia frozen di Shows Dries Van Noten Il designer costruisce una silhouette morbida giocata sui contrasti. Maschile e femminile. Fiori jap, righe o tinta unita. Tra giacche mannish, cache-col ricamati e tracce vittoriane. Stefano Roncato (Parigi) L ’acqua invade pian piano la passerella di Dries Van Noten. Viene da quei blocchi di ghiaccio che si stanno sciogliendo, parallelepipedi che hanno incastonato magicamente grandi bouquet di fiori, per un allestimento che muta secondo dopo secondo. Una presenza botanica che sboccia nonostante sia freddata. Frozen. Come la canzone di Madonna, riletta per la colonna sonora che accompagna uno show intenso. Gli sguardi dietro mascherine appena accennate intorno agli occhi, visi ccoperti da tulle annodato dietro la testa. Si sente l’incedere dei ttacchi di legno intagliati a figure geometriche. Il feeling generale è all’insegna dei contrasti. Impalpabile e voluminoso. Maschile e femminile. Ricordi kimono e spalle vittoriane. Bermuda, giaccche da camera, spolverini. Japan floreal anche all over e rigati. O tinta unita, candida, pallida, che pulisce la visione. Ma ecco spunti ta tare quei piccoli ricami appesi all’orlo di un bolerino. Embroidery cche si fa più importante. Diventa una gorgiera morbida, un cache ccol cosparso di pietre. Per un davantino che sale come un dolcev vita. Per un tocco regale. G Giudizio. Il feeling è in crescendo. Parte piano con un inizio dalla ssemplice apparenza per poi svelare il sentimento strada facend do. Con un bel finale che suggella quella maestria di Van Noten, q quel gusto che rende tutto sempre leggero e sofisticato insieme. ((riproduzione riservata) Un mondo pieno di coccodrilli. Divertenti, ammiccanti, colorati, sicuramente molto fashion perché immaginati da Jean-Paul Goude per Lacoste. Nel Palais de la porte Dorée che oggi ospita il museo dell’immigrazione, in un quartiere che l’ha visto crescere, il creativo ieri sera ha tenuto a battesimo una capsule del brand francese nella quale le fattezze dell’animale icona sono state ridisegnate, ispirate: «Dal mio spirit of fun» (nella foto il logo). In questa scenografia dell’allure Pop, ludica e decalée, il coccodrillo ha mostrato le sue fauci sornione su polo, capi in pelle o bomber che compongono una Holiday collection in arrivo nei negozi in novembre, alla vigilia delle feste di fine anno, insieme a nuovi packaging e ad una nuova campagna, che, su desiderio del direttore artistico Felipe Oliveira Baptiste, sono anch’essi stati firmati da Goude. La sobrietà ribelle di Guy Laroche Adam Andrascik, direttore artistico di Guy Laroche, proietta la donna verso quella che definisce una: «Sobrietà ribelle». Le linee sono lineari, perfette, i tessuti iridescenti, attraversati da inserti madreperlacei, catturano la luce e la rinfrangono su capi dalle trasparenze eteree. «C’è un mix tra quelle che sono le radici stilistiche del brand e la mia giovinezza, il ricordo di una donna dal carattere anticonformista». Una giovane linea che alterna minigonne svasate sovrapposte al trench militare caro alla maison o a impermeabili camaleontici. Neri e gialli, argenti laminati per una rinnovata modernità all’insegna del più gran lusso in termini di qualità delle stoffe (made in Japan o in Itay) e della sartorialità. Giudizio. La ribellione in casa Laroche si legge soprattutto attraverso una riaffermazione della personalità contro i trend e le figure imposte. «Una donna che sa appropriarsi dell’abito e trasformarne lo spirito quando lo indossa». (riproduzione riservata) Il creativo italiano, recentemente confermato direttore creativo del marchio di Interparfums, ha scelto di proporre una collezione nel segno della pulizia, per lasciare spazio all’artigianalità. Chiara Bottoni C to a MFF i due ue ccreativi creativi. La collezione resta un puro ready to wear, certamente, ma con tocchi di ricercatezza nei tagli e nelle forme. I pantaloni asciutti hanno tutti uno spacco frontale, i bomber di neoprene sono percorsi da profilature bianche che segnano il movimento del corpo, jumpsuit e biker jackets puntellate da patch riportano ad atmosfere urbane. La sperimentazione si concentra sui tessuti hi-tech, come il pvc dei top ricamati 3D. L’accessorio di stagione sono gli occhiali à la Matrix: un paio di lenti senza montature posate sul naso. Giudizio. Il duo MeyerVaillant vuole parlare a una donna più matura e femminile. Il risultato è una collezione più strutturata rispetto al passato. Molto focalizzata sul prodotto. (riproduzione riservata) Chiara Bottoni (Parigi) Silvia Manzoni (Parigi) Lacoste arruola Jean-Paul Goude La nuova purezza di Dell’Acqua per Rochas fermano al ginocchio. Rouches, drappeggi e balze avvolgono il corpo in maniera teatrale. Ma nulla è preso troppo alla lettera. I colori stessi e gli accostamenti riportano a una dimensione di contemporaneità con un pizzico di irriverenza. Issate su giganteschi platform, le girls di Rochas accostano infatti piccoli pull ricamati con la R del marchio insieme a maxi gonne di tulle plumetil, mentre i sontuosi jacquard floreali sperimentano una nuova disinvoltura. Più urbana, più contemporanea. Giudizio. La preziosità di decori e di lavori è sempre stata un carattere distintivo delle collezioni Rochas, dal momento in cui Alessandro Dell’Acqua ha preso le redini creative del marchio. In questa collezione, lo stilista sceglie di percorrere una nuova strada, focalizzandosi sulla pulizia. Una decisione che non mette in discussione la sua bravura ma che toglie una certa tensione creativa a uno show oggi più che mai attento al prodotto. (riproduzione In alto, quattro modelli di Rochas creati da Dell’Acqua riservata) olor block accesi. Linee pulite. Istantanee che nascono dallo scontro tra passato e contemporaneità. Il mondo di Rochas per la primavera-estate 2017 viene sintetizzato in uno statement preciso da Alessandro Dell’Acqua, recentemente confermato direttore creativo del marchio di Interparfums (vedere MFF del 19 luglio). «Ho voluto maggiore pulizia», ha spiegato a MFF il designer, «ho scelto di togliere le decorazioni e di lavorare sull’artigianalità». Il punto di partenza sono le foto degli anni 40 di Erwin Blumenfeld. E i forties sono l’epoca a cui si rifanno le costruzioni di buona parte degli abiti, dai dress sottoveste che ricordano la lingerie alle gonne che si III Anniversari Etam celebra 100 anni Cento anni. Non accade a molti brand di poterli festeggiare con tanti progetti in vista, come è il caso di Etam. Nel corso di una serata al Beaubourg, resa unica da effetti speciali e da musica live con le star francesi de momento tra le quali il del cro crooner Jacques Dutronc, le modelle hanno portato in passerella un centinaio di look, maliziosi, frivoli, ec eccentrici, talvolta sfacciatam tamente frenchy (come le pa p parure tricolori con baschina Perché Etam, come na). ha detto a MFF il preside dente del gruppo, Laurent M Milchior: «Ha un’innegabile frenchyness, per questo abbiamo voluto che c la mannequin più emblematica francese, Costance Jablowski, aprisse la sfilata». Oggi la rivoluzione Milchior spera di farla col suo piano di espansione, che punta soprattutto sulla Cina, che rappresenta quasi un terzo del fatturato (3 mila negozi), realizzato grazie al prêt-à-porter (nel primo semestre il gruppo ha fatturato 633,8 milioni di euro, in calo dell’1,8%). «Puntiamo a far crescere la lingerie, per far sì che nei prossimi tre anni la Cina diventi il secondo mercato dopo la Francia». Nei piani anche investimenti in Italia: «Un mercato difficile, dove ci troviamo davanti a un altro gigante, Intimissimi, ma ci stiamo lavorando. La nostra grande fierezza», ha aggiunto, «è di aver visto il marchio crescere, avvicinarsi al fashion, diventare internazionale. Oggi su mercati come il Messico, la Russia, la Spagna o l’Arabia Saudita ci stiamo sviluppando molto bene». (riproduzione riSilvia Manzoni (Parigi) servata) IV Milano Moda Donna MF fashion giovedì 29 settembre 2016 Bally mette il turbo Shows al ready to wear in Il sogno californiano vista degli opening firmato Marcobologna a cura di Milena Bello, Maria Elena Capitanio e Giulia Sciola Pablo Coppola immagina una stagione ispirata ad: «Angela Davis stemperata in una palette esotica che cita il Brasile e i Caraibi». E intanto il brand di Jab holding si prepara, nel 2017, ad aprire a New York e a Pechino. Barbara Rodeschini Le insegne luminose dei motel californiani con la loro essenza pop. Il brand Marcobologna, capitanato da Marco Giugliano e Nicolò Bologna, per la prossima stagione volge lo sguardo a uno stile romantico-ironico, fatto di mini pois colorati su abiti plissé e camicie di chiffon, stampe gioiello che spuntano dai ricami e una serie di pezzi in denim used alternati a T-shirt e felpe. Sul fronte business, l’intenzione per il 2017 è di aprirsi ai mercati cinese e giapponese, consolidando Italia, Russia e Medioriente. Giuseppe Di Morabito cresce È un movimento artistico del Settecento a ispirare la primavera/ estate 2017 di Giuseppe Di Morabito. Il Capriccio, l’accostamento di elementi e tagli slegati tra loro ma reciprocamente bilanciati, è infatti il leitmotiv di una collezione che punta su tulle plissettati, ricami con arabeschi floreali e rimandi alla corsetteria, che confermano il carattere romantico del brand. «La collezione si compone di elementi in stile anni 80 e capi simbolo delle sottoculture americane, all’insegna di una creatività che non osserva regole e canoni», ha raccontato a MFF Di Morabito. Ad oggi le creazioni del designer siciliano sono distribuite da multimarca in Europa, Asia e Middle East: «Sono molto soddisfatto, in particolare di come le mie collezioni siano state accolte dalla clientela giapponese e punto ad ampliare la distribuzione all’estero», ha continuato il designer, che per alcuni look della stagione ha collaborato con Swarovski. Nomadismo chic by Dondup Enriquez diventa un brand Dondup, il marchio che fa capo al fondo di investimento L Catterton e nel cui capitale è appena entrato Matteo Marzotto (vedere MFF del 17 settembre 2016), torna a esplorare il tema del nomadismo. Punto di partenza è il volume fotografico firmato da Jim Naughten dedicato alle tribù della Namibia. «La tribù africana degli Herero ha una straordinaria capacità di creare abiti, assemblando tessuti e ricorrendo alla tecnica del patchwork», ha spiegato Manuela Mariotti, direttore creativo dell’etichetta. Ne è nata una collezione concettuale e minimalista, dove più che il fit, che evidenzia comunque una silhouette morbida sia nei pantaloni, sia nelle camicie e nelle sottovesti, sono le sovrapposizioni a fare da protagonista. Gli abiti diventano così la tela bianca su cui giocare con mix di tessuti diversi o di fantasie differenti. Alessandro Enriquez lancia la prima collezione con il suo nome. L’eclettico personaggio palermitano, che già si era fatto apprezzare per 10x10 Anitaliantheory, si è tuffato nella nuova avventura al fianco di Landi, azienda pellettiera di Arezzo che produce per grandi marchi del lusso. Tema delle creazioni: «Il regalo della nonna», ha spiegato. Ovvero un bracciale d’oro degli anni 50 trasformato in tracolla a catena, che compare su shopper, clutch, ovali e secchielli in turchese, giallo e rosa con stampe, ricami e impunture. (riproduzione riservata) In passerella L L’omaggio di Maryling a Miami e all’arte di Memphis M P er la seconda stagione consecutiva Bally ha scelto il salone d’onore della Triennale di Milano per accendere i riflettori sulla nuova collezione ready to wear e accessori disegnata da Pablo Coppola. Il designer argentino, che in passato ha collaborato con Dior, Céline, Burberry e Tom Ford, dal 2013 guida lo sviluppo creativo della maison di Jab holding e con questa nuova collezione estiva sembra aver trovato la dimensione ideale per osare senza tradire il Dna centenario del marchio. «Gli input creativi alla base di questa collezione sono diversi: da un lato l’immagine di Angela Davis stemperata in una palette più solare e dall’altro il fascino esotico del Brasile e dei Caraibi», ha spiegato a MFF il direttore creativo, «l’obiettivo consiste nell’evidenziare l’eleganza spontanea della donna Bally che può concedersi il lusso di scegliere chi essere e come esserlo». Una collezione ricca che sul fronte del ready to wear predilige A shape e linee sinuose per la parte in seta, dettagli preziosi e lavorazioni pregiate che rendono la pelle sottile come una nappa. Sul fronte accessorio le calzature sono capitanate dal best-seller Jeanelle, sold out in tutte le versioni nell’invernale 16/17, che torna con nuovi dettagli come la fibbia ripresa dall’archivio mentre il segmento borse accoglie due nuove It bag, la tracolla Suzy e la borsa a mano Ballyum. «Abbiamo appena inaugurato il nostro spazio di Ginza a Tokyo cui seguirà nel primo semestre l’opening a New York in Madison Avenue e nel secondo quello di Pechino», ha continuato Coppola, «nel frattempo stiamo mettendo a punto una serie di progetti speciali a partire da quello realizzato con l’artista André Saraiva che sveleremo nella Big apple il prossimo 28 ottobre». (riproduzione riservata) M Miami beach al tramonto nel pieno degli anni Ottanta. È lì che la nuova collezione Maryling tra traghetta il suo pubblico. Grazie al suo tratto postm moderno di linee geometriche in bilico tra l’arte e l’a l’architettura del movimento Memphis. Abiti lungh con dettagli di ruches e pizzo, colori brillanti ghi co come il rosso, il viola e il blu chiaro, alternati al to black di ampi pantaloni portati con top cortotal tis tissimi e lunghe casacche. Un’immagine sofisticata in cui c’è spazio anche per il denimwear e per i m motivi a bande verticali. (riproduzione riservata Maria Elena Capitanio ta) Eleventy gi gioca oca tra luxur oc luxury casual e sportswear Il luxury casual di Eleventy esplora le contaminazioni con lo sportswear. Per la prima volta entrano così in collezioni pantaloni jogging, ma in fresco di lana o in cady, che si accompagnano a giacche di taglio sartoriale in jersey e T-shirt in seta lavorate su telai con finezze 18 per un peso piuma. Il gruppo, fondato da Marco Baldassari e Paolo Zuntini, punta a chiudere il 2016 con un incremento del 35% del fatturato grazie anche allo sprint di aperture con Dornbirn, in Austria, e Catania ultimi opening in ordine di tempo. Arrivano così a 17 i monomarca aperti in questi ultimi anni di cui otto in Italia, sei in Corea, due in Austria e uno in Milena Bello Francia. (riproduzione riservata) giovedì 29 settembre 2016 MF fashion Milano Moda Donna V Overview Cina e Italia puntano ad alleanze nel segno di investimenti e know-how Le realtà dell’ex Celeste impero sono pronte a conquistare i brand italiani sfoderando capitali per supportare lo sviluppo e avere in cambio produzioni di alto livello e rigorosamente made in Italy. Ma intanto i marchi cinesi stanno mettendo il turbo sul prodotto, come hanno dimostrato gli show di Milano moda donna. Mariangela Pira S e prima il rapporto Cina/ il nostro stile: uno stile che ha caItalia nella moda era clas- rattere e innovazione». Da parte sificato sotto i nomi di cinese sicuramente ci saranno altre acquisizioni in cacciatore Italia e in Europa. e preda, ora le cose Ma il punto è che stanno cambiando. il nuovo sentiero Il debutto di tre che si sta cercanbrand cinesi, innodo di sperimentare vatori e di tendenza, è la collaborazione che hanno calcato le più che l’acquisipasserelle di Milano zione delle aziende. moda donna (vedeE se di acquisizioni re MFF di ieri e del si tratterà si seguirà 27 settembre), racla vecchia, e ancora conta di un mondo utile, ricetta: manteche prevede collabonere la produzione razioni a tutto tondo in Italia, investendo con i cinesi, anche e capitali freschi, e soprattutto sul fronsupportando lo svite della creatività. luppo del marchio Le aziende dell’ex in Asia. In cambio Celeste impero neli cinesi avrebbero la moda stanno Un look La Pargay il know-how che maturando e vogliotutt’ora a loro manno portare i loro brand all’estero. Hanno sfilato a ca e che servirebbe per fare quel Milano, ma anche a Londra e New salto in più sul fronte creatività. York, nella speranza di assimilare Shenzhen Marisfrolg fashion, il più possibile da quelle che sono ritenute le capitali del fashion a livello globale. «La fashion week milanese è importante perché occorre accompagnare i brand cinesi con più potenzialità nel loro percorso di internazionalizzazione», ha spiegato a MFF Shen Yong Fang, presidentessa della Shenzhen garment industry association, «nel contempo è importante far conoscere il bacino di una metropoli come Shenzhen che qui è sconosciuta ai più ma che di fatto è la terza città economicamente più sviluppata in Cina, con una municipalità che ha tutte le intenzioni di collaborare per spingere sull’internazionalizzazine delle sue aziende». A farle eco Francesco Fiordelli, che grazie al suo lavoro come ambasciatore della moda italiana nel Paese di mezzo e viceversa ha saputo accreditarsi presso il governo cinese come consulente nel settore fashion e tanto continua a fare anche per la Camera della moda locale, Shenzhen garment industry association. «Per prendere per mano, passo passo, i cinesi che arrivano in Italia, occorre sviluppare una strategia a tutto tondo: saperli accogliere con facilities, riviste, e app in lingua cinese. In tal senso anche il vostro giornale ci aiuta con il suo sito internet in mandarino perché porta quotidianamente in Cina la moda italiana», ha poi detto Fiordelli. «Spesso i vestiti cinesi sono sinonimo di basso costo», ha poi aggiunto Liu Shan Shan, ceo della società Isole Liu e vice presidente di SGIA, «ma di fatto la mia e altre società realizzano vestiti di alto livello su misura e quello che mi interessa maggiormente è capire se il mercato italiano può essere interessato al mio prodotto, se accetta Lai Rui: «Vorrei aprire un monomarca La Pargay a Milano per far conoscere agli italiani il vero fashion cinese» Una realtà votata alla sperimentazione che ha fatto dell’avanguardia in bianco e nero il suo jolly. Sono queste le caratteristiche che Lai Rui, la giovanissima fondatrice e direttrice creativa del marchio La Pargay, ha voluto infondere nella sua griffe, al debutto internazionale sulle passerelle di Milano moda donna. «Sono emozionata nonostante il mio sia un brand affermato in Cina e in Giappone, dove abbiamo oltre 300 negozi», ha raccontato a MFF MFF, «essere qui fa tremare le gambe». Basta vederla per capire che il suo è un brand che vuol fare tendenza, che il suo è un marchio innovatore. Forte della tradizione cinese, che un po’ come quella italiana è capace di fornire le radici necessarie per proiettarsi con tranquillità nel futuro. «Presento qui una parte della collezione primavera/estate 2017, che amo definire fashion-casual e che vuole vestire un donna sicura e moderna», ha poi aggiunto Rui (nella foto sopra a fine sfilata). Che con la label La Pargay punta ad aprire un negozio a Milano dato che: «Vorrei che la gente conoscesse il vero fashion cinese, molto diverso rispetto a quanto gli occidentali immaginano». La Pargay vuole essere un marchio libero, ovvero capace di reinterpretare concetti quali bellezza e sensualità in modo autentico e naturale. Gli abiti sono semplici ma profondi, esprimono personalità e armonia. La società, che ha 17 anni di storia, è al momento un brand di primo piano nel mercato dell’abbigliamento in Cina. (riproduzione riservata) attuale proprietario di Krizia, la griffe fondata da Mariuccia Mandelli, ha fatto da apripista. Ma anche Fosun, che ha puntato sul brand Caruso, storico marchio di alta sartoria italiana. E il futuro sembra essere lastricato di intese in questa direzione. (riproduzione riservata) VI MF fashion Strategie giovedì 29 settembre 2016 Espansione Marcelo Burlon|County of Milan ATELIER NOTIFY corre tra opening e beachwear SBARCA IN ITALIA Il brand da circa 32 milioni di euro di ricavi arricchisce la linea donna con una piccola capsule mare, prodotta in-house, e si prepara al taglio del nastro di quattro boutique entro la fine del 2017. Saranno a Milano, Ibiza, Hong Kong e Taipei. Giulia Sciola M a r c e l o B u r l o n | opposti con sofisticati dettagli in delle prossime collezioni, strizCounty of Milan am- seta che vengono controbilancia- zando l’occhio alla sfilata unica. plia la propria gamma ti dalle vestibilità oversize, o con Attualmente l’etichetta Marcelo di prodotti e annuncia ricami brillanti, iperfemminili, su Burlon|County of Milan ha una l’apertura di quattro monobrand. camicie da uomo», ha racconta- distribuzione internazionale, con Il marchio lanciato Italia, Stai Uniti e Cina nel 2012 da Marcelo tra i mercati di riferiBurlon, forte di un mento. «Il momento è giro d’affari di cirdavvero positivo per la ca 32 milioni di euro, nostra azienda. Siamo ha infatti arricchito la partiti dalle T-shirt e collezione donna priadesso siamo in dirittura d’arrivo per un mavera/estate 2017 total look completo, con alcuni statement con un grande lavoaccessories e con una ro per lo sviluppo del piccola capsule masegmento accessori», re, prodotta in house, ha continuato il desiandando a completagner argentino. Dopo re un total look votato avere esteso il network alle contaminazioni dei propri pop-up store culturali e a un’idea alle principali insegne di moda agender. «La di Tokyo e Toronto, il nuova collezione donDue creazioni Marcelo Burlon|County of Milan brand si prepara, entro na è la dolce metà di la fine del 2017, al dequanto abbiamo presentato per l’uomo. Non solo, ci to a MFF Marcelo Burlon, che butto nel retail con l’opening dei sono alcuni capi che si prestano a guarda a un target giovane e co- primi monomarca a Milano, Ibiza, essere portati da entrambi i gene- smopolita e non esclude novità Hong Kong e Taipei. (riproduziori. È un vero e proprio gioco degli nella formula di presentazione ne riservata) Il marchio denim approda a Milano con una boutique-laboratorio progettata dall’archistar Ron Arad I l primo laboratorio al mondo di personalizzazione del denim sbarca a Milano. È stata infatti inaugurata nei giorni scorsi, in via Carlo Poma 52, la prima boutique di Atelier Notify interamente dedicata al made to measure e alla customizzazione dei capi in denim. Situato in un ex opificio degli anni 30 e ristrutturato su progetto dell’archistar Ron Arad, il laboratorio della maison francese, che nel 2015 ha registrato un incremento nelle vendite nell’ordine del 30% su un fatturato che si aggira intorno ai 20 milioni di euro secondo stime di mercato, lavora infatti per creare capi realizzati su misura. Nel nuovo concept store il cliente potrà inventare personalizzazioni o capi su misura, con particolari lavaggi, colori e forme ad hoc, scegliendo anche patch, ricami, borchie, strass, occhielli e stampe a laser. «Siamo molto contenti di essere arrivati a Milano con il nostro special service», ha spiegato a MFF Maurice Ohayon, founder e direttore creativo di marchio L’Atelier Notify di Milano che ha recentemente applicato un concept similare anche a Parigi (vedere MFF del 18 maggio). «L’Italia è un Paese molto importante per noi, perché rappresenta un mercato forte e dinamico. Inoltre, tutti i nostri prodotti sono completamente made in Italy». L’opening di Milano rappresenta il primo al mondo di una serie di aperture di questo nuovo format: «Vogliamo raggiungere il mercato degli Stati Uniti, partendo da New York, che è pronta per questo new concept», ha concluso Ohayon, «senza tralasciare importanti investimenti di comunicazione in Francia, Italia e Giappone». (riproduzione riservata) Angelo Ruggeri Overview Milano, stagione d’oro per i saloni I due appuntamenti fieristici hanno registrato presenze importanti di compratori da Italia ed estero. E se Super ha conquistato con il nuovo format, White ha fatto centro grazie al focus sul Far east. Barbara Rodeschini S aloni superstar a Milano. Si chiudono con successo le edizioni di Super e White womens collections+accessories dedicate alla moda e accessori donna per la primavera-estate 2017. Organizzate rispettivamente da Pitti immagine e M.Seventy, le due manifestazioni hanno saputo rivolgersi in maniera efficace al pubblico dei buyer italiani ed esteri. Due formule diverse, con Super focalizzato sulla fascia alta del mercato e White fedele al concetto di moda contemporary, ma decisamente complementari. Che hanno rafforzato la fashion week di Milano moda donna. Super vince grazie al new look Il cambio di rotta intrapreso con l’ottavo appuntamento di Super, il salone organizzato da Pitti immagine, ha fatto centro. Allestita, per la prima volta al The Mall in Porta Nuova, grazie alla collaborazione con Cnmi-Camera Nazionale della moda italiana, la kermesse dedicata alle collezioni moda e accessori donna per la primavera-estate 2017 sembra aver trovato la sua giusta connotazione nel panorama fieristico internazionale. Alla luce dei risultati, 142 collezioni presenti, oltre 5.100 buyer di cui il 20% stranieri provenienti da 50 Paesi, Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti immagine, ha tracciato il bilancio, molto positivo, di un’edizione che segna un nuovo inizio. «Abbiamo organizzato questo momento a tempo di record riuscendo a mantenere i tà in costante movimento della kermesse nostri codici distintivi, legati allo scouting White chiude una di via Tortona, dall’altro installazioni spee al sostegno dei giovani talenti, seppur stagione da record ciali come il progetto Jeans for Refugees, migliorando la selezione e arricchendo la collaborazione artistica per il sostegno l’offerta puntando sulla fascia più alta del mercato. Il format e anche il layout Si chiude un’edizione da record per dei rifugiati che ha coinvolto 100 celebrities espositivo è piaciuto molto a buyer, ad- White nella versione White Womens che hanno donato i loro jeans per farli dedetti ai lavori ed espositori tutti, e siamo collections+accessories. Il salone organiz- corare da Johny Dar e per metterli all’asta determinati a potenziarlo già dalla pros- zato da M.Seventy ha infatti archiviato la su Catawiki, hanno dato quel touch radisima stagione», ha spiegato. E se i buyer nuova edizione con oltre 22.176 presenze, cal chic all’evento. «Abbiamo visto una Milano nuova e bellissima italiano hanno fatto la parcon una fashion week che te del leone con l’80% delle può diventare leader monpresenze, il fronte estero evidiale», ha spiegato a MFF denzia tutta l’attenzione del Massimiliano Bizzi, fonsalone nel voler coinvolgedatore di White, «White re solo i negozi più influenti continua a lavorare per indel panorama mondiale. A ternazionalizzare Milano e il guidare le delegazioni inSalone. Grazie alla collaboternazionali è il Giappone razione con Ice-Agenzia per con 140 buyer seguito da la promozione all’estero Spagna, Francia, Russia, Da sinistra, due momenti di Super e di White a Milano e l’internazionalizzazione Cina, Germania e Usa. Tra delle imprese italiane, porle insegne più prestigiose a partecipare all’evento nomi come Isetan il 10% in più rispetto all’edizione di set- teremo la nostra visione a Shanghai, Seoul, Mitsukoshi, Selfridges, Avenue 32, l’in- tembre 2015, e con la crescita del 16% dei Dubai e Berlino». A catalizzare l’attenzioglese Fenwik, lo spagnolo La Comercial buyer stranieri provenienti soprattutto da ne dei buyer è il brand mix del salone dove e da Hong Kong The Swank shop e Giappone, Cina e Nord Europa. Con oltre convivono realtà consolidate e di grande Harvey Nichols, che hanno premiato la 500 espositori di cui 346 aziende italiane e ricerca come per esempio Matteo Thiela, nuova formula espositiva. «Continueremo 164 estere tra cui un’importante compagine Simone Vera Bath, Xacus e Pierre-Louis su questa strada cercando di attirare sem- cinese, alcuni già habitué come Bosideng, Mascia ma anche nuovi progetti da tenepre più visitatori da tutti i mercati grazie ma anche nuovi nomi grazie al progetto re d’occhio come Bucobianco, Saragiunti a un’offerta sempre nuova e composta Whiteast introducing China, White ha e Almala tra gli altri. «La forza di White da progetti emergenti ma anche da mar- saputo creare un palinsesto di eventi inte- sta nella capacità progettuale e nella ricerchio consolidati di primo piano», ha poi ressanti per i buyer e gli addetti ai lavori. ca costante per offrire un’esperienza mai sottolineato Napoleone, «e naturalmen- E se da una lato, le nuove cinque sezioni, banale», ha concluso Bizzi, «siamo già al late potremmo aumentare il numero degli Whiteast introducing China, Red area- voro per l’edizione di gennaio 2017 quando espositori così come la superficie ma tut- Only new brands@White, Break time, rinnoveremo l’alleanza con il salone danese to in coerenza con il nostro obiettivo di White Studio- It’s time to contemporary Revolver Copenhagen e potenzieremo in proporre le novità più interessanti del pa- artisan e il rinnovato layout della sezione maniera significativa il lavoro sulle pre-colbeauty, hanno evidenziato la progettuali- lezioni donna». (riproduzione riservata) norama moda italiano ed estero». VII MF fashion giovedì 29 settembre 2016 COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI Dati in dollari STATI UNITI Prezzo ieri Abercrombie & Fitch 15,85 Avon Products 5,53 Coach 35,61 Coty 23,71 Estee Lauder 88,11 Fossil 28,15 Gap Inc 21,88 Guess 14,10 Iconix Brand Grp 8,12 Kate Spade & Co. 17,43 L Brands 70,88 Lululemon Athletica 63,47 Men`s Wearhouse 15,16 Michael Kors 47,83 Nike Inc 53,24 Phillips-Van Heusen 105,81 Polo Ralph Lauren 97,19 Quiksilver 0,46 Var.% % 12m -2,4 -3,7 -0,1 1,1 -1,4 -2,1 -1,8 -1,1 -0,7 -3,6 -3,0 -1,6 -1,6 -0,7 -3,8 -0,5 -0,7 - -25,0 70,0 28,4 -7,3 11,9 -49,9 -27,6 -32,9 -38,6 -6,5 -20,7 27,4 -64,1 17,5 -11,0 9,4 -6,6 - Revlon Inc Tiffany & Co Tumi Holdings Under Armour V.F. Corp Vince Hldg 36,34 70,69 26,74 39,32 55,31 5,62 -3,3 -1,3 0,3 -2,3 -5,0 25,5 -6,0 51,4 -20,5 -17,7 56,0 Dati in euro ITALIA Aeffe Basicnet Brunello Cucinelli Caleffi Cover 50 Csp Int. Ind. Calze Damiani Geox Giorgio Fedon Italia Independent Luxottica Moncler Prezzo ieri 1,02 3,28 17,85 1,17 9,42 1,06 0,97 2,10 13,20 4,42 44,20 15,20 Var.% % 12m -1,0 -0,9 -0,3 -2,1 -0,7 -0,1 0,8 -1,6 -0,4 1,5 -23,4 -5,1 10,9 23,2 -36,8 2,0 -24,8 -43,5 -31,4 -85,1 -25,9 -3,5 Ovs Piquadro Safilo Group Salvatore Ferragamo Stefanel Tod’s Ynap Zucchi 5,29 1,08 8,69 22,43 0,16 46,95 28,16 0,02 -0,2 -1,1 1,8 -0,7 0,7 1,6 - -13,2 -23,8 -13,8 -1,8 -37,6 -39,8 7,5 -56,4 Dati in euro GERMANIA Prezzo ieri Var.% % 12m Adidas-Salomon Hugo Boss Puma Wolford Zalando 155,55 49,30 237,00 21,90 36,35 2,1 0,2 0,4 -1,8 -0,2 Prezzo ieri Var.% % 12m 33,06 0,2 14,2 120,4 -49,4 30,6 3,3 25,5 Dati in euro SPAGNA Inditex Dati in euro FRANCIA Prezzo ieri 159,80 365,80 179,50 152,40 168,45 Christian Dior Hermes Intl Kering Lvmh Oreal REGNO UNITO Prezzo ieri Asos Burberry Grp Jimmy Choo Mulberry Next Plc 4.746,14 1.387,00 135,75 1.051,00 4.791,95 Var.% % 12m 1,2 82,5 -1,1 5,4 6,3 -3,2 -2,2 16,6 0,9 -35,9 SVEZIA Hennes & Mauritz Prezzo ieri 247,70 Var.% % 12m 0,3 -17,2 SVIZZERA HONG KONG Prezzo ieri Var.% % 12m 1,4 -19,1 1,1 -21,7 Prezzo ieri Var.% % 12m Prezzo ieri Var.% % 12m Prezzo ieri Var.% % 12m Prezzo ieri Var.% % 12m Chow Tai Fook Jewellery 5,64 Esprit Holdings 6,48 Global Brands 0,82 L’Occitane 15,26 Prada 26,20 Samsonite 25,10 0,2 -6,3 -0,5 11,9 -1,2 -48,8 1,7 -6,8 -1,5 -11,3 1,0 -1,6 Dati in corone danesi DANIMARCA 817,00 Pandora 2,2 6,0 Dati in yen giapponesi Shiseido 2.662,50 -1,7 3,7 Dati in real brasiliani BRASILE Dati in franchi svizzeri 59,60 275,50 Richemont Swatch I Dati in dollari Hong Kong GIAPPONE Dati in corone svedesi Alpargatas 9,85 -0,6 47,0 Interviste Nike corre, ma non basta Il gruppo chiude il primo trimestre con ricavi a +7,7% e profitti a +5,9%. Ma il mancato boom, nonostante le Olimpiadi, preoccupa il mercato. Fabio Gibellino ike corre ma non abbastanza. Chiudere il primo trimestre al 31 agosto del suo anno fiscale con una crescita dei ricavi a 9,06 miliardi di dollari (circa 8,08 miliardi di euro al cambio di ieri), cioè il 7,7% in più di quanto maturato nello stesso periodo dello scorso esercizio, e con profitti a 1,25 miliardi (circa 1,11 miliardi), in corsa del 5,9%, non è bastato a salvare il colosso dello sportswear da una perdita del 3,8% sul mercato azionario ieri a metà seduta. Eppure il consensus di Reuters era stato ampiamente rispettato, visto che le previsioni parlavano di un profit da 56 centesimi ad azione, e ne ha maturati 73, e di ricavi a 8,87 miliardi di dollari (circa 7,91 miliardi). Quello che non ha funzionato, secondo il consensus Metrix, sono stati gli ordinativi gli ordinativi futuri, pari a 12,3 miliardi di dollari (circa 10,97 miliardi), ma che si sono fermati a un +7% contro l’8,3% previsto. Non solo, perché il primo quarto appena concluso, è sì vero che è andato oltre le stime, nonostante il tasso di cambio sfavorevole e il calo delle vendite del comparto golf fondamentale negli Usa e nei paesi anglosassoni, ma è coinciso con il periodo olimpico, che è generalmen- News Puig si compra il beauty Granado 0,6 0,4 1,0 17,6 0,3 28,0 0,4 4,7 0,5 13,2 Dati in pence Borsa N Var.% % 12m te è un volano di vendita straordinario. Secondo gli analisti questi sono i sintomi di una certa sofferenza nei confronti delle proposte dei concorrenti. Secondo il mercato infatti, il colosso di Portland starebbe soffrendo, nel segmento più sportivo, le performance di Under Armour, cresciuto prepotentemente grazie all’esplosione di Stephen Curry, la nuova stella Nba. Mentre, in ottica più sportswear, è la nemica storia Adidas ad aver eroso quote con il successo delle linee di scarpe Stan Smith e con il rilancio del comparto di abbigliamento athleisure. (riproduzione riservata) a cura di Ludovica Tofanelli Ermanno Scervino Sarah Jessica Parker sbarca da Harrods lancia il suo fashion brand Granado si prepara a crescere grazie all’ingresso di Puig nel suo capitale. Come anticipato da MFF (vedere il numero del 16 luglio) il gruppo di Barcellona da 1,6 miliardi di euro di fatturato nel 2015 ha infatti rilevato una quota di minoranza della realtà brasiliana, a cui fanno capo i marchi di prodotti cosmetici e farmaceutici Granado e Phebo. Obiettivo dell’investimento, che si vocifera sia nell’ordine dei 250 milioni di euro, è quello di supportare l’espansione di Granado sia a livello internazionale sia locale. Grupo Granado ha chiuso il 2015 con vendite per circa 380 milioni di reais (circa 200 milioni di euro al cambio di ieri). Ermanno Scervino sbarca da Harrods con un nuovo spazio all’interno del department store londinese (nella foto un interno). La griffe italiana, da circa 100 milioni di euro di fatturato, ha portato le sue collezioni femminili nell’international designer room 4, inaugurando un punto vendita di 80 metri quadrati Roncato cresce nel travel retail Lardini si allea con Univpm RV Roncato corre nel travel retail e porta avanti il piano di opening dei suoi pop-up store monomarca (nella foto). Il brand di valigeria ha inaugurato i primi due dei tre punti vendita previsti, iniziando dalla stazione di Milano Centrale e da quella di Santa Maria Novella di Firenze, in attesa di sbarcare nelle prossime settimane anche a Roma, presso la stazione Termini. I negozi temporanei rimarranno aperti per un anno, con la possibilità di prolungare la permanenza fino a 24 mesi. Lardini scommette sulle nuove generazioni. La realtà made in Italy ha infatti annunciato la partenza di un progetto congiunto con Univpm-Università Politecnica delle Marche di Ancona finalizzato alla concessione di contributi per borse di studio di ricerca del valore complessivo di 125 mila euro. I progetti finanziati saranno legato all’innovazione di processo produttivo e prodotto. «Diamo il nostro supporto per sostenere le potenzialità del territorio e per il futuro del nostro paese», ha spiegato Andrea Lardini, numero uno della società. «Cinque studenti avranno la possibilità di esprimere il loro valore e dare il loro contributo al mondo dell’impresa». Sarah Jessica Parker continua a crescere con la sua label SJP collection, lanciata nel 2014, introducendo una nuova linea. L’attrice americana, protagonista dell’iconico telefilm Sex & The city, ha infatti annunciato su Instagram il lancio di SJP Lbd, una nuova collezione made in Usa di little black dresses. Il progetto arriva dopo le incursioni dell’attrice (nella foto) nel mondo del beauty e degli accessori e rappresenta il primo esperimento di moda. I modelli saranno distribuiti esclusivamente da Bloomingdale’s a partire dal mese di ottobre. Parigi, il genio di Leonardo va in mostra grazie a Prada Leonardo da Vinci torna protagonista a Parigi con la mostra «Leonardo in Francia». Inaugurata presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi, l’exhibition è stata supportata da Prada, uno dei tre main sponsor del progetto. La mostra, dedicata al 500° anniversario del viaggio d’Oltralpe di Leonardo da Vinci e aperta fino al 20 novembre, è stata realizzata in collaborazione con il museo del Louvre assieme ad alcuni musei italiani, oltre ad aver ricevuto l’alto patronato del presidente della Repubblica e l’impulso dei ministeri degli affari esteri e dei beni culturali. Primo store per Ballantyne Ballantyne si rilancia e lo fa con uno store monomarca a Milano. Lo spazio aprirà i battenti al civico 18 di via Bagutta e sarà celebrato con un evento ad hoc nella serata del prossimo 6 ottobre. A completare l’evento, la presentazione della capsule collection Heritage edition, che reinterpreterà alcuni pezzi iconici. (riproduzione riservata) Marangoni apre a Firenze e progetta nuove scuole a Dubai, Mumbai e Miami Istituto Marangoni stima una crescita double digit nell’anno in corso e per il prossimo mette in agenda una nuova apertura a Dubai, oltre alle due già annunciate di Mumbai e Miami. Intanto ieri l’istituto meneghino ha svelato la nuova maxi sede in via de’ Tornabuoni 17 a Firenze, frutto di un investimento di oltre 3 milioni di euro (vedere MFF del 14 settembre). La scuola, prima in Italia fuori da Milano, è all’interno di un palazzo storico esteso su 2.900 metri quadrati e quattro piani, di proprietà del fondo immobiliare Due fondo portafoglio gestito da Kryalos sgr, che ha curato la riqualificazione e la valorizzazione dell’intero complesso. Durante la serata, in scena un tributo alla città, con una performance della Compagnia Cafelulé. Un evento con focus sul mondo dell’arte e delle eccellenze artigianali fiorentine che caratterizza la didattica della sede in riva d’Arno. Per l’anno prossimo l’istituto meneghino nato nel 1935 ha già in programma una serie di progetti, come ha spiegato in questa intervista a MFF Roberto Riccio, group managing director di Istituto Marangoni. Che previsioni avete per il 2016? A livello di gruppo stimiamo di chiudere l’anno con una progressione del fatturato del 20% rispetto ai 54,1 milioni di euro dell’esercizio precedente (+24,5%), mantenendo un ebitda intorno al 26% e con una crescita degli studenti del 7% rispetto ai circa 4 mila di fine 2015 (+13,8%). Quali sono gli obiettivi per Firenze? Puntiamo a un target più alto rispetto ad altre scuole in città, anche perché i costi dei corsi sono maggiori, in quanto prevedono servizi e strumenti premium a disposizione degli studenti. Contiamo nel giro di cinque anni di raggiungere quota 600 iscritti (partendo dagli oltre 140 attuali, di cui 20% italiani, ndr), ovvero il massimo della capienza. Sul fronte economico di arrivare a break even in due anni e all’utile in tre. Inoltre abbiamo degli specifici corsi che sapranno intercettare un pubblico italiano anche di altre città come Roma. Quali scuole apriranno nel 2017? Miami sarà operativa da fine anno grazie alla formula di licensing che utilizziamo per gli opening extra Ue. Un deal con un partner locale che sostiene l’investimento della location e del marketing, mentre la didattica è tutta a cura di Istituto Marangoni. Mumbai aprirà invece a luglio in una bellissima sede a gestione diretta. Ci sono altre novità in cantiere? A novembre dovremmo essere in grado di annunciare la nuova scuola di Dubai, in licensing a un partner di zona. Se i piani saranno rispettati dovrebbe essere operativa già dal prossimo anno all’interno del Dubai design discrict. (riproduzione riserMatteo Minà (Firenze) vata)