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64 SPECIALE a cura di Fabrizio Rinversi BASELWORLD 2016 Top Highlights In luogo del consueto reportage della fiera di Basilea, dato che sono passati tre mesi e le novità sono state già abbondantemente visualizzate e “metabolizzate” da appassionati e addetti ai lavori, abbiamo preferito selezionare alcuni tra i modelli più significativi, sia in termini di complicazioni, che di impatto e allure. Esemplari che ben sintetizzano quanto di meglio l’orologeria elvetica, con qualche eccezione da altri Paesi, è in grado di offrire al giorno d’oggi. Baselworld, quest’anno, ha risentito di un momento di tempo, devono essere presi in considerazione anche gli mercato assai problematico, in fase di chiara regressio- aspetti virtuosi che abbiamo potuto verificare durante la ne e, effettivamente, proprio i principali responsabili di settimana di permanenza nella città elvetica, quali, ad un simile rallentamento, ossia gli operatori da Cina e esempio, il ritorno propositivo di Corum, dopo qualche Hong Kong, si sono visti in numero minore. A ciò va ag- anno di stallo, l’immagine ormai rinnovata e consolidata giunto che gli intervenuti, soprattutto nella zona euro- di Ebel, il riconoscimento ottenuto dal distributore ita- pea, sono stati assai cauti negli ordini, prendendo tempo liano di Frédérique Constant (ne parliamo a pagina 56), e navigando a vista. Un dato che ci è stato confermato il sempre maggiore impegno di Casio nell’area europea, (basta dare un’occhiata alla fase di mercato leggendo la dirompente collezione Curv di Bulova, il primo movi- il report pubblicato a pag. 32 e seguenti), in particolare, mento di manifattura adottato da Chopard sulla colle- nel segmento dell’Alta Orologeria, da una chiara preoc- zione Mille Miglia, i sei movimenti Master Chronometer cupazione da parte di importanti concessionari italiani di Omega, la Certificazione Cronometro Superlativo di sulle prospettiva di crescita e sviluppo nel breve-medio Rolex, il ritorno sotto i riflettori di un brand assai ambi- termine. Inoltre, e non necessariamente per evidenzia- zioso quale Cvstos, la svolta d’antan di Gucci su cassa re aspetti non proprio positivi, vi è da considerare che coussin, la potente serie Black Bay di Tudor. Insomma, spente le luci sulla kermesse 2016 di Basilea, Maison di di carne al fuoco ce n’è stata, intendiamoci, l’allure e la primo piano nell’haut-de-gamme, quali Ulysse Nardin e strategicità della fiera non sono in discussione, ma, in Girard-Perregaux (sarebbe un ritorno) hanno annuncia- sé, è forse la formula espositiva centrata su di un unico, to che il prossimo anno esporranno al SIHH di Ginevra, o più o meno, evento mondiale all’anno, che non racco- liberando importanti spazi nell’Halle regina, la 1.0; ad glie più i plebiscitari consensi del passato, con diverse essi si è poi aggiunto anche il brand Versace orologi, che aziende che pensano sempre di più a fiere “personali”, non parteciperà alla prossima edizione di Baselworld. in cui invitare i clienti, affezionati o potenziali, per fare Sono elementi da valutare attentamente ma, nel con- business. Staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro. g iug n o 201 6 65 La BULGARI Octo Finissimo Ripetizione Minuti Nuovo prodigio ultra-slim di Bulgari, in grado concentra- il meccanismo, con timbri a sezione circolare in acciaio re la meccanica complicata in contesti volumetrici im- direttamente fissati alla cassa e modellati a mano, e re- pressionanti. Non si è trattato, infatti, di contemplare golatore centrifugo dall’eccezionale diametro di 3,3 mm; la semplice espressione di ore, minuti e secondi, ma, last but not least, il pulsante d’attivazione del mecca- bensì, quella della ripetizione minuti, il dispositivo più nismo della suoneria, al 9, è dotato di un dispositivo di complesso che l’arte orologiera preveda. Così, la cassa sicurezza all-or-nothing (“tutto o niente”). Edizione limi- geometrica dell’Octo, e i suoi innumerevoli angoli, spi- tata a 50 esemplari. goli e sfaccettature, si sono modellati attorno ad un movimento manuale alto soli 3,12 mm, generando un’insieme che, adattato al polso, misura semplicemente 6,85 mm. Dopo il movimento con tourbillon volante, contenuto sull’eccezionale spessore di 1,95 mm, la Casa romana ha presentato a Baselworld l’Octo Finissimo Ripetizione Minuti, affidandosi alle sapienti mani dei maestri orologiai della propria manifattura di Le Sentier. I quali hanno messo a punto il calibro manuale BVL 362 (nome dettato dal numero di componenti del movimento stesso), partendo da un presupposto impensabile per l’ottimale diffusione del suono, ossia l’assenza dello spazio necessario. Le soluzioni si sono concretizzate in una cassa da 40 mm in titanio, metallo leggero e a bassa densità, capace cioè di un’eccellente veicolazione delle onde sonore, in un quadrante, sempre in titanio, con indici incisi e aperti, come la scala dei piccoli secondi al 6, a realizzare un’amplificazione di risonanza all’interno della cassa. E, poi, ovviamente, gi ugno 2016 66 SPECIALE GIRARD-PERREGAUX La Esmeralda Tourbillon Per celebrare il suo 225°anniversario, Girard-Perregaux sposizione Universale di Parigi nel 1889 (scappamento a ha presentato l’eccezionale Esmeralda Tourbillon in oro détente, cassa incisa dal famoso artista Fritz Kundert). rosa da 44 mm, ispirato al cronometro da tasca Tourbillon L’Esmeralda Tourbillon celebrativo, presenta ponti, bari- con Tre Ponti d’Oro, che ottenne la medaglia d’oro all’E- letto, ruotismo e ponte del tourbillon tutti in oro massiccio: i ponti a doppia freccia, disposti in parallelo lucidati a specchio sono interamente decorati a mano (bariletto, ruota di centro e gabbia del tourbillon sono allineati sullo stesso piano verticale). La gabbia dal diametro di 14,3 mm è costituita da 80 componenti, ha un peso di 0,305 g e ruota in un minuto: ospita un bilanciere da 10,5 mm di diametro, che oscilla a 21.600 alternanze/ora (3Hz). Il calibro automatico da 16’’’ e 8,41 mm di spessore necessita di due mesi di lavoro per l’assemblaggio dei suoi 310 componenti, di cui 27 rubini: il sistema di carica automatica unidirezionale si avvale di un rotore concentrico posizionato sotto il bariletto e non più nella sua periferia (la maggiore lunghezza della molla garantisce una riserva di carica di almeno 60 ore, contro le 48 ore precedenti). Erede dei 27 Tourbillon con Tre Ponti depositati da Girard-Perregaux all’Osservatorio di Neuchâtel dal 1865 al 1911, la Esmeralda Tourbillon racconta una storia di passione per l’estetica e la precisione. g iug n o 201 6 67 La PATEK PHILIPPE Calendario Annuale – Ref. 5396 Sono passati vent’anni, da quando Patek Philippe ottenne ref. 5396 è animato dal calibro automatico 324 S QA LU il brevetto svizzero N. 685585 G, per un orologio da polso 24H, visibile lato fondello, con bilanciere Gyromax, spirale automatico dotato di calendario annuale: era il 1 marzo Spiromax brevettata in Silinvar (derivato del silicio) ed è 1996. Quello stesso anno ne presentò, prima Maison a onorato del Sigillo Patek Philippe, a garanzia di una preci- farlo, l’interpretazione d’esordio, la ref. 5035. Ricordiamo sione pari a -3/+2 secondi al giorno. che il calendario annuale, al contrario di quello “perpetuo”, non “riconosce” il ciclo degli anni bisestili e, quindi, non distingue le diverse lunghezze di febbraio: dunque, l’unica correzione “annuale” della data andrà fatta alla fine di febbraio. Il ref. 5035 era animato dal calibro automatico 315 S QA, e, ad esso, sono seguite altre venti evoluzioni, come, ad esempio, il 5036/1 (1998), dove in luogo delle 24 ore furono inserite le fasi di luna e venne aggiunta la riserva di carica al 12, il 5960P (2006) in platino, che integrava la funzione crono, il ref. 5726A (2010) su cassa Nautilus in acciaio. Per festeggiare l’anniversario, ecco, dunque il 22mo modello, il ref. 5396, declinato in oro bianco con quadrante grigio scuro soleil e in oro rosa con quadrante opalino argenté. Il contesto stilistico scelto è quello della comprovata eleganza della cassa Calatrava, da 38,5 mm, con cifre arabe Breguet e lancette Dauphine in oro (bianco o rosa). La collocazione delle indicazioni, giorno della settimana e mese a finestrella al 12, molto vicine, data a finestrella al 6, secante il quadrante ausiliario delle 24 ore con, all’interno, le fasi lunari astronomiche, ricorda i celeberrimi calendari perpetui Patek Philippe degli anni ‘40 e ‘50, oggetto di epiche battaglie in asta. Il gi ugno 2016 68 SPECIALE ROLEX Oyster Perpetual Cosmograph Daytona Il legame tra il Rolex Cosmograph e Daytona è comin- graph, nel 1963, questo divenne naturalmente il model- ciato nel 1962, con l’esordio della corsa Daytona Con- lo prescelto per celebrare l’evento. E, così, nell’intorno tinental, contestualmente alla quale Rolex divenne del 1965, sui quadranti del Cosmograph, cominciò a Official Timepiece del Daytona International Speedway comparire, inizialmente solo sugli esemplari destinati e premio per il vincitore: una volta lanciato il Cosmo- al mercato americano, la scritta “Daytona”, per poi divenire, nel tempo, un connotato fisso del celeberrimo cronografo. Infine, nel 1992, Rolex è divenuto il Title Sponsor della 24 Ore di Daytona e la competizione è stata ribattezzata Rolex 24 At Daytona. L’ultimo “gioiello” della saga Cosmograph Daytona ha visto la luce quest’anno, ref. 116500 LN, certificato Cronometro Superlativo (precisione di +2/-2 s/d), in acciaio da 40 mm, calibro automatico di manifattura 4130 (smistamento via ruota a colonne e innesto verticale, bilanciere inerziale, spirale Parachrom blu con curva Rolex, autonomia di circa 72 ore), la cui principale novità è l’adozione della lunetta nera Cerachrom monoblocco in ceramica hi-tech incisa con la scala tachimetrica (inscalfibile, cromaticamente inalterabile e insensibile alla corrosione), a ricordare quella del modello risalente al 1965, con disco nero in plexiglas: la graduazione della scala tachimetrica è ottenuta grazie al deposito, nella zona scavata, di un sottile strato di platino mediante una tecnica PVD. Per il resto, solite caratteristiche, quali corona, fondello e pulsanti serrati a vite (impermeabilità fino a 100 metri), bracciale Oyster con fermaglio di sicurezza Oysterlock. g iug n o 201 6 69 La ULYSSE NARDIN Marine Chronograph Annual Calendar Il nuovo Marine Chronograph Annual Calendar di Ulysse Nardin è il risultato di un lavoro di ricerca molto capillare, distribuito su di un DNA tecnico cominciato circa venti anni or sono, focalizzato sulla facilità d’uso: l’orologio, infatti, è regolabile sia in avanti che indietro, abbinando affidabilità ed alta precisione. Il suo calibro automatico, UN-153 è interamente realizzato inhouse, compresa spirale e scappamento in silicio (forniti dalla Sigatec, azienda di cui Ulysse Nardin è comproprietaria) e dispone di una riserva di carica di 52 ore. A metà strada fra un calendario perpetuo, che non ha bisogno di essere corretto fino al 2100, e un calendario semplice che richiede 5 aggiustamenti manuali al’anno, il calendario annuale è programmato per prevedere una sola correzione all’anno: in febbraio. I maestri orologiai di Ulysse Nardin, all’uopo, hanno studiato un dispositivo che contiene solo una dozzina di elementi: nello sviluppo del calendario semplice, effettuato per il calibro UN-118, il calendario annuale ha bisogno di sole tre ruote addizionali, una sfida che personifica il succitato spirito di Ludwig Oechslin, il geniale creatore per il quale la semplicità è una regola. In acciaio da 43 mm, il modello include la funzione cronografica e, sul quadrante (blu o guscio d’uovo), visualizza le seguenti indicazioni: minuti crono al 3, ore crono e datario a finestrella al 6, piccoli secondi e mese al 9. gi ugno 2016 70 SPECIALE ZENITH Academy Tourbillon Georges Favre-Jacot La particolarità in questo modello ultra-complicato è la “vi- a vista lato quadrante. L’abbinamento tra il regolatore a rilità” della cassa in ceramica nera da 45 mm di diametro, tourbillon e il dispositivo fuso-catena, collegato al barilet- nella quale è racchiuso il nuovo movimento El Primero do- to, è quello di garantire al meccanismo una forza costante, tato di tourbillon e trasmissione a fuso-catena: due compli- lungo tutto il periodo di carica. Composto da 807 parti, il cazioni orologiere riunite per la prima volta in un movimen- movimento dell’Academy Tourbillon Georges Favre-Jacot to ad alta frequenza (36.000 alternanze/ora) firmato Zenith, esalta il tourbillon posto al 6 e la trasmissione a fuso-ca- a carica manuale, calibro El Primero 4805, completamente tena alle 10/11 e 1/2. Tre ponti bruniti, fissati alla platina da viti lucide, sostengono gli assi del fuso e del bariletto e la gabbia del tourbillon, che compie una rotazione al minuto. Le funzioni ore e minuti centrali sono indicate su di un anello con lancette e indici sfaccettati luminescenti neri. La riserva di carica di oltre 50 ore è indicata alle ore 4/5 da una lancetta con punta rossa e accompagnata dall’iscrizione “High” e “Low”. La platina e i ponti, visibili attraverso il fondello zaffiro della cassa, si rivestono di un profondo grigio antracite, alternando finitura sabbiata, anglage e lavorazione “traits-tirés”. L’orologio, impermeabile fino a 50 metri, è completato da un cinturino in caucciù traforato con fibbia deployante tripla in titanio trattato PVD, ed è realizzato in 150 esemplari. È disponibile anche una versione in oro rosa, realizzata anch’essa in 150 esemplari. g iug n o 201 6
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