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SPECIALE
a cura di Fabrizio Rinversi
BASELWORLD 2016
Top Highlights
In luogo del consueto reportage della fiera di Basilea, dato che sono passati tre mesi e le novità sono state già abbondantemente visualizzate e “metabolizzate” da appassionati e addetti
ai lavori, abbiamo preferito selezionare alcuni tra i modelli più significativi, sia in termini di complicazioni, che di impatto e allure. Esemplari che ben sintetizzano quanto di meglio l’orologeria
elvetica, con qualche eccezione da altri Paesi, è in grado di offrire al giorno d’oggi.
Baselworld, quest’anno, ha risentito di un momento di
tempo, devono essere presi in considerazione anche gli
mercato assai problematico, in fase di chiara regressio-
aspetti virtuosi che abbiamo potuto verificare durante la
ne e, effettivamente, proprio i principali responsabili di
settimana di permanenza nella città elvetica, quali, ad
un simile rallentamento, ossia gli operatori da Cina e
esempio, il ritorno propositivo di Corum, dopo qualche
Hong Kong, si sono visti in numero minore. A ciò va ag-
anno di stallo, l’immagine ormai rinnovata e consolidata
giunto che gli intervenuti, soprattutto nella zona euro-
di Ebel, il riconoscimento ottenuto dal distributore ita-
pea, sono stati assai cauti negli ordini, prendendo tempo
liano di Frédérique Constant (ne parliamo a pagina 56),
e navigando a vista. Un dato che ci è stato confermato
il sempre maggiore impegno di Casio nell’area europea,
(basta dare un’occhiata alla fase di mercato leggendo
la dirompente collezione Curv di Bulova, il primo movi-
il report pubblicato a pag. 32 e seguenti), in particolare,
mento di manifattura adottato da Chopard sulla colle-
nel segmento dell’Alta Orologeria, da una chiara preoc-
zione Mille Miglia, i sei movimenti Master Chronometer
cupazione da parte di importanti concessionari italiani
di Omega, la Certificazione Cronometro Superlativo di
sulle prospettiva di crescita e sviluppo nel breve-medio
Rolex, il ritorno sotto i riflettori di un brand assai ambi-
termine. Inoltre, e non necessariamente per evidenzia-
zioso quale Cvstos, la svolta d’antan di Gucci su cassa
re aspetti non proprio positivi, vi è da considerare che
coussin, la potente serie Black Bay di Tudor. Insomma,
spente le luci sulla kermesse 2016 di Basilea, Maison di
di carne al fuoco ce n’è stata, intendiamoci, l’allure e la
primo piano nell’haut-de-gamme, quali Ulysse Nardin e
strategicità della fiera non sono in discussione, ma, in
Girard-Perregaux (sarebbe un ritorno) hanno annuncia-
sé, è forse la formula espositiva centrata su di un unico,
to che il prossimo anno esporranno al SIHH di Ginevra,
o più o meno, evento mondiale all’anno, che non racco-
liberando importanti spazi nell’Halle regina, la 1.0; ad
glie più i plebiscitari consensi del passato, con diverse
essi si è poi aggiunto anche il brand Versace orologi, che
aziende che pensano sempre di più a fiere “personali”,
non parteciperà alla prossima edizione di Baselworld.
in cui invitare i clienti, affezionati o potenziali, per fare
Sono elementi da valutare attentamente ma, nel con-
business. Staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro.
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La
BULGARI
Octo Finissimo Ripetizione Minuti
Nuovo prodigio ultra-slim di Bulgari, in grado concentra-
il meccanismo, con timbri a sezione circolare in acciaio
re la meccanica complicata in contesti volumetrici im-
direttamente fissati alla cassa e modellati a mano, e re-
pressionanti. Non si è trattato, infatti, di contemplare
golatore centrifugo dall’eccezionale diametro di 3,3 mm;
la semplice espressione di ore, minuti e secondi, ma,
last but not least, il pulsante d’attivazione del mecca-
bensì, quella della ripetizione minuti, il dispositivo più
nismo della suoneria, al 9, è dotato di un dispositivo di
complesso che l’arte orologiera preveda. Così, la cassa
sicurezza all-or-nothing (“tutto o niente”). Edizione limi-
geometrica dell’Octo, e i suoi innumerevoli angoli, spi-
tata a 50 esemplari.
goli e sfaccettature, si sono modellati
attorno ad un movimento manuale
alto soli 3,12 mm, generando un’insieme che, adattato al polso, misura
semplicemente 6,85 mm. Dopo il movimento con tourbillon volante, contenuto sull’eccezionale spessore di 1,95
mm, la Casa romana ha presentato a
Baselworld l’Octo Finissimo Ripetizione Minuti, affidandosi alle sapienti
mani dei maestri orologiai della propria manifattura di Le Sentier. I quali
hanno messo a punto il calibro manuale BVL 362 (nome dettato dal numero di componenti del movimento
stesso), partendo da un presupposto
impensabile per l’ottimale diffusione
del suono, ossia l’assenza dello spazio necessario. Le soluzioni si sono
concretizzate in una cassa da 40 mm
in titanio, metallo leggero e a bassa
densità, capace cioè di un’eccellente veicolazione delle onde sonore, in
un quadrante, sempre in titanio, con
indici incisi e aperti, come la scala
dei piccoli secondi al 6, a realizzare
un’amplificazione di risonanza all’interno della cassa. E, poi, ovviamente,
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SPECIALE
GIRARD-PERREGAUX
La Esmeralda Tourbillon
Per celebrare il suo 225°anniversario, Girard-Perregaux
sposizione Universale di Parigi nel 1889 (scappamento a
ha presentato l’eccezionale Esmeralda Tourbillon in oro
détente, cassa incisa dal famoso artista Fritz Kundert).
rosa da 44 mm, ispirato al cronometro da tasca Tourbillon
L’Esmeralda Tourbillon celebrativo, presenta ponti, bari-
con Tre Ponti d’Oro, che ottenne la medaglia d’oro all’E-
letto, ruotismo e ponte del tourbillon tutti in oro massiccio: i ponti a doppia freccia, disposti in parallelo lucidati a specchio
sono interamente decorati a mano
(bariletto, ruota di centro e gabbia
del tourbillon sono allineati sullo
stesso piano verticale).
La gabbia dal diametro di 14,3 mm
è costituita da 80 componenti, ha
un peso di 0,305 g e ruota in un
minuto: ospita un bilanciere da
10,5 mm di diametro, che oscilla
a 21.600 alternanze/ora (3Hz). Il
calibro automatico da 16’’’ e 8,41
mm di spessore necessita di due
mesi di lavoro per l’assemblaggio
dei suoi 310 componenti, di cui 27
rubini: il sistema di carica automatica unidirezionale si avvale di
un rotore concentrico posizionato
sotto il bariletto e non più nella
sua periferia (la maggiore lunghezza della molla garantisce una
riserva di carica di almeno 60 ore,
contro le 48 ore precedenti).
Erede dei 27 Tourbillon con Tre
Ponti depositati da Girard-Perregaux all’Osservatorio di Neuchâtel
dal 1865 al 1911, la Esmeralda
Tourbillon racconta una storia di
passione per l’estetica e la precisione.
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PATEK PHILIPPE
Calendario Annuale – Ref. 5396
Sono passati vent’anni, da quando Patek Philippe ottenne
ref. 5396 è animato dal calibro automatico 324 S QA LU
il brevetto svizzero N. 685585 G, per un orologio da polso
24H, visibile lato fondello, con bilanciere Gyromax, spirale
automatico dotato di calendario annuale: era il 1 marzo
Spiromax brevettata in Silinvar (derivato del silicio) ed è
1996. Quello stesso anno ne presentò, prima Maison a
onorato del Sigillo Patek Philippe, a garanzia di una preci-
farlo, l’interpretazione d’esordio, la ref. 5035. Ricordiamo
sione pari a -3/+2 secondi al giorno.
che il calendario annuale, al contrario di
quello “perpetuo”, non “riconosce” il ciclo
degli anni bisestili e, quindi, non distingue
le diverse lunghezze di febbraio: dunque,
l’unica correzione “annuale” della data andrà fatta alla fine di febbraio. Il ref. 5035 era
animato dal calibro automatico 315 S QA, e,
ad esso, sono seguite altre venti evoluzioni,
come, ad esempio, il 5036/1 (1998), dove in
luogo delle 24 ore furono inserite le fasi di
luna e venne aggiunta la riserva di carica al
12, il 5960P (2006) in platino, che integrava la funzione crono, il ref. 5726A (2010) su
cassa Nautilus in acciaio. Per festeggiare
l’anniversario, ecco, dunque il 22mo modello, il ref. 5396, declinato in oro bianco con
quadrante grigio scuro soleil e in oro rosa
con quadrante opalino argenté. Il contesto
stilistico scelto è quello della comprovata
eleganza della cassa Calatrava, da 38,5 mm,
con cifre arabe Breguet e lancette Dauphine in oro (bianco o rosa). La collocazione
delle indicazioni, giorno della settimana e
mese a finestrella al 12, molto vicine, data a
finestrella al 6, secante il quadrante ausiliario delle 24 ore con, all’interno, le fasi lunari
astronomiche, ricorda i celeberrimi calendari perpetui Patek Philippe degli anni ‘40
e ‘50, oggetto di epiche battaglie in asta. Il
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ROLEX
Oyster Perpetual Cosmograph Daytona
Il legame tra il Rolex Cosmograph e Daytona è comin-
graph, nel 1963, questo divenne naturalmente il model-
ciato nel 1962, con l’esordio della corsa Daytona Con-
lo prescelto per celebrare l’evento. E, così, nell’intorno
tinental,
contestualmente alla quale Rolex divenne
del 1965, sui quadranti del Cosmograph, cominciò a
Official Timepiece del Daytona International Speedway
comparire, inizialmente solo sugli esemplari destinati
e premio per il vincitore: una volta lanciato il Cosmo-
al mercato americano, la scritta “Daytona”, per poi divenire, nel tempo, un connotato fisso del
celeberrimo cronografo. Infine, nel 1992,
Rolex è divenuto il Title Sponsor della 24
Ore di Daytona e la competizione è stata
ribattezzata Rolex 24 At Daytona. L’ultimo “gioiello” della saga Cosmograph
Daytona ha visto la luce quest’anno,
ref. 116500 LN, certificato Cronometro
Superlativo (precisione di +2/-2 s/d), in
acciaio da 40 mm, calibro automatico di
manifattura 4130 (smistamento via ruota
a colonne e innesto verticale, bilanciere
inerziale, spirale Parachrom blu con curva Rolex, autonomia di circa 72 ore), la
cui principale novità è l’adozione della
lunetta nera Cerachrom monoblocco in
ceramica hi-tech incisa con la scala tachimetrica (inscalfibile, cromaticamente
inalterabile e insensibile alla corrosione),
a ricordare quella del modello risalente
al 1965, con disco nero in plexiglas: la
graduazione della scala tachimetrica è
ottenuta grazie al deposito, nella zona
scavata, di un sottile strato di platino
mediante una tecnica PVD. Per il resto,
solite caratteristiche, quali corona, fondello e pulsanti serrati a vite (impermeabilità fino a 100 metri), bracciale Oyster
con fermaglio di sicurezza Oysterlock.
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ULYSSE NARDIN
Marine Chronograph Annual Calendar
Il nuovo Marine Chronograph Annual Calendar di Ulysse Nardin è il risultato di un
lavoro di ricerca molto capillare, distribuito su di un DNA tecnico cominciato circa
venti anni or sono, focalizzato sulla facilità
d’uso: l’orologio, infatti, è regolabile sia in
avanti che indietro, abbinando affidabilità
ed alta precisione. Il suo calibro automatico, UN-153 è interamente realizzato inhouse, compresa spirale e scappamento
in silicio (forniti dalla Sigatec, azienda di
cui Ulysse Nardin è comproprietaria) e dispone di una riserva di carica di 52 ore. A
metà strada fra un calendario perpetuo,
che non ha bisogno di essere corretto fino
al 2100, e un calendario semplice che richiede 5 aggiustamenti manuali al’anno,
il calendario annuale è programmato per
prevedere una sola correzione all’anno:
in febbraio. I maestri orologiai di Ulysse
Nardin, all’uopo, hanno studiato un dispositivo che contiene solo una dozzina
di elementi: nello sviluppo del calendario
semplice, effettuato per il calibro UN-118,
il calendario annuale ha bisogno di sole tre
ruote addizionali, una sfida che personifica il succitato spirito di Ludwig Oechslin,
il geniale creatore per il quale la semplicità è una regola. In acciaio da 43 mm, il modello include la funzione cronografica e, sul
quadrante (blu o guscio d’uovo), visualizza
le seguenti indicazioni: minuti crono al 3,
ore crono e datario a finestrella al 6, piccoli
secondi e mese al 9.
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ZENITH
Academy Tourbillon Georges Favre-Jacot
La particolarità in questo modello ultra-complicato è la “vi-
a vista lato quadrante. L’abbinamento tra il regolatore a
rilità” della cassa in ceramica nera da 45 mm di diametro,
tourbillon e il dispositivo fuso-catena, collegato al barilet-
nella quale è racchiuso il nuovo movimento El Primero do-
to, è quello di garantire al meccanismo una forza costante,
tato di tourbillon e trasmissione a fuso-catena: due compli-
lungo tutto il periodo di carica. Composto da 807 parti, il
cazioni orologiere riunite per la prima volta in un movimen-
movimento dell’Academy Tourbillon Georges Favre-Jacot
to ad alta frequenza (36.000 alternanze/ora) firmato Zenith,
esalta il tourbillon posto al 6 e la trasmissione a fuso-ca-
a carica manuale, calibro El Primero 4805, completamente
tena alle 10/11 e 1/2. Tre ponti bruniti, fissati alla platina
da viti lucide, sostengono gli
assi del fuso e del bariletto e
la gabbia del tourbillon, che
compie una rotazione al minuto. Le funzioni ore e minuti centrali sono indicate su di
un anello con lancette e indici
sfaccettati luminescenti neri.
La riserva di carica di oltre 50
ore è indicata alle ore 4/5 da
una lancetta con punta rossa
e accompagnata dall’iscrizione “High” e “Low”. La platina
e i ponti, visibili attraverso il
fondello zaffiro della cassa, si
rivestono di un profondo grigio
antracite, alternando finitura
sabbiata, anglage e lavorazione “traits-tirés”. L’orologio,
impermeabile fino a 50 metri,
è completato da un cinturino
in caucciù traforato con fibbia deployante tripla in titanio
trattato PVD, ed è realizzato in
150 esemplari. È disponibile
anche una versione in oro rosa,
realizzata anch’essa in 150
esemplari.
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