la spesa che non pesa - 23-10-2016

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la spesa che non pesa - 23-10-2016
307 ottobre 2016
Anno XLII - Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI
In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi - 11 euro
www.altroconsumo.it
RINUNCIARE AL TELEFONO
FISSO? LE MIGLIORI TARIFFE
SE VUOI SOLO INTERNET
INCHIESTA NELLE MENSE
SCOLASTICHE:
I MENÙ DELLA DISCORDIA
TEST
H Epilatori a luce pulsata
H Forni a microonde
H Trapani
H Frullatori
LA SPESA
CHE NON PESA
SCEGLI I SUPERMERCATI PIÙ CONVENIENTI SCOVATI DALLA NOSTRA
INCHIESTA PREZZI E RISPARMI OLTRE 3.000 EURO L’ANNO
INSERTO SPECIALE: I MIGLIORI IN 67 CITTÀ
Sommario
CHE COSA C’È DI NUOVO
06 EDITORIALE
La parola al direttore.
cittadini. Ma anche novità, consigli e gli
aggiornamenti sulle nostre attività.
06 PRIMO PIANO
58 A PRIMA VISTA
Dibattito, denunce, segnalazioni.
A 360°, da tutto il mondo, per
i nostri diritti di consumatori e
ottobre 2016
www.altroconsumo.it
TEST
68 I NOSTRI TOP 5
Asciugatrici, stampanti, macchine
per il pane, televisori, acqua frizzante:
cinque prodotti tra i migliori, scelti tra
le centinaia a confronto sul nostro sito.
Impressioni e giudizi sui prodotti
appena usciti sul mercato: quelli
promettenti e quelli da evitare.
70 QUALE LAMPADINA
Alogena, led o fluorescente? Vince la
lampadina led: dura molto, consuma
poco e rende la bolletta leggera.
INCHIESTE
12 CANONE RAI IN
BOLLETTA: È CAOS
20 CORRUZIONE NELLA
SANITÀ: COSTI PER TUTTI
Doppi addebiti e tanta burocrazia: come
farsi valere e la petizione per abolirlo.
Appalti truccati e corruzione: le pesanti
ricadute per il Ssn e per i cittadini.
di Matteo Metta
di Stefania Villa
di Sonia Sartori
72 PER IL FAI DA TE
Trapani a batteria e a percussione:
il test ti aiuta a scegliere modello e tipo.
di Natalia Milazzo
15 MENSE SCOLASTICHE
Siamo andati in 19 scuole di 6 città a
vedere cosa mangiano i bambini.
di Simona Ovadia
24 FARE LA SPESA
La nostra guida ai supermercati: puoi
risparmiare oltre tremila euro all’anno.
64
Epilatori a luce pulsata:
cari, ma efficaci e sicuri
di Beba Minna
46 TROPPO CALDO
Negozi e uffici pubblici non rispettano i
limiti di legge per le temperature.
di Luciana Grosso
50 SHARING ECONOMY
Non convince ancora gli italiani: i
risultati della nostra indagine.
60 MICROONDE
64 LUCE PULSATA
Alla prova i modelli combinati capaci
di sostituire il forno di casa e quelli più
economici da usare soprattutto per
riscaldare e scongelare.
Niente più peli: gli epilatori a luce
pulsata funzionano. Ecco quelli con
il miglior rapporto tra qualità e prezzo.
di Simona Ovadia
di Elisa Gerardis
54 TELEFONO FISSO
Dove la spesa è più conveniente?
L’inchiesta in 922 punti vendita di 67 città
CHIEDILO A NOI
78 ADESSO LO SAI
Caldaia, cosa fare per la manutenzione? Guardaroba: come fare il cambio di stagione
- In bici sui mezzi pubblici - Primi dentini: le
collanine d’ambra sono pericolose e inutili
80 LETTERE
Le testimonianze dei soci. Scriveteci.
2 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
Nell’era dei cellulari, rinunciare al
telefono fisso? Non sempre conviene.
di Natalia Milazzo
Se interessa poco il design e tanto la
prestazione, sul mercato ci sono ottimi
modelli a buon prezzo.
di Luciana Grosso
di Luciana Grosso
24
75 FRULLATI PERFETTI
60
I NOSTRI
VALORI
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Le nostre pubblicazioni
non contengono pubblicità.
Non accettiamo prodotti gratuiti
e non realizziamo test su richiesta
dei produttori. Scegliamo solo
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interesse. L’indipendenza è totale,
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ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 3
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EDITORIALE
ROSANNA MASSARENTI
DIRETTORE
Dopo il terremoto
È commovente lo slancio di generosità che tutti noi dimostriamo
quando succede qualcosa di terribile, come il terremoto dello scorso
24 agosto. Siamo tutti lì, con le mani e con il cuore. Una rete di
volontari che mette a disposizione, giorno e notte, senza risparmiarsi,
il proprio lavoro, cittadini che inviano abiti, cibo, farmaci, coperte...
Anche la raccolta di fondi, attivata dalla Protezione civile, da giornali e
tv e da molte associazioni impegnate nel sociale, non lascia nessuno
indifferente e ognuno dà quello che può. Ma tutto avviene dopo: dopo
terremoti o disastri come alluvioni e frane. Prevenirne le disastrose
conseguenze sarebbe più che possibile, oltre che doveroso, e
comunque dovrebbe essere già disponibile un fondo per le calamità,
da usare per gli aiuti immediati e la
ricostruzione. Prima, invece, ci sono
gare al ribasso, lavori appaltati e mal
eseguiti per la messa in sicurezza
di case, scuole, ospedali ed edifici
storici, ristrutturazioni al risparmio,
materiali scadenti, fondi spariti.
Il nostro è un Paese fragile, esposto a rischi sismici e idrogeologici,
strapazzato da cementificazione e abusivismo edilizio che questi
rischi li hanno ingigantiti. Il governo ha lanciato lo scorso anno
la struttura #Italiasicura, con lo scopo proprio di lavorare sulla
prevenzione, attivando “un monitoraggio attento degli interventi
nel dissesto idrogeologico, nelle infrastrutture idriche e nell’edilizia
scolastica che hanno lo scopo di mettere in sicurezza le persone e
i loro beni, consentire di ottimizzare la spesa pubblica e di attuare
una politica di gestione del territorio capace di guardare al futuro e di
fare scelte rispettose delle persone e dell’ambiente”. Si parla anche
di adeguamento alla normativa antisismica. Ma quando vedremo
qualche risultato? Molti cantieri sono stati aperti, è vero, ma la
condizione di sicurezza di centinaia di scuole continua a rimanere
drammatica (come quella di Amatrice, crollata anche se dichiarata
antisismica dopo ben due ristrutturazioni). Ora siamo nella fase di
passaggio dall’emergenza alla ricostruzione e, per fronteggiare
truffe e malaffare, abbiamo bisogno di un commissario straordinario
del governo, che lavorerà anche a contatto con l’autorità nazionale
anticorruzione. Vedremo, aspettando le piogge autunnali e l’inverno.
Per l’incuria cronica
eventi naturali anche
non estremi hanno
effetti devastanti
6 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
Product name
PRIMO PIANO
Dire fare cambiare
Clima, il sì
di Usa e Cina
Torna la paura
del nucleare
Cina e Stati Uniti hanno
annunciato di voler ratificare
l’accordo sul clima di Parigi,
raggiunto nel dicembre
2015 durante la Conferenza
mondiale conosciuta come
Cop21. L’accordo, firmato da
195 paesi, tra cui Cina e Stati
Uniti, prevede che i paesi
aderenti assumano impegni
per ridurre le emissioni
inquinanti e contenere
l’aumento globale delle
temperature. L’accordo sarà
valido quando sarà ratificato
da almeno 55 Paesi. Cina e
Stati Uniti sono le principali
economie mondiali e insieme
sono responsabili per circa il
38% delle emissioni. L’Unione
europea deve ancora ratificare
l’accordo e con essa l’Italia.
In Giappone è stato riavviato il
reattore nucleare di Ikata, dopo
uno stop durato cinque anni
deciso a seguito della catastrofe
di Fukushima. L’impianto
utilizza combustibile Mox, un
mix considerato pericoloso
dagli ecologisti. Attualmente
in Giappone sono in funzione
solo altri due reattori, Sendai 1
e 2, situati sempre nel Sudovest dell’arcipelago. Altri
due reattori, Takahama 3
e 4, erano stati riattivati e
poi bloccati dalle autorità
incaricate della sicurezza
nucleare. Tra la popolazione
giapponese è tornata la paura:
non piace la scelta del governo
conservatore di Shinzo Abe di
rilanciare l’energia nucleare.
SABRINA D’ALESSANDRO
URPS - Ufficio Resurrezione Parole Smarrite
La pispilloria è il clamore degli stormi in volo o il vociare indistinto di molte persone, spesso associato
a maldicenza. Da pispigliare, voce onomatopeica per bisbigliare, che trae origine dal cinguettio degli
uccelli per poi scivolare nella miseria del pettegolezzo corale, dove il vero e il falso si confondono in una
vacua mormorazione. Al di là della poesia della parola, la pispilloria lascia in effetti il tempo che trova.
Fonte: Le Monde
Con la cultura non si mangia? Forse sì
38%
Intervista di Beba Minna
Le emissioni di gas serra prodotte
da Cina e Stati Uniti
Ttip: fallito
davvero?
Del fallimento dell’accordo
commerciale transatlantico
(Ttip) tra Usa ed Europa si
sente parlare da tempo e
le perplessità di Francia e
Germania sulla sorte dei
colloqui farebbero pensare a
un futuro incerto.
Lo scenario più probabile
è che del Ttip si riparlerà
dopo le elezioni presidenziali
americane: il nuovo presidente
potrebbe essere il vero ago
della bilancia della questione.
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Un’iniezione di liquidità da 600 milioni di euro
per la cultura, dal cinema ai musei passando
per la musica, l’arte e i teatri. Il finanziamento
della Commissione Ue, in collaborazione con
il Fondo europeo per gli investimenti, punta a
rilanciare il settore.
Cosa cambierà con i finanziamenti europei?
Si aiutano le imprese del settore - medie o piccole - ad accedere al credito, in un momento in
cui i finanziamenti tradizionali sono sempre più
scarsi e ovviando alla difficoltà da parte delle
banche a valutare portafogli dal valore intangibile e modelli economici diversi. I bandi europei
sono stati pubblicati e ci attendiamo una buona partecipazione anche da parte degli operatori Italiani.
Quali sono i problemi delle aziende che
operano nel settore creativo?
Uno dei problemi più urgenti è il finanziamento
inadeguato e la bassa capacità di accesso al
credito, spesso legato anche alle dimensioni
medie, piccole, a volte piccolissime di questo
tipo di aziende. Oppure alla scarsa capacità del
settore finanziario di capire il modello economico dell’impresa culturale e creativa.
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Come si trasforma la cultura in industria
culturale, in ricchezza?
Bisogna rinnovare il rapporto con i propri clienti,
ovvero con il pubblico. Il pubblico oggi, sia che si
tratti dei visitatori di una mostra, degli spettatori di un film o di uno spettacolo teatrale, o degli acquirenti di un CD o di musica digitale, vuole
giocare un ruolo più attivo. Ed è fondamentale
che gli imprenditori del settore sappiano intercettare le indicazioni del pubblico.
Quanto la cultura alimenta l’economia?
Il ministero dei Beni Culturali presiede a un settore che ha una rilevanza economica sempre
maggiore, allo stesso tempo gestisce il patrimonio materiale e immateriale di un paese,
ossia la sua identità, la sua anima, il suo futuro.
Il Belpaese ha enormi potenzialità, qual è lo
stato di salute del settore nel resto d’Europa?
Si dice che la cultura è il petrolio d’Italia. Penso
che sia assolutamente vero e la stessa affermazione è valida anche per l’Europa che ha
nella ricchezza e diversità culturale una delle
proprie ragioni fondatrici. Ma cultura significa
anche ricchezza economica, lavoro. Secondo
gli ultimi dati di Eurostat, quasi 6,5 milioni di
La cultura genera
una ricchezza
pari al 4,5% del Pil
globale europeo
Roberto Viola
Responsabile della
Direzione generale
per la comunicazione
e la tecnologia
europei sono impiegati nel settore culturale
e creativo. Si tratta del 3% della forza lavoro
europea. Ė molto ma non ancora abbastanza.
L’industria culturale in passato era considerata
poco redditizia. I tempi sono cambiati?
I dati sul lavoro che ho citato poco fa parlano da soli. Aggiungo che l’insieme del settore
culturale e creativo genera una ricchezza pari
a quasi il 4,5% del PIL globale europeo. In un
contesto di grande concorrenza a livello planetario, noi europei abbiamo un vantaggio competitivo proprio nel settore culturale e creativo. Sarebbe un delitto non sfruttarlo appieno.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 7
PRIMO PIANO
Notizie
Risparmiare sul riscaldamento
A ottobre riparte il gruppo di acquisto per il riscaldamento a pellet
a prezzi esclusivi, grazie all’iniziativa di CasaRinnovabile.it
a cura di Beba Minna
DIESELGATE
Una stangata
per Volkswagen
Multata dall’Antitrust, la casa
automobilistica continua a ingannare.
L’Antitrust, l’autorità garante
della concorrenza e del mercato,
per prima in Europa ha punito
Volkswagen. La multa da 5 milioni
di euro è dovuta alle “pratiche
commerciali scorrette” utilizzate
dall’azienda automobilistica
tedesca per manipolare a proprio
favore le emissioni delle proprie
vetture e aggirare così i limiti
europei previsti per contenere
l’inquinamento. In una parola,
il dieselgate. Una strategia
villorejo / Shutterstock.com
Gli
automobilisti
hanno diritto al
risarcimento
5 mln
di euro la multa
dell’Antitrust
RYANAIR INVESTE
NEL TURISMO
ITALIANO
Per il 2017 Ryanair
investirà nel mercato
italiano un miliardo
di dollari, aprirà
44 nuove rotte e
aumenterà del 10%
il traffico in Italia.
Il nuovo piano
di sviluppo potrebbe
consentire il rilancio
di alcuni aeroporti
a rischio chiusura.
8 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
TV
ingannevole quella di Volkswagen
che ha condizionato per anni le
scelte dei consumatori, convinti
ad acquistare automobili con
consumi ed emissioni diversi
da quelle reali. A settembre
2015, dopo che Volkswagen
ha ammesso di aver venduto
autovetture truccate,
Altroconsumo ha diffidato
l’azienda e ha avviato una
class action proprio per pratica
commerciale scorretta.
Lo scandalo dieselgate ha
coinvolto circa 700 mila
proprietari di auto diesel, che ora
devono essere risarciti: secondo
la nostra stima, hanno diritto
al 15% del prezzo di acquisto
del veicolo. Intanto la casa
madre si ostina a commettere
scorrettezze e a ingannare i
consumatori. Altroconsumo ha
portato in laboratorio l’Audi Q5
2.0 TDI 110 KW (auto del gruppo
Volkswagen) e ne ha analizzato le
emissioni di ossidi di azoto (NOx)
prima e dopo la rimozione del
software illegale: superano ancora
di circa il 25% i limiti di legge per
ottenere l’omologazione Euro 5.
Ecco perché Altroconsumo chiede
che il ministero dei Trasporti e la
KBA, l’Autorità federale tedesca
dei Trasporti, facciano delle
verifiche sul caso.
Stop agli spot sull’azzardo
Stop alla pubblicità del gioco d’azzardo
sulla tv generalista e su quella dedicata ai
minori. Lo prevede il decreto entrato in
vigore lo scorso agosto, che pone un limite
all’invasione di spot sul gioco d’azzardo. Il
provvedimento stabilisce che gli spot sul
gioco legale non possano andare in onda
nella fascia oraria dalle 7 alle 22 sui canali
generalisti Rai (Rai1, Rai2 e Rai3), su quelli
Mediaset (Canale 5, Italia 1 e Rete4), su
La7, Tv8 (ex Mtv) e la Nove, oltre ai canali
tematici indirizzati ai minori (alcuni di
questi appartengono al Gruppo De Agostini,
proprietario tra l’altro di Lottomatica). La
pubblicità continuerà ad andare in onda
senza limiti sui media “specializzati”, sui
canali tematici, sulle piattaforme a pagamento
(quindi Sky o Mediaset Premium, per
esempio), sulle emittenti locali e sui canali
radiofonici. Secondo dati diffusi da Ficom
Leisure, il settore dei giochi ha investito nella
pubblicità circa 50 milioni di euro. Si tratta
della stessa cifra che il governo ha stanziato
per contrastare la ludopatia, la dipendenza
patologica dal gioco, secondo quanto stabilito
nel documento di stabilità 2016.
da 100 a 500mila euro
le possibili sanzioni che l’Agcom potrà infliggere
alle reti o alle società che violano il decreto sull’azzardo
www.altroconsumo.it
SUSSIDI
Assegno sociale: è ora di chiederlo
Anche quest’anno è previsto l’assegno
sociale, cioè l’aiuto economico pensato
per le persone anziane a basso reddito:
un massimo di 448,07 euro al mese (13
mensilità) per chi è in difficoltà. Una
boccata di ossigeno per chi è senza
occupazione o ha un reddito minimo ed è
penalizzato dal momento di forte difficoltà
economica che l’Italia sta vivendo e che si
rispecchia nei dati sempre più allarmanti
sulla disoccupazione.
Ecco come si può presentare la domanda,
i requisiti e i limiti di reddito necessari
per ottenere il beneficio: cittadinanza
italiana o di un Paese membro dell’Unione
europea, mentre gli extracomunitari
devono essere in possesso del permesso
di soggiorno CE; residenza in Italia;
soggiornare in Italia da almeno 10 anni in
via continuativa; essere privi di reddito o
con reddito inferiore ai limiti stabiliti.
Per fare domanda di assegno sociale nel
2016, è necessario avere un’età pari ad
almeno 65 anni e 7 mesi. Il momento per
andare in pensione si sta allontanando
sempre di più e anche l’assegno sociale,
che in realtà non è tecnicamente una
pensione, sta subendo comunque l’effetto
dell’innalzamento dell’età pensionabile.
Per poter presentare la domanda di
assegno sociale, il cittadino può disporre
di diversi canali: online sul sito ufficiale
www.inps.it, presso i patronati, i Caf, e i
liberi professionisti.
LIBRI
Autori vari
Ecomafia 2016
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192 pagine - 22€
Ne consigliamo la lettura
TELEFONIA
Tre e la soglia “extra”
Addebiti ingiustificati: chiedi il risarcimento.
Proseguono le segnalazioni
di soci che lamentano strani
addebiti in bolletta da parte
dell’operatore telefonico Tre,
dovuti a traffico o servizi attivati
senza volerlo.
Si tratta in alcuni casi di piccole
somme, difficilmente individuabili
in bolletta, ma che si assommano
mese dopo mese. A volte,
invece, si parla di cifre ben più
elevate, anche 60 o 80 euro
al mese. Spesso gli addebiti in
bolletta hanno voci di difficile
comprensione, come “Contenuti
sotto copertura Tre” oppure
“Pagine sotto copertura Tre”,
ma non sono le uniche formule
segnalate e contestate dagli
utenti. Tre informa che si tratta di
visite a pagine web a pagamento
“extrasoglia”, ovvero al di fuori
del pacchetto di dati acquistato.
Secondo l’Agcom si tratta di
addebiti non trasparenti: per
questo ha condannato l’azienda al
pagamento di una multa di quasi
mezzo milione di euro.
Se hai scoperto questi addebiti,
vai su www.altroconsumo.it per
indicazioni su come contestare.
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Perché la corruzione è
sempre più un’emergenza
nazionale e il territorio
ne è la prima vittima,
compresi i beni culturali.
Sono più di 27mila i reati
ambientali accertati nel
2015, un numero che nella
sua lapidaria sintesi rivela
la diffusione dell’ecomafia,
neologismo resosi necessario
per descrivere l’emergenza
legata agli incendi dolosi, al
caporalato, ai fondi gestiti in
modo opaco, ai trafficanti di
rifiuti, alle mafie dei boschi
(si può dimenticare il recente
tentativo di gambizzare il
presidente del parco dei
Nebrodi in Sicilia, che aveva
cercato di sottrarre le terre ai
ladri di biodiversità?). Gli autori
dell’ultimo rapporto Ecomafia,
a cura di Legambiente, si
soffermano anche sulla piaga
dell’abusivismo edilizio, che
riporta alla mente le immagini
delle case sbriciolate dopo
il terremoto. Un capitolo è
dedicato alle proposte per
migliorare l’azione preventiva
e repressiva del fenomeno,
grazie anche alla nuova legge
sugli ecoreati, finalmente
previsti dal Codice penale.
Un primo raggio di sole in una
fitta nebbia.
Beba Minna
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 9
Mutui obbligati
Multa dell’Antitrust per Banca Popolare di Vicenza: dopo le nostre denunce, è arrivata
la sanzione di 4 milioni e mezzo per pratica commerciale scorretta relativa ai mutui.
PRATICHE DIGITALI:
OBIETTIVO DIFFICILE
I comuni e gli enti
pubblici devono usare
documenti digitali: è
scaduto il termine per
adeguarsi alla legge.
Riuscirà la rivoluzione
della pubblica
amministrazione?
La legge non prevede
sanzioni, ma se si
farà il salto digitale si
risparmieranno carta
e denaro. E magari
ci sarà anche meno
burocrazia.
A BERGAMO
PREZZI
La frenata del trasporto pubblico
Un anno tranquillo il 2016 sul fronte
dei mezzi pubblici. Secondo l’ultima
rilevazione di Altroconsumo, rispetto allo
scorso anno nelle principali città italiane
praticamente non ci sono stati rincari. Il
costo dell’abbonamento annuale urbano
è rimasto sostanzialmente invariato, in
linea con il 2015. Di certo hanno influito
due fattori: l’inflazione, ferma da tempo,
e il drastico calo dei costi energetici legato
al ribasso del petrolio. Ciò significa, in
pratica, che anche lasciando i costi di
abbonamento invariati i profitti delle
aziende municipalizzate del trasporto
pubblico locale possono preservare i
propri bilanci. Però guardando la cosa
in un’ottica di lungo periodo, lo scenario
cambia e di parecchio. Se prendiamo come
riferimento l’ultimo quinquennio (20112016), emerge che a Milano i costi degli
abbonamenti sono aumentati molto più
dell’inflazione, con punte davvero elevate
(+10% per l’abbonamento ordinario e +18%
per gli studenti). A Napoli l’abbonamento
per studenti è cresciuto del 4%, mentre a
Roma non ci sono stati rincari.
L’AUMENTO DEGLI ABBONAMENTI NEGLI ULTIMI 5 ANNI
Milano
Roma
Napoli
ORDINARIO
+10%
+9%
+6%
STUDENTI
+18%
0%
+4%
Appuntamento
con la scienza
ETICA
Spreco di cibo, ora si cambia
La legge italiana sullo spreco alimentare punta
a incentivare le donazioni e a sensibilizzare i cittadini.
Dopo la Francia, l’Italia. Con la legge 166 del
2016, entrata in vigore lo scorso settembre,
siamo il secondo paese in Europa ad adottare
una legge contro lo spreco alimentare. A
febbraio scorso, infatti, anche Oltralpe è
stato approvato un provvedimento analogo,
ma con una logica ben diversa. In Italia si
è scelto di imboccare la via degli incentivi
e della semplificazione burocratica; Parigi,
invece, aveva deciso di sanzionare gli sprechi
con multe salate e pene detentive. In Italia
esisteva già una legge che in qualche modo si
occupava di favorire la donazione di cibo alle
persone indigenti (la legge 155 del 2003), ma
il recente decreto ha introdotto tante novità.
Obiettivo della nuova norma è ridurre gli
sprechi in tutte le fasi, dalla produzione fino alla
somministrazione del cibo. Sono state varate
linee guida per prevenire lo spreco anche in
mense scolastiche, aziendali e ospedaliere.
Sarà possibile donare le eccedenze alimentari
anche oltre il termine minimo di conservazione,
purché l’imballaggio sia integro e il cibo sia
stato conservato in modo ottimale. La legge
prevede anche benefici fiscali per chi dona: i
comuni possono applicare una riduzione della
Tari proporzionata alla quantità delle donazioni.
Al ristorante poi non dovremo vergognarci
a chiedere la doggy bag per portare a casa
gli avanzi: i ristoratori dovrebbero dotarsi
di contenitori in materiale riciclabile, per
consentire ai clienti questa possibilità.
ETICA
Dal 1 al 16 ottobre si svolge la XIV
edizione di BergamoScienza,
festival della cultura scientifica
che ospita conferenze,
mostre, spettacoli, laboratori
ed esperti internazionali. I
temi, trattati sono tanti: dalle
neuroscienze allo spazio (ospite
l’ex astronauta Guidoni), dalla
tecnologia (l’ingegnere nucleare
Mario Rasetti rifletterà sulla
delicata gestione dei Big data),
all’ambiente (si parlerà del
caso Xylella, il batterio che sta
infestando gli ulivi in Puglia).
La pellicola
nel piatto: classifica
dei food film
Dal 22 luglio scorso
è entrato in vigore il
Decreto ministeriale
121, conosciuto come
Decreto “uno contro
zero”, relativo al ritiro
dei rifiuti elettrici ed
elettronici di piccole
dimensioni, come
smartphone, mp3,
rasoi elettrici, tablet,
ma anche lampadine.
I negozi più grandi
- almeno 400 metri
quadri di superficie
- dovranno ritirare
i piccoli Raee ( la
spazzatura hightech)
anche se
i cittadini non fanno
acquisti in negozio.
Cinema per nutrire la mente e
riflettere. La ong Foodtank ha stilato
una lista di film e documentari che
vogliono portare l’attenzione e
allargare il punto di vista su temi legati
al cibo e all’agricoltura nel mondo.
Ogni film esplora un aspetto specifico,
alcuni con un taglio di equità sociale,
altri con approfondimenti sulla salute
dell’uomo. Una classifica che può
coinvolgere tutti, dall’attivista, al
contadino fino all’appassionato di cibo.
Sono 19 i film che soddisfano ogni
appetito cinematografico: lo spreco
di cibo, la catena di produzione, gli
allevamenti di carne, la dignità del
lavoro dei braccianti, il potere delle
grandi major alimentari, la sostenibilità
della produzione alimentare.
Vai nella sezione notizie di
www.foodtank.com
Lo spreco di cibo costa lo 0,5% del Pil, cioè più di 8 miliardi di euro (fonte: Last Minute Market)
10 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
RIFIUTI HI TECH:
IL NEGOZIO RITIRA
SENZA ACQUISTI
www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 11
ATTUALITÀ
Canone in bolletta
per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/bastacanone
PagheRai
Addebiti doppi, richieste di esenzioni andate perse, complicazioni per il rimborso, nuovi
adempimenti burocratici e scadenze. La tassa più odiata dagli italiani ora lo è ancora di più.
di Matteo Metta
M
etti il canone Rai nella bolletta
della luce ed è subito buio. Nella
confusione stanno annaspando
migliaia di italiani, vittime prima
delle incertezze sulla procedura per chiederne l’esenzione e ora degli addebiti errati, con
tutti gli strascichi burocratici per ottenere il
rimborso e tempi per il riaccredito tutt’altro
che definiti. Così fioccano a migliaia le richieste di aiuto che arrivano al nostro servizio di
consulenza fiscale e al numero verde 800 131
889, appositamente attivato da Altroconsumo. Altro che snellimento del metodo di riscossione del balzello più odiato (e perciò più
evaso) dagli italiani: l’inserimento del canone
Rai nella fattura dell’elettricità, utile solo a far
subito cassa, si sta rivelando un inestricabile
ginepraio. Come del resto era prevedibile,
perché presuppone un fitto scambio di informazioni tra diverse banche dati (Agenzia
delle entrate, Acquirente unico e gestori
dell’energia elettrica), ma anche perché i
fornitori di elettricità sono stati costretti a
improvvisarsi riscossori di imposta, con tutto
quel che ne segue in termini di aggiornamento dei sistemi informatici, organizzazione di
nuove procedure, versamento all’erario dei
canoni incassati, comunicazione dei mancati
pagamenti e gestione dei casi problematici
(per esempio quelli dovuti quando si passa
da un fornitore di elettricità all’altro). C’è da
giurare che i disguidi continueranno anche
nei mesi a venire.
IN SINTESI
Il caos degli errati
addebiti in bolletta
del canone Rai
Cosa fare per
chiedere il rimborso
La petizione per
chiedere l'abolizione
del canone e la riforma
del servizio pubblico
canone Rai di 100 euro annui, che dal 2017
sarà diviso in cinque rate da 20 euro sulle
prime cinque bollette elettriche bimestrali
(da gennaio a ottobre), è dovuto da tutti i
possessori di televisore solo una volta per
nucleo famigliare anagrafico, indipendentemente dal fatto che la famiglia abbia uno o
più apparecchi, in una o più case.
Abbonati nel dimenticatoio
Va da sé che finché si è proprietari di una
sola casa, che è anche l’abitazione di residenza della famiglia, e si possiede effettivamente il televisore, si può stare tranquilli.
Una nuova rogna
La legge di Stabilità 2016, legando la riscossione del canone televisivo al contratto di
energia elettrica allacciato nella casa di residenza, ha introdotto anche il principio di
“presunzione di detenzione” dell’apparecchio televisivo in ogni abitazione principale.
Di conseguenza chi non ha un televisore ed
è titolare di un'utenza elettrica residenziale,
per evitare che il canone fosse addebitato
I problemi maggiori
ci sono stati sulle
utenze elettriche
delle seconde case
sulla bolletta, ha dovuto presentare — e deve
farlo ogni anno, in barba alla sbandierata
volontà di semplificare la burocrazia — la
dichiarazione di non detenzione, scaricandola dal sito internet dell'Agenzia delle entrate (vedi schema qui in basso). Chi non
l'avesse fatto, deve pagare il canone 2016. La
richiesta di esenzione per il prossimo anno
va presentata entro il 31 gennaio 2017, ma
dato che il modulo è già disponibile, meglio
togliersi il pensiero quanto prima.
Per chi invece attiva per la prima volta un
contratto di elettricità “residenziale” e non
ha la TV, per non pagare il canone deve presentare la dichiarazione di non detenzione
(Quadro A, della cosiddetta “dichiarazione
sostitutiva”) entro la fine del mese succes-
sivo alla data di attivazione della fornitura
elettrica. È stato chiarito che nella definizione di televisore non rientrano computer,
tablet, smartphone né i semplici monitor
— anche se usati per guardare i programmi
in streaming — ma solo i televisori in senso
stretto, cioè gli apparecchi in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale
digitale terrestre o satellitare, direttamente.
Richieste perse nell'etere
Che fare se nonostante l’invio della richiesta di esenzione ci si è ritrovati in bolletta
l’addebito non dovuto del canone? C’è chi
seguendo il consiglio dato in prima battuta
dalla Agenzia delle entrate tramite Facebook
ha optato per il pagamento parziale della
bolletta incriminata: in pratica ha compilato
un nuovo bollettino e, scorporando dall’importo totale quello relativo al canone, ha
pagato solo la quota relativa all’energia elettrica; procedura rischiosa, perché l’azienda
elettrica può impiegare diverso tempo per
ricollegare quel bollettino alla relativa fattura. E se nel frattempo è sopravvenuta la
scadenza della bolletta, potrebbe attivare la
RIMBORSO O NUOVA RICHIESTA DI ESENZIONE, ECCO COME PROCEDERE
Ti hanno addebitato il canone Rai nella bolletta della
luce ma non dovevi pagarlo? Chiedi il rimborso
Una volta per famiglia
Aumentando i passaggi e gli operatori, e
complicando il meccanismo (quant’era semplice il vecchio bollettino postale!), il rischio
di errore aumenta. Ed ecco che arriviamo
alle bollette pazze di luglio (o di agosto, visto che le fatture per l’energia elettrica sono
bimestrali), quelle sulle quali ha debuttato
il nuovo metodo di riscossione del canone
Rai. La somma di 70 euro (oppure 80 euro,
per le bollette ricevute ad agosto), relativa
alla maxi tranche di canone 2016 fino a quel
momento maturata, è stata addebitata in
tantissimi casi anche sulle utenze delle seconde case o a chi aveva fatto richiesta di
esenzione perché non in possesso di alcun
apparecchio televisivo. Ricordiamo che il
12 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
Solo in teoria, però. Infatti anche in questo
caso la perfezione non è stato il forte di
queste fatture, dal momento che ai nostri
telefoni si sono rivolti anche alcuni abbonati
storici della Rai, che non hanno trovato nelle
bollette elettriche di luglio (o agosto) la voce
canone Rai. Difficile dire se la dimenticanza
sia dell’azienda elettrica o dell’Agenzia delle entrate, che si è persa per strada alcuni
nominativi. Che fare? Meglio aspettare la
bolletta successiva, e se neppure in quella
compare l’addebito, entro il 31 ottobre versare i 100 euro di canone Rai del 2016 attraverso il modello F24. Altra scadenza, altra
incombenza burocratica, tanto per gradire.
Scarica il modulo
Raccomandata
Tramite la posta
Applicazione online
Il primo passo per il rimborso è
scaricare l'apposito modulo
dal sito dell'Agenzia delle
entrate e compilarlo leggendo
attentamente le istruzioni
Il modulo compilato, facendo
attenzione a indicare il codice
associato alla motivazione
dell'errore, può essere inviato
tramite raccomandata
Scarica dal sito dell'Agenzia
delle entrate la "dichiarazione
di non detenzione", compilala e
inviala alla stessa Agenzia con
raccomandata "senza busta"
In alternativa il modello può
essere compilato e inviato
tramite l’apposito servizio
web disponibile sul sito
dell'Agenzia delle entrate
Applicazione online
In alternativa puoi inviare la
richiesta tramite l’apposito
servizio web dell'Agenzia delle
entrate, previa registrazione
ai servizi telematici
www.altroconsumo.it
Nessuno in famiglia ha la TV? Per il 2017 devi inoltrare
di nuovo la "dichiarazione di non-detenzione"
www.altroconsumo.it
Intermediario
Intermediario
Scadenza
Se hai bisogno di aiuto, puoi
chiedere a un intermediario
abilitato (CAF, commercialisti,
consulenti del lavoro...) di inviare
la richiesta via web per te
Se sei poco pratico, rivolgiti a
un intermediario abilitato
(CAF, commercialisti,
consulenti del lavoro...) che
può inviare la richiesta per te
La richiesta di esenzione vale
un anno. Quella presentata da
oggi e fino al 31 gennaio 2017
ha effetto per l’intero canone
dovuto per l’anno 2017
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 13
ATTUALITÀ
Canone in bolletta
500 mln
È l'aumento di gettito che
ci si attende dalla riscossione
del canone Rai tramite la bolletta
elettrica nel 2016. Finora
dal canone arrivava alla Rai
quasi un miliardo e seicento
milioni di euro
95€
Dai 100 euro attuali ai possibili 95
euro nel 2017: è la seconda
sforbiciata sul canone Rai
promessa dal premier Matteo
Renzi. Staremo a vedere. Nel 2015
il canone era di 113,50 euro
procedura di recupero crediti. Ma è rischiosa anche perché se qualcosa non funziona
nel flusso di comunicazione con l'Agenzia
delle entrate, l’insolvenza del canone, anche
parziale, fa scattare la procedura di accertamento da parte della stessa Agenzia.
L’iter meno spinoso, tra l’altro l’unico percorribile da parte di chi ha la domiciliazione
bancaria delle utenze, è quello della richiesta di rimborso. L’Agenzia delle entrate ha
reso disponibile sul proprio sito (www.agenziaentrate.gov.it) il modulo da scaricare, con
tanto di istruzioni, da leggere attentamente
prima della compilazione. Il modulo può
essere inviato tramite raccomandata postale, assieme alla copia di un documento di
identità, all'indirizzo: Agenzia delle entrate,
Direzione Provinciale 1 di Torino, Ufficio di
Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV
– Casella Postale 22 – 10121 Torino. In alternativa è possibile ricorrere all’applicazione
web disponibile sul sito dell'Agenzia delle
entrate oppure a uno degli intermediari
abilitati (CAF, commercialisti, consulenti
del lavoro...). Nel caso della raccomandata
fa fede il timbro postale, mentre negli altri
due casi la ricevuta viene rilasciata per via
telematica.
Poco chiari i tempi del rimborso
I rimborsi avverranno direttamente nella
bolletta elettrica. Con quali tempi? Non è
dato saperlo perché l'Agenzia delle entrate
dà scadenze agli altri ma non a sé stessa.
Dice infatti «entro 45 giorni dalla ricezione,
da parte delle stesse imprese elettriche, delle informazioni utili all’effettuazione del rimborso, trasmesse dall’Agenzia delle entrate».
Peccato che non specifichi quanto tempo
impiegherà nella valutazione delle richieste.
14 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
817mila
Sono le richieste di esenzione
giunte all'Agenzia delle entrate.
La maggior parte è arrivata per
raccomandata, mentre sono
state 220mila quelle telematiche
30%
Nel 2014, era il tasso di evasione
del canone della tv pubblica in
Italia. In Gran Bretagna è del 5%
mentre è praticamente assente
in Francia e Germania (1%)
Esenti gli over 75 con
reddito annuo inferiore
a 6.713 euro, ma devono
farne richiesta
Tra moglie e marito
A giudicare dalle lamentele pervenuteci, il
problema più frequente è legato alle duplicazioni di addebito del canone, dovute al
fatto che una stessa famiglia anagrafica ha
attive più di un’utenza elettrica, soprattutto quando intestata a familiari diversi, per
esempio una casa al marito e una seconda
casa alla moglie. È abbastanza comune che,
per risparmiare, entrambe le utenze elettriche vengano fatte risultare come “residenziali”, cioè prima casa, così si usufruisce della
tariffa agevolata. Anche in questo caso vale
il principio che una stessa famiglia anagrafica paga una sola volta. Per evitare il doppio
addebito, che in tanti casi c'è stato, bisognava comunicare all’Agenzia delle entrate
su quale utenza (indicando il codice fiscale
dell'intestatario) doveva essere addebitato il
canone Rai dovuto dalla propria famiglia. Il
modulo da usare era quello della cosiddetta “dichiarazione sostitutiva”, lo stesso per
l’esenzione, compilando però il Quadro B.
Chi non l’avesse fatto e si è visto addebitare
il canone su entrambe le utenze, può fare
richiesta di rimborso, avvalendosi della procedura riportata nel paragrafo precedente: il
modulo di rimborso e i canali di presentazione sono identici, cambia solo il codice legato
al diverso motivo per il rimborso. L'Agenzia
sottolinea, però, che non dovrebbe sussiste-
re più di un’utenza elettrica di tipo domestico residenziale nell’ambito di una stessa
famiglia anagrafica: quindi la situazione va
regolarizzata. Nel caso in cui i due conuigi
abbiano residenze diverse, dovranno pagare
il canone due volte, perché appartengono a
due nuclei anagrafici distinti.
E se è la stessa persona ad avere intestate due
utenze elettriche con contratto residenziale?
È scorretto, dovrà cambiare tariffa perché
una persona non può avere più utenze elettriche residenziali. Lo ha chiarito il direttore
dell'Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi,
in un'audizione alla Camera lo scorso giugno.
Defunto con televisore
Un altro nodo venuto al pettine è quello relativo alle utenze intestate a defunti. Spesso gli
eredi, per continuare a usufruire della tariffa
agevolata per residenti e non sobbarcarsi i
costi di voltura, hanno continuato a pagare
le bollette della luce a nome della persona
deceduta. Su questa utenza residenziale è
stato automaticamente addebitato il canone
Rai. Cosa deve fare l'erede che già paga il
canone sulla bolletta della propria famiglia?
Per evitare l’addebito sull’utenza intestata
al deceduto, l'erede avrebbe dovuto mandare la dichiarazione sostitutiva, compilando
il quadro B e indicando il proprio codice
fiscale come codice fiscale utile per l'addebito. Chi non l'avesse fatto, può comunque
inoltrare la richiesta di rimborso del canone
addebitato al defunto, indicandone il motivo. Sarebbe meglio poi fare la voltura del
contratto, perché i defunti non possono
essere intestatari di contratti.
Molte le richieste arrivate al nostro servizio
di consulenza da parte di persone che hanno
genitori di oltre 75 anni e con la pensione
minima, ai quali è stato addebitato in bolletta il balzello. La legge prevede che siano
esonerati dal pagamento del canone Rai tutti
gli over 75 con un reddito annuo non superiore a 6.713 euro. Dovevano però mandare
un'apposita richiesta, compilando il relativo
modulo presente sul sito dell'Agenzia delle
entrate. Ingiustamente, a nostro parere, l'Agenzia non ha previsto un rimborso per chi,
pur avendo i requisti, ha dimenticato o non
sapeva di dover inviare questa richiesta. Per
il 2016 dovrà pagare, ma per essere esonerato il prossimo anno dovrà inviare il modulo
entro aprile 2017. Meglio farlo subito.
FIRMA LA PETIZIONE
altroconsumo.it/bastacanone
Vogliamo una Rai diversa: un solo canale di
servizio pubblico vero, senza pubblicità e
finanziato con la fiscalità generale. Il resto va
privatizzato, il canone abolito. Hanno firmato la
nostra petizione in 200.000. E tu, cosa aspetti?
www.altroconsumo.it
INCHIESTA
Mense scolastiche
Diritto alla mensa
Siamo andati a vedere cosa mangiano i bambini in diciannove scuole di sei città.
Molti non gradiscono, soprattutto la verdura, ma non dipende dalla qualità.
di Simona Ovadia
IN SINTESI
I risultati della nostra
inchiesta sul servizio
di ristorazione in 19
scuole di 6 città
La sentenza
"pro panino" nelle
scuole e i rischi della
liberalizzazione
Le rappresentanze
dei genitori raccontano
F
igli che escono da scuola affamati o
che - nei casi peggiori - raccontano
con disgusto di insalate coi vermi e di
peli nelle lasagne. Genitori allarmati, che denunciano e chiedono verifiche. La
qualità della refezione scolastica è oggi un
tema particolarmente sensibile: è cresciuta
la consapevolezza che la buona salute passa anche dall'alimentazione e di pari passo
anche la sfiducia verso le società di ristorazione che vincono le gare d'appalto per
fornire il servizio alle scuole. L'ultimo colpo
di cannone alla mensa scolastica lo ha dato
la recente sentenza della Corte d'appello di
Torino che ha stabilito il diritto di portare
il pranzo al sacco e consumarlo nel tempo
dedicato alla mensa, ingiungendo alle scuole
del capoluogo piemontese di trovare una
soluzione organizzativa che non discrimini
chi non si avvale del servizio di refezione.
La mensa è anche momento educativo
La battaglia per il "panino libero", nel momento in cui scriviamo, è in pieno svolgimento: molti genitori insoddisfatti, da
www.altroconsumo.it
Milano a Napoli, stanno chiedendo di poter fare lo stesso. Il servizio mensa era già
stato duramente messo in discussione dalle
ispezioni dei carabinieri dei Nas, che si sono
svolte durante lo scorso anno scolastico per
volontà del ministro della Salute Lorenzin.
Su 2.678 controlli sono state trovate 670 situazioni non conformi. Il conto del ministro
è piuttosto salato: una mensa su quattro non
è in regola. Anche se i casi di alterazione o
cattivo stato degli alimenti fortunatamente
si contano sulla punta delle dita (tre), tra le
centinaia di carenze igieniche e strutturali
riscontrate (393).
La nostra inchiesta in sei città
«Attenzione a non fare inutilmente allarmismo», avverte però Emanuela Bianchi coordinatrice dell'Ufficio studi alimentazione
di Altroconsumo, «La situazione non è così
drammatica come vogliono farci credere i
giornali. Sicuramente ci sono molti aspetti
critici e situazioni da migliorare, ma nel complesso nelle scuole italiane non si mangia poi
così male. La sentenza di Torino apre uno
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 15
INCHIESTA
Mense scolastiche
INCHIESTA
Mense scolastiche
Si stima che nelle mense scolastiche vengano
consumati 424 milioni di pasti all'anno
scenario preoccupante: la mensa è un diritto
che va difeso, una conquista preziosa sia in
termini di equità sociale, perché garantisce a
tutti i bambini a prescindere dal reddito della
famiglia d'origine almeno un pasto bilanciato
al giorno, sia in termini di educazione alla
sana alimentazione», continua Bianchi. In
effetti, il panorama che emerge dalle nostre
ispezioni in diciannove mense scolastiche
di sei città è piuttosto positivo. «Uno dei
problemi dei servizi di refezione è riuscire
a venire incontro ai gusti dei bambini senza
perdere di vista il giusto equilibrio nutrizionale dei pasti - spiega l'esperta - Abbiamo
riscontrato molto spesso che gli studenti non
gradiscono e scartano i classici alimenti tabù
come il pesce e la verdura, benché siano, a
giudizio dei nostri ispettori, piatti gustosi e
ben preparati».
I centri cottura sono cucine organizzate
per preparare migliaia di pasti ogni giorno.
Qui un addetto scola la pasta.
Visite e analisi di laboratorio
Grazie alla collaborazione delle amministrazioni comunali di Milano, Roma, Napoli,
Bologna, Genova e Venezia scuole e centri
di preparazione dei pasti hanno aperto le
porte ai nostri tecnici esperti. I loro occhi
hanno verificato lo stato di manutenzione
delle strutture e delle attrezzature di cucine e refettori e misurato il rumore presente
nei locali all'ora dei pasti; hanno valutato
il modo in cui venivano distribuiti i cibi, le
temperature delle pietanze, il gradimento
da parte dei bambini sulla base del consumo; hanno assaggiato e giudicato a loro
Il cibo arriva dal centro cottura a scuola
chiuso in scatole termiche. Il nostro
ispettore ne misura la temperatura.
Milano
I GENITORI RACCONTANO
volta il piatto proposto. Sono stati prelevati
e analizzati alcuni campioni di cibo sia per
verificarne l'igiene (carica batterica, ricerca
di batteri pericolosi...) sia per controllare
la presenza di residui di pesticidi (sono state cercate più di 500 sostanze nella frutta
e nella verdura proposta). Infine il nostro
ufficio studi ha controllato l'equilibrio nutrizionale del menù proposto (nel momento
dell'indagine, ovvero aprile-maggio 2016,
era in vigore il menù "estivo") giudicando la
varietà dei piatti, l'alternanza delle diverse
fonti proteiche - per esempio la presenza
non soltanto della carne, ma anche di pesce, latticini e legumi - e che fossero sempre
presenti frutta e verdura.
Milano: varietà accettabile
«La ristorazione scolastica nel capoluogo
lombardo è affidata a una società municipalizzata. Abbiamo visitato due dei loro principali centri cottura, in grado di produrre
fino a 10mila pasti in un giorno, e due mense
presenti in due scuole primarie» - racconta
Emanuela Bianchi - Sulla varietà del menù
non ho molto da dire. Buona l'alternanza
delle fonti proteiche e la presenza costante
delle verdure. Mancano però le uova servite
come tali e gli affettati, che sono stati sostituiti da formaggio, forse per via delle recenti
indicazioni dell'Oms che sconsigliano il consumo di salumi», spiega ancora l'esperta. Per
quanto riguarda le ispezioni e le degustazioni dei tecnici non c'è nulla da segnalare,
Tariffa massima del servizio: 6,50 euro a pasto
Equilibrio nutrizionale menù estivo
C
RESPONSABILE EDITORIALE
Foodinsider.it
Cos'è Foodinsider?
«È una piattaforma creata da
alcune mamme e papà che
hanno fatto o ancora fanno
i commissari mensa nelle
scuole pubbliche. L'obiettivo
è quello di raccogliere e
condividere il maggior numero
di esperienze, per aumentare
la consapevolezza dei genitori
sull'importanza della qualità
della mensa e come incidere
per migliorarla in qualità di
commissari mensa. Perché
non sempre nelle mense
sono rose e fiori, anzi. Le
società che hanno in appalto la
ristorazione scolastica hanno
come principale obiettivo
quello del profitto. Certo,
devono rispettare la qualità
prevista nel capitolato, ma
non sempre questo avviene
e soprattutto non sempre
sono così trasparenti e
collaborative con noi genitori
che chiediamo di verificare.
Dalla lunga esperienza che ho
maturato posso dire che là dove
c'è un'amministrazione che
ascolta noi genitori le mense
funzionano e sono apprezzate
anche dai ragazzi».
Perché le commissioni mensa
sono così importanti?
«Perché controllano il
servizio. Sono l'organo di
rappresentanza dei genitori:
hanno un ruolo di collegamento
tra l’utenza, il Comune e il
gestore e si fanno carico di
riportare i suggerimenti e
i reclami che pervengono
dall’utenza stessa. I genitori che
ne fanno parte fanno anche un
monitoraggio: assaggiano i cibi
proposti, vanno nelle cucine a
verificare come funzionano, se
sono pulite, se le materie prime
Ci sono in tutte le scuole?
«Purtroppo le commissioni
mensa non sono ancora diffuse
in tutte le scuole d'Italia. Molto
dipende dalla consapevolezza
dei genitori, dato che l'incarico
è volontario e richiede un
certo investimento di tempo.
NeIle scuole della mia zona
l'esperienza è molto positiva
e le commissioni mensa
organizzano anche incontri
sulla sana alimentazione.
Ogni giorno ci sono almeno
due genitori che vanno ad
assaggiare il cibo, ma è difficile
trovare realtà così attive».
Quali sono gli aspetti più critici?
«La frustrazione di non essere
sempre ascoltati e di essere
indicati come genitori allarmisti.
E poi una certa reticenza
nel fornire tutti i documenti
necessari per capire la vera
qualità di ciò che viene servito:
per esempio non sempre le
commissioni hanno accesso ai
capitolati, i contratti di fornitura
tra l'amministrazione pubblica
e le società appaltatrici, anche
quando li richiedono. Non
parliamo poi delle possibilità
decisionali sulle forniture,
praticamente inesistenti. Ma
più le commissioni mensa sono
forti e seguite dall'opinione
pubblica e dai genitori delle
scuole, maggiore è il loro ambito
d'azione. Penso per esempio
alle commissioni mensa di
Perugia, che attualmente
hanno diritto di parola nella
scelta dei fornitori delle materie
prime».
Qual è la situazione attuale
nelle scuole che lei conosce
direttamente?
«Il riscontro che abbiamo è che
i bambini quando escono hanno
ancora fame, cosa confermata
dalle montagne di cibo che
rifiutano. Le commissioni
fotografano tutto, addirittura
conteggiano le quantità e
sono in grado di identificare nel
dettaglio i piatti poco graditi. Poi
girano tutto all'amministrazione
e alla società appaltatrice,
chiedendo aggiustamenti e
modifiche. Nella mia zona,
per esempio, è stata fatta
una petizione per togliere le
polpette. I genitori per protesta
chiedevano la dieta in bianco
il giorno in cui questo piatto
veniva proposto. Ma purtroppo
non sempre c'è stata la volontà
di ascoltare la nostra voce».
Bologna
Venezia
Genova
Tariffa massima del servizio: 680 euro l'anno
Equilibrio nutrizionale menù estivo
CLAUDIA
PALTRINIERI
sono adeguate. Verificano
anche gli aspetti nutrizionali
dei menù proposti, perché
l'equilibrio della dieta è uno dei
temi che sta più a cuore».
D
Tariffa massima del servizio: 4,25 euro a pasto
Equilibrio nutrizionale menù estivo
C
Tariffa massima del servizio: 5,20 euro a pasto
Equilibrio nutrizionale menù estivo
C
CUCINA: SAMMARTINI, Via Sammartini 73
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA: MARTIRI DI GORLA,
Via Cesalpino 38
Strutture e attrezzature refettorio
C
Servizio
A
Rumore
C
CUCINA: UCELLI DI NEMI, Via Ucelli di Nemi 54
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA: COLLETTA,
Via Colletta 49
Strutture e attrezzature refettorio
B
Servizio
B
Rumore
C
CUCINA: LADISA, Via Adamoli 469
Strutture e attrezzature cucina
B
SCUOLA: GILBERTO GOVI,
Via F. Cavallotti 12
Strutture e attrezzature refettorio
B
Servizio
A
Rumore
C
CUCINA: VILLAGGIO LAGUNA Piazzale Zendrini 36
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA: GIOVANNI PASCOLI,
Via Passo 3/G
Strutture e attrezzature refettorio
D
Servizio
B
Rumore
C
CUCINA: CASTELDEBOLE, Via Galeazza 55/2
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA: EDMONDO DE AMICIS,
Piazza Pallavicini 6A
Strutture e attrezzature refettorio
B
Servizio
A
Rumore
E
CUCINA: NUOVO FOSSOLO, Via Canali 1
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA: LIVIO TEMPESTA,
Via Martelli 37
Strutture e attrezzature refettorio
B
Servizio
A
Rumore
C
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Pasta al sugo di pomodoro
con tonno
Caciotta biologica
Pomodori in insalata
Arancia
Pane
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Misto insalata e pomodori
Pizza margherita
Gelato
Pane
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Ravioli al sugo di pomodoro
Bocconcini di pollo impanati
Fagiolini saltati
Banana
Pane
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Pasta al pesto
Polpette di tacchino con carote
Insalata verde
Banana
Pane
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Farfalle con sugo al ragù
vegetale
Merluzzo gratinato al forno
Caponata di verdure miste
Pera
Pane
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Spaghetti con sugo aglio e olio
Cotoletta di platessa al forno
Fricandò di verdure
Pera
Pane
Alunni
Esperti
A A
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n.v.
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Esperti
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A
C
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n.v.
Esperti
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A
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A
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Alunni
Esperti
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n.v.
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A
C
C
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Esperti
A
C
A
C
E
La qualità è indicata con un numero di stelle, da uno (pessimo) a cinque (ottimo). n.v. non valutato
16 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
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ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 17
INCHIESTA
Mense scolastiche
per maggiori informazioni
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a parte un giudizio pessimo su un'insalata
mista con pomodori che poi è risultata anche poco pulita, con uno stato igienico non
accettabile. I ragazzi non hanno gradito il
formaggio e le insalate, mentre al top delle
loro preferenze troviamo la pizza. La mela
e l'arancia che abbiamo portato in laboratorio avevano sulla buccia piccole tracce di
pesticidi, ma i residui erano molto inferiori
ai limiti massimi ammessi dalla legge.
Buona la situazione dell'unica cucina che
abbiamo visitato e il gradimento dei ragazzi, che hanno mangiato praticamente tutto
ciò che veniva loro proposto quel giorno,
con un leggero scarto per i fagiolini. Giudizi
pienamente positivi anche dal nostro incaricato. Niente da segnalare per quanto riguarda l'igiene, ma abbiamo trovato residui di
pesticidi che non dovrebbero esserci in un
campione di albicocche indicate biologiche.
Genova e il finto bio
Venezia: piatti e forchette da casa
«Nella città ligure, pur affacciandosi sul
mare, il pesce proposto è quasi sempre un
prodotto panato e prefritto - racconta Bianchi - La carne fa ancora la parte del leone ed
è proposta troppo spesso. Si trascurano molto le altre fonti proteiche. Per questo, il giudizio sull'equilibrio nutrizionale del menù
non può essere pienamente sufficiente».
A Venezia il nostro ispettore ha visitato un
solo centro di produzione pasti gestito da Cir
e una scuola primaria di Mestre. «A Venezia
la particolarità riscontrata è che i ragazzi si
devono portare le stoviglie da casa, un'idea
ecologica sì, ma forse non del tutto sicura
dal punto di vista igienico - racconta Bianchi
- E se le condizioni strutturali e igieniche
della cucina non hanno dato problemi, non
possiamo dire altrettanto del refettorio della
scuola, che presentava arredi e condizioni
vetuste e un livello di rumorosità veramente eccessivo». Il menù è equilibrato, sia per
quanto riguarda la varietà sia rispetto al
sapore dei piatti, ma segnaliamo che due
dessert alla settimana sono troppi. Buono
il livello di igiene delle pietanze analizzate.
Bologna, dove sono i tortellini?
La mensa scolastica è anche un momento
educativo e di socializzazione importante
Nella città emiliana l'ispettore è andato in
due scuole e due centri cottura gestiti da
Gemeaz e Camst. «Il menù è piuttosto vario,
peccato che manchino le uova - racconta
la nostra esperta - ma soprattutto mi ha
stupito non vedere tra le proposte la pasta
ripiena, vanto della cucina del territorio».
Ineccepibili le verifiche microbiologiche sulle pietanze e l'igiene delle cucine, mentre la
ricerca dei pesticidi ha rilevato in uno dei
due frutti analizzati la presenza di una sola
sostanza in tracce minime e sotto i livelli di
legge. I punti deboli delle mense di questa
città? Il rumore eccessivo, con picchi sopra
i 100 decibel. E il pane, giudicato gommoso.
Roma
Tariffa massima del servizio: 80 euro al mese
Equilibrio nutrizionale menù estivo
C
CUCINA: LA CASCINA GLOBAL SERVICE
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA : NOBEL,
Via Rio nell'Elba 145
Strutture e attrezzature refettorio
D
Servizio
B
Rumore
C
CUCINA: CONSORZIO NAZIONALE SERVIZI (CNS)
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA : DALMAZIO BIRAGO,
Via Collatina 103
Strutture e attrezzature refettorio
A
Servizio
A
Rumore
C
CUCINA: VIVENDA
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA : SALVATORE QUASIMODO,
Via Latina 550
Strutture e attrezzature refettorio
B
Servizio
A
Rumore
E
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Farfalle al burro e parmigiano
Filetti di nasello gratinati
Spinaci all'olio
Mela
Pane
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Rigatoni al pomodoro e basilico
Bollito di bovino all'aceto
balsamico
Insalata verde
Banana
Pane
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Tortellini al burro e parmigiano
Formaggio provolone dolce
Bieta ripassata
Mela
Pane
Alunni
A
E
E
C
n.v.
Esperti
A
C
A
C
A
CUCINA: CIR FOOD
Strutture e attrezzature cucina
SCUOLA : SAN CLETO,
Via Nicola Maria Nicolai 85
Strutture e attrezzature refettorio
Servizio
Rumore
A
A
E
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Mezze maniche all'ortolana
Polpettone di bovino al forno
Insalata verde
Kiwi
Pane
Esperti
A
C
A
C
C
Alunni
A
A
E
C
n.v.
18 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
Alunni
Esperti
A A
A C
C
C
n.v.
A
A
E
A
CUCINA: DUSSMAN SERVICE
Strutture e attrezzature cucina
SCUOLA : LUIGI VOLPICELLI,
Via delle Alzavole 21
Strutture e attrezzature refettorio
Servizio
Rumore
B
A
E
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Pasta al pesto
Frittata
Spinaci all'olio
Kiwi
Pane
Esperti
A
A
A
A
C
Alunni
A
C
E
C
n.v.
A
Alunni
A
C
E
C
n.v.
Esperti
A
A
A
C
C
CUCINA: SERENISSIMA RISTORAZIONE
Strutture e attrezzature cucina
B
SCUOLA : DON MILANI,
Via Orbasso 69
Strutture e attrezzature refettorio
B
Servizio
A
Rumore
E
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Pasta al burro e parmigiano
Prosciutto cotto
Insalata mista
Mela
Pane
Alunni
A
C
E
C
n.v.
Esperti
A
A
A
C
C
www.altroconsumo.it
Roma: le spine e il rumore
Nella capitale la maggior parte delle scuole
ha la cucina interna. Queste cucine sono gestite da sei società diverse che hanno vinto
la gara d'appalto del Comune fino al 2017.
In teoria, stando anche a ciò che da tempo
sostengono molti genitori italiani, i ragazzi
dovrebbero mangiare meglio, perché i cibi
non subiscono il trasporto e sono preparati
a ridosso dei pasti. È così? «Dalle nostre rilevazioni non emergono particolari differenze
di qualità rispetto alle città dove i pasti sono
preparati nei centri cottura centralizzati»,
racconta Bianchi. «La presenza della cucina a scuola - prosegue - non è da sola un
fattore in grado di determinare la qualità
della ristorazione scolastica, ma contano
molti altri aspetti, compresi la qualità degli
ingredienti, la varietà del menù, l'igiene e il
comfort dei refettori». A questo proposito
una costante delle mense romane è proprio
il rumore assordante dei refettori. Le cucine,
invece, sono risultate impeccabili, solo in
una il flusso delle merci non era razionale
e sono state viste alcune formiche. Il gradimento complessivo delle pietanze da parte
del nostro ispettore è positivo (anche se il
polpettone di bovino proposto era leggermente crudo al cuore), mentre i ragazzi capitolini non hanno granché gradito il piatto
di pesce, forse perché aveva qualche spina,
e i contorni di verdura in generale. Nessun
problema per quanto riguarda le analisi sui
pesticidi e sull'igiene (solo una frittata aveva
una carica batterica superiore alla norma).
Napoli: menù inadeguato
Napoli è la città dove si riscontrano più
criticità. A partire dal menù, decisamente
poco equilibrato. «La nostra valutazione qui
è sotto la sufficienza», conferma Bianchi, «A
penalizzarlo troppi secondi piatti impanati o
prefritti, poca verdura e un eccesso di carne. La frutta, poi, non sempre viene servita
fresca». La refezione scolastica della città
partenopea è gestita da ben sette società
differenti, cosa che ha richiesto altrettanti
sopralluoghi. Molto spesso i bambini mangiano in classe perché non ci sono refettori,
portandosi piatti e posate da casa. Alcuni
inciampi sul servizio che abbiamo riscontrato soltanto qui sono: le temperature delle
pietanze calde non sempre adeguate (troppo
fredde), la pasta in un caso scotta, la mancanza di personale in quantità sufficiente rispetto al numero di bambini da servire. «Una
società di ristorazione non ci ha permesso
di entrare a visitare le cucine, dicendoci che
erano in ristrutturazione - racconta ancora
Emanela Bianchi - Le analisi su due pietanze
cucinate lì hanno rilevato una carica batterica elevata e microrganismi indice di scarsa
pulizia». Solo una coincidenza?
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In Italia almeno due milioni e mezzo
di bambini e ragazzi con meno di 14 anni
mangiano a scuola una volta al giorno
Napoli
Tariffa massima del servizio: 4,50 euro a pasto
Equilibrio nutrizionale menù estivo
D
CUCINA: E.P., Via Tiberio 15
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA : I.C. DOMENICO CIMAROSA,
Via Posillippo 88
Strutture e attrezzature refettorio
A
Servizio
B
Rumore
E
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Pasta con patate
Sovracoscia di pollo
Bieta all'agro
Polpa di frutta alla mela
Pane
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Riso al pomodoro
Arista di maiale al forno
Insalata verde
Banana
Pane
CUCINA: ME.CA., Via Giambattista Vela 170 II Traversa
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA : I.C. RADICE SANZIO AMMATURO - PLESSO
SELVA CAFARO, Via Rosa dei Venti 2
Strutture e attrezzature refettorio
A
Servizio
B
Rumore
A
Alunni
A
A
E
A
n.v.
Esperti
A
C
A
A
A
CUCINA: GESTIONE SERVIZI INTEGRATI,
Via Don Bosco 8
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA : I.C. CUOCO - SCHIPA
PLESSO CUOCO, Via Salvator Rosa 118
Strutture e attrezzature refettorio
A
Servizio
B
Rumore
E
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Pasta al pomodoro
Prosciutto cotto
Zucchine
Arancia
Pane
Alunni
A
A
E
A
n.v.
Esperti
A
A
C
A
A
CUCINA: TORTORA, Via Ponti Rossi 224/230
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA : 21° C.D. MAMELI ZUPPETTA,
Viale Colli Aminei 18/D F. Cavallotti 12
Strutture e attrezzature refettorio
A
Servizio
B
Rumore
C
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Pasta al pomodoro
Uova strapazzate al formaggio
Succo di frutta alla pesca
Pane
Alunni
A
A
A
n.v.
Esperti
A
C
A
A
CUCINA: GE.RI.CO., Via Generale Calà Ulloa 3
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA : I.C. GENNARO CAPUOZZO,
Centro Direzionale Isola G/9
Strutture e attrezzature refettorio
A
Servizio
A
Rumore
E
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Pasta con piselli
Tacchino arrosto
Carciofi stufati
Polpa di frutta alla pera
Pane
Alunni
C
C
E
A
n.v.
Alunni
C
A
E
A
n.v.
Esperti
E
A
A
A
C
Esperti
A
C
C
A
A
CUCINA: VEGEZIO, Via Scipione Bobbio 45
Strutture e attrezzature cucina
A
SCUOLA : 36° C.D. LUIGI VANVITELLI,
Via L. Giordano 128
Strutture e attrezzature refettorio
C
Servizio
A
Rumore
E
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Pasta alla siciliana
Bocconcini di tacchino al limone
Fagiolini al pomodoro
Banana
Pane
Alunni
A
C
E
A
n.v.
Esperti
A
A
E
A
A
CUCINA: SAGIFI, Via Gianturco 13/A
Strutture e attrezzature cucina
n.v.
SCUOLA : 48° C.D. MADRE CLAUDIA RUSSO,
Via delle Repubbliche Marinare 301
Strutture e attrezzature refettorio
A
Servizio
B
Rumore
C
MENÙ SERVITO ASSAGGIO
Risotto con zucca
Cotoletta di pesce
Insalata verde
Succo di frutta alla pera
Pane
Alunni
C
A
E
A
n.v.
Esperti
C
A
A
A
C
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 19
ATTUALITÀ
Corruzione in sanità
ATTUALITÀ
Corruzione in sanità
COSTI CHE PESANO SUI PAZIENTI
La corruzione è diffusa nei nostri ospedali, con pesanti ricadute per il sistema sanitario e i cittadini.
I dirigenti si dicono consapevoli, ma molti non usano gli strumenti di prevenzione a disposizione.
37%
Strutture sanitarie
con casi di corruzione
negli ultimi 5 anni
40%
77%
Strutture che non
hanno svolto l'analisi
dei rischi di corruzione
prevista per legge
Sì, sono possibili
episodi di corruzione
nel mio ente
Quanta salute persa
Casi di corruzione in quattro strutture sanitarie su dieci. Una malattia cronica del Ssn
che costa allo Stato, ma anche alla qualità dei servizi ai pazienti. Ecco in che modo.
Fonte: Curiamo la Corruzione - Percezioni, rischi e sprechi in sanità
(Transparency International Italia, Censis, ISPE – Sanità e RiSSC)
Alcuni dei rischi più probabili
negli acquisti di beni, servizi, opere
(indicati nei Piani anticorruzione)
Ambiti a maggior rischio di corruzione
secondo dirigenti e responsabili sanitari
di Stefania Villa
F
ebbraio 2016: 21 persone vengono
indagate e arrestate per corruzione
nella sanità lombarda; alcuni imprenditori avrebbero pagato tangenti a
funzionari pubblici per aggiudicarsi i servizi odontoiatrici di varie aziende ospedaliere. Maggio 2016: vengono indagate una
cinquantina di persone tra dirigenti sanitari
e aziende mediche accusate di aver truccato
gli appalti al Policlinico di Modena, tra mazzette e favoritismi.
Sono solo due delle più eclatanti e recenti
indagini per corruzione nella sanità italiana,
una malattia ormai cronica che secondo le
stime costa allo Stato sei miliardi di euro
all’anno (Libro Bianco 2014, Ispe – Sanità):
sei miliardi sottratti a innovazione e cura
dei pazienti, già messe alla prova da tagli e
inefficienze varie. A fare una fotografia della
20 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
IN SINTESI
I risultati
dell'Indagine
"Curiamo la
Corruzione"
Come vengono
truccati gli appalti
in sanità
Cosa si sta
facendo nella lotta
alla corruzione
Varianti in corso d’opera
per far lievitare i guadagni dell’impresa
situazione è l'ultimo rapporto di Transparency International Italia, Censis, ISPE – Sanità
e RiSSC, "Curiamo la corruzione" (i dati qui a
fianco): secondo quanto dichiarano 150 dirigenti e responsabili, nel 37% delle strutture
sanitarie ci sono stati episodi di corruzione
negli ultimi cinque anni. Si tratta di quasi
quattro ospedali su dieci. E in circa un terzo
dei casi questi episodi non sono stati affrontati in modo appropriato.
Bando di gara su misura
per favorire una certa impresa
83%
66%
31%
Acquisto di beni
e servizi
Realizzazione
di opere
Assunzione
del personale
Revoca del bando per annullare
una gara vinta da un’impresa
diversa da quella attesa
o per dare indennizzi
Troppi soldi tra corruzione e sprechi (in euro all'anno)
Una lunga storia
D'altronde, la nostra, è una storia con origini
tristemente illustri: Mani Pulite, la più grande inchiesta per tangenti, ha avuto inizio
proprio dalla scoperta di una mazzetta in
sanità, che nel febbraio del ’92 veniva consegnata al presidente del Pio Albergo Trivulzio
di Milano da parte di un imprenditore che
www.altroconsumo.it
110 miliardi
Spesa pubblica
nella sanità
www.altroconsumo.it
6 miliardi
Costo della corruzione
per il Servizio sanitario
1 miliardo
Sprechi in spese non collegate
alle cure (pulizie, mense...)
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 21
ATTUALITÀ
Corruzione in sanità
ATTUALITÀ
Corruzione in sanità
«MAI CHIUDERE GLI OCCHI,
MA CON INTELLIGENZA»
DAVIDE DEL MONTE
DIRETTORE - TRANSPARENCY
INTERNATIONAL ITALIA
Associazione contro la corruzione
Qual è la situazione dell'Italia quanto
a corruzione in sanità?
«L'Italia è divisa a metà, ma non tanto
per il rischio di corruzione, che c'è
dappertutto, quanto per le modalità
e le ricadute sulla qualità del servizio.
In alcune regioni - come Lombardia,
Toscana, Emilia Romagna, Veneto - che
hanno una qualità del servizio sanitario
tra le più alte in Europa, la corruzione
ha un effetto negativo soprattutto
sulla spesa: potremmo avere la stessa
qualità spendendo di meno. In altre
regioni, come Campania e Calabria - in
cui la spesa sanitaria è la stessa, ma
la qualità è tra le peggiori in Europa
-, la corruzione ha evidentemente
un effetto negativo anche sulla
qualità del servizio. Anche le modalità
cambiano: in Lombardia, ad esempio,
la lente d'ingrandimento dovrebbe
essere messa sul sistema degli
accreditamenti e delle convenzioni
con il privato; in altre regioni, come
la Calabria, è invece molto diffuso il
clientelismo».
Quali sono gli strumenti finora messi
in campo? Sono efficaci?
«Dei passi avanti ci sono stati. Dal
2012 la legge Severino anticorruzione
prevede che ogni ente pubblico abbia
un responsabile per la prevenzione
che deve fare un Piano anticorruzione
analizzando da dove possono venire
i rischi e mettendo in atto delle
contromisure. È un obbligo anche
il “whistleblowing”, cioè dare ai
dipendenti un canale con cui fare
segnalazioni anonime. Il problema
è che gli strumenti esistono, ma in
una forma basilare e spesso come
pura formalità: molte Asl nel 2015
hanno pubblicato il documento del
Piano anticorruzione, sì, ma spesso
vuoto; e per le segnalazioni anonime
dei dipendenti in tanti hanno aperto
22 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
semplicemente un indirizzo mail
senza neanche comunicarlo e senza
rispettare il requisito dell'anonimato.
Ora stiamo sperimentando altri sistemi
informatici gratuiti con sei Asl, molto
semplici e crittografati, tramite cui si
può inviare una segnalazione anonima.
Anche la nostra associazione lo usa,
si chiama Alac (Alac.transparency.it,
ndr) e chi vuole può fare segnalazioni,
non solo sulla sanità. Noi analizziamo
le informazioni, aiutiamo la persona
a capire se è corruzione o meno e
diamo consigli su come comportarsi.
Altri strumenti da potenziare sono
la trasparenza delle informazioni
delle Asl, come la pubblicazione
delle gare d'appalto, in modo che
tutti possano accedervi. E poi c’è la
formazione, intesa soprattutto come
sensibilizzazione etica. In Italia non è
poi così chiaro che la corruzione, anche
quella più “spiccia”, è un danno alla
collettività, che se assumi qualcuno
solo perché è un parente e non perché
competente, vuol dire che poi i pazienti
- anche tuoi parenti - dovranno andare
altrove per curarsi bene; che, in una
lista d’attesa indebitamente allungata,
qualcuno ci può anche morire».
Cosa dovrebbe fare un cittadino
che sospetta un caso di corruzione?
«Deve agire, sempre. Ma con
intelligenza. Primo passo: prendere
nota di quello che si è visto e rivolgersi
a un’associazione competente di cui ci
si fida. Inutile esporsi sul posto di lavoro
prima di sapere se si tratta davvero
di corruzione e prima di conoscere
le proprie tutele che nel caso dei
dipendenti privati possono essere
inferiori. Se ad esempio nel contratto
c'è una clausola di riservatezza si
rischia, da un lato, di far scoprire un
caso di corruzione, ma dall'altro di
poter essere licenziati».
così si era garantito il servizio pulizie. Ma
ancora: non si può dimenticare la Clinica
Santa Rita di Milano, nota come “clinica degli orrori”, dove diversi anziani sarebbero
stati operati senza motivo, solo per ricevere
i rimborsi del Servizio sanitario nazionale;
cambiando regione, l’Ospedale Molinette di
Torino, dove in cambio di tangenti date da
un'impresa brasiliana sono state acquistate
valvole cardiache difettose che causarono
la morte di alcuni pazienti.
Perché alla fine di tutto - delle tangenti, della
corruzione, del malaffare - c’è questo: la salute delle persone. Non è solo questione di
etica: si parla di perdita di quantità e qualità
di servizi essenziali per il benessere dei cittadini. Si parla della perdita di diritti: di quello
alla salute, ma anche di quei diritti all’equità
e all’uguaglianza fondanti per il nostro Paese
e di cui il servizio sanitario dovrebbe essere
espressione. Nell'abitudine della cronaca,
il rischio è che la corruzione in sanità passi
quasi come una cosa che non ci riguarda da
vicino, è che "tanto si sa, è destinata a succedere". Ma addentrandosi nei meccanismi
concreti della corruzione - per quanto astuti
o tremendamente semplici - si può avere
una misura della ricaduta che potrebbero
avere sulla qualità dell'assistenza sanitaria:
perché scegliere l'azienda che corrompe e
non quella migliore per qualità e prezzo può
voler dire non solo spendere di più togliendo
risorse ai pazienti, ma anche avere strumentazioni di scarso livello, bisturi o tac scadenti, valvole cardiache pericolose, stanze non
igienizzate o cibo non controllato.
Appalti, terra di nessuno
Torna in aiuto la ricerca "Curiamo la corruzione" che, nella parte curata da RiSCC
(Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità), individua i rischi di corruzione
specifici più gravi e più probabili nell'ambito
dell'acquisto di beni, servizi e opere: il settore degli appalti pubblici, i contratti con cui si
acquista dai privati, è in effetti tra i più esposti. A dichiarare questi rischi sono le stesse
strutture sanitarie nei Piani anticorruzione
che per legge devono contenere un'analisi
dei pericoli di corruzione nella loro struttura
e le necessarie contromisure. Peccato che,
analizzandoli, si sia scoperto che il 40% delle
strutture non abbia svolto nel 2015 nessuna
analisi, ma abbia fatto solo un copia-incolla del modello fornito: in sostanza, se degli
strumenti anticorruzione ci sono, sono stati
spesso considerati solo una pura formalità.
IL NOSTRO ESPERTO
Franca Braga
Responsabile
Alimentazione e salute
partecipare le imprese con certi requisiti di
professionalità per aggiudicarsi il lavoro). In
pratica con questo trucchetto, le aziende
non gareggiano davvero, ma si mettono d’accordo prima su come “spartirsi la torta” del
denaro pubblico attraverso i subappalti. Fanno quindi in modo che vinca una certa ditta,
che poi assegnerà dei lavori necessari per
quel contratto (in subappalto, appunto) alle
altre società, che potranno così guadagnarci
comunque. Risultato? I costi sono più alti
perché, non essendoci concorrenza vera con
le altre imprese, non c'è la necessità di fare
un prezzo basso; lo Stato spende di più e dei
privati ne traggono indebitamente vantaggio, togliendo denaro alle cure dei pazienti.
Rimodulare i tempi
Qualche funzionario, adeguatamente ricompensato, potrebbe stabilire delle tempistiche
per la fornitura del servizio o dell’opera sufficientemente generiche ed elastiche, in modo
che l’azienda possa allungarsi nella consegna,
ottimizzare le sue spese e far lievitare i costi.
Non solo lo Stato spende di più, ma servizi o
forniture importanti non arrivano nei tempi previsti e necessari, non permettendo ai
pazienti di accedervi quando serve.
Nomine “speciali”
Altro ambito a rischio individuato è la possibile corruzione da parte delle imprese dei
membri delle commissioni di gara a cui spetterà valutare, in teoria in modo imparziale,
tutte le fasi di selezione. Ma se qualcuno favorisce una ditta in tutte le fasi, quale può
essere la reale garanzia sulla sua professionalità, sulla qualità degli strumenti diagnostici o dei dispositivi medici che fornirà? E
Diritti in salute: è un progetto sostenuto dal
ministero dello Sviluppo economico, in
collaborazione con Acu-Associazione
consumatori e utenti, per conoscere meglio i
propri diritti di paziente. Di che cosa si tratta?
«Grazie a questo progetto, dal 1° ottobre, i
cittadini avranno a disposizione degli strumenti
che li aiuteranno a districarsi al meglio tra i tanti
dubbi e difficoltà che si potrebbero incontrare
come pazienti. Sul sito sarà possibile trovare
tutte le informazioni, supervisionate da un
comitato scientifico qualificato, sull'assistenza
ancora una volta, sono i pazienti a farne le
spese, mentre altri, funzionari pubblici e
imprese, ci guadagnano illegalmente, anche
a scapito del tessuto produttivo italiano. Che
possibilità hanno imprese valide di andare
avanti e innovare se i grandi lavori vengono
affidati a chi corrompe?
concorrenza tra più partecipanti, di fatto,
diventa solo una farsa. Succede anche che,
spinti dall'interesse personale, si possa revocare il bando annullando una gara: così
si evita che l'appalto venga aggiudicato
a un'impresa diversa da quella attesa o si
garantisce a chi aveva vinto un indennizzo.
Regali interessati
Grandi e "piccoli" corruttori
Supponiamo che un’azienda regali attrezzature, farmaci, dispositivi alle strutture
sanitarie. In regalo si fa per dire, perché
l'intento è di spingere a nuovi ordini, con
spese non previste o necessarie: ad esempio,
un'azienda potrebbe regalare una tac all'Asl
che, però, funziona solo con le lastre vendute dalla stessa impresa, che magari sono
anche le più costose sul mercato. E non è
detto che chi regala garantisca anche qualità. Di nuovo, il rischio è tutto del paziente.
Tanti soldi in gioco (circa 110 miliardi di
spesa pubblica all’anno per la sanità), l'intervento della politica nella nomina dei dirigenti sanitari, scelti dalle Regioni, rapporti
pubblico-privato non sempre trasparenti,
infiltrazioni della criminalità organizzata:
sono tante le ragioni che possono rendere
la sanità «terreno di scorribanda da parte di
delinquenti di ogni risma», come ha detto
il presidente dell'Anac (Autorità nazionale
anticorruzione), Raffaele Cantone.
E non ci sono solo gli appalti milionari. Corruzione è anche quella dei “piccoli corruttori”, a stretto contatto con i pazienti: di chi
fa scalare una lista d’attesa per denaro (una
denuncia recente a Salerno: fino a seimila
euro al primario per essere operati prima)
o dei medici che spingono a richiedere una
prestazione privata nel proprio studio. Alcuni strumenti anticorruzione (da migliorare)
ci sono e l'Italia si distingue sempre per le
eccellenze del suo sistema sanitario, ma potrebbe capitare a chiunque di scontrarsi con
piccole-grandi anomalie di questo tipo, con
tutta la vulnerabilità della sua condizione di
paziente. Ad aumentare questa fragilità, c'è
poi quella "asimmetria informativa" tipica
del rapporto con tutta la complessità del servizio sanitario, per cui spesso non si hanno
informazioni sufficienti su come funzionano
le cose. E quando la conoscenza resta solo
da una parte, compiere abusi è più facile.
Se da un lato serve una lotta alla corruzione
seria nelle Asl, dall'altro conoscere i propri
diritti di pazienti resta la migliore arma da
affilare per difendersi.
Varianti in corso d’opera
Mettiamo che un’impresa garantisca un
prezzo basso per aggiudicarsi un appalto
solo perché sa che, poi, ci sarà un funzionario pubblico, corrotto, disposto ad accettare
senza troppi problemi delle varianti in corso
d’opera che - guardacaso - gli fanno recuperare lo sconto offerto in sede di gara. Facile
vincere così. È un altro astuto meccanismo,
annoverato tra i rischi di corruzione più probabili: costi per il servizio sanitario, tempi
che lievitano e cittadini che perdono ancora.
Bandi su misura e revoca ad hoc
E che dire se un bando di gara viene scritto
da qualcuno con condizioni tecniche o economiche o altre specifiche che favoriscono
di fatto un’impresa a scapito delle altre? La
Accordi per spartirsi la torta
Da quanto risulta dall’indagine, il rischio
di corruzione può annidarsi soprattutto
negli accordi preventivi tra i partecipanti
a una gara d'appalto (l'asta a cui possono
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I trucchi negli appalti sono i più comuni:
le regole ci sono, ma l'impegno è spesso formale
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sanitaria a cui si ha diritto: si va dalle esenzioni
dal ticket, ai tempi d'attesa, dalle visite per cui
bisogna pagare ai farmaci, dall'assistenza in
ospedale alle cure all'estero. Ci sarà anche una
community, per condividere le proprie
esperienze con gli altri utenti. Abbiamo
pensato anche ai meno pratici con computer e
internet: sarà possibile chiamare un numero
verde per ricevere consulenza, anche giuridica
nel caso di problemi più complessi».
www.altroconsumo.it/dirittinsalute
800134656: lun-ven 9.00-13.00 14.00-18.00
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 23
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
La spesa che non pesa
Segui la nostra guida per rendere il tuo carrello sempre più leggero.
Un semplice cambio di abitudini può far risparmiare oltre 3.000 euro l'anno.
di Beba Minna
IN SINTESI
Dove la spesa conviene
di più? La risposta è in
questa inchiesta, che
ha analizzato il livello dei
prezzi di supermercati,
ipermercati e discount.
Single, coppia o famiglia:
come cambia il risparmio?
Supermercati
più convenienti
d’Italia
Esselunga
Ipersimply
Marche
commerciali
più convenienti
d’Italia
U2 supermercato
Conad ipermercato
Discount
più conveniente
d’Italia
Eurospin
24 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
G
li spaghetti e la passata, il pane e i
biscotti, il detersivo e l'ammorbidente: qualunque sia l'abitudine
personale, nella lista della spesa
esistono acquisti irrinunciabili, di cui più o
meno regolarmente tutti abbiamo bisogno.
Si chiama paniere il grande contenitore dei
nostri bisogni, l'insieme di beni rappresentativi dei consumi delle famiglie. E se la lista
della spesa ci accomuna, il conto da pagare
non è assolutamente scontato: l'inchiesta
prezzi che Altroconsumo ha realizzato per
il 2016 (siamo alla 28esima edizione) svela
ancora una volta che fare la spesa in un certo modo e in uno specifico supermercato
fa davvero la differenza: nel caso migliore,
anche più di 4mila euro il risparmio all'anno
per una famiglia a Venezia.
L'inchiesta è molto ricca e complessa, per
permettere il confronto del milione e passa
di prezzi che abbiamo rilevato in lungo e in
largo per la penisola, abbiamo stilato diverse
classifiche che di fatto riproducono diversi
comportamenti di spesa degli italiani (vedi le
tabelle a pagina 28). Sono cinque le insegne
più convenienti d'Italia in base al tipo di spesa: Esselunga e Ipersimply per chi riempie
il carrello con una spesa mista, composta
da prodotti di marca ma anche articoli economici; U2 e l'ipermercato Conad per chi
premia i prodotti a marchio commerciale
(quelli con il logo della catena di vendita);
Eurospin per chi opta per il discount.
Ogni famiglia risparmia a modo suo
IN
CIFRE
67
Le città coinvolte
nell'inchiesta di
Altroconsumo
1.002.269
più di un milione i prezzi rilevati
in totale in tutta Italia
922
sono i punti vendita visitati
suddivisi tra supermercati,
ipermercati e discount
115
Le categorie di
prodotti considerati
Secondo i dati Istat, mediamente una famiglia italiana spende ogni anno per i propri
consumi quasi 30mila euro. Di questa som-
ma, 6.320 euro (poco più del 20%) vengono
spesi al supermercato. Il costo della spesa
è pari a un quinto della bilancia familiare
indipendentemente dal numero di bocche
da sfamare: un single o una coppia con figli.
A cambiare ovviamente è la spesa totale a
fine anno. L'autorevole istituto statistico,
dunque, ci dice quanto consuma una famiglia media italiana, ma non quanto ogni
diversa tipologia di famiglia può risparmiare
facendo la spesa al meglio. Per esempio un
single che vive solo (nucleo familiare molto
diffuso in Italia) in un anno spende in media 23mila euro, di cui poco più di 4mila
finiscono nel carrello del supermercato. Se
facesse più attenzione comprando prodotti
a marchio commerciale, secondo l'inchiesta
di Altroconsumo potrebbe risparmiare più
di 1.300 euro l'anno (vedi la grafica a pagina 27). Al discount addirittura il risparmio
sarebbe oltre 2.200 euro all’anno.
Facciamo l'esempio di una coppia senza figli, che spende per i propri consumi quasi
33 mila euro in un anno, di cui oltre 6.500
sono dedicati alla spesa. Lo stesso carrello,
riempito di prodotti con il marchio dell'insegna (Coop, Carrefour...), verrebbe a costare
poco più di 4.400 euro, con un risparmio di
circa 2.100 euro all’anno. E ancora: quella
stessa spesa fatta al discount permette di
risparmiare oltre 3.500 euro.
Un altro caso è la coppia con due figli, che
secondo l'Istat sostiene in media un budget
annuo di 39 mila euro. Gli 8.600 spesi al supermercato, potrebbero diventare meno di
6 mila euro comprando prodotti a marchio
commerciale. Andando al discount quella
stessa spesa costerebbe meno di 4.000 euro.
La qualità non è sempre cara
Lo dimostrano i test di Altroconsumo: molti prodotti premiati nelle prove di laboratorio non sono griffati.
Fare acquisti poco pubblicizzati
e molto meno cari di quelli di
marca è una scelta vincente.
Come rivela il grafico a fianco,
tra i prodotti Miglior Acquisto
(ottimo compromesso tra
buona qualità e prezzo
competitivo) dei nostri test
figurano molti articoli
dell’insegna o del discount,
mentre quelli di marca sono
meno vincenti. I dati coprono il
periodo 2014-2016.
www.altroconsumo.it
Prodotti di Marca
28%
Prodotti di Marca del distributore
36%
Prodotti discount
36%
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 25
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
"LA TECNOLOGIA HA
CAMBIATO IL MODO
DI FARE LA SPESA"
Qualunque sia il nucleo familiare, dunque,
il risparmio che si può ottenere sulla spesa
di tutti i giorni è sempre di migliaia di euro
all’anno. Andare nel posto giusto decisamente conviene.
ENRICO PANDIAN
Oggi più che mai
FONDATORE
DI SUPERMERCATO24
Lo scenario particolare dei prezzi potrebbe ingannare. La tanto temuta deflazione,
ovvero il calo generale dei prezzi, potrebbe
ingolosire i consumatori, invece è un pessimo sintomo per l’economia di un Paese
perché innesca un circolo vizioso che porta
meno ricchezza, più disoccupazione e minori
consumi.
una startup in crescita
Cos'è Supermercato24?
«Una piattaforma online,
che permette di fare la
spesa stando a casa propria
e scegliendo l'offerta dei
principali supermercati italiani.
In più personalizziamo il carrello
sulla base delle abitudini del
cliente, e questo è un lavoro
che non fa nessuno. Oggi non
ha più senso perdere mezz'ora
per stilare una lista della spesa
ogni settimana».
A cosa si deve il successo della
tua startup? Vi siete ispirati a
modelli stranieri?
«La tempestività è la nostra
forza: consegniamo a casa
in un'ora. Quando ho il frigo
vuoto non posso aspettare,
sennò esco e vado a fare la
spesa. L'idea nasce dalla mia
esigenza: per motivi di lavoro
non avevo tempo di riempire il
frigo. Ho scoperto l'esperienza
dell'americana Instacart, che mi
sembrava adattabile in Italia».
Potremmo chiamarla una
piattaforma di servizio?
«Esatto. Attraverso la
piattaforma circa 700 persone
in 16 province lavorano per
noi. La piattaforma mette
in contatto il cliente con gli
shopper, che vanno a fare la
spesa. Noi offriamo a loro un
vero lavoro».
Il target sono i giovani smart o
un pubblico generalista?
«All'inizio il target erano gli
smanettoni come me, gente
che non dedica molto tempo
alla spesa. Però ricordo che il
primo cliente è stato un signore
di 75 anni con problemi motori,
26 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
che non poteva andare a fare
la spesa da solo. Per allargare
il target abbiamo abbassato
il costo di consegna (ora 4,90
euro) e gli articoli non hanno
più un sovrapprezzo. Oggi i
prezzi sulla piattaforma sono
gli stessi del supermercato».
Cosa offrite di diverso dalla
grande distribuzione?
«Un esempio: su Milano il 53%
delle nostre spese passa da
Esselunga. Sembra strano
perché anche Esselunga
consegna a casa, in realtà
dimostra che la gente vuole un
servizio diverso, più rapido. Non
abbiamo scoperto l'acqua calda,
ma rispondiamo ai bisogni».
Sentite invece la concorrenza
di Amazon Primenow?
«La presenza di questo
colosso in realtà ci ha aiutato,
la grande distribuzione teme
molto Amazon Primenow e il
primo giorno del suo esordio a
Milano siamo stati contattati
da diversi supermercati che
volevano stringere accordi con
noi. E poi aiutano a diffondere
la cultura della spesa online e
questo ci avvantaggia».
Spesa online, supermercati
aperti h24: è l'ora della spesa?
«C'è bisogno di cambiare,
la grande distribuzione è in
crisi. Con Supermercato24 i
consumatori possono avere
l’assortimento e la qualità
dell’insegna di fiducia combinati
con la consegna rapida a casa.
A loro volta i venditori hanno
a disposizione un partner che
li abilita alla vendita online,
aumentandone le vendite».
Per ogni tipo di famiglia
il risparmio sulla spesa
può essere di migliaia
di euro l'anno
Famiglie alleggerite
Single, coppia o famiglia con figli, il risparmio medio che si può ottenere sulla spesa di tutti i giorni è di migliaia
di euro. La vera rivoluzione è andare all'hard discount.
Supermercato, ipermercato o
discount, la differenza di prezzi si
sente indipendentemente dal tipo
di famiglia che fa la spesa: il
risparmio è garantito sempre.
Difficile da immaginare, ma anche
un single che vive solo e che fa una
spesa parsimoniosa rispetto a una
famiglia numerosa, risparmia in
media quasi il 50% all'anno se
sceglie un negozio discount invece
della spesa di marca.
Il risparmio è forte (attorno al 30%)
anche per chi abbandona i prodotti
griffati per quelli che riportano il
marchio della catena.
In realtà secondo l’istituto statistico i prezzi
generali sono fermi, mentre sono in lieve
aumento (+0,2%) i prodotti alimentari. Se ci
limitiamo ai dati che riguardano la grande distribuzione ci sono alcune differenze. Sono in
calo i prezzi dei prodotti più economici (scesi
del 7% nei super, del 4% in iper e discount),
segno che la crisi morde e la concorrenza
si concentra sui prodotti che consentono il
massimo risparmio. Calano del 2% anche i
prodotti di marca. Sono invece in leggero
aumento (+1,2%) gli articoli in genere più
venduti, cioè quelli che riportano il marchio
commerciale della catena (Esselunga, Conad,
Coop...).
Al di là dei prezzi, a volte le scelte sono dettate dal tempo e dalla comodità. Stretti tra
mille impegni, sempre di corsa fra una commissione e l’altra, a volte manca il tempo di
fare la spesa. E proprio questo ha dato l'idea
a un giovane imprenditore, che ha creato
Supermercato24, un nuovo modello di spesa
online, attivo in diverse province del centro
e nord Italia, che promette agli utenti di ricevere gli acquisti a casa entro un’ora. La spesa
fatta online e consegnata a domicilio non
è certo una novità, da anni la propongono
diverse catene di supermercati. Supermercato24 si basa su un modello diverso, come
ci spiega il suo fondatore, il veronese Enrico
Pandian (vedi l'intervista a fianco).
dell'insegna) o bassa (articoli più economici). Quest'anno abbiamo stilato una nuova
classifica che raffigura proprio questo comportamento ondivago, ovvero una spesa
con i prodotti di tutte le fasce di prezzo (è
la prima tabella nel riquadro a pagina 28).
Due sono le catene che ottengono il risultato
migliore: Esselunga e Ipersimply. Esselunga
è la prima insegna di supermercati per i prodotti economici, ma ottiene risultati ottimi
anche sui prodotti di marca. È prima in ben
11 città delle 20 in cui è presente: Arezzo,
Bologna, Brescia, La Spezia, Latina, Milano,
Modena, Novara, Parma, Piacenza e Varese.
Ipersimply è tra le prime insegne per i prodotti a marchio commerciale. Distanziate di
poco in classifica Ipercoop, Conad ipermercato e Bennet. Ipercoop, che ha il merito di
essere presente un po' ovunque, è risultata
la migliore ad Alessandria, Avellino, Cuneo,
Foggia, Genova, L’Aquila, Perugia, Pisa, Terni e Torino. In altre città invece non fa da
traino nella corsa al risparmio.
Spesa mista, vince Esselunga
U2 se scegli il marchio della catena
Il sollievo del portafogli dipende molto dal
modo di fare la spesa. Stretti tra la volontà
di risparmiare e il senso di gratificazione
che può dare un prodotto familiare, ci si
trova a fare una spesa mista tra prodotti di
fascia alta (di marca), media (con il marchio
Spesso al supermercato compriamo prodotti
marchiati con un logo legato a una catena.
Un esempio? Un pacco di pasta con il marchio Coop o Terre d'Italia (un nome di fantasia legato alla catena Carrefour), oppure
una scatola di fagioli dei Tesori dell’Arca
www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
SINGLE
COPPIA
COPPIA CON DUE FIGLI
SPESA
media al supermercato
4.098€
6.507€
8.572€
RISPARMIO medio
passando ai prodotti
a marchio della catena
1.346 €
2.138 €
2.817 €
RISPARMIO medio
passando ai prodotti
hard discount
2.209 €
3.508 €
4.621 €
(Pam-Panorama). I cosiddetti prodotti a
marchio commerciale coprono circa il 30%
del mercato, ecco perché è facile comprarli.
La seconda tabella dell'indagine propone
una spesa che privilegia prodotti a marchio
commerciale, quando sono disponibili, e per
il resto contiene articoli di marca.
I discount la fanno da
padrone: qui si spende
nemmeno la metà
rispetto alla famiglia
media italiana
Quali convengono di più? Dipende dall'insegna a cui appartengono: secondo l'inchiesta,
andando da U2 e nell'ipermercato Conad il
risparmio è garantito. Soprattutto la diffusione capillare della catena Conad in Italia
fa sì che in ben 17 città dell'inchiesta scegliere di fare la spesa con prodotti a marchio
commerciale riduce il budget annuale sotto
i 4.400 euro. Le città in cui maggiormente
conviene sono Aosta, Genova e Viterbo. Ad
Aosta e Genova il vantaggio deriva dal fatto
che i prodotti di marca sono cari anche nei
punti vendita più economici della media cittadina. Quindi passare ai prodotti a marchio
commerciale rispettivamente di Carrefour
e di Ipercoop consente di abbattere la propria spesa: un risparmio di 2.000 euro in un
anno. Nelle altre città in media, il passaggio
alla spesa con prodotti a marchio commerciale riduce i costi di 680 euro l'anno rispetto
al punto vendita più conveniente in città,
e di 2.140 euro all’anno rispetto al negozio
più caro. Purtroppo, però, lo scenario non
è sempre roseo; a Salerno il massimo che
si può ottenere è un risparmio di solo 320
euro all’anno rispetto alla spesa di marca
comprando prodotti marchiati Carrefour,
l’unica insegna di carattere nazionale che
si trova in città. Anche a Bolzano i prodotti
legati alle catene permettono di risparmiare
non più di 600 euro: il punto vendita più
conveniente è Interspar, non certo tra i migliori in classifica.
Eurospin per la spesa economica
Se si aspira a riempire il carrello con i prodotti più economici i discount sono il posto giusto. La spesa media di una famiglia
italiana che frequenta questi supermercati
costa poco più di 2.900 euro, cioè meno
della metà della spesa misurata dall’Istat:
un risparmio di oltre 3.000 euro all’anno.
Come l'anno scorso è Eurospin l'insegna mi-
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 27
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
gliore d'Italia per la spesa low cost: è questa
la catena più conveniente tra i discount.
Il risparmio più consistente si registra a Cagliari, Frosinone, Avellino, Ascoli Piceno e
Viterbo, dove andare al discount consente
di risparmiare più di 3.300 euro all’anno. A
Genova e Aosta si superano i 3.400 euro. La
città dove si risparmia di meno è Pordenone,
ma solo perché qui si trova il punto vendita più economico della nostra indagine.
Eppure, andando al discount si risparmierebbero quasi 2.200 euro all’anno rispetto
a Emisfero, il negozio più conveniente in
città. A Treviso il risparmio arriva a 2.400
euro l’anno, a Torino, Vicenza e Verona è
di 2.500 euro.
La geografia del risparmio
A pagina 30 trovi l'intera classifica dell'inchiesta suddivisa per città: puoi individuare
la tua e scoprire dove e quanto puoi risparmiare. Per ogni città indichiamo il risparmio
massimo che si può ottenere scegliendo il
punto vendita in assoluto più conveniente e
quanto ancora si può risparmiare scegliendo
il discount più economico o l'insegna con i
prodotti meno cari. Il carrello preso in considerazione per questa classifica è una spesa
che comprende in prevalenza articoli freschi
(frutta, verdura, carne...) e confezionati di
marca, per un totale di 601 prodotti.
Ecco alcuni esempi di acquisti che sono finiti
nel nostro carrello: acqua minerale effervescente Ferrarelle, birra Peroni in bottiglia,
detersivo per lavatrice in polvere Dixan,
bagnoschiuma Felce Azzurra, shampoo Ultradolce L’Oréal Garnier, caffè Lavazza Qualità Oro, Nutella, olio extravergine d’oliva
Carapelli Nobile, spaghetti Barilla n.5. Una
spesa, dunque, per chi non bada troppo al risparmio e si orienta verso gli articoli prodotti
dalle principali aziende leader di mercato,
LA CLASSIFICA DELLE INSEGNE PER TIPO DI CARRELLO
A seconda di come riempi il carrello ci perdi o ci guadagni. Le tre tabelle indicano dove
conviene andare in base alle proprie abitudini. ll punteggio è espresso con un indice: dato
100 alla catena più conveniente per quel tipo di carrello, gli altri indici sono assegnati su
base percentuale. Indice 110 significa che è più cara del 10% rispetto alla più economica.
SPESA CON PRODOTTI
A MARCHIO COMMERCIALE
SPESA CON TUTTI
I PRODOTTI
SPESA CON I PRODOTTI
PIÙ ECONOMICI
EUROSPIN
100
LIDL
102
PENNY MARKET
102
IN’S MERCATO
102
LD MARKET
105
PRIX QUALITY
105
MD DISCOUNT
108
AUCHAN
109
D-PIÙ DISCOUNT
110
U2 SUPERMERCATO
100
TODIS
114
CONAD IPERMERCATO
100
ESSELUNGA
114
ESSELUNGA
100
CONAD SUPERSTORE
102
IPER
119
IPERSIMPLY
100
IPERSIMPLY
102
U2 SUPERMERCATO
120
IPERCOOP
101
IPERCOOP
102
IPERCOOP
121
CONAD IPERMERCATO
101
COOP
103
FAMILA SUPERSTORE
122
BENNET
101
SIMPLY
104
IPERSIMPLY
123
AUCHAN
102
CONAD
105
CARREFOUR
125
FAMILA SUPERSTORE
102
IPER
109
PANORAMA
126
CONAD SUPERSTORE
103
ESSELUNGA
110
COOP
128
IPER
104
BENNET
110
BENNET
130
COOP
104
FAMILA
114
INTERSPAR
130
FAMILA
104
PANORAMA
119
SIMPLY
133
SIMPLY
104
PAM
121
PAM
138
PANORAMA
104
SIGMA
122
CONAD IPERMERCATO
139
SIGMA SUPERSTORE
105
SUPER A&O
122
SIGMA SUPERSTORE
141
CONAD
105
CARREFOUR
124
FAMILA
143
CARREFOUR
107
INTERSPAR
125
EUROSPAR
144
EUROSPAR
108
EUROSPAR
128
SUPER A&O
144
PAM
109
IL GIGANTE
130
CONAD SUPERSTORE
146
SUPER A&O
110
AUCHAN
136
CARREFOUR MARKET
148
CARREFOUR MARKET
115
CARREFOUR MARKET
144
CONAD
150
28 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
1.519₣
SPESA ONLINE
www.altroconsumo.it/supermercati
Vuoi essere aiutato a fare la spesa? Vai sul sito, riempi il carrello virtuale con
le cose di cui hai bisogno, ti diremo qual è il supermercato della tua città in cui
fare quella spesa costa meno.
Scoprirai anche quanto risparmio c'è rispetto alla tua spesa abituale.
che spesso finiscono nel carrello di buona
parte delle famiglie perché considerati migliori o più sicuri: una leggenda che, come
si può vedere nel riquadro qui in basso, è
smentita dai nostri test.
La città in cui è possibile fare la spesa al
minor costo è Pordenone. Rispetto alla
spesa media di una famiglia italiana, a Pordenone si possono risparmiare oltre 1.000
euro all’anno riempendo il carrello all’ipermercato Emisfero. Anche frequentando il
punto vendita più caro rilevato in città (il
Conad di via Grigoletti) la spesa verrebbe a
costare 6.160 euro, cioè comunque sotto la
media nazionale. Anche a Treviso il risparmio massimo sfiora i 1.000 euro, a Verona
e Asti siamo intorno agli 800 euro all’anno.
In molte altre città, comunque, si può risparmiare rispetto alla famiglia media: a Pistoia,
a Firenze, a Pisa, a Verona, ad Asti, a Brindisi, a Pesaro, a Perugia, La Spezia e Treviso.
Poco competitive, invece, Sassari, Foggia,
Roma, Cagliari, Frosinone, Avellino, Ascoli
Piceno e, in particolare, Genova e Aosta,
dove i prezzi sono livellati verso l’alto dalla
mancanza di concorrenza. Qui non è mai
possibile fare una spesa a un costo inferiore
alla media delle famiglie italiane.
risparmio annuo che si ottiene,
rispetto alla spesa di una famiglia
media italiana, privilegiando i
prodotti di marca a Torino
2.624₣
risparmio massimo ottenuto nel
supermercato più conveniente, se si
opta per una spesa soprattutto di
prodotti a marchio commerciale a Torino
4.125₣
rispetto alla spesa in un
supermercato tradizionale, è il
risparmio massimo raggiunto
scegliendo il discount a Venezia
Prezzi pazzi: l'altalena del risparmio
Da un negozio all'altro, le differenze di prezzo per uno stesso articolo possono essere sorprendenti, come evidenziano le alte
percentuali di risparmio ottenibili su uno stesso acquisto. Motivo per cui scegliere il negozio giusto può fare la differenza.
Pepsi Cola in bottiglia
Shampoo L'Oréal Garnier Ultradolce
Prezzo minimo a litro
0,38 €
Ipercoop (L'Aquila)
Prezzo minimo al litro
3,96 €
RISPARMI
Esselunga (Latina e Firenze)
Emisfero (Perugia)
Prezzo massimo al litro
10,36 €
Diversi punti vendita di diverse città
Prezzo massimo al litro
1,05 €
Carrefour (Torino)
RISPARMI
174%
162%
Cirio Passata Verace in vetro
Galbani Santa Lucia mozzarelle
Prezzo minimo (al kg)
1,06 €
Eurospar (Catanzaro)
Prezzo minimo (al kg)
4,67 €
Famila (Varese)
RISPARMI
155%
Prezzo massimo (al kg)
2,70 €
Carrefour (Venezia e Vicenza)
www.altroconsumo.it
RISPARMI
143%
Prezzo massimo (al kg)
11,36 €
Sì con Te Supermercato (Ancona)
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 29
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
Il migliore in città
INSEGNA E INDIRIZZO
La guida alla convenienza: molte le città in cui una famiglia può risparmiare oltre
duemila euro l'anno sulla spesa di marca. A Venezia e Torino i risparmi più alti.
Il più conveniente in città
INSEGNA E INDIRIZZO
INDICE
ALESSANDRIA
IPERCOOP La Cittadella via Madre Teresa di Calcutta 1, Casale Monferrato
111
ESSELUNGA corso Teresio Borsalino 2, ang. via Montebello
114
COOP via Achille Sclavo 15
PANORAMA corso Giuseppe Romita 38
Risparmio massimo in città 1.107€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.217€
il discount più economico 2.749€
INDICE
IPERSIMPLY via C. A. Dalla Chiesa 2
128
CONAD via Erasmo Mari 30/32
135
ASTI
FAMILA viale Pilone 104
107
ESSELUNGA corso Casale 308
114
COOP via Augusto Monti 2
115
PAM corso Torino 30
115
ESSELUNGA corso Ivrea, ang. corso Torino
116
U2 SUPERMERCATO corso XXV Aprile, ang. via Carlo Graziani
121
IL GIGANTE I Bricchi strada Prato Boschiero, Isola d’Asti
123
AVELLINO
IPERCOOP via Salvatore Pescatori, contrada Baccanico
123
118
MAXI FUTURA via Serafino Pionati
123
118
CARREFOUR MARKET via Tagliamento 215
129
IPER via Novi 31, Serravalle Scrivia
121
BARI
BENNET S.S. Astuti Alessandria-Asti, fraz. Astuti
122
AUCHAN S.S. 100 Bari-Taranto, ang. via Noicattaro 2, loc. Casamassima
114
PRESTOFRESCO via del Ferraio 41, Spinetta Marengo
125
FAMILA viale della Resistenza 46
118
GULLIVER corso Aqui 75
132
IPERCOOP Mongolfiera via Natale Loiacono 20
119
U! COME TU MI VUOI piazza De Andrè 12
132
DOK SUPERMERCATI corso Alcide De Gasperi 429
119
U! COME TU MI VUOI via Fabio Filzi 25
133
DOK SUPERMERCATI via Pacifico Mazzoni
119
SIGMA SUPERSTORE via Giuseppe Gentile 59/B
120
EUROSPAR via Nicola Cacudi ang. via Stifano
120
ANCONA
Risparmio massimo in città 699€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.551€
il discount più economico 3.082€
AUCHAN S.S. 16 ang. via Franco Scataglini 6, zona industriale Baraccola
117
OASI S.P. Jesina Km 6.166, loc. Cerretano Castelfidardo
119
SIGMA SUPERSTORE corso Giuseppe Mazzini 97/A
121
SÌ CON TE SUPERSTORE via Bignamini, ang. Matteo Ricci, loc. Collemarino
121
IPERSIGMA via Edmondo Caccuri 3/5
121
IPERCOOP S.S. 16 Adriatica 91, fraz. Cesano Senigallia
122
SIGMA SUPERSTORE via Giuseppe Papalia 4/6
124
SIMPLY Via Tenna ang. Via Conca, Torrette
123
COOP via Adolfo Omodeo 3
125
SÌ CON TE SUPERMERCATO via Bartolo da Sassoferrato 1
126
BERGAMO
TIGRE via Enrico Sacripanti 1
127
FAMILA SUPERSTORE via Giovanni Battista Rampinelli 61, loc. Colognola al Piano
114
COOP via Giordano Bruno 42
129
ESSELUNGA SUPERSTORE via Filippo Corridoni 30
114
COOP via della Montagnola 66/C
129
ESSELUNGA via San Bernardino 78/F, ang. via Pietro Spino
117
CARREFOUR via Farfisa 20, loc. Aspio Camerano
131
BENNET S.S. 42 del Tonale e della Mendola 101, Albano Sant’Alessandro
121
MAXI COAL via Tronto 4/B, loc. Torrette
131
AOSTA
Risparmio massimo in città 483€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.903€
il discount più economico 3.483€
IPER via Portico 71, Orio al Serio
123
AUCHAN via Carducci 55
125
IPERCOOP via Strada Regia 4, Mapello
125
PAM via Camozzi 113/117
126
GROS CIDAC via Paravera 4
126
CARREFOUR Les Halles D’Aoste Pollein, loc. Autoporto 22
132
CARREFOUR MARKET corso Battaglione 5
134
IL GIGANTE via Bartolomeo Bono 4, ang. via Fantoni
127
CARREFOUR MARKET Grand Chemin, Saint Christophe
134
COOP via Autostrada
128
CONAD Centreville Gran Chemin 3, Saint Christophe
136
CARREFOUR MARKET via Mafalda di Savoia 4
130
CARREFOUR MARKET via Borgo Palazzo 149
131
CONAD via Giuseppe Garibaldi 7
131
AREZZO
ESSELUNGA SUPERSTORE viale Leonardo da Vinci 20, ang. via Sala Vecchia
112
IPERCOOP viale Giovanni Amendola 13/15
113
COOP via Vittorio Veneto 176
115
PAM via Vittorio Alfieri 67
Risparmio massimo in città 697€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.270€
il discount più economico 2.802€
BOLOGNA
ESSELUNGA SUPERSTORE via Emilia Ponente 72
119
120
ESSELUNGA SUPERSTORE via Guelfa 13, ang. via Lenin
120
CONAD via Giuseppe Chiarini 23, ang. via Dante Alighieri
122
CARREFOUR Gran Reno via Marilyn Monroe 2/9, Casalecchio di Reno
121
SUPER A&O via Campo di Marte 15
126
ASCOLI PICENO
MAXI COAL largo degli Aranci, loc. Monticelli
123
IPERSIMPLY viale Costantino Rozzi
127
OASI via del Commercio 52
IPERCOOP Città delle Stelle viale dei Mutilati ed Invalidi del Lavoro 94, Campo Lungo
30 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
Risparmio massimo in città 608€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.886€
il discount più economico 3.386€
IPERCOOP Centronova via Villanova 29, Villanova di Castenaso
124
COOP via Amilcare Ponchielli 23
128
PAM via Bellaria 47
128
SIGMA via di Corticella 186/12
131
127
IL GIGANTE piazza Giovanni Da Verrazzano 6
133
127
CARREFOUR MARKET via Don Luigi Sturzo 37/39
135
www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
Risparmio massimo in città 778€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.148€
il discount più economico 2.574€
Risparmio massimo in città 308€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.861€
il discount più economico 3.355€
Risparmio massimo in città 540€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.382€
il discount più economico 2.913€
Risparmio massimo in città 876€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.362€
il discount più economico 2.894€
Risparmio massimo in città 804€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.656€
il discount più economico 3.150€
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 31
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INSEGNA E INDIRIZZO
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INDICE
BOLZANO
INTERSPAR via Bruno Buozzi 30
118
IPERPOLI via Luigi Galvani 3
119
INSEGNA E INDIRIZZO
Risparmio massimo in città 390€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 622€
il discount più economico 3.116€
SIMPLY MARKET CITY via Muscatello 22
INDICE
122
IPERCOOP Le Zagare contrada Bottazzi, San Giovanni La Punta
122
FAMILA via Messina 625/627
123
POLI SUPERMARKET via Resia 19/P
121
IPERFAMILA via Sebastiano Catania 312
123
EUROSPAR via Roma 18/H
126
SUPER A&O viale Vittorio Veneto 60
126
SIMPLY via Fabio Filzi 8
127
SUPER A&O via Ulisse 13
127
BRESCIA
Risparmio massimo in città 538€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.657€
il discount più economico 3.152€
ESSELUNGA SUPERSTORE via Della Volta 54
119
IPERSIMPLY via Valcamonica 15
120
BENNET via Genova 76
121
CONAD viale Cassiodoro 17
AUCHAN via Enrico Mattei 37/39, Roncadelle
121
AUCHAN S.S. 106, ang. viale Emilia, loc. Frasso
122
SIMPLY via San Zeno 76
123
IPERSIDIS loc. Passo di Salto
124
SIMPLY via San Bartolomeo 23
124
EUROSPAR via Lucrezia della Valle 22
124
EUROSPAR via Guido Zadei 49
126
MAXISIDIS viale Pio X 139, Pontepiccolo
124
CONAD SUPERSTORE via Triumplina 173
128
MAXISIDIS viale Cassiodoro 1
126
COOP via Mantova
128
CRAI via Crotone 169
126
COOP via Corsica 35
128
INTERSPAR viale Magna Grecia, Catanzaro Lido
126
PAM via Fratelli Porcellaga 26, ang. via Giacomo Malvezzi
129
IPERSIDIS via Gioacchino da Fiore 28
126
IPERSIDIS via Cosenza, Catanzaro Lido
126
BRINDISI
DOK SUPERMERCATI via Appia
117
AUCHAN S.S. 7 Appia Zona P.I.P., Mesagne
118
Risparmio massimo in città 315€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.508€
il discount più economico 3.040€
CATANZARO
120
CHIETI
SI CON TE SUPERSTORE via Aterno
120
IPERCOOP Le Colonne S.S. 7 Appia, ang. S.S. 16 KM 962.700
118
IPERCOOP Centro d’Abruzzo via Po, San Giovanni Teatino
121
EUROSPAR viale Aldo Moro 81
122
IPER loc. Santa Liberata, Ortona
128
DOK SUPERMERCATI via Sant’Angelo, ang. via Pasquale Romano
123
CONAD SUPERSTORE via Tirino, Santa Filomena
128
CAGLIARI
Risparmio massimo in città 701€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.815€
il discount più economico 3.309€
SUPERSTORE SISA via Dei Vestini, ang. Via Papa Giovanni Paolo II
129
CONAD IPERMERCATO S.S. 84 Variante Frentana loc. Gaeta Lanciano
129
CARREFOUR MARKET via Filippo Masci
131
AUCHAN via Dolianova 35, Pirri
122
CONAD IPERMERCATO via Edward Jenner
124
CONAD SUPERSTORE via dei Valenzani 21
125
COMO
IPERPAN viale La Playa 15
126
BENNET I Laghi via Prealpi 2, Erba
119
SUPERMERCATI ISA viale Elmas 108/112
127
GRAN MERCATO Sagnino Centro via Pio XI 112/B
120
CARREFOUR Le Vele viale Guglielmo Marconi 5, Quartu Sant’Elena
128
BENNET via Asiago 2, loc.Tavernola
121
SUPER PAN via Santa Gilla 18
128
ESSELUNGA SUPERSTORE via Carloni, ang. via Solone Ambrosoli
123
DESPAR via Berlino 3
136
IPER S.S. dei Giovi, ang. via Giacomo Leopardi 2/A, Grandate
123
IL GIGANTE S.S. 35 Dei Giovi, Vertemate con Minoprio
127
CAMPOBASSO
IPERFAMILA Monforte contrada Colle delle Api
116
DOK SUPERMERCATI corso Francesco Bucci 28
117
FAMILA via San Giovanni Dei Gelsi 37
OASI via Insorti d’Ungheria
CONAD IPERMERCATO Centro del Molise via Colle delle Api 44
Risparmio massimo in città 433€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.602€
il discount più economico 3.030€
IPERCOOP Mirabello via Lombardia 68, Cantù
127
CARREFOUR MARKET via Cristoforo Colombo 4
130
119
CARREFOUR MARKET via Papa Innocenzo XI 68
130
121
COOP via Antonio Giussani 1
130
125
COSENZA
CASERTA
Risparmio massimo in città 465€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.585€
il discount più economico 3.013€
DOK SUPERMERCATI viale Marconi SS 19 bis, Città 2000
117
CARREFOUR MARKET SS 19 Bis Palazzo Cea
122
IPERFAMILA Medi S.S.7 bis Nazionale Appia, Teverola
116
FAMILA via Paolo Borsellino
119
AUCHAN Mesagne S.S.106 r Km 18, Loc. Salice, Corigliano Calabro
123
FAMILA viale Carlo III
119
AUCHAN via Panebianco
124
CONAD IPERMERCATO Jambo 1 S.P. 27 Trentiola Parete, Trentola Ducenta
122
IPERSPAR S.S. 18 Zona Aeroporto
124
CARREFOUR Campania S.S. 87, fraz. Aurno, Marcianise
125
INTERSPAR viale Giacomo Mancini
124
EUROSPAR viale degli Alimena 2
126
EUROSPAR via Roberta Lanzino, ang. via Panebianco
127
CATANIA
Risparmio massimo in città 455€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.572€
il discount più economico 3.104€
SIMPLY via Acicastello 17
118
CITTÀ MERCATO via San Giuseppe La Rena 67
118
AUCHAN Porte di Catania stradale Gelso Bianco
119
IPERCOOP via Cascina Colombaro 26/A
107
IPERCOOP Katanè via Salvatore Quasimodo 1, Gravina di Catania
122
MAXISCONTO via San Giovanni Bosco 5B
109
SIMPLY MARKET CITY corso Sicilia 50
122
AUCHAN via Margarita 8, loc. Tetto Garetto
110
32 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
CUNEO
www.altroconsumo.it
Risparmio massimo in città 347€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.569€
il discount più economico 3.196€
Risparmio massimo in città 572€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.800€
il discount più economico 3.228€
Risparmio massimo in città 572€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.638€
il discount più economico 3.170€
Risparmio massimo in città 499€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.211€
il discount più economico 3.071€
Risparmio massimo in città 1.279€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.141€
il discount più economico 2.569€
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 33
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INSEGNA E INDIRIZZO
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INDICE
INSEGNA E INDIRIZZO
INDICE
E.LECLERC CONAD via Cuneo 84/86, Borgo San Dalmazzo
110
GULLIVER SUPERMERCATO via Prà 23/R
133
BENNET Roero Center S.S. 231 , Santa Vittoria D’Alba
120
SUPERBASKO via Martiri della Libertà 15/21, loc. Pegli
133
CARREFOUR MARKET corso IV Novembre 19
132
LA SPEZIA
FERRARA
Risparmio massimo in città 798€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.701€
il discount più economico 3.233€
ESSELUNGA SUPERSTORE corso Nazionale 578
117
IPERCOOP Le Terrazze via Fontevivo 17
118
CONAD SUPERSTORE La Fabbrica via Arzelà, Santo Stefano di Magra
119
124
INTERSPAR via Darsena 81
120
IPERCOOP Il Castello via Ada Negri 7
123
EUROSPAR via Bentivoglio 72
123
COOP via Aurelio Saffi 73
FAMILA via Don Pietro Rizzo 45
123
L’AQUILA
BENNET Guercino via Matteo Loves 2, Cento
125
IPERCOOP I Marsi via Tiburtina Valeria km. 112.215, Avezzano
118
COOP via Modena 17
127
COOP S.S. 17 km 43,3, nucleo industriale di Bazzano
123
CONAD viale Krasnodar 25
136
CONAD IPERMERCATO Gran Sasso loc. Campo Di Pile
127
CONAD via Giulio Righini 15/C
136
FIRENZE
COOP via Lombardia 15
110
ESSELUNGA via del Gignoro, ang. via Francesco Calasso 19
110
ESSELUNGA SUPERSTORE via Senese 194/G
COOP viuzzo delle Case Nuove 9, loc. Ponte a Greve
Risparmio massimo in città 598€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.211€
il discount più economico 2.706€
CARREFOUR MARKET via Antonio Panella, loc. Acquasanta
131
CONAD via Enrico Fermi 1, fraz. Pettino
132
LATINA
ESSELUNGA SUPERSTORE via Pontina, Aprilia
114
111
IPERCOOP Aprilia Due S.S. Pontina km. 44.000, Aprilia
118
111
CONAD viale Pablo Picasso
121
COOP via Erbosa
112
EMME PIÙ via Appia Nuova Km 118.620, Fondi
123
ESSELUNGA SUPERSTORE via Antonio Canova 164/8
112
IPEREMMEPIÙ via Acque Alte 101, loc. Borgo Podgora
125
COOP via Carlo del Prete 106/h
112
PANORAMA LATINAFIORI viale Pier Luigi Nervi
126
ESSELUNGA SUPERSTORE via di Novoli 61/63
113
SIMPLY via Isonzo 157
130
COOP via Enrico Forlanini 1
114
CARREFOUR MARKET via Epitaffio 8
130
IPERCOOP via S. Maria a Castagnolo 5, Lastra a Signa
114
CARREFOUR MARKET via Capograssa 5
131
PANORAMA I Gigli via San Quirico 165, loc. Capalle, Campi Bisenzio
117
LEON via Scrivia
132
CONAD SUPERSTORE via Pistoiese, ang. via del Pesciolino, loc. Le Piagge
120
LECCE
CARREFOUR via di Prato 145, Calenzano
121
FAMILA via della Cavalleria (ex via Francesco De Mura) 175/291
117
CONAD CITY via Pietrapiana 42
121
DOK SUPERMERCATI viale Giovanni Paolo II 3
118
PAM via Pietro Francavilla 13/15
122
IPERCOOP Salento S.S. Lecce-Brindisi km 1.9, Surbo
123
FOGGIA
Risparmio massimo in città 378€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.842€
il discount più economico 3.270€
SUPER MAC viale della Libertà 161, ang. via San Elia
123
CONAD IPERMERCATO S.S. 16 Lecce-Maglie km 962.7, Cavallino
125
SUPER MAC viale Japigia 3/A
126
IPERCOOP Mongolfiera viale degli Aviatori 126
121
DOK SUPERMERCATI piazza Puglia 11
122
CONAD IPERMERCATO contrada Pace, Loc. Macchia, Monte Sant’Angelo
122
LIVORNO
CONAD SUPERSTORE via Zannotti, ang. Via San Marco, San Severo
124
CONAD via Grande 166/176, ang. via Fiume
SIGMA SUPERSTORE via Vincenzo Dattoli 36/38
125
IPERCOOP Fonti del Corallo via Gino Graziani, loc. Porta a Terra
119
CONAD via Immacolata, ang. Via Guerrieri
129
COOP via del Levante
120
PAM via Giuseppe Saragat 10/2
125
FROSINONE
Risparmio massimo in città 445€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.830€
il discount più economico 3.325€
119
CONAD SUPERSTORE via Monti Lepini km 5.5
122
COOP via Monti Lepini km 1.3
123
CONAD SUPERSTORE S.S. 114 km 3.913 Contesse
115
CONAD via Tiburtina 177
125
QUI CONVIENE S.S. 114 km. 5.500
124
CONAD via Aldo Moro 511
127
SIMPLY viale Regina Elena 135
128
PANORAMA via Casilina km 81.6, Alatri
129
SIMPLY S.S. 114 KM. 5.900, loc. Tremestieri
128
CARREFOUR Le Sorgenti via Le Lame 1
131
SIMPLY via Maregrosso
130
GENOVA
Risparmio massimo in città 428€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.935€
il discount più economico 3.467€
MESSINA
MILANO
IPERCOOP L’Aquilone via Romairone 10
125
PAM via del Lagaccio 48/R
127
COOP via Merano 20
129
ESSELUNGA viale Suzzani 221
117
PAM via Don Giovanni Verità 6/R
130
ESSELUNGA SUPERSTORE via C. De Angeli 1
118
CONAD via Cornigliano 185/R
131
ESSELUNGA SUPERSTORE via Filippo Palizzi 69
118
IPERFRESCO BASKO via Faliero Vezzani 105 B/R
132
IPER Il Centro via Luraghi Arese
118
CARREFOUR MARKET via XX Settembre 46/60-R, ang. via Cesarea 10/12-R
133
34 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
ESSELUNGA piazza Ovidio
116
ESSELUNGA via Losanna 20/22
116
www.altroconsumo.it
Risparmio massimo in città 351€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.523€
il discount più economico 3.055€
Risparmio massimo in città 718€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.685€
il discount più economico 3.114€
Risparmio massimo in città 941€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.415€
il discount più economico 2.910€
Risparmio massimo in città 414 €
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.657€
il discount più economico 3.085€
Risparmio massimo in città 312€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.637€
il discount più economico 3.169€
Risparmio massimo in città 723€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.483€
il discount più economico 2.752€
Risparmio massimo in città 841€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.559€
il discount più economico 2.985€
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 35
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INSEGNA E INDIRIZZO
ESSELUNGA via Adriano 81
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INDICE
INSEGNA E INDIRIZZO
INDICE
119
COOP via Vignolese 835
124
ESSELUNGA SUPERSTORE via Riccardo Pitteri 84
120
CONAD IPERMERCATO Il Pianeta Strada Morane 500
125
U2 SUPERMERCATO via Trilussa 26
120
COOP via Pietro Giardini 474/A
125
U2 SUPERMERCATO via Emilio De Marchi 10
120
NAPOLI
ESSELUNGA via Washington 53
121
EUROESSE via Gabriele Jannelli 190
117
IPER Fiordaliso via Eugenio Curiel 25, Rozzano
121
IPERCOOP via Masullo 76, Quarto
118
TIGROS via cagliero 14
121
CONAD via Consalvo 107/E
119
U! COME TU MI VUOI viale Premuda 27, ang. viale Bianca Maria
121
AUCHAN via Pietro Nenni 54, Mugnano di Napoli
120
U! COME TU MI VUOI via Melzo 10
122
AUCHAN via Santa Maria a Cubito, Giugliano in Campania
120
SIMPLY corso Lodi 130
123
DECÒ MAXISTORE via Giustiniano 150, loc. Soccavo
122
AUCHAN S.S. 11 Padana Sup. km 292, Vimodrone
123
DECÒ MAXISTORE via Provinciale Botteghelle di Portici 555
122
AUCHAN S.S. 527 Saronnese, ang. via Palmiro Togliatti 2, Rescaldina
124
COOP via Arenaccia 154
123
SIMPLY viale Corsica 21
124
CARREFOUR MARKET via Raffaele Morghen 28/30
130
SIMPLY piazza Pietro Frattini 8
124
CARREFOUR MARKET via Giochi del Mediterraneo
133
IL GIGANTE via Luigi Ornato 169
124
NOVARA
IPERCOOP La Torre via Gozzoli 130
124
ESSELUNGA SUPERSTORE corso Vercelli 102
114
SIMPLY via Novara 15
124
U2 SUPERMERCATO corso XXII Marzo 230
116
CARREFOUR PLANET Milanofiori viale Milanofiori, Assago
124
U2 SUPERMERCATO viale Umbria 20
116
IPERCOOP Piazza Lodi via Umbria 16
125
IPERCOOP San Martino via Ugo Porzio Giovanola 11
119
PAM via Piccinni 2
125
TIGROS via Monte San Gabriele 52
119
PAM via Padova 22
125
CARREFOUR viale Giulio Cesare 250
121
PAM via Forze Armate 44
126
COOP via Gustavo Fara 43
122
CONAD via Quaranta 42
126
CARREFOUR MARKET corso Trieste 85
130
IL GIGANTE via Lorenteggio 3
126
CARREFOUR MARKET corso Risorgimento 26/A
131
CONAD via della Pecetta 31/33
126
PADOVA
IPERCOOP Centro Sarca via Milanese, Sesto San Giovanni
126
ALÌ via Chiesa Nuova 71
CARREFOUR S.S. Emilia Km 315, San Giuliano Milanese
126
AUCHAN Giotto via Venezia 61
116
CARREFOUR Carosello S.P. 208 km 2, Carugate
126
PAM galleria San Carlo 15, zona Arcella
118
COOP via Benadir 5, ang. via Palmanova
126
ALIPER via Vittorio Saetta 6
118
IPER Portello via Palazzolo
126
IPERSPAR via Giovanni Verga 1, Albignasego
119
PAM via Medeghino 11
127
IPERCOOP via Regia 86, Vigonza
120
IPERSIMPLY via Pompeo Mariani 2
127
PAM piazzetta della Garzeria 3
120
PAM via Vincenzo Foppa 33
127
EUROSPAR via Monte Cengio 31
121
IL GIGANTE La Fontana, via Edmondo De Amicis 2, Cinisello Balsamo
127
COOP via Madonna del Rosario
122
CONAD via Gonin 71
129
EUROSPAR via Altichiero 40
122
CONAD via Cefalonia 10
129
SPAK via Giovanni Boccaccio 94/A
122
COOP via Fratelli Zoia 83/3
129
FAMILA via Riccardo Bajardi 5, loc. Mortise
123
COOP via Arona 15
129
EUROSPAR via Gattamelata 134/a
124
CARREFOUR MARKET corso Lodi 98
129
SUPER A&O Il Borgo via Monselice 15, quartiere Mandria
124
PUNTO SIMPLY corso S. Gottardo 29/31
129
PALERMO
PUNTO SIMPLY via Mancini 2/4
130
COLLE VERDE via San Lorenzo Colli 281/283
SUPERDÌ via Luigi Ornato 148
130
SUPER SIDIS via Tommaso Natale 80
117
CARREFOUR MARKET viale Ergisto Bezzi, ang. Via Antonio Tolomeo Trivulzio 5
130
AUCHAN Conca D’Oro, via Giuseppe Lanza di Scalea 1963
120
CARREFOUR MARKET via Carlo Farini 79/81
131
EUROSPAR via Eugenio l’Emiro 22
120
CARREFOUR MARKET viale Monza 134
132
MODENA
ESSELUNGA via delle Morane 240
113
U2 SUPERMERCATO via Wiligelmo, ang. via Antonio Allegri 179
118
IPERCOOP Grandemilia via Emilia Ovest 1480
120
PANORAMA via Archimede 9, Sassuolo
123
36 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
Risparmio massimo in città 632€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.418€
il discount più economico 2.844€
www.altroconsumo.it
114
115
CONAD SUPERSTORE corso dei Mille 1660
122
CRAI via Laurana 35
122
IPERCOOP FORUM PALERMO via Pecoraino, ang. via Laudicina, Roccella
123
CRAI via San Lorenzo 75
123
CONAD SUPERSTORE via Villagrazia 79
125
www.altroconsumo.it
Risparmio massimo in città 788€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.537€
il discount più economico 3.069€
Risparmio massimo in città 889€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.479€
il discount più economico 2.904€
Risparmio massimo in città 508€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.394€
il discount più economico 2.877€
Risparmio massimo in città 860€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.480€
il discount più economico 2.974€
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 37
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INSEGNA E INDIRIZZO
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INDICE
INSEGNA E INDIRIZZO
INDICE
PIACENZA
CONAD SUPERSTORE viale Michelangelo 2200
125
CONAD SUPERSTORE via Emanuele Oliveri Mandalà 38/40
125
ESSELUNGA SUPERSTORE via della Conciliazione, ang. via Cesare Calciati
119
CONAD SUPERSTORE via Crocifisso a Pietratagliata 9/19
126
GALASSIA via Terenzia Visconti
120
CARREFOUR MARKET via Giuseppe Lanza di Scalea 642/724
127
AUCHAN via Emilia 100, S. Rocco al Porto (Lodi)
121
SIMPLY via Oreto Nuova 447
129
ESSELUNGA via Manfredi 55
121
SIMPLY via Zisa 5/9
129
IPERCOOP Gotico via Emilia Parmense 149
122
SIMPLY via dei Nebrodi 86/98
129
CONAD SUPERSTORE strada Agazzana 8
129
SIMPLY via Leonardo Da Vinci 328
130
CONAD SUPERSTORE via Modonesi 6
129
CARREFOUR MARKET via Castelforte 101/B
131
COOP via Martiri della Resistenza 12/B
130
CARREFOUR MARKET salita Partanna 1
132
SIGMA piazzale Marconi 2
131
PARMA
ESSELUNGA SUPERSTORE via Sandro Pertini 14/A
116
ESSELUNGA SUPERSTORE via Emilia Est 230/A
118
Risparmio massimo in città 953€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.566€
il discount più economico 2.992€
IL GIGANTE S.S. Emilia Pavese, loc. San Nicolò, Rottofreno
131
GULLIVER SUPERMERCATO viale Sant’Ambrogio 31
134
PISA
ESSELUNGA SUPERSTORE via Napoleone, Colajanni
118
IPERCOOP Centro dei Borghi via Fosso Vecchio 457, loc. Navacchio, Cascina
111
U2 SUPERMERCATO via Giuseppe Tartini
120
COOP via Manara Valgimigli 1, fraz. Cisanello
112
U2 SUPERMERCATO largo Fausto Bocchi 9/A
120
ESSELUNGA SUPERSTORE via Cisanello
113
PANORAMA via Silvio Pellico 20/A
124
PANORAMA via dell’Indipendenza, loc. Maltagliata, Pontedera
117
IPERCOOP Centro Torri via San Leonardo 69/A
125
CONAD SUPERSTORE via Pietrasantina 31, fraz. Madonna dell’Acqua, San Giuliano Terme
118
CONAD SUPERSTORE via Venezia 40/A
127
PAM via Guido De’ Ruggiero
118
CONAD SUPERSTORE via Bruno Schreiber 15/ E
127
CARREFOUR via Fabbricone Pontecorvo 3, San Giuliano Terme
119
COOP via Antonio Gramsci 41/A
129
PAM via Giovanni Pascoli 8
122
CONAD via Giovenale 2/A
130
PAM viale delle Cascine 1
122
CONAD via Ferdinando Vietta 4/A/B, S. Pancrazio Parmense
134
PISTOIA
SIGMA via Antonio Gramsci 9
134
PERUGIA
IPERCOOP Collestrada via della Valtiera 181
117
PAM strada Perugia-San Marco 85/A
119
EMISFERO via Fiesole 1
CONAD SUPERSTORE via Pievaiola, fraz. San Sisto
Risparmio massimo in città 354€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.543€
il discount più economico 3.038€
COOP viale Adua 2/A, ang. via Macallè
112
ESSELUNGA via Matteotti 15
115
PANORAMA via Bartolomeo Sestini, ang. via Bure Vecchia 95
117
CONAD SUPERSTORE via Fiorentina 85
117
122
CONAD SUPERSTORE viale Adua 223
118
122
PORDENONE
COOP S.S. 220 Pievaiola 164, fraz. San Sisto
122
EMISFERO via Maestri del Lavoro 42, Fiume Veneto
EMI SUPERMERCATO strada Tiberina Nord 28/b, Ponte Felcino
123
IPER VISOTTO via del Benessere 2
103
IPER VISOTTO via Vallenoncello
103
INTERSPAR via Benedetto Marcello 7
108
PESARO
Risparmio massimo in città 335€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.533€
il discount più economico 3.028€
100
AUCHAN via Luigi Einaudi 30, zona industriale Bellocchi, Fano
116
CONAD SUPERSTORE via Canale 41
120
BENNET S.S. 13 Pontebbana, loc. Cornadella
113
FAMILA largo Rodano 1
121
IPERCOOP Meduna via Musile 9
115
SUPER A&O via Giambattista Vico
121
PAM viale Michelangelo Grigoletti 74
117
IPER Rossini via Yuri Gagarin
122
CONAD viale Michelangelo Grigoletti 62
121
IPERCOOP Miralfiore Galleria dei Fonditori 1
122
POTENZA
SIMPLY via Amilcare Ponchielli 1
123
PESCARA
Risparmio massimo in città 661€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.491€
il discount più economico 3.119€
IPERSIMPLY contrada Santa Loja, loc. Tito Scalo
114
IPER FUTURA via Isca del Pioppo 150
124
CRAI via della Siderurgica 5
125
AUCHAN via Tiburtina Valeria 386
118
MAXI TIGRE via Nazionale Adriatica Nord 201
126
SISA SUPERSTORE viale Giovanni Bovio 473
128
CONAD IPERMERCATO via Caduti di Nassiriya 20
117
IPER Pescara Nord via Leonardo Petruzzi 140, Città Sant’Angelo
129
CONAD SUPERSTORE via Libero Missirini 1, Viserba
120
OASI corso Umberto I 334, Montesilvano
130
CONAD viale Amerigo Vespucci 131
120
CONAD via Tiburtina Valeria 113/115
130
IPERCOOP I Malatesta via Emilia 130/150
123
CONAD via di Sotto 1
131
IPER Romagna Shopping Valley piazza Colombo 3, Savignano sul Rubicone
123
CARREFOUR MARKET via Giuseppe Misticoni
131
COOP via XXIII Settembre 128
127
INGRANDE via Flaminia 387, loc. Rivazzurra di Rimini
134
38 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
RIMINI
www.altroconsumo.it
Risparmio massimo in città 791€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.645€
il discount più economico 3.139€
Risparmio massimo in città 534€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.243€
il discount più economico 2.774€
Risparmio massimo in città 286€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.331€
il discount più economico 2.777€
Risparmio massimo in città 1.054€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 661€
il discount più economico 2.193€
Risparmio massimo in città 587€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.405€
il discount più economico 2.905€
Risparmio massimo in città 909€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.607€
il discount più economico 3.036€
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 39
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INSEGNA E INDIRIZZO
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INDICE
ROMA
AUCHAN Parco Leonardo via Portuense 2000, Fiumicino
121
COOP via Laurentina km 7
124
EMME PIÙ via Edoardo D’Onofrio 140/142
EMME PIÙ via G. Chiabrera 91
INSEGNA E INDIRIZZO
Risparmio massimo in città 829€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.778€
il discount più economico 3.273€
SUPERCONTI via dell’Impruneta 88
INDICE
130
CARREFOUR MARKET via dei Prati Fiscali
130
EMME PIÙ via della Pineta Sacchetti 51
130
124
CONAD via della Magliana 224
130
124
SUPER ELITE via Ugo Ojetti 516/520
130
CONAD SUPERSTORE via Monte Cervialto 135
125
DOC* via del Fosso del Torrino 4/10
130
CONAD SUPERSTORE via dei Sampieri 92, Casetta Mattei
125
DOC* via Fonteiana 28/A
131
COOP largo Agosta 26
125
IL CASTORO via dell’Acqua Bullicante 162
131
CONAD SUPERSTORE via Nocera Umbra 146
125
CARREFOUR MARKET piazzale Morelli 52
131
AUCHAN Porta Roma via Alberto Lionello 201
126
PAM via Frascineto 2, Casal Morena
131
TIGRE via Teresa Boetti Valvassura 110
126
PAM Circonvallazione Aurelia 21/23
131
AGORÀ via T. de Gubernatis Mannucci
126
IL CASTORO via San Leo 9
131
IPERCOOP Casilino via Casilina 1101
126
CARREFOUR MARKET via Tuscolana 1039
132
IPERCOOP Euroma 2 via dell’Oceano Pacifico, ang. via Cristoforo Colombo 83
126
INGRANDE piazza San Giovanni Battista De La Salle 46
132
CTS via degli Alberini 19, ang. via Tiburtina 872
127
CARREFOUR MARKET viale Antonio Ciamarra 243/253
132
PANORAMA via Tiburtina 757
127
PAM via della Bufalotta 229
132
CONAD via Tovaglieri 21/23
127
PAM via di Decima, ang. via Caterina Troiani
133
CONAD via Bernardino Alimena 111
127
CARREFOUR MARKET via della Pineta Sacchetti 199
133
IPERTRISCOUNT via Salaria 1380
127
CARREFOUR MARKET viale XXI Aprile 23
133
PEWEX viale Guglielmo Marconi 37
127
COOP via Prospero Alpino 16/20
137
PEWEX via Umberto Barbaro 24
127
SALERNO
IDROMARKET via del Ponte Pisano 200/210
127
ETÈ MAXISTORE via Roberto Wenner 45
111
IPERTRISCOUNT via dell’Arco di Travertino 88/94
127
ETÈ MAXISTORE via San Leonardo 52
112
DEM via Tuscolana 761
127
DECÒ SUPERMERCATI via Piacenza 82
120
PEWEX Gulliver via della Lucchina 96
127
DECÒ SUPERMERCATI via dei Greci 147, loc. Fratte
121
PANORAMA via Aurelia 822 Km 8.045
127
MAXI FUTURA via Roberto Wenner 37
123
CONAD via Attilio Ambrosini 183
127
CARREFOUR via Pacinotti, Pontecagnano Faiano
126
PANORAMA Granai via Tazio Nuvolari, ang. via Rigamonti 100
128
CARREFOUR MARKET via Migliaro
129
PEWEX via F. Serafini 73
128
CARREFOUR MARKET via Posidonia 132
133
CARREFOUR Bufalotta via della Bufalotta 137
128
SASSARI
CARREFOUR via Enrico Fermi 43
128
IPER NONNA ISA La Piazzetta zona Industriale Predda Niedda Sud, Str.24
121
CTS via Cassia 340
128
AUCHAN viale Porto Torres, loc. Predda Niedda
124
CTS via Millevoi 57
128
CONAD SUPERSTORE viale Amendola 26
125
CONAD corso di Francia snc
129
SUPERMERCATI ISA via Carru Ciriaco, Boddimanna
126
CONAD via Cardinal di York 2
129
CONAD SUPERSTORE via Antonio Gramsci 1
127
MA viale Palmiro Togliatti 234
129
CARREFOUR via Caniga 1
127
MA largo Emanuele Ruspoli 24
129
CONAD SUPERSTORE via Budapest snc
127
MA via Padre Semeria 56/58
129
SAVONA
SIMPLY via Roberto Malatesta 221/239
129
FAMILA via Nizza 43/R
111
PUNTO SIMPLY piazza Pio XI 20
129
IPERCOOP Il Gabbiano corso Agostino Ricci 211/R
124
SIMPLY via Zambarelli 31
129
IPERCOOP Le Serre Regione Bagnoli 37, Albenga
125
IL CASTORO via della Casetta Mattei 53
129
CONAD piazza Simone Weil 4/R, ang. via Stalingrado
130
IL CASTORO via Nomentana 433, ang. via Tripoli 43
129
SIRACUSA
SIMPLY piazza Minucciano 20
130
GEMAR via dei Servi di Maria 98
113
IPERSIMPLY via Torre di Mezzavia 101
130
SPACCIO ALIMENTARE I Papiri via Necropoli del Fusco
118
SUPER ELITE via Appia Nuova 472
130
DESPAR viale Teracati 103
121
CONAD viale Trastevere 62/64
130
AUCHAN Belvedere viale Edoardo Garrone, contrada Spalla, Città Giardino, Melilli
123
EMME PIÙ viale A. Manzoni 40/44
130
A&O via Alfieri 1
129
DOC* SUPERSTORE Torresina via Andrea Barbato 27
130
SIMPLY viale Scala Greca 350
129
SIMPLY via Giovanni Gherardini, ang. Aldo Maria Scalise
130
40 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
Risparmio massimo in città 1.091€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 320€
il discount più economico 2.776€
Risparmio massimo in città 345€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.745€
il discount più economico 3.240€
Risparmio massimo in città 950€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.228€
il discount più economico 2.760€
Risparmio massimo in città 845€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.092€
il discount più economico 2.836€
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 41
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INSEGNA E INDIRIZZO
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INDICE
TARANTO
INSEGNA E INDIRIZZO
Risparmio massimo in città 558€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.551€
il discount più economico 3.083€
INDICE
EUROSPAR via Manci
124
COOP TRENTINO via Herrsching 1, Ravina
130
FAMILA viale Magna Grecia 246
117
IPERFAMILA viale Europa 147, fraz. Talsano
118
DOK SUPERMERCATI via Lama, ang. Circonvallazione dei Fiori, Lama
118
SUPER VISOTTO viale Michelangelo Buonarroti 14
IPERCOOP Mongolfiera via per Montemesola km 10
121
EMISFERO via Eroi di Podrute 5/2, Silea
111
AUCHAN strada per San Giorgio Jonico km 10
121
IPERLANDO strada Feltrina 196
112
SIGMA SUPERSTORE via Acclavio 7/9A
122
BENNET S.P. 4, ang. via Montello 48
115
CONAD via Federico di Palma 84
128
TERNI
IPERCOOP via Antonio Gramsci 27
119
CONAD IPERMERCATO via Montefiorino 12
122
CONAD SUPERSTORE via del Rivo 206
Risparmio massimo in città 628€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.736€
il discount più economico 3.165€
TREVISO
105
IPERCOOP Conè via San Giuseppe 25, Conegliano
115
ALÌ via Nicola di Fulvio 5
116
SPAK via San Pelajo 177
117
CONAD IPERMERCATO via Postumia Ovest 76, San Biagio di Callalta
118
123
PANORAMA via della Cartiera 5, loc. Castrette
119
SUPERCONTI via del Centenario 12
127
IPER via Carpani 21/A, Castelfranco Veneto
119
CARREFOUR MARKET viale Bramante 3/B
131
CONAD via Terraglio 2, loc. Ghirada
120
FAMILA SUPERSTORE via Sant’Antonino 352/B
120
PAM via Angelo Zorzetto 12
124
TORINO
Risparmio massimo in città 1.519€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.105€
il discount più economico 2.531€
IPERCOOP Le Fornaci strada Torino 34/36, Beinasco
107
IPERCOOP via Livorno, ang. via Treviso
107
FAMILA via Carso 10/A
109
CONAD via Edgardo Morpurgo 7
120
AUCHAN corso Romania 460
110
FAMILA SUPERSTORE via Valmaura 4
124
ESSELUNGA corso Traiano 131
111
PAM viale Campi Elisi, ang. via Bartolomeo d’Alviano
125
MERCATÒ via Carso 10
112
PAM via Giulia 75/3
126
COOP corso Molise 3/B
112
EUROSPAR largo Barriera Vecchia 7
126
MERCATÒ via Paolo Gaidano 125
113
IPERCOOP via Flavia di Stramare 119, Muggia
127
BENNET via Orvieto, ang. via Verolengo 17/19
115
COOP via Italo Svevo 14
127
BENNET Millecity via Giordano Bruno 142
115
PUNTO SIMPLY via Fabio Severo 54
128
AUCHAN corso Susa 301/307, Rivoli
116
UDINE
PANORAMA strada Settimo Torinese 371, S. Mauro Torinese
117
CONAD SUPERSTORE S.S. 353 via Quarto Genova, Pozzuolo del Friuli
119
CARREFOUR corso Turati 75
120
BENNET S.S. 56 via Nazionale 108, Pradamano
123
U2 SUPERMERCATO via Giacinto Pacchiotti 49/G
120
INTERSPAR viale Pontebbana 53, Cassacco
123
U2 SUPERMERCATO piazza Derna 218
120
IPER Città Fiera via Cotonificio 22, Martignacco
125
CARREFOUR corso Monte Cucco 108
120
EUROSPAR via delle Ferriere, ang. via Scalo Nuovo 7
125
CONAD IPERMERCATO via Altessano 141
121
SUPER A&O piazzale Valle del But 5
126
SIMPLY via Cesana 78
123
SPAK via Francesco Dormisch 66
127
IL GIGANTE corso Mortara 4
124
EUROSPAR viale Leonardo Da Vinci 98
128
PAM corso Traiano 58
124
COOP viale Gio Batta Bassi 12
129
PRESTOFRESCO via Valdengo 16
125
CARREFOUR viale Tricesimo 149/17
129
130
TRIESTE
PAM corso Potenza 60
126
PANORAMA viale Venezia 327/329
CARREFOUR MARKET via Agricola, ang. via Don Grazioli 6/8A
130
VARESE
IPERFRESCO BASKO corso Brescia 51
130
ESSELUNGA SUPERSTORE via Caracciolo, ang. via Campilunghi, Masnago
114
CARREFOUR MARKET via Stradella 192/194
130
FAMILA SUPERSTORE via Valganna 34
116
SIGMA via Pietrino Belli 33
132
ESSELUNGA viale Luigi Borri 84, ang. via Colonna
117
CARREFOUR MARKET corso Cadore 41/C
133
TIGROS via Cadore 52
117
SUPERBASKO piazza Pietro Francesco Guala 147
135
IPER Belforte, viale Belforte 315
122
CARREFOUR MARKET via Cristoforo Colombo 43
136
IL GIGANTE via Soragana 1, Somma Lombardo
125
CARREFOUR MARKET corso Carlo e Nello Rosselli
136
CARREFOUR viale Milano 163, Gallarate
128
COOP via Francesco Daverio 44
129
TRENTO
PAM via Giovanni Battista Trener 16
120
ORVEA via San Pio X 1
121
EUROSPAR viale Verona 50
123
42 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
Risparmio massimo in città 547€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.649€
il discount più economico 3.199€
www.altroconsumo.it
VENEZIA
AUCHAN Porte di Mestre, via don Federico Tosatto 22, Mestre
114
INTERSPAR via Paccagnella 18
115
www.altroconsumo.it
Risparmio massimo in città 970€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.007€
il discount più economico 2.388€
Risparmio massimo in città 448€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.663€
il discount più economico 3.195€
Risparmio massimo in città 536€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.678€
il discount più economico 3.173€
Risparmio massimo in città 762€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.354€
il discount più economico 2.904€
Risparmio massimo in città 1.203€
Ulteriore risparmio scegliendo:
i prodotti a marchio commerciale 1.390€
il discount più economico 2.922€
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 43
INCHIESTA
Prezzi dei supermercati
INSEGNA E INDIRIZZO
INDICE
ALÌ via Altinia 168/D, Favaro Veneto
116
INTERSPAR via Torino 2
116
SPAK via Amerigo Vespucci 43/A, Mestre
117
ALIPER piazzale Giuseppe Sirtori 28, Marghera
117
CARREFOUR Valecenter via Enrico Mattei 1/A, Marcon
118
PAM corso del Popolo 209, Mestre
120
FAMILA via Pertini 14, Mestre
121
PANORAMA via Sartorio Orsato 13/15, Marghera
121
COOP S.S. Romea, Marghera
121
COOP via Pionara 19, Mestre
121
IPERCOOP Piave via Iseo 63, loc. Calvecchia, San Donà di Piave
122
SIMPLY via Giosuè Carducci 23, Mestre
125
PAM piazza XXVII Ottobre 1, Mestre
126
CONAD CITY Sestiere Cannaregio 3027/C-M
138
VERONA
SUPER ROSSETTO strada per Arbizzano 10, loc. Parona
106
SUPER ROSSETTO via Sparini 12
106
FAMILA via Ulderico Marotto, loc. San Michele Extra
111
FAMILA SUPERSTORE via Legnago 7/9
111
GALASSIA Verona Uno via Monte Cristallo, San Giovanni Lupatoto
111
FAMILA SUPERSTORE via Cà di Cozzi 43
111
IPER viale del Commercio 1, San Martino Buon Albergo
112
ESSELUNGA corso Milano 100/A
113
ESSELUNGA via Colonnello Giovanni Fincato 296
113
AUCHAN S.S. Bresciana 11, loc. Ferlina, Bussolengo
115
CONAD via Pisano 63
118
SIMPLY via Tevere 17
120
PAM via IV Novembre 6/A
122
EUROSPAR via Daniele Manin 7
122
VICENZA
INTERSPAR Il Grifone via Capitelvecchio 88, Bassano del Grappa
105
EMISFERO Palladio strada Padana verso Padova 60
111
AUCHAN viale del Sole, ang. strada delle Cattane 71
113
ALÌ via Gioacchino Rossini 71
115
CARREFOUR via del Terziario 2/6, Thiene
119
FAMILA Galleria Parco Città via Pierluigi Nervi 86
119
COOP via Fratelli Bandiera 17
122
SUPER A&O via dei Laghi 109
122
IPERCOOP via Luigi dalla Via 9, Schio
123
EUROSPAR viale Roma 1
123
PAM viale Trento, ang. via Pecori Giraldi
126
CRAI via Marosticana 24
128
SISA STORE via Gaetano Salvemini 511
133
VITERBO
COOP via Monte Cervino
123
IPERCOOP via San Camillo De Lellis, loc. Riello
123
EMME PIÙ via Armando Diaz 36
124
CONAD IPERMERCATO via Igino Garbini
125
CONAD via Igino Garbini 23/F
128
SIMPLY piazzale degli Etruschi 2
132
44 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
Risparmio massimo in città 801€
Ulteriore risparmio scegliendo:
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Risparmio massimo in città 457€
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Riscaldamento
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Riscaldamento
Caldo da brividi
Nonostante la legge imponga limiti precisi alle temperature massime in case,
uffici e negozi, i "furbetti del termostato" non mancano. Siamo andati a cercarli.
di Luciana Grosso
S
IN SINTESI
La temperature
massime: la legge
I limiti: sono rispettati?
Perché un grado in più
può fare la differenza
ta per arrivare l'inverno. E con lui,
il freddo. Sarà naturale, nei prossimi mesi, cercare un po' di tepore.
Niente di male, anzi.
Però occorre fare attenzione, perché non
tutto il caldo, per quanto possa essere piacevole, va bene.
In particolare entrando in una casa, in un
ufficio pubblico o in un negozio, potremmo trovare una temperatura troppo alta, e,
per quanto gradevole possa essere comunque non andrebbe bene: ci troveremmo di
fronte a uno spreco economico, a un comportamento ambientalmente irresponsabile
e, come se non bastasse, a una violazione
della legge.
In Italia, infatti, esiste un limite preciso per
le temperature all'interno dei luoghi chiusi,
pubblici o privati che siano: 20 gradi, con
una tolleranza massima di due gradi. Di più,
per la legge, è troppo. Anzi, all'interno di
immobili in cui si svolgono attività industriali
e artigianali il limite è fissato a 18 gradi.
Non si tratta di valori scelti a caso, ma individuati dagli esperti internazionali che studiano il 'comfort climatico' e li hanno definiti
come gli ideali per svolgere le attività di tutti
i giorni in pieno benessere e nel rispetto delle esigenze dell'ambiente e dell'economia.
Ciò nonostante, non di rado capita che il
limite venga violato, nell'errata convinzione
che 'più caldo è meglio è' o che un grado in
più o in meno non faccia poi nessuna differenza ai fini del contenimento dell'inquinamento o dei costi. Un comportamento sbagliato e dannoso, che però molto raramente
viene sanzionato da chi dovrebbe occuparsi
dei controlli (Vigili urbani o amministratori
di condominio, a seconda dei casi).
simileè stato fatto per gli edifici pubblici:
ci siamo recati in uffici postali, comunali e persino alla Camera dei Deputati.
In tutto abbiamo fatto visita a 22 tra negozi
e uffici nel corso di giornate serene e soleggiate con temperature minime tra i 16 e i 19
gradi a Roma e tra i 9 e i 16 a Milano.
I risultati sono stati tanto chiari quanto scoraggianti: in 17 casi su 23 il limite è stato
infranto. Di queste violazioni, solo seierano,
almeno, all'interno della soglia di tolleranza
di due gradi, mentre in 11 casi su 23 la violazione era molto più ampia e, addirittura, in
un caso sono stati sfiorati i 25 gradi.
Promossi e bocciati
I due risultati peggiori sono stati quelli registrati all'interno del negozio Zara di corso
Vittorio Emanuele a Milano e della boutique Luis Vuitton vicino a Via del Corso a
Roma. In entrambi i casi la temperatura era
di 24,5 gradi, benché, almeno a Roma, la
temperatura esterna fosse piuttosto alta.
Male anche il Decathlon di piazzale Cairoli
a Milano (dove, non a caso, il personale di
servizio era in maglietta a maniche corte): il
termometro segnava 24 gradi. Temperature
troppo elevate anche nel punto vendita della
catena Oviesse di via Torino, a pochi passi
dal Duomo, alla Rinascente di corso Vittorio
Emanuele, nel negozio The North Face di
piazza San Babila, in quello Benetton (sia in
via Mazzini che in corso Vittorio Emanuele
a Milano) e da Mango.
Gli uffici pubblici non sono da meno: all'anagrafe milanese di via Larga i cittadini in
attesa dovevano addirittura togliersi giacche
e cappotti e farsi vento con ventagli improvvisati per resistere alla calura.
Temperature troppo alte anche nell'ufficio
clienti di A2A di via Francesco Sforza o a
Palazzo Morando dove hanno sede parte
dei Musei del Comune di Milano.
La nostra inchiesta
Per verificare con mano se e quanto il limite dei 20 gradi venga rispettato, lo
scorso inverno, precisamente nel mese di
febbraio 2016, ci siamo recati in incognito
con un termometro in alcuni negozi e uffici pubblici di Milano e Roma, cercando di
coprire più categorie commerciali possibili, dai punti vendita delle grandi catene ai
negozi di marchi di alta moda. Un discorso
46 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
Il termomentro usato dai nostri tecnici nel
corso della rilevazione fatta a Milano e Roma nel
febbraio 2016.
www.altroconsumo.it
"I CONSUMATORI
DEVONO AIUTARCI"
ANDREA PAININI
Presidente di Confesercenti
Milano
Presidente Painini, com'è
possibile che nei negozi siano
così frequenti e marchiane
le violazioni delle norme sul
riscaldamento?
«La ragione è legata a precise
strategie di marketing. Si
pensa che una temperatura
molto calda in inverno o molto
fredda in estate costituisca un
incentivo a entrare per i clienti.
Un discorso simile a quello che
si fa per le porte che vengono
lasciate sempre aperte o che in
alcuni casi proprio non ci sono.
La stessa cosa che si verifica
in inverno con il riscaldamento
si ripropone, specularmente, in
estate con l'aria condizionata,
che in genere va al massimo.
Personalmente la trovo una
pratica inaccettabile, ma è un
fatto, e i dati da voi raccolti ne
sono una volta di più la prova,
che le grandi catene non la
pensano così».
Un sistema efficace di controlli
però metterebbe le cose a
posto...
«Sì certo. Ma in merito esistono
due ordini di problemi. Uno
riguarda il fatto che spesso,
come la vostra indagine ha
dimostrato, anche gli edifici
pubblici ignorano il limite.
Quindi chiunque, vedendosi
sanzionato, potrebbe dire alle
forze dell'ordine di guardare,
per così dire, 'a casa loro'.
L'altro problema è di tipo
economico. Le violazioni alle
regole in nome del profitto
vengono in genere commesse
dai punti vendita delle grandi
marche e di catene che
muovono milioni. Per loro
l'impatto e l'effetto deterrente
di una multa sono davvero
irrisori. Inoltre c'è anche un
altro aspetto da considerare:
nel caso delle multinazionali, la
catena di comando è in genere
molto lunga e articolata ed è
quasi impossibile risalire a chi
ha effettivamente deciso di
tenere la temperatura a 24°
invece che 20°. Diverso, sotto
tutti gli aspetti, il discorso per
i piccoli esercenti: loro fanno
più attenzione perché pagano
di tasca loro sia bollette che
multe».
La vostra associazione non
può fare niente per impedire
violazioni tanto plateali?
«No, purtroppo. Noi possiamo
intervenire solo con i nostri
associati, e tra di loro non c'è
nessuna delle grandi catene.
Quello che possiamo fare
lo facciamo con i nostri:
abbiamo stretto un accordo
con l'Associazione negozi
amici dell'ambiente e
facciamo costante attività di
informazione tra i negozianti.
Ma con chi non è nostro
associato abbiamo le mani
legate».
E quindi? Come se ne esce?
«Gli unici che possono
contribuire a cambiare le cose
sono i clienti stessi.
Se c'è un modo per convincere
le multinazionali a fare qualcosa
per l'ambiente e per il clima è
facendo pressione dal lato degli
acquisti e dei consumatori.
Da quell'orecchio, lo abbiamo
visto più volte, le multinazionali
ci sentono benissimo.
Anzi, forse, è l'unico che
ascoltano».
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 47
INCHIESTA
Riscaldamento
per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/casa-energia
A Roma troppo caldo da Christian Dior, in
Via dei Condotti, da Zara in via del Corso
(22,5°) e persino alla Camera dei Deputati
di Montecitorio, dove abbiamo misurato 22
gradi, solo di un soffio dentro la soglia di
tolleranza.
Migliori, ma non ottime (entro i 21 gradi), le prestazioni in un ipermercato Auchan di Roma.
Buona e finalmente in linea con le indicazioni di legge la temperatura rilevata negli uffici
della Posta centrale di Roma e di Milano: 20
gradi (a Milano, sui termosifoni erano presenti anche le valvole termostatiche previste
dalla legge per regolare il calore).
17 su 22
Tanti sono stati i casi di
violazione della norma sulla
temperatura massima
possibile rilevati dai nostri
tecnici lo scorso febbraio
20°
Se due gradi vi sembran pochi
Non bisogna credere che un grado in più o
in meno sia un dettaglio da poco. Anzi. Si
tratta di una differenza che può incidere, e
molto, sui consumi e, di conseguenza, sia
sui costi sia sull'inquinamento.
Per quel che riguarda l'impatto di ogni singolo grado ha sul nostro portafogli, basti pensare che ridurre la temperatura di un solo
grado (da 21°C a 20°C), porta un risparmio
dell’8% dei consumi.
Non poco, se si pensa che il nostro Paese
spende complessivamente 42 miliardi per
rifornirsi di gas naturale e petrolio (dato Istat
2014) e che ogni famiglia italiana spende,
in media, mille euro all'anno per il riscaldamento.
La temperatura massima
consentita dalla legge, con la
tolleranza massima di due gradi
Allo stesso modo, riducendo la temperatura
(soprattutto se si usa un impianto moderno
ed efficiente) si riducono anche le emissioni
che, con il traffico sono la maggiore causa
dell’inquinamento: ogni anno, in Italia, secondo i dati dell’Enea (Agenzia nazionale
per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) per riscaldare
le nostre abitazioni bruciamo 14 miliardi di
metri cubi di gas e 4,2 miliardi di chili di gasolio. Alle cui emissioni si aggiungono anche
quelle di 2,4 milioni di tonnellate di combustibili solidi, soprattutto legna e carbone.
In tutto buttiamo nell'aria più di tre milioni
di tonnellate di sostanze inquinanti (ossidi di
zolfo e di azoto, monossido di carbonio) e 40
milioni di tonnellate di anidride carbonica,
la principale responsabile dell'effetto serra e
dell'aumento delle temperature del pianeta.
24,5
La temperatura massima. è stata
rilevata nel negozio Zara di Corso
Vittorio Emanuele a Milano e in
quello di Louis Vuitton a Roma
19,5
La temperatura minima che
abbiamo registrato: si tratta di
quella del negozio Tezenis di
corso Buenos Aires a Milano
È così difficile rispettare la legge?
Rispettare la legge non è difficile, basta impostare nel modo corretto il termostato. Il
problema è che è altrettanto semplice violarla.
L'unica cosa veramente difficile sembra sia incappare in una sanzione per chi trasgredisce.
La legge, come abbiamo visto, c'è e parla
chiaro. Prevede sanzioni anche piuttosto
salate (tra i 500 e i 3.000 euro, tra i 1.000
e i 6.000 euro per gli operatori, come gli
amministratori di condominio o i responsa-
bili dei punti vendita incaricati del controllo
degli impianti).
Quello che manca, però, come spesso accade, è un sistema di controlli. Ogni Comune
fa da sé e, quindi, le modalità di verifica
cambiano da un caso all'altro.
A Milano, per esempio, il controllo negli uffici pubblici spetta al Servizio di igiene del lavoro delle Asl; nei condomini intervengono
dei tecnici incaricati che, però, possono entrare solo se attivati dalla segnalazione di un
inquilino. Spesso però è capitato che queste
segnalazioni arrivassero più in conseguenza
di liti tra condomini che di reali violazioni,
tanto che il Comune si è visto costretto a
istituire una tariffa di 60 euro a carico di chi
fa la segnalazione per ogni chiamata.
A Roma, allo stesso modo, è complicato
immaginare squadre di vigili urbani fare
ispezioni di controllo nei condomini o negli uffici dove nessuno li ha chiamati. Senza
contare, poi, il fatto che ormai circa un terzo
degli impianti di riscaldamento degli edifici
residenziali è autonomo e quindi le verifiche
sulle temperature e l'efficienza delle caldaie
andrebbe fatta appartamento per appartamento. Inoltre occorre considerare le variabili del caso, per esempio il fatto che la
temperatura di un primo piano non è uguale
a quella di un attico e quella della parte di
edificio esposta a sud non è mai uguale a
quella esposta a nord.
CALDISSIMO INVERNO
Le cose però dovrebbero cambiare presto.
Entro la fine del 2016 diventerà obbligatorio per tutti gli immobili con riscaldamento
centralizzato installare i contabilizzatori di
calore e le valvole termostatiche per il controllo della temperatura.
In questo modo, per i cittadini, i consumi potrebbero notevolmente ridursi entro i prossimi tre anni e il taglio potrebbe arrivare persino al trenta per cento, nei casi più brillanti.
Oltre a questo, occorre inoltre considerare
che, per chi si adegua alla nuova norma, esiste la possibilità di godere delle detrazioni
disponibili sino alla fine del 2016.
L'intenzione di chi ha stilato questa nuova
norma è quella di provare a ridurre anche
i consumi delle abitazioni private, oltre a
quelle di negozi e uffici.
In questo modo si otterrebbe un sensibile
risparmio di denaro e di emissioni, con beneficio per le nostre spese e per l'ambiente.
Occorre ricordare che il nostro Paese si è impegnato, con gli accordi del
20-20-20, a ridurre del 20% le emissioni inquinanti e a attingere per il 20%
del suo fabbisogno a fonti rinnovabili.
entro la scadenza del 2020.
entro il margine
sopra i limiti
Le rilevazioni fatte a Roma in alcuni tra i principali negozi e uffici pubblici in
giornate in cui la temperatura esterna minima era tra i 16 e i 19 gradi
°C
,5
23
°C
20
°C
22
21
22
22
°C
°C
,5
°C
°C
,5
22
°C
22
22
24
,5
°C
,5
23
°C
,5
°C
23
24
,5
°C
,5
21
°C
22
°C
23
°C
°C
20
20
24
°C
24
°C
°C
19
,5
°C
20
°C
Roma
Le temperature che abbiamo misurato in alcuni tra i principali negozi e uffici pubblici in giornate
in cui la temperatura minima esterna era tra i 9 e i 16 gradi.
°C
Milano
48 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
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20 °C
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Una norma da rispettare
rispetta i limiti
20 °C
C.
Una serie di variabili e regolamenti nelle cui
infinite pieghe per i trasgressori è risultatao
spesso facile nascondersi.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 49
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SHARING ECONOMY: PERCHÉ NO?
Dieci perplessità che più di tutte tengono lontani gli utenti dal mondo dell'economia di condivisione.
Ecco le nostre risposte pratiche ai problemi più frequenti.
46%
Un'indagine di Altroconsumo mette ordine tra le ragioni che ancora tengono
la maggior parte degli italiani lontana dalla sharing economy.
di Luciana Grosso
IN SINTESI
Che cosa ancora
non convince nelle
iniziative di sharing
economy
Le risposte alle
principali perplessità
che fanno da ostacolo
alla condivisione
Cosa manca nella
regolamentazione del
settore
50 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
S
haring economy: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo
sa. Nonostante oggi l'economia di
condivisione sia presente in tutti
i campi e in quasi ogni attività della vita,
dal lavoro, all'assistenza sociale, in molti,
ancora, non sono stati contagiati dal trend
economico del momento. Si tratta di un
fenomeno non da poco, visto che, in tutto
il mondo, muove circa 15 miliardi di dollari l'anno e che potrebbe valerne 335 nel
2025 (la stima è di PriceWaterCoopers).
Eppure, in Italia, siamo ancora poco convinti: a quanto pare, gli italiani, sono restii
a mettere la loro casa su piattaforme online per affittarla a sconosciuti viaggiatori,
anche se per pochi giorni; all'inverso, chi è
in viaggio preferisce fermarsi in un albergo
invece che in una casa privata, con buona
pace delle possibilità di risparmio. La musica
non cambia neppure se si tratta di dividere
la propria auto per un viaggio: i viaggiatori
italiani preferiscono sobbarcarsi da soli il
costo di un viaggio, pur di non condividere
l'abitacolo con uno sconosciuto.
Conosciamo poco, condividiamo meno
A dirlo sono i dati. Altroconsumo ha testato
quanto gli italiani, in una fascia di età compresa tra i 45 e i 70 anni (tradizionalmente
i più legati a forme di business più tradizionali), sono informati rispetto alla sharing
economy e quanto, nel concreto, prendono
parte alle sue iniziative. Per farlo abbiamo
www.altroconsumo.it
21%
Dei potenziali utenti ritiene che il
settore sia troppo giovane e che ancora
manchino regole precise
La paura, nella stragrande maggioranza dei casi, non è più
fondata. Sia perché le banche dati dei siti più importanti di
sharing economy sono protette da sofisticati software, sia
perché, oggi, tutti i circuiti più importanti prevedono specifici
rimborsi di quanto ci dovesse essere sottratto.
In effetti è così. Ma l'Italia è oggi uno dei primi Paesi al mondo
che sta cercando di dotarsi di una legge precisa sulla sharing
economy. Il testo al vaglio delle Camere prevede un Registro
degli Operatori e precisi requisiti in termini di fiscalità,
pagamenti elettronici e privacy degli utenti.
Dei potenziali "host" non partecipa
perché preferisce non avere estranei
per casa
Dei potenziali utenti sostiene che il
vantaggio economico sia comunque
trascurabile rispetto all'impegno che
viene richiesto
36%
Sharing o non sharing?
Dei potenziali utenti non partecipa
perché non vuole mettere la carta di
credito online
Occorre fare molta attenzione a chi si fa entrare in casa,
specie se non si affitta un appartamento intero ma una stanza
soltanto e si deve convivere con l'ospite. Una buona norma è
quella di leggere con attenzione le recensioni che il turista (o
il viaggiatore) del caso ha ricevuto da chi lo ha già ospitato;
così come è prudente farsi mandare via mail un documento
di identità e avvertire sempre un parente o un amico della
presenza di un estraneo in casa.
28%
Dei potenziali conducenti di car
sharing teme di non fare un viaggio
confortevole o di non andare d'accordo
con il compagno di viaggio
In linea di massima le piattaforme di car sharing permettono
di scegliere i conducenti sulla base di alcune caratteristiche
che ci paiono importanti, come il fatto che ascolti musica o che
non fumi. Se si è donne e non ci si sente sicure a viaggiare da
sole con un uomo, esistono i "viaggi rosa", ossia macchine con
conducente e passeggeri solo donne.
26%
Dei potenziali utenti trova che la
piattaforma sia troppo complicata da
usare
In genere le piattaforme di sharing sono molto intuitive. La
prima parte del sito consente di scegliere, come se fosse un
catalogo, tra le case o i viaggi disponibili. Poi se si intende
procedere, occorre registrarsi e creare il profilo con nome,
cognome, mail e numero di cellulare. Una volta scelto quello che
interessa, non resta che entrare in contatto con il conducente
dell'auto o con il padrone della casa scelta.
www.altroconsumo.it
12%
In merito occorre distinguere bene tra l'affitto di una casa e la
condivisione di un'auto. In entrambi i casi si spendono dei soldi,
solo che mentre nel caso della casa si paga una tariffa stabilita
dall'host, come se si trattasse di un hotel, nel caso della divisione
di un'auto si paga solo una quota delle spese di viaggio, senza
nessun guadagno per il conducente. I guadagni possono essere
notevoli, per esempio si può andare da Milano a Roma con
meno di 30 euro.
9%
Dei potenziali "host" teme che
possano nascere complicazioni con la
dichiarazione dei redditi
La questione imposte sui redditi "da economia di condivisione"
è, tra le altre cose, oggetto della proposta di legge presentata. La
soluzione proposta è quella di riuscire a tassare i ricavi ottenuti
dalla condivisione affidando alle piattaforme stesse il ruolo di
sostituto di imposta.
9%
Dei potenziali guidatori di auto ha
paura che in caso di problemi, danni o
incidenti l'assicurazione non rimborsi
Si tratta di una paura infondata: per quel che riguarda i vaggi in
auto, il problema non si pone, purché, ovvio, il guidatore e l'auto
siano regolarmente assicurati: la Rc copre sempre sia i danni alla
vettura, che quelli ai passeggeri, che quelli causati a terzi.
Lo stesso vale per le case: le piattaforme stesse in genere
provvedono ad assicurare gli host per i possibili danni. Airbnb,
per esempio, lo fa per una cifra che arriva fino a 800 mila euro.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 51
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FATTE LE PIATTAFORME, OCCORRE FARE GLI UTENTI
MONICA BERNARDI
RICERCATRICE DI SOCIOLOGIA
Università Bicocca
«La vera moneta di scambio
della sharing economy è la fiducia
negli altri. Senza non se ne fa niente»
La nostra inchiesta ha messo
in luce come la sharing
economy sia oggi tanto diffusa
quanto poco conosciuta.
E comunque, anche chi la
conosce preferisce tenersene
lontano, privilegiando, per
esempio, modi di viaggiare più
tradizionali...
«Si tratta di un paradosso:
la sharing economy è un
fenomeno tanto dirompente
quanto di nicchia : oggi si può
fare quasi tutto in condivisione,
ma quasi nessuno lo sa».
Ma questa poca
consapevolezza e questa
diffidenza sono fenomeni solo
italiani?
«No, nemmeno un po'.
Non si tratta un problema
italiano, ma di una questione
diffusa a tutte le latitudini. Lo
stesso succede anche in altri
Paesi che pure hanno un digital
divide minore del nostro e dove
il governo stesso ha promosso
la diffusione di iniziative di
sharing economy, ma che
comunque sono nella nostra
stessa condizione per quel che
riguarda la consapevolezza e la
diffusione.
Il caso più clamoroso, per
esempio, è quello di Seoul,
città considerata la capitale
mondiale dell'economia di
condivisione, però con dati di
consapevolezza e diffusione
molto vicini ai nostri. C'è poi un
altro aspetto da considerare e
che è tipicamente italiano...».
52 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
Quale?
«Gli italiani sono un popolo
aperto e generoso eppure allo
stesso tempo basano la loro
comunità su cerchie molto
ristrette.
Il nostro modello si adatta
poco a quello della sharing
economy: da noi ci sono forti e
proficui rapporti di scambio e
condivisione, ma si basano su
reti corte e legami forti, ossia
familiari o amicali.
Quando si tratta di estranei
le cose cambiano e subentra
una certa ritrosia e diffidenza.
Noi italiani siamo un popolo
generoso, ma vogliamo sapere
con chi abbiamo a che fare».
La situazione è destinata
a cambiare o a rimanere com'è?
«I teorici della sharing
economy sostengono che si
tratta di un modello di business
in cui la moneta di scambio è la
fiducia di chi offre un bene e di
chi ne gode.
Senza di quella, lo si è visto più
volte e in circostanze diverse,
non si va da nessuna parte.
Poi c'è un altro aspetto da
considerare: serve che un
soggetto pesante come lo Stato
o la Pubblica Amministrazione
si facciano promotori e, persino,
utenti, dei servizi di sharing.
Basterebbe l'apposizione di un
bollino pubblico che si fa garante
di un servizio per segnare
un punto di svolta definitivo.
Potrebbe fare molto per
convincere anche i più scettici».
Ma la fiducia nel prossimo non
si può imporre...
«Certo che no. Occorre
comunque ricordare che, nella
maggior parte dei casi, abbiamo
a che fare con perfetti estranei,
quindi la prudenza è una buona
norma e devono valere le regole
del buon senso. Ma non ci sono
solo quelle. Ci sono anche le
garanzie messe a disposizione
dai portali stessi. Quasi ogni
sito di sharing economy mette
a disposizione i feedback, ossia
delle specie di "recensioni"alle
persone' che ci dicono con chi ci
ritroveremo ad avere a che fare.
Inoltre i siti più strutturati e
famosi, offrono varie forme di
garanzia come, per esempio,
la possibilità di avere i profili
certificati, ossia utenti per i quali
si sono controllati i documenti,
il conto corrente o, persino,
il profilo Facebook. Certo la
strada è ancora lunga e bisogna
aggiungere che il fatto che
manchino leggi e discipline nel
settore alimenta i dubbi e la
perplessità di chi non si fida».
Però in Italia è allo studio una
legge apposita che possa
disciplinare la situazione...
«Sì. E anzi siamo all'avanguardia
in merito. La legge, che è stata
presentata ma ancora non è
stata discussa, potrebbe essere
uno dei primi testi al mondo
(insieme a un altro presentato
in Belgio) a provare a fare
ordine nella sharing economy,
almeno per quel che riguarda
la gestione fiscale dei guadagni
e la gestione dei dati degli
utenti. L'unica cosa a cui sarà
fondamentale fare attenzione è
evitare che regolamentando si
limiti anche la spinta innovativa
e l'avvio di nuove iniziative».
Quindi? In che direzione stiamo
andando? Nel futuro prossimo
smetteremo di essere
possessori per diventare solo
fruitori?
«Il modello economico, inutile
negarlo, è nuovo e per certi
aspetti dirompente. I casi più
famosi sono quello di Airbnb,
BlaBlaCar e Uber ma, su scala
più piccola ci sono centinaia di
altre piattaforme, minori ma
altrettanto innovative : penso
alle esperienze di coworkig,
ai fab lab, alle socialstreet,
agli orti urbani condivisi, ai
crowdfunding. Declinazioni
diverse di un approccio di
base simile: siamo in tanti
con la stessa esigenza quindi
cerchiamo, insieme una strada e
una soluzione.
Questo modello, se prenderà
piede, può cambiare la nostra
cultura e il nostro modo di
vivere».
E lo cambierà nel bene o
nel male?
«Probabilmente in entrambi
i sensi. Basti pensare al
carsharing: si è ridotto il numero
di auto, ma si sono moltiplicati
i viaggi, quindi si inquina come
prima».
www.altroconsumo.it
sottoposto al nostro campione un questionario relativo a due tra le forme di sharing più
note e diffuse, ossia quelle relative ai viaggi e
all'auto (la piattaforma più nota è BlaBlaCar,
ma ce ne sono anche altre) o alla casa per
brevi periodi (con strutture ad hoc, la più
nota delle quali è Airbnb). I risultati della
nostra indagine sono stati molto chiari: gli
italiani ne sanno poco e condividono ancor
meno. Quasi la metà (il 47%) del campione
non ha mai sentito parlare di sharing economy.
E anche nella metà restante, quella al corrente delle possibilità, solo l'11% partecipa
in modo attivo, anche se preferisce essere
utente (o passeggero) invece che fornitore,
cioè senza mettere sul piatto la propria casa
('host') o la macchina.
La stragrande maggioranza (l'89%) di chi conosce le piattaforme non vi ha comunque
mai partecipato, né in veste di "fornitore" (o
"prosumer") di servizi, né in quella di utente.
47% 89%
È la percentuale degli intervistati
che non ha mai sentito parlare
di sharing economy
Chi conosce la sharing economy
ma non vi ha mai partecipato,
né offrendo beni e servizi propri
né godendo di quelli di altri
35% 36%
Non partecipa in veste di utente
a piattaforme di condivisione
di auto o case perché preferisce
i modi tradizionali di viaggiare
e fare turismo
Preferisce non mettere la sua
casa in affitto perché non si fida
degli estranei. Lo stesso vale per
il 12% degli automobilisti che non
vuole sconosciuti in macchina
Un problema informatico
Assodata la poca diffusione della sharing
economy e la poca familiarità con le sue
dinamiche dei consumatori nelle fasce di
età che abbiamo testato, i nostri analisti si
sono occupati di capire che cosa tiene lontani i consumatori italiani dalle piattaforme
di condivisione.
Anche questa volta il risultato è chiaro. Tanto per cominciare esistono barriere informatiche ancora molto forti: per l'8% delle
persone l'ostacolo principale all'uso della
sharing economy è costituito dalla poca dimestichezza con smartphone, tablet e siti
internet, tanto è vero che al crescere delle
competenze informatiche cresce anche la
partecipazione. Un'altra difficoltà che allontana il pubblico potenziale della sharing
economy dalle piattaforme di condivisione
è il fatto che, ancora, non ci si sente sicuri a
immettere i propri dati e la carta di credito
online: un timore che riguarda il 46% dei
potenziali utenti tra quelli intervistati. Allo
stesso modo la procedura di prenotazione
viene percepita come di difficile comprensione e di uso poco immediato dal 26% dei
potenziali utenti.
Estraneo mio non ti conosco
Ma a tenerci lontani dallo sharing non è solo
una questione di informazione e di capacità
di usare le piattaforme: c'è anche una certa diffidenza verso gli estranei, con i quali
siamo restii a condividere auto o casa. Veri-
ficando le opinioni del nostro campione, è
risultato chiaro che, per esempio, chi evita
di fare il conducente in un'auto in condivisione (per esempio usando BlaBlaCar) lo fa
perché ha paura che il compagno di viaggio
possa essere una persona sgradevole (28%)
o che non abbia le nostre stesse esigenze
in fatto di musica o di fumo in macchina.
Non solo: molti autisti (specie se uomini)
temono che darsi appuntamento con un
passeggero sia una evitabile e fastidiosa
perdita di tempo (10% dei casi).
Perplessità e diffidenze che si ritrovano anche tra i potenziali host e ospiti di piattaforme come Airbnb: l'idea di avere un estraneo
in casa non piace al 36% di chi, pur avendo
una casa da offrire, preferisce non metterla
in affitto a turisti e viaggiatori, rinunciando
a un piccolo profitto.
Convince poco (non se ne fida il 29% dei
potenziali utenti) anche il sistema di recensioni, indipendentemente dal fatto che
si tratti di recensioni dell'host (chi affitta
la casa) del conducente (che mette a disposizione la sua auto e si dice disposto a
guidare). Una diffidenza più forte del fatto
che il sistema in teoria sia blindato, perché
consente di avere dei pareri sia su chi sta
per entrare nella nostra casa o nella nostra
macchina, sia di giudicare, dalle recensioni
che ha ottenuto, la credibilità di chi scrive.
Nonostante questo però in molti, tra le persone intervistate, rimangono scettici: forse
Solo in pochi conoscono la sharing economy
e comunque, anche chi la conosce è diffidente
www.altroconsumo.it
il timore è che le valutazioni siano sempre
un po' troppo "generose" o che le recensioni
non siano autentiche.
E se qualcosa va storto?
Nel caso della condivisione di case, il timore
più diffuso (20%) è che l'ospite possa essere
una persona poco responsabile ed educata e causare danni alla nostra abitazione,
rompendo o sporcando qualcosa e provocare un danno economico o affettivo. Molti
proprietari di casa, inoltre, temono che in
caso di problemi i loro diritti potrebbero
non essere adeguatamente tutelati (14%).
Una delle principali paure di chi non vuole
dividere un viaggio è legata all'assicurazione:
il 9% teme (a torto, in realtà: l'Rc auto vale
sempre) che in caso di incidente l'assicurazione non copra gli eventuali danni.
Guadagni e risparmi
C'è poi una questione economica a tenere
molte persone lontane dalla sharing economy: il 12% di chi viaggia con metodi tradizionali si chiede se il risparmio valga il piccolo sforzo di prendere accordi con un estraneo
invece che con una struttura più collaudata.
Un problema che si pongono meno i conducenti e gli host, per i quali il vantaggio
economico è più evidente. Nel caso della
condivisione di un'auto per un viaggio, chi
guida, almeno con BlaBlaCar, non ha possibilità di guadagno, ma solo di condivisione
delle spese. Nel caso dell'affitto delle abitazioni chi affitta lo fa a scopo di lucro: spetta all'host fissare il prezzo che ritiene più
opportuno, in proporzione alla posizione,
allo stato della casa e ai servizi aggiuntivi
che si offrono.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 53
INCHIESTA
Tariffe telefoniche
INCHIESTA
Tariffe telefoniche
Rinunciare
al telefono fisso?
S
Le tariffe sempre più economiche dei cellulari invitano a fare a meno della linea
di casa. Bisogna valutare bene la convenienza: per il traffico dati non è consigliabile.
di Natalia Milazzo
IN SINTESI
Chiudere la linea
telefonica fissa di casa:
pro e contro
I diversi tipi di
connessione a internet
disponibili sul mercato
La migliore tariffa per
il solo traffico dati
La guida per consultare
il nostro sito che mette a
confronto tutte le tariffe
INFORMAZIONI INCOMPLETE
Nella pubblicità delle tariffe
è messo in risalto il costo
promozionale mensile, ma
spesso mancano informazioni
importanti per scegliere.
Questo (del 30/8) è solo un
esempio tra i tanti.
ALTRI COSTI Spesso
nella pubblicità non sono
indicati altri costi che pure
appariranno in bolletta: in
questo caso, per esempio,
3,05 euro al mese per il
noleggio del modem. Sul
nostro sito li elenchiamo.
54 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
PER UN ANNO La pubblicità,
correttamente, indica che
il costo mensile dura solo
per un anno. Ma che cosa
succede dopo? Il prezzo
sale. In questo caso diventa
39,95 euro al mese. Lo trovi
sul nostro calcolatore online.
RECESSO E se prima di un
anno vuoi cambiare tariffa?
Spesso sono previste
penalità per la recessione:
in questo caso fino a 564
euro. Nel nostro calcolatore
online queste penali sono
evidenziate in rosso.
www.altroconsumo.it
tacco il telefono di casa, limitandomi
al cellulare? Dipende.
Scegliere operatore e tariffa del telefono è una questione personale,
perché legata alle proprie abitudini. Una
stessa tariffa può essere conveniente per
uno e cara per un altro. Proprio per questo
abbiamo da poco rinnovato e aggiorniamo
continuamente il nostro calcolatore online,
che permette di trovare una tariffa ritagliata secondo le proprie esigenze, inserendo i
dati sulle proprie abitudini al telefono: alla
pagina seguente c'è una rapida guida pratica
all'uso del nostro calcolatore per scegliere la
tariffa telefonica, disponibile per tutti i soci
sul sito (basta registrarsi, è un attimo e non
costa niente).
Tra le diverse scelte, ce ne è una in crescita: rinunciare al telefono fisso, per affidarsi
interamente al telefonino. Questo dovrebbe
portare a risparmiare il costo fisso mensile del telefono di casa. Conviene? Non c'è
una risposta univoca: dipende da quanto e
come si telefona. Per scoprirlo, basta andare
sul nostro sito e verificare se c'è una tariffa
mobile che - per le nostre abitudini - costa
meno della somma di quanto spendiamo ora
per mobile più fisso. Se per il mobile può
convenire, però, è ben difficile che convenga
se si rinuncia anche alla connessione per la
navigazione internet. Accedere alla rete solo
tramite telefonino non conviene: su questo
terreno, le reti mobili non riescono a competere con quelle fisse. Intanto, perché le
tariffe di navigazione dei cellulari sono in
linea di massima più costose di quelle della
linea fissa: se non altro perché mentre tutte
le tariffe di telefonia fissa prevedono ormai
la navigazione senza limiti (né di tempo né
di quantità di dati) a costo fisso, al contrario
con gli smartphone non si deve superare
una certa quantità di dati (giornaliera, settimanale o mensile); se succede, si rischiano
esborsi importanti oppure la navigazione è
rallentata. Nel caso della telefonia mobile,
inoltre, anche in famiglia di solito ognuno
fa per sé: ciascuno ha il suo apparecchio e
la sua tariffa, e se due persone navigano in
contemporanea pagano entrambe, anche
se sono sedute uno di fianco all'altro sullo
stesso divano. Con la linea fissa, al contrario, normalmente si installa il wifi centrale
e poi tutti navigano con la stessa rete, senza
nessun aggravio di costi.
Infine, a prescindere dai costi, se si dispone
di una rete avanzata, la qualità di connessione della rete fissa continua a essere migliore
rispetto a quella della rete mobile.
Tutte le reti disponibili
Insomma, una connessione dati è facile che
continui a servirci. Quale? Nel tempo, anche
in un mercato poco sviluppato come purwww.altroconsumo.it
IL NOSTRO ESPERTO
Marco Bulfon
Inchieste
La telefonia fissa sta
diventando sempre meno
necessaria?
«L’universo della telefonia
fissa sta attraversando una
fase molto delicata. Da una
parte soffre la presenza
sempre più incombente della
telefonia mobile, la quale, sia
sui servizi di telefonia che,
sempre più, anche su quelli di
navigazione internet, riesce
a essere estremamente
competitiva. Oggi la telefonia
fissa cerca di sopravvivere
cercando di aggiungere ai
propri servizi qualcosa che la
telefonia mobile non riesce ad
offrire, come la TV: ma in Italia i
servizi televisivi connessi con i
servizi telefonici fanno fatica a
decollare».
Perché? Ci sono motivi tecnici
particolari?
«La gestione della rete
telefonica a livello nazionale
negli ultimi 20-30 anni è
stata un autentico disastro, a
causa del mancato scorporo
della rete dalla gestione del
servizio. La rete è rimasta
di proprietà di Telecom,
contrariamente a quanto
è avvenuto, con risultati
eccellenti, per l’energia. Questo
ha trasformato un bene di tutti,
la rete di distribuzione dati, nel
bene di uno solo (Telecom),
che ha continuato ad agire da
monopolista: così il servizio
non è stato modernizzato. E
così il Paese manca ancora
di un sistema di accesso a
internet veloce ed efficace,
degno di un paese che ama
fregiarsi del titolo di Paese tra i
più avanzati e industrializzati al
mondo. L’incapacità della rete
fissa nazionale di competere
con le reti mobili nasce anche
da questo (anche se non solo,
ovviamente)».
Quali gli sbocchi?
«In prospettiva è proprio sulla
connessione internet che
la rete fissa cerca di aprirsi
sbocchi per il futuro: si sta
diffondendo la rete in fibra
ottica, offerta oggi non solo
da Fastweb, ma anche da
Tim, Tiscali, Vodafone e Wind
Infostrada. In quest’ottica
da qualche tempo si sta
programmando lo sviluppo
di una rete in fibra a banda
ultra-larga, che dovrebbe
essere affidata a Enel, proprio
per cercare di iniettare un
po’ di concorrenza in questo
mercato».
In Italia a ostacolare la
concorrenza c'è ancora
la zavorra dei costi di
disattivazione...
«L’Italia continua a essere
uno dei pochi paesi in cui nella
telefonia fissa sussistono
ancora i costi di disattivazione.
Si tratta di uno dei più
sgradevoli e ingiustificati
balzelli esistenti in questo
mercato, caso più unico che
raro, che non solo distingue
l’Italia rispetto agli altri paesi
d’Europa, ma che anche in Italia
distingue la telefonia fissa da
pressoché qualunque altro
servizio, perché ormai i costi
di disattivazione sono spariti
ovunque.
Anche questo particolare
la dice lunga sullo stato di
questo mercato. E che ad oggi
- complice una legislazione
permissiva - l’Autorità
per le Comunicazioni non
abbia ancora fatto sparire
questa voce di costo fa
semplicemente inorridire. In
questi anni ci siamo molto
battuti per la sua abolizione:
non siamo ancora riusciti a farli
scomparire del tutto, ma a farli
diminuire (almeno questo), sì».
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 55
INCHIESTA
Tariffe telefoniche
Scopri le tariffe più convenienti
In base ai dati che hai inserito, ti consigliamo le tariffe più
convenienti per il tuo profilo, scegliendole tra quelle più
economiche che abbiano ricevuto un giudizio di affidabilità
almeno accettabile da parte dei nostri soci (a cui lo chiediamo con
questionari periodici).
Per ogni tariffa si offre una breve descrizione, con l’indicazione
delle caratteristiche principali , il costo mensile (comprensivo degli
eventuali costi delle telefonate, basato sulle abitudini di consumo
da te indicate), quanto ti fa risparmiare rispetto alla tua tariffa
attuale.
Se la tariffa propone una promozione, presentiamo anche il costo
che si sosterrà allo scadere della promozione.
Cliccando sul tasto relativo, puoi passare in rassegna tutte le altre
principali tariffe offerte sul mercato.
Cliccando su "come attivare" si ottengono le indicazioni su come
attivare la tariffa.
Entra nei dettagli di ogni tariffa
Oltre al costo mensile, il calcolatore mostra: il giudizio (espresso in
centesimi) dato sull'affidabilità di quella compagnia dai nostri soci;
i costi di attivazione; le caratteristiche della rete di trasmissione
dati (se è inclusa nella tariffa); il prezzo delle sole chiamate a voce
(se incluse).
Una segnalazione particolare in rosso mette in guardia da
trappole particolari, per esempio le penali previste in caso di
recesso anticipato.
56 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
DIGITEL ITALIA ADSL Elite Solo dati
F
n.d.
98
0
24,8
fino a 20 Mbps, Adsl
66
0
0
24,9
fino a 7 Mbps, Wi-Max
100
0
24,9
fino a 30 Mbps, Wi-Max
122
43,36
24,95
fino a 20 Mbps, Adsl
LINKEM
Linkem No limits Abbonamento
EOLO
Casa
77
0
TISCALI
ADSL Premium Linea Solo dati
66
69
0
FASTWEB
Joy
69
0
51,97
25
ARUBA
ADSL 7Mb/384Kb Linea Solo dati
n.d.
109,8
0
32,82
fino a 7 Mbps, Adsl
0
CHEAPNET
Facile ADSL Home 10 Mega Linea Solo dati
n.d.
0
42,7
38,37
fino a 10 Mbps, Adsl
0
SUPERADSL.IT Super 20 Mega NoTelecom
fino a 30 Mbps, Fibra ottica
0
119
n.d.
191,6
71,39
38,72
fino a 20 Mbps, Adsl
SIADSL
7 Mega NoTelecom
n.d.
0
0
38,97
fino a 7 Mbps, Adsl
35,31
MC-LINK
ADSL Family Linea Solo dati
n.d.
0
59,78
49,29
fino a 7 Mbps, Adsl
0
troppo è ancora quello italiano (vedi anche
l'intervista alla pagina precedente) sono nate
tante offerte, diverse non soltanto dal punto
di vista dei costi, ma anche tecnicamente.
Possiamo contarne cinque tipi.
La rete ADSL è la rete di connessione fissa
più diffusa. Consente una buona connessione, soprattutto dove si può navigare a una
velocità di circa 20Mbps, ovvero nelle zone
urbane; da tenere presente però che in molte aree esterne alle grandi città la connessione può non arrivare nemmeno ai 7Mbps;
questo significa, per esempio, scordarsi di
guardare un film in streaming e metterci i
secoli a scaricare file appena un po' pesanti.
La fibra ottica è al momento il sistema tecnologicamente più avanzato: è stata introdotta
in Italia da Fastweb, ma da qualche anno
è commercializzata anche da Tim, Tiscali
Vodafone e Wind Infostrada. È la rete più
veloce: là dove presente può consentire di
navigare anche a 500Mbps, secondo una
recente pubblicità di Vodafone.
Il Wi-Max: si tratta di una rete di ripetitori
a (relativamente) corto raggio, utili a servire aree specifiche, soprattutto quelle mal
servite dalla tradizionale ADSL; può essere
un’alternativa per chi vorrebbe abbandonare Telecom, ma ha nella sua area solo l’ADSL
di Telecom (magari commercializzata anche
da altri); però non siamo di fronte a uno
scatto in avanti tecnologico, al contrario le
prestazioni del Wi-Max restano quelle di una
ADSL a 10 Mbps. Esempi di questa soluzione
sono gli operatori Linkem ed Eolo.
Connessione con rete mobile: alcuni operatori consentono di installare in casa un modem
(alimentato attraverso la rete elettrica) in cui
www.altroconsumo.it
Con il VoIP si può
telefonare a voce anche
con una linea solo dati
si può inserire una sim che si connette alla
rete mobile (un esempio è il cubo di Tre): il
sistema dal punto di vista pratico funziona
come un normale wi-fi di casa, a cui diversi
apparecchi (cellulari, tablet, pc...) possono
collegarsi contemporaneamente. Questa
soluzione ha al momento due limiti: raramente dove la rete ADSL è debole c’è una
buona connessione mobile, dunque è ben
difficile che questo sistema serva a superare eventuali limiti della connessione fissa;
inoltre, come abbiamo visto, solitamente la
connessione mobile pone dei limiti di traffico e questo è l’aspetto più rischioso per
la bolletta o per la qualità di navigazione.
Infine, il segnale può venire scambiato attraverso satellite: questa soluzione è piuttosto
costosa, sia l'installazione sia l'utilizzo del
servizio, quindi nella nostra analisi non la
prendiamo in considerazione.
Molte offerte di sola navigazione
Nella tabella in alto abbiamo messo a confronto le principali tariffe per la sola navigazione su internet offerte in Italia: per ogni
operatore abbiamo scelto la più economica.
Come vedete, dalla più economica alla più
cara la spesa raddoppia.
La più conveniente tra quelle che non preve-
0
n.d. non disponibile
Le tariffe oggi sono diversificate: per scegliere quella veramente
più conveniente con il nostro calcolatore è necessario avere
almeno un'idea di massima di come e quanto telefoni.
Puoi scegliere la strada più breve e inserire soltanto alcune
indicazioni generali su quanto telefoni e una stima di quanto
spendi al mese.
Oppure, se ne hai voglia e ci tieni ad avere una tariffa davvero
ritagliata sulle tue abitudini, puoi entrare in maggiori dettagli,
inserendo il numero di telefonate quotidiane, quanto durano,
verso chi sono rivolte principalmente.
Alla fine, puoi scegliere di salvare il tuo profilo, in modo da poter
tornare a cercare un'altra tariffa dopo qualche mese o un annetto
senza dover rispondere una seconda volta. Se lo desideri, puoi
chiederci di avvisarti con una email o un sms quando sul mercato
viene lanciata una tariffa più conveniente per il tuo profilo.
PENALI
In caso di recesso
anticipato fino a
Operatore
Inserisci i tuoi dati
CARATTERISTICHE
Canone mensile
Nome della tariffa
Con pochi clic trovi la tariffa telefonica più conveniente per te: inserendo i tuoi
dati, scopri quale ti fa risparmiare a seconda di come e quanto telefoni
COSTI
Disattivazione
GIUDIZIO
Attivazione nuova linea
TARIFFA
Soddisfazione dei soci
di Altroconsumo
(su 100)
USA IL SERVIZIO ONLINE PER TROVARE LA MIGLIORE
Velocità di navigazione
per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/hi-tech
dono costi di recesso e hanno avuto un buon
giudizio di soddisfazione dai nostri soci (a
cui la chiediamo con questionari mirati) è
Tiscali Adsl Premium Linea Solo Dati, che
quindi in questo momento (settembre) è
quella che consigliamo. Purtroppo non
abbiamo dati sulla soddisfazione dei soci a
riguardo di tutte le tariffe, perché alcune
sono ancora poco diffuse. Nel momento in
cui leggete qualcosa potrebbe essere già
cambiato: per dati più aggiornati, consultate il nostro sito.
Tra le aziende inserite in tabella, insieme agli
operatori che offrono anche tariffe con voce,
sono numerosi gli operatori che offrono solo
la navigazione su internet: Aruba, Digitel Italia, SiADSL, Linkem ed Eolo. Tutti questo
operatori offrono tariffe di sola connessione a internet del costo inferiore a 300 euro
all'anno, costi di attivazione e disattivazione
inclusi. potenzialmente interessanti per chi
non è più intenzionato a mantenere la linea
telefonica fissa.
In ogni caso, attivare una connessione solo
dati non preclude dall'uso del telefono di
casa per chiamare: si può infatti usare il VoIP
(Voice Over Internet Protocol), che consiste
nell’utilizzare internet anche per effettuare
telefonate a voce. Tipico esempio di servizio
di questo tipo è Skype. Alcuni operatori, oltre a offrire la possibilità di chiamare gratis
tra computer, consentono di chiamare dal
proprio computer (o da un altro apparecchio collegato a internet) un altro telefono,
pagando una corrispondente tariffa. Una
soluzione interessante per chi attiva la sola
connessione internet. In questi casi si possono attivare delle tariffe VoIP.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 57
A PRIMA VISTA
A cura di Sonia Sartori
Samsung Galaxy Note 7 smartphone
Bloccata la vendita in Italia, in alcuni casi esplosa la
batteria. Sul sito troverai un test.
Su www.altroconsumo.it
altre novità e più dettagli
Lavasciuga contro asciugatrice
Google Duo: come è
facile videochiamare
PNEUMATICI
INVERNALI
Alla prova i più fedeli alleati
dell’automobilista
che deve percorrere strade
su pioggia, ghiaccio e neve:
quali saranno
i più sicuri?
Punta tutto su semplicità e velocità la nuova app di Google: poche
funzioni extra e compatibilità con iOS e Android.
L’idea sembra essere
quella di far diventare le
videochiamate facili e
veloci quasi come fossero
messaggi di whatsapp.
Le funzioni extra sono
ridotte al minimo: ve
ne segnaliamo una
interessante. Si chiama
“toc toc”: sullo schermo
non appare una foto di
voi che chiamate, ma un
video che vi ritrae mentre
attendete risposta. Chi
risponde può vedervi, prima
di accettare la chiamata
(senza essere visto).
L’app può essere usata su
smartphone e tablet, non su
pc. Non si può utilizzare per
videoconferenze o chat.
IL NOSTRO PARERE
Abbiamo provato Google
Duo: funziona bene e la
qualità delle videochiamate
è più che soddisfacente.
MIELE WT2796WPM SMEG DHT73LIT
2.500 €
LAVAZZA
Prontissimo!
4,99 €
Pubblicizzatissimo
perché ha il 10% di
caffè in polvere.
Però, quel pizzico di
caffè ce lo fa pagare
caro: costa quasi 5
euro, ben un euro
in più delle versioni
comuni.
La lavasciuga MIele non è a pompa di calore: di
conseguenza i consumi sono più alti rispetto
ai modelli dotati di questa tecnologia. Con
Miele si possono lavare 6 chili di cotone,
ma se ne possono asciugare solo la metà
per volta (contro i 7 chili di capi in cotone
dell’asciugatrice a fianco). Soddisfacenti i
risultati sia nel lavaggio sia nell’asciugatura.
Semplice da usare.
480 - 700 €
Funziona con il sistema a pompa di calore, che
garantisce maggiore efficienza energetica
La capacità massima per il cotone è di 7 chili,
per i capi sintetici 3,5 chili. Tempi lunghi per
asciugare, ma il consumo energetico del
programma cotone “pronto armadio” per
chilo di bucato è molto basso. Asciuga i capi in
modo omogeneo ed è semplice da utilizzare.
Non è molto rumoroso.
IL NOSTRO PARERE Sia che abbiate problemi di spazio sia che
possiate concedervi un apparecchhio solo per asciugare, i due
modelli assicurano capi ben asciutti e in modo omogeneo.
AFTIR DUO SHAMPOO 18,50 €
IPHONE 7 E 7 PLUS 799-1.159 €
Arriva l’autunno e a scuola compaiono
i pidocchi. E ogni anno si ripete
l’affannosa ricerca del prodotto più
efficace. Uno da poco sul mercato è
Aftir Duo di Meda Pharma, nel formato
shampoo (c’è anche in lozione). Lo
abbiamo passato al “pettinino” per
verificare come agisce. Fa secchi i
pidocchi per disidratazione in quindici
minuti: in pratica, usando Aftir Duo si
ricopre il capello di olii, ostruendo le vie
respiratorie dei pidocchi. Restano poi da
Con i nuovi iPhone 7 e 7 Plus spariscono il
tasto home e il jack per le cuffie, migliorano
l’audio e le fotocamere. Da tempo Apple
cercava di risolvere un problema piuttosto
diffuso, ovvero la memoria che si riempie
troppo rapidamente: quindi adesso propone
direttamente un modello 32 GB come “entry
level”, proprio come la maggior parte degli
smartphone di fascia alta, seguito da quello
da 128 e da quello da 256 GB. Anche la
fotocamera segna un grosso passo avanti.
rimuovere manualmente tutte le lendini,
come con qualsiasi altro metodo.
IL NOSTRO PARERE Rispetto ai prodotti
a base di siliconi, che funzionano in
modo simile, Aftir Duo cola un po’ e
odora, disagi che si possono evitare con
una pellicola di plastica o una cuffia da
doccia in testa. Salvo allergie specifiche
è ben tollerato. È adatto anche ai più
piccoli, perché è privo di sostanze attive
con azione insetticida.
www.altroconsumo.t
www.altroconsumo.it
VINO
CHIANTI
Test sul vino
italiano per
antonomasia.
Per trovare
le bottiglie
migliori al
prezzo giusto.
DETERSIVI
LAVASTOVIGLIE
Novità poche
A caccia di pidocchi
58 Altroconsumo307 • ottobre 2016
I PROSSIMI
TEST
Piatti puliti, pentole
sgrassate, bicchieri
splendenti: a caccia del
detersivo che garantisce i
migliori risultati.
iPhone 7 Plus è infatti dotato di una
fotocamera da 12 Megapixel e due lenti,
in modo da ampliare il campo. E lo zoom è
migliorato, come la fotocamera frontale che
ha un sensore da 7 Megapixel. Aggiunto
anche uno stabilizzatore ottico, per ridurre il
rischio di immagini sfocate.
IL NOSTRO PARERE Sono stati risolti alcuni
problemi, ma il prezzo rimane sempre molto
alto. In Italia poi costa di più che all’estero.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 59
TEST
Microonde
U
MICROONDE
PER TUTTI
Top sul mercato o un modello economico?
Ecco come scegliere il forno migliore.
di Elisa Gerardis
n vero e proprio sostituto
del forno di casa o un utile
complemento, giusto per
riscaldare velocemente gli
alimenti? I modelli di forno a microonde
oggi possono offrire tante funzioni da
riuscire ad adattarsi a qualsiasi esigenza
culinaria e casalinga. Ne abbiamo messo
alla prova due categorie: la prima include
sette modelli con le più disparate funzioni
di cottura, più cari, ma adatti a sostituirsi
in tutto al forno elettrico di casa. La
seconda comprende 15 forni a microonde
più economici con funzioni “basic”, ideali
per chi utilizza questo elettrodomestico
prevalentemente per riscaldare o
scongelare gli alimenti riservando al forno
tradizionale la cucina vera e propria. La
buona notizia è che tutti i microonde del
nostro test si sono dimostrati abbastanza
validi. Ma le differenze non mancano.
Combinati e con tante funzioni
Se si cerca un elettrodomestico versatile,
capace sia di riscaldare sia di cucinare gli
alimenti, un microonde combinato può
essere la scelta migliore. Questi modelli, che
coniugano le funzioni di un forno elettrico
a convezione con quelle di un microonde
con grill, sono indicati per chi cerca un
prodotto unico in grado di sostituire il
forno tradizionale. La loro particolarità è
COME TESTIAMO
Marche e modelli sono selezionati
in modo da coprire il più possibile il
mercato. Tutti i campioni sono
acquistati nei normali punti
vendita, inviati ai laboratori e
testati in forma anonima.
Svolgono le prove laboratori ed
esperti indipendenti da qualsiasi
tipo di interesse commerciale.
La sicurezza
è sempre
garantita,
anche
con i modelli
più economici
IN SINTESI
7 microonde
combinati e 15 modelli
economici alla prova
Pro e contro delle
due categorie
Le funzioni che
fanno la differenza
che possono sfruttare un solo metodo di
cottura oppure combinare tra loro diversi
metodi contemporaneamente. Rispetto
agli altri modelli, i microonde combinati
sono mediamente più grandi e capienti: la
capacità media (intesa come diametro del
piatto) si aggira intorno ai 36 centimetri.
I sette modelli di questa categoria che
abbiamo messo alla prova se la sono cavata
molto bene in tutte le prove. Tre di essi ovvero Samsung MC35J8085LT, Whirlpool
JT469SL Jet Chef e Whirpool JT479IX Jet
Chef Premium - sono dotati anche della
apposita funzione per la cottura a vapore.
Tutti i microonde combinati sono dotati
di timer digitale e alcuni anche del “Piatto
Crisp”, un utile accessorio per rendere
croccanti gli alimenti durante la cottura.
Ultimo, ma non meno importante, questi
modelli possiedono la funzione “Child
protection”, per impedire che un bambino
possa attivare il forno, evitando situazioni
potenzialmente pericolose.
Semplici, ma economici
Vorresti acquistare un microonde senza
spendere troppo? Oggi sul mercato esistono
modelli con funzioni base venduti a prezzi
COME VALUTIAMO
La qualità è indicata con un numero
di stelle, da uno (pessimo) a cinque
(ottimo). La qualità globale è
espressa da una valutazione in
centesimi. Se un prodotto non
supera le nostre prove di sicurezza
riceve una valutazione pari a zero.
Il colore azzurro nelle tabelle indica
i prodotti di qualità globale buona, il
grigio media, il nero insufficiente.
I nostri consigli
Bastano poche e semplici mosse per la manutenzione di un microonde:
ecco qualche consiglio per la pulizia di tutti i giorni e per garantirne
un corretto funzionamento durante la cottura.
MIGLIORE DEL TEST
Migliore qualità globale del test, a
prescindere dal prezzo
MIGLIOR ACQUISTO
Qualità globale buona e il prezzo
o il costo d’uso più conveniente
MIGLIOR PREZZO
Qualità globale media e un prezzo
o costo d’uso particolarmente
conveniente
DA EVITARE
Il prodotto non ha superato le
nostre prove di sicurezza
Migliaia di prodotti e
aggiornamenti continui
su www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
Manutenzione,
ecco cosa fare
Cottura sicura,
qualche suggerimento
Un panno in microfibra e una mistura di
acqua e aceto sono più che sufficienti per
pulire il forno se lo sporco è di scarsa entità.
La pulizia va fatta togliendo il piatto
girevole, che può essere lavato a mano o in
lavastoviglie. Se lo sporco è incrostato, per
pulirlo si può utilizzare un detergente
apposito. Importante: tutte le operazioni di
pulizia devono essere fatte solo dopo aver
staccato la spina della corrente elettrica.
Mai aggiustare da soli il microonde in caso di
guasto: all’interno del forno è presente un
grosso condensatore che può mantenere
una carica elettrica letale anche per lungo
tempo dopo lo spegnimento. In caso di
malfunzionamento è necessario rivolgersi
solo a tecnici specializzati.
Sul microonde è possibile attaccare dei
magneti, o qualunque altro oggetto che non
danneggi o alteri la capacità isolante della
superficie esterna del forno, costruita in
modo da non far fuoriuscire le radiazioni.
Tagliare le verdure in pezzi , mescolare
durante la cottura, utilizzare solo recipienti
idonei per l’uso nel microonde sono le
precauzioni utili per un uso sicuro
dell’elettrodomestico.
Evitare di cuocere al microonde alimenti
rivestiti al loro esterno di pelle, buccia o
guscio come uova, pomodori, patate o
salsicce: potrebbero scoppiare durante la
cottura o al momento di estrarli dal forno.
Attenzione alle uova, perché anche il rosso
è rivestito da una pellicola, quindi non
bisogna cuocerlo neanche con il rosso
intero.
I materiali più adatti da introdurre all’interno
del microonde sono gli isolanti elettrici,
come il vetro e la porcellana. Da evitare,
invece, le stoviglie metalliche e i recipienti
coperti completamente, in modo ermetico.
Per qualsiasi confezione o stoviglia di
plastica, bisogna verificare che ci sia
l’indicazione di idoneità sull’etichetta.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 61
TEST
Microonde
Per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/casa-energia
224 - 399
40,5x52x48,7
G
G
SAMSUNG MC32F606TCT
239 - 399
30,8x52,7x47
G
LG MJ3294BAB
184 - 249
32x53x53,5
G
G
LG MJ3281CBS
198 - 319
32x52,8x53,4
G
G
WHIRLPOOL JT469SL Jet Chef
228 - 529
38x49x54,3
G
G
WHIRLPOOL JT479IX Jet Chef Premium
318 - 589
38,7x49x53,7
G
G
SAMSUNG GW-76 VT SS
86 - 120
27,5x48,8x38,5
G
G
PANASONIC NN-E201WMEPG
66 - 108
25,8x44,4x32,9
71
QUALITÀ GLOBALE %
SAMSUNG MC35J8055CK
Cottura vapore
G
Grill
G
Scongelamento
e cottura
40x52x47,3
Uniformità cottura
Timer digitale
299 - 599
Scongelamento
Dimensioni misurate
in cm axlxp
SAMSUNG MC35J8085LT
Microonde
LA NOSTRA SCELTA: COMBINATI
RISULTATI
Funzione
mantenimento calore
Piatto Crisp
in dotazione
CARATTERISTICHE
In euro min - max
(luglio 2016)
PREZZI
SAMSUNG MC35J8085LT
299 - 599 €
PRO I programmi di cottura disponibili sono molto facili da
utilizzare. Inoltre riscalda bene gli alimenti ,possiede una
buona funzione grill e il piatto crisp in dotazione. È
predisposto per la cottura a vapore.
CONTRO Non è certo un microonde economico, anzi: è caro.
IL NOSTRO PARERE Ottimo modello, completo dal punto di
vista delle funzioni di cottura. Perfetto se si vuole sostituire
il forno elettrico di casa.
Combinati migliorI
F
F
G
B
B
B
B
B
71
G
B
B
B
A
n.d.
70
G
B
B
B
B
n.d.
69
B
B
B
B
n.d.
69
B
B
B
n.d.
68
B
A B
C
A 68
B
A B
B
A 67
B
B
B
B
n.d.
64
B
B
B
n.d.
n.d.
64
B
QUALITÀ
BUONA
69
QUALITÀ
BUONA
LG MJ3294BAB
184 - 249 €
Economici
53 - 80
26x43,2x35,8
B
B
B
D
n.d.
64
SAMSUNG GW 72V-SS
78 - 119
27,4x49,4x34,8
G
B
B
C
C
n.d.
63
LG MH6043HAR
81 - 140
26,1x45,7x34,5
G
B
B
B
D
n.d.
62
CANDY CMG22DS
69 - 119
29x46x37,7
G
62
OK OMW 2221 W
59 - 79
25,7x43,5x36
PANASONIC NN-K 101WMEPG
70 - 130
CANDY CMG2071M
B
B
C
B
n.d.
C
B
C
C
n.d.
61
25,9x44,3x32,6
B
B
C
E
n.d.
59
49 - 79
26,4x45,7x31,3
B
A B
D
n.d.
59
OK OMW 1221 W
49 - 69
25,8x43,3x35
C
C
C
n.d.
n.d.
59
SHARP R-742 (IN) W
83 - 130
30,7x51,8x38,9
G
B
C
B
C
n.d.
58
LG MB4042D
78 - 129
26x45,5x29,5
G
C
A C
D
n.d.
57
C
B
C
E
n.d.
56
B
B
C
D
n.d.
56
C
B
B
E
n.d.
55
G
WHIRLPOOL MWD320WH
64 - 114
28,5x46x33,2
DELONGHI MW20G
50 - 129
25,8x44,1x34,2
G
WHIRLPOOL MWD 322 WH
73 - 129
28,8x45,6x37,5
G
G
Risultati completi su www.altroconsumo.it/elettrodomestici
decisamente convenienti. I 15 microonde
di fascia economica che abbiamo testato
costano meno di 100 euro ciascuno,
con un risparmio di ben 230 euro in
media rispetto a un modello combinato.
Quasi tutti i forni di questa categoria
sono dotati della funzione grill, utile a
riscaldare il cibo anche esternamente.
Sono quindi consigliati a chi ha necessità
soprattutto di riscaldare o scongelare gli
alimenti.
Se sei già in possesso di un valido forno
elettrico, oppure se cerchi un microonde
per la casa vacanze o il campeggio, questi
modelli fanno al caso tuo. Nei nostri test
tutti i microonde economici, benché non
brillanti, si sono dimostrati abbastanza
62 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
validi, con qualche pecca nella funzione
grill, che in molti casi non ha dato
risultati soddisfacenti.
Anche dal punto di vista della sicurezza,
sia termica sia elettrica, nulla da dire: sia
i microonde combinati sia i modelli più
economici testati si sono dimostrati sicuri.
Con le nostre prove abbiamo sfatato
ancora una volta alcune false credenze,
come quella relativa alla fuoriuscita delle
microonde con conseguenti danni alla
salute. I test hanno dimostrato che, in
normali condizioni di utilizzo, non ci sono
perdite di radiazioni.
In generale, abbiamo sempre segnalato
che il pericolo maggiore legato all’utilizzo
di questo elettrodomestico non è quello
qualità buona
61
QUALITÀ
MEDIA
OK OMW 2221W
59 - 79 €
n.d. non disponibile
F
ELECTROLINE ME208 COR
PRO Riscalda bene gli alimenti e possiede un buon
funzionamento del grill. Nelle nostre prove si è distinto per la
cottura con aria calda ventilata.
CONTRO Non possiede la funzione di cottura a vapore, né il
piatto crisp in dotazione.
IL NOSTRO PARERE Buona qualità a un prezzo conveniente:
combinato ideale per chi non vuole spendere troppo.
PRO Riscalda bene gli alimenti ed è tra i modelli con i
consumi più bassi. Facile usare i programmi.
CONTRO Poco capiente. Tasti di controllo analogici. Non c’è il
blocco di sicurezza per i bambini.
IL NOSTRO PARERE Facile da utilizzare, offre prestazioni
discrete a un prezzo molto vantaggioso. Per chi vuole il
forno soprattutto per riscaldare e scongelare.
qualità media
da esposizione alle radiazioni, bensì il
rischio di scottature causate da superfici
troppo calde. Anche in questo caso,
tuttavia, tutti i prodotti del test hanno
superato la prova senza evidenziare
superfici esterne roventi o comunque
pericolose.
Qualità e prezzo
Che lo si utilizzi per cucinare oppure
no, il microonde è un elettrodomestico
molto utile innanzitutto per scongelare
gli alimenti. Abbiamo testato la capacità
di scongelamento di tutti i modelli
con una prova eseguita in laboratorio:
scongelare mezzo chilo di carne macinata
di manzo precedentemente conservata
www.altroconsumo.it
a -20°C, misurando con appositi sensori
la temperatura in più punti del blocco di
carne durante tutta l’operazione. Tutti
i microonde hanno dato ottimi risultati
sia nella prova di scongelamento sia nel
test per il riscaldamento uniforme di
un alimento precotto. Buoni i risultati
di alcuni specifici programmi di cottura
(per i forni che li possiedono), come
nel caso della pizza, che abbiamo
cotto con successo. Le differenze tra
modelli combinati e modelli economici
si evidenziano nella funzione grill:
l’abbiamo messa alla prova prima
facendo dorare alcune fette di pane
bianco e poi cucinando un pollo.
I modelli combinati hanno dato risultati
www.altroconsumo.it
positivi, ad eccezione del Whirlpool
JT469SL Jet Chef che raggiunge solo
la sufficienza. Non va molto bene,
invece, per i forni a microonde di
fascia economica, in quasi tutti i casi
insoddisfacenti: la qualità del grill,
insomma, può fare davvero la differenza.
Prezzo e funzioni del forno sono le
due grandi discriminanti da tenere
in considerazione nella scelta tra un
microonde combinato e un prodotto
più economico. I primi, infatti, possono
raggiungere prezzi anche molto alti: per
un modello completo di tutte le funzioni,
inclusa la cottura a vapore, si può
arrivare a spendere fino a 599 euro.
Se si è in cerca di un buon microonde
combinato a un prezzo ragionevole
il modello LG MJ3294BAB, nostro
Miglior Acquisto, può essere un’ottima
soluzione, tenendo conto che consente
di risparmiare fino a 135 euro rispetto a
modelli qualitativamente simili.
Se invece si è disposti a rinunciare alle
funzionalità avanzate per avere in casa
un microonde a buon mercato, ma pur
sempre efficiente e di qualità accettabile,
i modelli economici rappresentano una
soluzione. In particolare, vale la pena
segnalare il modello OK OMW 2221W,
nostro Miglior Prezzo: con un prezzo
decisamente conveniente e la funzione
grill risulta essere una scelta davvero
vantaggiosa.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 63
TEST
Epilatori a luce pulsata
TEST
Epilatori a luce pulsata
F F BRAUN Silkexpert BD5001
365 - 400
120.000
3
F
REMINGTON Ipl 6500 i-Light Pro
230 - 270
100.000
2,6
F
IMETEC SILK’N 5162 Bellissima Flash&Go Fast
250 - 270
200.000
3,9
PHILIPS Lumea Precision SC2009/00
490
250.000
3,8
HOMEDICS Duo plus - IPL HH140 IT
180
100.000
3
G
G
A A
QUALITÀ GLOBALE %
Facilità d’uso
B
B
B
A A C
65
C
B
64
A A
77
C
B
A A
62
C
B
A A
56
BEURER ipl 9000 + Salon Pro System
248 - 350
100.000
6,8
C
B
A B
53
PHILIPS sc 1982/00
180 - 220
100.000
2,7
D
B
A A
50
IMETEC SILK’N 5076 Bellissima zero
180 - 250
150.000
2,6
D
B
A A
50
D
C
A B
48
D
A A B
47
HOMEDICS Me Pro Ultra
299 - 359
200.000
3,3
BABYLISS G935E
220 - 250
200.000
3
G
Risultati completi su www.altroconsumo.it/salute/cura-della-persona
IN SINTESI
Tolleranza dermatologica
Sicurezza
RISULTATI
Efficacia
Accessorio adattatore
per il viso
In euro min-max
(luglio 2016)
Epilatori a luce pulsata
Dimensioni superficie
sonda (cm2)
CARATTERISTICHE
Numero di flash totali
PREZZI
qualità buona
qualità media
LA NOSTRA SCELTA: EPILATORI A LUCE PULSATA
Il test su 10 epilatori
a luce pulsata,
apparecchi da usare in
casa per l’epilazione
permanente
I consigli su come
usarli al meglio per
sfruttare al massimo
la loro efficacia in
sicurezza
LISCIO A PREZZI PUNGENTI
Gli epilatori a luce
pulsata che premiamo
funzionano e sono
sicuri sulla pelle. Ma
sono ancora un po’ cari.
di Simona Ovadia
64 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
U
na luce che fa davvero il miracolo:
quello di uscire dalla schiavitù
della ceretta (o del rasoio,
della crema, della pinzetta...).
È l’allettante promessa degli epilatori
domestici a luce pulsata, apparecchi
che sfruttano impulsi luminosi ad alta
intensità per eliminare i peli superflui
alla radice e in modo duraturo (a patto
che periodicamente si prosegua con cicli
di mantenimento). Il desiderio di una
pelle liscia a lungo e senza sofferenze,
comune ormai sia alle donne sia agli
uomini, è effettivamente esaudito da gran
parte di questi dispositivi. Lo abbiamo
verificato, reclutando venti donne di
diverse età (18-52 anni), che si sono
sottoposte al trattamento di epilazione
a luce pulsata per otto settimane con
apparecchi di diverse marche, dalle più
famose a quelle meno conosciute. Il test
rivela che questi nuovi prodotti sono
notevolmente migliorati rispetto ai primi
modelli usciti sul mercato: sei su dieci
garantiscono un’efficacia nel complesso
buona o accettabile e sono ben tollerati
dalla pelle. Il loro punto debole rimane
principalmente il prezzo: non meno di
180 euro per i modelli più economici,
fino ad arrivare a quasi 500 euro per
www.altroconsumo.it
77
QUALITÀ
BUONA
BRAUN
Silkexpert BD 5001
65
QUALITÀ
BUONA
REMINGTON
Ipl 6500 i-Light Pro
64
QUALITÀ
MEDIA
IMETEC SILK’N
5162 Bellissima Flash & Go Fast
365-400 €
230-270 €
250-270 €
PRO Comoda l’impugnatura, facile da
maneggiare. Ha un sensore di rilevamento del
tipo di pelle che blocca l’emissione del flash se
la riconosce come troppo scura.
CONTRO Alcune utilizzatrici hanno segnalato
che la pelle si scalda e hanno avvertito un po’ di
fastidio durante il trattamento.
IL NOSTRO PARERE Il dispositivo Migliore del
Test. Non teme confronti in quanto a efficacia,
ma è anche tra i prodotti più cari.
PRO Apprezzato per la sensazione sulla pelle.
Ha un adattatore per poter essere usato sul
viso e in zone ristrette.
CONTRO Giudicato da alcune utilizzatrici un po’
troppo grande e scomodo e leggermente
fastidioso. Il cavo non è flessibile e la durata del
trattamento è maggiore della media.
IL NOSTRO PARERE É l’altro prodotto, oltre al
Migliore del Test, di qualità globale buona. Dato
il prezzo inferiore è Miglior Acquisto.
PRO Numero di flash elevato che lo rende
praticamente eterno. Maneggevole e leggero.
CONTRO Questo epilatore è stato giudicato
lento e rumoroso. Le istruzioni indicano cinque
tipi di impostazione ma poi sull’apparecchio ce
ne sono solo tre.
IL NOSTRO PARERE Miglior Prezzo. Pur non
avendo il prezzo d’acquisto più basso risulta
l’epilatore più economico nell’utilizzo (calcolato
in base al numero di flash).
www.altroconsumo.it
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 65
TEST
Epilatori a luce pulsata
TEST
Epilatori a luce pulsata
ISTRUZIONI PER L’USO
Per ottenere la massima efficacia in tutta sicurezza con la luce pulsata bisogna osservare con
precisione le regole. Per trattare un’ascella bastano due minuti, circa 500 flash per tutto il corpo.
AVVERTENZE
NO AL SOLE
Evita di prendere il sole prima
del trattamento e dopo aspetta
almeno 48 ore. Se la pelle è
scura si rischiano scottature.
USA IL RASOIO
SOLO ACQUA
Prima del trattamento la tua pelle
deve essere pulita e asciutta,
senza creme né deodorante.
PER PELLE
CHIARA
E PELI SCURI
FARMACI
Attenzione: puoi rischiare effetti
indesiderati se assumi un farmaco
fotosensibilizzante.
LUCE SELETTIVA
La luce penetra nel bulbo veicolata dal pelo e la
sua energia lo indebolisce fino a inattivarlo.
CICLO DELLE SEDUTE
Per completare il primo ciclo di trattamento servono otto sedute da eseguire in un arco di
tempo di sei mesi. Poi, i risultati si mantengono con una o due sedute l’anno.
Il trattamento a luce pulsata non è
adatto a tutti. Le variabili da tenere
in considerazione prima di lanciarsi
nell’acquisto sono molte, prime fra tutte il
tipo di pelle e il colore dei peli. I risultati
migliori si ottengono su pelle chiara
e peli scuri ma questi apparecchi non
funzionano sui peli biondi, grigi o rossi,
anche se alcuni produttori sostengono
il contrario. Durante il periodo che
intercorre tra le diverse sedute ci si può
solo depilare con il rasoio, ma non si può
fare la ceretta per non intaccare il bulbo.
Questi dispositivi, infine, non devono
essere usati su tatuaggi, nei e macchie
scure, vene varicose, cicatrici o sulla pelle
abbronzata, perché il rischio di ustioni è
molto alto (la luce è selettiva ed emette
calore più intenso lì dove trova una zona
più scura). Meglio fare i trattamenti in
inverno, anche perché bisogna aspettare
almeno 48 ore prima di esporre la zona
alla luce solare. Alcuni apparecchi sono
concepiti anche per zone limitate, come
le ascelle o il viso, oppure hanno specifici
adattatori per poter essere utilizzati su
queste parti del corpo. L’importante è che
la luce non entri negli occhi, perché può
danneggiare seriamente la retina (non si
possono usare per le sopracciglia).
1 trattamento
al mese
e
es
e
5°
m
4°
m
3°
es
e
es
m
es
2°
2 trattamenti
al mese
a settimane
alterne
66 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
e
e
es
m
1°
m
m
es
e
Tollerati dalla pelle
Prima
volta
6°
I tecnici attraverso fotografie
dettagliate hanno verficato
l’efficacia dei prodotti valutando la
densità, il diametro e la lunghezza
dei peli dopo ogni trattamento.
Questi sono i risultati dopo otto
settimane di sedute con il peggiore
e il migliore epilatore del test.
sicuramente meno aggressivi di quelli di
prima generazione, a patto che vengano
usati con le dovute cautele. Tutti gli
apparecchi inoltre hanno un meccanismo
per prevenire l’accensione accidentale
dell’impulso luminoso e alcuni
(Remington e Braun Silkexpert) sono in
grado di valutare il colore della pelle,
bloccando il flash quando la superficie
risulta troppo scura. Dopo le sedute
meglio non usare deodoranti né creme sia
prima che dopo il trattamento.
Non è adatto a tutti
Accorcia i peli con il rasoio prima di
cominciare le sedute, ma non usare
la ceretta che eradica il bulbo.
Se hai la carnagione
chiara e i peli scuri
questo trattamento fa
per te. Se i peli sono
troppo chiari non
funziona a dovere.
quello più costoso. Una spesa non da
poco, soprattutto se si considera l’uso
sporadico dell’apparecchio, che dopo il
primo anno, in cui i trattamenti devono
essere costanti, si utilizza una o due volte
l’anno appena, per mantenere i risultati.
Può essere un’opzione conveniente se ad
usarlo sono più persone della famiglia
che possono condividerlo. Anche perché
i nuovi dispositivi sono praticamente
eterni: il numero di impulsi luminosi
(flash) che la lampada può emettere prima
di esaurirsi, indicato generalmente sulla
confezione, è ormai talmente alto da
garantire il funzionamento per moltissimi
trattamenti. Durante le nostre prove tutti
i dispositivi hanno mantenuto lo stesso
grado di funzionalità della luce fino alla
fine del test, pur essendo stati usati per
molte sedute da diverse utilizzatrici.
Poi
max 2
trattamenti
l’anno
www.altroconsumo.it
Un medico dermatologo ha verificato
durante tutta la durata delle prove
l’insorgenza di eventuali scottature o
irritazioni nelle volontarie reclutate dal
laboratorio. Soltanto una persona su venti
ha manifestato una leggera irritazione
usando alcuni di questi prodotti, ma
niente che abbia richiesto cure specifiche.
Si tratta quindi di dispositivi sicuri e
www.altroconsumo.it
LASER E LUCE PULSATA:
LE DIFFERENZE
Entrambi i metodi si basano sulla stessa tecnologia (un fascio di luce
selettivo che surriscalda il bulbo e lo indebolisce fino a inattivarlo).
Il laser è però più potente ed efficace: può usarlo solo un medico.
Entrambe le tecnologie usano la
fototermolisi, cioè un fascio di luce
selettivo che colpendo il pelo (più scuro)
è in grado di surriscaldare il bulbo fino
a farlo “morire”. Il laser è però più
potente e genera un’intensità energetica
maggiore rispetto alla luce pulsata,
che invece usa un ampio spettro di
lunghezze d’onda di intensità minore.
In linea teorica il laser è più efficace e
preciso ma l’efficacia del trattamento
con queste tecnologie dipende dalla
quantità di energia luminosa assorbita
dalla melanina (il pigmento che
conferisce il colore scuro al pelo) mentre
il follicolo pilifero è in fase attiva, ossia
quando i peli stanno crescendo. In
entrambi i casi, il rispetto dei tempi
e dei modi con cui fare le sedute è
fondamentale per una buona riuscita.
Medici ed estetiste
Il campo d’azione dei centri estetici
è limitato dal decreto 110 del 2011,
secondo cui le estetiste possono usare
soltanto i macchinari che emettono
luce pulsata o alcuni tipi di laser
depotenziati (detti anche soft laser),
che hanno intensità ridotta e non
i laser veri e propri, appannaggio
esclusivo degli ambulatori medici. Sono
apparecchiature meno incisive e più
tranquille, ma che possono garantire
comunque buoni risultati. La grande
differenza sta nel numero di sedute,
maggiori per un trattamento con
un’apparecchiatura soft.
Costi variabili
Per ottenere risultati duraturi (mai
definitivi, però) servono più sedute, da
un minimo di quattro a un massimo di
dieci. I costi e le formule proposte dai
centri che si occupano di epilazione
permanente variano molto. Ci sono
centri che propongono un prezzo “a
pacchetto” e centri che fanno pagare
la singola seduta. Il laser è più caro
della luce pulsata: in media 1.200 euro
per inguine e ascelle. Nel valutare la
convenienza, chiedete sia il numero sia
la durata delle sedute.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 67
DAL SITO
www.altroconsumo.it
Centinaia di prodotti a confronto
TOP
5
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Nella sezione
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risparmia” trovi
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prezzi aggiornati
e più dettagli sulle
prove.
ASCIUGATRICI
70
STAMPANTI
66
QUALITÀ
BUONA
SMEG DHT73LIT
TV 40”
CANON PIXMA iP2850
Da 490 €
70
QUALITÀ
BUONA
MACCHINE PER IL PANE
71
QUALITÀ
BUONA
ACQUA FRIZZANTE
75
QUALITÀ
BUONA
QUALITÀ
BUONA
SAMSUNG
UE40K5500AWXZT
MOULINEX UNO OW3101
ACQUA BLUES (Eurospin)
Frizzante
Da 379 €
Da 69 € a 110 €
Da 0,19 € (1,5 l)
Da 36,89 €
PRO Si tratta di uno dei modelli a minor
consumo energetico (è in classe A+++) ma in
grado di ottenere buoni risultati , con
un’asciugatura sempre omogenea. Tra i
vantaggi c’è il fatto che l’umidità estratta dai
capi e condensata può anche essere drenata
direttamente ad uno scarico dell’acqua.
CONTRO Il difetto principale che abbiamo
riscontrato è una lunghezza eccessiva dei cicli
di asciugatura.
IL NOSTRO PARERE Si tratta di un prodotto
ottimo, sia per le prestazioni di asciugatura che
per i consumi, che sono molto bassi. Tra i punti
di forza, la facilità d’uso e la poca rumorosità.
PRO Il prezzo contenuto e il consumo di
inchiostro extra molto ridotto si coniugano
alla capacità di fare stampe di buona qualità sia
per quel che riguarda i documenti che per quel
che riguarda le foto.
CONTRO Purtroppo il dispositivo non
permette di stampare con tecnologia WiFi,
PicBridge o direttamente dalle memorie. Un
limite non da poco oggigiorno.
IL NOSTRO PARERE Si tratta di una
stampante che pur essendo molto economica
ed essenziale (forse fin troppo) svolge il suo
compito e consente di avere buone stampe
senza spendere troppo.
PRO Buone sia la qualità dell’immagine che
quella dell’audio a tal punto che non serve
intervenire sulle impostazioni originali che
sono già ottime in partenza.
Notevole anche la facilità d’uso del portale
Smart TV.
CONTRO Pur trattandosi di un buon
televisore, stenta leggermente nelle scene
d’azione, dove le immagini tendono a essere
poco fluide.
IL NOSTRO PARERE L’angolo di visione è
ampio e lo schermo non riflette la luce. Nel test
in alta definizione si ottengono buoni risultati;
meno in quello con il digitale terrestre.
PRO È una macchina di buona qualità che
prepara un pane gradevole. È molto facile da
usare e molto agevole da pulire. Può essere
usata per la preparazione di impasti, sia lievitati
che non, e anche per fare la marmellata. Il
prezzo a pagnotta è di circa 1,13 centesimi
CONTRO I consumi elettrici dell’apparecchio
sono superiori alla media.
IL NOSTRO PARERE Il prezzo è conveniente e
la macchina fa un pane molto buono; inoltre si
presta anche a usi più sofisticati e non alla sola
panificazione, come, per esempio, fare la
marmellata. Unico neo: il consumo elevato di
energia.
PRO Un’acqua che non mostra particolari
problemi per quanto riguarda la presenza di
sostanze indesiderate. La bottiglia è tra le più
leggere del nostro test.
CONTRO La bottiglia risulta poco
maneggevole, tanto che il riempimento del
primo bicchiere (ma anche di quelli successivi)
risulta un po’ ostico.
IL NOSTRO PARERE Tutti superati i risultati
delle analisi e non è presente alcun tipo di
sostanza sgradita. Nel complesso si tratta di
un’ acqua oligominerale più che soddisfacente
per chi, pur volendo spendere poco, non
intende rinunciare all’acqua frizzante.
“Asciugatura
omogenea, ma
troppo lenta”
“Stampe buone sia
dei documenti che
delle foto”
“Immagini nitide e
ottimo audio. Facile il
portale Smart TV”
“Ha più funzioni e
non si limita alla
cottura del pane”
“Ottime le analisi,
scomoda la forma
della bottiglia”
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA
SIEMENS WT46W260IT
71
CANON Pixma iP8750
75
SAMSUNG UE43KU6400ZT
73
PANASONIC SD-2511
73
LAURETANA Frizzante
75
BOSCH WTY877W8IT
70
CANON Pixma iX6850
74
LG 42LF652V
72
ARIETE Express Metal 125
66
PERRIER Frizzante
75
MIELE TKG650 WPS
70
SAMSUNG Xpress C430W
73
SAMSUNG UE40KU6000WXZT
71
MOULINEX Pain & Délices - OW240E
65
Frizzante
LG RC9055AP2F
68
HP Color Laserjet Pro M252dw
72
SONY KDL-43 W808C
68
SELECLINE 861382/BM1333
62
COOP Sorgente Grigna Frizzante
74
SAMSUNG DV90F5E6HGW
68
CANON iP7250
69
SONY KDL-43W755C
67
RUSSEL HOBBS 18036-56
61
FONTE GUIZZA Frizzante
74
BRIO BLU ROCCHETTA Leggermente 74
PREZZI AL 10/09/2016
MIGLIAIA DI PRODOTTI A CONFRONTO www.altroconsumo.it/miglioracquisto
68 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
MIGLIAIA DI PRODOTTI A CONFRONTO www.altroconsumo.it/miglioracquisto
www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 69
IL PUNTO
Risparmio energetico
IL PUNTO
Risparmio energetico
ILLUMINA E RISPARMIA
Una lampadina led dura molto, consuma poco e alleggerisce la bolletta. Le alogene
sono più "sprecone": da evitare quelle di classe C e D. Una buona scelta, le fluorescenti.
di Sonia Sartori
A OGNI STANZA LA SUA LAMPADINA
Lampadine a confronto
Le tre lampadine hanno lo stesso potere
luminoso, ovvero 600 lumen.
54€
in meno l'anno se usi in
casa le lampadine
a risparmio energetico
CAMERA
LED 10 W
Soffitto Una
sola lampadina led con
un consumo di 10 W è
sufficiente, meglio se
regolabile in intensità.
ALOGENA 6-20 W
Comodino Dipende
dall'uso: se serve per
leggere meglio una alogena
dai 20 W in su.
RIPOSTIGLIO
8₣
2₣
Spesa media
annua per
1.000 ore
Spesa media
annua per
1.000 ore
ALOGENA 40 W
Soffitto Si usa in modo
occasionale ma gli oggetti
devono essere illuminati al
meglio (per poterli trovare).
1,40 ₣
Spesa media
annua per
1.000 ore
CUCINA
ALOGENA
FLUORESCENTE
LED
Prezzi da 2 a 10 ₣ (40W)
Prezzi da 2 a 9 ₣ (10W)
Prezzi da 5 a 15 ₣ (7W)
Pro e contro Restituiscono in modo
abbastanza fedele il colore degli
oggetti illuminati. Consumano molto
e durano meno delle altre due.
Pro e contro Efficienti. Durature, ma
meno delle led. Ci mettono un po' a
scaldarsi. Va scelto il tipo di luce
desiderata: fredda (bianca) o calda (gialla).
Pro e contro Consumano molto
poco e la resa luminosa è buona. Il
prezzo di acquisto è alto. Anche qui
due tipi di luce: gialla o bianca.
Smaltimento È un rifiuto pericoloso
(Raee), da smaltire nelle isole
ecologiche o restituire in negozio.
Smaltimento Contengono sostanze
pericolose (sono Raee). Da smaltire nelle
isole ecologiche o da ridare in negozio.
Smaltimento Si tratta di un rifiuto
Raee da smaltire nelle isole
ecologiche o restituire in negozio.
BAGNO
LED 10-15 W
Soffitto Sicuramente
sufficiente per illuminare
bene un bagno di medie
dimensioni.
ALOGENA 20 W
Specchio Per
illuminare un punto preciso
va bene una lampadina
alogena da 20 W
SALOTTO
FLUORESCENTE
20-24 W
Soffitto La più adatta a
diffondere in spazi più ampi
la luce e garantire una buona
visibilità.
LED 15W
Soffitto Con il
led si ottiene un'ottima
illuminazione dell'intera
stanza
ALOGENA 20-28 W
Fornelli Sicuramente il
modo migliore per illuminare i
piani di cottura e i cibi, perché la
più fedele nel restituire i colori.
LED 6-8 W
Tavolo A 60-80 cm
di distanza, una lampada led
è in grado di illuminare un
intero tavolo.
LED 8-10 W
Piano di lavoro Si usa
molto e quindi meglio scegliere
una lampadina che consuma
poco e illumina bene.
ALOGENA 35 W
Angolo lavoro Una
lampada alogena d'angolo
in una distanza di circa un
metro illlumina bene.
Infografica di Ida Trimboli
70 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 71
TEST
Trapani
Per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/casa-energia
IL TRAPANO GIUSTO
Prima ancora del modello, chiarisciti le idee sul tipo: a batteria,
per forature più precise o a filo per materiali più resistenti?
di Natalia Milazzo
G
li appassionati di fai-da-te
lo sanno già e passeranno
direttamente all’esame
dei modelli migliori, che
pubblichiamo qui in basso (ricordiamo
che sul nostro sito, sezione Casa e energia,
ce ne sono molti di più, con più dettagli
sulle nostre prove e prezzi continuamente
aggiornati). Ma a chi è alle prese con il
61€
RISPARMI
73
primo acquisto di un trapano nella sua
vita farà comodo una guida alla scelta.
In primo luogo, bisogna decidere tra le
due grandi categorie: trapani/avvitatori
a batteria o trapani alimentati dalla rete
elettrica; in questo test abbiamo incluso
entrambe, ma tra quelli che si attaccano
alla rete abbiamo preso in considerazione
solo modelli con la possibilità di eseguire
la foratura “a percussione”, ovvero quelli
più potenti e adatti a forare materiali più
duri (come cemento o pietra).
I trapani a batteria incontrano maggior
difficoltà nel forare materiali duri, per
esempio fare i buchi su un muro per
inserire dei tasselli. Si prestano bene
a essere impiegati come cacciaviti
elettrici, ma anche per fori in lavori
dove è richiesta una certa precisione,
per esempio su mobili per realizzare
incastri e montaggi, su legno, cartongesso,
compensato o simili.Non sono molto
potenti e quindi per realizzare un buco
anche piccolo su materiale più resistente
ci vorrà molto tempo.
Alcuni trapani a batteria includono
la possibilità di operare anche “a
percussione”: questo permette di
impiegarli per forare muri in calcestruzzo
o pietra, ma non li rende efficaci quanto
un trapano a percussione alimentato via
rete elettrica. I trapani con percussione
LA NOSTRA SCELTA
A BATTERIA
QUALITÀ
BUONA
AEG BS 18 CBL LI-202C
73
QUALITÀ
BUONA
AEG BSB 18 CLI 402C
alimentati via rete hanno motori più
potenti: questo li rende capaci di
affrontare muri di pietra e cemento,
ma se il meccanismo responsabile della
demoltiplica (che trasmette il movimento
dal motore alla punta) e della percussione
non è di buona qualità si rischiano
rotture: nel nostro test di laboratorio la
parte che mette alla prova la resistenza
dei diversi modelli simula un uso
continuativo del trapano, sotto sforzo,
per 33 ore di fila. Molti sono i trapani, sia
a filo e batteria, che non passano indenni
la prova: a cedere più frequentemente
sono l’albero motore e gli ingranaggi
della scatola di riduzione. Molti trapani
concludono il test ancora funzionanti,
ma con alcune parti del motore così
usurate che andrebbero sostituite subito.
A volte le vibrazioni provocano invece
la rottura del motore elettrico, perché
uno degli avvolgimenti si interrompe o
alcuni contatti saltano. I modelli scelti per
38€
RISPARMI
65
65
QUALITÀ
BUONA
RYOBI RCD 18021L
QUALITÀ
BUONA
RYOBI R18DDP-LL13S
79
voi che pubblichiamo in queste pagine
hanno superato con successo la prova e
promettono quindi di essere affidabili. Un
trapano/avvitatore è più efficace quando
ha almeno due velocità: la velocità
più bassa si impiega quando bisogna
avvitare mentre quella più alta per forare.
Soprattutto per chi è alle prime armi, è
utile accertarsi che il trapano sia dotato
di un sistema cosiddetto “soft start”,
ovvero “partenza dolce”: negli apparecchi
che ne sono muniti, anche premendo
troppo a fondo il grilletto il trapano
non accelera bruscamente, il che rende
più facile mantenere la punta allineata
dove s’intende praticare il foro. In caso
contrario, ci sarebbe un brusco strappo,
difficile da gestire. In queste pagine, i
modelli che hanno superato al meglio le
nostre prove, in entrambe le categorie.
Sul nostro sito, recentemente rinnovato e
accessibile anche via smartphone, molte
altre informazioni.
A PERCUSSIONE
QUALITÀ
BUONA
METABO SBE 1300
71
QUALITÀ
BUONA
RYOBI RPD 1010-K
479 €
596 €
150 €
165 €
330 €
100 €
PRO Buone prestazioni. Lampada integrata per
illuminare l’area di lavoro. Include il sistema di
arresto rapido, che fa in modo che la punta si fermi
rapidamente appena si lascia la presa sul grilletto.
Ha due velocità di rotazione, due pacchi batteria in
dotazione che forniscono un’eccellente
autonomia e buone prestazioni sia come trapano
sia come avvitatore.
CONTRO Non ha particolari punti deboli.
IL NOSTRO PARERE Buon modello, affidabile,
senza pecche. Pesa 1,7 kg.
PRO Fora anche a percussione, ha una autonomia
di funzionamento elevata. Ha due velocità di
rotazione (450 e 1.650 giri/m) e due pacchi
batteria a lunga durata, che garantiscono
un’eccellente autonomia.
CONTRO Piuttosto pesante: un po’ più di 2 Kg.
IL NOSTRO PARERE Si tratta di un trapano
affidabile, dalle buone prestazioni e che include la
possibilità di usare la percussione, caratteristica
meno frequente fra i trapani a batteria.
PRO Buono anche come avvitatore. Lampada
integrata per illuminare l’area di lavoro. Due
velocità di rotazione.
CONTRO Ha un’autonomia limitata.
IL NOSTRO PARERE Ottimo per chi usa
prevalentemente la funzione di avvitatore ma, se
avesse bisogno di un trapano, può fare
affidamento su un prodotto dalle caratteristiche
valide. Pesa 1,7 kg. Fa risparmiare 61 euro rispetto
alla media degli altri modelli.
PRO Buone nel complesso le prestazioni e
robusto.
CONTRO Nonostante i due pacchi di batterie,
l’autonomia resta limitata: è solo discreta, ma
sono fornite due batterie in dotazione.
IL NOSTRO PARERE Buone prestazioni sia
come avvitatore sia come trapano; è un buon
prodotto, affidabile e robusto. Due velocità di
rotazione. Peso di 1,8Kg.
PRO Potente e con buone prestazioni in generale.
Ha il blocco albero per facilitare il cambio punte.
CONTRO Solo discreto come avvitatore. Non ha
la partenza dolce né l’arresto rapido.
IL NOSTRO PARERE Un modello molto robusto e
affidabile. Motore da 1.300W, due velocità di
rotazione. Si può invertire il senso di rotazione per
usarlo come avvitatore, ma dà il meglio di sé come
trapano, ottenendo buoni giudizi con tutti i
materiali provati.
PRO Buone prestazioni nel complesso, ha una
lampada integrata . Include blocco dell’albero per
facilitare il cambio delle punte, ma non ha la
partenza dolce né l’arresto rapido.
CONTRO Nella foratura a percussione non va oltre
il discreto.
IL NOSTRO PARERE Un modello robusto, che dà
buoni risultati ini quasi tutte le prove e dal prezzo
abbordabile: 38 euro meno della media di tutti i
modelli (inclusi i peggiori). Motore da 1.000W, due
velocità di rotazione. Peso 2,8 Kg.
72 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 73
Per tutti, doppio aiuto per orientarsi nella sanità
pubblica: un sito con informazioni utili su ticket,
tempi d’attesa, esenzioni, doveri del medico...
e una consulenza telefonica dedicata,
con anche giuristi esperti su problemi di malasanità.
www.altroconsumo.it/dirittinsalute
800 13 46 56
lunedì/venerdì, h. 9/13 e 14/18
ALLA VOSTRA SALUTE!
CONOSCERE I PROPRI DIRITTI È IL PRIMO PASSO PER FARLI RISPETTARE.
COME ORIENTARSI NELLA SANITÀ PUBBLICA
Spesa finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico
ai sensi del Decreto 6 agosto 2015
TEST
Frullatori
103€
RISPARMI
FRULLATORI PERFETTI
Abbiamo testato dieci modelli per scovare il migliore.
Che non è il più caro.
di Luciana Grosso
V
IN SINTESI
La differenza tra
frullatori tradizionali e
a immersione
I risultati del test su
10 prodotti
Le praparazioni per
cui sono più adatti
www.altroconsumo.it
ersatili, pratici e molto usati in
cucina, i frullatori, sia quelli di
tipo classico (con il motore nella
base e il bicchiere nella parte
superiore) sia quelli a immersione, sono
tra gli elettrodomestici più diffusi, presenti
in quasi tutte le case.
Immersione o tradizionale?
Benché si chiamino entrambi ‘frullatori’,
non si deve credere che un sistema
valga l’altro: le funzioni e le capacità
dei frullatori con il bicchiere esterno
sono diverse da quelli dei dispositivi
a immersione (sul nostro sito,
Altroconsumo.it, si trovano i test relativi a
42 modelli diversi di dispositivi di questo
tipo).
I frullatori tradizionali occupano più
spazio e (in alcuni casi di design) sono
considerati un oggetto di arredamento.
Offrono il notevole vantaggio di
permettere a chi li usa di avere le mani
libere, perché possono “lavorare da soli”,
senza aver bisogno, come accade con gli
apparecchi a immersione, che qualcuno
regga l’apparecchio o il recipiente.
Non si tratta però dell’unica differenza
tra immersione e classico: i frullatori
tradizionali, per esempio, non possono
essere usati per fare la maionese né per
montare la panna o i bianchi a neve, e
neppure (salvo eccezioni) per tritare la
frutta secca o le erbe o per grattugiare il
formaggio. Sono invece eccellenti se si
tratta di liquefare il cibo e di trasformarlo
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 75
TEST
Frullatori
TEST
Frullatori
BRAUN JB 3060
PHILIPS HR 2162/00/ Viva
KITCHENAID 5KSB5080EER
F
F
Rumore
QUALITÀ GLOBALE %
1,23
E
G
1,65
A A B
C
D
74
69 - 70
600
1,79
1,49
C
C
E
71
1,76
A A B
B
E
70
1,03
D
B
B
B
D
67
590 - 750 1300 10,18
350
1,55
KITCHENAID 5KSB5553
159 - 250
550
6,31
30 - 51
400
1,41
SELECLINE 842699
20
400
1,33
PRINCESS 212023 Blender Power
60
600
2,76
G
1,48
36 - 43
500
3,62
G
1,53
G
Prestazioni
Ghiaccio
B
B
B
Robustezza
G
3,2
Facilità d’uso
2,4
800
Volume del
bicchiere (l)
400
30 - 40
TRISTAR BL-4430
79
42 - 55
100 - 105
MOULINEX LM 2201 Uno
PHILIPS HR 2100/00
A A C
Bicchiere in vetro
PHILIPS HR2105/00
Peso (kg)
F
RISULTATI
Potenza (W)
Frullatori
CARATTERISTICHE
in euro min-max
(luglio 2016)
PREZZO
1,5
B
C
C
A B
61
1,25
D
C
B
D
D
59
1,5
D
B
C
C
D
57
B
B
C
B
C
57
D
46
D
C
C
C
qualità buona
IL PIÙ CARO: FRULLATORE MAGNETICO
70
QUALITÀ
BUONA
LA PROVA
DEL GHIACCIO
KITCHENAID 5KSB5080EER
590-750 €
PRO Le sue lame sono guidate da un motore a
funzionamento magnetico, dotato di una
tecnologia (detta Intelli-Speed) che adatta
velocità e potenza agli ingredienti . Dà il meglio
nelle preparazioni più liquide, nella frantumazione
del ghiaccio e nel grattugiare il formaggio.
CONTRO Scarsi i risultati su pappe o per tritare
erbe e noci. In più è pesante (circa 10 kg). Tra i più
rumorosi.
IL NOSTRO PARERE Si tratta di un buon prodotto,
ma è troppo caro.
qualità media
BUON RISULTATO Un esempio di
apparecchio promosso: il ghiaccio è
tritato in modo uniforme e minuto.
LA NOSTRA SCELTA: FRULLATORI
in frullati o creme per fare zuppe e
pappe per bambini. In alcuni casi, se
è espressamente indicato, il frullatore
può essere adatto a tritare il ghiaccio per
cocktail o granite.
Frullati, pastelle e ghiaccio
79
QUALITÀ
BUONA
PHILIPS HR 2105/00
67
QUALITÀ
BUONA
MOULINEX LM 2201 Uno
57
Il nostro test si è concentrato sui frullatori
classici. Abbiamo voluto mettere alla
prova la capacità di questi apparecchi di
preparare frullati e pastelle nonché di
sminuzzare il ghiaccio. Per farlo abbiamo
preparato diversi tipi di frullato (usando
ingredienti come banana, arancia, mela,
zenzero e carote) così da valutare quanto
i frullati riuscessero cremosi, omogenei
e in quanto tempo si ottenesse un buon
risultato. Per ogni modello abbiamo anche
valutato la qualità complessiva, tenendo
in considerazione la facilità d’uso e la
rumorosità.
QUALITÀ
MEDIA
SELECLINE 842699
Tutti promossi
42-55 €
30-40 €
20 €
PRO Supera brillantemente le prove in particolare
per quel che riguarda i frullati. Inoltre risulta facile
da usare e particolarmente solido. Pur essendo
tutt’altro che silenzioso, è tra i meno rumorosi
della prova.
CONTRO Deludente la prestazione con il ghiaccio,
dove addirittura è il peggiore di tutti.
IL NOSTRO PARERE Fatta eccezone per il
ghiaccio è un buon apparecchio, che unisce a
risultati molto buoni anche una grande facilità di
uso e una ottima solidità.
PRO Buoni risultati, in particolare per la
preparazione di pastelle liquide. Buona anche la
facilità d’uso e la robustezza dell’insieme.
CONTRO Si è rivelato piuttosto rumoroso e per la
preparazione degli omogeneizzati non ci ha
soddisfatto. Il suo è il bicchiere meno capiente tra
quelli provati.
IL NOSTRO PARERE Si tratta di un frullatore dalle
prestazioni buone,. Tra i punti di forza c’è il
rapporto tra buona qualità e prezzo: più che
soddisfacente.
PRO Si tratta di un frullatore dai risultati
soddisfacenti, soprattutto in rapporto al prezzo.
Anche il peso è limitato: solo 1,3 Kg, il più leggero
di tutti.
CONTRO Prestazioni al di sotto della media per
quel che riguarda il ghiaccio. Anche la rumorosità
lascia a desiderare.
IL NOSTRO PARERE Si tratta di un apparecchio
dalle prestazioni base, ma interessante per chi
vuole provare questo tipo di elettrodomestico.
76 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
www.altroconsumo.it
Dalle nostre verifiche è emerso che,
almeno per quel che riguarda la
preparazione dei frullati (loro principale
vocazione) nessuno dei prodotti ha avuto
prestazioni insufficienti. Diverso è il
discorso per quel che riguarda pastelle
e ghiaccio. Si tratta di usi del frullatore
più rari e per questo abbiamo deciso
di attribuire loro un peso limitato nello
stilare il giudizio totale delle prove. Si
spiega così, per esempio, il fatto che il
frullatore risultato peggiore nella prova
del ghiaccio (Philips HR2105/00) sia
www.altroconsumo.it
comunque il Migliore del Test. Con la
tritatura del ghiaccio, d’altra parte, quasi
tutti gli apparecchi hanno avuto risultati
deludenti e solo i modelli KitchenAid con
motore magnetico (qui sopra) e Braun
(seppure con prestazioni inferiori),
hanno superato pienamente la prova. I
due apparecchi KitchenAid, poi, sono
anche risultati gli unici promossi rispetto
alla capacità di tritare la frutta secca e
grattugiare formaggio e carote. Tutti
i prodotti testati, va aggiunto, hanno
fallito la prova della maionese: per farla
bisogna per forza usare un frullatore
ad immersione o un robot da cucina. Il
frullatore con bicchiere non è adatto.
Non è questione di potenza
Tra i temi più interessanti emersi dal test
c’è il fatto che non sempre un’alta potenza
è sinonimo di alta efficienza: se è vero
che il più potente del test (KitchenAid) è
anche quello più efficiente, è altrettanto
vero che l’apparecchio meno potente (350
W), Moulinex, si è comunque classificato
meglio di altri.
CATTIVO RISULTATO Ed ecco che
cosa significa non superare la prova:
il ghiaccio rimane in pezzi grossi e
disomogenei, che pessima granita...
Pulizia, praticità, rumore
Abbiamo testato anche la facilità d’uso
(buona in tutti i casi), e la praticità di
pulizia e di smontaggio: i modelli Princess
e Tristar sono risultati difficili da lavare
e Tristar e Moulinex sono stati bocciati
circa la facilità di riempire e svuotare il
bicchiere. Negativi quasi per tutti (7 su 10)
i test sulla rumorosità.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 77
ADESSO
LO SAI
HELPDESK
A cura di Stefania Villa
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Con l’aiuto dei nostri esperti
rispondiamo a dubbi e domande. Scrivici.
In bici sui mezzi pubblici, ma con tante
regole da rispettare
Caldaia, cosa fare
per la manutenzione?
DUE ALTERNATIVE:
SOLARE E PELLET
Ogni quanto far controllare l’impianto di riscaldamento?
Con chi informarsi sulle scadenze? Quanto si spende?
Ecco come assicurarsi una casa al caldo, senza sanzioni.
Tutte le informazioni e i
risultati dei nostri test su
pannelli solari e stufe a
pellet:www.altroconsumo.
it/casa-energia/
riscaldamento
I controlli sull’efficienza energetica della
caldaia (da non confondere con quelli per
la sicurezza) sono obbligatori, ma se si
vive in un condominio con riscaldamento
centralizzato spetta all’amministratore
occuparsene. Vanno fatti ogni due anni per
gli impianti domestici tra i 10 kW e i 100 kW
a combustibile liquido o solido; per quelli
alimentati a gas o GPL, invece, sono da fare
ogni 4 anni. Esistono poi delle eccezioni
a queste tempistiche, nel caso in cui la
Regione abbia regolamentato diversamente
o se produttore o installatore hanno stabilito
una frequenza diversa, sempre inferiore ai
quattro anni. Se si vive in una cittadina con
più di 40mila abitanti, meglio verificare le
scadenze presso lo Sportello Energia del
Comune o, altrimenti, in Provincia. Il costo
della manutenzione varia a seconda della
società a cui ci si affida e della Regione: di
solito va dai 60 agli 80 euro. Sono i Comuni
a poter fare dei controlli a campione e, in
questo caso, si dovrà dimostrare l’avvenuta
manutenzione mostrando le fatture e il
libretto di impianto, ormai obbligatorio e
rilasciato dall’installatore (viene fornito dal
tecnico alla prima manutenzione se si ha un
impianto installato prima della nuova legge).
SHARING IN CITTÀ
BikeMi, Bike Sharing Roma
e Bike Sharing Napoli:
sono i servizi di noleggio
bici in condivisione delle
tre più grandi città italiane.
Informati sui rispettivi siti:
è una buona alternativa
alla bici di proprietà.
Per chi ama fare gite fuoriporta in
bicicletta o per chi ne ha bisogno in
città, ecco cosa fare per portare la
due ruote su treni, bus e tram senza
rischiare multe.
Le regole per il trasporto delle bici cambiano in
base al tipo di mezzo pubblico e alle città.
Treni: su quelli a lunga percorrenza (Frecciarossa,
Freacciargento, Intercity...) non è mai consentito
Metro, bus e tram: sia a Roma che a Milano è
possibile portare la bici gratuitamente e montata
in metropolitana, fatta eccezione per gli orari di
punta nei giorni lavorativi e sempre - invece - il
sabato e la domenica: bisogna salire sui vagoni
contrassegnati. A Milano è permesso anche su
due tram, il 7 e il 31. Mentre a Roma ci sono una
decina di linee bus che consentono le due ruote.
Verifica linee e orari su www.atm.it e www.atac.it
Guardaroba: come fare bene e in fretta il cambio di stagione
Primi dentini:
le collanine
d’ambra sono
pericolose e inutili
PULIZIA Svuota
l’armadio e puliscilo anche
negli angoli più nascosti.
1
ARIA Anche se puliti,
lascia i vestiti all’aperto per
qualche ora prima di riporli.
Armadio pulito
Pulire attentamente il
guardaroba è fondamentale per
prevenire le tarme e per combattere
un’eventuale infestazione già in
corso. Non è necessario utilizzare
prodotti disinfettanti, ma è
sufficiente uno sgrassatore o un
detersivo multiuso, diluito in una
bacinella con dell’acqua tiepida
o, in alternativa, bicarbonato e
aceto. Prima di riporre i vestiti,
però, ricordati di farlo asciugare
bene. Durante l’anno, invece, devi
farlo arieggiare almeno una volta a
settimana, lasciando le ante aperte
per qualche ora.
78 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
2
CONTENITORI
Riponili in scatole, buste
sigillate e sottovuoto.
Abiti rinfrescati
Separa i vestiti da lavare da
quelli che sono semplicemente da
rinfrescare. Ricordati poi di lasciar
raffreddare i vestiti dopo averli
stirati e prima di riporli: l’umidità
attira le tarme e favorisce i cattivi
odori. Se, invece, i vestiti devono
solo prendere un po’ di aria, lasciali
all’aperto per qualche ora.
3
Meglio inscatolare
È sempre meglio riporre
i vestiti in contenitori chiusi,
così vengono protetti da tarme,
polvere e luce, soprattutto se hai
una cabina armadio. Puoi usare
ANTITARME Non
mettere mai il prodotto a
contatto con i vestiti.
scatole di cartone, buste di plastica
sigillate oppure puoi mettere i
vestiti sottovuoto con gli appositi
sacchetti. Per gli abiti da appendere,
invece, ci sono dei contenitori
pensati ad hoc, ma non usare quelli
di plastica da tintoria.
4
Protezione dalle tarme
Il miglior compromesso
tra efficacia e sicurezza sono gli
antitarme a base di translutrina e
permetrina, ma devi fare attenzione
a cani e gatti perché sono sostanze
tossiche. Per i prodotti naturali, a
base di olii essenziali ed estratti di
piante o fiori, non è stata dimostrata
nessuna validità e possono
contenere allergeni. La naftalina,
una volta molto utilizzata, è vietata
perché letale se ingerita e tossica
per inalazione e per contatto.
GENITORI DA
POCO: QUANTI
DUBBI
5
Pannolini, creme per
il cambio, seggiolini,
merendine, vaccini e tanto
altro: tutte le risposte ai
dubbi dei neogenitori su
www.altroconsumo.it/
mamme.
È il momento giusto per
liberarsi degli abiti che non usi più:
puoi portarli nei centri di raccolta,
nei cassonetti gialli appositi o
inviarli nei paesi bisognosi. Ma puoi
anche guadagnare vendendoli
online, nei mercatini dell’usato o
organizzando un cosiddetto swap
party con amici, per scambiarvi
quello che non indossate più.
www.altroconsumo.it
L’arrivo dei primi dentini può essere
accompagnato da malessere, febbre e diarrea.
Le collanine d’ambra, vendute in farmacia e
nei supermercati al costo di 15-20 euro, sono
tra i rimedi usati per alleviare questi sintomi.
Ma sono sicure e davvero efficaci?
Secondo alcuni, la pietra d’ambra avrebbe
diverse proprietà (analgesiche, disinfiammanti
e stimolanti del sistema immunitario). La
sostanza contenuta nella pietra che, al contatto
con la pelle, sarebbe in grado di apportare
RINNOVARE Fai
spazio liberandoti di quello
che non indossi più.
Elimina ciò che non usi
il trasporto della bici montata, bisogna smontare
le varie parti e metterle in una sacca da
posizionare negli spazi dei bagagli, oppure
avere una bici pieghevole chiusa: le dimensioni
dell’ingombro non devono essere superiori
a 80x110x40. Sui regionali con apposito
pittogramma (una bici in un riquadro blu) ogni
viaggiatore può portare con sé una bici montata
acquistando un supplemento o, in alternativa,
un altro biglietto di corsa semplice di seconda
classe. Su tutti i regionali, anche quelli senza
nessuna indicazione, è ammesso il trasporto di
una bici pieghevole chiusa anche senza sacca,
l’importante è che non intralci.
www.altroconsumo.it
questi benefici è l’acido succinico. In realtà sui
suoi presunti benefici non esistono riscontri
scientifici. Inoltre, va detto che l’acido succinico
viene rilasciato dalla pietra d’ambra solo a
temperature molto elevate. Nel caso delle
collanine d’ambra, quindi, non basterebbe il solo
calore del corpo umano. Da considerare invece
i rischi di strangolamento e soffocamento: il
neonato potrebbe rimanere impigliato con la
collana in un mobile o nel letto; oppure potrebbe
mordicchiarla rompendola e ingerendone le
piccole parti.
Quali possono essere le alternative per
alleviare i dolori dei neonati?
Gli anelli per la dentizione (quelli da mettere nel
freezer), ad esempio, alleviano il dolore.
Inoltre, mordendo in continuazione l’anello, il
bimbo si “sfoga”. Un altro rimedio può essere
anche un asciugamano di cotone. Prendine uno
bianco, bagnane un angolo e mettilo in freezer.
Poi dallo al bambino da succhiare.
Anche un massaggio con le dita (ben lavate)
sulle gengive può dare sollievo. In caso di dolore
forte si può inoltre ricorrere al paracetamolo e
all’ibuprofene, due principi attivi che vengono
suggeriti dai medici anche in altri contesti. Prima
di dare questi medicinali ai bimbi, però, bisogna
consultare il proprio pediatra.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 79
LETTERE
Condividi le tue esperienze
Le tue domande, i nostri consigli
MilleMiglia Alitalia:
il bonus vola via
Miglia promesse
non riconosciute
v
verificata e confermata valida e il
rritardo nell’accredito delle miglia
viene imputato alla modifica dei
v
voli. Doveva solo avere pazienza,
v
ssecondo gli operatori del call
ccenter. Ad aprile la brutta sorpresa:
““Gentile signora, visto che è stato
e
emesso un nuovo biglietto questo
non rientra nella promozione”.
n
Tutto il contrario di quello che fino
T
a quel momento avevano detto alla
nostra socia. La signora Sabbadini,
n
iincredula di fronte a questa risposta
dopo mesi di rassicurazioni e
d
sstufa di perdere tempo e soldi
cchiamando il call center del
programma MilleMiglia, si rivolge
p
ad Altroconsumo. Ovviamente non
a
cc’è nulla di scritto perché aveva
rricevuto solo risposte telefoniche
e non le avevano mai passato un
rresponsabile.
IN CONCLUSIONE
Laura Sabbadini, di Milano,
compra un biglietto aereo Alitalia
a cui è abbinata una promozione
che regala al cliente titolare della
tessera MilleMiglia un bonus pari
al triplo delle miglia. In seguito
decide di modificare le date del
viaggio, ma viene rassicurata
dal servizio clienti Alitalia: per
la promozione non cambia
nulla, le triple miglia le saranno
accreditate. Perché “continua
a volare nelle date valide per la
promozione e - a suffragio di ciò
- il codice di prenotazione resta
invariato”. La nostra socia dorme
sonni tranquilli , finché si accorge
che le triple miglia non le sono
state accreditate.
Sono quasi 17mila miglia che
mancano all’appello. Che tra
l’altro la nostra socia voleva
utilizzare entro l’anno e che in
termini di distanza aerea gratuita
hanno un certo valore. Laura
Sabbadini telefona al servizio
clienti a febbraio e le dicono di
attendere fine mese, ma a marzo
non succede nulla. Ogni volta che
chiama, però, la sua posizione viene
80 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
Abbiamo scritto ad Alitalia
sollecitando il riconoscimento
delle miglia chieste dalla
signora Sabbadini. Abbiamo
evidenziato l’odissea vissuta
dalla nostra socia in un anno di
inutili telefonate al call center del
servizio clienti che la sballottava
da un addetto all’altro senza che ci
fosse un risultato concreto.
Un limbo, dove il suo diritto alle
triple miglia veniva riconosciuto
a parole, senza poi che le vedesse
comparire sull’estratto conto della
sua carta. Per scoprire, infine,
di non averne diritto! Alitalia ha
espresso il suo “rincrescimento
per quanto segnalato” e ha
finalmente accreditato i punti
sulla tessera Ulisse della nostra
socia.
A cura di Adelia Piva
I costi del roaming Coop
Voce: ecco le cifre giuste
A proposito dell’articolo
“Abbasso le tariffe”, pubblicato
sul numero di AC di luglio/agosto,
Coop ci scrive:
“Altroconsumo ha effettuato
a fine luglio una comparazione
delle offerte degli operatori di
telecomunicazioni mobili con
particolare riferimento al servizio
di Roaming Internazionale
nell’ambito dei Paesi della Ue,
come risulta dall’articolo a
firma di Marta Buonadonna
“Abbasso le tariffe!” pubblicato
sul numero di luglio/agosto 2016
e ricomparso in altra versione
anche sul sito.
A partire da inizio maggio sono
infatti state implementate
anche in Italia le linee guida della
regolamentazione comunitaria
che prevedono un regime
transitorio di riduzione del
pricing massimo praticabile dagli
operatori in vista della scadenza
di luglio 2017, momento dal quale
per i clienti vi sarà identità di
tariffe sia in Italia che quando si
troveranno all’estero in Europa.
L’articolo di Altroconsumo
riporta però erroneamente che
“anche CoopVoce insieme a
altri operatori mobili virtuali…
ha applicato direttamente il
costo massimo previsto dalla
regolamentazione”.
In realtà l’offerta CoopVoce è,
all’opposto, attestata sui valori
minimi previsti dalle linee guida
del regolamento, in particolare:
- 5 centesimi più Iva al minuto per
chiamate effettuate;
- 1,14 centesimi più Iva a minuto
per le chiamate ricevute;
- 2 centesimi più Iva per gli sms;
- 5 centesimi più Iva per ogni
Mb relativamente al servizio di
trasmissione dati.
Da notare che i valori di cui
sopra rappresentano gli importi
complessivi applicati alla
clientela, al contrario di quanto
viene invece fatto dagli altri
operatori che aggiungono i
sovrapprezzi alle tariffe nazionali.
Le tariffe suddette sono rilevabili
facilmente sul sito
www.coopvoce.it (http://portale.
coopvoce.it/web/estero/
chiamare-dall-estero).
Riteniamo dunque che le tariffe
del Roaming Internazionale
di CoopVoce possono essere
considerate allo stato il punto
di riferimento in quanto a
trasparenza e convenienza per i
consumatori”.
IL NOSTRO
ESPERTO
Emanuela Bianchi
Alimentazione
Un nostro socio ha un dubbio: “Nel
vostro test sulla pasta (AC 303,
maggio 2016) l’origine del grano
non è indicata, perché non la
chiedete ai produttori? E come mai
non si trova quasi mai in
etichetta?”. Purtroppo, la
provenienza del grano non è
un’informazione obbligatoria,
quindi i produttori non sono tenuti
per legge a inserirla in etichetta.
Almeno un terzo della semola con
cui si fa la pasta è d’importazione
visto che in Italia la produzione di
grano duro non è sufficiente per
garantire l’approvigionamento alle
aziende. Nei nostri test sulla pasta
la presenza di questa informazione
viene considerata e incide sul
giudizio che diamo sull’etichetta.
Per le tue domande
e segnalazioni
IN CONCLUSIONE
Ringraziamo Coop della
precisazione e ci scusiamo
dell’errore. Confermiamo che le
tariffe del roaming internazionale
di Coop Voce sono tra le più
favorevoli per il consumatore.
Abbiamo corretto la versione
online dell’articolo sul nostro sito.
www.altroconsumo.it/contattaci
è il canale attraverso il quale
rispondiamo online. Per chi
preferisce chiamare, ecco i numeri
delle consulenze (rispondiamo dal
lunedì al venerdì h. 9/13 -14/18
salvo diversa indicazione)
Giuridica
02 69 61 550
Fiscale
INCHIESTA
Tariffe di roaming
sae nostre vacanze all'estero non
di
ranno più quelle di prima? I costi
roaming - ovvero le tariffe maggiorate finora previste per telefonare
stati
quando siamo all'estero - sono appena
abbattuti da una nuova regolamentazione
teoria, la
europea che prevede, almeno in
dal mese
partire
a
cancellazione
totale
loro
gradi giugno del 2017. Lo scopo è andare
della
dualmente verso un mercato unico
telefonia mobile all’interno dell’Unione.
un
Quando la transizione sarà completata,
per una
cittadino europeo dovrebbe pagare
(MB) di
telefonata, un sms o un megabyte
la stessa
traffico fuori dai confini nazionali
paese.
cifra che paga quando è nel proprio
L
Abbasso
le tariffe!
L’Europa vuole eliminare i costi di roaming
siamo.
entro giugno 2017. Ecco a che punto
di Marta Buonadonna
CHIAMATE
EFFETTUATE
6,10 cent/min
oltre alla tariffa
in uso in Italia
Fino a un massimo di
CHIAMATE
RICEVUTE
Fino a un massimo di
cent/min
cent/min
23,18
1,39
iva inclusa
iva inclusa
IN SINTESI
Cosa prevede
la nuova
regolamentazione
sulle tariffe telefoniche
da applicare all’interno
dell’Ue.
Come si comportano
gli operatori italiani e
quali tariffe offrono.
Consigli per
risparmiare quando
si usa lo smartphone
all’estero.
LIMITI PER LE TARIFFE DI ROAMING
PREVISTI DAL REGOLAMENTO UE
(Fonte: Commissione Europea)
MESSAGGI
2,44 cent/sms
oltre alla tariffa
in uso in Italia
Fino a un massimo di
7,32
cent/sms
iva inclusa
TRAFFICO DATI
6,10 cent/MB
oltre alla tariffa
in uso in Italia
Fino a un massimo di
24,40
cent/MB
iva inclusa
www.altroconsumo.it
Economica
GUILLERMO
BELTRÀ
Beuc - Organizzazione
dei consumatori europei,
Dipartimento legale ed
02 69 61 580 (h. 9/13)
economico
hanno chiesto all’autorità di
Come siamo arrivati a queste
regolamentazione nazionale
nuove regole sul roaming in
di concedere loro una deroga,
Europa?
una possibilità aggiunta nelle
«È un lavoro cominciato nel
fasi finali della negoziazione
2005. Allora le istituzioni
sulle nuove regole che non
si sono rese conto che non
sappiamo ancora come sarà
esisteva davvero un mercato
messa in pratica».
unico all’interno del quale
telefonare e scambiare
Chi non si allinea cosa
messaggi fosse abbordabile
rischia?
per tutti: i prezzi erano
«In Italia è l’Agcom (Autorità
deciso
troppo alti. Perciò si è
per le garanzie nelle
di mettere dei limiti, per
comunicazini, ndr) ad avere il
sempre
prezzi
i
abbassare
potere di multare gli operatori
più col passare del tempo. Poi
se violano le regole europee
l’Ue si è dovuta occupare dei
o italiane. Per i consumatori,
prezzi all’ingrosso, quello che
la prima cosa da fare è
le compagnie telefoniche si
conoscere i propri diritti. Se
Operatori furbetti
pagano tra di loro per usare le
comportasi rendono conto di pagare
Siamo andati a vedere come si
reti una dell’altra. È un punto
italiani
operatori
più del dovuto possono
no realmente i principali
cruciale per poter rendere
alquanto
protestare con il proprio
e abbiamo trovato un panorama
il prezzo finale più basso e
si
tutto
di
Prima
consolante.
operatore, poi rivolgersi alle
variegato e non
al contempo proteggere la
tariffe:
associazioni di consumatori e
conferma una generale opacità delle
concorrenza.
a
informazioni
trovare
facile
sempre
è
all’Agcom».
non
Un’importanza decisiva
fornito
riguardo né sui siti né sul materiale
l’hanno avuta le associazioni
seguenti
Cosa cambierà davvero da
dai negozi. Nelle schede alle pagine
hanno
di consumatori che
tariffe
giugno 2017?
trovate riassunte le condizioni delle
sempre sostenuto che i costi
2016),
«Il roaming sarà abolito nei
standard e di quelle speciali (a giugno
senso
hanno
non
di roaming
viaggio e
paesi UE, ma solo se per
cioè i vari forfait offerti a chi va in
all’interno di un mercato
allora le istituzioni europee
alcune nostre considerazioni puntuali.
unico».
della
avranno riformato il mercato
Abbiamo constatato che l’applicazione
prevalenabbassando
tariffa europea è stata in grande
stanno comportando all’ingrosso
si
Come
dei
il più possibile i costi tra
za interpretata come un’applicazione
gli operatori nei vari paesi?
conto la
operatori. In caso contrario
massimali, senza tenere in alcun
chi già offre il roaming
«C’è
gli
quindi,
continueranno a essere
tariffa già in uso. Mediamente,
incluso nel forfait ai propri
aggiunapplicate le tariffe con le
operatori non hanno semplicemente
clienti, il che dimostra che è
che
cosa
tariffa,
loro
alla
attuali maggiorazioni. Anche
to il sovrapprezzo
possibile farlo, mentre altre
a costi più
una volta abolito il roaming
avrebbe in alcuni casi dato luogo
aziende si comportano in
invece
gli operatori
che
possibile
è
bassi del massimo ammesso: hanno
modo poco trasparente.
prepossano porre dei limiti
applicato direttamente il costo massimo
La normativa Ue lascia la
non
temporali alle tariffe nazionali
visto dalla regolamentazione. E questo
possibilità agli operatori di
come
usate all’estero, consentendo
solo gli operatori leader di mercato
offrire pacchetti tariffari
virtuali
per esempio l’uso del telefono
Tim, Wind e Tre, ma anche operatori
diversi da quello europeo,
e LycaMoa prezzi italiani solo per
molto gettonati come PosteMobile
ma la tariffa base predefinita
qualche settimana all’anno.
bile. Abbiamo segnalato i comportamenti
i
con
quella
essere
deve
le
per
In questo caso la promessa
scorretti sia all’Antitrust sia al Garante
limiti previsti dalla nuova
due
dell’abolizione del roaming
Comunicazioni, che ha già fatto partire
regolamentazione. Esistono
entro
sarebbe disattesa». (M.B.)
diffide per Tim e Wind. I due operatori
poi anche operatori che
la
il 30 giugno dovrebbero avere adeguato
Farmaci
Nuovi limiti da rispettare
ha fissato
Come passaggio intermedio la Ue
scorso:
dei limiti, entrati in vigore il 30 aprile
Cosa vosono illustrati nella pagina a lato.
operagliono dire queste cifre? Che il nostro
le Alpi,
tore telefonico, una volta scavalcate
applicare
potrà - per esempio - già da oggi
alle nostre chiamate in uscita un sovrapprezalla tariffa
zo di 6,10 centesimi iva inclusa
fino a un
al minuto che già usiamo in Italia,
Ma non
costo massimo di 23,18 centesimi.
altrimenti
deve farci pagare più di questo,
viola la regolamentazione europea.
luglio-agosto 2016 • 305 Altroconsumo
18 Altroconsumo 305 • luglio-agosto
02 69 61 570 (h. 14/18)
02 69 61 555
“Miglior Acquisto”
02 69 61 560
Tariffe Rc auto e moto
02 69 61 566
Tariffe telefoniche
19
02 69 61 590
www.altroconsumo.it
2016
www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
Ho aspettato quasi un
anno per riavere indiet
ro
i soldi della penale non
dovuta: ma ce l’ho fatta
Incidente senza colpa
con auto Enjoy: no alla
penale di 250 euro
Viene tamponato mentre è al volante di una delle Fiat 500 del
car sharing di Eni, ma la constatazione amichevole è incompleta.
Matteo Modelli, di Milano, è alla guida di
un’auto Enjoy nell’agosto 2015, quando una
macchina, che sta uscendo da un parcheggio,
lo tampona sulla fiancata sinistra. Non ci sono
dubbi sulla responsabilità dell’incidente. Matteo
Modelli compila la constatazione amichevole.
Purtroppo però per inesperienza non inserisce
la descrizione di come si è svolto l’incidente
né il disegno di quanto accaduto. Entrambi i
conducenti nella concitazione del momento
dimenticano di compilare queste parti del modulo
Cid (punti 12 e 13). Per segnalare l’incidente
viene mandata a Enjoy questa constatazione
amichevole incompleta. Ma il giorno dopo la
società comunica al nostro socio che, come
previsto dall’art. 20 del contratto, applicherà
una penale di 250 euro per il “sinistro con
responsabilità dell’utente”. Soldi che sono stati
subito addebitati sulla sua carta di credito. Nel
frattempo, però, accortosi della dimenticanza,
il signor Modelli manda un’integrazione alla
constatazione amichevole con i dettagli
mancanti, fiducioso che, chiarendo la dinamica
dell’incidente, Enjoy avrebbe constatato che
la responsabilità era totalmente dell’altro
conducente e avrebbe restituito la penale.
Invece non succede nulla finché il nostro socio
chiama Enjoy nell’ottobre 2015. Gli rispondono
che la pratica è chiusa e che non hanno ricevuto
nessuna ulteriore documentazione. Il nostro
socio rimanda tutto e la pratica viene riaperta.
Ma cade ancora il silenzio. Nonostante gli
svariati tentativi di sapere qualcosa via mail via
telefono... niente.
Siamo ormai a marzo 2015. Tocca ad
Altroconsumo. Scriviamo a Eni che gestisce il
servizio di car sharing Enjoy. E a luglio 2016, la
penale viene riaccreditata.
IN CONCLUSIONE
Bisogna sempre compilare il modulo Cid
in tutte le sue parti inserendo circostanze
e grafico dell’incidente, nomi e recapiti dei
testimoni. Così si evitano problemi con la
compagnia di assicurazione.
ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 81
LETTERE
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Per scriverci vai su
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Pacco a sorpresa: dentro
c’è la lavastoviglie rotta
Compra online un modello Electrolux. Il corriere glielo consegna in un imballo integro,
che nasconde il disastro che troverà. E il venditore non vuole sostituirla.
Paolo Botto, di Gattinara (VC), compra su eBay una
lavastoviglie Electrolux Rex venduta da Gusto-Tech
L’imballo era perfetto, così ho accett
ato
il pacco senza “riserva di controllo”
(società BSM SRLS) pagando 409 euro con Paypal. La
spedizione è affidata al corriere BRT - Bartolini, che porta
l’elettrodomestico a casa del nostro socio ben imballato in
un pacco integro, senza segni di manomissione che lascino
pensare che all’interno la lavastoviglie sia danneggiata. Stando
così le cose, il nostro socio non pensa ad apporre sulla ricevuta
di accettazione del pacco la dicitura “riserva di controllo”. Tolto
l’imballaggio, però, la lavastoviglie risulta ammaccata su tutti
i lati, la porta è deformata, il pannello dei comandi crepato...
sembra che abbia subito una rovinosa caduta. Il signor
Botto chiede subito la sostituzione al venditore, inviando le
foto dell’elettrodomestico. Gustotech, però, risponde che
non è possibile né sostituire, né risarcire in alcun modo il
nostro socio con due motivazioni: “L’entità del danno non è
compatibile con l’integrità del collo esterno” e “avreste avuto
la possibilità di respingere il collo, o accettare con riserva di
controllo, al fine di tutelarvi. Non facendolo avete sollevato la
Bartolini da ogni responsabilità e pertanto noi non possiamo
far valere l’assicurazione per il risarcimento”. Insomma, un
po’ non ti credo e un po’ ti bacchetto. Il nostro socio non si fa
intimidire e manda una raccomandata in cui rivendica il suo
diritto a recedere dall’acquisto per vizio occulto. Nessuna
risposta. Entra in gioco Altroconsumo: scriviamo rivendicando
il diritto alla sostituzione o al rimborso del prezzo. Finalmente,
il venditore accetta di rimborsare.
IN CONCLUSIONE
La legge sulla garanzia di conformità vale anche per gli
acquisti online. Quindi, tocca al venditore rispondere per
eventuali difetti del prodotto.
ERRATA CORRIGE: BICI PIEGHEVOLI
Nell’articolo “Spiegare le due
ruote” pubblicato sul numero
di settembre di Altroconsumo
(AC 306, settembre 2016)
abbiamo pubblicato un test
sulle biciclette pieghevoli. Ci
siamo accorti, quando ormai il
giornale era in stampa, di aver
inserito in tabella alcuni errori
nelle denominazioni dei
82 Altroconsumo 307 • ottobre 2016
prodotti. Il primo riguarda la
bici con il Miglior Prezzo: Matex
Bfold 320 che in Italia è
venduta con marchio
Decathlon e che è stata
messa fuori produzione per
cui non si trova più in vendita.
Per quanto riguarda il modello
risultato Miglior Acquisto,
precisiamo che la
SCRIVICI
denominazione del modello
Dahon è Vitesse D7 e non
Vitesse D8. Infine, il modello
indicato come B’Twin Hoptown
300 è in realtà il B’Twin
Hoptown 320 (230 euro).
Abbiamo corretto la versione
online dell’articolo presente sul
sito. Ci scusiamo con i lettori e
con i produttori.
Ti abbiamo aiutato e ti
piacerebbe raccontare la tua
storia? Vorresti condividere il
tuo caso? Quando scrivi
specifica che dai il tuo consenso
alla pubblicazione e che puoi
mandare una foto: ti
contatteremo comunque se il
tuo caso sarà selezionato.
www.altroconsumo.it
Indice
Fondazione
La Fondazione Altroconsumo, riconosciuta
nel 2012, ha lo scopo di promuovere
il consumerismo in Italia e a livello internazionale,
contribuendo allo sviluppo di una società più
equilibrata, equa, solidale e rispettosa dei diritti
e degli interessi dei cittadini. A tal fine, promuove
iniziative, pubblicazioni, ricerche e servizi rivolti
ai consumatori e agli utenti di beni e servizi
e contribuisce allo sviluppo di un movimento di
consumatori autorevole, duraturo e indipendente.
La Fondazione è socio unico della Altroconsumo
Edizioni srl.
Presidente: Paolo Martinello
Associazione
Altroconsumo è un’associazione senza fini di lucro
fondata a Milano nel 1973. In piena autonomia
e indipendenza, ha come scopo l’informazione,
la difesa e la rappresentanza dei consumatori.
È membro della CI (Consumers’ International),
di ICRT (International Consumers’ Research
and Testing) e del BEUC (Ufficio europeo delle
associazioni di consumatori). Altroconsumo
si finanzia esclusivamente attraverso le quote
associative.
Segretario Generale: Luisa Crisigiovanni
Vicesegretario: Marino Melissano
ALTROCONSUMO, Soldi & Diritti e Test Salute
sono diffusi solo in abbonamento. L’importo
dell’abbonamento comprende anche la quota di
associazione. Sono soci solo le persone fisiche. Le
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ai servizi individuali forniti dall’associazione.
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sulla rivista. Garanzia di soddisfazione: se entro
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rivista si cambia idea e non si vuole più essere
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si ha diritto di recedere e nulla sarà dovuto.
Per esercitare il diritto di recesso basta scrivere
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- Via Valassina, 22 - 20159 Milano o collegarsi al
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Tesoriere: Enzo Passaro
Consiglio: Valentina Apruzzi, Franca Braga,
Giulia Candiani, Raffaele Cauzzi, Liliana Cantone,
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Panizza, Paolo Martinello, Rosanna Massarenti,
Francesco Mattana, Marino Melissano,
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Daniela Nocchieri, Valeria Riccardi, Vincenzo
Somma, Lorena Valdicelli.
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Il mensile Altroconsumo, i bimestrali Soldi & Diritti,
Test Salute e HiTest, le Guide Pratiche hanno
come unico obiettivo l’informazione e la difesa
dei consumatori.
Direttore editoriale: Andrea Doneda
Direttore responsabile: Rosanna Massarenti
Redazione: Natalia Milazzo, Marzio Tosi
(capiredattori), Manuela Cervilli, Matteo Metta,
Beba Minna, Simona Ovadia, Adelia Piva
(vicecapiservizio), Sonia Sartori, Stefania Villa.
Redazione online: Alessandro Sessa
(caporedattore), Luca Cartapatti (caposervizio),
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Designer: Maria Grazia Galbiati (coordinatore),
Arianna Giuriato, Roberto Milanesi, Sara Padidar,
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Altroconsumo”). In qualsiasi momento si può
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sarà restituito quanto già pagato per il periodo
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comprese nell’adesione ad Altroconsumo. Per
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B
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C
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D
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E
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F
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G
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L
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M
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P
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Pellet
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R
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S
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Smartphone per fare fotografie
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Stufe a Pellet
Supermercati, prezzi
T
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Tasse, dichiarazione 730 online
Telefonia mobile
> attivazione SIM
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Telefonia fissa tariffe
Trapani
V
Videochiamate da smartphone e pc
Volkswagen, test sulle emissioni
W
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Y
Yogurt
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ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 83
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Tu e Altroconsumo, interpreti imparziali del cambiamento.
Per Altroconsumo l’indipendenza è il valore più prezioso. Esprimere sempre un parere imparziale è un impegno
quotidiano che richiede trasparenza, osservazione attenta del mercato e un bel po’ di coraggio.
Sulla propria indipendenza Altroconsumo ha costruito cultura, formazione, conoscenza per consumatori e imprese
consapevoli di un nuovo approccio consumeristico. L’indipendenza è un valore da difendere.
Altroconsumo è fatto così. Contaci.
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