LETTERA APERTA DEL SINDACO BARBAGALLO
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LETTERA APERTA DEL SINDACO BARBAGALLO
A 291 Anno 11 - n° 5 - Distribuzione Gratuita K I S ATTUALITA’ KULTURA INFORMAZIONE SPORT & TURISMO Cosa ci siamo fatti mancare ?.... niente ! Proprio così, cari lettori, niente, assolutamente niente ci siamo fatti mancare. Tra pioggia torrenziale, nebbia, qualche (piccolo) terremoto, trombe d’aria, qualche omicidio, alcuni morti che accusano l’ospedale di non essere riusciti a restare vivi, furti con scippi, rapine con spaccata, giardini e ville pubbliche ad un passo del disastro, inagibilità delle strutture sportive, Teatro Maugeri che rappresenta la commedia dell’inefficienza (passata e presente – speriamo no … futura), attrezzature ed impianti sportivi inutilizzabili per chissà ancora quanto tempo …. degrado e sporcizia che neppure la scopa della vecchia Befana riuscirebbe a ripulire nel breve tempo, “chiazzette” al limite della vivibilità e della percorrenza pedonale e visiva, strade dissestate e quartieri della città (vedi Suffragio!) che lamentano (da sempre, per la verità) disservizi e mancanza di attenzione, minacce, non larvate ma sostanziose, con attentati e violenze ripetute al sindaco ….. Da non tacere, poi, la vicenda che ha coinvolto, in negativo, la quasi totalità dei componenti il consiglio comunale, vicenda che ci ha gratificato di alcuni passaggi televisivi in quel telegiornale che, oltre la Barbara D’Urso (ma quanto è antipatica!) ci continua ad omaggiare di servizi (gratuiti!) dei quali avremmo volentieri fatto a meno. Vale adesso il “rinsavimento” di alcuni consiglieri che si appellano a …. ? Quadro fosco. Ho dimenticato qualcosa?, ma certamente quadro sincero di una realtà che l’onestà intellettuale del sindaco e di qualche altro (l’avvocato Bonaventura) e , per certi aspetti, la vicenda dei consiglieri comunali - confermano e che lasciano ben sperare per il futuro. Fortunatamente, tra le tante discrasie, c’è qualche personaggio che lavora, gratuitamente, per la Città. Ma è una mosca (bianca) … il resto continua a volare per poi posarsi sulla cacca. Turi Consoli 9 Maggio 2015 Montalbano Elicona borgo più bello d’Italia 2015 di Giovanni Pulvino pag. 12 Io non sono il mio cancro di Lorenzo Marotta e Giovanni Vecchio pag. 7 L’Elzeviro pag. 4 di Pinella Musmeci I L G I O R N A L E Anno 0 › Numero D E L T E R R0.60 I T› Attualit O R I O D E L L E A C I , cronaca, cultura, politica, sport 1 › 13 Ottobre 2004 › LETTERA APERTA DEL SINDACO BARBAGALLO In questi giorni ho riflettuto, ragionato, meditato. Ultimamente sono costretto a farlo spesso. Gli accadimenti, di tutti i tipi, che hanno caratterizzato gli ultimi tempi della mia vita, hanno ceduto spazio ai grovigli amministrativi che un Sindaco è chiamato a dirimere quotidianamente, senza sosta. Qualcuno ha etichettato il mio “silenzio” come disagio: non è cosi. E’ stato un silenzio ponderato, un atteggiamento responsabile che qualsiasi cittadino chiamato a rivestire la carica di Sindaco deve, a mio modesto avviso, adottare. Certamente non è piacevole vedere la propria Città protagonista nel campo mediatico, ora per fatti criminosi, ora per atteggiamenti di natura politica oggettivamente criticabili. In questo momento non ha importanza collocare le responsabilità, assume rilevanza l’esigenza di tutelare l’immagine della nostra Acireale, nei confronti della quale, vi assicuro, sto, stiamo dedicando ogni sforzo per condurla fuori dal pantano in cui rischia di affogare. Per onestà devo affermare che da parte dei Consiglieri Comunali, di tutte le forze presenti nel civico consesso, ho sempre riscontrato disponibilità, onestà e collaborazione e questo al di là delle beghe di natura politica che a volte caratterizzano alcuni Consigli Comunali. Le spese della politica devono essere contenute, non vi è dubbio. E chi amministra una Città deve essere d’esempio. La mia Giunta ha adottato atti che attengono la gestione del Consiglio e delle Commissioni, sono atti che possono essere perfezionati, modificati e migliorati. Chiedo al Consiglio, nella sua interezza, di accelerare la loro trattazione, affinché si giunga velocemente all’epilogo di questa vicenda. Lo dobbiamo alla Città, ai cittadini tutti. Ho piena consapevolezza che nei verbali che hanno riempito le pagine dei giornali e dei social network non è assolutamente rappresentata l’attività svolta dai consiglieri, da me quotidianamente riscontrata come forte e incisiva, i frutti li vedremo in avanti. Tuttavia dobbiamo avere l’umiltà di riconoscere che i cortocircuiti mediatici non avvengono per caso e che i cittadini hanno ragione ad essere insoddisfatti per le occasioni mancate della politica. Per questo dobbiamo essere più attenti e rispettare il comune sentire popolare, anche quando la protesta si fonda su sensazioni più che su fatti. Sono comunque certo di poter confidare nell’apporto del Consiglio, sicuro che quanto accaduto, a volte frutto di ingenuità, servirà a migliorare i rapporti tra chi amministra e i suoi cittadini. Roberto Barbagallo – Sindaco di Acireale Grande serata per la ricerca sulla fibrosi cistica Si è svolta qualche settimana fa, una bella iniziativa di beneficienza organizzata da Claudio Miceli (abbigliamento) con la partecipazione di Matteo Marzotto presso il meraviglioso parco nato dal sogno di un uomo, Venerando Faro. Grande serata per la ricerca sulla fibrosi cistica, una grave malattia genetica che conta circa 7000 malati in Italia. Durante la serata, che ha visto la partecipazione anche di medici del settore, si sono raccolti fondi per la ricerca anche attraverso la vendita del libro di Matteo Marzotto “Bike Tour” pedalando per la ricerca, un libro che affronta l’argomento MILANO FINANZA GLOBAL AWARDS 2015: IL CREDITO SICILIANO “MIGLIORE BANCA” PER LA REGIONE SICILIA NELLA CATEGORIA “CREATORI DI VALORE” Milano, 10 aprile 2015. Il Premio “Migliore Banca” della Regione Sicilia per la categoria “Creatori di valore” è stato attribuito, per l’anno 2015, al Credito Siciliano. Il prestigioso riconoscimento, dedicato a banche, assicurazioni e SGR, vanta una tradizione ormai ultradecennale e viene conferito, nell’ambito del “Milano Finanza Global Awards” all’istituzione finanziaria che ha realizzato le migliori performance patrimoniali e di efficienza; una giuria tecnica del settimanale Milano Finanza decide annualmente l’assegnazione sulla base di un indicatore, l’MF Index, che coniuga dimensioni e risultati, con l’obiettivo di individuare gli Istituti che hanno saputo abbinare allo sviluppo della massa amministrata la capacità di generare profitti. Alla cerimonia di consegna del Premio, svoltasi all’Excelsior Hotel Gallia di Milano nella giornata di giovedì 9 aprile, il Credito Siciliano è stato rappresentato dal Presidente dott. Paolo Scarallo e dal Direttore Generale dott. Saverio Continella. Per la Banca siciliana del Gruppo Credito Valtellinese si tratta di una lusinghiera affermazione; il Credito Siciliano infatti, anche in una congiuntura di grande complessità, non è venuto meno alla propria mission di banca del territorio. Il Premio ottenuto, oltre a dare lustro all’intera struttura aziendale, gratifica l’impegno ed il costante lavoro svolto nell’Isola a sostegno del tessuto produttivo locale, in linea con i valori cooperativistici e popolari della Capogruppo e con l’obiettivo prioritario di contribuire allo sviluppo sociale ed al rilancio economico del territorio. della malattia attraverso la metafora del ciclismo. Un serata importante per dare voce ad una malattia che condiziona chi ne soffre e anche familiari. Anche il Dott. Noè era presente alla serata e insieme a Matteo Marzotto si sono poste le basi per una collaborazione futura per dare ancora più attenzione a questa patologia. Complimenti per l’organizzazione che ha veramente creato un evento di beneficienza con gusto e dovizia di particolari. Marino Giuseppe C.so Italia, 96 - ACIREALE del 2 AKIS Sabato 9 Maggio 2015 Ricordando Giuseppe Leonardi “LA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA NELLA STORIA DELLA CHIRURGIA” Soltanto in pochi potevano immaginare che la presentazione al Congresso dell’American College di Chirurgia nel 1989 del primo intervento chirurgico di colecistectomia laparoscopica potesse rappresentare un’importante pietra miliare della chirurgia, probabilmente uno dei più importanti progressi della medicina dell’ultimo secolo. L’impatto nel mondo chirurgico è stato tale che, soltanto dopo qualche anno dalla prima presentazione, la chirurgia laparoscopica si è talmente diffusa da sostituire la vecchia chirurgia tradizionale in molte patologie anche complesse in cui è necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Il ruolo che l’introduzione della chirurgia laparoscopica ha avuto nell’evoluzione della storia della chirurgia è stato affrontato dal Prof. Rosario Vecchio nell’ambito di un incontro promosso lo scorso 10 aprile dalla FIDAPA ad Acireale, presieduta da Vera Pulvirenti, dove è stato invitato a discutere su “La chirurgia laparoscopica nella storia della chirurgia: dagli albori ai nostri giorni”. Il Prof. Vecchio, Titolare della Cattedra di Chirurgia dell’Apparato Digerente nel Corso di Laurea in Medicina dell’Università di Catania e Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Laparoscopica presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, ha ripercorso le principali tappe dell’evoluzione della chirurgia, L’Assemblea straordinaria dei Soci del Credito Siciliano, svoltasi l’8 aprile 2015, ha deliberato lo spostamento della sede legale della Società da Palermo ad Acireale, previa modifica e unificazione dei commi primo e secondo dell’art. 2 dello Statuto sociale. Il Consiglio di Amministrazione, nella stessa data, ha stabilito l’indirizzo della sede legale in Acireale via Sclafani 40/B, nello stesso immobile in cui è già ubicata la Direzione Generale della Banca. KARBONICA ci sorprendono … presentando le diverse fasi della storia della chirurgia dall’era preistorica ai nostri giorni. Un cenno particolare è stato dato nella sua relazione alla chirurgia laparoscopica. E’ stato ricordato come il concetto della chirurgia laparoscopica di “guardare all’interno” del corpo umano attraverso “piccoli orifizi” probabilmente risale all’epoca di Ippocrate (460-375 A.C.), che con l’invenzione degli speculum dimostrava già a quell’epoca l’interesse per lo studio degli organi interni. La moderna chirurgia laparoscopica, tuttavia, affonda le sue radici all’inizio del ‘900, sviluppandosi nei decenni successivi grazie all’attività di pionieri ai quali molto si deve per lo sviluppo di tale tecnica. Il successo della chirurgia laparoscopica, che ha contribuito a farla considerare tra le più importanti pietre miliari nella storia della chirurgia, accanto alla scoperta degli antibiotici e all’invenzione dell’anestesia, risiede verosimilmente nel fatto che essa riproduce esattamente gli interventi oramai standardizzati della tecnica tradizionale, aggiungendo il vantaggio della mini-invasività. La chirurgia laparoscopica consente, infatti, di eseguire interventi anche complessi attraverso piccole incisioni (di 5-12 mm) sulla parete addominale, al posto di lunghe incisioni della classica chirurgia tradizionale. Attraverso queste piccole incisioni vengono inserite all’interno dell’addome una telecamera, che consente al chirurgo di seguire su un monitor le fasi dell’intervento, e strumenti chirurgici particolari che manovrati dall’esterno permettono di eseguire l’intervento, seguendo esattamente le stesse tappe della classica chirurgia. La differenza rispetto a quest’ultima risiede nel fatto che con la chirurgia laparoscopica l’intervento viene eseguito manipolando gli organi con strumenti delicati introdotti attraverso queste piccole incisioni, piuttosto che utilizzando le mani introdotte attraverso lunghe incisioni sulla parete addominale. Per questa sua mini-invasività, pur garantendo gli stessi risultati, la chirurgia laparoscopica offre notevoli vantaggi. Il Prof. Rosario Vecchio ha ricordato che il potere eseguire l’intervento con piccole incisione comporta per il paziente un recupero più precoce dopo l’intervento, migliori risultati estetici, una riduzione del dolore post-operatorio. A questi vantaggi si aggiungono quelli relativi ad una ridotta spesa del sistema sanitario (a cui oggi si è costretti a guardare con attenzione), sostenuta da una ridotta degenza in ospedale del paziente operato. Alla fine si è aperto un vivace dibattito con il pubblico presente in sala. Ecco il loro secondo videoclip, interamente ideato, diretto, girato e montato da Herry Found , batterista della band e da Giovanni Trovato, poeta e scrittore conosciuto da pochi, nonchè padre di Herry. Il videoclip, dall'andamento rapido e concitato, a tempo sulla musica, di stampo cinematografico, svolge una narrazione dura, avvincente, parallela al brano, che incolla lo spettatore al video per tutta la sua durata. Il linguaggio visivo, dalle tonalità piuttosto fosche, costituisce una scelta espressiva precisa: caratterizzare un tempo in cui i mass media oscurano la verità e ne confezionano una funzionale all'asservimento delle masse. Protagonista è un uomo d'affari rampante, che si destreggia con disinvoltura tra politica, corruzione, alta finanza, appalti, criminalità, clientelismo. I membri della band rappresentano la gente comune, stufa di arrangiarsi, tra le mille difficoltà e i sacrifici che la "crisi economica" ha loro imposto, consapevole che tutto questo serve a sanare quanto i potenti hanno rubato loro. Immaginano, quindi di sottoporlo al loro potente urlo di protesta rivolto contro "quei poteri occulti che ci hanno resi schiavi". Questo avviene in un luogo simbolo delle malefatte e della corruzione politica locale: il Teatro Vincenzo Bellini di Acireale, ricostruito senza criterio, dopo un incendio, con l'unico intento di sottrarre denaro, senza il minimo interesse per la cultura o i cittadini... di fatto, da decenni, inagibile. Il confronto-contrasto tra il cemento spoglio e scadente e lo sguardo basso del ben vestito protagonista è una delle immagini più incisive, un sonoro pugno allo stomaco del sistema, messo di fronte alle sue responsabilità che generano creature cadenti.Forse, in fondo a quest'ultimo quadro, c'è anche la speranza di veder risorgere un briciolo di umanità ed il senso di onestà e giustizia in chi lo ha perduto da troppo tempo? I Karbonica sono: Riccardo Trovato (voce), Herry Found (batteria), Giuseppe Puglisi (basso), Marco Miceli (chitarra) e Giuseppe Pecci (chitarra). Tania Pulvirenti Venerdì 17 aprile , nel primo anniversario della sua dipartita terrena, la famiglia, i colleghi e gli amici hanno ricordato il preside Giuseppe Leonardi, padre dell'avv. Guido, stimato collaboratore di AKIS. Nato ad Acireale nel 1931, conseguì la maturità scientifica presso l’allora Liceo Scientifico comunale (oggi Liceo Statale “Archimede”) nella prima sessione dell'a.s. 19461947. Laureatosi giovanissimo in Fisica, il 24 novembre 1951, presso l'Università di Catania, dal 1952 al 1955 ha prestato servizio in qualità di assistente volontario presso la cattedra di Fisica sperimentale dell'ateneo catanese, collaborando alle attività di ricerca dell'osservatorio astrofisico di Catania, contemporaneamente al servizio di insegnamento di Matematica e Fisica presso Istituti superiori. Docente di ruolo dal 1962, nell'a.s. 19721973 ha incominciato la sua carriera di preside incaricato in varie scuole: a Catania, Acireale, Giarre e Calatabiano. Il 1977 è stato l’anno del suo matrimonio con la prof.ssa Nella Pulvirenti, da cui nati i due figli Guido (1978) e Irene (1982), e dell'inizio della sua lunga carriera di preside di ruolo negli Istituti secondari di secondo grado. Preside di ruolo dal 20 settembre 1977, partendo dall'ITC Statale di Randazzo, passando, successivamente all'ITI “Enrico Fermi” di Giarre, all'ITC “Angelo Majorana” di Acireale e all'ITG “Filippo Brunelleschi”, nella stessa città di Acireale. Giuseppe Leonardi, quindi, è stato un uomo di scuola, con l'hobby del giardinaggio, della lettura, della musica e dei viaggi per conoscere altre culture. Durante il periodo della sua presidenza all'ITC “A.Majorana” si è attivato per l’introduzione, allora scelta pionieristica, delle nuove tecnologie informatiche a supporto di una didattica innovativa ed ha partecipato alla fondazione dell'associazione culturale “Amici ragionieri”, che riuniva ex alunni e diplomati dell’istituto. Ci piace concludere queste poche righe a ricordo di un acese dedito alla scuola e con un alto concetto della sua missione e delle sue funzioni, con la seguente confidenza. La scuola per il nostro “Preside” era un grande laboratorio di convivenza e di esperienze, da tenere in vita con la forza delle parole e della testimonianza di vita, che consentono agli uomini di raccontare le differenze e, quindi, di conoscersi. La scuola in particolare, poi, permette agli studenti di leggere la realtà sociale, anche nelle sue ingiustizie, per combatterle con innovativi progetti di vita! Camillo De Martino Assolti... Assolti... Assolti... La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti, con sentenza del 23 aprile, ha assolto i 44 ex consiglieri provinciali di Catania nel giudizio promosso dalla Procura Regionale in merito al presunto danno erariale per alcune spese effettuate negli anni 2011 e 2012, gravanti sul Fondo per il funzionamento degli organi consiliari. Assolti infatti tutti gli ex consiglieri provinciali in merito al procedimento promosso dalla Corte dei conti sui rimborsi spesa in favore dei gruppi di Palazzo Minoriti. La sentenza è arrivata il 23 aprile e sembra chiudere definitivamente la questione. La Dichiarazione del dott. Enzo D’Agata e di seguito quella di Gianluca Cannavò: “Apprendo che è stata pubblicata la sentenza della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana n° 395/2015 e nel manifestare soddisfazione per il giudizio della Corte che riconosce la correttezza della nostra azione politico- istituzionale, dopo le amarezze e il danno di immagine subito, seppur sereno dell' assoluta legittimità del nostro operato sempre in linea con il mandato elettorale ricevuto, sento il dovere di ringraziare l'avv. Filippo Cangemi per l'assistenza legale prestataci riconfermando fiducia nella Magistratura contabile. La cosa che mi ha dato fastidio - continua il dott. D’Agata- è stato essere sbattuto in prima pagina, insieme a tutti gli altri consiglieri e venire condannato (da parte di certa stampa e quindi nell'opinione pubblica) per il solo fatto di aver fatto parte di un istituzione. Vede direttore per una persona perbene che fa politica per passione (senza apparati clientelari e senza Caf) l'opinione positiva dei suoi concittadini (quindi degli elettori) è il suo patrimonio più grande e una volta macchiata la sua immagine col sospetto essa ne viene danneggiata per sempre ( "i politici" su tutti i stissi). Da parte mia ho sempre avuto la coscienza tranquilla di chi ha agito nel rispetto della legalità, non solo declamata ma praticata con un esercizio quotidiano, anche se in un certo momento del mio mandato ho avuto l'impressione di essere sotto attacco ( intendo come rappresentante dell'Istituzione), come anche Lei ricorderà: sforamento del Patto di Stabilità per il conto consuntivo 2010 (con restituzione del 30% lordo degli emolumenti, anche da parte di chi non l'aveva votato ), sforamento propedeutico al DISSESTO (di un Ente con oltre 120 milioni di euro di avanzo di amministrazione), inchieste varie, e infine proposte di eliminazione dell'Ente perchè ritenuto inutile. Ti senti come uno che ha perso tempo in un Amministrazione Pubblica inutile e dannosa fatta solo da profittatori di cui anche tu hai fatto parte. In futuro bisognerà capire se, sull'onda dell'antipolitica, in tutto questo c'è stato un disegno”. Gianluca Cannavò: “Ho sempre agito nel rispetto della Legge e la sentenza di oggi lo conferma. Ringrazio i miei legali, gli avvocati Alberto Grasso ed Enrico Pistone per avere sostenuto le ragioni dio correttezza e di trasparenza che mi hanno sempre contraddistinto. Il tempo è sempre galantuomo”. Sabato 9 Maggio 2015 Attualità e riforma del processo matrimoniale canonico “ Lavoro Impresa Famiglia ” Un interessante incontro culturale si è tenuto presso la sala “Cosentini” della Biblioteca Zelantea di Acireale, organizzato dalla locale Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, dal gruppo MEIC e dalla diocesi di Acireale. A relazionare sul tema “Attualità e riforma del processo matrimoniale canonico” sono stati due illustri relatori: il prof. Andrea Bettetini, Ordinario di Diritto ecclesiastico nell’Università di Catania, e mons. Guglielmo Giombanco, docente di Diritto canonico nello Studio teologico San Paolo di Catania, nonchè vicario generale della diocesi di Acireale. Le linee-guida dei vari progetti di riforma, mirati soprattutto ad uno snellimento delle procedure, sono state illustrate negli interventi introduttivi del prof. Stefano Figuera e dal prof. Santo Toscano, presidente del gruppo MEIC di Acireale. Il prof. Bettetini ha, quindi, preso la parola per ricordare la dimensione sacramentale del matrimonio canonico, precisando, poi, come il processo matrimoniale canonico è il luogo in cui si verifica il vincolo matrimoniale, avendo cura di fare sempre prevalere la verità sostanziale. Mons. Giombanco, in merito all’auspicata riforma, si è espresso a favore di maggiori investimenti (economici e di personale) sui tribunali ecclesiastici, più che di una semplificazione delle procedure che possa incidere su alcuni principi, che devono restare saldi: terzietà del giudice, difesa del vincolo, garanzie processuali, principio del contraddittorio e della motivazione della sentenza. All’incontro era presente anche il Vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, il quale nel suo intervento conclusivo ha auspicato che venga sanato il problema della lungaggine dei processi canonici, mediante una piena valorizzazione del ruolo e della funzione dei tribunali ecclesiastici, in cui operino sacerdoti e laici preparati. È seguito un dibattito con numerosi e qualificati interventi. ph Fabio Consoli Guido Leonardi Nel Palazzo del Turismo di Acireale, per iniziativa del Centro Assistenza Famiglia, ha avuto luogo un incontro molto interessante su “Lavoro Impresa Famiglia”. Il presidente del C.A.F. dr. Giovanni Vadalà ha esposto nel suo intervento introduttivo le ragioni della scelta di trattare insieme i tre aspetti della problematica di grande attualità ed ha presentato i relatori. Il prof. Giuseppe Savagnone, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura della Diocesi di Palermo, nonché formatore e giornalista, ha descritto la situazione culturale attuale nei suoi aspetti materiali e personali incentrata sull’ “attimo fuggente” e senza la prospettiva del futuro oppure imperniata sull’autorealizzazione senza apertura all’altro e senza vincoli. La famiglia in questo contesto segue il modello dominante della provvisorietà dell’impegno con esiti discutibili sui figli. Nella seconda parte del suo ricco intervento ha però posto l’accento sugli aspetti positivi che la condizione sociale odierna che invita gli uomini di buona volontà ad innestare in un mondo svagato la testimonianza della vera libertà e della cultura del dono, che rimane un’esigenza inespressa di giovani e adulti dei giorni nostri. Il prof. Rosario Faraci, ordinario di economia aziendale nell’Università degli Studi di Catania, si è soffermato sull’azienda familiare, che costituisce ancora oggi un elemento di forza dell’economia rispetto alle grandi imprese, ha portato alcuni esempi significativi di famiglie imprenditrici evidenziando il potenziale di sviluppo che esse costituiscono, a condizione che sappiano affrontare le scelte manageriali con oculatezza e al di fuori del puro e semplice “familismo”. Ha destato interesse anche la modalità didattica basata sul teatro, da lui utilizzata all’Università per simulare i possibili conflitti che potrebbero minare la vita stessa dell’azienda familiare. Il dibattito che ne è seguito ha evidenziato il ruolo della finanza sull’economia e quello dell’ente locale nella predisposizione delle condizioni per la creazione di posti di lavoro. G.V. 3 Una goccia di storia a cavallo di tre secoli L’ArcheoClub Catania presenta il libro di Angelo Russo Nell’ambito delle sue manifestazioni trimestrali, l’Archeo Club di Catania, presieduto dalla professoressa Giusi Liuzzo, nei giorni scorsi ha presentato una conferenza sulla storia della ricerca delle acque sotterranee e della loro utilizzazione nel comprensorio etneo dalla metà dell’ottocento ad oggi. Relatore è stato il geom. Angelo Russo che ha dedicato tutta la sua attività professionale in tale ambito e che sull’argomento ha pubblicato il libro dal titolo “Una goccia di storia a cavallo di tre secoli – Le Acque Bufardo e Torrerossa” non in vendita ma presente nelle principali biblioteche. Alla presenza di un folto e interessato pubblico, dopo i saluti della presidente professoressa Giusi Liuzzo che ha sottolineato l’importanza della conferenza, il relatore e il suo libro sono stati presentati dalla socia Maria Pia Marrella Cafà che ha evidenziato come il geom. Russo, da tecnico ed osservatore appassionato, propone nel suo libro la sua esperienza come un frammento di storia della ricerca idrica sotterranea (una goccia, appunto) che ha riguardato il nostro territorio dalla metà dell’800 ai giorni nostri e per raccontarla accompagna il lettore nelle viscere della terra alla scoperta del prezioso liquido, illustrando le tecniche della ricerca e non nascondendone i rischi di cui lui stesso è stato vittima fortunata. Nel percorrere tutte le varie tappe di questa storia, l’autore approfitta di vari spunti per aprire di volta in volta ampie finestre attraverso le quali il lettore può osservare e conoscere, con gli occhi e la sensibilità dell’autore, alcuni aspetti geografici, geologici, archeologici e storici dell’epoca. E fra questi non poteva mancare il controverso contesto storico della Sicilia occupata dai Piemontesi nell’epoca risorgimentale in cui maturò l’originario progetto di ricerca dell’acqua sotterranea descritto nel libro. Libro che, per la sua originalità, ha ottenuto un prestigioso riconoscimento nel Comune di Fiumefreddo di Sicilia con il conferimento della pergamena “Papiro D’Argento” nella sezione speciale dedicata alla letteratura. I ruderi della chiesetta bizantina di S. Stefano Ha avuto luogo a Santa Venerina, nei locali rinnovati della “Casa del Vendemmiatore”, la terza conferenza promossa dall’associazione “Storia, Cultura e Sviluppo Territoriale” (Sto.Cu.Svi.T.) sulla Cella Trichora Santo Stefano. L’attenzione questa volta è stata rivolta ai lavori di messa in sicurezza dei ruderi del V-VI secolo d.C. e alle possibili soluzioni di fruizione del sito archeologico. L’intervento è stato finanziato dalla Regione Siciliana su progetto della Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania, elaborato dall’arch. Giuseppe Marano. Sui lavori ha relazionato l’arch. Nicola Neri, capo dell’Unità Operativa n. 6 “Tutela beni architettonici” della Soprintendenza, il quale ha descritto le fasi delicate dell’operazione che è in fase di svolgimento e si completerà presumibilmente entro il prossimo mese di giugno. Ha quindi preso la parola la dott.ssa M. Assunta Vecchio, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Santa Venerina, la quale si è soffermata su quanto potrà essere fatto in futuro non solo per la fruizione del bene culturale da parte di studiosi, turisti o scolaresche, ma anche sulla necessità di acquisire una parte del territorio circostante per dare “respiro” al sito e renderlo anche sede di eventi culturali. Tale ipotesi è stata sostenuta anche nel suo articolato intervento a carattere prevalentemente storico, dal prof. Giovanni Vecchio, che da 40 anni scrive sulla cella trichora e sull’ere- mo di Dagala del Re. Un apporto significativo è stato dato pure dall’arch. Marano, che ha ricostruito i vari tentativi di acquisizione da parte del Comune del terreno su cui insiste il rudere, iter che si è concluso il 19 settembre 2012 con la firma del contratto di acquisto dai privati e da qui è partito il progetto per la messa in sicurezza. Ha ricordato anche come la Soprintendenza e la Provincia di Catania, nel tempo, hanno provveduto al restauro della chiesetta della “Tenutella” e di dipinti nelle chiese di Santa Venerina. All’inizio del seminario ha portato il saluto il sindaco di S. Venerina arch. Salvatore Greco, mentre ha svolto la funzione di moderatrice Rosa Vecchio, segretaria dell’associazione organizzatrice. Ha chiuso i lavori il presidente Sto.Cu.Svi.T. dr. Domenico Strano, che ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita del seminario. G.V. Caro Direttore, ho condiviso vivamente l'accorata sua partecipazione al dolore, per la l'improvvisa scomparsa di Pinella Musmeci, un'intellettuale acese, socio corrispondente dell'Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, attiva ricercatrice della storia locale. la commozione per la sua scomparsa particolarmente ha colpito, non solo l'istituzione "Sicilia Antica", di cui Lei è stata presidente e "cofondatrice", ma anche la scuola di cui per tanti anni è stata valida e generosa insegnante. Posso dire che è scomparsa nell'imminenza di una particolare ricorrenza: la Settimana Santa, quando vengono celebrati i Misteri della Croce e della.~ Risurrezione. Tempo di passione e di riflessione, di meditazione. lascia un grande rimpianto. lascia i suoi scritti, le sue ricerche e scoperte, le composizioni poetiche, le parole, gli atteggiamenti, tanti ricordi. Anche le sue speranze. Soprattutto la tristezza di un improvviso addio. Pure, qualche anno fa, nei giorni di Passione, e proprio il Venerdì Santo del 2013, si verificò un altro addio. Ma quello fu lento, doloroso, angosciante. Veniva colpita a morte da uno sconosciuto, un'altra singolare figura di donna, Camilla Bella, anche lei legata al mondo della scuola e della cultura, ma in modo diverso e ugualmente ammirevole e singolare. Una lenta agonia e una rassegnata sofferenza, un affettuoso saluto accompagnarono la sua scomparsa. Per Pinella, invece, un impensabile, repente addio, senza parola. Veramente tempo di passione e di sofferenza. l'una, come luce lenta che si smorza e si consuma, l'altra" come fiamma che per forza טspenta"! Tutte e due, lasciando un profondo doloroso solco nell'anima. Un'unica Fede le ha unite. Camilla: una vita donata all'apostolato, alla diocesi, ali' Azione Cattolica, alla parrocchia, catechista instancabile, tutta dedita alla carità. Pinella: un combattivo amore religioso per la sua città e per la sua terra, per le tradizioni sacre, per la storia. Caro direttore, le sono grato per avere dato opportuno rilievo alla figura di Pinella che, pure parca di parole, "con il suo dire dolce e piacevole" e con gentile insistenza mi inviò, una sera nei locali dell' Accademia, a quella conferenza sulla scuola, che si sarebbe svolta, quasi alla vigilia della sua improvvisa scomparsa, nell'Istituto San Michele. Ma le sono grato anche, per avermi suggerito indirettamente quell'altra generosa memoria Camilla; le emozioni, il dolore, le condoglianze, la ricordanza "acerba" accompagnano la scomparsa delle persone, che hanno destato la nostra ammirazione. Ma anche quell'affetto, quell'amore, quel consenso e quell'apprezzamento, che in vita non si sono manifestati. Can. prof. Salvatore Pappalardo Camilla Bella, nata in Acireale il 15 luglio 1922, ha concluso il suo cammino su questa terra il 27 aprile 2103, dopo avere subito un’improvvisa violenta aggressione, il 29 marzo, mentre si recava alle sacre funzioni liturgiche del Venerdì Santo, nella vicina parrocchia. La sofferenza di quel mese non le ha tolto per un solo attimo la lucidità e la voglia di pregare e di perdonare il suo aggressore. Il giorno della sua morte, nella pagina del calendario della sua casa aveva scritto “Io vado dal Padre” . Dopo la dettagliata relazione del geom. Russo, accompagnata dalla proiezione di numerose e interessanti diapositive nonché di un filmato sulla scoperta di un’imponente sorgente di acqua sotterranea della portata di circa 1300 l/s, la sig.ra Marrella ha letto con molto trasporto un emozionante brano del libro del geom. Russo in cui l’autore racconta, con vibrante realismo, una sua disavventura vissuta in un braccio della galleria sotterranea durante gli scavi di ricerca di quella sorgente. Nella ricorrenza del centenario della prima guerra mondiale e del settantesimo della seconda, il giorno 16 del mese di maggio 2015 presso la sala "Angolo di Paradiso" Villa Belvedere” l’Istituto del Nastro Azzurro ricorderà “Gli Azzurri della Terra di Aci fra la prima e la seconda guerra mondiale” Dopo i saluti di accoglienza della Presidente dell'Istituto del Nastro Azzurro della sezione di Acireale prof.ssa Fernanda Donnari Trovato., introdurrà il Prof. Fernando Mainenti, docente di Storia e Letteratura nei licei e cultore della storia della Sicilia. Seguiranno Interventi degli Azzurri e della Presidente della sezione con le conclusioni del Presidente della Federazione Provinciale di Catania Dott. Raffaele Messina. IL CORPO MUSICALE DI ACI Nei locali dell’archivio storico comunale di Acireale, ci sono degli angoli, sicuramente poco gloriosi o idonei, riservati a vecchi cimeli della banda musicale della nostra città. La prima volta che mi sono recata in questi ambienti, mi sono chiesta come mai, cappelli o altro, così antichi e particolari nelle forme e nei colori pittoreschi, fossero conservati insieme ai documenti antichi dei nostri avi e concittadini. Scartabellando ho trovato, lontano nei tempi, l’inizio di una gloriosa tradizione cittadina: l’istituzione di un corpo musicale. Nel lontano 1587, gli amministratori dell’allora Aci Aquilia, per rendere il giusto decoro alla città nei giorni di festa, cominciarono a stipendiare alcuni trombettisti e, come allora li chiamavano, pifferai con undici onze all’anno affinchè, poi, durante ogni festa, i suddetti potessero suonare gratis per la città. La banda, nel corso dei tempi, era molto famosa e altrettanto famosi i suoi componenti e i suoi direttori: don Diego Valentino, il maestro Miglio e Bruno… Nel 1884 il maestro Generoso Risi radunò un gruppo musicale eccellente che divenne conosciuto in tutta la Sicilia e Acireale partecipava con fervore e passione. Ogni esibizione suscitava per giorni discussioni e osservazioni negli abitanti della città. Negli anni, poi, il corpo bandistico visse alti e bassi. Alcune volte, i vecchi professionisti si disperdevano trovando luoghi migliori per esibire il loro talento: i nuovi allievi, però, non sempre riuscivano a sostituirli e il loro impegno era, spesso, lento e faticoso. Fu sempre tanto forte, da allora, il desiderio di far rivivere la banda di Aci. Negli anni ’30 grazie al gruppo del “Dopolavoro”, si cercò di riprendere la bella tradizione artistica, un po’ come era stata nel lontano passato. Artefice un giovane maestro, Mansi che, in modo magistrale, riuscì a raggruppare cantanti, clarinetti, flauti… Il corpo musicale trova anche un posto particolare dove esibirsi al meglio: Piazza Duomo, sotto i Tigli, luogo eccellente che riflette i suoni e li rimanda armoniosi per tutta la piazza. Naturalmente la gente partecipa, si accalca silenziosa, orgogliosa e attenta per gustarsi le melodie antiche e immortali o quelle moderne. Non c’è distinzione di ceto tra i partecipanti: nobili, artigiani, popolani, stretti ad applaudire e donare fiori agli artisti che si erano esibiti. Oggi la città, le città, polarizzano la loro attenzione, si accalorano, si accalcano attorno ai calciatori o, tutt’al più, al cantante di turno. Mariella Di Mauro 4 Sabato 9 Maggio 2015 al caro amico Turi Consoli, Direttore di Akis Carissimo Turi, poichè devo onorare la memoria di Pinella riconoscendo il suo impegno alla promozione della cultura, e ritenendo utile palesare il frutto della sua ultimissima fatica, sento il dovere di comunicarti quanto segue. Pur indebolita e dolorante, fino all’ultimo Pinella si è aggrappata alla vita mantenendo il desiderio e la capacità di “lavorare” e di assolvere ai propri impegni. intendeva curare la sua rubrica e aveva già cominciato a trattare il quarto Elzeviro analizzando il proverbio “privu da vista i l’occhi”. La conoscenza della cornice storica e del contesto antropologico da investigare gli derivava da una cultura solida e discreta, incline ed educata all’approfondimento. Ti trasmetto pertanto questa sua pagina, così come l’ho trovata. Essa registra la fase iniziale di una elaborazione delineata sommariamente e che prometteva di risultare oltremodo interessante. Ne farai l’uso che riterrai più opportuno. Confidando nella tua provata intelligenza delle cose ti ringrazio per l’attenzione e ti saluto in amicizia Luigi Benintende “Privu da vista i l’occhi” Nella Piana di Catania, ad Est della Valle dei Margi, c’è un luogo segreto e misterioso, pieno di mitiche e antiche suggestioni: si chiama Palikè. Vi si trovano i resti di un insediamento fondato nel V secolo a.C. da Ducezio, Re dei Siculi, promotore della s unteleia , l’alleanza delle città sicule e siceliote, progettata per difendere la libertà degli abitanti dell’Isola dalle minacce e dagli assalti dei Cartaginesi e delle città greche di Sicilia. Dopo la vittoriosa battaglia di Imera del 460 a.C., Ducezio aveva fatto costruire (o riedificare in forme più imponenti e solenni) il tempio dei Palici presso i due laghetti gemelli indicati con lo stesso appellativo […] Questa località, almeno fin dal VII secolo a.C. era venerata e frequentata come importante centro religioso dalle popolazioni locali e non solo […] qui gli schiavi fuggitivi trovavano asilo e rifugio, e qui, i padroni, per poterne riprendere possesso, si impegnavano con un rituale giuramento a non più maltrattarli e angariarli, pronunciando l’antica formula “possa io perdere la luce degli occhi” [...] da qui deriva l’antichissimo giuramento, tutto siciliano, sul quale fermiamo la nostra riflessione: “privu da vista i l’occhi” […] Notare il valore simbolico e attrattivo del culto praticato a Palikè, con riferimento a quanto avveniva nel mondo greco, ad esempio a Delfi, Olimpia ecc […] Per la descrizione delle vicende e dei luoghi devo fare riferimento all’opera di Diodoro Siculo ed al volume “Il Santuario dei Palici” a cura di Laura Maniscalco. Pinella Musmeci A PROPOSITO DI... GETTONOPOLI Faccio l’avvocato per mestiere, ma non mi è mai piaciuto difendere l’indifendibile. La questione delle Commissioni Consiliari di Acireale non rientra certamente in questa ipotesi (perché la discutibilità della convocazione di alcune commissioni è fatto di poco rilievo giuridico) ma riveste, aimè, alto significato politico. Maggiore è poi questo significato se chi ha vinto la competizione elettorale si è dichiarato contro gli sprechi, le nomine di sottogoverno, le indennità gonfiate. Il Sindaco Roberto Barbagallo ha dato ampia prova di coerenza in questa direzione, eliminando gli sprechi, dismettendo auto blu, sopprimendo le nomine nelle partecipate, eliminando la diretta televisiva delle sedute del Consiglio, ottimizzando affitti per oltre 600.000 euro, avviando insomma la concreta riduzione e razionalizzazione delle spese. Molti componenti del movimento CambiAmo Acireale si sono messi a disposizione dell’Amministrazione, sobbarcandosi faticosi incarichi a titolo del tutto gratuito. CambiAmo Acireale ha vinto le elezioni in forza di un progetto squisitamente politico, pur in un momento storico in cui antipolitica e populismo la fanno da padroni. La nostra proposta ha riavvicinato i cittadini alla politica e la politica è stata riavvicinata ai suoi più alti valori. Vanificare questo progetto politico e i suoi valori non è consentito a nessuno. Ed allora a loro chiediamo la stessa generosità che hanno offerto molti cittadini, mettendosi a disposizione senza nulla chiedere in cambio. Chiediamo un colpo d’ala, chiediamo attenzione per quella che è oggi una priorità: ridare dignità alla politica. Questo impegno abbiamo preso nei confronti della città e di questo dobbiamo rispondere ai cittadini. (avv. Marcello Bonaventura – Cambiamo Acireale) Illustre Avvocato Bonaventura, avete finto di fare, ad Acireale, una rivoluzione. E lo avete fatto in maniera canonica copiando Orwell : Avete fatto dimenticare chi eravate e da dove venivate; Avete detto che per realizzare, finalmente, una politica condivisa e democratica, bisognava partire dallo stabilire che ognuno ...era uguale agli altri, ma alcuni ( e tra questi Lei..Nicotra ...e qualcun altro... ) per necessità “organizzative” dovevano essere “più uguali degli altri”..!!Vi siete inventate le “primarie”, con la stessa …”sportività”… che hanno gli imbroglioni con le “tre carte”…!! Vi siete così annessi un pezzo ( seppur piccolo…da un punto di vista elettorale, ma rispettabile nell’opinione ) di comunità che per storia, per tradizione e coerenza aveva il diritto e la titolarità legittima di inventarsi un alternativa da sottoporre agli acesi, rispetto ai governi di centrodestra che hanno retto la città, negli ultimi anni...Avete fatto credere che un “sogno” era possibile, un’Idea di Acireale migliore era possibile , ma non avete mai detto “come” ... e se lo avete detto ...non avete detto “quando”...!! E quando lo avete (raramente...) fatto , avete fatto rimpiangere ciò che c’era prima...!!Non vi siete inventati un inno stile “Animali d’Inghilterra”... ma non vi siete fatti mancare un capannone dove riunirvi : forse non era neanche abusivo, ma certamente lo sono state le bandiere del rinnovamento che li dentro sono state sventolate....Il “nemico” c’era: tutti coloro che erano contro di voi ed i vostri interessi !Avete realizzato la vostra “Anschluss” … l’annessione a tutto campo… di tutto ciò che poteva essere annesso per vincere…!! Non avete …”risparmiato” neanche un nutrito gruppo di ex assessori, consiglieri comunali, e pezzi di quel mondo che ha gravitato nei sotto governi ( fisiologicamente inevitabili nei sistemi della Politica...), tutte persone che sino a qualche mese prima, avevano condiviso (se non, determinato!!) tutto ciò che l’amministrazione Garozzo aveva proposto alla città…!!Oggi Lei, come un perfetto Clarinetto, il portavoce che rappresentava, i nuovi "dirigenti" della Fattoria...nel romanzo a me caro, invita i consiglieri della maggioranza a “... dare un colpo d’ala ... per ridare dignità alla politica...”.Ma proprio il fatto che un semplice “ portavoce”, seppur autorevole, come Lei e non il sindaco “Barbagallo/D’Agostino”, senta la necessità di dirlo in prima persona, è la dimostrazione plastica che, se per il "colpo d'ala"...dipendesse veramente da voi.... non potremmo nutrire speranze.... Salvo Di Stefano CompuTecnica Riparazione computer a domicilio 338 2071014 CARTOLINE DA ACIREALE IL QUARTIERE SUFFRAG(G)IO AKIS “ La domenica delle salme ” La questione morale è politica!Al di là dello sdegno per la strage che ha interessato i nostri mari, la questione morale in Europa rimane tutta politica.Non è soltanto il fallimento di Mare Nostrum e Triton, in modo troppo frettolose si addebitano responsabilità alla politica italiana, ma una tragedia figlia della incapacità di essere riusciti a dare una risposta europea al problema. In un sol colpo, ieri, in una domenica delle salme, sono morti i trattati europei, la comunitarizzazione del terzo pilastro, la carta di Nizza e secoli di conquiste sui diritti umani. L'Europa ha mostrato tutti i suoi limiti strutturali. La questione rimane politica. Lo stato nazionale è inadeguato ad affrontare il problema degli sbarchi. Soprattutto dopo che, con la caduta dei regimi determinata dalle potenze occidentali, non esiste più un diaframma tra il Nord Africa ed i nostri territori. L'Ue, dal canto suo, rimane impotente, prigioniera di una struttura fondata su una ortodossia monetarista ma che non riesce a fare un salto di qualità in senso federale. Il problema della europeizzazione del debito (mi scuso per il parallelismo forzato) è lo stesso della europeizzazione della gestione dell'emergenza migranti. Lo stesso vale per la politica estera e la difesa. Questa Europa ieri "ammazza" il popolo greco, oggi i migranti, domani (se non ci sarà una svolta istituzione, un salto di qualità politico) se stessa. Il problema non è determinare meno Europa ma più Europa. E se rappresenta un atto dovuto per la procura di Catania aprire un fascicolo di inchiesta, val la pena capire una volta per tutte che il vero fascicolo è quello posto da Altiero Spinelli nel 1984: per dirla con Mitterand, "lo stato nazione è la guerra". Antonio Coniglio Sabato 9 Maggio 2015 U PAISI DI GIUFA’ 5 Il paese di Giufà C’era una volta, sai chi c’era, ci stava una vecchietta con una scatola di cioccolatini, ogni tanto dava una rammendata, aspettate che adesso vi racconto una storia Una volta mia madre, in un periodo nel quale non erano stati scoperti i cellulari, non c’erano i computer e i tablet, mi raccontava delle storielle. In inverno io ed i miei fratelli stavamo intorno ad un braciere e nostra madre ci raccontava delle storielle, anche quelle di un personaggio di nome Giufà. Chi è Giufà? Un individuo un po’ ebete che si credeva furbo. mia madre ci raccontava le storielle ed io e i miei fratelli, con i piedi sopra il bordo del braciere, ridevamo di come sto tizio veniva preso in giro. Ora, dopo un po’ di anni si è scoperto che questo Giufà non è morto ma si è trasferito ad acireale, facendo tanti figli. Non mi dite che non sapevate che Acireale fosse la città di Giufà e dei Giufà!... l’anno scorso agi acesi fu detto che nuove persone avrebbero risolto i problemi della città: meno tasse, dicevano; più lavoro avrebbero creato. Hanno detto: avete bisogno di qualcosa? Vi promettiamo che faremo tante cose buone e con correttezza, non come quelli che li avevano preceduti…quelli, dicevano loro, si sono mangiati tutto, e non è rimasto assolutamente nulla! Lo sapete che cosa ha fatto la gente? li ha votati, ha votato persone nuove, con un po’ di vecchi consiglieri che c’erano stati prima, anche prima di prima, che erano con quelli di prima e hanno detto agli acesi: con noi ci sarà il Cambiamento!!! Dopo essere stati eletti, hanno cominciato a dire che volevano altro tempo per fare ciò che avevano promesso e che non ci stavano soldi nelle casse del comune: hanno detto che il servizio di nettezza urbana costava tantissimo, che gli stipendi avevano un costo enorme. Hanno detto che ci volevano tanti soldi, moltissimi soldi. La gente, i figli di Giufà, hanno cominciato a dire: ma voi, nuovi eletti, non avevate promesso di farci pagare di meno? E loro hanno risposto: per ora ti aumentiamo le imposte e poi te le abbasseremo! Le persone hanno creduto alle promesse ed hanno cominciato a pagare. Poi hanno detto che per il servizio di nettezza urbana si dovevano fare sacrifici e si doveva pagare di più ed i figli di Giufà hanno messo le mani in tasca ed hanno cominciato a pagare, con i soldi che erano ormai rimasti. Nel contempo, gli acesi hanno cominciato ad osservare che ciò che era stato loro promesso non si faceva e loro, i consiglieri comunali, non solo non prendevano minori emolumenti, anzi, percepivano di più. Fino a quando, gli acesi, i figli di Giufà, senza più soldi in tasca, cominciarono a chiedersi che cosa facessero i consiglieri nelle sedute di consiglio e di commissione. Quanto percepiscono? E senza sapere né leggere né scrivere hanno scoperto tante cose. Hanno scoperto che ogni volta che i consiglieri si riuniscono percepiscono un gettone di presenza di 63 euro (ohhhh! Circa 122 mila lire di una volta) per discutere di numerose cose: di animali e di come si cucina la carne alla brace, di come è organizzato i carnevale e di come ballano i vecchietti, di come si organizza una tombola e di come si sistemano gli affari…loro ovviamente! Perché di noi, dei cittadini acesi, non gliene frega alcunchè!!! Loro, i consiglieri comunali, non capiscono che le persone ormai non hanno più soldi da versare alle casse comunali e non vogliono che discutano di banalità, ma vogliono gente che faccia politica per aiutare la colletività a risolvere i problemi. Gli acesi lo hanno detto e loro che cosa hanno fatto? Nulla!!! Dicono che devono guadagnare perché vogliono bene alla città e si devono riunire molte volte, continuando a fare sedute di commissione. Loro lo fanno per il bene degli acesi, i figli di giufà. Perfetto! Loro vogliono bene gli acesi e gli acesi che cosa fanno? Si arrabbiano? Com’è possibile! Non lo so ma, a questo punto ai figli di Giufà sta sembrando un poco una presa per i culo….quello del pavone. Niente si è fatto finora! E niente si vuole fare se non prendere soldi per le sedute di consiglio e di commissione Questa situazione ha creato scompiglio e qualcuno ha creduto che il pavone di cui si parlava in un verbale di commissione fosse il sindaco: che si veste bene ed ha un bel portamento. perché, diciamolo, il sindaco è un bel ragazzo! È tanto bello che la Rai…tana, la televisione nazionale, quando ha saputo che ad acireale ci stava casino lo ha voluto intervistare e quel conduttore che si lamenta sempre, Giletti, ha voluto invitare il sindaco di Acireale per fargli alcune domande e farlo vedere a tutti…il pavone di Acireale. Oh ragazzi, i sindaco di Acireale ha fatto una bella figura! lo hanno chiamato per fargli delle domande sul paese di Giufà…e si è ben comportato. Ma quello che sta accadendo ad acireale lo ha impaurito e lui cosa ha fatto? Si è arrabbiato, altro che se si è arrabbiato e lui lo ha anche detto! Lo ha ribadito: i consiglieri devono percepire meno! Un bravo al sindaco…ci voleva! Era necessario che il sindaco prendesse la parola per dire cose giuste e sensate! Bravo! Ma lui, il sindaco, prima, quando era consigliere comunale , faceva le stesse cose che fanno gli attuali eletti al consiglio. Ma, signori, a questo punto a chi dobbiamo credere? Che fine dobbiamo fare? Come ci si deve comportare? Io lo so ma non lo dico. ma una cosa la posso affermare: tra tre giorni, nel paese di Giufà e dei Giufà le persone dimenticheranno tutto e, alla fine, continueranno a fare ciò che finora hanno fatto, cioè chiedere cortesie ai consiglieri comunali ed un posto di lavoro all’onorevole di turno! …e come diceva mia madre, quando concludeva le sue storielle: e vissero felici e contenti e noi con lo sputo tra i denti. Domanda: che cosa ne facciamo dello sputo? ‘U Curtigghiaru C‘era na vota, c’era cu c’era, c’era na vecchia ca ciculattera, ogni tantu dava mpuntu, aspittati ca ora va cuntu. Na vota mo matri, na mpiriudu unni non c’erunu cellulari, non c’erunu computer, non c’erunu sti cosa moderni a fomma di taula mi cuntava i fatti. Ndo mmennu, iu e i mo frati erimu misi attornu a conca (autru ca riscaldamenti!) e ni cuntava i fatti (favole), macari, i fatti di Giufà.. Cu iè giufà? Unu mpocu scimunitu ca si crideva spettu. E ni cuntava i fatti e iu e i mo frati, chi pedi supra a conca, rideumu di comu u pigghiaunu pi fissa a stu puureddu. Ora, dopo mpocu di anni, si scupriu ca giufà non scumpariu ma si trasfiriu a ghiaci, facennu tanti di di figghi ca su uora assai. Non mi diciti ca no sapeuvu ca a ghiaci iè u paisi di giufà e de giufà!…..l’annu scorsu e chistiani ci dissuru ca nova genti avissi risulvutu i cosi e chistiani: menu tassi, diceunu; chiu travagghiu faceunu aviri. Ci dissuru: aviti bisognu di quaccosa? Vi prumittemu ca facemu i cosi bboni e giusti, non comu a chiddi di prima…chiddi, ni diceunu, si mangiaru tuttu, n’arristau nenti. A genti u sapiti chi fici? Ci desi i voti, vutau carusi novi, cu mpocu di vecchi ca c’erunu prima, macari prima di prima e ca ierunu cu chiddi di prima e ci dissiru: cu nuatri ci sarà u cangiamentu!!!! Nzaccu di genti ci cridiu e iddi vinceru, minghisi si vinceru! spaccaru tuttu e tutti! …… a ddu puntu cuminciaru a diri ca vuleunu tempu ppi fari i cosi e ca nun c’erunu soddi; ni dissiru ca a spazzatura custava assai, ca i stipendi custaunu assai. ni dissiru ca ci vuleunu i soddi, assai soddi. A genti, i figghi di giufà, cuminciaru a diri: ma vuautri non mi dicistuu ca auma paiari chiu picca? E iddi ci dissiru……per ora ti aumentiamo le imposte e poi te le abbasso! I chistiani ci crideru e cuminciarunu a paiari. Poi ci dissuru ca ppa spazzatura s’aunu a fari sacrifici e s’ava paiari cchi’ossai e a genti, i figghi di giufà, si misuru i manu nda sacchetta e cuminciarunu a nesciri i soddi, chiddi ca ci’aunu arristatu. No mentri i iacitani cuminciarunu a vidiri ca i cosi ca iaunu prumittutu non si faceunu e chissi, i cunsigghieri cumunali, non sulu non si pigghiaunu chiu picca, anzi pighiaunu ch’ossai! Finu a quannu i iacitani, i figghi di giufà, senza chiu soddi cuminciarunu a diri, ma chissi chi fannu o cunsigghiu comunali? Quantu pigghiunu? E senza leggiri e scriviri, scupreru nzaccu di cosi. Scupreru ca ogna vota ca iddi s’incuntraunu pigghiunu 63 ieuru (au!!!!! 122 mila liri di na vota!) ppi parrari di nzaccu di cosi: di l’animali e di comu si fa arrusti e mangia; di comu ie organizzatu u cannaluvari, di comu abballunu i vicchiareddi, di comu si fa na tombola e di comu s’abbessunu i cosi……i so, ovviamente! Picchi di nuatri non ci ni futti nenti. Iddi, non capisciunu ca i chistiani non hannu chiu soddi, ca non volunu ca discutunu di minchiati ma volunu genti ca fa pulitica picchi voli aiutari l’autri. I chistiani ciu dissiri e iddi chi ficiru? Nenti! Dici ca ana vadagnari picchi volunu beni iaci e s’ana vidiri nzaccu di voti, ana cuntinuari a fari cummissioni. Iddi u fanu ppu beni di l’acitani…de figghi di Giufà. Abbonu ie! Iddi volunu beni i iacitani e i iacitani chi fanu? Si siddiunu? Comu iè pussibbili? No sacciu! ma a stu punto mi pari ca i figghi di giufà nmpcu di pigghiata ppu culu….chiddu do pauni, ci sta parennu. Nenti sa fattu! E nenti si voli fari…si non pigghiari soddi ppi riunioni. Mpocu di bbuddellu ci fu, ie quaccunu pinsau ca u pauni ca caminava iera u sinnicu, ca si vesti bbonu. Picchi dicemulu: stu sinnicu iè beddu carusu! E tantu beddu ca a Rai ..tana, a televisioni di Roma, quannu sappi ca c’era bbuddellu a ghiaci ci vosi parrari e chiddu ca fa i lamentti, Gilletti, u vosi nvitari ppi farici mpocu di dumanni e fallu vidiri a tutti…… u pauni di Iaci. Au , carusi vinni bbonu nda televisioni, u chiamaru ppi parrari macari do paisi di Giufà….e u fici macari bbonu! Ma chiddu ca stava succidennu a ghiaci u fici spaggnari ed iddu chi fici? si siddiau, autru si si siddiau! …e u dissi!!! Autru su u dissi: i cunsigghieri ana pigghiari chiu picca! Brau sinnicu…ci vuleva! Ci vuleva ca vossia pigghiava a parola ppi diri cosi giusti! Brau! Ma…… brau brau, prima iddu, u sinnicu, quannu faceva u cunsigghiri, faceva u stissu di chiddu ca fanu sti figghiareddi di matri oggi. Mah, carusi, a stu puntu, a cu iama a cridiri? Chi fini ama fari? Comu n’ama a cumpurtari? Iu u sacciu ma non vu dicu, possu diri na cosa sulu: ca fra tri ghiorna ndo paisi di Giufà e de Giufà i chistiani si scordunu tuttu e , a fini, cuntinunu a fari chiddu ca faceunu prima, addumannarici i fauri ie cunsigghieri e mpostu di travagghiu ppi so figghi all’onorevuli! …e comu mi diceva mo matri a fini do fattu: ie vissiru felici e cuntenti e a nuatri ….a sputazza nde denti. …..domanda: chi ni facemu da sputazza? Presso la “Certosa dei Cavalieri” di Acireale (via Taro, 19), è stato presentato il volume fotografico PAGINE DI PIETRA. Il libro, edito da Carthago, è firmato da Marcello Trovato e Dario Liotta. 6 Sabato 9 Maggio 2015 AKIS Pianeta Venere 2015 Silvia Ventimiglia, Marinella Arcidiacono , Antonio Foti e Turi Consoli hanno condotto “Pianeta Venere” che, anche quest’anno, è stato ospite del comune di AciCatena, grazie alla sensibilità del sindaco Ascenzio Maesano. La manifestazione, sotto l’egida del Kiwanis Absolute Terra dei Ciclopi retto da Domani voleranno tanti uccelli Forse la poesia non può cambiare il mondo, ma in questo grandissimo spazio, dove c'è tanto silenzio, ci da la forza per continuare a sperare. Guardo una grande luce che c'è nel cielo, e non smetto mai di sognare un mondo migliore. Domani voleranno tanti uccelli, sarà bello poterli guardare. Vito Cutuli Ha riscosso parecchio successo la 1a Festa del Libro organizzata dal gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile con la collaborazione dei Consiglieri Comunali Giuseppe Ferlito e Mariella Bonanno e con il Patrocinio del Comune di Acireale. E’ stato proprio il Sindaco Barbagallo assieme all’assessora alla P.I. D’Anna ad aprire la manifestazione ed a congratularsi per l’iniziativa. La festa del Libro si “aggancia” a quella nazionale (23 aprile di ogni anno) ed ha proprio come obiettivo la diffusione della cultura a partire dalla giovane età. Tanti i bambini che - nonostante le condizioni atmosferiche non proprio eccezionali - hanno aderito all’iniziativa accompagnati e sostenuti dai “più grandi”. Diversi i laboratori che hanno visto protagonisti le giovani leve, a partire dalla lettura delle fiabe e senza dimenticare la “costruzione” di vere e proprio copertine di libri. Presenti anche diversi autori acesi che hanno dato il loro contributo donando (attraverso il “DONA LIBRO”) le loro opere per sostenere e promuovere i pomeriggi di Lettura presso la Biblioteca Zelantea. A tal proposito è stato dato loro appuntamento nelle prossime settimane per pianificare e programmare le prossime edizioni. La Festa del Libro vuole infatti essere un punto di partenza per creare e diffondere la Cultura della Lettura in città. Soddisfazione da parte degli organizzatori che già dalla prossima edizione si prefissano l’obiettivo di dar seguito ed arricchire ulteriormente l’iniziativa. Daniela Simon, ha registrato le presenze di Maria Grazia Falsone, Loredana Marino,Vera Pulvirenti, Pinella Musmeci-Maria Lunetta-Carmela Borzì- Margherita Matalone- Maria Loiacono - Fernanda Visalli. Dopo la presentazione e “chiacchierata” serie delle ospiti, sono state assegnate le due targhe “Pianeta Venere” all’attrice Manuela Ventura e alla signora Angelina Leotta Maugeri. KIWANIS ONE DAY nell’anno del Centennale con i K-Kids della Topolinia School Lunedì 13 Aprile i K-Kids della Topolinia School, con gli insegnanti tutti e la dirigente Agata Pennisi Sacoor, insieme al Kiwanis Club di Acireale con il presidente Michel Calì , hanno celebrato il Kiwanis One Day 2015, nell’ambito dei festeggiamenti che si svolgono in tutto il mondo per i cento anni del Kiwanis International, con il Progetto “Coloriamo la nostra Città” nella Piazza Lionardo Vigo, antistante la scuola. Tutti gli alunni della scuola, insieme ad un gruppo di allievi dell’I.C. Galileo Galilei accompagnati dalla loro dirigente, prof. Rosaria Maltese, hanno voluto donare alla Città di Acireale una mattinata all’insegna dell’allegria con momenti di recitazione, coreografie e canti diretti con professionalità e grande entusiasmo dagli insegnanti Lilla Cavallaro e Giuseppe Marino. Particolarmente gradita la performance del cantastorie Carlo Barbera che ha coinvolto gli alunni con il suo spettacolo della tradizione popolare siciliana unico nel suo genere per un linguaggio contemporaneo e adatto ai nostri Al Cinema Odeon di Catania, nell'ambito del Gold Elenphant International Film, è stato presentato il libro di Sebastiano Gesù, dal titolo “Pietro Germi, il Siciliano”. Con il libro sono stati proiettati il documentario dallo stesso titolo: “Pietro Germi il Siciliano” e l' episodio “Guerra 1915-18” regia di Pietro Germi tratto dal film “Amori di mezzo secolo”, per ricordare il centenario della Prima Guerra Mondiale. Ha presentato il volume il prof. Luciano Granozzi con Aldo Puglisi attore protagonista di “Sedotta e abbandonata”.. Il 50° anniversario di matrimonio tra Giuseppe Quattrocchi e Giuseppa Vasta è stato festeggiato, lo scorso 24 aprile, nella Chiesa di S.Domenico, officiante don Mario Rocca. I suoi 5 figli ( Giovanni, Mario, Fausto, Lucia e Milly) assieme ai 12 nipoti ( Giuseppe, Sebastiano, Giusy, Alessandro, Corrado, Simone, Giorgia, Francesco,Alessandro, Fabio, Jacopo e infine Giulia) ed i parenti tutti hanno festeggiato i due “sposini” in una cerimonia presso Villa Corallo dell'Etna. Akis si associa la felicità di tutta la famiglia. tempi. Il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, il Vice Sindaco Nando Ardita e l’assessore alla P.I. e alle Pari opportunità Adele D’Anna, ospiti illustri presenti alla bellissima manifestazione, hanno molto apprezzato l’entusiasmo dei bambini che hanno simbolicamente adottato le aiuole della stessa Piazza, abbellendole con fiori di carta e piccole piante. L’augurio di tutti è che i bambini, insieme ai loro educatori ed al Kiwanis Club di Acireale, possano realmente adottare le aiuole della villetta! Presente alla manifestazione il Governatore nazionale del Kiwanis International Elio Garozzo, il Lgt della Divisione 2 “Etna Patrimonio dell’Umanità” Carmelo Cunsolo, e tanti amici kiwaniani che hanno voluto dare la loro testimonianza di apprezzamento e affetto agli alunni della Topolinia School. Nell’ambito della manifestazione il giovane presidente dei K-kids Topolinia School Matteo Busà e la dirigente scolastica Agata Pennisi, hanno consegnato a suor Lucia Ramellini della Comunità “Madonna della tenda di Cristo” un “pensiero” di solidarietà frutto della raccolta di fondi effettuata durante il periodo precedente la Pasqua. AKIS Sabato 9 Maggio 2015 “ STELLA” Il Prof. Francesco Sofia, docente di Filosofia, Psicologia e Scienze della formazione nei Licei e docente di Didattica dell’insegnamento nella Scuola Teologica di Bari, ha presentato, al S.Biagio Resort, il romanzo “STELLA” di Antonino Leotta. “Un libro che si legge di un fiato”, ha affermato il Prof. Sofia, “per l’essenzialità del linguaggio e per l’interesse che suscita”. Nella Sicilia del primo dopo-guerra, in una città di provincia, uno dei protagonisti, un giovane gesuita, si trova dinanzi alla scelta di continuare a svolgere il proprio compito rinchiuso tra le mura di un Istituto religioso oppure tentare di trovare o portare il progetto di Dio oltre la siepe. Il suo percorso si interrompe o trova nuove prospettive? Il racconto si muove tra forti interrogativi interiori e pretese di dialoghi risolutivi, tra incontri arricchenti e situazioni sconvolgenti. Nello sfondo la forte presenza delle Istituzioni religiose con regole e programmi piuttosto rigidi e, al di fuori del Collegio, un tessuto sociale piuttosto complesso che si parte dalla nobiltà e dalla borghesia e arriva a una periferia segnata da ristrettezze economiche. Dopo le profonde riflessioni del Prof. Sofia, l’autore si sottopone ai pressanti interrogativi dei propri figli Emanuele e Luca. Nel dialogo, emergono due decise affermazioni di Antonino Leotta: nella prima l’autore evidenziando il rapporto dell’uomo con il soprannaturale, afferma che, secondo la visione cattolica, Cristo, figlio di Dio, è venuto sulla terra per abitare in mezzo agli uomini con una concezione fortemente rivoluzionaria. E’ venuto per “servire”. E’ venuto per “amare”. Soprattutto i più disperati, i più martoriati, i più avviliti. Allora dovremmo capire una sintesi sconvolgente: “Dio per l’uomo, non l’uomo per Dio”. "Dio per l'uomo" è ... meraviglioso, stupendo, incredibile! "Dio per l'uomo" è riconoscere una Padre comune a tutti e sollevare gli occhi al cielo per sorridere nella serenità interiore. "Luomo per Dio", invece, ti può portare alle Crociate, al ruolo di una difesa fondamentalista e fanatica. Ti esalta al punto di fare arbitrariamente le veci di Dio condannando persone che ti vivono accanto che presumi offendano il tuo Dio. "L'uomo per Dio" è lotta aperta tra gli uomini per conquistare il privilegio di schierarsi come guardia del corpo di un Dio che non ha corpo....La seconda affermazione dell’autore riguarda la visione dell’amore e, particolarmente, dell’amore in due. L’amore -ha affermato- non va definito. Va vissuto. Solamente chi lo vive può azzardare di comunicare esperienze vissute. Ma sempre più con la vita che con le parole. La teoria sui comportamenti si può fermare esclusivamente a una teoria nell’ambito morale. Perché? I sacerdoti, i religiosi, sono stati poco educati, nei collegi, nei seminari, nei conventi, alla “tenerezza”. Non esiste l’educazione all’affettività. E, soprattutto, all’affettività tra i due sessi. E il sacerdote, il religioso si adoperano, tuttavia, per educare all’amore. Diventa, così, discutibile il modo come lo fanno. Immaginate un venditore di profumo che esalta il prodotto, ne evidenzia tutte le doti e le qualità. Ora, ci può essere un venditore di profumo che… stranamente non profuma. E’ il discorso di Papa Francesco che parla del pastore che deve portare addosso l’odore delle pecore. Nella conclu- 7 “ Io non sono il mio cancro” KIWANIS ONE DAY Diario- testimonianza di Lorenzo Marotta Protocollo d’intesa con il Liceo Artistico Emilio Greco per l’apertura del k club “TRA CIURI D’ARANCI E SPINI SANTI” CULTURA E SPETTACOLO CON L’AEDO DELL’ETNA ALFIO PATTI Una giornata ricca d’impegni,cominciati dal mattino, per il K.C.Absolute , che ha scelto, rispettando le idee propositive della presidente, di valorizzare e mettere in luce le competenze e i desiderata dei suoi soci. In mattinata il nostro Advisor prof.arch. Alfredo Anastasi ha portato a conoscenza del Lgt. e dei Presidenti della Divisione il suo impegno a realizzare e seguire un nuovo k-club nella sua scuola di titolarietà, il Liceo Artistico Emilio Greco, istituto per altro già interessato da un progetto di service Divisionale.. In serata si è svolta l’apprezzatissima conferenza-spettacolo dell’aedo dell’Etna Alfio Patti “Tra ciuri d’aranci e spini santi. La storia della donna siciliana nei cunti e nei canti popolari” indetta congiuntamente dall’Associazione Culturale Terre di Aci, presieduta dal Chairman per i diritti dell’infanzia avv.Carmelo Sardella e dal Kiwanis Club Absolute Terre dei Ciclopi, presieduto dalla prof.ssa Daniela Simon presso il palazzo Cantarella di Aci Sant’Antonio. Erano presenti,Autorità istituzionali e Kiwaniane quali il Trustee past Governatore Nicola Russo,i past luogotenenti Nunzio Spampinato, “Io non sono il mio cancro” (diario di un malato)” di Lorenzo Marotta (Vertigo Edizioni, Roma 2015), pur presentandosi come un vero e proprio diario delle tappe di un’esperienza vissuta dall’autore, colpito da un tumore nei linfonodi del collo, e pur mantenendo, per scelta, la scrittura originaria del momento (“un racconto in presa diretta”), è qualcosa di più della cronaca pura e semplice di quanto è avvenuto nel lungo e doloroso periodo dalla scoperta del cancro fino a superamento dello stesso. Marotta, già docente di filosofia e poi dirigente scolastico, giornalista, scrittore di romanzi molto apprezzati dai lettori e dalla critica, ci confida il vissuto interiore durante la sua malattia e ci coinvolge in questioni fondamentali per l’uomo, che riemergono con insistenza accanto e proprio a causa del dolore, della sofferenza e dell’esistenza personale in bilico tra la vita e la morte. Davvero interessante e coinvolgente il leitmotiv di tutta l’opera che ci presenta un “io” duplice: da un canto quello fisico colpito dalla sofferenza dei sette cicli di chemio e dalle sedute di radioterapia e dall’altro il distacco e lo straniamento dell’altro “io” che osserva quanto accade e tende a collocarlo in una dimensione aliena: “Sembra che ci siano due ‘io’. Il ‘me’ sano e l’altro ‘me’ che ha il tumore. In fondo il primo è tranquillo. Il tumore appartiene all’altro .. Io non sono il mio cancro …” All’improvviso l’autore del diario si ritrova malato tra i malati (“ogni volto dice una storia che non racconta, di una pena che giace in fondo al cuore”) e, in mezzo alla sofferenza, misura “l’opera del tempo” e scorge “la precarietà della vita”. Una vera e propria “sberla”! Noi ci affanniamo a pianificare la nostra esistenza, ma c’è talvolta in agguato qualche amara sorpresa, che ci separa dal mondo e ci rende estranei a tutto; infatti cambiano di colpo anche le priorità degli impegni e tutto o quasi diventa inutile. Marotta, tuttavia, trova conforto nella comunicazione via facebook che diventa, dopo qualche perplessità sull’opportunità di rendere pubblica la propria infermità fisica, un veicolo importante che consente di mantenere contatti con amici e a scoprirne altri che esprimono solidarietà o danno dei consigli. La straordinaria condivisione conforta e sostiene il malato, che riceve forza e coraggio per affrontare la terapia invasiva e debilitante e, tra alti e bassi, ad alimentare la speranza della guarigione, L’aiuto dei familiari e di medici ed operatori sanitari del settore oncologico dei nosocomi catanesi, con la loro alta professionalità, sono anch’essi un ineludibile punto di riferimento per procedere in questo impervio sentiero e superare la depressione: il malato manifesta grande fiducia in loro. Emergono con insistenza i legami del microcosmo umano con l’infinito, tra l’uomo e Dio, e “un flusso di pensieri e di sensazioni non ordinati”, nel silenzio della notte rivela “uno stato cangiante di coscienza” e il mistero del male e del dolore ritorna prepotente a condizionare il pensiero non più nella sua dimensione metafisica, ma come esperienza vissuta. Quando le forze aiutano, la scrittura diventa “farmaco” spirituale: “Le parole come medicamento dell’anima, come conforto del cuore”. Questo libro merita di essere letto non tanto o non solo per conoscere una storia reale e fortemente vissuta, ma per le riflessioni e le meditazioni sulla sorte umana che l’accompagnano e che portano alla ribalta i dubbi, le domande, i misteri che non trovano la risposta definitiva tanto invocata dall’uomo. Pur nella spontaneità e talora l’estemporaneità della scrittura, il testo rivela la grande maestria dell’autore, il quale, affidando alla parola l’estrinsecazione del vissuto personale, riesce a coinvolgere il lettore trasportandolo in una dimensione esistenziale che supera la singola esperienza per proiettarsi in una dimensione universale, che ci riguarda tutti. Infine, il messaggio di speranza che, nonostante tutto, si respira nell’opera è un vero messaggio d’amore. Giovanni Vecchio Salvatore Chianello e Filippo Lizzio,gli ultimi due soci dell’ABSOLUTE,oltre a presidenti e soci di club della Divisione. Dopo gli inni nazionali siciliano ed italiano ha introdotto la manifestazione il Chairman Prof. Turi Consoli. Sono seguiti i saluti della presidente del Kiwanis Absolute Terre dei Ciclopi prof.ssa Daniela Simon, dopo di che il presidente dell’Associazione Culturale Terre di Aci avvocato Carmelo Sardella ha presentato il poeta e cantautore siciliano Alfio Patti, evidenziando come egli sia da tutti riconosciuto come l’aedo dell’Etna per la passione con cui si è proposto come portabandiera della sicilianità in Italia e nel mondo (Australia, Francia, Messico, Argentina, Germania, Sudafrica) ottenendo numerosi riconoscimenti, non ultimo quello del 2010 di “Ambasciatore del folklore siciliano”. Alfio Patti, ha dato un notevole contributo alla ricerca di vecchi testi poetici ed al rinnovamento della poesia in lingua siciliana, usata al pari delle altre lingue. Contributo che il Patti ha esteso alla Commissione regionale sull’insegnamento del patrimonio linguistico, storico e letterario della Sicilia nelle scuole siciliane, di cui era componente, in relazione alla legge regionale n° 9 del 31 maggio 2011 sull’obbligo di tale insegnamento in tutte le scuole siciliane di ogni ordine e grado. Nella conferenza-spettacolo “Tra ciuri d’aranci e spini santi” la protagonista assoluta è la donna siciliana. I fiori d’arancio rappresentano i sogni, l’amore, la sensualità della donna, mentre le spine sante rappresentano le con- troversie, i dolori, le fatiche che la donna siciliana ha sempre subito e sopportato con grande rassegnazione. Entro questi temi conduttori si è svolta la conferenza del Patti impreziosita da una magistrale performance canora con chitarra che ha spaziato fra i brani del suo vasto repertorio come “Finestra e tu dormi”, Si e no comu l’unna”, “Cicciu e sonnu d’amuri”, “Terra ca non senti”, “Tu dormi” e altri. A coronamento della manifestazione dedicata alla sicilianità si è esibito il poeta Nicola Raciti con la recitazione della sua poesia in lingua siciliana “Aranci, lumia e mannarini” che ha rappresentato un ironico spaccato della nostra malmessa economia agrumicola. Un kiwanis one day, dedicato alla cultura e promozione del territorio come ampiamente concordato dall’intervento del past Trustee Internazionale e Governatore Nicola Russo. WEBMASTER - K.C.ABSOLUTE Dott.Sergio Marino sione l’autore ha precisato: “Devo, però, dire che, in questo mio romanzo, non arrivo a condannare dei personaggi. Ma voglio condannare un modo di fare diffuso in un ambiente, in un territorio. Condanno decisamente l’apparire. Che è fatto di un perverso modo di curare l’esteriore, l’appariscente. Un ricercato formalismo che copre ogni espressione umana. Che camuffa, soprattutto, nasconde, occulta… Nel mio romanzo voglio proprio condannare il “sembrare”…E, dinanzi all’arroganza di chi si rivela più potente, non basta esserci, partecipare. Diventa necessario e insostituibile mettere in gioco la propria dignità, il proprio carattere, la propria personalità, quella statura che appartiene all’umanità di ogni persona. E’ necessario “essere”. Nell’aula magna dell’Istituto Regina Elena è stato presentato il romanzo di Maribella Piana, docente di lettere, attrice di teatro e televisione, “I ragazzi della piazza” edito Bompiani. Il romanzo è uno dei successi di Masterpiece, il primo talent show letterario, andato in onda su Rai 3, in cui i vincitori si sono aggiudicati la pubblicazione del proprio testo da Bompiani. Un romanzo di successo sicuro, quindi, perché scritto da una persona eccezionale L'apertura della farmacia, da adesso ANCHE il sabato e la domenica ( festivi compresi), ha riscontrato un notevole apprezzamento da parte della clientela tutta. Il corso Umberto , cuore pulsante di Acireale non poteva non essere provvisto di "un servizio farmaceutico" durante il fine settimana, giorni in cui , proprio perché ( di solito ) non lavorativi , si pensa di più alla salute e al benessere di tutta la famiglia. La farmacia quindi , oltre a dispensatore di FARMACI per eccellenza, diventa un consultorio di PREVENZIONE ed EDUCAZIONE SANITARIA e perché no di BELLEZZA. Il farmacista è un sanitario qualificato in grado di rispondere in maniera competente, esauriente e riservata ai vostri problemi ; è in grado di fornire suggerimenti, consigli , prodotti e rimedi per soddisfare i vostri bisogni o di capire se il problema presentato deve essere affrontato dal medico. Il ruolo della farmacia è fondamentale nella promozione della salute, nella prevenzione e nell'educazione sanitaria. Indubbiamente per svolgere questo ruolo occorre personale preparato e continuamente aggiornato e una grande attenzione ai bisogni del cliente, per la soluzione dei problemi attinenti alla sfera della salute e del benessere. AK IS IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI come Maribella e perché viene fuori da numerose critiche e selezioni di persone qualificate. La presentazione, oltre che dal “solito” pubblico, si è avvalsa anche della presenza degli ex alunni nonché ex attori della compagnia del Regina Elena messi sul palco proprio dalla mitica professoressa Maribella. Mariella Di Mauro Sono stati oltre 40 i giovani artisti dell'Associazione "Arti in Musical" che Sabato, presso il Teatro Don Bosco di San Gregorio, e Domenica, presso la Parrocchia Madonna della Fiducia di Acireale, hanno messo in scena il musical "Il Risorto" di Daniele Ricci, per la regia di Annamaria Pennisi: un'opera rock-pop vibrante e commovente, interamente musicale, che ripercorre la storia della passione di Gesù, che ha visto un pubblico di oltre 500 persone. Grande commozione ha suscitato l'intero cast: Adriano Fichera nel ruolo di Gesù, Luisa Giardina nel ruolo della Madonna, Annamaria Pennisi in quello della Maddalena, Alfredo Scuderi nel ruolo di Caifa, Fabrizio Zuccarelli nel ruolo di Pilato, Alberto Russo in San Pietro, Dario Vassallo in San Tommaso e molti altri personaggi. Ad impreziosire il tutto lo splendido corpo di ballo della Scuola di Danza "In Punta di Piedi" di Acicatena, che da sempre collabora con l'Associazione Arti in Musical arricchendo di splendide coreografie i loro musical. Insieme presenteranno il prossimo musical: "La Baronessa di Carini" di Tony Cucchiara, che li vedrà in scena a partire da Giugno. AKIS: Anno XI, numero 5 del 9 Maggio 2015 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania - Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected] - Tipografia-Litografia: Graficaunita - via Archimede, 75 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 950153 Site: www.akis-aci.com - www.akis-acionline.com - Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814 - Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dei rispettivi autori e non rispecchiano necessariamente la linea editoriale assolutamente indipendente della testata. La Direzione si riserva di pubblicare in tutto o in parte le foto, gli articoli e i servizi pervenuti, secondo le esigenze di spazio. Il materiale anche se non pubblicato non sarà restituito. 291 8 AKIS Sabato 9 Maggio 2015 “ Innovazione e ricerca per aumentare la competitività della filiera cerealicola siciliana” La giornata di lavoro, introdotta dal dott. Paolo Rapisarda, direttore del CRA-ACM, è stata la prima occasione di un percorso condiviso finalizzato a favorire il confronto fra operatori della filiera cerealicola, Istituzioni ed Enti di ricerca, in vista di EXPO 2015 e della nuova programmazione del PSR. L’incontro, organizzato dal gruppo Cereali del CRA-ACM di Acireale, guidato dal dott. Massimo Palumbo, ha consentito il confronto mirato, da un lato, ad illustrare i risultati della ricerca conseguiti negli ultimi anni e, dall’altro, a far emergere i fabbisogni di innovazione e di trasferimento tecnologico evidenziati da parte delle imprese coinvolte nei vari segmenti della filiera: aziende agricole, ditte sementiere, centri di stoccaggio, industrie di trasformazione (molini, panifici, pastifici, ecc.). Gli operatori del settore hanno “ LA CERTIFICAZIONE DEL MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE PER UN’AGRUMICOLTURA DI QUALITÀ” Il Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee (CRAACM) di Acireale ha organizzato un Convegno dal titolo “La certificazione del materiale di moltiplicazione per un’agrumicoltura di qualità”. L’evento ha avuto presso la sala conferenze “Giacomo Lanza” del CRA-ACM, Corso Savoia, 190 – Acireale (CT). Ed è stato preceduto da una cerimonia di intitolazione della Biblioteca del CRA-ACM al Dott. Francesco Russo, incontenibile studioso, appassionato sostenitore del ruolo centrale della ricerca nella filiera agrumicola. Hanno aperto i lavori il dott.. Paolo Rapisarda, messo in evidenza esigenze di innovazioni e di conoscenze che riguardano diversi aspetti della produzione primaria e della trasformazione: dai sistemi colturali in grado di ridurre i costi di produzione e tutelare l’ambiente agli alimenti funzionali, dalla valorizzazione degli antichi grani siciliani alle innovazioni varietali, dalla qualità panificatoria e pastificatoria alla valorizzazione della caratteristiche igienico-sanitarie delle produzioni cerealicole siciliane. D’altro canto, il convegno ha mostrato che i diversi Enti di Ricerca che si occupano di cerealicoltura in Sicilia (CRA, Università di Palermo e Catania, Consorzi ed enti regionali) costituiscono un gruppo già consolidato, pronto ad affrontare le tematiche più urgenti e a fronteggiare le esigenze del territorio. Del resto, come ha sottolineato Biagio Pecorino, Presidente del Distretto Unico dei Cereali per la Sicilia, la collaborazione fra le imprese e gli Enti di Ricerca diventa la condizione necessaria per soddisfare le esigenze di innovazione, in vista della nuova programmazione 2014/2020 (Horizon 2020, PON, PO-FERS e PO-PSR), i cui fondi rappresentano un’occasione importante per tutta la filiera e solo un maturo confronto fra la ricerca e le imprese potrà consentire di utilizzarli al meglio. A tal proposito il dott. Gaetano Aprile, Dirigente del Dipartimento Regionale dell’Agricoltura - Assessorato Regionale dell’Agricoltura, ha presentato le misure previste per il nuovo PSR, illustrando l’evoluzione della politica agricola comunitaria, dall’esperienza del 2007/2013 alla nuova programmazione 2014/2020. Il workshop si è svolto presso il Centro di ricerca di Acireale del CRA, dove l’approccio multidisciplinare e l’integrazione fra diversi gruppi di ricerca è già in atto da diversi anni: il centro CRA-ACM infatti svolge ricerche avanzate sia nel settore agrumicolo che in quello cerealicolo e delle colture mediterranee e ha dimostrato nel tempo un’efficace presenza sul territorio e la capacità scientifica necessaria a soddisfare le domande degli operatori delle diverse filiere. Nel corso dell’incontro infine sono state illustrate le tematiche del convegno dal titolo “Cereali! Viaggio nel mondo della cerealicoltura siciliana”, che si terrà a Milano il 4 luglio 2015, nell’ambito di EXPO 2015. La foto che ci invia il prof. Giuseppe Massimino ci spinge a fare una considerazione: non è proprio il caso di abbattere l’albero che “disturba” la vista della “splendida” antenna di telefonia? Direttore del CRA-ACM; il dott. Vito Sinatra, Dirigente del Servizio Fitosanitario Regionale; l’Ing. Roberto Barbagallo, sindaco di Acireale. Al convegno sono stati invitati a relazionare esperti del settore che operano nel campo della ricerca, dei servizi fitosanitari e del dipartimento dell’agricoltura della Regione Sicilia. Sono seguiti alcuni interventi programmati di ricercatori e operatori del settore vivaistico. Hanno concluso i lavori l’Avv. Antonino Caleca, Assessore Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea; il dott. Salvatore Parlato, Commissario Straordinario del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria; l’on. Giuseppe Castiglione, Sottosegretario di Stato alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. L’evento ha dato modo ai ricercatori, agli operatori della filiera agrumicola e alle rappresentanze delle istituzioni regionali e nazionali, di confrontarsi sulle problematiche derivate dalla diffusione del Citrus tristeza virus (CTV) e degli ampi focolai che inte- Nella Basilica Collegiata S. Sebastiano, i Club Service Fidapa, Kiwanis, Lions, Rotary e Serra, hanno offerto alla città di Acireale il Concerto dedicato alla Madonna Addolorata “ Ave Maria “. Il “ Quinquies Domina Ensemble “ diretti dalla pianista Vera Pulvirenti e le voci della soprano Rosanna Leonti e della mezzosoprano Maria Motta hanno eseguito tredici pezzi dedicati alla Madonna iniziando dal 1500 fino ad arrivare ai giorni nostri concludendo con l’Ave Maria dell’argentino W. Gomez in omaggio a Papa Francesco. In una chiesa gremita di soci e di pubblico ha presieduto il concerto S. Ecc. Rev.a Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale. ressano oltre 32.000 ettari di agrumeti, localizzati soprattutto nelle provincie di Catania e Siracusa. Lo stato di emergenza porterà ad una azione obbligata di riconversione dell’agrumicoltura, basata su combinazioni di innesto tolleranti CTV. Il programma di riconversione richiederà una notevole produzione di piante che impegnerà enormemente il settore vivaistico. Il Programma Nazionale di Certificazione Volontaria degli Agrumi, che prevede la fornitura da parte del CRA-ACM, del “primo” materiale di propagaPartecipata conferenza all’Archeoclub della sezione di Acireale del dott. Toti Pennisi che ha relazionato su “Pubblicazioni delle città di Acireale, Aci Catena e Aci S.Antonio dal XVII secolo al 1817”. Il dott. Pennisi è stato presentato dal Presidente del sodalizio Alfredo Rizzo. Il Commissario Salvatore Cutuli è il nuovo Vice Comandante della Polizia catenota e coadiuverà nella direzione del Corpo il Comandante Maggiore Sebastiano Forzisi. zione alle strutture vivaistiche, costituito da piante certificate di categoria “Base” e “virus tested”, assumerà una importanza ancora più rilevante. Foto Fabio Consoli Francesco Vecchio, uno di noi. Il migliore. Nato a Lentini, classe 1938, diploma al Liceo Classico Statale “Gorgia” della stessa città, dal 1963 viveva ad Acireale con la famiglia svolgendo la funzione di direttore generale della ICM Leonardi, bella realtà economica e industriale acese e della Sicilia orientale. Nel 1980 lascia la ICM Leonardi per ricoprire a Catania l'incarico di direttore del personale dell'Acciaeria Megara. Il pomeriggio del 31 ottobre 1990 uscendo dall'industria dove lavorava viene ucciso in un agguato mafioso assieme al giovane trentatreenne Alessandro Rovetta, amministratore delegato dell'azienda Acciaeria Megara. E' doveroso ricordare che già, nel 2009, a Francesco Vecchio è stato assegnato il Premio Aci e Galatea, alla memoria, e che nel marzo del 2010 l'Istituto Comprensivo Statale “Giovanni XXIII” gli ha intitolato la palestra dell'istituto. Apprendiamo adesso con grande soddisfazione, pertanto, che l'amministrazione comunale guidata da Roberto Barbagallo, lunedi 11 maggio prossimo intitolerà ufficialmente l'attuale piazzale Com (Centro operativo misto) a Francesco Vecchio, acese d'adozione, un vero amico per tanti di noi acesi della sua stessa età, uomo colto, sobrio ed eclettico in ogni spiraglio delle attività umane. Con questa intitolazione la Città di Acireale non dimentica un suo concittadino e mette in risalto il suo coraggio di oppositore alla mafia. Camillo De Martino AKIS Sabato 9 Maggio 2015 9 Unanimi apprezzamenti per la quarta edizione di “Femminile Plurale” a Santa Venerina A Santa Venerina, nella sala teatro “S. Venera”, ha avuto luogo l’evento “Femminile Plurale”, giunto alla quarta edizione e organizzato dall’associazione Sto.Cu.Svi.T. (Storia, Cultura e Sviluppo Territoriale), presieduta da Domenico Strano, con il patrocinio del Comune di S. Venerina. Merito è stato riconosciuto a ben otto donne, native o residenti nel territorio comunale, encomiabili per talento, capacità e impegno al di là di ogni ostacolo di ordine economico e/o sociale.. Queste donne hanno acquisito ricche competenze musicali, artistiche, letterarie, scientifiche e manageriali riuscendo a coniugare spesso operato professionale e familiare interagendo positivamente con il sociale per apportare un miglioramento etico alla collettività. Tenuto conto della loro età, per alcune di loro si può affermare che sono giunte all’apice di una brillante carriera culturale e professionale; per altre, data la loro giovane età, si evidenzia un percorso in veloce ascesa. L’evento è stato condotto da Elena Ronsisvalle, giovane perspicace, premiata già l’anno scorso per le sue doti artistiche, manifestate in diversi musical, da “Grease” in tournée in Italia ad altri presentati in varie città. In apertura della serata, la dott.ssa Maria Pia Fontana, sociologa e formatrice, assistente sociale specialista, componente del comitato scientifico dell’EAS-centro di Cultura dello sviluppo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha relazionato sulla tematica delle Pari Opportunità evidenziando in modo inci- nuove generazioni. Rosa Rapisarda, laureata brillantemente in ingegneria gestionale nella Scuola Superiore (di eccellenza) dell’Università di Catania, attualmente è manager presso la Multinazionale Bosch nella sede di Milano, gestisce un team di acquisto ed è anche Project Leader per le forniture complesse, in contatto diretto con la casa madre di Stoccarda. Espleta, nel tempo libero, attività di volontariato come clown in ospedale per allietare i bambini ricoverati e collabora con la Fondazione Don Gnocchi aiutando le persone senza braccia a mangiare. Ottavia Rinaldi, ricca di passione per la musica, ha cominciato a suonare l’arpa all’età di nove anni, ha frequentato i corsi di perfezionamento diplomandosi nei Conservatori di Monopoli e di Como con eccellenti risultati. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali classificandosi sempre al primo o al secondo posto. E’ entrata a far parte di numerose formazioni orchestrali di alto livello quale solista. Esegue concerti e continua a ricevere validi apprezzamenti. Ha ritirato il premio la madre, prof.ssa Patrizia Salerno, in quanto l’interessata era impegnata fuori sede in attività musicali, tuttavia la giovane musicista ha inviato un video con una bella esecuzione solista all’arpa. Francesca Arcidiacono, laureata in Economia e Business Management, esperta in “Politiche globali e relazionali euromediterranee” e “Principi di Salute Pubblica in caso di disastri”, collabora ad interventi di aiuto delle Nazioni Unite in paesi come il Chad (dove attualmente si trova), Kenia, Tanzania e Turchia. Impegnata in azioni umanitarie in zone a rischio, spesso riferisce su un blog sulle sue esperienze a contatto con le condizioni di vera e propria schiavitù di donne e bambini. Ha ritirato il premio a causa della sua impossibilità di presenziare, la madre dott.ssa Cettina Tomarchio, la quale ha espresso tutta la preoccupazione di una mamma che sa che in ogni momento la vita di sua figlia è in pericolo. Venera Contarino, docente di scuola primaria, si è laureata di Pedagogia nell’Università di Catania e in Scienze del Servizio Sociale in quella di Messina, ha seguito il Master su “ScuolaFormazione-Lavoro” nell’Università di Firenze e quello in “Valutazione e autovalutazione dei processi formativi della comunicazione” nell’Università Kore di sivo, attraverso opere d’arte, modelli di donna nei quali si possono cogliere virtù civiche. Ha concluso affermando che la virtù specifica della donna sta nella sua struttura cerebrale, diversa rispetto a quella dell’uomo, ma capace soprattutto di mettere in relazione cuore-ragione-emozioni-parola. Ha auspicato, infine, una crescita in solidarietà e fratellanza. La prima donna premiata è stata Daniela Greco, attuale direttrice dell’Ufficio delle Poste Italiane di S. Venerina, la quale, chiamata ad assolvere funzioni dirigenziali che l’avrebbero portato lontano dalla famiglia, vi ha rinunciato. Da alcuni anni inoltre collabora al progetto musicale a scopo umanitario “Poesia è Musica”, ideato dal marito Gesuele Sciacca, medico e compositore, chitarrista e cantante raffinato, assieme ai figlio Mario (violista e violinista) e Francesca (cantante e pianista). Maria Pia Russo è stata premiata non solo per la brillante carriera scolastica che l’ha portata a conseguire diverse abilitazioni all’insegnamento e a concludere l’attività come dirigente scolastico, ma anche come scrittrice per le sue pubblicani su Milo e Santo Calì, e in modo particolare per il saggio “Fiabe e racconti popolari di Sicilia”, inserito in un volume della scuola media “L. Pirandello” di Riposto, vincitore del 1° premio al Salone del Libro di Torino. Durante il colloquio con la presentatrice, mentre scorrevano immagini d’epoca, ha riferito sul suo libro ”Matteo Russo – lettere dal fronte”, realizzato grazie al ritrovamento di tante lettere inviate dal suo caro nonno paterno alla moglie durante la prima guerra mondiale. Ha parlato dell’emozione di questa “scoperta” che le ha consentito di conoscere il vissuto dei suoi nonni e di avere avuto l’opportunità di soffermarsi sul modello di scrittura e i rispettivi contenuti, che adesso fa conoscere nelle scuole alle Enna. Divenuta cieca, ha continuato la sua professione di docente e, in qualità di responsabile territoriale dell’Unione Italiana Ciechi, fornisce consulenza ai ciechi e agli ipovedenti. Ha fondato l’associazione “Mondo aperto” a Dagala del Re dove cura diverse manifestazioni ricreative e teatrali. Simona Todaro, laureatasi in Lettere Classiche con indirizzo archeologico con il massimo dei voti, la lode e dignità di stampa, si è poi specializzata in Preistoria e Protostoria Egea con i medesimi brillanti risultati nella Scuola Archeologica Italiana di Atene; nel 2011 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Preistoria Egea nell’Università di Sheffield nel 2014 l’abilitazione a professore di II fascia in Archeologia. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti. Attualmente insegna nell’Università di Catania, conciliando il lavoro con la cura delle sue due splendide bambine. Simona Russo, balla da 22 anni e nell’arco della sua carriera è stata pluripremiata come campionessa regionale e interregionale non solo nelle discipline di liscio unificato e danze standard, ma soprattutto nelle danze latino-americane, nelle quali si è appassionatamente specializzata. Spesso giudice di gara nelle competizioni organizzate dalla FIDS, ha fondato una scuola denominata “UniverseDance” a Linera ed è istruttrice. A conclusione del suo intervento, assieme a un suo gruppo di 16 ballerini e ballerine, si è esibita in una danza denominata “Rueda de casino”. Accanto alle otto donne, un premio speciale è stato assegnato a Laura Lubatti che, assieme al marito, Marco Lovato ha fondato a Linera la Casa famiglia “Giovanni XXIII” nella quale accoglie ragazzi e ragazze che si trovano in difficoltà fisiche, psichiche o familiari fornendo sostegno psicologico ed economico; ha fondato, infatti, la cooperativa “Rò la formichina” e il centro diurno “Geremia”, dove si svolgono attività lavorative e occupazionali. All’evento hanno fatto da coreografia alcune belle pirografie di Melo Mirenda, artista affermato a livello europeo, il quale ha donato un suo quadro raffigurante Marilyn Monroe, che è stato sorteggiato alla fine della serata. Interessanti sono stati gli interventi del presidente Sto.Cu.svi.T. Domenico Strano dell’assessore alle Pari Opportunità e Cultura Maria Asssunta Vecchio e del sindaco Salvatore Greco, il quale si è dichiarato abbastanza soddisfatto dell’esistenza di questi talenti e dell’organizzazione dell’evento. Molto apprezzati i diversi momenti musicali di Gesuele Sciacca con il suo gruppo e del complesso I Titani con i loro bravi cantanti, Marika Tomarchio, Amedeo Raciti e Cinzia Bonaccorso. Nella lettura dei profili delle donne premiate si sono alternati i soci Sto.Cu.Svi.T. Le riprese video sono state realizzate da Salvatore Sciacca. La regia e il coordinamento sono stati curati, come di consueto, dal prof. Giovanni Vecchio. La manifestazione, che è stata calendarizzata volutamente a distanza rispetto alla data dell’8 marzo, la cui ricorrenza purtroppo è stata un po’ banalizzata , ha voluto trasmettere un messaggio positivo e di sensibilizzazione verso i valori umani più importanti che contribuiscono al progresso civile e sociale e concorrono al “bene comune”. Teresa Maccarrone Prima uscita ufficiale del film “Mauro c’ha da fare” ad Acireale. L’elegante sala del Cinema Margherita ad Acireale ha ospitato il prof. Sebastiano Gesù, critico cinematografico, che ha presentato la pellicola “Mauro c’ha da fare” assieme al regista Alessandro di Robilant e alla presenza dello sceneggiatore Alessandro Marinaro, Adele Cirelli (per la produzione) e i protagonisti Carlo Ferreri, Evelyn Famà e Luana Toscano. Il film interamente girato in Sicilia ha un cast formato tutto da attori siciliani. L’esordio ha riscosso un buon successo tra il numeroso pubblico intervenuto alla prima nazionale. ph servizio Fabio Consoli 10 AKIS Sabato 9 Maggio 2015 K Tra musica e parole con Loredana Marino Rapporto genitori - figli: parola all’esperto L'AMBASCIATORE AUSTRALIANO A SIRACUSA Bruna, occhi vividi, sguardo acceso e profondo. Voce vibrante e forte, gestualità disinvolta ed espressiva. Si presenta così, Loredana Marino talentuosa attrice e cantautrice siciliana, conosciuta al grande pubblico per i ruoli interpretati sia in tv che al cinema. Nella sua “mise” vulcanica e semplice, ha varcato lo scorso 13marzo, il palcoscenico dell’ex Cinema Savoia di Aci Catena in occasione di “Pianeta Venere” la manifestazione dedicata alle donne, promossa dal Cine Foto Club "Galatea". Un dialogo a cuore aperto, con il pubblico presente in sala per recitare e cantare se stessa nel suo vivere di donna che ama la sua terra, il suo mestiere, le sue origini. L’amore sviscerato per l’arte e la cultura popolare insito in Loredana, lo si percepisce con energia anche dalle sue scelte professionali. Non a caso, ha esordito in teatro con il grande maestro Turi Ferro, inscenando i personaggi femminili delle più rappresentative commedie siciliane; da Lia nei “Malavoglia”, Lillina in “Pensaci Giacomino” a Santuzza in “Cavalleria Rusticana” per citarne alcune. La lingua siciliana al centro del suo sentire come forte elemento di identità, valore e appartenenza, trasposto fedelmente nel suo primo cd musicale “Senzabbentu”. Sono dieci le canzoni in dialetto scritte e musicate dall’attrice, con l’arrangiamento di Roberto Fuzio, esse convergono in un grido d’amore e bellezza nella sua totalità e senso cosmico. «Queste canzoni sono nate in periodi diversi della mia vita, ore o anni, a seconda dell’ispirazione del momento – afferma Loredana - tutto accadde quando giravo Il dott. Salvo Noè torna nuovamente a parlare di una tematica delicata ed importante Le batterie costiere della seconda guerra mondiale presenti a Siracusa hanno avuto oggi un visitatore d'eccezione, l'Ambasciatore d'Australia S.E. Mike Rann, accompagnato dalla moglie, da alcuni suoi collaboratori, dal Sig. Gaetano Failla e da altri membri dell'Istituto di Cultura Sicilia Australia. A fare gli onori di casa è stato Lorenzo Bovi dell'Associazione Storica "Lamba Doria" di Siracusa, delegato dal presidente Alberto Moscuzza ad accompagnare l'Ambasciatore sui siti della Seconda Guerra Mondiale presenti attorno a Siracusa. L'interesse dell'ambasciatore per la nostra città è certamente di carattere storico, ma soprattutto affettivo, in quanto il padre ha combattuto proprio nella nostra zona nel 1943, inquadrato nelle truppe britanniche di Montgomery. Va ricordato che anche al cimitero inglese di Catania e Siracusa vi sono sepolti diversi soldati australiani, soldati cui l'Ambasciatore ha portato il proprio omaggio in mattinata, prima di giungere a Siracusa. “Agrodolce”. Un giorno, per caso cantando a cappella uno dei produttori sentì una delle canzoni e mi propose di utilizzarla per la serie televisiva. Ho accolto l’input dei produttori ed ho iniziato questo percorso». A chi le chiede, da dove ha tratto spunto per il titolo, risponde: « E’ il titolo di una poesia contenuta all’interno del cd che mi parla di me, della mia visione di vita, delle mie vicissitudini, del mio sentire. Io mi sento “senzabbentu” dalla nascita, sono alla continua ricerca di appagamento. Le dieci canzoni, sono pezzi della mia vita, scritte nella mia solitudine e parlano di me. Basta ascoltarle attentamente per imparare a conoscermi attraverso di esse». Parole che diventano musica e musica che diventano parole, in un connubio indissolubile. Prossimamente ”Senzabbentu”diventerà uno spettacolo teatrale. Questa volta Loredana, dovrà mettersi completamente a nudo per interpretare se stessa. « Senzabbentu criscii, non sapennu chi fari, cu scunfortu ndo pettu e ’u disiu di vulari. Senzabbentu mi sentu e n’attrovu rizzettu. Senzabbentu continuu ’u me caru tragittu» le parole contenute in una strofa della sua poesia. Marinella Arcidiacono Sputa il rospo. Non stare male inutilmente. Parliamone Siamo ben lieti di invitarvi alla conferenza dal titolo "Sputa il rospo. Non stare male inutilmente. Parliamone" che si terrà giovedì 14 maggio alle ore 17,30 presso la casa del volontariato sita ad Acireale in via Aranci n 5. L'AVESCI in collaborazione con il CSVE si fa promotore di una importante iniziativa sociale, che prevede grazie all'ausilio di figure professionali, una serie di incontri nel territorio nei quali verranno affrontate diverse tematiche inerenti a fenomeni sociali. Ce lo dice la scienza e ce lo insegna la vita che, instaurare un rapporto positivo tra genitori e figli, favorisce non solo lo sviluppo emotivo e affettivo della persona ed il grado di legame tra questi, ma anche la qualità delle relazioni future. La famiglia rappresenta il luogo per eccellenza dell’educare e della socializzazione, base su cui si costruiscono e sviluppano l’identità, il senso di appartenenza, i valori e le credenze. Ed è proprio su questi aspetti che lo psicoterapeuta e mediatore familiare Salvo Noè, ha posto l’attenzione, nel corso delle sue ultime conferenze tenute nei vari comuni della provincia etnea. Un ciclo di incontri aperti al pubblico, per comprendere meglio alcune delle dinamiche familiari fondamentali presenti all’interno della famiglia. Un confronto face to face con il numeroso pubblico presente, chiamato ad interagire attivamente. Come possiamo educare bene i nostri figli ed insegnare loro, il rispetto delle regole? Qual è l’atteggiamento giusto, attraverso cui un genitore può interegire al meglio con il proprio figlio? Esiste un “vademecum”per una comunicazione efficace in famiglia? «Un atteggiamento aperto aiuta entrambi – spiega il dott. Noè – i genitori imparano a rinegoziare il proprio rapporto con i figli e questi, imparano attraverso l’esempio dei genitori che ci si può sempre rinnovare. La capacità di cambiare dei genitori, dà ai figli il via per proseguire serenamente nel proprio processo di crescita. Ci sono problematiche comunicative che possono innescare conflittualità. C’è fame d’ascolto – continua l’esperto - Noi abbiamo difficoltà ad ascoltare senza giudicare e talvolta i figli, non parlano per paura di essere giudicati e puniti. Le punizioni sono importanti, nella misura in cui aiutiamo i nostri figli a crescere nel modo giusto rendendoli più sicuri di sé». Sono tante le domande e i dubbi, che ruotano intorno ad un tema così delicato ed importante. D’altronde si sa, fare il genitore (a dire di molti) risulta essere il mestiere più difficile. Aiutare i figli a superare le difficoltà, facendo loro da guida per esprimere al massimo le proprie potenzialità, allenando i “muscoli emozionali”è il compito di quelli che il dott. Noè, definisce “genitori coach”: «Un genitore non insiste mai nel volere il bene del figlio, lo aiuta a crescere e vincere il campionato della propria vita. Semplicemente sta lì, gli lascia trovare la sua strada. Può dare qualche consiglio, su richiesta, ma per il resto lo contempla, lo osserva mentre lui trova la sua forma. E non gliene importa nulla se non è secondo i canoni, perché lui è il primo a sapere che per essere felici bisogna soltanto coincidere con la propria natura Diverse sono le attività di informazione e formazione, svolte dal dott. Noè in tutta Italia. Tra queste, vi è anche un appuntamento radiofonico settimanale con la rubrica”Percorsi di vita”, in onda il giovedì su “Radio Universal Tv”, nella quale affronta tematiche legate allo sviluppo e al benessere della persona. Su questa linea nasce “Scuola per genitori” l’innovativo percorso formativo,da lui ideato, per aiutare i genitori ad acquisire sicurezza, efficacia e stabilità nel loro intervento formativo. Il corso suddiviso in due giornate, avrà inizio il 9 maggio e si svolgerà nella sala consiliare di Zafferana Etnea. Il concetto della parola R.I.S.P.E.T.T.O. nel suo acronimo di “Ritrovare, Intesa, Sostegno, Possibilità, Emozioni, Tolleranza, Talento e Obiettivi” sarà al centro del programma educativo. «Anche i figli possono trovare giovamento da un programma formativo creato apposta per aiutarli a fronteggiare le difficoltà createsi all’interno delle relazioni familiari, che poi si rifletteranno anche su quelle extra-familiari» è quanto sostiene il dott. Noè, il quale, forte del carisma e della professionalità che lo contraddistingue continua a creare possibilità d’incontro e di crescita sociale. Marinella Arcidiacono Si è concluso il seminario “Le acque e il mito: paesaggi culturali e archeologici nell’area di Santa Venera al Pozzo” organizzato dall’Associazione ingegneriarchitettiacesi con il patrocinio degli Ordini professionali provinciali degli Ingegneri e degli Architetti P.P.C. L’iniziativa, ha costituito un’importante occasione per presentare gli esiti di ricerche archeologiche condotte sull’area negli ultimi 23 anni dalla dott.ssa archeologa Susanna Amari per conto della Sovrintendenza ai BB. CC. AA. di Catania e lo status dei lavori per il progetto di valorizzazione e fruizione dell’area delle Terme diretti dall’Arch. Carmelo Di Stefano, allo stato attuale direttore del Museo Archeologico di Ragusa. Dopo i saluti delle autorità, il presidente dell’Associazione Salvatore Maugeri ha introdotto la tematica del seminario sottolineando l’urgenza della valorizzazione dell’importantissimo sistema culturale sotteso dall’area. La dottoressa Susanna Amari ha introdotto il tema della perimetrazione del Parco archeologico della Valle dell’Aci che racchiude la pertinenza dell’area di Santa Venera al Pozzo, luogo baricentrico del Parco ed elemento estremamente significativo dal punto di vista storico-monumentale e paesaggistico che nell’antichità dialogava con altri siti altrettanto importanti distribuiti nelle aree limitrofe, come quello per esempio di Casalrosato di età imperiale o l’insediamento di Capomulini sulla costa. Sono stati sintetizzati in un pomeriggio migliaia di anni di storia di un paesaggio culturale fondato sin dalla età preistorica sulla presenza dell’acqua e sulla sacralità della stessa. Il paesaggio di Acium Statio itineraria nell’Itinerarium Antonini secondo Cicerone e il paesaggio del mito, di Akis e Galatea così come citato da Ovidio nelle Metamorfosi. “… colava un sangue rosso cupo, poi impallidì e poi divenne torbido come l’acqua dopo una tempesta, poi si depurò… è un prodigio! Spuntano canne alte e acqua a zampilli, uscì Desideriamo poter condividere anche con voi la nostra iniziativa. Vorremmo incontrarvi tutti, per condividere insieme un sano momento di conoscenza e confronto su alcune tematiche sociali che ci riguardano tutti. Crediamo sia importante confrontarci per poter fare meglio insieme. Per motivi di spazio, purtroppo l'invito può essere esteso a due soci per ogni associazione. Certi della vostra presenza, vi preghiamo pertanto di darci conferma il prima possibile, così da poter organizzare al meglio l'incontro e nel rispetto di tutti. Un caro saluto a nome mio, da parte della Presidente e di tutti i volontari. Vi aspettiamo!!! Marinella Arcidiacono Voci che si rincorrono, abbastanza attendibili, ci danno il Sindaco emerito Avv. Nino Garozzo in quota al NCD di Alfano, voci meno controllate ci sussurrano di una visita notturna ad Acireale dell’On.Giovanni La Via, visita che oltre a sancire quanto detto prima, butta le premesse di una candidatura di Nino Garozzo alle prossime regionali. Una notizia di queste non ci lascerebbe sorpresi, l’esperienza politica e la preparazione amministrativa dell’ex Sindaco renderebbero la sua una candidatura di punta per il NCD. I tempi ancora sono lunghi, tranne che Crocetta decida di fare KaraKiri e si vada a votare anticipatamente (gli esperti dicono che almeno altri sei mesi dovrebbe durare), ma il NCD intanto starebbe studiando la mossa Garozzo per tempo. Fonte Fancity Akis” (Ovidio, Metamorfosi) La presenza nel luogo di enormi quantitativi d’acqua ha determinato nel corso dei secoli la localizzazione nel posto, di strutture che potevano contribuire al suo sfruttamento: le terme, il pozzo, i mulini, le canalizzazioni, l’ospedale e gli edifici dedicati al culto. Il progetto di recupero e valorizzazione del parco archeologico e paesaggistico delle Aci, finanziato sui fondi POR Sicilia 2007-2013, per un importo di 2.400.000,00 euro circa, è stato poi illustrato dall’Arch. Di Stefano. Nell’ambito dei lavori è stata prevista la realizzazione di un teatro di 1.300 posti, ideato, per l’organizzazione di eventi culturali, sfruttando il pendio naturale della collina. Il nuovo intervento si integra con il paesaggio lavico predominante per la propria condizione materica. Il "tour storico culturale" ha così compreso il PONTE GRANDE sull'Anapo, luogo della famosa battaglia, la Batteria Costiera Lamba Doria che con i suoi 3 cannoni da 152mm poteva colpire le navi alleate e che venne quindi sabotata dallo Special Raiding Squadron, i migliori soldati di Montgomery, la notte dello sbarco. Per questo motivo la batteria dà il nome all'Associazione "Lamba Doria" - www.lambadoria.it. Si è raggiunta poi la SCOGLIERA di Capo Murro di Porco su cui si arrampicarono le truppe speciali inglesi ed in conclusione la splendida Batteria Emanuele Russo di Punta Mola. Tutto il gruppo è rimasto entusiasta del percorso storico effettuato, annunciando di voler certamente tornare al più presto a visitare altri luoghi inerenti lo sbarco alleato del 1943. Ben vengano dunque future collaborazioni con l'Australia per valorizzare il percorso storico della Seconda Guerra Mondiale a Siracusa. In foto: da sinistra Lorenzo Bovi, l'Ambasciatore d'Australia S.E. Mike Rann e Gaetano Failla AKIS Il “Garante dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” nel Comune di Aci S. Antonio Il neo “Kiwanis Club Absolute Terra dei Ciclopi”, presieduto dalla Prof.ssa Daniela Simon, operante tra Catania nord ed il Territorio delle Aci, attraverso il Chiarman dell’Osservatorio sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Avv. Carmelo Sardella, ha protocollato un’istanza al Comune di Aci S. Antonio per chiedere l’adozione di un regolamento per l’istituzione Absolute Terra dei Ciclopi della figura del “Garante dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” per la Citta di Aci S. Antonio, analogamente a quanto di recente avvenuto nella Città di Acireale. Il “Garante dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” è previsto dalla Legge 12.07.2011 n.112 (istitutiva del Garante Nazionale) e dalla Legge Regionale n. 47 del 10.08.2012 (istitutiva dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza e dell’Autorità Garante della persona con disabilità per la Regione Siciliana) che danno attuazione all'articolo 31 della Costituzione oltre che a una serie di convenzioni e atti internazionali, fra i quali quella sui diritti del fanciullo di New York, la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e quella europea sull'esercizio dei diritti dei fanciulli. Il Garante, spiega l’avv. Carmelo Sardella, nell’ottica di una maggiore tutela dei diritti del minore, quale parte debole della società, ha tra le sue funzioni quella di vigilare sui fenomeni di esclusione sociale, di discriminazione dei bambini e degli adolescenti, per motivi di sesso, di appartenenza etnica e/o religiosa e di favorire ogni iniziativa utile al riconoscimento del valore e della dignità dei minori. Inoltre, il Garante, contribuisce alla diffusione di una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza finalizzata al riconoscimento dei bambini come soggetti titolari di diritti, favorendo la conoscenza di tali diritti e dei relativi mezzi di tutela; accoglie segnalazioni in merito a violazioni dei diritti dei minori; promuove il diritto alla vita ed il superiore interesse del minore. IL RUOLO DEL ROTARY E DI SHELTERBOX NEGLI INTERVENTI IN EMERGENZA Si è svolto ad Acireale un forum molto partecipato sugli scopi dell’associazione umanitaria SHELTERBOX INTERNATIONAL e sul volontariato in interventi d’ emergenza. All’evento erano presenti oltre ad autorità rotariane e civili, tra cui i sindaci dei comuni di Acicatena ed Acibonaccorsi, i gruppi comunali di volontariato di protezione civile dell’Area Etnea e rappresentanti della Croce Rossa, Misericordia, Associazione Nazionale Carabinieri, Guardie Ambientali Centro Italia e ARCI che hanno illustrato le loro esperienze di volontariato in emergenze di protezione civile. Interessante la proposta di Santi Cavallaro della Croce Rossa che ha sottolineato la comunanza di obiettivi tra il Rotary e le associazioni di volontariato nel portare la pace tra i popoli ed ha auspicato la stretta collaborazione tra di esse. Sull’attività svolta dai volontari e sul ruolo del Dipartimento di Protezione Civile della Regione Siciliana hanno relazionato il Dirigente Provinciale di Catania Giovanni Spampinato e Giovanni Motta, referente del volontariato per la stessa provincia. Sabato 9 Maggio 2015 Ricordo del Te.Col.Art. dott. Guglielmo Tarro Licel Classico “Gulli e Pennisi” Mi pare giusto e doveroso ricordare oggi il Ten.Col. di Artiglieria dott. Guglielmo Tarro, che è stato colui che ha avuto il coraggio e la perseveranza di iniziare, nel lontano 1976, la ricostruzione della nostra Sezione Provinciale Artiglieri, prima della Delegazione regionale, poi con la nascita delle Sezioni Provinciali di Palermo, Caltanissetta, Messina e quelle comunali di Termini Imerese, Vicari e tante altre. L’artigliere Guglielmo Tarro è stato combattente nella 2° Guerra Mondiale e comandante di batteria nella zona di Gela, dove venne fatto prigioniero dagli Americani e portato nei campi di concentramento negli Stati Uniti. Egli è stato amico della famiglia Santangelo Fulci, dove ha conosciuto il giovane S.T. di Artiglieria Antonio, caduto il 13 Luglio ’43 a Solarino e decorato di M.O. eA. Al V.M., a cui ha voluto che venisse intitolata la nostra sezione Provinciale. L’artigliere Tarro ha ricostruito la nostra sezione nei locali del Distretto Militare di catania con Nel Liceo Classico “Gulli e Pennisi” si è svolta la V edizione del Certamen Patristicum, che quest’anno è stata incentrata sulle Letteredi Gerolamo. Le delegazioni di studenti arrivati da vari licei della Sicilia si sono cimentate nella traduzione e nel commento di un passo di un’epistola del grande Padre della Chiesa, noto per la sua traduzione della Bibbia in latino. Nello stesso giorno, in concomitanza con la gara, il prof. Pierre Maraval, emerito di Storia Antica presso la Sorbona di Parigi, ha tenuto un seminario per gli studenti del corso EsaBac, (italo-francese), su “Méthodologie historique. Comment publier, traduire, utiliser les textes antiques”. Il convegno di studi “Lettere di Gerolamo”. Dopo i saluti del dirigente scolastico, Elisa Colella, del sindaco Roberto Barbagallo, dell’assessore alla Pubblica Istruzione Adele D’Anna e del vescovo Antonino Raspanti, sono intervenuti Vincenzo Messana, docente dell’Università di Palermo, Pierre Maraval, docente della Sorbona di Parigi, Benedetto Clausi, docente dell’Università della Calabria e Rocco Schembra, docente del Liceo Classico “Gulli e Pennisi. Ha moderato il Convegno Antonino Sanfilippo, docente del Liceo Classico “Gulli e Pennisi”. Per i 130 anni del Liceo Classico “Gulli e Pennisi” l’Accademia degli Zelanti, la Presidenza dello stesso Liceo, il Kiwanis di Acireale e la S.M.Galileo Galilei hanno organizzato, nella Sala Cosentini della Biblioteca Zelantea , un “Concerto in onore del Gulli e Pennisi” al quale hanno partecipato Enrico Di Bernardo, Anna Platania, Niccolò Musmeci, Mirko Grasso, Orazio Monaco. il sostegno incondizionato degli artiglieri: il gen. Domenico Inghilleri, comandante degli Artiglieri di Sicilia e del col. Mario Grasso, com.te del Distretto Militare, collaborato pure dall’artigliere Gen.C.A. Salvatore Vinci, che aveveva comandato la nostra regione Militare e che è stato uno dei primi soci della nostra sezione, che insieme a tanti d altri, ne cito uno per tutti il geom. Nino Biondi, che lo hanno incontrato nel mondo dei giusti. Ma qui oggi ci sono tante persone che hanno collaborato con lui per la rinascita dell’Associazione Artiglieri a Catania e in Sicilia dandogli manforte in tutte le iniziative locali e regionali che sono state sempre di altissimo livello culturale. Grazie artigliere Tarro, il Signore Dio, Padre di Misericordia, che legge nei nostri cuori, certamente ti ricompenserà per tutto quello che hai fatto per gli artiglieri siciliani e per l’amor di Patria che hai saputo trasmettere a tutti noi, e a me per primo che mi ha voluto segretario di sezione, incarico che ho tenuto fino a qualche mese fa, grazie al lavoro che ha sempre fatto con scrupolo,precisione e amore il Comm. Galifi, che oggi è qui con noi. Grazie ancora Artigliere Guglielmo. Gli Artiglioeri, con i loro Labari, insieme alle gloriose Batterie Siciliane, ti ricorderanno sempre. Diac.Art. Sebastiano Mangano Nella foto un bel ricordo di famiglia con al centro il sindaco Caruso Il 19 Maggio ricorre l’anniversario della scomparsa dell’amico Felice Vasta. In tale occasione la moglie Edda e la famiglia tutta lo ricordano facendo celebrare una Santa Messa in ricordo dello scomparso nella Chiesa di San Paolo di Acireale. Dopo i saluti del rappresentante del Rotary Club di Acireale Marcello Grasso e di Rori Pietropaolo per l’amministrazione comunale di Acireale, sono intervenuti il presidente di SHELTERBOX ITALIA Giorgio Vannucci e Alfio Grassi, Delegato per la Sicilia della stessa associazione e Presidente della omonima commissione del Distretto Rotary 2110, che hanno illustrato scopi e finalità del progetto SHELTERBOX avviato dal rotariano Tom Henderson del Rotary Club Helston – Lizard in Cornovaglia nel 2000 quale programma di servizio nel suo anno di presidente del club. Lo scopo è quello di aiutare la gente direttamente sul luogo della catastrofe affinché i sopravvissuti anziché andare in campi anonimi e distanti dal loro ambiente ricevano uno Shelter (Rifugio) direttamente nel territorio in cui vivono per alleviarne i correlati scompensi sociali e psicologici. La shelterbox consiste in una scatola (box) di facile manovrabilità del peso di 50/60 kg, contenente una tenda ed attrezzature di vita quotidiana per accogliere una famiglia fino ad un massimo di 10 persone. Il costo del Box è pari a 750,00 euro e, direttamente dal sito internet di SHELTERBOX INTERNATIONAL, si può individuare la sua destinazione, grazie ad un codice identificativo unico. Durante l’intervento, per meglio delucidare i presenti, è stato mostrato il contenuto di una scatola. I due relatori hanno concluso ricordando che SHELTERBOX, riconosciuta come primo “project partner“ del Rotary International, e’ il più grande progetto rotariano al mondo per il pronto intervento, in questi anni ha raccolto fondi per quasi 100 milioni di dollari, di cui il 40% da soci rotariani, ed ha portato aiuto alle popolazioni vittime di oltre 240 disastri dovuti a calamità naturali o causati dall’uomo in oltre 90 nazioni, tra cui l’Italia in occasione degli eventi sismici dell’Abruzzo e dell’Emilia. Successivamente è intervenuto Gaetano Papa, componente del direttivo nazionale di Shelterbox, e, direttamente dal Malawi, Lodovica Tranchini, volontaria di SHELTERBOX, che hanno chiarito che attualmente per l’organizzazione lavorano numerosi volontari (SRT), scelti attraverso una rigida selezione. La sede centrale, ubicata in Cornovaglia, è in grado di far giungere gli SRT sui luoghi disastrati entro 24/36 ore insieme ai box dislocati in aree di stoccaggio distribuiti in diversi punti del mondo. Nel corso del dibattito è stata manifestata la disponibilità di SHELTERBOX ad intervenire nell’attuale fenomeno migratorio dall’Africa verso la Sicilia mettendo a disposizione il proprio aiuto per la realizzazione di campi profughi in collaborazione con le autorità locali. ph Fabio Consoli 11 La proposta arriva dalla “Officina Acese” e ricalca quella più datata della sezione acese del Movimento Sociale Italiano e dal Lions Club ma crediamo abbia anche la sottoscrizione della maggior parte dei cittadini acesi e catenoti: si tratta, in una nota inviata al sindaco Barbagallo e alla commissione toponomastica acese, di intitolare una strada o piazza al senatore Cristoforo Filetti quale esponente autorevole della politica cittadina e nazionale. Abbiamo scritto anche “catenota” con cognizione di causa: Cristoforo Filetti era cittadino di Aci Catena …. perchè le due Città non promuovono assieme questo evento? Lions di Acireale nell’ex miniera “Grottacalda” del Parco Floristella e a Piazza Armerina Un nutrito gruppo di soci e di simpatizzanti del Lions Club di Acireale ha partecipato ad una interessante gita culturale che ha avuto come prima tappa il complesso dell’antica miniera di zolfo di Grottacalda, oggi ristrutturata, assieme al palazzo dei Pennisi di Floristella e inserita in un grande parco nei pressi di Valguarnera. Si è potuto ricostruire l’itinerario della miniera e della vita dei minatori dal Settecento fino all’ultimo scorcio del secolo scorso grazie alla visione dei luoghi, alle immagini esposte, a un video e alla guida del luogo. Il pranzo, consumato nella trattoria “Grottacalda” di Tommaso, ha impressionato per la varietà e il gran numero delle portate, tutte basate su prodotti locali e genuini. Il pomeriggio è stato dedicato nella prima parte alla visita della Mostra Permanente del Libro Antico presso la Biblioteca Comunale di Piazza Armerina, mentre i momenti conclusivi sono stati caratterizzati dalla visita dell’itinerario dei cavalieri medievali, un pellegrinaggio conoscitivo ed emozionale con la guida dei giovani esperti dell’Associazione “Domus Artis” nelle chiese di San Giovanni, della Madonna del Carmine e di Sant’Andrea (quest’ultima particolarmente suggestiva collocata nell’antico passaggio dei pellegrini che si recavano in Terra Santa). Nella scalinata di questa chiesa la foto di gruppo ha completato una giornata vissuta all’insegna della cultura spirituale e materiale e dell’amicizia. Giovanni Vecchio 12 AKIS Sabato 9 Maggio 2015 Grandi consensi a Milano per il Dott. Noè Tanti corsi e tante conferenze: ormai tutta l’Italia ricerca il nostro dott. Noè. Sono tanti ormai gli appuntamenti che lo vedono protagonista. Lo incontriamo nel suo studio e con la disponibilità di sempre, facciamo una piacevole intervista. Dott. Noè, un suo recente corso svolto a Milano si intitolava: “Il Coraggio di cambiare”, Perché? “Perché oggi più che mai bisogna essere costantemente pronti al cambiamento. Quando nei miei corsi parliamo di cambiamento, sottolineo sempre che il cambiamento non è qualcosa riservato solo a chi vuole metterlo in pratica. La nostra vita infatti è un continuo cambiamento, che lo si voglia o meno! Cambiamo fisicamente cambiando costantemente ogni singola cellula del nostro corpo e per fare tutto questo non è richiesta la nostra approvazione. Così come non ci viene chiesto se siamo d’accordo o no dal mondo che, intorno a noi, cambia a velocità della luce. Che ci piaccia o no, il cambiamento è parte integrante della vita. La vera differenza per noi avviene quando facciamo in modo che il cambiamento produca un miglioramento, quando lo gestiamo a nostro vantaggio invece di subirlo e lo trasformiamo in un progresso. Il problema è che spesso cambiare fa paura. Perché in maniera più o meno forte ci allontana da qualcosa che era parte delle nostre abitudini, forzandoci ad accettare una nuova condizione. L’idea non ci piace e istintivamente respingiamo il concetto di cambiamento. Dopo tutto “siamo fatti così”… Allo stesso tempo però, siamo spesso insoddisfatti di quello che otteniamo dalla vita e vorremmo migliorare le cose”. Ma come possiamo fare in modo che le cose migliorino, se continuiamo a farle nello stesso modo di sempre? “Bella domanda. Non possiamo. Infatti le cose cambieranno e noi otterremo sempre lo stesso risultato se affronteremo le nuove situazioni con la vecchia mentalità. Una cosa che mi è sempre balzata all’occhio nel lavorare in questi anni con decine di migliaia di persone, è che spesso si tende a vedere il cambiamento come una sorta di annullamento della nostra persona per costruirne un’altra con nuove caratteristiche. Come se cambiare volesse per forza dire buttare giù tutta la casa per ricostruirla da zero… Pensate a frasi che tutti diciamo comunemente, come: “Sei cambiato, non ti riconosco più” oppure “Non cambiare mai!”… Leggendo tra le righe, si può facilmente notare come facciano pensare al cambiamento come a qualcosa di negativo, che ci modifica o sostituisce con qualcosa di sconosciuto e quindi pericoloso. Niente di più sbagliato”. Cambiare abitudini, idee, punti di vista e quant’altro faccia parte di noi è importante? “Il cambiamento è una straordinaria occasione di evoluzione, di espansione e di miglioramento di quello che siamo. Se lo guidiamo consapevolmente non facciamo altro che partire dalla nostra condizione presente e migliorare quell’aspetto della nostra personalità o quel nostro modo di fare. Perciò, come dicevamo, il cambiamento avverrà comunque, non abbiamo certo il dono di fermare il tempo o di cambiare le leggi della natura umana: ciò che possiamo e dobbiamo impegnarci a cambiare sono i risultati, le conseguenze di quello che accadrà comunque e indipendentemente dalla nostra volontà. Allora, in questo modo la parola “cambiamento” potrà corrispondere a “miglioramento”. E cambiare non vorrà più dire distruggere il vecchio sé per fare spazio ad uno nuovo, ma espandere il proprio sé così da farlo diventare qualcosa di più grande e diverso, in grado di accogliere sia quello vecchio che quello nuovo! Non “cambiare noi stessi”, ma, anzi, diventare ancora di più chi noi siamo veramente! Ecco perché gestirsi al meglio nella fase del cambiamento è una delle cose più importanti: in quel momento decidiamo se guidare la nostra vita verso la direzione che scegliamo o mollare il volante. E ovviamente nel secondo caso, la migliore delle ipotesi è che tutto continui ad essere così come è… In ognuno dei miei libri, ai miei seminari, nei dvd e ovunque abbia parlato e scritto, la parola “cambiamento” è ricorrente. Non a caso” – continua il dott. Noè - in uno dei mie libri “Diventa il meglio di te” parlo molto di strategie del cambiamento e anche all’interno del Master in Comunicazione e Leadership, la straordinaria scuola di formazione per manager di successo, ho selezionato i materiali migliori di questi miei oltre 15 anni di formazione e ricerca per permettere ai corsisti di operare con gli strumenti più efficaci sul proprio cambiamento. Quindi ti invito a fare questo semplice lavoro mentale: inizia a sostituire la parola “cambiamento” con “miglioramento” e ogni volta che senti parlare di “cambiamenti” chiediti mentalmente come trasformarli in miglioramenti, in progresso. Allenati costantemente a gestire il cambiamento invece che subirlo: sei libero di farlo! Se vuoi, puoi!” Marinella Arcidiacono Un decreto per le emergenze allergologiche pediatriche Sulla Gazzetta Ufficiale del 24 aprile 2015 è stato pubblicato il decreto 8 aprile 2015 avente come oggetto: “Rete regionale per le emergenze allergologiche pediatriche - Percorso diagnostico-terapeutico assistenziale”. Il decreto istituisce una commissione ad hoc formata da n° 14 componenti che si dovrebbero occupare della R.E.A.P. (Rete emergenze allergologiche pediatriche). Il decreto nasce dalla necessità di costruire una rete di protezione intorno al bambino a rischio di anafilassi per reazione allergica o a rischio di reazione asmatica grave come può accadere ad esempio iniettando cortisonici contenenti solfiti come stabilizzanti (asma da solfiti). L’anafilassi è una condizione clinica che può risolvere in modo infausto, nel giro di pochissimi minuti, se non si interviene tempestivamente con appropriati presidi farmacologici e con l’attuazione di idonei interventi. L’Anafilassi è una reazione di ipersensibilità sistemica grave potenzialmente letale caratterizzata da rapido esordio che mette a rischio la vita del paziente interessando prevalentemente l’apparato respiratorio e circolatorio e talora anche le mucose. La manifestazione più severa è lo shock anafilattico la cui incidenza è stimata in 1.5-7.9/100.000 persone/anno, con una prevalenza dello 0.3% ed un tasso di mortalità inferiore allo 0.001%. Dal momento che gli alimenti sono la causa più frequente degli episodi anafilattici nell’infanzia (42-57% dei casi), si può ipotizzare che l’incidenza dell’anafilassi da allergeni alimentari nell’infanzia raggiunga circa 4-6 casi/100.000/anno; il rischio di anafilassi aumenta in caso di concomitante pollinosi e asma. In Italia il latte vaccino, le uova, la frutta secca e il pesce rappresentano i quattro alimenti più frequenti, in ordine decrescente di importanza; le arachidi e la frutta secca risultano essere responsabili del 30-43% degli episodi gravi di anafilassi da alimenti e del 71-94% dei casi di anafilassi da alimento con esito letale nei bambini e negli adolescenti. Nel 30% circa dei casi l’anafilassi non ha cause conosciute (anafilassi idiopatica), mentre percentuali ancora inferiori sono correlate a punture d’insetto, farmaci, esercizio fisico. Quest’ultima condizione può essere responsabile del cosiddetto asma da sforzo. E’ da sottolineare che l’incidenza di casi per 100 mila/abitanti delle ospedalizzazioni per anafilassi è molto alta nella fascia di età ≤ 1 anno di vita, raggiungendo valori di 15,89 contro i valori di 5,82 nella fascia di età 1-4 anni, a conferma della vulnerabilità del primo anno di vita rispetto alle età successive. E’ inoltre importante ricordare che il 2-15% degli episodi di anafilassi sono causati od associati ad esercizio fisico ed in particolare l’anafilassi da esercizio fisico cibo-dipendente ha una incidenza variabile dallo 0.6 al 5% dei casi, una prevalenza nella vita di 0.05-2.0% ed un tasso di mortalità di 1-2 %. Annualmente in Sicilia si registrano in media 236 ricoveri di soggetti di sesso maschile e 266 di soggetti di sesso femminile in solo regime ordinario; le province in cui annualmente si ha in media il maggior numero di ricoveri in entrambi i sessi sono Palermo (130) e Messina (79) con una degenza media tra i soggetti di sesso maschile pari a 4,4 giorni mentre per i soggetti di sesso femminile è pari a 5,2 giorni. I sintomi di anafilassi, la cui velocità di insorgenza è direttamente proporzionale alla loro drammaticità, compaiono in un lasso di tempo variabile entro 2 ore dall’esposizione all’allergene, solitamente entro 30 minuti nel caso di allergia alimentare ed ancora più precocemente nel caso di farmaci somministrati per via parenterale o nel caso di allergia al veleno di insetti. In caso di anafilassi indotta da esercizio fisico, rara forma di allergia alimentare, la sintomatologia si manifesta se l’alimento viene assunto prima o subito dopo uno sforzo fisico; i sintomi possono comparire anche a distanza di 2-4 ore. Si spera che venga posta fine all’inappropriata somministrazione di cortisonici contenenti solfiti come stabilizzanti e che si faccia una informazione capillare sulle allergopatie e la loro prevenzione come ad esempio l’allattamento al seno materno, la cui importanza da alcuni anni si sta prendendo sempre più in considerazione. Dott. Giovanni Tringali responsabile Salute e Alimenti del CODACONS CAMBIO STAGIONE: UN AIUTO DALLA NATURA Il cambio di stagione provoca su di noi, svariati effetti fisiologici , sul nostro stile di vita e sul nostro umore. Stanchezza, depressione, sonnolenza, senso di malessere generale. Questi disturbi temporanei rendono un periodo molto atteso, come l'inizio della primavera, uno dei più difficili dell'anno per quanto riguarda il benessere psicofisico. Possiamo cercare di ritrovare l' energia e la vitalità proprio dalla natura che ci dà per prima l'esempio di come si rinasce ogni giorno. Depuriamoci , con “DEPURA” la sua 'azione diaforetica, vasotonica epatostimolante e drenante ne fanno un prezioso elisir per eliminare tossine e radicali liberi. Rinforziamoci, con un magico rimedio delle nostre nonne, “ Palasucco” , la sua azione cicatrizzante dei tessuti ci permette di difenderci da attacchi di gastrite, colite... DRENIAMO, parola d'ordine soprattutto per le signore “Drena”, è il drenante fisiologico che aiuta ad eliminare gli accumuli di liquidi, migliorando lo scambio osmotico extra cellulare e intra cellulare. La Natura è sovrana. Assecondiamola, usiamola, rispettiamola. Farmacia Dott. Teresina Ferreri & C. snc Tel. 095 7921871 - [email protected] Piazza Cantarella, 10 - ACI S. ANTONIO Montalbano Elicona borgo più bello d’Italia 2015 Nel corso della trasmissione di Rai Tre “Alle falde del Kilimangiaro” i conduttori, Camila Raznovich e Dario Vergassola, hanno proclamato Montalbano Elicona il borgo più bello d’Italia 2015. I Comuni che hanno partecipato alla competizione erano inizialmente quaranta, poi a seguito del televoto sono diventati venti, un Comune per ogni Regione, Montalbano Elicona ha prevalso su Cefalù.Il borgo più bello d’Italia è un paesino della provincia di Messina con circa 2500 abitanti. Costruito a 920 metri sul livello del mare è caratterizzato dalla presenza di un antico Castello che è stato la residenza estiva di Federico II di Aragona. Nella campagna attorno al piccolo borgo sono presenti i ‘megaliti’ di Argimosco, Elmo, Losi, Mattinata e Zilla. Si tratta di massi di pietra che per la loro forma ricordano quelli di Stonehenge in Inghilterra. Costituiti da blocchi di granito, tipici dei monti dei Nebrodi, sono adatti alla realizzazione di calendari astronomici utilizzati per determinare i solstizi e gli equinozi. Sulla roccia è scavata la vasca per i riti battesimali e due ‘menhir’ celebrano i culti della Vita e del Sole.Montalbano Elicona con le sue viuzze, i suoi monumenti e le sue tradizioni non è solo il simbolo di una Sicilia che non si rassegna al decadimento morale ed economico ma è soprattutto un luogo adatto per rivivere il passato ed i riti di una civiltà millenaria. Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni) ATTIVATO PRESSO L’I.R.M.A. UN NUOVO ESAME PER LA VALUTAZIONE DELLA MALIGNITA’ DEI TUMORI OVARICI La neoplasia ovarica è la quarta causa di mortalità femminile per tumore a livello mondiale. In Europa il tasso di mortalità è compreso tra 3.6 e 9.3 per ogni 100.000 donne. Poiché i sintomi della neoplasia ovarica spesso sono vaghi ed aspecifici è importante stabilire la natura benigna o maligna dell’eventuale massa tumorale rilevata ecograficamente. L’HE4 è una proteina presente in diversi tessuti normali come, ad esempio, l’epitelio respiratorio e riproduttivo ed è particolarmente elevata nel tessuto di tumori ovarici. Nel siero di donne affette da neoplasia ovarica la proteina HE4 è quindi rilevabile con un semplice prelievo. Essa in caso di tumore ha una sensibilità del 67% ed una specificità del 96%. Recentemente è stato elaborato un algoritmo del rischio di malignità ovarica che è stato chiamato ROMA index (Risk of Ovarian Malignancy Algorithm) il quale migliora ulteriormente la valutazione di pazienti che alla diagnostica per immagini presentano una massa sospetta. Il rischio viene calcolato utilizzando il valore di HE4 e di CA 125 (classico marcatore dei tumori ovarici). L’utilizzo combinato dell’HE4 e del CA125 è risultato avere una sensibilità del 76% ed una specificità del 95% per neoplasia ovarica. Il ROMA index si rivela utile nei seguenti casi: 1- per identificare precocemente gli stadi iniziali di un tumore ovarico. 2- come approfondimento diagnostico in caso di sospetta massa pelvica. 3- come supporto alla diagnosi in caso di sospetto tumore ovarico. 4- nel monitoraggio post-operatorio per una precoce valutazione di una recidiva. HE4 (intervallo di riferimento) Donne in pre-menopausa: fino a 70 pmol/l Donne in post-menopausa: fino a 140 pmol/l Valore ROMA Maggiore o uguale a 7.4% elevato rischio di neoplasia ovarica maligna. Minore di 7.4 basso rischio di neoplasia epiteliale ovarica maligna. A cura dell’URP dell’I.R.M.A.