LETTERA APERTA DEL SINDACO BARBAGALLO

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LETTERA APERTA DEL SINDACO BARBAGALLO
A
291
Anno 11 - n° 5 - Distribuzione Gratuita
K
I
S
ATTUALITA’
KULTURA
INFORMAZIONE
SPORT & TURISMO
Cosa ci siamo fatti mancare ?....
niente !
Proprio così, cari lettori, niente,
assolutamente niente ci siamo fatti
mancare. Tra pioggia torrenziale,
nebbia, qualche (piccolo) terremoto,
trombe d’aria, qualche omicidio,
alcuni morti che accusano l’ospedale di non essere riusciti a restare
vivi, furti con scippi, rapine con
spaccata, giardini e ville pubbliche
ad un passo del disastro, inagibilità
delle strutture sportive, Teatro
Maugeri che rappresenta la commedia dell’inefficienza (passata e presente – speriamo no … futura),
attrezzature ed impianti sportivi inutilizzabili per chissà ancora quanto
tempo …. degrado e sporcizia che
neppure la scopa della vecchia
Befana riuscirebbe a ripulire nel
breve tempo, “chiazzette” al limite
della vivibilità e della percorrenza
pedonale e visiva, strade dissestate
e quartieri della città (vedi
Suffragio!) che lamentano (da sempre, per la verità) disservizi e mancanza di attenzione, minacce, non
larvate ma sostanziose, con attentati e violenze ripetute al sindaco
….. Da non tacere, poi, la vicenda
che ha coinvolto, in negativo, la
quasi totalità dei componenti il consiglio comunale, vicenda che ci ha
gratificato di alcuni passaggi televisivi in quel telegiornale che, oltre la
Barbara D’Urso (ma quanto è antipatica!) ci continua ad omaggiare di
servizi (gratuiti!) dei quali avremmo
volentieri fatto a meno. Vale adesso
il “rinsavimento” di alcuni consiglieri
che si appellano a …. ? Quadro
fosco. Ho dimenticato qualcosa?,
ma certamente quadro sincero di
una realtà che l’onestà intellettuale
del sindaco e di qualche altro (l’avvocato Bonaventura) e , per certi
aspetti, la vicenda dei consiglieri
comunali - confermano e che lasciano ben sperare per il futuro.
Fortunatamente, tra le tante discrasie, c’è qualche personaggio che
lavora, gratuitamente, per la Città.
Ma è una mosca (bianca) … il resto
continua a volare per poi posarsi
sulla cacca.
Turi Consoli
9 Maggio 2015
Montalbano Elicona
borgo più bello d’Italia 2015
di Giovanni Pulvino
pag. 12
Io non sono il mio cancro
di Lorenzo Marotta e Giovanni Vecchio
pag. 7
L’Elzeviro
pag. 4
di Pinella Musmeci
I L
G I O R
N A L E
Anno 0 › Numero
D E L
T E R R0.60
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O R I O
D E L L E A C I
, cronaca, cultura, politica, sport
1 › 13 Ottobre 2004 ›
LETTERA APERTA DEL SINDACO BARBAGALLO
In questi giorni ho riflettuto, ragionato, meditato. Ultimamente sono costretto a farlo spesso. Gli
accadimenti, di tutti i tipi, che hanno caratterizzato gli ultimi tempi della mia vita, hanno ceduto
spazio ai grovigli amministrativi che un Sindaco è chiamato a dirimere quotidianamente, senza
sosta. Qualcuno ha etichettato il mio “silenzio” come disagio: non è cosi. E’ stato un silenzio ponderato, un atteggiamento responsabile che qualsiasi cittadino chiamato a rivestire la carica di
Sindaco deve, a mio modesto avviso, adottare. Certamente non è piacevole vedere la propria
Città protagonista nel campo mediatico, ora per fatti criminosi, ora per atteggiamenti di natura
politica oggettivamente criticabili. In questo momento non ha importanza collocare le responsabilità, assume rilevanza l’esigenza di tutelare l’immagine della nostra Acireale, nei confronti della
quale, vi assicuro,
sto, stiamo dedicando
ogni sforzo per condurla fuori dal pantano in cui rischia di
affogare. Per onestà
devo affermare che
da
parte
dei
Consiglieri Comunali,
di tutte le forze presenti nel civico consesso, ho sempre
riscontrato disponibilità, onestà e collaborazione e questo al di
là delle beghe di natura politica che a volte
caratterizzano alcuni Consigli Comunali. Le spese della politica devono essere contenute, non
vi è dubbio. E chi amministra una Città deve essere d’esempio. La mia Giunta ha adottato atti
che attengono la gestione del Consiglio e delle Commissioni, sono atti che possono essere perfezionati, modificati e migliorati. Chiedo al Consiglio, nella sua interezza, di accelerare la loro
trattazione, affinché si giunga velocemente all’epilogo di questa vicenda. Lo dobbiamo alla Città,
ai cittadini tutti. Ho piena consapevolezza che nei verbali che hanno riempito le pagine dei giornali e dei social network non è assolutamente rappresentata l’attività svolta dai consiglieri, da me
quotidianamente riscontrata come forte e incisiva, i frutti li vedremo in avanti. Tuttavia dobbiamo
avere l’umiltà di riconoscere che i cortocircuiti mediatici non avvengono per caso e che i cittadini hanno ragione ad essere insoddisfatti per le occasioni mancate della politica. Per questo dobbiamo essere più attenti e rispettare il comune sentire popolare, anche quando la protesta si
fonda su sensazioni più che su fatti. Sono comunque certo di poter confidare nell’apporto del
Consiglio, sicuro che quanto accaduto, a volte frutto di ingenuità, servirà a migliorare i rapporti
tra chi amministra e i suoi cittadini.
Roberto Barbagallo – Sindaco di Acireale
Grande serata per la ricerca
sulla fibrosi cistica
Si è svolta qualche settimana fa, una bella iniziativa di
beneficienza organizzata da Claudio Miceli (abbigliamento) con la partecipazione di Matteo Marzotto presso il meraviglioso parco nato dal sogno di un uomo,
Venerando Faro. Grande serata per la ricerca sulla
fibrosi cistica, una grave malattia genetica che conta
circa 7000 malati in Italia. Durante la serata, che ha
visto la partecipazione anche di medici del settore, si
sono raccolti fondi per la ricerca anche attraverso la
vendita del libro di Matteo Marzotto “Bike Tour” pedalando per la ricerca, un libro che affronta l’argomento
MILANO FINANZA GLOBAL AWARDS 2015:
IL CREDITO SICILIANO “MIGLIORE BANCA”
PER LA REGIONE SICILIA
NELLA CATEGORIA “CREATORI DI VALORE”
Milano, 10 aprile 2015. Il Premio “Migliore Banca” della Regione Sicilia
per la categoria “Creatori di valore” è stato attribuito, per l’anno 2015,
al Credito Siciliano.
Il prestigioso riconoscimento, dedicato a banche, assicurazioni e
SGR, vanta una tradizione ormai ultradecennale e viene conferito,
nell’ambito del “Milano Finanza Global Awards” all’istituzione finanziaria che ha realizzato le migliori performance patrimoniali e di efficienza; una giuria tecnica del settimanale Milano Finanza decide annualmente l’assegnazione sulla base di un indicatore, l’MF Index, che
coniuga dimensioni e risultati, con l’obiettivo di individuare gli Istituti
che hanno saputo abbinare allo sviluppo della massa amministrata la
capacità di generare profitti.
Alla cerimonia di consegna del Premio, svoltasi all’Excelsior Hotel
Gallia di Milano nella giornata di giovedì 9 aprile, il Credito Siciliano è
stato rappresentato dal Presidente dott. Paolo Scarallo e dal Direttore
Generale dott. Saverio Continella. Per la Banca siciliana del Gruppo
Credito Valtellinese si tratta di
una lusinghiera affermazione; il
Credito Siciliano infatti, anche
in una congiuntura di grande
complessità, non è venuto
meno alla propria mission di
banca del territorio. Il Premio
ottenuto, oltre a dare lustro
all’intera struttura aziendale,
gratifica l’impegno ed il costante lavoro svolto nell’Isola a
sostegno del tessuto produttivo
locale, in linea con i valori cooperativistici e popolari della
Capogruppo e con l’obiettivo
prioritario di contribuire allo sviluppo sociale ed al rilancio economico del territorio.
della malattia attraverso la
metafora del ciclismo. Un serata
importante per dare voce ad una
malattia che condiziona chi ne
soffre e anche familiari. Anche il
Dott. Noè era presente alla serata e insieme a Matteo Marzotto si
sono poste le basi per una collaborazione futura per dare ancora
più attenzione a questa patologia. Complimenti per l’organizzazione che ha veramente creato
un evento di beneficienza con
gusto e dovizia di particolari.
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
del
2
AKIS
Sabato 9 Maggio 2015
Ricordando Giuseppe Leonardi
“LA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA
NELLA STORIA DELLA CHIRURGIA”
Soltanto in pochi potevano immaginare che la presentazione al Congresso
dell’American College di Chirurgia nel 1989 del primo intervento chirurgico
di colecistectomia laparoscopica potesse rappresentare un’importante pietra miliare della chirurgia, probabilmente uno dei più importanti progressi
della medicina dell’ultimo secolo. L’impatto nel mondo chirurgico è stato
tale che, soltanto dopo qualche anno dalla prima presentazione, la chirurgia laparoscopica si è talmente diffusa da sostituire la vecchia chirurgia tradizionale in molte patologie anche complesse in cui è necessario ricorrere
all’intervento chirurgico.
Il ruolo che l’introduzione della chirurgia laparoscopica ha avuto nell’evoluzione della storia della chirurgia è stato affrontato dal Prof. Rosario Vecchio
nell’ambito di un incontro promosso lo scorso 10 aprile dalla FIDAPA ad
Acireale, presieduta da Vera Pulvirenti, dove è stato invitato a discutere su
“La chirurgia laparoscopica nella storia della chirurgia: dagli albori ai nostri
giorni”. Il Prof. Vecchio, Titolare della Cattedra di Chirurgia dell’Apparato
Digerente nel Corso di Laurea in Medicina dell’Università di Catania e
Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Laparoscopica presso
l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Vittorio Emanuele di
Catania, ha ripercorso le principali tappe dell’evoluzione della chirurgia,
L’Assemblea straordinaria dei Soci del Credito Siciliano, svoltasi l’8 aprile
2015, ha deliberato lo spostamento della sede legale della Società da
Palermo ad Acireale, previa modifica e unificazione dei commi primo e
secondo dell’art. 2 dello Statuto sociale.
Il Consiglio di Amministrazione, nella stessa data, ha stabilito l’indirizzo
della sede legale in Acireale via Sclafani 40/B, nello stesso immobile in cui
è già ubicata la Direzione Generale della Banca.
KARBONICA ci sorprendono …
presentando le diverse fasi della storia della chirurgia dall’era preistorica ai
nostri giorni.
Un cenno particolare è stato dato nella sua relazione alla chirurgia laparoscopica. E’ stato ricordato come il concetto della chirurgia laparoscopica di
“guardare all’interno” del corpo umano attraverso “piccoli orifizi” probabilmente risale all’epoca di Ippocrate (460-375 A.C.), che con l’invenzione
degli speculum dimostrava già a quell’epoca l’interesse per lo studio degli
organi interni. La moderna chirurgia laparoscopica, tuttavia, affonda le sue
radici all’inizio del ‘900, sviluppandosi nei decenni successivi grazie all’attività di pionieri ai quali molto si deve per lo sviluppo di tale tecnica.
Il successo della chirurgia laparoscopica, che ha contribuito a farla considerare tra le più importanti pietre miliari nella storia della chirurgia, accanto alla scoperta degli antibiotici e all’invenzione dell’anestesia, risiede verosimilmente nel fatto che essa riproduce esattamente gli interventi oramai
standardizzati della tecnica tradizionale, aggiungendo il vantaggio della
mini-invasività.
La chirurgia laparoscopica consente, infatti, di eseguire interventi anche
complessi attraverso piccole incisioni (di 5-12 mm) sulla parete addominale, al posto di lunghe incisioni della classica chirurgia tradizionale.
Attraverso queste piccole incisioni vengono inserite all’interno dell’addome
una telecamera, che consente al chirurgo di seguire su un monitor le fasi
dell’intervento, e strumenti chirurgici particolari che manovrati dall’esterno
permettono di eseguire l’intervento, seguendo esattamente le stesse tappe
della classica chirurgia. La differenza rispetto a quest’ultima risiede nel
fatto che con la chirurgia laparoscopica l’intervento viene eseguito manipolando gli organi con strumenti delicati introdotti attraverso queste piccole incisioni, piuttosto che utilizzando le mani introdotte attraverso lunghe
incisioni sulla parete addominale.
Per questa sua mini-invasività, pur garantendo gli stessi risultati, la chirurgia laparoscopica offre notevoli vantaggi. Il Prof. Rosario Vecchio ha ricordato che il potere eseguire l’intervento con piccole incisione comporta per
il paziente un recupero più precoce dopo l’intervento, migliori risultati estetici, una riduzione del dolore post-operatorio. A questi vantaggi si aggiungono quelli relativi ad una ridotta spesa del sistema sanitario (a cui oggi si
è costretti a guardare con attenzione), sostenuta da una ridotta degenza in
ospedale del paziente operato.
Alla fine si è aperto un vivace dibattito con il pubblico presente in sala.
Ecco il loro secondo videoclip, interamente ideato, diretto, girato e montato da Herry Found , batterista della band e da Giovanni Trovato, poeta e
scrittore conosciuto da pochi, nonchè padre di Herry.
Il videoclip, dall'andamento rapido e concitato, a tempo sulla musica, di
stampo cinematografico, svolge una narrazione dura, avvincente, parallela al brano, che incolla lo spettatore al video per tutta la sua durata. Il linguaggio visivo, dalle tonalità piuttosto fosche, costituisce una scelta
espressiva precisa: caratterizzare un tempo in cui i mass media oscurano
la verità e ne confezionano una funzionale all'asservimento delle masse.
Protagonista è un uomo d'affari rampante, che si destreggia con disinvoltura tra politica, corruzione, alta finanza, appalti, criminalità, clientelismo. I
membri della band rappresentano la gente comune, stufa di arrangiarsi, tra
le mille difficoltà e i sacrifici che la "crisi economica" ha loro imposto, consapevole che tutto questo serve a sanare quanto i potenti hanno rubato
loro. Immaginano, quindi di sottoporlo al loro potente urlo di protesta rivolto contro "quei poteri occulti che ci hanno resi schiavi". Questo avviene in
un luogo simbolo delle malefatte e della corruzione politica locale: il Teatro
Vincenzo Bellini di Acireale, ricostruito senza criterio, dopo un incendio,
con l'unico intento di sottrarre denaro, senza il minimo interesse per la cultura o i cittadini... di fatto, da decenni, inagibile. Il confronto-contrasto tra il
cemento spoglio e scadente e lo sguardo basso del ben vestito protagonista è una delle immagini più incisive, un sonoro pugno allo stomaco del
sistema, messo di fronte alle sue responsabilità che generano creature
cadenti.Forse, in fondo a quest'ultimo quadro, c'è anche la speranza di
veder risorgere un briciolo di umanità ed il senso di onestà e giustizia in chi
lo ha perduto da troppo tempo?
I Karbonica sono:
Riccardo Trovato (voce), Herry Found (batteria), Giuseppe Puglisi
(basso), Marco Miceli (chitarra) e Giuseppe Pecci (chitarra).
Tania Pulvirenti
Venerdì 17 aprile , nel primo anniversario della sua dipartita terrena, la famiglia, i colleghi e gli amici hanno ricordato il preside Giuseppe Leonardi,
padre dell'avv. Guido, stimato collaboratore di AKIS. Nato ad Acireale nel
1931, conseguì la maturità scientifica presso l’allora Liceo Scientifico comunale (oggi Liceo Statale “Archimede”) nella prima sessione dell'a.s. 19461947. Laureatosi giovanissimo in Fisica, il 24 novembre 1951, presso
l'Università di Catania, dal 1952 al 1955 ha prestato servizio in qualità di
assistente volontario presso la cattedra di Fisica sperimentale dell'ateneo
catanese, collaborando alle attività di ricerca dell'osservatorio astrofisico di
Catania, contemporaneamente al servizio di insegnamento di Matematica e
Fisica presso Istituti superiori. Docente di ruolo dal 1962, nell'a.s. 19721973 ha incominciato la sua carriera di preside incaricato in varie scuole: a
Catania, Acireale, Giarre e Calatabiano. Il 1977 è stato l’anno del suo matrimonio con la prof.ssa Nella Pulvirenti, da cui nati i due figli Guido (1978) e
Irene (1982), e dell'inizio della sua lunga carriera di preside di ruolo negli
Istituti secondari di secondo grado. Preside di ruolo dal 20 settembre 1977,
partendo dall'ITC Statale di Randazzo, passando, successivamente all'ITI
“Enrico Fermi” di Giarre, all'ITC “Angelo Majorana” di Acireale e all'ITG
“Filippo Brunelleschi”, nella stessa città di Acireale. Giuseppe Leonardi,
quindi, è stato un uomo di scuola, con l'hobby del giardinaggio,
della lettura, della musica e dei
viaggi per conoscere altre culture. Durante il periodo della sua
presidenza all'ITC “A.Majorana”
si è attivato per l’introduzione,
allora scelta pionieristica, delle
nuove tecnologie informatiche a
supporto di una didattica innovativa ed ha partecipato alla fondazione dell'associazione culturale
“Amici ragionieri”, che riuniva ex
alunni e diplomati dell’istituto. Ci
piace concludere queste poche
righe a ricordo di un acese dedito alla scuola e con un alto concetto della sua missione e delle
sue funzioni, con la seguente
confidenza. La scuola per il nostro “Preside” era un grande laboratorio di
convivenza e di esperienze, da tenere in vita con la forza delle parole e
della testimonianza di vita, che consentono agli uomini di raccontare le differenze e, quindi, di conoscersi. La scuola in particolare, poi, permette agli
studenti di leggere la realtà sociale, anche nelle sue ingiustizie, per combatterle con innovativi progetti di vita!
Camillo De Martino
Assolti... Assolti... Assolti...
La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti, con sentenza del 23 aprile, ha assolto i 44 ex consiglieri provinciali di Catania nel giudizio promosso dalla Procura Regionale in merito al presunto danno erariale per alcune
spese effettuate negli anni 2011 e 2012, gravanti sul Fondo per il funzionamento degli organi consiliari. Assolti infatti tutti gli ex consiglieri provinciali in merito al procedimento promosso dalla Corte dei conti sui rimborsi
spesa in favore dei gruppi di Palazzo Minoriti. La sentenza è arrivata il 23
aprile e sembra chiudere definitivamente la questione.
La Dichiarazione del dott. Enzo D’Agata
e di seguito quella di Gianluca Cannavò:
“Apprendo che è stata pubblicata la sentenza della Sezione Giurisdizionale
della Corte dei Conti per la Regione Siciliana n° 395/2015 e nel manifestare soddisfazione per il giudizio della Corte che riconosce la correttezza
della nostra azione politico- istituzionale, dopo le amarezze e il danno di
immagine subito, seppur sereno dell' assoluta legittimità del nostro operato sempre in linea con il mandato elettorale ricevuto, sento il dovere di ringraziare l'avv. Filippo Cangemi per l'assistenza legale prestataci riconfermando fiducia nella Magistratura contabile.
La cosa che mi ha dato fastidio - continua il dott.
D’Agata- è stato essere sbattuto in prima pagina, insieme a tutti gli altri consiglieri e venire
condannato (da parte di certa stampa e quindi
nell'opinione pubblica) per il solo fatto di aver
fatto parte di un istituzione. Vede direttore per
una persona perbene che fa politica per passione (senza apparati clientelari e senza Caf) l'opinione positiva dei suoi concittadini (quindi degli elettori) è il suo patrimonio
più grande e una volta macchiata la sua immagine col sospetto essa ne
viene danneggiata per sempre ( "i politici" su tutti i stissi). Da parte mia ho
sempre avuto la coscienza tranquilla di chi ha agito nel rispetto della legalità, non solo declamata ma praticata con un esercizio quotidiano, anche se
in un certo momento del mio mandato ho avuto l'impressione di essere
sotto attacco ( intendo come rappresentante dell'Istituzione), come anche
Lei ricorderà: sforamento del Patto di Stabilità per il conto consuntivo 2010
(con restituzione del 30% lordo degli emolumenti, anche da parte di chi non
l'aveva votato ), sforamento propedeutico al DISSESTO (di un Ente con
oltre 120 milioni di euro di avanzo di amministrazione), inchieste varie, e
infine proposte di eliminazione dell'Ente perchè ritenuto inutile. Ti senti
come uno che ha perso tempo in un Amministrazione Pubblica inutile e
dannosa fatta solo da profittatori di cui anche tu hai fatto parte. In futuro
bisognerà capire se, sull'onda dell'antipolitica, in tutto questo c'è stato un
disegno”.
Gianluca Cannavò: “Ho sempre agito nel rispetto
della Legge e la sentenza di oggi lo conferma.
Ringrazio i miei legali, gli avvocati Alberto Grasso
ed Enrico Pistone per avere sostenuto le ragioni
dio correttezza e di trasparenza che mi hanno
sempre contraddistinto. Il tempo è sempre galantuomo”.
Sabato 9 Maggio 2015
Attualità e riforma del processo
matrimoniale canonico
“ Lavoro Impresa Famiglia ”
Un interessante incontro culturale si è tenuto presso la sala “Cosentini”
della Biblioteca Zelantea di Acireale, organizzato dalla locale Accademia
degli Zelanti e dei Dafnici, dal gruppo MEIC e dalla diocesi di Acireale. A
relazionare sul tema “Attualità e riforma del processo matrimoniale canonico” sono stati due illustri relatori: il prof. Andrea Bettetini, Ordinario di Diritto
ecclesiastico nell’Università di Catania, e mons. Guglielmo Giombanco,
docente di Diritto canonico nello Studio teologico San Paolo di Catania,
nonchè vicario generale della diocesi di Acireale. Le linee-guida dei vari progetti di riforma, mirati soprattutto ad uno snellimento delle procedure, sono
state illustrate negli interventi introduttivi del prof. Stefano Figuera e dal
prof. Santo Toscano, presidente del gruppo MEIC di Acireale.
Il prof. Bettetini ha, quindi, preso la parola per ricordare la dimensione
sacramentale del matrimonio canonico, precisando, poi, come il processo
matrimoniale canonico è il luogo in cui si verifica il vincolo matrimoniale,
avendo cura di fare sempre prevalere la verità sostanziale.
Mons. Giombanco, in merito all’auspicata riforma, si è espresso a favore di
maggiori investimenti (economici e di personale) sui tribunali ecclesiastici,
più che di una semplificazione delle procedure che possa incidere su alcuni principi, che devono restare saldi: terzietà del giudice, difesa del vincolo,
garanzie processuali, principio del contraddittorio e della motivazione della
sentenza. All’incontro era presente anche il Vescovo di Acireale, mons.
Antonino Raspanti, il quale nel suo intervento conclusivo ha auspicato che
venga sanato il problema della lungaggine dei processi canonici, mediante
una piena valorizzazione del ruolo e della funzione dei tribunali ecclesiastici, in cui operino sacerdoti e laici preparati.
È seguito un dibattito con numerosi e qualificati interventi.
ph Fabio Consoli
Guido Leonardi
Nel Palazzo del Turismo di Acireale, per iniziativa del Centro Assistenza
Famiglia, ha avuto luogo un incontro molto interessante su “Lavoro Impresa
Famiglia”. Il presidente del C.A.F. dr. Giovanni Vadalà ha esposto nel suo
intervento introduttivo le ragioni della scelta di trattare insieme i tre aspetti
della problematica di grande attualità ed ha presentato i relatori. Il prof.
Giuseppe Savagnone, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura
della Diocesi di Palermo, nonché formatore e giornalista, ha descritto la
situazione culturale attuale nei suoi aspetti materiali e personali incentrata
sull’ “attimo fuggente” e senza la prospettiva del futuro oppure imperniata
sull’autorealizzazione senza apertura all’altro e senza vincoli. La famiglia in
questo contesto segue il modello dominante della provvisorietà dell’impegno
con esiti discutibili sui figli. Nella seconda parte del suo ricco intervento ha
però posto l’accento sugli aspetti positivi che la condizione sociale odierna
che invita gli uomini di buona volontà ad innestare in un mondo svagato la
testimonianza della vera libertà e della cultura del dono, che rimane un’esigenza inespressa di giovani e adulti dei giorni nostri. Il prof. Rosario Faraci,
ordinario di economia aziendale nell’Università degli Studi di Catania, si è
soffermato sull’azienda familiare, che costituisce ancora oggi un elemento di
forza dell’economia rispetto alle grandi imprese, ha portato alcuni esempi
significativi di famiglie imprenditrici evidenziando il potenziale di sviluppo
che esse costituiscono, a condizione che sappiano affrontare le scelte
manageriali con oculatezza e al di fuori del puro e semplice “familismo”. Ha
destato interesse anche la modalità didattica basata sul teatro, da lui utilizzata all’Università per simulare i possibili conflitti che potrebbero minare la
vita stessa dell’azienda familiare. Il dibattito che ne è seguito ha evidenziato il ruolo della finanza sull’economia e quello dell’ente locale nella predisposizione delle condizioni per la creazione di posti di lavoro.
G.V.
3
Una goccia di storia a cavallo di tre secoli
L’ArcheoClub Catania presenta il libro di Angelo Russo
Nell’ambito delle sue manifestazioni trimestrali, l’Archeo Club di Catania,
presieduto dalla professoressa Giusi Liuzzo, nei giorni scorsi ha presentato una conferenza sulla storia della ricerca delle acque sotterranee e della
loro utilizzazione nel comprensorio etneo dalla metà dell’ottocento ad oggi.
Relatore è stato il geom. Angelo Russo che ha dedicato tutta la sua attività
professionale in tale ambito e che sull’argomento ha pubblicato il libro dal
titolo “Una goccia di storia a cavallo di tre secoli – Le Acque Bufardo e
Torrerossa” non in vendita ma presente nelle principali biblioteche.
Alla presenza di un folto e interessato pubblico, dopo i saluti
della presidente professoressa
Giusi Liuzzo che ha sottolineato
l’importanza della conferenza, il
relatore e il suo libro sono stati
presentati dalla socia Maria Pia
Marrella Cafà che ha evidenziato
come il geom. Russo, da tecnico
ed osservatore appassionato,
propone nel suo libro la sua esperienza come un frammento di storia della ricerca idrica sotterranea
(una goccia, appunto) che ha
riguardato il nostro territorio dalla
metà dell’800 ai giorni nostri e per
raccontarla accompagna il lettore
nelle viscere della terra alla scoperta del prezioso liquido, illustrando le tecniche della ricerca e non nascondendone i rischi di cui lui stesso è stato vittima fortunata.
Nel percorrere tutte le varie tappe di questa storia, l’autore approfitta di vari
spunti per aprire di volta in volta ampie finestre attraverso le quali il lettore
può osservare e conoscere, con gli occhi e la sensibilità dell’autore, alcuni
aspetti geografici, geologici, archeologici e storici dell’epoca. E fra questi
non poteva mancare il controverso contesto storico della Sicilia occupata
dai Piemontesi nell’epoca risorgimentale in cui maturò l’originario progetto
di ricerca dell’acqua sotterranea descritto nel libro. Libro che, per la sua originalità, ha ottenuto un prestigioso riconoscimento nel Comune di
Fiumefreddo di Sicilia con il conferimento della pergamena “Papiro
D’Argento” nella sezione speciale dedicata alla letteratura.
I ruderi della chiesetta bizantina di S. Stefano
Ha avuto luogo a Santa Venerina, nei locali rinnovati della “Casa del
Vendemmiatore”, la terza conferenza promossa dall’associazione “Storia,
Cultura e Sviluppo Territoriale” (Sto.Cu.Svi.T.) sulla Cella Trichora Santo
Stefano. L’attenzione questa volta è stata rivolta ai lavori di messa in sicurezza dei ruderi del V-VI secolo d.C. e alle possibili soluzioni di fruizione del
sito archeologico. L’intervento è stato finanziato dalla Regione Siciliana su
progetto della Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania, elaborato dall’arch. Giuseppe Marano. Sui lavori ha relazionato l’arch. Nicola Neri, capo
dell’Unità Operativa n. 6 “Tutela beni architettonici” della Soprintendenza, il
quale ha descritto le fasi delicate dell’operazione che è in fase di svolgimento e si completerà presumibilmente entro il prossimo mese di giugno.
Ha quindi preso la parola la dott.ssa M. Assunta Vecchio, assessore alla
cultura e al turismo del Comune di Santa Venerina, la quale si è soffermata su quanto potrà essere fatto in futuro non solo per la fruizione del bene
culturale da parte di studiosi, turisti o scolaresche, ma anche sulla necessità di acquisire una parte del territorio circostante per dare “respiro” al sito
e renderlo anche sede di eventi culturali. Tale ipotesi è stata sostenuta
anche nel suo articolato intervento a carattere prevalentemente storico, dal
prof. Giovanni Vecchio, che da 40 anni scrive sulla cella trichora e sull’ere-
mo di Dagala del Re. Un apporto significativo è stato dato pure dall’arch.
Marano, che ha ricostruito i vari tentativi di acquisizione da parte del
Comune del terreno su cui insiste il rudere, iter che si è concluso il 19 settembre 2012 con la firma del contratto di acquisto dai privati e da qui è partito il progetto per la messa in sicurezza. Ha ricordato anche come la
Soprintendenza e la Provincia di Catania, nel tempo, hanno provveduto al
restauro della chiesetta della “Tenutella” e di dipinti nelle chiese di Santa
Venerina. All’inizio del seminario ha portato il saluto il sindaco di S. Venerina
arch. Salvatore Greco, mentre ha svolto la funzione di moderatrice Rosa
Vecchio, segretaria dell’associazione organizzatrice. Ha chiuso i lavori il
presidente Sto.Cu.Svi.T. dr. Domenico Strano, che ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita del seminario.
G.V.
Caro Direttore,
ho condiviso vivamente l'accorata sua partecipazione al dolore, per la l'improvvisa scomparsa di Pinella Musmeci, un'intellettuale acese, socio corrispondente dell'Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, attiva ricercatrice
della storia locale. la commozione per la sua scomparsa particolarmente ha
colpito, non solo l'istituzione "Sicilia Antica", di cui Lei è stata presidente e
"cofondatrice", ma anche la scuola di cui per tanti anni è stata valida e
generosa insegnante. Posso dire che è scomparsa nell'imminenza di una
particolare ricorrenza: la Settimana Santa, quando vengono celebrati i
Misteri della Croce e della.~ Risurrezione. Tempo di passione e di riflessione, di meditazione. lascia un grande rimpianto. lascia i suoi scritti, le sue
ricerche e scoperte, le composizioni poetiche, le parole, gli atteggiamenti,
tanti ricordi. Anche le sue speranze. Soprattutto la tristezza di un improvviso addio. Pure, qualche anno fa, nei giorni di Passione, e proprio il Venerdì
Santo del 2013, si verificò un altro addio. Ma quello fu lento, doloroso,
angosciante. Veniva colpita a morte da uno sconosciuto, un'altra singolare
figura di donna, Camilla Bella, anche lei legata al mondo della scuola e
della cultura, ma in modo diverso e ugualmente ammirevole e singolare.
Una lenta agonia e una rassegnata sofferenza, un affettuoso saluto accompagnarono la sua scomparsa. Per Pinella, invece, un impensabile, repente
addio, senza parola. Veramente tempo di passione e di sofferenza. l'una,
come luce lenta che si smorza e si consuma, l'altra" come fiamma che per
forza ‫ ט‬spenta"! Tutte e due, lasciando un profondo doloroso solco
nell'anima. Un'unica Fede le ha unite. Camilla: una vita donata
all'apostolato, alla diocesi, ali' Azione Cattolica, alla parrocchia, catechista
instancabile, tutta dedita alla carità. Pinella: un combattivo amore religioso
per la sua città e per la sua terra, per le tradizioni sacre, per la storia. Caro
direttore, le sono grato per avere dato opportuno rilievo alla figura di Pinella
che, pure parca di parole, "con il suo dire dolce e piacevole" e con gentile
insistenza mi inviò, una sera nei locali dell' Accademia, a quella conferenza
sulla scuola, che si sarebbe svolta, quasi alla vigilia della sua improvvisa
scomparsa, nell'Istituto San Michele. Ma le sono grato anche, per avermi
suggerito indirettamente quell'altra generosa memoria Camilla;
le
emozioni, il dolore, le condoglianze, la ricordanza "acerba" accompagnano
la scomparsa delle persone, che hanno destato la nostra ammirazione. Ma
anche quell'affetto, quell'amore, quel consenso e quell'apprezzamento, che
in vita non si sono manifestati.
Can. prof. Salvatore Pappalardo
Camilla Bella, nata in Acireale
il 15 luglio 1922, ha concluso il
suo cammino su questa terra il
27 aprile 2103, dopo avere
subito un’improvvisa violenta
aggressione, il 29 marzo,
mentre si recava alle sacre
funzioni liturgiche del Venerdì
Santo, nella vicina parrocchia.
La sofferenza di quel mese non
le ha tolto per un solo attimo la
lucidità e la voglia di pregare e
di perdonare il suo aggressore.
Il giorno della sua morte, nella
pagina del calendario della sua
casa aveva scritto “Io vado dal
Padre” .
Dopo la dettagliata relazione del geom. Russo, accompagnata dalla proiezione di numerose e interessanti diapositive nonché di un filmato sulla scoperta di un’imponente sorgente di acqua sotterranea della portata di circa
1300 l/s, la sig.ra Marrella ha letto con molto trasporto un emozionante
brano del libro del geom. Russo in cui l’autore racconta, con vibrante realismo, una sua disavventura vissuta in un braccio della galleria sotterranea
durante gli scavi di ricerca di quella sorgente.
Nella ricorrenza del centenario della prima guerra mondiale e del settantesimo della seconda, il giorno 16 del mese di maggio 2015 presso la sala
"Angolo di Paradiso" Villa Belvedere” l’Istituto del Nastro Azzurro ricorderà
“Gli Azzurri della Terra di Aci
fra la prima e la seconda guerra mondiale”
Dopo i saluti di accoglienza della Presidente dell'Istituto del Nastro Azzurro
della sezione di Acireale prof.ssa Fernanda Donnari Trovato., introdurrà il
Prof. Fernando Mainenti, docente di Storia e Letteratura nei licei e cultore
della storia della Sicilia.
Seguiranno Interventi degli Azzurri e della Presidente della sezione con le
conclusioni del Presidente della Federazione Provinciale di Catania Dott.
Raffaele Messina.
IL CORPO MUSICALE DI ACI
Nei locali dell’archivio storico comunale di
Acireale, ci sono degli angoli, sicuramente
poco gloriosi o idonei, riservati a vecchi
cimeli della banda musicale della nostra
città. La prima volta che mi sono recata in
questi ambienti, mi sono chiesta come mai,
cappelli o altro, così antichi e particolari
nelle forme e nei colori pittoreschi, fossero
conservati insieme ai documenti antichi dei
nostri avi e concittadini. Scartabellando ho
trovato, lontano nei tempi, l’inizio di una gloriosa tradizione cittadina: l’istituzione di un
corpo musicale. Nel lontano 1587, gli amministratori dell’allora Aci Aquilia, per rendere il
giusto decoro alla città nei giorni di festa,
cominciarono a stipendiare alcuni trombettisti e, come allora li chiamavano, pifferai con
undici onze all’anno affinchè, poi, durante
ogni festa, i suddetti potessero suonare gratis per la città. La banda, nel
corso dei tempi, era molto famosa e altrettanto famosi i suoi componenti e
i suoi direttori: don Diego Valentino, il maestro Miglio e Bruno… Nel 1884 il
maestro Generoso Risi radunò un gruppo musicale eccellente che divenne
conosciuto in tutta la Sicilia e Acireale partecipava con fervore e passione.
Ogni esibizione suscitava per giorni discussioni e osservazioni negli abitanti
della città. Negli anni, poi, il corpo bandistico visse alti e bassi. Alcune volte,
i vecchi professionisti si disperdevano trovando luoghi migliori per esibire il
loro talento: i nuovi allievi, però, non sempre riuscivano a sostituirli e il loro
impegno era, spesso, lento e faticoso. Fu sempre tanto forte, da allora, il
desiderio di far rivivere la banda di Aci. Negli anni ’30 grazie al gruppo del
“Dopolavoro”, si cercò di riprendere la bella tradizione artistica, un po’
come era stata nel lontano passato. Artefice un giovane maestro, Mansi
che, in modo magistrale, riuscì a raggruppare cantanti, clarinetti, flauti… Il
corpo musicale trova anche un posto particolare dove esibirsi al meglio:
Piazza Duomo, sotto i Tigli, luogo eccellente che riflette i suoni e li rimanda
armoniosi per tutta la piazza. Naturalmente la gente partecipa, si accalca
silenziosa, orgogliosa e attenta per gustarsi le melodie antiche e immortali
o quelle moderne. Non c’è distinzione di ceto tra i partecipanti: nobili, artigiani, popolani, stretti ad applaudire e donare fiori agli artisti che si erano
esibiti. Oggi la città, le città, polarizzano la loro attenzione, si accalorano, si
accalcano attorno ai calciatori o, tutt’al più, al cantante di turno.
Mariella Di Mauro
4
Sabato 9 Maggio 2015
al caro amico Turi Consoli, Direttore di Akis
Carissimo Turi, poichè devo onorare la memoria di Pinella riconoscendo il suo impegno alla promozione della cultura, e ritenendo
utile palesare il frutto della sua ultimissima fatica, sento il dovere di
comunicarti quanto segue.
Pur indebolita e dolorante, fino all’ultimo Pinella si è aggrappata
alla vita mantenendo il desiderio e la capacità di “lavorare” e di
assolvere ai propri impegni. intendeva curare la sua rubrica e
aveva già cominciato a trattare il quarto Elzeviro analizzando il proverbio “privu da vista i l’occhi”. La conoscenza della cornice storica
e del contesto antropologico da investigare gli derivava da una cultura solida e discreta, incline ed educata all’approfondimento.
Ti trasmetto pertanto questa sua pagina, così come l’ho trovata.
Essa registra la fase iniziale di una elaborazione delineata sommariamente e che prometteva di risultare oltremodo interessante.
Ne farai l’uso che riterrai più opportuno.
Confidando nella tua provata intelligenza delle cose ti ringrazio per
l’attenzione e ti saluto in amicizia
Luigi Benintende
“Privu da vista i l’occhi”
Nella Piana di Catania, ad Est della Valle dei Margi, c’è un luogo segreto e
misterioso, pieno di mitiche e antiche suggestioni: si chiama Palikè. Vi si trovano i resti di un insediamento fondato nel V secolo a.C. da Ducezio, Re dei
Siculi, promotore della s unteleia , l’alleanza delle città sicule e siceliote, progettata per difendere la libertà degli abitanti dell’Isola dalle minacce e dagli
assalti dei Cartaginesi e delle città greche di Sicilia. Dopo la vittoriosa battaglia di Imera del 460 a.C., Ducezio aveva fatto costruire (o riedificare in
forme più imponenti e solenni) il tempio dei Palici presso i due laghetti
gemelli indicati con lo stesso appellativo […] Questa località, almeno fin dal
VII secolo a.C. era venerata e frequentata come importante centro religioso
dalle popolazioni locali e non solo […] qui gli schiavi fuggitivi trovavano asilo
e rifugio, e qui, i padroni, per poterne riprendere possesso, si impegnavano
con un rituale giuramento a non
più maltrattarli e angariarli, pronunciando l’antica formula “possa
io perdere la luce degli occhi” [...]
da qui deriva l’antichissimo giuramento, tutto siciliano, sul quale
fermiamo la nostra riflessione:
“privu da vista i l’occhi” […] Notare
il valore simbolico e attrattivo del
culto praticato a Palikè, con riferimento a quanto avveniva nel
mondo greco, ad esempio a Delfi,
Olimpia ecc […]
Per la descrizione delle vicende e
dei luoghi devo fare riferimento
all’opera di Diodoro Siculo ed al
volume “Il Santuario dei Palici” a
cura di Laura Maniscalco.
Pinella Musmeci
A PROPOSITO DI... GETTONOPOLI
Faccio l’avvocato per mestiere, ma non mi è mai piaciuto difendere l’indifendibile. La questione delle Commissioni Consiliari di Acireale non rientra
certamente in questa ipotesi (perché la discutibilità della convocazione di
alcune commissioni è fatto di poco rilievo giuridico) ma riveste, aimè, alto
significato politico. Maggiore è poi questo significato se chi ha vinto la competizione elettorale si è dichiarato
contro gli sprechi, le nomine di
sottogoverno, le indennità gonfiate. Il Sindaco Roberto Barbagallo
ha dato ampia prova di coerenza
in questa direzione, eliminando gli
sprechi, dismettendo auto blu,
sopprimendo le nomine nelle partecipate, eliminando la diretta televisiva delle sedute del Consiglio,
ottimizzando affitti per oltre 600.000 euro, avviando insomma la concreta
riduzione e razionalizzazione delle spese. Molti componenti del movimento CambiAmo Acireale si sono messi a disposizione dell’Amministrazione,
sobbarcandosi faticosi incarichi a titolo del tutto gratuito. CambiAmo
Acireale ha vinto le elezioni in forza di un progetto squisitamente politico,
pur in un momento storico in cui antipolitica e populismo la fanno da padroni. La nostra proposta ha riavvicinato i cittadini alla politica e la politica è
stata riavvicinata ai suoi più alti valori. Vanificare questo progetto politico e
i suoi valori non è consentito a nessuno. Ed allora a loro chiediamo la stessa generosità che hanno offerto molti cittadini, mettendosi a disposizione
senza nulla chiedere in cambio. Chiediamo un colpo d’ala, chiediamo
attenzione per quella che è oggi una priorità: ridare dignità alla politica.
Questo impegno abbiamo preso nei confronti della città e di questo dobbiamo rispondere ai cittadini.
(avv. Marcello Bonaventura – Cambiamo Acireale)
Illustre Avvocato Bonaventura,
avete finto di fare, ad Acireale, una rivoluzione. E lo avete fatto in maniera canonica copiando Orwell : Avete fatto dimenticare chi eravate e da
dove venivate; Avete detto che per realizzare, finalmente, una politica condivisa e democratica, bisognava partire dallo stabilire che ognuno ...era
uguale agli altri, ma alcuni ( e tra questi Lei..Nicotra ...e qualcun altro... )
per necessità “organizzative” dovevano essere “più uguali degli altri”..!!Vi
siete inventate le “primarie”, con la stessa …”sportività”… che hanno gli
imbroglioni con le “tre carte”…!! Vi siete così annessi un pezzo ( seppur
piccolo…da un punto di vista elettorale, ma rispettabile nell’opinione ) di
comunità che per storia, per tradizione e coerenza aveva il diritto e la titolarità legittima di inventarsi un alternativa da sottoporre agli acesi, rispetto
ai governi di centrodestra che hanno retto la città, negli ultimi anni...Avete
fatto credere che un “sogno” era possibile, un’Idea di Acireale migliore era
possibile , ma non avete mai detto “come” ... e se lo avete detto ...non
avete detto “quando”...!! E quando lo avete (raramente...) fatto , avete fatto
rimpiangere ciò che c’era prima...!!Non vi siete inventati un inno stile
“Animali d’Inghilterra”... ma non vi siete fatti mancare un capannone dove
riunirvi : forse non era neanche abusivo, ma certamente lo sono state le
bandiere del rinnovamento che li dentro sono state sventolate....Il “nemico” c’era: tutti coloro che erano contro di voi ed i vostri interessi !Avete realizzato la vostra “Anschluss” … l’annessione a tutto campo… di tutto ciò
che poteva essere annesso per vincere…!! Non avete …”risparmiato”
neanche un nutrito gruppo di ex assessori, consiglieri comunali, e pezzi di
quel mondo che ha gravitato nei sotto governi ( fisiologicamente inevitabili nei sistemi della Politica...), tutte persone che sino a qualche mese
prima, avevano condiviso (se non, determinato!!) tutto ciò che l’amministrazione Garozzo aveva proposto alla città…!!Oggi Lei, come un perfetto
Clarinetto, il portavoce che rappresentava, i nuovi "dirigenti" della
Fattoria...nel romanzo a me caro, invita i consiglieri della maggioranza a
“... dare un colpo d’ala ... per ridare dignità alla politica...”.Ma proprio il
fatto che un semplice “ portavoce”, seppur autorevole, come Lei e non il
sindaco “Barbagallo/D’Agostino”, senta la necessità di dirlo in prima persona, è la dimostrazione plastica che, se per il "colpo d'ala"...dipendesse
veramente da voi.... non potremmo nutrire speranze....
Salvo Di Stefano
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AKIS
“ La domenica delle salme ”
La questione morale è politica!Al di là dello sdegno per la strage che ha
interessato i nostri mari, la questione morale in Europa rimane tutta politica.Non è soltanto il fallimento di Mare Nostrum e Triton, in modo troppo
frettolose si addebitano responsabilità alla politica italiana, ma una tragedia figlia della incapacità di essere riusciti a dare una risposta europea al
problema. In un sol colpo, ieri, in una domenica delle salme, sono morti i
trattati europei, la comunitarizzazione del terzo pilastro, la carta di Nizza e
secoli di conquiste sui diritti umani. L'Europa ha mostrato tutti i suoi limiti
strutturali. La questione rimane politica. Lo stato nazionale è inadeguato
ad affrontare il problema degli sbarchi. Soprattutto dopo che, con la caduta dei regimi determinata dalle potenze occidentali, non esiste più un diaframma tra il Nord Africa ed i nostri territori. L'Ue, dal canto suo, rimane
impotente, prigioniera di una struttura fondata su una ortodossia monetarista ma che non riesce a fare un salto di qualità in senso federale. Il problema della europeizzazione del debito (mi scuso per il parallelismo forzato) è lo stesso della europeizzazione della gestione dell'emergenza
migranti. Lo stesso vale per la politica estera e la difesa. Questa Europa
ieri "ammazza" il popolo greco, oggi i migranti, domani (se non ci sarà una
svolta istituzione, un salto di qualità politico) se stessa. Il problema non è
determinare meno Europa ma più Europa. E se rappresenta un atto dovuto per la procura di Catania aprire un fascicolo di inchiesta, val la pena
capire una volta per tutte che il vero fascicolo è quello posto da Altiero
Spinelli nel 1984: per dirla con Mitterand, "lo stato nazione è la guerra".
Antonio Coniglio
Sabato 9 Maggio 2015
U PAISI DI GIUFA’
5
Il paese di Giufà
C’era una volta, sai chi c’era, ci stava
una vecchietta con una scatola di cioccolatini, ogni tanto dava una rammendata, aspettate che adesso vi racconto
una storia Una volta mia madre, in un
periodo nel quale non erano stati scoperti i cellulari, non c’erano i computer
e i tablet, mi raccontava delle storielle.
In inverno io ed i miei fratelli stavamo
intorno ad un braciere e nostra madre
ci raccontava delle storielle, anche quelle di un personaggio di nome Giufà.
Chi è Giufà? Un individuo un po’ ebete che si credeva furbo. mia madre ci
raccontava le storielle ed io e i miei fratelli, con i piedi sopra il bordo del braciere, ridevamo di come sto tizio veniva preso in giro. Ora, dopo un po’ di
anni si è scoperto che questo Giufà non è morto ma si è trasferito ad acireale, facendo tanti figli. Non mi dite che non sapevate che Acireale fosse
la città di Giufà e dei Giufà!... l’anno scorso agi acesi fu detto che nuove
persone avrebbero risolto i problemi della città: meno tasse, dicevano; più
lavoro avrebbero creato. Hanno detto: avete bisogno di qualcosa? Vi promettiamo che faremo tante cose buone e con correttezza, non come quelli che li avevano preceduti…quelli, dicevano loro, si sono mangiati tutto, e
non è rimasto assolutamente nulla! Lo sapete che cosa ha fatto la gente?
li ha votati, ha votato persone nuove, con un po’ di vecchi consiglieri che
c’erano stati prima, anche prima di prima, che erano con quelli di prima e
hanno detto agli acesi: con noi ci sarà il Cambiamento!!!
Dopo essere stati eletti, hanno cominciato a dire che volevano altro tempo
per fare ciò che avevano promesso e che non ci stavano soldi nelle casse
del comune: hanno detto che il servizio di nettezza urbana costava tantissimo, che gli stipendi avevano un costo enorme. Hanno detto che ci volevano tanti soldi, moltissimi soldi. La gente, i figli di Giufà, hanno cominciato a dire: ma voi, nuovi eletti, non avevate promesso di farci pagare di
meno? E loro hanno risposto: per ora ti aumentiamo le imposte e poi te le
abbasseremo! Le persone hanno creduto alle promesse ed hanno cominciato a pagare. Poi hanno detto che per il servizio di nettezza urbana si
dovevano fare sacrifici e si doveva pagare di più ed i figli di Giufà hanno
messo le mani in tasca ed hanno cominciato a pagare, con i soldi che erano
ormai rimasti. Nel contempo, gli acesi hanno cominciato ad osservare che
ciò che era stato loro promesso non si faceva e loro, i consiglieri comunali, non solo non prendevano minori emolumenti, anzi, percepivano di più.
Fino a quando, gli acesi, i figli di Giufà, senza più soldi in tasca, cominciarono a chiedersi che cosa facessero i consiglieri nelle sedute di consiglio e
di commissione. Quanto percepiscono? E senza sapere né leggere né scrivere hanno scoperto tante cose. Hanno scoperto che ogni volta che i consiglieri si riuniscono percepiscono un gettone di presenza di 63 euro
(ohhhh! Circa 122 mila lire di una volta) per discutere di numerose cose: di
animali e di come si cucina la carne alla brace, di come è organizzato i carnevale e di come ballano i vecchietti, di come si organizza una tombola e
di come si sistemano gli affari…loro ovviamente! Perché di noi, dei cittadini acesi, non gliene frega alcunchè!!! Loro, i consiglieri comunali, non capiscono che le persone ormai non hanno più soldi da versare alle casse
comunali e non vogliono che discutano di banalità, ma vogliono gente che
faccia politica per aiutare la colletività a risolvere i problemi.
Gli acesi lo hanno detto e loro che cosa hanno
fatto? Nulla!!! Dicono che devono guadagnare
perché vogliono bene alla città e si devono riunire molte volte, continuando a fare sedute di
commissione. Loro lo fanno per il bene degli
acesi, i figli di giufà. Perfetto! Loro vogliono
bene gli acesi e gli acesi che cosa fanno? Si
arrabbiano? Com’è possibile!
Non lo so ma, a questo punto ai figli di Giufà sta
sembrando un poco una
presa per i
culo….quello del pavone. Niente si è fatto finora! E niente si vuole fare se non prendere soldi per le sedute di consiglio e
di commissione Questa situazione ha creato scompiglio e qualcuno ha creduto che il pavone di cui si parlava in un verbale di commissione fosse il
sindaco: che si veste bene ed ha un bel portamento. perché, diciamolo, il
sindaco è un bel ragazzo! È tanto bello che la Rai…tana, la televisione
nazionale, quando ha saputo che ad acireale ci stava casino lo ha voluto
intervistare e quel conduttore che si lamenta sempre, Giletti, ha voluto invitare il sindaco di Acireale per fargli alcune domande e farlo vedere a tutti…il
pavone di Acireale. Oh ragazzi, i sindaco di Acireale ha fatto una bella figura! lo hanno chiamato per fargli delle domande sul paese di Giufà…e si è
ben comportato. Ma quello che sta accadendo ad acireale lo ha impaurito
e lui cosa ha fatto? Si è arrabbiato, altro che se si è arrabbiato e lui lo ha
anche detto! Lo ha ribadito: i consiglieri devono percepire meno! Un bravo
al sindaco…ci voleva! Era necessario che il sindaco prendesse la parola
per dire cose giuste e sensate! Bravo! Ma lui, il sindaco, prima, quando era
consigliere comunale , faceva le stesse cose che fanno gli attuali eletti al
consiglio.
Ma, signori, a questo punto a chi dobbiamo credere? Che fine dobbiamo
fare? Come ci si deve comportare?
Io lo so ma non lo dico. ma una cosa la posso affermare: tra tre giorni, nel
paese di Giufà e dei Giufà le persone dimenticheranno tutto e, alla fine,
continueranno a fare ciò che finora hanno fatto, cioè chiedere cortesie ai
consiglieri comunali ed un posto di lavoro all’onorevole di turno!
…e come diceva mia madre, quando concludeva le sue storielle: e vissero
felici e contenti e noi con lo sputo tra i denti.
Domanda: che cosa ne facciamo dello sputo?
‘U Curtigghiaru
C‘era na vota, c’era cu c’era, c’era na vecchia ca ciculattera, ogni tantu dava mpuntu, aspittati ca ora va cuntu.
Na vota mo matri, na mpiriudu unni non
c’erunu cellulari, non c’erunu computer,
non c’erunu sti cosa moderni a fomma di
taula mi cuntava i fatti. Ndo mmennu, iu e
i mo frati erimu misi attornu a conca
(autru ca riscaldamenti!) e ni cuntava i fatti (favole), macari, i fatti di Giufà..
Cu iè giufà? Unu mpocu scimunitu ca si crideva spettu. E ni cuntava i fatti
e iu e i mo frati, chi pedi supra a conca, rideumu di comu u pigghiaunu pi
fissa a stu puureddu. Ora, dopo mpocu di anni, si scupriu ca giufà non
scumpariu ma si trasfiriu a ghiaci, facennu tanti di di figghi ca su uora assai.
Non mi diciti ca no sapeuvu ca a ghiaci iè u paisi di giufà e de giufà!…..l’annu scorsu e chistiani ci dissuru ca nova genti avissi risulvutu i cosi e chistiani: menu tassi, diceunu; chiu travagghiu faceunu aviri. Ci dissuru: aviti
bisognu di quaccosa? Vi prumittemu ca facemu i cosi bboni e giusti, non
comu a chiddi di prima…chiddi, ni diceunu, si mangiaru tuttu, n’arristau
nenti. A genti u sapiti chi fici? Ci desi i voti, vutau carusi novi, cu mpocu di
vecchi ca c’erunu prima, macari prima di prima e ca ierunu cu chiddi di
prima e ci dissiru: cu nuatri ci sarà u cangiamentu!!!! Nzaccu di genti ci cridiu e iddi vinceru, minghisi si vinceru! spaccaru tuttu e tutti!
…… a ddu puntu cuminciaru a diri ca vuleunu tempu ppi fari i cosi e ca nun
c’erunu soddi; ni dissiru ca a spazzatura custava assai, ca i stipendi custaunu assai. ni dissiru ca ci vuleunu i soddi, assai soddi.
A genti, i figghi di giufà, cuminciaru a diri: ma vuautri non mi dicistuu ca
auma paiari chiu picca? E iddi ci dissiru……per ora ti aumentiamo le imposte e poi te le abbasso! I chistiani ci crideru e cuminciarunu a paiari. Poi ci
dissuru ca ppa spazzatura s’aunu a fari sacrifici e s’ava paiari cchi’ossai e
a genti, i figghi di giufà, si misuru i manu nda sacchetta e cuminciarunu a
nesciri i soddi, chiddi ca ci’aunu arristatu.
No mentri i iacitani cuminciarunu a vidiri ca i cosi ca iaunu prumittutu non
si faceunu e chissi, i cunsigghieri cumunali, non sulu non si pigghiaunu chiu
picca, anzi pighiaunu ch’ossai! Finu a quannu i iacitani, i figghi di giufà,
senza chiu soddi cuminciarunu a diri, ma chissi chi fannu o cunsigghiu
comunali? Quantu pigghiunu? E senza leggiri e scriviri, scupreru nzaccu di
cosi. Scupreru ca ogna vota ca iddi s’incuntraunu pigghiunu 63 ieuru (au!!!!!
122 mila liri di na vota!) ppi parrari di nzaccu di cosi: di l’animali e di comu
si fa arrusti e mangia; di comu ie organizzatu u cannaluvari, di comu abballunu i vicchiareddi, di comu si fa na tombola e di comu s’abbessunu i
cosi……i so, ovviamente! Picchi di nuatri non ci ni futti nenti. Iddi, non capisciunu ca i chistiani non hannu chiu soddi, ca non volunu ca discutunu di
minchiati ma volunu genti ca fa pulitica picchi voli aiutari l’autri.
I chistiani ciu dissiri e iddi chi ficiru? Nenti! Dici ca ana vadagnari picchi
volunu beni iaci e s’ana vidiri nzaccu di voti, ana cuntinuari a fari cummissioni. Iddi u fanu ppu beni di l’acitani…de figghi
di Giufà.
Abbonu ie! Iddi volunu beni i iacitani e i iacitani
chi fanu? Si siddiunu? Comu iè pussibbili?
No sacciu! ma a stu punto mi pari ca i figghi di
giufà nmpcu di pigghiata ppu culu….chiddu do
pauni, ci sta parennu. Nenti sa fattu! E nenti si
voli fari…si non pigghiari soddi ppi riunioni.
Mpocu di bbuddellu ci fu, ie quaccunu pinsau ca
u pauni ca caminava iera u sinnicu, ca si vesti
bbonu. Picchi dicemulu: stu sinnicu iè beddu carusu! E tantu beddu ca a
Rai ..tana, a televisioni di Roma, quannu sappi ca c’era bbuddellu a ghiaci
ci vosi parrari e chiddu ca fa i lamentti, Gilletti, u vosi nvitari ppi farici mpocu
di dumanni e fallu vidiri a tutti…… u pauni di Iaci.
Au , carusi vinni bbonu nda televisioni, u chiamaru ppi parrari macari do
paisi di Giufà….e u fici macari bbonu!
Ma chiddu ca stava succidennu a ghiaci u fici spaggnari ed iddu chi fici? si
siddiau, autru si si siddiau! …e u dissi!!! Autru su u dissi: i cunsigghieri ana
pigghiari chiu picca!
Brau sinnicu…ci vuleva! Ci vuleva ca vossia pigghiava a parola ppi diri cosi
giusti! Brau!
Ma…… brau brau, prima iddu, u sinnicu, quannu faceva u cunsigghiri, faceva u stissu di chiddu ca fanu sti figghiareddi di matri oggi.
Mah, carusi, a stu puntu, a cu iama a cridiri? Chi fini ama fari? Comu n’ama
a cumpurtari?
Iu u sacciu ma non vu dicu, possu diri na cosa sulu: ca fra tri ghiorna ndo
paisi di Giufà e de Giufà i chistiani si scordunu tuttu e , a fini, cuntinunu a
fari chiddu ca faceunu prima, addumannarici i fauri ie cunsigghieri e mpostu di travagghiu ppi so figghi all’onorevuli!
…e comu mi diceva mo matri a fini do fattu: ie vissiru felici e cuntenti e a
nuatri ….a sputazza nde denti.
…..domanda: chi ni facemu da sputazza?
Presso la “Certosa dei Cavalieri”
di Acireale (via Taro, 19), è stato
presentato il volume fotografico
PAGINE DI PIETRA.
Il libro, edito da Carthago, è firmato da Marcello Trovato e
Dario Liotta.
6 Sabato 9 Maggio 2015
AKIS
Pianeta Venere 2015
Silvia Ventimiglia, Marinella Arcidiacono , Antonio Foti e Turi Consoli hanno
condotto “Pianeta Venere” che, anche quest’anno, è stato ospite del comune di AciCatena, grazie alla sensibilità del sindaco Ascenzio Maesano. La
manifestazione, sotto l’egida del Kiwanis Absolute Terra dei Ciclopi retto da
Domani voleranno tanti uccelli
Forse la poesia non può cambiare il mondo,
ma in questo grandissimo spazio,
dove c'è tanto silenzio,
ci da la forza per continuare a sperare.
Guardo una grande luce che c'è nel cielo,
e non smetto mai di sognare
un mondo migliore.
Domani voleranno tanti uccelli,
sarà bello poterli guardare.
Vito Cutuli
Ha riscosso parecchio successo la 1a Festa del Libro organizzata dal gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile con la collaborazione dei
Consiglieri Comunali Giuseppe Ferlito e Mariella Bonanno e con il
Patrocinio del Comune di Acireale. E’ stato proprio il Sindaco Barbagallo
assieme all’assessora alla P.I. D’Anna ad aprire la manifestazione ed a congratularsi per l’iniziativa. La festa del Libro si “aggancia” a quella nazionale
(23 aprile di ogni anno) ed ha proprio come obiettivo la diffusione della cultura a partire dalla giovane età. Tanti i bambini che - nonostante le condizioni atmosferiche non proprio eccezionali - hanno aderito all’iniziativa
accompagnati e sostenuti dai “più grandi”.
Diversi i laboratori che hanno visto protagonisti le giovani leve, a partire
dalla lettura delle fiabe e senza dimenticare la “costruzione” di vere e proprio copertine di libri. Presenti anche diversi autori acesi che hanno dato il
loro contributo donando (attraverso il “DONA LIBRO”) le loro opere per
sostenere e promuovere i pomeriggi di Lettura presso la Biblioteca
Zelantea. A tal proposito è stato dato loro appuntamento nelle prossime settimane per pianificare e programmare le prossime edizioni. La Festa del
Libro vuole infatti essere un punto di partenza per creare e diffondere la
Cultura della Lettura in città. Soddisfazione da parte degli organizzatori che
già dalla prossima edizione si prefissano l’obiettivo di dar seguito ed arricchire ulteriormente l’iniziativa.
Daniela Simon, ha registrato le presenze di Maria Grazia Falsone,
Loredana Marino,Vera Pulvirenti, Pinella Musmeci-Maria Lunetta-Carmela
Borzì- Margherita Matalone- Maria Loiacono - Fernanda Visalli. Dopo la
presentazione e “chiacchierata” serie delle ospiti, sono state assegnate le
due targhe “Pianeta Venere” all’attrice Manuela Ventura e alla signora
Angelina Leotta Maugeri.
KIWANIS ONE DAY nell’anno del Centennale
con i K-Kids della Topolinia School
Lunedì 13 Aprile i K-Kids della Topolinia School, con gli insegnanti tutti e la
dirigente Agata Pennisi Sacoor, insieme al Kiwanis Club di Acireale con il presidente Michel Calì , hanno celebrato il Kiwanis One Day 2015, nell’ambito
dei festeggiamenti che si svolgono in tutto il mondo per i cento anni del
Kiwanis International, con il Progetto “Coloriamo la nostra Città” nella Piazza
Lionardo Vigo, antistante la scuola.
Tutti gli alunni della scuola, insieme ad un gruppo di allievi dell’I.C. Galileo
Galilei accompagnati dalla loro dirigente, prof. Rosaria Maltese, hanno voluto donare alla Città di Acireale una mattinata all’insegna dell’allegria con
momenti di recitazione, coreografie e canti diretti con professionalità e grande entusiasmo dagli insegnanti Lilla Cavallaro e Giuseppe Marino.
Particolarmente gradita la performance del cantastorie Carlo Barbera che ha
coinvolto gli alunni con il suo spettacolo della tradizione popolare siciliana
unico nel suo genere per un linguaggio contemporaneo e adatto ai nostri
Al Cinema Odeon di Catania, nell'ambito del Gold Elenphant International
Film, è stato presentato il libro di Sebastiano Gesù, dal titolo “Pietro Germi,
il Siciliano”. Con il libro sono stati proiettati il documentario dallo stesso
titolo: “Pietro Germi il Siciliano” e l' episodio “Guerra 1915-18” regia di Pietro
Germi tratto dal film “Amori di mezzo secolo”, per ricordare il centenario
della Prima Guerra Mondiale. Ha presentato il volume il prof. Luciano
Granozzi con Aldo Puglisi attore protagonista di “Sedotta e abbandonata”..
Il 50° anniversario di matrimonio tra Giuseppe Quattrocchi
e Giuseppa Vasta è stato
festeggiato, lo scorso 24 aprile,
nella Chiesa di S.Domenico,
officiante don Mario Rocca.
I suoi 5 figli ( Giovanni, Mario,
Fausto, Lucia e Milly) assieme
ai 12 nipoti ( Giuseppe,
Sebastiano, Giusy, Alessandro,
Corrado, Simone,
Giorgia,
Francesco,Alessandro, Fabio,
Jacopo e infine Giulia) ed i
parenti tutti hanno festeggiato i
due “sposini” in una cerimonia
presso Villa Corallo dell'Etna.
Akis si associa la felicità di tutta
la famiglia.
tempi. Il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, il Vice Sindaco Nando
Ardita e l’assessore alla P.I. e alle Pari opportunità Adele D’Anna, ospiti illustri presenti alla bellissima manifestazione, hanno molto apprezzato l’entusiasmo dei bambini che hanno simbolicamente adottato le aiuole della stessa Piazza, abbellendole con fiori di carta e piccole piante. L’augurio di tutti è
che i bambini, insieme ai loro educatori ed al Kiwanis Club di Acireale, possano realmente adottare le aiuole della villetta!
Presente alla manifestazione il Governatore nazionale del Kiwanis
International Elio Garozzo, il Lgt della Divisione 2 “Etna Patrimonio
dell’Umanità” Carmelo Cunsolo, e tanti amici kiwaniani che hanno voluto
dare la loro testimonianza di apprezzamento e affetto agli alunni della
Topolinia School.
Nell’ambito della manifestazione il giovane presidente dei K-kids Topolinia
School Matteo Busà e la dirigente scolastica Agata Pennisi, hanno consegnato a suor Lucia Ramellini della Comunità “Madonna della tenda di Cristo”
un “pensiero” di solidarietà frutto della raccolta di fondi effettuata durante il
periodo precedente la Pasqua.
AKIS
Sabato 9 Maggio 2015
“ STELLA”
Il Prof. Francesco Sofia, docente di
Filosofia, Psicologia e Scienze della formazione nei Licei e docente di Didattica
dell’insegnamento nella Scuola Teologica
di Bari, ha presentato, al S.Biagio Resort,
il romanzo “STELLA” di Antonino Leotta.
“Un libro che si legge di un fiato”, ha affermato il Prof. Sofia, “per l’essenzialità del
linguaggio e per l’interesse che suscita”.
Nella Sicilia del primo dopo-guerra, in una
città di provincia, uno dei protagonisti, un
giovane gesuita, si trova dinanzi alla scelta di continuare a svolgere il proprio compito rinchiuso tra le mura di un Istituto religioso oppure tentare di trovare o portare il
progetto di Dio oltre la siepe. Il suo percorso si interrompe o trova nuove prospettive? Il racconto si muove tra forti
interrogativi interiori e pretese di dialoghi risolutivi, tra incontri arricchenti e
situazioni sconvolgenti. Nello sfondo la forte presenza delle Istituzioni religiose con regole e programmi piuttosto rigidi e, al di fuori del Collegio, un
tessuto sociale piuttosto complesso che si parte dalla nobiltà e dalla borghesia e arriva a una periferia segnata da ristrettezze economiche. Dopo le
profonde riflessioni del Prof. Sofia, l’autore si sottopone ai pressanti interrogativi dei propri figli Emanuele e Luca. Nel dialogo, emergono due decise affermazioni di Antonino Leotta: nella prima l’autore evidenziando il rapporto dell’uomo con il soprannaturale, afferma che, secondo la visione cattolica, Cristo, figlio di Dio, è venuto sulla terra per abitare in mezzo agli
uomini con una concezione fortemente rivoluzionaria. E’ venuto per “servire”. E’ venuto per “amare”. Soprattutto i più disperati, i più martoriati, i più
avviliti. Allora dovremmo capire una sintesi sconvolgente: “Dio per l’uomo,
non l’uomo per Dio”. "Dio per l'uomo" è ... meraviglioso, stupendo, incredibile! "Dio per l'uomo" è riconoscere una Padre comune a tutti e sollevare gli
occhi al cielo per sorridere nella serenità interiore. "Luomo per Dio", invece, ti può portare alle Crociate, al ruolo di una difesa fondamentalista e
fanatica. Ti esalta al punto di fare arbitrariamente le veci di Dio condannando persone che ti vivono accanto che presumi offendano il tuo Dio.
"L'uomo per Dio" è lotta aperta tra gli uomini per conquistare il privilegio di
schierarsi come guardia del corpo di un Dio che non ha corpo....La seconda affermazione dell’autore riguarda la visione dell’amore e, particolarmente, dell’amore in due. L’amore -ha affermato- non va definito. Va vissuto.
Solamente chi lo vive può azzardare di comunicare esperienze vissute. Ma
sempre più con la vita che con le parole. La teoria sui comportamenti si può
fermare esclusivamente a una teoria nell’ambito morale. Perché? I sacerdoti, i religiosi, sono stati poco educati, nei collegi, nei seminari, nei conventi, alla “tenerezza”. Non esiste l’educazione all’affettività. E, soprattutto, all’affettività tra i due sessi. E il sacerdote, il religioso si adoperano, tuttavia, per educare all’amore. Diventa, così, discutibile il modo come lo
fanno. Immaginate un venditore di profumo che esalta il prodotto, ne evidenzia tutte le doti e le qualità. Ora, ci può essere un venditore di profumo
che… stranamente non profuma. E’ il discorso di Papa Francesco che parla
del pastore che deve portare addosso l’odore delle pecore. Nella conclu-
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“ Io non sono il mio cancro”
KIWANIS ONE DAY
Diario- testimonianza di Lorenzo Marotta
Protocollo d’intesa con il Liceo Artistico Emilio Greco
per l’apertura del k club
“TRA CIURI D’ARANCI E SPINI SANTI”
CULTURA E SPETTACOLO CON L’AEDO DELL’ETNA ALFIO PATTI
Una giornata ricca d’impegni,cominciati dal mattino, per il K.C.Absolute ,
che ha scelto, rispettando le idee propositive della presidente, di valorizzare e mettere in luce le competenze e i desiderata dei suoi soci. In mattinata il nostro Advisor prof.arch. Alfredo Anastasi ha portato a conoscenza del
Lgt. e dei Presidenti della Divisione il suo impegno a realizzare e seguire un
nuovo k-club nella sua scuola di titolarietà, il Liceo Artistico Emilio Greco,
istituto per altro già interessato da un progetto di service Divisionale..
In serata si è svolta l’apprezzatissima conferenza-spettacolo dell’aedo
dell’Etna Alfio Patti “Tra ciuri d’aranci e spini santi. La storia della donna
siciliana nei cunti e nei canti popolari” indetta congiuntamente
dall’Associazione Culturale Terre di Aci, presieduta dal Chairman per i diritti dell’infanzia avv.Carmelo Sardella e dal Kiwanis Club Absolute Terre dei
Ciclopi, presieduto dalla prof.ssa Daniela Simon presso il palazzo
Cantarella di Aci Sant’Antonio.
Erano presenti,Autorità istituzionali e Kiwaniane quali il Trustee past
Governatore Nicola Russo,i past luogotenenti Nunzio Spampinato,
“Io non sono il mio cancro” (diario di un
malato)” di Lorenzo Marotta (Vertigo
Edizioni, Roma 2015), pur presentandosi
come un vero e proprio diario delle tappe
di un’esperienza vissuta dall’autore, colpito da un tumore nei linfonodi del collo, e
pur mantenendo, per scelta, la scrittura originaria del momento (“un racconto in
presa diretta”), è qualcosa di più della cronaca pura e semplice di quanto è avvenuto nel lungo e doloroso periodo dalla scoperta del cancro fino a superamento dello
stesso. Marotta, già docente di filosofia e
poi dirigente scolastico, giornalista, scrittore di romanzi molto apprezzati dai lettori e
dalla critica, ci confida il vissuto interiore
durante la sua malattia e ci coinvolge in questioni fondamentali per l’uomo,
che riemergono con insistenza accanto e proprio a causa del dolore, della
sofferenza e dell’esistenza personale in bilico tra la vita e la morte. Davvero
interessante e coinvolgente il leitmotiv di tutta l’opera che ci presenta un “io”
duplice: da un canto quello fisico colpito dalla sofferenza dei sette cicli di
chemio e dalle sedute di radioterapia e dall’altro il distacco e lo straniamento dell’altro “io” che osserva quanto accade e tende a collocarlo in una
dimensione aliena: “Sembra che ci siano due ‘io’. Il ‘me’ sano e l’altro ‘me’
che ha il tumore. In fondo il primo è tranquillo. Il tumore appartiene all’altro
.. Io non sono il mio cancro …” All’improvviso l’autore del diario si ritrova
malato tra i malati (“ogni volto dice una storia che non racconta, di una pena
che giace in fondo al cuore”) e, in mezzo alla sofferenza, misura “l’opera
del tempo” e scorge “la precarietà della vita”. Una vera e propria “sberla”!
Noi ci affanniamo a pianificare la nostra esistenza, ma c’è talvolta in agguato qualche amara sorpresa, che ci separa dal mondo e ci rende estranei a
tutto; infatti cambiano di colpo anche le priorità degli impegni e tutto o quasi
diventa inutile. Marotta, tuttavia, trova conforto nella comunicazione via
facebook che diventa, dopo qualche perplessità sull’opportunità di rendere
pubblica la propria infermità fisica, un veicolo importante che consente di
mantenere contatti con amici e a scoprirne altri che esprimono solidarietà
o danno dei consigli. La straordinaria condivisione conforta e sostiene il
malato, che riceve forza e coraggio per affrontare la terapia invasiva e debilitante e, tra alti e bassi, ad alimentare la speranza della guarigione, L’aiuto
dei familiari e di medici ed operatori sanitari del settore oncologico dei
nosocomi catanesi, con la loro alta professionalità, sono anch’essi un ineludibile punto di riferimento per procedere in questo impervio sentiero e
superare la depressione: il malato manifesta grande fiducia in loro.
Emergono con insistenza i legami del microcosmo umano con l’infinito, tra
l’uomo e Dio, e “un flusso di pensieri e di sensazioni non ordinati”, nel silenzio della notte rivela “uno stato cangiante di coscienza” e il mistero del male
e del dolore ritorna prepotente a condizionare il pensiero non più nella sua
dimensione metafisica, ma come esperienza vissuta. Quando le forze aiutano, la scrittura diventa “farmaco” spirituale: “Le parole come medicamento dell’anima, come conforto del cuore”. Questo libro merita di essere letto
non tanto o non solo per conoscere una storia reale e fortemente vissuta,
ma per le riflessioni e le meditazioni sulla sorte umana che l’accompagnano e che portano alla ribalta i dubbi, le domande, i misteri che non trovano la risposta definitiva tanto invocata dall’uomo. Pur nella spontaneità e
talora l’estemporaneità della scrittura, il testo rivela la grande maestria dell’autore, il quale, affidando alla parola l’estrinsecazione del vissuto personale, riesce a coinvolgere il lettore trasportandolo in una dimensione esistenziale che supera la singola esperienza per proiettarsi in una dimensione universale, che ci riguarda tutti. Infine, il messaggio di speranza che,
nonostante tutto, si respira nell’opera è un vero messaggio d’amore.
Giovanni Vecchio
Salvatore Chianello e Filippo Lizzio,gli ultimi due soci dell’ABSOLUTE,oltre
a presidenti e soci di club della Divisione.
Dopo gli inni nazionali siciliano ed italiano ha introdotto la manifestazione il
Chairman Prof. Turi Consoli. Sono seguiti i saluti della presidente del
Kiwanis Absolute Terre dei Ciclopi prof.ssa Daniela Simon, dopo di che il
presidente dell’Associazione Culturale Terre di Aci avvocato Carmelo
Sardella ha presentato il poeta e cantautore siciliano Alfio Patti, evidenziando come egli sia da tutti riconosciuto come l’aedo dell’Etna per la passione con cui si è proposto come portabandiera della sicilianità in Italia e nel
mondo (Australia, Francia, Messico, Argentina, Germania, Sudafrica) ottenendo numerosi riconoscimenti, non ultimo quello del 2010 di
“Ambasciatore del folklore siciliano”. Alfio Patti, ha dato un notevole contributo alla ricerca di vecchi testi poetici ed al rinnovamento della poesia in lingua siciliana, usata al pari delle altre lingue. Contributo che il Patti ha esteso alla Commissione regionale sull’insegnamento del patrimonio linguistico,
storico e letterario della Sicilia nelle scuole siciliane, di cui era componente, in relazione alla legge regionale n° 9 del 31 maggio 2011 sull’obbligo di
tale insegnamento in tutte le scuole siciliane di ogni ordine e grado.
Nella conferenza-spettacolo “Tra ciuri d’aranci e spini santi” la protagonista
assoluta è la donna siciliana. I fiori d’arancio rappresentano i sogni, l’amore, la sensualità della donna, mentre le spine sante rappresentano le con-
troversie, i dolori, le fatiche che la donna siciliana ha sempre subito e sopportato con grande rassegnazione. Entro questi temi conduttori si è svolta
la conferenza del Patti impreziosita da una magistrale performance canora
con chitarra che ha spaziato fra i brani del suo vasto repertorio come
“Finestra e tu dormi”, Si e no comu l’unna”, “Cicciu e sonnu d’amuri”, “Terra
ca non senti”, “Tu dormi” e altri.
A coronamento della manifestazione dedicata alla sicilianità si è esibito il
poeta Nicola Raciti con la recitazione della sua poesia in lingua siciliana
“Aranci, lumia e mannarini” che ha rappresentato un ironico spaccato della
nostra malmessa economia agrumicola.
Un kiwanis one day, dedicato alla cultura e promozione del territorio come
ampiamente concordato dall’intervento del past Trustee Internazionale e
Governatore Nicola Russo.
WEBMASTER - K.C.ABSOLUTE
Dott.Sergio Marino
sione l’autore ha precisato: “Devo, però, dire che, in questo mio romanzo,
non arrivo a condannare dei personaggi. Ma voglio condannare un modo di
fare diffuso in un ambiente, in un territorio. Condanno decisamente l’apparire. Che è fatto di un perverso modo di curare l’esteriore, l’appariscente.
Un ricercato formalismo che copre ogni espressione umana. Che camuffa,
soprattutto, nasconde, occulta… Nel mio romanzo voglio proprio condannare il “sembrare”…E, dinanzi all’arroganza di chi si rivela più potente, non
basta esserci, partecipare. Diventa necessario e insostituibile mettere in
gioco la propria dignità, il proprio carattere, la propria personalità, quella
statura che appartiene all’umanità di ogni persona. E’ necessario “essere”.
Nell’aula magna dell’Istituto Regina Elena
è stato presentato il romanzo di Maribella
Piana, docente di lettere, attrice di teatro
e televisione, “I ragazzi della piazza”
edito Bompiani. Il romanzo è uno dei successi di Masterpiece, il primo talent show
letterario, andato in onda su Rai 3, in cui
i vincitori si sono aggiudicati la pubblicazione del proprio testo da Bompiani. Un
romanzo di successo sicuro, quindi, perché scritto da una persona eccezionale
L'apertura della farmacia, da adesso ANCHE il sabato e la domenica ( festivi compresi), ha riscontrato un notevole apprezzamento da parte della
clientela tutta. Il corso Umberto , cuore pulsante di Acireale non poteva non
essere provvisto di "un servizio farmaceutico" durante il fine settimana, giorni in cui , proprio perché ( di solito ) non lavorativi , si pensa di più alla salute e al benessere di tutta la famiglia. La farmacia quindi , oltre a dispensatore di FARMACI per eccellenza, diventa un consultorio di PREVENZIONE
ed EDUCAZIONE SANITARIA e perché no di BELLEZZA.
Il farmacista è un sanitario qualificato in grado di rispondere in maniera
competente, esauriente e riservata ai vostri problemi ; è in grado di fornire
suggerimenti, consigli , prodotti e rimedi per soddisfare i vostri bisogni o di
capire se il problema presentato deve essere affrontato dal medico.
Il ruolo della farmacia è fondamentale nella promozione della salute, nella
prevenzione e nell'educazione sanitaria. Indubbiamente per svolgere questo ruolo occorre personale preparato e continuamente aggiornato e una
grande attenzione ai bisogni del cliente, per la soluzione dei problemi attinenti alla sfera della salute e del benessere.
AK IS
IL GIORNALE
DEL TERRITORIO
DELLE ACI
come Maribella e perché viene
fuori da numerose critiche e
selezioni di persone qualificate.
La presentazione, oltre che dal
“solito” pubblico, si è avvalsa
anche della presenza degli ex
alunni nonché ex attori della
compagnia del Regina Elena
messi sul palco proprio dalla
mitica professoressa Maribella.
Mariella Di Mauro
Sono stati oltre 40 i giovani artisti dell'Associazione "Arti in Musical" che
Sabato, presso il Teatro Don Bosco di San Gregorio, e Domenica, presso
la Parrocchia Madonna della Fiducia di Acireale, hanno messo in scena il
musical "Il Risorto" di Daniele Ricci, per la regia di Annamaria Pennisi:
un'opera rock-pop vibrante e commovente, interamente musicale, che
ripercorre la storia della passione di Gesù, che ha visto un pubblico di oltre
500 persone. Grande commozione ha suscitato l'intero cast: Adriano
Fichera nel ruolo di Gesù, Luisa Giardina nel ruolo della Madonna,
Annamaria Pennisi in quello della Maddalena, Alfredo Scuderi nel ruolo di
Caifa, Fabrizio Zuccarelli nel ruolo di Pilato, Alberto Russo in San Pietro,
Dario Vassallo in San Tommaso e molti altri personaggi. Ad impreziosire il
tutto lo splendido corpo di ballo della Scuola di Danza "In Punta di Piedi" di
Acicatena, che da sempre collabora con l'Associazione Arti in Musical arricchendo di splendide coreografie i loro musical. Insieme presenteranno il
prossimo musical: "La Baronessa di Carini" di Tony Cucchiara, che li vedrà
in scena a partire da Giugno.
AKIS: Anno XI, numero 5 del 9 Maggio 2015 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania - Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio
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AKIS
Sabato 9 Maggio 2015
“ Innovazione e ricerca per aumentare
la competitività della filiera cerealicola siciliana”
La giornata di lavoro, introdotta dal dott. Paolo Rapisarda, direttore del
CRA-ACM, è stata la prima occasione di un percorso condiviso finalizzato a
favorire il confronto fra operatori della filiera cerealicola, Istituzioni ed Enti di
ricerca, in vista di EXPO 2015 e della nuova programmazione del PSR.
L’incontro, organizzato dal gruppo Cereali del CRA-ACM di Acireale, guidato dal dott. Massimo Palumbo, ha consentito il confronto mirato, da un lato,
ad illustrare i risultati della ricerca conseguiti negli ultimi anni e, dall’altro, a
far emergere i fabbisogni di innovazione e di trasferimento tecnologico evidenziati da parte delle imprese coinvolte nei vari segmenti della filiera:
aziende agricole, ditte sementiere, centri di stoccaggio, industrie di trasformazione (molini, panifici, pastifici, ecc.). Gli operatori del settore hanno
“ LA CERTIFICAZIONE DEL MATERIALE
DI MOLTIPLICAZIONE
PER UN’AGRUMICOLTURA DI QUALITÀ”
Il Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee (CRAACM) di Acireale ha organizzato un Convegno dal titolo “La certificazione
del materiale di moltiplicazione per un’agrumicoltura di qualità”. L’evento ha
avuto presso la sala conferenze “Giacomo Lanza” del CRA-ACM, Corso
Savoia, 190 – Acireale (CT). Ed è stato preceduto da una cerimonia di intitolazione della Biblioteca del CRA-ACM al Dott. Francesco Russo, incontenibile studioso, appassionato sostenitore del ruolo centrale della ricerca
nella filiera agrumicola. Hanno aperto i lavori il dott.. Paolo Rapisarda,
messo in evidenza esigenze di innovazioni e di conoscenze che riguardano
diversi aspetti della produzione primaria e della trasformazione: dai sistemi
colturali in grado di ridurre i costi di produzione e tutelare l’ambiente agli alimenti funzionali, dalla valorizzazione degli antichi grani siciliani alle innovazioni varietali, dalla qualità panificatoria e pastificatoria alla valorizzazione
della caratteristiche igienico-sanitarie delle produzioni cerealicole siciliane.
D’altro canto, il convegno ha mostrato che i diversi Enti di Ricerca che si
occupano di cerealicoltura in Sicilia (CRA, Università di Palermo e Catania,
Consorzi ed enti regionali) costituiscono un gruppo già consolidato, pronto
ad affrontare le tematiche più urgenti e a fronteggiare le esigenze del territorio. Del resto, come ha sottolineato Biagio Pecorino, Presidente del
Distretto Unico dei Cereali per la Sicilia, la collaborazione fra le imprese e
gli Enti di Ricerca diventa la condizione necessaria per soddisfare le esigenze di innovazione, in vista della nuova programmazione 2014/2020
(Horizon 2020, PON, PO-FERS e PO-PSR), i cui fondi rappresentano
un’occasione importante per tutta la filiera e solo un maturo confronto fra la
ricerca e le imprese potrà consentire di utilizzarli al meglio.
A tal proposito il dott. Gaetano Aprile, Dirigente del Dipartimento Regionale
dell’Agricoltura - Assessorato Regionale dell’Agricoltura, ha presentato le
misure previste per il nuovo PSR, illustrando l’evoluzione della politica agricola comunitaria, dall’esperienza del 2007/2013 alla nuova programmazione 2014/2020.
Il workshop si è svolto presso il Centro di ricerca di Acireale del CRA, dove
l’approccio multidisciplinare e l’integrazione fra diversi gruppi di ricerca è già
in atto da diversi anni: il centro CRA-ACM infatti svolge ricerche avanzate
sia nel settore agrumicolo che in quello cerealicolo e
delle colture mediterranee e ha dimostrato nel tempo un’efficace presenza
sul territorio e la capacità scientifica necessaria a soddisfare le domande
degli operatori delle diverse filiere.
Nel corso dell’incontro infine sono state illustrate le tematiche del convegno
dal titolo “Cereali! Viaggio nel mondo della cerealicoltura siciliana”, che si
terrà a Milano il 4 luglio 2015, nell’ambito di EXPO 2015.
La foto che ci invia il prof. Giuseppe Massimino ci spinge a fare una
considerazione: non è proprio il caso di abbattere l’albero che
“disturba” la vista della “splendida” antenna di telefonia?
Direttore del CRA-ACM; il dott. Vito Sinatra, Dirigente del Servizio
Fitosanitario Regionale; l’Ing. Roberto Barbagallo, sindaco di Acireale. Al
convegno sono stati invitati a relazionare esperti del settore che operano
nel campo della ricerca, dei servizi fitosanitari e del dipartimento dell’agricoltura della Regione Sicilia. Sono seguiti alcuni interventi programmati di
ricercatori e operatori del settore vivaistico. Hanno concluso i lavori l’Avv.
Antonino Caleca, Assessore Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo
Rurale e della Pesca Mediterranea; il dott. Salvatore Parlato, Commissario
Straordinario del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi
dell’Economia Agraria; l’on. Giuseppe Castiglione, Sottosegretario di Stato
alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. L’evento ha dato modo ai
ricercatori, agli operatori della filiera agrumicola e alle rappresentanze delle
istituzioni regionali e nazionali, di confrontarsi sulle problematiche derivate
dalla diffusione del Citrus tristeza virus (CTV) e degli ampi focolai che inte-
Nella Basilica Collegiata S. Sebastiano, i Club Service Fidapa, Kiwanis,
Lions, Rotary e Serra, hanno offerto alla città di Acireale il Concerto dedicato alla Madonna Addolorata “ Ave Maria “. Il “ Quinquies Domina
Ensemble “ diretti dalla pianista Vera Pulvirenti e le voci della soprano
Rosanna Leonti e della mezzosoprano Maria Motta hanno eseguito tredici
pezzi dedicati alla Madonna iniziando dal 1500 fino ad arrivare ai giorni
nostri concludendo con l’Ave Maria dell’argentino W. Gomez in omaggio a
Papa Francesco. In una chiesa gremita di soci e di pubblico ha presieduto
il concerto S. Ecc. Rev.a Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale.
ressano oltre 32.000 ettari di agrumeti, localizzati soprattutto nelle provincie di Catania e Siracusa. Lo stato di emergenza porterà ad una azione
obbligata di riconversione dell’agrumicoltura, basata su combinazioni di
innesto tolleranti CTV. Il programma di riconversione richiederà una notevole produzione di piante che impegnerà enormemente il settore vivaistico.
Il Programma Nazionale di Certificazione Volontaria degli Agrumi, che prevede la fornitura da parte del CRA-ACM, del “primo” materiale di propagaPartecipata conferenza all’Archeoclub della sezione di Acireale del dott. Toti
Pennisi che ha relazionato su “Pubblicazioni delle città di Acireale,
Aci Catena e Aci S.Antonio dal XVII secolo al 1817”.
Il dott. Pennisi è stato presentato dal Presidente del sodalizio Alfredo Rizzo.
Il Commissario Salvatore Cutuli è il nuovo Vice Comandante della
Polizia catenota e coadiuverà nella direzione del Corpo il
Comandante Maggiore Sebastiano Forzisi.
zione alle strutture vivaistiche, costituito da piante certificate di categoria
“Base” e “virus tested”, assumerà una importanza ancora più rilevante.
Foto Fabio Consoli
Francesco Vecchio, uno di noi. Il migliore.
Nato a Lentini, classe 1938, diploma al Liceo Classico Statale “Gorgia”
della stessa città, dal 1963 viveva ad Acireale con la famiglia svolgendo la
funzione di direttore generale della ICM Leonardi, bella realtà economica e
industriale acese e della Sicilia orientale. Nel 1980 lascia la ICM Leonardi
per ricoprire a Catania l'incarico di direttore del personale dell'Acciaeria
Megara. Il pomeriggio del 31 ottobre 1990 uscendo dall'industria dove lavorava viene ucciso in un agguato mafioso assieme al giovane trentatreenne
Alessandro Rovetta,
amministratore delegato
dell'azienda
Acciaeria Megara. E'
doveroso ricordare
che già, nel 2009, a
Francesco Vecchio è
stato assegnato il
Premio Aci e Galatea,
alla memoria, e che
nel marzo del 2010
l'Istituto Comprensivo
Statale
“Giovanni
XXIII” gli ha intitolato
la palestra dell'istituto.
Apprendiamo adesso
con grande soddisfazione, pertanto, che
l'amministrazione
comunale guidata da
Roberto Barbagallo,
lunedi 11 maggio
prossimo
intitolerà
ufficialmente l'attuale
piazzale Com (Centro operativo misto) a Francesco Vecchio, acese d'adozione, un vero amico per tanti di noi acesi della sua stessa età, uomo colto,
sobrio ed eclettico in ogni spiraglio delle attività umane. Con questa intitolazione la Città di Acireale non dimentica un suo concittadino e mette in
risalto il suo coraggio di oppositore alla mafia.
Camillo De Martino
AKIS
Sabato 9 Maggio 2015
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Unanimi apprezzamenti per la quarta edizione di “Femminile Plurale” a Santa Venerina
A Santa Venerina, nella sala teatro “S. Venera”, ha avuto luogo l’evento
“Femminile Plurale”, giunto alla quarta edizione e organizzato dall’associazione Sto.Cu.Svi.T. (Storia, Cultura e Sviluppo Territoriale), presieduta da
Domenico Strano, con il patrocinio del Comune di S. Venerina. Merito è stato
riconosciuto a ben otto donne, native o residenti nel territorio comunale,
encomiabili per talento, capacità e impegno al di là di ogni ostacolo di ordine economico e/o sociale.. Queste donne hanno acquisito ricche competenze musicali, artistiche, letterarie, scientifiche e manageriali riuscendo a
coniugare spesso operato professionale e familiare interagendo positivamente con il sociale per apportare un miglioramento etico alla collettività.
Tenuto conto della loro età, per alcune di loro si può affermare che sono
giunte all’apice di una brillante carriera culturale e professionale; per altre,
data la loro giovane età, si evidenzia un percorso in veloce ascesa. L’evento
è stato condotto da Elena Ronsisvalle, giovane perspicace, premiata già
l’anno scorso per le sue doti artistiche, manifestate in diversi musical, da
“Grease” in tournée in Italia ad altri presentati in varie città. In apertura della
serata, la dott.ssa Maria Pia Fontana, sociologa e formatrice, assistente
sociale specialista, componente del comitato scientifico dell’EAS-centro di
Cultura dello sviluppo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha
relazionato sulla tematica delle Pari Opportunità evidenziando in modo inci-
nuove generazioni. Rosa Rapisarda, laureata brillantemente in ingegneria
gestionale nella Scuola Superiore (di eccellenza) dell’Università di Catania,
attualmente è manager presso la Multinazionale Bosch nella sede di Milano,
gestisce un team di acquisto ed è anche Project Leader per le forniture complesse, in contatto diretto con la casa madre di Stoccarda. Espleta, nel
tempo libero, attività di volontariato come clown in ospedale per allietare i
bambini ricoverati e collabora con la Fondazione Don Gnocchi aiutando le
persone senza braccia a mangiare. Ottavia Rinaldi, ricca di passione per la
musica, ha cominciato a suonare l’arpa all’età di nove anni, ha frequentato i
corsi di perfezionamento diplomandosi nei Conservatori di Monopoli e di
Como con eccellenti risultati. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali
e internazionali classificandosi sempre al primo o al secondo posto. E’ entrata a far parte di numerose formazioni orchestrali di alto livello quale solista.
Esegue concerti e continua a ricevere validi apprezzamenti. Ha ritirato il premio la madre, prof.ssa Patrizia Salerno, in quanto l’interessata era impegnata fuori sede in attività musicali, tuttavia la giovane musicista ha inviato
un video con una bella esecuzione solista all’arpa. Francesca Arcidiacono,
laureata in Economia e Business Management, esperta in “Politiche globali
e relazionali euromediterranee” e “Principi di Salute Pubblica in caso di disastri”, collabora ad interventi di aiuto delle Nazioni Unite in paesi come il Chad
(dove attualmente si trova), Kenia,
Tanzania e Turchia. Impegnata in azioni
umanitarie in zone a rischio, spesso riferisce su un blog sulle sue esperienze a
contatto con le condizioni di vera e propria
schiavitù di donne e bambini. Ha ritirato il
premio a causa della sua impossibilità di
presenziare, la madre dott.ssa Cettina
Tomarchio, la quale ha espresso tutta la
preoccupazione di una mamma che sa
che in ogni momento la vita di sua figlia è
in pericolo. Venera Contarino, docente di
scuola primaria, si è laureata di
Pedagogia nell’Università di Catania e in
Scienze del Servizio Sociale in quella di
Messina, ha seguito il Master su “ScuolaFormazione-Lavoro” nell’Università di
Firenze e quello in “Valutazione e autovalutazione dei processi formativi della
comunicazione” nell’Università Kore di
sivo, attraverso opere d’arte, modelli di donna nei quali si possono cogliere
virtù civiche. Ha concluso affermando che la virtù specifica della donna sta
nella sua struttura cerebrale, diversa rispetto a quella dell’uomo, ma capace
soprattutto di mettere in relazione cuore-ragione-emozioni-parola. Ha auspicato, infine, una crescita in solidarietà e fratellanza. La prima donna premiata è stata Daniela Greco, attuale direttrice dell’Ufficio delle Poste Italiane
di S. Venerina, la quale, chiamata ad assolvere funzioni dirigenziali che l’avrebbero portato lontano dalla famiglia, vi ha rinunciato. Da alcuni anni inoltre collabora al progetto musicale a scopo umanitario “Poesia è Musica”,
ideato dal marito Gesuele Sciacca, medico e compositore, chitarrista e cantante raffinato, assieme ai figlio Mario (violista e violinista) e Francesca (cantante e pianista). Maria Pia Russo è stata premiata non solo per la brillante
carriera scolastica che l’ha portata a conseguire diverse abilitazioni all’insegnamento e a concludere l’attività come dirigente scolastico, ma anche
come scrittrice per le sue pubblicani su Milo e Santo Calì, e in modo particolare per il saggio “Fiabe e racconti popolari di Sicilia”, inserito in un volume della scuola media “L. Pirandello” di Riposto, vincitore del 1° premio al
Salone del Libro di Torino. Durante il colloquio con la presentatrice, mentre
scorrevano immagini d’epoca, ha riferito sul suo libro ”Matteo Russo – lettere dal fronte”, realizzato grazie al ritrovamento di tante lettere inviate dal suo
caro nonno paterno alla moglie durante la prima guerra mondiale. Ha parlato dell’emozione di questa “scoperta” che le ha consentito di conoscere il vissuto dei suoi nonni e di avere avuto l’opportunità di soffermarsi sul modello
di scrittura e i rispettivi contenuti, che adesso fa conoscere nelle scuole alle
Enna. Divenuta cieca, ha
continuato la sua professione
di docente e, in qualità di
responsabile
territoriale
dell’Unione Italiana Ciechi,
fornisce consulenza ai ciechi
e agli ipovedenti. Ha fondato
l’associazione “Mondo aperto” a Dagala del Re dove cura
diverse manifestazioni ricreative e teatrali. Simona Todaro,
laureatasi
in
Lettere
Classiche
con
indirizzo
archeologico con il massimo
dei voti, la lode e dignità di
stampa, si è poi specializzata
in Preistoria e Protostoria
Egea con i medesimi brillanti
risultati
nella
Scuola
Archeologica Italiana di
Atene; nel 2011 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in
Preistoria
Egea
nell’Università di Sheffield nel
2014 l’abilitazione a professore di II fascia in Archeologia.
Ha ottenuto numerosi premi e
riconoscimenti. Attualmente
insegna nell’Università di
Catania, conciliando il lavoro
con la cura delle sue due
splendide bambine. Simona
Russo, balla da 22 anni e nell’arco della sua carriera è
stata pluripremiata come
campionessa regionale e
interregionale non solo nelle
discipline di liscio unificato e
danze standard, ma soprattutto nelle danze latino-americane, nelle quali si è appassionatamente specializzata.
Spesso giudice di gara
nelle
competizioni
organizzate
dalla
FIDS, ha fondato una
scuola
denominata
“UniverseDance”
a
Linera ed è istruttrice.
A conclusione del suo
intervento, assieme a
un suo gruppo di 16
ballerini e ballerine, si
è esibita in una danza
denominata “Rueda de
casino”. Accanto alle
otto donne, un premio
speciale è stato assegnato a Laura Lubatti che, assieme al marito, Marco Lovato ha fondato a
Linera la Casa famiglia “Giovanni XXIII” nella quale accoglie ragazzi e
ragazze che si trovano in difficoltà fisiche, psichiche o familiari fornendo
sostegno psicologico ed economico; ha fondato, infatti, la cooperativa “Rò la
formichina” e il centro diurno “Geremia”, dove si svolgono attività lavorative
e occupazionali. All’evento hanno fatto da coreografia alcune belle pirografie di Melo Mirenda, artista affermato a livello europeo, il quale ha donato un
suo quadro raffigurante Marilyn Monroe, che è stato sorteggiato alla fine
della serata. Interessanti sono stati gli interventi del presidente Sto.Cu.svi.T.
Domenico Strano dell’assessore alle Pari Opportunità e Cultura Maria
Asssunta Vecchio e del sindaco Salvatore Greco, il quale si è dichiarato
abbastanza soddisfatto dell’esistenza di questi talenti e dell’organizzazione
dell’evento. Molto apprezzati i diversi momenti musicali di Gesuele Sciacca
con il suo gruppo e del complesso I Titani con i loro bravi cantanti, Marika
Tomarchio, Amedeo Raciti e Cinzia Bonaccorso. Nella lettura dei profili delle
donne premiate si sono alternati i soci Sto.Cu.Svi.T. Le riprese video sono
state realizzate da Salvatore Sciacca. La regia e il coordinamento sono stati
curati, come di consueto, dal prof. Giovanni Vecchio. La manifestazione, che
è stata calendarizzata volutamente a distanza rispetto alla data dell’8 marzo,
la cui ricorrenza purtroppo è stata un po’ banalizzata , ha voluto trasmettere
un messaggio positivo e di sensibilizzazione verso i valori umani più importanti che contribuiscono al progresso civile e sociale e concorrono al “bene
comune”.
Teresa Maccarrone
Prima uscita ufficiale del film “Mauro c’ha da fare” ad Acireale.
L’elegante sala del Cinema Margherita ad Acireale ha ospitato il prof.
Sebastiano Gesù, critico cinematografico, che ha presentato la pellicola
“Mauro c’ha da fare” assieme al regista Alessandro di Robilant e alla presenza dello sceneggiatore Alessandro Marinaro, Adele Cirelli (per la produzione)
e i protagonisti Carlo Ferreri, Evelyn Famà e Luana Toscano. Il film interamente girato in Sicilia ha un cast formato tutto da attori siciliani. L’esordio ha
riscosso un buon successo tra il numeroso pubblico intervenuto alla prima
nazionale. ph servizio Fabio Consoli
10
AKIS
Sabato 9 Maggio 2015
K
Tra musica e parole con Loredana Marino
Rapporto genitori - figli: parola all’esperto
L'AMBASCIATORE AUSTRALIANO A SIRACUSA
Bruna, occhi vividi, sguardo acceso e profondo. Voce vibrante e forte,
gestualità disinvolta ed espressiva.
Si presenta così, Loredana Marino talentuosa attrice e cantautrice siciliana,
conosciuta al grande pubblico per i ruoli interpretati sia in tv che al cinema.
Nella sua “mise” vulcanica e semplice, ha varcato lo scorso 13marzo, il palcoscenico dell’ex Cinema Savoia di Aci Catena in occasione di “Pianeta
Venere” la manifestazione dedicata alle donne, promossa dal Cine Foto
Club "Galatea".
Un dialogo a cuore aperto, con il pubblico presente in sala per recitare e
cantare se stessa nel suo vivere di donna che ama la sua terra, il suo
mestiere, le sue origini. L’amore sviscerato per l’arte e la cultura popolare
insito in Loredana, lo si percepisce con energia anche dalle sue scelte professionali. Non a caso, ha esordito in teatro con il grande maestro Turi
Ferro, inscenando i personaggi femminili delle più rappresentative commedie siciliane; da Lia nei “Malavoglia”, Lillina in “Pensaci Giacomino” a
Santuzza in “Cavalleria Rusticana” per citarne alcune.
La lingua siciliana al centro del suo sentire come forte elemento di identità,
valore e appartenenza, trasposto fedelmente nel suo primo cd musicale
“Senzabbentu”. Sono dieci le canzoni in dialetto scritte e musicate dall’attrice, con l’arrangiamento di Roberto Fuzio, esse convergono in un grido
d’amore e bellezza nella sua totalità e senso cosmico. «Queste canzoni
sono nate in periodi diversi della mia vita, ore o anni, a seconda dell’ispirazione del momento – afferma Loredana - tutto accadde quando giravo
Il dott. Salvo Noè torna nuovamente a parlare
di una tematica delicata ed importante
Le batterie costiere della seconda guerra mondiale presenti a Siracusa
hanno avuto oggi un visitatore d'eccezione, l'Ambasciatore d'Australia S.E.
Mike Rann, accompagnato dalla moglie, da alcuni suoi collaboratori, dal
Sig. Gaetano Failla e da altri membri dell'Istituto di Cultura Sicilia Australia.
A fare gli onori di casa è stato Lorenzo Bovi dell'Associazione Storica
"Lamba Doria" di Siracusa, delegato dal presidente Alberto Moscuzza ad
accompagnare l'Ambasciatore sui siti della Seconda Guerra Mondiale presenti attorno a Siracusa.
L'interesse dell'ambasciatore per la nostra città è certamente di carattere
storico, ma soprattutto affettivo, in quanto il padre ha combattuto proprio
nella nostra zona nel 1943, inquadrato nelle truppe britanniche di
Montgomery. Va ricordato che anche al cimitero inglese di Catania e
Siracusa vi sono sepolti diversi soldati australiani, soldati cui
l'Ambasciatore ha portato il proprio omaggio in mattinata, prima di giungere a Siracusa.
“Agrodolce”. Un giorno, per caso cantando a cappella uno dei produttori
sentì una delle canzoni e mi propose di utilizzarla per la serie televisiva. Ho
accolto l’input dei produttori ed ho iniziato questo percorso». A chi le chiede, da dove ha tratto spunto per il titolo, risponde: « E’ il titolo di una poesia contenuta all’interno del cd che mi parla di me, della mia visione di vita,
delle mie vicissitudini, del mio sentire. Io mi sento “senzabbentu” dalla
nascita, sono alla continua ricerca di appagamento. Le dieci canzoni, sono
pezzi della mia vita, scritte nella mia solitudine e parlano di me. Basta
ascoltarle attentamente per imparare a conoscermi attraverso di esse».
Parole che diventano musica e musica che diventano parole, in un connubio indissolubile.
Prossimamente ”Senzabbentu”diventerà uno spettacolo teatrale. Questa
volta Loredana, dovrà mettersi completamente a nudo per interpretare se
stessa. « Senzabbentu criscii, non sapennu chi fari, cu scunfortu ndo pettu
e ’u disiu di vulari. Senzabbentu mi sentu e n’attrovu rizzettu. Senzabbentu
continuu ’u me caru tragittu» le parole contenute in una strofa della sua
poesia.
Marinella Arcidiacono
Sputa il rospo. Non stare male inutilmente. Parliamone
Siamo ben lieti di invitarvi alla conferenza dal titolo "Sputa il rospo. Non stare
male inutilmente. Parliamone" che si terrà giovedì 14 maggio alle ore 17,30
presso la casa del volontariato sita ad Acireale in via Aranci n 5.
L'AVESCI in collaborazione con il CSVE si fa promotore di una importante
iniziativa sociale, che prevede grazie all'ausilio di figure professionali, una
serie di incontri nel territorio nei quali verranno affrontate diverse tematiche
inerenti a fenomeni sociali.
Ce lo dice la scienza e ce lo insegna la vita che, instaurare un rapporto
positivo tra genitori e figli, favorisce non solo lo sviluppo emotivo e affettivo della persona ed il grado di legame tra questi, ma anche la qualità delle
relazioni future. La famiglia rappresenta il luogo per eccellenza dell’educare e della socializzazione, base su cui si costruiscono e sviluppano l’identità, il senso di appartenenza, i valori e le credenze.
Ed è proprio su questi aspetti che lo psicoterapeuta e mediatore familiare
Salvo Noè, ha posto l’attenzione, nel corso delle sue ultime conferenze
tenute nei vari comuni della provincia etnea.
Un ciclo di incontri aperti al pubblico, per comprendere meglio alcune delle
dinamiche familiari fondamentali presenti all’interno della famiglia. Un confronto face to face con il numeroso pubblico presente, chiamato ad interagire attivamente.
Come possiamo educare bene i nostri figli ed insegnare loro, il rispetto
delle regole?
Qual è l’atteggiamento giusto, attraverso cui un genitore può interegire al
meglio con il proprio figlio? Esiste un “vademecum”per una comunicazione
efficace in famiglia?
«Un atteggiamento aperto aiuta entrambi – spiega il dott. Noè – i genitori
imparano a rinegoziare il proprio rapporto con i figli e questi, imparano
attraverso l’esempio dei genitori che ci si può sempre rinnovare. La capacità di cambiare dei genitori, dà ai figli il via per proseguire serenamente nel
proprio processo di crescita. Ci sono problematiche comunicative che possono innescare conflittualità. C’è fame d’ascolto – continua l’esperto - Noi
abbiamo difficoltà ad ascoltare senza giudicare e talvolta i figli, non parlano per paura di essere giudicati e puniti.
Le punizioni sono importanti, nella misura in cui aiutiamo i nostri figli a crescere nel modo giusto rendendoli più sicuri di sé».
Sono tante le domande e i dubbi, che ruotano intorno ad un tema così
delicato ed importante. D’altronde si sa, fare il genitore (a dire di molti)
risulta essere il mestiere più difficile. Aiutare i figli a superare le difficoltà,
facendo loro da guida per esprimere al massimo le proprie potenzialità,
allenando i “muscoli emozionali”è il compito di quelli che il dott. Noè, definisce “genitori coach”: «Un genitore non insiste mai nel volere il bene del
figlio, lo aiuta a crescere e vincere il campionato della propria vita.
Semplicemente sta lì, gli lascia trovare la sua strada. Può dare qualche
consiglio, su richiesta, ma per il resto lo contempla, lo osserva mentre lui
trova la sua forma. E non gliene importa nulla se non è secondo i canoni,
perché lui è il primo a sapere che per essere felici bisogna soltanto coincidere con la propria natura
Diverse sono le attività di informazione e formazione, svolte dal dott. Noè
in tutta Italia. Tra queste, vi è anche un appuntamento radiofonico settimanale con la rubrica”Percorsi di vita”, in onda il giovedì su “Radio Universal
Tv”, nella quale affronta tematiche legate allo sviluppo e al benessere della
persona.
Su questa linea nasce “Scuola per genitori” l’innovativo percorso formativo,da lui ideato, per aiutare i genitori ad acquisire sicurezza, efficacia e stabilità nel loro intervento formativo.
Il corso suddiviso in due giornate, avrà inizio il 9 maggio e si svolgerà nella
sala consiliare di Zafferana Etnea. Il concetto della parola R.I.S.P.E.T.T.O.
nel suo acronimo di “Ritrovare, Intesa, Sostegno, Possibilità, Emozioni,
Tolleranza, Talento e Obiettivi” sarà al centro del programma educativo.
«Anche i figli possono trovare giovamento da un programma formativo
creato apposta per aiutarli a fronteggiare le difficoltà createsi all’interno
delle relazioni familiari, che poi si rifletteranno anche su quelle extra-familiari» è quanto sostiene il dott. Noè, il quale, forte del carisma e della professionalità che lo contraddistingue continua a creare possibilità d’incontro
e di crescita sociale.
Marinella Arcidiacono
Si è concluso il seminario “Le acque e il mito: paesaggi culturali e
archeologici nell’area di Santa Venera al Pozzo” organizzato
dall’Associazione ingegneriarchitettiacesi con il patrocinio degli Ordini professionali provinciali degli Ingegneri e degli Architetti P.P.C. L’iniziativa, ha costituito
un’importante occasione per presentare gli esiti di ricerche archeologiche condotte sull’area negli ultimi 23 anni dalla dott.ssa archeologa Susanna Amari per
conto della Sovrintendenza ai BB. CC. AA. di Catania e lo status dei lavori per il
progetto di valorizzazione e fruizione dell’area delle Terme diretti dall’Arch.
Carmelo Di Stefano, allo stato attuale direttore del Museo Archeologico di
Ragusa. Dopo i saluti delle autorità, il presidente dell’Associazione Salvatore
Maugeri ha introdotto la tematica del seminario sottolineando l’urgenza della
valorizzazione dell’importantissimo sistema culturale sotteso dall’area. La dottoressa Susanna Amari ha introdotto il tema della perimetrazione del Parco
archeologico della Valle dell’Aci che racchiude la pertinenza dell’area di Santa
Venera al Pozzo, luogo baricentrico del Parco ed elemento estremamente significativo dal punto di vista storico-monumentale e paesaggistico che nell’antichità dialogava con altri siti altrettanto importanti distribuiti nelle aree limitrofe,
come quello per esempio di Casalrosato di età imperiale o l’insediamento di
Capomulini sulla costa. Sono stati sintetizzati in un pomeriggio migliaia di anni di
storia di un paesaggio culturale fondato sin dalla età preistorica sulla presenza
dell’acqua e sulla sacralità della stessa. Il paesaggio di Acium Statio itineraria
nell’Itinerarium Antonini secondo Cicerone e il paesaggio del mito, di Akis e
Galatea così come citato da Ovidio nelle Metamorfosi. “… colava un sangue
rosso cupo, poi impallidì e poi divenne torbido come l’acqua dopo una tempesta, poi si depurò… è un prodigio! Spuntano canne alte e acqua a zampilli, uscì
Desideriamo poter condividere anche con voi la nostra iniziativa. Vorremmo
incontrarvi tutti, per condividere insieme un sano momento di conoscenza e
confronto su alcune tematiche sociali che ci riguardano tutti.
Crediamo sia importante confrontarci per poter fare meglio insieme.
Per motivi di spazio, purtroppo l'invito può essere esteso a due soci per ogni
associazione. Certi della vostra presenza, vi preghiamo pertanto di darci
conferma il prima possibile, così da poter organizzare al meglio l'incontro e
nel rispetto di tutti.
Un caro saluto a nome mio, da parte della Presidente e di tutti i volontari.
Vi aspettiamo!!!
Marinella Arcidiacono
Voci che si rincorrono, abbastanza attendibili, ci danno il Sindaco emerito
Avv. Nino Garozzo in quota al NCD di Alfano, voci meno controllate ci sussurrano di una visita notturna ad Acireale dell’On.Giovanni La Via, visita che
oltre a sancire quanto detto prima, butta le premesse di una candidatura di
Nino Garozzo alle prossime regionali. Una notizia di queste non ci lascerebbe sorpresi, l’esperienza politica e la preparazione amministrativa dell’ex
Sindaco renderebbero la sua una candidatura di punta per il NCD. I tempi
ancora sono lunghi, tranne che Crocetta decida di fare KaraKiri e si vada a
votare anticipatamente (gli esperti dicono che almeno altri sei mesi dovrebbe durare), ma il NCD intanto starebbe studiando la mossa Garozzo per
tempo.
Fonte Fancity
Akis” (Ovidio, Metamorfosi) La presenza nel luogo di enormi quantitativi d’acqua
ha determinato nel corso dei secoli la localizzazione nel posto, di strutture che
potevano contribuire al suo sfruttamento: le terme, il pozzo, i mulini, le canalizzazioni, l’ospedale e gli edifici dedicati al culto. Il progetto di recupero e valorizzazione del parco archeologico e paesaggistico delle Aci, finanziato sui fondi
POR Sicilia 2007-2013, per un importo di 2.400.000,00 euro circa, è stato poi
illustrato dall’Arch. Di Stefano. Nell’ambito dei lavori è stata prevista la realizzazione di un teatro di 1.300 posti, ideato, per l’organizzazione di eventi culturali,
sfruttando il pendio naturale della collina. Il nuovo intervento si integra con il paesaggio lavico predominante per la propria condizione materica.
Il "tour storico culturale" ha così compreso il PONTE GRANDE sull'Anapo,
luogo della famosa battaglia, la Batteria Costiera Lamba Doria che con i
suoi 3 cannoni da 152mm poteva colpire le navi alleate e che venne quindi sabotata dallo Special Raiding Squadron, i migliori soldati di
Montgomery, la notte dello sbarco. Per questo motivo la batteria dà il nome
all'Associazione "Lamba Doria" - www.lambadoria.it. Si è raggiunta poi la
SCOGLIERA di Capo Murro di Porco su cui si arrampicarono le truppe speciali inglesi ed in conclusione la splendida Batteria Emanuele Russo di
Punta Mola.
Tutto il gruppo è rimasto entusiasta del percorso storico effettuato, annunciando di voler certamente tornare al più presto a visitare altri luoghi inerenti lo sbarco alleato del 1943.
Ben vengano dunque future collaborazioni con l'Australia per valorizzare il
percorso storico della Seconda Guerra Mondiale a Siracusa.
In foto: da sinistra Lorenzo Bovi, l'Ambasciatore d'Australia
S.E. Mike Rann e Gaetano Failla
AKIS
Il “Garante dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”
nel Comune di Aci S. Antonio
Il neo “Kiwanis Club Absolute Terra dei Ciclopi”, presieduto dalla Prof.ssa Daniela Simon, operante tra
Catania nord ed il Territorio delle Aci, attraverso il
Chiarman dell’Osservatorio sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza, Avv. Carmelo Sardella, ha protocollato un’istanza al Comune di Aci S. Antonio per chiedere l’adozione di un regolamento per l’istituzione
Absolute
Terra dei Ciclopi della figura del “Garante dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” per la Citta di Aci S. Antonio, analogamente a quanto di recente avvenuto nella Città di Acireale.
Il “Garante dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” è previsto dalla
Legge 12.07.2011 n.112 (istitutiva del Garante Nazionale) e dalla Legge
Regionale n. 47 del 10.08.2012 (istitutiva dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza e dell’Autorità Garante della persona con disabilità per
la Regione Siciliana) che danno attuazione all'articolo 31 della Costituzione
oltre che a una serie di convenzioni e atti internazionali, fra i quali quella sui
diritti del fanciullo di New York, la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e quella europea sull'esercizio dei
diritti dei fanciulli.
Il Garante, spiega l’avv. Carmelo Sardella, nell’ottica di una maggiore tutela dei diritti del minore, quale parte debole della società, ha tra le sue funzioni quella di vigilare sui fenomeni di esclusione sociale, di discriminazione dei bambini e degli adolescenti, per motivi di sesso, di appartenenza
etnica e/o religiosa e di favorire ogni iniziativa utile al riconoscimento del
valore e della dignità dei minori. Inoltre, il Garante, contribuisce alla diffusione di una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza finalizzata al riconoscimento dei bambini come soggetti titolari di diritti, favorendo la conoscenza
di tali diritti e dei relativi mezzi di tutela; accoglie segnalazioni in merito a
violazioni dei diritti dei minori; promuove il diritto alla vita ed il superiore
interesse del minore.
IL RUOLO DEL ROTARY E DI SHELTERBOX
NEGLI INTERVENTI IN EMERGENZA
Si è svolto ad Acireale un forum molto partecipato sugli scopi dell’associazione umanitaria SHELTERBOX INTERNATIONAL e sul volontariato in
interventi d’ emergenza.
All’evento erano presenti oltre ad autorità rotariane e civili, tra cui i sindaci
dei comuni di Acicatena ed Acibonaccorsi, i gruppi comunali di volontariato
di protezione civile dell’Area Etnea e rappresentanti della Croce Rossa,
Misericordia, Associazione Nazionale Carabinieri, Guardie Ambientali
Centro Italia e ARCI che hanno illustrato le loro esperienze di volontariato
in emergenze di protezione civile. Interessante la proposta di Santi
Cavallaro della Croce Rossa che ha sottolineato la comunanza di obiettivi
tra il Rotary e le associazioni di volontariato nel portare la pace tra i popoli
ed ha auspicato la stretta collaborazione tra di esse.
Sull’attività svolta dai volontari e sul ruolo del Dipartimento di Protezione
Civile della Regione Siciliana hanno relazionato il Dirigente Provinciale di
Catania Giovanni Spampinato e Giovanni Motta, referente del volontariato per la stessa provincia.
Sabato 9 Maggio 2015
Ricordo del Te.Col.Art. dott. Guglielmo Tarro
Licel Classico “Gulli e Pennisi”
Mi pare giusto e doveroso ricordare oggi il Ten.Col. di Artiglieria dott.
Guglielmo Tarro, che è stato colui che ha avuto il coraggio e la perseveranza di iniziare, nel lontano 1976, la ricostruzione della nostra Sezione
Provinciale Artiglieri, prima della Delegazione regionale, poi con la nascita
delle Sezioni Provinciali di Palermo, Caltanissetta, Messina e quelle comunali di Termini Imerese, Vicari e tante altre. L’artigliere Guglielmo Tarro è
stato combattente nella 2° Guerra Mondiale e comandante di batteria nella
zona di Gela, dove venne fatto prigioniero dagli Americani e portato nei
campi di concentramento negli Stati Uniti. Egli è stato amico della famiglia
Santangelo Fulci, dove ha conosciuto il giovane S.T. di Artiglieria Antonio,
caduto il 13 Luglio ’43 a Solarino e decorato di M.O. eA. Al V.M., a cui ha
voluto che venisse intitolata la nostra sezione Provinciale. L’artigliere Tarro
ha ricostruito la nostra sezione nei locali del Distretto Militare di catania con
Nel Liceo Classico “Gulli e Pennisi” si è svolta la V edizione del Certamen
Patristicum, che quest’anno è stata incentrata sulle Letteredi Gerolamo. Le
delegazioni di studenti arrivati da vari licei della Sicilia si sono cimentate
nella traduzione e nel commento di un passo di un’epistola del grande
Padre della Chiesa, noto per la sua traduzione della Bibbia in latino. Nello
stesso giorno, in concomitanza con la gara, il prof. Pierre Maraval, emerito di Storia Antica presso la Sorbona di Parigi, ha tenuto un seminario per
gli studenti del corso EsaBac, (italo-francese), su “Méthodologie historique.
Comment publier, traduire, utiliser les textes antiques”.
Il convegno di studi “Lettere di Gerolamo”. Dopo i saluti del dirigente scolastico, Elisa Colella, del sindaco Roberto Barbagallo, dell’assessore alla
Pubblica Istruzione Adele D’Anna e del vescovo Antonino Raspanti, sono
intervenuti Vincenzo Messana, docente dell’Università di Palermo, Pierre
Maraval, docente della Sorbona di Parigi, Benedetto Clausi, docente
dell’Università della Calabria e Rocco Schembra, docente del Liceo
Classico “Gulli e Pennisi. Ha moderato il Convegno Antonino Sanfilippo,
docente del Liceo Classico “Gulli e Pennisi”.
Per i 130 anni del Liceo Classico “Gulli e Pennisi” l’Accademia degli
Zelanti, la Presidenza dello stesso Liceo, il Kiwanis di Acireale e la
S.M.Galileo Galilei hanno organizzato, nella Sala Cosentini della Biblioteca
Zelantea , un “Concerto in onore del Gulli e Pennisi” al quale
hanno partecipato Enrico Di Bernardo, Anna Platania, Niccolò Musmeci,
Mirko Grasso, Orazio Monaco.
il sostegno incondizionato degli artiglieri: il gen. Domenico Inghilleri,
comandante degli Artiglieri di Sicilia e del col. Mario Grasso, com.te del
Distretto Militare, collaborato pure dall’artigliere Gen.C.A. Salvatore Vinci,
che aveveva comandato la nostra regione Militare e che è stato uno dei
primi soci della nostra sezione, che insieme a tanti d altri, ne cito uno per
tutti il geom. Nino Biondi, che lo hanno incontrato nel mondo dei giusti. Ma
qui oggi ci sono tante persone che hanno collaborato con lui per la rinascita dell’Associazione Artiglieri a Catania e in Sicilia dandogli manforte in
tutte le iniziative locali e regionali che sono state sempre di altissimo livello culturale. Grazie artigliere Tarro, il Signore Dio, Padre di Misericordia,
che legge nei nostri cuori, certamente ti ricompenserà per tutto quello che
hai fatto per gli artiglieri siciliani e per l’amor di Patria che hai saputo trasmettere a tutti noi, e a me per primo che mi ha voluto segretario di sezione, incarico che ho tenuto fino a qualche mese fa, grazie al lavoro che ha
sempre fatto con scrupolo,precisione e amore il Comm. Galifi, che oggi è
qui con noi. Grazie ancora Artigliere Guglielmo. Gli Artiglioeri, con i loro
Labari, insieme alle gloriose Batterie Siciliane, ti ricorderanno sempre.
Diac.Art. Sebastiano Mangano
Nella foto un bel ricordo di famiglia con al centro il sindaco Caruso
Il 19 Maggio ricorre
l’anniversario della
scomparsa dell’amico Felice Vasta.
In tale occasione la
moglie Edda e la
famiglia tutta lo
ricordano facendo
celebrare
una
Santa Messa in
ricordo dello scomparso nella Chiesa
di San Paolo di
Acireale.
Dopo i saluti del rappresentante del Rotary Club di Acireale Marcello
Grasso e di Rori Pietropaolo per l’amministrazione comunale di Acireale,
sono intervenuti il presidente di SHELTERBOX ITALIA Giorgio Vannucci e
Alfio Grassi, Delegato per la Sicilia della stessa associazione e Presidente
della omonima commissione del Distretto Rotary 2110, che hanno illustrato
scopi e finalità del progetto SHELTERBOX avviato dal rotariano Tom
Henderson del Rotary Club Helston – Lizard in Cornovaglia nel 2000 quale
programma di servizio nel suo anno di presidente del club. Lo scopo è quello di aiutare la gente direttamente sul luogo della catastrofe affinché i
sopravvissuti anziché andare in campi anonimi e distanti dal loro ambiente ricevano uno Shelter (Rifugio) direttamente nel territorio in cui vivono per
alleviarne i correlati scompensi sociali e psicologici. La shelterbox consiste
in una scatola (box) di facile manovrabilità del peso di 50/60 kg, contenente una tenda ed attrezzature di vita quotidiana per accogliere una famiglia
fino ad un massimo di 10 persone. Il costo del Box è pari a 750,00 euro e,
direttamente dal sito internet di SHELTERBOX INTERNATIONAL, si può
individuare la sua destinazione, grazie ad un codice identificativo unico.
Durante l’intervento, per meglio delucidare i presenti, è stato mostrato il
contenuto di una scatola.
I due relatori hanno concluso ricordando che SHELTERBOX, riconosciuta
come primo “project partner“ del Rotary International, e’ il più grande progetto rotariano al mondo per il pronto intervento, in questi anni ha raccolto
fondi per quasi 100 milioni di dollari, di cui il 40% da soci rotariani, ed ha
portato aiuto alle popolazioni vittime di oltre 240 disastri dovuti a calamità
naturali o causati dall’uomo in oltre 90 nazioni, tra cui l’Italia in occasione
degli eventi sismici dell’Abruzzo e dell’Emilia.
Successivamente è intervenuto Gaetano Papa, componente del direttivo
nazionale di Shelterbox, e, direttamente dal Malawi, Lodovica Tranchini,
volontaria di SHELTERBOX, che hanno chiarito che attualmente per l’organizzazione lavorano numerosi volontari (SRT), scelti attraverso una rigida
selezione. La sede centrale, ubicata in Cornovaglia, è in grado di far giungere gli SRT sui luoghi disastrati entro 24/36 ore insieme ai box dislocati in
aree di stoccaggio distribuiti in diversi punti del mondo.
Nel corso del dibattito è stata manifestata la disponibilità di SHELTERBOX
ad intervenire nell’attuale fenomeno migratorio dall’Africa verso la Sicilia
mettendo a disposizione il proprio aiuto per la realizzazione di campi profughi in collaborazione con le autorità locali.
ph Fabio Consoli
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La proposta arriva dalla “Officina Acese” e
ricalca quella più datata della sezione
acese del Movimento Sociale Italiano e dal
Lions Club ma crediamo abbia anche la sottoscrizione della maggior parte dei cittadini
acesi e catenoti: si tratta, in una nota inviata al sindaco Barbagallo e alla commissione
toponomastica acese, di intitolare una strada o piazza al senatore Cristoforo Filetti
quale esponente autorevole della politica
cittadina e nazionale. Abbiamo scritto
anche “catenota” con cognizione di causa:
Cristoforo Filetti era cittadino di Aci Catena
…. perchè le due Città non promuovono
assieme questo evento?
Lions di Acireale nell’ex miniera “Grottacalda”
del Parco Floristella e a Piazza Armerina
Un nutrito gruppo di soci e di simpatizzanti del Lions Club di Acireale ha partecipato ad una interessante gita culturale che ha avuto come prima tappa
il complesso dell’antica miniera di zolfo di Grottacalda, oggi ristrutturata,
assieme al palazzo dei Pennisi di Floristella e inserita in un grande parco
nei pressi di Valguarnera. Si è potuto ricostruire l’itinerario della miniera e
della vita dei minatori dal Settecento fino all’ultimo scorcio del secolo scorso grazie alla visione dei luoghi, alle immagini esposte, a un video e alla
guida del luogo. Il pranzo, consumato nella trattoria “Grottacalda” di
Tommaso, ha impressionato per la varietà e il gran numero delle portate,
tutte basate su prodotti locali e genuini. Il pomeriggio è stato dedicato nella
prima parte alla visita della Mostra Permanente del Libro Antico presso la
Biblioteca Comunale di Piazza Armerina, mentre i momenti conclusivi sono
stati caratterizzati dalla visita dell’itinerario dei cavalieri medievali, un pellegrinaggio conoscitivo ed emozionale con la guida dei giovani esperti
dell’Associazione “Domus Artis” nelle chiese di San Giovanni, della
Madonna del Carmine e di Sant’Andrea (quest’ultima particolarmente suggestiva collocata nell’antico passaggio dei pellegrini che si recavano in
Terra Santa). Nella scalinata di questa chiesa la foto di gruppo ha completato una giornata vissuta all’insegna della cultura spirituale e materiale e
dell’amicizia.
Giovanni Vecchio
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AKIS
Sabato 9 Maggio 2015
Grandi consensi a Milano per il Dott. Noè
Tanti corsi e tante conferenze: ormai tutta l’Italia ricerca il nostro dott. Noè.
Sono tanti ormai gli appuntamenti che lo vedono protagonista. Lo incontriamo nel suo studio e con la disponibilità di sempre, facciamo una piacevole
intervista. Dott. Noè, un suo recente corso svolto a Milano si intitolava:
“Il Coraggio di cambiare”, Perché? “Perché oggi più che mai bisogna
essere costantemente pronti al cambiamento. Quando nei miei corsi parliamo di cambiamento, sottolineo sempre che il cambiamento non è qualcosa
riservato solo a chi vuole metterlo in pratica. La nostra vita infatti è un continuo cambiamento, che lo si voglia o meno! Cambiamo fisicamente cambiando costantemente ogni singola cellula del nostro corpo e per fare tutto
questo non è richiesta la nostra approvazione. Così come non ci viene chiesto se siamo d’accordo o no dal mondo che, intorno a noi, cambia a velocità della luce. Che ci piaccia o no, il cambiamento è parte integrante della
vita. La vera differenza per noi avviene quando facciamo in modo che il
cambiamento produca un miglioramento, quando lo gestiamo a nostro vantaggio invece di subirlo e lo trasformiamo in un progresso. Il problema è che
spesso cambiare fa paura. Perché in maniera più o meno forte ci allontana
da qualcosa che era parte delle nostre abitudini, forzandoci ad accettare
una nuova condizione. L’idea non ci piace e istintivamente respingiamo il
concetto di cambiamento. Dopo tutto “siamo fatti così”… Allo stesso tempo
però, siamo spesso insoddisfatti di quello che otteniamo dalla vita e vorremmo migliorare le cose”. Ma come possiamo fare in modo che le cose
migliorino, se continuiamo a farle nello stesso modo di sempre?
“Bella domanda. Non possiamo. Infatti le cose cambieranno e noi otterremo
sempre lo stesso risultato se affronteremo le nuove situazioni con la vecchia
mentalità. Una cosa che mi è sempre balzata all’occhio nel lavorare in questi anni con decine di migliaia di persone, è che spesso si tende a vedere il
cambiamento come una sorta di annullamento della nostra persona per
costruirne un’altra con nuove caratteristiche. Come se cambiare volesse per
forza dire buttare giù tutta la casa per ricostruirla da zero… Pensate a frasi
che tutti diciamo comunemente, come: “Sei cambiato, non ti riconosco più”
oppure “Non cambiare mai!”… Leggendo tra le righe, si può facilmente notare come facciano pensare al cambiamento come a qualcosa di negativo,
che ci modifica o sostituisce con qualcosa di sconosciuto e quindi pericoloso. Niente di più sbagliato”.
Cambiare abitudini, idee, punti di vista e quant’altro faccia parte di noi
è importante? “Il cambiamento è una straordinaria occasione di evoluzione, di espansione e di miglioramento di quello che siamo. Se lo guidiamo
consapevolmente non facciamo altro che partire dalla nostra condizione
presente e migliorare quell’aspetto della nostra personalità o quel nostro
modo di fare. Perciò, come dicevamo, il cambiamento avverrà
comunque, non abbiamo certo il
dono di fermare il tempo o di cambiare le leggi della natura umana:
ciò che possiamo e dobbiamo
impegnarci a cambiare sono i
risultati, le conseguenze di quello
che accadrà comunque e indipendentemente dalla nostra volontà.
Allora, in questo modo la parola
“cambiamento” potrà corrispondere a “miglioramento”. E cambiare
non vorrà più dire distruggere il
vecchio sé per fare spazio ad uno
nuovo, ma espandere il proprio sé
così da farlo diventare qualcosa di
più grande e diverso, in grado di
accogliere sia quello vecchio che
quello nuovo! Non “cambiare noi
stessi”, ma, anzi, diventare ancora di più chi noi siamo veramente! Ecco perché gestirsi al meglio nella fase del cambiamento è una delle cose più
importanti: in quel momento decidiamo se guidare la nostra vita verso la
direzione che scegliamo o mollare il volante. E ovviamente nel secondo
caso, la migliore delle ipotesi è che tutto continui ad essere così come è…
In ognuno dei miei libri, ai miei seminari, nei dvd e ovunque abbia parlato e
scritto, la parola “cambiamento” è ricorrente. Non a caso” – continua il dott.
Noè - in uno dei mie libri “Diventa il meglio di te” parlo molto di strategie del
cambiamento e anche all’interno del Master in Comunicazione e
Leadership, la straordinaria scuola di formazione per manager di successo,
ho selezionato i materiali migliori di questi miei oltre 15 anni di formazione
e ricerca per permettere ai corsisti di operare con gli strumenti più efficaci
sul proprio cambiamento. Quindi ti invito a fare questo semplice lavoro mentale: inizia a sostituire la parola “cambiamento” con “miglioramento” e ogni
volta che senti parlare di “cambiamenti” chiediti mentalmente come trasformarli in miglioramenti, in progresso.
Allenati costantemente a gestire il cambiamento invece che subirlo:
sei libero di farlo! Se vuoi, puoi!”
Marinella Arcidiacono
Un decreto per le emergenze allergologiche pediatriche
Sulla Gazzetta Ufficiale del 24 aprile 2015 è stato pubblicato il decreto 8
aprile 2015 avente come oggetto: “Rete regionale per le emergenze allergologiche pediatriche - Percorso diagnostico-terapeutico assistenziale”. Il
decreto istituisce una commissione ad hoc formata da n° 14 componenti
che si dovrebbero occupare della R.E.A.P. (Rete emergenze allergologiche pediatriche). Il decreto nasce dalla necessità di costruire una rete di
protezione intorno al bambino a rischio di anafilassi per reazione allergica
o a rischio di reazione asmatica grave come può accadere ad esempio
iniettando cortisonici contenenti solfiti come stabilizzanti (asma da solfiti).
L’anafilassi è una condizione clinica che può risolvere in modo infausto, nel
giro di pochissimi minuti, se non si interviene tempestivamente con appropriati presidi farmacologici e con l’attuazione di idonei interventi.
L’Anafilassi è una reazione di ipersensibilità sistemica grave potenzialmente letale
caratterizzata da rapido esordio che
mette a rischio la vita del paziente interessando prevalentemente l’apparato
respiratorio e circolatorio e talora anche le
mucose. La manifestazione più severa è
lo shock anafilattico la cui incidenza è stimata in 1.5-7.9/100.000 persone/anno,
con una prevalenza dello 0.3% ed un
tasso di mortalità inferiore allo 0.001%.
Dal momento che gli alimenti sono la
causa più frequente degli episodi anafilattici nell’infanzia (42-57% dei casi), si può
ipotizzare che l’incidenza dell’anafilassi
da allergeni alimentari nell’infanzia raggiunga circa 4-6 casi/100.000/anno;
il rischio di anafilassi aumenta in caso di concomitante pollinosi e asma. In
Italia il latte vaccino, le uova, la frutta secca e il pesce rappresentano i
quattro alimenti più frequenti, in ordine decrescente di importanza; le arachidi e la frutta secca risultano essere responsabili del 30-43% degli episodi gravi di anafilassi da alimenti e del 71-94% dei casi di anafilassi da
alimento con esito letale nei bambini e negli adolescenti. Nel 30% circa dei
casi l’anafilassi non ha cause conosciute (anafilassi idiopatica), mentre
percentuali ancora inferiori sono correlate a punture d’insetto, farmaci,
esercizio fisico. Quest’ultima condizione può essere responsabile del
cosiddetto asma da sforzo. E’ da sottolineare che l’incidenza di casi per
100 mila/abitanti delle ospedalizzazioni per anafilassi è molto alta nella
fascia di età ≤ 1 anno di vita, raggiungendo valori di 15,89 contro i valori di
5,82 nella fascia di età 1-4 anni, a conferma della vulnerabilità del primo
anno di vita rispetto alle età successive. E’ inoltre importante ricordare che
il 2-15% degli episodi di anafilassi sono causati od associati ad esercizio
fisico ed in particolare l’anafilassi da esercizio fisico cibo-dipendente ha
una incidenza variabile dallo 0.6 al 5% dei casi, una prevalenza nella vita
di 0.05-2.0% ed un tasso di mortalità di 1-2 %. Annualmente in Sicilia si
registrano in media 236 ricoveri di soggetti di sesso maschile e 266 di soggetti di sesso femminile in solo regime ordinario; le province in cui annualmente si ha in media il maggior numero di ricoveri in entrambi i sessi sono
Palermo (130) e Messina (79) con una degenza media tra i soggetti di
sesso maschile pari a 4,4 giorni mentre per i soggetti di sesso femminile è
pari a 5,2 giorni. I sintomi di anafilassi, la cui velocità di insorgenza è direttamente proporzionale alla loro drammaticità, compaiono in un lasso di
tempo variabile entro 2 ore dall’esposizione all’allergene, solitamente entro
30 minuti nel caso di allergia alimentare ed ancora più precocemente nel
caso di farmaci somministrati per via parenterale o nel caso di allergia al
veleno di insetti. In caso di anafilassi indotta da esercizio fisico, rara forma
di allergia alimentare, la sintomatologia si manifesta se l’alimento viene
assunto prima o subito dopo uno sforzo fisico; i sintomi possono comparire anche a distanza di 2-4 ore. Si spera che venga posta fine all’inappropriata somministrazione di cortisonici contenenti solfiti come stabilizzanti e
che si faccia una informazione capillare sulle allergopatie e la loro prevenzione come ad esempio l’allattamento al seno materno, la cui importanza
da alcuni anni si sta prendendo sempre più in considerazione.
Dott. Giovanni Tringali
responsabile Salute e Alimenti del CODACONS
CAMBIO STAGIONE: UN AIUTO DALLA NATURA
Il cambio di stagione provoca su di noi, svariati effetti fisiologici , sul nostro
stile di vita e sul nostro umore. Stanchezza, depressione, sonnolenza,
senso di malessere generale. Questi disturbi temporanei rendono un periodo molto atteso, come l'inizio della primavera, uno dei più difficili dell'anno
per quanto riguarda il benessere psicofisico. Possiamo cercare di ritrovare
l' energia e la vitalità proprio dalla natura che ci dà per prima l'esempio di
come si rinasce ogni giorno.
Depuriamoci , con “DEPURA” la sua 'azione diaforetica, vasotonica epatostimolante e drenante ne fanno un prezioso elisir per eliminare tossine e
radicali liberi.
Rinforziamoci, con un magico rimedio delle nostre nonne, “ Palasucco” , la
sua azione cicatrizzante dei tessuti ci permette di difenderci da attacchi di
gastrite, colite...
DRENIAMO, parola d'ordine soprattutto per le signore “Drena”, è il drenante fisiologico che aiuta ad eliminare gli accumuli di liquidi, migliorando
lo scambio osmotico extra cellulare e intra cellulare.
La Natura è sovrana. Assecondiamola, usiamola, rispettiamola.
Farmacia Dott. Teresina Ferreri & C.
snc
Tel. 095 7921871 - [email protected]
Piazza Cantarella, 10 - ACI S. ANTONIO
Montalbano Elicona borgo più bello d’Italia 2015
Nel corso della trasmissione di Rai Tre “Alle falde del Kilimangiaro” i conduttori, Camila Raznovich e Dario Vergassola, hanno proclamato
Montalbano Elicona il borgo più bello d’Italia 2015. I Comuni che hanno
partecipato alla competizione erano inizialmente quaranta, poi a seguito
del televoto sono diventati venti, un Comune per ogni Regione,
Montalbano Elicona ha prevalso su Cefalù.Il borgo più bello d’Italia è un
paesino della provincia di Messina con circa 2500 abitanti. Costruito a 920
metri sul livello del mare è caratterizzato dalla presenza di un antico
Castello che è stato la residenza estiva di Federico II di Aragona. Nella
campagna attorno al piccolo borgo sono presenti i ‘megaliti’ di Argimosco,
Elmo, Losi, Mattinata e Zilla. Si tratta di massi di pietra che per la loro
forma ricordano quelli di Stonehenge in Inghilterra. Costituiti da blocchi di
granito, tipici dei monti dei Nebrodi, sono adatti alla realizzazione di calendari astronomici utilizzati per determinare i solstizi e gli equinozi. Sulla roccia è scavata la vasca per i riti battesimali e due ‘menhir’ celebrano i culti
della Vita e del Sole.Montalbano Elicona con le sue viuzze, i suoi monumenti e le sue tradizioni non è solo il simbolo di una Sicilia che non si rassegna al decadimento morale ed economico ma è soprattutto un luogo
adatto per rivivere il passato ed i riti di una civiltà millenaria.
Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
ATTIVATO PRESSO L’I.R.M.A. UN NUOVO ESAME
PER LA VALUTAZIONE DELLA MALIGNITA’ DEI TUMORI OVARICI
La neoplasia ovarica è la quarta causa di mortalità femminile per tumore a
livello mondiale. In Europa il tasso di mortalità è compreso tra 3.6 e 9.3 per
ogni 100.000 donne. Poiché i sintomi della neoplasia ovarica spesso sono
vaghi ed aspecifici è importante stabilire la natura benigna o maligna dell’eventuale massa tumorale rilevata ecograficamente. L’HE4 è una proteina presente in diversi tessuti normali come, ad esempio, l’epitelio respiratorio e riproduttivo ed è particolarmente elevata nel tessuto di tumori ovarici. Nel siero di donne affette da neoplasia ovarica la proteina HE4 è quindi rilevabile con un semplice prelievo. Essa in caso di tumore ha una sensibilità del 67% ed una specificità del 96%. Recentemente è stato elaborato un algoritmo del rischio di malignità ovarica che è stato chiamato ROMA
index (Risk of Ovarian Malignancy Algorithm) il quale migliora ulteriormente la valutazione di pazienti che alla diagnostica per immagini presentano una massa sospetta. Il rischio viene calcolato utilizzando il valore di
HE4 e di CA 125 (classico marcatore dei tumori ovarici). L’utilizzo combinato dell’HE4 e del CA125 è risultato avere una sensibilità del 76% ed una
specificità del 95% per neoplasia ovarica. Il ROMA index si rivela utile nei
seguenti casi:
1- per identificare precocemente gli stadi iniziali di un tumore ovarico.
2- come approfondimento diagnostico in caso di sospetta massa pelvica.
3- come supporto alla diagnosi in caso di sospetto tumore ovarico.
4- nel monitoraggio post-operatorio per una precoce valutazione di una
recidiva.
HE4 (intervallo di riferimento)
Donne in pre-menopausa: fino a 70 pmol/l
Donne in post-menopausa: fino a 140 pmol/l
Valore ROMA
Maggiore o uguale a 7.4% elevato rischio di neoplasia ovarica maligna.
Minore di 7.4 basso rischio di neoplasia epiteliale ovarica maligna.
A cura dell’URP dell’I.R.M.A.