Presentazione di PowerPoint

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Presentazione di PowerPoint
Istituto comprensivo di Barberino di Mugello
Costruire storie attraverso i sensi
FIORI PER DIRE E RACCONTARE
Percorso lingua 5 anni
Anno scolastico 2007/2008
Questo percorso è strettamente connesso con i lavori svolti a tre e
a quattro anni sulla costruzione di storie attraverso i sensi e
sullo sviluppo di competenze fonologiche, testuali e
pragmatiche.
Il percorso è stato attuato in due fasi, iniziato ad ottobre è
terminato a Maggio
Nella prima fase l’ attenzione è volta allo sviluppo di capacità
pragmatiche e alle concettualizzazioni dei bambini riguardo
alla scrittura; attraverso lo scambio dei messaggi è stato
possibile attivare sia una pratica controllata della lingua
orale sia la socializzazione delle rappresentazioni dei
bambini sulla scrittura
Nella seconda fase la narrazione che ha costituito il leit motiv di
tutto il percorso si concentra sull’esplorazione di mondi
possibili e impossibili attraverso l’immaginario e la
dimensione fantastica.
FIORI PER DIRE E RACCONTARE
PRIMA FASE
Lo scambio dei doni

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

Il gioco dell’indovinello
La scoperta dei fiori
L’esperienza osservativa
L’esperienza immaginativa
SECONDA FASE
L’atmosfera del sogno
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
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
La personificazione dei fiori
Il ballo del bouquet del sogno
L’irruzione del personaggio
misterioso
L’immersione testuale
La stesura dell’incipit
La messa in scena finale
Prima fase
LO SCAMBIO DEI DONI

Iniziamo il percorso conversando con i
bambini sui regali che fanno e sul
significato che attribuiscono a questo
atto.
Chiediamo
loro
se
sono
interessati a portare un dono speciale
ad un compagno: ad esempio un fiore
colorato, da accompagnare con un
bigliettino/messaggio,
in
cui
comunicano un desiderio, un invito,
oppure una richiesta, usando la “loro
scrittura” Nello “scrivere” i messaggi
(scarabocchio, disegno, parola, etc.)
devono rispettare due regole: 1. non
svelare la persona scelta, perché sono
i compagni chiamati ad indovinarla,
sulla base delle informazioni/indizi,
forniti da ogni bambino 2. motivare
la scelta della persona ( perché lui o lei?).
Prima fase
IL GIOCO DELL’INDOVINELLO

Invitiamo i bambini a servirsi (a
turno) del microfono per “leggere”
quanto ognuno ha “scritto”. Durante
la “lettura” dei messaggi,
esploriamo le concettualizzazioni dei
bambini sulla scrittura e cogliamo
l’occasione per far notare che i loro
bigliettini sono letti da chi li ha scritti,
poiché “è soltanto quando si sa
scrivere che ogni biglietto può essere
letto da chiunque!” Sollecitiamoli poi
a porre domande e a raccogliere
nuovi elementi per scoprire e
indovinare il compagno prescelto.
Fissiamo due regole in vista della
discussione: “prenotarsi” per parlare
e “aspettare” il turno di parola.
Prima fase
IL CARTELLONE DEI MESSAGGI

Registriamo e trascriviamo i
messaggi dei bambini, completandoli
con domande/risposte e commenti.
Riportiamo i materiali su un
cartellone collettivo.
Suddividiamo le immagini
dalla scrittura e utilizziamo la
tecnica del fumetto per
evidenziare l’emittente e il
messaggio
Prima fase
COMMENTI DEI BAMBINI

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
· Io ho ricevuto un fiore, una rosa gialla , mi aveva dato
una lettera.
· Io ho ricevuto in regalo una rosa rossa, ero contento, al
fiore rosso c’era attaccata anche una melina.
· Io ho ricevuto in regalo quattro fiori, primo è un
tulipano rosa, poi una rosa gialla e una rosa bianca. Dopo una
margherita calendula. Ero contento perché si era
tutti
insieme e poi tanti bambini sono miei amici.
· Io ho ricevuto dalla maestra una rosa rossa. Nel
biglietto…non ricordo. Si ora ricordo ero un bambino
intelligente. Ero contento perché me lo ha mandato proprio a
me!
· Io ho ricevuto una rosa gialla, ero tanto contenta
perché mi piaceva, c’era un biglietto. Il cuore batte forte
perché siamo felici quando riceviamo un regalo.
· Io ho ricevuto una gerbera rosa dal mio amico, sono
contenta perché è proprio il mio colore preferito! Io nel
biglietto ho scritto: “Ti voglio tanto bene”.
· Io ho ricevuto una rosa bianca. Ero contenta. Del
biglietto ricordo solo: “Sei brillante come una stella”.
· Ero contento perché si sta bene quando…io stavo bene
quando abbiamo scambiato i fiori.
· Io ho ricevuto tre fiori, due rose e una gerbera. Sono
felice di aver ricevuto questi regali!

- Questo segmento di
attività, particolarmente
proficuo, consente di curare
più aspetti (comunicativo relazionali e socio-affettivi)
Prima fase
UN DONO INASPETTATO
Ci sediamo in cerchio, in mezzo a noi una composizione di fiori: rose gialle, iris e garofani
rossi. Sono per tutti i bambini; è un mio dono per loro, per ognuno c’è un messaggio speciale
sottoforma di indovinello.
Questo fiore bello così,
voglio donarlo ad un bimbo qui
con i capelli è un po’ biondino
e con gli occhi un po’ furbino
forse a rugby vince la coppa
il suo nome è …………SAURO STOPPA.
Ad un bimbo sorridente
Che gli dondola forse un dente
Un bel fiore voglio donare
Per
dirgli quanto è bravo a
parlare
E le storie a raccontare
Il suo nome, indovinate un po’
è…BORIOSI NICCOLO’
Ho qui un bel fiore per una bambina
Con i capelli biondi e assai carina
Sempre attenta, gentile e sorridente
Lavora con impegno sorprendente
Aiuta spesso gli altri bambini
Il suo nome è….GAIA NENCINI
Prima fase
La scoperta dei fiori
Passiamo ora alla scoperta del fiore ricevuto, tramite
i sensi. Chiediamo ai bambini di toccare,
ascoltare, odorare e “assaggiare”, con gli occhi e
con la “lingua”, il fiore donato e stimoliamoli a
comunicare cosa hanno provato.
Individualmente ognuno incolla il proprio fiore
sul foglio e lo descrive graficamente.
Dopo il lavoro individuale si realizza un cartellone
collettivo, nella prima parte con il disegno del
fiore, il proprio autiritratto, il massaggio.
Prima fase L’esperienza osservativa
Sensazioni e scoperte
I bambini “sentono” il loro fiore con le mani, con l’orecchio, con il naso e con gli occhi. Accarezzano le
varie parti del fiore (i petali, il gambo, le foglie); le sfiorano contro la guancia, le annusano le guardano
intensamente e immaginano di assaporarle, tirando fuori la lingua

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
TESTI DEI BAMBINI
Con gli occhi ho visto una rosa. È gialla, le foglie
sono un pochino in su di colore verde, il gambo è
lungo e verde e perima c’erano le spine.
Con le orecchie ho ascoltato e i ha detto: “Cara
Giulia sei dolce come una stella”
Ho annusato ed era unodore che non sa di nulla
Con le mani l’ho sentito, è morbido, liscio e bello.
L’ho assaggiata con la bocca ma poi l’ho sputata nel
fazzoletto e aveva il sapore di erba.
Con le orecchie l’ho ascoltato e ho sentito il rumore
dei petali
Era liscio ma anche un po’ ruvidino sui petali.
Era leggero, morbido e liscio.
Con gli occhi ho visto che era bellissimo. E’ rosso
come la bocca e ha il gambo verde e con le foglie ed
è anche lungo.
riporta l’esperienza completa su un cartellone
collettivo. Arricchiamo via via con nuove parole e
qualità il vocabolario dei sensi.

TATTO È liscio- E’ morbido- E’ liscio e morbido- E’
un po’ ruvidino, E’ leggero

UDITO- Mi ha detto che sono bravo- Ho ascoltato e
ho sentito i rumori dei petali- Non ho sentito nullanon mi ha detto niente- Mi ha detto”Bello”- Mi
diceva “Devi andare in piscina-Mi ha detto “Cara
Giulia sei bella”

VISTA- E’ rosso e verde- Ha le foglie piccole- E’
bellissimo e anche lungo- Ha i petali lisci- E’ belloLe foglie verdi sono un po’ in su- Ha i petali- aveva
le spine- E’ rosso- E’ giallo- E’ piccolo- e’ lungo

GUSTO- Sa di sapone- Sa di erba- Non sa di nulla

OLFATTO- Profuma- Ha il puzzo d’erba- Non sa di
nulla- Ha odore di erba- Profuma di sapone- Odora
di rosa- L’odore è buono- Profuma di fiore.
Nasce così l’inventario delle parole dei sensi.

MORBIDO; RUVIDO; LISCIO; LEGGERO

SILENZIOSO; RUMOROSO; PARLANTE

ROSSO; GIALLO VERDE; PICCOLO; LUNGO;
VIOLA

DOLCE;
AMARO;
FRIZZANTE;
SALATO;
INSIPIDO; ASPRO; DISGUSTOSO

PROFUMATO; ODOROSO; PUZZOLENTE
Si
Prima fase
INVENTARIO DELLE PAROLE DEI SENSI
Seconda parte del cartellone collettivo.
Condivisione e ricerca del lessico anche con l’uso del vocabolario
Prima fase
L’esperienza immaginativa
Prevede la lettura recitata di alcune filastrocche e di una fiaba. Segue sempre un lavoro individuale e
la rappresentazione collettiva

Passiamo da questa fase osservativa
ad una più immaginativa iniziando
con la lettura recitata di filastrocche
di Gianni Rodari[1], di Luciano Luisi
[2] (lettura a puntate) e di una fiaba
di H. C. Andersen[3]. Poi chiediamo ai
bambini di mettere in disegno ciò che
li ha maggiormente colpiti.

[1] Rodari G.( 1996), Filastrocche in cielo e in terra,
Edizioni EL, Trieste.
[2] Luisi L. (2000), La farfalla vanesia, Firenze,
Paideia.
[3] Andersen H. C.n (1998), Al ballo dei fiori, Il lino,
Trieste, Edizioni EL.


Prima fase
L’esperienza immaginativa

Dopo la lettura dei brani proponiamo ai
bambini di ri-tornare ai “nostri” fiori, di
ri-guardarli con altri occhi, quelli della
fantasia, come fanno gli scrittori e i
poeti. Creiamo l’atmosfera giusta e
leggiamo un brano tratto da una fiaba
di I. Calvino, I tre castelli[1]. Entriamo
con lo scrittore dentro il palazzo di
cristallo, ammiriamone le bellissime
scale e torri di cristallo e non
facciamoci
sfuggire
lo
splendido
giardino, anch’esso di cristallo, situato
“tra viali d’alberi di cristallo sui quali
cantavano uccelli di cristallo, e aiuole in
cui fiori di cristallo sbocciavano attorno
a laghetti di cristallo”.

Ispirati da Calvino cominciamo anche noi a
costruire il nostro giardino fantastico. Disponiamo
su alcuni tavoli collane di fiori e veli colorati; In un
angolo sistemiamo un “laghetto di cristallo con
cigni d’argento” e costruiamo tutti insieme tante
farfalline
di
cristallo
e
fatine
tintinnanti
(campanellini) che, disposte su fili mobili, si
spostano nella stanza. Spargiamo polverine
magiche, disseminiamo per terra confetti di
cristallo e inseriamo un brano musicale

Invitiamo i bambini ad avvicinarsi con passi felpati
ad un fiore, di portarlo lentamente all’orecchio, di
ascoltarne la voce e di “parlargli con il cuore”.

[1] Calvino I. (1993), Fiabe italiane, I tre castelli, A.
Mondadori, Milano, vol. I.
Prima fase
L’esperienza immaginativa: sentimenti ed emozioni

Spieghiamo che i fiori non parlano, ma
comunicano con i colori, con i movimenti e
con i gesti, che ognuno di noi interpreta.
Quando c’è vento agitano le foglie e i petali;
quando si arrampicano nel cielo, lanciandosi
verso l’alto, crescono e sprizzano gioia e
felicità; e più desiderano arrampicarsi, più
crescono rivolgendosi verso il sole; se
qualcuno li strappa dalla terra e li getta via,
soffrono e muoiono; per fortuna c’è sempre
una fatina buona che ama i fiori!

Sediamoci in cerchio e ascoltiamo il nostro “colloquio”
immaginario e comunichiamolo ai nostri compagni.
Lo riportiamo nel cartellone delle emozioni
GAIA:
Il mio fiore è venuto da un mare lontano. Una strega lo
ha strappato e lo ha fatto volare via. E’ arrivato da
me. Mi sono piaciuti tanto i cigni e le farfalle.
TOMMASO
E’ un fiore bianco, mi ha detto che sono bravo perché
non ho fatto confusione E’ bianco come la neve.
Io ero felice perché era bello!!
ANTONIO
Mi sono emozionato perché c’erano i fiori e il castello.
Il fiore lo ha portato un uccello dentro il castello
SAURO
Il fiore mi ha detto: “Vivevo in montagna, un vento forte
mi ha strappato e portato in volo nel castello di
cristallo.Come era bello!
NICCOLO’ B.
Il fiore mi ha detto che sono bellissimo.
Era bello e mi è piaciuto il laghetto con i cigni.
Prima fase
Il cartellone delle emozioni
FRANCESCO
Il fiore mi ha detto che il palazzo di cristallo era suo
e ci ha offerto le caramelle e lo zucchero e ci
ha fatto visitare il castello di cristallo. Tutto era di
cristallo. Ero felice ma mi è dispiaciuto che…
eravamo tutti e mancavasolo Mauro!
MATILDE
Questo fiore è venuto dal mare di Genova! Un mago lo
ha portato fino all’aeroporto e lì ha trovato un altro
mago. Mi ha detto: “Vorrei incontrarmi con un
altro fiore.”
GIULIA
Il mio fiore ha i petali rosa e in fondo è un pochino
giallo. Era in un fiume, si è immaginato di essere in
un castello d’argento, i pesciolini l’avevano preso
per il gambo piano, piano. Il pesciolino sapeva
dove doveva andare il fiore.Nuotava, nuotava ed è
arrivato al castello. Ero felice, tutto era d’argento e
mi batteva forte, forte il cuore!
NICCOLO’ G.
E’ un fiore bianco, non so come si chiama. Sono in
un palazzo d’argento.Sono felice perché era
tutto d’argento!
LARISSA
Questo fiore è venuto dalla Spagna, mi ha detto
chec’è un pericolo. Ad un certo punto c’era una
fata tutta di cristallo che lo ha preso e messo
nell’acqua.Poi è arrivata una strega tutta nera
che lo ha preso e messo nell’acqua sporca, ma
la fata lo ha salvato e me lo ha dato.Ho provato
tanta contentezza, il cuore ha battuto forte!
Seconda fase L’ATMOSFERA DEL SOGNO
LA PERSONIFICAZIONE DEI FIORI
Avviamo, ora, i bambini alla costruzione della storia, concentrandoci sull’incipit. Creiamo un’atmosfera di
sogno e riprendiamo gli “spezzoni” (puzzle) linguistici a disposizione; forniamo ulteriori spunti narrativi per
arricchirli, sì da costruire un mosaico narrativo.
Facciamo arrivare una cesta di fiori di cartacrespa e
utilizziamo i veli colorati, da avvolgere intorno al
corpo.

Proponiamo ai bambini di riprendere il fiore,
a cui hanno parlato col cuore, ascoltandone
la voce.
Seconda fase
L’ATMOSFERA DEL SOGNO
LA PERSONIFICAZIONE DEI FIORI

Chiediamo di accoppiarlo ad un velo dello
stesso colore, di ri-guardarlo in silenzio e di
sussurrargli una parola “magica”, capace di
“trasformare” ognuno di loro in quel fiore.

Una volta “diventati quel fiore” invitiamoli ad
unirsi tra loro a seconda del gruppo-colore (i
fiori blu con i blu, i fiori gialli con i gialli, i
fiori rosa con i rosa, etc.) e aiutiamoli a
formare un bouquet speciale di fiori, che
chiamiamo il bouquet del sogno.
Seconda fase
L’ATMOSFERA DEL SOGNO
LA PERSONIFICAZIONE DEI FIORI

Animiamolo, volteggiando tutti insieme nel
giardino fantastico, dando l’impressione di
chiuderci e schiuderci, come fossimo fiori
che stanno sbocciando, e prepariamoci a
partecipare alla narrazione della nostra
storia, di cui siamo spettatori ed attori.

Socchiudiamo gli occhi e disponiamoci in
situazione di ascolto.
Seconda fase
L’ATMOSFERA DEL SOGNO
IL BALLO DEL BOUQUET DEL SOGNO
Accompagnamo la nostra voce narrante[1] con un brano musicale[2].
A questo punto i bambini, finora spettatori
diventano attori del sogno. Sono invitati a
muoversi a gruppi, “assumendo una
parte, quella dei fiori personaggi. Ognuno
“si ispira” ad un copione immaginario.
[1] Per quest’attività ci ispiriamo alla tecnica della Classe de rêve.
[2] Ciaikowskij P. I., Lo schiaccianoci, La danza dei fiori.
Seconda fase
L’ATMOSFERA DEL SOGNO
Chiediamo ai bambini che cosa sanno del
sogno:
Gaia - I sogni sono quelli che si fanno con la
fantasia
Larissa - Il sogno è una cosa che si sogna la
notte, è la fantasia, anche di giorno mentre
pensi ti fa vedere tante cose belle.Vuol dire
immaginarsi che siamo in un posto e ci può
venire da piangere se si pensa che è vero.
Io sogno alcune volte cose belle alcune volte
cose brutte.
Giulia - Il sogno mi fa paura perché i sogni sono
anche fatti con gli incubi! Quello con i fiori
sembrava bellissimo, un sogno vero! Ero
una fatina tutta vestita di azzurro in un
castello con un re e una regina e c’erano
degli uccellini sul davanzale della finestra.
Matilde – Il sogno è una fantasia, vuol dire che
noi si va dentro la fantasia e si vedono delle
altre cose, delle cose che sono belle.
Sauro – Quando si dorme si chiudono gli occhi e
si sogna. Anche da svegli si sogna, si sogna
quello che si vuole, che si vuole con la
mente.
Niccolò B. – Quando si dorme si sogna. Anche
senza dormire si può pensare tutte le cose
che vogliamo con il cervello.
Niccolò G. – E’ bello sognare! E’ bello perché si
sogna dei sogni, tipo che un bambino va nel
bosco e ci sono degli uccellini e delle farfalle.
Si sogna con la testa, lì ci sono i sogni.
Antonio- Ho sognato che ero al mare ed era
bello. Si sogna con il cervello.
Mauro – A letto dormo e sogno, si sogna…
Tommaso – Un sogno è quando si pensano delle
avventure, delle storie, e dopo si va nelle
avventure e a me piacciono le storie.
Francesco- Sognare vuol dire che non siamo nel
posto dove si era prima, siamo in un altro
posto e lì si vedono le cose un po’ diverse,
più belle.
Seconda fase
L’ATMOSFERA DEL SOGNO
Il chi, cosa, dove, quando nel sogno dei bambini
Dietro lo stimolo della voce narrante e della musica, i
bambini esprimono il loro sogno e riferiscono chi e
cosa hanno visto/fatto, dove e quando si sono
immaginati di essere.

TOMMASO: Ho visto un re in un castello, io ero
un fiore bianco

GIULIA: Dentro al castello c’erano un re e una
regina e tanti uccellini sul davanzale della
finestra ed io ero una fatina

FRANCESCO: In un castello c’era un mago ed io
ero un ranocchio.

GAIA: In un castello, di notte ho visto una
strega, io ero una fata.

SAURO: Nel bosco ho visto un castello con una
strega, io ero un’aquila.

LARISSA: E’ notte e in un castello con il re e la
regina c’è una strega ed io sono la principessa.

MATILDE: Nel castello c’è una strega ma anch’io
sono una strega.

NICCOLO’ B.: In un castello c’è una strega di
notte

ANTONIO: Io ho visto il castello e il bosco con
una tigre che era la strega trasformata.

NICCOLO’G.: Io ho visto il re e anche un orco nel
castello

MAURO: C’era una strega dentro al castello.


Diamo poi un volto (forma, colore) al nostro
sogno, tramite raffigurazioni grafiche,
aggiungendo particolari e commenti
individuali Ogni bambino costruisce la
scatola del sogno che racchiude
Il chi, cosa, dove, quando
Seconda fase
L’ATMOSFERA DEL SOGNO
L’irruzione del personaggio misterioso

Riprendiamo il filo della storia ( La
lezione del sogno: il bouquet di fiori e
il castello incantato), mediante la
quale sono stati tratteggiati i fiori
personaggi (il bouquet dei fiori) e
l’ambiente (il castello incantato),
ripercoriamola e introduciamo altri
elementi (il quando e l’evento con
l’irruzione del fiore malefico). Nel
castello incantato ad un certo punto
troviamo un fiore nero, un fiore
malefico portato da un personaggio
misterioso.
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


Predisponiamoci in cerchio e invitiamo
ogni bambino a pronunciarsi su ciò
che ha visto e sentito in generale e
soprattutto
sull’irruzione
del
personaggio misterioso.
Registrazione dei commenti dei
bambini
La strega sta buttando tanti fiori neri!
La musica è paurosa!
La strega ci sta infuocando il castello
per farci morire!
No, non è stata una strega, è stato un
fantasma è lui che ha portato una cosa
che ci fa morire!
Può fare male al cuore, ci può
distruggere il corpo!
E anche l’anima!!
Il fiore nero ci fa male, distrugge il
cervello! Non ci fa più pensare!
Un mio amico è passato di lì, ha toccato
il fiore nero ed è morto!
Seconda fase
L’ATMOSFERA DEL SOGNO
L’irruzione del personaggio misterioso

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Una strega!! C’è la tenebre!!
No..no è un sonno…un sonno mortale!
Che fa diventare il castello tutto nero.
Ci si può trasformare in streghe e diventare tutti
malefici!!
No…uno si addormentava e qualcuno lo può
risvegliare!
Come Biancaneve e La bella addormentata!
E La bella e la bestia!
No ..no! nella Bella e la bestia non c’è!!
La strega era proprio brutta, tutta vestita di
nero con il cappello nero….
Per me è stato un mago tutto nero con il
cappello e il naso appuntito!
Si!! E con un porro sul naso!
E’ una strega! Una strega che vive in un castello
malefico e lì ci fa una pozione magica!!
Il fiore nero non bisogna odorarlo se no si
muore!
Lo ha portato una strega cattiva!
Ci ha portato il fiore nero e ci ha fattola fatto
cambiare tutto il nostro castello..si stava
ballando..
Ho visto la strega con i puntini sul vestito tutto
nero!
Testi dei bambini
In un castello incantato mentre io
facevo il ballo è arrivata una
strega e ha portato un fiore
malefico, tutto nero!!
Seconda fase
L’ATMOSFERA DEL SOGNO
L’irruzione del personaggio misterioso

C’era il castello, ci siamo messi le
corone dei fiori al collo, io
passeggiavo e c’era chi ballava.
Ad un certo punto una strega è
venuta al castello e ci ha portato
un fiore nero e……… se si
annusava? Si moriva!
Eravamo nel castello, quello di
cristallo. Una strega ha portato un
fiore nero e allora noi ci siamo
messi a gridare ma Sauro ci ha
salvato perché l’ha portato via.
Seconda fase
L’IMMERSIONE TESTUALE

Dopo aver condotto i bambini in
un’atmosfera
fantastica
(seconda
fase), dove sono state avviate azioni
di riconoscimento e di fissazione di
alcuni elementi (chi, dove, quando,
cosa, perché) che serviranno a
costruire la storia, ritagliamo uno
spazio significativo per immergerli in
un bagno di testualità sì da
coinvolgerli, attraverso una varietà di
testi e di voci, in un ascolto poetico e
nella
riformulazione
collettiva
dell’incipit

Leggiamo alcune poesie giocose di registro
diverso (Roberto Piumini e Luciano Luisi[1])
per rilassare i bambini e recitiamo qualche
brano, tratto da fiabe da loro evocate
durante le verbalizzazioni.
[1] Piumini R. ( 2001), Poesie piccole, Giochi di un giorno,
Mondatori, Milano. Piumini R. (1980), Io mi ricordo quieto
patato.., Poesie, Nuove Edizioni Romane, Roma. Luisi .L, cit.
La riformulazione collettiva e
la rivisitazione dell’incipit
Una volta effettuata la lettura dei
brani d’autore, arricchiamo il
repertorio linguistico dei bambini
(puzzle linguistici), proponendo la
riformulazione di quanto elaborato
nella lezione del sogno, in un
contesto più articolato e coerente.
Ripartiamo dai punti conosciuti
(incipit), riprendendo le frasi ed
espressioni in parte utilizzate e
iniziamo a costruire un incipit
definitivo.

.
Seconda fase
L’IMMERSIONE TESTUALE
La stesura definitiva dell’incipit
Al seguito delle azioni operate (bagno
di testualità dentro un’atmosfera di
sogno, riformulazione collettiva e
rivisitazione dell’incipit), attribuiamo
una veste “definitiva” all’incipit della
nostra storia.
In
mezzo
all’oceano
c’era
un’isola molto bella, piena di
palme e di alberi, su quest’isola
c’era una foresta, in mezzo alla
foresta c’era un castello con
tutt’intorno un fossato molto
strano perché non c’era l’acqua
ma solo terra e sabbia.
La storia continua:
In quel castello ci viveva l’orco Dentone sporco e puzzolente,
non si lavava mai perché non sopportava l’acqua, aveva paura
di affogare e allora non faceva mai il bagno. L’orco Dentone si
chiamava così perché aveva denti aguzzi e lunghi, aveva la
barba e i baffi ed era grosso e ciccione; quando camminava
faceva tremare tutto e lasciava delle grandi impronte.