Presentazione di PowerPoint
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Istituto comprensivo di Barberino di Mugello Costruire storie attraverso i sensi FIORI PER DIRE E RACCONTARE Percorso lingua 5 anni Anno scolastico 2007/2008 Questo percorso è strettamente connesso con i lavori svolti a tre e a quattro anni sulla costruzione di storie attraverso i sensi e sullo sviluppo di competenze fonologiche, testuali e pragmatiche. Il percorso è stato attuato in due fasi, iniziato ad ottobre è terminato a Maggio Nella prima fase l’ attenzione è volta allo sviluppo di capacità pragmatiche e alle concettualizzazioni dei bambini riguardo alla scrittura; attraverso lo scambio dei messaggi è stato possibile attivare sia una pratica controllata della lingua orale sia la socializzazione delle rappresentazioni dei bambini sulla scrittura Nella seconda fase la narrazione che ha costituito il leit motiv di tutto il percorso si concentra sull’esplorazione di mondi possibili e impossibili attraverso l’immaginario e la dimensione fantastica. FIORI PER DIRE E RACCONTARE PRIMA FASE Lo scambio dei doni Il gioco dell’indovinello La scoperta dei fiori L’esperienza osservativa L’esperienza immaginativa SECONDA FASE L’atmosfera del sogno La personificazione dei fiori Il ballo del bouquet del sogno L’irruzione del personaggio misterioso L’immersione testuale La stesura dell’incipit La messa in scena finale Prima fase LO SCAMBIO DEI DONI Iniziamo il percorso conversando con i bambini sui regali che fanno e sul significato che attribuiscono a questo atto. Chiediamo loro se sono interessati a portare un dono speciale ad un compagno: ad esempio un fiore colorato, da accompagnare con un bigliettino/messaggio, in cui comunicano un desiderio, un invito, oppure una richiesta, usando la “loro scrittura” Nello “scrivere” i messaggi (scarabocchio, disegno, parola, etc.) devono rispettare due regole: 1. non svelare la persona scelta, perché sono i compagni chiamati ad indovinarla, sulla base delle informazioni/indizi, forniti da ogni bambino 2. motivare la scelta della persona ( perché lui o lei?). Prima fase IL GIOCO DELL’INDOVINELLO Invitiamo i bambini a servirsi (a turno) del microfono per “leggere” quanto ognuno ha “scritto”. Durante la “lettura” dei messaggi, esploriamo le concettualizzazioni dei bambini sulla scrittura e cogliamo l’occasione per far notare che i loro bigliettini sono letti da chi li ha scritti, poiché “è soltanto quando si sa scrivere che ogni biglietto può essere letto da chiunque!” Sollecitiamoli poi a porre domande e a raccogliere nuovi elementi per scoprire e indovinare il compagno prescelto. Fissiamo due regole in vista della discussione: “prenotarsi” per parlare e “aspettare” il turno di parola. Prima fase IL CARTELLONE DEI MESSAGGI Registriamo e trascriviamo i messaggi dei bambini, completandoli con domande/risposte e commenti. Riportiamo i materiali su un cartellone collettivo. Suddividiamo le immagini dalla scrittura e utilizziamo la tecnica del fumetto per evidenziare l’emittente e il messaggio Prima fase COMMENTI DEI BAMBINI · Io ho ricevuto un fiore, una rosa gialla , mi aveva dato una lettera. · Io ho ricevuto in regalo una rosa rossa, ero contento, al fiore rosso c’era attaccata anche una melina. · Io ho ricevuto in regalo quattro fiori, primo è un tulipano rosa, poi una rosa gialla e una rosa bianca. Dopo una margherita calendula. Ero contento perché si era tutti insieme e poi tanti bambini sono miei amici. · Io ho ricevuto dalla maestra una rosa rossa. Nel biglietto…non ricordo. Si ora ricordo ero un bambino intelligente. Ero contento perché me lo ha mandato proprio a me! · Io ho ricevuto una rosa gialla, ero tanto contenta perché mi piaceva, c’era un biglietto. Il cuore batte forte perché siamo felici quando riceviamo un regalo. · Io ho ricevuto una gerbera rosa dal mio amico, sono contenta perché è proprio il mio colore preferito! Io nel biglietto ho scritto: “Ti voglio tanto bene”. · Io ho ricevuto una rosa bianca. Ero contenta. Del biglietto ricordo solo: “Sei brillante come una stella”. · Ero contento perché si sta bene quando…io stavo bene quando abbiamo scambiato i fiori. · Io ho ricevuto tre fiori, due rose e una gerbera. Sono felice di aver ricevuto questi regali! - Questo segmento di attività, particolarmente proficuo, consente di curare più aspetti (comunicativo relazionali e socio-affettivi) Prima fase UN DONO INASPETTATO Ci sediamo in cerchio, in mezzo a noi una composizione di fiori: rose gialle, iris e garofani rossi. Sono per tutti i bambini; è un mio dono per loro, per ognuno c’è un messaggio speciale sottoforma di indovinello. Questo fiore bello così, voglio donarlo ad un bimbo qui con i capelli è un po’ biondino e con gli occhi un po’ furbino forse a rugby vince la coppa il suo nome è …………SAURO STOPPA. Ad un bimbo sorridente Che gli dondola forse un dente Un bel fiore voglio donare Per dirgli quanto è bravo a parlare E le storie a raccontare Il suo nome, indovinate un po’ è…BORIOSI NICCOLO’ Ho qui un bel fiore per una bambina Con i capelli biondi e assai carina Sempre attenta, gentile e sorridente Lavora con impegno sorprendente Aiuta spesso gli altri bambini Il suo nome è….GAIA NENCINI Prima fase La scoperta dei fiori Passiamo ora alla scoperta del fiore ricevuto, tramite i sensi. Chiediamo ai bambini di toccare, ascoltare, odorare e “assaggiare”, con gli occhi e con la “lingua”, il fiore donato e stimoliamoli a comunicare cosa hanno provato. Individualmente ognuno incolla il proprio fiore sul foglio e lo descrive graficamente. Dopo il lavoro individuale si realizza un cartellone collettivo, nella prima parte con il disegno del fiore, il proprio autiritratto, il massaggio. Prima fase L’esperienza osservativa Sensazioni e scoperte I bambini “sentono” il loro fiore con le mani, con l’orecchio, con il naso e con gli occhi. Accarezzano le varie parti del fiore (i petali, il gambo, le foglie); le sfiorano contro la guancia, le annusano le guardano intensamente e immaginano di assaporarle, tirando fuori la lingua TESTI DEI BAMBINI Con gli occhi ho visto una rosa. È gialla, le foglie sono un pochino in su di colore verde, il gambo è lungo e verde e perima c’erano le spine. Con le orecchie ho ascoltato e i ha detto: “Cara Giulia sei dolce come una stella” Ho annusato ed era unodore che non sa di nulla Con le mani l’ho sentito, è morbido, liscio e bello. L’ho assaggiata con la bocca ma poi l’ho sputata nel fazzoletto e aveva il sapore di erba. Con le orecchie l’ho ascoltato e ho sentito il rumore dei petali Era liscio ma anche un po’ ruvidino sui petali. Era leggero, morbido e liscio. Con gli occhi ho visto che era bellissimo. E’ rosso come la bocca e ha il gambo verde e con le foglie ed è anche lungo. riporta l’esperienza completa su un cartellone collettivo. Arricchiamo via via con nuove parole e qualità il vocabolario dei sensi. TATTO È liscio- E’ morbido- E’ liscio e morbido- E’ un po’ ruvidino, E’ leggero UDITO- Mi ha detto che sono bravo- Ho ascoltato e ho sentito i rumori dei petali- Non ho sentito nullanon mi ha detto niente- Mi ha detto”Bello”- Mi diceva “Devi andare in piscina-Mi ha detto “Cara Giulia sei bella” VISTA- E’ rosso e verde- Ha le foglie piccole- E’ bellissimo e anche lungo- Ha i petali lisci- E’ belloLe foglie verdi sono un po’ in su- Ha i petali- aveva le spine- E’ rosso- E’ giallo- E’ piccolo- e’ lungo GUSTO- Sa di sapone- Sa di erba- Non sa di nulla OLFATTO- Profuma- Ha il puzzo d’erba- Non sa di nulla- Ha odore di erba- Profuma di sapone- Odora di rosa- L’odore è buono- Profuma di fiore. Nasce così l’inventario delle parole dei sensi. MORBIDO; RUVIDO; LISCIO; LEGGERO SILENZIOSO; RUMOROSO; PARLANTE ROSSO; GIALLO VERDE; PICCOLO; LUNGO; VIOLA DOLCE; AMARO; FRIZZANTE; SALATO; INSIPIDO; ASPRO; DISGUSTOSO PROFUMATO; ODOROSO; PUZZOLENTE Si Prima fase INVENTARIO DELLE PAROLE DEI SENSI Seconda parte del cartellone collettivo. Condivisione e ricerca del lessico anche con l’uso del vocabolario Prima fase L’esperienza immaginativa Prevede la lettura recitata di alcune filastrocche e di una fiaba. Segue sempre un lavoro individuale e la rappresentazione collettiva Passiamo da questa fase osservativa ad una più immaginativa iniziando con la lettura recitata di filastrocche di Gianni Rodari[1], di Luciano Luisi [2] (lettura a puntate) e di una fiaba di H. C. Andersen[3]. Poi chiediamo ai bambini di mettere in disegno ciò che li ha maggiormente colpiti. [1] Rodari G.( 1996), Filastrocche in cielo e in terra, Edizioni EL, Trieste. [2] Luisi L. (2000), La farfalla vanesia, Firenze, Paideia. [3] Andersen H. C.n (1998), Al ballo dei fiori, Il lino, Trieste, Edizioni EL. Prima fase L’esperienza immaginativa Dopo la lettura dei brani proponiamo ai bambini di ri-tornare ai “nostri” fiori, di ri-guardarli con altri occhi, quelli della fantasia, come fanno gli scrittori e i poeti. Creiamo l’atmosfera giusta e leggiamo un brano tratto da una fiaba di I. Calvino, I tre castelli[1]. Entriamo con lo scrittore dentro il palazzo di cristallo, ammiriamone le bellissime scale e torri di cristallo e non facciamoci sfuggire lo splendido giardino, anch’esso di cristallo, situato “tra viali d’alberi di cristallo sui quali cantavano uccelli di cristallo, e aiuole in cui fiori di cristallo sbocciavano attorno a laghetti di cristallo”. Ispirati da Calvino cominciamo anche noi a costruire il nostro giardino fantastico. Disponiamo su alcuni tavoli collane di fiori e veli colorati; In un angolo sistemiamo un “laghetto di cristallo con cigni d’argento” e costruiamo tutti insieme tante farfalline di cristallo e fatine tintinnanti (campanellini) che, disposte su fili mobili, si spostano nella stanza. Spargiamo polverine magiche, disseminiamo per terra confetti di cristallo e inseriamo un brano musicale Invitiamo i bambini ad avvicinarsi con passi felpati ad un fiore, di portarlo lentamente all’orecchio, di ascoltarne la voce e di “parlargli con il cuore”. [1] Calvino I. (1993), Fiabe italiane, I tre castelli, A. Mondadori, Milano, vol. I. Prima fase L’esperienza immaginativa: sentimenti ed emozioni Spieghiamo che i fiori non parlano, ma comunicano con i colori, con i movimenti e con i gesti, che ognuno di noi interpreta. Quando c’è vento agitano le foglie e i petali; quando si arrampicano nel cielo, lanciandosi verso l’alto, crescono e sprizzano gioia e felicità; e più desiderano arrampicarsi, più crescono rivolgendosi verso il sole; se qualcuno li strappa dalla terra e li getta via, soffrono e muoiono; per fortuna c’è sempre una fatina buona che ama i fiori! Sediamoci in cerchio e ascoltiamo il nostro “colloquio” immaginario e comunichiamolo ai nostri compagni. Lo riportiamo nel cartellone delle emozioni GAIA: Il mio fiore è venuto da un mare lontano. Una strega lo ha strappato e lo ha fatto volare via. E’ arrivato da me. Mi sono piaciuti tanto i cigni e le farfalle. TOMMASO E’ un fiore bianco, mi ha detto che sono bravo perché non ho fatto confusione E’ bianco come la neve. Io ero felice perché era bello!! ANTONIO Mi sono emozionato perché c’erano i fiori e il castello. Il fiore lo ha portato un uccello dentro il castello SAURO Il fiore mi ha detto: “Vivevo in montagna, un vento forte mi ha strappato e portato in volo nel castello di cristallo.Come era bello! NICCOLO’ B. Il fiore mi ha detto che sono bellissimo. Era bello e mi è piaciuto il laghetto con i cigni. Prima fase Il cartellone delle emozioni FRANCESCO Il fiore mi ha detto che il palazzo di cristallo era suo e ci ha offerto le caramelle e lo zucchero e ci ha fatto visitare il castello di cristallo. Tutto era di cristallo. Ero felice ma mi è dispiaciuto che… eravamo tutti e mancavasolo Mauro! MATILDE Questo fiore è venuto dal mare di Genova! Un mago lo ha portato fino all’aeroporto e lì ha trovato un altro mago. Mi ha detto: “Vorrei incontrarmi con un altro fiore.” GIULIA Il mio fiore ha i petali rosa e in fondo è un pochino giallo. Era in un fiume, si è immaginato di essere in un castello d’argento, i pesciolini l’avevano preso per il gambo piano, piano. Il pesciolino sapeva dove doveva andare il fiore.Nuotava, nuotava ed è arrivato al castello. Ero felice, tutto era d’argento e mi batteva forte, forte il cuore! NICCOLO’ G. E’ un fiore bianco, non so come si chiama. Sono in un palazzo d’argento.Sono felice perché era tutto d’argento! LARISSA Questo fiore è venuto dalla Spagna, mi ha detto chec’è un pericolo. Ad un certo punto c’era una fata tutta di cristallo che lo ha preso e messo nell’acqua.Poi è arrivata una strega tutta nera che lo ha preso e messo nell’acqua sporca, ma la fata lo ha salvato e me lo ha dato.Ho provato tanta contentezza, il cuore ha battuto forte! Seconda fase L’ATMOSFERA DEL SOGNO LA PERSONIFICAZIONE DEI FIORI Avviamo, ora, i bambini alla costruzione della storia, concentrandoci sull’incipit. Creiamo un’atmosfera di sogno e riprendiamo gli “spezzoni” (puzzle) linguistici a disposizione; forniamo ulteriori spunti narrativi per arricchirli, sì da costruire un mosaico narrativo. Facciamo arrivare una cesta di fiori di cartacrespa e utilizziamo i veli colorati, da avvolgere intorno al corpo. Proponiamo ai bambini di riprendere il fiore, a cui hanno parlato col cuore, ascoltandone la voce. Seconda fase L’ATMOSFERA DEL SOGNO LA PERSONIFICAZIONE DEI FIORI Chiediamo di accoppiarlo ad un velo dello stesso colore, di ri-guardarlo in silenzio e di sussurrargli una parola “magica”, capace di “trasformare” ognuno di loro in quel fiore. Una volta “diventati quel fiore” invitiamoli ad unirsi tra loro a seconda del gruppo-colore (i fiori blu con i blu, i fiori gialli con i gialli, i fiori rosa con i rosa, etc.) e aiutiamoli a formare un bouquet speciale di fiori, che chiamiamo il bouquet del sogno. Seconda fase L’ATMOSFERA DEL SOGNO LA PERSONIFICAZIONE DEI FIORI Animiamolo, volteggiando tutti insieme nel giardino fantastico, dando l’impressione di chiuderci e schiuderci, come fossimo fiori che stanno sbocciando, e prepariamoci a partecipare alla narrazione della nostra storia, di cui siamo spettatori ed attori. Socchiudiamo gli occhi e disponiamoci in situazione di ascolto. Seconda fase L’ATMOSFERA DEL SOGNO IL BALLO DEL BOUQUET DEL SOGNO Accompagnamo la nostra voce narrante[1] con un brano musicale[2]. A questo punto i bambini, finora spettatori diventano attori del sogno. Sono invitati a muoversi a gruppi, “assumendo una parte, quella dei fiori personaggi. Ognuno “si ispira” ad un copione immaginario. [1] Per quest’attività ci ispiriamo alla tecnica della Classe de rêve. [2] Ciaikowskij P. I., Lo schiaccianoci, La danza dei fiori. Seconda fase L’ATMOSFERA DEL SOGNO Chiediamo ai bambini che cosa sanno del sogno: Gaia - I sogni sono quelli che si fanno con la fantasia Larissa - Il sogno è una cosa che si sogna la notte, è la fantasia, anche di giorno mentre pensi ti fa vedere tante cose belle.Vuol dire immaginarsi che siamo in un posto e ci può venire da piangere se si pensa che è vero. Io sogno alcune volte cose belle alcune volte cose brutte. Giulia - Il sogno mi fa paura perché i sogni sono anche fatti con gli incubi! Quello con i fiori sembrava bellissimo, un sogno vero! Ero una fatina tutta vestita di azzurro in un castello con un re e una regina e c’erano degli uccellini sul davanzale della finestra. Matilde – Il sogno è una fantasia, vuol dire che noi si va dentro la fantasia e si vedono delle altre cose, delle cose che sono belle. Sauro – Quando si dorme si chiudono gli occhi e si sogna. Anche da svegli si sogna, si sogna quello che si vuole, che si vuole con la mente. Niccolò B. – Quando si dorme si sogna. Anche senza dormire si può pensare tutte le cose che vogliamo con il cervello. Niccolò G. – E’ bello sognare! E’ bello perché si sogna dei sogni, tipo che un bambino va nel bosco e ci sono degli uccellini e delle farfalle. Si sogna con la testa, lì ci sono i sogni. Antonio- Ho sognato che ero al mare ed era bello. Si sogna con il cervello. Mauro – A letto dormo e sogno, si sogna… Tommaso – Un sogno è quando si pensano delle avventure, delle storie, e dopo si va nelle avventure e a me piacciono le storie. Francesco- Sognare vuol dire che non siamo nel posto dove si era prima, siamo in un altro posto e lì si vedono le cose un po’ diverse, più belle. Seconda fase L’ATMOSFERA DEL SOGNO Il chi, cosa, dove, quando nel sogno dei bambini Dietro lo stimolo della voce narrante e della musica, i bambini esprimono il loro sogno e riferiscono chi e cosa hanno visto/fatto, dove e quando si sono immaginati di essere. TOMMASO: Ho visto un re in un castello, io ero un fiore bianco GIULIA: Dentro al castello c’erano un re e una regina e tanti uccellini sul davanzale della finestra ed io ero una fatina FRANCESCO: In un castello c’era un mago ed io ero un ranocchio. GAIA: In un castello, di notte ho visto una strega, io ero una fata. SAURO: Nel bosco ho visto un castello con una strega, io ero un’aquila. LARISSA: E’ notte e in un castello con il re e la regina c’è una strega ed io sono la principessa. MATILDE: Nel castello c’è una strega ma anch’io sono una strega. NICCOLO’ B.: In un castello c’è una strega di notte ANTONIO: Io ho visto il castello e il bosco con una tigre che era la strega trasformata. NICCOLO’G.: Io ho visto il re e anche un orco nel castello MAURO: C’era una strega dentro al castello. Diamo poi un volto (forma, colore) al nostro sogno, tramite raffigurazioni grafiche, aggiungendo particolari e commenti individuali Ogni bambino costruisce la scatola del sogno che racchiude Il chi, cosa, dove, quando Seconda fase L’ATMOSFERA DEL SOGNO L’irruzione del personaggio misterioso Riprendiamo il filo della storia ( La lezione del sogno: il bouquet di fiori e il castello incantato), mediante la quale sono stati tratteggiati i fiori personaggi (il bouquet dei fiori) e l’ambiente (il castello incantato), ripercoriamola e introduciamo altri elementi (il quando e l’evento con l’irruzione del fiore malefico). Nel castello incantato ad un certo punto troviamo un fiore nero, un fiore malefico portato da un personaggio misterioso. Predisponiamoci in cerchio e invitiamo ogni bambino a pronunciarsi su ciò che ha visto e sentito in generale e soprattutto sull’irruzione del personaggio misterioso. Registrazione dei commenti dei bambini La strega sta buttando tanti fiori neri! La musica è paurosa! La strega ci sta infuocando il castello per farci morire! No, non è stata una strega, è stato un fantasma è lui che ha portato una cosa che ci fa morire! Può fare male al cuore, ci può distruggere il corpo! E anche l’anima!! Il fiore nero ci fa male, distrugge il cervello! Non ci fa più pensare! Un mio amico è passato di lì, ha toccato il fiore nero ed è morto! Seconda fase L’ATMOSFERA DEL SOGNO L’irruzione del personaggio misterioso Una strega!! C’è la tenebre!! No..no è un sonno…un sonno mortale! Che fa diventare il castello tutto nero. Ci si può trasformare in streghe e diventare tutti malefici!! No…uno si addormentava e qualcuno lo può risvegliare! Come Biancaneve e La bella addormentata! E La bella e la bestia! No ..no! nella Bella e la bestia non c’è!! La strega era proprio brutta, tutta vestita di nero con il cappello nero…. Per me è stato un mago tutto nero con il cappello e il naso appuntito! Si!! E con un porro sul naso! E’ una strega! Una strega che vive in un castello malefico e lì ci fa una pozione magica!! Il fiore nero non bisogna odorarlo se no si muore! Lo ha portato una strega cattiva! Ci ha portato il fiore nero e ci ha fattola fatto cambiare tutto il nostro castello..si stava ballando.. Ho visto la strega con i puntini sul vestito tutto nero! Testi dei bambini In un castello incantato mentre io facevo il ballo è arrivata una strega e ha portato un fiore malefico, tutto nero!! Seconda fase L’ATMOSFERA DEL SOGNO L’irruzione del personaggio misterioso C’era il castello, ci siamo messi le corone dei fiori al collo, io passeggiavo e c’era chi ballava. Ad un certo punto una strega è venuta al castello e ci ha portato un fiore nero e……… se si annusava? Si moriva! Eravamo nel castello, quello di cristallo. Una strega ha portato un fiore nero e allora noi ci siamo messi a gridare ma Sauro ci ha salvato perché l’ha portato via. Seconda fase L’IMMERSIONE TESTUALE Dopo aver condotto i bambini in un’atmosfera fantastica (seconda fase), dove sono state avviate azioni di riconoscimento e di fissazione di alcuni elementi (chi, dove, quando, cosa, perché) che serviranno a costruire la storia, ritagliamo uno spazio significativo per immergerli in un bagno di testualità sì da coinvolgerli, attraverso una varietà di testi e di voci, in un ascolto poetico e nella riformulazione collettiva dell’incipit Leggiamo alcune poesie giocose di registro diverso (Roberto Piumini e Luciano Luisi[1]) per rilassare i bambini e recitiamo qualche brano, tratto da fiabe da loro evocate durante le verbalizzazioni. [1] Piumini R. ( 2001), Poesie piccole, Giochi di un giorno, Mondatori, Milano. Piumini R. (1980), Io mi ricordo quieto patato.., Poesie, Nuove Edizioni Romane, Roma. Luisi .L, cit. La riformulazione collettiva e la rivisitazione dell’incipit Una volta effettuata la lettura dei brani d’autore, arricchiamo il repertorio linguistico dei bambini (puzzle linguistici), proponendo la riformulazione di quanto elaborato nella lezione del sogno, in un contesto più articolato e coerente. Ripartiamo dai punti conosciuti (incipit), riprendendo le frasi ed espressioni in parte utilizzate e iniziamo a costruire un incipit definitivo. . Seconda fase L’IMMERSIONE TESTUALE La stesura definitiva dell’incipit Al seguito delle azioni operate (bagno di testualità dentro un’atmosfera di sogno, riformulazione collettiva e rivisitazione dell’incipit), attribuiamo una veste “definitiva” all’incipit della nostra storia. In mezzo all’oceano c’era un’isola molto bella, piena di palme e di alberi, su quest’isola c’era una foresta, in mezzo alla foresta c’era un castello con tutt’intorno un fossato molto strano perché non c’era l’acqua ma solo terra e sabbia. La storia continua: In quel castello ci viveva l’orco Dentone sporco e puzzolente, non si lavava mai perché non sopportava l’acqua, aveva paura di affogare e allora non faceva mai il bagno. L’orco Dentone si chiamava così perché aveva denti aguzzi e lunghi, aveva la barba e i baffi ed era grosso e ciccione; quando camminava faceva tremare tutto e lasciava delle grandi impronte.