InCaravanClub Halloween

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InCaravanClub Halloween
InCaravanClub
e
Halloween
Una festa pagana, Halloween, una festa per bambini e ragazzi, per la quale abbiamo
organizzato un’uscita assolutamente spiritualistica, con un tocco di pazzia, il 1°
novembre, nel campeggio che ci ospita, si terrà il primo concorso “LA PAURA TI
FA CARAVAN”, premieremo infatti con un simpatico diploma e beni mangerecci il
tendalino più spaventoso, la caravan più schifosamente addobbata, quella che, se ci
passi accanto ti vengono i birvidi! Per i bambini un pomeriggio dedicato a dolcetto
e scherzetto, trucchi e balli “streganti”. Per finire una cena tutti assieme, con un
rigoroso menù a base di “orrore”.
Passato Halloween, ci tufferemo nella spiritualità, con foreste magiche, monasteri
da sogno, seguiremo le orme di San Francesco e ci rilasseremo a pesca sulle rive
del Tevere.
Da nord: dalla E45 uscire a Cesena centro ed imboccare la E45/SS3 bis, uscire
per Valsavignone e prendere la Strada Provinciale Tiberina (Da milano sono 382km)
Da sud: dalla A1, uscire a Orte, prendere la E45, uscire a Sansepolcro prendere in
direzione Anghiari e seguire le indicazioni. (da Roma 259 km)
HALLOWEEN E IL PONTE DEI SANTI
A CAPRESE MICHELANGELO
Dal 31 ottobre al 4 novembre, l'InCaravanClub Italia vi invita nella meraviglioso
appennino tosco-romagnolo, presso il camping “Michelangelo”.
ll Campeggio Michelangelo si trova nell' Alta Valle del Tevere, ai piedi dell'Alpe di
Catenaia (1415 m.), nel paese di Caprese Michelangelo.
Indirizzo
Via Zenzano, 52033 Caprese Michelangelo, (Arezzo)
GPS N 43° 38' 3.984", E 11° 59' 26.016"
Telefono 0575 793886
Fax 0575 791183
E-mail [email protected]
Siamo nella Valtiberina vicino Sansepolcro
dov'è nato Piero della Francesca, Monterchi
con “La Madonna del Parto” di Piero della
Francesca ed Anghiari nominato uno tra i
cento borghi medioevali piu belli d'Italia,
famosa per la nota “Battaglia di Anghiari” di
Leonardo da Vinci. Il paese, ricco di
testimonianze di storia medioevale, è
conosciuto nel mondo per aver dato nel
1475, i natali a Michelangelo Buonarroti. Vi
si può ammirare, oltre ai ruderi del castello e al museo
all'aperto, la casa e la chiesetta dove l'artista nacque e
fu battezzato.
NELLE VICINANZE
ANGHIARI
La fama di Anghiari deriva
principalmente dal fatto di
essere stata teatro della
Battaglia
combattuta
Mercoledì
29
Giugno
dell'anno
1440
tra
i
Fiorentini, vincitori, guidati
da Michelotto Attendolo e
Giampaolo
Orsini
ed
i
Milanesi, condotti da Niccolò
Piccinino. La battaglia viene
così ironicamente ricordata
dal Machiavelli: "Ed in tanta rotta e in si lunga zuffa che durò dalle venti alle
ventiquattro ore, non vi morì che un uomo, il quale non di ferite ne d'altro virtuoso
colpo, ma caduto da cavallo e calpesto spirò".
Ma, ricorda Piero Bargellini che se il bilancio guerresco risultava così modesto, non
altrettanto scarso fu il bilancio politico della Battaglia d'Anghiari; infatti, il
Machiavelli sottolinea, questa volta con maggior senso storico, che "…la vittoria fu
molto più utile per la Toscana che dannosa per il duca (di Milano), perché se i
Fiorentini perdevano la giornata, la Toscana era sua; e perdendo quello, non perdè
altro che le armi e i cavalli del suo esercito, i quali con non molti danari si possono
ricuperare".
Il centro storico di Anghiari è ricco di piccole botteghe che testimoniano la
passione, la vocazione e la tradizione di un paese che dell'artigianato ha costituito
le sue fondamenta.
Ceramiche, decorazioni, stoffe, mobili antichi e ferro battuto: queste alcune delle
attività che vengono portate avanti dagli artigiani, all'interno di laboratori,
incastonati come pietre
preziose tra i vicoli e le
piazzette del centro.
CHIUSI DELLA VERNA
Chiusi della Verna è un comune italiano di 2.083 abitanti della provincia di Arezzo.
Situato nel territorio del Casentino, nel centro del Parco nazionale delle Foreste
Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è famoso per ospitare il Santuario della
Verna, dimora di san Francesco dove in questo luogo il santo ricevette le stigmate.
Il santuario si trova sulla parte meridionale del monte Penna. Chiusi della Verna è
famosa anche per la disputa, con il paese di Caprese Michelangelo, per aver dato i
natali a Michelangelo Buonarroti. Da studi presso l'archivio storico di Firenze,
sembrerebbe infatti che Michelangelo
Buonarroti fosse nato proprio a Chiusi nel
periodo in cui il padre era potestà del
paese.
La Verna, in Casentino, è prima di tutto
luogo di fede e preghiera, di devozione a
San Francesco. In questo monte aspro e
scoglioso il Santo d’Assisi si recava per
pregare e fare penitenza.
Da allora, nel corso dei secoli, la Verna è
divenuta un luogo di spiritualità immerso in un contesto mistico ed affascinante,
contesto creato in parte dai frati francescani attraverso l’architettura a l’arte del
convento, ma per lo più donato dall’ambiente naturale preesistente, ossia la
particolare conformazione rocciosa del monte e la stupenda natura che lo circonda.
La forma del Sacro Sasso de La Verna, una sorta di grande “dente” sul crinale
appenninico, ci appare inconfondibile da tutta l’intera valle del Casentino. Una volta
che gli arriviamo vicino ancora più affascinante ci apparirà la scogliera all’apice
della quale fu edificato il Santuario Francescano. E’ la così detta Scogliera delle
Stimmate.
Questo “dente” roccioso fuoriesce da meravigliosi boschi di faggio ed abete,
boschi che fanno da cornice all’intero Santuario e che ci accompagnano in belle
passeggiate. La più bella e la più praticata è sicuramente la salita alla Penna, l’apice
del monte. Da qui si apre un panorama spettacolare sull’intera Romagna.
Alla Verna si possono osservare particolarissime opere
d’arte naturalistiche: le scultoree radici dei maestosi
faggi che si aggrappano al terreno, ma in particolar modo
agli scogli.
In poche righe non è certo possibile descrivere un luogo come La Verna e tanto più
comunicare la sua misticità, il suo fascino, la complessità e la bellezza della sua
struttura architettonica, la raffinatezza delle sue opere d’arte, gli incredibili
panorami che può offrire.
L’EREMO DI CAMALDOLI
Fondati mille anni fa da San Romualdo, monaco benedettino ed eremita (+ 1027), il
Sacro Eremo e il Monastero di Camaldoli sono immersi in una suggestiva foresta
dell’appennino tosco-romagnolo. Uno scenario di straordinaria bellezza che infonde
quiete e dilata lo spirito.
Questa realtà monastica affonda le sue
radici tanto
nell’antica tradizione
dell’Oriente cristiano, quanto in quella
dell’Occidente che si riconosce in San
Benedetto. Inoltre essa coniuga la
dimensione comunitaria e quella solitaria
della vita del monaco, espresse
rispettivamente
nel
Monastero
e
nell’Eremo, che formano una sola
comunità.
Per naturale vocazione, perciò, Camaldoli ha svolto e svolge una funzione di “ponte”
fra le tradizioni monastiche di Oriente e di Occidente. Con il Concilio Vaticano II
è poi tornata ad essere luogo privilegiato di incontro nel dialogo ecumenico e
interreligioso, nonché più in generale con la cultura contemporanea, aperto a tutti
gli uomini e le donne in sincera ricerca interiore.
Camaldoli intende così configurarsi come comunità in dialogo e ospitale. La sua
ricchezza è rappresentata infatti anche dai tanti ospiti che hanno frequentato,
specialmente dagli anni Trenta in poi, la Foresteria del Monastero, intrecciando
con la comunità monastica percorsi di preghiera e spiritualità, ma anche di
elaborazione culturale e impegno civile.
Camaldoli si sono susseguiti generazioni di monaci, tra cui alcuni anche negli ultimi
decenni dall’eccezionale carisma spirituale, come Don Anselmo Giabbani (+2004) e
Don Benedetto Calati (+2000), che hanno dato alla comunità camaldolese e a tanti
amici un grande respiro di rinnovamento e di speranza.
All’interno si trova una antica farmacia, un laboratorio cosmetico, un liquorificio e
una libreria.
LE FORESTE CASENTINESI.
dove gli alberi toccano il cielo.
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna copre
un’area di circa 36.000 ha, equamente divisa fra l’Emilia Romagna e la Toscana,
comprendente
territori
delle province di ForlìCesena, Arezzo e Firenze.
Si estende lungo la
dorsale
appenninica
tosco-romagnola,
scendendo
ripidamente
lungo le vallate parallele
del versante romagnolo e
in maniera più graduale
nel versante toscano, che
si presenta con pendii più
dolci,
fino
all’ampio
fondovalle
formato
dall’Arno.
Il Parco si può visitare
con piacevoli escursioni a
piedi, in mountain bike, a
cavallo o, in inverno, con
gli sci da escursionismo e
le ciaspole, lungo i circa
600 chilometri della rete
sentieristica.
Oltre ai percorsi trekking più impegnativi sono presenti nel territorio del Parco 9
Sentieri Natura, brevi itinerari situati in zone facilmente accessibili, la cui
caratteristica principale è di essere predisposti per mostrare le particolarità che
si incontrano lungo il cammino, e che potrebbero facilmente sfuggire ai visitatori
meno attenti o meno preparati.
Inoltre a Campigna e a Badia Prataglia sono stati allestiti due “Sentieri per tutti…
i sensi” accessibili a tutti.
Sul territorio sono distribuiti i Centri Visita, importanti strutture di accesso e di
orientamento per il visitatore, tutti pensati secondo uno specifico tema, inerente
all’area in cui si trovano. Oltre ai
Centri Visita sono presenti alcuni
Punti Informazione.
Altre strutture presenti nel Parco
sono: il Giardino Botanico di
Valbonella (nel comune di S. Sofia),
l’Arboreto e il Museo Forestale
“Siemoni” a Badia Prataglia, il
Museo Forestale “G. Campadelli” a
Campigna.Sul
territorio
sono
presenti anche molte aree di sosta
attrezzate con tavoli, panche e
alcune anche con fornacelle e fontane di acqua potabile.
IL LAGO ARTIFICIALE DI MONTEDOGLIO
A 15 km dal campeggio troviamo il meraviglioso. Attualmente è utilizzato per
rifornire la rete idrica dei paesi circostanti, per l'irrigazione e per regolare il
flusso del Tevere ed evitare secche d'estate (i suoi primi affluenti sono a valle di
Sansepolcro). Presto l'acqua
del lago andrà ad irrigare il
comprensorio
del
Lago
Trasimeno evitando cosi che
il livello del lago umbro
scenda sotto i livelli di
guardia.
Il fiume Tevere, nella zona sopra il Lago di Montedoglio, assume un carattere
torrentizio, e si presta quindi molto bene alla pesca al colpo e allo spinning.
Le specie ittiche che potremo insidiare con la prima tecnica saranno: cavedani,
barbi, vaironi, scardole, lasche, carassi, tinche e carpe.
Pescando a spinning invece avremo ottime possibilità
di incontrare oltre ai soliti cavedani, anche qualche
trota e persici reali.
Per la prima tecnica ottime postazioni sono le buche
che si trovano lungo il corso e per l'incontro con le
carpe e le tinche dovrete recarvi nel tratto in cui il
fiume entra nella Diga di Montedoglio. Per lo
spinning privilegeremo sempre le buche, ma anche le
correntine e le rapide, oltre al già citato tratto di ingresso nella diga, dove si può
concretizzare l'incontro anche con il luccio. Per quanto riguarda i permessi, il
tratto del Tevere in questione è classificato come Zona C, quindi serve la sola
Licenza Governativa, attenzione ai cartelli poiché troviamo anche zone di frega
dove la pesca è chiusa per alcuni periodi dell'anno.
PREZZI
1 roulotte 2 adulti €15,00
(per notte inclusa acqua calda e la corrente elettrica, cani al guinzaglio inclusi).
Per ogni persona in più €3,00 (da 3 anni in poi).