La Terapia Anticoagulante Orale (TAO)
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La Terapia Anticoagulante Orale (TAO)
La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 Autori Piergiorgio Bolasco Stefano Murtas (collaboratore) Contenuti 1. Abstract 2. Premesse 3. La TAO PT basso PT alto Acenocumarolo 4. La Bridge Therapy Flow Chart Interventi TAO SI Interventi TAO NO Stop TAO tempi Rischio Tromboembolico Stop TAO Modo 1 Stop TAO Modo 2 5. Test di Coaglulazione Prelievi Coagucheck 6. Bibliolgrafia La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 Abstract release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:41 da Piergiorgio Bolasco Oramai il numero di pazienti affetti che necessitano di TAO è sensibilmente presente nella nostra S.C. Infatti circa il 16% utilizzano TAO per le varie indicazioni. Da qui nasce l’esigenza di produrre dei comportamenti diagnostico e terapeutici omogenei alle nostre strutture periferiche onde evitare discrepanze procedurali Il fine è di rendere omogeneo in tutti i Centri della Struttura Complessa il medesimo approccio terapeutico nei pazienti sottoposti a terapia anticoagulante. La procedura è stata valutata dal Prof. Francesco Marongiu, Direttore del Dipartimento Scienze Mediche Internistiche della Università degli Studi di Cagliari in qualità di esperto e membro della Federazione Centri per la diagnosi della trombosi ela Sorveglianzadelle terapie Antitrombotiche (F.C.S.A.). E’ inoltre da evidenziare la assenza di Linee Guida specifiche e/o pubblicazioni valide e consolidate nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica in emodialisi ( nei pazienti non dializzati esiste ampia casistica e letteratura ) di grande “evidenza” in tale delicata materia. Il protocollo è una sintesi di “Guida alla Terapia Anticoagulante Orale” chela FCSA ha prodotto per la gestione della TAO nel territorio e evidenzia le principali problematiche cliniche e terapeutiche routinarie o straordinarie nei pazienti in terapia anticoagulante orale . Il manuale FCSA nella versione integrale del 2011 (ad oggi ultima edizione ) si allega alla presente e ne fa parte integrante. Le procedure sottostanti non intendono sostituirsi alla valutazione clinica del singolo paziente da parte del Medico prescrittore ma il loro scopo è far sì che in un determinato ambito tutti gli operatori agiscano avendo delle indicazioni basali di riferimento. Il paragrafo 10 della procedura sarà somministrato anche agli Infermieri Professionali della S.C. in quanto direttamente interessati. Premesse release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:42 da Piergiorgio Bolasco Oramai il numero di pazienti affetti che necessitano di TAO è sensibilmente presente nella nostra S.C. Infatti circa il 16% utilizzano TAO per le varie indicazioni. Da qui nasce l’esigenza di produrre dei comportamenti diagnostico e terapeutici omogenei alle nostre strutture periferiche onde evitare discrepanze procedurali Il fine è di rendere omogeneo in tutti i Centri della Struttura Complessa il medesimo approccio terapeutico nei pazienti sottoposti a terapia anticoagulante. La procedura è stata valutata dal Prof. Francesco Marongiu, Direttore del Dipartimento Scienze Mediche Internistiche della Università degli Studi di Cagliari in qualità di esperto e membro della Federazione Centri per la diagnosi della trombosi ela Sorveglianzadelle terapie Antitrombotiche (F.C.S.A.). E’ inoltre da evidenziare la assenza di Linee Guida specifiche e/o pubblicazioni valide e consolidate nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica in emodialisi ( nei pazienti non dializzati esiste ampia casistica e letteratura ) di grande “evidenza” in tale delicata materia. Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 2 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 Il protocollo è una sintesi di “Guida alla Terapia Anticoagulante Orale” chela FCSA ha prodotto per la gestione della TAO nel territorio e evidenzia le principali problematiche cliniche e terapeutiche routinarie o straordinarie nei pazienti in terapia anticoagulante orale . Il manuale FCSA nella versione integrale del 2011 (ad oggi ultima edizione ) si allega alla presente e ne fa parte integrante. Le procedure sottostanti non intendono sostituirsi alla valutazione clinica del singolo paziente da parte del Medico prescrittore ma il loro scopo è far sì che in un determinato ambito tutti gli operatori agiscano avendo delle indicazioni basali di riferimento. Il paragrafo 10 della procedura sarà somministrato anche agli Infermieri Professionali della S.C. in quanto direttamente interessati. La TAO PT basso release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:43 da Piergiorgio Bolasco PT troppo basso rispetto al target Se il PT è sotto di 0,5 INR o meno si aumenta la dose settimanale del 5-10 % ricontrollando il PT dopo 4-8 giorni. Se l’ INR è sotto più di 0,5 si aumenta la dose settimanale del 10-20 % ricontrollando il PT dopo 4-8 giorni. PT alto release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:39 da Piergiorgio Bolasco Sovradosaggio Si parla di sovradosaggio quando l’INR è più alto del valore limite superiore del range terapeutico assegnato al paziente. Ciò può essere dovuto ad una posologia eccessiva o ad un’aumentata sensibilità del paziente indotta da vari motivi, quali malattie intercorrenti (diarrea, febbre), assunzione di farmaci interferenti, eccesso alcolico, modificazioni dietetiche, tireotossicosi,epatopatia. Generalmente si ritiene che il sovradosaggio esponga il paziente ad un elevato rischio emorragico quando l’INR supera il valore di 5. Nella Tabella 1 sono riportati i tempi approssimativamente necessari per correggere una condizione di sovradosaggio col solo impiego della sospensione giornaliera (v. Tabella 1: Correzione sovradosaggio TAO). Condotta terapeutica Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 3 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 E’ stato dimostrato , e recentemente confermato, che piccole dosi di vitamina K somministrate per via orale (Konakion 2 mg) sono in grado di correggere valori elevati di INR più velocemente e senza effetti collaterali negativi rispetto alla sola sospensione dell’ anticoagulante . Un valore di INR tra 6,0 e 8,0 può essere scelto come soglia oltre la quale è in ogni caso opportuno procedere ad una correzione tempestiva ; almeno mediante l’uso di vitamina K. Anche valori più bassi possono però costituire una indicazione alla correzione sulla base di una valutazione individuale che accerti la presenza di altri fattori di rischio emorragico come ad es. l’età > 75 anni, chirurgia recente, ictus, ulcera peptica o l’esistenza di emorragie in atto. Un eventuale periodo di sospensione dell’ AO in relazione ad una situazione di sovradosaggio o la sua riduzione devono essere presi in considerazione in base al livello di INR e alla dose abituale di AO assunta . Nel regolare il periodo di sospensione del trattamento occorre tener presente che l’acenocumarolo ha una emivita più breve del warfarin ed ha una maggior attività anticoagulante . Per uno schema di condotta pratica si veda la Tabella 2 (v. Tabella 2: Terapia sovradosaggio TAO). Può essere utile ricordare che l’effetto della somministrazione di vitamina K si protraggono per alcuni giorni, soprattutto per dosi relativamente elevate. In caso di emorragia “maggiore” (Tabella 3) in presenza di INR >3 il paziente è ad alto rischio di successivi episodi emorragici. Deve quindi essere seguito da un centro specialistico dopo attenta valutazione della reale necessità di proseguire la terapia anticoagulante. In caso di importante emorragia gastroenterica o renale in presenza di INR 3 si deve sospettare e ricercare una concomitante patologia neoplastica. Complicanze emorragiche della TAO La complicanza più frequente durante il trattamento anticoagulante è la comparsa di manifestazioni emorragiche spontanee,che possono ovviamente essere di varia localizzazione e diversa gravità. È estremamente opportuno far riferimento ad un comune sistema di valutazione dell’entità degli eventi emorragici (fatali, maggiori, minori, non rilevanti) secondo lo schema riportato nella Tabella 3 (v. Tabella 3: Tipi di eventi emorragici). Sebbene il numero di complicanze emorragiche aumenti in misura esponenziale per valori di INR >4,5, emorragie compaiono anche per valori molto bassi di INR. Non sempre la comparsa di manifestazioni emorragiche corrisponde ad un iperdosaggio della terapia, ma talvolta è da mettere in relazione alla presenza di lesioni organiche locali che sono alla base della emorragia mentrela TAOpuò costituire un elemento peggiorativo. In caso di emorragia è d’obbligo quindi eseguire almeno un PT e un PTT e una conta delle piastrine. Se questi esami danno risultati nei limiti attesi (nel range terapeutico) è indicato ricercare una possibile lesione patologica sottostante, che in alcuni studi è stata effettivamente riscontrata nel 34-50% dei casi per le emorragie gastro-intestinali, e nel 33% dei casi per le ematuria.In questo modo è spesso possibile ottenere una diagnosi precoce di lesioni di varia natura precedentemente ignote. Documenti allegati Tabella 1: Correzione sovradosaggio TAO Tabella 2: Terapia sovradosaggio TAO Tabella 3: Tipi di eventi emorragici Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 4 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 Acenocumarolo release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 18:28 da Piergiorgio Bolasco Eliminazione progressiva dell’acenocumarolo Le segnalazioni in letteratura, la nostra lunga esperienza esperienza e da verifiche effettuate ha dimostrato che il warfarin (coumadin) mantiene più facilmente il paziente all’interno del target di PT (INR) desiderato, rispetto all’acenocumarolo (Sintrom) nelle terapie anticoagulanti orali (TAO) dei pazienti cronici. E’ quindi opportuno che i pazienti in emodialisi in terapia con acenocumarolo continuinola TAOcon il warfarin. Lo swicht si effettua considerando che 1 mg di acenocumarolo equivale come azione anticoagulante a 2 mg di warfarin. La Bridge Therapy Flow Chart release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 19:31 da Piergiorgio Bolasco Nella Flow Chart è riportato come e quanto utilizzare la Bridge Therapy (v. IO: Flow Chart Bridge Therapy) Documenti allegati IO: Flow Chart Bridge Therapy Interventi TAO SI release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:44 da Piergiorgio Bolasco Interventi e manovre invasive in cui è indicata la prosecuzione della TAO Mantenere INR: 2 -3 Chirurgia cutanea Cataratta con anestesia topica (da preferire) Artrocentesi e iniezioni in tessuti molli e articolari Punture e cateterismi di vene ed arterie superficiali Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 5 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 Puntura sternale e biopsia osteomidollare Procedure cardiologiche: ecografia trans esofagea Procedure odontoiatriche semplici: avulsioni dentarie e altro a giudizio dello specialista Interventi TAO NO release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:45 da Piergiorgio Bolasco Interventi e manovre invasive in cui è controindicata la prosecuzione della TAO 1. Chirurgia Maggiore 2. Chirurgia Minore e procedure invasive gastroenterologia: polipectomia, ablazione e coagulazione con laser, sfinterotomia endoscopica, dilatazione pneumatica, biopsia eco-guidata, trattamento di varici Biopsie a cielo aperto Punture esplorative di cavità : toracentesi, paracentesi, rachicentesi Cataratta con anestesia retrobulbare Procedure cardiologiche : cateterismo, impianto di pacemaker e defibrillatori Procedure odontoiatriche complesse (a giudizio dello specialista) Stop TAO tempi release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:45 da Piergiorgio Bolasco Tempi per la sospensione della TAO - Giorni - 5: Sospensione TAO - Giorni - 4: Inizio EBPM se acenocumarolo (se PT al target) - Giorni - 3: Inizio EBPM se warfarin (se PT al target ) - Intervento: Ultima eparina >12 ore prima (INR < 1,5) - riprende eparina >12 ore - Giorni +1: Riprende dose TAO + 50% - Giorni +2: Riprende dose TAO + 50% Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 6 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 Rischio Tromboembolico release 1 pubblicata il 16 ottobre 2012 19:16 da Piergiorgio Bolasco Pazienti a rischio tromboembolico elevato Protesi meccanica mitralica Protesi meccanica aortica non recente o associata a fibrillazione atriale Protesi valvolare con pregresso tromboembolismo arterioso Fibrillazione atriale + pregresso tromboembolismo arterioso o valvulopatia mitralica Tromboembolismo venoso recente (< 1 mese ) Stop TAO Modo 1 release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:46 da Piergiorgio Bolasco Modo 1 di sospensione TAO Pazienti con rischio tromboembolico elevato Dosaggio Eparina Peso Enoxaparina Nadroparina < 50 Kg 2000 U X 2 2850 X 2 50-69 Kg 4000 X 2 3800 X 2 70-89 Kg 6000 X 2 5700 X 2 90-110 Kg 8000 X 2 7600 >110 Kg 10000 X 2 9500 X 2 Posologia espressa in U/die Riduzione posologia nella I.R con FG < 30 ml/m’: Nadroparina : dal 25 al 33 % Enoxaparina : dal 25 al 33 % Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 7 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 Stop TAO Modo 2 release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:47 da Piergiorgio Bolasco Modo 2 di sospensione TAO Pazienti a rischio tromboembolico basso-moderato Dosaggio eparina Enoxaparina 4.000 50-70 Kg Nadroparina >70 Kg 2.850 3.800 5.700 Posologia espressa in U/die Test di Coaglulazione Prelievi release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:47 da Piergiorgio Bolasco Esecuzione dell’esame nel laboratorio analisi Le procedure preanalitiche dell’esame sono state evinte dalle norme NCCLS ( National Commitee for Clinical Laboratory Standards ) e riguardano : a) la raccolta dei campioni b) il trasporto del campione presso il laboratorio che esegue il test . Raccolta dei campioni: i campioni devono essere raccolti unicamente in provette idonee , fabbricate con materiali non reattivi , ovvero che non interagiranno con il sistema coagulativo e non attiveranno il sistema coagulativo, non reagiranno con l'anticoagulante e alla temperatura ambiente e fino a4 °C. La NCCLSraccomanda concentrazioni di citrato di sodio fra 105 e129 mMall'interno della provetta campione. Il sangue deve essere ottenuto con minima stasi (per evitare l'emolisi che altera il valore del PT ) , da puntura venosa netta, allo scopo di evitare la contaminazione con sostanze tissutali che attiverebbero precocemente ed in maniera incontrollata la coagulazione . Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 8 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 Qualsiasi campione che non sia stato ottenuto rapidamente, cioè mediante puntura venosa soddisfacente, dovrà essere scartato perché è possibile che in queste condizioni sia attivato il processo di coagulazione. I campioni per test della coagulazione dovrebbero essere prelevati, idealmente , singolarmente piuttosto che far parte di un quantitativo di sangue prelevato per vari test. Se è utilizzato un sistema di prelievo sottovuoto (auspicabile in quanto permette una efficace standardizzazione di questa importante fase preanalitica ), il campione per test coagulativi sarà la seconda o terza provetta ottenuta. Se è utilizzato un sistema di prelievo con più siringhe, ed è prelevata una elevata quantità di sangue, parte del sangue della seconda siringa sarà utilizzato per test coagulativi. Il campione per test coagulativi non dovrà essere parte di una raccolta di sangue maggiore di 25 ml, se è utilizzato un ago 20-gauge o di 50 ml con ago 19-gauge. Se il campione ematico è prelevato tramite un catetere, i primi 20 ml di sangue devono essere scartati o utilizzati per altri test di laboratorio, successivamente si utilizza il campione ematico per i test coagulativi. Se i risultati ottenuti con il campione per coagulazione indicano che è presente eparina, suggeriamo che il nuovo campione sia ottenuto scartando o destinando ad altri test (consentiti) 30 ml di sangue, successivamente si utilizza il campione ematico per i test coagulativi. Linee che sono state irrorate con eparina dovrebbero essere evitate come siti di prelievo . Se il prelievo deve essere comunque ottenuto dal catetere, deve essere scartato il volume corrispondente a sei spazi morti del catetere . Mediante siringa il sangue deve essere aspirato delicatamente senza forzare agendo sullo stantuffo per ottenere un riempimento più rapido. Il sangue non deve ripassare attraverso l'ago dopo essere stato raccolto nella siringa : l'ago deve essere rimosso prima che il sangue passi dalla siringa alla provetta idonea. Il sangue deve essere immediatamente aggiunto ad una appropriata quantità di anticoagulante (sodio citrato) . La provetta deve essere chiusa e rovesciata velocemente ma delicatamente tre o quattro volte per il mescolamento. Sangue e anticoagulante miscelati mediante cinque movimenti di inversione. Le provette con campione insufficiente devono essere scartate e deve essere richiesto un nuovo prelievo perché non è rispettato il rapporto ottimale tra sangue e anticoagulante con possibilità di ottenere dei tempi coagulativi falsamente prolungati. Il sottoriempimento rappresenta la maggiore e più pericolosa deviazione dal corretto rapporto sangue/anticoagulante e si ottiene molto spesso per l'uso improprio dei sistemi sottovuoto: eccessiva frettao forzature nell’aspirazione nell'eseguire il prelievo, perdita del vuoto, difetti su provetta o su anticoagulante, vuoto insufficiente etc. Il sovrariempimento avviene quando le provette contengono una quantità di sangue superiore a quanto richiesto e devono essere scartate in quanto causa anche in questo caso di un incremento del rapporto sangue/anticoagulante che può causare falsi risultati e coagulazione del campione. Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 9 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 La concentrazione finale del citrato nella miscela di sangue deve essere aggiustata in pazienti che hanno valori di ematocrito al di sopra del 55% . Se il paziente ha un ematocrito basso oppure alto i risultati possono risultare alterati. Il rapporto tra i volumi di sangue e anticoagulante è normalmente 9:1 . Questo rapporto può variare in modo che la concentrazione finale di citrato trisodico diidrato sia tra 10,9 e 12,9 nella miscela finale. Il volume di anticoagulante deve essere aggiustato per tener conto della diminuzione del volume plasmatico secondo tabella Hct Citrato Sangue 25-55 % 0,5 ml 4,5 ml 20 % 0,7 ml 4,3 ml 60 % 0,4 ml 4,6 ml 70 % 0,25 ml 4,75 ml 80 % 0,2 ml 4,8 ml Si può anche mantenere il volume di anticoagulante a 0,5 ml ed aggiustare il volume di sangue aggiunto a seconda dell'ematocrito. Il volume di sangue da aggiungersi per 0,5 ml di citrato109 Mè : [60 : (100-Hct)] x 4,5. I coaguli inducono falsi risultati. I campioni coagulati o parzialmente coagulati devono essere sempre scartati. Possono prodursi coaguli per prelievi indaginosi e stentati, per agitazione mancata, tardiva o insufficiente, per lento travaso da siringa a provetta e talvolta coincidono con sovrariempimento delle provette. L'emolisi invece può essere causata da: agitazione delle provette troppo vigorosa o maltrattamento durante il trasporto, prelievo da una vena con ematoma, tirare lo stantuffo delle siringhe troppo velocemente, uso di ago con calibro sottile, produzione di schiuma nell'aspirazione di sangue per impropria sistemazione dell'ago sulla siringa, forzando il passaggio del sangue da una siringa ad una provetta con vuoto . Trasporto del campione presso il laboratorio che esegue il test . Il trasporto del campione deve avvenire negli appositi contenitori . Se il test viene eseguito entro 4 ore dal prelievo il campione può essere trasportato a temperatura ambiente diversamente il campione deve essere immediatamente sistemato, dopo il prelievo, su ghiaccio fondente o equivalente. Coagucheck release 1 pubblicata il 14 ottobre 2012 17:49 da Piergiorgio Bolasco Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 10 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 Per quanto concerne le specifiche tecniche, il principio del test, le condizioni operative, il controllo di qualità, la configurazione dello strumento, l’inserimento del chip codificatore, la messa in funzione, la pulizia, lo smaltimento dei rifiuti, i simboli sul display e i messaggi d’errore si rimanda al manuale del CoaguChek XS . In questo paragrafo si ricordano le seguenti norme generali Corretto funzionamento dell’apparecchiatura Al fine di garantire il perfetto funzionamento del sistema CoaguChek XS,osservare quanto segue: utilizzare lo strumento solo ad una temperatura ambiente compresa fra18°Ce32°C; utilizzare lo strumento solo ad una umidità relativa compresa fra il 10% e l'85%; posizionare lo strumento per la misurazione su una superficie piana e stabile o tenerlo permanentemente in mano in posizione orizzontale; se non si utilizza lo strumento per un periodo di tempo piuttosto lungo, riporlo nella custodia originale; Interferenze elettromagnetiche Forti campi elettromagnetici possono influenzare il corretto funzionamento dello strumento. Si raccomanda di non utilizzare lo strumento nelle vicinanze di forti fonti elettromagnetiche. Materiale Occorrente Test con un campione di sangue capillare o prelevato dall’agofistola o da siringa prima della connessione del paziente al circuito extracorporeo: Strumento CoaguChek XS Chip codificatore inserito nello strumento (il chip codificatore è allegato a ciascun flacone di strisce reattive) Flacone con le strisce reattive appartenenti al chip codificatore inserito nello strumento Pungidito Lancette Tampone o fazzoletto di carta Raccomandazioni Ricordarsi sempre di: richiudere immediatamente il flacone subito dopo aver prelevato la striscia reattiva. leggere le informazioni riguardanti il corretto trattamento delle strisce reattive nel relativo foglietto illustrativo. mantenere pulite la guida della striscia e la parte esterna dello strumento. Evitare sempre di: conservare lo strumento a temperature estreme. conservare lo strumento non protetto in ambienti umidi. togliere o sostituire il chip codificatore durante l'esecuzione di un test. utilizzare un chip codificatore diverso da quello della confezione di strisce attualmente in uso. rimuovere o toccare la striscia reattiva durante l'esecuzione del test. Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 11 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 rimuovere o toccare la striscia reattiva durante l'esecuzione del test. applicare il sangue dopo più di 15 secondi dalla puntura per il prelievo. aggiungere sangue sulla striscia reattiva dopo che avuto inizio il test. ripetere il test con una goccia di sangue ottenuta da una puntura precedente. Tali operazioni possono produrre risultati non attendibili. Prelievo e l'analisi di sangue capillare Per il prelievo di una goccia di sangue capillare: Lavare le mani con acqua calda e asciugarle accuratamente. Prima di pungere il polpastrello, lasciar pendere la mano lungo il fianco. Subito dopo aver punto il polpastrello, massaggiare delicatamente lungo il dito senza premere per facilitare la formazione di una goccia di sangue sufficientemente grande. Prevenzione rischio infettivo Medici e personale sanitario: osservare le prescrizioni vigenti nel proprio istituto relative alla prevenzione delle infezioni e per protezione individuale secondo le normative.(*) Utilizzare i guanti di protezione. Utilizzare per ciascuna persona una propria lancetta e il proprio pungidito. Eliminare le lancette e le strisce reattive usate in un contenitore stabile munito di coperchio. Osservare tutte le norme d'igiene e sicurezza vigenti nel proprio istituto. Potenziale rischio d'infezione: il personale medico-sanitario che utilizza lo strumento CoaguChek XS per eseguire misurazioni su più persone deve tener presente che tutti gli oggetti che vengono a contatto con il sangue umano rappresentano una potenziale fonte d'infezione ((*) cfr. National Committee for Clinical Laboratory Standards: Protection of Laboratory Workers from Instrument Biohazards and Infectious Disease Transmitted by Blood, Body Fluids, and Tissue. Approved Guideline, NCCLS document M29-A, 1997). Esecuzione del test Prendere il flacone delle strisce reattive. Verificare che nello strumento sia inserito il chip codificatore appartenente alle strisce reattive in uso. Preparare il pungidito e inserire una nuova lancetta. Attendere e pungere il polpastrello nel momento in cui l'istruzione operativa qui descritta lo richiederà Nella istruzione operativa sono riportate le modalità di esecuzione del PT con Coagucheck (v. IO: Esecuzione PT con Coagucheck). Documenti allegati IO: Esecuzione PT con Coagucheck Procedura aggiornata il: 08 novembre 2012 Preparata e verificata da (autore): Piergiorgio Bolasco Pag. 12 di 15 La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) 00061 Bibliolgrafia release 1 pubblicata il 16 ottobre 2012 04:35 da Piergiorgio Bolasco - Nita A -2009 [1] (full text) - Montagnana M - 2011 [2] - Noris A - 1990 [3] (full text) - Marinigh R - 2011 [4] - Abbot KC -2007 [5] - Chan KE - 2009 [6] (full text) - Holden RM - 2008 [7] (full text) - Vedovati MC - 2010 [8] - Cozzolino M - 2010 [9] (full text) - Koos R - 2009 [10] - Barcellona D - 2002 [11] (full text) - Chan KE - 2009 [12] (full text) - Gompou A - 2009 [13] - Ifudu O -1993 [14] - Vazquez E - 2003 [15] - Bereznicki LR - 2007 [16] - Plesch W - 2008 [17] - Wieloch M - 2009 [18] - Torreiro EG - 2009 [19] - Hoel R.W - 2009 [20] (full text) - Plesch W - 2009 [21] - Giles MT - 2010 [22] - Christensen TD - 2011 [23] (full text) Bibliografia [1] Limdi NA, Beasley TM, Baird MF et al. 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