L`italia è ancora unita?

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L`italia è ancora unita?
Mensile redatto dagli studenti del Liceo Classico “Leoniano”
Anno IV Numero 4 - Aprile 2010
Direttore Gabriele Russo Russo
Vicedirettrice Silvia Loppa
Caporedattore Danilo Bucciarelli
FONDATO DA MARCO CECILI E FRANCESCO CARLETTI
www.redazioneathenaeum.com
L’ i t a l i a è a n c o r a u n i t a ?
U n d i b atti to fra i l Direttore Onorario C e c i l i e C r i s t i a no Ve r d e
Al centro della discussione i valori dell’attuale politica
Cristiano Verde
(da “Cronache Cittadine”, 19
marzo 2010, pag. 4)
E’ da brividi. Da brividi, come
quel clima di crisi che attualmente investe le istituzioni
pubbliche ed il mondo politico
in generale, sui quali la convivenza umana dovrebbe porre
le proprie basi. E’ inconcepibile
ipotizzare una sorta di evoluzionismo delle conoscenze e
del sapere umano in ambito
socio – politico, ed al medesimo tempo teorizzare, o meglio,
sperare
in
un
cambiamento
radicale
da
parte dell’attuale classe politica – amministrativa, nei confronti dei propri concittadini.
Un ciclone in tempesta, che riduce in polvere la gloria del
nostro beneamato Paese, affermatasi nell’epoca post –
unitaria, ove rispetto e diligenza fungevano da capisaldi
e valori, assumendo il ruolo
fondamentale di misure tendenti a soddisfare le necessità
esistenziali
della
società
stessa. Tuttavia è da evidenziare, a favore dell’Italia, il superamento di anacronistiche
forme di governo e di istituzioni assolutistiche quali il potere o l’autorità,... (...)
Segue a pagina 6
Marco Cecili
Ho letto con interesse l’articolo
di Cristiano Verde, in cui si afferma nel finale che i partiti
ancora devono trovare un accordo per non distruggere ciò
che è stato creato nel corso
degli anni. In verità i nostri politici e i relativi gruppi dovrebbero sentirsi uniti dal vero
bene che i nostri predecessori
ci hanno lasciato: la Costituzione. L’oppressione del partito fascista e degli altri regimi
totalitari in Europa aveva provato i nostri nonni e i nostri
bis-nonni creando quel clima
di cooperazione per regalare ai
loro figli, e a noi, un clima
dove non mancasse la libertà.
Però la libertà è come l’aria. Ci
si accorge di quanto vale
quando comincia a mancare,
quando si sente quel senso di
asfissia che i Padri Costituenti
hanno sentito. Per questo
hanno voluto costruire un’Italia nuova. Ognuno aveva
un’idea su come crearla e per
questo hanno rinunciato a
qualche
progetto
troppo
“estremo” per crearne altri più
condivisi.
Questa è la vera e sana ideologia. (...)
Segue a pagina 7
Via Rotabile S. Francesco - 03012 Anagni (FR)
Via Aldo Moro, 415 - 03100 Frosinone
L’ultimo dei veri
gentlemen della TV
Giorgio Astrei
La nostra generazione abituata
a reality, talk e talent show non
ha potuto apprezzare a pieno il
suo spessore, un personaggio
quasi inattuale, umoristico al
punto giusto senza volgarità e
esagerazioni, un classico della
comicità italiana.
Raimondo Vianello è deceduto
il 15 aprile intorno alle 7 di
mattina nell'ospedale S.Raffaele di Milano, a pochi giorni
dal suo 88esimo compleanno,
lasciando la moglie Sandra,
ormai costretta da qualche
anno a vivere sulla sedia a rotelle.
Ha lavorato per la maggior
parte della sua carriera in Rai,
in spettacoli comici e gag con
Tognazzi, che noi ragazzi abbiamo potuto ammirare nel Verietà della sera in attesa della
partita.(...)
Segue a pagina 3
Intervista a
Giulio Scarpati
A PAGINA 9
Athenaeum ha intervistato
l’attore, che ha portato in
scena a Colleferro il suo
ultimo spettacolo “Troppo
buono”.
Athenaeum Cup:
quarto atto!
A PAGINA 10
Inizierà il 4 maggio la IV
edizione del torneo organizzato da Athenaeum su
Hattrick.
Si rinnovano le sfide delle
passate edizioni, già nella
fase a gironi. Nello speciale troverete tutti i
gruppi formati con i sorteggi.
2
Scuola
Aprile 2010
A Roma per la Giornata Mondiale della Gioventù
Tutta la scuola in piazza San Pietro il 25 marzo in occasione del XXV anniversario della GMG
7 5 m i la ragazzi riuniti dal Lazio e n on s o l o : g r a nd e g i o i a p e r l ’ i n c o n t ro c on i l P ap a
Luigi Crescenzi
Il 25 marzo scorso, festività di Santa
Maria Annunziata, è stato un giorno molto
importante per la nostra vita spirituale e
per quella scuola.
La mattina di quel giorno tutti noi – brontolanti – siamo andati a scuola, ma solo
per tre ore scolastiche. Alle ore 11 – non
sembrava vero – iniziava la vera e propria
giornata.
Giunti in via della Consolazione abbiamo
potuto ammirare la bellezza di Roma ma
in particolare del Vaticano; noi alunni eravamo abbastanza affannati così i professori avevano deliberato che fosse ideale
fermarci a sostare un po’ insieme. Fermatici ai giardini di Castel
Sant’Angelo ci siamo riposati, abbiamo giocato,
mangiato e qualcuno ha
colto l’occasione per prendere un po’ di sole.
Dopo questo momento di
riposo alcuni di noi si sono
recati a Castel Sant’Angelo
e gli altri, i ragazzi della II
e della III liceale, si sono
recati alla Cassazione.
Come Cicerone avevamo la professoressa
Maria Elena Tagliaboschi, che dopo i vari
e minuziosi controlli è riuscita a farci entrare all’interno della struttura. Entrati,
accanto a noi avevamo un Maresciallo dei
Carabinieri e una guardia penitenziaria
che ci hanno alimentato di molte notizie
storiche e civili sulla Cassazione; la nostra
improvvisa visita si è svolta solamente all’esterno dell’edificio ma, rimasti colpiti da
come era grandioso e maestoso, abbiamo
potuto immaginare cosa poteva esserci
dentro.
Ma dopo ciò l’avventura spirituale stava
ancora per iniziare! Giunti a Castel Sant’Angelo, dove tutti gli altri ci stavano
aspettando, tutto il nostro gruppo è entrato all’interno dell’antica fortezza papale; abbiamo
potuto
visitare: la mostra
“ M i r a b i l i a ”,
mostra fattasi
su arredi e oggetti
sacri dal XIII secolo
al XVII secolo; la
mostra sui corazzieri
e l’importante e imponente fortezza. Il momento più emozionante, oltre a quello di camminare
all’interno delle carceri, è stato quello di
vedere tutta Roma dal terrazzo e l’inquietante statua dell’Arcangelo San Michele.
Verso le ore 17.30 dopo l’interessantis-
sima visita alla fortezza papale ci siamo
recati al Vaticano per l’incontro con il
Santo Padre Benedetto XVI, in occasione
del XXV anniversario della GMG regionale.
Dopo una stancante attesa, ma anche divertente, siamo entrati! La maggior parte
di noi si è messa a correre per trovar
posto a sedere! In piazza erano presenti
circa 75.000 giovani provenienti da tutte
le Diocesi del Lazio e da alcune Diocesi
italiane. Durante l’attesa del Pontefice, ci
siamo commossi tutti nel vedere i videoricordo sul nostro caro Giovanni
Paolo II, ma ci siamo anche divertiti grazie alle canzoni di Nek e altri
artisti che hanno cantato sul Sagrato di San Pietro. Alle ore 20
circa il Sommo Pontefice è sceso
“tra noi”. Dopo aver benedetto i
giovani presenti a San Pietro, il
Papa ha ascoltato alcuni di questi
che gli hanno rivolto delle domande e lui sapientemente e teologicamente ha risposto dando
utili ed essenziali consigli per la vita. La
gioia era tanta!
All’udienza erano presenti moltissimi militari e vedendoli sfilare come parata per
via della consolazione ci hanno affascinato, colorando con i colori delle divise il
nostro ritorno a casa.
Ma questa uscita è stata assai importante
anche perché la signora Preside Maria Pia
Ippoliti ci ha onorato della sua presenza.
Tra fatica e divertimento: che bel viaggio!
I ragazzi della Scuola Media dall’8 al 10 aprile nel Parco della Maremma per il viaggio d’istruzione
Il racconto dei tre giorni, stancanti ma indimenticabili per tutti
Anna Lucia Russo Russo
Erano le 5 di mattina quando, eccitati nonostante l’ora, noi ragazzi della scuola
media abbiamo lasciato Anagni e le nostre famiglie e siamo partiti per la tanto
attesa gita. In quei tre giorni, dall’8 al 10
aprile, ci siamo immersi nei paesaggi del
Parco della Maremma o Parco dell’Uccellina (come lo chiamano i toscani). Ad accompagnarci in questo viaggio sono stati
la professoressa Fantini e i professori
Martini, Martufi e Cerroni. Sono stati tre
giorni davvero intensi, divertenti… e faticosi, per la gioia del prof Martini! Infatti,
per esplorare i fantastici paesaggi che il
Parco offre (paludi, spiagge, scogliere, pinete e pascoli) e per conoscerne gli odori,
i suoni, i colori, abbiamo camminato non
poco! Il primo giorno abbiamo camminato
sulla foce a delta del fiume Ombrone fino
al mare e abbiamo fatto un lungo giro in
bicicletta tra le campagne arrivando fino
alla spiaggia (e tornando indietro, pur-
troppo). Il secondo giorno, con un traghetto, inseguiti da uno stormo di gabbiani, siamo arrivati sulla bellissima isola
del Giglio, che oltre alle spiagge e ai panorami mozzafiato, offre anche la possibilità
di
visitare
un
borgo medievale, teatro di
un’antica storia di pirati
che ci ha raccontato la nostra guida. Il
terzo giorno,
tristi per l’imminente
ritorno a casa,
ci siamo consolati quando abbiamo visitato il tombolo di Feniglia, una striscia di
terra che unisce l’Argentario (che prima
era un’isola) alla terraferma. Proprio all’entrata di questa zona protetta, abbiamo
incontrato un daino, anzi, una “daina”.
Abbiamo camminato ancora, fra gli alberi
e le piante che caratterizzano queste
zone, sperando di incontrare qualche altro
animale, ma purtroppo abbiamo visto
solo uno scoiattolo. Dopo
circa 5 km, abbiamo preso
una deviazione siamo usciti
dal bosco, fino ad arrivare alla
spiaggia. E’stato fantastico!
Ovviamente ci siamo bagnati,
fortuna che c’era il sole!
Siamo partiti per Anagni nel
pomeriggio ma scommetto
che tutti avrebbero voluto
prolungare la gita. Secondo
me è stata bellissima, la più
bella che io abbia fatto, e
penso che il merito non sia solo dei luoghi
che abbiamo visitato ma, soprattutto dei
compagni di viaggio… che l’avrebbero
resa speciale ovunque fossimo andati!
Attualità
Anno IV Numero 4
3
Tragedia in Russia: muore il presidente polacco
La delegazione della Polonia coinvolta in un disastro aereo: 96 vittime
Ancora da chiarire le dinamiche dell’incidente, ma si pensa all’errore umano
Andrea Paris
Il presidente Ledi Kaczynski, il governatore della Banca centrale polacca Slawomir Skrzypek, il vicepresidente della
Camera e candidato dell'opposizione alle
prossime elezioni presidenziali, Jerzy
Szmajdzinski; i Capi di stato maggiore
dell'esercito, marina e aeronautica, alcuni
deputati e generali:
l'incidente
aereo
consumatosi
a
Smolensk è costato
la vita a una buona
parte della dirigenza politica e militare della Polonia.
La delegazione guidata dal capo dello
Stato si stava recando alle cerimonie per il 70esimo
anniversario
del
massacro di Katyn,
nel quale la Nkvd
uccise oltre 20mila
prigionieri di guerra
polacchi: ufficiali, intellettuali e politici,
quasi l'intera classe dirigente del Paese
venne eliminata nel giro di pochi giorni
per volere espresso di Stalin; per decenni
la responsabilità della strage venne però
attribuita ai nazisti.
La dinamica dell'incidente, avvenuto
mentre sulla zona gravava una fitta nebbia, non è ancora stata del tutto chiarita:
secondo fonti dell'aeronautica militare
russa la torre di controllo avrebbe consi-
mente necessari gli esami del Dna La tragedia non deve far cessare il funzionamento dello Stato, ha ricordato il premier
Donald Tusk prima di recarsi in volo a
Smolensk, dove ha visitato il luogo del disastro insieme a Putin.
gliato al comandante del velivolo
presidenziale di dirigere su un
altro scalo a causa della scarsa
visibilità, ma questi avrebbe invece optato per l'atterraggio
sulla pista di Smolensk; dopo tre
tentativi andati a vuoto nel corso
del quarto approccio un'ala del
trimotore avrebbe urtato un albero, causando la distruzione
dell'apparecchio con a bordo 97
persone.
Le autorità russe, con in testa il
presidente Dmitri Medvedev e il
premier Vladimir Putin, hanno promesso
di voler condurre «un'indagine minuziosa» sull'accaduto: sono già state recuperate
le
due
scatole
nere
dell'apparecchio, fra cui il Cvr che registra
le conversazioni fra equipaggio e torre di
controllo. Fonti dei servizi di sicurezza citate dalla Ria Novosti hanno reso noto
inoltre che è stata recuperata la salma di
Kaczynski, mentre per l'identificazione
completa delle vittime saranno probabil-
«In linea con il dettato costituzionale, le
elezioni verranno celebrate entro breve
tempo: per il momento la Presidenza ricade automaticamente sul presidente
della Camera bassa, Bronislav Komorowski», ha spiegato il portavoce del governo
polacco, Pawel Gras. In base a quanto
previsto dalla Costituzione polacca le elezioni dovranno essere convocate entro
due settimane e dovranno svolgersi entro
un massimo di due mesi dall'annuncio ufficiale. La Polonia ha dichiarato lutto nazionale per una settimana.
Messaggi di condoglianze sono giunti
dalle principali capitali: il presidente degli
Stati Uniti Barack Obama ha definito
«spaventoso» l'accaduto, sia per la Polonia che per gli Stati Uniti.
«L'Italia, unita alla Polonia da tradizionali
vincoli di autentica amicizia, si sente particolarmente vicina al popolo polacco con
il quale condivide gli ideali europei e l'impegno di pace nella libertà», si legge in
un messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha
parlato di «un grave lutto che colpisce un
Paese amico».
Raimondo, ultimo dei veri gentlemen della tv
Addio a una del le figure più cel e b r i e a mat e d el p i c c o l o s c h e r m o i n I t a l i a
Indimenticabile la sua comicità: un modello e un esempio per tutti noi
Giorgio Astrei
(Segue dalla prima pagina)
...Sandra Mondaini ben presto diventa
partner nel lavoro e nella vita. Insieme
hanno sempre dato un esempio vero di
famiglia. Dopo Mike Bongiorno, è Vianello
uno dei primi divi a trasferirsi nella Tv privata. In MediaSet conduce il programma
Il gioco dei Nove e soprattutto le sit-com
Casa Vianello e Cascina Vianello. La Rai lo
richiama nel '98 per condurre il Festival di
Sanremo, elegante come sempre, distaccato quanto basta, da vero signore. Il suo
umorismo però non riceve più, purtroppo, le
stesse
attenzioni.
Colpa di un pubblico
viziato dalle televisioni
private.
I funerali di Raimondo
Vianello si sono svolti
sabato 17 alle 11,
nella Chiesa di Dio
Padre a Segrate (Milano). Dopo le esequie
la salma è stata trasferita a Roma, per essere tumulata nella
tomba di famiglia al ci-
mitero del Verano.
Un mito per i nostri genitori, un esempio
per noi. Grazie Raimondo.
4
Attualità
Aprile 2010
Calciopoli 2: è di nuovo caos
Nuova bufera nel mondo del calcio, a causa delle ultime intercettazioni
Dubbi sulla gestione dello scandalo nel 2006: coinvolta anche l’Inter
Gabriele Russo Russo
Ci risiamo. Il ricordo della bufera di Calciopoli è ancora fresco nella nostra memoria, eppure è già pronto il secondo atto
di questa triste vicenda. Tutti voi ricorderete senza dubbio lo scandalo scoppiato
nella primavera del
2006 che ha coinvolto
i più titolati club del
calcio italiano, in particolare
Juventus
e
Milan. Protagonista fu
Luciano Moggi, allora
Direttore
Generale
della squadra bianconera, incriminato in
seguito a numerose
intercettazioni telefoniche dalle quali emergevano
rapporti
sospetti fra il dirigente
e i designatori arbitrali. Moggi fin dall’inizio aveva dichiarato di
essersi uniformato al “sistema” del calcio
italiano e di non essere l’unico a parlare
con i designatori prima delle partite, ma
semplicemente il più “bravo”.
Le accuse mosse dall’ex Dg bianconero
sono state recentemente avvalorate dalla
pubblicazione di nuove intercettazioni te-
lefoniche (più di settanta), che coinvolgono in maniera diretta numerose squadre di Serie A, fra cui Inter e Roma. Fanno
discutere soprattutto le telefonate che riguardano la squadra milanese, sia per la
gravità e l’evidenza dei fatti (in una Giacinto Facchetti chiedeva espressamente di inserire l’arbitro
Collina per la partita dei nerazzurri) sia perché nel 2006, in seguito alla retrocessione della
Juventus e alla penalizzazione
del Milan, a sorpresa si decise di
assegnare il titolo di Campione
d’Italia all’Inter, giunto terzo in
classifica a ben 15 punti dalla
capolista. Quest’ultima decisione, che già aveva suscitato
polemiche all’epoca dei fatti, alla
luce delle nuove intercettazioni
risulta chiaramente insensata.
Il 13 aprile a Napoli si è tenuta
una nuova udienza nel processo
contro Luciano Moggi, i cui difensori hanno fatto presenti le ultime intercettazioni emerse. La svolta nella
vicenda potrebbe esserci però proprio in
questi giorni, qualora la Federcalcio decidesse di aprire una nuova indagine.
Questi nuovi sviluppi di Calciopoli inevitabilmente preoccupano gli amanti del cal-
cio italiano, che lentamente stava ricostruendo la propria credibilità a livello internazionale, sul campo e non. Purtroppo
nel 2006 ingenuamente si è creduto di
poter circoscrivere il problema alla Juventus, a Luciano Moggi e pochi altri capri
espiatori, sperando soprattutto che una
pena esemplare contro la squadra bianconera sarebbe bastata per eliminare il
problema alla radice. Invece non si è fatto
altro che alimentare le discordie e le disparità di trattamento all’interno del calcio, visto che ora ci si ritrova con l’Inter,
che ha dominato gli ultimi campionati italiani dopo il 2006, non meno colpevole
della Juventus e del Milan.
Ora spetta alla Giustizia (sportiva e ordinaria) l’arduo compito di riportare il calcio
italiano sulla strada della correttezza e di
porre fine alle polemiche fra le varie squadre e tifoserie, non mettendo a tacere le
accuse e le testimonianze nel vano tentativo di arginare lo scandalo, ma accertando le responsabilità di ciascuno senza
condizionamenti. In seguito toccherà agli
amanti di questo sport, dai giocatori a chi
semplicemente segue le partite in TV,
scongiurare l’incubo di una terza Calciopoli, facendo tornare in campo i sani valori dell’agonismo e non più quelli del
denaro e del mercato.
Così è deciso, l’udienza è tolta!
La Magistratura perde il suo inviato nelle case degli italiani
E’ morto a 92 anni Santi Licheri, famoso come giudice di “Forum”
Danilo Bucciarelli
All'età di 92 anni Santi Licheri, il noto Giudice televisivo, storico protagonista del
programma di Mediaset «Forum», condotto da Rita Dalla Chiesa è tornato alla
Casa del Padre.
E’ stato giudice di Forum sin dall'inizio
della trasmissione nel 1985 e fino alla
conclusione dell'edizione del 2009 portando l'aula di un «tribunale» tra i fornelli
della cucina, e facendo appassionare ogni
italiano alla Giustizia.
Magistrato, figlio di Magistrato, Presidente
aggiunto onorario della Corte di Cassazione, Nato nel 1918 a Ghilarza (Oristano), in una famiglia di 10 figli,
trascorre la sua giovinezza a Sassari,
dove sviluppa le sue doti d'intellettuale.
Si diploma al liceo classico di Sassari a
pieni voti ed è rinomato per la sua bravura negli studi, tanto da guadagnarsi il
soprannome di Due Leoni. Mentre prepara gli esami alla facoltà di Giurisprudenza, è supplente presso il liceo di
Sassari. Si laurea a 22 anni, con una tesi
di Diritto Romano con 110/110 e lode.
Dal 1940 al 1943 è sotto le armi, dal
1943 è a Roma in clandestinità sotto falso
nome. Si fa chiamare Franco Rossi, per
sfuggire alle retate dei nazifascisti. Rientra in Sardegna alla fine del 1944. A breve
distanza, prepara sia l'esame da Procuratore che il concorso per la magistratura. Li
supera entrambi, pratica l'avvocatura e,
infine, sceglie di seguire la professione di
magistrato. Dopo sei mesi
è Sostituto Procuratore
della Repubblica. Negli
anni '50 si trasferisce a
Massa
come
Pretore
(odierno Giudice Monocratico o Istruttore) e poi trasferisce al tribunale di
Genova, prima nella sezione del Lavoro, poi in
quella dell'Istruzione. Si
afferma nella magistratura
penale. Nel '58 è tra i
primi a entrare nel Consiglio Superiore
della Magistratura con sede a Roma.
Rientrato a Genova come magistrato di
Corte d'Appello, è anche Presidente della
Corte d'Assise di Savina. Nell'80 conclude
la sua carriera di magistrato per ripren-
dere l'avvocatura nel settore civile. Nella
metà degli anni '80 il figlio del giudice,
scenografo nelle produzioni televisive,
presenta il padre all'allora produttore
Italo Felici: l'incontro si traduce ben presto nella realizzazione della prima edizione di Forum dell'85. Da allora Santi
Licheri ha preso parte a tutte le edizioni
del programma.
Santi Licheri è stato il primo
Magistrato a far conoscere ai
telespettatori, con un linguaggio semplice e accessibile, il Diritto civile e Penale
italiano. Con la sua affabilità
e la sua grande cultura, il
tutto unito ad una sorprendente umiltà, tipica delle
persone di un tempo è riuscito a far appassionare un
po’ tutti ai casi di Giustizia
ordinaria. Infatti pur trattando il Contenzioso ordinario senza seguire procedure
particolari ha forse dato a tutti un’idea dei
Tribunali e dell’amministrazione della Giustizia.
Anno IV Numero 4
Cultura e spettacolo
De André tutto da scoprire
5
La presentazione di una mostra sul cantautore allestita nella Capitale
I versi dell’artista genovese nascondono molto più di quello che appare
Davide Cultrera
Musica, poesia, un giorno di vacanza, tre
amici al fianco, un treno... Siamo arrivati?
Probabilmente sì: questa è la strada per
arrivare al museo dell’Ara Pacis Augusteae, austero ospite della mostra itinerante (a Roma fino al 30 maggio dopo
Genova e Nuoro) su Fabrizio de André.
Durante le vacanze, posso dire che quello
passato tra vinili e tarocchi, in compagnia
dell’Ottico, del Matto, dell’Indiano, ascoltando le malinconiche note del Suonatore
Jones... è stato il giorno speso meglio.
La mostra, un percorso multimediale sviluppato su quattro ambienti, è molto ricca
di contenuti, tanto che per vederla in maniera soddisfacente occorrono almeno
due ore.
Dalla poetica alla musica, dai personaggi
alla vita, queste sono le aree tematiche
sviluppate, di cui tre hanno elementi interattivi. Nella sala della musica, spostando le copertine degli album, si
attivano schermi con contenuti speciali;
mentre si ammirano i tarocchi virtuali
creati da Dori Ghezzi (sul modello dell’allestimento scenico del suo concerto basato sull’album “Le Nuvole”), si ha la
possibilità di comporne dei propri attraverso un touch-screen; la biografia di De
André viene raccontata a partire da arti-
“Amici”: vince
Emma!
Martina Antonini
Due ragazze salentine, l'una davanti all'altra con gli occhi chiusi per vincere un
sogno. Una bionda con la voce graffiante, l'altra castana occhi cielo regina
dell'interpretazione. We
are
the
champions
accompagna
sul
maxischermo
la
"carta"
che
svelerà
il
volto
della
vincitrice di
questa nona
edizione
di
Amici, una nuova vagonata di autentici
talenti. Il pubblico gioisce, le ragazze
aprono gli occhi e scoprono il verdetto.
Vince Emma Marrone aggiudicandosi un
premio di 200mila euro e un contratto
discografico con l’Universal.
I colpi di scena, in fondo, piacciono sempre. Emma, infatti, per quanto fosse una
delle favorite da tempo, nel corso della
puntata non aveva ricevuto critiche negative, ma nemmeno gli elogi riservati
coli di giornale o foto, che si trasformano
in filmati...
L’esposizione non è solo virtuale, o comunque computerizzata: le sale sono arricchite da quaderni di appunti, libri,
fotografie, quadri e testimonianze preziose, come quella della traduttrice Fernanda Pivano, grazie al cui lavoro il
cantautore genovese ha potuto conoscere
la letteratura americana, ed ha creato un
disco di splendida umanità e poesia come
“Non al denaro, non all’amore, né al cielo”
(ispirato alla “Spoon River Anthology”, di
E. Lee Masters).
Profondo esploratore dell’animo umano,
De André scava nell’intimo dei protagonisti delle sue storie, trovando sempre una
scintilla di bellezza anche negli ambienti
più sordidi, come le strade di periferia, gli
angiporti o i boschi della Sardegna popolati dagli stessi briganti che lo sequestrarono insieme alla moglie.
L’amore di De André per l’essere umano,
con i suoi splendori e le sue debolezze,
traspare da ogni suo verso (emblematica
è la frase “Dai diamanti non nasce niente,
dal letame nascono i fiori”): la coerenza
del suo pensare con il suo agire lo portò a
lasciare una vita agiata da borghese della
Genova bene per vivere immerso nella
natura della campagna sarda, trovando
dagli insegnanti e dagli ospiti esterni alla
"collega" Loredana. Ma non è Emma
l’unica vincitrice di questa nona edizione. Il terzo classificato, Pierdavide, il
cantautore che ha fatto vincere il Festival di Sanremo a Valerio Scanu con Per
tutte le volte che, si è aggiudicato il premio della critica (corrispondente a una
borsa di studio del valore di 50mila
euro) scelto da una lunga
schiera di giornalisti presenti
alla serata conclusiva con questa motivazione: "perché ha
dimostrato che la canzone italiana non è morta, perché
piace alla pancia e al cervello,
perché sa essere ironico e romantico, perché pensiamo che
Pierdavide possa essere un
esempio per gli
altri". Il cantante lirico Matteo, invece, ha
ottenuto il ruolo
principale
in
un'importante
opera lirica, al
Teatro di Salerno.
Anche quest'anno Maria De Filippi, sulla
scia degli anni precedenti, da Marco
Carta, vincitore del 2008 e poi trionfatore a Sanremo 2009, a Valerio Scanu,
più soddisfazione nel contatto con la terra
e con uomini e donne autentici piuttosto
che nei formalismi e nelle convenzioni
della società degli anni ‘60-70.
Pur dichiarandosi ateo, nelle liriche di De
André si ritrova una grande spiritualità e
una ricerca di assoluto, culminata con il
disco “La buona novella”, dove i Vangeli
canonici vengono integrati con gli apocrifi,
regalandoci un’immagine di Cristo umana
più che mai.
Nella famosissima “Il pescatore”, come
non ritrovare un riferimento a Gesù in
quel “non si guardò neppure intorno, e
versò il vino e spezzò il pane per chi diceva -ho sete, ho fame-”?
Voglio concludere riportando il testo di
una canzone, che testimonia la sua spiritualità “umana”, e ne dimostra l’appartenenza
alla
famiglia
dei
poeti
contemporanei.
AVE MARIA (da “La buona novella”)
E te ne vai, Maria, fra l'altra gente
che si raccoglie intorno al tuo passare,
siepe di sguardi che non fanno male
nella stagione di essere madre.
Sai che fra un'ora forse piangerai
poi la tua mano nasconderà un sorriso:
gioia e dolore hanno il confine incerto
nella stagione che illumina il viso.
Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore
povero o ricco, umile o Messia.
Femmine un giorno e poi madri per
sempre
nella stagione che stagioni non sente.
SITO DELLA MOSTRA:
www.fabriziodeandrelamostra.com
passando per Alessandra Amoroso, in
testa alle classifiche di vendita per mesi;
ha scelto i ragazzi giusti, una vera e propria classe di talenti che già da qualche
settimana, su tutte le radio, si contende
il titolo di singolo più venduto.L’album di
Emma “Oltre”, uscito già da qualche settimana è primo in classifica da tempo al
punto da farle vincere il “disco d’oro”.
Non sono da meno i suoi compagni di
scuola: Loredana non ha fatto in tempo
a firmare con la Sony e mettere in commercio l’album che si è attestata sesta
tra i più venduti grazie alla canzone “Ragazza occhi cielo”, scritta per lei da Biagio Antonacci. La canzone di Pierdavide,
infine, è tra le più scaricate su Itunes.
6
Dibattito
Aprile 2010
Bisogna trovare qualcosa che ci unisca
Cristiano Verde
(da “Cronache Cittadine”, 19 marzo
2010, pag. 4)
quale compito è di dover garantire una
sana convivenza tra gli individui e la sicurezza per il nucleo famiglia.
(Segue dalla prima pagina)
…atte a rendere effettiva la subordinazione dei cittadini ai propri capi di stato,
la quale non esprime a sua volta, quel
concetto di cooperazione tra i singoli ma
soprattutto non sottolinea il conseguimento del bene comune, come accade
spesso in Paesi schiavizzati, sufficientemente distanti dallo scenario europeo.
Rimanendo in ambito
nostrano, si può affermare ed osservare con
triste certezza la mancata fiducia da parte
degli italiani nella nostra
amministrazione governativa. Non si vuol fare
né retorica, né un discorso di ideologia politica,
ma
si
tenta
semplicemente di ricercare gli errori e i mancati successi dei nostri
parlamentari. Si tratta
di determinare, in primo
luogo, la rappresentanza, che per quanto
concerne
l’attività
umana in genere, è suscettibile di significati diversi, ed inoltre
comporta anche diverse accezioni nel
campo dei diritti e dei doveri di ogni singolo individuo. Da suddetto argomento,
viene fuori un asse parallelo con quella
forma di integralismo che ancor’oggi è
tutt’altro che utilizzata. Quest’ultimo, inteso come attuazione della collettività per
il bene della stessa, assume contemporaneamente un significato ambivalente, in
quanto orienta il suo interesse nei confronti dell’integralismo islamico, contornato da una sorta di organizzazione che
critica la trasformazione dell’Islam stesso,
nel tempo; un’organizzazione che vor-
rebbe una società
basata su precetti
religiosi, che a
loro volta avrebbero il dovere di
riportare ai vecchi
tempi e alla purezza originale la
celebre credenza.
Il sentore umano
è evidentemente
portato ad immaginare l’integralismo musulmano
come artefice maligno del destino
altrui, mediante
manifestazioni terroristiche antioccidentali; esso si esprime attraverso varie
forme altrettanto temibili, tuttavia anche
futili per il comportamento del singolo.
Dunque, la domanda sorge spontanea…
in che modo accogliere quest’ultima problematica? Quali metodi adottare nei confronti di una tematica che affligge da
tempo il nostro Paese? Tutt’oggi la risposta necessaria è ancora da ricercare, in
quanto il Paese dello stivale, è intento a
risolvere argomentazioni interne, del
tutto deleterie per i valori democratici e
morali ed assolutamente deterrenti per il
proseguio di quel programma sociale, il
Di conseguenza, vengono fuori atteggiamenti integralisti che non si limitano affatto al campo religioso. A tal proposito, si
assiste, specialmente in Italia, ad esempi
molto noti ed evidenti di integralismo politico; un insopportabile odio patologico e
viscerale, come si riscontra nel fenomeno
dell’”antifascismo”, ove chiunque non si
professi di sinistra, viene regolarmente
bollato come “fascista”, e come tale considerato persona che in qualunque situazione ha torto per principio, e quindi da
evitare. Corollario di questo tipo di integralismo è certamente l’interpretazione
dogmaticamente falsa della Resistenza,
considerata monopolisticamente come
espressione esclusiva della sinistra marxista. Medesimo discorso vale ovviamente
anche per coloro che vengono identificati
attualmente come “comunisti”.
E’ un qualcosa di fuorviante ed assurdo
che l’ideologia di questi partiti sconfini
spesso in forme di intolleranza e di sostanziale totalitarismo, a scapito di noi
stessi; sarebbe opportuno e necessario ricorrere univocamente ad una soluzione di
comune accordo, per non distruggere ciò
che si è creato nel corso degli anni, precisamente per una realizzazione del bene
comune dei valori democratici riguardanti
la società, la quale è identificata come il
“non plus ultra” della nostra vita quotidiana.
Il 13 maggio
siete tutti invitati presso il
Palazzo della Provincia
(Frosinone)
per partecipare a
“[email protected]
nostro ambiente”
un evento promosso dalla
Consulta Provinciale degli
Studenti di Frosinone e
dedicato al rispetto per
l’ambiente.
Dibattito
Anno IV Numero 4
7
La Costituzione, l’unico bene per il Paese
Marco Cecili
(Segue dalla prima pagina)
...E non diciamo che non ne avessero
ideologie, anzi, forse credevano veramente in qualcosa, in un luogo migliore
per il futuro, mentre noi pensiamo solo a
noi stessi. Nella Costituzione c’è dentro
tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie e in essa sono
racchiuse le idee di tutti i più grandi pensatori, statisti ed eroi italiani: Mazzini,
Cavour, Cattaneo, Garibaldi, Beccaria e
tantissimi altri. Grazie agli ideali che ci
hanno lasciato questi personaggi e al sangue versato da giovani (come me) “caduti
combattendo, fucilati, impiccati, torturati,
morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa,
morti per le strade di Milano, per le strade
di Firenze” abbiamo superato il periodo
più duro per l’Europa nel XX secolo e ci
hanno lasciato come testamento in eredità la libertà e la giustizia.
Per questo il fenomeno c.d. dall’autore
dell’”antifascismo” e del “comunismo”
non ha che valenza propagandistica. Oggi
gli “avversari” vengono appellati “comunisti” o “fascisti” quando non si hanno
progetti e idee chiare e questo fenomeno
attecchisce soprattutto nello strato della
società dove non c’è informazione dei fatti
e della realtà. La cosa grave è che quest’area si sta allargando grazie anche a
una tv-spazzatura che crea nei più giovani un’illusione di successo, il più delle
volte temporaneo e illusorio. Bisognerebbe tornare a quella cultura del lavoro e
della fatica e molti dei problemi dalla società scomparirebbero e si creerebbero
condizioni più favorevoli soprattutto se
tornasse una meritocrazia, sbandierata
nei programmi ma non nei fatti.
Si pensa che il compito dello Stato “è
garantire alla società
una sana e civile
convivenza tra i vari
individui e la sicurezza per il nucleo
familiare”
(come
scritto da Verde). In
verità il vero obiettivo dello Stato è
enucleato nella Costituzione quando si
afferma che “è compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine
economico
e
sociale, che, limitando
di
fatto la libertà
e l'eguaglianza
dei
cittadini,
impediscono il
pieno sviluppo
della persona
umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese “ (Cost. 3 comma 2). Lo
Stato non è composto innanzitutto da “individui” ma da persone e questa distinzione fa comprendere meglio il significato
dei precetti costituzionali. I Padri Costi-
tuenti ci hanno voluto far pensare agli
altri, ai meno fortunati, mentre noi pensiamo solo a noi stessi. Questo è il vero
integralismo da combattere e insegnare
una cultura del sociale che sta scomparendo.
L’autore troppo facilmente
ristringe il campo dell’integralismo religioso a quello
islamico. Ogni tipo di religione può creare integralismo e dividere il Paese. Lo
Stato non deve recepire le
opinioni dei capi religiosi
perché andrebbe a ledere il
principio di laicità dello Stato
e imporrebbe norme di ordine puramente morale che
non tutti condividerebbero e
si trasformerebbe lo Stato
che potremmo definire confessionale o quasi teocratico.
Non ogni atto dello Stato
può essere condiviso da tutta la
popolazione, ma non si può intervenire quando quest’atto lede la
sfera più intima della personalità
umana, la religione.
La vera difesa contro tutti gli integralismi è la Costituzione, nella
quale dobbiamo credere e della
quale dobbiamo cercare di rispettare i
suoi dettami. Solo così eviteremmo sterili
polemiche e ci concentreremmo sui veri
problemi del Paese. Prima di criticare la
classe politica dovremmo chiederci se non
sia fedele rappresentante della gran parte
della società italiana.
8
Rubriche
Aprile 2010
Amica Luna
“E se la Luna potesse parlare?”
Amica Luna,
secondo te i sogni sono davvero desideri?
Ciò che accarezza la nostra fantasia, che cavalca la nostra immaginazione, navigando nel nostro subconscio... E' forse una
mera costruzione casuale o è un disegno che cela una parte di
noi che non conosciamo?
Chissà quanti uomini, dai tempi del mito, si sono confrontati
con i loro sogni... E chissà se qualcuno ha trovato una risposta a questa domanda... Tra poco mi abbandonerò nuovamente alle braccia di Morfeo, sarà forse lui il fido consigliere
della nostra anima quando questa disegna a tratti sfocati, a
volte incomprensibili e imprecisi, i nostri sogni?
Anonimo
Caro amico,
ti è mai capitato di guardare al di là di una finestra quell’orizzonte che sembra così lontano, oppure quella notte che sembra così buia e che invece viene illuminata da tante piccole
stelle? A me capita spesso. E ogni volta guardando il cielo mi
rendo conto che è una cosa veramente straordinaria, restare
lì, immobile, e guardare le stelle, infinite come i nostri sogni,
tanti piccoli sogni che si accendono
uno dopo l’altro e che illuminano il
buio del nostro cuore… vivere una
vita senza sogni è come affacciarsi a
quella finestra…e vedere una notte
senza stelle.
l’amore che fa uscire la dimensione coppia dal piano emotivoaffettivo per condurla su quello consapevole della scelta di
condividere un progetto e una storia di vita. E’ l’amore che
orienta, eleva e integra anche la sessualità, questa misteriosa
“veritas” che svela l’uomo, il suo venire da un altro e il suo andare verso un altro, l’altro che ci completa, che ci rende più
ricchi…la sessualità quindi suscita la coscienza del limite e
della radicale povertà umana che fa sentire il bisogno dell’altro e allo stesso tempo è ricchezza d’energia, che abilita la
persona a incontrare l’altro, nel rispetto pieno della sua diversità, e fargli dono di sé. Povertà e ricchezza reciproche dei
due rendono fecondo il loro rapporto, ma l’amore non è solo
questo, non si può amare solo con un cuore di carne, ma
anche con un cuore di Spirito.
L’amore dunque è molto di più, non può essere ridotto al semplice binomio “amicizia e sesso”. L’amore rende complici,
l’amore introduce oltre alla dimensione dell’IO e del TU anche
la dimensione del NOI, poiché la relazione nasce come entità
assolutamente nuova e non come frutto della complementarità tra due esseri che hanno imparato ad accogliersi incondizionatamente nella rispettiva alterità, dell’equilibrio tra
bisogno e responsabilità, tra amore dato e ricevuto…
Insomma, dopo tutte queste parole, anche io giungo alla conclusione che siamo sempre troppo piccoli di fronte a un mistero grande come questo e sono stati scritti libri, pagine su
pagine su tale argomento, ma l’insegnamento più grande ci
viene dalla vita perché grazie ad essa siamo protagonisti di
due doni tanto belli quanto diversi, l’amicizia e l’amore. Nell’amicizia si trova il NOI, nell’amore si trova un NOI diverso,
fatto di IO, TU e nessun altro, ma entrambi sono indispensabili e assolutamente fantastici!
La tua amica Luna ♥
Ci sono sogni che durano un istante,
come le stelle cadenti, per un attimo colorano il buio e poi si spengono, come se il vento soffiasse su
di loro, ma quell’attimo è abbastanza lungo per permetterci di
esprimere un desiderio… forse è
vero che i sogni sono desideri, ma
non i sogni che accompagnano le
nostre notti, sogni strani, talvolta
incomprensibili e meravigliosi… i nostri desideri non sono i
sogni che volano nella profondità della notte, ma quelli che si
librano nella profondità del nostro cuore… è lì che tutto ha inizio, è lì che si trova il famoso cassetto che custodisce i nostri
sogni… la chiave per aprirlo è una soltanto e l’importante è
trovarla, ma soprattutto non perderla mai… questa chiave si
chiama “fiducia”… credere nei propri sogni è il primo passo per
realizzarli, per aprire quel cassetto in fondo al cuore e permettere che siano loro a schiudere le ali e a volare nella nostra vita, lasciando che sia la nostra realtà a diventare il nostro
sogno quotidiano.
Potete consegnare i Vostri messaggi per Amica Luna
alla Direzione, oppure se preferite che rimangano anonimi, inviarli tramite il nostro sito web, all’indirizzo:
Cara Amica,
Don Fabrizio, principe di Salina,
all'arrivo dei Garibaldini, sente inevitaile
il declino e la rovina della sua classe.
Approva il matrimonio del nipote
Tancredi, senza più risorse economiche,
con la figlia, che porta con sé una ricca
dote, di Calogero Sedara, un astuto
borghese. Don Fabrizio rifiuta però il
seggio al Senato che gli viene offerto, ormai disincantato e
pessimista sulla possibile sopravvivenza di una civiltà in
decadenza e propone al suo posto proprio il borghese Calogero
Sedara.
La tua amica Luna ♥
secondo te qual è la differenza tra amicizia e amore? E' vero
che l'amore è la somma di amicizia e sesso?
Complimenti per il tuo spazio.
Ciao!
Caro/a Ale,
Ale
c’è un mistero che si rinnova ogni giorno nel mondo…è un mistero bellissimo quello che accade a due persone quando si
incontrano, si amano, scelgono di farsi l’uno per l’altro. E’
www.redazioneathenaeum.com/luna
Athenaeum consiglia...
...il libro del mese
Titolo
Autore
Editore
Pagine
Prezzo
Il Gattopardo
Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Feltrinelli, 2003
254
€ 7,50
Intervista
Anno IV Numero 4
9
L’ironia di un attore “Troppo Buono”
L’ i n g u a r i b i l e p a t o l o g i a c h e c o n d u c e a l s a c r i f i c i o q u o t i d i a n o
Giulio
Scarpati
Daniele Rodolico
a
Una condanna. Essere buoni è veramente
una condanna. Una malattia con la quale
si nasce e che, in tutti modi, porta a
grandi fregature o a diventare dei veri e
propri martiri, sacrificati sull’altare dell’essere l’esempio da imitare. E infatti si è
esposti ogni giorno a molti rischi, come
quelli di andare contro sé stessi, di compatire troppo, di rinunciare, di non saper
dire mai “no”. Dai
soldi risparmiati
per fare il regalo
alla mamma, lo
snack
gelosamente conservato
per degustarlo in
un momento di
relax rubato all’improvviso
dal
pingue e antipatico cugino ai calzini
comprati
dall’extracomunitario sotto casa,
questi e tanti altri gli aneddoti con i quali
Giulio Scarpati ironizza sulla propria indole troppo buona – appunto – e su come
questo carattere abbia influenzato tutta
la sua vita. Questo è il centro dello spettacolo “Troppo Buono”, che da qualche
mese è in tournèe e ha fatto tappa nel
Teatro di Colleferro il 18 aprile alle ore
18:00. E lo fa con non pochi riferimenti
storici e letterari, da De Amicis, Goethe a
Dostoevskij, ma soprattutto con una simpatia così energica da sorprendere. E
sembra quasi di assistere alle vicende del
povero Don Chisciotte o dei personaggi
del Candido di Voltaire per quanto sia ironica questa interpretazione. Collante di
queste “sventure”, sia nella crescita dell’artista che nella vita professionale, la
compassione per “il cattivo”, che sembra
quasi vivere meglio per l’essere più trasgressivo, spensierato ed egoista.
In sottofondo il pianoforte è travolto dal
grido disperato contro la patologia sem-
Colleferro
con
il
suo
pre più rara, ossia la
bontà: le note accompagnano questa
commedia in modo
determinante. I testi
rivelano
grande
umanità e sono interpretati con lo spirito
giusto
per
denotare
l’ironia
dello spettacolo.
Di sicuro, un plauso
va alla grande professionalità e simpatia di Scarpati che, insieme alla moglie Nora Venturini e a
Marco Presta, ha ideato questo spettacolo
e, dopo anni di tolleranza, è riuscito finalmente a sfogare il suo desiderio di “fare il
cattivo”.
Ma per fortuna questa “rabbia repressa”
non ha compromesso la disponibilità di
Giulio che, infatti, ci ha permesso di fargli qualche domanda, investendoci di
gentilezza e cordialità.
Giulio, La ringrazio per l’intervista
che concede ad Athenaeum.
1) Quanto può essere importante il
teatro nella crescita di un adolescente?
Penso che il teatro sia quasi sicuramente
necessario, se non come materia scolastica di sicuro come motivo di riflessione.
L’adolescenza è un’età difficile – lo di-
ultimo
spettacolo
ciamo scherzando anche nello spettacolo
(ndr lo spettacolo “Troppo Buono”). Il
teatro aiuta a drammatizzare ed è certamente un mezzo per le persone più timide
di venir fuori e, di conseguenza, è utilissimo, anche nelle scuole. L’abitudine di
andare a teatro fa bene. Fa bene alla comunità e, poi, anche all’attore, dato che è
il suo pane quotidiano, come prima tappa
del proprio percorso personale e, quindi,
per coloro che vogliono diventare degli attori consiglio di partire dal teatro, perché
è una base solida.
2) Anche in virtù del fatto che di recente è stato eletto Presidente del
Sindacato Attori Italiano…Molti giovani sognano di entrare nel mondo
dello spettacolo, ma sono scoraggiati
dalle difficoltà che questo percorso
presenta: quanto è difficile affermarsi? Cosa direbbe a questi ragazzi?
Di certo devono seguire questa loro passione, ma soprattutto lavorarci su: bisogna studiare, imparare… Insomma la
passione deve esser seguita da un fare
concreto: non puoi pensare di avere scorciatoie per affermarti poiché tutto si costruisce gradino dopo gradino.
3) Quali sono i pro e i contro del successo?
Indubbiamente il successo fa bene e permette di vivere bene. Il problema è che
devi saper sfruttare il successo come una
grande opportunità, un privilegio che si
presuppone essere meritato, pur non dimenticando gli inizi; non dimentico le
prime tournées teatrali, quando alloggiavo in alberghi “senza una stella”.
4) A breve si concluderà a Roma (ndr
teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi,
dal 20 aprile al 2 maggio 2010) la
tournée di Troppo Buono...ora che è
al 75% dell’opera qual è il bilancio
complessivo di quella che è innegabilmente una simpaticissima idea?
Io mi diverto tantissimo e il pubblico si diverte con me. Ci sono tanti buoni a teatro
e me lo dimostrano alla fine di ogni spettacolo. Vuol dire che è vero che siamo
troppo buoni e, senz’altro, i buoni sono la
maggioranza, o almeno la maggioranza di
quelli che vanno a teatro; ciò mi conforta.
La ringrazio ancora per questa opportunità che ha dato a me e soprattutto ai lettori di Athenaeum di
conoscerla meglio. Tanti auguri per i
suoi progetti futuri: sono sicuro che
continuerà ad essere sempre un
punto di riferimento per tutti coloro
che la seguono instancabilmente e
con grande gioia!
Di niente! Grazie a voi!
10
Hattrick
Aprile 2010
Athenaeum Cup: quar to atto!
Al via il 4 maggio la IV edizione del torneo organizzato dal giornale su Hattrick
Sono stati già sorteggiati i gironi, che propongono tante belle sfide
Andrea Grossi
Difficile che il Gaukar non chiuda a
punteggio pieno. Grande lotta per il
secondo posto, con il TBL che vuole ripetere la buona prestazione nella fase
a gironi come nella scorsa Cup e che
vuole eliminare il Pazz autore di un'incredibile vittoria contro la squadra di
Grossi nei quarti della scorsa edizione.
Una quarta edizione della Cup emozionante fin dalla prima fase. E' questo il
verdetto del sorteggio del 17 Aprile.
I campioni in carica del Cecili Team
hanno tutti i favori del pronostico nel
girone A dove si giocheranno la qualificazione contro le due squadre amiche
del presidente Cecili, Il Pasetlla di Passetti e lo Sfiri di Fantini. Chiude il girone le Cipolline di Antonini, new-entry
della cup.
A vincere il girone quasi sicuramente sarà
il team del direttore onorario, tutto da
giocare invece il secondo posto, il Pasetlla viene da una gran stagione e lo Sfiri è
una buona squadra.
Nel girone B si prevedono i fuochi d'artificio, a giocarsi il passaggio al tabellone
finale se la vedranno la Calzatora di Fedele, il DanRod di Rodolico e il Real Gialanda
di
Paris,
con
l'outsider
paolo_di_canio di Terrinoni.
Difficile sbilanciarsi, tra le tre squadre la
differenza non è moltissima. Comunque il
primo posto probabilmente spetterà o alla
Calzatora o al DanRod, con la Gialanda
che potrebbe insidiare i due compagni.
Il girone C sarà quello dell'altra grande
del campionato, il Gaukar. Un girone davvero duro per la squadra di Russo Russo
che se la vedrà contro il Pazz Team di
Emanuele Rossi e il Team Beer Land di
Grossi oltre che con l'altra squadra di
casa Rossi, le Braciolette di Giulia.
Non sono previste sorprese in questo girone. Con lo Scotti e il Colleferro che si
spartiranno il primo e il secondo posto e
che manderanno subito fuori dai giochi le
due compagne di girone.
L'inizio della Cup si avvicina, l'emozione
si inizia a sentire e i presidenti stanno iniziando a pianificare il loro cammino in
questa edizione.
Auguriamo un in bocca al lupo a tutti i
partecipanti, vinca il migliore!
GIRONE A
GIRONE B
Sfiri Team (Luca Fantini)
DanRod Team (Daniele Rodolico)
Calzatora (Mattia Fedele)
Cecili Team (Marco Cecili)
Pasetlla Team (Stefano Passetti)
A.S. Cipolline (Martina Antonini)
Real Gialanda (Andrea Paris)
Paolo_di_Canio (Miguel Terrinoni)
GIRONE C
GIRONE D
Pazz Team F.C. (Emanuele Rossi)
F.C. Colleferro (Niccolò Polidori)
Gaukar (Gabriele Russo Russo)
Team Beer Land (Andrea Grossi)
Braciolette (Giulia Rossi)
Ecco il calendario della Cup*:
-
L'altra finalista del Real Scotti trova un
girone non troppo difficile. La squadra
di Merletti affronterà l'F.C. Colleferro
di Polidori, il Monte Marino di Fenicchia e il Pink Team di Tagliaboschi.
1a giornata: 4 maggio
3a giornata: 18 maggio
Quarti di finale: 2 giugno
Finali: 22 giugno
- 2a giornata: 11 maggio
- Spareggi: 25 maggio
- Semifinali: 9 giugno
*qualora il Gaukar o il Cecili Team superassero anche il II
turno di Coppa Italia in programma martedì 27, la Cup sarebbe automaticamente riviata di una settimana
Real Scotti (Piergiorgio Merletti)
Monte Marino (Alessandro Fenicchia)
PinkTeam (Giada Tagliaboschi)
Ecco il regolamento:
Superano la fase a gironi le prime classificate di ogni girone
e le due migliori seconde. Le due peggiori seconde affrontano le due migliori terze in un turno di spareggio prima dei
quarti di finale.
Tutte le partite si giocano in campo neutro, in una regione
diversa dal Lazio, per evitare che la squadra di casa si avvantaggi.
Sport
Anno IV Numero 4
11
Lo sport perde il “pendolino”
E’ morto l’amatissimo giornalista Maurizio Mosca, protagonista del piccolo schermo
Famosissime le sue “bombe” e i suoi tormentoni in “Guida al Campionato”
Emanuele Rossi
Il “pendolino” non oscilla più, le “bombe”
non scoppiano più. Sembra incredibile ma
Maurizio Mosca non c’è più.
È morto nella notte del 3 aprile 2010 nell'ospedale San Matteo di Pavia. A giugno
avrebbe compiuto 70 anni. Da tempo malato, ha lavorato fino all'ultimo in tv, in
radio e sui giornali, tanto che il
suo ultimo articolo risale proprio alla sera prima della sua
morte, nel quale ha una presa
di posizione a favore di Balotelli dopo le recenti polemiche
tra il giocatore, l'Inter e Mourinho.
Era uno dei volti più noti del
giornalismo sportivo, tutti lo ricordiamo
nel
programma
“Guida al campionato” e “Controcampo”, dove ci divertiva
con il suo “pendolino”, con il
quale prevedeva risultati per
ogni partita, e famose sono le sue
“bombe”, con le quali annunciava scambi
assurdi di giocatori tra squadre importanti; alcune sue frasi sono diventate celebri, ad esempio il tormentone “Aaah
come gioca Del Piero!!”.
Già da giovane ha iniziato a lavorare con
i più grandi giornali sportivi nazionali
come La Gazzetta dello Sport, testata
nella quale è rimasto per vent'anni come
caporedattore, e dove ha svolto anche la
funzione di direttore ad interim per due
anni, fino a quando nel 1983 la Gazzetta
pubblica una sua intervista al brasiliano
Zico, famosa stella del calcio mondiale: è
uno scoop, perché Zico non ha mai con-
cesso nessuna intervista a giornali italiani. Mosca spiega che gli è stato possibile grazie all'amicizia che lo lega al
calciatore. Qualche tempo dopo Mosca è
ospite al “Processo del lunedì”, trasmissione TV di Aldo Biscardi: anche Zico è in
studio. Biscardi intrattiene quest’ultimo e
gli chiede come è diventato amico di
Mosca, al che il brasiliano risponde: “Questo signore io non lo conosco”. La carriera di
Maurizio Mosca alla Gazzetta dello Sport finisce in
quel momento, è costretto a lasciare il giornale
e
in
seguito
affermerà di essere stato
vittima di un "complotto"
in quanto ritenuto "pericoloso" da alcuni personaggi
del
sistema
calcistico nazionale. E da
ora inizia a lavorare nel
campo televisivo, nei
maggiori programmi calcistici italiani
come la “Domenica sportiva”, come opinionista, “Calcomania”, dove oltre ad
esprimere opinioni, più o meno condivisibili, Mosca si rendeva protagonista di improvvisate goliardiche in costume,
ispirate alle ultime notizie del mondo del
pallone.
Insomma Maurizio Mosca è stato uno dei
più grandi giornalisti italiani, che tra battute e, a volte, qualche litigata, è riuscito
a trasmettere il suo amore verso il calcio,
le sue idee, diventando l’idolo di tutti i
giovani telespettatori, i quali con ansia
ogni domenica aspettavano una sua battuta e una sua “bomba”. Nessuno mai
scorderà Maurizio Mosca.
Ciao Maurizio e… “Aaaaaaah come gioca
Del Piero!!”
Champions: semifinali di
andata
Niccolò Polidori
La Champions League si avvia verso la
conclusione. Martedì 20 e mercoledì 21
si sono giocate le due gare di andata
delle semifinali.
A Milano l’Inter ha ospitato il Barcellona
dell’attesissimo Leo Messi, per quella
che sarebbe potuta essere la finalissima
di questa edizione. I nerazzuri hanno disputato una grande partita e dopo essere passati in svantaggio sono riusciti
ribaltare il risultato, vincendo il match
per 3-1 (gol di Pedro per il Barça, poi
Sneijder, Maicon, Milito).
Il Bayern Monaco dall’altra parte ha
ospitato l’Olympique Lyonnais. I padroni
di casa hanno vinto la gara per 1-0 grazie alla rete di Robben e probabilmente
avrebbero meritato una vittoria con uno
scarto maggiore.
La settimana prossima si giocheranno le
gare di ritorno. L’Inter dovrà fare molta
attenzione, conoscendo l’enorme potenziale del Barcellona, soprattutto quando
gioca nel suo stadio.
Ancora più aperta la sfida fra Bayern e
Olympique Lyonnais, anche se i tedeschi
partono in vantaggio.
Perla di saggezza
Ci si mette molto tempo per diventare giovani.
(Pablo Picasso)
Compleanni
Redazione www.redazioneathenaeum.com
DIRETTORE
Gabriele Russo Russo
VICEDIRETTRICE
Silvia Loppa
06/05
Valentina Carletti
18
“
Silvia Loppa
19
08/05
10/05
11/05
CAPOREDATTORE
Danilo Bucciarelli
FONDATORI E DIRETTORI ONORARI
Marco Cecili, Francesco Carletti
COLLABORATORI DI REDAZIONE
Antonio Ferrari, Clarissa Giacomini, Daniele Rodolico,
Federico Piacenti, Saverio Piacenti, Davide Cultrera, Niccolò Polidori,
Giulia Rossi, Emanuele Rossi, Luigi Crescenzi, Serena Loppa,
Prof.ssa Claudia Fantini, Prof. Francesco Bearzi
Giornale chiuso in Redazione il 21/04/2010
Serena Loppa
Marco Fantini
Daniele Rodolico
12/05
Clarissa Giacomini
“
Manuela Capobianco
“
Andrea Grossi
16/05
19/05
Andrea Paris
Grazia Caciolo
19
15
16
15
18
18
15
19
Cruciverba
ORIZZONTALI
2. La seconda della scala. 3. Nell'indice e nell'anulare. 4.
Nome di donna bifronte. 6. L'obiezione dell'indeciso. 8. Equipaggio del canottaggio. 14. Le due aperture nel violino. 17.
L'Amelio regista (iniz.). 19. Fan la vita di Michelaccio. 21. La
regione che costituì il primo nucleo degli Stati Uniti. 26. Pulite e ordinate. 27. Scorre in Alsazia. 28. Il casato di Stanislao
Augusto, re della Polonia nel '700. 29. Il centro degli affari.
30. Se abbaia, non morde! 31. Passaggio ardito da un'idea a
un'altra. 33. L'interprete di Severi. 34. Corrispondevano agli
ASA. 35. I nativi di Brazzaville. 36. Comparativo di cattivo.
39. Artista di stile affettato. 40. Era la polizia segreta degli
zar russi. 42. Il Whitman celebre poeta. 43. La ricca Biblioteca
Nazionale di Venezia. 46. Venti del Mediterraneo. 48. Ha le
rotaie sul ponte. 51. Gli illustrati di pagina 3. 52. Neutralizzano gli acidi. 55. Un dispositivo elettrico. 56. Riporta in superficie. 58. La città scandinava sede del Museo Munch. 59.
Testardi e... ignoranti. 60. Malattia molto diffusa. 61. Una laconica conferma. 62. Un punto di riferimento.
VERTICALI
1. Dipinse una celebre Aurora. 2. Abbreviazione di reverendo. 3. La
Gianna cantante rock. 5. La Ibarruri che fu detta “La Pasionaria”.
6. Il Basaldella scultore italiano moderno. 7. Aspri come il limone.
8. Particella nobiliare. 9. La Jacobsson di Ha ballato una sola
estate. 10. Grande sacerdote ebreo. 11. Un oratore pomposo. 12.
Il roditore della pelliccia di rat musqué. 13. Quello che l'ozioso fa.
15. Il Tomizza della narrativa. 16. Il Jean-Michel pittore belga. 17.
Fondò Domus, la nota rivista di architettura. 18. Il velo che copre
il volto delle donne arabe. 19. Una salsa del cuoco. 20. La fine della
cucaracha. 22. Disastrosa visione profetica. 23. Una bibita analcolica. 24. Parlano tutti come noi. 25. Ballo degli Anni '60. 32. Prosciugarsi, inaridirsi. 33. Splende di luce riflessa. 36. Mettere,
collocare. 37. Mefistofelico sorriso. 38. La Martha danzatrice e coreografa statunitense. 39. I laghi presso cui i Tedeschi batterono i
Russi nel 1914. 41. Il Georges de La vita: istruzioni per l'uso. 42.
Il musicista dell'Oberon. 44. Si può fare di presenza. 45. Il Pesci di
Hollywood. 47. Si svolge... a parole. 49. Recipienti per vari usi. 50.
Vale meno d'una scala. 52. Si ancorano nei porti. 53. La Radcliffe
scrittrice di romanzi neri. 54. Un completo di asciugamani. 57.
Sono pari nel piede. 58. Adesso... in breve.