ValleScrivia 01 - Comune di Casella
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ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 Periodico della Valle Scrivia Numero 1 Anno II Febbraio/Marzo 2007 Copia gratuita www.ilvallescrivia.it pagina 1 ValleScrivia L’inchiesta del mese Un negozio, la saracinesca abbassata. Il commercio sta cambiando anima, proviamo a capire che direzione ha preso e quali misure è opportuno adottare Inchiesta Il commercio in Valle Scrivia: tante realtà diverse, tutte - in un modo o nell’altro - alle prese con la crisi. Come superarla? E tu, dove fai la spesa? Di Santo, Mongillo, Gaviglio, Ferrando alle pagine 4-5 La prima inchiesta del 2007 è dedicata al commercio. In valle esistono tante realtà diverse, che soffrono da qualche anno della crisi del settore come accade un po’ dappertutto in Italia. Chiudono negozi storici, come lo storico tabacchino di Montessoro: era l’ultimo esercizio commerciale della piccola frazione di Isola del Cantone. Ma anche a fondovalle la situazione non è semplice: ne parla Silvio Queirolo, segretario del Consorzio operatori busallesi, che analizza la speci- ficità delle piccole botteghe locali e spiega perché la concorrenza dei grandi centri commerciali non è necessariamente il problema più grande da affrontare. Tra gli amministratori il Vallescrivia ha sentito due assessori al commercio: Laura Repetto (Ronco Scrivia), che parla di centri integrati di via e valorizzazione dei prodotti tipici; Jacopo Riccardi (Casella), che esamina luci e ombre del rapporto non sempre facile tra gli enti e gli operatori, e racconta le difficoltà che si riscontrano, nel contesto locale, ad andare oltre le forme tradizionali di commercio per far fronte alle nuove abitudini di consumo. La vignetta di Monica Costa Edicola | Il numero 2 Il ValleScrivia vi dà appuntamento ad aprile Da questo numero il ValleScrivia esce ogni due mesi, con un numero speciale extra ad agosto. Il prossimo appuntamento è ad aprile. Nel frattempo tenete d’occhio internet: se succede qualcosa ci trovate su www.ilvallescrivia.it. L’editoriale Prospettive, non ipotesi Ospedali che vanno, centri integrati di cura e assistenza che vengono. Su una cosa sono tutti d’accordo: la soluzione alla domanda di servizi sanitari della valle, qualunque sia, sarà qualcosa di diverso da un ospedale. Certo, ci sarebbe un modo di andare verso il futuro che non avrebbe molto futuro. L’ha detto il sindaco di Busalla, Mauro Valerio Pastorino, nella seduta del consiglio comunale dello scorso dicembre dedicata al problema dell’ospedale: non avere più interventi chirurgici di routine o servizi ospedalieri per emergenze cardio respiratorie significherebbe chiudere. Non “trasformare”. Ancora meno futuro potrebbe avere una soluzione che non sia condivisa da tutti, a partire dagli amministratori. Lo dice con una certa preoccupazione Marco Bagnasco, presidente della Comunità Montana: «Rischiamo di finire nella specie dei sentito il parere di... Cittadini di serie B, nei fatti. Bontà loro. E bontà dei privati che individuano una qualche convenienza a occuparsi di noi». Ma qual è il futuro prospettato dal progetto presentato da Busalla? Mantenere gli attuali 25 posti letto per acuti e arrivare a 135 posti per la riabilitazione: sarebbe oro per la sanità ligure, che deve fare i conti con l’avanzata età media della popolazione e tamponare i flussi in uscita verso altre Regioni. Il nuovo centro integrato potrebbe contrastare e invertire questa tendenza, sia per il numero di posti letto destinati alla riabilitazione sia per la posizione strategica nell’oltregiogo, idonea ad attirare un’utenza extraregionale. Le funzioni di pronto soccorso resteranno a gestione pubblica, mentre il privato si occuperà del resto. Come cittadini è bene pretendere di capire quanto di pubblico e quanto di privato c’è nella proposta. La Comunità Montana e i sindaci non avevano bocciato una proposta della Regione che aveva aspetti positivi per la valle. Ora ce n’è un’altra in campo, che può essere ancora più utile al territorio, ma che presenta ancora tante incognite. Vanno risolte al più presto, con la collaborazione di tutti. Alessandro Turano pagina 2 ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 Redazione ValleScrivia Casella Postale n. 725 16121 Genova Internet: www.ilvallescrivia.it E-mail: [email protected] Attualità Intervista Parla il sindaco di Savignone dopo 35 anni in municipio Ettore Navone, una vita in Comune F.D. Ettore Navone, sessant’anni ben portati, vive a Montemaggio e, dopo 35 anni in municipio come contabile, è stato eletto sindaco. Tutte le mattine siede dietro alla sua scrivania, pronto ad ascoltare i bisogni della gente e a rimboccarsi le maniche per dare una mano agli ex colleghi. Un sindaco nato e vissuto nel suo paese, con una grande passione per i boschi, che è rimasto - come ama definirsi - una persona molto terra a terra, non un politico. allo studio l’ampliamento del cimitero, con un intervento che estenderebbe la superficie verso monte, verso il santuario della Vittoria. Nel capoluogo stiamo perfezionando l’acquisto di un immobile che potrà essere in parte destinato alla nuova sede della Croce Rossa. Un’ultima cosa importante: abbiamo portato l’impianto del metano alle frazioni montane di Costalovaia e Montemaggio. Quest’anno le tubature raggiungeranno anche Sorrivi e dal 2008 gli impianti funzioneranno regolarmente». I punti critici? «I parcheggi nel capoluogo. Negli ultimi anni gli abitanti sono aumentati, è una tendenza in continua crescita, perché Savignone resta un paese vivibile, comodo per la città, con prezzi degli immobili medio alti, ma ancora accessibili. Non è facile individuare e sistemare un’area in grado di risolvere una volta per tutte il problema, tuttavia ci stiamo muovendo con impegno anche su questo fronte, e speriamo di poter avere dei risultati concreti prima della fine della legislatura». Le priorità del momento per la sua amministrazione? «In questo momento il nodo di Isorelle. Una questione di non facile soluzione. L’assessore provinciale Fossati aveva fatto sopralluoghi e verifiche di fattibilità per realizzare una galleria che da Canalbolzone arrivasse allo svincolo autostradale. Isorelle mi sta molto a cuore, andiamo avanti con il controllo elettronico della velocità, ma neanche questo serve da deterrente: la gente va troppo forte sulla statale di Isorelle, così come nella zona dell’abitato di San Come sono i rapporti Bartolomeo. Ci stiamo dancon i colleghi di giunta? Il nodo do da fare per valutare anco«Visto che mi fa questa ra più a fondo le possibilità di Isorelle rappresenta domanda, ne approfitto per di installare i semafori richieringraziare di cuore la mia la nostra prima sti dal comitato, ma non so meravigliosa giunta, così priorità se neppure questo sia sufficome del resto i consiglieri. ciente per risolvere la situaSono persone che ho scelto zione. Un’altra cosa a cui tee che dedicano ogni giorno niamo particolarmente è sistemare le ex co- anima e corpo ai loro compiti. Non è una lonie di Renesso e Montemaggio. Per la pri- sviolinata: è proprio il mio pensiero. Con loro ma abbiamo già ottenuto un finanziamento c’è un ottimo rapporto e spero che duri il dalla Comunità Montana, per la seconda tut- più a lungo possibile, anche perché se non to è più difficile vista la complessità della strut- ci fosse questa coesione non sarei qui». tura e le sue condizioni precarie. Almeno possiamo dire di avere risolto, dopo molti anni, I rapporti con gli altri amministratori “la questione mucche” che per il secondo della Valle Scrivia? anno non sono più “ospiti” della colonia. «Con i sindaci direi che i rapporti sono buoAnche gli impianti sportivi, e di conseguenza ni, raramente ci sono occasioni di discussiola formazione dei giovani, sono un tema a ne. In generale guardo più le reali capacità noi caro: stiamo completando i lavori del pri- delle persone che il colore politico e sostenmo lotto nel palazzetto dello sport, che ades- go gli amministratori che lavorano bene». so è per metà un campo polivalente da calcetto, pallavolo e tennis, rinnovato e messo a Ospedale, tema caldo. Cosa ne pensa norma, senza con ciò pregiudicare l’attività della proposta presentata del Comune della bocciofila. La ristrutturazione è stata re- di Busalla? alizzata, oltre che con fondi comunali, anche «Non ci siamo ancora espressi come congrazie al contributo della Fondazione Carige siglio comunale proprio perché aspettavae della Regione. Sono stati fatti lavori alla zona mo di sentire la campana di Pastorino e stiasportiva di Isorelle e altri importanti seguiran- mo ancora valutando la proposta. A grandi no a breve. A San Bartolomeo stiamo perfe- linee siamo favorevoli che l’ospedale rimanzionando l’acquisto di un terreno nell’abita- ga e vorremmo che fosse potenziato, piutto di Besolagno per fare un campetto da cal- tosto che ridotto. Ma certe decisioni vengocio e un parco giochi attrezzato per i bambi- no prese a livelli alti e quello che può dire un ni. Sempre nella zona di San Bartolomeo è piccolo comune ha un peso relativo». “ “ Primo cittadino Ettore Navone, 60 anni, per 35 anni ha lavorato al municipio di Savignone ValleScrivia ValleScrivia: mensile di attualità e cultura Numero 1/Anno II [Chiuso in redazione il 31 gennaio 2007] Casella Postale n. 725, 16121 Genova www.ilvallescrivia.it - [email protected] Registrazione al tribunale di Genova n. 15/2006 del 5 maggio 2006 Grafica e impaginazione: Simone Arveda Editore: Image di Ottavio Traverso (Via degli Orefici 9/ 10, 16121 Genova) Stampa: Grafica LP (Via Pastorino 200 R, 16162 Genova) Direttore responsabile: Alessandra Repetto Vicedirettore: Alessandro Turano Sport: Marco Gaviglio Hanno collaborato a questo numero: Claudio Baffico, Antonia Botte, Giada Campus, Cristina Pubblicità: Biesse Comunicazione (Via Sottoripa 3/1A, 16124 Genova - tel. 010 2511225, fax 010 2511250) Impiego | Si discute sul piano industriale “salva Bundy” Sarissola, T.I Group: la voce del sindacato «Non siamo disposti a firmare nessun accordo con l’azienda se non ci verrà assicurato il mantenimento del sito industriale di Busalla». Sono queste le parole di Nicola Marasco, sindacalista della Uilm di Genova, che da mesi si occupa del caso T.I Group Automotiv System di Sarissola. Lo scorso maggio a rischiare sono stati 95 dei 350 operai presenti in azienda, oggi la partita si riapre con uno scenario tutto da valutare. Un piano industriale più uno di efficentamento per rilanciare l’azienda e per mettere al sicuro le tute blu di Via Pinan. Questa è la ricetta “salva Bundy” delle organizza- Capacci, Rosario Capponi, Giampiero Carbone, Marco Cilia, Monica Costa, Sergio “Teddy” Di Tonno, Donald Datti, Francesca Di Santo, Alessandra Ferlenga, Arnaldo Ferrando, Marco Gaviglio, Nicole Mercatelli, Simona Mongillo, Matteo Muzio, Franca Oberti, Valentina Ottone, Sergio Pedemonte, Jacopo Riccardi, Alessandro Turano zioni sindacali confederali. «Alla prima bozza di riorganizzazione industriale la Uilm ha detto no - ammette Marasco -. L’azienda ha proposto un anno di piano industriale per rilanciare la produzione, ma per noi dodici mesi sono pochi». La controproposta del sindacato prevede infatti 2 anni di piano industriale più un piano di efficentamento delle lavorazioni del system e del tubo. «Bisogna fare il possibile per mantenere il sito - prosegue il sindacalista dei metalmeccanici -. Il secondo piano industriale presentato lo scorso dicembre dall’azienda dà qualche prospettiva in più rispetto al precedente ma non siamo affatto soddisfatti. Abiti in Valle Scrivia e vuoi collaborare? Invia le tue proposte alla redazione. [Il materiale inviato non viene restituito] Noi abbiamo chiesto nuovi investimenti e per fortuna è sparita dal progetto aziendale la voce esubero. Per il momento...». Secondo Marasco la T.I Group aveva proposto un taglio occupazionale in cambio di un piano di efficentamento industriale. «Ciò che aspetta adesso ai lavoratori dei capannoni di Sarissola è la cassaintegrazione straordinaria, un ammortizzatore sociale di cui si servono le aziende che devono ristrutturarsi». Allo stato attuale il sindacato sta cercando di ottenere maggiori integrazioni della seconda bozza del piano industriale dove gli investimenti da parte della ex Bundy possano garantire efficienza e competitività al sito. «È necessario che questa azienda abbia la possibilità di competere con gli altri stabilimenti del gruppo - conclude Marasco -. Solo quando avremo queste certezze affronteremo la partita dei livelli occupazionali». Giada Campus ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 pagina 3 Redazione ValleScrivia Casella Postale n. 725 16121 Genova Internet: www.ilvallescrivia.it E-mail: [email protected] Attualità Ospedale Regione e Asl aprono al progetto di Busalla sulla destinazione del Frugone. Gli altri comuni polemici sul ruolo dei privati Dall’Ospedale al Cica: è possibile? Alessandro Turano Mantenimento dei posti letto per acuti e del pronto soccorso, tanta riabilitazione e un forte intervento dei privati: dopo il primo parere favorevole di Regione e Asl il Cica, centro integrato di cure e assistenza della Valle Scrivia, potrebbe essere presto realtà. Le diverse reazioni del Comune di Busalla, promotore del progetto, e del resto della Comunità montana. Al centro delle polemiche l’incognita della cessione della struttura. Il Frugone di Busalla potrà continuare a chiamarsi ospedale? Forse sì, forse no, ma il suo futuro è oggi almeno oggetto di dibattito e proposte, e la delusione seguita al varo del piano di riordino sanitario sembra ormai superata. La lettera che riapre la questione dell’ospedale per la Valle Scrivia (o di una struttura mista che mantenga un presidio ospedaliero di primo livello) è arrivata sulla scrivania del sindaco di Busalla, Mauro Valerio Pastorino, il 5 gennaio. L’hanno ricevuta per conoscenza anche il presidente della Comunità montana e i sindaci degli altri comuni, oltre al direttore generale della Asl 3. La firma è dell’assessore regionale alla sanità Claudio Montaldo, che in poche parole riconosce la compatibilità della proposta avanzata dal Comune di Busalla con le esigenze del sistema sanitario ligure, in particolare per quanto riguarda la necessità di aumentare le strutture riabilitative. Una risposta attesa e abbastanza celere, come aveva chiesto il sindaco nell’affollatissimo consiglio comunale del 14 dicembre per consentire un rapido avvio dei sopralluoghi e degli adempimenti necessari alla definizione dell’intervento da realizzare. I lavori, a questo punto, potrebbero cominciare nel giro di pochi mesi. Ospedale Continua senza interruzioni il dibattito intorno al destino del Frugone di Busalla Comprensibile la soddisfazione del sindaco di Busalla, che vede attualmente premiato il suo tentativo di sparigliare i giochi e superare la soluzione indicata dal piano di riordino regionale, senza eludere l’esigenza di razionalizzazione della spesa sanitaria. Più articolata la posizione della Comunità montana e degli altri comuni della valle che, pur riconoscendo la validità dell’alternativa prospettata, rivendicano la necessità di una maggiore concertazione. Alla presa di posizione di Montaldo ha fatto seguito il primo sopralluogo predisposto dalla Asl, che ha dato esito positivo e ha portato a un’intesa operativa di massima con il Comune di Busalla. L’azienda sanitaria approva sostanzialmente il piano presentato dal Comune: il Cica, Centro integrato di cure e assistenza della Valle Scrivia, sarà realizzato “in un’ottica di forte collaborazione tra pubblico e privato”, dice un comunicato della Asl del 25 gennaio. Gli interventi attualmente in corso, a eccezione di quelli per il mantenimento delle corrette condizioni igieniche, dovrebbero essere sospesi perché potrebbero essere superati dal nuovo piano. Marco Bagnasco, presidente della Comunità montana, punta il dito sull’irritualità del percorso seguito finora, e su alcune contraddizioni ancora da risolvere: «Prendo atto che la Asl ha assunto una posizione unilaterale nei confronti di un comune che evidentemente considera l’unico interlocutore. Pastorino fa benissimo il suo mestiere, ma noi non possiamo dire che siamo a favore né contro, finché non siamo coinvolti nella maniera appropriata. Cinque sindaci su nove avevano votato un altro piano. A noi è stato detto più volte che quella proposta era il massimo che la Regione poteva concedere: ora viene avallata una scelta che coinvolge dei privati, ma senza consultare nessuno. Almeno provarci, dice sempre Pastorino? Almeno saperlo, dico io questa volta». Sulla stessa linea Simone Franceschi, sin- daco di Ronco Scrivia: «Avevo definito la proposta della Regione non la migliore possibile, ma il Piave al di sotto del quale non si poteva scendere. Fatti i passaggi tecnici sulla nuova ipotesi, che comunque non ritengo inconciliabile con quella già approvata come sostiene Pastorino, mi aspetto che la Regione ci dica qualcosa». I comuni che si erano espressi a favore del “vecchio” piano regionale, e che avevano firmato la convenzione proposta da Montaldo e dal direttore generale dell’Asl3 Alessio Parodi, erano Crocefieschi, Ronco Scrivia, Isola del Cantone, Casella, Montoggio. «Si mettono in imbarazzo – rincara Bagnasco - alcuni comuni che si sono presi la briga di avallare il piano della Regione contro un’opinione diffusa tra i cittadini. Il Cica è della Valle Scrivia o di Busalla? Se è di Busalla, allora la piscina di Ronco è di Ronco, e via dicendo. Vogliamo ragionare in una logica di servizi comprensoriali o no?». I maggiori dubbi e perplessità si concentrano sul ruolo del privato. «Ci vogliono dei paletti chiari per dare garanzie a tutti avverte Franceschi - nel momento in cui entrano i privati non si può più parlare di ospedale. Tanto più che il piano prevede la cessione al privato dell’immobile: la Regione è d’accordo? Non sarebbe meglio un project financing, che consentirebbe di mantenere la proprietà pubblica? Viene da chiedersi allora cosa si sta perseguendo davvero: forse il taglio notevole che si riesce a realizzare nell’immediato, dovendo garantire come soggetto pubblico soltanto i tre medici a rotazione e i cinque infermieri necessari per il pronto soccorso». Il Cica verrebbe gestito in regime di convenzione, ma una volta avvenuta la cessione dell’immobile non si sa cosa può succedere a ogni rinnovo: «Chi mi assicura - conclude Franceschi - che il privato dopo un po’ di anni non decida che sia più conveniente gestire la struttura in esclusiva?». pagina 4 ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 Redazione ValleScrivia Casella Postale n. 725 16121 Genova Internet: www.ilvallescrivia.it E-mail: [email protected] Inchiesta Il commercio in valle Dal vivo Jacopo Riccardi, assessore al commercio a Casella, delinea un quadro della situazione: «Esistono tre aree di intervento» Quando diciamo “commercio” nell’attività. Si trascina - nel caso di esercizi gestiti da persone mature - come salvaguardia di attività lavorativa per figli e nipoti, che non sempre attendono all’attività familiare e ciò comporta talora la chiusura delle botteghe o il trasferimento per liquidazione ad imprenditori senza esperienza. Nei confronti delle amministrazioni il settore è quasi sempre freddo alle innovazioni, poco attivo e portato alla lagnanza nient’affatto costruttiva. Il comune non può “insegnare” ai commercianti il lavoro d’impresa, ma il commerciante deve cogliere nelle attività istituzionali gli aspetti che possono produrre indotto». Francesca Di Santo Il commercio qui ha caratteristiche particolari, che non si possono semplificare nella contrapposizione tra fondovalle e montagna. A Jacopo Riccardi, che con gli assessori al commercio della Valle ha condiviso una prima analisi del territorio, abbiamo chiesto di delineare un quadro. «È più corretto distinguere tre fasce o aree di intervento. Esiste la realtà dei piccoli comuni montani, che godono di un’alta percentuale di turisti tra luglio ed agosto, e restano Ad esempio? spopolati durante le restanti stagioni: tra essi senz’altro Val«È sterile fissarsi su scelte viabilistiche o di arredo urbano: brevenna, Vobbia, Crocefieschi, e forse Isola del Cantone. Qui i negozi costituiscono, assieme ai rarefatti servizi, un ci sono manifestazioni, eventi, fiere che potrebbero essere presidio sociale. Mi fa piacere leggere il riconoscimento di un’occasione, ma perchè poi in quei giorni le saracinesche questa funzione nel recentissimo testo unico del commer- sono abbassate e i tavoli a gambe in su? Un altro handicap cio varato dall’assessore Guccinelli. Di tenore opposto la è la scarsa volontà (spesso per retaggio di mentalità, è caso realtà dei paesi meno turistici, come Busalla e Ronco Scrivia. di dirlo, di bottega) di unirsi: l’associazionismo è visto con scetticismo. Esperimenti di induzione alla Qui l’offerta commerciale è più variegata, costituzione di associazioni, anche non stastabile, e sorgono anche alcuni esercizi spetutariamente regolate, non sono approdate cializzati, ma l’approccio con le problemaLa grande a nulla anche dove, come a Crocefieschi e tiche e il dialogo con la pubblica amminidistribuzione colpisce Casella, le amministrazioni si sono impestrazione soffrono dei limiti riscontrabili gnate. Eppure i civ possono funzionare. Non anche in realtà medio-piccole. A cavaliere, il commercio solo per prendere i finanziamenti regionali, la situazione nei paesi a vocazione turistica al dettaglio perchè non si tiene viva un’attività grazie a che godono anche di una solida residenziaun contributo: spirito d’impresa, di investilità, come Casella, Montoggio e Savignone. mento, di rischio nel tirare fuori delle palanQueste tre fasce territoriali sono esportabili senz’altro al territorio di tutto l’entroterra provinciale e re- che per rimettere a posto i locali, o migliorare i servizi o il gionale, e costituiscono una piattaforma per la diversifica- parco prodotti: questo ci vuole! Il tutto con un’amministrazione non preclusiva e aperta al dialogo». zione di obiettivi e interventi». Quali sono i maggiori problemi e gli errori più ricorrenti da parte di enti e operatori? «I Comuni hanno sottovalutato la delega al settore: tante volte l’assessore al commercio (o direttamente il sindaco) era il referente del comune su cui scaricare lamentele, e l’operatore economico diventava per antonomasia “quello che mugugna”. Il settore del piccolo commercio al dettaglio in sede fissa e dei pubblici esercizi risente del recesso dell’economia nazionale ed è particolarmente svantaggiato dal richiamo esercitato sulla clientela dalla grande distribuzione: la Coop di Busalla, l’Ipercoop di Bolzaneto e l’Iper di Serravalle Scrivia. Tuttavia, il settore non dimostra slancio imprenditoriale: parte degli esercizi “sopravvive” fidando di una clientela tradizionale, spesso di età avanzata, e manca di specializzazione sia nella merce commercializzata che “ “ Un’idea per il futuro? «In realtà due. La prima è proseguire il lavoro di coordinamento intercomunale sul commercio: sono convinto che sia una risorsa, e che la salute del tessuto economico delle attività al dettaglio e dell’artigianato sia il segno della salute del territorio. La chiusura di un esercizio, per quanto dolorosa, si spiega in tanti modi, talvolta pretestuosi. Ma il complesso delle attività deve essere monitorato. Il comune non può legiferare né concedere contributi, ma nemmeno limitarsi a svolgere funzioni burocratiche. Mi piacerebbe poi, ed è la seconda, che si individuassero un paio di referenti parlo di Casella - e che si insediasse una consulta permanente. Il dialogo costante riduce le polemiche e consente di capire che il percorso di sviluppo deve vedere pubblico e privato andare di pari passo». L’opinione Il giocattolo è ormai andato in mille pezzi Crisi del commercio crisi della società Arnaldo Ferrando Il dizionario Garzanti della lingua italiana alla voce commercio riporta: “scambio di merci con denaro o altre merci”. A ognuno di noi è capitato di verificare, tantissime volte, la prima parte della definizione: scambio di merci con denaro; ma raramente di rendere attuabile la seconda: scambio di merci con altre merci. Questa definizione non appartiene al nostro tempo, ma a epoche in cui c’erano rapporti diversi per procurarsi il necessario. Le difficoltà degli spostamenti e dei trasporti promuovevano scambi diretti, baratti di merce. Poi con l’arrivo della modernizzazione e con il conseguente aumento delle “ve- locità” il quadro si è trasformato nella situazione attuale. Per molto tempo tutto è filato apparentemente liscio: le merci arrivavano, gli avventori sceglievano, i commercianti vendevano nella certezza di accontentare i loro clienti e di ottenere un giusto e legittimo guadagno. In parte era vero. Addirittura si creava sovente un rapporto di reciproca fiducia sulla domanda e sull’offerta capace di travalicare il rapporto prettamente commerciale per sconfinare nell’amicizia. Il commerciante e il compratore erano diventati intimamente consapevoli delle reciproche esigenze e favorivano il raggiungimento delle azioni che erano utili a entrambi. Poi improvvisamente qualcosa è cambiato Assessore al commercio Jacopo Riccardi e il giocattolo si è rotto in mille pezzi. Cosa è accaduto all’improvviso per determinare la crisi del commercio che oggi determina la fine di tante attività, con le conseguenti difficoltà? Le risposte possono essere tante, a partire da quelle tecniche. Noi cerchiamo di dare una risposta diversa, nella convinzione che le difficoltà siano iniziate proprio nel momento in cui, per tutta una serie di circostanze anche legittime e forse inevitabili, è venuto a mancare quel particolare tipo di rapporto che si era instaurato tra venditore e cliente. Quel rapporto oggi non esiste quasi più, e le responsabilità sono probabilmente divise al cinquanta per cento tra i commercianti e i clienti; gli uni e gli altri hanno forse un po’ ingenuamente valutato di potersi esimere da continuare ad esercitare una diretta conoscenza e collaborazione, nei singoli ruoli e delle inerenti necessità. E sono sorti di conseguenza all’improvviso dei capannoni enormi pieni di merci ammucchiate su scaffali di acciaio inossidabile o di semilegno sempre lucido con la possibilità per chi entra di toccare, verificare, valutare, rifiutare, acquistare e uscire contento? Va tutto benissimo. Peccato però che il commercio sia entrato in una profonda crisi di iden- tità. La Valle Scrivia sta pagando particolarmente questo cambiamento sociale. Da terra che accoglieva e ospitava e che per tanti anni era stata eletta e considerata a misura d’uomo, si sta trasformando in una terra, sotto questo aspetto, asettica senza più quelle caratteristiche di antica tradizione antiche, ma modernissime nel contenuto, che avevano avvicinato tanta gente. E avveniva anche grazie ai rapporti con i commercianti locali. Esiste forse la necessità per tutti di rallentare, anche quando si è impegnati a fare o a proporre acquisti. La spesa deve ritornare ad essere un momento importante e significativo nella giornata e nella vita di tutti noi; in essa occorre ricercare e ritrovare antichi e sani valori. Se trent’anni fa ci fossimo trovati ad entrare in un negozio che ci proponeva mandarini e occhiali da sole, probabilmente ne saremmo usciti inorriditi senza aver acquistato niente e convinti che il gestore fosse quanto meno un po’ strano. Ma viene da domandarsi: non siamo diventati più strani noi oggi che entriamo nello stesso negozio per acquistare pane, salame e aspirina? Il testo unico Tutte le novità più rilevanti della nuova legge Il testo unico del commercio, che abroga le disposizioni regionali precedenti, è stato approvato dal Consiglio regionale con la legge n. 1 del 3 gennaio 2007. In 162 articoli è regolato ogni aspetto del commercio ligure, dal dettaglio agli ambulanti, dai giornali ai distributori, dai pubblici esercizi alla free press. Per gli aspetti non regolamentati vigono le disposizioni dei decreti Bersani: quello del 1998 che liberalizzò le licenze e quello del 2006, noto alla cronaca per la vicenda dei tassisti. Entro aprile sarà approvata la programmazione regionale. Viene reintrodotto, come opzionale, il piano commerciale comunale, come strumento settoriale applicativo della programmazione regionale. Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Regione ed Unioncamere liguri approveranno i nuovi modelli di comunicazione, che sostituiranno quelli camerali. È recepita l’abolizione del rec voluta dal Governo, ma la formazione professionale e l’aggiornamento sono considerati requisiti di privilegio per ottenere contributi regionali. Sono previste norme di favore per i comuni sotto ai 3000 abitanti e per le zone montane, per consentire lo svolgimento congiunto di attività commerciali e di servizio, a sostegno del ruolo di presidio sociale svolto dalle “botteghe”. Le licenze per la somministrazione di alimenti e bevande vengono rese omogenee: in sostanza, chi possiede una licenza di tipo “A” (ristorazione), ora può fare anche bar (vecchia licenza tipo “B”). I comuni regolamentano i contingenti con propri provvedimenti approvati dal consiglio. Sempre con un regolamento, i comuni devono approvare il piano di localizzazione e i punti vendita di quotidiani e periodici. La “vendita di liquidazione” è legata esclusivamente alla cessazione o alla cessione dell’attività o al rinnovo dei locali. I saldi, invece, durano al massimo 45 giorni due volte l’anno: quelli invernali dall’Epifania, quelli estivi dal primo venerdì di luglio; sia per i saldi che per le liquidazioni sono inoltre ribaditi gli obblighi dei negozianti a tutela del consumatore. Le vendite promozionali, comunicate almeno dieci giorni prima con avviso nei locali, devono essere di brevi e non possono riguardare le merci oggetto di saldi. Quanto agli orari dei negozi, che dovranno rispettare criteri comunali condivisi con gli operatori economici, sono ribaditi gli obblighi di chiusura domenicale, festiva, e di mezza feria (salvo accordi locali). I negozi possono aprire massimo 13 ore, dalle 7 alle 22, i pubblici esercizi massimo 18 ore (ma non meno di 5). ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 pagina 5 Redazione ValleScrivia Casella Postale n. 725 16121 Genova Internet: www.ilvallescrivia.it E-mail: [email protected] Inchiesta Il commercio in valle Calano le saracinesche I negozi delle frazioni, al confine tra commercio e presidio sociale Requiem per una bottega Marco Gaviglio Saracinesca giù Chiudono i piccoli esercizi La saracinesca si è abbassata per l’ultima volta con la fine del vecchio anno e non si rialzerà più. Anche Carlo e Liliana, alla fine, si sono arresi, e hanno chiuso il loro tabacchino di Montessoro, ultimo esercizio commerciale della piccola frazione di Isola del Cantone. «Cosa vuole, ormai siamo anziani e cominciavamo ad essere stanchi del negozio - ci racconta la signora Liliana -. Già un paio d’anni fa eravamo sul punto di mollare, poi però tenemmo duro, più per passione che per convenienza». La loro storia era finita persino al telegiornale, erano saliti anche dalla città per intervistarli, e così quel tabacchino sperduto fra le colline era diventato un simbolo: l’ultimo baluardo di una vita di paese che ormai non c’è più. «Anni fa qua a Montessoro avevamo tutto - ricorda ancora Liliana -, c’erano le scuole, il parrocco, un alimentari, persino la trattoria. A poco a poco però, tutti hanno chiuso, molti sono andati ad abitare da altre parti, e adesso qua non vive che una trentina di persone. Certo d’estate salgono molti villeggianti, ma nel resto dell’anno il paese si spopola, e anche i pochi che ci sono ancora scendono a valle per i loro acquisti, così per me e mio marito non avrebbe più avuto senso continuare». Una decisione amara, ma inevitabile: «Non è stato facile, io ci ho lavorato 45 anni, e Carlo praticamente è nato e cresciuto nel negozio». «Pensi che la licenza è vecchia di 160 anni - ci dice il signor Carlo, con un pizzico di orgoglio nella voce -, la nostra famiglia ha gestito il tabacchino per cinque generazioni». Una storia a cavallo di tre secoli, che si è conclusa pochi giorni fa: «Abbiamo atteso la fine dell’anno e lo scorso 31 dicembre abbiamo chiuso per sempre. Qua ormai lo avevano già fatto tutti, ma purtroppo lo stesso destino toccherà a molti altri paesi anche più grandi del nostro». Hanno ragione Carlo e Liliana, infatti basta percorrere qualche chilometro ed eccoci a Vobbia: rispetto a Montessoro questa è una metropoli, ma le cose non vanno molto meglio. Marta Pruzzo, titolare dell’edicola/benzinaio che si incontra arrivando da Isola, è quasi rassegnata: «Noi ancora resistiamo, ma per quanto? Nelle frazioni non è rimasto nessuno, e anche qua nel capoluogo siamo ormai pochi: un alimentari, il macellaio, il bar e un tabacchino, ma chi lavora di più è la farmacia». Per quella, infatti, il lavoro non manca mai. Quanto agli altri, purtroppo, sembra solo una questione di tempo. L’esperto La parola passa a Laura Repetto, presidente regionale e membro della giunta nazionale del Fismo Confesercenti Civ, servizi, promozione: ecco la ricetta portunità per creare azioni positive e attirare il consumatore pre più spesso a vere e proprie esigenze sociali». Busalla e Ronco Scrivia sono i centri più importanti della con pubblicità, offerte e servizi competitivi. Per questo ocValle, dal punto di vista commerciale, e le associazioni e le corre specializzarsi, diversificare i prodotti e organizzarsi in «Il commercio in Valle Scrivia? Può e deve crescere ma oc- amministrazioni locali stanno davvero facendo molto per lo consorzi per collaborare». Puntare sui servizi al cittadino può essere la strada giusta corre puntare sulla diversificazione dell’offerta, sulla tipicità sviluppo del settore. «Sanno che devono continuare a incenper ridare linfa al settore in Valle anche se, dei prodotti e sulla specializzazione dei settivare le attività commerciali occorre precisare, le attività commerciali tori», sono le parole di Laura Repetto, presi- continua Laura Repetto sono costanti a Busalla e in crescita nel Codente regionale e membro della giunta nacosì come in passato i coBisogna Le iniziative mune di Ronco Scrivia. «Sono dati da legzionale del Fismo Confesercenti (Federaziomuni hanno collaborato con puntare sulla trasversali sono gere positivamente - continua Laura Repetne italiana settore moda) e giovane assessoi commercianti e le associato - che devono stimolare tutti, amministrare comunale al commercio di Ronco Scrivia. zioni per aiutarli ad accedediversificazione un’altra buona zioni, associazioni e singoli esercenti, a colLa situazione in Valle Scrivia non è delle più re ai fondi regionali, grazie dell’offerta idea laborare per promuovere il territorio e le atrosee perché la concorrenza con Genova e le ai quali si è potuto creare un tività presenti. Una buona idea sono le inigrandi realtà degli ipermercati e outlet del Civ (centro integrato di via) ziative che coinvolgono in maniera trasverbasso Piemonte è molto forte. «È difficile per a Busalla, mentre attualmeni commercianti dei piccoli comuni montani continuare a svol- te è allo studio il nuovo testo unico in materia di commercio sale più settori come il commercio, la ristorazione e la cultura. Manifestazioni turistiche, gastronomia, promozione delle gere le loro attività - spiega Laura Repetto -, anche se è impos- recentemente approvato dalla Regione». sibile chiudere, perché sono spesso l’unico punto vendita «Proprio i Civ sono si sono dimostrati un’esperienza molto eccellenze dei prodotti possono non solo attirare i turisti, della frazione. E le attività commerciali dei paesi dell’entroter- produttiva sulla quale è bene puntare e gli operatori com- ma soprattutto i tanti abitanti della Valle Scrivia, che riscora, popolati per lo più da persone anziane, rispondono sem- merciali devono imparare a sfruttare al meglio questa op- prono così il “negozio di fiducia”». Simona Mongillo “ “ “ “ Intervista | Il segretario degli operatori busallesi Un arrivederci Queirolo: creare l’offerta Busalla Magazine, da dodici anni nelle case Marco Gaviglio Commercio e Vallescrivia: il termometro della situazione ce lo dà Silvio Queirolo, segretario del Consorzio Operatori Busallesi. «Negli ultimi anni c’è stata una flessione nelle vendite, ma questo non è certo un problema che riguarda solo gli operatori della vallata: le vere ragioni vanno cercate a livelli più alti, e dipendono da un rallentamento generalizzato dell’economia». proprio grazie alla collaborazione tra il CIV e le amministrazioni comunali che si sono succedute recentemente. I paesi muoiono solo se non sanno creare l’offerta attorno a loro. Nel caso di Busalla, il futuro è rappresentato dalla circonvallazione, che permetterebbe di alleggerire il centro dal grande traffico e renderebbe il nostro paese accogliente e appetibile anche ai non residenti: pensate a cosa vorrebbe dire, per noi commercianti, poter contare su un’area pedonale o comunque su una zona a traffico limitato, almeno in alcuni giorni dell’anno». «Per adesso ci siamo presi una pausa di riflessione, e a febbraio non saremo nelle edicole, ma non escludo un nostro ritorno già dal mese di marzo». Così Silvio Queirolo, a proposito della mancata uscita dell’ultimo numero del Busalla Magazine. Il mensile voluto e gestito dagli operatori economici è ormai una realtà consolidata da dodici anni, e per molto tempo è stata l’unica voce della Vallescrivia. «Dietro alla nostra scelta di fermarci non ci sono problemi di carattere economico, né di altra natura - prosegue Queirolo -, più semplicemente, la nostra è una piccola redazione, e dopo 12 anni comincia ad emergere una certa stanchezza». Parlare di addio, però, è ancora presto: «La speranza è quella di tornare in edicola già a marzo, magari con uno staff rinnovato e motivato». Arrivederci al prossimo mese, Busalla Magazine! Come dire che non è tutta colpa degli outlet e dei centri commerciali, se i piccoli negozi faticano. «Oggi si spende meno che in passato, per cui non ci preoccupiamo tanto della concorrenza rappresentata dalla grande distribuzione, quanto appunto di questa tendenza ad una diminuzione dei consumi. D’altra parte, è innegabile che i grandi centri commerciali deviano una parte della clientela, ma alla fine i più affezionati tornano sempre da noi». Quindi non c’è uno scontro frontale fra commercianti al dettaglio e grandi punti vendita? «Si tratta di due realtà complementari, che possono coesistere, proprio perché rispondono a bisogni diversi: al grande magazzino ci si va senza un’idea precisa della merce da acquistare, mentre nel negozio il consumatore può contare su quell’accoglienza e quella varietà che negli outlet non trova». Quali sono, allora, le priorità del commercio locale? «La vera sfida per noi sta nel rendere appetibile al consumatore l’accoglienza della città che ci ospita: Busalla in questi ultimi anni ha subito un autentico restyling, dal rifacimento delle facciate di molti palazzi, ad una più adeguata illuminazione, fino al recente ampliamento dei marciapiedi di Via Vittorio Veneto. In questo senso, molto è stato fatto Arteria di negozi Uno scorcio di Via Vittorio Veneto, la principale via commerciale di Busalla e dell’intera Valle Scrivia pagina 6 ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 Redazione ValleScrivia Casella Postale n. 725 16121 Genova Internet: www.ilvallescrivia.it E-mail: [email protected] Alta Valle Scrivia/Le Valli dell’Antola Il Consorzio Il settore zootecnico rappresenta una delle principali filiere produttive Nelle nostre fattorie Nicole Mercatelli All’interno del Consorzio Agricolo Alta Valle Scrivia gli allevatori rivestono un ruolo importante, tanto che il settore zootecnico rappresenta, insieme alla forestazione e ai prodotti di conserva, una delle principali filiere produttive. L’allevamento più diffuso è quello di ovini e caprini, animali che ben si adattano all’entroterra genovese, montuoso e poco fornito di grandi pascoli. Tra i bovini, una razza autoctona è la Cabannina, presente nell’allevamento dell’azienda Autra di Savignone. Si tratta di animali “rustici”, che riescono a sfruttare al meglio le caratteristiche del nostro territorio e che danno un latte ottimo per la caseificazione. Il formaggio prodotto da Alfredo Bagnasco, proprietario dell’azienda, è di due tipi: uno più fresco e morbido, l’altro più asciutto che viene lasciato a stagionare per 10-15 giorni. Nel periodo che va da Pasqua all’autunno si produce anche una formaggetta di misto capra e non può mancare la ricotta, fresca e gustosa. L’azienda Autra organizza anche visite guidate e per le scuole, per dare la possibilità ai bambini di conoscere direttamente, mucche, asini, maiali, galline e tutti gli altri animali presenti in campagna. Formaggette di puro latte di capra vengono prodotte dall’azienda Cascina Salvega, di Casella, che ospita un allevamento di circa 20 esemplari di razza Camosciata, molto adatte per la produzione di formaggio. Nelle stalle di Cascina Salvega è presente anche un piccolo gregge di pecore Bergamasche e si sta cercando di introdurre la razza Suffolk, pecore dalla testa scura, piccole e tozze, apprezzate per la carne. «I problemi principali per un incremento della zootecnia - spiega Rita Ottonello, titolare dell’azienda - sono legati ai pascoli. Gli animali hanno bisogno di spazio e in Valle spesso manca la possibilità di accedere a terreni abbandonati, perché è difficile trovare i proprietari e convincerli ad affittare i prati. Per rimettere a posto un terreno ci vogliono 2 o 3 anni, durante i quali spesso il proprietario cambia idea. Per noi è quindi necessario stipulare un contratto di affitto che, oltre a tutelarci da queste situazioni, ci consenta anche di accedere ai finanziamenti regionali. I finanziamenti sono infatti quelli che ci garantiscono di andare avanti durante quel periodo in cui il pascolo va preparato e che per noi risulta del tutto infruttuoso». L’azienda agrituristica La Sereta, di Tegli, ha invece da poco avviato uno studio per l’allevamento di maiali allo stato brado. Questo progetto permetterebbe di sfruttare al meglio i boschi di castagne e querce che da tempo sono inutilizzati. «Per noi il senso della zootecnia», spiega la proprietaria, Barbara Pisani «è quello di trasformare l’abbandono in una risorsa». L’azienda alleva anche pecore di razza delle Langhe e Nostralina, una specie autoctona presente in molte stalle della zona. Grazie al loro latte vengono prodotti due tipi di formaggio: il primo, più stagionato, è fatto con il metodo tradizionale, mentre per il secondo viene usato un metodo originario dell’Appennino di Ponente, molto adatto al latte di pecora, che consiste nel cagliare le formaggette una ad una senza rompere la cagliata ottenendo così un prodotto fresco, cremoso e saporito. Allevamento Riveste un ruolo fondamentale nel Consorzio Azienda Autra Tra formaggette tipiche e ricotta fresca Azienda agricola agrituristica “Autra” Località Olmi 13, 16010 Savignone (Genova) Telefono 010 9690992 Cellulare 340 5278201 Vendita diretta di prodotti in azienda Ristorazione: sabato e domenica su prenotazione Infrasettimanale su prenotazione per gruppi Specialità della casa Le tipiche formaggette della Valle, morbide e cremose o stagionate La nostra azienda è situata in un suggestivo ambiente naturale, tra boschi di quercia e castagneti, nel comune di Savignone. Da diversi anni alleviamo capre e pecore, utilizzando i pascoli dell’entroterra, con il duplice risultato di tenere pulito il territorio e garantire un allevamento biologico. Con il latte di mucca cabannina e di capra produciamo, nel nostro caseificio, le tipiche formaggette della Valle Scrivia, morbide e cremose o più stagionate, e un’ottima ricotta fresca. In agriturismo si possono gustare, come antipasti, salame, testa in cassetta, coppa e pancetta, prodotti con i maiali di cinta senese da noi allevati. Da non perdere i piatti a base di carne, tra cui i deliziosi arrosti, e per concludere un’ottima crostata di ricotta. A Casella | L’azienda agrituristica di Rita Ottonello A Fraconalto | La Sereta è anche ristorazione Cascina Salvega, tutto un menu a base di prodotti tipici della Valle Prati, pascoli, coltivazioni biologiche e vendita diretta al consumatore Cascina Salvega L’azienda agricola, gestita da Rita Ottonello, si trova a Casella Bestiame Animali al pascolo nell’Azienda “La Sereta” a Sereta di Tegli, vicino a Fraconalto Azienda agricola agrituristica “Cascina Salvega” Località Salvega 38, 16015 Casella (Genova) Cellulare 338 7523970 Cellulare 338 5844712 E-mail: [email protected] Vendita diretta di prodotti in azienda Apertura agriturismo a marzo Ristorazione e ospitalità tutto l’anno su prenotazione Azienda agricola e agrituristica “La Sereta” Loc. Sereta di Tegli 47A, 15060 Fraconalto (Alessandria) Telefono 010 9693108 Cellulare 349 5826357 Vendita diretta di prodotti in azienda Ristorazione: sabato e domenica su prenotazione Infrasettimanale su prenotazione per gruppi (minimo 10 persone) Domenica pomeriggio sempre aperto per merende Cascina Salvega nasce dall’esigenza di Rita Ottonello, proprietaria dell’azienda, di crearsi un lavoro che le permettesse di gestire anche la famiglia e i figli. Qui far da mangiare e produrre conserve è quasi un’estensione della normale vita casalinga. Il menu che potrete gustare nell’agriturismo è stagionale, a base di prodotti locali. Tra torte di verdure e formaggi, trovano ampio spazio anche il salame e il violino di capra, un prosciutto crudo di capra molto rinomato come antipasto. Un posto d’onore va ai dolci a base di rose: dal gelato, alle torte, alla prelibata crostata, passando per l’immancabile sciroppo di rose, presidio Slow Food e fiore all’occhiello della Valle Scrivia. Grazie all’aiuto di Neve, il pony di casa, l’azienda si sta inoltre attrezzando per organizzare attività di passeggiate a cavallo per bambini. La nostra azienda si trova in una vallata laterale della Valle Scrivia, nelle vicinanze dei Parchi Regionali dell’Antola e delle Capanne di Marcarolo, dove prati e pascoli resi ancora vivi dal lavoro dell’uomo si alternano a boschi di castagno. Le coltivazioni sono biologiche, ottenute, dove possibile, da varietà locali. La forma di vendita preferita è quella effettuata direttamente in azienda, allo scopo di creare un legame tra i consumatori e il luogo di produzione, per avvicinarli alla nostra montagna affinché possano riscoprire gli aspetti più piacevoli a due passi da casa. Coltiviamo patate, in particolare quarantine, frutti di bosco, antiche varietà locali di mele e rose da sciroppo. Un nostro prodotto particolarmente richiesto è il sambuchino, una bibita frizzante a base di fiori di sambuco, indicata nei caldi mesi estivi, ottima per i bambini al posto delle solite bibite gassate. ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 pagina 7 Redazione ValleScrivia Casella Postale n. 725 16121 Genova Internet: www.ilvallescrivia.it E-mail: [email protected] Cultura Iniziative Il progetto interessa anche numerosi comuni liguri L’Oltregiogo distretto culturale La fotonotizia La tessera Greg del 2007 Disegno vincente Il disegno di Maria Chies (10 anni) ha vinto il concorso “Disegna la tua tessera”, organizzato dal Gruppo escursionistico giovanile Valle Scrivia Distretto culturale Le rovine del castello di Montessoro potrebbero rientrare nel progetto di percorsi guidati e punti informativi, di un coordinamento Park a Ovada, tutti già finanziati dall’Ue. fra la gestione dei castelli e delle attrattive del territorio. Il Terminati tutti i passaggi istituzionali, il primo passo sarà tutto creerà un volano per far crescere, tra l’altro, la ricettivi- una ricerca sull’offerta e sulla domanda turistico-culturale e L’Oltregiogo, la grande area cavallo dell’Appennino Ligu- tà in zona e quindi l’economia in generale. Il territorio del- una mappatura delle risorse culturali e ambientali. «Con la re-Piemontese compresa tra le province di Genova e Ales- l’Oltregiogo può vantare il Forte di Gavi, il sito di Libarna creazione di un distretto sarà più facile accedere ai fondi sandria, diventa un distretto culturale-amantica, i castelli dell’Ovadeeuropei, ma anche ai finanziamenti privati bientale. se, il museo di storia natudelle fondazioni - ricorda Angelini -, ormai L’idea, lanciata nel 2004 dal consigliere rale di Stazzano, solo citarè impossibile ottenere contributi dall’Ue Con il Storia, provinciale di Mornese (Al) Dino Angelini, ne alcuni, ma anche le macome singole amministrazioni». distretto più facile paesaggio, tipicità, si è concretizzata lo scorso 2 novembre con schere a Rocca Grimalda, la L’Oltregiogo, si diceva, non è solo Piemonil primo sì al progetto da parte della giunta bellezza delle valli Stura e te. «Fra i numerosi comuni contattati - proaccedere ai fondi architettura e provinciale alessandrina dopo una serie di Scrivia anche nella parte lisegue il consigliere provinciale - ci sono aneuropei innovazione incontri tra sindaci dell’Ovadese e del Novegure: va creato un unico che alcuni comuni della Provincia di Genose. soggetto attraverso il quale va, come Isola del Cantone e Ronco Scrivia. Di cosa si tratta? Afferma Angelini: «Esidialogare con le istituzioL’Oltregiogo è una zona ben definita che la stono già i distretti termale di Acqui Terme e dolciario di ni». storia ha poi diviso fra due Regioni». Novi Ligure. La caratteristica del nostro sarà la valorizzazioGli assi del progetto di distretto culturale sono il paesagDopo il primo sì della Provincia molte giunte e consigli ne, fra le altre cose, delle emergenze architettoniche di pre- gio, la storia, l’architettura, la tipicità e l’innovazione. Tre comunali hanno già dato il loro assenso. Toccherà alla Regio, come i monumenti e i numerosi castelli, nonché delle progetti di riferimento: il Parco della Pace della Benedicta, gione Piemonte e, si spera, anche alla Liguria, istituire uffipeculiarità ambientali attraverso, per esempio, la creazione l’Adventur Park a Mongiardino Ligure e il Monferrato Story cialmente il distretto. Giampiero Carbone “ “ “ “ Strane storie Nel 1906 il marito della proprietaria della Trattoria venne ucciso per rapina. Dalla disgrazia venne la forza di reagire Alla Rosin, dove si incrociano cucina e storia Alessandra Ferlenga Qualche giorno fa, vuoi per le feste da poco passate, vuoi per la voglia che ultimamente ho di cose genuine, mi sono detta: “In questa uscita parliamo di cibo”. Così mi è venuto in mente il piccolo museo di Tre Fontane dedicato alla cucina tradizionale genovese e in particolare all’osteria; ci sono i forni, gli attrezzi tipici che vanno dalle pentole ad una sorta di particolare girarrosto, un vecchio torchio per la spremitura delle mele che risale alla fine dell’ottocento. Tutto è stato ricostruito e allestito in un ampio salone che fa parte di una vera osteria, la Trattoria Rosin. E qui ecco che, dopo essere partita in quarta per dedicarmi alla gastronomia, mi sono imbattuta nella cronaca di un fattaccio che già in passato avevo descritto, recuperato da un vecchio articolo: l’uccisione di un tabaccaio avvenuta per rapina nel 1906. Sì, perché quel tabaccaio, Michele Trucco, era proprio il marito della Rosin; i due, dopo essersi sposati, avevano rilevato l’osteria di Tre Fontane (con annessi forno e rivendita di sale e tabacchi). Fu la stessa Rosin che la sera del 3 ottobre 1903 ritrovò il marito, che doveva tornare con le provviste per l’osteria, riverso in una scarpata sulla strada del ritorno; il cavallo era arrivato a Tre Fontane con il calesse vuoto e lei era partita con il figlio tredicenne Mario per cercarlo, immaginando già la tragedia. La disgrazia costrinse la Rosin, madre di sei figli, a reagire in fretta: fece tornare l’anziana madre da Pegli, dove lavorava come donna di servizio, e utilizzò l’esperienza maturata come cuoca dall’anziana donna per arricchire il menu con i piatti tipici della cucina borghese di città. Inoltre, sfruttando la posizione di valico di Tre Fontane (è un passaggio obbligato per quelle famiglie borghesi che dalla Val Bisagno raggiungono Creto ed è luogo di sosta di carrettieri e viandanti), fece sue molte ricette lasciate dalla gente di passaggio, così da avere piatti provenienti da diverse zone della Liguria e ricoprire un ruolo unico per storia e tradizione culinaria della nostra regione. Una storia antica Piatti tipici, ricette della borghesia di città, tradizioni da tutta la Liguria pagina 8 ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 Redazione ValleScrivia Casella Postale n. 725 16121 Genova Internet: www.ilvallescrivia.it E-mail: [email protected] Sport Ciclismo Il corridore di Borgo Fornari sogna la nazionale e le tappe liguri del Giro d’Italia. Ma alla corsa di casa non potrà partecipare Fertonani: un Appennino da spettatore Claudio Baffico Talento Il ciclista Marco Fertonani È nato a Borgo Fornari, ma ha imparato a farsi apprezzare in giro per il mondo. Marco Fertonani, fino a due anni fa l’unico ciclista professionista genovese prima dell’exploit di Claudio Masnata, è pronto a tuffarsi in una nuova stagione agonistica: quella che potrebbe consacrarlo come uno dei più forti corridori italiani. Un’annata particolare per Fertonani, con due tra i pricipali appuntamenti in programma, previsti proprio sulle strade di casa. «Spero davvero di mettermi in evidenza - conferma - sia nella tappa del Giro d’Italia che si concluderà al Santuario della Madonna della Guardia, sia in occasione della Settimana Tricolore, con asperità come Crocetta d’Orero, Giovi e Orero che conosco alla perfezione». Prima di tornare nella sua Liguria, però, Marco Fertonani potrà dimostrare il pro- prio valore in una serie di corse di tutto rispetto. «La mia stagione prenderà il via in Francia, in occasione del Giro del Mediterraneo, per proseguire poi in terra iberica con la Vuelta Valenciana, la Vuelta Murcia, la Vuelta Castilla y Leon ed una tra la Vuelta Aragon ed il Giro di Romandia. Sarà poi il momento del Giro d’Italia, corsa che non mi ha mai portato troppa fortuna anche e soprattutto a causa di una fastidiosa allergia che, in quel periodo, mi debilita del 6070% bloccandomi la respirazione e la muscolatura». Ancora incerta, invece, la presenza di Fertonani al Tour de France. «Decideremo una volta terminati Giro d’Italia e Giro di Svizzera - rivela -. Lo scorso anno la squadra avrebbe gradito la mia presenza ma ho preferito rinunciare in quanto non mi sentivo in condizione. Adesso però mi mangio le mani a pensare che un mio compagno, Pereiro Sio, è riuscito nell’impresa di vincerlo!». Calcio Tra un derby e l’altro si annunciano due mesi caldissimi per le nostre squadre Quante sfide in Valle tutte da tenere d’occhio I rimpianti del corridore valligiano, comunque, non si esauriscono qui. «Purtroppo non potrò partecipare al Giro dell’Appennino, corsa che si disputa attorno alle strade dove abito - rivela -. Il regolamento, infatti, impedisce ai corridori del Pro Tour di prendere parte a squadre miste. In attesa che la federazione modifichi questo aspetto delle norme non potrò far altro che seguirlo da spettatore». Marco Fertonani si augura, inoltre, che il 2007 coincida finalmente con il suo atteso debutto in maglia azzurra. «Due anni fa sono arrivato ad un soffio dalla convocazione per i Campionati Mondiali - ricorda , ma spero di coronare al più presto il sogno di entrare a far parte della squadra nazionale. Certo correre con la maglia di una compagine straniera come la “Casse d’Epargne - Isole Baleari” non facilita le cose ma cercherò ugualmente di attirare l’attenzione del commissario tecnico Franco Ballerini». Il calendario Quanti derby in Valle Scrivia! ECCELLENZA 04/02/07 23.a 11/02/07 24.a 18/02/07 25.a 25/02/07 26.a 04/03/07 27.a 11/03/07 28.a 18/03/07 29.a 25/03/07 30.a 01/04/07 31.a giornata giornata giornata giornata giornata giornata giornata giornata giornata Pontedecimo P.-Busalla Busalla-Am. Lagaccio Sestrese-Busalla Busalla-Sampierdarenese Loanesi-Busalla Busalla-Bogliasco Andora-Busalla Busalla-Sammargheritese San Cipriano-Busalla PRIMA CATEGORIA 03/02/07 19.a giornata ABB-Montoggio Ronchese-Via dell’Acciaio 10/02/07 20.a giornata Ligorna-Ronchese Montoggio-N. Emiliani 17/02/07 21.a giornata La Zagara-Montoggio Ronchese-Little Club 24/02/07 22.a giornata Montoggio-Ligorna Pontecarrega-Ronchese 03/03/07 23.a giornata Pontecarrega-Montoggio Ronchese-San Desiderio 10/03/07 24.a giornata Montoggio-Ronchese 17/03/07 25.a giornata Montoggio-S. Ambrogio Ronchese-S. Maria Taro 24/03/07 26.a giornata Multedo-Montoggio S. Ambrogio-Ronchese 31/03/07 27.a giornata Montoggio-Torriglia Ronchese-Praese Allenatore Il Busalla di Balbi è atteso da un calendario di fuoco: trasferte a Pontedecimo, Sestri e Loano (foto Pintimalli) Marco Gaviglio In due mesi sono tante le partite da tenere d’occhio: vi abbiamo evidenziato quelle che secondo noi vale la pena non perdere. I motivi sono tanti: dalla caratura delle avversarie, alla fame di certe squadre bisognose di punti in vista del finale di stagione, ad alcuni debry particolarmente sentiti. Si comincia dall’Eccellenza, dove per il Busalla di mister Balbi febbraio si annuncia come un mese di fuoco. I biancoblù finora sono stati straordinari, e si preparano ad affrontare la fase più delicata del calendario nel migliore dei modi. In questo mese toccherà andare a far visita a tre delle quattro regine del campionato - PontePolis, Sestrese e Loanesi e visto l’eccezionale rendimento fin qui dimostrato, i risultati di queste partite potrebbero incidere pesantemente nella corsa alla Serie D: un bel ruolo, quella della mina vagante, che i biancoblù si apprestano a recitare da qui alla fine dell’anno. Lagaccio e Sampierdarenese saliranno invece al Comunale a caccia di punti salvezza, mentre altra partita da non perdere sarà il quasi derby col San Cipriano, in programma alla quart’ultima di campionato, quando con ogni probabilità la squadra di Mariani sarà nel pieno della lotta per non retrocedere. In Prima Categoria c’è da registrare il sorpasso della Ronchese sul Montoggio, e anche se i play off sono abbastanza lontani per entrambe, ora sono proprio i rossoblù ad avere le carte in regola per crederci. Dopo la brutta sconfitta patita di recente contro il Santa Maria Taro, infatti, il Montoggio ha richiamato sulla propria panchina l’allenatore dello scorso anno, Walter Franceschi, al posto di Gardella. La Ronchese avrà subito due gare interne che diranno molto sulle possibilità dei ragazzi del duo Queirolo-Speranza: Via dell’Acciaio e Little Club sono al momento le due principali inseguitrici della Praese, e fare risultato contro di loro darebbe grande morale. Anche la sfida al San Desiderio, la cui tifoseria è gemellata con gli ultras di Montoggio, si annuncia davvero incandescente. La settimana dopo, invece, ci sarà proprio lo scontro diretto fra le due valligiane. A seguire, da non perdere Ronchese-Santa Maria Taro, squadra lontana dal vertice ma uscita rafforzata dal mercato invernale e già fatale a Gardella, e le delicatissime sfide di fine marzo, quando i rossoblù riceveranno la Praese al momento capolista, ed il Montoggio si giocherà le sue ultime chanches nello scontro diretto col Torriglia di Olmi. Brutto momento, quello che la Casellese sta attraversando nel campionato di Seconda Categoria. Qualcosa si è rotto nel bel giocattolo di mister Medica, e adesso la classifica dice di una posizione di mezzo difficile da interpretare. Partite di cartello, in questo bimestre, saranno la complicata trasferta col Merlino, il derby col Sant’Olcese e la trasferta di Pegli sul campo della prima della classe, contro una Pegliese fin qua vera dominatrice del campionato. La Terza Categoria, giunta al giro di boa, vede ormai ristretta a quattro squadre la corsa alla promozione: due le nostre, Sporting Casella e Sarissolese, che dovranno guardarsi soprattutto dal Mignanego - fresco di sorpasso al vertice dopo il successo nello scontro diretto coi gialloblù di Cinacchio - e dal San Martino. In ribasso, invece, le quotazioni del Savignone, piombato, dopo l’ottima partenza, in un preoccupante periodo di crisi. Infine, occhio al Genoa Club, che soprattutto nei derby potrebbe trovare le giuste motivazioni per rompere le uova nel paniere ai cugini. SECONDA CATEGORIA 03/02/07 18.a giornata 10/02/07 19.a giornata 17/02/07 20.a giornata 24/02/07 21.a giornata 03/03/07 22.a giornata 10/03/07 23.a giornata 17/03/07 24.a giornata 24/03/07 25.a giornata 31/03/07 26.a giornata G. Siri-Casellese Casellese-D’Appolonia Merlino-Casellese Casellese-Liguria V. Genova-Casellese Casellese-Sant’Olcese Rivarolese-Casellese Casellese-G. Mora Pegliese-Casellese TERZA CATEGORIA 03-05/02/07 13.a giornata G.C. Casella-G.C. Torriglia Leader-Sp. Casella Mignanego-Savignone Sarissolese-S. Martino 10-12/02/07 14.a giornata G.C. Torriglia-Sarissolese Savignone-AVL Sp. Casella-G.C. Casella 17-19/02/07 15.a giornata G.C. Casella-Pro Sesto Leader-Savignone Sarissolese-Sp. Casella 24-26/02/07 16.a giornata Pro Sesto-Sarissolese Savignone-G.C. Casella Sp. Casella-S. Martino 03-05/03/07 17.a giornata G.C. Casella-Traso G.C. Torriglia-Sp. Casella Sarissolese-Savignone 10-12/03/07 18.a giornata Mignanego-G.C. Casella Savignone-S. Martino Sp. Casella-Zena Traso-Sarissolese 17-19/03/07 19.a giornata G.C. Casella-AVL G.C. Torriglia-Savignone Sarissolese-Mignanego Sp. Casella-Pro Sesto 24-26/03/07 20.a giornata AVL-Sarissolese Leader-G.C. Casella Savignone-Sp. Casella 31/03-02/04/0721.a giornata Pro Sesto-Savignone Sarissolese-Leader Sp. Casella-Traso Zena-G.C. Casella ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 pagina 9 VivaVoce Pusemor Gli appuntamenti Tutti gli incontri sul territorio Ecco il calendario degli appuntamenti del progetto Pusemor. Viaggiatori o clienti? Percorso a ostacoli nel trasporto in Valle Scrivia Giovedì 22 febbraio, ore 21 Nuovo Cinema Columbia, ex sottostazione elettrica Ronco Scrivia Villa Borzino Uno scorcio della sede della Comunità Montana, che ospiterà lo sportello del progetto Pusemor Pusemor Incontri e sportelli: la Comunità Montana più vicina grazie a un progetto europeo Si parla di trasporto in valle. Una riunione dal titolo provocatorio per affrontare il tema della mobilità in autobus e treno, presentare il lavoro della commissione trasporti della Comunità Montana, che ha predisposto, insieme ai comuni, un progetto per il potenziamento delle corse su gomma. Un’occasione per confrontarsi direttamente con i responsabili del trasporto ligure e genovese. Più vicino alla gente Agricoltura del terzo millennio. I progetti integrati e il nuovo piano di sviluppo rurale Venerdì 9 marzo, ore 15 Sala polivalente “Balilla” Montoggio boschivo, l’informalavoro, le informazioni turistiche sull’ospitalità e gli eventi, il progetto Decidi e la tutela dei consumatori. Non solo pubblica amministrazione, però: gli Sono incontri pubblici che si svolgono a febbraio e a sportelli, che saranno attivi entro giugno 2007, ospiteranmarzo in diversi comuni della Valle Scrivia e che riguardano no anche comitati e associazioni di cittadini. L’obiettivo delle iniziative, sia gli sportelli che gli incontri temi di grande rilievo e attualità. La Comunità Montana ha organizzato tre diversi momenti sul territorio, è consentire agli abitanti della Valle Scrivia, di confronto aperti ai cittadini e dedicati ad argomenti spe- in particolare quelli residenti nelle aree più decentrate, di ridurre i tempi per raggiungere le sedi cifici, con la presenza di esperti del settodei servizi e ottenere informazioni, limire e tecnici per raccogliere spunti, propotando il disagio di una marginalità territoste, idee. Tutti gli incontri, organizzati e coL’adesione riale che è sempre più sentita come un disordinati dalla Comunità Montana, sono nasce dal successo servizio. moderati da un giornalista. E se tra i limiti della pubblica amministraL’occasione è fornita dal progetto europeo dell’esperienza di zione ci sono lo scarso piglio comunicativo Pusemor (Interreg IIIB Alpine Space) che punPoseidon e la difficoltà a rendere in forma semplice e ta a migliorare i servizi pubblici per chi abita diretta quali sono i compiti, le opportunità, nell’entroterra. La Comunità Montana ha i diritti e i doveri dei cittadini, attraverso queaderito con entusiasmo, grazie al Gal Apsto progetto si cerca proprio di cambiare il modo di parpennino Genovese e alla positiva esperienza di Poseidon. Oltre agli incontri, in Valle Scrivia Pusemor porterà uno lare con il pubblico. Si tratta però, ed è questa la vera novità, di un progetto sportello per i cittadini nella sede di Villa Borzino e uno sportello online. Entrambi gli spazi, quello fisico e quello aperto: gli incontri pubblici che si svolgeranno in diversi virtuale, sono dedicati ai cittadini e forniranno informa- comuni riguardano temi di attualità, molto sentiti dalle zioni sia sulle competenze tradizionali svolte dall’ente - agri- persone, con l’intento di spiegare il progetto, ma anche coltura, difesa del suolo, vincolo idrogeologico, bandi - sia lasciando aperto alle proposte questo nuovo spazio di cosulle nuove attività, che riguardano catasto, l’antincendio municazione. Si affronta il tema dell’agricoltura e dello sviluppo del territorio. Esperti regionali, provinciali e delle associazioni di categoria sono in Valle per illustrare il nuovo Piano di Sviluppo Rurale, la funzione dei progetti integrati, le opportunità nel campo ambientale e della produzione di energia, i problemi di assetto del territorio, con un occhio in particolare alla promozione della filiera “bosco-legnoenergia” ed alla valorizzazione dei prodotti locali. A cura della redazione “ “ Turismo e Valle Scrivia: binomio impossibile o prospettiva reale? Sabato 24 marzo, ore 10 Sala della comunità “Don Botto” Savignone Al centro del dibattito, presenti Regione, Provincia, Stl e Gal dell’Appennino Genovese, ci sono le opportunità offerte nel campo dello sviluppo turistico dopo la riforma settore che ha definito i compiti dei Sistemi Turistici Locali. Verranno presentate le linee guida del piano di sviluppo turistico per la Valle Scrivia in corso di elaborazione da parte Comunità Montana e saranno raccolte le suggestioni su quali azioni concrete enti locali e privati possono realizzare per uno sviluppo concreto del turismo nell’entroterra. VivaVoce Informalavoro Novità Dal 1 gennaio il servizio è gestito a livello comprensoriale, d’accordo con i comuni e con la Provincia, dall’Ente di Villa Borzino L’Informalavoro alla Comunità Montana Cristina Capacci Si parla tanto di servizi comprensoriali e integrati, ma nei fatti cosa significa? Per esempio che il servizio Informalavoro della Provincia, gestito fino al 2006 dal Comune di Busalla, è passato alla Comunità Montana nell’ottica di renderlo a tutti gli effetti sovracomunale. Non cambiano la sede e i contenuti: colloqui di primo orientamento, seminari tematici, consulenze orientative, accesso ad attività di formazione professionali e tirocini formativi, servizi di autoconsultazione con pubblicazioni, giornali, bandi di concorso, offerte di lavoro, schede di approfondimento e materiali multimediali. Questo e molto altro. Lo sportello informalavoro della Vallescrivia, a Busalla dal 2001 è soprattutto un punto di riferimento importante per chi cerca un’occupazione. A disposizione degli utenti ci sono operatori specializzati a cui potersi rivolgere e tra i servizi c’è l’orientamento con simulazione di colloqui, seminari tematici, consulenze orientative, erogazione di voucher per la formazione professionale e attivazione e gestione dei tirocini. «Sono aumentate molto le domande di lavoro, circa 1100 l’anno, soprattutto da parte di giovani e di donne. Ma importante è il fatto che sie aumentata la richiesta per frequentare tirocini e corsi di formazione. C’è stato proprio un cambiamento nella mentalità di chi è in cerca di lavoro e si rende conto che per trovare un’occupazione c’è sempre più bisogno di competenze specifiche - racconta Mara Sordini, opera- trice del centro - il tirocinio è molto importante per inserirsi nel mondo del lavoro. I tirocini hanno una durata da 3 a 6 mesi con un rimborso spese, dai 150 ai 300 euro, da parte della Provincia. Nel 2006 circa l’80% dei tirocini sono andati a buon fine e i tirocinanti hanno trovato un posto». Molto importanti sono anche le postazioni informatiche, che permettono di accedere attraverso un percorso guidato alle notizie e ai siti più interessanti riguardanti il mondo del lavoro, dell’orientamento e della Informalavoro Lo sportello di Piazza Colombo a Busalla, a disposizione dei cittadini Lo sportello Come rivolgersi allo sportello Lo sportello Informalavoro osserva il seguente orario: lunedì 9-12.30, martedì 9-12 e 15-17, mercoledì 9-12, giovedì 9-12 e 15-17, venerdì 9-12. Per informazioni Sportello Informalavoro, Piazza Colombo 6, Busalla Telefono 010 9642960 Fax 010 9642960 E-mail: [email protected] formazione. «La richiesta maggiore, circa il 65%, lo abbiamo dalle donne, soprattutto over 40, e proprio per venire incontro a questa necessità si è creato un sportello lavoro donne, unico nella provincia, con una consulente esperta in pari opportunità al servizio degli utenti - continua Mara Sordini ed è grazie alla presenza di questa preziosa risorsa e alla volontà di proseguire una politica di condivisione e apertura che si è giunti alla stesura di un documento approvato poi dalle singole amministrazioni. Ma le opportunità maggiori le hanno comunque gli uomini, grazie alla frequente richiesta, soprattutto qui in Vallescrivia, di manodopera maschile. Si cercano tornitori, fresatori, magari non specializzati ma con competenze specifiche». Molti anche gli immigrati che si rivolgono all’informalavoro per orientarsi nel nuovo mondo del lavoro con informazioni e solidarietà. Da non dimenticare i progetti dedicati alle fasce più deboli e ai disabili con percorsi formativi e professionali possibili, cercando di comprendere le competenze, i fabbisogni ed esplorare i servizi offerti dalla provincia attraverso colloqui individuali o di gruppo. «Un po’ difficile da capire ultimamente, su tutto il territorio, è l’andamento del lavoro che non è affatto stabile - conclude Mara del resto la maggiore offerta da parte della aziende è di un lavoro interinale, ormai i rapporti di lavoro sono sempre più brevi e non si riesce a trovare stabilizzazione per chi domanda lavoro. Il contratto a tempo indeterminato ormai è quasi un’utopia». pagina 10 ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 Comunità Montana Alta Valle Scrivia Villa Borzino, 16012 Busalla (Genova) Tel. 010 9640211 Fax 010 9642774 www.altavallescrivia.net [email protected] Comunità Montana Alta Valle Scrivia La guida Gli agriturismo della Valle Scrivia “Agrinatura” di Fabrizio Cremona Via Gorra 508, Valbrevenna Tel. 010 9675239 “Autra” di Alfredo Bagnasco Località Olmi 13, Savignone Tel. 010 9690992 Cell. 340 5278201 “Cascina Salvega” di Rita Ottonello Località Salvega 38, Casella Cell. 338 5844712 Cell. 338 7523970 E-mail: [email protected] Da o Gatto Quello di Rosa Aceto è uno dei tanti agriturismi presenti in Valle Scrivia, a testimonianza di una tradizione ben radicata Agriturismo Nasce dalla tutela del lavoro agricolo, come mezzo di sostegno per le piccole aziende Una vocazione consolidata Nicole Mercatelli L’attività agrituristica nasce in Italia a metà degli anni ottanta, in un periodo in cui la cultura rurale, legata alla terra e alla vita dei campi, andava scomparendo in molte zone del nostro entroterra. L’agricoltura, e le attività ad essa legate, sono fondamentali non solo per la salvaguardia del territorio, ma anche per il recupero delle tradizioni e della storia locale. In questo senso, l’agriturismo nasce quindi da una politica di tutela e rivalutazione del lavoro agricolo e si presenta come un mezzo di sostegno per le piccole aziende. Al normale lavoro legato all’agricoltura si integra quello di ricezione e ospitalità che promuove forme di turismo basate sulla valorizzazione dei prodotti locali. Le principali attività di un agriturismo sono infatti legate all’enogastronomia e alla ristorazione. La legge prevede che siano utilizzati prevalentemente prodotti propri, e dove questo non risulta possibile si può ricorrere, in parte, a quelli di artigiani alimentari della zona. Questo permette di sfruttare le potenzialità dei prodotti locali, un forte incentivo per il turismo enogastronomico, e nello stesso tempo consente di portare avanti un’azione di recupero delle antiche tradizioni. In Valle Scrivia, lo sciroppo di rose, il sambuchino e le formaggette sono solo alcune delle specialità che caratterizzano il territorio e l’offerta delle aziende agrituristiche. Altra caratteristica è quella di poter fornire, oltre a ospitalità e ristoro, tutta una gamma di servizi che vanno dalle attività sportive, a quelle didattiche e culturali, sempre in un’ottica di sinergia con il territorio. Tra queste un importante progetto promosso dalla Provincia di Genova, a cui prendono parte molte aziende agrituristiche della valle, è quello delle “Fattorie didattiche”, che si propone di far conoscere ai bambini delle scuole la realtà agricola dell’entroterra. Molte aziende si sono preparate per fornire un adeguato supporto agli insegnanti e agli alunni che vogliono scoprire la vita rurale. «Per avviare un agriturismo - spiega Rita Ottonello, proprietaria dell’azienda Cascina Salvega - bisogna avere una grande predisposizione ai rapporti umani, essere disponibili ad accogliere nella propria casa le persone più diverse e avere la capacità di trasmettere cultura e tradizione, insieme ai prodotti. In Valle Scrivia, più che in altre zone della riviera dove il turista può accontentarsi della vicinanza al mare, le persone vengono per cercare la tradizione e la tranquillità dei nostri luoghi». Chi vuole saperne di più sull’agriturismo e su come aprire un’attività agrituristica può consultare il sito internet della Regione www.agriligurianet.it alla voce “agricoltura”, o rivolgersi all’Ufficio Coordinamento Funzioni Ispettive, Viale Brigate Partigiane 2, Genova. “Da Peu” di Clorinda Bertero Località Caprieto 14, Vobbia Tel. 010 939457 Cell. 347 3223691 “Da o Gatto” di Rosa Aceto Località Terme 1, Montoggio Tel. 010 9379030 Cell. 347 7861078 “De Arca” di Augusto De Arca Località Pian di Creto 29, Montoggio Tel. 010 9689290 Cell. 347 1167296 “La Casetta” di Maurizio Aportis Case Nuove, Montaggio Cell. 340 4673268 “La Sereta” di Roberto Pisani Località Sereta di Tegli 47/A, Fraconalto (Al) Tel. 010 9693108 Cell. 349 5826357 “Le Giare” di Gino Bosio Località Carpeneli 15, Casella Tel. 010 9670459 “Il Pero” di Giancarlo Guidetti Località Fasciou, Montoggio Cell. 380 5054958 “Triple J Ranch” di Annalisa Guarnirei Località Ca’ 20/21, Montoggio Tel. 010 938169 Cell. 347 5060281 E-mail: [email protected] Dalla Regione Il nuovo piano di sviluppo rurale è in via di approvazione: cosa ci troveranno dentro gli agricoltori e gli enti? Si scrive Psr si legge risorse per l’entroterra A cura della Comunità Montana Psr Presentato il Piano di Sviluppo Rurale La Regione Liguria ha presentato a dicembre dell’anno scorso il nuovo Piano di Sviluppo Rurale (Psr), in discussione per l’approvazione definitiva nelle prossime settimane. Gran parte delle possibilità di sviluppo del territorio, dal punto di vista agricolo, dipendono dai contenuti di questo documento, che è il principale strumento economico e finanziario di tutte le attività rurali della Liguria. La nuova versione, in vigore dal 2007 al 2013, è un piano innovativo, che presenta ampie possibilità di finanziamento, soprattutto attraverso i progetti integrati. I temi affrontati dal piano sono il ricambio generazionale e l’aumento delle dimensioni aziendali, l’agricoltura di mercato, la ricerca In breve | Notizie dalla Comunità Corsi per tutti i gusti Aggiornamento per allevatori. Proseguono le lezioni sull’allevamento degli animali da bassa corte, organizzate dall’Iripa e promosse dalla Comunità Montana. Si tratta di un corso rivolto agli agricoltori, ma aperto anche ad altri interessati, che negli incontri e nelle visite potrà aggiornare le proprie conoscenze sulle più attuali tecniche di allevamento di polli, conigli e selvaggina. Animali che si prestano estremamente bene per l’allevamento in strutture famigliari, perché non richiedono molto impegno e riescono ad offrire redditi consistenti già con piccoli impianti. Ma è possibile se l’allevatore riesce a offrire al mercato, prettamente locale, un prodotto di elevata qualità, legato alla cultura del territorio e ben inserito nella cucina ligure. Gli incontri sono gratuiti e si svolgono nella sala del Parco Antola di Villa Borzino, Busalla. Gli appuntamenti Lunedì 5 febbraio: visita a un allevamento in Toscana Lunedì 12 febbraio: visita a un allevamento in Lombardia e lo sviluppo, l’associazionismo e la cooperazione, la valorizzazione dei prodotti tipici e biologici, le filiere corte, lo sviluppo dell’entroterra, l’educazione alimentare, l’ambiente e il turismo naturalistico, l’ agricoltura e la selvicoltura di presidio territoriale, l’energia, le risorse idriche. Ma la vera novità del piano sono loro, i progetti integrati: si tratta di un complesso di azioni collegate tra loro in diversi settori, o nell’ambito di una filiera produttiva, e convergenti verso un comune obiettivo di sviluppo. I progetti integrati hanno una dotazione di 80 milioni di euro, possono essere presentati da enti pubblici e da privati congiuntamente e devono avere una dimensione adeguata, rendendo di fatto necessario un collegamento tra più aree montane. La Comunità Montana Alta Valle Scrivia sta Lunedì 19 febbraio: allevamento di specie selvatiche d’interesse venatorio (incontro) Lunedì 26 febbraio: allevamento del coniglio (incontro) Lunedì 5 marzo: gli animali da bassa corte nella tradizione culinaria ligure (incontro) - verifica finale Per informazioni Per avere informazioni circa il corso d’aggiornamento per allevatori ci si può rivolgere al coordinatore Iripa Fulvio Ciccarelli (cellulare 387 523970) o direttamente all’ufficio agricoltura della Comunità Montana (telefono 010 9640211). A scuola di gusto. È partito a gennaio un corso di enogastronomia per aziende agrituristiche promosso dalla Provincia di Genova, grazie a finanziamenti della Comunità Europea. Il corso coinvolge anche le realtà agricole della Valle Scrivia. La prima lezione si è tenuta nell’accogliente cucina dell’azienda Cascina Salvega di Casella, ma saranno coinvolti anche altri agriturismi della zona, come l’azienda Autra e l’agriturismo Da o gatto, che ha ospitato l’incontro del 17 gennaio. L’iniziativa è finalizzata a mettere in condizione gli operatori agrituristici di lavorare in modo professionale, sfruttando al meglio le risorse del territorio per offrire un servizio di qualità, nel rispetto della tradizione enoga- già lavorando al collegamento con il progetto del Gal (Gruppo di azione locale) dell’Appennino genovese sul tema dello sviluppo economico, con particolare attenzione ai prodotti locali, e alla realizzazione di un proprio progetto sulla filiera bosco-legnoenergia. Nell’ambito del Progetto Interreg IIIB “Pusemor” - che porterà alla realizzazione di uno sportello del cittadino per la Valle - il 9 marzo è previsto un incontro pubblico a Montoggio per illustrare le nuove linee del piano e raccogliere proposte e adesioni. I documenti sono disponibili sul sito della Regione www.agriligurianet.it nella sezione dedicata al PSR. Anche il sito della Comunità Montana dedicherà prossimamente una sezione di approfondimento su questo argomento. stronomica locale. Ulteriori informazioni sul corso si possono trovare sul sito dell’Iripa, istituto regionale di istruzione professionale agricola, www.iripaliguria.it. La buona potatura. (Antonia Botte) Per potare e innestare ci vuole pazienza, dedizione e capacità. Per questo il Consorzio della Quarantina, associazione per la terra e la cultura rurale, ha organizzato un corso di potatura e innesto, aperto a tutti. Il corso si tiene di mercoledì, nei giorni 7, 14, 21, 28 febbraio e 7 marzo, dalle 14.30 alle 17.30, nell’azienda dell’istituto Marsano a San Siro di Struppa (Genova). Docente Marco Criniti, agronomo e insegnante dell’istituto. Nel corso delle lezioni gli iscritti verranno introdotti alle tecniche di potatura e innesto e affronteranno delle vere e proprie esercitazioni sul campo, cimentandosi nella potatura di alberi da frutta, di viti e ulivi e praticando dei veri e propri innesti. Il corso è riservato ai soci dell’associazione e prevede 20 partecipanti. La quota di iscrizione è 30 euro, a cui vanno aggiunti i 15 di quota associativa per chi non è ancora socio, da versare alla prima lezione. La quota comprende la partecipazione alle lezioni, i materiali, le dispense e l’attestato di partecipazione. Per le iscrizioni contattare Massimo Angelini al 347 9534511 o scrivere all’indirizzo e-mail [email protected]. Insomma, buona potatura a tutti. ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 pagina 11 Comunità Montana Alta Valle Scrivia Villa Borzino, 16012 Busalla (Genova) Tel. 010 9640211 Fax 010 9642774 www.altavallescrivia.net [email protected] Comunità Montana Alta Valle Scrivia Il fondo | Vecchie cause tra trote e una forestazione di vent’anni fa Alla Comunità Montana tocca anche pagare i debiti... A febbraio il consiglio della Comunità montana porterà in approvazione la “ricognizione del programma di legislatura” per sapere se quello che è stato previsto è stato fatto e come. Con numeri lusinghieri, oltre 20 interventi in due anni, 1 milione e mezzo di euro di investimenti su fondi propri, in gran parte recuperati da risorse non utilizzate in passato, alcune risalenti anche al 1994. Ma tra le rose (pure quelle da sciroppo!) ci sono anche le spine e quella più dolorosa è la zavorra di debito fuori bilancio (leggi impegni non onorati) che hanno appesantito una barca che pure ha corso e corre molto. Il più consistente è eredità di una vecchia storia di pesci in quel di Valbrevenna. Si doveva costruire un impianto di troticultura, la Regione Liguria finanzia (siamo negli anni ‘80) con duecento milioni delle vecchie lire, i lavori iniziano, l’ente paga fino all’ultimo centesimo ma dell’impianto alla fine resta solo uno scheletro di capannone. Della cooperativa, costituita per far decollare l’allevamento dei salmonidi, neppure quello. La Regione chiede indietro i soldi, la Comunità Montana fa ricorso ma perde due gradi di giudizio, al Tar e al Consiglio di Stato. E nel luglio del 2004 si vede recapitare una cartella esattoriale piuttosto salata: 252 mila euro, con tanto di interessi e spese legali che alla fine pesano più del contributo. A questo punto non si può che riconoscere il “puffo” e stanziare le risorse per pagarlo. Il tutto avviene il 28 settembre 2005, ma nel frattempo si cerca di trovare una compensazione con un’altra causa in piedi da almeno quattro lustri per interventi di forestazione non completamente pagati sempre dalla Regione. In questo caso il Tar ci ha dato ragione, ma il ricorso è fermo da anni al Consiglio di Stato. Negli scorsi giorni, ormai deciso che è arrivata l’ora di pagare, si è cercato di accelerare con la Regione anche la chiusura del contenzioso ventennale sulla forestazione. Ma intanto, nonostante gli avanzi imponenti, oltre 400 mila euro sono immobilizzati e più della metà torneranno alle casse regionali nelle prossime settimane. A questo si devono aggiungere tre cause perse nelle precedenti legislature per ulteriori 40 mila euro ed il credito che l’ente montano vanta ancora, per circa 20mila euro (uno per abitante), a memoria dell’incredibile vicenda della mandria di Alpe, quando la Comunità Montana per oltre tre mesi fu costretta ad accudire 150 bovini dispersi tra Vobbia e Savignone. E alla fine fa un miliardo tondo tondo... Che avrebbe potuto, inutile sottolinearlo, essere usato per fini più nobili. Marco Bagnasco Presidente Marco Bagnasco Riunione All’ordine del giorno la società per i servizi ambientali e il programma svolto Comunità, un consiglio molto importante sore dei conti, ma soprattutto una ricognizione sullo stato di attuazione del programma di legislatura. La scelta fare il punto sul programma svolto è legata non La data è già stata fissata: il 15 febbraio alle 21. Nella pros- solo al rispetto delle disposizioni statutarie, ma soprattutto sima seduta del consiglio generale la Comunità Montana è all’esigenza di riconfermare la validità e l’attualità dei prochiamata ad affrontare questioni importangrammi dell’ente, ponendo l’accento sugli ti. Prima tra tutte il nodo della costituzione obiettivi di maggiore rilievo. della società per la raccolta e il conferimenIl riordino amministrativo e organizzativo, Primo punto to dei rifiuti. l’impiego delle notevoli risorse non utilizzala società per raccolta te nella precedente legislatura, l’avvio di piaDopo il via libera della conferenza dei sindaci e la costituzione di una commissione ni e programmi per importi ingenti (circa un e conferimento dei di lavoro, il testo dello statuto e dei patti milione e mezzo di euro), il rilancio dell’imrifiuti parasociali va all’approvazione dei Comuni magine e della capacità di individuare obiete della Comunità Montana. tivi e risorse debbono lasciare spazio - seLa società in via di costuituzione è estesa a condo le linee del programma di mezza letutti i Comuni della Valle Scrivia (ad esclusione di Davagna) gislatura - alla realizzazione e alla gestione dei lavori proe si candida alla gestione della raccolta di tutti i rifiuti, com- grammati ed al consolidamento del ruolo di propulsione per presa la differenziata. In prospettiva potrà anche occuparsi il territorio che l’ente ha dimostrato di avere negli ultimi anni, di altri servizi di tipo ambientale. consapevoli che la Comunità Montana è prima di tutto uno All’ordine del giorno c’è anche la nomina del nuovo revi- strumento che deve garantire l’unione dei servizi. A cura della Comunità Montana Riunione Villa Borzino, sede della Comunità Montana “ “ Interventi | A Davagna Scalette per pesci nel Rio Cuneo E’ tutto vero... Che ci fa una scala per pesci nel Rio Cuneo, a Davagna? Una curiosità legittima e presto spiegata. Il Rio Cuneo, posizionato nel bacino del torrente Bisagno, a Davagna, è un torrente piuttosto breve: meno di 1 km di lunghezza e una fortissima pendenza, come la maggior parte di altri rii del versante destro torrente Bisagno, e conseguenti notevoli problemi di regimazione delle acque. In generale il letto del torrente è quasi asciutto, come si vede dalla foto in caso di forti piogge si gonfia e può diventare pericoloso per le abitazioni vicine. Regione, Provincia, Comunità Montana e Comune hanno cofinanziato un intervento di difesa del suolo, con un bell’esempio di collaborazione tra enti. L’intervento, costato 70.000 euro (in parte su fondi della legge regionale 18 del 1994) consentirà di ricostruire la struttura principale delle briglie pesantemente danneggiate nel tempo grazie alla sistemazione di strutture e piattabande in cemento armato. E qui viene il bello: per rispettare un’altra legge regionale (la 21 del 2004, che tutela la fauna minore) è stato imposto un intervento ad hoc per permettere alla fauna abituale - si fa per dire - del corso d’acqua di scavalcare le briglie. Sono state così realizzate le scale di risalita per i pesci (su due rampe per abbattere la pendenza) che si notano sulla sinistra della foto. Ogni commento è, ovviamente, superfluo. I lavori avanzano Sulla sinistra, le scalette di risalita create per consentire ai pesci (quali, però?) di scavalcare le briglie, appena ristrutturate pagina 12 ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 Comune di Casella Comune di Casella Via del Municipio 1, 16015 Casella (Genova) Tel. 010 968771 Fax 010 9670211 www.comune.casella.ge.it [email protected] Intervista L’assessore Martinuzzi e i lavori per migliorare la vivibilità dell’area antistante l’impianto è stato possibile canalizzare i gettiti derivanti da oneri di urbanizzazione secondaria in una serie di opere coordinate di riqualificazione urbana». In questo caso, a seguito di una lottizzazione di alcune villette a Cortino, gli introiti derivanti hanno permesso di dare il via al progetto di riqualificazione dell’area in questione. «È stato possibile effettuare queste opere prosegue Martinuzzi - grazie a strumenti messi a disposizione dal sistema legislativo urbanistico, attraverso i quali è stato possibile effettuare lavori di riqualificazione senza ricorrere a finanziamenti e senza mettere mano alle casse comunali». Queste opere sono subordinate all’approvazione da parte dell’area 06 della Provincia di Genova che ha le competenze per tali interventi, per i piani particolareggiati e per tutte le azioni correlate. Il Comune di Casella ha messo a punto un piano, già avallato dalla Provincia, di cui fa parte anche il rinnovo dell’area di collegamento tra la stazione del trenino e il palazzetto dello sport. Grazie a questi interventi, che hanno compreso anche la realizzazione di rampe per disabili, l’allargamento dei marciapiedi e le pavimentazioni in mattonato, si sta portando avanti un’opera di ottimizzazione di un percorso che è solo una parte del progetto di riqualificazione urbana avviato dal Comune. Palazzetto dello sport, uno spazio tutto nuovo Nicole Mercatelli Lavori al termine L’area antistante il palazzetto dello sport al centro degli interventi Il Comune di Casella sta ultimando i lavori di riqualificazione dell’area antistante il palazzetto dello sport avviati nel 2005, anch’esso oggetto di recenti interventi di adeguamento. In tale area sono state abbattute barriere architettoniche, rifatti i marciapiedi, in continuità con quelli terminati da poco in viale Europa e via Mandelli. Anche l’illuminazione è stata rifatta e sono state predisposte apposite aiuole per impiantare nuovi alberi. «Questi lavori - spiega l’architetto Andrea Martinuzzi, assessore all’urbanistica del Comune - fanno parte di un’operazione di ingegneria amministrativa complessa. Grazie ad un piano di rivalutazione del centro del paese, approvato dalla Provincia di Genova, Evento | Definito l’acquisto L’area verde è nostra! L’area verde di Casella è stata finalmente acquistata dal Comune. Molte persone, non solo esterne alla valle, ma anche gli stessi abitanti della zona, hanno sempre pensato che questo terreno fosse di proprietà comunale, mentre il vero padrone era lo Stato. Da decenni l’amministrazione l’aveva solo in concessione, ma finalmente, dopo un grosso lavoro con il demanio, si è potuto procedere all’acquisto. La riqualificazione dell’area, iniziata con il progetto Poseidon, potrà quindi essere presto portata avanti. Numerose le idee “nel cassetto” che verranno al più presto presentate dall’amministrazione. Area verde Dopo anni di concessioni, il grande prato è finalmente a pieno titolo di proprietà del Comune di Casella Interventi Iniziati a novembre, daranno alla struttura un volto prestigioso e consentiranno ai cittadini di usufruire di molti servizi Lavori in corso nella casa comunale Prima e dopo A sinistra, la sede della Croce Verde Casellese com’era prima che iniziassero i lavori; a destra il locale com’è invece attualmente, con l’accesso privo di barriere architettoniche Claudio Baffico Con l’apertura della nuova sede della Croce Verde Casellese, la casa comunale di Casella acquista un inedito e prestigioso ruolo. I lavori iniziati nel mese di novembre dovrebbero presto regalare un volto prestigioso alla struttura, permettendo ai cittadini della zona di usufruire con più facilità di una importante serie di servizi. Il sindaco Marco Baffetti entra nel dettaglio del progetto. «Grazie ai circa settantamila euro ottenuti da fondi comunali e dal fondo perduto della Regione, abbiamo intenzione di riadattare diversi locali della casa comunale - rivela -. Nello spazio fino a poco tempo fa riservato alla sala militi e all’ex bar si trovano ora gli uffici dell’anagrafe e dello stato civile, precedentemente posti al primo piano. In questo modo si eliminano i problemi legati alle barriere architettoniche permettendo a tutti di accedere senza la minima difficoltà». Le novità, però, non si esauriscono qui. «Al posto della rimessa sorgerà la nuova biblioteca comunale - afferma il sindaco -. A tale proposito abbiamo intenzione di creare una realtà all’avanguardia, con una sala convegni e dibattiti e sei postazioni internet. I lavori, ingenti per quanto riguarda l’impiantistica e la coibentazione, dovrebbero terminare attorno a metà marzo. Poi si dovranno adattare i nuovi arredi e quindi credo che il volto definitivo della biblioteca lo potremo vedere nel mese di maggio. Nel frattempo sono già terminati i lavori al primo piano, dove troveranno posto le sedi della protezione civile e dei vigili urbani». Marco Baffetti, che anticipa l’intenzione di risistemare anche i marciapiedi nei dintorni della casa comunale, esprime un giudizio complessivo su questa serie di interventi. «Ci tenevamo molto a realizzare tutto ciò e finalmente ci siamo riusciti - confessa -. Possiamo constatare che, nel 2007, anche a Casella iniziano a cadere le barriere architettoniche e questo costituisce un indiscutibile passo avanti. Sono contento, inoltre, che la biblioteca possa vantare una sede propria dopo oltre quindici anni di “convivenza” con la sala consiglio: un atto doveroso nei confronti di utenti e dipendenti». ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 pagina 13 Comune di Ronco Scrivia Corso Italia 7, 16019 Ronco Scrivia (Genova) Tel. 010 9659010 Fax +39 010 9356343 www.comune.roncoscrivia.ge.it [email protected] Comune di Ronco Scrivia Economia A Ronco Scrivia il commercio va in controtendenza Il trend è positivo Simona Mongillo La Valle Scrivia, stretta com’è tra Liguria e Piemonte, ha le potenzialità e le capacità per crescere nel difficile settore del commercio che attualmente, anche a livello nazionale, sta attraversando un periodo di crisi. Nell’attesa della tanto annunciata ripresa economica, un segnale positivo arriva proprio dalla Valle Scrivia e in particolare dal Comune di Ronco dove molti nuovi eser- centi hanno avviato le loro attività. Un dato che Laura Repetto, assessore comunale al commercio di Ronco Scrivia, presidente regionale e membro della giunta nazionale del Fismo Confesercenti (Federazione italiana settore moda) legge come un positivo segnale di ripresa. «È la prima volta che il bilancio finale tra chiusura delle attività e nuove aperture di esercizi commerciali vede queste ultime in attivo rispetto alle prime e sono tanti i giovani che hanno puntato su questo settore con idee innovative e progetti che stanno creando anche nuove opportunità occupazionali e di sviluppo per tutto il territorio». Comune e associazioni si stanno muovendo insieme già da tempo per cercare di trovare nuovi fondi per incentivare il commercio, alcuni finanziamenti passati hanno permesso la sopravvivenza di molti piccoli esercizi e attualmente il Comune sta esaminando il nuovo testo unico in materia di commercio recentemente approvato dalla Regione Liguria. In attesa dei fondi però occorre sviluppare nuove strategie per incentivare il commercio ma, come spiega Laura Repetto, devono partire dai diretti interessati. «Gli esercizi di Ronco e di tutta la Valle devono essere competitivi e possono farlo sviluppando la tipicità, diversificando le offerte e consorziandosi. Non dimentichiamo che la concorrenza è forte, soprattutto con le grandi catene di distribuzione, per questo occorre trovare nuove sinergie e svilupparle. Un bell’esempio è stata l’interessante iniziativa turistico-culturale organizzata dal Comune di Ronco Scrivia, dalle associazioni e dai commercianti: una rievocazione storica per le vie cittadine è stata l’occasione per richiamare a Ronco turisti e abitanti della Valle che per un giorno hanno potuto passeggiare tra le vetrine dei negozi e le bancarelle, acquistare i prodotti tipici e gustare i tanti piatti della gastronomia dell’entroterra nei ristoranti di Ronco. La giornata ha avuto molto successo e ha dimostrato che la collaborazione fra esercenti, ristoratori e turismo può dare nuovo slancio alle tante attività commerciali e turistiche della Valle, e questo è solo il punto di partenza». Villeggiature speciali Marcello Lippi, campione del mondo... e ronchese acquisito Campione del mondo Marcello Lippi nella notte di Berlino Un campione del mondo a Ronco Scrivia. In un primo tempo poteva considerarsi una semplice casualità, ma con il passare degli anni il rapporto che si è instaurato tra la località valligiana e l’allenatore Marcello Lippi si è fatto sempre più stretto come confermano le frequenti visite dell’ex tecnico dell’Italia trionfatrice nella notte di Berlino a Ronco e dintorni. «Marcello Lippi ha iniziato a venire in campagna qualche decennio fa, quando ancora militava nella Sampdoria - rivela un abitante, Franco Allegri -. Poi, dopo un lungo periodo in cui non abbiamo più avuto il piacere di vederlo, è tornato da quando sua suocera ha acquistato una casa proprio a Ronco Scrivia. Può trascorrere qualche giorno o solo poche ore, ma d’estate ci ha abituato a fare capolino e noi non possiamo che esserne felici. A dire il vero, nel periodo che allenava la Juventus le sue puntate erano più numerose, anche perché la nostra cittadina si trova proprio sulla strada che Marcello percorreva dalla sua Viareggio a Torino». Franco Allegri ricorda, poi, l’ultima ”apparizione” di Marcello Lippi. «Erano i primi giorni di settembre e venne solo per una rapida visita - prosegue nel racconto -. Una passeggiata tra le vie del paese, quattro chiacchere nel bar, due confidenze con l’amico storico Domenico Arnuzzo (assessore a Savignone, ndr): insomma, le classiche attività che fa un villeggiante desideroso di rilassarsi un po’ e di staccare con i ritmi frenetici della città. Rispetto a quanto possa apparire dalla tv, Marcello ha saputo mantenersi una persona molto semplice e disponibile. Un esempio? Beh, basta vederlo a contatto con i bambini e con tutti coloro che gli chiedono una foto o un autografo: lui si sofferma volentieri, non lesina sorrisi e battute, davvero: come fosse sempre stato uno di noi». Claudio Baffico Inaugurazione Dal 22 dicembre in attività un cinema rinnovato ma con la storica denominazione, che risale ai primi del dopoguerra Il Columbia rinasce a nuova vita Film d’autore Buone visioni Inaugurazione Un momento della cerimonia di riapertura della sala Columbia: la premiazione del pittore Ilio Chendi il suo nuovo libro “Cinema & Musica”, edito da La Lontra, alcune canzoni da film sono state magistralmente interpretate dalla bella cantante Regina. Negli anni ’50 appena finiva il Festival di Sanremo le più Il Fan Club De Andrè Valle Scrivia ha premiato il pittore di grandi star della musica leggera vi si esibiIsola del Cantone Ilio Chendi per un ritratto vano, da Nilla Pizzi, Carla Boni, Gino Latilla, del noto cantautore genovese riproposto Natalino Otto all’orchestra di Cinico Angelisu tela gentilmente donato al Fan Club. A Si ritorna ai ni. Poi come è accaduto in tutte le città il seguire un concerto del Coro Gospel di Getempi in cui sul palco nova diretto dal Maestro Paolo Faveto, al cinema ha subìto gli attacchi della tv. Oggi si ritorna ai tempi belli e lo staff del termine della serata un altro rinfresco per salivano le grandi Columbia si augura che il nuovo locale ditutti. star venti il cinema di tutta la Valle Scrivia. Il 22 Anche la troupe di Rai 3 Liguria è intervedicembre si è tenuta l’inaugurazione, una nuta e ha intervistato il vicesindaco Gianluigi vera maratona, dalle 18 alle 23.30. Per il Sacchi e il presidente della Proloco Pino battesimo è intervenuto anche il presidente della Regione Tempesta; il servizio televisivo è terminato con una bella Liguria Claudio Burlando oltre a diverse autorità locali. Si è carrellata della mostra di locandine d’epoca messe a dispoproseguito con un rinfresco “da pascià” e alle 20.30 il gior- sizione dall’autore di “Cinema & Musica” e allestita da Piero nalista musicologo Sergio “Teddy Di Tonno” ha presentato Rinaldi della Proloco di Ronco Scrivia. A cura del Comune di Ronco Scrivia “ “ Iniziative | La rassegna “Educazione e sport” promossa dalla Provincia Lezioni di cinema per le scuole A Genova trova spazio alla Sala Sivori, mentre in Valle Scrivia la rassegna, dedicata alle scuole, si svolge al Columbia. «Le giornate saranno organizzate con una proiezione al mattino per alcune classi del Primo Levi di Borgo Fornari, con film adatti ai ragazzi delle superiori - spiega uno dei gestori della Proloco, Fabrizio Gozzi - e alla sera alle 21 proporremo il film al pubblico, sempre con ingresso gratuito». Due dei film sono in 16 mm e la copia di “Una gita scolastica” arriva direttamente dalla cineteca personale del fratello di Pupi Avati. I film in programma Mercoledì 14 febbraio: “Una gita scolastica” di Pupi Avati (1983) Mercoledì 21 febbraio: “Momenti di gloria” di Hugh Hudson (1981) Mercoledì 28 febbraio: “Il ragazzo selvaggio” di François Truffaut (1969) Un ciclo di film d’autore rivolti non solo a un pubblico di appassionati ma a tutti, perché saranno titoli non troppo “impegnativi” ma pur sempre di qualità. È una nuova programmazione del cinema Columbia per il giovedì sera, che si affianca alle prime visioni proposte nel fine settimana. Dal 15 febbraio inizia la prima rassegna dedicata al cinema d’autore che propone dieci pellicole di qualità scelte nella recente programmazione cinematografica. «Questo ciclo completa l’offerta di spettacoli che ci eravamo proposti - spiegano i gestori della Proloco divisa su tre canali: il weekend dedicato ai film commerciali, la domenica pomeriggio con il cartone animato per i bambini e le famiglie e infine una serata in settimana di cineforum». L’appuntamento è al giovedì sera, escluso il 22 febbraio, e tutte le proiezioni saranno accompagnate da una scheda informativa sul film, che sarà distribuita al pubblico. Ma cosa vedremo? «I film in programma comprendono sia film di “genere” (poliziesco, bellico, storico), sia temi sociali (solitudine, rapporti famigliari) affrontati con linguaggi diversi a seconda della provenienza del regista. Sono tematiche che integrano la riflessione e l’arricchimento culturale». Cose da intenditori, insomma? «Abbiamo cercato pellicole che hanno avuto anche un buon successo di pubblico, perché pensiamo a un approccio alla portata di tutti, non solo ad una platea di intenditori». E per chi ha intenzione di non perdersi l’appuntamento è in vendita una tessera a 20 euro valida per cinque film, che fa risparmiare un ingresso. I titoli 15 febbraio: “36 Qua des orfevres” di Olivier Marchal 3 marzo: “Flags of our fathers” di Clint Eastwood 8 marzo: “Il vento che accarezza l’erba” di Ken Loach 15 marzo: “La damigella d’onore” di Claude Chabrol 22 marzo: “Le mele di Adamo” di Thomas Jensen 29 marzo: “Uomo senza passato” di Aki Kaurismaki 5 aprile: “Cuori” di Alain Resnais 12 aprile: “Machuca” di Andres Wood 19 aprile: “Dopo il matrimonio” di Susanne Bier 26 aprile: “A history of violence” di David Cronenberg Cinema Columbia Via Vittorio Veneto 1 (ex sottostazione FS) 16019 Ronco Scrivia (Ge) Internet: www.cinemacolumbia.it pagina 14 ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 Comune di Savignone Via Garibaldi 2, 16010 Savignone (Genova) Tel. 010 9360103 Fax +39 010 936157 www.comune.savignone.ge.it [email protected] Comune di Savignone Pari opportunità Un dibattito Savignone in rosa Marco Gaviglio In un periodo in cui si fa un gran parlare di quote rosa e pari opportunità, il Comune di Savignone organizza un dibattito ad hoc, a cui interverranno anche assessori in rappresentanza di altre amministrazioni della vallata. L’occasione è rappresentata dalla festa della donna l’8 marzo, e non è un caso che l’evento sia stato programmato in quella settimana. Con l’assessore alla cultura Anna Rita Cecchini proviamo a fare il punto sulla situazione nella nostra vallata. E i risultati, a detta della Cecchini, sono più che incoraggianti, a cominciare dai numeri che riguardano proprio il Comune di Savignone: «Due assessori e quattro consiglieri donna rappresentano una buona percentuale. Al di là del dato numerico, però, è importante la qualità del nostro apporto». Le cose vanno bene, in realtà, anche quando si rivolge uno sguardo agli altri comuni della valle: «In Vallescrivia, ed in generale nelle piccole realtà locali, non esiste la minima discriminazione fra uomini e donne. Questo perché gli amministratori hanno ormai riconosciuto alle donne indubbie qualità nel dialogo e nello stile di approccio al cittadino. A questi livelli, anzi, gli uomini si sono accorti di non poter fare a meno di noi». Ma allora qual è il vero scopo della serie di incontri in programma a marzo? «Quanto detto finora riguarda solo i piccoli comuni, dove il contatto diretto tra amministratori e cittadini è inevitabile. Nelle grandi città, purtroppo, c’è ancora molta strada da fare in questa direzione» fa notare l’assessore. «Mano a mano che l’organizzazione si fa più complessa, il contatto con l’uomo della strada viene meno ed emergono altri aspetti più strettamente politici». Ed è a questo punto, conclude la Cecchini, che la componente femminile passa in secondo piano: «Motivo per cui riteniamo che molto possa ancora essere fatto sulla strada della vera parità fra i sessi. Perché anche nei centri decisionali più complessi c’è bisogno di un maggior coinvolgimento delle donne». Quote rosa In Comune a Savignone ci sono due assessori e quattro consiglieri donna: un bell’esempio di pari opportunità Spettacoli Incontri in musica, parte la seconda edizione: ecco i protagonisti dei sabati savignonesi Arrivano le note nei borghi A cura del Comune di Savignone Musica Nel piazzale della chiesa di Savignone Forte del successo della prima edizione, Savignone presenta la seconda stagione concertistica “Incontri in Musica”. Nell’ambito della manifestazione rientra il progetto “Note nei borghi”, un’iniziativa dell’Associazione Pantheon in collaborazione con Fondazione Carige, Comune di Savignone e assessorato alla cultura della Provincia di Genova. Scopo della manifestazione è quello di va- lorizzare le peculiarità ambientali e culturali, spesso ignorate dalla maggior parte degli abitanti della nostra regione, che il territorio ligure presenta. L’interesse artistico e storico offerto dai paesi dell’entroterra è la risposta emblematica all’intento di questa iniziativa. Si comincia sabato 3 febbraio, alle 21, nel ricreatorio parrocchiale di piazza della chiesa: ad esibirsi sarà la “Corale N.S. delle Grazie”, diretta da Francesca Carosi e accompagnata dal pianista Matteo Costa. La seconda serata è prevista per sabato 10 febbraio, sempre alle 21, teatro ancora il ricreatorio parrocchiale, quando sul palco salirà il “Quintetto Sinestesia”: la formazione prevede Gregorio Tuninetti al flauto, Paolino Tona all’oboe, Francesco Defronzo al clarinetto, Fabrizio Villa al corno e Paolo Dutto al fagotto. Infine sabato 17 febbraio, alle 21, nell’oratorio di Padre Pio si esibirà il “Guitar Project Trio”, con musiche originali del trio e le chitarre di Paolo Devecchi, Salvatore Falcone e Salvatore Seminara. Feste di paese Festa in piazza La sfilata delle maschere, caramelle, pasticcini, il coro di voci bianche e molto altro ancora nel programma di “Musicarnevale”, spettacolo pensato per i più piccolo Appuntamento il 20 febbraio: a Savignone per i bambini va in scena “Musicarnevale” Il 20 febbraio è martedì grasso, giorno di carnevale, e Savignone ha in programma di festeggiarlo con un concerto dedicato ai bambini: va infatti in scena “Musicarnevale”, uno spettacolo pensato apposta per i più piccoli, frutto della collaborazione fra Comune, “Lunedì Musicali” e Anspi Savignone. Cuore della manifestazione sarà la piazza della chiesa: nell’oratorio, i canti del coro di voci bianche de “I Lunedì Musicali”, che canterà brani tradizio- nali dello Zecchino d’Oro, sulla piazza la consueta sfilata delle maschere. Caramelle e pasticcini offerte dal Comune a tutti i bimbi presenti faranno il resto, per quello che sarà un pomeriggio di festa e divertimento. ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 pagina 15 Comune di Davagna Comune di Davagna Via Bombrini 14, 16022 Davagna (Genova) Tel. 010 907107 Fax 010 907195 www.comune.davagna.ge.it [email protected] Tempo libero A spasso per i sentieri: tra Capenardo e il monte Candelozzo, un percorso da valorizzare non a caso fanno parte della Bozza di progetto di valorizzazione del territorio presentata dal Comune di Davagna alla Provincia di Genova, nel contesto del Progetto Scilla, nel 2003. Qui, si propone il “ripristino dei punti sosta attrezzata già esistenti sui vecchi percorsi”, proponendo l’inserimento dell’intervento all’interno dei finanziamenti del Progetto Leader. Basta poco per valorizzare la rete di itinerari escusionistici, già ben segnalata nel territorio comunale: aree per i picnic, con tavoli e sedie per sostare e contenitori per i rifiuti, cartellonistica ad hoc, altri piccoli interventi di arredo che possano contribuire a rendere più curata e attraente un’area di per sé già molto particolare e bella. E perché no, magari un percorso ginnico attrezzato. Piccoli passi, lungo sentieri che meritano tutta la nostra attenzione. A spasso sulla Lunanuova Valentina Ottone Un inverno da ricordare, quello a cavallo tra il 2006 e il 2007, un inverno che non arriva mai. Un inverno fatto così, che a febbraio è gia tempo di scampagnate. E a Davagna è il momento di riscoprire i sentieri della Lunanuova, che partono dalla piccola frazione di Capenardo, a 750 metri sul livello del mare, e si arrampicano su fino a raggiungere i 1306 metri di altitudine del monte Candelozzo. La salita al monte richiede più o meno un’ora e mezza di cammino di buon passo, per un camminatore allenato: una piccola fatica premiata dalla bellezza del paesaggio che si gode dalla vetta, a trecentosessanta gradi sulla Val Bisagno e la Val Noci, fino a Genova e al mare. Quello della Lunanuova è un percorso antico, che si dipana tra boschi di castagno e pascoli per il bestiame, e che connette l’area del Comune all’Alta Via dei Monti liguri: una rete di vie percorse secolo dopo secolo, che anima il territorio di tracce piene di memo- ria di scambi, commerci, passaggi di persone e di animali, ricche di bellezza e di storia da valorizzare. Vie di pellegrini, eserciti e pastori, i sentieri della Lunanuova sono per Davagna un piccolo tesoro culturale, turistico e ambientale, da conservare e promuovere: grazie alla bellezza della zona, al verde, all’aria pulita e tenendo conto della prossimità con Genova, sono naturalmente destinati ad essere una meta privilegiata per le gite fuori porta. Aree di potenzialità riconosciute quindi, che Su per i sentieri della Lunanuova La piccola frazione di Capenardo, a 750 metri sul livello del mare, dalla quale si raggiungono i 1306 del monte Candelozzo, in una cartolina d’epoca Comune di Isola del Cantone P.zza V. Veneto 8, 16017 Isola del Cantone (Ge) Tel. 010 9636116 Fax 010 9636018 www.comune.isoladelcantone.ge.it [email protected] Comune di Isola del Cantone Memoria Al Giorno della Memoria la comunità di Isola del Cantone ha dedicato tre appuntamenti che ruotano intorno agli Alpini Isola e gli Alpini, un legame speciale A cura del Comune di Isola del Cantone Il 26 gennaio, proclamato con la legge 211 del 2000 “Giorno della Memoria” per ricordare la Shoah e l’Olocausto, ricorre anche l’anniversario della battaglia di Nikolajewka del 1943, l’ultima della tragica ritirata di Russia del Corpo d’Armata Alpino italiano. Per ricordare questa tragica ricorrenza, che costò la vita a numerosi soldati isolesi, il Centro Culturale, il Comune e il gruppo Alpini di Isola hanno organizzato insieme una rassegna di immagini, un concerto e una mostra. Nel cinema Silvio Pellico il coro della sezione ANA di Genova “Soreghina” si è esibito nei canti della tradizione, in uno spettacolo che ha saputo, come sempre, regalare emozioni forti a un pubblico di tutte le età. Il coro, nato nel 1982, ha un ampio repertorio che spazia dai canti di guerra degli Alpini, ai canti di montagna, a canti popolari e sacri. Negli anni il coro ha preso parte a numerose manifestazioni, a carattere alpino e non, a rassegne corali regionali e nazionali, cantando spesso a scopo benefico. Le diapositive proiettate sulla storia del Battaglione Alpino “Pieve di Teco” del 1° reggimento Alpini, dove militavano la maggior parte dei soldati isolesi e di Valle Scrivia, hanno commosso tutti, così come la mostra nei locali dell’ex palestra comunale, con oggetti e fotografie d’epoca provenienti in gran parte dal museo alpino di Savignone. Così Isola ha voluto ricordare ancora i ragazzi, gli uomini, che sono partiti e non hanno fatto ritorno, alpini, fanti, artiglieri. Il ricordo I caduti isolesi di tutte le Armi nella campagna di Russia Grado e nome Nascita e morte soldato Luigi Affranchino 26/05/1920-31/01/1943 soldato Giovanni Bagnasco 03/10/1920-26/01/1943 caporale Leonardo Bagnasco 20/08/1915-22/03/1943 soldato Angelo Balbi 19/11/1921-31/03/1943 serg. magg. Dario Camicio 25/08/1916-31/03/1943 soldato Mario Campi 18/05/1920-29/03/1943 soldato Pietro Casella 23/04/1919-25/01/1943 soldato Francesco Cornero 08/07/1922-31/03/1943 soldato Giuseppe Cornero 23/05/1920-29/01/1943 soldato Severo Cosso 14/04/1914-31/03/1943 soldato Fiorentino De Mattei 10/02/1911-15/04/1943 caporale Alfredo Molinari 22/03/1916-31/01/1943 capor. mag. Giacinto Monti 18/08/1916-31/01/1943 soldato Giacomo Piazzo 27/11/1915-31/03/1943 soldato Rinaldo Piazzo 21/01/1916-31/03/1943 soldato G.B. Picollo 16/06/1916-31/01/1943 tenente Vittorio Semino 16/11/1909-31/03/1943 tenente Giuseppe Delucchi 25/08/1917-04/02/1943 caporale Aldo Lanini 23/02/1921-31/01/1943 soldato Antonio Savoldelli /-31/01/1943 soldato Mario Silvestri 01/01/1918-31/03/1943 Alpini Isola ha ricordato i suoi caduti nella campagna di Russia Corpo Luogo del decesso (decorazioni) 1° rgt alpini Russia (disperso) 5° rgt alpini Russia (disperso) 1° rgt alpini Bostianovka (deceduto in prigionia) 1° rgt alpini Kameskovo (deceduto in prigionia, croce al v.m.) 4° rgt art alpina Russia (disperso) 4° rgt art alpina Asbest (deceduto in prigionia) IV btg genio alpini Russia (disperso, croce al v.m.) 1° rgt alpini Russia (disperso, croce al v.m.) 1° rgt alpini Russia (disperso) 104° rgt marcia alp. Russia (disperso) 89° rgt fanteria Tambov (deceduto in prigionia) 4° rgt art. alpina Russia (disperso) 278° rgt fanteria Bostianovka (deceduto in prigionia) 89° rgt fanteria Russia (disperso) 1° rgt alpini Russia (disperso) 1° rgt alpini Russia (disperso) 309a sez. sanità Russia (morto in combattimento, medaglia argento) 53° rgt fanteria Suzdal (deceduto in prigionia) 4° rgt art. alpina Russia (disperso) 1° rgt alpini Russia (disperso) 1a sez. sanità Russia (disperso) pagina 16 ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007 Redazione ValleScrivia Casella Postale n. 725 16121 Genova Internet: www.ilvallescrivia.it E-mail: [email protected] Scoprire & Recuperare Intervista Il presidente Costa: cosa sta preparando il Parco Antola: rifugio, castello e sinergie Nicole Mercatelli Verso la fine del 2006 il nuovo consiglio dell’Ente Parco Antola ha riconfermato la presidenza di Roberto Costa, alla guida dell’Ente per altri quattro anni. Parco Tante le idee dell’Ente per il futuro Presidente Costa, quali sono i progetti in corso che vi preme portare a termine? «Al primo posto c’è sicuramente il completamento del rifugio del Monte Antola. L’inaugurazione dovrebbe avvenire a fine primavera, in modo tale da avere davanti ancora tutta la stagione estiva, per verificarne la funzionalità. Si tratta di una struttura progettata non solo per l’attività escursionistica, ma anche per l’educazione ambientale ed è l’unico edificio pubblico in Liguria reso totalmente indipendente, dal punto di vista energetico, grazie a pannelli solari e fotovoltaici. Contemporaneamente stiamo lavorando alla manutenzione di tutta la rete di sentieri che collegano le valli Scrivia e Trebbia al rifugio. Grazie a una convenzione con la Regione Liguria il Parco è sede del Centro Servizi Territoriali dell’Alta Via dei Monti Li- guri e si è dotato di un pullmino per il trasporto degli escursionisti». L’editoriale Quali sono i progetti futuri? «Sicuramente il rilancio del Castello della Pietra, di cui abbiamo avuto gestione diretta da maggio 2006. Il Castello deve diventare uno specchio di quello che è il nostro territorio. Abbiamo preventivato di arredare le sale con ricostruzioni di scene di vita quotidiana. I pannelli didattici saranno rinnovati e sarà allestita una sala proiezioni in modo da offrire una panoramica generale della Valle, sotto tutti gli aspetti, da quello storico-culturale a quello naturalistico. Credo che il Castello della Pietra rappresenti oggi un’opportunità che va perseguita con convinzione estrema. Poi c’è il progetto, già avviato, della costruzione dell’Osservatorio Astronomico di Casa del Romano a cui vorremmo dare un indirizzo didattico ma soprattutto, in collaborazione con le Università, di ricerca scientifica. Il Parco è inoltre capofila di un piano di sviluppo per l’area del Lago del Brugneto, a cui partecipano, oltre a Regione, Provincia e Comuni, anche Genova Acque e la Fondazione Amga. Stiamo poi pensando alla valorizzazione del monte Reale, in collaborazione con l’associazione Amici del monte Reale, per una futura Alta Via dell’Antola. Molte sono le idee che stiamo portando avanti e tra queste non possiamo dimenticare la rivalutazione del castello di Senarega, lo sviluppo della rete museale a l’ampliamento dell’acquario fluviale, quest’ultimo sostenuto dall’Associazione Pescatori Alta Valle Scrivia. Questi sono solo alcuni dei numerosi progetti che dimostrano come si riescono a fare delle cose splendide dove è possibile trovare collaborazione e intesa tra persone che hanno a cuore il loro territorio». La selezione per il nuovo rifugio La Sezione Ligure-Genova del CAI, in qualità di mandataria dell’Ente Parco Antola, farà una selezione per affidare in gestione il nuovo “Rifugio Parco dell’Antola”. Il rifugio, a 1460 metri slm e a circa 400 metri dalla vetta dell’Antola, è in via di completamento. È prevista una visita collettiva obbligatoria al rifugio con tutti gli interessati il 16 marzo alle 10, con appuntamento a Bavastrelli (Comune di Propata), all’inizio della mulattiera. Chi è interessato a partecipare alla selezione deve inoltrare la domanda, completa di tutti gli allegati (piano di gestione, curriculum vitae, offerta economica e certificato di visita), esclusivamente a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, entro il 6 aprile 2007, al CAI Ligure Genova, Galleria Mazzini 7/3, 16121 Genova. Lo schema di domanda e gli allegati si possono ritire dal 16 febbraio nella sede del CAI o nelle sedi del Parco Antola a Busalla, in via XXV Aprile 17 o a Torriglia, in via Nostra Signora della Provvidenza 3. CAI Ligure Telefono 010 592122 Fax 010 8601815 E-mail: [email protected] Parco Antola Telefono 010 944175 Fax 010 9453007 E-mail: [email protected] Recuperi La cella monastica e i resti di Sant’Andrea di Bovarizia a Caserza La Valbrevenna misteriosa Matteo Muzio Quanti sono in Italia i siti archeologici che, dopo qualche anno dalla scoperta, tornano a nascondersi nelle viscere della terra? Troppi, direte voi. E se nessuno fa qualcosa, questo potrà essere il destino di quel che rimane della cella monastica di Sant’Andrea di Bovarizia a Caserza, in Valbrevenna. Cos’è una cella monastica? Il primo abbozzo di un monastero, sempre che la cella riscuota fortuna. E non è proprio il nostro caso. Fondato presumibilmente nel XIII secolo, già alla fine del XVI secolo il piccolo complesso monastico cadde in abbandono per due eventi negativi: l’imperversare di una pestilenza e una frana di notevoli dimensioni che danneggiò la struttura. La memoria della chiesa si affievolì fino a restare traccia in una leggenda valligiana: un vitello d’oro venne trovato in un bosco all’epoca della “neve rossa” (forse una pestilenza) e venne sepolto insieme alle campane della chiesa distrutta, insieme a molti corpi. Solo leggenda fino al 1975, quando il pittore Angelo Mazzolino ritrovò la chiesa proprio dove veniva indicato: un piccolo edificio di circa 10 metri per 4, costruito in blocchi di marna, con il pavimento di lastroni di pietra e intonaci color ocra e rosso, del quale rimangono le fondamenta. Sono ancora visibili i basamenti del campanile e della struttura abitativa che ospitava i monaci benedettini. Visibili per ora: il terreno è molto franoso e il bosco sembra volersi mangiare queste antiche pietre. Se per le frane serve un intervento esterno, per il bosco basterebbe qualche volenteroso armato di attrezzi da giardinaggio. Basterebbe, ma le braccia sono difficili da trovarsi, specie per lavori non pagati. A Caserza I resti della cella monastica di Sant’Andrea Curiosità | Oggetti dal passato Lettere dai lettori Il cosiddetto “runfò” l’antenato delle stufe economiche Salviamo il mulino di Granega Dall’inserto “La Casa” del giornale Vita in campagna ho avuto il piacere di scoprire le vere origini del “runfò”, chiamato così nei nostri paesi montani dove ancora se ne possono trovare diverse tracce. Alcuni residenti lo conservano come ricordo del passato; pochissimi lo hanno ricostruito seguendo i vecchi insegnamenti e nelle case diroccate se ne possono ricavare le forme dai ruderi rimasti. Qualcuno pensava che il nome potesse derivare dal russare, perché il brontolio del fuoco e della pentola ricordano quel rumoroso verso che in dialetto si dice, appunto, “runfà”. Invece pare che risalga al nome Rumford, un conte che aveva inventato questo tipo di banco di cottura, preludio delle più recenti stufe economiche, tipiche delle “ zone rurali della montagna. Sembra che i primi “runfò”, da noi in Valle Scrivia, siano comparsi verso la metà del 1800 e solo dopo i primi anni del ‘900 sono stati sostituiti dalle stufe; ma se ne trova traccia addirittura nell’Encyclopedie di D’Alembert e Diderot, come di un’invenzione risalente alla seconda metà del XVIII secolo. Da noi arrivò più tardi e un bell’esempio, perfettamente conservato, si può trovare nella casa di Giuseppe Garibaldi a Caprera. La massima diffusione nelle montagne risale alla fine del 1800, compatibilmente con le disponibilità finanziarie e le maestranze dei luoghi. Franca Oberti In Valle i primi esemplari comparvero a metà Ottocento Il Mulino di Granega Sono venuta solo ora a conoscenza del Vostro giornale, che trovo peraltro molto interessante. Il mio fidanzato e tutta la sua famiglia sono nativi della Valbrevenna e precisamente Cannerosse, la nonna ancora ci abita, io la frequento di conseguenza e me ne sono “innamorata”. Ho letto con molto interesse l’articolo sul tesserino per la raccolta funghi, neanche a dirlo siamo tutti favorevoli, dovreste vedere lo scempio che lasciano nei boschi intorno al paese. Comunque vi scrivo principalmente per un’informazione. Girando per i boschi ci siamo imbattutti nel Mulino di Granega, dove sono ancora presenti gli ingranaggi e l’edificio è ancora in discrete condizioni, ed è recuperabile. Mi sapreste dire a chi mi posso rivolgere per sapere chi è il proprietario? Tra l’altro sta diventando un ricettacolo di rumenta e detriti. Grazie. Alessandra Portento Scrivete a ValleScrivia Idee e osservazioni trovano spazio in questa rubrica. Scrivete a: ValleScrivia, casella postale n. 725, Genova, oppure all’indirizzo e-mail [email protected]. Le lettere troveranno spazio in questa rubrica o sul sito internet del giornale (www.ilvallescrivia.it). “