ValleScrivia 01 - Comune di Casella

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ValleScrivia 01 - Comune di Casella
ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
Periodico della Valle Scrivia
Numero 1 Anno II
Febbraio/Marzo 2007
Copia gratuita
www.ilvallescrivia.it
pagina 1
ValleScrivia
L’inchiesta del mese Un negozio, la saracinesca abbassata. Il commercio sta cambiando anima, proviamo a capire che direzione ha preso e quali misure è opportuno adottare
Inchiesta Il commercio in Valle Scrivia: tante realtà diverse, tutte - in un modo o nell’altro - alle prese con la crisi. Come superarla?
E tu, dove fai la spesa?
Di Santo, Mongillo, Gaviglio, Ferrando alle pagine 4-5
La prima inchiesta del 2007 è dedicata al commercio. In
valle esistono tante realtà diverse, che soffrono da qualche
anno della crisi del settore come accade un po’ dappertutto
in Italia. Chiudono negozi storici, come lo storico tabacchino di Montessoro: era l’ultimo esercizio commerciale della
piccola frazione di Isola del Cantone. Ma anche a fondovalle
la situazione non è semplice: ne parla Silvio Queirolo, segretario del Consorzio operatori busallesi, che analizza la speci-
ficità delle piccole botteghe locali e spiega perché la concorrenza dei grandi centri commerciali non è necessariamente il problema più grande da affrontare. Tra gli amministratori il Vallescrivia ha sentito due assessori al commercio:
Laura Repetto (Ronco Scrivia), che parla di centri integrati di
via e valorizzazione dei prodotti tipici; Jacopo Riccardi (Casella), che esamina luci e ombre del rapporto non sempre
facile tra gli enti e gli operatori, e racconta le difficoltà che si
riscontrano, nel contesto locale, ad andare oltre le forme
tradizionali di commercio per far fronte alle nuove abitudini
di consumo.
La vignetta di Monica Costa
Edicola | Il numero 2
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Da questo numero il ValleScrivia esce ogni due mesi, con un numero speciale extra ad agosto. Il prossimo appuntamento
è ad aprile. Nel frattempo tenete d’occhio internet: se succede qualcosa ci trovate su www.ilvallescrivia.it.
L’editoriale
Prospettive, non ipotesi
Ospedali che vanno, centri integrati di cura e assistenza
che vengono. Su una cosa sono tutti d’accordo: la
soluzione alla domanda di servizi sanitari della valle,
qualunque sia, sarà qualcosa di diverso da un ospedale.
Certo, ci sarebbe un modo di andare verso il futuro che
non avrebbe molto futuro. L’ha detto il sindaco di
Busalla, Mauro Valerio Pastorino, nella seduta del
consiglio comunale dello scorso dicembre dedicata al
problema dell’ospedale: non avere più interventi
chirurgici di routine o servizi ospedalieri per emergenze
cardio respiratorie significherebbe chiudere. Non
“trasformare”.
Ancora meno futuro potrebbe avere una soluzione che
non sia condivisa da tutti, a partire dagli amministratori.
Lo dice con una certa preoccupazione Marco Bagnasco,
presidente della Comunità Montana: «Rischiamo di finire
nella specie dei sentito il parere di... Cittadini di serie B,
nei fatti. Bontà loro. E bontà dei privati che individuano
una qualche convenienza a occuparsi di noi».
Ma qual è il futuro prospettato dal progetto presentato
da Busalla?
Mantenere gli attuali 25 posti letto per acuti e arrivare a
135 posti per la riabilitazione: sarebbe oro per la sanità
ligure, che deve fare i conti con l’avanzata età media
della popolazione e tamponare i flussi in uscita verso
altre Regioni. Il nuovo centro integrato potrebbe
contrastare e invertire questa tendenza, sia per il
numero di posti letto destinati alla riabilitazione sia per
la posizione strategica nell’oltregiogo, idonea ad
attirare un’utenza extraregionale. Le funzioni di pronto
soccorso resteranno a gestione pubblica, mentre il
privato si occuperà del resto.
Come cittadini è bene pretendere di capire quanto di
pubblico e quanto di privato c’è nella proposta. La
Comunità Montana e i sindaci non avevano bocciato
una proposta della Regione che aveva aspetti positivi
per la valle. Ora ce n’è un’altra in campo, che può essere
ancora più utile al territorio, ma che presenta ancora
tante incognite. Vanno risolte al più presto, con la
collaborazione di tutti.
Alessandro Turano
pagina 2
ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
Redazione ValleScrivia
Casella Postale n. 725
16121 Genova
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Attualità
Intervista Parla il sindaco di Savignone dopo 35 anni in municipio
Ettore Navone,
una vita in Comune
F.D.
Ettore Navone, sessant’anni ben portati,
vive a Montemaggio e, dopo 35 anni in
municipio come contabile, è stato eletto sindaco. Tutte le mattine siede dietro alla sua
scrivania, pronto ad ascoltare i bisogni della
gente e a rimboccarsi le maniche per dare
una mano agli ex colleghi. Un sindaco nato
e vissuto nel suo paese, con una grande passione per i boschi, che è rimasto - come ama
definirsi - una persona molto terra a terra,
non un politico.
allo studio l’ampliamento del cimitero, con
un intervento che estenderebbe la superficie
verso monte, verso il santuario della Vittoria.
Nel capoluogo stiamo perfezionando l’acquisto di un immobile che potrà essere in parte
destinato alla nuova sede della Croce Rossa.
Un’ultima cosa importante: abbiamo portato l’impianto del metano alle frazioni montane di Costalovaia e Montemaggio. Quest’anno le tubature raggiungeranno anche Sorrivi
e dal 2008 gli impianti funzioneranno regolarmente».
I punti critici?
«I parcheggi nel capoluogo. Negli ultimi
anni gli abitanti sono aumentati, è una tendenza in continua crescita, perché Savignone resta un paese vivibile, comodo per la
città, con prezzi degli immobili medio alti,
ma ancora accessibili. Non è facile individuare e sistemare un’area in grado di risolvere una volta per tutte il problema, tuttavia
ci stiamo muovendo con impegno anche
su questo fronte, e speriamo di poter avere
dei risultati concreti prima della fine della
legislatura».
Le priorità del momento per la sua
amministrazione?
«In questo momento il nodo di Isorelle. Una
questione di non facile soluzione. L’assessore
provinciale Fossati aveva fatto sopralluoghi e
verifiche di fattibilità per realizzare una galleria che da Canalbolzone arrivasse allo svincolo autostradale. Isorelle mi sta molto a cuore,
andiamo avanti con il controllo elettronico
della velocità, ma neanche questo serve da
deterrente: la gente va troppo forte sulla statale di Isorelle, così come
nella zona dell’abitato di San
Come sono i rapporti
Bartolomeo. Ci stiamo dancon i colleghi di giunta?
Il
nodo
do da fare per valutare anco«Visto che mi fa questa
ra più a fondo le possibilità di Isorelle rappresenta domanda, ne approfitto per
di installare i semafori richieringraziare di cuore la mia
la nostra prima
sti dal comitato, ma non so
meravigliosa giunta, così
priorità
se neppure questo sia sufficome del resto i consiglieri.
ciente per risolvere la situaSono persone che ho scelto
zione. Un’altra cosa a cui tee che dedicano ogni giorno
niamo particolarmente è sistemare le ex co- anima e corpo ai loro compiti. Non è una
lonie di Renesso e Montemaggio. Per la pri- sviolinata: è proprio il mio pensiero. Con loro
ma abbiamo già ottenuto un finanziamento c’è un ottimo rapporto e spero che duri il
dalla Comunità Montana, per la seconda tut- più a lungo possibile, anche perché se non
to è più difficile vista la complessità della strut- ci fosse questa coesione non sarei qui».
tura e le sue condizioni precarie. Almeno possiamo dire di avere risolto, dopo molti anni,
I rapporti con gli altri amministratori
“la questione mucche” che per il secondo della Valle Scrivia?
anno non sono più “ospiti” della colonia.
«Con i sindaci direi che i rapporti sono buoAnche gli impianti sportivi, e di conseguenza ni, raramente ci sono occasioni di discussiola formazione dei giovani, sono un tema a ne. In generale guardo più le reali capacità
noi caro: stiamo completando i lavori del pri- delle persone che il colore politico e sostenmo lotto nel palazzetto dello sport, che ades- go gli amministratori che lavorano bene».
so è per metà un campo polivalente da calcetto, pallavolo e tennis, rinnovato e messo a
Ospedale, tema caldo. Cosa ne pensa
norma, senza con ciò pregiudicare l’attività della proposta presentata del Comune
della bocciofila. La ristrutturazione è stata re- di Busalla?
alizzata, oltre che con fondi comunali, anche
«Non ci siamo ancora espressi come congrazie al contributo della Fondazione Carige siglio comunale proprio perché aspettavae della Regione. Sono stati fatti lavori alla zona mo di sentire la campana di Pastorino e stiasportiva di Isorelle e altri importanti seguiran- mo ancora valutando la proposta. A grandi
no a breve. A San Bartolomeo stiamo perfe- linee siamo favorevoli che l’ospedale rimanzionando l’acquisto di un terreno nell’abita- ga e vorremmo che fosse potenziato, piutto di Besolagno per fare un campetto da cal- tosto che ridotto. Ma certe decisioni vengocio e un parco giochi attrezzato per i bambi- no prese a livelli alti e quello che può dire un
ni. Sempre nella zona di San Bartolomeo è piccolo comune ha un peso relativo».
“
“
Primo cittadino Ettore Navone, 60 anni, per 35 anni ha lavorato al municipio di Savignone
ValleScrivia
ValleScrivia: mensile di attualità e cultura
Numero 1/Anno II
[Chiuso in redazione il 31 gennaio 2007]
Casella Postale n. 725, 16121 Genova
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Registrazione al tribunale di Genova
n. 15/2006 del 5 maggio 2006
Grafica e impaginazione: Simone Arveda
Editore: Image di Ottavio Traverso (Via degli Orefici 9/
10, 16121 Genova)
Stampa: Grafica LP (Via Pastorino 200 R, 16162
Genova)
Direttore responsabile: Alessandra Repetto
Vicedirettore: Alessandro Turano
Sport: Marco Gaviglio
Hanno collaborato a questo numero:
Claudio Baffico, Antonia Botte, Giada Campus, Cristina
Pubblicità: Biesse Comunicazione (Via Sottoripa 3/1A,
16124 Genova - tel. 010 2511225, fax 010 2511250)
Impiego | Si discute sul piano industriale “salva Bundy”
Sarissola, T.I Group: la voce del sindacato
«Non siamo disposti a firmare nessun accordo con
l’azienda se non ci verrà assicurato il mantenimento del
sito industriale di Busalla». Sono queste le parole di Nicola Marasco, sindacalista della Uilm di Genova, che da mesi
si occupa del caso T.I Group Automotiv System di Sarissola.
Lo scorso maggio a rischiare sono stati 95 dei 350 operai
presenti in azienda, oggi la partita si riapre con uno scenario
tutto da valutare.
Un piano industriale più uno di efficentamento per rilanciare l’azienda e per mettere al sicuro le tute blu di Via
Pinan. Questa è la ricetta “salva Bundy” delle organizza-
Capacci, Rosario Capponi, Giampiero Carbone, Marco
Cilia, Monica Costa, Sergio “Teddy” Di Tonno, Donald
Datti, Francesca Di Santo, Alessandra Ferlenga, Arnaldo
Ferrando, Marco Gaviglio, Nicole Mercatelli, Simona
Mongillo, Matteo Muzio, Franca Oberti, Valentina Ottone,
Sergio Pedemonte, Jacopo Riccardi, Alessandro Turano
zioni sindacali confederali. «Alla prima bozza di riorganizzazione industriale la Uilm ha detto no - ammette Marasco
-. L’azienda ha proposto un anno di piano industriale per
rilanciare la produzione, ma per noi dodici mesi sono pochi».
La controproposta del sindacato prevede infatti 2 anni di
piano industriale più un piano di efficentamento delle lavorazioni del system e del tubo. «Bisogna fare il possibile
per mantenere il sito - prosegue il sindacalista dei metalmeccanici -. Il secondo piano industriale presentato lo
scorso dicembre dall’azienda dà qualche prospettiva in più
rispetto al precedente ma non siamo affatto soddisfatti.
Abiti in Valle Scrivia e vuoi collaborare? Invia le tue proposte
alla redazione. [Il materiale inviato non viene restituito]
Noi abbiamo chiesto nuovi investimenti e per fortuna è
sparita dal progetto aziendale la voce esubero. Per il momento...».
Secondo Marasco la T.I Group aveva proposto un taglio
occupazionale in cambio di un piano di efficentamento
industriale. «Ciò che aspetta adesso ai lavoratori dei capannoni di Sarissola è la cassaintegrazione straordinaria, un ammortizzatore sociale di cui si servono le aziende che devono
ristrutturarsi».
Allo stato attuale il sindacato sta cercando di ottenere
maggiori integrazioni della seconda bozza del piano industriale dove gli investimenti da parte della ex Bundy possano garantire efficienza e competitività al sito. «È necessario
che questa azienda abbia la possibilità di competere con gli
altri stabilimenti del gruppo - conclude Marasco -. Solo quando avremo queste certezze affronteremo la partita dei livelli
occupazionali».
Giada Campus
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Attualità
Ospedale Regione e Asl aprono al progetto di Busalla sulla destinazione del Frugone. Gli altri comuni polemici sul ruolo dei privati
Dall’Ospedale al Cica: è possibile?
Alessandro Turano
Mantenimento dei posti letto per acuti e
del pronto soccorso, tanta riabilitazione e
un forte intervento dei privati: dopo il
primo parere favorevole di Regione e Asl il
Cica, centro integrato di cure e assistenza
della Valle Scrivia, potrebbe essere presto
realtà. Le diverse reazioni del Comune di
Busalla, promotore del progetto, e del
resto della Comunità montana. Al centro
delle polemiche l’incognita della cessione
della struttura.
Il Frugone di Busalla potrà continuare a
chiamarsi ospedale? Forse sì, forse no, ma il
suo futuro è oggi almeno oggetto di dibattito e proposte, e la delusione seguita al varo
del piano di riordino sanitario sembra ormai
superata.
La lettera che riapre la questione dell’ospedale per la Valle Scrivia (o di una struttura
mista che mantenga un presidio ospedaliero di primo livello) è arrivata sulla scrivania
del sindaco di Busalla, Mauro Valerio Pastorino, il 5 gennaio. L’hanno ricevuta per conoscenza anche il presidente della Comunità montana e i sindaci degli altri comuni,
oltre al direttore generale della Asl 3. La firma è dell’assessore regionale alla sanità Claudio Montaldo, che in poche parole riconosce la compatibilità della proposta avanzata dal Comune di Busalla con le esigenze
del sistema sanitario ligure, in particolare
per quanto riguarda la necessità di aumentare le strutture riabilitative.
Una risposta attesa e abbastanza celere, come aveva chiesto il sindaco nell’affollatissimo consiglio comunale del 14 dicembre per consentire un rapido avvio dei sopralluoghi e degli adempimenti necessari alla
definizione dell’intervento da realizzare. I
lavori, a questo punto, potrebbero cominciare nel giro di pochi mesi.
Ospedale Continua senza interruzioni il dibattito intorno al destino del Frugone di Busalla
Comprensibile la soddisfazione del sindaco di Busalla, che vede attualmente premiato il suo tentativo di sparigliare i giochi e
superare la soluzione indicata dal piano di
riordino regionale, senza eludere l’esigenza
di razionalizzazione della spesa sanitaria. Più
articolata la posizione della Comunità montana e degli altri comuni della valle che, pur
riconoscendo la validità dell’alternativa prospettata, rivendicano la necessità di una
maggiore concertazione.
Alla presa di posizione di Montaldo ha fatto seguito il primo sopralluogo predisposto
dalla Asl, che ha dato esito positivo e ha
portato a un’intesa operativa di massima con
il Comune di Busalla. L’azienda sanitaria approva sostanzialmente il piano presentato
dal Comune: il Cica, Centro integrato di
cure e assistenza della Valle Scrivia, sarà
realizzato “in un’ottica di forte collaborazione tra pubblico e privato”, dice un comunicato della Asl del 25 gennaio. Gli interventi attualmente in corso, a eccezione di
quelli per il mantenimento delle corrette
condizioni igieniche, dovrebbero essere sospesi perché potrebbero essere superati dal
nuovo piano.
Marco Bagnasco, presidente della Comunità montana, punta il dito sull’irritualità
del percorso seguito finora, e su alcune contraddizioni ancora da risolvere: «Prendo atto
che la Asl ha assunto una posizione unilaterale nei confronti di un comune che evidentemente considera l’unico interlocutore. Pastorino fa benissimo il suo mestiere, ma noi
non possiamo dire che siamo a favore né
contro, finché non siamo coinvolti nella
maniera appropriata. Cinque sindaci su nove
avevano votato un altro piano. A noi è stato
detto più volte che quella proposta era il
massimo che la Regione poteva concedere:
ora viene avallata una scelta che coinvolge
dei privati, ma senza consultare nessuno.
Almeno provarci, dice sempre Pastorino? Almeno saperlo, dico io questa volta».
Sulla stessa linea Simone Franceschi, sin-
daco di Ronco Scrivia: «Avevo definito la
proposta della Regione non la migliore possibile, ma il Piave al di sotto del quale non si
poteva scendere. Fatti i passaggi tecnici sulla nuova ipotesi, che comunque non ritengo inconciliabile con quella già approvata
come sostiene Pastorino, mi aspetto che la
Regione ci dica qualcosa».
I comuni che si erano espressi a favore del
“vecchio” piano regionale, e che avevano
firmato la convenzione proposta da Montaldo e dal direttore generale dell’Asl3 Alessio Parodi, erano Crocefieschi, Ronco Scrivia, Isola del Cantone, Casella, Montoggio.
«Si mettono in imbarazzo – rincara Bagnasco - alcuni comuni che si sono presi la briga di avallare il piano della Regione contro
un’opinione diffusa tra i cittadini. Il Cica è
della Valle Scrivia o di Busalla? Se è di Busalla, allora la piscina di Ronco è di Ronco, e via
dicendo. Vogliamo ragionare in una logica
di servizi comprensoriali o no?».
I maggiori dubbi e perplessità si concentrano sul ruolo del privato. «Ci vogliono
dei paletti chiari per dare garanzie a tutti avverte Franceschi - nel momento in cui
entrano i privati non si può più parlare di
ospedale. Tanto più che il piano prevede la
cessione al privato dell’immobile: la Regione è d’accordo? Non sarebbe meglio un
project financing, che consentirebbe di mantenere la proprietà pubblica? Viene da chiedersi allora cosa si sta perseguendo davvero: forse il taglio notevole che si riesce a realizzare nell’immediato, dovendo garantire
come soggetto pubblico soltanto i tre medici a rotazione e i cinque infermieri necessari per il pronto soccorso». Il Cica verrebbe
gestito in regime di convenzione, ma una
volta avvenuta la cessione dell’immobile non
si sa cosa può succedere a ogni rinnovo: «Chi
mi assicura - conclude Franceschi - che il
privato dopo un po’ di anni non decida che
sia più conveniente gestire la struttura in
esclusiva?».
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Inchiesta Il commercio in valle
Dal vivo Jacopo Riccardi, assessore al commercio a Casella, delinea un quadro della situazione: «Esistono tre aree di intervento»
Quando diciamo “commercio”
nell’attività. Si trascina - nel caso di esercizi gestiti da persone mature - come salvaguardia di attività lavorativa per figli
e nipoti, che non sempre attendono all’attività familiare e
ciò comporta talora la chiusura delle botteghe o il trasferimento per liquidazione ad imprenditori senza esperienza.
Nei confronti delle amministrazioni il settore è quasi sempre freddo alle innovazioni, poco attivo e portato alla lagnanza nient’affatto costruttiva. Il comune non può “insegnare” ai commercianti il lavoro d’impresa, ma il commerciante deve cogliere nelle attività istituzionali gli aspetti che
possono produrre indotto».
Francesca Di Santo
Il commercio qui ha caratteristiche particolari, che non si
possono semplificare nella contrapposizione tra fondovalle
e montagna.
A Jacopo Riccardi, che con gli assessori al commercio della Valle ha condiviso una prima analisi del territorio, abbiamo chiesto di delineare un quadro.
«È più corretto distinguere tre fasce o aree di intervento.
Esiste la realtà dei piccoli comuni montani, che godono di
un’alta percentuale di turisti tra luglio ed agosto, e restano
Ad esempio?
spopolati durante le restanti stagioni: tra essi senz’altro Val«È sterile fissarsi su scelte viabilistiche o di arredo urbano:
brevenna, Vobbia, Crocefieschi, e forse Isola del Cantone.
Qui i negozi costituiscono, assieme ai rarefatti servizi, un ci sono manifestazioni, eventi, fiere che potrebbero essere
presidio sociale. Mi fa piacere leggere il riconoscimento di un’occasione, ma perchè poi in quei giorni le saracinesche
questa funzione nel recentissimo testo unico del commer- sono abbassate e i tavoli a gambe in su? Un altro handicap
cio varato dall’assessore Guccinelli. Di tenore opposto la è la scarsa volontà (spesso per retaggio di mentalità, è caso
realtà dei paesi meno turistici, come Busalla e Ronco Scrivia. di dirlo, di bottega) di unirsi: l’associazionismo è visto con
scetticismo. Esperimenti di induzione alla
Qui l’offerta commerciale è più variegata,
costituzione di associazioni, anche non stastabile, e sorgono anche alcuni esercizi spetutariamente regolate, non sono approdate
cializzati, ma l’approccio con le problemaLa
grande
a nulla anche dove, come a Crocefieschi e
tiche e il dialogo con la pubblica amminidistribuzione colpisce Casella, le amministrazioni si sono impestrazione soffrono dei limiti riscontrabili
gnate. Eppure i civ possono funzionare. Non
anche in realtà medio-piccole. A cavaliere,
il commercio
solo per prendere i finanziamenti regionali,
la situazione nei paesi a vocazione turistica
al dettaglio
perchè non si tiene viva un’attività grazie a
che godono anche di una solida residenziaun contributo: spirito d’impresa, di investilità, come Casella, Montoggio e Savignone.
mento, di rischio nel tirare fuori delle palanQueste tre fasce territoriali sono esportabili
senz’altro al territorio di tutto l’entroterra provinciale e re- che per rimettere a posto i locali, o migliorare i servizi o il
gionale, e costituiscono una piattaforma per la diversifica- parco prodotti: questo ci vuole! Il tutto con un’amministrazione non preclusiva e aperta al dialogo».
zione di obiettivi e interventi».
Quali sono i maggiori problemi e gli errori più ricorrenti da parte di enti e operatori?
«I Comuni hanno sottovalutato la delega al settore: tante
volte l’assessore al commercio (o direttamente il sindaco)
era il referente del comune su cui scaricare lamentele, e
l’operatore economico diventava per antonomasia “quello
che mugugna”. Il settore del piccolo commercio al dettaglio in sede fissa e dei pubblici esercizi risente del recesso
dell’economia nazionale ed è particolarmente svantaggiato
dal richiamo esercitato sulla clientela dalla grande distribuzione: la Coop di Busalla, l’Ipercoop di Bolzaneto e l’Iper di
Serravalle Scrivia. Tuttavia, il settore non dimostra slancio
imprenditoriale: parte degli esercizi “sopravvive” fidando di
una clientela tradizionale, spesso di età avanzata, e manca
di specializzazione sia nella merce commercializzata che
“
“
Un’idea per il futuro?
«In realtà due. La prima è proseguire il lavoro di coordinamento intercomunale sul commercio: sono convinto che
sia una risorsa, e che la salute del tessuto economico delle
attività al dettaglio e dell’artigianato sia il segno della salute
del territorio. La chiusura di un esercizio, per quanto dolorosa, si spiega in tanti modi, talvolta pretestuosi. Ma il complesso delle attività deve essere monitorato. Il comune non
può legiferare né concedere contributi, ma nemmeno limitarsi a svolgere funzioni burocratiche. Mi piacerebbe poi, ed
è la seconda, che si individuassero un paio di referenti parlo di Casella - e che si insediasse una consulta permanente. Il dialogo costante riduce le polemiche e consente di
capire che il percorso di sviluppo deve vedere pubblico e
privato andare di pari passo».
L’opinione Il giocattolo è ormai andato in mille pezzi
Crisi del commercio
crisi della società
Arnaldo Ferrando
Il dizionario Garzanti della lingua italiana
alla voce commercio riporta: “scambio di
merci con denaro o altre merci”. A ognuno
di noi è capitato di verificare, tantissime volte, la prima parte della definizione: scambio
di merci con denaro; ma raramente di rendere attuabile la seconda: scambio di merci
con altre merci.
Questa definizione non appartiene al nostro tempo, ma a epoche in cui c’erano rapporti diversi per procurarsi il necessario. Le
difficoltà degli spostamenti e dei trasporti
promuovevano scambi diretti, baratti di
merce. Poi con l’arrivo della modernizzazione e con il conseguente aumento delle “ve-
locità” il quadro si è trasformato nella situazione attuale.
Per molto tempo tutto è filato apparentemente liscio: le merci arrivavano, gli avventori sceglievano, i commercianti vendevano
nella certezza di accontentare i loro clienti e
di ottenere un giusto e legittimo guadagno.
In parte era vero. Addirittura si creava sovente un rapporto di reciproca fiducia sulla
domanda e sull’offerta capace di travalicare
il rapporto prettamente commerciale per
sconfinare nell’amicizia.
Il commerciante e il compratore erano diventati intimamente consapevoli delle reciproche esigenze e favorivano il raggiungimento delle azioni che erano utili a entrambi.
Poi improvvisamente qualcosa è cambiato
Assessore al commercio Jacopo Riccardi
e il giocattolo si è rotto in mille pezzi. Cosa è
accaduto all’improvviso per determinare la
crisi del commercio che oggi determina la
fine di tante attività, con le conseguenti difficoltà? Le risposte possono essere tante, a
partire da quelle tecniche.
Noi cerchiamo di dare una risposta diversa, nella convinzione che le difficoltà siano
iniziate proprio nel momento in cui, per tutta una serie di circostanze anche legittime e
forse inevitabili, è venuto a mancare quel
particolare tipo di rapporto che si era instaurato tra venditore e cliente.
Quel rapporto oggi non esiste quasi più, e
le responsabilità sono probabilmente divise al cinquanta per cento tra i commercianti
e i clienti; gli uni e gli altri hanno forse un
po’ ingenuamente valutato di potersi esimere da continuare ad esercitare una diretta conoscenza e collaborazione, nei singoli
ruoli e delle inerenti necessità. E sono sorti
di conseguenza all’improvviso dei capannoni enormi pieni di merci ammucchiate
su scaffali di acciaio inossidabile o di semilegno sempre lucido con la possibilità per
chi entra di toccare, verificare, valutare, rifiutare, acquistare e uscire contento? Va tutto benissimo. Peccato però che il commercio sia entrato in una profonda crisi di iden-
tità.
La Valle Scrivia sta pagando particolarmente questo cambiamento sociale. Da
terra che accoglieva e ospitava e che per
tanti anni era stata eletta e considerata a
misura d’uomo, si sta trasformando in una
terra, sotto questo aspetto, asettica senza
più quelle caratteristiche di antica tradizione antiche, ma modernissime nel contenuto, che avevano avvicinato tanta gente. E
avveniva anche grazie ai rapporti con i commercianti locali.
Esiste forse la necessità per tutti di rallentare, anche quando si è impegnati a fare o a
proporre acquisti. La spesa deve ritornare ad
essere un momento importante e significativo nella giornata e nella vita di tutti noi; in
essa occorre ricercare e ritrovare antichi e
sani valori.
Se trent’anni fa ci fossimo trovati ad entrare in un negozio che ci proponeva mandarini e occhiali da sole, probabilmente ne saremmo usciti inorriditi senza aver acquistato niente e convinti che il gestore fosse quanto meno un po’ strano.
Ma viene da domandarsi: non siamo diventati più strani noi oggi che entriamo nello stesso negozio per acquistare pane, salame e aspirina?
Il testo unico
Tutte le novità più rilevanti
della nuova legge
Il testo unico del commercio, che abroga le disposizioni
regionali precedenti, è stato approvato dal Consiglio
regionale con la legge n. 1 del 3 gennaio 2007. In 162
articoli è regolato ogni aspetto del commercio ligure, dal
dettaglio agli ambulanti, dai giornali ai distributori, dai
pubblici esercizi alla free press.
Per gli aspetti non regolamentati vigono le disposizioni
dei decreti Bersani: quello del 1998 che liberalizzò le
licenze e quello del 2006, noto alla cronaca per la vicenda
dei tassisti.
Entro aprile sarà approvata la programmazione regionale.
Viene reintrodotto, come opzionale, il piano commerciale
comunale, come strumento settoriale applicativo della
programmazione regionale. Anci (Associazione nazionale
comuni italiani), Regione ed Unioncamere liguri approveranno i nuovi modelli di comunicazione, che sostituiranno
quelli camerali.
È recepita l’abolizione del rec voluta dal Governo, ma la
formazione professionale e l’aggiornamento sono
considerati requisiti di privilegio per ottenere contributi
regionali.
Sono previste norme di favore per i comuni sotto ai 3000
abitanti e per le zone montane, per consentire lo svolgimento congiunto di attività commerciali e di servizio, a
sostegno del ruolo di presidio sociale svolto dalle “botteghe”.
Le licenze per la somministrazione di alimenti e bevande
vengono rese omogenee: in sostanza, chi possiede una
licenza di tipo “A” (ristorazione), ora può fare anche bar
(vecchia licenza tipo “B”). I comuni regolamentano i
contingenti con propri provvedimenti approvati dal
consiglio.
Sempre con un regolamento, i comuni devono approvare
il piano di localizzazione e i punti vendita di quotidiani e
periodici. La “vendita di liquidazione” è legata esclusivamente alla cessazione o alla cessione dell’attività o al
rinnovo dei locali.
I saldi, invece, durano al massimo 45 giorni due volte
l’anno: quelli invernali dall’Epifania, quelli estivi dal primo
venerdì di luglio; sia per i saldi che per le liquidazioni
sono inoltre ribaditi gli obblighi dei negozianti a tutela
del consumatore.
Le vendite promozionali, comunicate almeno dieci giorni
prima con avviso nei locali, devono essere di brevi e non
possono riguardare le merci oggetto di saldi.
Quanto agli orari dei negozi, che dovranno rispettare
criteri comunali condivisi con gli operatori economici,
sono ribaditi gli obblighi di chiusura domenicale, festiva,
e di mezza feria (salvo accordi locali). I negozi possono
aprire massimo 13 ore, dalle 7 alle 22, i pubblici esercizi
massimo 18 ore (ma non meno di 5).
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Inchiesta Il commercio in valle
Calano le saracinesche I negozi delle frazioni, al confine tra commercio e presidio sociale
Requiem per una bottega
Marco Gaviglio
Saracinesca giù Chiudono i piccoli esercizi
La saracinesca si è abbassata per l’ultima
volta con la fine del vecchio anno e non si
rialzerà più. Anche Carlo e Liliana, alla fine,
si sono arresi, e hanno chiuso il loro tabacchino di Montessoro, ultimo esercizio commerciale della piccola frazione di Isola del
Cantone.
«Cosa vuole, ormai siamo anziani e cominciavamo ad essere stanchi del negozio - ci
racconta la signora Liliana -. Già un paio d’anni fa eravamo sul punto di mollare, poi però
tenemmo duro, più per passione che per
convenienza».
La loro storia era finita persino al telegiornale, erano saliti anche dalla città per intervistarli, e così quel tabacchino sperduto fra
le colline era diventato un simbolo: l’ultimo
baluardo di una vita di paese che ormai non
c’è più. «Anni fa qua a Montessoro avevamo tutto - ricorda ancora Liliana -, c’erano le
scuole, il parrocco, un alimentari, persino la
trattoria. A poco a poco però, tutti hanno
chiuso, molti sono andati ad abitare da altre
parti, e adesso qua non vive che una trentina di persone. Certo d’estate salgono molti
villeggianti, ma nel resto dell’anno il paese
si spopola, e anche i pochi che ci sono ancora scendono a valle per i loro acquisti, così
per me e mio marito non avrebbe più avuto
senso continuare».
Una decisione amara, ma inevitabile: «Non
è stato facile, io ci ho lavorato 45 anni, e
Carlo praticamente è nato e cresciuto nel
negozio». «Pensi che la licenza è vecchia di
160 anni - ci dice il signor Carlo, con un
pizzico di orgoglio nella voce -, la nostra
famiglia ha gestito il tabacchino per cinque
generazioni».
Una storia a cavallo di tre secoli, che si è
conclusa pochi giorni fa: «Abbiamo atteso
la fine dell’anno e lo scorso 31 dicembre
abbiamo chiuso per sempre. Qua ormai lo
avevano già fatto tutti, ma purtroppo lo stesso destino toccherà a molti altri paesi anche
più grandi del nostro».
Hanno ragione Carlo e Liliana, infatti basta percorrere qualche chilometro ed eccoci a Vobbia: rispetto a Montessoro questa è
una metropoli, ma le cose non vanno molto meglio. Marta Pruzzo, titolare dell’edicola/benzinaio che si incontra arrivando da
Isola, è quasi rassegnata: «Noi ancora resistiamo, ma per quanto? Nelle frazioni non
è rimasto nessuno, e anche qua nel capoluogo siamo ormai pochi: un alimentari, il
macellaio, il bar e un tabacchino, ma chi
lavora di più è la farmacia». Per quella, infatti, il lavoro non manca mai. Quanto agli
altri, purtroppo, sembra solo una questione di tempo.
L’esperto La parola passa a Laura Repetto, presidente regionale e membro della giunta nazionale del Fismo Confesercenti
Civ, servizi, promozione: ecco la ricetta
portunità per creare azioni positive e attirare il consumatore
pre più spesso a vere e proprie esigenze sociali».
Busalla e Ronco Scrivia sono i centri più importanti della con pubblicità, offerte e servizi competitivi. Per questo ocValle, dal punto di vista commerciale, e le associazioni e le corre specializzarsi, diversificare i prodotti e organizzarsi in
«Il commercio in Valle Scrivia? Può e deve crescere ma oc- amministrazioni locali stanno davvero facendo molto per lo consorzi per collaborare».
Puntare sui servizi al cittadino può essere la strada giusta
corre puntare sulla diversificazione dell’offerta, sulla tipicità sviluppo del settore. «Sanno che devono continuare a incenper ridare linfa al settore in Valle anche se,
dei prodotti e sulla specializzazione dei settivare le attività commerciali
occorre precisare, le attività commerciali
tori», sono le parole di Laura Repetto, presi- continua Laura Repetto sono costanti a Busalla e in crescita nel Codente regionale e membro della giunta nacosì come in passato i coBisogna
Le
iniziative
mune di Ronco Scrivia. «Sono dati da legzionale del Fismo Confesercenti (Federaziomuni hanno collaborato con
puntare sulla
trasversali sono
gere positivamente - continua Laura Repetne italiana settore moda) e giovane assessoi commercianti e le associato - che devono stimolare tutti, amministrare comunale al commercio di Ronco Scrivia.
zioni per aiutarli ad accedediversificazione
un’altra
buona
zioni, associazioni e singoli esercenti, a colLa situazione in Valle Scrivia non è delle più
re ai fondi regionali, grazie
dell’offerta
idea
laborare per promuovere il territorio e le atrosee perché la concorrenza con Genova e le
ai quali si è potuto creare un
tività presenti. Una buona idea sono le inigrandi realtà degli ipermercati e outlet del
Civ (centro integrato di via)
ziative che coinvolgono in maniera trasverbasso Piemonte è molto forte. «È difficile per
a Busalla, mentre attualmeni commercianti dei piccoli comuni montani continuare a svol- te è allo studio il nuovo testo unico in materia di commercio sale più settori come il commercio, la ristorazione e la cultura. Manifestazioni turistiche, gastronomia, promozione delle
gere le loro attività - spiega Laura Repetto -, anche se è impos- recentemente approvato dalla Regione».
sibile chiudere, perché sono spesso l’unico punto vendita
«Proprio i Civ sono si sono dimostrati un’esperienza molto eccellenze dei prodotti possono non solo attirare i turisti,
della frazione. E le attività commerciali dei paesi dell’entroter- produttiva sulla quale è bene puntare e gli operatori com- ma soprattutto i tanti abitanti della Valle Scrivia, che riscora, popolati per lo più da persone anziane, rispondono sem- merciali devono imparare a sfruttare al meglio questa op- prono così il “negozio di fiducia”».
Simona Mongillo
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Intervista | Il segretario degli operatori busallesi
Un arrivederci
Queirolo: creare l’offerta
Busalla Magazine, da dodici anni nelle case
Marco Gaviglio
Commercio e Vallescrivia: il termometro
della situazione ce lo dà Silvio Queirolo, segretario del Consorzio Operatori Busallesi.
«Negli ultimi anni c’è stata una flessione nelle
vendite, ma questo non è certo un problema che riguarda solo gli operatori della vallata: le vere ragioni vanno cercate a livelli
più alti, e dipendono da un rallentamento
generalizzato dell’economia».
proprio grazie alla collaborazione tra il CIV e
le amministrazioni comunali che si sono
succedute recentemente. I paesi muoiono
solo se non sanno creare l’offerta attorno a
loro. Nel caso di Busalla, il futuro è rappresentato dalla circonvallazione, che permetterebbe di alleggerire il centro dal grande
traffico e renderebbe il nostro paese accogliente e appetibile anche ai non residenti:
pensate a cosa vorrebbe dire, per noi commercianti, poter contare su un’area pedonale o comunque su una zona a traffico limitato, almeno in alcuni giorni dell’anno».
«Per adesso ci siamo presi una pausa di riflessione, e a febbraio non saremo nelle
edicole, ma non escludo un nostro ritorno già dal mese di marzo». Così Silvio
Queirolo, a proposito della mancata uscita dell’ultimo numero del Busalla Magazine.
Il mensile voluto e gestito dagli operatori economici è ormai una realtà consolidata da
dodici anni, e per molto tempo è stata l’unica voce della Vallescrivia.
«Dietro alla nostra scelta di fermarci non ci sono problemi di carattere economico, né di
altra natura - prosegue Queirolo -, più semplicemente, la nostra è una piccola redazione, e dopo 12 anni comincia ad emergere una certa stanchezza».
Parlare di addio, però, è ancora presto: «La speranza è quella di tornare in edicola già a
marzo, magari con uno staff rinnovato e motivato».
Arrivederci al prossimo mese, Busalla Magazine!
Come dire che non è tutta colpa degli
outlet e dei centri commerciali, se i piccoli negozi faticano.
«Oggi si spende meno che in passato, per
cui non ci preoccupiamo tanto della concorrenza rappresentata dalla grande distribuzione, quanto appunto di questa tendenza ad
una diminuzione dei consumi. D’altra parte,
è innegabile che i grandi centri commerciali
deviano una parte della clientela, ma alla fine
i più affezionati tornano sempre da noi».
Quindi non c’è uno scontro frontale fra
commercianti al dettaglio e grandi punti
vendita?
«Si tratta di due realtà complementari, che
possono coesistere, proprio perché rispondono a bisogni diversi: al grande magazzino ci si va senza un’idea precisa della merce
da acquistare, mentre nel negozio il consumatore può contare su quell’accoglienza e
quella varietà che negli outlet non trova».
Quali sono, allora, le priorità del commercio locale?
«La vera sfida per noi sta nel rendere appetibile al consumatore l’accoglienza della città che ci ospita: Busalla in questi ultimi anni
ha subito un autentico restyling, dal rifacimento delle facciate di molti palazzi, ad una
più adeguata illuminazione, fino al recente
ampliamento dei marciapiedi di Via Vittorio
Veneto. In questo senso, molto è stato fatto
Arteria di negozi Uno scorcio di Via Vittorio Veneto, la principale via commerciale di Busalla e dell’intera Valle Scrivia
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Alta Valle Scrivia/Le Valli dell’Antola
Il Consorzio Il settore zootecnico rappresenta una delle principali filiere produttive
Nelle nostre fattorie
Nicole Mercatelli
All’interno del Consorzio Agricolo Alta Valle Scrivia gli allevatori rivestono un ruolo importante, tanto che il settore
zootecnico rappresenta, insieme alla forestazione e ai prodotti di conserva, una delle principali filiere produttive.
L’allevamento più diffuso è quello di ovini e caprini, animali che ben si adattano all’entroterra genovese, montuoso
e poco fornito di grandi pascoli. Tra i bovini, una razza autoctona è la Cabannina, presente nell’allevamento dell’azienda Autra di Savignone. Si tratta di animali “rustici”, che riescono a sfruttare al meglio le caratteristiche del nostro territorio e che danno un latte ottimo per la caseificazione. Il
formaggio prodotto da Alfredo Bagnasco, proprietario dell’azienda, è di due tipi: uno più fresco e morbido, l’altro più
asciutto che viene lasciato a stagionare per 10-15 giorni.
Nel periodo che va da Pasqua all’autunno si produce anche
una formaggetta di misto capra e non può mancare la ricotta, fresca e gustosa.
L’azienda Autra organizza anche visite guidate e per le
scuole, per dare la possibilità ai bambini di conoscere direttamente, mucche, asini, maiali, galline e tutti gli altri animali presenti in campagna.
Formaggette di puro latte di capra vengono prodotte dall’azienda Cascina Salvega, di Casella, che ospita un allevamento di circa 20 esemplari di razza Camosciata, molto
adatte per la produzione di formaggio. Nelle stalle di Cascina Salvega è presente anche un piccolo gregge di pecore
Bergamasche e si sta cercando di introdurre la razza Suffolk,
pecore dalla testa scura, piccole e tozze, apprezzate per la
carne. «I problemi principali per un incremento della zootecnia - spiega Rita Ottonello, titolare dell’azienda - sono
legati ai pascoli. Gli animali hanno bisogno di spazio e in
Valle spesso manca la possibilità di accedere a terreni abbandonati, perché è difficile trovare i proprietari e convincerli ad affittare i prati. Per rimettere a posto un terreno ci
vogliono 2 o 3 anni, durante i quali spesso il proprietario
cambia idea. Per noi è quindi necessario stipulare un contratto di affitto che, oltre a tutelarci da queste situazioni, ci
consenta anche di accedere ai finanziamenti regionali. I finanziamenti sono infatti quelli che ci garantiscono di andare avanti durante quel periodo in cui il pascolo va preparato
e che per noi risulta del tutto infruttuoso».
L’azienda agrituristica La Sereta, di Tegli, ha invece da poco
avviato uno studio per l’allevamento di maiali allo stato brado. Questo progetto permetterebbe di sfruttare al meglio i
boschi di castagne e querce che da tempo sono inutilizzati.
«Per noi il senso della zootecnia», spiega la proprietaria,
Barbara Pisani «è quello di trasformare l’abbandono in una
risorsa».
L’azienda alleva anche pecore di razza delle Langhe e Nostralina, una specie autoctona presente in molte stalle della
zona. Grazie al loro latte vengono prodotti due tipi di formaggio: il primo, più stagionato, è fatto con il metodo tradizionale, mentre per il secondo viene usato un metodo
originario dell’Appennino di Ponente, molto adatto al latte
di pecora, che consiste nel cagliare le formaggette una ad
una senza rompere la cagliata ottenendo così un prodotto
fresco, cremoso e saporito.
Allevamento Riveste un ruolo fondamentale nel Consorzio
Azienda Autra
Tra formaggette tipiche e ricotta fresca
Azienda agricola agrituristica “Autra”
Località Olmi 13, 16010 Savignone (Genova)
Telefono 010 9690992 Cellulare 340 5278201
Vendita diretta di prodotti in azienda
Ristorazione: sabato e domenica su prenotazione
Infrasettimanale su prenotazione per gruppi
Specialità della casa Le tipiche formaggette della Valle, morbide e cremose o stagionate
La nostra azienda è situata in un suggestivo ambiente naturale, tra boschi di quercia e
castagneti, nel comune di Savignone. Da diversi anni alleviamo capre e pecore, utilizzando i pascoli dell’entroterra, con il duplice risultato di tenere pulito il territorio e garantire
un allevamento biologico.
Con il latte di mucca cabannina e di capra produciamo, nel nostro caseificio, le tipiche
formaggette della Valle Scrivia, morbide e cremose o più stagionate, e un’ottima ricotta
fresca.
In agriturismo si possono gustare, come antipasti, salame, testa in cassetta, coppa e
pancetta, prodotti con i maiali di cinta senese da noi allevati. Da non perdere i piatti a
base di carne, tra cui i deliziosi arrosti, e per concludere un’ottima crostata di ricotta.
A Casella | L’azienda agrituristica di Rita Ottonello
A Fraconalto | La Sereta è anche ristorazione
Cascina Salvega, tutto un menu
a base di prodotti tipici della Valle
Prati, pascoli, coltivazioni biologiche
e vendita diretta al consumatore
Cascina Salvega L’azienda agricola, gestita da Rita Ottonello, si trova a Casella
Bestiame Animali al pascolo nell’Azienda “La Sereta” a Sereta di Tegli, vicino a Fraconalto
Azienda agricola agrituristica
“Cascina Salvega”
Località Salvega 38, 16015 Casella (Genova)
Cellulare 338 7523970
Cellulare 338 5844712
E-mail: [email protected]
Vendita diretta di prodotti in azienda
Apertura agriturismo a marzo
Ristorazione e ospitalità tutto l’anno su
prenotazione
Azienda agricola e agrituristica
“La Sereta”
Loc. Sereta di Tegli 47A, 15060 Fraconalto
(Alessandria)
Telefono 010 9693108
Cellulare 349 5826357
Vendita diretta di prodotti in azienda
Ristorazione: sabato e domenica su
prenotazione
Infrasettimanale su prenotazione per
gruppi (minimo 10 persone)
Domenica pomeriggio sempre aperto per
merende
Cascina Salvega nasce dall’esigenza di Rita
Ottonello, proprietaria dell’azienda, di crearsi un lavoro che le permettesse di gestire
anche la famiglia e i figli.
Qui far da mangiare e produrre conserve è
quasi un’estensione della normale vita casalinga.
Il menu che potrete gustare nell’agriturismo è stagionale, a base di prodotti locali.
Tra torte di verdure e formaggi, trovano
ampio spazio anche il salame e il violino di
capra, un prosciutto crudo di capra molto
rinomato come antipasto.
Un posto d’onore va ai dolci a base di rose:
dal gelato, alle torte, alla prelibata crostata,
passando per l’immancabile sciroppo di rose,
presidio Slow Food e fiore all’occhiello della
Valle Scrivia.
Grazie all’aiuto di Neve, il pony di casa,
l’azienda si sta inoltre attrezzando per organizzare attività di passeggiate a cavallo per
bambini.
La nostra azienda si trova in una vallata
laterale della Valle Scrivia, nelle vicinanze dei
Parchi Regionali dell’Antola e delle Capanne
di Marcarolo, dove prati e pascoli resi ancora vivi dal lavoro dell’uomo si alternano a
boschi di castagno. Le coltivazioni sono biologiche, ottenute, dove possibile, da varietà
locali. La forma di vendita preferita è quella
effettuata direttamente in azienda, allo scopo di creare un legame tra i consumatori e il
luogo di produzione, per avvicinarli alla nostra montagna affinché possano riscoprire
gli aspetti più piacevoli a due passi da casa.
Coltiviamo patate, in particolare quarantine, frutti di bosco, antiche varietà locali di
mele e rose da sciroppo. Un nostro prodotto
particolarmente richiesto è il sambuchino,
una bibita frizzante a base di fiori di sambuco, indicata nei caldi mesi estivi, ottima per
i bambini al posto delle solite bibite gassate.
ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
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Cultura
Iniziative Il progetto interessa anche numerosi comuni liguri
L’Oltregiogo
distretto culturale
La fotonotizia
La tessera Greg del 2007
Disegno vincente Il disegno di Maria Chies (10 anni) ha vinto il concorso “Disegna la
tua tessera”, organizzato dal Gruppo escursionistico giovanile Valle Scrivia
Distretto culturale Le rovine del castello di Montessoro potrebbero rientrare nel progetto
di percorsi guidati e punti informativi, di un coordinamento Park a Ovada, tutti già finanziati dall’Ue.
fra la gestione dei castelli e delle attrattive del territorio. Il
Terminati tutti i passaggi istituzionali, il primo passo sarà
tutto creerà un volano per far crescere, tra l’altro, la ricettivi- una ricerca sull’offerta e sulla domanda turistico-culturale e
L’Oltregiogo, la grande area cavallo dell’Appennino Ligu- tà in zona e quindi l’economia in generale. Il territorio del- una mappatura delle risorse culturali e ambientali. «Con la
re-Piemontese compresa tra le province di Genova e Ales- l’Oltregiogo può vantare il Forte di Gavi, il sito di Libarna creazione di un distretto sarà più facile accedere ai fondi
sandria, diventa un distretto culturale-amantica, i castelli dell’Ovadeeuropei, ma anche ai finanziamenti privati
bientale.
se, il museo di storia natudelle fondazioni - ricorda Angelini -, ormai
L’idea, lanciata nel 2004 dal consigliere
rale di Stazzano, solo citarè impossibile ottenere contributi dall’Ue
Con
il
Storia,
provinciale di Mornese (Al) Dino Angelini,
ne alcuni, ma anche le macome singole amministrazioni».
distretto più facile
paesaggio, tipicità,
si è concretizzata lo scorso 2 novembre con
schere a Rocca Grimalda, la
L’Oltregiogo, si diceva, non è solo Piemonil primo sì al progetto da parte della giunta
bellezza delle valli Stura e
te. «Fra i numerosi comuni contattati - proaccedere
ai
fondi
architettura
e
provinciale alessandrina dopo una serie di
Scrivia anche nella parte lisegue il consigliere provinciale - ci sono aneuropei
innovazione
incontri tra sindaci dell’Ovadese e del Novegure: va creato un unico
che alcuni comuni della Provincia di Genose.
soggetto attraverso il quale
va, come Isola del Cantone e Ronco Scrivia.
Di cosa si tratta? Afferma Angelini: «Esidialogare con le istituzioL’Oltregiogo è una zona ben definita che la
stono già i distretti termale di Acqui Terme e dolciario di ni».
storia ha poi diviso fra due Regioni».
Novi Ligure. La caratteristica del nostro sarà la valorizzazioGli assi del progetto di distretto culturale sono il paesagDopo il primo sì della Provincia molte giunte e consigli
ne, fra le altre cose, delle emergenze architettoniche di pre- gio, la storia, l’architettura, la tipicità e l’innovazione. Tre comunali hanno già dato il loro assenso. Toccherà alla Regio, come i monumenti e i numerosi castelli, nonché delle progetti di riferimento: il Parco della Pace della Benedicta, gione Piemonte e, si spera, anche alla Liguria, istituire uffipeculiarità ambientali attraverso, per esempio, la creazione l’Adventur Park a Mongiardino Ligure e il Monferrato Story cialmente il distretto.
Giampiero Carbone
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Strane storie Nel 1906 il marito della proprietaria della Trattoria venne ucciso per rapina. Dalla disgrazia venne la forza di reagire
Alla Rosin, dove si incrociano cucina e storia
Alessandra Ferlenga
Qualche giorno fa, vuoi per le feste da poco
passate, vuoi per la voglia che ultimamente
ho di cose genuine, mi sono detta: “In questa uscita parliamo di cibo”.
Così mi è venuto in mente il piccolo museo di Tre Fontane dedicato alla cucina tradizionale genovese e in particolare all’osteria; ci sono i forni, gli attrezzi tipici che vanno dalle pentole ad una sorta di particolare
girarrosto, un vecchio torchio per la spremitura delle mele che risale alla fine dell’ottocento.
Tutto è stato ricostruito e allestito in un
ampio salone che fa parte di una vera osteria, la Trattoria Rosin.
E qui ecco che, dopo essere partita in quarta per dedicarmi alla gastronomia, mi sono
imbattuta nella cronaca di un fattaccio che
già in passato avevo descritto, recuperato
da un vecchio articolo: l’uccisione di un tabaccaio avvenuta per rapina nel 1906.
Sì, perché quel tabaccaio, Michele Trucco,
era proprio il marito della Rosin; i due, dopo
essersi sposati, avevano rilevato l’osteria di
Tre Fontane (con annessi forno e rivendita di
sale e tabacchi).
Fu la stessa Rosin che la sera del 3 ottobre
1903 ritrovò il marito, che doveva tornare
con le provviste per l’osteria, riverso in una
scarpata sulla strada del ritorno; il cavallo
era arrivato a Tre Fontane con il calesse vuoto e lei era partita con il figlio tredicenne
Mario per cercarlo, immaginando già la tragedia.
La disgrazia costrinse la Rosin, madre di sei
figli, a reagire in fretta: fece tornare l’anziana madre da Pegli, dove lavorava come donna di servizio, e utilizzò l’esperienza maturata come cuoca dall’anziana donna per arricchire il menu con i piatti tipici della cucina borghese di città.
Inoltre, sfruttando la posizione di valico di
Tre Fontane (è un passaggio obbligato per
quelle famiglie borghesi che dalla Val Bisagno raggiungono Creto ed è luogo di sosta
di carrettieri e viandanti), fece sue molte ricette lasciate dalla gente di passaggio, così
da avere piatti provenienti da diverse zone
della Liguria e ricoprire un ruolo unico per
storia e tradizione culinaria della nostra regione.
Una storia antica Piatti tipici, ricette della borghesia di città, tradizioni da tutta la Liguria
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Sport
Ciclismo Il corridore di Borgo Fornari sogna la nazionale e le tappe liguri del Giro d’Italia. Ma alla corsa di casa non potrà partecipare
Fertonani: un Appennino da spettatore
Claudio Baffico
Talento Il ciclista Marco Fertonani
È nato a Borgo Fornari, ma ha imparato a
farsi apprezzare in giro per il mondo. Marco
Fertonani, fino a due anni fa l’unico ciclista
professionista genovese prima dell’exploit
di Claudio Masnata, è pronto a tuffarsi in
una nuova stagione agonistica: quella che
potrebbe consacrarlo come uno dei più forti corridori italiani.
Un’annata particolare per Fertonani, con
due tra i pricipali appuntamenti in programma, previsti proprio sulle strade di casa. «Spero davvero di mettermi in evidenza - conferma - sia nella tappa del Giro d’Italia che si
concluderà al Santuario della Madonna della Guardia, sia in occasione della Settimana
Tricolore, con asperità come Crocetta d’Orero, Giovi e Orero che conosco alla perfezione».
Prima di tornare nella sua Liguria, però,
Marco Fertonani potrà dimostrare il pro-
prio valore in una serie di corse di tutto rispetto. «La mia stagione prenderà il via in
Francia, in occasione del Giro del Mediterraneo, per proseguire poi in terra iberica
con la Vuelta Valenciana, la Vuelta Murcia,
la Vuelta Castilla y Leon ed una tra la Vuelta
Aragon ed il Giro di Romandia. Sarà poi il
momento del Giro d’Italia, corsa che non
mi ha mai portato troppa fortuna anche e
soprattutto a causa di una fastidiosa allergia che, in quel periodo, mi debilita del 6070% bloccandomi la respirazione e la muscolatura».
Ancora incerta, invece, la presenza di Fertonani al Tour de France. «Decideremo una
volta terminati Giro d’Italia e Giro di Svizzera - rivela -. Lo scorso anno la squadra
avrebbe gradito la mia presenza ma ho preferito rinunciare in quanto non mi sentivo
in condizione. Adesso però mi mangio le
mani a pensare che un mio compagno, Pereiro Sio, è riuscito nell’impresa di vincerlo!».
Calcio Tra un derby e l’altro si annunciano due mesi caldissimi per le nostre squadre
Quante sfide in Valle
tutte da tenere d’occhio
I rimpianti del corridore valligiano, comunque, non si esauriscono qui. «Purtroppo non
potrò partecipare al Giro dell’Appennino,
corsa che si disputa attorno alle strade dove
abito - rivela -. Il regolamento, infatti, impedisce ai corridori del Pro Tour di prendere
parte a squadre miste. In attesa che la federazione modifichi questo aspetto delle norme non potrò far altro che seguirlo da spettatore».
Marco Fertonani si augura, inoltre, che il
2007 coincida finalmente con il suo atteso
debutto in maglia azzurra. «Due anni fa
sono arrivato ad un soffio dalla convocazione per i Campionati Mondiali - ricorda , ma spero di coronare al più presto il sogno di entrare a far parte della squadra nazionale. Certo correre con la maglia di una
compagine straniera come la “Casse d’Epargne - Isole Baleari” non facilita le cose ma
cercherò ugualmente di attirare l’attenzione del commissario tecnico Franco Ballerini».
Il calendario
Quanti derby in Valle Scrivia!
ECCELLENZA
04/02/07
23.a
11/02/07
24.a
18/02/07
25.a
25/02/07
26.a
04/03/07
27.a
11/03/07
28.a
18/03/07
29.a
25/03/07
30.a
01/04/07
31.a
giornata
giornata
giornata
giornata
giornata
giornata
giornata
giornata
giornata
Pontedecimo P.-Busalla
Busalla-Am. Lagaccio
Sestrese-Busalla
Busalla-Sampierdarenese
Loanesi-Busalla
Busalla-Bogliasco
Andora-Busalla
Busalla-Sammargheritese
San Cipriano-Busalla
PRIMA CATEGORIA
03/02/07
19.a giornata ABB-Montoggio
Ronchese-Via dell’Acciaio
10/02/07
20.a giornata Ligorna-Ronchese
Montoggio-N. Emiliani
17/02/07
21.a giornata La Zagara-Montoggio
Ronchese-Little Club
24/02/07
22.a giornata Montoggio-Ligorna
Pontecarrega-Ronchese
03/03/07
23.a giornata Pontecarrega-Montoggio
Ronchese-San Desiderio
10/03/07
24.a giornata Montoggio-Ronchese
17/03/07
25.a giornata Montoggio-S. Ambrogio
Ronchese-S. Maria Taro
24/03/07
26.a giornata Multedo-Montoggio
S. Ambrogio-Ronchese
31/03/07
27.a giornata Montoggio-Torriglia
Ronchese-Praese
Allenatore Il Busalla di Balbi è atteso da un calendario di fuoco: trasferte a Pontedecimo, Sestri e Loano (foto Pintimalli)
Marco Gaviglio
In due mesi sono tante le partite da tenere d’occhio: vi
abbiamo evidenziato quelle che secondo noi vale la pena
non perdere. I motivi sono tanti: dalla caratura delle avversarie, alla fame di certe squadre bisognose di punti in vista
del finale di stagione, ad alcuni debry particolarmente sentiti.
Si comincia dall’Eccellenza, dove per il Busalla di mister
Balbi febbraio si annuncia come un mese di fuoco. I biancoblù finora sono stati straordinari, e si preparano ad affrontare la fase più delicata del calendario nel migliore dei modi.
In questo mese toccherà andare a far visita a tre delle quattro regine del campionato - PontePolis, Sestrese e Loanesi e visto l’eccezionale rendimento fin qui dimostrato, i risultati di queste partite potrebbero incidere pesantemente nella corsa alla Serie D: un bel ruolo, quella della mina vagante,
che i biancoblù si apprestano a recitare da qui alla fine dell’anno. Lagaccio e Sampierdarenese saliranno invece al Comunale a caccia di punti salvezza, mentre altra partita da
non perdere sarà il quasi derby col San Cipriano, in programma alla quart’ultima di campionato, quando con ogni
probabilità la squadra di Mariani sarà nel pieno della lotta
per non retrocedere.
In Prima Categoria c’è da registrare il sorpasso della
Ronchese sul Montoggio, e anche se i play off sono abbastanza lontani per entrambe, ora sono proprio i rossoblù
ad avere le carte in regola per crederci. Dopo la brutta
sconfitta patita di recente contro il Santa Maria Taro, infatti, il Montoggio ha richiamato sulla propria panchina l’allenatore dello scorso anno, Walter Franceschi, al posto di
Gardella. La Ronchese avrà subito due gare interne che
diranno molto sulle possibilità dei ragazzi del duo Queirolo-Speranza: Via dell’Acciaio e Little Club sono al momento le due principali inseguitrici della Praese, e fare risultato
contro di loro darebbe grande morale. Anche la sfida al
San Desiderio, la cui tifoseria è gemellata con gli ultras di
Montoggio, si annuncia davvero incandescente. La settimana dopo, invece, ci sarà proprio lo scontro diretto fra le
due valligiane. A seguire, da non perdere Ronchese-Santa
Maria Taro, squadra lontana dal vertice ma uscita rafforzata dal mercato invernale e già fatale a Gardella, e le delicatissime sfide di fine marzo, quando i rossoblù riceveranno
la Praese al momento capolista, ed il Montoggio si giocherà le sue ultime chanches nello scontro diretto col Torriglia
di Olmi.
Brutto momento, quello che la Casellese sta attraversando
nel campionato di Seconda Categoria. Qualcosa si è rotto
nel bel giocattolo di mister Medica, e adesso la classifica
dice di una posizione di mezzo difficile da interpretare. Partite di cartello, in questo bimestre, saranno la complicata
trasferta col Merlino, il derby col Sant’Olcese e la trasferta di
Pegli sul campo della prima della classe, contro una Pegliese
fin qua vera dominatrice del campionato.
La Terza Categoria, giunta al giro di boa, vede ormai
ristretta a quattro squadre la corsa alla promozione: due le
nostre, Sporting Casella e Sarissolese, che dovranno guardarsi soprattutto dal Mignanego - fresco di sorpasso al
vertice dopo il successo nello scontro diretto coi gialloblù
di Cinacchio - e dal San Martino. In ribasso, invece, le quotazioni del Savignone, piombato, dopo l’ottima partenza,
in un preoccupante periodo di crisi. Infine, occhio al Genoa Club, che soprattutto nei derby potrebbe trovare le
giuste motivazioni per rompere le uova nel paniere ai cugini.
SECONDA CATEGORIA
03/02/07
18.a giornata
10/02/07
19.a giornata
17/02/07
20.a giornata
24/02/07
21.a giornata
03/03/07
22.a giornata
10/03/07
23.a giornata
17/03/07
24.a giornata
24/03/07
25.a giornata
31/03/07
26.a giornata
G. Siri-Casellese
Casellese-D’Appolonia
Merlino-Casellese
Casellese-Liguria
V. Genova-Casellese
Casellese-Sant’Olcese
Rivarolese-Casellese
Casellese-G. Mora
Pegliese-Casellese
TERZA CATEGORIA
03-05/02/07 13.a giornata G.C. Casella-G.C. Torriglia
Leader-Sp. Casella
Mignanego-Savignone
Sarissolese-S. Martino
10-12/02/07 14.a giornata G.C. Torriglia-Sarissolese
Savignone-AVL
Sp. Casella-G.C. Casella
17-19/02/07 15.a giornata G.C. Casella-Pro Sesto
Leader-Savignone
Sarissolese-Sp. Casella
24-26/02/07 16.a giornata Pro Sesto-Sarissolese
Savignone-G.C. Casella
Sp. Casella-S. Martino
03-05/03/07 17.a giornata G.C. Casella-Traso
G.C. Torriglia-Sp. Casella
Sarissolese-Savignone
10-12/03/07 18.a giornata Mignanego-G.C. Casella
Savignone-S. Martino
Sp. Casella-Zena
Traso-Sarissolese
17-19/03/07 19.a giornata G.C. Casella-AVL
G.C. Torriglia-Savignone
Sarissolese-Mignanego
Sp. Casella-Pro Sesto
24-26/03/07 20.a giornata AVL-Sarissolese
Leader-G.C. Casella
Savignone-Sp. Casella
31/03-02/04/0721.a giornata Pro Sesto-Savignone
Sarissolese-Leader
Sp. Casella-Traso
Zena-G.C. Casella
ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
pagina 9
VivaVoce Pusemor
Gli appuntamenti
Tutti gli incontri sul territorio
Ecco il calendario degli appuntamenti del progetto
Pusemor.
Viaggiatori o clienti? Percorso a ostacoli nel
trasporto in Valle Scrivia
Giovedì 22 febbraio, ore 21
Nuovo Cinema Columbia, ex sottostazione elettrica
Ronco Scrivia
Villa Borzino Uno scorcio della sede della Comunità Montana, che ospiterà lo sportello del progetto Pusemor
Pusemor Incontri e sportelli: la Comunità Montana più vicina grazie a un progetto europeo
Si parla di trasporto in valle. Una riunione dal titolo
provocatorio per affrontare il tema della mobilità in
autobus e treno, presentare il lavoro della commissione
trasporti della Comunità Montana, che ha predisposto,
insieme ai comuni, un progetto per il potenziamento
delle corse su gomma. Un’occasione per confrontarsi
direttamente con i responsabili del trasporto ligure e
genovese.
Più vicino alla gente
Agricoltura del terzo millennio. I progetti
integrati e il nuovo piano di sviluppo rurale
Venerdì 9 marzo, ore 15
Sala polivalente “Balilla”
Montoggio
boschivo, l’informalavoro, le informazioni turistiche sull’ospitalità e gli eventi, il progetto Decidi e la tutela dei
consumatori. Non solo pubblica amministrazione, però: gli
Sono incontri pubblici che si svolgono a febbraio e a sportelli, che saranno attivi entro giugno 2007, ospiteranmarzo in diversi comuni della Valle Scrivia e che riguardano no anche comitati e associazioni di cittadini.
L’obiettivo delle iniziative, sia gli sportelli che gli incontri
temi di grande rilievo e attualità.
La Comunità Montana ha organizzato tre diversi momenti sul territorio, è consentire agli abitanti della Valle Scrivia,
di confronto aperti ai cittadini e dedicati ad argomenti spe- in particolare quelli residenti nelle aree più decentrate,
di ridurre i tempi per raggiungere le sedi
cifici, con la presenza di esperti del settodei servizi e ottenere informazioni, limire e tecnici per raccogliere spunti, propotando il disagio di una marginalità territoste, idee. Tutti gli incontri, organizzati e coL’adesione
riale che è sempre più sentita come un disordinati dalla Comunità Montana, sono
nasce dal successo
servizio.
moderati da un giornalista.
E se tra i limiti della pubblica amministraL’occasione è fornita dal progetto europeo
dell’esperienza
di
zione ci sono lo scarso piglio comunicativo
Pusemor (Interreg IIIB Alpine Space) che punPoseidon
e la difficoltà a rendere in forma semplice e
ta a migliorare i servizi pubblici per chi abita
diretta quali sono i compiti, le opportunità,
nell’entroterra. La Comunità Montana ha
i diritti e i doveri dei cittadini, attraverso queaderito con entusiasmo, grazie al Gal Apsto progetto si cerca proprio di cambiare il modo di parpennino Genovese e alla positiva esperienza di Poseidon.
Oltre agli incontri, in Valle Scrivia Pusemor porterà uno lare con il pubblico.
Si tratta però, ed è questa la vera novità, di un progetto
sportello per i cittadini nella sede di Villa Borzino e uno
sportello online. Entrambi gli spazi, quello fisico e quello aperto: gli incontri pubblici che si svolgeranno in diversi
virtuale, sono dedicati ai cittadini e forniranno informa- comuni riguardano temi di attualità, molto sentiti dalle
zioni sia sulle competenze tradizionali svolte dall’ente - agri- persone, con l’intento di spiegare il progetto, ma anche
coltura, difesa del suolo, vincolo idrogeologico, bandi - sia lasciando aperto alle proposte questo nuovo spazio di cosulle nuove attività, che riguardano catasto, l’antincendio municazione.
Si affronta il tema dell’agricoltura e dello sviluppo del
territorio. Esperti regionali, provinciali e delle associazioni
di categoria sono in Valle per illustrare il nuovo Piano di
Sviluppo Rurale, la funzione dei progetti integrati, le
opportunità nel campo ambientale e della produzione di
energia, i problemi di assetto del territorio, con un occhio
in particolare alla promozione della filiera “bosco-legnoenergia” ed alla valorizzazione dei prodotti locali.
A cura della redazione
“
“
Turismo e Valle Scrivia: binomio impossibile o
prospettiva reale?
Sabato 24 marzo, ore 10
Sala della comunità “Don Botto”
Savignone
Al centro del dibattito, presenti Regione, Provincia, Stl e
Gal dell’Appennino Genovese, ci sono le opportunità
offerte nel campo dello sviluppo turistico dopo la
riforma settore che ha definito i compiti dei Sistemi
Turistici Locali. Verranno presentate le linee guida del
piano di sviluppo turistico per la Valle Scrivia in corso di
elaborazione da parte Comunità Montana e saranno
raccolte le suggestioni su quali azioni concrete enti
locali e privati possono realizzare per uno sviluppo
concreto del turismo nell’entroterra.
VivaVoce Informalavoro
Novità Dal 1 gennaio il servizio è gestito a livello comprensoriale, d’accordo con i comuni e con la Provincia, dall’Ente di Villa Borzino
L’Informalavoro alla Comunità Montana
Cristina Capacci
Si parla tanto di servizi comprensoriali e
integrati, ma nei fatti cosa significa? Per
esempio che il servizio Informalavoro della
Provincia, gestito fino al 2006 dal Comune
di Busalla, è passato alla Comunità Montana
nell’ottica di renderlo a tutti gli effetti sovracomunale.
Non cambiano la sede e i contenuti: colloqui di primo orientamento, seminari tematici, consulenze orientative, accesso ad attività di formazione professionali e tirocini
formativi, servizi di autoconsultazione con
pubblicazioni, giornali, bandi di concorso,
offerte di lavoro, schede di approfondimento e materiali multimediali. Questo e molto
altro.
Lo sportello informalavoro della Vallescrivia, a Busalla dal 2001 è soprattutto un
punto di riferimento importante per chi
cerca un’occupazione. A disposizione degli
utenti ci sono operatori specializzati a cui
potersi rivolgere e tra i servizi c’è l’orientamento con simulazione di colloqui, seminari tematici, consulenze orientative, erogazione di voucher per la formazione professionale e attivazione e gestione dei tirocini.
«Sono aumentate molto le domande di
lavoro, circa 1100 l’anno, soprattutto da
parte di giovani e di donne. Ma importante
è il fatto che sie aumentata la richiesta per
frequentare tirocini e corsi di formazione.
C’è stato proprio un cambiamento nella
mentalità di chi è in cerca di lavoro e si
rende conto che per trovare un’occupazione c’è sempre più bisogno di competenze
specifiche - racconta Mara Sordini, opera-
trice del centro - il tirocinio è molto importante per inserirsi nel mondo del lavoro. I
tirocini hanno una durata da 3 a 6 mesi
con un rimborso spese, dai 150 ai 300
euro, da parte della Provincia. Nel 2006 circa l’80% dei tirocini sono andati a buon fine
e i tirocinanti hanno trovato un posto».
Molto importanti sono anche le postazioni informatiche, che permettono di accedere attraverso un percorso guidato alle notizie e ai siti più interessanti riguardanti il
mondo del lavoro, dell’orientamento e della
Informalavoro Lo sportello di Piazza Colombo a Busalla, a disposizione dei cittadini
Lo sportello
Come rivolgersi allo sportello
Lo sportello Informalavoro osserva il seguente orario: lunedì 9-12.30, martedì 9-12 e
15-17, mercoledì 9-12, giovedì 9-12 e 15-17, venerdì 9-12.
Per informazioni
Sportello Informalavoro, Piazza Colombo 6, Busalla
Telefono 010 9642960 Fax 010 9642960 E-mail: [email protected]
formazione.
«La richiesta maggiore, circa il 65%, lo
abbiamo dalle donne, soprattutto over 40,
e proprio per venire incontro a questa necessità si è creato un sportello lavoro donne, unico nella provincia, con una consulente esperta in pari opportunità al servizio degli utenti - continua Mara Sordini ed è grazie alla presenza di questa preziosa
risorsa e alla volontà di proseguire una politica di condivisione e apertura che si è giunti
alla stesura di un documento approvato poi
dalle singole amministrazioni. Ma le opportunità maggiori le hanno comunque gli
uomini, grazie alla frequente richiesta, soprattutto qui in Vallescrivia, di manodopera
maschile. Si cercano tornitori, fresatori, magari non specializzati ma con competenze
specifiche».
Molti anche gli immigrati che si rivolgono
all’informalavoro per orientarsi nel nuovo
mondo del lavoro con informazioni e solidarietà.
Da non dimenticare i progetti dedicati alle
fasce più deboli e ai disabili con percorsi
formativi e professionali possibili, cercando
di comprendere le competenze, i fabbisogni ed esplorare i servizi offerti dalla provincia attraverso colloqui individuali o di gruppo.
«Un po’ difficile da capire ultimamente, su
tutto il territorio, è l’andamento del lavoro
che non è affatto stabile - conclude Mara del resto la maggiore offerta da parte della
aziende è di un lavoro interinale, ormai i
rapporti di lavoro sono sempre più brevi e
non si riesce a trovare stabilizzazione per chi
domanda lavoro. Il contratto a tempo indeterminato ormai è quasi un’utopia».
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ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
Comunità Montana Alta Valle Scrivia
Villa Borzino, 16012 Busalla (Genova)
Tel. 010 9640211 Fax 010 9642774
www.altavallescrivia.net
[email protected]
Comunità Montana Alta Valle Scrivia
La guida
Gli agriturismo
della Valle Scrivia
“Agrinatura” di Fabrizio Cremona
Via Gorra 508, Valbrevenna
Tel. 010 9675239
“Autra” di Alfredo Bagnasco
Località Olmi 13, Savignone
Tel. 010 9690992 Cell. 340 5278201
“Cascina Salvega” di Rita Ottonello
Località Salvega 38, Casella
Cell. 338 5844712 Cell. 338 7523970
E-mail: [email protected]
Da o Gatto Quello di Rosa Aceto è uno dei tanti agriturismi presenti in Valle Scrivia, a testimonianza di una tradizione ben radicata
Agriturismo Nasce dalla tutela del lavoro agricolo, come mezzo di sostegno per le piccole aziende
Una vocazione consolidata
Nicole Mercatelli
L’attività agrituristica nasce in Italia a metà degli anni ottanta, in un
periodo in cui la cultura rurale, legata alla terra e alla vita dei campi,
andava scomparendo in molte zone del nostro entroterra. L’agricoltura, e le attività ad essa legate, sono fondamentali non solo per la
salvaguardia del territorio, ma anche per il recupero delle tradizioni
e della storia locale. In questo senso, l’agriturismo nasce quindi da
una politica di tutela e rivalutazione del lavoro agricolo e si presenta
come un mezzo di sostegno per le piccole aziende.
Al normale lavoro legato all’agricoltura si integra quello di ricezione e ospitalità che promuove forme di turismo basate sulla valorizzazione dei prodotti locali.
Le principali attività di un agriturismo sono infatti legate all’enogastronomia e alla ristorazione. La legge prevede che siano utilizzati prevalentemente prodotti propri, e dove questo non risulta possibile si può ricorrere, in parte, a quelli di artigiani alimentari della
zona. Questo permette di sfruttare le potenzialità dei prodotti locali, un forte incentivo per il turismo enogastronomico, e nello stesso
tempo consente di portare avanti un’azione di recupero delle antiche tradizioni. In Valle Scrivia, lo sciroppo di rose, il sambuchino e le
formaggette sono solo alcune delle specialità che caratterizzano il
territorio e l’offerta delle aziende agrituristiche.
Altra caratteristica è quella di poter fornire, oltre a ospitalità e ristoro, tutta una gamma di servizi che vanno dalle attività sportive, a
quelle didattiche e culturali, sempre in un’ottica di sinergia con il
territorio. Tra queste un importante progetto promosso dalla Provincia di Genova, a cui prendono parte molte aziende agrituristiche
della valle, è quello delle “Fattorie didattiche”, che si propone di far
conoscere ai bambini delle scuole la realtà agricola dell’entroterra.
Molte aziende si sono preparate per fornire un adeguato supporto
agli insegnanti e agli alunni che vogliono scoprire la vita rurale.
«Per avviare un agriturismo - spiega Rita Ottonello, proprietaria
dell’azienda Cascina Salvega - bisogna avere una grande predisposizione ai rapporti umani, essere disponibili ad accogliere nella propria casa le persone più diverse e avere la capacità di trasmettere
cultura e tradizione, insieme ai prodotti. In Valle Scrivia, più che in
altre zone della riviera dove il turista può accontentarsi della vicinanza al mare, le persone vengono per cercare la tradizione e la
tranquillità dei nostri luoghi».
Chi vuole saperne di più sull’agriturismo e su come aprire un’attività agrituristica può consultare il sito internet della Regione
www.agriligurianet.it alla voce “agricoltura”, o rivolgersi all’Ufficio
Coordinamento Funzioni Ispettive, Viale Brigate Partigiane 2, Genova.
“Da Peu” di Clorinda Bertero
Località Caprieto 14, Vobbia
Tel. 010 939457 Cell. 347 3223691
“Da o Gatto” di Rosa Aceto
Località Terme 1, Montoggio
Tel. 010 9379030 Cell. 347 7861078
“De Arca” di Augusto De Arca
Località Pian di Creto 29, Montoggio
Tel. 010 9689290 Cell. 347 1167296
“La Casetta” di Maurizio Aportis
Case Nuove, Montaggio
Cell. 340 4673268
“La Sereta” di Roberto Pisani
Località Sereta di Tegli 47/A, Fraconalto
(Al)
Tel. 010 9693108 Cell. 349 5826357
“Le Giare” di Gino Bosio
Località Carpeneli 15, Casella
Tel. 010 9670459
“Il Pero” di Giancarlo Guidetti
Località Fasciou, Montoggio
Cell. 380 5054958
“Triple J Ranch” di Annalisa
Guarnirei
Località Ca’ 20/21, Montoggio
Tel. 010 938169 Cell. 347 5060281
E-mail: [email protected]
Dalla Regione Il nuovo piano di sviluppo rurale è in via di approvazione: cosa ci troveranno dentro gli agricoltori e gli enti?
Si scrive Psr si legge risorse per l’entroterra
A cura della Comunità Montana
Psr Presentato il Piano di Sviluppo Rurale
La Regione Liguria ha presentato a dicembre dell’anno scorso il nuovo Piano di Sviluppo Rurale (Psr), in discussione per l’approvazione definitiva nelle prossime settimane.
Gran parte delle possibilità di sviluppo del
territorio, dal punto di vista agricolo, dipendono dai contenuti di questo documento, che
è il principale strumento economico e finanziario di tutte le attività rurali della Liguria.
La nuova versione, in vigore dal 2007 al
2013, è un piano innovativo, che presenta
ampie possibilità di finanziamento, soprattutto attraverso i progetti integrati.
I temi affrontati dal piano sono il ricambio
generazionale e l’aumento delle dimensioni
aziendali, l’agricoltura di mercato, la ricerca
In breve | Notizie dalla Comunità
Corsi per tutti i gusti
Aggiornamento per allevatori. Proseguono le lezioni
sull’allevamento degli animali da bassa corte, organizzate
dall’Iripa e promosse dalla Comunità Montana. Si tratta di
un corso rivolto agli agricoltori, ma aperto anche ad altri
interessati, che negli incontri e nelle visite potrà aggiornare
le proprie conoscenze sulle più attuali tecniche di allevamento di polli, conigli e selvaggina. Animali che si prestano
estremamente bene per l’allevamento in strutture famigliari, perché non richiedono molto impegno e riescono ad
offrire redditi consistenti già con piccoli impianti. Ma è possibile se l’allevatore riesce a offrire al mercato, prettamente
locale, un prodotto di elevata qualità, legato alla cultura del
territorio e ben inserito nella cucina ligure. Gli incontri sono
gratuiti e si svolgono nella sala del Parco Antola di Villa
Borzino, Busalla.
Gli appuntamenti
Lunedì 5 febbraio: visita a un allevamento in Toscana
Lunedì 12 febbraio: visita a un allevamento in Lombardia
e lo sviluppo, l’associazionismo e la cooperazione, la valorizzazione dei prodotti tipici
e biologici, le filiere corte, lo sviluppo dell’entroterra, l’educazione alimentare, l’ambiente e il turismo naturalistico, l’ agricoltura e la selvicoltura di presidio territoriale,
l’energia, le risorse idriche.
Ma la vera novità del piano sono loro, i
progetti integrati: si tratta di un complesso
di azioni collegate tra loro in diversi settori,
o nell’ambito di una filiera produttiva, e convergenti verso un comune obiettivo di sviluppo. I progetti integrati hanno una dotazione di 80 milioni di euro, possono essere
presentati da enti pubblici e da privati congiuntamente e devono avere una dimensione adeguata, rendendo di fatto necessario
un collegamento tra più aree montane.
La Comunità Montana Alta Valle Scrivia sta
Lunedì 19 febbraio: allevamento di specie selvatiche
d’interesse venatorio (incontro)
Lunedì 26 febbraio: allevamento del coniglio (incontro)
Lunedì 5 marzo: gli animali da bassa corte nella tradizione
culinaria ligure (incontro) - verifica finale
Per informazioni
Per avere informazioni circa il corso d’aggiornamento per
allevatori ci si può rivolgere al coordinatore Iripa Fulvio
Ciccarelli (cellulare 387 523970) o direttamente all’ufficio
agricoltura della Comunità Montana (telefono 010
9640211).
A scuola di gusto. È partito a gennaio un corso di enogastronomia per aziende agrituristiche promosso dalla Provincia di Genova, grazie a finanziamenti della Comunità
Europea. Il corso coinvolge anche le realtà agricole della
Valle Scrivia. La prima lezione si è tenuta nell’accogliente
cucina dell’azienda Cascina Salvega di Casella, ma saranno
coinvolti anche altri agriturismi della zona, come l’azienda
Autra e l’agriturismo Da o gatto, che ha ospitato l’incontro
del 17 gennaio. L’iniziativa è finalizzata a mettere in condizione gli operatori agrituristici di lavorare in modo professionale, sfruttando al meglio le risorse del territorio per offrire un servizio di qualità, nel rispetto della tradizione enoga-
già lavorando al collegamento con il progetto del Gal (Gruppo di azione locale) dell’Appennino genovese sul tema dello sviluppo economico, con particolare attenzione
ai prodotti locali, e alla realizzazione di un
proprio progetto sulla filiera bosco-legnoenergia.
Nell’ambito del Progetto Interreg IIIB “Pusemor” - che porterà alla realizzazione di
uno sportello del cittadino per la Valle - il 9
marzo è previsto un incontro pubblico a
Montoggio per illustrare le nuove linee del
piano e raccogliere proposte e adesioni.
I documenti sono disponibili sul sito della
Regione www.agriligurianet.it nella sezione
dedicata al PSR. Anche il sito della Comunità
Montana dedicherà prossimamente una sezione di approfondimento su questo argomento.
stronomica locale. Ulteriori informazioni sul corso si possono trovare sul sito dell’Iripa, istituto regionale di istruzione
professionale agricola, www.iripaliguria.it.
La buona potatura. (Antonia Botte) Per potare e innestare ci vuole pazienza, dedizione e capacità. Per questo il Consorzio della Quarantina, associazione per la terra e la cultura
rurale, ha organizzato un corso di potatura e innesto, aperto
a tutti. Il corso si tiene di mercoledì, nei giorni 7, 14, 21, 28
febbraio e 7 marzo, dalle 14.30 alle 17.30, nell’azienda dell’istituto Marsano a San Siro di Struppa (Genova). Docente
Marco Criniti, agronomo e insegnante dell’istituto. Nel corso delle lezioni gli iscritti verranno introdotti alle tecniche di
potatura e innesto e affronteranno delle vere e proprie esercitazioni sul campo, cimentandosi nella potatura di alberi
da frutta, di viti e ulivi e praticando dei veri e propri innesti.
Il corso è riservato ai soci dell’associazione e prevede 20
partecipanti. La quota di iscrizione è 30 euro, a cui vanno
aggiunti i 15 di quota associativa per chi non è ancora socio, da versare alla prima lezione. La quota comprende la
partecipazione alle lezioni, i materiali, le dispense e l’attestato di partecipazione. Per le iscrizioni contattare Massimo
Angelini al 347 9534511 o scrivere all’indirizzo e-mail
[email protected]. Insomma, buona potatura a tutti.
ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
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Comunità Montana Alta Valle Scrivia
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Comunità Montana Alta Valle Scrivia
Il fondo | Vecchie cause tra trote e una forestazione di vent’anni fa
Alla Comunità Montana tocca anche pagare i debiti...
A febbraio il consiglio della Comunità montana porterà in approvazione la “ricognizione del programma di legislatura” per sapere
se quello che è stato previsto è stato fatto e
come.
Con numeri lusinghieri, oltre 20 interventi
in due anni, 1 milione e mezzo di euro di
investimenti su fondi propri, in gran parte
recuperati da risorse non utilizzate in passato, alcune risalenti anche al 1994.
Ma tra le rose (pure quelle da sciroppo!) ci
sono anche le spine e quella più dolorosa è
la zavorra di debito fuori bilancio (leggi impegni non onorati) che hanno appesantito
una barca che pure ha corso e corre molto.
Il più consistente è eredità di una vecchia
storia di pesci in quel di Valbrevenna. Si doveva costruire un impianto di troticultura, la
Regione Liguria finanzia (siamo negli anni
‘80) con duecento milioni delle vecchie lire,
i lavori iniziano, l’ente paga fino all’ultimo
centesimo ma dell’impianto alla fine resta
solo uno scheletro di capannone. Della cooperativa, costituita per far decollare l’allevamento dei salmonidi, neppure quello. La
Regione chiede indietro i soldi, la Comunità
Montana fa ricorso ma perde due gradi di
giudizio, al Tar e al Consiglio di Stato. E nel
luglio del 2004 si vede recapitare una cartella esattoriale piuttosto salata: 252 mila euro,
con tanto di interessi e spese legali che alla
fine pesano più del contributo.
A questo punto non si può che riconoscere il “puffo” e stanziare le risorse per pagarlo. Il tutto avviene il 28 settembre 2005, ma
nel frattempo si cerca di trovare una compensazione con un’altra causa in piedi da
almeno quattro lustri per interventi di forestazione non completamente pagati sempre dalla Regione. In questo caso il Tar ci ha
dato ragione, ma il ricorso è fermo da anni
al Consiglio di Stato.
Negli scorsi giorni, ormai deciso che è arrivata l’ora di pagare, si è cercato di accelerare
con la Regione anche la chiusura del contenzioso ventennale sulla forestazione. Ma
intanto, nonostante gli avanzi imponenti,
oltre 400 mila euro sono immobilizzati e
più della metà torneranno alle casse regionali nelle prossime settimane. A questo si
devono aggiungere tre cause perse nelle precedenti legislature per ulteriori 40 mila euro
ed il credito che l’ente montano vanta ancora, per circa 20mila euro (uno per abitante),
a memoria dell’incredibile vicenda della
mandria di Alpe, quando la Comunità Montana per oltre tre mesi fu costretta ad accudire 150 bovini dispersi tra Vobbia e Savignone.
E alla fine fa un miliardo tondo tondo...
Che avrebbe potuto, inutile sottolinearlo,
essere usato per fini più nobili.
Marco Bagnasco
Presidente Marco Bagnasco
Riunione All’ordine del giorno la società per i servizi ambientali e il programma svolto
Comunità, un consiglio
molto importante
sore dei conti, ma soprattutto una ricognizione sullo stato
di attuazione del programma di legislatura.
La scelta fare il punto sul programma svolto è legata non
La data è già stata fissata: il 15 febbraio alle 21. Nella pros- solo al rispetto delle disposizioni statutarie, ma soprattutto
sima seduta del consiglio generale la Comunità Montana è all’esigenza di riconfermare la validità e l’attualità dei prochiamata ad affrontare questioni importangrammi dell’ente, ponendo l’accento sugli
ti. Prima tra tutte il nodo della costituzione
obiettivi di maggiore rilievo.
della società per la raccolta e il conferimenIl riordino amministrativo e organizzativo,
Primo
punto
to dei rifiuti.
l’impiego delle notevoli risorse non utilizzala società per raccolta te nella precedente legislatura, l’avvio di piaDopo il via libera della conferenza dei sindaci e la costituzione di una commissione
ni e programmi per importi ingenti (circa un
e conferimento dei
di lavoro, il testo dello statuto e dei patti
milione e mezzo di euro), il rilancio dell’imrifiuti
parasociali va all’approvazione dei Comuni
magine e della capacità di individuare obiete della Comunità Montana.
tivi e risorse debbono lasciare spazio - seLa società in via di costuituzione è estesa a
condo le linee del programma di mezza letutti i Comuni della Valle Scrivia (ad esclusione di Davagna) gislatura - alla realizzazione e alla gestione dei lavori proe si candida alla gestione della raccolta di tutti i rifiuti, com- grammati ed al consolidamento del ruolo di propulsione per
presa la differenziata. In prospettiva potrà anche occuparsi il territorio che l’ente ha dimostrato di avere negli ultimi anni,
di altri servizi di tipo ambientale.
consapevoli che la Comunità Montana è prima di tutto uno
All’ordine del giorno c’è anche la nomina del nuovo revi- strumento che deve garantire l’unione dei servizi.
A cura della Comunità Montana
Riunione Villa Borzino, sede della Comunità Montana
“
“
Interventi | A Davagna
Scalette per pesci
nel Rio Cuneo
E’ tutto vero...
Che ci fa una scala per pesci nel Rio Cuneo, a Davagna? Una curiosità legittima e
presto spiegata. Il Rio Cuneo, posizionato
nel bacino del torrente Bisagno, a Davagna,
è un torrente piuttosto breve: meno di 1
km di lunghezza e una fortissima pendenza, come la maggior parte di altri rii del
versante destro torrente Bisagno, e conseguenti notevoli problemi di regimazione
delle acque.
In generale il letto del torrente è quasi
asciutto, come si vede dalla foto in caso di
forti piogge si gonfia e può diventare pericoloso per le abitazioni vicine.
Regione, Provincia, Comunità Montana e
Comune hanno cofinanziato un intervento
di difesa del suolo, con un bell’esempio di
collaborazione tra enti.
L’intervento, costato 70.000 euro (in parte su fondi della legge regionale 18 del
1994) consentirà di ricostruire la struttura
principale delle briglie pesantemente danneggiate nel tempo grazie alla sistemazione di strutture e piattabande in cemento
armato.
E qui viene il bello: per rispettare un’altra
legge regionale (la 21 del 2004, che tutela la
fauna minore) è stato imposto un intervento ad hoc per permettere alla fauna abituale
- si fa per dire - del corso d’acqua di scavalcare le briglie. Sono state così realizzate le
scale di risalita per i pesci (su due rampe per
abbattere la pendenza) che si notano sulla
sinistra della foto.
Ogni commento è, ovviamente, superfluo.
I lavori avanzano Sulla sinistra, le scalette di risalita create per consentire ai pesci (quali, però?) di scavalcare le briglie, appena ristrutturate
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ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
Comune di Casella
Comune di Casella
Via del Municipio 1, 16015 Casella (Genova)
Tel. 010 968771 Fax 010 9670211
www.comune.casella.ge.it
[email protected]
Intervista L’assessore Martinuzzi e i lavori per migliorare la vivibilità dell’area antistante l’impianto
è stato possibile canalizzare i gettiti derivanti da oneri di urbanizzazione secondaria in
una serie di opere coordinate di riqualificazione urbana».
In questo caso, a seguito di una lottizzazione di alcune villette a Cortino, gli introiti
derivanti hanno permesso di dare il via al
progetto di riqualificazione dell’area in questione.
«È stato possibile effettuare queste opere prosegue Martinuzzi - grazie a strumenti
messi a disposizione dal sistema legislativo
urbanistico, attraverso i quali è stato possibile effettuare lavori di riqualificazione senza ricorrere a finanziamenti e senza mettere
mano alle casse comunali».
Queste opere sono subordinate all’approvazione da parte dell’area 06 della Provincia
di Genova che ha le competenze per tali interventi, per i piani particolareggiati e per
tutte le azioni correlate.
Il Comune di Casella ha messo a punto un
piano, già avallato dalla Provincia, di cui fa
parte anche il rinnovo dell’area di collegamento tra la stazione del trenino e il palazzetto dello sport.
Grazie a questi interventi, che hanno compreso anche la realizzazione di rampe per
disabili, l’allargamento dei marciapiedi e le
pavimentazioni in mattonato, si sta portando avanti un’opera di ottimizzazione di un
percorso che è solo una parte del progetto
di riqualificazione urbana avviato dal Comune.
Palazzetto dello sport,
uno spazio tutto nuovo
Nicole Mercatelli
Lavori al termine L’area antistante il palazzetto dello sport al centro degli interventi
Il Comune di Casella sta ultimando i lavori
di riqualificazione dell’area antistante il palazzetto dello sport avviati nel 2005, anch’esso oggetto di recenti interventi di adeguamento. In tale area sono state abbattute barriere architettoniche, rifatti i marciapiedi, in
continuità con quelli terminati da poco in
viale Europa e via Mandelli. Anche l’illuminazione è stata rifatta e sono state predisposte apposite aiuole per impiantare nuovi alberi.
«Questi lavori - spiega l’architetto Andrea
Martinuzzi, assessore all’urbanistica del Comune - fanno parte di un’operazione di ingegneria amministrativa complessa. Grazie
ad un piano di rivalutazione del centro del
paese, approvato dalla Provincia di Genova,
Evento | Definito l’acquisto
L’area verde è nostra!
L’area verde di Casella è stata finalmente acquistata dal
Comune. Molte persone, non solo esterne alla valle, ma anche gli stessi abitanti della zona, hanno sempre pensato che
questo terreno fosse di proprietà comunale, mentre il vero
padrone era lo Stato.
Da decenni l’amministrazione l’aveva solo in concessione,
ma finalmente, dopo un grosso lavoro con il demanio, si è
potuto procedere all’acquisto.
La riqualificazione dell’area, iniziata con il progetto Poseidon, potrà quindi essere presto portata avanti. Numerose le
idee “nel cassetto” che verranno al più presto presentate
dall’amministrazione.
Area verde Dopo anni di concessioni, il grande prato è finalmente a pieno titolo di proprietà del Comune di Casella
Interventi Iniziati a novembre, daranno alla struttura un volto prestigioso e consentiranno ai cittadini di usufruire di molti servizi
Lavori in corso nella casa comunale
Prima e dopo A sinistra, la sede della Croce Verde Casellese com’era prima che iniziassero i lavori; a destra il locale com’è invece attualmente, con l’accesso privo di barriere architettoniche
Claudio Baffico
Con l’apertura della nuova sede della Croce Verde Casellese, la casa comunale di Casella acquista un inedito e prestigioso ruolo. I lavori iniziati nel mese di novembre dovrebbero presto regalare un volto prestigioso alla struttura, permettendo ai cittadini della zona di usufruire con più facilità
di una importante serie di servizi.
Il sindaco Marco Baffetti entra nel dettaglio del progetto.
«Grazie ai circa settantamila euro ottenuti da fondi comunali
e dal fondo perduto della Regione, abbiamo intenzione di
riadattare diversi locali della casa comunale - rivela -. Nello
spazio fino a poco tempo fa riservato alla sala militi e all’ex
bar si trovano ora gli uffici dell’anagrafe e dello stato civile,
precedentemente posti al primo piano. In questo modo si
eliminano i problemi legati alle barriere architettoniche permettendo a tutti di accedere senza la minima difficoltà».
Le novità, però, non si esauriscono qui. «Al posto della
rimessa sorgerà la nuova biblioteca comunale - afferma il
sindaco -. A tale proposito abbiamo intenzione di creare
una realtà all’avanguardia, con una sala convegni e dibattiti
e sei postazioni internet. I lavori, ingenti per quanto riguarda l’impiantistica e la coibentazione, dovrebbero terminare
attorno a metà marzo. Poi si dovranno adattare i nuovi arredi e quindi credo che il volto definitivo della biblioteca lo
potremo vedere nel mese di maggio. Nel frattempo sono
già terminati i lavori al primo piano, dove troveranno posto
le sedi della protezione civile e dei vigili urbani».
Marco Baffetti, che anticipa l’intenzione di risistemare anche i marciapiedi nei dintorni della casa comunale, esprime
un giudizio complessivo su questa serie di interventi. «Ci tenevamo molto a realizzare tutto ciò e finalmente ci siamo
riusciti - confessa -. Possiamo constatare che, nel 2007, anche a Casella iniziano a cadere le barriere architettoniche e
questo costituisce un indiscutibile passo avanti. Sono contento, inoltre, che la biblioteca possa vantare una sede propria
dopo oltre quindici anni di “convivenza” con la sala consiglio:
un atto doveroso nei confronti di utenti e dipendenti».
ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
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Comune di Ronco Scrivia
Corso Italia 7, 16019 Ronco Scrivia (Genova)
Tel. 010 9659010 Fax +39 010 9356343
www.comune.roncoscrivia.ge.it
[email protected]
Comune di Ronco Scrivia
Economia A Ronco Scrivia il commercio va in controtendenza
Il trend è positivo
Simona Mongillo
La Valle Scrivia, stretta com’è tra Liguria e
Piemonte, ha le potenzialità e le capacità
per crescere nel difficile settore del commercio che attualmente, anche a livello nazionale, sta attraversando un periodo di crisi.
Nell’attesa della tanto annunciata ripresa
economica, un segnale positivo arriva proprio dalla Valle Scrivia e in particolare dal
Comune di Ronco dove molti nuovi eser-
centi hanno avviato le loro attività.
Un dato che Laura Repetto, assessore comunale al commercio di Ronco Scrivia,
presidente regionale e membro della giunta nazionale del Fismo Confesercenti (Federazione italiana settore moda) legge
come un positivo segnale di ripresa. «È la
prima volta che il bilancio finale tra chiusura delle attività e nuove aperture di esercizi commerciali vede queste ultime in attivo rispetto alle prime e sono tanti i giovani che hanno puntato su questo settore
con idee innovative e progetti che stanno
creando anche nuove opportunità occupazionali e di sviluppo per tutto il territorio».
Comune e associazioni si stanno muovendo insieme già da tempo per cercare di trovare nuovi fondi per incentivare il commercio, alcuni finanziamenti passati hanno permesso la sopravvivenza di molti piccoli esercizi e attualmente il Comune sta esaminando il nuovo testo unico in materia di commercio recentemente approvato dalla Regione Liguria.
In attesa dei fondi però occorre sviluppare nuove strategie per incentivare il commercio ma, come spiega Laura Repetto,
devono partire dai diretti interessati. «Gli
esercizi di Ronco e di tutta la Valle devono
essere competitivi e possono farlo sviluppando la tipicità, diversificando le offerte
e consorziandosi. Non dimentichiamo che
la concorrenza è forte, soprattutto con le
grandi catene di distribuzione, per questo
occorre trovare nuove sinergie e svilupparle. Un bell’esempio è stata l’interessante
iniziativa turistico-culturale organizzata dal
Comune di Ronco Scrivia, dalle associazioni e dai commercianti: una rievocazione storica per le vie cittadine è stata l’occasione per richiamare a Ronco turisti e
abitanti della Valle che per un giorno hanno potuto passeggiare tra le vetrine dei
negozi e le bancarelle, acquistare i prodotti tipici e gustare i tanti piatti della gastronomia dell’entroterra nei ristoranti di
Ronco. La giornata ha avuto molto successo e ha dimostrato che la collaborazione fra esercenti, ristoratori e turismo può
dare nuovo slancio alle tante attività commerciali e turistiche della Valle, e questo è
solo il punto di partenza».
Villeggiature speciali
Marcello Lippi, campione del mondo... e ronchese acquisito
Campione del mondo Marcello Lippi nella notte di Berlino
Un campione del mondo a Ronco Scrivia. In un primo
tempo poteva considerarsi una semplice casualità, ma
con il passare degli anni il rapporto che si è instaurato
tra la località valligiana e l’allenatore Marcello Lippi si è
fatto sempre più stretto come confermano le frequenti
visite dell’ex tecnico dell’Italia trionfatrice nella notte di
Berlino a Ronco e dintorni.
«Marcello Lippi ha iniziato a venire in campagna
qualche decennio fa, quando ancora militava nella
Sampdoria - rivela un abitante, Franco Allegri -. Poi,
dopo un lungo periodo in cui non abbiamo più avuto il
piacere di vederlo, è tornato da quando sua suocera ha
acquistato una casa proprio a Ronco Scrivia. Può
trascorrere qualche giorno o solo poche ore, ma
d’estate ci ha abituato a fare capolino e noi non
possiamo che esserne felici. A dire il vero, nel periodo
che allenava la Juventus le sue puntate erano più
numerose, anche perché la nostra cittadina si trova
proprio sulla strada che Marcello percorreva dalla sua
Viareggio a Torino».
Franco Allegri ricorda, poi, l’ultima ”apparizione” di
Marcello Lippi. «Erano i primi giorni di settembre e
venne solo per una rapida visita - prosegue nel racconto
-. Una passeggiata tra le vie del paese, quattro chiacchere nel bar, due confidenze con l’amico storico Domenico
Arnuzzo (assessore a Savignone, ndr): insomma, le
classiche attività che fa un villeggiante desideroso di
rilassarsi un po’ e di staccare con i ritmi frenetici della
città. Rispetto a quanto possa apparire dalla tv, Marcello
ha saputo mantenersi una persona molto semplice e
disponibile. Un esempio? Beh, basta vederlo a contatto
con i bambini e con tutti coloro che gli chiedono una
foto o un autografo: lui si sofferma volentieri, non lesina
sorrisi e battute, davvero: come fosse sempre stato uno
di noi».
Claudio Baffico
Inaugurazione Dal 22 dicembre in attività un cinema rinnovato ma con la storica denominazione, che risale ai primi del dopoguerra
Il Columbia rinasce a nuova vita
Film d’autore
Buone visioni
Inaugurazione Un momento della cerimonia di riapertura della sala Columbia: la premiazione del pittore Ilio Chendi
il suo nuovo libro “Cinema & Musica”, edito da La Lontra,
alcune canzoni da film sono state magistralmente interpretate dalla bella cantante Regina.
Negli anni ’50 appena finiva il Festival di Sanremo le più
Il Fan Club De Andrè Valle Scrivia ha premiato il pittore di
grandi star della musica leggera vi si esibiIsola del Cantone Ilio Chendi per un ritratto
vano, da Nilla Pizzi, Carla Boni, Gino Latilla,
del noto cantautore genovese riproposto
Natalino Otto all’orchestra di Cinico Angelisu tela gentilmente donato al Fan Club. A
Si
ritorna
ai
ni. Poi come è accaduto in tutte le città il
seguire un concerto del Coro Gospel di Getempi in cui sul palco nova diretto dal Maestro Paolo Faveto, al
cinema ha subìto gli attacchi della tv.
Oggi si ritorna ai tempi belli e lo staff del
termine della serata un altro rinfresco per
salivano le grandi
Columbia si augura che il nuovo locale ditutti.
star
venti il cinema di tutta la Valle Scrivia. Il 22
Anche la troupe di Rai 3 Liguria è intervedicembre si è tenuta l’inaugurazione, una
nuta e ha intervistato il vicesindaco Gianluigi
vera maratona, dalle 18 alle 23.30. Per il
Sacchi e il presidente della Proloco Pino
battesimo è intervenuto anche il presidente della Regione Tempesta; il servizio televisivo è terminato con una bella
Liguria Claudio Burlando oltre a diverse autorità locali. Si è carrellata della mostra di locandine d’epoca messe a dispoproseguito con un rinfresco “da pascià” e alle 20.30 il gior- sizione dall’autore di “Cinema & Musica” e allestita da Piero
nalista musicologo Sergio “Teddy Di Tonno” ha presentato Rinaldi della Proloco di Ronco Scrivia.
A cura del Comune di Ronco Scrivia
“
“
Iniziative | La rassegna “Educazione e sport” promossa dalla Provincia
Lezioni di cinema per le scuole
A Genova trova spazio alla Sala Sivori,
mentre in Valle Scrivia la rassegna,
dedicata alle scuole, si svolge al
Columbia. «Le giornate
saranno organizzate con una proiezione al mattino per alcune classi del
Primo Levi di Borgo Fornari, con film
adatti ai ragazzi delle superiori -
spiega uno dei gestori della Proloco,
Fabrizio Gozzi - e alla sera alle 21
proporremo il film al pubblico,
sempre con ingresso gratuito». Due
dei film sono in 16 mm e la copia di
“Una gita scolastica” arriva direttamente dalla cineteca personale del
fratello di Pupi Avati.
I film in programma
Mercoledì 14 febbraio: “Una gita
scolastica” di Pupi Avati (1983)
Mercoledì 21 febbraio: “Momenti di
gloria” di Hugh Hudson (1981)
Mercoledì 28 febbraio: “Il ragazzo
selvaggio” di François Truffaut
(1969)
Un ciclo di film d’autore rivolti non solo a un pubblico
di appassionati ma a tutti, perché saranno titoli non
troppo “impegnativi” ma pur sempre di qualità. È una
nuova programmazione del cinema Columbia per il
giovedì sera, che si affianca alle prime visioni proposte
nel fine settimana.
Dal 15 febbraio inizia la prima rassegna dedicata al
cinema d’autore che propone dieci pellicole di qualità
scelte nella recente programmazione cinematografica.
«Questo ciclo completa l’offerta di spettacoli che ci
eravamo proposti - spiegano i gestori della Proloco divisa su tre canali: il weekend dedicato ai film commerciali, la domenica pomeriggio con il cartone animato per
i bambini e le famiglie e infine una serata in settimana
di cineforum».
L’appuntamento è al giovedì sera, escluso il 22 febbraio,
e tutte le proiezioni saranno accompagnate da una
scheda informativa sul film, che sarà distribuita al
pubblico. Ma cosa vedremo? «I film in programma
comprendono sia film di “genere” (poliziesco, bellico,
storico), sia temi sociali (solitudine, rapporti famigliari)
affrontati con linguaggi diversi a seconda della provenienza del regista. Sono tematiche che integrano la
riflessione e l’arricchimento culturale». Cose da intenditori, insomma? «Abbiamo cercato pellicole che hanno
avuto anche un buon successo di pubblico, perché
pensiamo a un approccio alla portata di tutti, non solo
ad una platea di intenditori».
E per chi ha intenzione di non perdersi l’appuntamento
è in vendita una tessera a 20 euro valida per cinque film,
che fa risparmiare un ingresso.
I titoli
15 febbraio: “36 Qua des orfevres” di Olivier Marchal
3 marzo: “Flags of our fathers” di Clint Eastwood
8 marzo: “Il vento che accarezza l’erba” di Ken Loach
15 marzo: “La damigella d’onore” di Claude Chabrol
22 marzo: “Le mele di Adamo” di Thomas Jensen
29 marzo: “Uomo senza passato” di Aki Kaurismaki
5 aprile: “Cuori” di Alain Resnais
12 aprile: “Machuca” di Andres Wood
19 aprile: “Dopo il matrimonio” di Susanne Bier
26 aprile: “A history of violence” di David Cronenberg
Cinema Columbia
Via Vittorio Veneto 1 (ex sottostazione FS)
16019 Ronco Scrivia (Ge)
Internet: www.cinemacolumbia.it
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ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
Comune di Savignone
Via Garibaldi 2, 16010 Savignone (Genova)
Tel. 010 9360103 Fax +39 010 936157
www.comune.savignone.ge.it
[email protected]
Comune di Savignone
Pari opportunità Un dibattito
Savignone
in rosa
Marco Gaviglio
In un periodo in cui si fa un gran parlare di quote rosa e
pari opportunità, il Comune di Savignone organizza un dibattito ad hoc, a cui interverranno anche assessori in rappresentanza di altre amministrazioni della vallata.
L’occasione è rappresentata dalla festa della donna l’8
marzo, e non è un caso che l’evento sia stato programmato
in quella settimana. Con l’assessore alla cultura Anna Rita
Cecchini proviamo a fare il punto sulla situazione nella nostra vallata. E i risultati, a detta della Cecchini, sono più che
incoraggianti, a cominciare dai numeri che riguardano proprio il Comune di Savignone: «Due assessori e quattro consiglieri donna rappresentano una buona percentuale. Al di
là del dato numerico, però, è importante la qualità del nostro apporto».
Le cose vanno bene, in realtà, anche quando si rivolge uno
sguardo agli altri comuni della valle: «In Vallescrivia, ed in
generale nelle piccole realtà locali, non esiste la minima
discriminazione fra uomini e donne. Questo perché gli amministratori hanno ormai riconosciuto alle donne indubbie
qualità nel dialogo e nello stile di approccio al cittadino. A
questi livelli, anzi, gli uomini si sono accorti di non poter
fare a meno di noi».
Ma allora qual è il vero scopo della serie di incontri in
programma a marzo? «Quanto detto finora riguarda solo i
piccoli comuni, dove il contatto diretto tra amministratori e
cittadini è inevitabile. Nelle grandi città, purtroppo, c’è ancora molta strada da fare in questa direzione» fa notare
l’assessore. «Mano a mano che l’organizzazione si fa più
complessa, il contatto con l’uomo della strada viene meno
ed emergono altri aspetti più strettamente politici».
Ed è a questo punto, conclude la Cecchini, che la componente femminile passa in secondo piano: «Motivo per cui
riteniamo che molto possa ancora essere fatto sulla strada
della vera parità fra i sessi. Perché anche nei centri decisionali più complessi c’è bisogno di un maggior coinvolgimento delle donne».
Quote rosa In Comune a Savignone ci sono due assessori e quattro consiglieri donna: un bell’esempio di pari opportunità
Spettacoli Incontri in musica, parte la seconda edizione: ecco i protagonisti dei sabati savignonesi
Arrivano le note nei borghi
A cura del Comune di Savignone
Musica Nel piazzale della chiesa di Savignone
Forte del successo della prima edizione, Savignone presenta la seconda stagione concertistica “Incontri in Musica”. Nell’ambito
della manifestazione rientra il progetto “Note
nei borghi”, un’iniziativa dell’Associazione
Pantheon in collaborazione con Fondazione
Carige, Comune di Savignone e assessorato
alla cultura della Provincia di Genova.
Scopo della manifestazione è quello di va-
lorizzare le peculiarità ambientali e culturali, spesso ignorate dalla maggior parte degli
abitanti della nostra regione, che il territorio
ligure presenta. L’interesse artistico e storico
offerto dai paesi dell’entroterra è la risposta
emblematica all’intento di questa iniziativa.
Si comincia sabato 3 febbraio, alle 21, nel
ricreatorio parrocchiale di piazza della chiesa: ad esibirsi sarà la “Corale N.S. delle Grazie”, diretta da Francesca Carosi e accompagnata dal pianista Matteo Costa.
La seconda serata è prevista per sabato 10
febbraio, sempre alle 21, teatro ancora il ricreatorio parrocchiale, quando sul palco salirà il “Quintetto Sinestesia”: la formazione
prevede Gregorio Tuninetti al flauto, Paolino Tona all’oboe, Francesco Defronzo al clarinetto, Fabrizio Villa al corno e Paolo Dutto
al fagotto.
Infine sabato 17 febbraio, alle 21, nell’oratorio di Padre Pio si esibirà il “Guitar Project
Trio”, con musiche originali del trio e le chitarre di Paolo Devecchi, Salvatore Falcone e
Salvatore Seminara.
Feste di paese
Festa in piazza La sfilata delle maschere, caramelle, pasticcini, il coro di voci bianche e molto altro ancora nel programma di “Musicarnevale”, spettacolo pensato per i più piccolo
Appuntamento il 20 febbraio: a Savignone per i bambini va in scena “Musicarnevale”
Il 20 febbraio è martedì grasso, giorno di carnevale, e
Savignone ha in programma di festeggiarlo con un
concerto dedicato ai bambini: va infatti in scena “Musicarnevale”, uno spettacolo pensato apposta per i più piccoli,
frutto della collaborazione fra Comune, “Lunedì Musicali”
e Anspi Savignone. Cuore della manifestazione sarà la
piazza della chiesa: nell’oratorio, i canti del coro di voci
bianche de “I Lunedì Musicali”, che canterà brani tradizio-
nali dello Zecchino d’Oro, sulla piazza la consueta sfilata
delle maschere. Caramelle e pasticcini offerte dal Comune
a tutti i bimbi presenti faranno il resto, per quello che sarà
un pomeriggio di festa e divertimento.
ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
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Comune di Davagna
Comune di Davagna
Via Bombrini 14, 16022 Davagna (Genova)
Tel. 010 907107 Fax 010 907195
www.comune.davagna.ge.it
[email protected]
Tempo libero A spasso per i sentieri: tra Capenardo e il monte Candelozzo, un percorso da valorizzare
non a caso fanno parte della Bozza di progetto di valorizzazione del territorio presentata dal Comune di Davagna alla Provincia
di Genova, nel contesto del Progetto Scilla,
nel 2003. Qui, si propone il “ripristino dei
punti sosta attrezzata già esistenti sui vecchi percorsi”, proponendo l’inserimento
dell’intervento all’interno dei finanziamenti
del Progetto Leader.
Basta poco per valorizzare la rete di itinerari escusionistici, già ben segnalata nel territorio comunale: aree per i picnic, con tavoli e sedie per sostare e contenitori per i
rifiuti, cartellonistica ad hoc, altri piccoli interventi di arredo che possano contribuire
a rendere più curata e attraente un’area di
per sé già molto particolare e bella. E perché no, magari un percorso ginnico attrezzato.
Piccoli passi, lungo sentieri che meritano
tutta la nostra attenzione.
A spasso sulla Lunanuova
Valentina Ottone
Un inverno da ricordare, quello a cavallo
tra il 2006 e il 2007, un inverno che non
arriva mai. Un inverno fatto così, che a febbraio è gia tempo di scampagnate. E a Davagna è il momento di riscoprire i sentieri della
Lunanuova, che partono dalla piccola frazione di Capenardo, a 750 metri sul livello
del mare, e si arrampicano su fino a raggiungere i 1306 metri di altitudine del monte Candelozzo.
La salita al monte richiede più o meno
un’ora e mezza di cammino di buon passo,
per un camminatore allenato: una piccola
fatica premiata dalla bellezza del paesaggio
che si gode dalla vetta, a trecentosessanta
gradi sulla Val Bisagno e la Val Noci, fino a
Genova e al mare.
Quello della Lunanuova è un percorso antico, che si dipana tra boschi di castagno e
pascoli per il bestiame, e che connette l’area
del Comune all’Alta Via dei Monti liguri: una
rete di vie percorse secolo dopo secolo, che
anima il territorio di tracce piene di memo-
ria di scambi, commerci, passaggi di persone e di animali, ricche di bellezza e di storia
da valorizzare.
Vie di pellegrini, eserciti e pastori, i sentieri della Lunanuova sono per Davagna un
piccolo tesoro culturale, turistico e ambientale, da conservare e promuovere: grazie
alla bellezza della zona, al verde, all’aria
pulita e tenendo conto della prossimità con
Genova, sono naturalmente destinati ad
essere una meta privilegiata per le gite fuori porta.
Aree di potenzialità riconosciute quindi, che
Su per i sentieri della Lunanuova La piccola frazione di Capenardo, a 750 metri sul livello del mare, dalla quale si raggiungono i 1306 del monte Candelozzo, in una cartolina d’epoca
Comune di Isola del Cantone
P.zza V. Veneto 8, 16017 Isola del Cantone (Ge)
Tel. 010 9636116 Fax 010 9636018
www.comune.isoladelcantone.ge.it
[email protected]
Comune di Isola del Cantone
Memoria Al Giorno della Memoria la comunità di Isola del Cantone ha dedicato tre appuntamenti che ruotano intorno agli Alpini
Isola e gli Alpini, un legame speciale
A cura del Comune di Isola del Cantone
Il 26 gennaio, proclamato con la legge 211 del 2000 “Giorno della Memoria” per ricordare la Shoah e l’Olocausto, ricorre anche l’anniversario della battaglia di Nikolajewka del 1943,
l’ultima della tragica ritirata di Russia del Corpo d’Armata
Alpino italiano. Per ricordare questa tragica ricorrenza, che
costò la vita a numerosi soldati isolesi, il Centro Culturale, il
Comune e il gruppo Alpini di Isola hanno organizzato insieme una rassegna di immagini, un concerto e una mostra. Nel
cinema Silvio Pellico il coro della sezione ANA di Genova
“Soreghina” si è esibito nei canti della tradizione, in uno spettacolo che ha saputo, come sempre, regalare emozioni forti a
un pubblico di tutte le età. Il coro, nato nel 1982, ha un ampio
repertorio che spazia dai canti di guerra degli Alpini, ai canti
di montagna, a canti popolari e sacri. Negli anni il coro ha
preso parte a numerose manifestazioni, a carattere alpino e
non, a rassegne corali regionali e nazionali, cantando spesso
a scopo benefico. Le diapositive proiettate sulla storia del
Battaglione Alpino “Pieve di Teco” del 1° reggimento Alpini,
dove militavano la maggior parte dei soldati isolesi e di Valle
Scrivia, hanno commosso tutti, così come la mostra nei locali
dell’ex palestra comunale, con oggetti e fotografie d’epoca
provenienti in gran parte dal museo alpino di Savignone. Così
Isola ha voluto ricordare ancora i ragazzi, gli uomini, che sono
partiti e non hanno fatto ritorno, alpini, fanti, artiglieri.
Il ricordo
I caduti isolesi di tutte le Armi nella campagna di Russia
Grado e nome
Nascita e morte
soldato Luigi Affranchino
26/05/1920-31/01/1943
soldato Giovanni Bagnasco 03/10/1920-26/01/1943
caporale Leonardo Bagnasco 20/08/1915-22/03/1943
soldato Angelo Balbi
19/11/1921-31/03/1943
serg. magg. Dario Camicio 25/08/1916-31/03/1943
soldato Mario Campi
18/05/1920-29/03/1943
soldato Pietro Casella
23/04/1919-25/01/1943
soldato Francesco Cornero 08/07/1922-31/03/1943
soldato Giuseppe Cornero 23/05/1920-29/01/1943
soldato Severo Cosso
14/04/1914-31/03/1943
soldato Fiorentino De Mattei 10/02/1911-15/04/1943
caporale Alfredo Molinari
22/03/1916-31/01/1943
capor. mag. Giacinto Monti 18/08/1916-31/01/1943
soldato Giacomo Piazzo
27/11/1915-31/03/1943
soldato Rinaldo Piazzo
21/01/1916-31/03/1943
soldato G.B. Picollo
16/06/1916-31/01/1943
tenente Vittorio Semino
16/11/1909-31/03/1943
tenente Giuseppe Delucchi 25/08/1917-04/02/1943
caporale Aldo Lanini
23/02/1921-31/01/1943
soldato Antonio Savoldelli /-31/01/1943
soldato Mario Silvestri
01/01/1918-31/03/1943
Alpini Isola ha ricordato i suoi caduti nella campagna di Russia
Corpo
Luogo del decesso (decorazioni)
1° rgt alpini
Russia (disperso)
5° rgt alpini
Russia (disperso)
1° rgt alpini
Bostianovka (deceduto in prigionia)
1° rgt alpini
Kameskovo (deceduto in prigionia, croce al v.m.)
4° rgt art alpina
Russia (disperso)
4° rgt art alpina
Asbest (deceduto in prigionia)
IV btg genio alpini Russia (disperso, croce al v.m.)
1° rgt alpini
Russia (disperso, croce al v.m.)
1° rgt alpini
Russia (disperso)
104° rgt marcia alp. Russia (disperso)
89° rgt fanteria
Tambov (deceduto in prigionia)
4° rgt art. alpina
Russia (disperso)
278° rgt fanteria Bostianovka (deceduto in prigionia)
89° rgt fanteria
Russia (disperso)
1° rgt alpini
Russia (disperso)
1° rgt alpini
Russia (disperso)
309a sez. sanità
Russia (morto in combattimento, medaglia argento)
53° rgt fanteria
Suzdal (deceduto in prigionia)
4° rgt art. alpina
Russia (disperso)
1° rgt alpini
Russia (disperso)
1a sez. sanità
Russia (disperso)
pagina 16
ValleScrivia | Febbraio/Marzo 2007
Redazione ValleScrivia
Casella Postale n. 725
16121 Genova
Internet: www.ilvallescrivia.it
E-mail: [email protected]
Scoprire & Recuperare
Intervista Il presidente Costa: cosa sta preparando il Parco
Antola: rifugio,
castello e sinergie
Nicole Mercatelli
Verso la fine del 2006 il nuovo consiglio
dell’Ente Parco Antola ha riconfermato la
presidenza di Roberto Costa, alla guida dell’Ente per altri quattro anni.
Parco Tante le idee dell’Ente per il futuro
Presidente Costa, quali sono i progetti
in corso che vi preme portare a termine?
«Al primo posto c’è sicuramente il completamento del rifugio del Monte Antola.
L’inaugurazione dovrebbe avvenire a fine primavera, in modo tale da avere davanti ancora tutta la stagione estiva, per verificarne
la funzionalità. Si tratta di una struttura progettata non solo per l’attività escursionistica, ma anche per l’educazione ambientale
ed è l’unico edificio pubblico in Liguria reso
totalmente indipendente, dal punto di vista
energetico, grazie a pannelli solari e fotovoltaici. Contemporaneamente stiamo lavorando alla manutenzione di tutta la rete di
sentieri che collegano le valli Scrivia e Trebbia al rifugio. Grazie a una convenzione con
la Regione Liguria il Parco è sede del Centro
Servizi Territoriali dell’Alta Via dei Monti Li-
guri e si è dotato di un pullmino per il trasporto degli escursionisti».
L’editoriale
Quali sono i progetti futuri?
«Sicuramente il rilancio del Castello della
Pietra, di cui abbiamo avuto gestione diretta
da maggio 2006. Il Castello deve diventare
uno specchio di quello che è il nostro territorio. Abbiamo preventivato di arredare le
sale con ricostruzioni di scene di vita quotidiana. I pannelli didattici saranno rinnovati
e sarà allestita una sala proiezioni in modo
da offrire una panoramica generale della
Valle, sotto tutti gli aspetti, da quello storico-culturale a quello naturalistico. Credo che
il Castello della Pietra rappresenti oggi un’opportunità che va perseguita con convinzione estrema. Poi c’è il progetto, già avviato,
della costruzione dell’Osservatorio Astronomico di Casa del Romano a cui vorremmo
dare un indirizzo didattico ma soprattutto,
in collaborazione con le Università, di ricerca scientifica. Il Parco è inoltre capofila di un
piano di sviluppo per l’area del Lago del Brugneto, a cui partecipano, oltre a Regione,
Provincia e Comuni, anche Genova Acque e
la Fondazione Amga. Stiamo poi pensando
alla valorizzazione del monte Reale, in collaborazione con l’associazione Amici del
monte Reale, per una futura Alta Via dell’Antola. Molte sono le idee che stiamo portando avanti e tra queste non possiamo dimenticare la rivalutazione del castello di Senarega, lo sviluppo della rete museale a l’ampliamento dell’acquario fluviale, quest’ultimo sostenuto dall’Associazione Pescatori
Alta Valle Scrivia. Questi sono solo alcuni
dei numerosi progetti che dimostrano come
si riescono a fare delle cose splendide dove
è possibile trovare collaborazione e intesa
tra persone che hanno a cuore il loro territorio».
La selezione
per il nuovo rifugio
La Sezione Ligure-Genova del CAI, in
qualità di mandataria dell’Ente Parco
Antola, farà una selezione per affidare in
gestione il nuovo “Rifugio Parco dell’Antola”. Il rifugio, a 1460 metri slm e a circa
400 metri dalla vetta dell’Antola, è in via
di completamento. È prevista una visita
collettiva obbligatoria al rifugio con tutti
gli interessati il 16 marzo alle 10, con
appuntamento a Bavastrelli (Comune di
Propata), all’inizio della mulattiera.
Chi è interessato a partecipare alla
selezione deve inoltrare la domanda,
completa di tutti gli allegati (piano di
gestione, curriculum vitae, offerta
economica e certificato di visita),
esclusivamente a mezzo raccomandata
con ricevuta di ritorno, entro il 6 aprile
2007, al CAI Ligure Genova, Galleria
Mazzini 7/3, 16121 Genova.
Lo schema di domanda e gli allegati si
possono ritire dal 16 febbraio nella sede
del CAI o nelle sedi del Parco Antola a
Busalla, in via XXV Aprile 17 o a Torriglia,
in via Nostra Signora della Provvidenza 3.
CAI Ligure
Telefono 010 592122 Fax 010 8601815
E-mail: [email protected]
Parco Antola
Telefono 010 944175 Fax 010 9453007
E-mail: [email protected]
Recuperi La cella monastica e i resti di Sant’Andrea di Bovarizia a Caserza
La Valbrevenna misteriosa
Matteo Muzio
Quanti sono in Italia i siti archeologici che, dopo qualche
anno dalla scoperta, tornano a nascondersi nelle viscere della
terra? Troppi, direte voi. E se nessuno fa qualcosa, questo
potrà essere il destino di quel che rimane della cella monastica di Sant’Andrea di Bovarizia a Caserza, in Valbrevenna.
Cos’è una cella monastica? Il primo abbozzo di un monastero, sempre che la cella riscuota fortuna. E non è proprio il
nostro caso. Fondato presumibilmente nel XIII secolo, già
alla fine del XVI secolo il piccolo complesso monastico cadde in abbandono per due eventi negativi: l’imperversare di
una pestilenza e una frana di notevoli dimensioni che danneggiò la struttura.
La memoria della chiesa si affievolì fino a restare traccia in
una leggenda valligiana: un vitello d’oro venne trovato in
un bosco all’epoca della “neve rossa” (forse una pestilenza)
e venne sepolto insieme alle campane della chiesa distrutta,
insieme a molti corpi. Solo leggenda fino al 1975, quando il
pittore Angelo Mazzolino ritrovò la chiesa proprio dove veniva indicato: un piccolo edificio di circa 10 metri per 4,
costruito in blocchi di marna, con il pavimento di lastroni di
pietra e intonaci color ocra e rosso, del quale rimangono le
fondamenta.
Sono ancora visibili i basamenti del campanile e della struttura abitativa che ospitava i monaci benedettini. Visibili per
ora: il terreno è molto franoso e il bosco sembra volersi mangiare queste antiche pietre. Se per le frane serve un intervento
esterno, per il bosco basterebbe qualche volenteroso armato
di attrezzi da giardinaggio. Basterebbe, ma le braccia sono
difficili da trovarsi, specie per lavori non pagati.
A Caserza I resti della cella monastica di Sant’Andrea
Curiosità | Oggetti dal passato
Lettere dai lettori
Il cosiddetto “runfò”
l’antenato delle stufe economiche
Salviamo il mulino di Granega
Dall’inserto “La Casa” del giornale Vita in
campagna ho avuto il piacere di scoprire le
vere origini del “runfò”, chiamato così nei
nostri paesi montani dove ancora se ne possono trovare diverse tracce.
Alcuni residenti lo conservano come ricordo del passato; pochissimi lo hanno ricostruito seguendo i vecchi insegnamenti e
nelle case diroccate se ne possono ricavare
le forme dai ruderi rimasti.
Qualcuno pensava che il nome potesse derivare dal russare, perché il brontolio del fuoco e della pentola ricordano quel rumoroso
verso che in dialetto si dice, appunto, “runfà”. Invece pare che risalga al nome Rumford, un conte che aveva inventato questo tipo di banco di cottura, preludio delle
più recenti stufe economiche, tipiche delle
“
zone rurali della montagna.
Sembra che i primi “runfò”, da noi in Valle Scrivia, siano comparsi verso la metà del
1800 e solo dopo i primi anni del ‘900 sono
stati sostituiti dalle stufe; ma se ne trova
traccia addirittura nell’Encyclopedie di
D’Alembert e Diderot, come di un’invenzione risalente alla seconda metà del XVIII
secolo.
Da noi arrivò più tardi e un bell’esempio,
perfettamente conservato, si può trovare
nella casa di Giuseppe Garibaldi a Caprera.
La massima diffusione nelle montagne risale alla fine del 1800, compatibilmente con
le disponibilità finanziarie e le maestranze
dei luoghi.
Franca Oberti
In Valle
i primi esemplari
comparvero a metà
Ottocento
Il Mulino di Granega
Sono venuta solo ora a conoscenza del Vostro giornale, che trovo peraltro molto
interessante. Il mio fidanzato e tutta la sua famiglia sono nativi della Valbrevenna e
precisamente Cannerosse, la nonna ancora ci abita, io la frequento di conseguenza e
me ne sono “innamorata”.
Ho letto con molto interesse l’articolo sul tesserino per la raccolta funghi, neanche a
dirlo siamo tutti favorevoli, dovreste vedere lo scempio che lasciano nei boschi intorno
al paese.
Comunque vi scrivo principalmente per un’informazione. Girando per i boschi ci siamo
imbattutti nel Mulino di Granega, dove sono ancora presenti gli ingranaggi e l’edificio
è ancora in discrete condizioni, ed è recuperabile.
Mi sapreste dire a chi mi posso rivolgere per sapere chi è il proprietario? Tra l’altro sta
diventando un ricettacolo di rumenta e detriti. Grazie.
Alessandra Portento
Scrivete a ValleScrivia
Idee e osservazioni trovano spazio in questa rubrica. Scrivete a: ValleScrivia, casella
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(www.ilvallescrivia.it).
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