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Lo diamo per scontato e spesso non ci pensiamo o non ce ne accorgiamo, ma ogni bene in nostro possesso o in uso è figlio di processi logistici. Se avessimo la pazienza o l’acume di scomporre qualsiasi oggetto di uso comune ci accorgeremmo subito di quanto i suoi componenti abbiamo viaggiato per soddisfare uno dei nostri tanti bisogni. Attuare e controllare il flusso delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti, e dei relativi flussi d’informazioni, dal paese di origine al luogo di consumo, in modo da renderlo il più possibile efficiente e conforme alle esigenze dei clienti è oggi obiettivo principe di tutte le imprese del mondo, qualunque sia il loro settore. Questa attività oggi ha un ruolo sempre più centrale e ogni singola azienda diventa parte di una rete di entità organizzative che integrano i propri processi di business per fornire prodotti, servizi e informazioni che creano valore per il consumatore. Un passaggio non da poco che ha elevato la logistica da funzione sussidiaria a una di ruolo strategico, tanto che molte aziende oggi esternalizzano quest’attività. Quale tipo di legame esiste fra la logistica e l’edilizia industriale? Quale tipo di rapporto esiste fra questi due settori? Queste sono solo alcune delle domande che ci siamo posti quando abbiamo improntato questa edizione del Vegazine. Le risposte, alcune volte sorprendenti, sono a vostra completa disposizione nelle pagine a seguire. Gabriele Polini Presidente Vega Prefabbricati Dal 2008 Dal 2008 costruttiva Ricerca: architettura, da Pescara un dipartimento storico Work in progress: Coge Srl, Miami Srl, Som Spa, Gia.ma Srl, Savini Ance: 2016 l’anno della svolta per l’edilizia Case History: Rivacold, 50 anni di successi e un nuovo stabilimento Editoriale Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/CN/AN/30/2014 - n. 1/16 Anno III - euro 1,00 Logistica, trasporti e dinamiche di costruzione Speciale: l’edilizia industriale e la logistica Logistica: Clementoni, l’azienda leader nei giochi educativi Case History: Costanzi, un investimento per lo sviluppo Ricerca 2 Architettura: da Pescara un dipartimento storico ma al passo con i tempi La fase di crisi deve essere vissuta come stimolo alla creatività e alla progettualità Istituita nel 1965 come “Libera Università” su iniziativa delle Amministrazioni comunali e provinciali e le Camere di Commercio di Chieti e Pescara, nel 1982 l’Università degli studi “Gabriele d’Annunzio”, diventa statale. Oggi ha 13 Dipartimenti e 2 Scuole. Due sono i campus universitari: uno a Chieti, sede dell’Ateneo con gli uffici del Rettorato e della Direzione Generale e, uno, a Pescara. Proprio a Pescara ha sede il Dipartimento di Architettura che offre la laurea magistrale europea e di ricerca e si sviluppa principalmente negli ambiti del progetto di architettura, del restauro, della rappresentazione, del design, della tecnologia, della pianificazione territoriale e del paesaggio. L’obiettivo è di soddisfare le domande di ricerca provenienti dalle istituzioni e dalle imprese operanti sul territorio e di promuovere e sviluppare progetti di ricerca d’interesse nazionale e internazionale. L’attività di ricerca è sostenuta attraverso borse di studio post laurea, dottorati di ricerca, assegni postdottorato legati ai diversi settori scientifici disciplinari: territoriale, urbana, architettonica, tecnologica e del prodotto industriale. Dall’1 novembre 2014 il Direttore del Dipartimento di Architettura è il Prof. Paolo Fusero. Il contesto in continua evoluzione, la progettazione integrata e l’uso delle tecnologie informatiche hanno cambiato la dimensione umanistica dell’Architettura. Come si sta modificando la formazione? “Sembra riduttivo confinare l’architettura tra le discipline prettamente umanistiche. L’architettura è una materia complessa nella quale concorrono aspetti strutturali, funzionali e artistici. Quello che è certo è che l’architettura nasce con l’uomo per soddisfare le sue esigenze primarie, cioè proteggersi dagli animali e dagli agenti atmosferici, per poi ben presto evolversi acquisendo connotati estetici, simbolici e rappresentativi delle diverse civiltà che si succedono. Oggi l’insegnamento dell’architettura avviene in modo interdisciplinare e multi scolare integrando competenze diverse e strumenti innovativi come laboratori di progettazione (scala edilizia, urbana e territoriale) nei quali confluiscono le diverse competenze della ricerca storica, del restauro, della tecnologia, del design, della rappresentazione e della valutazione. Da alcuni anni abbiamo affiancando alle attività didattiche dei corsi di progettazione architettonica, anche un workshop progettuale di una settimana ogni semestre. Anche nei laboratori di laurea abbiamo inserito un pacchetto di crediti a scelta da conseguirsi attraverso la partecipazione a workshop Prof. Paolo Fusero “full immersion” concentrati in genere nelle prime due settimane del mese di settembre”. Com’è affrontato Il tema degli strumenti di progettazione in costante cambiamento? “Le nuove tecnologie stanno modificando radicalmente l’approccio al progetto. D’altronde era già successo quando i computer avevano cominciato a sostituire i tecnigrafi negli studi professionali e, in seguito, con l’avvento del Computer Aided Design (CAD). Ora è il Building lnformotion Modeling (BIM) a entrare prepotentemente nel mondo delle costruzioni controllando il ciclo di vita dell’edificio dalla fase progettuale, alla realizzazione fino all’uso, alla manutenzione e addirittura al riciclo dell’edificio stesso. Si stanno inoltre sperimentando nuove forme di elaborazione del progetto (progettazione parametrica) capaci di utilizzare dati e rilevazioni in tempo reale che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione per studiare i fenomeni urbani (mobile phone, videocamere urbane, reti di sensori, navigatori satellitari, centraline digitali, GIS, wifi)”. Come si sviluppa la conoscenza, la pratica di cantiere all’interno dell’Università? “Nelle facoltà di Architettura sono soprattutto i corsi di Tecnologia e di Tecniche delle costruzioni a farsi carico di colmare il divario tra la preparazione teorica e la pratica del cantiere. Nel nostro Dipartimento, oltre alle visite sui cantieri abbiamo cercato di rafforzare il rapporto con le aziende del settore edile nelle attività di tirocinio e placement. Queste esperienze, sia se condotte all’interno del percorso formativo universitario (tirocinio), sia se vissute dopo lo laurea (stage) rappresentano occasioni importanti per mettere in contatto il mondo dell’università con il mercato del lavoro. Sembra un paradosso, ma la crisi economica globale che ha determinato ripercussioni gravissime sul mercato edilizio, in molti casi ha stimolato il concetto di “fare sistema” tra il mondo accademico e quello della produzione. Nel nostro Dipartimento, nell’ultimo biennio, registro con soddisfazione un trend positivo misurabile nel numero crescente di convenzioni, protocolli d’intesa, attività di tirocinio e placement, che sono stati stipulati. La crisi, dunque, per noi è stato uno stimolo! Dai periodi di crisi si esce con creatività e progettualità, creando innovazione e imparando a reagire con la forza delle idee che a noi architetti non sono mai mancate!”. www.dda.unich.it Luigi Gagliardi Ance 2016 l’anno della svolta per l’edilizia 3 Claudio De Albertis presidente Ance Gli indicatori economici sono positivi e la riforma del codice degli appalti e lo sblocco delle opere pubbliche, potrebbero dare il giusto supporto alla crescita La riforma del codice degli appalti è stata al centro dell’importante seminario che si è tenuto a fine marzo presso la sede dell’Ance alla presenza del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e del presidente Anac Raffaele Cantone. Nella relazione introduttiva, il presidente Claudio De Albertis ha ribadito che “…il 2016 potrà rappresentare l’anno della svolta per il settore dell’edilizia e in particolare per il mercato dei lavori pubblici”. Nel suo intervento, il presidente ha posto l’accento sulle importanti novità normative, con particolare riferimento alla nuova riforma del codice degli appalti che sarà lo strumento essenziale per imprimere una svolta in termini di semplificazione, trasparenza e legalità a un mercato che in questi anni non ha fornito buona prova di sé. Tra i principi chiave del nuovo codice c’è la tutela della concorrenza e l’Ance – ha confermato De Albertis - è assolutamente contraria a qualsiasi passo indietro sulla norma che impone ai concessionari, che non hanno vinto con gara la concessione, di mettere sul mercato l’80% delle opere di loro competenza. Resta comunque fondamentale e imprescindibile il principio secondo cui le gare devono essere sempre fatte per evitare rendite di posizione e assicurare opere di qualità e con costi adeguati. De Albertis, inoltre, ha posto l’accento sulla necessità di rendere più efficienti i meccanismi di spesa delle pubbliche amministrazioni. Tal efficientamento è fondamentale per cogliere l’opportunità offerta da tutti i nuovi investimenti previsti e dalla clausola europea che, con un aumento di spesa per 5,1 miliardi di euro, può attivare il cofinanziamento di programmi infrastrutturali per il valore di 11,3 miliardi. Chiaramente non ci sono solo fattori positivi. Tra le criticità va segnalata, infatti, la norma che riguarda i criteri di aggiudicazione, laddove, si prevede il massimo ribasso con verifica della congruità delle offerte fino a 1 milione di euro. Una soglia entro la quale è racchiuso l’84% circa dei bandi di gara. Meglio sarebbe consentire il massimo ribasso con l’esclusione automatica delle offerte anomale, attraverso metodi antiturbativa da qualche tempo proposti dall’associazione e in parte recepiti dal Codice, e innalzando la soglia di applicazione a 2,5 milioni di euro. Nel suo intervento il presidente Anac Raffaele Cantone ha sottolineato la necessità di una breve norma transitoria per permettere all’Anac di proseguire il confronto con stakeholders, imprese e operatori nella definizione delle linee guida. Su questo punto, il ministro Graziano Delrio si è dimostrato disponibile a un regime transitorio e a eventuali modifiche affinché il codice non sia un problema ma una risorsa per tutto il sistema. Periodico realizzato dalla Vega Prefabbricati · www.vegaprefabbricati.it Editrice: Gabbiano - srl · Via Orsi, 2 · 60123 Ancona n. 1/16 anno III Iscrizione al ROC: 16575 del 15/03/2008 Vegazine n. 3/15 Anno II · Registrazione Tribunale di Ancona n°14/14 del Registro Periodici del 10 novembre 2014 Redazione: Via Cingoli, 20/a 60128 - Ancona (AN) Direttore responsabile: Gabriele Costantini Hanno collaborato: Sara Angelillo, Luigi Gagliardi, Clizia Pavani, Maurizio Polini, Sara Polini, Simona Zava Grafica e impaginazione: Gabbiano - srl Stampa: Errebi Grafiche Ripesi · Via del Lavoro, 23 60015 Falconara M. (AN) · www.graficheripesi.it Logistica 4 L’edilizia industriale e la logistica Quale tipo di rapporto esiste fra edilizia industriale e logistica? Di seguito proponiamo un’analisi che mette in luce come, proprio a partire da questi ultimi anni di crisi, vi siano in atto processi di razionalizzazione dei comportamenti economici a tutto vantaggio di questo importantissimo settore dell’edilizia. Un mercato con segno positivo, in particolar modo nelle aree vaste di Milano, Roma e Bologna Per anni la scarsa cultura logistica del paese ha fatto erroneamente ritenere a decisori e costruttori che, realizzare capannoni o destinare aree per la movimentazione di materie prime e prodotti finiti, bastasse a crearne la domanda. Si è assistito fino alla vigilia della crisi immobiliare nel 2008 al proliferare incontrollato di piastre, interporti, progetti portuali e aeroportuali ed intere aree destinate alla logistica, spesso finanziati localmente con risorse pubbliche, senza alcuna contezza dei mercati e delle dinamiche su cui si fonda e radica l’economia e la logistica delle merci. Tale confusione ha generato frammentazione ed eccesso diffuso di offerta logistica immobiliare in tutto il paese. Ma, paradossalmente, la crisi ha trainato un processo di razionalizzazione dei comportamenti economici, che innanzitutto ha avuto importanti effetti di rivalutazione della logistica in c/terzi da parte delle grandi aziende del settore manifatturiero nazionale. I processi interni di miglioramento dei sistemi sotto il profilo dell’efficienza e dell’efficacia hanno mostrato la convenienza di esternalizzare le attività non core, in particolare quelle delle supply chains a monte e a valle della produzione, incanalando nel settore dei servizi terziarizzati flussi di masse critiche di merce. Ma non solo. È sempre più evidente che la logistica in c/terzi è uno dei principali alleati delle aziende che hanno intrapreso la via dell’innovazione, supportando efficacemente la declinazione della sostenibilità economica con quella ambientale. I traffici commerciali inevitabilmente comportano impatti ambientali che tuttavia la logistica delle merci è in grado di controllare ed abbattere con costi sostenibili attraverso le economie di scopo e di scala, coerentemente al cambiamento delle politiche locali e nazionali, sempre più focalizzate sulla riduzione delle esternalità per migliorare i valori ambientali. Pur nella timida ripresa economica in atto, emergono scelte di aggregazione e di fusione tra imprese, che stanno gradualmente impattando sul mercato immobiliare logistico del paese con una domanda sempre più qualificata e guidata principalmente dal conto terzi. Dalla contrazione dei canoni e da una maggiore disponibilità a concedere incentivi durante i lunghi anni di recessione, il mercato sta ora lentamente muovendosi verso un nuovo equilibrio, di grandi potenzialità soprattutto per il built to suit, che assicura agli investitori specializzati, sul prodotto da edificare, canoni più elevati e contratti di lungo periodo. La domanda di mercato del settore è sempre più innovativa, spinta soprattutto dalla logistica collaborativa e dall’affacciarsi funzionale delle mega-strutture per hub multi - cliente. Sotto il profilo dei mercati internazionali degli investimenti, la logistica italiana per la saturazione dei mercati logistici immobiliari tedeschi, francesi e britannici - i cui valori sono ormai elevatissimi per la scarsità di prodotto a partire dal 2013 – risulta sempre più attraente ai fondi di investimento che trovano nuove opportunità nei cambiamenti logistici del paese. Come sottolineato da Engels&Volkers - una delle principali multinazionali di servizi immobiliari su misura - attualmente nel mercato immobiliare logistico italiano si rileva la presenza di investitori internazionali (fondi pensione, istituzionali, assicurazioni e investitori privati) con diversa propensione al rischio, da quelli opportunistici, molto speculativi, a quelli core, orientati verso rendimenti contenuti ma sicuri nel lungo periodo. Una riflessione a parte, invece, merita il grande impatto sul mercato immobiliare logistico dell’ecommerce, che nel 2015, da rilevazioni Confetra, è cresciuto del +15% trainando il settore logistico courier dell’8% ed il cargo aereo del 5%. Questo multi-channel retail per eccellenza, che integra differenti metodologie e canali distributivi per lo stesso soggetto retailer, sta introducendo significativi cambiamenti nei processi distributivi e nei modelli aziendali, focalizzando l’attenzione degli investitori soprattutto nelle aree ad alta concentrazione demografica con adeguata capacità di spesa. Le aree metropolitane italiane, soprattutto Roma e Milano, sono attrattori sempre più potenti di questo processo. I dati del Rapporto 2015 sul mercato immobiliare della logistica di Scenari Immobiliari, società di consulenza nel settore del mercato del real estate, confermano questi trend. Nel 2014 la quantità di superficie scambiata è stata superiore ai 2 milioni di mq (+13,7%) dai 1,8 milioni del 2013, mentre le dimensioni medie richieste sono saltate dal range dei 3500-7500 degli anni precedenti a quello dei 15-20mila mq, per effetto dell’affiancamento funzionale dello stoccaggio del deposito/magazzino con la vendita, che ha inciso sul livello qualitativo di ampie superfici ben posizionate lungo le principali direttrici di collegamento. La Lombardia nel 2014 si è attestata al primo posto per quota spazi per la logistica con 4,6 milioni di mq messi in vendita o in locazione sul mercato. Guardando al 2015, dai dati periodici rilevati da JJL (Jones Lang Lasalle), importante società di consulenza professionale e finanziaria specializzata in servizi immobiliari e gestione di capitali, il mercato logistico italiano ha registrato il miglior risultato di assorbimento degli ultimi 5 anni, con un +30% sul 2014, attestandosi a 953.000 mq. Tuttavia per quanto riguarda le dimensioni transate, JJL osserva che nei mercati logistici regionali esse restano al di sotto dei 10.000 mq per la forte presenza di imprese piccole e medie. Il 69% degli spazi ha riguardato la macro area di Milano, seguita da quella di Bologna che ha quasi triplicato sull’anno precedente la sua capacità di assorbimento a 152.000 mq. Tuttavia, nel 2015 si è anche registrato il più basso livello di completamento del quinquennio (187.000 mq), che segnala un abbassamento di qualità e quantità. Sul lato delle vendite la predominanza dell’offerta è italiana per oltre il 70% dei volumi transati, mentre gli acquirenti sono stati per il 90% internazionali, soprattutto statunitensi. I progetti in costruzione con previsione di consegna entro l’anno, invece, ammontano a 182.000mq, di cui 89.000 mq owner occupied tra Milano, Roma e Bologna e 93.000 mq pre-let. Prevalentemente essi non sono speculativi, un trend che si conferma anche per i progetti entro i prossimi 4 anni, che vedono l’intervento di fondi speculativi solo per il 10% del totale pianificato, che ammonta a 250.000mq. Anche dalla 20° edizione del Borsino Immobiliare della Logistica di World Capital, società specializzata nell’intermediazione, consulenza e investimento immobiliare, trova conferma un’elevata domanda nelle città di Milano e Roma. I canoni di locazione a Roma registrano per il nuovo massimi di 55 €/mq/annuo e per l’usato di 45 €/ mq/annuo, mentre i prezzi di vendita raggiungono massimi di 850 €/mq/annuo per il nuovo e 590 €/ mq/annuo per l’usato. L’offerta, invece, è in continua crescita a Verona, Rivalta Scrivia, Caserta e Gioia Tauro. Considerando in generale il mercato immobiliare del settore, Assologistica ritiene alcuni elementi essenziali. Le nuove costruzioni o gli ammodernamenti dei preesistente devono essere realizzati entro la visione di sistema logistico nazionale ed internazionale, che tenga conto dell’esigenza fondamentale di integrare tra loro le caratteristiche morfologiche del paese, quelle produttive e di consumo, il made in Italy ed infine di quelle di piattaforma di collegamento con l’Europa e il Mediterraneo. Il primo strumento utile di orientamento del mercato immobiliare in tal senso è il Piano Nazionale dei Porti e della Logistica recentemente varato dal Governo e ora in via di perfezionamento attuativo. In altri termini, è necessario che la progettualità edilizia logistica, affinché sia efficace e non dannosa, deve seguire e sostenere la capacità di programmazione di visione nazionale ed internazionale. Dalle ultime rilevazioni dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano sviluppate in collaborazione con Assologistica, in Italia il valore complessivo delle attività logistiche scaturite dalla committenza (industria, GDO e retail) è di 109 miliardi di euro, di cui di cui 66,9 mld in c/ proprio e 42,6 mld di euro in c/terzi, che, a loro volta, per effetto moltiplicatore delle filiere logistiche utilizzatrici del subappalto, diventano 75,8 miliardi. Indipendentemente dalle filiere specifiche, in linea generale dal 2002 la terziarizzazione logistica Logistica 5 Logistica 6 è passata dal 16-18% al 39% del 2014; tuttavia, nonostante il trend positivo, esso non è ancora sufficientemente espanso. In Italia molte aziende gestiscono ancora in prima persona la distribuzione dei propri prodotti e altre invece, non avendo ancora compiuto quel salto culturale di crescita competitiva ottenibile con la terziarizzazione dei servizi logistici, prendono ordinativi solo franco fabbrica. Vi sarebbe dunque un ampio margine di crescita per la logistica in c/terzi, se si realizza l’interconnessione fisica e immateriale delle infrastrutture del Paese, abbattendo i costi derivanti dal congestionamento, dalle attese burocratiche, dalla commistione di enti diversi di identiche procedure, dalla mancata informatizzazione di ampie parti infrastrutturali. Secondo Assologistica il facilitatore di tale crescita potenziale va individuato nel distretto logistico, che implica una visione unitaria e razionale di tutto il complesso movimento delle merci sui territori, a sostegno della produzione manifatturiera e dei consumi interni. E’ in questo ambito che qualsiasi ragionamento o investimento edilizio logistico andrebbe collocato, considerando in particolare alcuni elementi. Il primo di questi è quello demografico, di primaria importanza nelle economie reali avanzate per analisi e previsioni di logistica delle merci. In Italia i dati confermano il processo di invecchiamento del paese, che al di là di qualsiasi altra considerazione, in termini di merci verso il consumo finale, lascia prevedere una domanda di spesa in beni sempre più caratterizzata dai bisogni della età avanzata. A questo va aggiunto che la concentrazione di popolazione con potere di acquisto crea masse critiche di domanda a cui la logistica c/ terzi deve offrire servizi adeguati, sfruttando al meglio la dotazione infrastrutturale disponibile del Paese. La concentrazione di popolazione inoltre crea bacini naturali di assunzione, addestramento e formazione degli addetti delle imprese. Come si evince dai dati Istat, in Italia sono 8 le regioni che superano i 4 milioni di abitanti. Guardando alla distribuzione degli abitanti nelle regioni, le province italiane che superano il milione di abitanti sono 12 e solo Roma, Milano e Napoli superano i 3 milioni. Rispetto alle problematiche di fluidità dei traffici commerciali in entrata e in uscita, solo 7 province superano una densità di popolazione per Kmq di 500.000 abitanti. Napoli, Monza Brianza, Milano superano le 2000 persone per kmq. Qui ci sono le principali criticità territoriali italiane del congestionamento fisico. Questi dati sono utili a considerare, a partire dal medio periodo, gli effetti della crescita tendenziale degli acquisti on line, come mostrato nel grafico sottostante. Una sfida molto forte di razionalizzazione dei traffici commerciali diretti al consumo finale, che non può essere risolta dai soli operatori logistici di questo segmento. Comuni, Regioni e Stato devono programmare adeguatamente l’hardware di supporto necessario alla logistica per poter essere efficiente, economica e veloce e creando anche un terreno fertile per nuovi investimenti ad alta qualità nel settore della logistica immobiliare. Altro elemento essenziale da considerare è il settore manifatturiero. L’Istat nell’ultimo censimento, effettuato nel 2011 (9° Censimento generale dell’industria e dei servizi), ha rilevato sul territorio nazionale 141 distretti industriali*, identificati sulla base della specializzazione produttiva. Di questi 130 sono del Made in Italy (92%) e sono maggiormente presenti nei settori della meccanica (il 27%), tessile-abbigliamento (23%), beni per la casa (17%) e pelli, cuoio e calzature (12%). L’occupazione manifatturiera distrettuale rappresenta oltre un terzo di quella complessiva italiana e in queste aree risiede circa il 22% della popolazione italiana. Il trend di questi anni segnala un aumento dei distretti in estensione e dimensione demografica ed economica. Ogni distretto, in media, è costituito da 15 comuni abitato da oltre 94.000 persone e presidiato da circa 8.200 unità locali che assorbono circa 34.670 addetti. La specializzazione manifatturiera che contraddistingue il distretto comporta filiere logistiche specifiche e dedicate, ma anche le masse critiche necessarie ad ottimizzare i costi e gli investimenti della logistica. In questi anni la logistica in c/terzi è cresciuta ed è in grado di soddisfare contemporaneamente esigenze di filiere diverse attraverso il raccordo dei processi grazie ad una continua innovazione. Oggi è sempre più evidente che per competere sui mercati non basta più saper produrre. Il raggiungimento del cliente ed il sostegno al processo di fidelizzazione avvengono attraverso i servizi logistici, che collegano in modo efficiente puntuale economico e sicuro il prodotto al consumatore finale, ovunque entrambi siano localizzati. Un alleato fondamentale di questo processo è il settore edilizio dedicato, che deve saper rispondere alle esigenze di sicurezza, velocità, conservazione, integrità dei prodotti e delle merci che la logistica deve muovere in modo efficiente ed efficace, proponendo soluzioni edilizie adeguate. Assologistica ritiene indispensabile una rivoluzione copernicana nella programmazione di politica industriale nazionale e regionale, ragionando in termini non più di distretti industriali ma di distretti logistici che sappiano coniugare tutto quanto necessita ai territori in termini di servizi ai prodotti finiti, a quelli intermedi ed alle materie prime. Le infrastrutture ed il loro funzionamento e sviluppo deve essere subordinato a questo: la logistica serve le merci dove queste vogliono andare, garantendo l’integrità qualitativa e le richieste su misura necessarie alla competitività delle imprese produttrici. *I distretti industriali sono entità socio-territoriali costituite da una comunità di imprese e di persone unite, oltre che da relazioni territoriali, anche dai legami socio-economici che tale compresenza genera. Queste imprese appartengono prevalentemente a uno stesso settore di attività economica, che ne definisce l’industria principale, e sono caratterizzate da piccole e medie dimensioni Clementoni, l’azienda leader nei giochi educativi Logistica 7 La nota azienda di Recanati investe ancora sul territorio ampliando la propria sede. Le nuove aree saranno utilizzate per produzione, logistica e uffici Giovanni Clementoni Clementoni nasce a Recanati nel 1963 per opera di Mario Clementoni che, dopo un’esperienza nel mondo degli strumenti musicali, decide di realizzare un prodotto allora sconosciuto al mercato italiano: il gioco da tavolo. Inizia così un’avventura imprenditoriale che oggi, con oltre 50 anni di storia, si conferma come una delle realtà positive del panorama italiano. L’Azienda - gestita dalla seconda generazione della famiglia fondatrice, che ne disegna le scelte strategiche e di sviluppo - si caratterizza per il forte radicamento territoriale e una spiccata vocazione internazionale. Attualmente Clementoni conta 500 dipendenti, filiali commerciali in Spagna, Germania, Francia e Portogallo e una filiale operativa a Hong Kong. L’Azienda può vantare oggi la creazione di numerosi giochi di successo che hanno educato generazioni di bambini, primo fra tutti il noto Sapientino, un brand che è diventato negli anni sinonimo di gioco educativo. Secondo una precisa scelta strategica, Clementoni ha perseguito in questi anni una continua innovazione di prodotto che ha dato vita a una gamma ampia e articolata di giochi educativi, tutti ideati, progettati e sviluppati internamente dal team Ricerca & Sviluppo, composto di oltre 60 giovani ricercatori. Clementoni è realmente un pezzo di storia dell’imprenditorialità marchigiana con sede a Recanati, dove si trova anche il principale stabilimento produttivo di oltre 40 mila metri quadrati che proprio in questo periodo è in fase di ampliamento. “Il motivo che ci ha spinti a quest’ampliamento è la necessità di fare fronte a un processo di crescita – ha dichiarato Giovanni Clementoni AD della società – che l’azienda sta portando avanti ormai da alcuni anni. Il mercato del giocattolo è caratterizzato da un’altissima stagionalità elemento che richiede di mettere in campo una capacità produttiva concentrata in pochissimi mesi e quindi, a monte, implica la necessità di avere spazi adeguati per la produzione e, a valle, una capacità di stoccaggio congrua. Oltre a quest’aspetto, va considerata la tendenza dell’azienda ad una progressiva espansione verso i mercati esteri, elemento che ha implicato non solo l’espansione produttiva, ma anche quella di tutti i reparti che concorrono all’ideazione, progettazione e industrializzazione di tutti i nostri giocattoli”. Quali benefici avete tratto dalla realizzazione della nuova struttura? “I lavori di ampliamento inizieranno a brevissimo con l’obiettivo di terminare il capannone nel giro di un paio di mesi e gli uffici entro la fine dell’anno. Un programma ambizioso che conta sulla flessibilità e velocità di risposta di tutti i partner in questo progetto. Riteniamo infatti necessario che chi oggi si occupa di grandi strutture, sia in grado di rispondere in maniera personalizzata e reattiva alle esigenze della committenza che si trova sempre più spesso ad affrontare un mercato che richiede tempi di risposta sempre più veloci e non concede margini di errore”. La parola al progettista Com’è stato il rapporto con i diversi referenti della Vega L’ampliamento dell’azienda, progettato dallo Prefabbricati? studio di ingegneria “Studio Sistema” di Recanati (Mc), è finalizzato all’ottimizzazione della “E’ stato, ed è, un rapporto estremamente diretto e aperto, improntato funzionalità dell’attività produttiva come detto alla massima collaborazione. Da parte dell’azienda c’è stata fin dall’inizio sopra. “Lo scopo è di ottenere un buon confort la volontà di fornire tutte le informazioni necessarie per facilitare il lavoro microclimatico – ha dichiarato l’ing. Giaconi di Vega in termini di chiarezza degli obiettivi e necessità funzionali della Enrico dello “Studio Sistema” e direttore dei Clementoni. Ad oggi il riscontro ottenuto è stato positivo perché ci siamo lavori – per gli ambienti lavorativi senza dover ricorrere alla climatizzazione dei locali. E’ stata trovati davanti degli interlocutori preparati e inclini a fornire proposte condotta un’attenta progettazione strutturale per e soluzioni alle problematiche legate all’evoluzione di un progetto le fondazioni dell’edificio soprattutto relativamente complesso e articolato come quello che stiamo realizzando insieme”. alla struttura di fondazione della palazzina uffici Luigi Gagliardi prevista in progetto a due piani fuori terra con la predisposizione per una futura sopraelevazione. Case History 8 Un investimento per lo sviluppo La nuova area in costruzione dell’azienda Costanzi garantirà elevati standard di sicurezza a tutto beneficio dell’utente finale L’azienda di trasporto Costanzi Claudio SRL nasce nel 1974, quando l’intraprendente Guerriero Costanzi, insieme al figlio Claudio, diedero inizio a quest’attività. L’impresa è nata con un solo camion, il FIAT 90 NC, che settimanalmente faceva viaggi dalle Marche alla Lombardia e viceversa e distribuiva la merce nelle due regioni servite. Con il passare degli anni la crescita è stata sempre maggiore, fino ad arrivare a essere una realtà imprenditoriale in grado di competere nel mondo del trasporto con altre strutture di altissimo livello. L’azienda punta da sempre a soddisfare i bisogni della clientela, personalizzando l’operatività secondo le singole esigenze e cercando di ottenere un alto livello qualitativo. La Costanzi Claudio Srl ha una flotta di oltre 60 mezzi, tra autotreni, bilici, motrici e gru che, abbinati a un personale altamente specializzato, consentono di operare ai massimi livelli, garantendo una distribuzione merceologica giornaliera su tutte le zone servite. Durante questi anni si sono instaurati rapporti professionali con molte industrie, tra le quali quelle calzaturiere, chimiche, metal-meccaniche, tessili, di pellami, quelle specializzate nel settore elettronico e della distribuzione di elettrodomestici. Grazie ai permessi ottenuti è svolta anche la raccolta dei rifiuti industriali. Servizio d’eccellenza è quello del deposito merci presso la sede centrale di Fermo e la filiale di Milano, garantendo la massima sicurezza della merce in entrambi i magazzini durante il periodo di giacenza, grazie a sistemi di allarme e antincendio all’avanguardia. Proprio nella centrale di Fermo è da poco stato fatto un importante investimento concernente l’ampliamento del magazzino. “Una realizzazione importate – ha dichiarato Claudio Costanzi - che ci ha visto insieme alla Vega Prefabbricati, l’azienda realizzatrice dell’opera, impegnati in un lavoro molto importante”. Ci spieghi meglio... “Abbiamo deciso di investire in un ampliamento dell’azienda e, nello specifico, del magazzino alla luce del buon trend economico. La logistica conto terzi, il nostro core business, è soggetta a oscillazioni dovute alla congiuntura. I segnali oggi ci spingono a pensare che una reale, se pur graduale, crescita possa garantirci un aumento del business e, quindi, questa nuova aree andrà a soddisfare le esigenze della nostra nuova e vecchia clientela. In sintesi la crisi iniziata nel 2008 e non ancora del tutto conclusa ha influenzato ogni settore dell’economia. Anche nel settore dell’autotrasporto e logistica sono così avvenuti importanti cambiamenti, tuttora in corso. Questi mutamenti vanno compresi e interpretati: solo con una piena presa di coscienza si può rendere nuovamente competitiva un’impresa su un mercato rinnovato e questo nostro investimento va proprio in questa direzione”. D’altronde lo spostamento delle merci in Italia è fortemente legato alla gomma… “Esattamente. In Italia, il trasporto su strada rappresenta l’85% dello spostamento di merci. Case History 9 la sede dell’Autotrasporti Costanzi srl L’autotrasporto si rivela così un anello della produzione e dei consumi imprescindibile. Autotrasporto e made in Italy sono diventati pertanto un binomio inscindibile, senza contare il contributo dato alle esportazioni, per le quali almeno in parte lo spostamento su gomma è fondamentale. Ogni settore del made in Italy deve farvi ricorso: emerge così la stretta interdipendenza dell’autotrasporto con ogni comparto dell’economia italiana”. Quale tipo di esigenza costruttiva ha un’azienda come la vostra che opera nel settore della logistica? “Come detto sopra da sempre ci occupiamo di trasporti. Abbiamo oggi completato la nostra attività con servizi di logistica integrati per i nostri clienti. Il recente ampliamento, quindi, ci permette di ottimizzare le operazioni di movimentazione. D’altronde esternalizzare la logistica dei magazzini, porta vantaggi ai nostri clienti come, ad esempio, l’eliminazione dei costi fissi, l’aumento dei margini di profitto e l’utilizzo di attrezzature innovative. Oltre agli spazi necessari al fine di sviluppare questi servizi abbiamo, infine, la necessità costruttiva di renderli sicuri, il nuovo sito quindi deve assolutamente rispettare le norme antincendio ed essere adeguata a tutte le misure antintrusione che sono necessarie per svolgere professionalmente il nostro lavoro”. Simona Zava Committente: CO.GE Srl Utilizzatore: Autotrasporti Costanzi Progettista: Arch. Torresi Fabio Destinazione d’uso: Logistica Sistema costruttivo: VENERE L con tegolo L= 32,40 m. Ampliamento della sede dell’Autotrasporti Costanzi srl Case History 10 Rivacold: 50 anni di successi e un nuovo stabilimento L’azienda di Montecchio Vallefoglia dopo aver compiuto mezzo secolo guarda al futuro con un investimento infrastrutturale di grande importanza Rivacold nasce nel 1966 come fornitore di unità condensatrici e sistemi ermetici per i principali produttori di banchi e armadi frigoriferi. Con il passare degli anni, l’azienda ha raggiunto una posizione di primo piano nella produzione e distribuzione di componenti e prodotti per la refrigerazione e condizionamento. La continua ricerca tecnica ha portato la Rivacold a diventare un’azienda leader nella costruzione d’impianti e gruppi per la refrigerazione che si dividono in 3 principali linee di prodotto. Gruppi Frigoriferi: unità di potenza, unità condensatrici aperte e carenate, gruppi monoblocco e split, centrali frigorifere Vitri Alceste Presidente Rivacold Case History 11 multicompressore e sistemi integrati. Scambiatori di calore: condensatori compatti e ventilati, evaporatori statici, evaporatori ventilati. Trasporto refrigerato: gruppi refrigerati a batteria e trazione diretta. L’ampia gamma di prodotti si sviluppa in versioni standard e customizzate in diverse applicazioni dedicate ai mercati: Ho.Re.Ca., vending GDO, agroalimentare, medicale e farmaceutico. Il personale altamente specializzato, una forza lavoro versatile, unite all’ampia superficie produttiva e di stoccaggio delle 7 divisioni, consentono alla Rivacold di assistere efficacemente gran parte degli operatori del settore, dimostrando di potere soddisfare qualsiasi esigenza. Per rispondere in maniera tempestiva alle esigenze di mercato e organizzare al meglio la sua crescita, negli ultimi anni Rivacold ha potenziato ogni settore: logistico, risorse umane, innovazione tecnologica e informatica. Oggi Rivacold può contare su una rete capillare di vendita sia in ambito nazionale che internazionale. Rivacold Uk, Rivacold France, Rivacold Slovakia, Rivacold India, Rivacold Saudi sono le aziende che all’estero rappresentano il marchio nei rispettivi paesi con organizzazioni commerciali, logistiche e produttive. “Il 2016 è un anno molto importante per noi – ha dichiarato Vitri Alceste Presidente di Rivacold – festeggiamo, infatti, il nostro cinquantesimo anniversario. Come sempre accade in queste occasioni questo è sì un traguardo importantissimo, ma allo stesso tempo un nuovo punto di partenza. E’ per questo che a brevissimo termineremo i lavori di un nuovo stabilimento produttivo pronti ad affrontare con nuovo vigore le sfide per gli anni a venire”. Quali sono le motivazioni che hanno spinto l’azienda a realizzare questo nuovo edificio? “Sono esigenze squisitamente produttive. Avevamo la necessità, impostaci dal business, di nuovi spazi. Abbiamo, quindi, deciso di investire su questa nuova infrastruttura, in Italia, a Montecchio Vallefoglia (Provincia di Pesaro e Urbino ndr), sul nostro territorio quindi, senza ricorrere a processi di delocalizzazione. Da sempre siamo convinti che sia solamente nel nostro Paese e nelle nostre maestranze la chiave del successo che ci ha Case History 12 portato a raggiungere in nostri traguardi”. Quali sono le peculiarità del progetto? “Il nuovo stabile sarà sia un sito produttivo che dedito alla logistica. Dal punto di vista dell’uso abbiamo scelto soluzioni che ci hanno permesso l’ottimizzazione degli spazi interni. Abbiamo ridotto al minimo la presenza dei pilastri e ciò ci ha permesso di ottenere campate di ben 27.5 metri e un’altezza che va oltre gli 8 metri”. Sono stati eseguiti degli studi particolari in fase di progettazione strutturale o architettonica? Se si quali? “Una particolare attenzione in fase di progettazione è stata dedicata all’ambiente. Secondo le più attuali tendenze alla green building abbiamo coibentato perfettamente la struttura. Inoltre, sul tetto dell’edificio, è stato installato un impianto fotovoltaico da 300 kw. Altra cosa importantissima è l’attenzione data alle criticità ambientali e idrauliche indotte dall’urbanizzazione e dalla conseguente impermeabilizzazione dei suoli. E’ per questo che, in base ai principi di invarianza idraulica, abbiamo fatto costruire vasche di contenimento di circa 700 metri cubi per l’acqua piovana. Questa saranno utilizzate come difesa nel caso in cui ci dovessimo trovare in una situazione meteorologica contraddistinta da fortissime piogge. Una rarità un tempo, ma con una casistica sempre più frequente oggi a causa dei mutamenti climatici che ormai sono sotto gli occhi di tutti”. Com’è stato il rapporto con i diversi referenti della Vega Prefabbricati? “Per come mi è stato riferito, direi molto buono. A domande e richieste di varia natura siamo sempre stati soddisfatti celermente, la collaborazione fra tutti i tecnici in campo da Sauro Cantarini a Gianluca Sisti è stata un’esperienza più che positiva. Da sottolineare, inoltre, il rispetto dei tempi di consegna garantitomi personalmente dal presidente della Vega sig. Polini, che com’è facile immaginare è per noi di prioritaria importanza”. Gabriele Costantini Miami Srl Work in progress 13 Committente: Miami srl di Morrovalle (MC) Progettista: Cingolani geom Moreno dello studio tecnico Speranzoni di Morrovalle (MC) Destinazione d’uso: suolificio Dimensione struttura: 1.300 mq circa Tipo di copertura: Venere S Som Spa Committente principale: Cooperativa indipendenti associati CONAD Appaltatore: la società Operai Muratori del Comune di Cesena Spa Destinazione d’uso: Supermercato Dimensione struttura: 2000 mq circa Tipo di copertura: Venere S Località cantiere: Savignano sul Rubicone (FC) Work in progress 14 Gia.ma srl Committente: GIA.MA Srl Utilizzatore: OASI supermercato Progettista: Ing. Sandro Tamburri Destinazione d’uso: supermercato Sistema costruttivo: SPAZIO C Località cantiere: Teramo Finitura tamponamento: ghiaietto levigato Work in progress 15 Savini Ente appaltante: ASUR di Vallefoglia (PU) Impresa esecutrice: Savini Fabio e Luca & C. snc di Senigallia (AN) Progettazione e direzione lavori: Interstudio Srl di Ancona (AN) Sistema costruttivo: multipiano con solaio Strato Destinazione d’uso: terziario e servizi (distretto sanitario) News Vega Fiere e convegni · Fiera: CERSAIE Salone internazionale ceramica per edilizia e arredo bagno 26/09/2016 - 30/09/2016 Bologna (BO) www.cersaie.it · Fiera: ABITARE IL TEMPO Fiera per l’arredamento d’interni 28/09/2016 - 01/10/2016 Verona (VR) www.abitareiltempo.com · Mostra: MARMOMACC Mostra Internazionale di Pietre, Design e Tecnologie 28/09/2016 - 01/10/2016 Verona (VR) www.marmomacc.it · Convegno: Le nuove regole per l’edilizia: efficienza energetica e acustica dopo il DM 26/06/2015 Centro Congressi BEST WESTERN Hotel Quattrotorri Perugia (PG) 16/06/2016 partecipazione gratuita, crediti Formativi per Architetti, Periti, Ingegneri e Geometri www.anit.it vega prefabbricati e il basket Vega Prefabbricati da sempre è un’azienda vicino allo sport. La novità di questo 2016 è rappresentata dalla sponsorizzazione del Porto Sant’Elpidio Basket un’associazione sportiva dilettantistica affiliata alla Federazione Italiana Pallacanestro e iscritta al CONI. Il Porto Sant’Elpidio Basket nasce il 1 luglio 1953 sotto la denominazione San Crispino Basket in onore del Santo Patrono della città di Porto Sant’Elpidio. Dopo le iniziali difficoltà del dopoguerra, la società si amplia e a cavallo tra la fine degli anni settanta e i primi ottanta e diventa una delle più importanti realtà regionali. Dai primi anni novanta in poi ha ininterrottamente partecipato a campionati nazionali di serie C e B maschile toccando tutte le regioni d’Italia. Il Porto Sant’Elpidio Basket nel 2013, dopo sei anni consecutivi di Serie C, torna a disputare il campionato di Serie B che dalla stagione 2015/2016 è per la prima volta nella storia del basket italiano il terzo campionato nazionale. Al di sopra troviamo soltanto la Serie A2 e Serie A1. Porto Sant’Elpidio si confronta oggi con realtà molto blasonate, basti pensare che in Serie B sono presenti città come Forlì, Lecce, Udine, Palermo e Roma. In questa stagione il Porto Sant’Elpidio gioca nelle regioni Abruzzo, Puglia e Lazio, essendo inserita nel girone D. Oltre all’attività della prima squadra che rappresenta la punta dell’iceberg biancoazzurro, uno spazio notevole lo occupa anche il settore giovanile composto da circa 250 ragazzini i quali disputano oltre alle categorie Mini Basket (6-11 anni), anche tutti i massimi campionati regionali: Under 13, Under 14, Under 15, Under 16, Under 18, Under 20. Al termine dell’attività giovanile il percorso di crescita personale di ogni atleta prosegue con l’approdo nelle tre formazioni iscritte ai Campionati di Promozione Regionale (Faleriense Basket, Elpidiense Basket e Pallacanestro P.S.Elpidio) per poi concludersi con il raggiungimento della Prima Squadra in Serie B. Sara Angelillo