L`autostoppista fantasma

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L`autostoppista fantasma
University of Laddington
Titolo del Libro:
L’autostoppista fantasma
di: Frank White
Indice
L’austoppista fantasma Pag 2
Importante:
Il seguente materiale appartiene a Wikipedia e ai rispettivi autori.
Le informazioni riportate sono basate su avvenimenti reali storicamente documentabili.
Le uniche informazioni false sono l’autore del documento (necessario per il gioco) e il titolo
del documento.
Vi auguriamo buona lettura.
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"A notte inoltrata un tale stava guidando su una strada secondaria, quando vide al margine della
carreggiata una bella ragazza che faceva l'autostop verso la sua stessa direzione. Un po’ titubante,
alla fine decide di darle un passaggio. La ragazza sale in macchina silenziosamente e gli da
indicazioni per riportarla a casa. Lui la riporta quindi a casa; si salutano e prosegue tranquillamente
per la sua strada. La mattina dopo, rientrando in macchina per recarsi a lavoro, trova con sorpresa la
giacca della ragazza, che aveva dimenticato sul sedile. Sorride, e pensa che per andare in ufficio
dovrà recarsi comunque nella zona dove abita la ragazza; decide quindi di riportargliela. Giunto a
destinazione, suona alla porta; gli apre un'anziana signora. "Mi scusi signora - dice il tale - ho
riportato a sua figlia la giacca che aveva lasciato nella mia macchina ieri sera". "Ma…mia figlia è
morta dieci anni fa!", risponde singhiozzando la signora."
L'autostoppista fantasma è di certo, la leggenda metropolitana più celebre, tant'è vero che da il titolo
al primo libro di Brunvand del 1981. Esistono una infinità di varianti, anche se gli elementi-chiave
rimangono sempre gli stessi. Vediamo quindi di analizzare questi ultimi. Primo di tutto notiamo che
si tratta quasi sempre di fantasmi di ragazze, in genere giovani, morte a causa di un incidente
stradale proprio sulla strada dove si trovano a fare l'autostop. In effetti, essendo la storia ambientata
a notte fonda e, spesso, su una strada isolata, sembra difficile che una ragazza si trovi a guidare, per
lo più da sola, in una situazione del genere; e ammesso che succeda, molto difficilmente
acconsentirebbe a dare un passaggio ad un misterioso sconosciuto. Ecco quindi che il meccanismo
funziona se al posto di guida c'è un uomo, e al posto dell'autostoppista troviamo una bella ragazza.
Che paura potrebbe avere a darle un passaggio, che male potrebbe fargli?
Analizzando ancora la storia, notiamo che le autostoppiste danno sempre un indirizzo grazie al
quale l'automobilista apprende in seguito che si trattava di fantasmi, e viene lasciato un segno che
sembra confermare ulteriormente la veridicità di quella strana esperienza: una giacca, un
orecchino… Nella maggior parte delle versioni è la stessa autostoppista a lasciarsi dietro una giacca
o una maglia che aveva chiesto in prestito all'automobilista e che viene ritrovata posata sulla sua
tomba al cimitero. Altri elementi caratteristici della tradizione come la si ritrova altrove possono
essere: certe affermazioni profetiche fatte talvolta dall'autostoppista, un'ulteriore identificazione
della ragazza morta grazie a un ritratto o ad una foto, e il collegamento fra l'apparizione del
fantasma e un determinato incidente automobilistico che in base a quanto si dice avvenne in quello
stesso giorno non lontano di lì parecchi anni prima.
Esistono un'infinità di versioni relative a questa storia, anche perché, è bene sottolinearlo, si è
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passati dalla tradizione del folklore alla cultura popolare, diventando spesso un vero e proprio topos
letterario. Esistono tuttavia altre versioni che differiscono in modo significativo dai racconti della
tradizione popolare: in questi casi non ci sono riferimenti a profezie, ritratti, pegni, ma il tutto si
limita ad un semplice racconto sull'aver dato un passaggi ad un autostoppista che poi è scomparso
misteriosamente.
Sarebbe forse superfluo, a questo punto, mettere in luce ciò che si muove dietro una leggenda del
genere. È l'innata paura dell'uomo verso la morte, verso il possibile ritorno della persona morta.
Non è forse per questo che sin dalla sua origine l'uomo seppellisce i suoi morti? Per la paura che
essi possano tornare. È qui quindi che si basa lo sgomento che questa leggenda ci lascia, come
d'altronde tutto ciò che riguarda i fantasmi in genere. Qui però non si tratta di un fantasma in
genere. È il fantasma di una ragazza giovane, morta per incidente stradale, e, molto probabilmente,
non per colpa sua. Ecco quindi che l'immagine della ragazza si eleva ad una accusa verso la società
, una società irresponsabile che ha condotto alla morte una giovane prematuramente, negandole
tutto ciò di cui avrebbe potuto godere nella sua vita. Nasce quindi nell'ascoltatore un inconscio
senso di colpa da parte di tutta la società, e, indirettamente, del singolo; è qui che si fonda il
coinvolgimento che suscita questa leggenda, e che non accenna a diminuire.
Autore: Frank White
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