Un gruppo internazionale modenese

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Un gruppo internazionale modenese
Ritratti d’impresa | Caprari Spa
Nel 2011 l’azienda ha festeggiato il centenario della nascita
del fondatore Amadio Caprari
Un gruppo
internazionale
dal CUORE
modenese
Nell’immediato dopoguerra le pompe della Caprari servirono
a rivitalizzare l’agricoltura. Oggi dallo stabilimento
sulla via Emilia escono soluzioni di pompaggio
ad elevate prestazioni per il ciclo integrato dell’acqua.
Un percorso di crescita gestito dalla terza generazione
di Arianna De Micheli - Foto di Elisabetta Baracchi
uarda sempre due passi avanti:
così esordisce il calendario pensato per celebrare il secolo trascorso
dalla nascita di Amadio Caprari, classe
1911, fondatore dell’omonima impresa.
Era il 1945, Amadio viveva a Rolo e non
possedeva granché. Eppure possedeva una
lungimiranza straordinaria perché, come
recita la frase del calendario scelta per il
mese di aprile, sotto l’immagine di un cucciolo di tartaruga sulla battigia, «la migliore preparazione per domani è fare del tuo
meglio oggi». Un granello di saggezza del-
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l’americano H. Jackson Brown Jr. («Vita, istruzioni per l’uso») sempre valida. Anche in
quei tempi lontani, anni poveri e durissimi
che però vantavano come moneta la reciproca fiducia fra le persone: «Il droghiere del
paese», racconta Roberta Caprari, «consegnò a mio nonno un suo blocchetto di assegni firmato in bianco perché potesse comprare le sue prime tre macchine utensili (og gi esposte nel museo dell’azienda) per iniziare l’attività». Arduo non cedere, anche
solo per un istante, al fascino dell’aneddotica di famiglia. Soprattutto di fronte a
un’azienda dalla forte vocazione internazionale che non ha dimenticato le proprie
origini e quei valori (coraggio, professionalità, impegno sociale, giusto per citarne alcuni) che del nostro territorio sono un marchio di fabbrica. «Fu mia nonna a convincere il marito a lasciare la dimensione ristret ta del paese e la sicurezza della famiglia per
trasferirsi a Modena», ricorda la nipote, riconfermando una verità: alle spalle di un
grande uomo c’è sempre una grande donna. «E dire che la nonna Ada era tanto mi-
Roberta Caprari
è dirigente d’industria
ma anche
madre di due figli:
«Mantenersi in equilibrio
tra famiglia e lavoro
non è semplice,
ma non ho mai pensato
di dover scegliere
tra le due cose.
Il segreto? Poter contare
su validi collaboratori.
E saper delegare»
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Ritratti d’impresa | Caprari Spa
LE DATE DI UN SUCCESSO
1945 Amadio Caprari fonda l’azienda «Idromeccanica Caprari»
a Rolo (Reggio Emilia)
1950 Nasce la prima pompa ad asse verticale per pozzi profondi
1951-52 Trasferimento dell’attività a Modena e realizzazione
del nuovo stabilimento provvisto dell’ufficio tecnico di ricerca e sviluppo
1965 Viene costruito l’headquarter del gruppo, in via Emilia Ovest
1970 Apertura della prima filiale estera
1976 Inaugurazione della fonderia specializzata Fondmatic
1986 Acquisizione della Mdm oggi Swm (produzione di motori sommersi)
1988 Introduzione della serie di pompe K+ nonstop destinate alle acque reflue
1994 Adozione del sistema di gestione qualità Iso 9001
2003 Apertura della nuova sede logistica e del Training Center
2006 Adozione del sistema di gestione ambientale Iso 14001
2008 Introduzione dell’elettropompa sommersa Endurance
e nascita di iPump: portale web per i professionisti dell’acqua
2011 Riconoscimento da parte del Dnv della certificazione Iso 9001 in forma
multisito, che comprende, oltre alla casa madre, tutte le filiali estere
Le pompe Caprari in mostra alla fiera agricola di Verona
nei primi anni Cinquanta. L’industria modenese ricomincia
a rialzare la testa, dopo i durissimi anni della guerra,
grazie alla determinazione e all’ingegno delle imprese.
Per Caprari sono anni importanti: nel 1949 viene realizzata
la prima pompa multicellulare e nel 1950 quella ad asse
verticale per pozzi profondi. Solo un anno dopo l’azienda
si trasferisce definitivamente da Rolo a Modena
nuta, ma non mancava di carisma; fu il suo
angelo custode». «Cresciuta» in azienda
(«da bambina volevo diventare la segretaria di mio padre»), Roberta Caprari è ora
uno degli amministratori di un gruppo leader a livello mondiale nella progettazione
e produzione di pompe ed elettropompe
centrifughe e di soluzioni avanzate per la
gestione del ciclo integrato dell’acqua. Una
leadership che si concretizza in oltre 80
milioni di fatturato all’anno di cui il 54 per
cento realizzato grazie all’export. Dirigente d’industria ma in primis madre di due
figli, la giovane imprenditrice di terza generazione non sembra patire troppo l’inevitabile sdoppiamento di ruolo: «Sebbene
mantenersi in equilibrio tra famiglia e lavoro non sia semplice, ritengo di essere avvantaggiata dalla flessibilità del mio im-
pegno in azienda. E non ho mai pensato di
dover scegliere tra le due cose. Il segreto?
Poter contare su validi collaboratori. E saper delegare». Con oltre 700 dipendenti, filiali estere in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Portogallo, Australia,
Grecia, Tunisia, join venture nello Yemen e
in Arabia Saudita e quattro realtà produttive (orbitano infatti nel gruppo anche
Caprari Shanghai, Swm, azienda manifatturiera di Rubiera che dal 1965 realizza
motori speciali per pompe sommerse, e
Fondmatic di Crevalcore, specializzata
nella produzione di getti in ghisa per l’industria meccanica e oleodinamica) Caprari è oggi a tutti gli effetti un interlocutore
internazionale. E come tale è in grado di
offrire soluzioni ad hoc per ogni esigenza
relativa alle risorse idriche: dal prelievo in
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Il focus | Il valore della formazione
L
o sviluppo della Caprari è frutto anche della crescita delle
persone che vi lavorano. La formazione è un valore primario per il gruppo modenese, che da sempre vi investe una quota
delle proprie risorse. Per la complessità dei prodotti Caprari e
delle loro applicazioni, è essenziale che sia il personale sia i
clienti abbiano le informazioni necessarie e possano co ntare su
costanti aggiornamenti. Ecco perché l’impresa fondata da
Amadio Caprari predispone periodicamente incontri pensati ad
pozzi profondi alla distribuzione delle reti
acquedottistiche, dalla raccolta di acque
reflue civili e industriali al trattamento di
depurazione e riutilizzo.
Eppure, nonostante l’indiscusso ruolo
da protagonista nel mercato dell’acqua, an che l’azienda modenese la cui sede principale si trova al civico 900 di via Emilia Ovest, ha dovuto confrontarsi con una crisi
ben lungi dall’essere archiviata e che ancora semina vittime e raccoglie fallimenti. «Il
quadro economico, rispetto anche solo allo
scorso anno, è leggermente migliorato»,
spiega l’imprenditrice. «Siamo però lontani dall’avere recuperato i livelli del 2008.
Anche noi abbiamo vissuto, pur se in modo
piuttosto contenuto, i contraccolpi della
crisi. Infatti dopo un biennio in cui il fatturato ha avuto una crescita a due cifre, tra il
2009 e il 2010 abbiamo perso circa il 15 per
cento. Per poi recuperare una buona percentuale nel primo semestre del 2011. Ma
la situazione resta poco stabile e il mercato italiano è ancora fermo. Si continua a
navigare a vista, mentre i ritardi nei pagamenti superano i 90 giorni e gli insoluti
diventano sempre più consistenti. Inoltre,
il risultato del recente referendum sull’acqua non ha avuto effetti positivi: da una
parte, i privati si trovano in difficoltà a in -
hoc per mostrare il funzionamento ottimale dei prodotti e degli
impianti, potendo contare su competenze maturate in decenni di
esperienza e sul supporto di specialisti e docenti qualificati. I
corsi si svolgono presso il Caprari Training Center, struttura
dedicata alla formazione e dotata dei più avanzati strumenti per
un apprendimento rapido, puntuale ed efficace. Inoltre, grazie a
PumpEducator, sistema multimediale user-friendly, è possibile
seguire corsi specifici via web (e-learning).
IL GRUPPO CAPRARI
L’azienda è stata fondata nel 1945
Oggi conta 4 sedi produttive
8 filiali estere
tra
700 dipendenti e collaboratori
di cui 300
nell’headquarter modenese
82 milioni di euro il fatturato 2010
la quota export è del 54%
Presente in oltre 70 Paesi
con 600 punti vendita
«La nostra dimensione è critica», rivela la Caprari. «Dobbiamo confrontarci
con colossi multinazionali ma per essere competitivi non possiamo rinunciare
alla flessibilità tipica delle pmi. L’unico modo per farsi trovare pronti
è stringere alleanze strategiche, fare rete»
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vestire nel settore, vista la legislazione poco chiara, e dall’altra il pubblico ha risorse
ridotte a un lumicino. Ma, anche se non
per gli stessi motivi, anche il resto dell’Eu ropa è ferma, non investe». Necessario, quindi, guardare oltre il Vecchio Continente: «Ci
siamo orientati verso i Paesi dell’Est e il
Centro Africa, e abbiamo lavorato bene anche con il Nord Africa, nonostante l’instabilità politica di quei Paesi. Positivi anche
i risultati dell’export nelle realtà in crescita, che puntano sulle infrastrutture come
la Cina». Cina che peraltro ospita una sede
produttiva targata Caprari. «Vero», rispon de la nipote del fondatore. «Qualche anno
fa abbiamo aperto a Shanghai uno stabilimento produttivo con lo scopo di penetrare con alcuni specifici prodotti il mercato
asiatico. Una tipologia di prodotto semplice». Una precisazione quest’ultima dettata
dalla volontà di precisare le «gerarchie»
nelle scelte di seguire i mercati. «Mio nonno iniziò la sua avventura imprenditoriale
assemblando pompe da agricoltura. Da de cenni però la nostra azienda individua il
proprio core business in un tipo di prodotto assai più complesso che non è possibile
realizzare ovunque. Il nostro know-how resta qui, a Modena, dove sono presenti le
competenze specialistiche di cui abbiamo
bisogno». Competenze indispensabili per
offrire alla clientela sempre più esigente
un trattamento di fatto cucito su misura,
con soluzioni innovative e affidabili. «La
pompa centrifuga è un prodotto maturo,
ma può essere costantemente migliorato:
offriamo ai nostri clienti innovazione e af-
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L’azienda | Presente in 70 Paesi
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ondata nel 1945 come piccola impresa familiare, oggi Caprari è
un gruppo internazionale con tre sedi produttive (più una quarta a Shanghai dedicata al mercato cinese), 8 filiali estere e due join
venture. L’azienda vanta una solida presenza in oltre 70 Paesi, grazie a un’estesa e articolata rete distributiva (600 punti vendita), centri di assistenza e società licenziatarie. Dipendenti e collaboratori
superano le 700 unità.
fidabilità di prodotto, per questo è necessario investire risorse in modo costante.
Inoltre il cliente, è sempre più orientato
ad avere pacchetti completi di prodotti e
accessori, unitamente a servizi puntuali e
formazione tecnica sul prodotto». Prodotti
realizzati in molteplici versioni per assecondare qualsivoglia specifico utilizzo,
facilità di installazione, alti rendimenti e
una manutenzione semplice e non troppo
onerosa: è l’essenza di un’azienda che ha
saputo trasformare l’esperienza di una
vita dedicata al bene più prezioso, l’acqua,
in avanguardia tecnologica. E che sin
dagli esordi ha avuto nel suo Dna la tutela
ambientale. «Il verde, insieme al nero, è il
nostro colore aziendale», conferma Roberta Caprari. «Non solo perché le pompe Caprari nascono verdi, ma anche e soprattutto perché siamo in grado di proporre idee
all’insegna del rispetto e della tutela dell’ambiente. Mi riferisco ad esempio all’installazione di pannelli fotovoltaici che
consentano il funzionamento di pompe di
piccole dimensioni, oppure ad un uso particolare delle pompe impiegate come turbina per la creazione di energia elettrica.
Ormai sono diversi anni, in accordo con la
normativa internazionale Iso 14001:2004,
che investiamo nella certificazione ambien tale». Il che si traduce nel dare priorità, in
tutte le fasi del ciclo produttivo, all’uso di
risorse materiali e immateriali ecocompatibili e nell’agire nell’ottica virtuosa del risparmio energetico. Caprari sembra però
avere compiuto un passo ulteriore. «Lo scor so ottobre, proprio quando abbiamo riunito in azienda tutti i dipendenti per ricordare il centenario della nascita del nonno,
Nel 2010 il fatturato del gruppo ha sfiorato quota 82 milioni di euro,
di cui il 54 per cento realizzato grazie all’export. La sede principale
è a Modena, sulla via Emilia, e occupa circa 300 dipendenti. I prodotti Caprari trovano applicazione, oltre all’ambito originario, l’irrigazione agricola, anche in ambito civile e industriale, nella gestione delle acque reflue, oltre a segmenti di nicchia quali innevamento programmato, miniere, arredo urbano.
Caprari in quasi 70 anni è diventato
un gruppo leader internazionale
nel settore delle soluzioni
legate alle risorse idriche:
dal prelievo in pozzi profondi
alla realizzazioni delle reti
di acquedotti, dalla raccolta di acque
reflue civili e industriali al trattamento
di depurazione e riutilizzo.
Tutto all’insegna del rispetto
e della tutela dell’ambiente
abbiamo ottenuto la certificazione Iso
9001 in versione “multisito”. Questo significa che il nostro sistema qualità viene oggi
applicato a tutte le filiali del gruppo, nessuna esclusa, a garanzia dello stesso livello di qualità indipendentemente dal Paese
in cui il cliente si trova a venire in contatto
con Caprari».
Come potrebbe nonno Amadio non essere fiero delle capacità dimostrate dai propri eredi che, anche di fronte a una situazione difficile e dai risvolti incerti come
quella attuale, dimostrano di sapere reagire? Ma le scelte per il futuro necessitano di
strategia. «Inutile negarlo», rivela la Caprari, «siamo un’azienda di dimensione critica. Da una parte, infatti, dobbiamo confrontarci con multinazionali dalle imponenti risorse. Dall’altra, se vogliamo restare competitivi non possiamo rinunciare alla snellezza e alla flessibilità, caratteristiche chiave delle pmi. L’unico modo per scongiurare
un’eventuale empasse è farsi trovare pronti nello stringere alleanze strategiche. Che
per noi equivale a “fare rete”».
Una risposta che permette di integrare
una già ricca e diversificata produzione e
che consenta di offrire al cliente ulteriori
soluzioni, altrimenti improponibili e per
cui risulta indispensabile l’appoggio di un
partner affidabile. Non è un’intuizione dell’ultima ora. Pare ne fosse convinto anche
Henry Ford che dall’alto della sua esperienza sentenziava: «Trovarsi insieme è un
inizio, restare insieme un progresso, lavorare insieme un successo». Appunto la frase scelta per la pagina di dicembre del calendario Caprari 2012, una degna conclusione d’anno.
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