Via giacca e cravatta, pronte sciarpe e amuleti «Grande evento, la

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Via giacca e cravatta, pronte sciarpe e amuleti «Grande evento, la
6 marzo 2017
Pagina 19
Il Mattino
C. C. NAPOLI
L' attesa
Via giacca e cravatta, pronte sciarpe e amuleti
«Grande evento, la città non sia provinciale»
Pronti a mettere via giacca e cravatta, a
indossare sciarpe e ogni genere di amuleti e a
soffrire. Per i 90 minuti più importanti della
storia recente del Calcio Napoli.
Mancano 36 ore alla gara di ritorno con il Real
Madrid e in città già si respira un' atmosfera
febbrile.
Ogni attività, qualsiasi affare o problema di
lavoro è come congelato, lasciato in sospeso,
rinviato.
«Ne parliamo da mercoledì in poi» ripetono
come un mantra i napoletani tifosi prendendosi
d' autorità una tregua da tutto. E a mogli e
compagne un po' perplesse dicono solo:
«Amore, cerca di capire, è una questione di
concentrazione». Manco dovessero scendere
loro in campo domani al San Paolo al posto di
Hamsik, Reina e compagni. Il conto alla
rovescia, insomma, è cominciato. Così è già
scattata pure un' imponente macchina
organizzativa, da far invidia al ragionier Filini.
Saranno in tantissimi a supportare gli azzurri
sugli spalti. Tra loro il campione di pallanuoto
Franco Porzio, che era già volato a Madrid con
altri supporters azzurri: «Sarò allo stadio con
un gruppo di amici, è un appuntamento
storico, non si può mancare, speriamo in
qualcosa di bello e importante...». In tribuna ha
prenotato tre posti il presidente dell' Unione
Industriali di Napoli Ambrogio Prezioso. «Mia figlia Daria, 24 anni, torna da Londra per l' occasione ­
racconta ­ Verrà con noi anche mio figlio Sebastiano, che ha 15 anni. Incrociamo le dita!». Il 15 febbraio
era a Madrid con la famiglia, ma stavolta l' oncologo napoletano Antonio Giordano seguirà la partita nei
laboratori dello Sbarro Institute presso la Temple University di Philadelphia con i ricercatori tifosi: tra
loro i professori Enrico Bucci, Pierluigi Scalia, Gianfranco Bellipanni, il dottor Andrea Chirico e tanti altri.
L' imprenditore e patron di Atitech Gianni Lettieri rimarrà invece a casa, davanti alla tv, con i due nipotini
Andrea e Alessandro: «Sono entrambi tifosissimi».
Scontata la presenza al San Paolo del penalista Claudio Botti, fondatore del Te Diegum e storico
abbonato del Napoli. Lui c' era anche 30 anni fa: «Di quel giorno ricordo tutto, ma vorrei che stavolta
finisse diversamente. Spero solo che non si scada nel provincialismo: non serve tirare a lucido la città, è
una partita di calcio, mica la visita del Papa». Accanto al patron azzurro Aurelio De Laurentiis ci sarà,
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come sempre, il sindaco Luigi de Magistris, che sabato ­ dopo la meritata ma sofferta vittoria con la
Roma ­ ha dato la carica ai giocatori: «Grande Napoli! Risposta sul campo. Forza ragazzi!
Vamos a ganar!». Presenti pure i gemelli giornalisti Sandro e Guido Ruotolo, che seguono spesso il
Napoli anche in trasferta. Tra gli aficionados rientra inoltre a pieno titolo un gruppo di magistrati, in
particolare Catello Maresca, Cesare Sirignano e Tullio Morello, che osserva: «Sarà un evento
straordinario, la città, oltre che la squadra, darà il meglio di sé. Ci confrontiamo con grandi campioni,
meritano rispetto».
Sarà invece una giornata di superlavoro per Michele Giugliano, patron di Mimì alla Ferrovia, che domani
a pranzo ospiterà il presidente del Real Madrid Florentino Perez: «E la sera resterò al locale per tifare
Napoli assieme a tutti i dipendenti». Non farà mancare il suo sostegno alla squadra Maurizio Cortese,
presidente del Consorzio pasta di Gragnano, appena tornato dalla trasferta all' Olimpico. Non andrà al
San Paolo per scelta l' ex rettore della Federico II, il matematico Guido Trombetti: «Lo stadio non è
accogliente, meglio godersi la partita tra le mura domestiche. E poi io ho un preciso rituale ­ rivela ­ con
un amico fraterno e compagno di corso, Lucio Parlato, ci sentiamo sempre alla fine del primo tempo e
alla fine della partita per commentare, mentre ho una fitta corrispondenza di sms durante tutto il match
con l' oncologo Cesare Gridelli, altro tifoso sfegatato, come me del resto».
GERARDO AUSIELLO
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