H Papa Giovanni Paolo II a Viterbo

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H Papa Giovanni Paolo II a Viterbo
ANNO II - (XVII) - N. 3 - MARZO '84
Via Trento,4 - Tel. 86050 - Montefìascone
UN
Il Papa ai giovani
7 - 2 -1984
Voi sperimentate come non sia
difficile descrivere la solitudine, in
cui si trova oggi il giovane, soprattutto in una grande città, come Roma. Non vi sembra che egli corra il
rischio di una progressiva emarginazione che assume dimensioni sempre più drammatiche? Ci sono ancora «profeti di sventura» che vi propongono la via della fuga da ogni
responsabilità e il rifiuto di pensare
alla vita del domani. Non potrebbe
essere questa una delle cause, per
cui Roma è piena di giovani stroncati da ogni forma di violenza, dalla
droga al completo disinteresse, alla
disoccupazione e ai crimine organizzato?
Forse anche alcuni cristiani, in
qualche momento, si sono lasciati
afferrare dalla tentazione di non
prendere sul serio le vostre aspirazioni; ma oggi, alla luce della conversione che investe tutta la comunità, «noi vi diciamo che nella Chiesa potete e dovete essere veri protagonisti» . Sappiate quindi che voi non
solo appartenete - a tutti gli effetti a! popolo di Dio, ma, ancora di più.
che la Chiesa (di Roma) ha bisogno
di tutti voi. Mentre essa vi invita ad
essere generosamente partecipi della
sua missione evangelizzatrice, allo
stesso tempo vi coinvolge in un coraggioso processo di liberazione da
ogni forma di frustrazione e di falsità. Tra noi non si fa distinzione né
per nascita, né per cultura, né per
condizione sociale; solo perché siete giovani in ricerca, avete pieno diritto di accesso alla Chiesa.
Ci sono in voi, e non si possono
nascondere, segni concreti che fanno intravvedere la gioia del domani:
l'impegno sempre più responsabile
verso fratelli che vivono in povertà
ed emarginazione; il desiderio concreto per una pace duratura che vi
permetta, di sentirvi cittadini del mondo intero; la sete di verità che vi fa
rifiutare tutte le forme di menzogna
o di compromesso. Questi ed altri
segni vi inseriscono in quella innumerevole folla di giovani impegnati,
che hanno dato e danno il loro contributo alla storia della salvezza.
Non rendete inutile la morte di
Cristo. ApriteGli anche voi il cuore,
per accogliere il dono della conversione! Siate capaci, voi per primi di
compiere il gesto del perdono! Lasciatevi riconciliare con Dio e con i
fratelli!
AVVENIMENTO
ECCEZIONALE
Sped. in abb. postale gr. 111 - N. 144 - inf. 70%
PERLA
NOSTRA
CHIESA
LOCALE
H Papa Giovanni Paolo II a Viterbo
Mentre andiamo in macchina veniamo a sapere che:
- il Papa sarà a Viterbo domenica 27 maggio;
- il 26 maggio Sua Ecc.za il Vescovo celebrerà il cinquantesimo di sacerdozio;
- il 26 maggio sarà ordinato sacerdote il nostro diacono D. Fabio Fabene.
Ci rallegriamo sinceramente per la triplice notizia e daremo maggiori spiegazioni nel prossimo numero
de «La Voce».
CONCORDATO - U N A DICHIARAZIONE DELLA CEI
Restano intatti i valori della religione cattolica
Si tratta di una dichiarazione diffusa dalla Presidenza della Conferenza Episcopale italiana in
occasione della firma del nuovo accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana ( 18febbraio ore 12).
1.
2. Il nuovo accordo, all'articolo
1. dopo aver riaffermato «che Io Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno
nel proprio ordine, indipendenti e sovrani», impegna al pieno rispetto di
tale principio ed «alla reciproca collaborazione per la promozione dello
uomo e il bene del Paese».
E questa una affermazione assai
importante, per la quale la Conferenza Episcopale Italiana ha dato il
deciso contributo di sua competenza nelle, fasi della elaborazione del
testo, lieta ora che il contributo sia
stato accolto.
Se poi il Protocollo addizionale
avverte che «si considera non più in
vigore il principio... della religione
cattolica come sola religione dello
Stato», si possono comprendere le
ragioni di un simile cambiamento
che, anche alla luce della Dichiarazione del Concilio sulla libertà religiosa, si ispira al rispetto dovuto a
chiunque abbia altra fede o diversa
convinzione di coscienza.
Questo cambiamento nulla toglie
ai valori della religione cattolica. Essa appartiene da sempre al popolo
italiano nel quale si è largamente radicata per la forza del Vangelo, fino
ad essere fermento della sua storia.
della sua civiltà, della sua cultura,
dei suoi impegni per una ordinata
convivenza civile, per aperti rapporti di collaborazione in Europa e
nel mondo, per il progresso di tutti i
popoli e per la pace.
Ne sono segni vivi le innumerevoli espressioni d'arte che la fede e
la religione hanno ispirato: l'architettura, dalle catacombe alle cattedrali e alle pievi disperse in tutto il
Paese, la letteratura, la poesia e la
musica, le feste cristiane vivificate
dalla pietà popolare, la spiritualità
elevata in tanti santi nati dal popolo
e vissuti al suo servizio, la quotidiana partecipazione delle comunità
cristiane e di tanti cattolici alla vita
sociale.
Ne è segno particolarmente caro
agli italiani il Crocifisso, piantato
dalla gente alle porte e nelle piazze
dei paese, venerato nelle famiglie e
nelle case della sofferenza, presente
nei luoghi pubblici e dove si cerca
giustizia.
N e è segno ancora la catena di
istituzioni di pietà, di cultura, di carità alle quali le nostre popolazioni
diedero vita lungo i secoli con sempre rinnovata originalità creativa.
3. Anche per questo la religione
cattolica non è semplice «affare pri-
vato».
La Costituzione della Repubblica,
del resto, nella prospettiva personalistica, solidaristica e pluralistica
che la caratterizza, riconosce che la
religione è un valore socialmente rilevante e giuridicamente protetto e,
per quanto riguarda la Chiesa cattolica, assicura possibilità di presenza
e di azione proporzionate alla coscienza che la Chiesa stessa ha della
propria missione.
I Vescovi italiani sono consapevoli della grande responsabilità che
tutto questo comporta dinnanzi al
paese, e ribadiscono la volontà di
onorarla in ogni modo, mettendo in
sempre più vivida luce l'intrinseco
rapporto tra evangelizzazione e
promozione umana e moltiplicando
gli sforzi per formare i cristiani coerenti e capaci di comportarsi «come
uomini liberi, non servendosi della
libertà come di un vélo per coprire
la malizia, ma come servitori di
Dio» ( 1 Pt 2,16), di «essere pronti
per ogni opera buona» (Tito 3,1), di
mostrarsi in ogni occasione «cittadini leali, amici della pace sociale e
del progresso» (Cfr. Messaggio del
(continua a pag. 11)
Settimana Eucaristica nella parrocchia di S. Margherita
7 marzo:
mercoledì della Ceneri. Ore 18 in Cattedrale: S. Messa del Vescovo.
8 marzo:
ore 9: esposizione solenne del Sacramento; ore 17,30:
S. Messa di chiusura celebrata da P. Francesco Moretti - è invitata in particolare la gioventù.
9 marzo:
ore 9: esposizione solenne del Sacramento: ore 17,30:
S. Messa di chiusura celebrata da P. Francesco Mo-
retti - sono invitati gli uomini, specie quelli della Legaj
10 marzo:
ore 9: esposizione solenne del Sacramento; ore 17: S.
Messa di chiusura celebrata da P. Francesco Moretti
- sono invitate soprattutto le donne.
11 marzo:
prima domenica di Quaresima; ore 11 : S. Messa celebrata dal Vescovo - sono invitati in particolare i giovani; ore 17: esposizione solenne del Sacramento;
chiusura della Settimana Eucaristica.
LA VOCE
pag. 2
NOTIZIE
DAL MADAGASCAR
Carissimo Don Agostino,
non ti ho scritto prima a causa della fitta corrispondenza da sbrigare per conto del Lebbrosario.
Spero in ogni caso che tu abbia passato delle
buone feste e che il nuovo anno già cominciato
sia veramente migliore per tutti. Finalmente ho
trovato stabile dimora qui ad Ambanja. dopo aver
passato ancora un anno a Tananarive per uno
stage al Lebbrosario di stato. Al ritorno il capo e
fondatore è partito per l'ultima spiaggia, lasciando una pesante eredità. A settembre è ritornato
dallo Zaire il confratello P. Stefano medico ed è
lui il nuovo direttore responsabile, aiutato da me
e 4 suore. L'opera era un esperimento pilota nel
suo genere, ma adesso accusa l'invecchiamento,
s'impone una riorganizzazione alla base.
L'opera è basata esclusivamente sulla carità,
un primo esperimento di autofinanziamento (azienda agricola) è fallito, la collaborazione dello
Stato irrisoria. Il nostro predecessore garantiva
ai malati assistenza sanitaria, vitto, vestito, alloggio per i contagiosi e handicappati e ancora
assistenza sanitaria gratuita a tutti i familiari dei
lebbrosi. Questo glielo ha permesso una fitta rete
di amici di Francia. Germania e Svizzera, nonché l'aiuto di enti internazionali. Noi speriamo di
continuare la collaborazione e nello stesso tempo ripescare l'idea dell'autofinanziamento almeno parziale.
Altra idea da attuare è il depistage di brousse:
la lebbra che sembrava avere i giorni contati alla
scoperta dei Solfoni sta riprendendo quota a causa della scarsa incisività della lotta. I malati si
presentano negli stadi avanzati della malattia
perché si vergognano o non hanno mezzi per venire, al primo miglioramento abbandonano la cura e ricadono in condizioni peggiori, i loro bacilli
diventano resistenti alle medicine; quindi noi
pensiamo di andarli a snidare e seguirli con la
cura nei villaggi della foresta. Altrove già lo fanno. qui per mancanza di personale giovane che
possa affrontare i disagi della brousse. non se ne
faceva niente.
Ancora pensiamo di incrementare il piccolo
laboratorio che serve anche la città, e infine il
progetto ambizioso di Stefano di allestire una sala operatoria per gli interventi specifici del settore. Idee e buona volontà non mancano, se si aggiunge la collaborazione di chi può. tutto questo
può divenire realtà.
Ancora una parola sul Natale diverso che ho
passato in brousse e chiudo.
Partenza 24 mattina, solo, a piedi, con la pioggia, il fango e il caldo e ancora zanzare, riso
bollito e acqua calda per bere: mi dicevano pure
che piovevano sanguisughe dagli alberi, ne ho
incontrate solo quattro o cinque, cimici, pidocchi
e pulci non li ho trovati, solo che ho dovuto tardare di un'ora la messa di mezzanotte a causa di
qualche milione di formiche alate che venivano
sulle candele dell'altare.
E poi il letto, la capanna, i WC. una vera avventura proprio «come nei vecchi racconti dei
missionari. Ma ormai è già routine salvo le difficoltà della lingua che continueranno ancora.
Anche le piaghe dei lebbrosi sono qualcosa,
ma ci si abitua. Solo che ogni tanto un satanello
cornuto ti sussurra: «ma chi te lo fa fare» e bisogna rispondere anche a lui.
Ho finito, un caro saluto fraterno a te e all'entourage.
P. M A R I N O
Grazie delle notizie. Padre Marino. Chissà che
q u a l c h e a n i m a b u o n a n o n si c o m m u o v a e non ti
a i u t i . . . p e r q u e s t o s c r i v i a m o qui di s e g u i t o il t u o
indirizzo: Mission Catholique - BP 4 0 - 203 AMBANJA - Madagascar.
bilità di parole adatte. Con il tuo articolo «Vita di
cane» apparso su «La Voce» n. I - 1984. tu hai
interpretato con grande sensibilità il mio stesso
pensiero sull'argomento, usando quelle «adatte
par' le» che da tempo andavo cercando. Grazie.
GOFFREDO BALESTRA
CRITICHE COSTRUTTIVE
Sig. Sindaco
ad un anno dalle prossime Amministrative, tra
voci di rimpasto o meno, assistiamo giorno per
giorno al continuo disfacimento sia dell'attività
comunale che della USL VT-1.
Le liti interne allo scudo crociato, oltre a paralizzare l'Amministrazione (vedi il non perfezionamento di vari mutui, ecc.) non le permettono di
prendere una propria posizione ed iniziativa nel
settore della Sanità (come la Legge le consente).
Assistiamo al caos più completo nei servizi
sanitari (di nuovo il trasferimento degli uffici di
accettazione e servizio cassa per prestazioni diagnostiche. analisi cliniche e visite specialistiche
dall'Ospedale alla sede), con gravi disagi per i
cittadini costretti ad un andirivieni che dà la misura della poca efficienza della struttura pubblica. o meglio ancora del modo in cui viene gestita. Ma il caso più eclatante è la deliberazione
del Comitato di Gestione, la n. 922 del 21 - 12 '83. per l'affidamento a trattativa privata alla
G.M. per la somministrazione temporanea dei
pasti ; dal momento che per grave situazione igienico - sanitaria si era costretti alla chiusura della
cucina del nostro Ospedale.
PERSONAGGIO DEL MESE
/L P#OF. ZìA/A TO Q ARI A/fi
E LA SUA Maa/O 2>'ORO
pubblica»?
A questo punto si ritiene urgente la convocazione straordinaria del Consiglio Comunale solo
sulla Sanità, per dare quelle indicazioni atte a
salvare quel poco che rimane della riforma sanitaria. specificando il ruolo primario sia del Comune singolo che associato, chiedendo la partecipazione della gente, delle categorie, delle associazioni. affinché la USL imbocchi finalmente
la strada che da molto tempo le forze sane si
auspicano.
Distinti saluti.
ANGELO BEVILACQl A
Disegno: ZELINDO GIANLORENZO
-I.A VOCEMensile di Montefiascone
Direttore
AGOSTINO BALLAROTTO
Responsabile
A N G E L O GARGIUI I
IN... SINTONIA!
Caro Ricci (alias Malapenna).
accade spesso, ed è una sensazione gradevole, di
leggere pensier altrui e trovarli esattamente corrispondenti a quelli che. a nostra volta av remmo
voluto esprimere ma incapaci a farlo pei irreperi-
In essa si legge: per pochi giorni (15) per la
bella cifra di £. 7.021 per ciascun pasto (precotto
sia ai degenti che dipendenti).
Ci consenta Sig. Sindaco, tutto ciò è assurdo e
ridicolo; abbiamo una grossa struttura ed un personale qualificato dell'ex ONPI che può preparare i pasti caldi (e non freddi) per l'Ospedale con
una minima organizzazione di lavoro facendo risparmiare così a «Pantalone» decine e decine di
milioni. Perché continuate a screditare le strutture
e il personale pubblico a tutto vantaggio di quelli
privati? Ma Lei non guarda la televisione? Non
legge la stampa? Non è venuto a conoscenza che
negli Ospedali di Roma, per protesta, gli ammalati hanno rovesciato nei sacchi perché immangiabili detti precotti?
E la spesa? Si parla nella suddetta deliberazione di una spesa prevista di circa 15 milioni; invece per il solo mese di dicembre (dal 14 al 31) si
sono spese £. 20.108.144 per un importo giornaliero di £. 1.117.119 (da notare che nel periodo
festivo parecchi malati erano stati dimessi). Alla
data odierna, risulta una spesa complessiva di
circa £. 70.200.000 (giorni 54). Quanto dureranno
ancora questi lavori? Sono state prese tutte le
iniziative idonee per la pulizia e il risanamento
della cucina? Si vorrebbe farLa riflettere non solo come si diceva poc'anzi, sul fatto di servirci
del personale e della struttura comunale, ma anche sui prezzi concordati con la «Gestione Mense». la stessa ditta appaltatrice della mensa calda
nella costruenda Centrale Nucleare di Montalto.
dove percepisce £. 4.600 a pasto, più revisione
prezzi, (due primi - due secondi, in alternativa
una fettina - due contorni a scelta più pane frutta
e vino), mentre una ditta locale gestisce la mensa
presso la fabbrica FIM AT di Bagnoregio con menù ancora più ampio di quello di Montalto. facendo pagare £. 3.600 a pasto.
Vede come si nota la differenza. Sig. Sindaco?
Non crede che sia giunto il momento di rivedere
tutta l'organizzazione, i meccanismi, affichè la
USL non lavori come se fosse « u n a p i c c o l a R e -
Pirezione. Redazione Amministrazione 01027
Montefiascone, Viu Trénto.4-Tel. 86050-c.c.p
121580IO intestato a: Parrocchia eli S. Marghernta 01027 Montefiascone - Viterbo
Autorizz.ne Trib.le Viterbo n. 272 del 4-12-1982
Tipografi;! «Silvio Pellico» s.d.f.
C so C a v o u r . 6 2 - M o n t e f i a s c o n e (VT)-Tel. 86297
CI FA PIACERE!
Sig. Direttore,
nel ringraziarLa per essere sempre stato presente nelle mie richieste di ospitalità. Le invio, unito
alla presente, l'assegna a pròde «La Voce», che
Lei con tanta cura ed amore dirige.
Con la viva speranza che il - giornale» possa
proseguire pei altri 17 anni ed oltre il suo ottimo
cammino, mi permetta di aggiungere alla Sua
«gratitudine e merito», nei confronti dei suoi più
stretti e validissimi collaboratori, anche il mio
plauso e la mia incondizionata stima.
A l ei ed ai Suoi Collaboratori, buon lavoro e
distinti saluti
T O R Q I A T O CORBA
LA VOCE
VECCHIE FOTO
Non soffrono certamente
di vertigini le persone
che lavorano sulle impalcature sistemate intorno alla
cupola della Cattedrale ed al cupolino di una delle
torri
campanarie.
D'altronde
sono muratori abituati alle altezze:
stanno infatti sostituendo
e riparando le lastre di
piombo che ricoprono l'esterno della cupola, della
lanterna e dei cupolini.
Ma c'è anche un'altra persona che ha sfidato l'altezza: è il decano mons. Latino Salotti che è andato a
constatare
l'esecuzione
dei lavori,
Le foto risalgono alla fine degli anni
quaranta.
GLI ETRUSCHI
La religione
Gli Etruschi erano religiosissimi
e credevano in numerose divinità.
Alcuni dei furono direttamente introdotti dalla Grecia (per es. Apollo
che divenne Apulu o Aplu ed Heracles che divenne Hercle). Tra le divinità prettamente estrusche ricordiamo VOLTUMNA, il dio della vegetazione, nel cui santuario - il Fanum
Voltumnae - si riunivano, in occasione dei più importanti avvenimenti, tutti i capi etruschi; in esso inoltre si svolgevano feste e giochi annuali. Vi erano poi divinità terrestri,
celesti, infernali, della natura e del
fato. In onore degli dei venivano eretti templi e santuari.
Massima preoccupazione degli
Etruschi era quella di conoscere ed
adempiere la volontà degli dei e lo
facevano osservando i fulmini ed i
fenomeni celesti (ars fulguratoria) e
le viscere degli animali (ars haruspicina). Le norme che regolavano la
vita religiosa erano conservate nei
Libri Haruspicini, Fulgurales e Rituales.
Inizialmente gli Etruschi ebbero
una visione lieta dell'oltretomba:
credendo che il defunto continuasse
a vivere nella tomba, davano a questa la forma della casa e circondavano il morto con le cose a lui più care:
vesti, gioielli, vasellame, armi, oggetti vari. Poi la visione dell'oltretomba cambiò e s'immaginò il defunto tormentato da mostri infernali.
La casa
Il primo tipo di abitazione etrusca
riprende la forma della capanna. Le
pareti sono costituite da argilla impastata con paglia. Per evitare l'umidità si costruisce un basamento
di blocchi di tufo ed intorno si scava
un fossato per lo scorrimento dell'acqua pióvana. Ben presto l'abitazione viene divisa in più ambienti, in
uno dei quali è un focolare sovrastato da un foro nel tetto per la fuoriuscita del fumo. Si arriva poi alla
casa a pianta rettangolare con più
ambienti: in genere si ha un vano di
accesso, uno centrale sul quale si
affacciano due stanze laterali ed
uno di fondo. Il tetto, a doppio spiovente. è ricoperto di tegole piane
rettangolari, tenute insieme da coppi semicilindrici; ricchi e vari sono
gli elementi decorativi in terracotta
(acroterio - sul sommo del tetto; antefisse - lateralmente; lastre decorate - per coprire le testate delle tre
travi lignee dei frontoni). Numerose
le suppellettili della casa: candelabri in bronzo, lucerne, vasi in metallo prezioso, in avorio, in legno, in
pasta vitrea, in argilla; piuttosto limitato il mobilio: letti per dormire e
mangiare, casse per la biancheria,
tavoli, sgabelli, ecc..
La città
Dai primitivi villaggi, con al centro la capanna del capo e le altre
tutte intorno, si passò alla città con
la stessa struttura. Ben presto però
si passò alle abitazioni poste ai lati
di strade incrociantisi ad angolo
retto. I centri Etruschi, per ragioni
di difesa, venivano sempre eretti su
speroni, colli, luoghi scoscesi ed erano cinti di mura, in cui si aprivano
delle porte. Tra i centri più importanti ricordiamo:
- nell'Etruria meridionale: Cere.Tarquinia, Vulci (scali maritt. o fluv.)
Nepi. Sutri. Blera. S. Giuliano.
Norchia. Castel d' Asso ( all'interno): Bolsenae Bisenzio(sul lago di
Bolsena): Orvieto (sul Paglia):
- nell'Etruria centro - settentrionale; Vetulonia. Roselle. Populonia.
Volterra. Perugia. Chiusi. Arezzo.
Il tempio
E costituito da tre celle, precedute da un portico con colonne. Abbiamo inoltre anche un tipo a pianta
rettangolare, privo di portico (età
più antica), oppure edifici più simili
al tempio greco, a pianta rettangolare allungata e con colonne sulla fronte e su tutti i lati. Le fondamenta
erano in pietra, l'alzato in pietra o in
mattoni. Numerosi elementi in terracotta policroma proteggevano e
decoravano le parti lignee dell'intelaiatura e della facciata; inoltre c'erano statue sui montanti del fron-
di P I E T R O V O L P I N I
tone e sul colmo del tetto. Dal IV
sec. a.C. in poi il tempio fu costruito
interamente in pietra.
Arte etrusca
Molto diffusa fu la pittura funeraria. Inizialmente si dipingeva direttamente sulla roccia, ma poiché il calcare tendeva ad assorbire il colore,
le pareti vennero ricoperte con uno
strato di argilla. I colori basilari erano: bianco, nero, rosso e giallo, cui
si aggiunsero prima il blu ed il verde, poi il rosa, i bruni e i viola. I
soggetti rappresentati erano banchetti, giochi, danze, cacce, viaggi
nell'oltretomba, demoni infernali.
Nel campo della scultura abbiamo terrecotte, bronzi e sculture in
pietra. Creazione prettamente etrusca è il bucchero, di cui non si conosce ancora bene il procedimento.
Altri manufatti artistici: specchi in
bronzo; lexistè (tonde, quadrate ed
ovali), gli avori e i gioielli.
Riti funerari
Nel IX secolo a.C. si usava l'incinerazione: nell'VIII si affianca ad
essa l'inumazione che poi prevarrà
nel sec. VII. Successivamente i due
riti coesistono, con prevalenza della
inumazione a sud (sarcofagi) e della
incinerazione a nord (canopi ed urne chiusine, perugine e volterrane).
Nel primo periodo abbiamo le
tombe a pozzetto (per i cremati) e le
fosse (pergli inumati). Poi appaiono
le tombe a camera, sormontate da
un tumulo di terra, che ben presto
assume dimensioni monumentali.
Altro tipo di sepolcro è la tomba a
dado, di forma quadrangolare, tipica delle necropoli rupestri. Superiormente presenta una terrazza,
su cui si svolgevano riti funebri. La
camera sepolcrale si trova all'interno del dado (VI secolo a.C.) o sotto
di esso (dal IV sec. in poi). Il defunto viene deposto su letti scolpiti nella roccia. Il morto pou va anche essere deposto in sarcofagi, con coperchi a displuvio oppure riproducenti la figura di un uomo o di una
donna in qualità di banchettanti.
Spesso c'è un'iscrizione con nome. età e cariche del defunto.
FINE
Circolo Bocciofilo
«S. Giuseppe»
Brillante affermazione del Circ o l o Bocciofilo « L E M O S S E » ,
c h e gareggia c o n le maglie della
PELLICCERIA BATINELLI,
ai recenti Campionati Provinciali di C a t e g o r i a «C».
Nella specialità I N D I V I D U A L E , disputatasi l'otto gennaio su
tutti i c a m p i della Provincia di
V i t e r b o , il n o s t r o Circolo è and a t o in finale con tre giocatori:
CIRIPICCHIO ALDO, MAURIZI Z E L I N D O e SENSI ENIO
c h e si s o n o classificati rispettiv a m e n t e al s e c o n d o - quarto e
s e s t o p o s t o su 128 partecipanti.
Nella C O P P I A , giocata il
q u a t t o r d i c i gennaio 1984 al
M O N T I N I si s o n o affermati CIRIPICCHIO ALDO e FETONI
E V A N D R O o t t e n e n d o il second o p o s t o , m e n t r e nella specialità
T E R N A , disputatasi il ventuno
g e n n a i o 1984 c o n finali sui campi
di Oriolo, il t e r z e t t o P A O L I N I
G O F F R E D O - MAURIZI ZEL I N D O - S E N S I E N I O hanno
c o n q u i s t a t o il s e c o n d o posto.
C o n s i d e r a n d o che il Circolo
« L E M O S S E » è nato a p p e n a
d u e anni f a , questi risultati f a n n o
ben sperare.
C o n l'augurio di ottenere ogni
a n n o migliori risultati e tenere
alto il n o m e di M o n t e f i a s c o n e ,
vogliamo incitare i nostri giocatori ad e s s e r e s e m p r e presenti
nelle competizioni in calendario
del C o m i t a t o Provinciale di Viterbo.
Il Presidente
(C. Celestini)
LA VOCE
pag. 4
SITUAZIONE GRAVE PER L'OCCUPAZIONE
Licenziati dal Comune
venti lavoratori precari
li tinnirne di Montefiascone ha dovuto licenziare in tronco una ventina di persone, per lo più
donne bisognose, che aveva assunto un mese fa
circa, per tre mesi o per lavoro stagionale nelle
mense scolastiche. Il grave provvedimento è un
atto conseguenziale alla bocciatura da parte del
CORECO della delibera con la quale la Giunta
Comunale aveva proceduto alle assunzioni.
Si può immaginare il malcontento e addirittura
lo sconforto che animano in questi momenti una
ventina di famiglie di Montefiascone che avevano trovato nel lavoro precario offerto loro dal
Comune una qualche fonte, ancorché temporanea, di sostentamento. Purtroppo la gravissima
decisione del Comitato Regionale di Controllo
sembra essere irrevocabile in quanto la delibera
assunta dal Comune violerebbe precise norme di
legge sulle assunzioni. Scene di sconforto e di
dolore si sono verificate nell'ufficio del vice sindaco Paolini il quale aveva convocato le persone
interessate per dar loro la triste notizia. Tra queste persone vi sono alcune madri di famiglia, sole
con figli a carico che la decisione del CORECO
«getta letteralmente in mezzo alla strada» come
le stesse interessate ci hanno dichiarato.
Il Comune di Montefiascone aveva proceduto
a queste assunzioni straordinarie per venire incontro alle pressanti domande di lavoro che si
accatastavano sul tavolo del sindaco. Già in precedenza, ai primi di ottobre, il Comune aveva
assunto un certo numero di persone per le mense
scolastiche e. per la verità, queste assunzioni
avevano provocato polemiche e malcontento
perché si erano verificate «vistose» esclusioni.
Anche per ovviare a questo, ai primi di gennaio la
Giunta tripartita aveva deliberato le ulteriori assunzioni che oggi però sono state bocciate dal
CORECO.
MALAPENNA
400 MILIONI DALLA REGIONE
PER L'OSPEDALE
L'assessore regionale alla sanità, On. Rodolfo
Gigli ha comunicato al presidente della US,L VTI che lo aveva sollecitato in tal senso, di aver
disposto uno stanziamento di 400 milioni di lire
per l'aggiornamento delle attrezzature del reparto di radiologia dell'Ospedale di Montefiascone.
II presidente della USL VT-1, Regimildo Delle
Monache nel dare comunicazione di questa provvidenza regionale dovuta al personale interessamento dell'On. Gigli, tende a precisare che con il
potenziamento del reparto di radiologia, il nosocomio falisco raggiungerà un alto grado di efficienza e non dovrà più dipendere, per quanto
riguarda le analisi radiologiche, dagli ospedali
limitrofi come finora è avvenuto.
UN BEL GESTO DI
FRANCO GOVERNATORI
Va a farsi un elettrocardiogramma in ospedale
ma trova i macchinari guasti e fuori uso e decide
di rinnovarli a proprie spese. E accaduto a Montefiascone dove il noto impresario Franco Governatori si era recato presso il reparto di Anestesia e Rianimazione dell' ospedale civile per
una controllatina quando si è sentito dire dal dirigente del reparto, Dr. Silio Tasciotti che, purtroppo, le attrezzature erano inservibili e che
non si vedeva una soluzione a breve termine per
sostituirli.
Il Governatori con un gesto davvero encomiabile e generoso ha fatto avere, in questi giorni, al
reparto in questione, due macchinari sofisticati e
modernissimi per le diagnosi cardiologiche. Si
tratta di uno spirometro e di un elettrocardiografo il cui costo si aggira intorno ai 13 milioni di lire
che l'impresario Franco Governatori ha tirato
fuori di tasca propria.
C'è da augurarsi che l'iniziativa così originale
e così altruistica del Governatori, sia seguita anche da altri operatori economici i quali potrebbero ovviare, con i loro contributi, alle vistose carenze di attrezzature sanitarie degli ospedali.
U M B E R T O C. RICCI
Le Confraternite dei Santi Rocco e Sebastiano nella chiesa di S. Francesco
Le più antiche notizie intorno alla
confraternita si ricavano dalla Visita Pastorale che il Protonotario Apostolico Giuseppe Mascardo fece
il 3 marzo 1583 per ordine di papa
Gregorio XIII.
La confraternita officiava in una
cappella della chiesa primitiva e in
essa, a sinistra dell'aitar maggiore,
era affissa una grande croce che veniva portata in processione e a destra pendevano le cappe rosse dei
confratelli. Per mezzo di una porta
la cappella comunicava con una
stanza attigua, che pure apparteneva agli associati.
Notizie più abbondanti sulla confraternita sono contenute nella Visita Pastorale fatta dal vescovo Gaspare Cecchinelli il 21 ottobre 1630.
La cappella affidata dai Conventuali ai confratelli e alle consorelle era
piccola e molto oscura e sull'altare
era stata posta una bellissima terracotta che raffigurava la Vergine e il
Bambino affiancati dai Santi protettori Rocco e Sebastiano.
La compagnia era aggregata alla
Arciconfraternita romana di S. Rocco e celebrava il 20 gennaio la festa
di S. Sebastiano e il' 17 agosto la
festa di S. Rocco. Lè due feste si
svolgevano con molta solennità e in
esse acquistavano grande importanza le processioni che sfilavano per
le vie della città. Altre circostanze
che impegnavano i confratelli erano
le processioni che venivano fatte
tutti i venerdì di quaresima con le
altre confraternite cittadine, la lavanda dei piedi il giovedì santo,seguita da una refezione offerta a tutti
i partecipanti e la processione alla
chiesa di S. Maria di Montedoro il
martedì dopo Pasqua.
Ogni anno durante la festa di S.
Rocco si procedeva all'elezione degli ufficiali della confraternita. Oltre
ai consueti atti di devozione fissati
dagli statuti i confratelli erano im-
pegnati nella raccolta di elemosine
nella città con lo scopo di sovvenire
alle necessità dei poveri. AI termine
della loro vita gli associati si facevano seppellire nelle due tombe scavate nella cappella e riservate una ai
confratelli e una alle consorelle. Il
vescovo Cecchinelli annotava però
che il primitivo fervore si era illanguidito perché i confratelli si radunavano raramente e partecipavano
in scarso numero alla messa che veniva celebrata per essi ouni prima
domenica del mese.
La Visita Pastorale fatta dallo
stesso vescovo Gaspare Cecchinelli
il 15 ottobre 1645 fornisce altri particolari sulla confraternita. Oltre alla
cappella officiata nella chiesa di S.
Francesco i confratelli avevano ottenuto dagli Agostiniani la chiesa di
S. Leonardo, che fu pure visitata
dal vescovo. Egli ebbe però l'impressione di trovarsi in una stalla e
dichiarò il luogo sacro interdetto fino a che non fosse rimesso in condizioni dignitose. La confraternita teneva esposta la tabella con le indulgenze ad essa concesse, ma il vescovo, come già nella visita del 1630,
faceva osservare che da tempo la
confraternita aveva abbandonato lo
spirito di fervore che l'aveva sostenuta nel passato e non si applicava
più agli esercizi di pietà cristiana fissati negli statuti.
La confraternita era particolarmente nota a Montefiascone per il
lascito che Giovanni Battista Nardini aveva affidato ad essa a beneficio
delle zitelle povere della città. Si
trattava dei frutti di una disposizione testamentaria, le cui norme erano state estese il 25 novembre 1624.
Per l'assegnazione delle doti dovevano essere osservate le norme adottate dall'Arciconfraternita del
Gonfalone di Roma e in caso d'inosservanza l'eredità sarebbe passata
alla confraternita della Potenza di
Montefiascone. Le zitelle che potevano beneficiare della dote dovevano essere «povere, oneste, di buona
fama, nate da legittimo matrimonio
e da onesti parenti». Si richiedeva
pure che fossero nate a Montefiascone o che vi avessero abitato dall'età di dieci anni. Erano escluse dal
beneficio «le serve» e quelle che abitavano in casa d'altri, a meno che
non si trattasse di parenti o di tutori.
Nel numero venivano incluse anche
le zitelle orfane che erano tenute per
carità nei monasteri. Due mesi prima dell'assegnazione della dote i
confratelli avevano l'obbligo di riunirsi per esaminare quante doti potevano essere concesse in base alle
rendite e due di essi, scelti «tra ipiù
vecchi e prudenti», venivano incaricati di fare le visite nelle case delle
zitelle. Prima di estrarre a sorte i
nominativi i confratelli assistevano
alla celebrazione della messa dello
Spirito Santo e giuravano che la scelta era stata fatta secondo coscienza,
«rimosso ogni odio e affezione-, I
nomi venivano imbussolati in un vaso di vetro e l'estrazione veniva fatta da un bambino o da un sacerdote.
Le zitelle, i cui nomi risultavano estratti, ottenevano la dote che consisteva in alcuni scudi e in una «saia» o pezzo di stoffa per la veste
nuziale. Gli altri nomi rimasti nel
vaso venivano custoditi sotto chiave fino alla prossima estrazione. Il
giorno della consegna della dote le
zitelle si confessavano e si comunicavano e partecipavano alla processione di S. Rocco. La confraternita
amministrava pure il lascito fatto
dallo stesso Giovanni Nardini per la
celebrazione annuale di numerose
messe in suffragio della sua anima.
Il lascito per le zitelle era stato
motivo di gravi accuse e di aspre
critiche sia da parte di alcuni confratelli sia da parte della popolazione. In una nota manoscritta che ri-
sale alla metà del secolo XVII si legge infatti che erano stati riscontrati
«gravissimi disordini» nell'amministrazione. Veniva pure osservato
che negli ultimi dieci anni i confratelli avevano speso decine e decine
di scudi nei festini che si era soliti
fare durante la settimana santa. Ciò
era accaduto «in pregiudizio della
compagnia e contro la volontà del
defunto Giovanni Battista Nardini e
di altri testatori». La nota concludeva: «Essi non hanno lasciato le
loro facoltà a questo luogo pio perché i confratelli della compagnia se
li mangino, ma acciò che siano spese in servizio di Dio».
Poiché la confraternita non rispondeva più alle finalità spirituali e
caritative che dovevano animarla, il
vescovo. Domenico Massimi la soppresse nel 1675 con altre confraternite e riunì gli associati nella nuova
confraternita delle Stimmate di S.
Francesco, che aveva sede nella
chiesa amministrata dalla Società
del Suffragio.
Il cardinale Marc'Antonio Barbarigo nella Visita Pastorale fatta alla
chiesa di S. Francesco il 24 maggio
1704 Osservava che l'altare della
confraternita, il primo a destra della
porta d'ingresso, era sprovvisto di
tutto e nessuno vi provvedeva più
dopo la soppressione della confraternita di S. Rocco e S. Sebastiano,
segno evidente che i confratelli avevano trasferito altrove le suppellettili, gli arredi sacri e il quadro di loro
proprietà. Era rimasta solo la cancellata lignea con chiusura a chiave
che.era servita in passato a delimitare lo spazio della chiesa concesso
dai Conventuali alla confraternita.
Solo nel 1725 con l'erezione della
confraternita dei Fabbri l'altare tornò ad essere nuovamente officiato
in onore dei Santi patroni Eligio e
Lucia.
D. Giovanni Musolino
LA VOCE
NOTE DI AGRICOLTURA
LUNA BUONA
O LUNA CATTIVA?
Vi è successo qualche volta di avere le lune?
Avete avuto occasione di imbattervi in qualcuno
con le lune, oppure con qualcuno di luna buona o
di luna cattiva? Ci sono anche le lune delle canzoni: luna marinara, luna rossa, verde luna, ecc..
Quante lune cari amici! Se poi fra agricoltori si
comincia a parlare delle lune e della loro influenza in agricoltura, allora le lune diventano tante da
non far capire più niente a nessuno. Tutti vogliono dire della loro luna e va a finire che vengono le
lune a tutti. Ma agli agricoltori interessa la luna?
Cioè la luna buona o la luna cattiva hanno importanza in agricoltura?
Cerchiamo subito di accordarci su quante lune
ci sono. In pratica le lune non sono altro che le
fasi lunari secondo la porzione che risulta illuminata dal sole. Abbiamo: luna nuova o novilunio
quando non è illuminata nessuna parte della faccia visibile; luna crescente quando è illuminata
circa un quarto della faccia visibile ; primo quarto
quando ^ illuminata tnetà della faccia visibile;
luna gobba quando sono illuminati circa tre quarti della faccia visibile; luna piena o plenilunio
quando il sole illumina tutta la parte visibile; luna
calante quando sono illuminati tre quarti della
faccia visibile dopo il plenilunio; ultimo quarto
quando è illuminata metà della faccia visibile dopo il plenilunio; luna vecchia quando è illuminata
circa un quarto della faccia visibile dopo il plenilunio. Per esser più chiari e concisi, ricordate
questo proverbio: gobba a levante luna calante,
gobba ,a ponente luna crescente. Come il sole la
luna ha sempre suggestionato i popoli antichi ed
anche gli attuali popoli primitivi; tutti le hanno
attribuito e le attribuiscono una grande influenza
sulla vita vegetale. Per questa ragione qualche
popolo della terra chiama la luna signora o madre
delle piante. Benché manchino appena 16 anni al
duemila, benché ormai l'uomo abbia calpestato il
suolo lunare e quindi la luna abbia perso tutto il
fascino della fantasia, tuttavia le si attribuisce
ancora grande influenza sulle funzioni dei fertilizzanti sullà linfa delle piante, suMegno, sul vino,
sui semi e sulle nascite. Universalmente questo
astro è collegato con le maree, la pioggia, le mutazioni del tempo ed addirittura con le catastrofi
naturali, soprattutto i diluvi. Per i nostri nonni la
cosa era tanto seria che avevano inventato un proverbio nostrano: Meco simentette le rape co' la
luna cattiva e jè spighettono, Giuanne seminette
co' la luna bona e jè vennoro grosse come le
capocce. Ma non ci sono solo i creduloni ci sono
anche gli increduli.
Pur essendo scientificamente provato che la
luna ha una influenza elettro magnetica sulla terra come le maree, per quanto riguarda l'agricoltura anche io faccio parte degli increduli. Se la
luna avesse un effetto tanto condizionante in agricoltura, sia questo effetto che la causa sareb-
pag. 5
bero -una delle principali materie di studio per i
periti agrari e per gli agronomi. Se la tecnica
moderna, la scienza attuale e tutta la vita moderna avessero dovuto essere vincolate e condizionate dalle fasi della luna sicuramente non avrebbero dato nessun risultato reale ed il mondo si
sarebbe fermato al profondo medioevo.
Cari lettori, a questo punto, se non condividete
il mio punto di vista, è mio dovere farvi una raccomandazione: dopo aver letto l'articolo Vi prego di non farVi venire le lune.
GIMBERTO
L'angolo del
Risparmiatore
m
a c u r a di F r a n c e s c o C e c e r e
INVESTIMENTI S . p A
UFFICIO OPERATORI
DI VITERBO E PROVINCIA
Lettera aperta ai sottoscrittori del Fondo Immobiliare di Diritto Svizzero Europrogramme serie 1969.
ASSOC.NE NAZ.LE MUTILATI
E INVALIDI DEL LAVORO
Sede Provinciale di Viterbo
La Giornata Nazionale del Mutilato del Lavoro,
si celebrerà nella nostra provincia a Viterbo il
giorno 15 aprile 1984.
PROGRAMMA
Ore 9,00:
S. Messa nel Duomo di Viterbo celebrata da Sua
Ecc.za Mons. Luigi BOCCADORO Vescovo di
Viterbo.
Ore 10.30
Cerimonia ufficiale al Cinema Teatro «Auditorium» (via Cavour). Presiederà la cerimonia un
rappresentante del Governo, interverranno le
massime autorità religiose, civili, militari e tutte
le rappresentanze sindacali. Durante i lavori della
assemblea verranno distribuiti i brevetti e distintivi d'onore rilasciati dall' INAIL ai grandi invalidi e invalidi minori che nell'anno 1983 hanno
subito una riduzione della capacità lavorativa del
509r. Il Presidente Prov.le A.N.M.I.L.; nel suo
intervento solleciterà le forze politiche del paese
ad una maggiore collaborazione per i campi di
intervento che l'Associazione intende sviluppare, tenuto conto che l'ANMIL è l'unico Ente
legalmente riconosciuto (D.P.R. 31- 3 - 1979 G.
U. n. 125) alla rappresentanza e tutela materiale e
morale della categoria. L'Associazione a parte
questa tutela generale presta la sua assistenza
gratuita per far conseguire tutte quelle prestazioni già dell'INAIL e dell'ANMIL traferite ai Comuni e alle UU.SS.LL.
Ore 12,30
Raduno degli intervenuti in Piazza del Comune, da dove si partirà alla volta della località prescelta per lo svolgimento del pranzo sociale.
Il Presidente Provinciale
IPPOLITO BRACOLONI
Qualcuno va incontro al tuo lavoro, risparmia del tempo prezioso!
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A N G E L O MENGHINI
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(Piazza del Cenane)
Il m e r c a t o dei F o n d i C o m u n i di I n v e s t i m e n t o si è not e v o l m e n t e allargato in Italia in questi ultimi 4 anni
g r a z i e a n c h e a l l ' a s s i d u o l a v o r o di organizzazioni di int e r m e d i a z i o n e finanziaria f r a cui f a n n o s p i c c o , oltre la
G e . D E . C O . , la F i d e u r a m . la C o f i n a - Dival ed altre
m i n o r i . T u t t e le s t r u t t u r e « p a r a b a n c a r i e » operanti nel
s e t t o r e , in m a n c a n z a di u n a Legislazione italiana, si
s o n o ispirate a quella s v i z z e r a i d u e fondi immobiliari
E u r o p r o g r a m m e serie 1969 e 1966, ed a quella L u s s e m b u r g h e s e gli altri 12 fondi mobiliari autorizzati in Italia.
Il 23 - 3 - 1983 n a s c e , d o p o un p a r t o d u r a t o 19 anni, la
L e g g e n u m e r o 77 sui f o n d i c o m u n i di i n v e s t i m e n t o mobiliari-, legge c h e d e m a n d a il controllo delle emissioni di
tali f o n d i alla C O N S O B ed alla B a n c a d'Italia.
L a C O N S O B non « c o m p r e n d e » i compiti assegnatile e d il M i n i s t r o del T e s o r o G o r i a ne liquida il Presidente M i l a z z o e b u o n a parte dello staff c i r c o s t a n t e . D o p o 6
m e s i di « s e d e v a c a n t e » viene n o m i n a t o un n u o v o presid e n t e Piga, g r a d i t o a C r a x i m a non a G o r i a . I fondi mobiliari e s t e r i , a s e g u i t o della legge, si tingono di italiano.
R i m a n e t o t a l m e n t e e s t e r o il solo E u r o p r o g r a m m e serie
1969, c h e d a solo r a p p r e s e n t a circa il 50% del m e r c a t o ,
in q u a n t o i m m o b i l i a r e e p e r t a n t o non assimilabile ai
f o n d i mobiliari s u d d e t t i .
M o l t e B a n c h e si a p p r e s t a n o ad uscire c o n fondi com u n i di i n v e s t i m e n t o propri (immaginatevi la faccia di
quegli o p e r a t o r i b a n c a r i c h e f i n o a ieri a v e v a n o sconsigliato ai risparmiatori di a c c e d e r e a q u e s t a f o r m a di
i n v e s t i m e n t o e c h e d o m a n i invece d o v r a n n o proporgli
q u a n t o fino a ieri sconsigliato). Il G o v e r n o si rende
c o n t o c h e la c o n c o r r e n z a ai titoli di S t a t o p o t r e b b e farsi
p e r i c o l o s a e sa b e n e c h e in c a s o di richieste massicce
n o n p o t r e b b e o n o r a r e la restituzione delle s o m m e affidategli dai risparmiatori, t a n t o più c h e d o v r à ridurne
i r e n d i m e n t i . P r e n d e allora la «scure»; è Visentini a
s f e r r a r e il c o l p o della Legge n u m e r o 512. L a motivazion e è la n e c e s s i t à di rastrellare liquidità p e r la dissestata
e c o n o m i a n a z i o n a l e . Il gettito p e r ò r a c c o l t o nel s e t t o r e
dei f o n d i è b e n m i s e r a c o s a , circa 60 miliardi c o n t r o un
d i s a v a n z o n a z i o n a l e di 95.000 miliardi previsto p e r il
1984. A p p a r e i n v e c e c h i a r o il t e n t a t i v o di « c h i u d e r e - un
m e r c a t o c o n c o r r e n z i a l e p e r lo S t a t o .
M a il m e r c a t o - c o n t i n u a a tirare ed anzi s e m p r e un
m a g g i o r n u m e r o di b a n c h e chiede di e n t r a r v i . O c c o r r e
f a r e q u a l c o s a p e r i n n e s c a r e il rifiuto del
risparmiatore
v e r s o il m e r c a t o dei fondi c o m u n i .
Inizia u n a c a m p a g n a s t a m p a c o n t r o i fondi ed in partic o l a r e c o n t r o E u r o p r o g r a m m e serie 1969 vuoi p e r c h é è
rimasto il s o l o f o n d o i n t e r a m e n t e e s t e r o e vuoi p e r c h é ,
c o m e p r i m a d e t t o , d a solo r a p p r e s e n t a circa il 50% del
m e r c a t o . M e n t r e al S e n a t o della R e p u b b l i c a si discute
l ' i s t i t u z i o n e e la disciplina dei fondi c o m u n i di investim e n t o immobiliari i t a l i a n ^ E u r o p r o g r a m m e pubblicizza
un possibile c a m b i a m e n t o in f o n d o immobiliare ITAL I A N O s e c o n d o lo s c h e m a in d i s c u s s i o n e al S e n a t o .
T u t t o i n s o m m a n o r m a l e e nei disegni del f o n d o e della
n a s c e n t e legge italiana. A d e t t a di c e r t a s t a m p a , c e n a m e n t e «foraggiata», q u e s t o significa c h e qualcosa non
va in S v i z z e r a e c h e quindi E u r o p r o g r a m m e d i v e n t a
i t a l i a n o , q u a s i a significare c h e poiché in S v i z z e r a s o n o
tutti o n e s t i ed incorruttibili (ma a n c h e ciechi, visto c h e
il f o n d o E u r o p r o g r a m m e esiste p r o s p e r a n d o da 15 anni)
è meglio v e n i r e nella n o s t r a bella Italia d o v e tutto è
lecito, a n c h e l'illecito. M a l'illecito non c ' è ed infatti i
d a t i di bilancio pubblicati t e m p o a d d i e t r o e v i d e n z i a n o
un utile del f o n d o del 4 % sul p a t r i m o n i o che e s s e n d o in
f r a n c h i svizzeri ha reso, t r a d u c e n d o in lire la svalutaz i o n e della lira rispetto al f r a n c o (cioè tanto) più il 4 % .
Inutili tutti gli a t t a c c h i ( p e r c h é la verità alla fine viene
s e m p r e a galla d a sola) si tenta di a t t a c c a r e il f o n d o
p a v e n t a n d o al risparmiatore il rischio di un possibile
d i s i n v e s t i m e n t o c o n t e m p o r a n e o dei sottoscrittori (vorrei v e d e r e u n a B a n c a di f r o n t e ad u n a e v e n i e n z a dei
g e n e r e o meglio a n c o r a lo S t a t o di f r o n t e ai B O T e
C C T ) . M a i nostri sottoscrittori non s o n o pecore, rim a n g o n o al loro p o s t o garantiti d a una legislazione
s v i z z e r a i m p e c c a b i l e e d a un p a t r i m o n i o immobiliare
( u s u f r u i t o d a a z i e n d e industriali leader in c a m p o nazionale c o m e F I A T - R I N A S C E N T E - G I S - B U I T O N I
e c c . ) solido, fungibile, q u o t a t o 9 5 4 . 0 0 0 a l mq. ed a p p e tito d a molti avvoltoi ma c h e è e resterà dei sottoscrittori.
Q u e s t o d i m o s t r a che con i giornali.... non si incartano
gli immobili. Un grazie a voi tutti.
LA VOCE
pag. 6
Briganti a Montefiascone
di CHECCO PRESCIUTTINI
(dal numero precedente)
L'imperversare del brigantaggio nel circondario di Viterbo, prima e dopo il 1870, non poteva
non investire anche Montefiascone. Il furfante
Porta fece buono e cattivo tempo nell'area dei
Monti Cimini, Civitacastellana e Orte, non mancando di effettuare rapidi spostamenti in altri
paesi, così che il 31 dicembre del 1870 giunse
sulla strada Marta - Montefiascone; con due compagni rapinò più di una persona. Il bottino fu
certamente esiguo se si considera che il freddo
intenso e la neve caduta abbondantemente consigliava la gente a rintanarsi in casa. Il Porta, soprannominato Crudo, era «temuto e rispettato...
ma anche buono. Se poteva, faceva del bene, e
nessun contadino gli ha mai fatto la spia», così a
memoria d'uomo. Fu condannato all'ergastolo,
senza espiarlo integralmente; quando uscì dal
carcere, tornò a Soriano già vecchio cadente,
mal tollerato dai figli, evitato dai paesani e bussando da mendico alla porta di agiate famiglie,
alla ricerca di pochi centesimi. Fine ingloriosa
quella del Porta, che rese la macchiata anima a
Dio in Soriano nel 1916.
Molteplici sono le pagine che A. Mattei dedica
al Porta e compagni che. per i loro misfatti pagarono alla giustizia lunghi anni di permanenza nelle patrie galere, dove la condizione di vita dei
reclusi era durissima e spietata.
Sebbene Montefiascone non sia stata spesso
(perfortuna!) soggetta ad invasioni brigantesche,
tuttavia la sezione dei Carabinieri, divenuta tenenza nel 1883, contribuì non poco a snidare «uccelli rapaci» di boschi, terrorizzanti la popolazione del nostro paese. Per il furfante Giovanni Menichelli, che aveva sequestrato il conte Valentini
di Capodimonte, furono mobilitate tutte le forze
dell'ordine della tenenza di Viterbo e di quella di
Montefiascone, ma senza dar, purtroppo, alcun
risultato positivo.
Altro protagonista della malavita fu Rufoloni
Luigi, al quale, per la sua spiccata personalità,
non fu difficile attrarre a sé altri malviventi, formando così una banda, di cui fu re incontrastato.
Tra le tante «marachelle» commesse dal Rufoloni e compagni, ce n'è una che riguarda un nostro
compaesano. Sentiamo cosa ci dice A. Mattei:
«... Carlo Se erra, proprietario della tenuta di
Monterazzano, sulla stradale Viterbo - Toscanella... raramente lo si trovava alla tenuta, dove
il suo capoccia dei buoi, l'anziano montefiascone se Crispino Corba, a dispetto di quanto asseriva il sindaco del suo paese, approfittava di questa libertà per far combutta coi malandrini. Fu
cosi che negli ultimi di agosto 1874, sotto la solita minaccia di gravi danni alla proprietà, lo Scerra dovette 'offrire' cibarie e 50 lire».
La «casa madre» di Rufoloni e dei «pregiati»
compagni fu il paesino di Graffignano, perché qui
non esisteva l'ombra di un carabiniere e in più *
poteva contare su un cospicuo numero di «compari» che lo aiutavano nelle sue illecite azioni.
Rufoloni. Dobici e Cocciola questa volta l'avevano combinata proprio grossa: ricattarono nientedimeno che il conte Bufalari, tanto da incomodare il sottoprefetto di Orvieto che ordinò la mobilitazione dei carabinieri di Viterbo, di Montefiascone e di Bagnorea e, come se non bastassero
vi si aggiunsero anche alcuni soldati di fanteria,
distaccati nella nostra cittadina. L'esito del rastrellamento, che durò circa tre giorni, non dette
però i frutti sperati. Ma anche per il carismatico
capo dei ladroni venne la resa dei conti.
Un brutto giorno Rufoloni, vistosi scoperto,
fuggì fulmineamente da una grotta; inseguito dalla forza pubblica andò a cadere in un terreno
fangoso, da cui fu estratto e ammanettato. Fu
condannato a trent'anni di lavori forzati, che
scontò in parte.
(continua ne! prossimo numero)
OSSERVAZIONI E PROPOSTE
di Angelo Cesare Busa
(dal numero precedente)
Comunque torniamo al nostro bilancio. Il centro storico, che come «il cacio sui maccheroni»«
sempre nei nostri discorsi e nei nostri articoli, è
uno stato di fatto che certamente non ci fa onore,
è una vergogna che continuamente esponiamo
agli occhi dei visitatori e dei turisti. Il Natale ce
lo ha mostrato pieno di luci, addobbato a festa
come una signorina ad una fiera di primavera, è
una mesta consolazione constatare ciò.
Il bel Corso Cavour, la Piazza centrale con la
sua nobile fontana acquistano una atmosfera surreale, un po' «felliniana», ma incantevole. Il tutto per il breve periodo delle feste natalizie, solo
per questo piccolo lasso di tempo ci si accorge
delle bellezze che possediamo e che puntualmente, per tutto il resto dell'anno, trascuriamo; almeno la cicala canta una stagione.
Fiumi di inchiostro sono stati versati sull'argomento, a questo punto non si tratta più di decantare il valore del nostro centro storico ma di
salvaguardare perlomeno il decoro personale e la
dignità di individui civili che vivono in una società civile. Chi ha una abitazione, una qualsiasi
costruzione di interesse storico e l'abbandona
all'incuria del tempo, ha precise responsabilità
morali e civili dinanzi a tutta la società: chi non,,
rispetta non è degno di rispetto.
Dopo le dolenti considerazioni alcune semplici
proposte che vogliono essere più che programmi
degli inviti a discutere e ad approfondire aspetti e
problemi di Montefiascone.
Nel mese di gennaio si dovrebbe svolgere l'assemblea generale dell' Ass. Pro - Loco per il
rinnovo degli organi dirigenti: al proposito rivolgo una preghiera alla futura dirigenza: aprite le
porte alia più ampia e proficua partecipazione di
quei cittadini che hanno a cuore le sorti del no-
stro turismo e che vogliono impegnarvisi seriamente e disinteressatamente. I provvedimenti
che de vono essere presi per non lasciar morire di
morte lenta e naturale l'unica manifestazione di
rilievo che abbiamo, la «Fiera del Vino», sono
tali e talmente importanti che non possono essere
lasciati al caso, all'improvvisazione dell'ultimo
momento; ma devono essere programmati ad ora
e tempo. Lo stesso discorso vale per il Corteo
Storico; da tanto tempo si parla del famoso «gemellaggio» con Augusta di Baviera, la patria di
Defuk, è ora di fare passi concreti. L'amministrazione comunale sta per appaltare i lavori di
restauro della Rocca Papale, finalmente!!
La biblioteca comunale troverà giusta collocazione nel palazzo Vulpiani il cui restauro del
primo piano è questione di giorni come promesso
dalla Giunta Comunale.
Sono tutte opere degne della massima considerazione e che possono dar luogo ad iniziative di
largo respiro culturale per le quali è essenziale
creare un comitato che ne coordini l'attività e ne
garantisca uno sviluppo armonico e pluralista.
Infine vorrei lanciare una proposta sullp utilizzazione di alcuni locali dell'immenso e stupendo
Seminario Barbarigo come sede di alcune attività
didattiche della nascente Università degli Studi
di Viterbo, che stando ai «si dice» abbisogna di
idonei locali per dar pieno corso alla propria attività. Se non è una idea peregrina prego i nostri
politici ed amministratori di farsi cpriio della
questione ed iniziare degli abboccamenti con chi
di dovere.
Sono una serie di osservazioni, proposte e
constatazioni scritte per far sì che il dibattito su
certi importanti aspetti della nostra città sia sempre vivo e dia i frutti sperati nell'interesse di tutti
i cittadini.
«LA VOCE » È GRATA AI SUOI
S O S T E N I T O R I : Trapè Agostino, Petrocchi Umberto,
Sciarra Mario, Moretti
, C a t a l i o t o Sofia, Gallone
D o m e n i c o , N u n z i a t i A u g u s t o , N a m i G a b r i e l e , Nicolai
A l v a r o , Collinvitti G a e t a n o , Pallini P a c e r i A d e l e . Borg h e t t i M a r i a , Ficari A n t e l i o , F . G . , M a n z i L u c i o , S a c c o
D o m e n i c a , C i u c c i Elio, Porroni E u g e n i o , G a m b a c o r t a
R i n a , C o r b a T o r q u a t o , Danti V i n c e n z o , S c a c c o Giulian a , C l a u s i S c h e t t i n i C a r l o , Bartolozzi Pietro, I a c o p o n i
M a s s i m o e A l b e r t o . P o r r o n i M a u r o , Pieri V e r n a n d o ,
L o z z i Giulio, Liverziani M a r i o , Carelli V i n c e n z o ,
G i a n l o r e n z o A n n a , P o r r o n i Angelo, V e r d u c c i M a r i a
D a n i e l a e T u m i n o A n d r e a , Martini O l i n d o , Paoletti Ant o n i o , T r a p è C e s a r e , Carelli A g n e s e e G e n e r o s o , Tiburli G i u l i a , N u n z i a t i A n g e l o , Battiloro L e a , Bellatreccia
Alberto, Nevi Americo, S.D., Taddei Orfeo, Maccaroni F e r n a n d o , O r f e i ved. C a r b o n i V e r a , P a l o m b o Giuseppe.
A M I C I : Ciucci Oliviero, Dominici O r e n o , C a t a s c a Iren e , C e c c a r e l l i D o m e n i c o , Bracoloni F e r n a n d o , Fanali
A u g u s t o , P a r a d i s o M a r i o , Fanali Filippo, Berardi P a o lo. Romoli Liana, Porroni Venanzio, Fapperdue Corrad o , Paoletti S e t t i m i o , L a m p a n i Angelo, De Grossi
L e a n d r o , C i m a r e l l o Vittorio, Menghini Egisto, Zeppieri A n n a , Pecugi G i o a c c h i n o , Mocini R e n z o , Fioretti
F i o r e t t o , B u r l a V i n c e n z o , Mocini A l d o , Azzolini L u c i a . T r a p è G i u s e p p e . M e z z e t t i G i a c i n t o , T a s s o n i Aless a n d r o , B r a c h i n o I d a , Paolini C l a r a , Castellani A n t o n i e t t a , Pieretti C a r l o , Pieretti B r u n o , F e t o n i G i u s e p p e ,
M a u r i z i C a r l o , P o r r o n i I m p e r o , Leoni Bartolozzi Luigia, R a n u c c i G i u l i a n o , L a n z i Piera, Zerbini Lina, Marcucci Leone, Catasca Fernando, Luciano e Anna,
F r a n c i n i G i o v a n B a t t i s t a . Mocini A u g u s t o , O n o f r i Elv e r i a , R a n u c c i S a l v a t o r e , Picotti D. Luigi, C h i r i c o t t o
V a l e r i o , M o c i n i T a n c r e d i , Carletti C a r l o , Mocini Gug l i e l m o , S t e f a n o n i M a r i o . L a n z i A d r i a n o , Bronzetti Sav e r i o e G i u s e p p e , De F a u s t i R o s i n a , Gaddi Angelino.
G i u r i M a r i a G i u s e p p e , N a m i Adelio, L o z z i Angelo,
M o c i n i I s i d o r o , R o s e t t a Livio, Ceccarini D o m e n i c o ,
F r a n c i n i R o s m u n d a . Bellini Petrangeli Giuliana, Manzi
D o m e n i c o , P o r r o n i T o m m a s o , C . A . , Bevilacqua Paolo. F e r r i B r u n o , T a n g a r i F r a n c e s c o , Orzi M a s s i m o ;
G a d d i A l e s s a n d r a , Gindri G i n o , Q u a m i Mario, Pepponi
G i u s e p p i n a . B u r o n i V i n c e n z o , V e r g a r o Elia, Burla Ben i t o , P e z z a t o Z e l i n d o , Riccr A g o s t i n o . T r a p è Filippo.
Carelli N i c o l a , Natalini E r n e s t o , Porroni G a e t a n o , Salv a t o r e R a f f a e l e , Giusti R o s s a n a . Giusti Settimia, Mos c e t t i I s i d o r o , N a m i A m e r i c o , N u n z i a t i Mario, C e c c a riglia S e t t i m i o , C e c c a r i n i N a t a l i n a , Pagliarulo Michele,
N o t a z i o E n r i c o . D u r a n t i n i F i l o m e n a , Marinacci G i n o ,
T r a p è F e d e r i c o , R o s s e t t i Pietro, Menghini G i r o l a m o ,
R o s s e t t i F i l i p p o . Carelli M a r i o e R o s i n a , Manzi Salvat o r e . M o r a n o M a r i o , M e c u c c i B r u n o , Ciarmatori Sand r o . Baglioni A s t o r r e , Barili Giorgio. T r a p è A u g u s t o .
B E N E M E R I T I : F e t o n i Maria A n t o n i e t t a , Ceccarelli
N i c o l a , C e c c a r i g l i a F r a n c e s c o , Menichelli G i o v a n n i .
M a n c i n i I v a n a . S c o r z i n o A g o s t i n o , S t e f a n o n i Edvige.
R a n u c c i E t t o r e . B r a c h i n o Sisto, Ricci G e n u i n o , L u c c h i
A r d u i n o , C r o c e t t i A n t o n i o , N u n z i a t i Emilio, P i a n u r a
F r a n c o , P i o v i n o L u c i a n o , Silvestri D a v i d , Z a m p e t t a
F i l i p p o , B a l l a r o n o A n t o n i o , L u z z i L u c i a , Carelli Gelt r u d e , C r o c e t t i G i u s e p p e , Perfetti C o n c e t t a , Traccaioli
L i n a , Silvestri A s s u n t a , Carelli B e n e d e t t o , Mari Alfred o , F e t o n i E l s a , N e n c i o n i A u g u s t o , Menghini Adele,
Scoponi Assunta. Cevolo Antonio, Lanzi Benedetto.
AMICI DELLA CATTEDRALE
S o n o e n t r a t i a f a r parte degli «Amici della C a t t e d r a le»: Fioretti F i o r e t t o . Ricci L e o n a r d o . Bronzetti Panichi I d a . Fertizzi A l b a , Nardini Emilio, Torri N o e m i ,
Pieri V e r n a n d o , T a d d e i O r f e o , Braguti A n n a e C a p o r i c c i o A . A n t o n i o , i familiari in suffragio di Marcucci L e o n e , di I a c o p o n i A n t o n i o .
ANAGRAFE CITTADINA
NATI: Andrea Menghini di C e s a r e e Gaietti R a d e n a :
Francesca C a p p a n n e l l a di A l e s s a n d r o e Giuliobello Eia;
Stefano T r a p è di Mario e Tórrigiani I v a n a ; Massimo
T a r a n t e l l o di M a r c e l l o e Basili D i a m a n t e ; Daniele Giannini di P a o l o e Fioni A n n a Rita; Marco Giannini di Paolo
e Fioni A n n a Rita: Maria Angela Paoletti di Quintalino e
M o s c e t t i M a r g h e r i t a ; Sara Eleonora Danti di V i n c e n z o
e Bonelli Rita; Stefano Bigo di E n z o e Caprio Paola:
Stefano Fulvi di A n g e l o e R i b e c a T e r e s a Emilia; Federica G e vi di P i e r o e M a m m a n c o Paola; Manila Magnoni di
E n z o e Frilicca L a u r a : Daniele A m o r a n t e di Claudio e
C o c c i o l a Rita.
M A T R I M O N I : C a p o r i c c i o Angelo A n t o n i o e Braguti
A n n a ; Pagliaccia M o r e n o e Piergiovanni Vincenza.
MORTI: Ida Paglialunga 1902: Giuliobello Italiano 1904;
B a r b a G i o v a n n i Camillo 1920: B u c a c c i o Agostina 1914;
Bellucci R i n a l d o 1916: Scolastri Maria 1897: Dominici
A d e l e 1913: Buroni G i u s e p p e 1896: Paoletti Olga 1927.
LA VOCE
KENIA: MISSIONI - SAFARI
di D. Domenico Cruciani
pag. 7
Sempre a proposito della
chiesa del Corpus Domini:
di Vittorio Apolloni
Il due ottobre Don Giuseppe Ettorri, novello
missionario delle Consolate di Torino, in Marta
prendeva il Crocifisso dalle mani del Vescovo
per poi volarsene in Africa (Kenia) dopo averci
invitato a seguirlo.
L'invito era allettante, ma come effettuarlo?
Per le feste di Natale veniva organizzato un
viaggio turistico missionario proprio nel Kenia:
aderirvi e partire fu un tuttuno.
Un primo aereo ci portd da Milano a Parigi e un
secondo da Parigi a Nairobi dove arrivammo l'ultimo dell'anno. Dopo le festose e calorose accoglienze ed una sommaria sistemazione in albergo
e in casa dei missionari, via per le strade scabrose dell'interno. Le novità infatti stanno qui non
già nelle città cresciute e sofisticate all'europea.
Qui le dense foreste, qui le immense distese della
steppa, vero regno di leoni, di bufali, di elefanti,
di giraffe, di zebre..., qui la mirabile varietà di
flora e di fauna, qui gli acquitrini popolati da
milioni di uccelli dai bellissimi colori, qui quel
singolare intreccio di vita e di morte, qui il sole a
perpendicolo e le soste all'equatore, qui insomma il misterioso fascino dell'Africa nera.
Vi sono anche però, in aperto contrasto con
l'opulenza della natura e della città, i miseri villaggi di capanne coperte di fango, i rari abitanti
ricoperti di cenci, dediti unicamente alla pastorizia; vi sono carenze di igiene, di cultura, di commercio, di mezzi di comunicazione che non siano
le gambe lunghe e sottili; vi sono anche gruppi di
guerrieri che eseguono la danza del leone e donne inanellate e ornate di molteplici e variopinte
collane; vi è il festoso sciamare dei bambini al-
nonostante tutto sà affrontare nel nome di Cristo
con serenità e con gioia. Che Dio lo benedica
anche per noi.
Il safari è quanto mai necessario per conoscere
e vedere gli animali d'ogni sorta allo stato brado.
Dopo aver scorrazzato a piacimento per l'ampia
riserva, nell'impossibilità di tornare indietro, il
safari vi offre comodo alloggio per il cibo e per il
riposo. Per essere dislocati qua e là nei punti più
belli anche noi nelle nostre lunghe scorribande ce
ne siamo serviti con piena soddisfazione. Ed ora
basta. Il resto ve lo racconteremo al ritorno di
un altro viaggio. Del resto se avete voglia e piacere di fare di persona una simile esperienza non
c'è che da decidersi e partire. In Asia vi aspetta
Don Enzo Corba, in Africa Don Luciano e Padre
Enrico; se poi scegliete il Kenia, dove con lo
studio della lingua si prepara Don Giuseppe Ettorri, vi aspetta l'Amitour dei Padri delle Consolate di Torino, vi aspetta Padre Venturi per farvi
da splendida guida e Padre Giusto per farvi da
onniscente f ¡cerone e Padre Santoro che è al
dentro di tutti i segreti burocratici e monetari.
Nel ritornare sentirete vivo come noi il dovere di
ringraziare con tutto il cuore tutti i missionari e di
augurare loro ogni successo per il regno di Cristo
che è anche il regno dell'uomo.
NELLA LUCE DI DIO
l'assalto di caramelle, commovente spettacolo
che attenua quel senso di fatalismo paralizzante
che avvolge e grava su cose e persone. In una tale
situazione e in mancanza di strutture turistiche,
per chi voglia avventurarsi in periferia sono due i
punti di riferimento indispensabili : la m i s s i o n e e i
s a f a r i . La missione per avere modo di conoscere
questo mondo così misterioso e così diverso dal
nostro. Il missionario che per lunga abitudine di
vita è in pieno possesso della loro lingua è l'unica
fonte sicura di preziose ed autentiche informazioni. Con lui che con la sua opera di amore e di
dedizione si è acquistato fiducia e stima da parte
di quella povera gente potete visitare capanne e
villaggi e rendervi conto di persona del loro modo
di vestire, di pensare e di vivere. In questo panorama di passato che si attarda nei villaggi e di
futuro che nasce dalla missione, grandeggia la
simpatica e ammirevole figura del missionario.
Dove arriva lui arriva la speranza, la religione, il
progresso e l'avvenire migliore. Si comincia con
un catechista, con una capanna - cappella, con
una capanna - ambulatorio, con una capanna scuola. Poi la cappella diverrà una chiesa, l'ambulatorio un ospedale, la scuola un edificio. Con
la fede, l'igiene e la cultura cresce l'uomo, cresce
la civiltà, si afferma la nuova vita: il passato rimane un ricordo che è meglio dimenticare. Da
notare che è facile e piacevole cosa.constatare
questo sviluppo, ma non è altrettanto facile rendersi conto di quale prezzo di sudore, di sacrificio. di incomodi deve pagare il missionario che
¡1 27 dicembre, dopo un anno e mezzo di malattia, una giovane mamma di appena 24 anni: Maria Rita Angeloni, saliva a vivere in Dio. L a si-
gnora Maria Rita abitava a Carrara, con il marito
M a u r o e la sua bimba Ilaria: con vero coraggio ha
affrontato il suo terribile male incurabile, e si è
spenta aprendosi alla luce di Dio.
Noi cerchiamo di stare vicini al suo sposo, alla
.sua bimbetta di appena 4 anni, ai suoi genitori
Vittorio e Silvana, a suo fratello Mario soprattutto con la preghiera e con l'affetto. Se potessimo
alleviare il loro dolore lo faremmo tanto volentie-
Allo scopo di evitare incomprensioni, polemiche e discussioni precisiamo che al momento di
andare in macchina le notizie di oggi, 15 febbraio, potrebbero essere superate.
Qual'è Io stato di avanzamento lavori? Perché
sul frontale della chiesa non appare un cartello
con le indicazioni: Impresa, Direttore Lavori,
Geometra, ecc., come si può vedere in ogni cantiere piccolo o grande in modo che, chiunque
voglia avere informazioni, sa dove rivolgersi?
Dobbiamo limitarci a descrivere quello che vediamo. L'intonaco è a buon punto e sarà certo
terminato prima della fine del mese. Poi tinteggiatura, pavimentazione, infissi, sistemazione altare, scala esterna, collegamenti elettrici, riscaldamento (pochi credono che la chiesa sarà riscaldata) e tanti altri lavori di rifinitura.
Tempo a disposizione 74 giorni che si riducono
a 54 giornate lavorative. Saranno sufficienti? Mistero! (Don Giuseppe Fucili non è molto informato e di conseguenza i parrocchiani non sanno a
quale Santo rivolgersi).
Noi proponiamo: una piccola riunione al nostro giornale con la presenza dell'appaltatore,
del direttore lavori (se esiste), del Parroco e, naturalmente del nostro Direttore. Da questo colloquio scaturiranno le notizie che potremo pubblicare sul numero di marzo.
Intanto nelle riunioni parrocchiali si prepara
un programma di feste, i bambini frequentano la
dottrina e si preparano alla Prima Comunione, i
giovanetti alla Cresima, i festaioli continuano a
limare i programmi per la festa di S. Pancrazio!
Tutto questo si muove però in un clima di incertezza; è giusto che vengano dati chiarimenti ben
precisi. Noi abbiamo intervistato molti parrocchiani e ne riportiamo alcuni pensieri e risposte:
«Non credo che si farà in tempo per S. Pancrazio». «Consegneranno la chiesa non finita». «Il
mio bambino deve fare la Prima Comunione e
voglio preparare quella giornata che deve essere
speciale per lui». «Le panche e le sedie dove
sono? Chi le fornisce?». «Chi si interessa degli
addobbi?». «Non consegneranno la chiesa il giorno prima di S. Pancrazio? Occorrono giorni per
pulire, preparare, addobbare». «Lei che scrive
perché non chiede notizie al nostro Vescovo
Mons. Boccadoro?».
A questa domanda.ho risposto: «Il nostro Vescovo non può conoscere tutti i particolari ma se
a fine di marzo non avremo tutte le notizie richieste ricorreremo a Mons. Boccadoro e siamo certi che la Sua augusta parola è legge». Con questa
risposta ho tranquillizzato, temporaneamente, i
parrocchiani che ora attendono con fiducia.
A Don Giuseppe diciamo: «Coraggio<.dopo 19
anni di attesa il momento finale è vicino, non
lasciamoci prendere dalla sfiducia e dallo sconforto; tutto deve, ripetiamo, deve andare bene. Il
Falegname celeste ci osserva e ci aiuta perché il
giorno di S. Pancrazio sia il giorno del ringraziamento.
AMBULATORIO
VETERINARIO
dr. PEZZATO
dr. PALAZZETTI
tel.85051
tel.86574
Momentaneamente
in
Verentana n. 73
Prossima
apertura
Salotti
Via
Via
C.
LA VOCE
pag. 8
Intervista all'assessore Angeli Ottaviano
di VITTORIO A POLLONI
L'intervista di questo mese è forse la più difficile, si tratta di economia e l'intervistato Ottaviano Angeli è un esperto in materia economico finanziaria
Angeli è l'assessore delegato per questo difficile incarico: giovane, ha solo 40 anni, è specializzato in questa materia da oltre 15 anni. Vice
direttore delle Poste di Montefiascone ha avuto
questa, ed altre deleghe, perché congeniali alla
sua competenza. Democristiano convinto, preciso, compito, non polemico vuole portare a termine il programma che l'amministrazione comunale si è prefissata sin dal 1980.
«Sig. Angeli ritiene che questo programma
sia ad un buon punto di realizzazione?»
«Direi al 90% il programma è stato raggiunto,
ci sono altre azioni ed operazioni da compiere e il
tempo manca».
«Nel tempo della sua carriera politica quali sono
state le sue deleghe?»
«II commercio, l'urbanistica, il personale,questi passaggi nella vita dell'amministrazione mi
hanno consentito di acquisire una chiara esperienza che oggi mi facilita nel compilare un bilancio di previsione ogni anno, che sia corrispondente alle necessità del Comune e a quelle dei
cittadini che amministriamo».
«Affrontiamo la situazione che si è presentata
nell'anno 1983: quali sono i risultati?»
»Nel 1983 ci siamo trovati benissimo nella
comparazione fra il bilancio di previsione e il
consuntivo, e questa è stata la dimostrazione che
il bilancio preventivo era realistico, fondato su
necessità cittadine e su programmi ben definiti».
«Perfetto! Ma non c'è nessun neo nel suo lavoro
di amministrazione, tutto è cosi liscio?»
«Magari, non esageriamo, il neo c'è ed è grosso. Debbo fare prima una premessa: gli aspetti
del nostro Comune lo diversificano dagli altri della
stessa classe di appartenenza e lo avvicinano a
quelli di maggiore entità. Ciò è dovuto alla presenza dèlia Casa di Riposo ex ONPI che accoglie
oltre 250 ospiti bisognosi di assistenza. Se da un
Iato questa presenza rende il nostro centro e meta di tante aspettative, e lo qualifica in modo
positivo nel settore assistenziale, crea enormi
problemi organizzativo - finanziari. Ecco il neo.
I conti relativi ammontano ad oltre 2 miliardi e
mezzo l'anno, dei quali la metà sono assorbiti
dall'acquisto di generi alimentari, dal riscalda-
dei cittadini.
- Muri di contenimento al Cunicchio. Piazzale di
fermata per automezzi davanti alle scuole. Sistemazione del Prato Giardino con recinzione,
mura e concelli per evitare le azioni vandaliche
notturne che stanno rovinando ciò che è rimasto. Fognature del centro storico (esiste un progetto a suo tempo illustrato in Consiglio Comunale).
- Interventi per lo sport e il turismo.
E importante segnalare quanto abbiamo premento e dalla manutenzione dei locali e l'altra
metà è assorbita da paghe e contributi per 85 ventivato per lo sport: un campo da Baseball relavoratori: inservienti, cuochi, addetti alle puli- golamentare, un settore per l'atletica leggera, rifacimento del campo da calcio, campi da tennis,
zie, portantini, infermieri ecc.»
«Ma tali costi sono finanziati dal contributo del- pista di pattinaggio, tribune contro sole, impianti
igienici. Questo complesso farà invidia alle granla Regione»
«E vero, ma i ritardi nei pagamenti da parte di città, avrà carattere di precedenza in quanto
della Regione sono divenuti una consuetudine e il riteniamo che sia il migliore modo di togliere i
Comune è costretto ad accollarsi onerosi interes- giovani dalla strada, dalle cannellette, dalle disi bancari per far fronte alle necessità periodiche. scoteche e principalmente dalla droga. I giovani
Le casse comunali vengono indebilite e gli stessi sono stati, in tutte le epoche degli sportivi pratifornitori ne sopportano spesso le conseguenze, canti. basta dar loro le strutture e chi pratica
come è accaduto di recente. Per pagare i fornito- dello sport non si droga e cresce sano. Debbo
ri, circa 800 milioni, il Comune ha dovuto attin- precisare che questo programma è uno dei più
gere alla propria cassa perché il ritardo potesse ambiti dal Sindaco e dalla giunta tutta.
«Ultima domanda: le tasse che introito portano
essere sopportabile.
«La Regione non se ne rende conto? Non po- al Comune?»
«Il nostro paese è quello che incassa cifre irtrebbe dare una anticipazione rinnovabile, in modo che il Comune possa far fronte alle spese cor- risorie, esempio: quasi tutti i Comuni applicano
renti senza dover pagare onerosi interessi alla ban- la tassa addizionale sulla energia elettrica, tassa
riscossa dall'ENEL con le bollette e poi versate
ca?»
«I solleciti e le domande sono stati tanti ma al Comune. Montefiascone non applica la tassa
addizionale sull'energia. Quindi restano gli spicnessuna risposta è mai arrivata.»
«Quali sono i fondi necessari al Comune e il cioli, la tassa sui cani (pochi la pagano) sulla pubblicità e qualche altro spicciolo».
piano triennale di investimenti?»
«La SOCOF cosa ha dato?»
«Il bilancio comunale ammonta a circa 20 mi«La SOCOF era stata preventivata per 238 miliardi dei quali 4 miliardi per le spese correnti
della gestione 1984 ed il resto per gli investimenti lioni, ne abbiamo incassati circa 60: ciò malgrado
del piano triennale che prevede: acquisto di ter- qualche contribuente non è stato certo felice di
reno per ampliare il cimitero, elettrificazione del questa trovata del Governo».
«Sig. Angeli, da questa intervista appare chiaro
Poggio della Frusta, dei Poggeri. degli Stefanoni.
dei Paoletti, Cunicchio, Verduzzo ed altre zone. che il Comune di Montefiascone è amministrato
- La costruzione di fogne al Poggio della Frusta, con oculatezza e il merito in gran parte è dell'amdi via Contadini, della Madonnella. dèi Carpine, ministratore».
«Non esageriamo, il merito è del Sindaco, delecc.
- La sistemazione del Palazzo Renzi (circa 1 mi- la Giunta, dei consiglieri comunali e quello che
liardo) per ampliare i locali del Comune ora mol- resta è anche mio».
(La prossima intervista sarà appannaggio del
to stretti.
- Sistemazione del Palazzo Buti per istituire una Vice Sindaco Paolini appartenente al Partito Sobiblioteca comunale al servizio dell'istruzione cialista Assessore al Personale).
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pag. 9
LA VOCE
Pietro mio, come ve sete ridutto!
diGIZER
sulla fronte, sulle mani e sui piedi. Ogni volta
U n r a g a z z o : Ecco '1 zi' frate! Ecco "1 zi' frate!
inizia chiaro e forte e poi spegne la formula in un
(movimenti della gente).
borbottìo sommesso) Per istam sanctam unctioF r a t e : Pace e bene a tutti!
pem et suam piissimam misericordiam. indulgeat
L a g e n t e : Bòna sera, zi' fra", e sie lodato Gesù
tibi... (alla fine, dopo le unzioni, a voce concenCristo...
trata e.a mani stese) Miserere mei Deus secunF r a t e : Sempre sia lodato! Come sta? È in condum magnam misericordiam tuam!
dizione di ricevere l'Eucarestia?
Tutti: Ammene! ( il frate sta per uscire)
M o g l i e : Eh. zi' frate mio! Nun parla e nun muL a m o g l i e : Mari, si accompagnate 'I zi' frate, ci
ja. Le mignatte e la frèe l'hanno digurato. Còce
hanno da èssa 'na coppia d'òa ma quel cuppitello
che si jé mettete accanto 'n pignatto d'acqua, co'
drent'al guascellaro. Datejele. poarino. che lue
"no sbàttomo d'occhie lo fa bollì. E che jete da
nco' ha da fa' '1 Santo Natale.
da' l'Ucarestia che '1 dottore jà dato un muntino
F r a t e : Le uova a me! Fatele mangiare a questi
de medicine che nun gne dà l'anama a scotélle...
poveri fanciulli che hanno più bisogno di me.
F r a t e : Ma io parlavo di Comunione.
Devono crescere nella salute del corpo e dello
M o g l i e : Ah. imbè: io me credìo che jé volìoto
spirito.
dà 'na medicina che jé facìa più bòno de quella
Zi' Belardo: (fra sé) Me freghe! Lue ha magnadel dottore...
to l'inguilla! (poi rivolto al frate) De 'sti serate,
F r a t e : Ma sorella, il corpo del Signore è già
zi' fra", c'è chi crepa e chi adàla vita come un formedicina. Medicina dell'anima e del corpo.
micone. E corpo pieno nun pensa man quello
Zi' Belardo: (incredulo)-Sarà!!
vóto. Vardate 'n po' sta pòra cristiana che Santo
F r a t e : (lo fulmina con un'occhiataccia)... Se
Natale fa!? Si nun fussono le gente dell'altre che
mi dite che non riesce a ingozzare nemmeno le
jé portono che cosa, morgarèbbe de fame. E cià
medicine, sarà allora il caso di somministrargli
fratelle e sorelle e cognate, che stasera saranno
l'Estrema Unzione.
satolle che 'I corpo accapace jé scoppiarà e le
M o g l i e : Voe che dicaressara. zi' Bela"?
gente se leono '1 da magnà da la bocca pe' dallo
Zi' Belardo: Io? Ahbasta che nun gne facesse
ma lièe e ma 'sti pòre nocente...
come la palla al cegnale...
M o g l i e : (piangendo) Nun me sarèbbe mae creF r a t e : Ma non vi vergognate a parlare così!?
sa de passà un Santo Natale co' un aggadio che
Siete davanti al mistero della morte, davanti ad
un uomo che sta per rendere l'anima a Dio. Cre- nun me fa troà loco. A quantà^che la chiesa sona
dete forse di vivere in eterno, voi? Anche per pe' la Santa Messa de menzanotte! Pietro mio!
voi. sapete, è segnato il giorno nel quale la Mae- Tutte l'anne scegniomo iò, p'annà a la Santa
Messa de Don Agusto., che ciaspettàa su la porta
stà Divina chiuderà i vostri occhi col dito nero
come la Mate Santa aspetta 'I fijolo benedetto.
della morte eterna. Quando i vostri orecchi non
Ma quest'anno, nò! Quest'anno San Pangrazio
udranno più il suono dei sacri bronzi. Quando le
vostre mani non avranno più tatto per afferrare le benedetto ha volsuto che mettessara un piede
mal letto e uno mal siporcolo. Zi' fra", che jemo
spighe che il Signore vi ha concesso per la vostra
fatto noe mal Signore?! Mica jemo dato le calce
sopravvivenza. Oh. allora!
("L zi' Belardo si annichilisce, si... gratta e tossi- ma le gaiette o. puramente, scatarlato mal muso!
Eccheme, se po' dì che so' diggiuna, che da stasce).
mane ho fatto 'na sola angozzata d'acqua pe"
Moglie: Lassamo annà le fregne e pijamo le
cose serie. Si "sta pratacajé l'ete dafa". fatajala. mollà la gola che me pijava fòco. Zi' frate caro,
mal mi' marito jè venuta la polmonita pe' guazi' fra'!
dambià che bajocco pe' mannà avante 'sta barca
U n a d o n n a : Zi' Gusti', voe sete menza antonsfonnata come quella de Cesarone. La polmonita
tolita e mesà che n ete capito che ve dicìa '1 zi'
mica viene man quelle ch'adanno l'abbonnanzia
frate: l'Estrema Unzione sarèbbe l'Olio Santo.
de tutto e jé curre direto la fortuna, che jé fijono
M o g l i e : L'Olio Santo! Eh. Pietro mio. come ve
sete ridutto! L'Olio Santo min casa mia! Che 1 pure le tòre. Quelle la cenarelladel Santo Natale,
la fanno co" l'inguille erte come- 'sto braccio...
Signore ce potesse delibbarì man tutte! Ché 'sti
F r a t e : Sorella! Il Gesù Bambino che stanotte
omo anfinanta a ière ha colto l'ulìe e adìa salute
da venna. eoie l'Olio Santo! 'L Signore nco' nun pasce in una stalla, nasce nella più squallida povertà. Niente anguilla, niente cene, niente riscalm'ìa da condanna .iccosi. poarina a mi che gnuno
me pò consolà! Manco esse bastonato la Croce! damenti. Un somarello, un bòve... bestiole mansuete e umili, lo riscaldano col fiato. Niente lussi,
F r a t e : Zitta, non dite così. La morte e la vita
sono nelle mani di Dio. Zitta! Non sentite? Di niente ricchezze!
Z i ' B e l a r d o : (intérrompe) Ciofà che si nascìa
fronte alla maestà della morte s'è radunata tutta
la corte celeste. È predente la corte degli Angeli e adesso mettìa I calorifoco e ancagno de cammidei Santi tutti di Dio. La Chiesa purgante e la nà a piede, viaggiaa in lussuosa automobbele.
Qui tempe sò passe, zi' fra"! Vardate 'n po le
Chiesa trionfante...
Zi' Belardo: (sottovoce) E quella cachente nco'. prete, che stanno a garzone col Signore, che fanno...
(una donna gli da una zampata)
Una voce: Che fanno?
M o g l i e : Che dite, zi' Bela , jé le famo dà "st'OZ i ' B e l a r d o : Che fanno fanno, guardeje da ti...
lio Santo?
F r a t e : Vergognatevi a parlare così davanti a un
Z i ' B e l a r d o : Speramo che si nun gne farà bòno
moribondo! Vergognatevi! Peccatore voi, peccanun gne farà manco male!
tore lui...
M o g l i e : Fate voe. zi' frate caro, che sete un
Zi' Belardo: E v o e . n ò ?
omo de capì, ch'adete le studie. Mica come noe
F r a t e : Anch'io, fratello, anch'io! Grande pecche semo pòre zappaterra, bòne solo a cava le
catore. fratello, anch'io! Ma chissà che Pietro,
gramegnòle e patì la fame...
sebbene peccatore, in questa notte Santa, non sia
Zi' Belardo: O h ò !
proprio il rappresentante di Gesù Cristo. E se
F r a t e : (comincia) Proficiscere. anima Christiana, de hoc mundo, in nomine Dei Patris omnipo- dovesse morire, nascerebbe a nuova vita... Quetentis qui te creavit... (blatera un po')... in nomine ste travi, rose dal tarlo, sono l'emblema dell'aniAngelorum et Arcangelorum... in nomine trono- ma di quella gente che stasera gozzoviglia e banrum et d'ominationum... in nomine Virtutum. chetta. Sorda, cieca, piena di grasso. Parassiti
Cherubin et Seraphin... Et omnium Sanctorum sono! Come questi tarli. Mangiano la fatica degli
et Sanctorum Dei... Hodie sit in pace Locus Tuus umili, bevono il sangue del povero. Tanto, tanto
... Per eundem Christum Dominimi nostrum, lavoro di Pietro stasera sta sulle tavole apparec(nessuno risponde - il frate ripete accigliato) Per chiate. E lui muore. Povero e solo. Ma il Dio
della Giustizia è accanto a lui. Egli che radunerà
eundem Christum Dominum nostrum...
tutte le genti nella Valle di Giosafath domanderà
I na voce: (arzilla) Ammene!
conto dei ventri pieni, degli sfruttati, dei derelitTutti: A m m e n e !
Frate: ( e s t r a e il \ a s e t t o d e l l ' O l i o S a n t o , i n t i n g e ti...! (lascia andare un pugno sul letto e il moribondo sobbalza).
il d i t o p o l l i c e c o n g r a n s o l e n n i t à , s o l l e v a il d i t o in
Z i ' B e l a r d o : Emmòo. zi' fra ! Fate piano che
a l t o e p o i u n g e in f o r m a - d i c r o c e il m o r i b o n d o
'sto cristiano lo fate morì voe prima del tempo...
F r a t e : (non sente)... E non sono soltanto i ricchi a mangiare la cena di Pietro. Sono anche
molti fra i poveri, quelli come Pietro. Anche loro
mangiano la sua cena...
HA HOM V/ vat&WATB
A MMMS
COSÌ.
Z i ' B e l a r d o : Brao! De que ve dò raggione addaero! Voe l'ete co' le coticare, le leccalume, le
spie de le patrone che se vennono pe ' ' na cotta de
faciole...
F r a t e : Si, l'ho proprio con costoro! I coticari!
Sempre disposti e disponibili a dar maggiore ricchezza ai ricchi e distruggere il fratello indifeso e
più povero! Ma «Guai! Guai!» - disse il prete
Ferri -. Si mangeranno fra loro, quando avranno
alzato la testa! «Non ci si possa trovare - disse
ancora il prete Ferri - nemmeno questa ciabatta».
E la scaraventò in mezzo alla chiesa e non fu più
trovata, (additando il moribondo) Eccola la ciabatta del prete Ferri!
M o g l i e : Oh, Madonna mia. do' adèra? Sott'al
letto? (gli astanti sorridono) Scusate, zi' fra": a
sentì sti parole so' menza antontolita...
F r a t e : Scusate voi, sorella e scusate tutti voi,
fratelli! Forse sono stato troppo irruento. Ma la
sera di Natale non è una sera come tutte le altre.
Non sono riuscito a reggermi. Perdonatemi, miei
cari, (alza le mani) Il volto del Signore risplenda
su di voi, vi benedica e vi dia pace/ Esce)
Z i ' B e l a r d o : Regà, nun vedete che Pietro ha
uperto l'occhie?
M o g l i e : Pietro mio! Pietro mio! V'ha fatto bòno l'Olio Santo? Come ve sentite? Come state?
(piange di gioia)
Z i ' B e l a r d o : Le sapete che jà fatto bòno? 'L
frate chiacchiaràae ioentramentejé leàolafattura. Mo adè guarito. La fattura nun l'ha più! Io
l'ho guarito!
Pietro: (dopo aver aperto gli occhi, apre anche
la bocca e chiede con voce fioca alla moglie)
Pòrteme n'angozzata de vino che pijo fòco! Subboto!
^'Belardo:
Hf ttemi Lue HA MAGATO L'ìnqììuA /
pag. 10
LA VOCE
LUTTO NELLA REDAZIONE
TOFANICCHIO FRANCESCO
La scomparsa di Vincenzo Carelli
Della f r a z i o n e «Coste», ha lasciato q u e s t a vita il 13
d i c e m b r e s c o r s o all'età di 63 anni. N o n è stato mai bene
d a l l ' u l t i m a g u e r r a , d o v e c o n t r a s s e u n a malattia che l ' h a
r e s o invalido e c h e gli ha p r o c u r a t o s o f f e r e n z e fisiche e
m o r a l i . Il s i g n o r « C h e c c o » sarà ricordato dai suoi, c h e
l ' h a n n o s e m p r e c i r c o n d a t o di t a n t o a m o r e , per la sua
grande bontà.
Il Cav. Vincenzo Carelli non è più. Un male incurabile ha stroncato, in breve, la Sua fortissima
fibra che sembrava volerlo condurre al traguardo
dei 100 anni. È deceduto a Roma ma le Sue spoglie mortali sono tornate a Montefiascone ed ora
riposano nel nostro cimitero.
Montefiascone. La città che Gli aveva dato i
natali settantanove anni prima e dove aveva trascorso molta parte della Sua vita. Fu funzionario
del Catasto per molti anni, prima a Montefiascone, poi a Matera quindi a Siena e infine a Roma
che, al momento di essere collocato a riposo per
raggiunti limiti di età, aveva eletto a proprio domicilio. Un domicilio solo sulla carta giacché in
pratica era più il tempo che trascorreva nel nostro paese che nella città dei Cesari. Si ritirava
nell'Urbe al cader delle foglie, ma quando spuntavano le prime viole sentiva, come le rondini, la
«malìa» del passo e, abbandonata Roma, volava
di nuovo nella città falisca.
Vincenzo Carelli era un eterno giovane. Giovane nel fisico ma più ancora nello spirito. Giovane nel modo di pensare, giovane nel tenersi al
passo coi tempi. Un adulto insomma che non era
mai invecchiato, ma che nella semplicità e rigorosa onestà della vita, in mezzo a tanta corrotta
modernità, era rimasto anche un antico. La Sua
più spiccata qualità era quella di essere riuscito a
conservare la serenità e la tranquillità dello spirito, che Gli avevano permesso di attraversare,
con maggior coraggio, la vita raccogliendo i frutti
e anche le spine che la fortuna o le avversità
mettevano nel Suo cammino. Basta sfogliare la
Voce, di cui era fedele collaboratore, per rendersi conto quanto questa qualità era presente in
Lui. L'amore per il paese natio, l'affetto per la
famiglia, per gli amici, l'attaccamento alle genuine tradizioni del nostro popolo, la poesia delle
nostre campagne, la bellezza dei nostri panorami, erano il tema dominante dei suoi scritti che
accendevano di incontenibile gioia il cuore del
lettore. La Rocca (dove era nato), la Porticella.
Borgonicchio, la Piazza, il Corso, il Lago, erano
le perle lucenti di una preziosa collana che custodiva gelosamente nel cuore, quasi fossero
creature viventi facenti parte della Sua stessa
vita.
Il cav. Vincenzo Carelli partecipò attivamente
anche alla vita pubblica. Eletto infatti negli anni
'50 consigliere comunale, rilevò ben presto le sue
capacità di amministratore accollandosi l'onere
dell'assessorato al Turismo. Montefiascone rifiorì. Non solo in senso metaforico ma anche in
quello più letterale della parola. Fiorirono aiuole, alberi, balconi ed una serie di interessanti iniziative, miranti ad incrementare il turismo locale, caratterizzarono questo periodo. Per Suo interessamento, nel 1959 Montefiascone sali alla
ribalta della cronaca nazionale con «Campanile
LOZZI SALVATORE
A l l ' e t à di 72 anni è d e c e d u t o a R o m a d o v e risiedeva.
S a l v a t o r e L o z z i . fratello di Angelo L o z z i . L a sua vita è
s t a t a s o p r a t t u t t o s o f f e r e n z a , basti p e n s a r e che a v e v a
a p p e n a 8 giorni q u a n d o gli morì la m a d r e . In questi
giorni r i c o r r e il t r i g e s i m o della sua m o r t e .
VINCENZO CAMICIA
Il 12 d i c e m b r e , vinto dal solito male incurabile, in
p i e n a r a s s e g n a z i o n e , volava a Dio V i n c e n z o C a m i c i a ,
c h e a v e v a l a v o r a t o nelle «Poste e Telegrafi» e che god e v a la s u a p e n s i o n e da ormai 5 anni.
ANTONIO SARACA
Sera», la popolare trasmissione televisiva condotta da Mike Bongiorno. che permise alla nostra città di entrare, per la prima volta, nelle case
degli italiani, dalle Alpi alla Sicilia. In tale occasione. su proposta del cav. Carelli, il Comune
emise uno speciale francobollo - ricordo con l'immagine del paese e la scritta in sovraimpressione
«Campanile Sera - vittoria di Montefiascone su
Saranno».
Questo era il cav. Vincenzo Carelli degli anni
verdi e tale si era conservato fino a quel giorno di
ottobre 1983. quando per l'ultima volta prese parte
al consueto simposio de LA VOCE al Ristorante
Caminetto. Il male, che aveva già minato la Sua
fortissima fibra, doveva portarlo, poco dopo, irrimediabilmente alla morte. Con la Sua scomparsa Montefiascone perde non un amico ma un innamorato, non un figlio qualunque ma un coraggioso difensore del suo Campanile, di quel Campanile i cui rintocchi giungono oggi ai nostri orecchi con un suono di indicibile mestizia.
Per chiudere mi sia permesso un ricordo personale. Nelle pomeridiane passeggiate estive,accompagnato dalla moglie, due erano le tapped'obbligo: da Elio Tarantello se si trovava a passare
nella zona di Capobianco. da me se si trovava a
passare per la strada della Selciatella.
La conversazione si protraeva fino a ora tarda
ed era piacevolissima. Ricordo questi momenti
con molta nostalgia e non potrò abituarmi al pensiero di non vederlo più e di non poter più accompagnare al cancello la simpatica coppia di
tortore, che riprendevano tubando la strada del
paese, dopo essersi congedata con un caldo «arrivederci a presto».
D o p o lunghe e p e n o s e s o f f e r e n z e , il 15 f e b b r a i o u.s. è
d e c e d u t o in R o m a M a r c e l l o G e n n a r i , nato a Montefias c o n e 58 anni fa.
E r a così i n n a m o r a t o della cittadina natia c h e talvolta
v e n i v a p e r f i n o burlato c o n simpatica b o n o m i a , per la
s u a a p p a s s i o n a t a e s a l t a z i o n e di tutto ciò che riguardava
M o n t e f i a s c o n e . Di e s s a a m a v a tutto: dal p a n o r a m a ,
dalle s u e s t u p e n d e c h i e s e , dal salubre clima, agli usi. ai
c o s t u m i della n o s t r a g e n t e , al lago di Bolsena e - mi sia
c o n s e n t i t o - ai lombrichelli alla matriciana ••confezionati» d a M o r a n o .
A t t e n d e v a c o n ansia «La Voce», specialmente d u r a n t e i tre anni della sua t o r m e n t o s a malattia.
P o s s e d e v a u n a personalità e c c e z i o n a l e , direi per
istinto n a t u r a l e , q u a n t o mai amabile e s u s c i t a v a , in chi
l ' a v v i c i n a v a , una f r a t e r n a c o n f i d e n z a , un v e r o f a s c i n o
c h e e m a n a v a dalla semplicità dei suoi modi, dall'evid e n t e valore u m a n o f a t t o di accogliente b o n t à , di cordiale ospitalità e di u m o r i s m o finissimo.
H a v i s s u t o sì per gli altri, ma s o p r a t t u t t o per la sua
a d o r a t a figlia Paola e per la sua amatissim. moglie
M e n a , tra le cui b r a c c i a è spirato.
. U n a v e n t i n a di giorni fa mi chiese se a n c h e pei lui
avrei d a t o notizia della sua m o r t e su l a Voce -: forse
p e r c h é v o l e v a e s s e r e r i c o r d a l o nelle preghiere di ehi lo
FERRI LUIGI
GIORGIO ZERBINI
NECROLOGIO
MARCELLO GENNARI
A n t o n i o S a r a c a , classe 1904. non è più fra noi. L o si
v e d e v a i n s i e m e agli amici con i quali f a c e v a lunghe
p a s s e g g i a t e nei dintorni di M o n t e f i a s c o n e con un p a s s o
s i c u r o e piglio giovanile. U n a vita s p e s a nel lavoro e
n e l l ' e d u c a z i o n e dei figli al rispetto v e r s o gli altri ed alla
più rigorosa o n e s t à . P r o v a t o d a l dolore p e r l a p r e m a t u r a
s c o m p a r s a del figlio Mario, lo ha raggiunto in Cielo.
Alla v e d o v a , al figlio D o m e n i c o ed ai parenti giungano i
sensi della n o s t r a p a r t e c i p a z i o n e e l ' a s s i c u r a z i o n e di
cristiani s u f f r a g i .
ha a m a t o e dei concittadini tutti, a n c h e quelli che non lo
hanno conosciuto.
Voglio a u g u r a r m i di a v e r a c c o n t e n t a t o il cugino mio
t a n t o c a r o , m a se ciò non f o s s e , sò che dal Cielo mi
p e r d o n e r à u g u a l m e n t e , cosi c o m e era solito p e r d o n a r e
tutti e t u t t o .
Alla moglie, alla figlia, al g e n e r o Giorgio e ai suoi
g e n i t o r i , c h e t a n t o si s o n o prestati per lui. - L a V o c e f o r m u l a le più vive e sentite condoglianze.
CHECCOP
E r a di M o n t e f i a s c o n e . a n c h e se viveva altrove. È
p e r i t o t r a g i c a m e n t e in un banale incidente. Ancora giov a n e di e t à . è t o r n a t o al Padre celeste, lasciando nel
d o l o r e i suoi familiari. L" l i d i m a r z o ricorre il s e c o n d o
t r i g e s i m o della m o r t e e sarà c e l e b r a t a per lui una S.
M e s s a nella c h i e s a di S. A n d r e a alle ore 18.30.
LANZI NICOLA
Il 27 m a r z o ricorre l ' a n n i v e r s a r i o della morte e sarà
c e l e b r a t a una S. M e s s a alle o r e 9 in C a t t e d r a l e .
A tutti i parenti e familiari e s p r i m i a m o le più vive
c o n d o g l i a n / e ila parte dei numerosi -amici de La Voce
LA VOCE
pag. 11
ATLETICA
Partecipare per vincere?
A CURA DI UGO CARINI
CALCIO
Le speranze di salvezza si riducono
XV Giornata: Montefiascone - Ischia 0-1
Montefiascone: Mecocci, Stefanoni P., Leonardi, Bendia, Pesci, Cricco, Nunzi, Basile,
Grossi G., Stefanoni G., Valentini.
Una incertezza del portiere CONDANNA IL
MONTEFIASCONE.
In un campo reso pesante per la pioggia, il
Montefiascone appariva deciso a ben figurare
contro una compagine che ricopre le zone alte
della classifica. Così è stato, per tutto il primo
tempo i ragazzi di Ronchetti hanno cercato di
andare in gol. Intorno al 25mo Valentini ha una
buona palla, ma la colpisce male e va a lambire il
palo destro della porta del n. 1 ospite. Su una
azione scaturita da calcio d'angolo, Stefanoni G.
colpiva di testa mettendo fuori gioco il portiere,
ma non la traversa. Di contro 1' Ischia si faceva
pericolosa solo su tiri piazzati. Non passavano
che pochi minuti del secondo tempo che l'Ischia
passava in vantaggio; su un traversone abbastanza agevole il portiere falisco, troppo sicuro dei
propri mezzi, andava a bloccare il pallone in leggero ritardo e si faceva anticipare dallo stopper
ospite. A questo punto il Montefiascone che aveva speso molto crollava e non trovava più la
forza di reagire. La partita finiva praticamente
qui.
I Giorn. di rit.: Montefiascone - Villanova 1-1
Montefiascone: Mecocci, Bendia, Stefanoni
P., Leonardi, Pesci, Cricco, Nunzi, Basile, Grossi
G., Stefanoni G., Valentini.
Gol al 30mo del secondo tempo: Nunzi.
La prima giornata di ritorno vedeva i falisci
opposti al Villanova, squadra che nel girone di
andata, aveva nettamente battuto il Montefiascone. Le direttive date da Ronchetti ai ragazzi
erano di vincere per sperare. Il primo tempo vedeva gli ospiti farsi pericolosi con un paio di azioni, agevolmente contenute dai nostri che rispondevano con un gioco frammentario, ma efficace
fino a centro campo. Il tempo correva così via
senza grosse emozioni. La squadra di Turchetti,
allenatore del Villanova, non si accontentava del
pareggio; Leonardi e compagni dovevano faticare non poco per rispondere agli attacchi degli
ospiti. Al 30mo del secondo tempo con una incurzione sulla sinistra il terzino Stefanoni permetteva a Nunzi di battere il portiere ospite. Sembrava
ormai fatto ma una punizione di troppo da parte
dei nostri permetteva al Villanova di pareggiare a
tempo ormai scaduto (quando dice la sfortuna),
sfumava così l'opportunità di incamerare i 2 punti.
II Giorn. di rit.: Fabbrica - Montefiascone 2-0
Montefiascone: Mecocci, Bendia, Stefanoni
P., Pesci, Leonardi, Cricco, Nunzi, Basile, Grossi
G., Stefanoni G., Angeli.
Il Montefiascone resiste fino all'85mo.
Il Fabbrica, sceso in campo per fare una passeggiata, ha lottato più del previsto per averla
vinta su di un coriaceo Montefiascone. I ragazzi
di Ronchetti hanno imbrigliato molto bene per
tutto il primo tempo il più temuto avversario, non
disdegnando dei rapidi contropiedi. Al 30mo del
secondo tempo Grossi G. aveva la palla buona
per ottenere il gol del vantaggio, ma sciupava
banalmente. Il Fabbrica allora si svegliava e
prendeva ad attaccare, stringendo d'assedio i nostri che respingevano alla meglio; si giungeva
cos'i al 40mo del secondo tempo e i padroni di
casa centravano il bersaglio per ben 2 volte, su
altrettanti polpi di testa degli attaccanti avversari.
Tristezza nei volti dei ragazzi, che sono usciti
però a testa alta dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto.
I GIOVANISSIMI
DEL MONTEFIASCONE
SI FANNO ONORE
La S.S. Montefiascone non ha soltanto la
prima squadra che milita in seconda categoria,
ma ha anche un valido settore giovanile formato
da circa 70 ragazzi tra NAGC, Giovanissimi ed
Allievi. Sono i Giovanissimi che stanno dando le
maggiori soddisfazioni.
Iniziato in sordina il campionato di calcio dei
Giovanissimi, sta ora attraversando un buon periodo: su tredici partite finora disputate la squadra ne ha perse quattro, pareggiata una e vinte
ben otto, portandosi a ridosso del Tuscania e
Pilastro. Merito di tutti i ragazzi, del loro allenatore Fumagalli, che vi si è dedicato con molto
entusiasmo.
Un bravi a questi ragazzini, che rappresentano
il futuro del Montefiascone calcio.
Portieri: Manzi Paolo, Marianello Stefano,
Naro Alessandro.
Difensori: Pezzato Valter, Terzoli Marco, Stefanoni Simone, Cicoria Roberto, Filiè Stefano,
Chiodo Carlo, Chiodo Enzo.
Centrocampisti: Calandrelli Augusto, Marinelli Antonio, Centaro Gennaro, Selvi Stefano, Oliverio Giuseppe, Giusti Fabio, Angeli Luca.
Attaccanti: Mari Mauro, Paoletti Paolo, Bartoleschi Paolo, Carelli Enzo.
RISULTATI:
A
R
Montefiascone - Tuscania
0-4 0-3
Montefiascone - Paradiso
0-3
1-0
Montefiascone - Pianoscarano
1-0 1-1
Montefiascone - Sorianese 82
2-1
Montefiascone - SVIC
3-0
Montefiascone - Etruria
3-1
Montefiascone - Vitorchiano
'
1-2
Montefiascone - Soriano
2-0
Montefiascone - Bagnoregio
3-0
Montefiascone - Canino
4-0
Etnisca Baseball
L'attività agonistica 1984 dell'Etrusca Baseball Montefiascone sta assumendo un aspetto abbastanza concreto con la definizione delle date
dei tornei pre - campionato a Montefiascone e
Modena. Il primo, organizzato dalla società
montefiasconese e a cui parteciperanno Modena,
Torre Pedrera (FO) e Viterbo, avrà luogo il 24 25 marzo prossimi, mentre il secondo si svolgerà
in terra romagnola una settimana dopo. Va ricordato che nelle stesse giornate verranno disputati
2 tornei.di softball cui parteciperà l'Azzurro di
Viterbo che ha da quest'anno dei rapporti piuttosto stretti con la società falisca.
Ovviamente questi tornei servono, al di là del
fatto agonistico in sé, soprattutto per collaudare
schemi e uomini in funzione di quanto si è svolto
durante l'inverno e in proiezione futura per il
campioato prossimo.
Una grossa novità si dovrebbe avere: il torneo a
Montefiascone si svolgerà, a quanto sembra, al
campo sportivo comunale (non il nuovo campo
solo da baseball ma quello da calcio) per questioni logistico - organizzative ma anche perché è
ormai in atto il processo di smobilitazione dal
campo di Zepponami che per cinque anni ha accompagnato la vita della società e che a fine anno
verrà lasciato per scadenza del contratto che è
irrevocabile. È un altro capitolo che si chiude
nella storia dell'Etnisca e che ne apre uno tutto
nuovo, che è legato in modo determinante alla
costruzione del nuovo campo.
Cogliamo l'occasione per ricordare a chi di
dovere che prima di iniziare la ristrutturazione
del campo di calcio forse sarebbe meglio pensare
a quello da baseball, visto che a fine anno la S.S.
Etrusca Baseball sarebbe costretta a chiudere
bottega dopo undici anni di onorato servizio allo
sport cittadino.
Sono contento che mi si dia ancora lo spunto
per scrivere qualche riga su «La Voce», anche se
non è mia abitudine rispondere ad un certo tipo di
provocazioni. Comunque prima di entrare in argomento vorrei dare qualche chiarimento al prof.
Severi Carlo Alberto.
Anzitutto non è stato per volere mio che risultassero solo le iniziali del mio nome, non è stato
quindi un atto di vigliaccheria come lei afferma.
Altro punto è il titolo dell'articolo che ho scritto:
«Atletica questa sconosciuta» voleva soltanto avere un valore provocatorio, che suscitasse la
discussione; una persona esperta come lei pensavo lo capisse ! L'atletica leggera in effetti non è
una sconosciuta a Montefiascone; ma di tutte le
vittorie conseguite dalla Fiamma Alto Lazio, con
tutte le atlete che quésta ha avuto, quante fino ad
oggi hanno continuato, propagandando e divulgando questa meravigliosa disciplina? E quante
invece hanno cessato l'attività per «merito» suo?
Tutte compiuti i 15- 16 anni preferivano smettere, forse appagate dalla breve gloria di una vittoria. Perché? Perché veniva inculcata in loro la
mentalità del correre per vincere, del riuscire a
qualunque costo, e quanti e quali risultati ha dato? Delle prestigiose vittorie ma non un reale
apprezzamento di ciò che le atlete hanno fatto.
L'allenatore deve, secondo il mio modesto parere considerare l'instruzione e l'allenamento come mezzi che influenzano ragazzi e ragazze a
comportamenti che non limitano l'applicazione
solo allo sport.
Non ho dubbi sulla sua preparazione tecnica e
teorica, ma penso che debba ancora imparare
molto su come comportarsi in certe situazioni
(vedi per esempio il giorno della rappresentazione e rievocazione della morte di S. Margherita,
oppure le scenate isteriche prima di una gara,
non sono certo di aiuto in quei momenti di tensione). Lei mi ritiene un ex amico dopo che sono
stato al suo fianco per cinque anni disinteressatamente, senza avere un minimo riconoscimento,
partecipando se non sbaglio a tre dei titoli nazionali della squadra di atletica femminile; e cosa
dovrei pensare io allora del prof. Severi che ad
un certo punto è misteriosamente scomparso!
Forse qualche problema l'ha costretto a ricercare altrove quello che a Montefiascone non trovava più? Oppure è stata una fuga perché troppe
persone le vogliono troppo bene? Comunque sia,
accetto la sua sfida per incentivare l'atletica a
Montefiascone e se non dovesse aver paura di
rendersi ancora reperibile, le propongo di affrontare certi problemi verbalmente, magari davanti
alle sue ex atlete e... vinca il migliore!
MASSIMO CHIOVELLI
II novo Orologio
Dopo noiosa e lunga aspettativa,
Questa Amministrazione,
finalmente,
Si è decisa e dà l'ora positiva
Con l'orologio novo assai valente.
Cosi potrà veder la comitiva
Di tutto il personale dipendente
L'ora precisa e quindi può timbrare
D'obbligo la sua scheda e registrare.
Ho inteso due impiegate ragionare
Diceano: l'orologio cià un difetto,
Sembra che da una parte a quanto pare
Un numero non marca ben perfetto.
10 non so proprio come s'ha da fare
Per far contento il Vulgo benedetto.
Chi la vo' cruda e chi la vole cotta
l'acquacotta.
Con l'aio, e la mentuccia
Lo scrivente però mica sborbotta,
L'orologio per lui marca il confine.
Quando aspetta per fare la ricetta
11 Dottor Cricco o pure Foscarini.
Più non domanda l'ora a la Concetta
Nemmeno a la Fetoni o la Zerbini.
L'orologio è preciso a perfezione.
Salute e grazie all' Amministrazione.
AMERICO NEVI (il Guardianello)
LA VOCE
pag. 12
CINEMA
O c c u p i a m o c i di quella nobil arte chiamata cinematografia.
B e n e o male tutti sappiamo qualcosa in merito, a
cominciare dalla classificazione per generi o per interpreti; e molti s o n o in grado di fare una programmazione
nella scelta dei films da vedere. Cosa positiva in tempo
di inflazione dello spettacolo, quando le ripetizioni non
si c o n t a n o , mentre scarseggiano le novità, in senso di
cratività.
Perché il cinema, da buon Business, non è estraneo
alla filosofia del massimo profitto, costretto a subire la
spietata c o n c o r r e n z a di altre forme di spettacolo, primo
fra tutti la T V .
Per la gran quantità di produzione ed al caro botteghino, lo spettatore d e v e godersi sul grande schermo solo
quei films che la pubblicità gli inculca in maniera più
incisiva: mentre attende in poltrona che i canali privati
e mamma RAI si dissanguino per programmare a breve
s c a d e n z a tutti quelli che non ha potuto vedere. Poi il
brutto m o m e n t o del cinema, in particolare di quello
nazionale, è legato alla scarsezza di attori e idee nuove,
c h e lasciano facile spazio ai colossi d'oltre oceano che.
s a l v o rare e c c e z i o n i , fanno produzioni altamente spettacolari che sopperiscono all'esilità del soggetto con la
scenografia.
Inutile dire c h e il migliore cinema resta tuttora quello
e u r o p e o , che però si dibatte in una crisi senza precedenti che non v e d e una soluzione. Riservandoci di ritornare
sull'argomento, ora diamo un'occhiata alla produzione
della stagione attuale che si avvia al termine.
L a produzione nazionale è stata, c o m e sempre deludente; e la classica commedia italiana l'ha fatta da padrona c o n i vari Celentano, Pozzetto, Montesano. Tutti
ne avrete visto qualcosa; ed a parte la storiella, vi siete
resi c o n t o c h e la risata veniva fuori quasi sempre da
battute e situazioni collaudate: niente di più deludente.
N o n f a c c i a m o di ogni erba un fascio, perché accanto
alle banalità vi s o n o state opere degne di attenzione, dal
c a n d i d o V e r d o n e di «Acqua e sapone», al burbero
Giannini di «Mi manda Picone», al goliardico Arbore di
« F F . S S . » . Interessante anche la «Chiave di Brass», per
c o n c l u d e r e c o n il maestro e la sua «E la nave va», dove
Fellini ci presenta una stupenda allegoria della condiz i o n e umana, accompagnata nel suo cammino dalla
ineliminabile presenza della morte. Fellini, c o m e è suo
c o s t u m e , fa una riflessione al maggiore problema del
m o m e n t o , la guerra atomica; ma la visione è ottimistica
ed il m e s s a g g i o è chiaro: c o m e il gigantesco rinoceronte
si salva sulla piccola scialuppa, così l'uomo si può salvare frenando la sua folle corsa agli armamenti.
La produzione straniera è innumerevole. Cito per
prima la recente scuola australiana, con il maggiore
e s p o n e n t e Peter W e i r e d il suo « U n anno vissuto pericol o s a m e n t e » , opera consigliata. Dalla Francia abbiamo
l'ultimo da Truffaut. Ma il grosso viene dall'America:
d o p o aver dominato la prima parte della stagione con i
musical, è arrivato il terzo episodio della saga di Guerre
stellari. Films di scarso valore artistico, ma di grande
presa sulla massa, c o m e dimostrano i favolosi incassi che
ogni anno ritoccano i records. Segnaliamo anche un
ottimo «War games», piccolo gioiello di fanta-politica;
il t r e m e n d o «The day after», la ricostruzione di un
a t t a c c o a t o m i c o ; il genio ebraico newyorkese di Alien
in «Zellig»; la comicità di Mei Brooksnel, suo essere o
non e s s e r e ; consigliato anche l'omaggio che l'attore fa
ad H e m e s t Lubitsch, grande caposcuola della commedia brillante.
E LA PUBBLICITÀ A A A
Imperversa nella stampa, radio e TV; entra
nelle nostre case, e quotidianamente ci propina
l'immagine di una vita ideale e felice, per convincerci a comprare un prodotto qualsiasi.
Volti gioiosi con sorrisi che arrivano fino alle
mascelle, perché usano il detersivo Blank, il dentifricio Slurp, e la cera per pavimenti Slit, la bibita Glurg che fa (ahinoi!) meditare, meditare.
Si vede e si sente di tutto, non ci si stupisce più
di nulla; ma si sorride di fronte a trovate più o
meno banali. Centinaia di famiglie dal decimo
piano, reclamano il loro rotolo di carta igienica
ormai introvabile nei negozi; casalinghe frenetiche, munite di pattini, fanno la gimkana intorno
ai mobili per scovare la polvere nemica; mariti
che scappano di casa con la falciatrice, perché la
gentile signora non fa il caffè come la zia Pincopallina, e i figli non fanno altro che bagnarsi il
fondoschiena e piangere perché non hanno il biberón con doppia valvola. D'altra parte, ci sono
però shampoo dai magici poteri, quali far vincere
al biliardo o al ping-pong, che vengono usati giornalmente (pidocchite acuta?) da ragazzi superintelligenti, che hanno in testa una sola cosa: LA
FORFORA (candidata al premio Ignobel).
A parte gli scherzi, stiamo subendo un vero e
proprio bombardo di immagini pubblicitarie, e a
volte ci viene in mente: ma chi ha inventato la
pubblicità?
Non lo so. Ma immaginiamo questa scena: Eva
non sa cosa dar da mangiare ad Adamo, arriva il
serpente e le dice: preparagli una mela, vedrai
che idea... originale! Non è andata così; e noi, se
a volte veniamo presi in giro dalla pubblicità, non
prendiamocela troppo; magari ridiamoci sopra, e
consoliamoci col fatto che possiamo ragionare
con la nostra testa. Okay?
SNOOPY
RICORDANDO LUCA
Un anno fa il caro LUCA NENCIONI ci ha
improvvisamente lasciato.
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A / Franco \ 8
T/MENICHELLI\3
V
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Per finire, opere in cui la colonna sonora ha una parte
determinante c o m e «Furyo», storia ambientata in Asia
durante la guerra, c o n un discreto David Bowie e Flippaut, c o n un inquietante Me. Dowell, musica del grande
Lou Reed.
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In questo primo triste anniversario della sua
scomparsa, ci siamo riuniti compagni di scuola
ed i suoi amici, per ricordarlo ancora e quasi
risentirlo in mezzo a noi.
Nonostante il passare del tempo, la tua immagine è sempre viva nel nostro affetto, e il tuo sorriso ci accompagna ancora.
Ci troveremo insieme ai tuoi genitori, a tua
sorella, ai tuoi parenti, per pregare con te e per
te. Siamo sicuri che questo è il modo in cui vuoi
essere ricordato, pensando al tuo costante interesse per una vita più cristiana; e al tuo desiderio
di idee e di verità.
Gli amici di scuola, e gli amici del Gruppo di S.
Andrea, invitano tutti alla S. Messa che si celebrerà il giorno 10 marzo, alle ore 17,30 nella chiesa di S. Andrea.
VECCHI RICORDI
Italia bella quanto ti ho amato
dal primo giorno che ti ho conosciuto!
Se non ti dico il giorno che son nato
mi capirai con quello che ti dico.
Marciando spesso « vincere» ho cantato
ma purtroppo tutto questo n'è avvenuto
come piccolo balilla ero chiamato
e la fede si levò dal nostro dito.
A scuola ci si andava come un soldato e prima
del Nome del Padre c'è il saluto
chi sbagliava non era perdonato
e chi comandava era risoluto.
Vi dico che non so' di quel partito
da quando in questo mondo son venuto
ve lo racconto come una storiella
ma la vita quotidiana era quella.
Avevo un piede scalzo e 'na sciampella
nell'infanzia mia povera e bella
il freddo con la fame mi trabballa
c'era la muffa dentro le budella.
C'era chi dormiva in una stalla
e non si guardava grotta brutta o bella
era tempo del bombardamento
e con la guerra non si scherza tanto.
La mia scuola aveva un solo pavimento
e la maestra non scherzava manco;
da la porta entrava solo vento
e ogni scolaro diventava tonto.
Ricordo qualche amico eh'è defunto
e nel parlare ci tremava il mento,
ma il nostro sacrificio dov'è andato
che non s'è capito mai la coda o 'I capo.
GIUSEPPE
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pag. 13
LA VOCE
Restano intatti i valori della religione cattolica
(dalla prima pagina)
Concilio Ecumenico Vaticano II ai
governanti, 8 dicembre 1965).
4. Con nuovo impulso pertanto la
Chiesa italiana, nel rispetto della sua
originale missione e delle prerogative dello Stato democratico, nella
volontà di reciproca collaborazione, assicura per parte sua l'impegno
di difendere e di promuovere i valori
umani che stanno alla base di una
moderna convivenza civile. In particolare:
a) Rileva con la dovuta attenzione come il riconoscimento degli «effetti civili ai matrimoni contratti secondo le norme del diritto canonico»
e l'efficacia della Repubblica Italiana, sia pure a determinate condizioni, delle sentenze di nullità di matrimonio pronunciate dai tribunali ecclesiastici, corrispondano alle esigenze della coscienza dei credenti e
di un corretto ordinamento della
convivenza civile.
Nello stesso tempo, in comunione con la Santa Sede e con tutto
l'Episcopato cattolico, la Chiesa italiana riafferma il valore immutato
della dottrina cattolica sul matrimonio e la sollecitudine per la dignità e i
valori della famiglia, cellula primaria della società e fondamento di sicuro progresso umano.
b) Si impegna nelle prospettive di
un rinnovato servizio educativo e
scolastico, perché le nuove generazioni crescano in una libertà che non
può essere disimpegno e che matura
invece con la ricerca coraggiosa della verità. Se con il nuovo accordo la
disciplina dell'insegnamento della religione è stata aggiornata, è perché si
possano favorire le scelte consapevoli
e responsabili degli alunni e dei loro
genitori, proponendo a loro valide
motivazioni, autentici contenuti,
metodi e docenti qualificati. In tal
senso la Chiesa italiana continuerà
a ispirare la sua fondamentale preoccupazione educativa sia nelle scuole cattoliche sia nell'insegnamento
della religione da assicurare a tutti
nelle scuole dello Stato come doveroso servizio che rientra nel quadro
delle finalità della scuola.
c) Per quanto si riferisce alla materia patrimoniale, la Chiesa italiana intende proporre con chiarezza
le originarie finalità della sua missione di religione e di culto, di carità e
di apostolato, e auspica che la formulazione della nuova disciplina riguardante gli enti e beni ecclesiastici consenta di mettere efficacemente e correttamente a servizio del
Paese, particolarmente dei poveri e
degli emarginati, la collaudata esperienza e la competenza dei cristiani
e delle loro istituzioni.
5. Nel prendere atto dell'accordo
positivamente intervenuto tra la
Santa Sede e la Repubblica italiana,
la Chiesa è consapevole della situa-'
zione in cui versa il Paese, impegnato a superare una crisi di valori che
toccano il suo profondo tessuto morale e sociale, le sue istituzioni, le
sue prospettive. Sopratutto a fronte
di tale situazione non può non avvertire gli obiettivi limiti di quella
che resta in pratica, pur a distanza
di ormai 55 anni, una modificazione
del Concordato Lateranense.
Restano fuori dall'esplicita normativa dell'accordo oggi siglato aree
significative di problemi nuovi e urgenti, quali la promozione della vita
e della famiglia, l'educazione sanitaria e i servizi socio - sanitari e assistenziali, la lotta contro le nuove forme di emarginazione, le iniziative per
L'ANNO SANTO DELLA REDENZIONE
Speranza e riconciliazione
di Laura Benedetti Esposito
Mai forse, come in questa nostra
tormentata epoca, l'uomo sente nostalgia di Dio, il bisogno di riconciliarsi
con Lui, perché le energie interiori intorpidite da un convulso vivere, riemergano
in tutta la loro vitale capacità e bellézza.
Che cos'è l'Anno Santo della Redenzione per ognuno di noi, credenti o non
credenti? Cosa ci ripropone e ci fa considerare? La prima cosa che viene in mente e come visione rievocata appare ai
nostri occhi, è una Croce, un Uomo, e il
pianto infinito di una Madre.
«... Gesù, ricordati dime, quando ritornerai ne! tuo Regno!» «In verità ti dico:
oggi sarai con me in Paradiso». E l'uomo
redento riprese il cammino, con una liber
tà sancita dal prezzo di una Croce, e la
capacità di volere il bene o il male, la
verità o la menzogna, l'ingiustizia o l'amore.
Questo Giubileo straordinario è dunque, prima di ogni altra cosa, il ricordo
struggente, sebbene sempre vivo e presente nel cuore del mondo, di un Atto
supremo di Amore avvenuto circa duemila anni fa. Un «anniversario» che trascende e per la sua universalità coinvolge non solo i credenti, ma tutto il mondo
laico, ognireligione,ogni ideologiaecultura. Possono infatti laCulturae i Mass Media ignorare o osservare passivamente l'Anno Santo della Redenzione? non
comporta forse interessi sociali e culturali, e non rappresenta anche un «fatto»
storico, al di là della sua dimensione religiosa e di tede? tn che misura, ci domandiamo, l'Informazione ha contribuito per
far recepire il messaggio giubil are nel
suo significato più profondo?
Ho chiesto al Dott. Aldo Palmisano,
Direttore del GR2, un suo pensiero in
proposito. «C'è un dato che mi pare vada
sottolineato, e che va oltre la «cronaca»
di un avvenimento di per sé eccezionale,
e non solo sotto il profilo relisioso. Si è
cercato, per quanto riguarda radio e televisione - fra cui cito il GR2 - di far
emergere, anche dalla cronaca, quello
che mi pare il filo conduttore dell'Anno
Santo: il valore della Pace. Con particolare riguardo agli interventi del Papa continua il Dott. Palmisano - la pace è
stata al centro delle preoccupazioni, in
un anno certamente cruciale per le si?e
tensioni per l'inasprimento dei rapporti
Est - Ovest. L'Anno Santo richiama certamente. innanzitutto, alla pace religiosa, alla pace come conquista interiore.
Ma essa non può essere disgiunta e non
va disgiunta con la pace fra le comunità e
fra i popol i. È un messaggio che ha trovato eco soprattutto fra ì giovani, come
cultura di base.
È questa «dimensione» che si è tentato
di far risaltare, anche attraverso i resoconti e i servizi. L'Anno Santo non è concluso e quindi il discorso rimane aperto.
Agli «Speciali» (quattro per quanto si riferisce al GR2), e ai servizi, non mancherà certamente un seguito per sottolineare
questo aspetto che, ripeto, a me pare
centrale».
L'impegno degli uomini di buona volontà. la rinascita dell'amore, la conqui
sta della Pace, questodunque il significato profondo dell'Arino Santo, alla luce
della Redenzione, come ebbe a dire Giovanni Paolo II: «Suprema coscienza dell'umanità».
la gioventù, la qualificazione dei mezzi
della comunicazione sociale, la promozione del volontariato interno ed
internazionale, l'impegno per il terzo
mondo e per la pace, la valorizzazione del territorio e della sua cultura.
Convinti che il futuro della società italiana si giocherà per tanti aspetti proprio su queste frontiere, i Vescovi si attendono perciò coerenti
sviluppi dell'impegno di collaborazione per il bene del Paese, significativamente espresso nell'art. 1 dello
accordo. Per parte loro si dicono pienamente disponibili, nell'ambito
delle proprie competenze, a ogni forma di leale e costruttivo confronto con le istituzioni civili a tutti i
livelli, anche valorizzando gli spazi
opportunamente aperti per una qualificata espressione della loro Conferenza Nazionale e delle sue articolazioni regionali.
Chiesa e cristiani non sono stranieri in Italia: sono di casa. Essi prendono occasione per riaffermare lo
impegno di una qualificata e organica corresponsabilità che, se per loro
si ispira al Vangelo di Cristo, si colloca dentro la vita di un popolo di
cui essi stessi sono parte e di cui
condividono le speranze di ripresa e
la volontà di autentico progresso.
Orario Sante Messe feriali
nella parrocchia
della Cattedrale
Da lunedì a giovedì:
ore 7,30 - 9: in Cattedrale;
ore 17,15: in Divino Amore.
Venerdì e sabato:
ore 7.30 - 8 - 9: in Cattedrale;
ore 17.30: in S. Andrea (prò defunctis).
Ogni giorno:
ore 7: in Divino Amore;
ore 7.30: in S. Pietro. Benedettine.
Orario festivo invernale
SANTE MESSE
Ore 7:
S. Maria delle Grazie-S.
Maria del Giglio-Chiesa
Divino Amore.
Ore 7,30: CATTEDRALE
S.
MARGHERITA-S. Giuseppe-Corpus Domini.
Ore 8:
Chiesa S. Pietro (Benedettine)-Convento Padri Cappuccini.
Ore 9:
S. FRANCESCO.
Ore 9,15: S. Maria del Giglio.
Ore 9,30: S. Flaviano-Corpus Domini.
Ore 10:
CATTEDRALE
S.
MARGHERITA.
Ore 10,30: Convento Padri Cappuccini.
Ore 11:
CATTEDRALE
S.
MARGHERITA.
Ore 11,30: S. Flaviano-S. Maria del
Giglio- Corpus DominiS. Giuseppe.
Ore 12:
CATTEDRALE
S.
MARGHERITA.
Ore 17:
S. Flaviano.
Ore 18,30: S. Andrea.
MESSA VESPERTINA DEL SABATO valevole per il precetto festivo:
Ore 17:
Cattedrale S. MARGHERITA.
CALENDARIO
PARROCCHIALE
7 marzo:
mercoledì delle Ceneri: digiuno e
astinenza. Ore 18 in Cattedrale:
Messa celebrata dal Vescovo con
benedizione e imposizione delle
Ceneri.
Inizia la Quaresima.
8-9-10 marzo:
vedere programma in prima pagina.
Congresso Eucaristico della parrocchia di S. Margherita.
11 marzo:
domenica - Ore 11 : S. Messa celebrata dal Vescovo.
Invitati tutti, specie i giovani.
19 marzo:
festa di S. Giuseppe.
S. Messe in Cattedrale.
Ore 7,30 - 9 - 17,30.
24 marzo:
annunciazione del Signore.
25 marzo:
anniversario della morte di S. Lucia Filippini.
Le S. Messe saranno celebrate
nella chiesa di S. Lucia Filippini.
Ore 7,50- 1 0 - 1 1 - 1 2 .
5 aprile:
anniversario della morte di S. E.
Mons. Giovanni Rosi (1951).
S. Messa: ore 7,30 in Cattedrale.
PRO DEFUNCTIS
9
10
16
17
23
24
30
31
marzo:
marzo:
marzo:
marzo:
marzo:
marzo:
marzo:
marzo:
Giovanni C. Barba;
Pro Defunctis;
Pro Defunctis;
Pro Defunctis;
Pro Defunctis;
Pro Defunctis;
Bernardino Natali;
Pro Defunctis.
IMPORTANTE!
Il mercoledì delle Ceneri e il venerdì Santo sono giorni di Astinenza e di
Digiuno.
Tutti i venerdì di Quaresima sono
giorni di astinenza.
Sono tenuti ad Osservare le leggi
dell'astinenza tutti coloro che hanno
compiuto i 14 anni; alla legge del digiuno sono invece tenuti tutti i maggiorenni fino al 60mo anno incominciato. Chi si trovasse nell'impossibilità di osservare la legge, è tenuto a
sostituire l'astinenza e il digiuno con
altre opere di penitenza.
Ogni venerdì di Quaresima alle ore 15,30 e ogni domenica di Quaresima alle ore 17 in Cattedrale si terrà:
VIA CRUCIS.
LA VOCE
pag. 14
efe3
FIOCCHI ROSA
LA NOSTRA «CUPOLA» RIMARRA ILLUMINATA
La piccola Francesca Trapè annuncia la nascita del fratellino Stefano. Ai felici genitori, rag. Mario,
segretario amministrativo della Cantina Sociale di Montefiascone e professoressa Ivana Torrigiani, a Stefano e Francesca giungano gli auguri più cordiali del nostro giornale, da
estendere anche al simpatico nonno
Ferdinando Torrigiani ex - vigile urbano.
Egregio Direttore,
sono a chiederLe ospitalità per la pubblicazione della Ietterà che Le
accludo; è la risposta del nost r o S indaco alla richiesta per la illuminazione permanente alla cattedrale di S. Margherita.
Con una sollecitudine ed una responsabilità che Gli fanno onore, ci
informa che l'Amministrazione Comunale ha accolto la nostra istanza.
Tale decisione ci riempie ovviamente di grande soddisfazione e pertanto
con il più vivo apprezzamento, desidero porgere anche a nome della Cittadinanza, i più sentiti ringraziamenti al Sindaco ed alla Giunta Comunale
per il bel dono che ci hanno offerto.
Ora più che mai, però, a tutti noi incombe il dovere della migliore conservazione di tanto insigne Monumento che, insieme alla stupenda Basilica di S. Flaviano, costituisce il vanto e il decoro della nostra Città.
Ad allietare la casa del Dr. Mauro
Fanelli, nostro lettore da Marta, è
arrivata una bella marmocchiona alla quale è stato imposto il nome di
Alda. Al caro Dr. Mauro, alla gentile Signora Adriana, ai nonni Fulvio
ed Alda nonché alla neonata, gli auguri più sinceri de «La Voce».
SPOSI D'INVERNO
Il 19 febbraio nella bella chiesina
di S.Maria in Arce - alla Rocca - si
sono uniti in matrimonio ANGELO
ANTONIO CAPORICCIO e ANNA
BRAGUTI. Il freddo ha consolidato e conserverà bene il loro amore. La signora Nellina cantava in
cuor suo (non riusciamo più a sapere a quale «cantata» è arrivata!),
mentre il sor Ottavio era felice come
non mai.
Gli sposi, ai quali auguriamo tanta felicità, sono ora partiti per trovare «calore» altrove. Tanti anni di
gioia e tanti... marmocchietti!
A PROPRIE SPESE
Al Sig. Sindaco,
Il sottoscritto Balestra Goffredo
chiede l'autorizzazione di poter, a
proprie spese, mettere a dimora i
due pini, che mani scellerate e...
menti occulte, hanno Voluto estirpare dall'aiuola antistante l'ingresso principale del nostro Ospedale.
Certo dell'accoglimento della
presente ed in attesa di una Sua risposta, sentitamente ringrazia e
cordialmente saluta..
G o f f r e d o Balestra
CORSO PER FIDANZATI
Preparazione al matrimonio
Annunciamo a tutti i fidanzati, che
prevedono di sposarsi durante l'anno, il corso unico di preparazione al
matrimonio, che è indispensabile prima di ricevere il Sacramento.
Gli incontri si svolgeranno alle ore
18, nel salone delle Maestre Pie, nei
sabati: 10-17-24-31 marzo e 7 e 14
aprile.
I temi trattati hanno un ordine logico, per cui è necessario partecipare
a tutte le lezioni. Al termine verrà
rilasciato un attestato di partecipazione, che i fidanzati devono presentare al proprio parroco quando inizieranno le pratiche per sposarsi.
NOTIZIA IMPORTANTE
Entro il mese di marzo nei locali a
pianterreno ristrutturati del palazzo
Buti - Volpiani verrà aperta la Bi-
Giuseppe Ferlizzi
Gent.mo Sig. Giuseppe Ferlizzi,
mi consenta di ringraziarLa, anche a nome della Giunta Comunale, per lo
«scritto» personalmente fattomi recapitare e recentemente pubblicato su
«La Voce», che plaude all'iniziativa, posta in atto dal Comune, di rendere
«stabile» l'illuminazione della Basilica di S. Margherita.
Montefiascone ed i suoi cittadini meritavano che il suo più insigne Monumento, insieme alla Basilica di S. Flaviano, venisse adeguatamente messa
in risalto e reso ben visibile anche di notte, non solo per accentuarne la
bellezza delle sue linee architettoniche e la sua maestosità, ma anche per
ribadirne la sua storica funzione di ineguagliabile «punto di riferimento»
che caratterizza, con singolare originalità, il Colle Falisco.
Convinti pertanto che l'illuminazione fosse un impegno civico e un omaggio dovuto alla Cittadinanza, che ha favorevolmente accolto ed apprezzato la realizzazione, è nei nostri intendimenti - riflettendo così anche i
desideri degli Amici della Cattedrale - fare in modo che la CUPOLA risplenda sempre anche di notte, poiché è patrimonio di tutti e come tale da
tutti sempre godibile. Mi è infine propizia l'occasione per confermarLe la
mia stima e l'apprezzamento per il suo personale, disinteressato impegno
per la conservazione e la valorizzazione della Cattedrale, impegno condotto con l'abituale discrezione e passione. Cordialmente,
IL SINDACO
( R e n a t o Belardi)
VIA QUARTO O VIA DELLE BUCHE?
Gli a b i t a n t i di Via Q u a r t o , u n a t r a v e r s a di via del L a g o a M o n t e f i a s c o n e , si s o n o
rivolti al n o s t r o giornale p e r segnalare a n c o r a u n a volta al C o m u n e lo stato di complet o a b b a n d o n o in cui v e r s a il f o n d o stradale della loro via. Si tratta in effetti di una
s e q u e n z a di b u c h e , grandi c o m e c r a t e r i , d o v e è impossibile transitare sia a piedi che
in m a c c h i n a . Q u a n d o p i o v e le b u c h e si riempiono di a c q u a ed è un a z z a r d o guardarl e . . . si rischia di a n n e g a r c i s i . A d e t t a dei n u m e r o s i abitanti della z o n a , il C o m u n e
a v r e b b e b e n t r e volte d e l i b e r a t o la sistemazione di d e t t a strada, ma poi alle p r o m e s s e
v e r b a l i di q u e s t o O quel politico, non è seguita a l c u n a o p e r a . C ' è da notare che la via è
b r e v e e la s p e s a p e r la s u a s i s t e m a z i o n e s a r e b b e d a v v e r o irrisoria. S p e r i a m o che il
S i n d a c o Belardi e l ' a s s e s s o r e ai lavori pubblici S c o p o n i vogliano a c c o n t e n t a r e gli
a b i t a n t i di Via Q u a r t o , a s f a l t a n d o q u a n t o prima la strada.
GRAVE PERDITA PER LA CULTURA CONTADINA
È MORTA LA «GIOMMA >
Si c h i a m a v a A s s u n t a Piergiovanni ma tutti la conos c e v a n o col n o m i g n o l o di « G i o m m a » . C o m e L i s a n d r o n e a l l ' A s i n e l i o , Piccìo a C u n i c c h i o , P i p p a s t r o n e al Pogg e t t o , Pisichillo al Poggio della F r u s t a , la G i o m m a era ai
F i o r d i n i u n o dei personaggi più caratteristici. Privata
c o m p l e t a m e n t e d e l l ' u d i t o dallo s c o p p i o di una b o m b a
d u r a n t e la g u e r r a , s a r e b b e s t a t o p r o b l e m a t i c o «interloq u i r e » c o n lei se non f o s s e s t a t a d o t a t a di una intelligenz a viva e di u n a f a c o l t à intuitiva non c o m u n e , che l'aiut a v a n o a s u p e r a r e le non lievi difficoltà della g r a v e
m e n o m a z i o n e . Piazza V. E m a n u e l e era stata da giovan e ( m a a n c h e in questi ultimi tempi) il s u o c a m p o di |
battaglia p e r la c o n q u i s t a di un p o s t o . . . al sole se d'inv e r n o , a l l ' o m b r a se d ' e s t a t e , c o m e venditrice a m b u l a n - |
te. U o v a , f r u t t a , v e r d u r e e r a n o le m e r c a n z i e c h e portav a in p i a z z a nel c a n e s t r i n o di vimini, per la clientela che
amava acquistare all'aperto.
E r a t a n t a la c o n c o r r e n z a , p e r c h é di c o n t a d i n e ne a r r i v a v a n o n u m e r o s e in piazza
col c a n e s t r o , m a lei e r a u n a delle più c o n o s c i u t e e più amabili e s e m p r e prima delle
a l t r e r i u s c i v a a spicciare il c a n e s t r o . Fin qui la G i o m m a « c o m m e r c i a n t e » . Ma c ' e r a
l ' a l t r a G i o m m a . Quella più n a s c o s t a , più segreta, più s t r a v a g a n t e e folcloristica: la
G i o m m a delle « c r e d e n z e o c c u l t e » . U n a G i o m m a che si realizzava in c a m p a g n a , in
u n a s o r t a di c a t a p e c c h i a semidiruta d o v e v o l g e v a n o e c a n t a v a n o sinistramente
b a r b a g i a n n i e c i v e t t e . U n a G i o m m a «maga», che m e t t e v a al m a c e r o e r b e e s o s t a n z e
a f r o d i s i a c h e p e r f a b b r i c a r e filtri d ' a m o r e o scacciare il d e m o n i o da gente c h e ne era
i n v a s a t a o a n n i e n t a r e la p o t e n z a malefica delle f a t t u r e . A g g r o n d a v a il f a z z o l e t t o sulla
f r o n t e , e r e c i t a n d o f o r m u l e e s o r c i z z a n t i , s o t t o p o n e v a gli... sventurati clienti alla
p u r g a delle s u e s c a t e n a t e m a g i e c h e , sia d e t t o in un o r e c c h i o , sortivano talvolta
strabilianti e f f e t t i benefici d a f a r e invidia a b a r b a di medici c h e h a n n o la p u z z a al naso
e l ' a r d e n t e v o c a z i o n e di a u m e n t a r e l ' a r e a cimiteriale. È morta lo scorso g e n n a i o a
s e g u i t o di g r a v i ferite riportate in un incidente stradale. C o n lei s c o m p a r e non solo un
p e r s o n a g g i o , m a u n a g r o s s a f e t t a di cultura del n o s t r o c o n t a d o .
GIÒ
blioteca Comunale.
Sarà fornita di circa 5.000 volumi
già catalogati di proprietà comunale, mentre 1.000 volumi saranno dati in prestito dal Consorzio Provinciale Biblioteche.
Il Consiglio di Gestione sta organizzando il servizio: ci sarà sicuramente un impiegato comunale con
la qualifica di aiuto bibliotecario.
INGHILTERRA - SCOZIA
dal 20 al 28 agosto
in aereo
Cambridge - York - Edimburgo Glasgow - Birmingham - Oxford Londra:
sono le tappe più importanti del
viaggio.
Sono iniziate già le iscrizioni. Rivolgersi a Don Agostino, tel. 86050.
« «CAMPAGNA»
Tutto l'amore
in una nuova rivista
« C A M P A G N A » . Q u a n t a gioia suscita
q u e s t a p a r o l a ! S o l e , soffici e c a n d i d e nuvole che o m a n ò maestosamente l'azzurr o , t a n t a l u c e , aria a p e r t a tiepida e p r o f u m a t a , uccelli, farfalle, p e c o r e , m u c c h e ,
animali grandi e piccoli, inebrianti e sconf i n a t e d i s t e s e verdi o gialle, f r u t t a , fiori,
c o l l i n e , valli, colline a n c o r a fino in f o n d o
a l l ' o r i z z o n t e , d a d o v e si innalza la volta
i m m e n s a del c i e l o . - Q u e s t a è « C A M P A G N A » , la n u o v a rivista edita dalla Editoriale O l i m p i a d i F i r e n z e , diretta dal n o t o g i o r n a l i s t a ed e d i t o r e E n r i c o Vallecchi.
D e b b o ringraziare il c a r o a m i c o Giorgio Z e r b i n i , r e d a t t o r e d e « L a Voce» (inv i t a t o dalla Editoriale Olimpia a collabor a r e a « C A M P A G N A » ) , c h e mi ha d a t o
l ' o p p o r t u n i t à di a v e r n e in saggio la c o p i a
n. 0 f u o r i c o m m e r c i o . « C A M P A G N A » ,
c o n i suoi articoli scritti c o n a p p a s s i o n a t a c o m p e t e n z a , le s u e magnifiche illus t r a z i o n i a r t i s t i c h e , realistiche e sopratt u t t o c a r i c h e di r o m a n t i c i s m o , mi ha rinv e r d i t o u n m a r e di dolci sensazioni ed
a c c a r e z z a t o il mio a m o r e p e r la terra alla
q u a l e s o n o legato sia c o m e perito agrario
c h e c o m e agricoltore.
« C A M P A G N A » ha per sottotitolo
« n a t u r a - a m b i e n t e - vita in libertà» e
di t u t t o c i ò si ha c o n f e r m a sfogliando le
s u e pagine: dalla c a m p a g n a romana press o le foci d e l l ' A r r o n e si p a s s a ai c a r b o nai. alle p e c o r e , ai f u n g h i , alle m a r m o t t e ,
al c a v a l l o m a r e m m a n o , ai tartufi. Poi le
r u b r i c h e c h e v a n n o «dai q u a t t r o venti»
(titolo di u n a rubrica), alla cantina, all'ort o , alla c u c i n a , al giardino, alle e r b e medicinali. alla c o m p r a v e n d i t a . L a copertin a . e l e g a n t i s s i m a , riproduce a colori, un
r o m a n t i c o q u a d r o di vita a g r e s t e di altri
t e m p i . P r e s t o v e d r à la luce il n. 1 di
« C A M P A G N A » c h e sarà possibileacquis t a r e nelle edicole a lire 4.000 il n u m e r o .
U m b e r t o Stefanoni
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