1 ANALISI STORICA E URBANISTICA L`epoca di costruzione dell

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1 ANALISI STORICA E URBANISTICA L`epoca di costruzione dell
Programmi di Riqualificazione Urbana per Alloggi a Canone Sostenibile – Comune di Fontanellato –“Il Listone”
DEFINITIVO
RELAZIONE STORICA
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ANALISI STORICA E URBANISTICA
L’epoca di costruzione dell’edificio è antecedente al 1804. Si rileva infatti la presenza dell’edificio nella
Pianta di Fontanellato eseguita nel 1804
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per il Conte Sanvitale in cui sono riscontrabili più unità
insediative, tipologicamente e funzionalmente differenziate,
con lunghezza eterogenea del fronte e
aggregate al portico sul fronte sud-est. Parte degli edifici interessati è destinata a “stabilimento di
educazione in lettere, disegno, musica, arte e mestiere – detto Scuola di S. Stefano”.
Già da inizio '800 il Listone appartiene alle proprietà della famiglia Sanvitale. In particolare dal 1802 il
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Conte Stefano Sanvitale localizza al suo interno il Corpo d'Industria , un orfanotrofio fondato nel 1802
dallo stesso conte all'interno di un progetto filantropico che prevedeva anche una scuola femminile (le
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Figlie della Carità) sempre localizzata a Fontanellato .
La documentazione grafica più antica del fabbricato risale a questo periodo, ed è costituita dalle piante
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dell'edificio Il Corpo d'Industria si sviluppa su tre piani. Il piano terra è costituito da un corpo principale
che si estende longitudinalmente lungo la strada in direzione nord-sud, da un ampio cortile a ovest e da
un'ala di quattro stanze che segue il lato nord del giardino. Il corpo principale è a sua volta costituito da un
porticato lungo la strada a est, da un androne passante in posizione centrale e perpendicolare, da un vano
scala a nord di quest'ultimo e da stanze di varie dimensioni che si affacciano sui due fronti, collegate
tramite un corridoio centrale. Il primo piano conserva questo modello distributivo solo nella parte a sud
della scala, quella nord è invece suddivisa in soli due ampi stanzoni longitudinali. Questi ultimi sono
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ARCHIVIO DI STATO DI PARMA (d’ora in poi ASPR), Archivio San Vitale, volume 19, mappa 53, 1804.
Vedere allegato 1.
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SANVITALE S., Manuale pe' direttori, maestri e altri impiegati delle case d'educazione e d'industria di
Fontanellato, Parma 1808, p. 14. La scuola maschile è fondata il 26 dicembre 1802 con il nome di Santo
Stefano. Nel periodo in cui il conte fa realizzare l'edificio per l'alloggio dei fanciulli, li accoglie
temporaneamente nella sua “casa posta in mezzo al paese e circondata da correnti acque, ove rimasero
fino al dicembre 1807”.
Il nome della scuola cambia da Santo Stefano a Corpo d'Industria quando ai ragazzi “viene data
un' uniforme di taglio militare”.
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CALIDONI C., Un'esperienza di scuola popolare ai primi dell'Ottocento: le case di educazione del Conte
Stefano Sanvitale a Fontanellato, Università degli studi di Parma, Facoltà di Giurisprudenza, A.A. 1993-1994,
p. 50
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ASPR, Archivio Sanvitale, busta 907/b, Aperçu analythique par Demandes et par Rèponses des
Etablissemens d'arts et métiers de Fontanellato rédigé et présenté par Le Comte Etienne Sanvitale a Monsieur le
Conseiller d'Etat De Gerand à Paris, 1809. Questo documento presenta in appendice le piante di tutti gli
edifici che ospitavano gli orfanotrofi di Stefano Sanvitale. Vedere allegato 2.
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mantenuti anche nel secondo piano, la parte a sud del vano scale è invece composta da vani
perpendicolari, di cui i due più a sud si estendono per tutta la larghezza dell'edificio collegando così due
fronti.
Nel documento citato non sono indicati gli usi dei vari locali, ma si possono dedurre dal “Manuale pe'
direttori, maestri e altri impiegati delle case d'educazione e d'industria di Fontanellato” di Stefano
Sanvitale. Nel capitolo dal titolo “Idea degli Edificj per le due Case di educazione e lavoro” il conte afferma
che il piano terra doveva ospitare principalmente le botteghe oltre al refettorio, all'archivio, all'alloggio del
portinaio, agli uffici del cassiere, del contabile e dei suoi scrivani. Il piano primo doveva invece contenere
gli alloggi dei superiori, le aule, le sale di raccolta ed esposizione degli elaborati. Il secondo piano era
destinato a dormitori (i due stanzoni longitudinali), ad alcuni alloggi dei superiori e agli alloggi delle
persone di servizio. L'edificio secondo le indicazioni di Stefano Sanvitale doveva infine ospitare locali
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adibiti a dispensa, un'infermeria, diversi guardaroba, un locale per il bagno e una cappella.
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Nel 1811 vengono chiuse le case di educazione e acquistate dal governo francese , in quanto aveva
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decretato che divenissero pubbliche pur rimanendo nello stesso luogo di fondazione . Sanvitale è
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nominato ispettore a vita degli istituti .
Nel Catasto di Maria Luigia (1812) sono riconoscibili elementi superfetativi e bassi servizi nell’area
retrostante il fronte principale, con particolare riferimento all’ala nord e sud dell’edificio, oltre a parziali
aggregazioni particellari.
L'edificio viene quindi ereditato da Luigi Sanvitale, figlio del Conte Stefano Sanvitale.
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Nel 1848 Luigi Sanvitale vende l'edificio al Comune di Fontanellato, che vi localizza gli uffici Podestarili .
Per questo scopo nel 1844 era stata redatta una relazione di stima che doveva valutare le riparazioni
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SANVITALE S., Manuale pe' direttori, maestri e altri impiegati delle case d'educazione e d'industria di
Fontanellato, , Parma 1808, pp. 24-28.
Va notato come la descrizione degli usi riportata abbia valore generale, non è specificato nel testo
quali indicazioni siano state effettivamente realizzate nell'orfanotrofio.
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CALIDONI C., Un'esperienza di scuola popolare ai primi dell'Ottocento: le case di educazione del Conte
Stefano Sanvitale a Fontanellato, Università degli studi di Parma, Facoltà di Giurisprudenza, A.A. 1993-1994,
p. 40
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ASPR, Archivio Sanvitale, busta 907/b, Ristretto delle vicende a cui andarono soggetti i casi detti
stabilimenti di Fontanellato e progetto di riorganizzazione, 13 maggio 1816.
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CALIDONI C., Un'esperienza di scuola popolare ai primi dell'Ottocento: le case di educazione del Conte
Stefano Sanvitale a Fontanellato, Università degli studi di Parma, Facoltà di Giurisprudenza, A.A. 1993-1994,
p. 40
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ARCHIVIO STORICO COMUNALE
DI
FONTANELLATO (d’ora in poi ASCFO), Categoria Amministrazione,
busta 5, fascicolo 9, Vendita di un edifizio fatta da S.E. il Sig. Conte Luigi Sanvitale al Comune di Fontanellato per
lire 9800, 9 novembre 1848
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urgenti e le modifiche per poter trasferirvi gli Uffici del Podestà . Questi ultimi dovevano infatti occupare
solo parte del primo piano ( la parte a nord del vano scale), il resto del fabbricato era destinato ad ospitare
prigioni, scuole pubbliche, due camere per il maestro, tre residenze di cui una con bottega, e la camera dei
Dragoni. Accanto quindi all'indicazione di lavori di manutenzione generale, come la riparazione delle
finestre, la livellazione dell'andito d'ingresso, la riparazione del tetto e le manutenzioni rese necessarie dal
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precedente intasamento della fossetta di scolo lungo il muro nord-ovest , vengono descritte le modifiche
architettoniche di progetto, che riguardano principalmente il piano nobile e in particolare gli uffici del
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Podestà . I lavori consistevano nella demolizione di una parete centrale di controvento per creare
un'unica grande sala per le leve militari, e nella costruzione a nord della scala di due muri che avrebbero
delimitato il Camerino del Podestà e l'apertura delle porte d'ingresso al vano. Era inoltre prevista la
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realizzazione di un camino nella Segreteria . Va notato come già lo stato di fatto risulti diverso dalle
piante del 1809, quei documenti mostravano infatti nel lato nord del piano nobile due grandi cameroni
longitudinali, nel 1844 apparivano già due muri ortogonali, che permettevano la suddivisione dei due
grandi vani precedenti in sei stanze di dimensioni più contenute.
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L'ala sud del primo piano, che ospitava un'abitazione, ricalcava quasi interamente lo stato del 1809 , con
corridoio distributivo centrale e stanze di media grandezza che si affacciavano su i due fronti. L'area
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corrispondente del secondo piano, che si deduce ricalcasse la suddivisione del piano sottostante , era
invece suddivisa in due appartamenti. La parte invece corrispondente agli uffici del Podestà è verosimile
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 5, fascicolo 9, Relazione di stima per le riparazioni urgenti e le
riduzioni da farsi ai locali dell'Orfanotrofio Sanvitale in Fontanellato e del montare degli affitti che si ricaverebbero
dal medesimo senza i locali occorrenti alli Uffizi Podestarili, nel caso che si effettuasse la permuta progettata dal
comune suddetto, 28 ottobre 1844.
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In particolare la sottomurazione del muro esterno a nord-ovest, la sostituzione dei mattoni erosi e
la ristilatura dei giunti di malta, l'esecuzione di nuovo intonaco al basamento dei muri esterni e interni del
piano terra.
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Costituiti nella parte sud-est da un'anticamera per il portiere e le guardie, un vano per la
segreteria, la sala per il consiglio degli anziani e dall'archivio del comune. Il lato nord-ovest doveva invece
ospitare l'arsenale, il bagno, la sala per le leve militari e il camerino del podestà.
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 5, fascicolo 9, Relazione di stima per le riparazioni urgenti e le
riduzioni da farsi ai locali dell'Orfanotrofio Sanvitale in Fontanellato e del montare degli affitti che si ricaverebbero
dal medesimo senza i locali occorrenti alli Uffizi Podestarili, nel caso che si effettuasse la permuta progettata dal
comune suddetto, 28 ottobre 1844.Vedere allegato 3.
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Le più grandi modifiche consistevano nella prosecuzione del muro longitudinale del corridoio
fino a dividere il camerone a sud in due vani e la demolizione di un muro di controvento centrale. Erano
infine state aperte porte di collegamento in due muri delle stanze a est.
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Si suppone quindi che negli anni precedenti si fossero realizzati due muri longitudinali, che
permettessero la creazione del corridoio centrale di distribuzione.
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che rimanesse ancora divisa in due cameroni longitudinali, ricalcando quindi lo stato del 1809. Il piano
terra doveva invece ospitare la stanza dei dragoni, la bottega del falegname, una cucine annessa a uno
degli appartamenti superiori, le cantine relative alle residenze e probabilmente
altre botteghe e
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dispense.
Il progetto del 1844 prevedeva anche la costruzioni di due pareti con relativa apertura di porte e la
costruzione di un camino nelle stanze destinate ad ospitare le scuole pubbliche. Queste opere non
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saranno realizzate in quanto le scuole verranno localizzate in un altro fabbricato.
Degno di nota è il verbale di vendita del 1848, che oltre a presentare una breve descrizione del
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fabbricato , ne descrive lo stato di conservazione (la “solidità”), evidenziando il cattivo stato di solai e
infissi e come la poca resistenza e la grande umidità del terreno di fondazione producesse continui
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cedimenti e crepe oltre all'umidità dei muri del pianterreno.
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E' difficile localizzare i vani destinati a prigione e a scuole pubbliche indicati nella relazione di
progetto citata.
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 5, fascicolo 9, Verbale di visita al fabbricato di Santo Stefano in
Fontanellato e parere sulla convenienza dell'acquisto, 2a maggio 1847.
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 5, fascicolo 9, Vendita di un edifizio fatta da S.E. il Sig. Conte
Luigi Sanvitale al Comune di Fontanellato per lire 9800, 9 novembre 1848; “Lo stabile di pertinenza di E. S. il
Signor Conte Luigi Sanvitale consiste in n fabbricato denominato Santo Stefano posto nella Borgata di
Fontanellato Strada del Liston d'Oro, avendo una lunghezza di metri 19,20, formanti una superficie di
metri 992,80 avendo un'altezza ragguagliata di metri undici. Questo vasto fabbricato è tutto costruito in
mattoni coperti da un tetto di tegole, composto del pianterreno, primo piano, secondo piano e solai. Al
pianterreno esiste un porticato esteriore composto di undici pilastri con volte, andito d'ingresso, quattro
botteghe, quattro cantine, legnaia, dispensa con quattro camere diverse con piano e tassellato, forno,
latrina, cortile, con pozzo e sorgente, il quale è tutto recintato da muri ed orto. Al primo piano che vi si
accede mediante una scala in volto a due rampanti composta di dieci gradini di macigno , vi si trovano
numero tredici camere diverse, andito d'ingresso, una cucina, un guardacucina, il tutto con piani di
lombreccia e pianelle raddoppiate. Al secondo piano che vi si porta con una scala a due rampanti in volto
con dieci gradini per ciascun rampante essi pure di macigno, esistono nove camere diverse, andito
d'ingresso, due cameroni, latrine con piani come sopra descritti. Ai solai i quali si estendono in tutta la
lunghezza e larghezza del fabbricato che vi si accede con piccola scala con gradini di cotto.”
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 5, fascicolo 9, Vendita di un edifizio fatta da S.E. il Sig. Conte
Luigi Sanvitale al Comune di Fontanellato per lire 9800, 9 novembre 1848; “Questo fabbricato è composto di
mattoni uniti a cemento di calce e sabbia per poca parte e con malta il restante.
Il fondo ove sono fondati i muri non presenta gran sicurezza, perché è piano di sorgenti che
circolano per questo terreno e si uniscono in un scolo pubblico detto Fossetta, che scorrendo per lungo
sotto il fabbricato suddetto va a mettere foce nella peschiera esterna del paese, ma questa essendo quasi
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Al 1861 risalgono i lavori per la successiva localizzazione dell'Ufficio del Sindaco nella stanza prima
occupata dalla Giunta Comunale (il vano ad est del vano scala). Oltre alla chiusura della vecchia porta e
sud e l'apertura di una nuova a nord e oltre alla sostituzione degli infissi interni ed esterni, va notato come
risalga a questo progetto l'ideazione e la successiva realizzazione delle attuali decorazioni del soffitto: “Il
soffitto verrà plafonato con canne palustri e poscia colorito e arabescato a vivi colori con fondo verde
chiaro, la qual tinta discenderà sulle pareti sino al livello delle travi ove terminerà con una bordatura a
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cornice.”
Dalla carta catastale del 1938 si evincono le trasformazioni che hanno coinvolto l’edificio, nell’assetto
fondativo e tipologico nel periodo XIX- inizio XX sec., ed in particolare si riscontra la disaggregazione
particellare dell’ala sud e l’aggregazione dell’ala nord, riconducibili agli interventi di trasformazione
funzionale in sede comunale.
Dal 1912
ad oggi si sono susseguiti interventi di restauro della facciata (1912, 1916, 1984),
ristrutturazione interna dei locali e parziale trasformazione delle aperture al piano terra (1984,1991). La
destinazione d’uso dell’edificio è risultata sempre connessa all’uso pubblico, ed in particolare, oltre alla
sede amministrativa comunale, hanno trovato collocazione nell’edificio le sedi di associazioni, partiti, e
pubblici esercizi. L’area libera retrostante l’edificio ha accolto molteplici usi per la collettività, dal dancing
(anni ’50-’60) a luogo dedicato per le feste di paese.
interamente pel lungo tempo che non è stata espurgata, impedisce il libero scolo della Fossetta, e si
mantiene sempre alta, per il che le sorgenti non potendo scaricarsi e per la pressione idrostatica
dilatandosi pel terreno limitrofo, tengono la terra sempre in un'umidità costante che la rende fangosa e
torbosa ed incapace perciò di reggere il peso del fabbricato stesso.
La prova di quanto si è detto, è il continuo cedere che fanno i muri nelle diverse men solide parti,
facendo continue crepature e strapiombi: e l'umidore che ben per più di due metri s'innalza sui muri del
piano terreno, rendendo impraticabili e malsani tutti i locali del pianterreno, e decomponendo fino i
medesimi mattoni, ai quali non può più stare attaccata la calce dell'intonaco per difenderli.
I tasselli sono formati con lunghi e deboli travi e travetti coperti con embreccia e raddoppiati con
pianelle che cedono al più piccolo peso che vi si posa, e perciò incapaci da poter servire per metter grano
od altro occorrente.
Il tetto si trova formato di tegole e legnami di discreto stato.
Le serrande degli usci e finestre sono in cattivo stato ed abbisognano di pronte riparazioni.
L'orto è munito di viti scelte ed alcune piante di frutti, ma non è irrigabile.”
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 8, fascicolo 4, Perizia per i lavori da fare a una stanza al piano
superiore della Casa Comunale di Fontanellato per ridurla ad Uffizio del Sindaco, 17 ottobre 1860. Vedere allegato
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Negli anni ‘80-’90 l’intero secondo piano e parte del piano primo sono stati destinati ad alloggi di edilizia
residenziale pubblica e quindi a trasformazioni che hanno modificato la distribuzione interna.
Infine, sono stati effettuati recenti interventi di messa in sicurezza della struttura, ed in particolare degli
impalcati del secondo piano e del sottotetto, attraverso l’inserimento di putrelle di acciaio di supporto
all’azione portante delle travi lignee.
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ANALISI ARCHITETTONICA
2.1
Aspetto esterno dell’edificio
In alzato l'edificio si sviluppa per un'altezza di circa 13,7 metri, ed è composto da tre piani più solai non
abitabili, tutto in muratura portante. Dall'analisi dei fronti si può subito notare come l'edificio possa essere
il risultato dell'unione di due fabbricati prima adiacenti ma separati: infatti su entrambi i prospetti la
distanza tra le finestre centrali è maggiore rispetto alle altre, inoltre le stesse aperture della parte nord
hanno un interasse quasi costante, mentre quelle della parte sud sono abbinate.
Il prospetto più articolato è quello est, verso la strada pubblica e la Rocca: presenta infatti a piano terra un
porticato ad archi a tutto sesto o ribassati poggianti su dodici tozzi pilastri in mattoni con capitello dorico, e
con finestre e porte di dimensioni variabili. Il primo e il secondo piano sono intonacati e con aperture
rettangolari, allineate, di dimensione costante (circa 180 x 90 cm) e ad interasse variabile a seconda del
lato dell'edificio. Il piano nobile in particolare è ornato con cornice marcadavanzale e con balconcino
centrale. Il fronte termina infine con una cornice in sommità, che funge da collegamento tra la facciata e il
tetto in coppi.
Ogni cornice è assente nel prospetto ovest, che è integralmente intonacato, con finestre rettangolari, di
dimensioni costanti a piano primo e piano secondo, un po' più tozze a piano terra, allineate tra di loro e
con le porte, ad interasse costante nel lato nord, e ad interasse variabile al lato sud. Agli estremi
dell'edificio sono presenti aperture di dimensioni ridotte e di servizio.
Da notare infine come l'unico ingresso con apertura ad arco ribassato sia quello dell'andito di passaggio
tra i due fronti.
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Nelle piante più antiche, cioè quelle del 1809 , non è indicata la posizione delle aperture.
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Il documento del 1844 presenta invece una pianta del primo piano completo di localizzazione degli infissi,
il disegno non è quotato , ma si può comunque notare come le finestre siano di dimensione costante, e in
numero e posizione uguale allo stato attuale sul fronte est, mentre il fronte ovest presenta una finestra in
meno. Nel 1844 non era ancora stato realizzato il balconcino.
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ASPR, Archivio Sanvitale, busta 907/b, Aperçu analythique par Demandes et par Rèponses des
Etablissemens d'arts et métiers de Fontanellato rédigé et présenté par Le Comte Etienne Sanvitale a Monsieur le
Conseiller d'Etat De Gerand à Paris, 1809. Vedere allegato 2.
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 5, fascicolo 9, Relazione di stima per le riparazioni urgenti e le
riduzioni da farsi ai locali dell'Orfanotrofio Sanvitale in Fontanellato e del montare degli affitti che si ricaverebbero
dal medesimo senza i locali occorrenti alli Uffizi Podestarili, nel caso che si effettuasse la permuta progettata dal
comune suddetto, 28 ottobre 1844. Vedere allegato 3.
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Dalla perizia del 1860 , si nota infine, come la finestra dell'ufficio del Sindaco rispettasse già prima della
perizia citata le dimensioni attuali: “Si conserveranno le attuali dimensioni della finestre così di m 1,82 di
altezza e di m 0,91 di larghezza”.
2.2
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Impianto tipologico e distribuzione planimetrica
Mentre i prospetti esterni sono rimasti pressoché costanti, almeno dal 1844 ad oggi, lo stesso non può
dirsi della distribuzione interna, che ha subito numerose e sostanziali modifiche nel corso del tempo. Solo
dall'analisi della documentazione pervenuta, si possono rintracciare sei fasi: lo stato del 1809, quello
precedente al 1844, il progetto del 1844, lo stato precedente al 1860, il progetto del 1860 e lo stato attuale.
L'unica rappresentazione grafica storica del piano terra risale al 1809, le linee principali sono quelle attuali,
portico in facciata su dodici pilastri, andito centrale e passante, posizione del vano scala, grande locale
nell'estremo sud dell'edificio.25 Partendo dalle stanze a sud dell'andito, si può subito notare come oggi
non vi sia più il corridoio centrale distributivo, come sia stato eliminato un muro centrale di controvento,
come siano state aperte porte nei muri trasversali, come sia stato chiuso l'antico ingresso dall'andito e sia
stato spostato più a ovest. La parte a nord del vano scala ha mantenuto l'antico ingresso sull'andito e il
corridoio distributivo centrale, i due stanzoni a ovest sono invece stati suddivisi in quattro vani più piccoli,
come anche all'interno del grande vano nord-est è stato ricavato un ingresso in corrispondenza della
porta, probabilmente assente nel 1809. E' stato quindi eliminato il muro del corridoio centrale in
corrispondenza del vano al di sotto delle scale, è stato creato un ripostiglio al termine del disimpegno, muri
divisori in un vano centrale a ovest, sono state aperte e chiuse porte.
Il piano primo è quello più documentato, sono infatti riscontrabili tutte le sei fasi prima citate, solo il vano
scala, il muro longitudinale a nord, un muro longitudinale a sud e i muri di controvento a sud delle scale
sono rimasti immutati nel tempo, escluso per l'apertura e la chiusura di porte.
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 8, fascicolo 4, Perizia per i lavori da fare a una stanza al piano
superiore della Casa Comunale di Fontanellato per ridurla ad Uffizio del Sindaco, 17 ottobre 1860. Vedere allegato
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 8, fascicolo 4, Perizia per i lavori da fare a una stanza al piano
superiore della Casa Comunale di Fontanellato per ridurla ad Uffizio del Sindaco, 17 ottobre 1860.
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L'ala a sud presentava già nel 1809
una distribuzione attraverso corridoio longitudinale centrale, al quale
si accedeva tramite un vano d'ingresso adiacente alle scale. Questa impostazione è documenta invariata
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nel 1844 , salvo per la demolizione di tre muri , per l'apertura di tre porte, la chiusura di due e
l'eliminazione di una latrina centrale. Una fase successiva e non datata, ma compresa tra il 1844 e il
1860, prevedeva già un locale distributivo a est del vano scala, assente nel 1844, oltre a una porta nel
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muro a sud della stanza che costituirà poi l'ufficio del sindaco. In seguito alla perizia del 1860 , questa
apertura verrà chiusa, se ne aprirà una sul muro a nord, creando lo stato attuale. Vistose modifiche
saranno apportate in quest'ala in un periodo compreso tra il 1844 e oggi, verrà infatti conservato il muro
ovest del corridoio, quello est verrà ricostruito per permettere la creazione di un disimpegno a est
dell'antico ingresso, il corridoio assumerà la forma di imbuto e permetterà l'accesso a due appartamenti
separati, con distribuzione interna assegnata a due disimpegni prima assenti e con l'inserimento di
paretine divisorie nel vano centrale a ovest, e nel vano all'estremo sud-est. Saranno aperti e chiusi
ingressi per permettere la nuova distribuzione planimetrica.
Modifiche ancora più vistose riguardano invece l'ala a nord del vano scala. Nella documentazione più
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antica, quindi nel 1809
era unicamente composta da due grandi locali longitudinali, con due unici
accessi sui vani di distribuzione centrale. In un periodo compreso tra il 1809 e il 1844, erano stati realizzati
due muri di controvento con le rispettive aperture, ed erano state aperte due porte sul muro longitudinale
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centrale: dai due vani precedenti si era passati a sei. La relazione del 1844
prevedeva invece la
demolizione di un muro longitudinale a ovest e la costruzione di un piccolo vano adiacente alle scale
dotato di ingresso per ospitare gli uffici del Podestà. In un periodo compreso tra il 1860 e oggi, verrà
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riduzioni da farsi ai locali dell'Orfanotrofio Sanvitale in Fontanellato e del montare degli affitti che si ricaverebbero
dal medesimo senza i locali occorrenti alli Uffizi Podestarili, nel caso che si effettuasse la permuta progettata dal
comune suddetto, 28 ottobre 1844. Vedere allegato 3.
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comune suddetto, 28 ottobre 1844. Vedere allegato 3.
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invece aggiunto un muro longitudinale a ovest del preesistente, che permetterà la creazione di un corridoio
distributivo, verrà aggiunto un muro divisorio a est, e un vano di servizio a nord-ovest. Ad ogni vano sarà
garantito un accesso sul corridoio centrale.
Come per il piano terra, anche per il secondo piano l'unica rappresentazione grafica storica risale al
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1809 : la parte nord ricalcava lo schema del coevo primo piano (due stanzoni longitudinali), quella a sud
era suddivisa essenzialmente in quattro grandi vani trasversali, di cui due suddivisi da un muro
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longitudinale. Del 1848 rimane solo una breve descrizione , dalla quale si può dedurre che fossero rimasti
gli stanzoni longitudinali a nord, mentre il lato sud era stato suddiviso in nove stanze, ricalcando il
contemporaneo primo piano. Dal 1848 ad oggi sono state apportate numerose modifiche soprattutto
nell’ala nord, dove pur conservando il muro longitudinale centrale, sono stati aggiunti diversi muri divisori
che creano due unità immobiliari distinte, composte da un corridoio longitudinale distributivo, da quattro
vani perpendicolari, e da un ambiente di servizio e divise dall'antico muro. L'accesso avviene tramite un
vano d'ingresso adiacente alla scala. Il lato sud potrebbe ricalcare quasi completamente la forma del
1844, escluso per l'aggiunta di paretine divisorie, individuabile dallo spessore ridotto rispetto ai muri più
antichi. Queste ultime aggiunte hanno permesso la creazione di un secondo disimpegno distributivo e
quindi anche qui la realizzazione di due unità immobiliari.
Il cortile sul retro dell'edificio , ha sempre mantenuto la forma attuale, delimitata da un muro di cinta e con
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accesso a ovest: compare infatti nelle piante del 1809
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e nella descrizione del 1848 . Solo di recente è
stato costruito un palco per spettacoli ed è stato eliminato l'antico pozzo.
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ASPR, Archivio Sanvitale, busta 907/b, Aperçu analythique par Demandes et par Rèponses des
Etablissemens d'arts et métiers de Fontanellato rédigé et présenté par Le Comte Etienne Sanvitale a Monsieur le
Conseiller d'Etat De Gerand à Paris, 1809. Vedere allegato 2.
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 5, fascicolo 9, Vendita di un edifizio fatta da S.E. il Sig. Conte
Luigi Sanvitale al Comune di Fontanellato per lire 9800, 9 novembre 1848
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ASPR, Archivio Sanvitale, busta 907/b, Aperçu analythique par Demandes et par Rèponses des
Etablissemens d'arts et métiers de Fontanellato rédigé et présenté par Le Comte Etienne Sanvitale a Monsieur le
Conseiller d'Etat De Gerand à Paris, 1809. Vedere allegato 2.
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 5, fascicolo 9, Vendita di un edifizio fatta da S.E. il Sig. Conte
Luigi Sanvitale al Comune di Fontanellato per lire 9800, 9 novembre 1848
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RELAZIONE STORICA
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STATO DI CONSERVAZIONE
Già nel 1848 l'edificio, anche in seguito a lavori di manutenzione, presentava problemi strutturali e di
conservazione: il cattivo stato di porte e finestre, la poca resistenza dei solai, continui cedimenti dei muri,
crepe e umidità di risalita a piano terra, causate dalla limitata resistenza e dalla grande umidità del terreno
di fondazione.35
Queste problematiche sono riscontrabili ancora oggi, unite a molteplici episodi di infiltrazione d’acqua dal
manto di copertura, le quali hanno determinato fenomeni di ammaloramento delle strutture e di degrado
degli ambienti.
Le strutture orizzontali principali e secondarie sono in legno con travi, travetti e tavolato in cotto, in cattivo
stato di conservazione. Le strutture di copertura originali sono state recentemente sostituite con solai in
laterocemento e travi in cemento armato.
Più in generale si può rilevare come le condizioni dell’edificio appaiano staticamente compromesse da
interventi di trasformazione non coordinati e pianificati nel tempo, che hanno interessato le partizioni
interne, l’orditura primaria e secondaria degli impalcati intermedi e di copertura.
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ASCFO, Categoria Amministrazione, busta 5, fascicolo 9, Vendita di un edifizio fatta da S.E. il Sig. Conte
Luigi Sanvitale al Comune di Fontanellato per lire 9800, 9 novembre 1848
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RELAZIONE STORICA
ELENCO ABBREVIAZIONI
Acfo = Archivio del Comune di Fontanellato
Ascfo = Archivio Storico Comunale di Fontanellato
Aspr = Archivio di Stato di Parma
BIBILIOGRAFIA
Adorni G., Vita del Conte Stefano Sanvitale, Stamperia Carmignani, Parma 1840
Sanvitale S., Manuale pe' direttori, maestri e altri impiegati delle case d'educazione e d'industria di
Fontanellato, Stamperia Carmignani, Parma 1808
Calidoni C., Un'esperienza di scuola popolare ai primi dell'Ottocento: le case di educazione del Conte
Stefano Sanvitale a Fontanellato, tesi di laurea, relatore Giovanni Gonzi, Università degli studi di Parma,
Facoltà di Giurisprudenza, A.A. 1993-1994
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RELAZIONE STORICA
ALLEGATI
ALLEGATO 1
Aspr, Archivio San Vitale, volume 19, mappa 53, 1804.
Pianta di Fontanellato, 1804
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RELAZIONE STORICA
LEGENDA
1.
Rocca
2.
Fossato e ponte levatoio
3.
Piazza del paese
4.
teatro
5.
fabbrica dei tessuti di varie sorti
6.
diversi fabbricati di attinenza della casa Sanvitale
7.
conservatorio di educazione per le femmine dette delle figlie della carità
8.
stabilimento di educazione in lettere, disegno, musica, arte e mestiere e detto scuola di S.Stefano
9.
pretorio
10. chiesa parrocchiale
11. oratorio
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RELAZIONE STORICA
ALLEGATO 2
Aspr, Archivio Sanvitale, busta 907/b, Aperçu analythique par Demandes et par Rèponses des
Etablissemens d'arts et métiers de Fontanellato rédigé et présenté par Le Comte Etienne Sanvitale a
Monsieur le Conseiller d'Etat De Gerand à Paris, 1809.
Pianta di Fontanellato, 1809
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RELAZIONE STORICA
Pianta di Fontanellato, 1809
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RELAZIONE STORICA
Corpo d'Industria, Piano Terra, 1809
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RELAZIONE STORICA
Corpo d'Industria, Piano Primo, 1809
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RELAZIONE STORICA
Corpo d'Industria, Piano Secondo, 1809
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RELAZIONE STORICA
ALLEGATO 3
Ascfo, Categoria Amministrazione, busta 5, fascicolo 9, Relazione di stima per le riparazioni urgenti e le
riduzioni da farsi ai locali dell'Orfanotrofio Sanvitale in Fontanellato e del montare degli affitti che si
ricaverebbero dal medesimo senza i locali occorrenti alli Uffizi Podestariali, nel caso che si effettuasse la
permuta progettata dal comune suddetto, 28 ottobre 1844.
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RELAZIONE STORICA
Primo Piano dell'Orfanotrofio Sanvitale detto San Stefano in Fontanellato, 1844
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RELAZIONE STORICA
ALLEGATO 4
Ascfo, Categoria Amministrazione, busta 8, fascicolo 4, Perizia per i lavori da fare a una stanza al piano
superiore della Casa Comunale di Fontanellato per ridurla ad Uffizio del Sindaco, 17 ottobre 1860.
Pianta dell'Ufficio del Sindaco, Piano Primo, 1860
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RELAZIONE STORICA
ALLEGATO 5
Catasto Maria Luigia, 1812
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RELAZIONE STORICA
ALLEGATO 6
Catasto attuale, 1938
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