IRAQ: la questione del diritto di famiglia

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ASPIO
MAR C
Mappamondo
TURCHIA
MAR
MEDITERRANEO
SIRIA
GIORDANIA
•
Baghdad
IRAN
ARABIA SAUDITA
Toni Fontana*
Correva l’anno 1958,
un colpo di stato,
organizzato e
diretto da
alcuni giovani
ufficiali capitanati
da Abd al-Karim
Qasim pose fine
alla monarchia
in Iraq. Pareva
l’inizio di una
nuova Era carica
di speranze, ed
invece era l’inizio di
un percorso politico
poi sfociato nella
dittatura di
Saddam
Hussein.
IRAQ:
la
questione
del Q
diritto di
famiglia
* Toni Fontana, inviato del quotidiano
l’Unità, ha seguito i conflitti in Africa (Somalia, Ruanda, Etiopia...) nei
Balcani e in Iraq. In Kuwait e Iraq
durante l’ultima guerra, è stato arrestato con altri sei giornalisti a Bassora ed ha trascorso 13 giorni all’Hotel Palestine di Baghdad.
Quell’epoca, nella quale il nazionalismo arabo era portatore di istanze di cambiamento radicali, avviò in
Iraq una legislazione poi
smantellata nel corso dei
decenni. Un’eccezione è rappresentata dal codice di famiglia che, caso unico nel panorama mediorientale, assicurò
alle donne irachene spazi di libertà sconosciuti in tutta la regione. Queste disposizioni sono rimaste in vigore fino al 29
dicembre del 2003. Il codice
del 1959 vieta nei fatti la poligamia, il rupidio, garantisce al-
le donne, in caso di divorzio,
la custodia dei figli e proibisce
il matrimonio ai minori di 16
anni. L’introduzione di questa
normativa, dalla fine degli anni 50 e nei primi anni sessanta,
contribuì a laicizzare l’Iraq e
determinò una vasta presa di
coscienza in ampi strati della
popolazione. Le donne si conquistarono posizioni e spazi
nel mondo del lavoro.
Quando Saddam Hussein andò al potere, dapprima (1968)
in posizione non dominante e
quindi (a partire dal 1979) diventando il raìs padrone dell’Iraq, si guardò bene dall’abolire il codice di famiglia che era
stato apprezzato soprattutto
tra i sunniti che formavano, ed
hanno rappresentato fino al 9
aprile del 2003, la base di consenso del regime. Dopo la fine della disastrosa guerra con
l’Iran, Saddam, nel tentativo di
tamponare le falle che si stavano aprendo nel regime e
conquistare consensi tra gli
sciiti, avviò l’“islamizzazione”
dell’Iraq. La sharia, prese il sopravvento e la legislazione laica venne messa da parte. Saddam, nel 1990, fece approvare
un emendamento al codice
del 1959 (articolo 111) che di
fatto introduceva l’impunità
per il delitto d’onore e, successivamente, un altro articolo (numero 45) che autorizzava i mariti a picchiare le mogli
a “scopo educativo”.
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Foto: Del Canale/Periodici San Paolo
re quello che sta
Neppure Saddam
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vrebbe essere eletme, riducendone la
base di consenso. Il codice in- to entro il mese di giugno, ha
somma è sopravvissuto anche abolito il codice del 1959.
alla dittatura e, nonostante le In dicembre la presidenza a
tragedie che ha vissuto, la so- rotazione era stata affidata ad
cietà irachena rimane, perlo- Abdel Aziz al Hakim, capo delmeno a Baghdad e nelle re- lo Sciri, la principale organizgioni occidentali e settentrio- zazione sciita. Con un colpo di
nali, la più laica del Medio mano (alcuni esponenti del
Oriente. Queste premesse so- governo hanno detto di non
no necessarie per comprende- essere stati neppure avvertiti) i
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ministri sciiti hanno cancellato
la legislazione precedente e
deciso di subordinare il diritto
di famiglia ai dettami delle religione musulmana, interpretati ovviamente in modo penalizzante per le donne. Le tre
donne che siedono nel governo provvisorio
hanno proteDopo la fine
stato; la minidella disastrosa
stra dei Lavori guerra con l’Iran,
pubblici, NaSaddam, nel
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seno al goverdell’Iraq.
no. Gli sciiti
hanno insomma utilizzato la
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Foto: IMAGE/Periodici San Paolo
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Iraq. Due donne arabe per le vie di Bassora
cutivo (a rotazione mensile)
per imporre una decisione che
rappresenta un pericoloso arretramento ed una forte concessione all’integralismo islamico. Adnan Pachachi, in quota sunnita presidente di turno
nel mese di gennaio, molto
ascoltato a Washington (il presidente Bush lo ha voluto al
suo fianco quando ha pronunciato il discorso sullo “stato dell’Unione”) ha preso le distanze dalla decisione adottata
Foto: IMAGE/Periodici San Paolo
Baghdad.
Soldati americani e bambini iracheni
dal suo predecessore sciita e da lui stesso nominato. Ma gli
ha promesso di intervenire per americani hanno ingaggiato
rivedere il provvedimento che un difficile braccio di ferro con
cancella il codice di famiglia. i capi sciiti che reclamano le
Le organizzazioni delle donne elezioni e chiedono la mediairachene hanno promosso zione di Kofi Annan. Ben diffimanifestazioni di protesta gri- cilmente difenderanno il codidando slogan contro l’integra- ce di famiglia con il rischio di
lismo. “Ci siamo battute contro guastare ulteriormente le relaSaddam - ha detto una di loro zioni con la comunità più nu- ed ora vediamo che tutte le merosa dell’Iraq. Anche migliaia di donne
promesse di libertà
Con
un
colpo
di
curde hanno maerano false”.
L’ultima parola de- mano i ministri nifestato per difensciiti hanno
dere il codice; la
ve dirla Paul Brecancellato la
questione del diritmer, l’amministralegislazione
to di famiglia ritore americano che
precedente
schia di diventare
guida la Cpa (Coalie deciso di
una delle spine nel
tion Provisional Ausubordinare il
fianco del nuovo
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to assoluto sull’o- ai dettami della nuove ed esplosireligione
!
ve tensioni.
perato del governo
mussulmana.