Rime Dovute - Ancora Libri

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Rime Dovute - Ancora Libri
Francesco Fiorista
Rime Dovute (1968 – 2006)
I vari componimenti poetici di Rime Dovute, pubblicati nel gennaio 2013 dalla Casa Editrice Áncora di Milano, ma
frutto di una raccolta di liriche scritte giorno dopo giorno nell’arco di oltre trent’anni, sono suddivisi per tematiche
ispirate ora a momenti unici e strettamente personali della vita dell’autore, ora ad eventi di dolore o di gioia corale
del popolo italiano, esperienze che hanno suscitato le più varie e profonde emozioni.
La memoria personale dalla nascita in poi si intreccia dunque alla memoria collettiva, bella o tragica, dell’ Italia
dell’ultimo mezzo secolo.
Tra le poesie di contenuto famigliare o amicale si segnala 25 settembre, Santa Aurelia, narrazione poetica -un vero
piccolo quadretto- legata alla nascita e alla figura determinata della madre. I personaggi sono tutti reali, compreso il
Professor Gorini, illustre neonatologo dell’epoca, e l’ostetrica, con le sue profetiche parole. In questa poesia, tra
l’altro, vi sono anche un paio di rare rime al mezzo. Molto particolare e leggera , ma con un significato profondo da
cogliere tra le righe, è anche la poesia Bagatella per una madre…, ispirata alle splendide cene preparate dalla moglie,
cuoca raffinata: un modo diverso per esprimere un sentimento d’amore, perché, come nel film IL PRANZO DI
BABETTE , la cura e la dedizione per gli ospiti a cena rappresentano il modo di porsi nel mondo e in qualsivoglia
professione verso gli altri in generale.
Ci sono poi le poesie legate al ricordo dolce e malinconico degli anni del liceo e dei compagni di scuola (molto bella,
la gozzaniana Lettera alla mia professoressa di Italiano).
Alcune composizioni presentano evidenti tributi letterari, come, per esempio, un carme dolente sulla fine dei
pellerossa (Seppellite il mio cuore a Wonded Knee), dove la profezia della giovane indiana Sioux ricorda quella di
Cassandra nella parte finale dei Sepolcri del Foscolo; unica poesia della raccolta in endecasillabi sciolti e senza rima.
E ancora una originalissima e po’ gozzaniana Intervista alla Rima, o anche l’Ode a Dino Campana, con il poetico
omaggio ai suoi Canti Orfici. E come nei Canti Orfici di Dino Campana, non mancano alcune prose di svariate
tematiche.
Molte sono poi le poesie ispirate a grandi personaggi o avvenimenti italiani del Novecento, con risonanze intrecciate
alla storia d’Italia degli ultimi decenni del secolo scorso. Fra queste, le poesie dedicate ad Alfredino, a Moro, a
Falcone e Borsellino, a Pasolini e Totò, a Giuseppe Pinelli, alla tragedia di Ustica, ecc.
Non manca tutta una parte dedicata ai grandi campioni dello sport: Dorando Pietri, Tazio Nuvolari, Gigi Riva, Fausto
Coppi, Ayrton Senna, il grande Torino e anche alle grandi e sofferte partite di calcio dei mondiali del 1970 a Città del
Messico, perchè l’eroe dello sport, oggi come nell’antica Grecia, incarna valori perenni dell’animo umano. Questi
ricordi poi davvero uniscono un popolo intero, che ci si ritrova nel ricordo di gioie (1970, ITALIA-GERMANIA 4 a 3;
1982, ITALIA-GERMANIA 3 a 1) o delusioni comuni (1970, finale persa col Brasile).
Infine, chiudono la raccolta tre omaggi al cinema, alla radio e, soprattutto, alla poesia, che, nella sua eterna
sopravvivenza, rivela l’ultima essenza delle cose (“… come la poesia / non c’era cosa alcuna / che ci mostrasse /
l’altra faccia della Luna”).
Sono, dunque, Rime Dovute, Rime perché volutamente inserite nella tradizione classica letteraria italiana, Dovute
perché ispirate da persone o fatti cui l’autore deve emozioni piccole o grandi, che, nella parola scritta, restituiscono
frammenti di memoria e di bellezza che, altrimenti, sfuggirebbero per sempre.
La poetica dell’autore è semplice e classica al tempo stesso, e davvero unica nel panorama italiano odierno, in
quanto accessibile a tutti, “popolare” nel senso più nobile del termine: non versi incomprensibili per iniziati che
parlano tra di loro nella loro isolata torre d’avorio elitaria, ma poesie che raggiungono il cuore di tutti con semplicità,
ritmo e freschezza, e a volte non privi qua e là di qualche tocco di ironia.
Il libro ha vinto il primo premio nei concorsi nazionali di Letteratura “Terziere di Cittavecchia” a Massa Marittima,
Piemonte Poesia a Torino, Toscana Poesia a Viareggio e Targa Marcocci a La Spezia