Realizzare uno stagno nel proprio giardino di casa

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Realizzare uno stagno nel proprio giardino di casa
Realizzare uno stagno nel proprio giardino di casa – guida e informazioni utili
L’immagine sopra mostra uno splendido stagno realizzato ad opera d’arte. Lo stagno è uno
specchio d’acqua dolce ospita specie animali e vegetali di un ecosistema che purtroppo, allo stato
spontaneo, sta del tutto scomparendo. Fortunatamente da alcuni anni si verifica una crescente
rivalutazione delle zone umide, la cui conservazione risulta di estrema importanza per la
salvaguardia delle specie che le popolano, dalle ninfee con i magnifici fiori galleggianti ai grossi e
lucidi coleotteri acquatici. Inoltre sempre più persone scelgono di avere uno stagno in casa propria
per il relax che conferisce, semplicemente nell’osservarlo, nell’osservare i mutamenti della natura
che lo caratterizza.
Informazioni sullo stagno
Gli stagni sono assai diversi l’uno dall’altro per via del diverso corpo d’acqua, della varietà delle
strutture, della temperatura e della profondità dell’acqua, per cui ognuno di essi ha un’influenza
rilevante sulla composizione e sulle dimensioni delle popolazioni degli anfibi.
Animali che vivono nello stagno
Realizzare uno stagno nel proprio giardino, se pur sembrerebbe cosa semplice, in effetti non lo è. Il
passo più importante è quello di creare l’ecosistema adatto ad ospitare in acqua basse le più svariate
forme animali che si spostano sul fondo o nuotano in superficie: come tritoni, coleotteri, girini,
chiocciole, larve di libellula.
Piante per lo stagno
Nello stagno oltre agli animali vivono anche molte piante acquatiche, come le tife, le canne, le
ninfee ecc. E’ bene ricordare che in generale le piante acquatiche si dividono in “idrofite” ed
“elofite”. Le prime possono essere completamente sommerse oppure galleggianti (sia i fusti che le
foglie) e vivono di solito dove l’acqua è profonda. La seconda tipologia vive invece dove l’acqua è
più bassa, con i l fusto e le foglie sempre fuori dall’acqua.
Temperatura dello stagno
La temperatura influenza la quantità di ossigeno disciolto nell’acqua, per cui è bene sapere che
l’acqua a bassa temperatura ne può contenere quantità maggiori di quella con alta temperatura. Ad
esempio: a 30°C un litro d’acqua può sciogliere 5-7 cm3 di ossigeno; a 0°C ne scioglie 15 cm3. E’
per questo che nelle acque fresche o fredde vi è una maggior abbondanza e varietà di vita animale,
quindi bisogna tenere la temperatura sotto sorveglianza, soprattutto d’estate.
La luce per lo stagno
La luce è uno dei fattori più importanti da cui dipende la vita di uno stagno: le variazioni del
periodo di illuminazione si susseguono regolarmente, secondo l’avvicendarsi delle stagioni,
consentendo così lo svolgimento della fotosintesi clorofiliana alle piante che si trovano ai margini
dello stagno e a quelle che galleggiano in superficie. Per cui se ci si accorge che la superficie dello
stagno è ricoperta di piante a foglie espanse galleggianti, sicuramente a pochi centimetri di
profondità ci sarà il buio e ciò ostacolerà la fotosintesi, rallentando l’ossigeno, per questo motivo è
bene spazzare via le foglie quando ci si rende conto che non lasciano trapassare la luce.
Manutenzione
Le operazioni di manutenzione all’interno e all’esterno del bacino devono essere effettuate
annualmente, preferibilmente in tarda estate o in autunno (settembre/ottobre), quando la maggior
parte degli anfibi ha già lasciato l’acqua e quando gli animali che vi rimangono sono ancora attivi e
possono allontanarsi liberamente, o, se ciò non è possibile, in inverno. In ogni caso è bene sapere
che quanto più piccolo è un bacino, tanto più frequenti devono essere le operazioni di
manutenzione. Negli stagni da giardino con volume d’acqua ridotto, è preferibile procedere alla
regolare rimozione delle piante acquatiche morte o delle foglie galleggianti al fine di prevenire
eventuali carenze d’ossigeno durante i mesi invernali (come già precedentemente accennato). Le
superfici verdi limitrofe dovrebbero essere sempre tagliate ad altezza non troppo bassa, a falce o
con rasaerba manuali, che provocano decisamente meno perdite fra le popolazioni di anfibi rispetto
a quelli a lame rotanti o a cilindro.
Tratto da http://www.desainer.it/fai-da-te/realizzare-uno-stagno-guida.php#ixzz1xFGnb1IP