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Il Dopolavoro SIAI Marchetti nei primi anni ‘60 - Foto Angelo Veronesi In questo numero Periodico di informazione amministrativa del Comune di Sesto Calende n. 1 maggio 2012 Notizie dal Comune n. 6 del 7/5/2012 NdC 8 Il restauro del palazzo comunale . . . 3 Parco giochi del centro. . . . . . . . . . . . 5 La nuova fiscalità. . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Il nuovo stemma comunale . . . . . . . . .8 Rotonda Sempione-viale Ticino . . . 10 Servizi Sociali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Incontri, eventi, manifestazioni . . . . .12 Sicurezza - Polizia Locale . . . . . . . . . .14 Ambiente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15 I quartieri di Sesto . . . . . . . . . . . . . . . .16 Ri... parliamo del Circolo Sestese . . .18 L’incendio del campanile . . . . . . . . . .21 Scuola e Cultura. . . . . . . . . . . . . . . . . .22 Concittadini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26 Gruppi consiliari. . . . . . . . . . . . . . . . . .29 Lettere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31 www.comune.sesto-calende.va.it 2 EDITORIALE Cari concittadini, la vicenda della possibile realizzazione, a Sesto Calende, di un piccolo impianto di cogenerazione di energia alimentato a biomassa legnosa ha acceso una forte discussione fra i cittadini. Mi pare opportuno mettere un po’ d’ordine, riassumendo i passaggi fondamentali della vicenda. Una società privata propone all’istituto scolastico Dalla Chiesa di realizzare un impianto che, producendo principalmente corrente elettrica, genera contemporaneamente calore che può essere utilizzato per il riscaldamento della scuola con un prezzo ridotto della metà rispetto all’attuale. Oltre a questo, la ditta offre alcune opportunità formative per gli studenti dell’istituto scolastico e dei contributi annuali al Comune di Sesto Calende. La scuola ritiene valida questa offerta e comunica all’amministrazione comunale il suo interesse. L’amministrazione non ha previsto nel proprio programma elettorale questa forma di insediamento sul territorio e si chiede se sia opportuno procedere alla variante urbanistica necessaria affinchè il privato possa realizzare il suo progetto, sostenuto dall’istituto scolastico e preliminarmente apprezzato anche dalla Provincia di Varese. Questo tema è oggetto di un approfondimento in una riunione della Commissione Territorio, alla quale fa seguito un incontro pubblico cui partecipano più di duecento cittadini interessati all’argomento. Da quest’ultima riunione emerge che molti cittadini sono contrari a quest’opera. I consiglieri di maggioranza propongono quindi una mozione affinchè la questione venga discussa in sede di Consiglio Comunale, e anche la minoranza presenta una sua mozione. In Consiglio Comunale viene approvata la mozione della maggioranza, con la quale si chiede di svolgere una consultazione pubblica per capire se i Sestesi sono favorevoli o contrari alla realizzazione di un impianto di questo tipo, valutando opportunità e rischi. La consultazione appare opportuna perché il programma con in quale la Lega della Libertà ha vinto le elezioni del 2009 non comprendeva un’iniziativa di questo tipo: quindi, occorre verificare la volontà dei cittadini. Il problema vero, già segnalato negli incontri sul tema, è che la legge prevede che questi impianti possano essere realizzati a prescindere dalla volontà dei cittadini e delle amministrazioni: la legge include queste modalità di produzione di energia fra quelle considerate virtuose, e pertanto favorisce ed incentiva la loro realizzazione. Su questo occorrerà lavorare in caso di decisione della cittadinanza contraria a questi impianti. La parola quindi ai cittadini, senza se e senza ma, senza i percorsi tortuosi auspicati dalla minoranza, senza consultare professori o pagare studi per convincere i cittadini: noi riteniamo che i cittadini siano perfettamente in grado di decidere da soli. Forniremo la pubblicità e le informazioni necessarie per garantire il massimo di partecipazione dei Sestesi che tuttavia, se interessati, sono perfettamente in grado di documentarsi sull’argomento. Non è quindi necessaria ora una presa di posizione della Giunta comunale, che dovrà invece semplicemente cercare di attuare e mettere in pratica la volontà dei cittadini, espressa attraverso la consultazione popolare. E vi prometto che la vostra volontà sarà attuata, con tutte le mie forze e le mie capacità. La scelta sarà solo vostra per un detto che mi sta molto a cuore e che cercherò sempre di applicare nella mia vita amministrativa “padroni a casa nostra”. Voi cittadini siete i proprietari di Sesto e io sono il vostro amministratore, quello che mi dite di fare, giusto o sbagliato lo farò. La nostra amministrazione è particolarmente interessata ad un rapporto diretto con i cittadini: è il primo punto del nostro programma. Oltre alla disponibilità del sottoscritto, della Giunta e di tutti consiglieri al dialogo diretto, sono stati promossi produttivi incontri pubblici in forma di assemblea. Da questi incontri si è sempre ricavato qualcosa di buono, in termini di conoscenza dei problemi, di valutazione condivisa delle possibili soluzioni e anche semplicemente di miglioramento dei rapporti umani e della conoscenza reciproca. Invitiamo tutti a partecipare il più possibile a questi incontri, perchè servono a meglio amministrare la nostra comunità. Già nei prossimi mesi saranno organizzati degli incontri nelle frazioni per partecipare alla costruzione dello scenario dei problemi per la redazione del nuovo piano della viabilità: ci aiuterà a capire meglio situazioni in parte già note, e servirà a definire meglio le priorità nella soluzione dei problemi. Per rimanere sul piano del traffico vorrei anche annunciarvi che grazie all’ottimo lavoro svolto dal nostro Vice Sindaco Arch. Buzzi, in questo numero vi presenteremo il progetto della rotonda di via Sempione/via Ticino che verrà realizzata entro l’anno corrente (purtroppo non prima dell’estate) che permetterà di tornare a essere una cittadina più accessibile e permetterà a tanti Sestesi di passare qualche decina di minuti in più al giorno con i propri famigliari e non fermi da soli a un triste e maledetto semaforo. Spero che questa importante opera sarà gradita e continuo con il vostro supporto nella sviluppo della crescita di Sesto. Ah, dimenticavo, molto spesso i Sestesi mi fermano per chiedermi informazioni sull’area ex Avir, vorrei confermarvi che il piano unitario presentato dalla società Esselunga SpA si sta concretizzando e a breve inizieranno i lavori di riqualificazione che comporteranno qualche problematica sul traffico e qualche disagio ma che spero siano ricompensati da una realizzazione che cambierà completamente un importante zona centrale della nostra stupenda cittadina. Anche su questo progetto vi prometto che vigileremo per garantirvi una realizzazione sicura e con standard qualitativi adeguati. Marco Colombo, Sindaco www.comune.sesto-calende.va.it LAVORI PUBBLICI Il restauro delle facciate del Palazzo Comunale Di Raffaele Bertona, Assessore ai Lavori pubblici e Ambiente Si avvicina l’inizio dei lavori di restauro delle facciate del palazzo comunale. Fondamentale e determinante è stata la concessione, da parte del Governo Berlusconi, della somma di 770.560 euro a fondo perduto provenienti dall’8 per mille per la conservazione dei Beni culturali civili. Senza questa imponente somma le risorse comunali, dovendo rispettare i vincoli derivanti dal Patto di stabilità, non avrebbero potuto affrontare uno sforzo economico così rilevante. Risulta così oggi fattibile un’opera molto sentita dalla cittadinanza, che in numerose occasioni ha auspicato un intervento relativo al decoro della sede municipale. Dopo la riorganizzazione degli spazi interni portata a termine dall’amministrazione Colombo, che ha consentito di aumentare notevolmente l’efficienza del lavoro dei dipendenti comunali ed al contempo di migliorare concretamente le loro condizioni di lavoro, è possibile operare anche sugli esterni. Il progetto, iniziato anni fa dalla precedente amministrazione, è stato rivisto ed aggiornato allo scopo di ridurre i costi complessivi dell’opera. Ottenute tutte le dovute autorizzazioni è stato possibile bandire la gara per la realizzazione dei lavori, che consentirà di individuare l’operatore. Dopo molti anni di manutenzioni insufficienti sarà possibile intervenire in modo organico e co- ordinato sull’intero edificio. Il palazzo ha una storia interessante e complessa che inizia nel 1880 con l’acquisizione, da parte dell’Amministrazione di un edificio preesistente, successivamente ristrutturato ed ampliato varie volte, fino all’intervento fondamentale degli anni 1928-1930 voluto dal Commissario prefettizio Ernesto Cacciari. Detti lavori hanno definito la forma e l’aspetto che oggi possiamo vedere, con la costruzione dell’ala nord su piazza Mazzini e dell’ala attualmente occupata dagli uffici dei servizi demografici, la formazione del secondo cortile e la ridefinizione complessiva di tutte le facciate. Pertanto oggi l’edificio è contraddistinto da un’immagine architettonica unitaria in stile eclettico ed accademico, caratterizzato da dignità formale e rispetto della simmetria. Al piano terra l’intonaco presenta una finitura a “finto bugnato” mentre al primo piano è liscio, con fascione marcapiano, ribadito da una seconda fascia orizzontale all’altezza del davanzale delle finestre. Le aperture sono contornate da cornici e fregi. Le facciate principali sono completate in sommità da un ulteriore elemento emergente dalla falda di copertura decorato con paraste, lesene e cornicioni. Lungo il prospetto verso piazza Mazzini si leggo- 3 www.comune.sesto-calende.va.it 4 LAVORI PUBBLICI no due stemmi comunali con, al centro, la decorazione più ricca con un elegante orologio, su piazza Cesare da Sesto un imponente timpano interrompe la linea di gronda, a sua volta sovrastato dallo stemma comunale e completato da vasi e sfere. Le altre facciate presentano decorazioni meno ricche. Il progetto prevede la rimozione degli elementi estranei quali cartelli pubblicitari, il ripristino degli intonaci con la rimozione delle parti ammalorate non recuperabili, il consolidamento strutturale degli elementi non perfettamente stabili, il lavaggio delle facciate, il consolidamento degli intonaci da conservare, l’applicazione di tinta a velatura, la pulizia degli elementi in pietra e cemento decorativo, compresa stuccatura, applicazione di prodotti riaggreganti e ricostru- zione delle parti mancanti. Saranno trattati anche gli elementi in ferro e sostituite le lattonerie oltre ad interventi localizzati sulla copertura: il tutto, eseguito sotto il controllo della Soprintendenza per i Beni architettonici. La realizzazione dei lavori fatalmente determinerà qualche disagio, con la presenza di ponteggi ed attrezzature di cantiere, ma con la collaborazione dell’appaltatore e dei tecnici incaricati, l’Amministrazione cittadina auspica un celere e lineare sviluppo dei lavori, che consenta di restituire ai cittadini il “Palazzo dei Sestesi”, finalmente sottratto alle ingiurie del tempo e riportato ad un giusto decoro. Periodico d’informazione amministrativa del Comune di Sesto Calende n. 1 maggio 2012 - Notizie dal Comune - n. 6 del 7/5/2012 - NdC 8 Direttore Editoriale: Marco Colombo Direttore Responsabile: Carlo Baruffi ([email protected]) Redazione: Renzo Besozzi, Riccardo Brianzoni, Enrico Crenna, Stefano Maria Daverio, Rossana Girotto, Francesco Signori Revisione testi: Flavio Della Muzia Segreteria di redazione: Loredana D’Agaro Impaginazione: Cecilia Modi Fotografie: Archivio Notizie dal Comune sas, Gianfranco Girardi, Archivio Angelo Veronesi Redazione, amministrazione e stampa: Notizie dal Comune sas - Via San Biagio, 21- Cambiago Tel. 0284341362 - Email: [email protected] www.notiziedalcomune.com Registrazione Tribunale di Bergamo n. 9/1986 www.comune.sesto-calende.va.it LAVORI PUBBLICI 5 Novità al parco giochi del centro Di Raffaele Bertona, Assessore ai Lavori pubblici e Ambiente L’attenzione verso i giovanissimi, nuovi cittadini sestesi, da parte dell’amministrazione del sindaco Marco Colombo trova un’ulteriore concreta testimonianza. È pronto, infatti, il progetto di ampliamento del parco giochi nei pressi del Circolo Sestese: nel bilancio comunale per l’anno in corso saranno previste le risorse economiche necessarie. L’Ufficio tecnico comunale, settore Lavori pubblici, ha predisposto il progetto che prevede l’ampliamento dell’area destinata a parco giochi, estendendola verso il ponte e consentendo, così, l’installazione di ulteriori giochi. Per garantire lo spazio necessario saranno spostate due essenze arboree, due ontani neri che troveranno nuova collocazione nell’ambito dell’area stessa, previa potatura ed esecuzione di tutti i necessari lavori da giardiniere. Nel complesso si prevede anche la demolizione della seconda fila di cabine della spiaggia, ormai non utilizzabili e fatiscenti: ciò, tra l’altro, migliorerà sensibilmente la visibilità del fiume da parte degli utilizzatori del parco, che potranno così godere di una vista più ampia e continua del Ticino. L’ampliamento sarà recintato come l’attuale zona giochi, con rete zincata e plastificata alta 150 centimetri e staccionata in legno tornito a due correnti orizzontali, e si prevede inoltre la formazione di un secondo cancello di ingresso: sarà rimodellato il terreno, sia in corrispondenza del sedime della cabine, sia della costa fluviale, con la posa di tappeto erboso e saranno fornite e posate nuove panchine e cestini portarifiuti. Si prevede, inoltre, di installare una nuova giostra girevole ed un gioco a tema, di maggiori dimensioni. I lavori, complessivamente, hanno un costo piuttosto rilevante che viene affrontato contando sull’apprezzamento dei giovani fruitori che sono e restano i principali depositari del bene. La manutenzione e la pulizia da parte degli operatori incaricati non potranno mai avere esito positivo se gli utenti, con il loro comportamento, non saranno i primi a garantire il corretto uso e la gestione di un bene che appartiene ad ognuno di noi. MICRONIDO dai 6 ai 36 mesi “IL PULCINO” Via XX Settembre, 15/d Sesto Calende Tel. 0331913180 Cell. 3462392632 Mail: [email protected] Web: www.nidoilpulcino.jimdo.com www.comune.sesto-calende.va.it 6 BILANCIO La nuova fiscalità dei Comuni: dall’Ici all’Imu Il Comune non aumenta le aliquote e introduce una fascia di esenzione in materia di addizionale Irpef Di Massimo Piscetta, Assessore al Bilancio È un fatto già noto che le recenti disposizioni di legge hanno profondamente modificato la fiscalità dei Comuni. Pur considerando che ancora nelle prossime settimane sono attese ulteriori modifiche, vale la pena definire un quadro sintetico dei cambiamenti in atto in materia di fiscalità degli immobili che comporta il passaggio dall’Ici (l’imposta comunale sugli immobili) all’Imu (l’imposta municipale). Dato fondamentale è che nella predisposizione del bilancio di previsione per l’anno 2012 non verranno introdotti in alcun modo aggravi rispetto alle aliquote di base previste dalla legge; l’amministrazione, valutando il particolare contesto economico ha deciso di non incrementare le aliquote fiscali e anzi verrà ridotta per il 2012 e per ciò che riguarda l’addizionale comunale all’Irpef, una fascia di esenzione generalizzata per tutti i contribuenti con reddito inferiore ad € 15.000. Con riferimento all’Imu è necessario considerare in primo luogo che gli aggravi fiscali, cui tutti i possessori di immobile ubicati nel territorio del nostro Comune dovranno sottostare, non costituiscono in alcun modo maggiori entrate e risorse per il Comune, che invece sostanzialmente continuerà a poter contare su di un ammontare complessivo di entrate da Imu analogo al precedente, vedendosi inoltre decurtati i trasferimenti statali. In sostanza, quindi, il nostro Comune, del resto come gli altri, si vede ridurre le risorse rispetto agli stanziamenti del passato, già per il 2012 e presumibilmente per gli anni futuri. In secondo luogo la riforma fiscale, dall’Ici all’Imu, non ha quasi nulla di attinente con il “federalismo fiscale” con il quale si intendeva tracciare un sistema, quanto meno riferito alle imposte locali, per il quale le risorse create su di un certo territorio rimanessero a finanziare le attività svolte sullo stesso. Moltiplicatore Incremento L’Imu è un’imposta la cui base imponibile è catastale rispetto al passato calcolata, sostanzialFabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie mente, con modalità analoghe a quelle già catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria catastale A/10 160 60% conosciute in mateFabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie ria di Ici. Alle rendite catastali rivalutate del catastali C/3, C/4 e C/5 140 40% 5 percento (base imFabbricati classificati nella categoria catastale A/10 e D/5 80 60% ponibile per gli scorsi anni), sono applicati i Fabbricati classificati nel gruppo catastale D; ad eccezione coefficienti di valodei fabbricati classificati nella categoria catastale D/5; tale rizzazione (rivalutati rispetto al passato), moltiplicatore è elevato a 65 a decorrere dal 1° gennaio 2013 60 20% come riassunti nella Fabbricati classificati nella categoria catastale C/1 55 62% tabella a lato. www.comune.sesto-calende.va.it 7 Ai valori immobiliari così determinati vengono applicate aliquote differenziate in funzione della tipologia di bene immobile considerato. Anche l’immobile utilizzato quale abitazione principale sconterà l’imposizione Imu, benché sulla base di un’aliquota fiscale più bassa. Analogamente la medesima aliquo- ta. sarà applicata alle pertinenze di tale unità abitativa nei limiti di una per ciascuna delle categorie catastali C/2, C/6 e C/7. Nella seguente tabella sono riassunte le aliquote base e la fascia di variazione ammessa dalla legge in aumento o in diminuzione dalla stessa, che i Comuni possono applicare. Aliquote Minima Base Massima Fabbricati adibiti ad abitazione principale 0,20% 0,40% 0,60% Fabbricati rurali ad uso strumentale 0,10% 0,20% 0,20% Altri immobili (fabbricati e terreni) 0,46% 0,76% 1,06% Il calcolo dell’Imu si sviluppa secondo la seguente formula: Rendita rivalutata del 5% per moltiplicatore catastale (= nuovo valore catastale) X All’imposta calcolata per l’abitazione principale è applicata una detrazione base di 200 euro che è incrementata di 50 euro per ogni figlio convivente di età inferiore a 26 anni fino ad arrivare ad un importo massimo di detrazione di 400 euro. Numerosi sono gli aspetti applicativi e di dettaglio che dovranno essere meglio definiti per l’attuazione della nuova imposta, anche per il tramite di un apposito regolamento comunale, tuttavia è chiaro fin d’ora che i margini di manovra della leva fiscale a disposizione dei Comuni (in particolare la possibilità di ridurre le aliquote fiscali rispetto a quelle “di base” o di introdurre agevolazioni di varia tipologia e natura) sono enormemente condizionati dalla circostanza, prevista espressamente dalla Legge, secondo cui “è riservata allo Stato la quota di imposta pari alla metà dell’importo calcolato applicando alla base imponibile di tutti gli immobili…, l’aliquota di base…” che, di fatto, implica, nel caso di volontà di diminuzione delle aliquote, un’ulteriore riduzione a solo carico del Comune, delle già scarse risorse in un periodo storico di difficoltà sociale nel quale sempre maggiori sono le istanze delle componenti più fragili del tessuto sociale. Sul sito internet del comune, utilizzando i più adeguati mezzi d’informazione atti a garantire una conoscenza delle nuove norme in materia di Imu ed imposte comunali, verrà dato risalto allo scenario definitivo cui tutti i cittadini contribuenti dovranno confrontarsi fin dalla prossima scadenza fiscale di metà anno. aliquota Imu = Imu dovuta www.comune.sesto-calende.va.it 8 ISTITUZIONI Le insegne della nostra Città Il nuovo Stemma, il Gonfalone e la Bandiera inségna s. f. [lat. insìgnia, pl. del sost. neutro insigne «segno, insegna», comp. di in-1 e signum «segno»]. — 1. In genere, qualsiasi segno o contrassegno visibile, che sia distintivo di una determinata condizione o serva ad altri di guida. Ho dovuto rileggere la definizione di “insegna” nel vocabolario Treccani per essere sicuro: purtroppo l’abitudine della nostra lingua ci porta a svilire alcuni sostantivi che hanno ben altre radici. Insegna ci sembra ormai solo quella di una pubblicità. Insegna è invece “segno visibile, distintivo di una determinata condizione”. L’insegna principale della nostra comunità è lo stemma comunale. La nostra nuova condizione di “Città” richiede una nuova insegna. In particolare la corona turrita al disopra dello scudo nello stemma è diversa per città e comuni: la corona turrita della città ha cinque torri ed è segno distintivo dello statuto di città. Per modificare lo stemma comunale occorre seguire una precisa procedura araldica che ha come esito finale un Decreto del presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, che attesti l’autenticità e la correttezza delle insegne comunali e la possibilità di fregiarsene e di utilizzarle per la vita istituzionale di una comunità. Per aggiornare il nostro stemma abbiamo dovuto studiare anzitutto la sua storia: la storia del nostro stemma è curiosa e travagliata ma non è qui la sede per raccontarla. Propongo alla redazione di Sesto Calende Informazioni di approfondire l’argomento in un prossimo numero perché di sicuro interesse. Ci basti qui ricordare che, a seguito delle indagini fatte, risulta che Sesto Calende non ha mai avuto, di fatto, uno stemma approvato con i crismi della legge. Non è un dramma ed è questa l’occasione per porre rimedio. Un’altra parola un po’ in disuso ma importantissima per il senso di appartenenza ad una comunità è “vessillo”: Sesto Calende non ha mai avuto neppure una bandiera, oltre ad uno stemma ufficiale, ed è anche qui l’occasione per porre rimedio. L’idea è quindi di proporre, come atto dovuto, la modifica dello stemma e di conseguenza del gonfalone cittadino, mentre come atto facoltativo ma altamente significativo, l’adozione di una bandiera ufficiale della città. In queste pagine trovate la proposta per i tre emblemi che è scaturita dall’iniziativa della Giunta, dopo una discussione approfondita in Commissione Affari Generali, presieduta da Angela Menin. La proposta verrà inviata all’ufficio di araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri per un visto preventivo, dopodiché il Consiglio Comunale ratificherà i simboli per l’invio ufficiale al fine di ottenere il decreto istitutivo. Il ridisegno dello stemma e del gonfalone parte da alcuni elementi base che sono a priori definiti dall’araldica ufficiale: come detto la corona turrita per la città, oltre allo scudo cosiddetto “sannitico moderno”. Lo scudo deve misurare 7 moduli di larghezza e 9 moduli di altezza. Lo scudo sannitico moderno è quello generalmente adottato. Quindi per le Città la corona è: turrita, formata da un cerchio d’oro aperto da otto pusterle (cinque visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili), riunite da cortine di muro, il tutto d’oro e murato di nero (art. 96, R. D. 7 giugno 1943, n. 652). Il Gonfalone è un drappo quadrangolare, di un metro per due, del colore di uno o di tutti gli smalti dello stemma dell’ente, sospeso mediante un bilico mobile ad un asta ricoperta di velluto dello stesso colore, con bullette poste a spirale, e terminata in punta da una freccia, sulla quale sarà riprodotto lo stemma, e sul gambo il nome dell’ente. Il drappo, riccamente ornato e frangiato sarà caricato, nel centro, dello stemma dell’ente, sormontato dall’iscrizione centrata (convessa verso l’alto) dell’ente. La cravatta frangiata dovrà consistere in nastri tricolorati dai colori nazionali. (art. 5, R. D. 7 giugno 1943, n. 652). Per prassi invalsa le parti metalliche del gonfalone dovranno essere: argentate per gli stemmi del Comune, d’oro per gli stemmi della Provincia e della Città. Analogamente i ricami, i cordoni, l’iscrizione e le bullette a spirale dovranno essere d’argento per gli stemmi del Comune, d’oro per gli stemmi della Provincia, e della Città. (citazioni dal testo ufficiale delle caratteristiche tecniche degli stemmi araldici, a cura degli uffici della Presidenza del Consiglio) Non potendo riferirsi a modelli ufficiali per la composizione dello stemma ci si è affidati alla tradizione (avvallata anche da una informativa preliminare dell’ufficio di araldica). La tradizione vuole che il nostro stemma sia costituito da un compasso che sormonta un dado, il tutto in campo azzurro. Per il disegno del www.comune.sesto-calende.va.it 9 compasso e dado i riferimenti erano molteplici, uno dei più antichi è quello che si trova alla base dell’affresco in piazza Garibaldi, angolo De Cristoforis, tuttavia il più interessante è sembrato quello che compare sullo stemma lapideo che sormonta la facciata principale del Municipio, sulla facciata ovest dell’edificio, quella su piazza Cesare da Sesto. Il suo disegno è sufficientemente ‘moderno’ ed allo stesso tempo ‘tradizionale’ ed inoltre abbastanza stilizzato da poter essere scolpito. L’unico motivo di variazione è dovuto all’apertura del compasso che, per restare in uno scudo ellittico, è particolarmente ‘chiuso’. Si propone una geometria del triangolo, composto dal compasso, con una base allargata in modo da risultare graficamente più corretto nell’inserimento nello scudo sannitico dello stemma. Per il dado si è fatta una scelta non marcatamente ‘letterale’ con la visione Per il Gonfalone si propone lo stemma in un campo bianco-dorato con un bordo azzurro per riprendere tutti gli ‘smalti’ comunali. La bandiera è tutta nuova: la proposta più naturale è sembrata la riproposizione dello stemma comunale oltre ai colori bianco ed azzurro scuro e vivo del campo dello stemma. Il colore prevalente è l’azzurro e quindi la bandiera è campita con un quadrato azzurro (che richiama la simbologia geometrica del dado come cubo, quindi a facce quadrate) oltre assonometrica delle facce, lasciando ad una striscia bianca nell’attacco al in vista solo il numero cinque della pennone in modo da completare la faccia principale. La scelta del cinque geometria rettangolare della bandiera è anch’essa grafica, in quanto il sim- classica e poter far campeggiare con bolo cinque del dado è dotato di una orgoglio il nostro stemma, risaltando simmetria bilaterale, con un centro, in modo particolare nel contrasto fra che fissa la figura del quadrato. bianco e azzurro. L’azzurro scelto è particolarmente Abbiamo già accennato alla possibiforte e brillante per contrastare con il lità che venga anche composto un bianco (secondo colore comunale) e inno della Città: ma questa è un’alcon il giallo oro del compasso e dado. tra storia .... e non rientra nei doveri Il colore ha la caratteristica cromatica istituzionali ordinariamente previdi ‘segnale’ ed è particolarmente ef- sti dalla normativa. Ci attrezzeremo ficacie a schermo (RGB: R=0, G=0, anche per questo, sapendo che tutto B=255): per il futuro si presume che quanto può contribuire al senso di l’immagine più frequente dello stem- appartenenza alla nostra comunità è ma e della bandiera sarà riprodotta a un buon lavoro per il presente, per schermo ed è quindi rilevante la sua le generazioni future e per onorare la efficacia su questo media. nostra storia. www.comune.sesto-calende.va.it 10 VIABILITÀ La tanto attesa rotonda del Sempione-viale Ticino Di Giovanni Buzzi, Assessore all’Urbanistica e Viabilità La Giunta comunale, il 10 gennaio scorso, ha approvato il progetto preliminare della rotatoria sulla strada del Sempione, all’incrocio con la strada provinciale di viale Ticino. Questo incrocio, oggi regolato da due semafori, è la causa di lunghe code per chi arriva a Sesto (e di molte sanzioni per la presenza della videosorveglianza). Da anni i cittadini sestesi e tutti coloro che vogliono raggiungere la nostra città invocano una diversa regolamentazione dell’incrocio. Finalmente questa amministrazione ha deciso il grande passo. L’intervento ha un costo elevato: 400 mila euro di quadro economico (le pure opere costano meno ma vanno aggiunte le somme a disposizione per Iva, progettazione, acquisizione aree, ecc.). Siamo riusciti ad ottenere però un contributo di 250 mila euro dalla provincia di Varese grazie al pressante interessamento del nostro sindaco Marco Colombo e del nostro assessore ai Lavori pubblici, Raffaele Bertona. L’intervento progettuale s’inserisce in un contesto più ampio di interventi pianificati dall’Amministrazione per la riorganizzazione di tutte le principali intersezioni per la realizzazione di un’efficace regolazione e moderazione del traffico, con lo scopo di garantire una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada e rendere più snello il ritorno a casa dei molti sestesi dal lavoro. Questo intervento segue quello recentemente realizzato all’incrocio con via Rosselli, che tra l’altro funziona benissimo, e a questo seguiranno gli altri ancora regolati da semafori. L’intervento preve- de anche la sistemazione degli impianti sotterranei e la realizzazione di una rete pedonale, attualmente non presente, per connettere le aree residenziali e gli insediamenti commerciali esistenti sull’area dell’intersezione. La rotatoria avrà 32 metri di diametro complessivo e presenterà le seguenti caratteristiche: - anello di circolazione di 8.5 metri di larghezza; - isola centrale non valicabile di raggio 5 metri; - fascia sormontabile di 1.5 metri di larghezza; - ingressi ed uscite con una sola corsia di marcia; - isole spartitraffico in rilievo. La rotatoria è formata da 3 rami: su quello d’uscita in via Sempione, direzione Milano, è stata prevista una zona di accumulo per consentire l’immissione dei veicoli provenienti dalla via Merigino. Inoltre, per un insediamento residenziale ora in costruzione sul lato nord della stessa, è stata prevista un’altra corsia di accumulo per consentire l’ingresso con manovra di svolta a sinistra. A lato dei marciapiedi è prevista la realizzazione di aree verdi al cui interno saranno inserite piantumazioni analoghe a quelle delle altre rotatorie. L’opera sarà completata e resa utilizzabile nel corso di quest’anno. Dopo anni d’inerzia, contiamo di risolvere finalmente l’annosa e sentita questione dell’accesso a Sesto Calende: ricordo e sottolineo che questa fondamentale opera infrastrutturale non era prevista in nessun progetto, bilancio, nulla di nulla delle precedenti amministrazioni. www.comune.sesto-calende.va.it SERVIZI SOCIALI 11 Servizi sociali a disposizione della cittadinanza Di Stefania Salvi, Assessore ai Servizi sociali Ufficio Servizi Sociali – Educativi tel. 0331.928180 – 150 fax 0331.928184 − Sportello sociale di cittadinanza: [email protected] − Per lavoro e istruzione/formazione si riceve su appuntamento. − − 1 - LAVORO: [email protected] − Attivazione del sito Internet www.lecittadellavoro.it/ − caricamento delle offerte della rete Le città del lavoro sul sito www.tempogavirate.it/lavoro/ pages/offerte.php − attivazione di stages per i giovani presso le aziende sestesi − avvio dell’attività di selezione del personale per l’incontro domanda-offerta − consegna di nominativi di badanti e servizio di preselezione − ricerche di lavoro on-line in compresenza con l’operatore − attivazione di stages per i giovani presso le aziende sestesi − redazione/compilazione “curriculum vitae” − preparazione al colloquio di lavoro − informazione sulle agenzie e centri per l’impiego presenti sul territorio − affissione settimanale in bacheca di annunci di lavoro 2 - ISTRUZIONE/FORMAZIONE: [email protected] − informazione riguardo i centri di for- mazione presenti sul territorio e i corsi in avvio affissione in bacheca dei corsi di riqualificazione professionale in partenza ricerche personalizzate sul web dei corsi di formazione/riqualificazione professionale servizio di orientamento individuale per la scelta delle scuole superiori e dell’Università servizio di orientamento all’interno delle scuole medie e superiori di Sesto Calende 3 - CONTRIBUTI − Informazioni e caricamento pratiche bonus energia e bonus gas − Informazioni su altri contributi economici: bonus Telecom, esenzione Canone Rai, Social Card, − Fondo sostegno affitto, Dote scuola, Assegno al nucleo famigliare, Assegno di maternità, Carta verde e Carta 65 4 - ALTRO − Informazioni sulle associazioni e le opportunità di volontariato del territorio − Esperienze all’estero per i giovani in campi di volontariato − Servizio sociale professionale − Segretariato sociale − Assistenza domiciliare anziani, disabili, soggetti fragili − Servizio pasti a domicilio per anziani, disabili, soggetti fragili − Inserimento anziani in Case di Riposo − Inserimento in progetti socio-educativi e lavorativi di soggetti disagiati − Inserimento portatori di disabilità in comunità e in percorsi lavorativi − Trasporto disabili − Tutela e sostegno minori in difficoltà − Sostegno economico − Assegno maternità e nucleo familiare − Riduzione sulle tariffe dei servizi comunali scolastici − Borse alimentari − Carta verde e Carta 65 − Dote Scuola − Asilo nido − Alloggi edilizia residenziale pubblica − Servizi comunali nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole dell’obbligo (mense e trasporti) − Diritto allo studio − Sport − Collaborazione con i servizi presenti sul territorio: Consultorio, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Nucleo zonale Handicap, Centro Psico-sociale, Servizio di assistenza Domiciliare Integrata, Nucleo Operativo Disabili, Centro Formazione Professionale Ticino-Malpensa, residenza socioassistenziale per disabili − Progetti di educativa di strada − Spazio Educativo pomeridiano − Servizio Civile Nazionale − Social Bus − Spazio Giovani − Percorsi di sensibilizzazione al volontariato giovanile (Volare Alto) − Recupero dei beni invenduti a favore delle persone in difficoltà (Last Minute Market) − Progetto “Oltre le porte” per l’integrazione delle donne straniere. www.comune.sesto-calende.va.it 12 INCONTRI E MANIFESTAZIONI DI INIZIO ANNO Giornata del Ricordo Processione della Madonna di Lourdes Festa del malato alla Casa di Riposo Sant’Angelo www.comune.sesto-calende.va.it 13 Danza e pattinaggio sul ghiaccio Festa del rogo della Befana a S. Giorgio Il Carnevale 2012 www.comune.sesto-calende.va.it 14 SICUREZZA Sicurezza: ci mancava il decreto svuota carceri! Di Orlando Veronese, Assessore alla Sicurezza Sesto Calende è una città sicura? Abbastanza, se comparata a quello che possiamo definire lo standard qualitativo lombardo anche se, dal mio punto di vista, ritengo che per esserlo a pieno titolo si debba contenere uno dei reati più odiosi: il furto nelle abitazioni. Se il livello raggiunto viene considerato buono è grazie al lavoro incessante e spesso invisibile delle forze addette alla sicurezza che lavorano sul territorio: mi riferisco in particolare alla nostra Polizia Locale ed ai Carabinieri, senza dimenticare il lavoro di prossimità svolto dalla Polizia di Stato. Lavoro che ho avuto modo di constatare ed apprezzare ancora di più da quando ricopro l’assessorato alla Sicurezza. Su questo equilibrio ora viene calato dall’alto il decreto svuota carceri, voluto dal Governo Monti e approvato attraverso il voto di fiducia dalla maggioranza che lo sostiene. Ma perché qualcuno ha pensato a questo decreto? semplice, abbiamo 40 mila posti in carcere e 60 mila detenuti, non sappiamo dove metterli e facciamo l’indulto. In pratica questo Governo dice: “Siete dei delinquenti, dovete stare in prigione, però non sappiamo dove mettervi”. A me sembra una cretinata e credo che così dovrebbe sembrare a tutte le persone oneste che chiedono certezza delle pene. Si poteva fare qualche cosa di diverso? Certamente, considerando che circa il 37 percento dei detenuti (24 mila) è straniero e che l’ex Ministro Roberto Maroni stava percorrendo la strada di stringere accordi con i governi dei loro paesi di provenienza, tenendo conto che un semplice detenuto costa alla nostra collettività oltre 500 euro al giorno e considerando che far loro scontare la pena nel proprio paese di origine diventerebbe un mezzo per “impedire” che questi tornino e ritornino a delinquere, consentendo un risparmio milionario per le casse dello Stato. Ma cosa succede da noi? Nella nostra Regione si calcola che saranno scarcerate e poste agli arresti domiciliari circa 1500 persone. Io non posso sapere se, e quante, di queste arriveranno a Sesto Calende ma temo siano più d’una: ciò nonostante sono molto preoccu- pato perché non è vero che una volta fuori non sono più un problema per le forze dell’Ordine. Di fatto il Ministero della Giustizia le ha girate al Ministero dell’Interno (ovviamente senza fornire le risorse necessarie) nel senso che, come tutte le persone poste agli arresti domiciliari, dovranno essere controllate almeno una volta giorno dai Carabinieri, che dovranno accertarsi che siano davvero in casa: ciò significa che una pattuglia di Carabinieri, indipendentemente da quanto altro succede o ci sia da fare sul territorio, deve giornalmente occuparsi di queste persone. Ovviamente questi nuovi si aggiungono a quelli che ci sono già, abbastanza numerosi, e così quando i cittadini hanno purtroppo la necessità di chiamare i Carabinieri, o quando ci aspettiamo che siano in servizio per difendere le nostre case, dobbiamo sapere che forse sono impegnati nel giro della città per fare visita ai delinquenti agli arresti domiciliari. Anche di questo dobbiamo ringraziare il Governo Monti e chi lo sostiene. POLIZIA LOCALE: PRESENTATO IL RESOCONTO 2011 Il 20 gennaio, nella ricorrenza di S. Sebastiano, Patrono della Polizia Locale, è stato presentato il resoconto delle attività svolte nel 2011. Sono stati rilevati 45 incidenti stradali, dei quali 35 con feriti. Sono state effettuate 44 rimozioni forzate, 6 fermi amministrativi di veicolo, 18 sequestri amministrativi e 4 sequestri penali. Sono state effettuate 6 sospensioni di patenti di guida. Sono stati disposti 1 ritiro di carta di circolazione (oltre a 52 sospensioni di carte di circolazione per mancata revisione) e 13 ritiri di patenti di guida (di cui 1 per revoca). Sono state segnalate 2430 patenti di guida per la sospensione in caso di recidiva. Sono stati decurtati 15021 punti dalle patenti, dei quali 132 da quelle rilasciate da meno di tre anni. Sono stati redatti 56 atti di polizia giudiziaria. Sono stati eseguiti 3 arresti. Sono stati identificati 58 cittadini extracomunitari, alcuni dei quali accompagnati per identificazione e per procedimenti conseguenti. Sono state eseguite 3 espulsioni. Sono stati effettuati 36 servizi congiunti con altre forze di polizia. Sono state organizzate 630 pattuglie nell’ambito dei controlli di polizia stradale, con verifica di 7732 veicoli, oltre all’incremento del 60% delle ore di presenza a piedi di agenti in centro città. Sono state accertate e verbalizzate 10005 violazioni alle norme del codice della strada, di cui 2593 per accessi in zone a traffico limitato, 40 per superamento dei limiti di velocità accertate con telelaser e 2377 per passaggi con semaforo rosso. Sono stati discussi in dibattimento 108 ricorsi al giudice di pace. Sono stati inviati 94 ricorsi al prefetto. Sono state emanate 101 ordinanze. Sono stati emessi 56 permessi per persone disabili e 1173 permessi per accesso alle zone a traffico limitato. Sono stati eseguiti 520 accertamenti in materia anagrafica. Sono stati effettuati controlli in 52 mercati settimanali e straordinari, comprensivi di 48 servizi in borghese. Sono stati effettuati 22 controlli in materia urbanistico-edilizia, alcuni dei quali hanno determinato la comunicazione di notizia di reato alla Procura di Busto Arsizio. Sono stati effettuati 12 controlli in materia di commercio e pubblici esercizi. Nel corso del 2011, per problemi connessi al patto di stabilità, non è stato possibile effettuare con la frequenza voluta i servizi nelle ore serali ma, specie nel periodo estivo, sono state garantite pattuglie esterne durante le principali manifestazioni. Prosegue il servizio prestato dai due ausiliari della sosta che si occupano dell’accertamento delle violazioni nelle zone a pagamento del centro cittadino, consentendo così agli agenti di svolgere le attività di pattugliamento e controllo. Anche nel 2011 vi è stata la partecipazione al Patto per la sicurezza dei laghi Maggiore e di Lugano, che ha visto coinvolti numerosi organi di polizia, coordinati dalla Prefettura e dalla Questura di Varese. Uno dei principali impegni della Polizia Locale è di mantenere la “città tranquilla” e questo richiede una presenza costante ed una fattiva collaborazione con le altre Forze dell’Ordine, con le quali intercorre un ottimo rapporto, specialmente con l’Arma dei carabinieri ed il Corpo forestale dello Stato. Non meno importante e determinante è l’intesa e l’interazione con i volontari della Protezione civile del parco Ticino, sempre molto disponibili e professionali. Il comandante, Michele Signò www.comune.sesto-calende.va.it AMBIENTE GIORNATA NAZIONALE DELL’ALBERO Di Raffaele Bertona, Assessore all’Ambiente Il 21 novembre scorso è stata celebrata la seconda Giornata nazionale dell’albero, voluta dal ministro dell’Ambiente del Governo Berlusconi, Stefania Prestigiacomo, d’intesa con il ministero dell’Istruzione. Inoltre il 2011 è stato l’anno internazionale delle foreste, voluto dall’Onu. Anche la città di Sesto Calende ha aderito alla giornata cui hanno partecipato le diverse scuole comunali primarie e dell’infanzia ed il liceo scientifico Mericianum. Obiettivo della giornata dell’albero era la sensibilizzazione sull’importanza del patrimonio arboreo e boschivo, sul valore e l’importanza dell’ambiente in cui viviamo. Crescente la partecipazione su tutto il territorio nazionale: oltre 1.400 comuni e scuole nel 2010, 1.670 nel 2011, di cui ben 193 in Lombardia. Grazie all’impegno degli tecnici comunali sono state ritirate, presso il Centro vivaistico forestale regionale di Curno (BG), le piantine destinate ai giardini delle scuole comunali. La partecipazione delle scuole è stata massiccia e, alla presenza degli insegnanti e degli assessori alla Cultura, Silvia Fantino e all’Ambiente, Raffaele Bertona, i giovanissimi, con l’entusiasmo che li contraddistingue, hanno assistito al gesto simbolico della messa a dimora delle piantine. La cerimonia preparata dagli insegnanti ha visto anche la recita di canti e testi nonché la realizzazione, da parte dei più piccoli, di lavori a tema dell’albero. La Giornata nazionale dell’Albero, Scuola materna Bassetti. 15 Una buona notizia Di Giovanni Buzzi, Assessore all’Urbanistica Un’importante opportunità per Sesto Calende è costituita dal nuovo programma di sviluppo dell’Agusta Westland, nell’area di via Indipendenza. È prevista la realizzazione di un edificio produttivo e terziario in luogo di un capannone esistente demolito, nella zona a nord dell’area in prossimità della ferrovia. Questo edificio dovrà contenere nuovi simulatori di volo, sia da produrre che da gestire, che andranno ad arricchire la già prestigiosa scuola di volo. Si svilupperà su una superficie complessiva di pavimento, su diversi livelli, per circa 8 mila metri quadrati e conterrà sia gli spazi per la produzione di questi grandi e meravigliosi oggetti ad alto contenuto tecnologico, sia uffici ed altri spazi di servizio. Oltre alla straordinaria importanza di un nuovo insediamento produttivo e terziario, in questi momenti di crisi economica, i proventi per le casse comunali, derivanti dal contributo di costruzione, sono molto rilevanti ed andranno ad incrementare le entrate del bilancio comunale di quest’anno. Tutta l’Amministrazione saluta con grande soddisfazione questa iniziativa di una grande azienda che dimostra, ancora una volta, di credere nella competitività del nostro territorio e nella possibilità di sviluppo del loro importante sito nella nostra città. LA PROPRIETÀ COMUNALE DEL “CHIOSCO DELLA SPIAGGIA DI LISANZA” E IL SUO AFFIDAMENTO IN GESTIONE Di Massimo Piscetta, Assessore al Bilancio Alla fine del 2011 è stata svolta la gara per l’affidamento dell’area e delle strutture di proprietà comunale conosciute come “Il chiosco della spiaggia di Lisanza”. La logica sottostante alla procedura va ricercata nella strategia amministrativa di fondo tesa alla valorizzazione del patrimonio dell’ente comune, nel pieno rispetto delle regole di trasparenza in materia di beni di proprietà pubblica. Il chiosco (struttura adibita ad uso di bar per gli utenti della spiaggia nei periodi estivi) e il terreno su cui questo è costruito, insieme alle altre strutture ad uso della spiaggia, sono di proprietà del Comune (e quindi dei cittadini di Sesto, complessivamente intesi) e per la parte più adiacente alla riva del lago è un’area demaniale. In precedenza la gestione era affidata all’associazione “Pro Sesto” che affidava l’operatività di gestione ad un interlocutore privato. Benché l’attività della Pro Sesto, del suo Presidente nonché dei consigli di amministrazione succedutisi nel passato sia stata egregia sia per la manutenzione che nella possibilità di fruizione pubblica di una così importante realtà del tessuto della nostra città, proprio l’intenzione strategica di valorizzazione del patrimonio comunale nel rispetto pieno delle complesse normative di settore ha reso opportuno il diretto controllo da parte dell’ente Comune. È stato quindi predisposto un apposito bando di gara pubblica cui hanno partecipato quattro concorrenti. Vincitore del bando è la Cooperativa Effecinque s.r.l. che si è aggiudicata la gestione impegnandosi per un canone annuo di 12 mila euro, oltre ai connessi oneri di manutenzione continuativa della spiaggia e dell’area a prato limitrofa. L’apertura del locale e della spiaggia è prevista nel mese di aprile. www.comune.sesto-calende.va.it ww w ww. ww. w .co com mu un ne e.sses esto-c to-ccCalende: to alend al en nd de e.v .va a..it i I quartieri di Sesto Oriano e Oneda 16 1 6 Di Renzo Besozzi I quartieri di Oriano ed Oneda sono oggi considerati distinti ma la storia li accomuna e perciò ne faccio qui un tutt’uno. Il nome Oriano risale nei tempi, citato la prima volta come “Orglano” in un precetto di Liutprando, re dei Longobardi, a favore di un monastero di Pavia nel 712. Alcuni secoli dopo, nel 1045, i monaci di San Dionisio in Milano tra i beni lasciati loro dal defunto arcivescovo di Milano Ariberto citano anche i possedimenti terrieri di “Orleano”. Una conferma del nome si ha infine nel 1290, quando “Orliano” viene citato come località della chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate. La zona, come quasi tutto il territorio sestese, è stata abitata già nella prima età del ferro, come documentano alcune tombe ivi rinvenute nel secolo scorso. Successivamente, il borgo è stato abitato anche in epoca romana, come testimoniano i ritrovamenti di tombe, resti di ville, acquedotti, una fornace. Attorno alla metà del XV secolo i Borromeo acquistano la proprietà della Pieve di Angera, che comprende anche il territorio di Oriano ed Oneda. Dopo vari passaggi, l’intera zona viene acquisita dai fratelli Galeazzo Maria e Teobaldo Visconti, conti di Gallarate, che riuniscono proprietà fondiarie per circa 100 mila pertiche. Le tenute passano poi, per mancanza di eredi diretti, al “Luogo Pio di Santa Corona di Milano”. Nel 1722 Maria Teresa d’Austria fece redigere un dettagliato censimento catastale di tutto il suo impero, che riporta la misura del territorio del “Comune di Oriano con Oneda, pieve di Angera, Ducato di Milano”: 4677 pertiche milanesi, 14 case coloniche e 2 mulini. Oneda è una masseria fra queste. La maggior parte del territorio è concentrata in poche mani. Le abitazioni sono molto precarie. Esistono due mulini per la macina delle granaglie prodotte in loco. A causa della scarso reddito, nel 1880 il “Luogo Pio” aliena le proprietà di Oriano suddividendole in lotti, di cui il principale viene ceduto a un certo Fortunato Consonno che, amante del borgo, attua un piano di ammodernamento: provvede a dotare il paese di acqua potabile, fa costruire un lavatoio in centro ed uno in Oriano di Sotto, edifica la villa oggi chiamata Lazzaroni ed il parco cintato di 670 pertiche, un’aula per la scuola. Alla sua morte le terre furono frazionate e vendute. Dopo vari passaggi, la villa Lazzaroni fu acquisita da Attilio Vittadini, che fu poi Commissario Prefettizio e Podestà di Sesto Calende, ed ancor oggi appartiene agli eredi della famiglia. Amministrativamente, Oriano seguì le vicende di Milano. Nel 1807, in epoca napoleonica, per un decreto del Regno Italico, fu aggregato alla vicina Sesto Calende ma con la restaurazione dopo Napoleone riacquistò la sua autonomia. Nonostante il parere contrario del locale Consiglio comunale, nel 1869 Oriano viene definitivamente accorpato al Comune di Sesto Calende. In quegli anni gli abitanti sono circa 180. A differenza di Sesto Calende, la cui economia si è sempre basata principalmente sul commercio, l’unica attività economica di Oriano ed Oneda fino al secondo dopoguerra è l’agricoltura, che però è povera. Inoltre per lunghi secoli www.comune.sesto-calende.va.it I QUARTIERI DI SESTO CALENDE la proprietà terriera non fu degli agricoltori e ciò, ovviamente, costrinse la popolazione a vita di stenti. La chiesa di Sant’Antonio Abate di Oriano fu una cappella dipendente dalla parrocchia di Mercallo fino al 1579, quando il cardinale Carlo Borromeo eresse Oriano in Cura autonoma. Oneda invece, pur amministrativamente frazione di Oriano, rimase soggetta spiritualmente alla parrocchia di Mercallo fino al 1898, cosa che provocò continue discordie, in particolare per la sepoltura dei morti. La questione era aggravata dal fatto che Oriano con Oneda si trovavano in provincia di Milano, mentre Mercallo era parte integrante della provincia di Como. La chiesa di Oriano, così come la vediamo oggi, è stata ricostruita nel 1652 ma la cappella precedente si perde nella notte dei tempi. Ad Oneda esiste l’Oratorio di San Francesco, eretto nel 1482 dal nobile Giovanni Gatti, ed ampliato dagli abitanti di Oneda nel 1757. Ancora oggi la chiesa è consacrata ed utilizzata. Che debbo dire sui due borghi? Solo negli ultimi decenni, con lo sviluppo di attività industriali nella Provincia, il tenore di vita si è elevato e abbiamo assistito anche qui ad un forte sviluppo edilizio, accompagnato anche da buone iniziative imprenditoriali che hanno fatto sorgere alcune piccole industrie. In particolare Oneda, disponendo di ampi territori pianeggianti, ha visto radicalmente cambiare il suo aspetto e numerosissime sono sia le abitazioni indipendenti che le palazzine condominiali. Degni di menzione sono, in Oriano, la chiesa, la villa Vittadini e il suo parco cintato, il lavatoio pubblico, il vecchio mulino, il cimitero, il vecchio edificio scolastico ed alcuni scorci del vecchio borgo. Recenti invece sono da citare la scuola dell’infanzia Montessori a Oriano di Sotto, il Centro Parco del Ticino ed alcune industrie meccaniche. Una particolare menzione spetta al Centro Parco la cui sede è stata collocata in edifici delle vecchie scuole, che ospitano anche una bella sala conferenze, e che è il centro propulsore di attività divulgativo-didattiche del Parco del Ticino. Al piano terra ospita il museo di storia naturale, costituito da tre collezioni. 17 La raccolta Francesco Cazzamini Mussi, donata dal consorzio al Comune, di circa un migliaio di pezzi, comprende reperti di roccia, minerali, fossili e coralli. La collezione di Angelo Penza, artista vigevanese, aggiunge al museo un corpus di sessanta riproduzioni di funghi, raccolti nel parco, duplicati attraverso dei calchi e dipinti a mano. Completano l’esposizione la collezione entomologica di Luciano Maggiori, un catalogo degli insetti dell’area tra il lago Maggiore e il lago di Garda, oltre ai reperti naturalistici prima esposti al civico museo di Sesto Calende. È stato, infine, restaurato anche l’antico forno di Oriano come laboratorio didattico per bambini e adulti interessati alle ricette e tecniche tradizionali per pane e dolci. Esiste anche (quanti lo sanno?), presso il Centro Parco, una Stazione di raccolta dati meteorologici, facente parte del Centro meteorologico lombardo, che fornisce informazioni sul microclima locale (www.centrometeolombardo.it). Oneda conserva ancora nella via principale le vecchie cascine, la maggior parte delle quali ristrutturate, e l’oratorio di San Francesco. Ma appena dietro tale angusta strada, il paese si allarga in zone residenziali di aspetto moderno e piacevole, con spazi pubblici di ampio respiro. Entrambe le frazioni soffrono però, data la loro storia, di pericolose strettoie negli attraversamenti e, in particolare per Oneda, di traffico intenso di transito. www.comune.sesto-calende.va.it 18 UNA QUESTIONE APERTA Ri… parliamo del Circolo Sestese Quale futuro per l’ultima area strategica del centro? Di Stefano Daverio Per i vecchi sestesi è il Dopolavoro, per i meno vecchi il Circolo Sestese, la spiaggia di Sesto, la vacanza e il divertimento quando in vacanza i ragazzi ci andavano una volta all’anno in colonia a Cesenatico o, i più fortunati, a Varazze con la mamma. Per tutti La Marna. Ora è un’area alquanto fatiscente, ultimo buco nero nel tessuto urbano del centro storico che, in attesa di interventi radicali, viene utilizzata al meglio dai pochi consiglieri del Circolo per attività sociali e ricreative. Da anni è inserita nei programmi elettorali di tutte le compagini amministrative… E poi? La risposta, sempre la stessa: ”sarebbe bello, ma mancan i dané”. Vogliamo iniziare a parlarne dalle pagine di questo giornale, tutti quanti, cittadini, politici, amministratori e associazioni perché questa area è parte della storia di Sesto e ne può caratterizzare lo sviluppo futuro: perché ciò che si progetterà sia in termini formali che di contenuto, credo non possa prescindere da un’ampia discussione tra tutti i sestesi e i loro rappresentanti. Nei numeri del 2012 (e magari oltre!) cercheremo, per quanto ci compete, di stimolare un dibattito aperto senza pregiudizi né partigianerie, invitando i nostri lettori a portare il loro contributo di opinioni ed idee. IL PASSATO L’associazione Circolo Sestese nasce nel 1972 dopo lo scioglimento del dopolavoro aziendale Siai-Marchetti, con la cessione da parte di quest’ultima al Comune di Sesto Calende dell’immobile e della rispettiva area. Condizione della cessione è che il tutto venga dato in comodato per 30 anni al nascente Circolo sestese. Negli anni precedenti, con alterne vicende, l’area è stata un grande contenitore di proposte sportive, sociali e ricreative per tutto il territorio circostante e non solo, ampiamente presente nella memoria storica dei tanti che le hanno vissute. IL PRESENTE Intervista al presidente del Circolo Sestese Incontro Alberto Quaglini, presidente del Circolo, sulla spiaggia in uno splendido sabato di sole; a sinistra il Rosa che si duplica nel fiume, di fronte la nostra torre di pisa che pende e mai viene giù. Conosco Alberto da più di trent’anni quando, giovani consiglieri del Circolo, discutevamo di docce pubbliche e di gestione del cinema, di cineforum e ferragosto sestese insieme ai più anziani: mio padre, il Frencis, Renato Gremi, il Blum, il geometra Brugnoni, il signor www.comune.sesto-calende.va.it 19 Passoni… Nel 1994 è diventato lui il Presidente e lo è tuttora (chissà perché a Sesto i presidenti lo sono a vita? Credo più per mancanza di ricambi che per la cadrega!). Lo fa con la passione, l’entusiasmo e le arrabbiature di tutti quelli che, a livello locale, si occupano di sociale e di politico, niente a che vedere con lo squallore di chi sta più in alto. Lo fa soprattutto con l’amore per qualcosa che ormai è parte della sua vita. Certo, se crollasse alla prossima piena il problema sarebbe risolto. “Sì ma sarebbe un bel guaio per molte associazioni e cittadini”. Ok, parlami di quello che siete riusciti a fare in questi anni, mettendoci sempre più pezze. “Dici bene, quando l’abbiamo ricevuta, la struttura aveva qualche evidente ruga: costi di gestione e di manutenzione elevati, interventi obbligati sugli arredi e interventi sostanziali di mantenimento della struttura, senza contare le piene del Ticino che l’hanno sistematicamente deteriorata, ponendoci con evidenza il dubbio sulla opportunità o meno di intervenire volta per volta”. Il vostro grande merito tuttavia è stato quello di programmare comunque sempre nuove attività, nonostante la precarietà. “Beh, di cose ne abbiamo fatte e ne stiamo facendo, ma non possiamo mai programmare niente a lungo termine. Dal punto di vista sportivo ricordo l’espansione della Polisportiva circolo sestese con la canoa, la pallavolo e il basket, la pesca sportiva e, da ultimo, il free climbing, con grandi traguardi atletici. Ma anche grossi eventi culturali come concerti di tutte le sensibilità musicali, teatri in lingua e dialettali per adulti e bambini, il ripristino del cinema con l’accordo con un privato, che ha ridato a Sesto l’opportunità di proiezioni di film anche all’aperto. Poi tanto spazio per i giovani con gruppi musicali importanti, i cantautori di Carlini, fino a Marna Rock, nata dalla risposta a una consistente domanda di spazio dei giovani sestesi”. Qual è stata l’iniziativa che più ti ha appagato? “L’avere pensato e voluto creare, 14 anni fa, per i giovanissimi un modo allora nuovo e originale di trascorrere le vacanze estive, organizzando il Campus con un grande positivo riscontro tra le famiglie”. Ho potuto apprezzare in questi anni la grande disponibilità ad ospitare sempre gratuitamente molte iniziative delle associazioni del volontariato sestese. “Sì, alla Marna hanno trovato spazio tutte le iniziative promosse dal Comune o dalla biblioteca, dalle associazioni del volontariato e da quelle sportive, dalle scuole. I costi di questa ospitalità si aggirano mediamente dai 5 ai 6 euro all’anno, sopportati totalmente dal Circolo sestese. Ora le cose sono anche per noi più difficili, non godendo tra l’altro di nessun aiuto esterno”. Del resto siete l’unica sala polivalente di Sesto, capiente ed adattabile alle più diverse esigenze… “Certo capiamo le necessità di tutto l’associazionismo sestese, ma chiediamo pure di capire che il circolo non può più farsi carico dei costi di tutto il sociale sestese”. Come sono i rapporti con il Comune? “Negli anni, le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno cercato di affrontare il problema dell’area nel suo complesso, con vari progetti. Tentativi ce ne sono stati ma i risultati per vari motivi non si sono visti. Vuoi per la problematicità dell’area, vuoi per la difficoltà a reperire finanziamenti, sta di fatto che la domanda di una più dignitosa sistemazione, o di una radicale ristrutturazione, rimane nei fatti da anni disattesa. Come ente gestore abbiamo fatto quanto più possibile con le nostre forze per la manutenzione ordinaria, contando sul volontariato dei consiglieri e dei soci, mentre le amministrazioni Comunali hanno concorso su alcuni interventi straordinari come il rifacimento di una parte del tetto, la bonifica del sottotetto, i servizi igienici pubblici e l’ampliamento dei servizi della canoa”. Per un po’ di tempo avete avuto in gestione anche il Parco Europa… “Nel Parco Europa avevamo visto una soluzione alternativa alla Marna, ma non è stato possibile. Quell’area ora è affidata a un privato: pazienza… Opportunità persa!”. Allora cosa prospettate per il futuro? Avete dei progetti? “Negli incontri con le diverse amministrazioni abbiamo sempre sostenuto che il tutto debba essere ristrutturato ma solo dopo avere pensato a creare un’alternativa di almeno pari capienza, per ovvi motivi anche commerciali, condizione obbligata per poter coprire i costi del sociale e rendere lo spazio autofinanziabile senza aggravio per la comunità. Poi riteniamo che debba in ogni caso essere salvaguardata la presenza della sezione canoa e che occorra cercare tutte le strade per evitare il financing-project. www.comune.sesto-calende.va.it 20 UNA QUESTIONE APERTA prevedevano integrazioni e soluzioni moderniste con le funzioni consolidate. Il bar moderno è la prima parte di questi tentativi. - Fine anni 80: studio dell’Ufficio Tecnico a firma Vecchi. È costituito da una relazione d’inquadramento sulle peculiarità e qualità dei luoghi di analisi sulle funzioni attuali e possibili, con indicazione di quelle obbligate (sport acquatici) e di quelle eventualmente trasferibili e di metodologia procedurale sia riguardo alla partecipazione popolare, sia riguardo alla necessità di un pubblico concorso di architettura, data la delicatezza e la rilevanza del sito. La relazione è corredata da tre tavole (visibili sulle scale che portano all’Ufficio tecnico del Comune) per facilità così definite: 1 - Liscia (demolizioni tranne canoa, parco verde), 2 - Ferrarelle (adeguamento edifici esistenti, con soprastante solarium collegato a via Roma), 3 - Gassata (sostituzione radicale con nuovo progetto). - Inizio anni 90: progetto Balconi-Papa. Restyling in stile classicista/post-moderno ed ampliamento in sito delle funzioni esistenti. Il progetto viene poi abbandonato per mancanza di un serio piano finanziario e gestionale. - Fine anni 90: progetto Brugnoni. Ampliamento bar Moderno sponsorizzato e co-finanziato dal Circolo sestese. - Inizio anni 2000: progetto Ranzani. Ha donato al Comune un progetto preliminare che poteva essere posto a base di una procedura di Financing Project, da nessuno poi in realtà perseguita. Esso prevede la demolizione quasi completa e la ricostruzione di una piastra a quota piazza Cesare da Sesto con sopra un bar-ristorante-solarium panoramico e sotto un porticato alto esondabile da usare come parcheggio. Abbiamo sempre sostenuto la nostra predilezione per la ristrutturazione perché permetterebbe di intervenire a lotti e in tempi diversi, manterrebbe la centralità della posizione e renderebbe possibile il ricorso alle sole finanze pubbliche, con il concorso di capitali privati di partner interessati a proseguire attività già esistenti”. Perché siete così contrari al financing-project? “Considero essenziale che il gestore debba essere un ente pubblico che senta come prioritario il servizio alla comunità, mentre temo che, viceversa, un privato abbia altre priorità. Non devono venir meno l’autonomia e la sensibilità sociale finora garantite da una gestione aperta ai bisogni della comunità e non condizionata dal guadagno. Noi fin qui abbiamo fatto del nostro meglio per garantire sicurezza, versatilità, attenzione e rispetto del patrimonio pubblico che ci è stato affidato, soprattutto con il massimo di disponibilità verso le esigenze più diverse e senza discriminazione alcuna. Ci siamo sforzati di non fare doppioni e contrapposizioni ma di coprire eventuali vuoti, attenti anche ai cambiamenti della nostra comunità. Ora pensiamo sia il tem- IL METODO DI DISCUSSIONE po non più rinviabile di decidere cosa si vuole 1 - Aspetti istituzionali e normativi: il ruolo del Circolo sestese e la sua funzione sportiva, soper la nostra Sesto, convinti che la definizione ciale, culturale e ricreativa; del futuro Circolo sestese non possa essere di2 - Aspetti urbanistici e progettuali: inserimento stinta dal disegno futuro della nostra città… E urbanistico e paesaggistico, vincoli idrogeolonon solo dal punto di vista urbanistico”. gici, progettualità; 3 - Aspetti economici e finanziari: come reperire I PROGETTI le risorse, solo dal pubblico, partecipazione di - Anni 60: progetto Leoncini e progetto Rippa. privati, financing-project? Quando la proprietà era ancora Siai-Marchetti www.comune.sesto-calende.va.it CRONACA L’incendio del campanile Il Sindaco, a nome di tutti i cittadini Sestesi, ringrazia il corpo dei Vigili del Fuoco delle sezioni di Somma Lombardo, Varese, Busto Arsizio e Gallarate. Un particolare ringraziamento viene rivolto ai Carabinieri di Sesto Calende, alla Polizia Locale e soprattutto agli uomini e donne della Protezione Civile di Sesto Calende per l’impegno dimostrato nelle fasi dell’incendio e per aver presidiato notte e giorno la nostra stupenda chiesa nei giorni successivi. Grazie di cuore per il lavoro svolto! A tutti i cittadini che si sono adoperati per aiutare la comunità cattolica in questo brutto momento va il mio encomio e il mio ringraziamento, la vostra disponibilità è stata molto determinante e apprezzata. Grazie! L’Amministrazione comunale invita tutti i cittadini a partecipare alla raccolta di fondi per il restauro del campanile mediante bonifico su uno dei due conti correnti bancari della Parrocchia di San Donato: Banca Popolare di Novara: IBAN IT50N0560850530000000002176 Unicredit: IBAN IT69W0200850530000040965612 21 www.comune.sesto-calende.va.it 22 SCUOLA E CULTURA Cesare da Sesto, uno spazio per l’arte Artisti e critici per parlare d’Arte Di Elena Perucco, presidente commissione “Cesare da Sesto” Convinta dell’importanza dell’arte nell’educazione di tutti, in particolare nella formazione dei giovani, del suo ruolo nell’insegnamento alla cura del bello, fedele al programma di attenzione verso i giovani che si era fissata al momento della sua nomina, la commissione Cesare da Sesto si è attivata per organizzare tre giornate di incontri e dibattiti tra studenti, artisti e critici sui linguaggi dell’arte. Tenacemente sostenuti dall’assessore alla Cultura, supportati dalla fattiva collaborazione della dirigente e dei docenti dell’istituto d’istruzione superiore Carlo Alberto della Chiesa, i seminari si sono svolti il 19 marzo, il 3 ed il 21 aprile presso l’Aula Magna dell’istituto e si sono avvalsi dell’apporto degli artisti Paolo Stefani, Claudio Taddei e del critico e storico dell’arte Flaminio Gualdoni. Paolo Stefani, giovane artista con un notevole curriculum di ricono- scimenti internazionali, ha trattato il complesso tema del “colore, materia e spazio, ovvero i fondamenti dell’arte contemporanea” mentre Claudio Taddei, pittore e musicista uruguaiano da anni sulla scena in Europa oltre che nel suo paese d’origine, ha dedicato alla due grandi discipline da lui praticate una lezione certamente inusuale. Dire brevemente di Flamino Gualdoni, che ha raccontato il senso dell’essere artista oggi, significa esporsi a lacune e tagli impropri della sua biografia nonché della sua bibliografia. Meglio, dunque, sottolineare che il suo intervento ha dato vigore e valore a questa prima esperienza di dialogo sinergico fra mondi in costante divenire: l’arte e la gioventù, entrambi soggetti di una storia senza fine. Il seminario di Flaminio Gualdoni, aperto a tutti, ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e interessato. È nata l’associazione Bassetti Un aiuto concreto per la scuola media Di Tatiana Gheno ed il Comitato direttivo Si parla spesso di come poter aiutare economicamente le nostre scuole, per supplire alla mancanza di fondi di cui ogni istituto soffre. Nel 2010 abbiamo fondato un Comitato genitori con lo scopo di raccogliere fondi per sostenere delle spese della scuola media Bassetti e finanziare alcuni progetti. Grazie alla collaborazione di professori, genitori ed alcuni commercianti nostri sostenitori, siamo riusciti ad organizzare delle iniziative per raccogliere fondi e, con i primi risultati economici, abbiamo donato alla scuola una lavagna interattiva multimediale, un radioregistratore, vario materiale scolastico e offerto un corso di madrelingua inglese per le classi seconde e terze. Il nostro obiettivo per quest’anno è di poter comprare un’altra lavagna multimediale, due proiettori per il completamento di altre due lavagne, quattro computer, un telo per proiezioni da mettere nell’aula di scienze ed altro materiale ancora. Per poter fare ancora di più per il bene della scuola, dal 29 dicembre scorso siamo diventati un’associazione Onlus, legalmente riconosciuta, con il nome di “Associazione Bassetti Onlus” le cui finalità sono quelle di promuovere l’istruzione, le biblioteche e i beni culturali del territorio, promuovere e organizzare attività sportive, ricreative, culturali, formative ed artistiche in ambito scolastico ed extrascolastico, incentivare gli alunni allo studio con iniziative specifiche quali l’organizzazione e la promozione di corsi, creare borse o premi di studio e favorire pari opportunità per tutti, per l’integrazione e la partecipazione attiva alla vita scolastica e del territorio. Chiunque è libero di associarsi e di portare idee e aiuto oppure di fare donazioni all’Associazione, anche chi non ha figli che frequentano ora la scuola: infatti, il progetto riguarda tutta la comunità dato che, prima o poi, molti dei ragazzi sestesi diventeranno alunni della scuola media Bassetti. L’ottima collaborazione che abbiamo da tempo con la dirigente Renata Santarossa e con tutto il Corpo docente, sempre pronto a collaborare, ci fa sperare in un cammino sempre più positivo. Il Corpo docente è molto attento agli alunni, propone sempre progetti interessanti ed utili e, naturalmente, noi speriamo che i risultati economici delle iniziative che stiamo preparando ci diano la possibilità di rispondere in modo positivo ad ogni iniziativa. Chiunque sia interessato può trovare notizie sul sito www.associazionebassetti.org. www.comune.sesto-calende.va.it COME ERAVAMO 23 “Zic”: il giornale del dopolavoro Siai Marchetti Spigolature di Renzo Besozzi Negli anni gloriosi della Siai Marchetti veniva redatto un giornale di informazione, cultura, sport e divertimento dal curioso titolo: Zic (ovverosia un pizzico). Ovviamente il clima dell’epoca fascista permeava il giornale, in particolare per le notizie di carattere nazionale e per le attività e i successi dell’Aeronautica, ma sono di notevole interesse le informazioni sulla vita locale. Lo sport innanzitutto: canottaggio, pesca sportiva, ciclismo, atletica, nuoto e alpinismo dominavano già 75 anni fa a Sesto Calende con ottimi risultati e piazzamenti, anche a livello nazionale. La satira e le caricature sui personaggi più in vista o più caratteristici della Siai la facevano da padrone, con una verve invidiabile che i nostri attuali comici e caricaturisti farebbero bene ad imitare, sempre pulita ed avulsa da ogni degrado dalla dignità della persona. Sul nostro Sesto Calende Informazioni cercherò di copiare, un poco per volta, alcuni articoli/notizie/vignette che possono suscitare in noi qualche interesse. Mi fa piacere porgere, in questo numero, all’attenzione dei concittadini la notizia del dicembre 1941, riportata nel riquadro, su un argomento che a distanza di 70 anni è ancora “in corso d’opera” ed anche la vignetta pubblicata nell’ottobre 1940, che suona attuale ancor oggi. Come nascevamo? Dalle comari levatrici alle ostetriche Di Silvia Fantino, Assessore alla Pubblica istruzione e Cultura Nel pomeriggio del 5 maggio ha avuto luogo, nella sala consiliare, un particolare convengo italo-svizzero Come nascevamo? Dalle comari levatrici alle ostetriche. Storia e storie dalle sponde del Lago Maggiore curato dal Circolo culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini di Arona, fortemente voluto dal mio assessorato. Il congresso è stato dedicato alle “comari levatrici”. Parlare di loro significa rievocare la memoria di usanze, costumi, ritualità fino ad arrivare alle superstizioni, tutti elementi della tradizione orale e scritta del nostro territorio. Con le levatrici l’anima si apre alla narrazione di sentimenti certamente forti che iniziano a vibrare alla percezione dell’alba di una nuova vita, ma non solo. Con questa professione la donna ha affermato se stessa sostenendo con le sue mani forti e delicate la maternità. Dalle comari levatrici alle ostetriche, come recita il titolo del convegno: la medicina si esprime dunque al femminile e coinvolge le sponde del lago Maggiore attraverso gli interventi di relatori sostenuti nel loro percorso di preparazione dal comitato scientifico, ma soprattutto dal professor Giuseppe Armocida. Le comari levatrici o le mammane avevano un ruolo tanto importante nella vita sociale da essere incaricate dalla Chiesa di conferire ai neonati in pericolo di vita il battesimo sotto condizione. Eppure su di loro gravavano anche ombre ed ambiguità. Non è possibile nascondere che, come potevano dare la vita, potevano suggerire la contraccezione o favorire gli aborti. Il convegno ha lasciato una traccia del ruolo delle levatrici, il cui sapere femminile era trasmesso ed arricchito da una generazione all’altra, fino alle ostetriche scolarizzate, ossia alla medicalizzazione del parto. Le ostetriche, poco alla volta subordinate ai medici e ai principi della scienza, dell’igiene e della salute pubblica, sentirono la necessità nell’800, di fondare la Società Italiana delle Levatrici per tutelarsi e difendersi. Gli interventi hanno avuto il pregio di introdurre il tema del congresso proponendo un’iconografia della nascita, la storia dell’assistenza e le scuole di ostetricia e, per la Svizzera, la diffusione della puericultura nel Canton Ticino, per poi concentrasi sulle diverse realtà del lago Maggiore. Molto intriganti, per esempio, sono i documenti ritrovati a Besozzo, a Gignese e le credenze e le superstizioni legate a pietre, donnole e streghe. In- www.comune.sesto-calende.va.it 24 SCUOLA E CULTURA teressante anche il carteggio privato della famiglia Borromeo, conservato all’Isola Bella, atto ad analizzare non solo l’attenzione riservata alle partorienti della nobile casa tramite lo stipendio a balie e levatrici, ma anche gli interventi filantropici a sostegno delle condotte mediche locali, alle “povere figlie”, alle madri, agli ammalati dei vari feudi e possedimenti allodiali. Relatori del convegno sono stati Giuseppe Armocida (presidente della Società Italiana di Storia della Medicina) con Gaetana Rigo (Università degli Studi di Pavia), Silvana Bartoli (Società Italiana delle Storiche di Novara), Daniela Franchetti, Vittorio Grassi (Società dei Verbanisti di Verbania), Manuela Maffongelli (Associazione Archivi Riuniti delle Donne del Ticino di Melano, in Svizzera), Alessandro Pisoni (Archivio Borromeo Isola Bella, Magazzeno Storico Verbanese), Marco Tamborini (As- sociazione Storica ed Archeologica “Mario Bertolone”, Angera) e Alessandro Porro (Università di Brescia). La nostra città è stata protagonista con Giovanni Di Bella (Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini), il quale ha trattato L’assistenza ostetrica nel territorio di Sesto Calende. Dal Regno Lombardo-Veneto al primo decennio dell’Era Fascista. Ha parlato, in sintesi, di un secolo, un decennio e un lustro: tanto è durato complessivamente il servizio nella condotta ostetrica di Sesto Calende di due sole levatrici. Prima la zia, Giuseppina Colombo, poi la nipote, Marietta Mazzucchelli, si sono date il cambio nell’assistenza al parto di quasi sei generazioni di Sestesi. Un lunghissimo periodo che va dagli anni del Risorgimento a quelli immediatamente precedenti l’inizio del secondo conflitto mondiale. Anni di profonde trasformazioni politiche e socio-economiche ma anche di un radicale cambiamento nel modo di intendere e gestire il parto, di fornire una nuova formazione alle ostetriche e di organizzare l’assistenza sul territorio. Attraverso le vicende professionali della Colombo e della Mazzucchelli abbiamo avuto la possibilità di seguire non solo il progressivo riconoscimento sociale della loro professione, ormai istituzionalizzata e retribuita dalla Pubblica amministrazione, ma anche le difficoltà e i problemi legati a tale esercizio. Gli ultimi decenni hanno visto un susseguirsi di nuove leggi, di statuti organici e regolamenti, l’applicazione dei quali renderà talvolta più complicata la costituzione dei consorzi intercomunali, come ad esempio quello tra Sesto Calende e Lisanza, comuni autonomi fino al 1928. www.comune.sesto-calende.va.it SCUOLA E CULTURA Una storia vecchia come l’uomo Di Rossana Girotto Il Signore disse allora a Caino: “Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo”. Caino disse al fratello Abele: “Andiamo in campagna! Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise” (Genesi 4, 1-8). È una storia vecchia come il mondo. Anzi, mi correggo, vecchia come l’Uomo. Che ci ostiniamo a scrivere e a pronunciare con la U maiuscola perché vogliamo darci speranza: vogliamo crederci, in una umanità migliore. Servono anche a questo le Giornate della Memoria e del Ricordo che la nostra città ha celebrato per non dimenticare tutte le vittime dei genocidi che hanno macchiato la nostra Storia di Esseri Umani. Grazie alla letteratura, alla musica, all’arte nelle sue varie forme possiamo guardare dietro e dentro di noi quella scena antica tra Caino e Abele, e renderci conto di saper recitare benissimo entrambe le parti. Attraverso due interessanti eventi culturali, il 27 gennaio e il 9 febbraio, Sesto Calende ha ridato voce alle persone deportate, torturate, uccise, epurate, infoibate. Incontrando scrittori e giornalisti che continuano a indagare sui documenti e sulle testimonianze ci viene data la possibilità di meditare sugli avvenimenti, sulle scelte e quindi sulle conseguenze, per non ripeterle ancora. È dura ascoltare le loro parole, leggere i loro libri, è dura sapere. Quei fantasmi sono tra noi ed è giusto così. Abbiamo ricordato i sei milioni dell’olocausto, i diecimila delle foibe, e altre date arriveranno, più o meno note, con la speranza che non siano mai più usate misure diverse o gradi di importanza: siamo circondati, siamo pieni di genocidi, nel senso che ne siamo riempiti anche oggi. In aprile, il 24, è stato l’anniversario del Medz Yeghern, il grande male, che cercò di cancellare due milioni di armeni. Tanto tempo taciute e dunque ignorate, la questione armena come la questione foibe, e chissà quante altre restano dimenticate. Come il 29 gennaio, che in fondo è a solo 48 ore di differenza dal più conosciuto 27. Nessuno, a parte pochi giornalisti contattati da un professo- re universitario, sa che esattamente settanta anni fa (era il 1942), 4 mila persone di origine italiana furono prelevate dalle loro case in Crimea, sotto ordine di Stalin. In una sola notte, quella del 29 gennaio appunto. Caricati sui treni, morirono in tanti nei due mesi di viaggio attraverso la Russia fino ai campi di lavoro del Kazakistan. L’orrore durò decenni, i superstiti sono pochissimi, le testimonianze muoiono giorno dopo giorno. Restano i discendenti, 300 persone che ora abitano a Kerch e che nessuno ascolta. Ancora si chiedono il perché di quella manovra staliniana che fece piazza pulita degli italiani giunti in Russia nell’800 chiamati da Caterina II che ammirava le capacità artistiche e artigiane dei nostri connazionali. Da eccellenze, invitate a far grande la Russia, a “nemici del popolo”. La politica dei nostri tempi sta dimostrando di poter far molto per conoscere ed imparare; abbracciando la Cultura, quella che va oltre ideologie e religioni, dimostra di voler percorrere una strada che ridurrà Caino e Abele a vuoti abiti di scena, abbandonati nell’angolo di un palcoscenico dove protagonisti sono la Vita e l’Uomo, con la U maiuscola. 25 www.comune.sesto-calende.va.it 26 CONCITTADINI Il fotografo fotografato Di Renzo Besozzi Al nostro caro Gianfranco Girardi, che con tanta passione e generosità documenta la vita di Sesto Calende nelle sue fotografie, presente ed attivo in ogni manifestazione, incontro, celebrazione e svago della nostra città, è stato riconosciuta la targa “ALI 2011” (Attenzione agli altri, Lavoro, Impegno profuso), assegnata ogni anno dal Centro Culturale “Card. Angelo Dell’Acqua” a persone che eccellono in una attività volontaria e gratuita. Il riconoscimento è stato ufficializzato sabato 28 gennaio alla presenza di un nutrito pubblico che gremiva la sala consiliare. Oltre agli organizzatori del premio hanno preso la parola, per ringraziare Gianfranco per la sua meritoria attività, il vicesindaco Buzzi, il responsabile del Parco del Ticino di Sesto ed i rappresentanti della maggior parte delle associazioni di volontariato. Tutti hanno elogiato la disponibilità e l’impegno di Gianfranco, che con le sue foto documenta la storia presente della nostra città anche a beneficio dei nostri posteri. A ravvivare l’incontro, un interessante e divertente intermezzo di Tommaso Di Bernardo, appassionato interprete del teatro napoletano che, traendo spunto dalla passione per l’arte fotografica di De Crescenzo, affermato scrittore, regista, attore e conduttore televisivo napoletano, ha recitato alcune sue storielle di vita napoletana, veri quadretti pennellati con la sua consueta leggerezza ed ironia. Complimenti, Gianfranco, siamo tutti con te! UN CENTENARIO DI SESTO Il 18 dicembre 1911 nasceva in Sesto Marino Giletti, dai genitori Angelo e Adele. Sposato nel 1938 con Lidia Eroflasi ha avuto la figlia Paola, che a dicembre ha festeggiato il papà centenario con il marito Lorenzo, i nipoti e tutti i parenti. Marino ha lavorato in Siai per 45 anni prima come tornitore poi come caposquadra. Il suo divertimento giovanile è stata la bicicletta, con la quale ha anche vinto alcune gare, ma la sua vera passione è la musica, ed in forza di questa passione è stato membro del Corpo Musicale “G. Colombo” per oltre quarant’anni, suonando sassofono e clarinetto. Riconoscenti di tanta fedeltà, i membri del Corpo musicale Colombo hanno festeggiato il loro collega in una simpatica manifestazione cui ha presenziato anche il sindaco Marco Colombo, che ha presentato a Marino il saluto e gli auguri di tutta la nostra città. www.comune.sesto-calende.va.it CONCITTADINI 27 Un ricordo della Nea Di Stefano Daverio Come ogni anno, a tarda sera della vigilia, le ho portato gli auguri di Natale. Lei in vestaglia, sempre più piccola, schiacciata più dai dolori della vita che dal peso degli anni, mi ha accolto festosamente con il suo cane e ha cominciato a parlare di Sesto, la sua Sesto, e dell’Itis, la sua Scuola, e poi delle ricerche mostrandomi parte del grande archivio storico. Irenea Bruscherini, classe 1926, è stata una figura importante nel panorama politico, amministrativo e culturale del nostro paese. Ha contribuito a definire, come assessore all’Urbanistica, negli anni 60, nel bene e nel male, lo sviluppo dei Sesto: poi è stata insegnante e vicepreside dell’Itis, architetto e storica locale, seguendo le orme del padre Cornelio. Sul finire degli anni ‘90 ha collaborato a questo giornale, con rubriche di storia e toponomastica sestese. Mi piace ricordarla riproponendo lo stralcio di un suo pezzo apparso nel numero di ottobre del 1998 di Sesto Informazioni, uno spaccato di vita della zona in cui ‘Nea è nata. “… Manca poco al calare della sera. Le rondini in fila sul cavo della luce hanno intonato il loro “cirri- cirrici”, scambiandosi i fatti del giorno. Per via Belvedere salgono da riva il Gigino e il Mario Pozzi. Gigino Colombo ha sulle spalle una lunga canna di bambù dalla quale pende un sottile filo d’ottone. Sono pochi, e tutti sestesi, i pescatori capaci di cimentarsi con quel tipo di pesca. Bisogna essere dotati di pazienza, di buona vista, di prontezza di riflessi, di forza, di conoscenza delle leggi fisiche sulla rifrazione nell’acqua, per riuscire ad infilare dalla testa il pesce. Lo strappo deve essere più veloce dello scatto in fuga della vittima prescelta; mai così forte da tagliare in due la preda. La pesca oggi è stata fortunata e il Gigino porta con ostentata indifferenza il grosso luccio retto da un rametto di salice infilato nelle branche… Tutti noi bambini si gioca a tuleta, a barastà, al rialzo e alla lippa, una sorta di baseball casalingo con un pezzo di manico di scopa… Si sta facendo buio. Ecco che i giochi si fermano di colpo. Uscita dalla parrocchiale di S. Bernardino sale per via 4 novembre verso il Sempione la lunga processione di donne, uomini e giovani che, ceri in mano, recitando il rosario come tutte le sere di maggio si recano alla Cappelletta della Madonna di Caravaggio in via Marconi. Il 27 maggio la funzione sarà solenne… Da via Cavour giunge un cigolante camion. Acassetta accanto a Federico Cazzaniga c’è l’inseparabile cagnetto Tumin. Le rondini si sono zittite. Ora volano in ampi e veloci giri a bassa quota i rat gurù, i pipistrelli. Sono quasi le dieci: i genitori iniziano la chiama. Nel buio si vedono vagare le piccole luci intermittenti dei lusacù, le lucciole. È ora d’andare a dormire. Domani c’è scuola”. munque sempre per tutti quelli che ne avevano bisogno, sia si trattasse di un ragazzo in difficoltà sia di un supplente spaesato. Insomma, posso dire di aver avuto, insieme agli altri docenti di vecchia data dell’ITIS, la fortuna di iniziare la carriera scolastica nell’avamposto della sede staccata di Sesto Calende. Tutti ci siamo fatti le ossa nei confronti diretti con l’Irenea, ma certo la sindrome da “margini dell’impero” che ci accomunava, contribuiva a creare unione e collaborazione e senz’altro sosteneva tutti sapere di poter contare sul sostegno e sull’aiuto di una “preside” che, pur non essendo realmente tale, non si sarebbe mai tirata indietro per nessuno dei suoi studenti o dei suoi insegnanti. Ricordare “la Bruscherini” è poter tornare con tanto affetto a una scuola diversa da quella di oggi, che aveva ancora una dimensione familiare dove ognuno aveva il suo ruolo, partendo dal capo e dalla sua fedele aiutante, l’instancabile Antonella, che su istruzione del suo superiore, era capace di attaccare il telefono a presunte chiamate minatorie con un bel “Vegn chi che te la du mi la bumba!” Un mondo in cui era possibile cucinare la paella nel laboratorio di chimica del mitico professor Catalucci e mangiarla tutti insieme in sala insegnanti. L’ITIS dove “la Bruscherini” dalla sua aula di disegno accanto all’ufficio, teneva tutto e tutti sotto controllo. “La Bruscherini” Di Laura Ceresa “La Bruscherini” è stata per molti anni l’indiscussa “preside” dell’ITIS, un titolo guadagnato sul campo, riconosciuto da tutti grazie al suo carattere “brusco”, alla sua totale dedizione alla scuola, al suo attaccamento ai ragazzi e, soprattutto, alla sua innata autorevolezza che riusciva ad intimidire anche il preside di diritto. Il suo non era certo uno stile democratico e i rapporti con lei erano sempre un po’ burrascosi, un alternarsi di urla nei corridoi e confidenze sottovoce, ma sempre per il bene dei ragazzi e della scuola. Le sue decisioni non aspettavano i tempi dettati dalla burocrazia ma si realizzavano secondo le esigenze del momento. La sua attenzione era co- www.comune.sesto-calende.va.it 28 RICORDI DI AMICI Peppino Riva È con grande rimpianto che ricordiamo la figura schietta e generosa di Peppino Riva, recentemente scomparso, che lascia tra i sestesi il ricordo del suo impegno in campo associativo, sindacale, politico e amministrativo. I tanti che l’hanno conosciuto ne hanno apprezzato prima di tutto le doti umane, sempre rispettoso e disponibile con tutti, e la grande coerenza e onestà: doti rare eppure così preziose per chi si occupa della cosa pubblica. È stato presidente dell’Arci Caccia, membro del Cosiglio di Fabbrica della Vetreria, consigliere e assessore comunale, guadagnandosi in ogni campo stima e rispetto. I tuoi amici e compagni Il saluto a Mario Besozzi Caro Mario, ti ricordiamo con affetto e riconoscenza a tutti i sestesi per ciò che hai fatto per gli altri e per il tuo paese. Il tuo impegno è durato tutta la vita, non solo nel lavoro sindacale, ma anche nello studio e nella ricerca per tramandare la memoria del lavoro, della sua storia e dei suoi valori. Storia e valori di un ideale antico che ha fatto conquistare a milioni di persone dignità e diritti tra i quali quello alla salute, per il quale avevi una passione speciale che hai trasmesso così bene anche in famiglia. Eri impegnato a realizzare il tuo libro sulla storia vetraia, a completare il tuo impegno di questi anni per conservare e tramandare la memoria del lavoro e della fatica degli uomini che è una delle ragioni profonde del nostro stare insieme, di cui è fatta la nostra storia. Questo impegno proseguirà, è una promessa. I tuoi amici Grazie a Carlo Carlini Ci ha lasciati alla vigilia di Natale mentre postava su facebook l’ennesimo link da condividere con gli amici e dispensava i suoi consigli e le sue perle di buona musica. Non solo Sesto, ma il popolo degli amanti della buona musica di questa provincia e di tutta Italia piange il nostro Carlo che ci ha regalato tantissime serate di blues, folk, country, rock e insomma di musica di grande qualità e senza etichette. Grazie a persone come lui, alla sua generosa passione, si può dire che Sesto e questa provincia sono davvero parte della cultura mondiale. Rc www.comune.sesto-calende.va.it GRUPPI CONSILIARI UN’ALTRA BRUTTA FIGURA! Questa volta la brutta figura l’ha fatta non solo il Sindaco, ma tutto il gruppo della LegaperlaLibertà. Al Consiglio Comunale del 26 aprile,quando InsiemeperSesto ha presentato la mozione per chiedere al Sindaco di costituire il Comune di Sesto quale Parte Civile nel processo per l’eccidio di BorgoTicino, è sceso un silenzio imbarazzato fra i consiglieri e gli assessori della maggioranza. Sollecitato dai consiglieri di opposizione, che ribadivano la necessità per il Sindaco di uscire finalmente dall’ambiguità (ancora fresco alla memoria è il comportamento di Colombo sulla questione del libro “L’idiota in poltica”…) e chiarire perché, secondo lui, non esistono i presupposti affinchè il Comune di Sesto si costituisca parte civile al processo, il Sindaco, che solo il giorno prima aveva presenziato alla manifestazione del 25 aprile leggendo un forbito discorso sull’importanza della memoria storica, ha detto che su questo argomento lui preferiva astenersi e lasciare libertà di coscienza (!?) ai suoi consiglieri. Colombo ha cercato di sostenere che con questa sua decisione voleva dimostrare il rispetto per i cittadini sestesi. Ma quali? Proprio il giorno prima i parenti delle vittime e una sala consiliare gremita di cittadini gli aveva chiesto di costituirsi parte civile. Certo dopo aver sciorinato per tutta la sera le risorse del suo bilancio preventivo, non poteva addurre motivi economici per la scelta di non continuare l’azione giuridica intrapresa già dal 2008 dalla precedente amministrazione, né motivazioni ideologiche essendosi vantato di appartenere a una famiglia antifascista!. Il vicesindaco Buzzi, ormai vero tutore del Sindaco, ha cercato con le sue solite argomentazioni di arrampicarsi sui vetri, sostenendo che si trattava di “tutelare la figura istituzionale del Sindaco”, mentre sappiamo tutti che si tratta di una scelta ideologica, voluta dai nostalgici che disertano il 25 aprile. L’opposizione gli ha fatto notare che con questo atteggiamento il sindaco avrebbe perso qualsiasi credibilità, chiedendogli con quale faccia si sarebbe presentato alle manifestazioni celebrative della nostra Repubblica. Ricordiamo che il sindaco già era stato assente alle celebrazioni dell’Unità d’Italia il 17 marzo 2011. La maggioranza era talmente incerta che ha chiesto di interrompere il Consiglio per ben due volte e ritirarsi a decidere la posizione da prendere. Al rientro si è capito che tutti (Consiglieri e Sindaco ) erano fortemente condizionati dalla posizione di Buzzi. Quando il capogruppo di maggioranza Boca ha dichiarato che lasciava ai suoi consiglieri libertà di voto, tutta la maggioranza ha votato CONTRO la mozione ( con l’astensione del sindaco e del consigliere Iaconianni ). Un esempio di che valore hanno i discorsi del sindaco Colombo: tante belle parole e poi.... niente di fatto, anzi il contrario di quanto detto! Gruppo consiliare INSIEMEPERSESTO LE PAROLE E I FATTI Quante sterili polemiche corrono nelle argomentazioni di chi ha tempo da spendere e poche cose pratiche da fare! La maggioranza sostiene un’Amministrazione che ha iniziativa ed entusiasmo, sa fare, più che parlare. Come si può leggere su questo giornale, nonostante una situazione economica oggettivamente difficile, l’Amministrazione in questi due anni si è data da fare con impegno costante e, direi, quasi quotidiano nel recepire risorse, ed ha ottenuto importanti contributi eccezionali, statali e provinciali, al fine di poter realizzare opere che i cittadini di Sesto attendono da molti, troppi anni e mai fatti prima. Opere che con le sole nostre forze non saremmo stati in grado di sostenere: mi riferisco, in particolare, alle rotonde sulla strada del Sempione e al rifacimento delle facciate del palazzo comunale, oggi così fatiscenti. La rotonda all’incrocio con viale Ticino, che andremo a realizzare, eliminerà i semafori, oggi causa di lunghe code negli orari di punta, e sarà particolarmente benvenuta per tutti noi cittadini sestesi che da tempo immemorabile la auspichiamo. Ci tengo a sottolineare che l’eliminazione di quei semafori sarà punitiva per le casse del Comune che, con le infrazioni degli automobilisti, godeva di un non trascurabile introito, ma con il vantaggio che i sestesi ne ricaveranno in termini di tempo risparmiato nel ritorno a casa, siamo certi, se non i conti, pareggeranno il Bilancio con la nostra qualità di vita. Aggiungeremo questa rotonda a quella realizzata lo scorso settembre all’incrocio con via Rosselli ed otterremo una fluidità di traffico che da almeno 20 anni, soprattutto dopo l’installazione dei semafori, avevamo dimenticato. Spendere parole sul rifacimento delle facciate del palazzo comunale è superfluo, vista l’immagine di Sesto Calende oggi realmente deturpata dall’aspetto del suo più importante edificio ma che, sicuramente, dopo il nostro intervento, riacquisterà il dovuto prestigio. Un gradito benvenuto spetta anche ad un’opera che sarà gradita ai più piccoli nostri concittadini, una sorpresa: l’ampliamento del parco giochi alla Marna. Ma le sorprese in questo 2012 non finiranno qui, è una promessa. Il Capogruppo Enrico Boca 29 www.comune.sesto-calende.va.it 30 www.comune.sesto-calende.va.it LETTERE 31 C’ERA UNA VOLTA… SOFTAIR Così ho deciso di titolare la mia lettera di denuncia contro un fatto che mi ha inorridito e che, penso, lascerà anche la maggior parte di voi senza parole ella speranza che diventi presto parte del passato. Sapete cos’è la Festa del Sacrificio? No? Bene allora ve lo spiegherò. È una festa islamica che quest’anno cadrà il 25 ottobre e che prevede l’uccisione di centinaia, per non dire migliaia, di agnelli tramite sgozzamento. Gli animali vengono poi appesi, ancora vivi e coscienti, ad appigli di fortuna mentre si dimenano spaventati, in quanto consapevoli della morte incombente, seminando ovunque sangue. Questo rito non prevede né stordimento dell’animale né anestesia, rendendo questa pratica assolutamente illegale! Ogni anno circa trentamila mussulmani, durante questa festa (se così si può chiamare) ammazzano barbaramente migliaia di animali incorrendo in molti reati che non vengono assolutamente puniti. È il caso di ricordare che in Italia ci sono dei protocolli stabiliti dalle Autorità competenti per il trasporto, stordimento e macellazione degli animali, ad evitare che gli stessi soffrano per le condizioni di forte stress dovute al loro trasporto e durante l’abbattimento. Inoltre gli animali devono essere macellati sotto il controllo di un veterinario che li visita, prima dell’abbattimento, e ne controlla la carne dopo, per assicurare che non abbiano contratto virus o parassiti che se ingeriti da una persona o da un altro animale potrebbero provocare pericolose malattie, in alcuni casi anche mortali. Questo rituale ha toccato anche la nostra comunità Sestese. Infatti, la Polizia locale è dovuta intervenire per contrastare questa barbarie su segnalazione di una denuncia di maltrattamento ma, ahimè, a distanza di un anno dall’accaduto ancora non ci sono colpevoli… Forse per il procuratore che segue il caso, il povero agnello avrà tentato il suicidio sgozzandosi da solo? Forse gli asini volano? E il caso sarà quasi certamente archiviato. Che strano vero? Chi viene a vivere nel nostro Paese deve attenersi alle nostre leggi che noi animalisti abbiamo faticato molto ad ottenere e ora ce le vediamo boicottare così, solo per far finta di non vedere? Eh no! Noi non ci stiamo a vedere tutto questo, noi diciamo basta! Uccidere e torturare gli animali trattandoli come i più vili degli esseri viventi non è sinonimo di cultura ma è solo un abuso dell’uomo perpetrato su creature innocenti: ricordo che sono le stesse creature che Dio ha deciso di affiancarci per condividere la nostra vita e non per servirci di loro come oggetti senz’anima da trattare come spazzatura. Vorrei che questa lettera, piena di sdegno e di rancore, arrivi alle Autorità competenti e che questa volta davvero qualcosa si muova… Ma davvero! Concludo la mia lettera ricordando le parole del pensiero di Umberto Saba, uno dei più importanti poeti del Novecento, che indica gli animali come il nucleo di verità che si manifesta con immediatezza e semplicità e per questo creature più vicine a Dio. Cordialmente. Lettera firmata Davide Viganò, presidente dell’associazione che si occupa di softair, ci informa che a Sesto è attiva anche questa attività, a metà tra lo sport e il gioco, che si svolge all’aria aperta e consiste in una simulazione di azioni militari. Si può partecipare ad azioni di softair solo dopo aver compiuto i 16 anni. Chi desidera avere maggiori informazioni può visitare il sito http://templarisat.altervista.org CAMBIO ALLA GUIDA DEI CARABINIERI DELLA NOSTRA CITTÀ Il cambio del comando nella Stazione dei Carabinieri di Sesto Calende è un evento che riveste un carattere molto importante la nostra Città. I Carabinieri ricoprono infatti un ruolo fondamentale per la sicurezza di tutti i sestesi, oltre ad essere uno degli organi della pubblica amministrazione al quale i cittadini si rivolgono più frequentemente. Con l’occasione intendiamo ringraziare, a nome di tutta la nostra comunità, il Luogotenente Cavaliere Mario Di Emmanuele, che ha guidato la nostra caserma per ben 24 anni, dimostrando professionalità, competenza e dedizione sia al suo servizio che alla nostra città. In questi 24 anni egli ha sicuramente assistito ad una trasformazione significativa della realtà sestese, una realtà sempre in crescita che è divenuta man mano più importante. Ma di tale trasformazione i Carabinieri non sono stati solamente spettatori: vi hanno partecipato attivamente, vigilando su questo processo di crescita e di evoluzione e svolgendo un ruolo apprezzabile nella vita civile e sociale della Città, grazie soprattutto a colui che per anni li ha autorevolmente diretti. Contestualmente vogliamo dare il benvenuto al nuovo Comandante della Caserma, il Maresciallo Aiutante Giovanni Opessio, che già da 11 anni fa parte dell’organico dei Carabinieri di Sesto Calende e che da allora riveste il ruolo di Vice Comandante della Stazione. Siamo felici che questo avvicendamento nella guida della Stazione dei Carabinieri di Sesto Calende avvenga nel segno della continuità. Il fatto che il nuovo Comandante conosca già molto bene la nostra realtà e le problematiche del territorio, e il fatto che i cittadini sestesi e le istituzioni locali abbiano già avuto modo di conoscere ed apprezzare la sua persona, non può che farci piacere non solo per ragioni professionali ma soprattutto personali. Certo che in futuro ci sarà l’occasione per riprendere l’argomento, desidero ringraziare nuovamente, non solo a nome mio in qualità di Assessore alla Sicurezza ma anche a nome del Sig. Sindaco, di tutta la Giunta e dell’intero Consiglio Comunale, il Luogotenente Cavaliere Mario Di Emmanuele e esprimere i più fervidi auguri al Comandante entrante Maresciallo Aiutante Giovanni Opessio. Assessore alla Sicurezza, Orlando Veronese www.comune.sesto-calende.va.it