On line, la vita è sharing
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On line, la vita è sharing
MATTEO SPERADDIO, In Prima Pagina © Medusa Editrice 2016 – Seconda Edizione - Espansione on line 07 Approfondimento On-line, la vita è sharing On line, la vita è sharing 1 Internet esalta il bisogno di condividere e relazionarsi con gli altri. Ciò ha fatto la fortuna dei social media come Facebook, Twitter, Instagram, ecc., che moltiplicano / favoriscono / esaltano all’infinito la capacità di avere nuovi «amici» o affezionati «fallower» dei nostri /propri post. Ciò è reso possibile dalla disponibilità di nuove tecnologie della comunicazione, semplici e facili da usare (soprattutto con l’affermarsi dei touchscreen), che permettono di comunicare in tempo reale in forma orale e scritta sempre e dovunque (connessione permettendo), ma anche di scambiarsi documenti, foto, video, interi libri, musica, link per connettersi ad altri siti e blog. Non solo tra due persone, ma anche da una persona a molti e da molti a molti, anche perfetti sconosciuti, destinati per lo più a rimanere tali. L’opportunità di utilizzare queste nuove tecnologie sta cambiando il modo di pensare e il modo di comportarsi delle persone che hanno accesso alla rete. Due sono gli aspetti che sembrano più rilevanti: la disponibilità a condividere materiali, esperienze, emozioni e vissuti anche con sconosciuti; la propensione ad assegnare alla vita virtuale (quella vissuta on line) lo stesso spazio temporale e la stessa importanza della vita reale. Senza escludere incursioni e scambi tra le due dimensioni – virtuale e reale – della vita al tempo di Internet. Per molti osservatori, la condivisione (sharing, in inglese) è e sarà sempre di più il valore alla base di questa nuova mentalità, destinata a diventare dominante e a investire tutti gli aspetti della vita. Per altri, questa tendenza alla condivisione – pericolosa e da contrastare – è una moda passeggera legata all’entusiasmo per i nuovi media e destinata comunque ad esaurirsi nel tempo. MATTEO SPERADDIO, In Prima Pagina © Medusa Editrice 2016 – Seconda Edizione - Espansione on line Frattanto però la condivisione sta producendo novità un po’ in tutti i campi, con la creazione di piattaforme virtuali in cui è possibile condividere e scambiarsi di tutto. Vediamone alcune. Cultura Internet è la più grande piattaforma di condivisione della cultura che l’umanità abbia mai avuto. È ovvio, quindi, che proprio a livello culturale i fenomeni di condivisione siano più diffusi. Naturalmente, in questo orizzonte rientrano i numerosi scambi quotidiani che facciamo quotidianamente on line, scambiandoci con conoscenti e amici documenti, foto, video, film, musica, impressioni, emozioni, esperienze. In campo culturale in rete è possibile condividere di tutto; l’offerta è la più varia, dal teatro a domicilio ai corsi di scrittura creativa, dalla partecipazione a progetti archeologici al semplice scambio di libri, dalla possibilità di partecipare alla decorazione di un museo a quella di aver un proprio blog o di partecipare a una community per condividere una passione o un hobby. Ma c’è anche la possibilità di partecipare gratuitamente ai corsi delle più famose università a livello mondiale (Mooc: Massive open online courses), dalla Federico II di Napoli (la più attiva in Italia in questo settore) al MIT (Massachussets Institute of Tecnology) negli USA. C’è poi l’esplosione dell’informazione on line, che sta mettendo in crisi il modello del giornalismo tradizionale, fondato sullo schema da uno a molti, quello tipico della radio, della televisione dei giornali. Sulla rete domina invece il modello dei molti a molti, fondato su uno scambio paritario, per cui il giudizio di un addetto ai lavori vale quanto quello di un perfetto sconosciuto. Fenomeno un po’ diverso è quello delle piattaforma da cui è possibile scaricare musica a pagamento, come I-Tunes e Spotify. Con dieci euro al mese è possibile ascoltare tutta la musica che si vuole legalmente, facendo precipitare la vendita dei CD musicali. Ancora diversa è la possibilità di ascoltare musica o di vedere film in streaming. Tutte queste forme di consumo culturale, hanno in comune l’idea che non è importante il possesso (comprare un CD, ad esempio), ma l’accesso a un bene o servizio (poter ascoltare quel brano o quell’album musicale). 2 MATTEO SPERADDIO, In Prima Pagina © Medusa Editrice 2016 – Seconda Edizione - Espansione on line Scambio di oggetti e servizi Internet sembra aver rivalutato il baratto, perché molti siti e piattaforme permettono l’incontro tra persone che vogliono scambiare, senza intermediari, oggetti di cui non hanno più bisogno in cambio di qualcosa che desiderano. Sono stati rivalutati anche le riparazioni e gli aggiusti, riparare piuttosto che buttare e comprare un nuovo prodotto; non è solo un atteggiamento indotto dalla crisi (le riparazioni costano di meno), ma anche l’effetto del diffondersi di una mentalità ecologica più rispettosa dell’ambiente e contraria agli sprechi. Ma in rete si può condividere anche il proprio armadio, mettendo a disposizione il proprio e potendo utilizzare per una sera quello di un altro. Si può fare, per esempio, sulla piattaforma My secret dressing room, nata a Milano, sull’esempio di altre piattaforme nate negli USA (Stylelend, Swap.com). Ci si può scambiare un alloggio o affittarlo per pochi giorni, su una piattaforma come airbnp; oppure aver un posto dove dormire – magari un divano – a prezzi irrisori (co-living), oppure condividere un laboratorio o un ufficio, con persone con attività simili che amano lavorare insieme ad altri e scambiare esperienze (co-working). Si può affittare per poche ore una bicicletta (Bike sharing) oppure un’auto (Car-sharing) in una grande città, senza preoccuparsi del parcheggio o delle ZTL. Sempre a proposito di trasporti, si può trovare una persona che deve raggiungere la nostra stessa meta e disposta a darci un passaggio, dividendo le spese: basta andare sulla piattaforma BlaBlaCar, nata in Francia ma ora attiva anche in Italia. Ci si può scambiare addirittura il tempo, con le cosiddette BdT (Banche del tempo). Funziona così: una persona mette a disposizione una certa competenza gratuitamente per un certo numero di ore; le ore vengono contabilizzate dalla Banca del tempo, che gliele restituirà mettendo a disposizione un’altra persona, per una competenza diversa, per lo stesso numero di ore. La finanza La possibilità di far incontrare esigenze diverse ha trovato anche delle applicazioni finanziarie. 3 MATTEO SPERADDIO, In Prima Pagina © Medusa Editrice 2016 – Seconda Edizione - Espansione on line Una delle più utilizzate è il crowfunding, che permette di finanziare dei progetti facendo appello alla rete. Anche qui ci sono delle piattaforme che lanciano in rete il progetto e organizzano la raccolta, in cambio di una percentuale sui fondi raccolti. Con questo sistema è stato possibile finanziare la produzione di film o di album musicali di artisti sconosciuti. Altra applicazione è il prestito sociale (Social lending). Anche qui la persona che ha bisogno di un prestito si rivolge a una piattaforma, che cerca i finanziatori (numerosi per minimizzare i rischi). Rispetto alla banche tradizionali, questi prestiti sono più veloci e più convenienti. C’è infine il ricorso alla moneta virtuale (Bitcoin), quando ci sono crisi finanziarie, che rendono difficile trovare soldi liquidi. Per non bloccare la produzione, le imprese si scambiano gratuitamente servizi, contabilizzando tutto in moneta virtuale. Un esperimento di moneta virtuale italiana è rappresentata dal Sardex, in Sardegna. Lavoriamoci su Spiega le seguenti parole ed espressioni. Touchscreen …………………………………………………………………………………………………….. Connessione …………………………………………………………………………………………………….. Disponibilità a condividere …………………………………………………………………………………………………….. Vita virtuale …………………………………………………………………………………………………….. Sharing …………………………………………………………………………………………………….. Community …………………………………………………………………………………………………….. 4 MATTEO SPERADDIO, In Prima Pagina © Medusa Editrice 2016 – Seconda Edizione - Espansione on line Giornalismo tradizionale …………………………………………………………………………………………………….. Possesso/accesso …………………………………………………………………………………………………….. Baratto …………………………………………………………………………………………………….. Bike sharing …………………………………………………………………………………………………….. Car sharing …………………………………………………………………………………………………….. Crowfunding …………………………………………………………………………………………………….. 5