Fuori dal buio - Comune di Besana in Brianza
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Fuori dal buio - Comune di Besana in Brianza
22 aprile 29 aprile Il difficile cammino di redenzione di un adolescente problematico, tra il ruolo delle istituzioni e i traumi del passato Il ritrao durissimo e drammatico di un’amicizia germogliata nel degrado, nella criminalità e nella droga Un film di Emmanuelle Bercot Con C. Deneuve, R. Paradot, B. Magimel, S. Forestier, D. Rouxel, E. Mazev, A. Suarez, C. Meynet, M. Loizillon, L. Parchemal. Un film di Claudio Caligari Con L. Marinelli, A. Borghi, S. D'Amico, R. Maei, A. Bernardini, V. Campitelli, D. Cappanelli, M. Rulli, E. Fanelli, G. Greco, C. Ianniello. Durata 120 min. - Francia 2015 Durata 100 min. - Italia 2015 Cosa significa stare a testa alta? Non piegarsi alle regole, a volte umilianti, spesso dure, che tui gli altri seguono? Oppure imparare dai propri sbagli e prendersi la responsabilità delle proprie azioni? Tra queste due “scuole di pensiero” si divide la giovinezza di Malony: da una parte la madre Séverine, immatura e incostante ma a suo modo aaccatissima al figlio; dall’altra il giudice minorile Florence, che segue il ragazzo fin dalla tenera età cercando di trovare un bilanciamento tra doveri istituzionali e istinto proteivo. La storia di Malony è quella di un ragazzo ripetutamente trascinato a fondo tanto da una sorte sfortunata quanto da scelte consapevolmente immorali. Viorio e Cesare sono amici, quasi fratelli. Nella Ostia di metà anni 90 vivono, insieme a un gruppo di amici sfaccendati come loro, perennemente al bar e persi tra eccessi di ogni tipo (alcool e droga, ma solo cocaina e pastiglie sintetiche; l’eroina è da perdenti), spaccio e piccoli colpi per rimediare i soldi per andare avanti. Cercare un lavoro? Manco a parlarne. In realtà Cesare, costantemente allucinato e ingovernabile, in casa si trasforma: mee via i soldi per le cure all’adorata nipotina malata di AIDS, malaia presa dalla madre - sorella di Cesare - che l’ha lasciata orfana, affidata solo alle cure di Cesare e di sua madre, nonna dolente. Ma proprio quando una bravata a mano armata rischia di finire male, per Viorio si apre una possibilità con Linda, ragazza madre con figlio adolescente. Grazie a un aento lavoro di ricerca sui casi affrontati quotidianamente dai giudici minorili, la regista Emmanuelle Bercot dipinge un ritrao che vuole essere paradigmatico di un disagio sociale diffuso, evitando inutili eccessi melodrammatici. La sostanziale verosimiglianza di vicende e dialoghi valorizza la bravura dell’intero cast aoriale: Catherine Deneuve nella parte della materna giudice Florence come sempre buca lo schermo, ma le tiene testa il protagonista Rod Paradot, sorta di River Phoenix francese, con una faccia da schiaffi adaa al personaggio e una naturalezza interpretativa impressionante per un esordiente. Testi in collaborazione con www.sentieridelcinema.it Di “Non essere caivo” rimangono impresse tante cose: la prova degli interpreti principali (aorniati da comprimari azzeccatissimi), l’aspeo visivo ben curato che trasmee lo squallore di ambienti e luoghi reali, regia e montaggio che restituiscono l’adrenalina e l’allucinazione di vite frenetiche al massimo che sembrano desiderare solo l’autodistruzione. 20 aprile Ricordiamo, al di fuori del Cineforum, in collaborazione con A.N.P.I e in occasione dell’Anniversario della Liberazione la proiezione del film “Una volta nella vita” Cine Teatro Edelweiss - 20842 Besana in Brianza - Piazza Cuzzi 1 Fuori dal buio cineforum di primavera 2016 in collaborazione con Cià di Besana in Brianza 01 aprile 08 aprile 15 aprile Una donna e un bambino costrei in uno spazio chiuso da moltissimo tempo: quanto influisce il “luogo” sul rapporto di amore tra due persone? La tragedia dei clandestini si mescola alla vita quotidiana dei lampedusani. Un film vero e necessario. Il potere dei social network e degli smartphone oggi, tra divertimento e dramma Un film di Lenny Abrahamson Con B. Larson, M. Park, W. H. Macy, J. Tremblay, J. Allen, S. Bridgers, T. McCamus, A. Brugel, K. Drummond, C. Chung. Un film di Gianfranco Rosi Con S. Pucillo, M. Cucina, S. Caruana, P. Bartolo, G. Fragapane, M. Signorello, F. Paterna, F. Mannino. Un film di Paolo Genovese Con G. Baiston, A. Fogliea, M. Giallini, E. Leo, V. Mastandrea, A. Rohrwacher, K. Smutniak. Durata 118 min. - Irlanda 2015 Durata 107 min. - Italia, Francia 2016 Durata 97 min. - Italia 2016 Un bambino, con i capelli così lunghi che sembra una bambina, e sua madre. Da soli, dentro una piccola e squallida stanza senza finestre, con pochi oggei. Il bambino, Jack, compie 5 anni ma da come si esprime e dagli aeggiamenti sembra più piccolo. Solo loro due, tuo il giorno, senza mai uscire: si vogliono un gran bene, eppure c’è qualcosa di anomalo nella loro vita. Di noe, poi, arriva in genere un’altra persona, ma Jack non la vede mai perché la mamma lo chiude a dormire in un armadio… Lampedusa, fazzoleo di terra che rappresenta la terra promessa di centinaia di migliaia di disperati, per il piccolo Samuele è semplicemente lo spazio delle sue esplorazioni, tra natura incontaminata e squarci della dura vita quotidiana di tanti isolani. Così mentre la macchina da presa segue le operazioni di soccorso, soprauo araverso il lavoro del responsabile sanitario dell’isola, Pietro Bartolo, di volta in volta alle prese con ecografie di donne agli ultimi mesi di gravidanza o con i corpi di chi non ce l’ha faa, Samuele pensa a costruire una fionda, ad abituarsi al movimento delle barche per non star male, ad ascoltare le storie della nonna che ricorda il tempo dei “fuochiammare” quando, durante la guerra i marinai non osavano uscire a pescare di noe. Lo spunto è una frase di Gabriel Garcia Marquez: «Ognuno di noi ha una vita pubblica, una privata e una segreta». Se a questo aggiungiamo che privato e segreti sono affidati a mezzi tecnologici spesso alla portata di chi non si vorrebbe, i rischi sono notevoli. È quanto verificano di persona see amici di vecchia data, che si ritrovano a cena in una serata come tante. Sono affiatati e si conoscono alla perfezione. Ma è davvero così? Non ci sono segreti tra loro? Sulla scia di quanto successo a un’altra coppia loro amica, la padrona di casa propone un gioco: meere i telefoni sul tavolo e durante la cena verificare insieme tuo quello che arriva sui rispeivi smartphone. Alla proposta segue prima l’imbarazzo, poi la resistenza di alcuni, infine la spavalda sicurezza di non temere nulla. Il gioco crudele, alla faccia della privacy e con i rischi di fraintendere anche ciò che è innocente, fine prende il via. Sarà una serata di tensioni, colpi bassi, segreti smascherati, colpi di scena, bluff per meere in crisi gli altri e ... maschere che cadono inopinatamente. ROOM, direo da Lenny Abrahamson, è un film diviso in due, con una prima parte cupa e angosciante da vero thriller, in cui si dipana un po’ alla volta il terribile mistero che confina Jack e sua madre in un prefabbricato inaccessibile al mondo esterno. Trao dal romanzo omonimo di Emma Donoghue, il film a un certo punto prende una direzione diversa, e diventa per Jack l’avventura di un’esistenza che si apre alla scoperta delle cose e del mondo in cui tuo è nuovo e da imparare. Ma il dolore non è deo che scompaia, anzi: per la madre, infai, la sfida è invece acceare che, dopo tuo quel male, si possa ancora essere felici. Una storia straordinaria, intensissima, che entra nel cuore grazie anche ai due citati protagonisti: il piccolo Jacob Tremblay, e l’arice rivelazione Brie Larson, credibile nel ruolo di una madre che fa di tuo per proteggere suo figlio dal male. Proiezioni Posto Unico Ingresso 5 Euro ore 20.45 Presentazione* ore 21.00 Inizio proiezione Evitando il facile sentimentalismo ricaatorio e anzi avendo il coraggio regalare allo speatore momenti di autentico umorismo grazie alla spontaneità del suo giovane protagonista (ma anche all’umanità del door Bartolo), Rosi compone un mosaico estremamente reale e poco ideologico (molto lontano per esempio dal “racconto morale” che Crialese aveva costruito con Terraferma) che spinge a rifleere su quello che mostra a partire dalla constatazione che il medico offre: non si può vedere la realtà e restare indifferenti. *Introduzione al film a cura di Francesco Tremolada, Critico Cinematografico e curatore di Cineforum. Si ricorda che i film pur non essendo vietati ai minori sono riservati ad un pubblico adulto. I punti forti della commedia di Paolo Genovese stanno in una buona sceneggiatura, un ritmo di regia pimpante e senza momenti morti e un notevole gruppo di aori, tra i migliori del cinema italiano sui quali con merito spicca Giuseppe Baiston. Se hai una casella e-mail tieniti informato sulla programmazione registrandoti sul sito www.edelweissbesana.com oppure seguici su Cineteatro Edelweiss