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Settimanale
Anno 8 N° 40
Lunedì
30 novembre 2015
E enti
NordEst
dal 1963
FRIULI V. G. | TRENTINO A. A. | VENETO
Spedizione con tariffa
Posta Target Magazine
conv. naz./304/2008
del 01-06-2008
INFO LINE: 0432 981250
TASSO 0% e DETRAZIONE 50%
Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl
PIAZZA DELL’ECCELLENZA
Una selezione delle migliori
imprese del territorio che
hanno imparato a fare la
differenza sul mercato
SERVIZI AD ALTO VALORE
AGGIUNTO
ALIMENTARE
Pagg 12-24
Pagg 25-29
Simbolo del made in Italy su
scala globale, il comparto
cavalca l’innovazione grazie
ai suoi protagonisti
I fiori all’occhiello nei più
diversi settori, dal Triveneto
al resto del mondo
Pagg 2-11
INNOVAZIONE /A Padova si è svolto un seminario per fare il punto sulle ricerche in atto a livello nazionale e internazionale
Smart grid: il futuro è prossimo
Le tecnologie sono pressoché pronte, alla politica spetta il compito di promuovere
questa migrazione epocale attraverso investimenti mirati allo sviluppo
ci (Università di Bologna),
Simone Buso (Università di
Padova) e, infine, l’ingegner
Daniele Pala (RSE - Ricerca
Sistema Energetico Spa).
La visione maggiormente
condivisa di Smart Grid è stata illustrata dal professor Caldon: una struttura del sistema
elettrico fondata su “isole”,
virtualmente autosufficienti,
in grado garantire la continuazione del servizio anche
in caso di attacchi o eventi
catastrofici, “distribuendo”
la generazione il più vicino
possibile ai carichi e lasciando
alle linee d’interconnessione
fra “aree” il ruolo di struttura di compensazione nelle
condizioni stazionarie e nelle
condizioni transitorie conseguenti a guasti. Il sistema
elettrico di nuova concezione,
per le ridondanze di linee e
macchine e per la presenza di
generazione disseminata, dovrebbe garantire caratteristiche di affidabilità più elevate
delle reti tradizionali.
Il professor Nucci ha mostrato come, sulla base della
presenza di una rete elettrica
di distribuzione intelligente
in un’area urbana, si possa
costruire un dialogo funzionale delle diverse tipologie
di infrastrutture, materiali e
immateriali, che convivono in
una città (come ad esempio le
unità dei servizi igienico-sa-
nitarie, il servizio dei trasporti, i servizi di informazione/
comunicazione, ecc.) ovvero
la “smart city”.
Il ruolo della Power Electronics nella realizzazione delle smart grid è stato invece
spiegato dal professor Buso,
che ha mostrato come i convertitori elettronici di potenza
svolgano un ruolo fondamentale nella realizzazione delle
microreti, fungendo da interfaccia tra le sorgenti rinnovabili e gli elementi di accumulo
energetico e tra queste risorse
e la rete di distribuzione.
lca
r. i t
vi Cases” e svoltosi alla fine
dello scorso mese di ottobre
nell’Aula Magna di Palazzo
del Bo, Università degli Studi di Padova, coinvolgendo
un parterre di relatori di alto
livello, tra cui i professori Roberto Caldon (Università di
Padova), Carlo Alberto Nuc-
vo
E quanto si sta svolgendo a
livello nazionale?
A queste domande ha voluto dare risposta il convegno
“Smart Grids: i sistemi elettrici del futuro”, organizzato
presso il Centro Interdipartimentale di ricerca di economia e tecnica dell’energia “Le-
w.
l sistema elettrico del futuro dovrà permettere l’accesso a tutte le connessioni
delle fonti di energia rinnovabili e a quelle ad alta efficienza
con basse emissioni di carbonio; dovrà garantire e migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento; dovrà fornire
un servizio economicamente
conveniente attraverso la
concorrenza in un mercato regolato. Per perseguire
questi obiettivi è necessario,
oggi, sviluppare dispositivi e
componenti di rete con nuove modalità di automazione/
controllo, creare nel sistema
elettrico integrazioni innovative di strumenti Ict con
possibilità di applicazione su
grande scala, a costi contenuti. Quali le ricerche attivate a livello internazionale?
ww
I
Volcar S.p.a. Maglificio Via Cantarella, 12 - 36040 Brendola (VI) - Tel. +39 0444.400805 - +39 0444.400977
2 Fare impresa a Nordest
Piazza dell’Eccellenza
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
SCENARIO / L’analisi proposta dalla Fondazione Nord Est e incentrata sui nuovi modelli di business, alla ricerca della formula vincente per affrontare le sfide del futuro
Si cresce tra automotive e servizi innovativi
L’
automotive e i servizi innovativi sono due
settori imprenditoriali che
la Fondazione Nord Est, cui
a settembre di quest’anno è
stata commissionata l’analisi
intitolata “Alla ricerca della
formula vincente – I nuovi
modelli di business nell’automotive e nei servizi”, definisce come “importanti per
l’economia dell’area”. Ecco
dunque, secondo la Fondazione, le tendenze e i suggerimenti da tenere presenti per
le aziende di Veneto, Friuli
Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, grazie all’esempio
di imprese italiane di successo. Partendo dall’automotive,
negli ultimi anni il business
è cambiato concettualmente, aprendo di fatto molte
E enti
TERRITORIO
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DIN NEWSLETTER
Settimanale - Anno 8 - N. 40
Lunedì 30 novembre 2015
Registrazione Tribunale di Milano
numero 208 del 21/3/2005
Iscrizione al R.O.C. Registro degli
Operatori di Comunicazione n. 24344
con effetto dall’11 marzo 2014
possibilità di business: si è
verificata la crescente integrazione globale delle catene
del valore, verso un mercato
globale con una geografia
completamente ridefinita.
Si sono costituite piattaforme di assemblaggio in tre
macro-aree di produzione,
America, Europa e Asia. Di
conseguenza, sono cambiati i
business model, e le aziende
produttrici adesso si aspettano fornitori che sappiano
essere globali, ovvero capaci
di seguire la produzione con
impianti localizzati nei nuovi
mercati.
E le imprese automotive del
Nord Est dovrebbero seguire
la tendenza, vantando stabilimenti produttivi in almeno
due delle macro-regioni ci-
Proprietario ed Editore
New Business Media Srl
Via Eritrea, 21 - 20157 Milano
Tel.: 02 92984 1
Coordinamento
Gianmario Pagani
Contatto commerciale per
la comunicazione su questa iniziativa
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Direttore responsabile
Mattia Losi
Stampatori
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Il Sole 24 Ore S.p.A. Via Tiburtina Valeria,
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Galilei, 280/A 40059 Località Fossatone
Medicina - (Bo)
tate, o comunque ponendo
il tema dell’internazionalizzazione tra le priorità. Non
solo: le aziende citate dalla
ricerca hanno dovuto upgradare i processi interni, e gli
strumenti a supporto, per
allinearli agli standard delle
imprese leader, e i prodotti si
sono evoluti divenendo sempre più servizi. Il loro ruolo
dunque è sempre più strategico entro la filiera, e contano esperienza di progetto ma
anche costruttiva, per fornire
soluzioni e non solo prodotti. Tendenza generale, che
tanto più dovrebbe prender
piede nell’automotive, quella
verso il green, con tecnologie
ecologiche sviluppate qui in
Europa, e proposte e commercializzate in Usa. Tutte
le aziende coinvolte nella ricerca della Fondazione Nord
Est hanno investito considerevolmente nella R&D, verso
nuove soluzioni tecnologiche
e l’impiego di tecnologie
avanzate, a garanzia di una
maggiore flessibilità: la strada da seguire. E i temi del
futuro? La questione dimensionale, la diffusione di auto
© Fotolia.com
Il mercato oggi è globale, e devono esserlo anche le aziende. Le altre tendenze, il green e gli investimenti in R&D
elettriche, il progetto di Google per la self driving car.
L’internazionalizzazione
dunque, come chiave per
crescere sia in termini dimensionali che di competitività: anche per le imprese che
possono contare su un’offerta
di valore di alta qualità in
Italia. L’indagine della Fondazione ha coinvolto aziende
che non solo si sono proposte su mercati diversi da
quello italiano, ma soprattutto sono riuscite a proporre
servizi chiave per le aziende
clienti, negli ambiti della
produzione, dell’apertura di
nuovi mercati, della comunicazione e del management.
A caratterizzare il successo
di queste imprese, la capacità
di confrontarsi con la concorrenza locale, per crescere,
e la visione più ampia, generale, rispetto a processi complessi la cui gestione richiede
appunto una visione che non
può limitarsi a essere parziale, se l’intento è creare valore
aggiunto. Ovvia conseguenza, il continuo e profondo
investimento nella formazione del personale. Lo sguardo più ampio costituisce
per queste imprese il fattore
competitivo. Target: aziende
di medie dimensioni, che
non possono permettersi al
proprio interno funzioni e
competenze dedicate ad attività del terziario, ma che
ne fanno ampio uso, anche
alla ricerca di innovazione. Il
ruolo delle imprese del settore servizi attive nel Nord Est
dovrebbe evolversi dunque
verso quello di consulenti
qualificati, che prima servono le imprese italiane che
vogliono
internazionalizzarsi, e dopo mettono radici
anche all’estero, sfruttando la
conoscenza dei meccanismi
economici locali, attraverso
sedi e operatori locali.
APOLLO SYSTEM ENGINEERING / Software house nata nel 1996 a Treviso, per iniziativa di Franco Fiorin, attiva nelle soluzioni Ict, Crm e project management
Consulenza a 360° per un business sicuro in Medio Oriente
“Fare rete” per aiutare le Pmi e gli imprenditori italiani che vogliano entrare in Iran, Oman, Iraq, Emirati Arabi e Nord Africa
U
n network di consulenza in grado di aiutare e
supportare gli imprenditori
italiani a internazionalizzarsi
ed espandere il proprio business nei mercati emergenti
del Medio Oriente e del Nord
Africa.
Costruisce ormai da anni
“ponti” tra le Pmi italiane
e questi scenari mondiali
Franco Fiorin, che nel 1996
ha fondato Apollo System
Engineering a Treviso, avendo capito il valore che per le
aziende avrebbero acquistato
i dati. Da qui la successiva necessità di saperli raccogliere,
processare e quindi leggere
e interpretare per compiere
scelte strategiche.
Le soluzioni informatiche
e tecnologiche di Apollo
System Engineering, realtà molto attiva e innovativa in ambito Ict, spaziano
infatti dalle soluzioni di
outsourcing, project management, sviluppo e strategy
consulting capaci di garantire
ai propri interlocutori performance di elevata qualità.
“Dalle soluzioni informatiche
di Apollo System Engineering
- afferma Fiorin -, ho ben presto compreso che la vera potenzialità del business potesse
essere la possibilità di creare
una rete di imprenditori a cui
poter offrire consulenza ed
esperienza per approcciare i
nuovi mercati”. Con questa
consapevolezza ha ampliato
il proprio orizzonte, cercando di capire le dinamiche dei
mercati esteri più promettenti
per le realtà italiane disposte
a fare team e a lavorare in altri
mercati.
Gli Emirati Arabi, l’Iran,
l’Iraq e Paesi sulla costa settentrionale dell’Africa, come
Marocco e Tunisia, sono mercati molto interessanti perché
offrono la possibilità di essere
protagonisti nella realizzazione di importanti opere: da
strade di centinaia e centinaia
di chilometri a raffinerie di
petrolio, alla risistemazione
di strutture strategiche, come
gli aeroporti.
Ma come essere debitamente
informati per arrivare in quei
luoghi, con quali credenziali
presentarsi e come attivare
rapporti proficui che conducano alla realizzazione del
business avendo validi supporti bancari e finanziari in
loco?
Negli ultimi anni dunque, in
parallelo, ha potenziato “la
mission di consulente per
la produzione e gli aspetti
finanziari legati all’ingresso delle aziende in contesti
esteri, innanzitutto in Medio
Oriente e in alcuni paesi del
Nord Africa - evidenzia Fiorin -, contesti in cui pagano
molto le conoscenze tecniche
italiane e, soprattutto, la capacità di problem solving”.
Da Dubai a Doha, da Riad al
Sultanato dell’Oman per arrivare all’Iran, dove Apollo ha
contatti diretti con ambienti
governativi, la società guidata da Fiorin è riuscita a essere presente per garantire alle
aziende italiane interessate
a essere partner in progetti
importanti in questi Paesi “i
supporti e le consulenze finanziarie adeguati”.
In questi contesti, infatti,
proprio l’aspetto finanziario
è particolarmente importante. “In generale, questi Paesi
nutrono una certa diffidenza
per le realtà estere, pur ma-
Un pranzo di
lavoro è un
momento
di business
tra imprenditori
italiani
e realtà
mediorientali
gari apprezzandone le capacità tecniche e le conoscenze
- spiega Fiorin -. Risulta perciò essenziale nell’avvio dei
contatti dimostrare che nel
progetto si entra convintamente, compartecipando con
proprie risorse”.
“I progretti e le opportunità
che questi territori offrono
- conclude così Fiorin -, si
possono tradurre in opere e
business soprattutto creando
una rete o sviluppando aggregazioni tra le piccole e medie
imprese italiane, a cui noi offriamo consulenza”.
Gli incontri
e le riunioni
si tengono
anche all’interno
di edifici simbolo
come
il Burj Khalifa
di Dubai
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Case History
Fare impresa a Nordest
SMC
Storie ed esperienze di un’Italia
che si trasforma
Capofila del network nazionale dell’Ict, l’azienda si conferma il riferimento dell’open source
È
possibile governare la tecnologia affinché il suo elevato tasso d’innovazione sia
funzionale agli obiettivi fissati
da aziende manifatturiere,
pubblica amministrazione e
dai grandi soggetti operanti nel terziario? Oppure si è
destinati a inseguire l’innovazione dell’Ict e a esserne
governati?
Il quesito è tutt’altro che retorico e neppure banale, come
dimostra l’esperienza maturata in Paesi in cui l’incontro
tra domanda e offerta di tecnologia ad altissimo potenziale innovativo è avvenuta
in tempi precedenti rispetto
al mercato italiano e sta assumendo ormai la configurazione di un settore maturo.
“Ebbene - osserva l’ingegner
Carlo Piccin, amministratore
delegato di Smc - in queste realtà, come per esempio negli
Stati Uniti, è il mercato oggi a
chiedere soluzioni innovative
che servono e non è l’offerta a
3
condizionare la domanda”. È
un salto qualitativo possibile
mettendo insieme un’allenata cultura dell’innovazione,
capace quindi di ripensare i
processi organizzativi e produttivi, sia nella società sia entro le aziende, e le conoscenze
tecnologiche specialistiche
che si è in grado di trasferire per applicarle in contesti
concreti. È esattamente questa la sfida che Smc intende
affrontare, con un network di
società specializzate nel settore Ict, ben presente su tutto il
territorio nazionale.
Realizza e commercializza
soluzioni con l’obiettivo di essere oggi in Italia un punto di
riferimento nell’ambito open
source. “Per essere seriamente
protagonisti in questo settore
- precisa l’amministratore delegato Piccin - non si può però giocare da soli: è necessaria
una forte sinergia di specializzazioni e che queste sappiano
interagire tra di loro creando
un unicum organico”. Ecco
perché Smc punta a sviluppare un network di competenze,
volendo porsi nei confronti
dei propri interlocutori “come
partner in grado di aiutare a
innovare e non semplicemente fornire tecnologia”.
È così che Smc è stata scelta
da grandi imprese italiane ed
estere e da pubbliche amministrazioni locali e centrali.
Smc è l’unico “platinum
partner” in Italia
di Liferay, leader
da sei anni nel “Magic
Quadrant” di Gartner
La vendita online ha una marcia in più
Storeden si propone come il più intuitivo e performante software per la vendita online. Una piattaforma con una marcia in più: la visibilità inclusa. A idearlo è stata la società
Projectmoon facente parte del gruppo Smc. Projectmoon, già
vincitrice nel 2010 del Premio Web Italia come “Miglior progetto di social network italiano”, è stata selezionata per partecipare con Storeden.com al Web Summit 2015 che si è svolto dal 3
al 5 novembre, uno degli eventi di settore tra i più importanti
al mondo. Grazie alle funzioni di social shopping integrate e al
traffico generato dal proprio marketplace, gli e-commerce Storeden beneficiano di un sistema che dà loro subito visibilità,
moltiplicando interazioni e coinvolgimento; quindi, vendite.
“Non solo un software, ma una piattaforma completa di vendite online dotata di un sistema integrato per la generazione del
traffico web in modo immediato e crescente. Uno strumento
che allo stesso tempo è sia tecnico sia di marketing”, afferma
Francesco D’Avella, founder dell’azienda. Storeden è uno strumento capace di mantenere l’identità dei venditori, ma che allo
stesso tempo offre loro strumenti per competere nella vendita
online, una soluzione tutta Italiana che sta suscitando interesse
anche al di fuori dei confini nazionali.
La piattaforma ready-to-use per il business
Liferay Portal, posizionata ormai da 5 anni da Gartner tra
i leader nel Magic Quadrant, è una piattaforma software open source di tipo “collaboration” per la gestione dei
contenuti aziendali, ready-to-use per la creazione di portali
aziendali rispondenti a principi di sicurezza, performance
e affidabilità elevate. Smc, certificata da Liferay come unico
“platinum partner” in Italia, propone Liferay Portal come
piattaforma ready-to-use per la progettazione e lo sviluppo
di portali di tipo business, siti aziendali e community e alla
introduzione nei processi aziendali di nuove modalità “collaborative” di relazione e di condivisione della conoscenza
e dei contenuti. Come “platinum partner”, Smc offre licenze
Enterprise Edition di Liferay Portal e di Liferay Social Office, competenze progettuali di primo livello, consulenza per
lo sviluppo di portali internet, intranet ed extranet, per lo
sviluppo di portlet e plugin personalizzati oltre a consulenze e attività di analisi, formazione con certificazioni Liferay
e supporto alla piattaforma da remoto e on-site.
Liferay Italy Symposium, evento organizzato ogni anno da Smc in qualità di “platinum
partner” di Liferay e dedicato alla tecnologia di punta nel mondo open source. Al centro
nella foto Marco Tessarin, Alliance Manager di Smc
Un’esperienza notevole che
“è a disposizione anche delle
piccole e medie imprese - sottolinea Piccin - per le quali
vogliamo essere innanzitutto
un aiuto per organizzare la loro progettualità verso l’innovazione, supportandola con la
migliore tecnologia abilitante
presente sul mercato piegandola al business aziendale”.
Lo spirito di Smc, insomma,
è quello di lavorare al meglio
con l’Ict essendo controllori delle tecnologie e non
controllati. Nasce anche da
questa filosofia il “Liferay
Symposium Italy” l’evento più
importante in Italia dedicato
alla tecnologia di punta nel
mondo Open Source che Smc
organizza da 6 anni con costante successo. Quest’anno la
due giorni si è svolta a Firenze
a novembre ed ha rappresentato un’occasione di eccellenza per stringere relazioni
e confrontare il presente e il
futuro dell’Open Source.
L’incontro tra Smc e Liferay
è avvenuto circa sette anni fa
quando, per prima in Italia,
Smc ha scelto questa tecnologia per la gestione dei contenuti caricati per i portali web.
“Una scelta lungimirante”,
evidenzia Piccin, posto che
Liferay è riconosciuta come
leader da sei anni consecutivi nel “Magic Quadrant” di
Gartner, l’autorevole indagine
annuale sul mercato dei portali, superando Oracle e Microsoft nell’ultima edizione.
Smc è l’unico “platinum partner” di Liferay in Italia. Tra le
altre scelte vincenti operate
da Smc vi è anche quella di
essere riusciti a essere in Italia
gli unici rivenditori di Appcelerator, la piattaforma per lo
sviluppo di web app fondata
sui principali criteri di ingegnerizzazione. “Si tratta di
una completa piattaforma di
sviluppo di app, applicazioni cross device, generate per
essere sempre compatibili
con l’evoluzione dei diversi
sistemi operativi, garantendo
al contempo i criteri di sicurezza, controllo e longevità
alle app”, spiega l’esperto di
Smc. Smc ha anche investito in Projectmoon, società
che propone la piattaforma
Storeden, una soluzione all’avanguardia nell’e-commerce
che, oltre a offrire svariati tool
per la vendita online, gestisce
una community di acquirenti
pronti a comprare.
Non da ultimo, Smc ha promosso Rios, una rete di
aziende nell’open source
professionale in Italia. “Rios
rappresenta concretamente
il concetto di sinergia che nel
nostro settore è oggi fondamentale”, conclude Piccin.
Anche per questa iniziativa,
dunque, Smc è “un’azienda del
territorio che ha capito cosa
è necessario per innalzare la
qualità dello sviluppo proprio
e del contesto in cui è inserita”.
Le sedi del Gruppo sono a
Treviso, Venezia, Padova,
Udine, Milano, Modena e
Roma.
Rios: affidabilità, competenza, garanzia e tanta collaborazione
In occasione della Devcon 2015, la conferenza targata
Liferay e rivolta alla comunità degli sviluppatori, Smc
è stata nominata per il quarto anno consecutivo, tra
le community excellence: un riconoscimento per il
rinnovato impegno all’interno della community open
source di Liferay, ottobre 2015, Darmstadt, Germania
Smc fa parte del Panel Enterprise di Rios, la rete italiana open source. “Un’iniziativa che ha visto al nostro fianco anche
Unindustria Treviso - sottolinea l’ingegner Piccin - nella convinzione che una forte e strutturata aggregazione fra aziende
specialistiche del settore Ict, e in particolare di quelle che si occupano di tecnologie open source, oggi è fondamentale e
d’obbligo”. Rios rappresenta un punto di riferimento in Italia per chiunque intenda godere appieno dei vantaggi dell’open
source con la sicurezza, la stabilità, il supporto e la garanzia di soluzioni di livello Enterprise. “Gli aderenti - continua Piccin
- spostano il proprio focus dalla competizione isolata alla collaborazione, creando un ecosistema in grado di stabilire solide
relazioni progettuali e affidabili, facendosi accreditare nell’ampio scenario della agenda digitale con partner internazionali
e la pubblica amministrazione”. All’interno della rete troviamo il panel community, che si identifica per l’attenzione dei suoi
membri al mondo degli sviluppatori, delle comunità online, degli eventi hi-tech innovativi e all’utilizzazione, valorizzazione
e condivisione del codice sorgente con queste comunità internazionali, in cui spesso coinvolgono anche i propri clienti.
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Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
SUPERBETON / Fa parte insieme a Fornaci Calce Grigolin, Brussi Costruzioni, Tesi System e Ferrobeton del Gruppo Grigolin, fondato negli anni Sessanta
Materiali speciali per l’edilizia
Nuovi asfalti e mix di conglomerati innovativi per ogni esigenza costruttiva
D
al primo forno per la
produzione della calce
a un gruppo consolidato che
oggi è una delle più importanti realtà nel campo delle
materie prime per l’edilizia:
calcestruzzi preconfezionati, conglomerati bituminosi,
calce e colori per l’edilizia,
prefabbricati industriali, imprese di lavori stradali, acciaio
per cemento armato, opere di
urbanizzazione, riutilizzo di
materiali proventi da demolizioni. È la storia del Gruppo
Grigolin fondato negli anni
’60 da Giobatta Grigolin e che
grazie ai figli Roberto, Maurizio e Renato è diventato uno
dei leader a livello nazionale.
Superbeton, Fornaci Calce
Grigolin, Brussi Costruzioni,
Tesi System e Ferrobeton sono
le principali società del Gruppo ben radicato nel Nord Est
ma presente anche nel nord
e centro Italia con 70 unità
produttive, 700 dipendenti e
un volume d’affari di circa 300
milioni di euro, grazie a sinergie tra le consociate, diversificazione e verticalizzazione
Maurizio, Roberto e Renato Grigolin guidano il Gruppo
specializzato nelle materie prime per l’edilizia
dei settori produttivi, ricerca
applicata e attenzione ai valori
dell’ambiente. Superbeton è la
società del gruppo maggiormente presente nel Nord Est
con una presenza capillare nel
territorio delle proprie attività
produttive. Le materie prime
utilizzate per la produzione di
calcestruzzi preconfezionati e
conglomerati bituminosi vengono estratte da cave di proprietà nel rispetto delle normative vigenti con l’utilizzo di
competenze specifiche in ambito geologico, idrogeologico
e ambientale, sottoponendo
a certificazione Uni En Iso
9001 il processo di produzione degli inerti. Tra i prodotti
d’eccellenza di Superbeton
spiccano i calcestruzzi speciali a garanzia della durabilità.
Tra questi troviamo gli auto
compattanti, sviluppati per
migliorare la qualità del conglomerato in opera; quelli a
tenuta idraulica, nel caso delle
fondazioni e dei muri perimetrali in una struttura interrata;
quelli per getti massivi, per
strutture di grandi dimensioni; i fibro rinforzati, che
trovano vasto impiego nella
realizzazione di pavimenti
industriali leggeri, ai quali si
accompagnano altri requisiti
(buon isolamento termico,
acustico), i calcestruzzi a ritiro compensato, prodotti con
agenti espansivi che aumentano di volume a contatto con
l’acqua, e quelli facciavista, dove l’estetica diventa un aspetto
fondamentale. Fra i conglomerati bituminosi particolare
rilevanza hanno gli asfalti studiati e realizzati per produzioni speciali, per strati di usura
per autodromi (usura Race) e
per kartodromi (usura Kart).
Dalla sperimentazione di
nuovi tipi di conglomerati e
pavimentazioni sono nate le
nuove linee di prodotto come
Il Gruppo Grigolin conta
70 unità produttive, 700
dipendenti e un volume
d’affari pari a 300
milioni di euro
MOLLIFICIO F.LLI PAGNIN / Cinquant’anni di storia e una seconda generazione pronta a crescere
Sul mercato con flessibilità on demand
La competitività dell’azienda si alzerà con l’unico impianto per molle grandi in Europa
diametro 0.15 mm fino al 20
mm, in acciai non legati, legati speciali al cromo-silicio,
pretemperati per molle a sospensione, inossidabili; vengono inoltre realizzati particolari piegati in filo e nastro e
La sede del Mollificio F.lli Pagnin
C
ompetenza tecnica, qualità dei prodotti, prezzo
e servizio (anche nel postvendita) sono le quattro frecce all’arco del Mollificio F.lli
Pagnin, che ha festeggiato in
questo 2015 i suoi primi 50
anni di storia. Tutto nacque
dall’impegno dei due fratelli
Sergio e Gianfranco Pagnin
che, dopo esperienze vissute
presso aziende meccaniche e
mollifici, decisero di mettersi
in proprio. Iniziarono così nel
garage di casa, all’interno del
quale costruirono, con piccoli attrezzi, la prima macchina per la fabbricazione delle
molle. Lo strumento fa oggi
bella mostra di sé all’ingresso
della sede dell’azienda, situata a Caselle di Selvazzano, in
Molle a compressione
provincia di Padova. Come
si può immaginare, nei decenni il mollificio è cresciuto
in dimensioni e commesse:
oggi l’azienda è guidata dalla
seconda generazione Pagnin,
ossia dai fratelli Alberto e Nicola, figli di Sergio. Qui vengono fabbricate molle a compressione, trazione e torsione
in filo tondo, a partire dal
minuteria metallica, realizzata con piegatrici automatiche
e macchine piegatrici a controllo numerico. Il mollificio
copre una superficie coperta
di 4.000 metri quadri ed è
dislocato su due capannoni.
È in futuro previsto un ampliamento di ulteriori 2.000
metri quadri. Ogni anno, il
Mollificio F.lli Pagnin consu-
Sede direzionale Gruppo Grigolin
l’usura antismog a elevata aderenza con un film fotocatalitico superficiale in grado di abbattere le concentrazioni dei
principali inquinanti atmosferici; le usure antigelo (no-ice)
adatte a evitare formazioni
superficiali di ghiaccio durante il periodo invernale;
conglomerati ad alta lavorabilità e conglomerati prodotti
a freddo (cold mix asphalt),
che consentono importanti
riutilizzi di conglomerati fresati importanti in un’ottica di
sostenibilità delle costruzioni
stradali. Il gruppo ha al suo
attivo una lunga serie di interventi di prestigio che spaziano
fra autostrade, aeroporti e altre costruzioni. Nel portafoglio di Grigolin si trova infatti
il passante di Mestre, il Mose
di Venezia, gli aeroporti di
Venezia e Treviso, le autostra-
de A27-A4-A31bis, la terza
corsia A4 Venezia-Trieste, il
sistema ferroviario metropolitano di superficie di Mestre
(Ve), il centro Armani di Milano, il complesso Milanofiori,
il tracciato autostradale della
Pedemontana e la Nave de
Vero di Marghera. Accanto a
questi lavori il Gruppo veneto
si è specializzato anche negli
interventi legati al recupero
ambientale di aree dimesse,
tra i quali figura il recupero
della ex polveriera Cantieri
Rovina di Spilimbergo (Pn) e
l’Oasi Campagnola a Mareno
di Piave (Tv). Il primo intervento è valso l’ambito premio
Uepg Sustainable Developement Awards per aver integrato l’aspetto sociale e ambientale con un recupero esemplare
ben oltre gli obblighi imposti
dalle normative.
ma 1.000 tonnellate di acciaio. L’azienda occupa 35 persone: il numero è in crescita,
nonostante il periodo di crisi
che tutti i comparti hanno
vissuto in questi ultimi anni.
“La nostra azienda - spiega
Nicola Pagnin - produce solo su commessa, non disponiamo pertanto di cataloghi
o prodotti finiti. Accettiamo
commesse sia per grandi che
per piccole quantità, grazie
alla flessibilità che ci caratterizza. I nostri clienti appartengono a numerosi settori
merceologici: dall’automotive
all’alimentare, agli elettrodomestici, all’illuminotecnica, al tessile… Il riferimento
geografico è il territorio italiano, anche se in realtà i
nostri clienti lavorano quasi solamente per l’estero.
Abbiamo inoltre
clienti provenienti
da Paesi europei e
dal Nord America.
A ciascuno di essi ci proponiamo
con l’elevata qualità
dei prodotti e con un’attenzione spinta verso l’innovazione tecnologica”. Proprio
quest’ultimo aspetto ha portato l’azienda a investire con
costanza, anche negli anni di
crisi, per fare in modo di aumentare il proprio livello di
competitività. “Siamo felici di
annunciare - precisa Alberto
Pagnin - che proprio qualche
settimana fa abbiamo stabilito l’acquisto di un impianto
per molle grandi che, una
volta operativo, sarà l’unico
presente in Europa”. Il nuovo
impianto, che sarà in funzione entro la metà del prossimo
anno, consentirà all’azienda
di raddoppiare la produzione
di molle di grande dimensione, dunque potenzialmente
di aprire nuovi segmenti di
mercato. Macchine di questo
genere sono per il momento
presenti solo in Giappone,
Corea e Cina. “Ovviamente,
per supportare il funzionamento di questa macchina,
dovremo ampliare anche lo
stabilimento, come si accennava prima, perché occorreranno maggiori scorte di
materie prime e un maggior
spazio per il materiale stoccato durante la lavorazione”.
Grazie al nuovo macchinario,
il mollificio riuscirà anche a
ridurre i tempi di consegna
delle commesse, soddisfacendo in questo modo le richieste dei clienti in termini
di rapidità della produzione. A garantire la qualità e
la flessibilità del Mollificio
F.lli Pagnin è il valore delle
persone che al suo interno
lavorano. I tecnici presenti
in azienda vantano più di 20
anni di esperienza nel settore:
a loro il compito di operare in
sinergia con la clientela, per
giungere alla creazione della
giusta molla che deve inserirsi nel giusto alloggiamento
indicato dalla committenza.
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Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Case History
5
EXTREME: CRESCERE IN TEMPO DI CRISI
Da stampa digitale a sistema
di comunicazione integrata
Puntare sulla creatività, l’attenta ricerca di nuovi materiali, la tecnologia
all’avanguardia, la qualità e la competenza delle persone, questo il segreto di Extreme
N
el 2014, in piena crisi
economica, ha raddoppiato il proprio fatturato. Un
exploit ricercato, atteso, voluto
che si è consolidato nei numeri
nel 2015 e punta, nel 2016, al
mercato estero.
Ventisette dipendenti, età media 35 anni, Extreme è una
dinamica azienda di servizi
di stampa digitale (tutti i tipi
di formato, qualsiasi materiale) dell’hinterland trevigiano
che guarda con ottimismo al
futuro. E lo fa a ragione. Perché non ha paura delle sfide
e dei cambiamenti. Necessari,
inevitabili, in un’economia che
cambia alla velocità della luce
e premia chi si spinge oltre il
noto per dare nuovi sbocchi
alla propria azienda e sempre
maggior qualità, offerta, ai
propri clienti.
“È vero - racconta il titolare
Paolo Favaro, un diploma in
arti grafiche e la vocazione
innata a costruire relazioni,
mettere insieme persone, fare
impresa - se guardo alla storia
dell’azienda, cominciata nel
2000, quindici anni fa, vedo
prima di tutto il coraggio che
nasce da un pizzico di follia:
Extreme ha sempre investito
in mezzi e persone. Ogni volta
che c’è stata la possibilità di fare un passo in più lo abbiamo
fatto: assumendo un giovane
o acquistando un nuovo macchinario. Questo ci ha permesso di essere sempre un po’ più
avanti della concorrenza, sempre innovativi e interessanti
per i nostri clienti. E il mercato
finora ci ha premiato”.
Il mercato premia chi arriva
primo. Ed Extreme ha tagliato
per prima molti traguardi.
Sul fronte tecnologico, ad
esempio. Nel 2011 è arrivato
il plotter di ultima generazione per la stampa ad alta
definizione su materiali rigidi
a tecnologia Uv. “Questo investimento ci ha permesso di offrire prodotti che i competitor
locali non avevano, abbiamo
così ottenuto un vantaggio
competitivo importante”, spiega Favaro.
Primi anche sul fronte ambientale. Nel 2010, prima
azienda del settore a livello
nazionale, Extreme ha ottenuto la certificazione Fsc
(Forest Stewardship Council),
che ne ha sancito la sensibilità
green. “Produrre nel rispetto
dell’ambiente è un vanto per
Fare impresa a Nordest
Un allestimento ecosostenibile di Extreme
noi - continua l’imprenditore
-. Non può esserci buona crescita se non in armonia con
l’ecosistema. La sostenibilità,
oltretutto, è un valore anche
economico, non solo etico: ridurre l’inquinamento è l’investimento più importante che
un’azienda oggi possa fare”.
Innovazione e ambiente. Ma
non basta. C’è un terzo pilastro
che regge la vision di Extreme,
ingrediente della sua ricetta
di sviluppo: le risorse umane. Nell’azienda trevigiana il
tourn-over del personale è
sempre stato basso e gli infortuni nulli. Il ricambio è assicurato dalle new entry, i nuovi
assunti, che portano energia,
L’officina creativa, una intelligenza collettiva
che trova e concretizza soluzioni
H
ago Adv è la divisione di Extreme dedicata alla creatività. Dall’idea alla soluzione, dal brief alla progettazione grafica. Il punto di partenza sono le esigenze del
cliente e l’accurata analisi dei suoi bisogni di comunicazione. Nell’officina creativa di Hago Adv quindi le idee, i sogni,
le aspirazioni, l’immaginazione trovano la propria migliore
traduzione creativa e di comunicazione in strumenti particolari, quelli più adatti a ogni specifica situazione, dal
semplice biglietto da visita cartaceo alla presenza nel web
con portali, siti internet e applicazioni, dal flyer di prodotto alla brochure istituzionale,
dalle campagne a mezzo stampa al social media marketing,
dal design al packaging personalizzato. Il team di Hago
Adv è specializzato nell’offrire
soluzioni d’avanguardia di comunicazione off-line e online.
Grazie alla formazione e alla
ricerca continua, le soluzioni
e i linguaggi proposti per ampliare il business del cliente in
ambito web sono sempre i più
aggiornati e innovativi, capaci
di ottenere i risultati migliori
in termini di visibilità e ritorno
dell’investimento.
sono solo uffici, magazzini,
sale riunioni, aree produttive.
È stata allestita una sala break,
dotata di tutti i comfort, per
le pause-relax dei dipendenti.
La creatività, del resto, necessita di momenti di stacco. La
possibilità di condividere con
i colleghi piccoli momenti di
svago durante la giornata lavorativa non ha prezzo. Ed è
un valore aggiunto per il lavoratore e per l’azienda. Aiuta a
cementare la squadra. Il futuro
per Extreme è Oltralpe. E magari anche più in là. L’azienda
ha oggi gambe forti per correre più lontano. Ed è assolutamente intenzionata a cogliere
(e vincere) anche questa nuo-
a ottobre, è iniziato l’iter per
la certificazione di qualità Iso,
che si concluderà a marzo. Un
requisito essenziale per lavorare con clienti stranieri. Mentre
già dal 2014 l’azienda “si è fatta in quattro”. Letteralmente.
Le quattro divisioni (vedi il
sito
www.extremeonline.it),
Exprint (stampa), Exporsi
(Retail), Hago Adv (graphic
& web design) e Luxury (grafica high end e stampati dalle
finiture impeccabili per luxury
hotel) - lavorano in sinergia
per soddisfare le esigenze di
una clientela che voglia per
sé, e per il proprio business, il
meglio sul mercato. E voglia
interfacciarsi con un interlo-
Una divisione interamente dedicata
allo sviluppo di espositori e allestimenti
Exporsi è la divisione di Extreme che si occupa della
produzione di allestimenti durevoli: oggetti belli e luminosi pensati per essere il supporto ideale per ogni
tipo di prodotto, capaci di fargli esprimere al meglio
le sue qualità. Alla base di ogni progetto di allestimento c’è lo studio, attento, maniacale, dei materiali. Ogni
materiale ha infatti un suo linguaggio, una sua consistenza, una sua vibrazione che si esprimono in modo
ottimale in alcune situazioni e lo prestano a sposarsi
con prodotti specifici.
Il legno, la plastica, i metalli, il vetro, la carta e il cartone: le vie sono molte, la progettualità è eseguita con
passione e i risultati sono, vogliono essere sempre, soluzioni originali, su misura, uniche.
La tecnologia di stampa di Extreme permette di stampare ogni supporto senza limiti e dare vita a pannelli
espositivi, scenografie, poster, banner, display.
Lo studio delle luci è un altro processo fondamentale
che Exporsi è in grado di garantire al cliente una soluzione finita per i suoi allestimenti. Colpire, impressionare, stupire è l’effetto finale, ricercato e ottenuto con
dedizione.
L’arrivo di una nuova unità per la stampa su grande
formato
idee, esperienze diverse che
si contaminano con i collaboratori storici, quelli che non
mollano un’azienda dal volto
umano, dalla mission definita
e dalla forte propensione a crescere. Nel capannone di 2.000
metri quadri nella zona industriale di Dosson di Casier,
dove ha sede Extreme, non ci
va sfida. “Perché mai, ci siamo
detti, fermarci al mercato italiano? L’obiettivo che ho dato
alla mia squadra per il 2016 è
‘aggredire’ i mercati del Nord
Europa. La globalizzazione
ha fatto diventare il mondo
un unico immenso mercato,
guai a non approfittarne…”,
ragiona Paolo Favaro. Intanto,
Un po’ di noi nei negozi
di tutto il mondo
cutore unico. Extreme, infatti,
è in grado di gestire, integralmente al suo interno, il ciclo
produttivo completo: dalla
creatività al prodotto finito.
Un aspetto importante per il
Cliente finale, che con un unico referente per tutti i propri
progetti ottiene significativi
risparmi economici.
6 Fare impresa a Nordest
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Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
IODA / L’ampliamento del core business e la rete di partnership sono le chiavi del successo dell’azienda
Sistemi ottici per applicazioni industriali
Tra le innovazioni, il sistema Remote Lighting Technology per i forni di panificazione
F
ondata nel 1978 dall’ingegner Gianluigi Battisti
nell’ambito della produzione
di lenti oftalmiche in vetro,
Ioda è passata attraverso tante
trasformazioni in questi trentasette anni di attività in virtù
di una elevata duttilità che le
ha consentito un allargamento
costante dei propri know-how.
A partire dagli Anni 80 nel
settore delle lenti oftalmiche si
imposero sempre più lenti in
materiali organici. Fu questa
la molla che spinse l’azienda a
specializzarsi nella produzione di stampi per lenti, unica
azienda indipendente italiana.
Il decennio successivo, con l’emergere della globalizzazione
e l’apertura delle frontiere, il
mercato fu inondato di prodotti provenienti dal Far East,
ridimensionando così l’operatività delle aziende italiane.
Per Ioda fu l’occasione per
una nuova trasformazione,
cominciando a realizzare lenti per applicazioni industriali. “In questo modo - spiega
Francesco Battisti in veste di
responsabile marketing - ci
siamo definitivamente aperti
a molteplici settori industriali
progettando, prototipando e
producendo sistemi ottici ad
hoc in base alle richieste di
una clientela davvero eclettica”. Ioda ha così soddisfatto le
richieste di realtà di primaria
grandezza nazionale appartenente agli ambiti industriali
più disparati. In collaborazione con Acomon Ag ha sviluppato un nuovo materiale
poliuretanico utilizzato per
lenti destinate al mercato lighting contraddistinte da resistenza alle alte temperature e
stabilità nel tempo. In ambito
brevettuale, nel 2014 Ioda ha
Gianluigi e Francesco Battisti
depositato un sistema per illuminare l’interno dei forni di
panificazione; in una situazione di questo tipo, ovviamente,
è difficile portare una qualsiasi
forma di illuminazione poiché
la temperatura supera i 200
gradi centigradi. “Abbiamo
così previsto una luce Led
esterna al forno - prosegue
Battisti - che viene veicolata
all’interno grazie a una guida
ottica. Si tratta appunto del
sistema Rlt - Remote Lighting
Technology, pensato per illuminare ambienti ostili grazie
a una tecnologia robusta e af-
Advanced Lenses
Technology by Ioda
fidabile, i suoi tanti vantaggi
aggiuntivi l’efficienza energetica (il Led impiega dal 70%
all’80% di energia in meno
rispetto all’illuminazione tradizionale), intensità costante
della luce, sicurezza, costanza
termica ma, soprattutto, non
si inserisce nell’ambiente considerato ostile del materiale
potenzialmente dannoso o
contaminante”. Il presente di
Ioda è più che positivo, dopo
un decennio durante il quale
è stato applicato un profondo
riassesto interno rivolto all’ottimizzazione dei processi, con
un 18% di crescita sull’anno
precedente e le previsioni per
un futuro prossimo di ulteriori
Sicurezza e qualità, con consumi ridotti
Il sistema di illuminazione Led “a distanza” Rlt, brevettato
da Ioda nel 2014, si applica nel settore agro-alimentare tramite il progetto RltProFood (Remote Lighting Technology for
Producing and Processing food) e si è aggiudicato lo scorso
luglio un primo importante cofinanziamento da parte del
programma Europeo di Ricerca e Innovazione Horizon 2020 (grant n. 694588).
In questa fase, dunque, l’azienda padovana è chiamata a elaborare, tramite
uno studio di fattibilità e un dettagliato
business plan, la strategia necessaria per
sviluppare questo innovativo sistema di
illuminazione. L’obiettivo è migliorare
sicurezza e qualità alimentare dei prodotti freschi ottenendo una significativa
riduzione del consumo energetico, grazie
alla tecnologia Led, e limitando indirettamente la produzione di rifiuti.
Attualmente il sistema RltproFood ha due impostazioni
principali. Con Led luce visibile, l’illuminazione Rlt contribuisce a ottimizzare il processo di impianti alimentari potendo illuminare gli ambienti definiti ostili, quali forni di cottura o di pastorizzazione. Con Led luce Uv, invece, il sistema di
illuminazione RltproFood utilizza come sorgente luminosa
Led Uv per il trattamento battericida dei prodotti e ambienti
alimentari.
allargamento delle proprie già
nutrite competenze. L’azienda
padovana si avvale della collaborazione di centri di ricerca
nazionali pubblici quale l’Università di Padova, l’Istituto
Nazionale di Astrofisica (Inaf)
- Osservatorio Astronomico di
Padova, e dell’Istituto di Fisica
Nucleare (Infn). “Per ottenere
prodotti innovativi e di alto
valore tecnologico è fondamentale il concetto di partnership consolidando rapporti
collaborativi con altre aziende,
nei settori elettronica e lighting. Altresì è fondamentale
organizzare team di lavoro con
persone capaci e motivate provenienti anche da settori molto diversi dalla progettazione e
produzione di lenti e ottiche”.
PRISMA LOGISTICS SPA / Dall’Interporto Quadrante Europa al mondo
Servizi e strategie a valore aggiunto
La filosofia vincente è il reinvestimento degli utili in azienda
C
Stefano Pasinato. “Sicuramente - aggiunge - l’oroncretezza, velocità, dinamismo e flessibiganizzazione orizzontale è un fattore che ci conlità, orientamento al cliente e totale traspatraddistingue: tutti noi soci siamo attivi come
renza, personale multilingue e account manager
direttori di reparto nell’attività quotidiana e quededicati, stabilità finanziaria, organizzazione
sto ci consente di interagire in modo costruttivo
orizzontale e ampia copertura geografica per
con i nostri collaboratori. Un valore aggiunto
i servizi offerti. Sono queste le caratteristiche
per il cliente, che trova nel proprio account mache hanno permesso a Prisma Logistics Spa di
nager un interlocutore unico e preparato. Negli
diventare, in 25 anni di attività, l’interlocutore
unico, solido e competente per la
clientela nazionale ed estera che ad
essa si rivolge per i servizi di import/
export da e per 22 Paesi europei ed
extraeuropei (in collaborazione con
40 corrispondenti), spedizioni aeree
e marittime, distribuzione nazionale, logistica integrata e distributiva,
servizi doganali e di consulenza,
magazzinaggio, assicurazione merci
in deposito e in transito. Da sempre
situata nell’Interporto Quadrante
Europa di Verona, punto nevralgico
per le attività logistiche e di spedizione del nord Italia, Prisma Logistics
L’impianto fotovoltaico da 540 kWh con cui Prisma
opera in 27 mila mq di magazzini
Logistics produce energia pulita
moderni con spazi doganali e Iva
e si integra con le altre società del
anni - afferma Pasinato - non abbiamo mai fatto
gruppo site in Treviso e Civitanova Marche.
ricorso al sistema bancario e questo ci ha perCon un fatturato annuo di 24 milioni di euro,
messo di assicurare tranquillità a clienti e fornila filosofia dei soci Raffaello e Stefano Pasinato,
tori, con i quali lavoriamo con continuità. Un ulWalter Solimani, Piero Centomo, Renzo Signoteriore motivo d’orgoglio - conclude - è la nostra
rini e Paolo Cornacchini è sempre stata quella
attenzione all’ambiente: produciamo energia
di reinvestire gli utili in azienda, destinandoli
pulita, più di quanta ne consumiamo, grazie a
“alla formazione delle risorse umane e ai servizi
un impianto fotovoltaico da 540 Kwh installato
informatici evoluti, dedicati sia alla gestione delsulla copertura di uno dei magazzini”.
le spedizioni che dei magazzini”, racconta l’a.d.
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Fare impresa a Nordest
Case History
OMAS MOTOR, IMPRESA FAMILIARE DA 40 ANNI
Basse emissioni, poco rumore
Un impegno per ogni motore
Dall’automotive al settore agricolo e della generazione di corrente, al petrolifero e al navale
La famiglia Sgarbossa al completo
P
resente sul mercato da
quasi 40 anni, Omas
Motor si presenta oggi come un’impresa industriale a
conduzione familiare, specializzata nella progettazione
e costruzione di impianti di
scarico per motori. Negli ultimi 10 anni, grazie a ingenti
investimenti effettuati in impianti di ultima generazione, sistemi automatizzati di
produzione e affinati test di
ricerca, l’azienda si è progressivamente allontanata dal settore automotive per rivolgersi verso il settore industriale/
agricolo e della generazione
di corrente, fino a vantare, attualmente, una gamma completa con soluzioni di scarico
per ogni motore, con potenze
comprese fra i 5 e i 2.000 kW.
“La sfida vincente degli ultimi
anni è stata quella di posizionarsi in questo ‘nuovo’ mercato fatto di piccoli e medi
costruttori di macchine operatrici agricole o industriali e
dei gruppi elettrogeni o sem-
7
plicemente macchine azionate da motori a combustione,
partner che in Omas Motor
hanno trovato un player che
fornisce loro un prodotto
completamente personalizzato e costruito per le loro
specifiche esigenze, sia per
lotti di poche unità che per
le migliaia di unità”, afferma
Simone Sgarbossa che, insieme alle sorelle Marta, Sandra
e Francesca, gestisce l’azienda
seguendo le orme del padre
Albino, purtroppo mancato
di recente. La forza di Omas
Motor è tutta nel prodotto,
Una gamma completa di
soluzioni di scarico,
per potenze
da 5 a 2.000 kW
unico nel panorama nazionale e internazionale. I silenziatori che l’azienda produce
sono privi di saldature esterne, e sono tutti stampati e aggraffati meccanicamente: una
scelta costruttiva che, oltre a
eliminare la principale causa
di rottura, permette di studiare infinite soluzioni con vari
circuiti.
“L’abbattimento del rumore è diventato un parametro
sempre più importante per
gli operatori - continua Sgarbossa -. E questo vale sia per
le macchine operatrici che
per gruppi elettrogeni magari da installare in ospedali od
hotel, laddove il rumore dello
scarico deve essere completamente azzerato. Noi forniamo
dunque un prodotto su misura che parte dalla flangia
motore fino al parapioggia
finale, con la tubazione di
raccordo al completo studiata per contenere al minimo
gli ingombri, tutto sempre di
nostra produzione e usando i
migliori materiali presenti sul
mercato”. Le sfide che si pongono per il futuro sono molto
ambiziose. Dopo i traguardi raggiunti relativamente
all’abbattimento del rumore,
l’azienda è impegnata nella
riduzione delle emissioni allo
scarico e, in collaborazione
con partner di primo piano, è
pronta per fornire prodotti in
grado di essere omologati in
mercati come quello svizzero
e svedese, molto restrittivi in
fatto di emissioni e rumorosità. Segreto del successo di
Omas Motor è anche un costante investimento in ricerca
e sviluppo, nonché la scelta di
tenere sotto controllo l’intero
ciclo produttivo, all’interno
del proprio stabilimento di
7.500 mq ubicato a Cittadella
(Pd). “Il nostro non è un prodotto facile - spiega Sgarbossa
- una marmitta e, a maggior
ragione, l’impianto completo,
è un insieme di decine di particolari molto delicati. In tal
senso, riuscire a controllare
tutto offre un indubbio vantaggio sia nella qualità finale
del prodotto sia a livello di
logistica. Potendo sempre disporre di semi lavorati pronti
ci è infatti facile accontentare
le richieste del cliente in tempi rapidi, a volte andiamo in
consegna anche il giorno dopo. Un plus che il cliente apprezza, soprattutto di fronte
a picchi di lavoro improvvisi
o a errori nella mancata ordinazione, e che gli consente di
non fermare le linee”.
Anche l’attività di ricerca viene effettuata internamente,
talvolta svolta in sinergia sia
con partner di livello internazionale, sia con artigiani locali, veri artisti nel campo della
meccanica, sempre pronti a
tirare fuori dal cilindro idee
e soluzioni semplici e geniali.
La storia: omaggio ad Albino Sgarbossa
La storia di Omas inizia da lontano ed è strettamente legata
alla storia del suo fondatore, Albino Sgarbossa, figlio di Angelo,
laborioso agricoltore nei difficili anni del dopoguerra. Albino
da adolescente, contro la volontà del padre, volle andare a imparare la “meccanica” sua grande passione; apprendista senza
stipendio fisso, in un anno e mezzo apprese con avidità tutto
quello che poteva, smontò e rimontò motori e macchinari vari,
imparò a tornire e a saldare, e a manipolare gli acciai costruendo da scarti, stampi e attrezzature. Alla fine del percorso, già
era presente in lui l’idea dell’avventura in solitaria. Il padre
scettico, lo finanziò comprandogli il tornio, il trapano e i primi utensili con i soldi che dovevano servire per l’acquisto di un
nuovo trattore. In soli tre mesi Albino aveva già pronte le prime
marmitte: era il 1954 e nasceva in quell’anno la Saf, oggi Imasaf, leader nel settore marmitte per automotive. Erano tempi
pioneristici: con la moto Albino andava alla ricerca dei primi
clienti con un campione in spalla e si cimentava nella realizzazione di macchinari che non esistevano e di soluzioni inedite. Con gli anni, un po’ alla volta entrarono in società anche i
fratelli ma, a seguito di contrasti intervenuti, nel 1978 Albino
uscì dalla conduzione di Imasaf e fondò Omas, in primo tempo
come fornitore ai fratelli di vari componenti, poi, all’alba degli
anni 2000, riposizionandosi nei settori industriale/agricolo e
della generazione di corrente. Ad Albino non difettarono mai
ingegno e creatività e, fino all’ultimo giorno della sua vita, si è
dedicato a pensare e progettare nuove macchine e nuovi prodotti. Tutti lo ricordano come una miniera inesauribile di idee
e come “meccanico” eccelso.
Impianto Omas su macchina operatrice
Il reparto ricerca & sviluppo
è il vero cuore dell’azienda,
dove la passione e la voglia
di stupire generano prodotti
sempre nuovi come, ad esempio, i tubi flessibili, unici nel
panorama europeo.
I principali clienti di Omas
Motor spaziano dal mondo
agricolo - con Ama e Cermag
per quanto riguardo il merca-
Protagonisti oggi e domani
I motori a combustione sono quelli utilizzati nella maggior parte dei veicoli, principalmente grazie alla loro maggiore affidabilità e al consolidamento tecnologico raggiunto.
Un tipo di motore vincente ieri come oggi, anche perché, sostanzialmente, non ci sono
alternative: per realizzare un motore a idrogeno serve molta energia (in quanto l’idrogeno
va scisso da altri elementi), mentre i motori elettrici vengono azionati da batterie ricaricate da centrali termoelettriche. “Sentiremo parlare ancora a lungo del motore termico
- afferma Sgarbossa - e in questa tipologia di motori lo scarico rappresenta una delle fasi
più delicate e affascinanti”. Affascinanti come le sfide che aspettano l’azienda nei prossimi
anni. Considerando infatti che la resa dei motori varia dal 30 al 35%, ci sono margini di
crescita enormi. “È proprio sulla parte di scarico che si dovranno concentrare molte idee e
soluzioni nuove - conclude Sgarbossa - e noi in questa fase storica vogliamo essere attori
protagonisti”.
La presenza di Omas alla fiera Bauma di Monaco di Baviera
to del ricambio - ai costruttori italiani ed esteri come Green Power, Dieci, Multione,
Zago, Franzoi, Antonio Carraro, Faresin, Irun, Carod,
Avant Tecno e molti altri.
“Ad oggi il 70% del fatturato è
dato da clienti italiani - conclude Sgarbossa - ma la percentuale di quota estera è in
costante aumento. Di recente,
ad esempio, siamo diventati
fornitori di un importante
costruttore di trattori tailandese: servire direttamente un
mercato considerato la ‘Cina
della Cina’ è un orgoglio per
noi italiani”. L’azienda, grazie
anche alla presenza presso
fiere internazionali, sta allestendo una rete estera di
rappresentanza e, contemporaneamente, sta ampliando il
proprio campo di intervento
verso settori nuovi, come
quello delle piattaforme petrolifere e del navale, al quale
già fornisce alcuni accessori
come i tubi flessibili inox.
8 Fare impresa a Nordest
Piazza dell’Eccellenza
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
ZENIT CAMICIE / Tra le poche aziende manifatturiere del settore rimaste, è il simbolo della migliore tradizione sartoriale del nostro Paese
Tessuti e tendenze che sanno innovare
Alta qualità e ricerca continua: le fibre naturali sono di provenienza rigorosamente
italiana per soddisfare le migliori boutique in Italia e nel mondo
Il titolare Lucio Bertin al lavoro
P
resente dal 1989 a Padova, Zenit Camicie è
diventato negli anni il punto
di riferimento per negozianti
e brand che cercano un prodotto di alta qualità rigorosamente made in Italy. Titolare
e fondatore dell’azienda è
l’imprenditore padovano Lucio Bertin, 62 anni e una creatività in continua evoluzione. “Per guidare un’azienda
è fondamentale trasmettere
entusiasmo a tutto il team, il
giusto approccio ti permette
di lavorare in un clima di serenità e complicità”. L’azienda
è oggi il partner di fiducia nel
settore camiceria per quanti desiderano capi di elevata
qualità artigianale, simbolo
della migliore tradizione tessile e sartoriale italiana. Chi
sceglie Zenit Camicie è esigente nella qualità di tessuti,
è attento al taglio e alla confezione, è avvezzo alla cura
e all’innovazione costante,
qualità fornite da Zenit Camicie in ogni capo e collezione. Il modus operandi dell’azienda padovana è la chiave
di successo che permette di
soddisfare i clienti più esigenti. “Abbiamo rivoluzionato le tempistiche che vanno
dall’ordine alla consegna della
merce, se un cliente ci contatta oggi fra quattro settimane
avrà la merce in casa pronta
per la vendita con i colori e
modelli che desidera”. L’azienda è riuscita a ridurre drasticamente i tempi grazie a una
gestione snella e veloce della
produzione. “Molti dei nostri
competitor suddividono semestralmente la produzione,
preparano due campionari
all’anno in base alle collezioni estate e inverno, significa
che il cliente dal momento
dell’ordine dovrà aspettare
sette mesi prima di ricevere
quanto ordinato”. Tale strategia ha permesso a Zenit di
rimanere nel mercato e crescere. “Siamo rimasti una delle poche realtà manifatturiere
del settore, molte camicerie
VENETAGROUP / Know-how decennale in materia finanziaria
del territorio hanno chiuso
con conseguente perdita di
centinaia di posti di lavoro”.
Zenit Camicie può contare su
un magazzino tessuti di oltre
centomila metri, aggiornato
ogni stagione con nuovi tessuti innovativi e sempre in
linea con le tendenze moda
del momento. “Realizziamo
ad hoc la produzione necessaria al cliente per la vendita, il
quale può fornirci il modello
di camicia desiderato e può
scegliere se utilizzare i nostri
tessuti e accessori o ci fornisce
la sua materia prima”. L’alta
qualità dei capi prodotti da
Zenit Camicie è dovuta alla
continua ricerca sui tessuti
e materiali (si tratta di fibre
naturali di provenienza italiana), e all’esclusivo taglio e
confezione manuale dei materiali, oltre alla possibilità
di supportare la clientela con
fornitura di cravatte e papillon coordinati con le camicie,
sempre rigorosamente 100%
made in Italy. Zenit Camicie è
in grado di raggiungere e soddisfare le migliori boutique in
Una selezione di camicie Zenit in vetrina
Italia e nel mondo. Tre sono
le tipologie di clienti: la griffe di alta moda, il negoziante
e il giovane designer. “Di solito i grandi marchi ci consegnano tessuti e accessori e
noi procediamo alla realizzazione del capo, lo stiriamo
e confezioniamo. Il nostro
servizio comprende anche la
consulenza per valutare se il
capo ha delle imperfezioni,
di solito dovute ad errori di
Tre le tipologie di clienti:
la griffe di alta moda,
il negoziante e il giovane
designer
modellistica o di accessori
non adatti a quella particolare camicia”. Non mancano i
giovani designer o le start up
della moda che si rivolgono a
Zenit per creare camicie da
presentare durante le sfilate.
L’estrema flessibilità permette
all’azienda di produrre e consegnare da pochi a migliaia di
capi. I clienti arrivano da Europa, Stati Uniti, Corea. Ma
sono soprattutto i negozi del
Nord Italia a vendere le camicie prodotte da Zenit. Si tratta
di punti vendita di fascia alta,
camicerie o negozi di abbigliamento con un reparto ad
hoc per le camicie. “Cerchiamo di soddisfare il cliente in
ogni sua richiesta, richiede
sforzo e impegno ma abbiamo visto che a lungo termine
veniamo premiati - conclude
Bertin - è la costante crescita
a dimostrarlo”.
MASSIMO BONATO / Solo tecniche classiche, grande abilità e tanta passione
Credito: al cliente servizi e soluzioni Nuova vita ai valori di un tempo
Consulenza e assistenza sono destinate a privati e aziende
La conservazione del mobile antico è una vera e propria arte
N
R
ata dall’iniziativa imprenditoriale di Mauro
Frasson, Michele Ongaro e
Andrea Costenaro, tre manager con esperienza decennale
nella mediazione creditizia,
VenetaGroup è una società
specializzata nell’assistere i
clienti nel difficile accesso al
mondo del credito. Iscritta
all’elenco dei mediatori creditizi Oam, VenetaGroup vanta
una peculiarità del tutto distintiva, che poche altre società possiedono: quella di essere
ufficialmente riconosciuta per
erogare servizi e soluzioni finanziarie rivolte sia ai privati
che alle aziende. Per queste ultime, la società svolge consulenza aziendale e manageriale,
rilascio tramite i consorzi fidi
Tub 107 a lei consociati garanzie consortili, copertura rischi
commerciali e finanziari, finanza agevolata e per capitale
circolante, leasing e mutui a
breve e lungo termine. Nella
finanza ordinaria e straordinaria, l’accesso al credito è
gestito tramite “il Fondo di
garanzia del Mediocredito
Centrale, che può essere sviluppato attraverso consorzi
Tub 107 che garantiscono l’o-
Andrea Costenaro, Mauro Frasson e Michele Ongaro
perazione in prima istanza e
rilasciano la controgaranzia
all’istituto bancario, che può
arrivare a coprire tra il 60 e
l’80% dell’importo in erogazione”, spiega Michele Ongaro, specializzato nell’assistere
le aziende. “Come alternativa,
ricorriamo ai finanziamenti
del Fondo europeo per gli investimenti, contributi a fondo
perduto o a finanza agevolata che vengono rilasciati per
facilitare l’accesso al credito
delle Pmi”. VenetaGroup sviluppa inoltre strumenti sinergici, quali dossier trimestrali
e semestrali, per analizzare e
ripristinare i coefficienti pa-
trimoniali dell’azienda, riportandola a rating ritenuti
accettabili per l’accesso al
credito. “In azienda - conclude Ongaro - il controllo della
gestione è fondamentale: più
è puntuale, maggiori sono le
possibilità di avere un coefficiente ritenuto buono dall’istituto bancario”. VenetaGroup,
con un portfolio importante
di clienti, sta ottenendo eccellenti riscontri sia per quanto
riguarda i fondi erogati alle
aziende che i mutui personali.
Un risultato ancor più importante se si considera il difficile
contesto attuale di contrazione del credito.
estaurare e conservare sono parole che esercitano una forte attrazione nell’essere umano.
Verso questa prospettiva si orientano le nuove generazioni amanti del settore. “Ormai da tempo si
è sviluppato in modo molto sentito l’interesse per
l’antiquariato: un’attenzione che ha contagiato le
più disparate classi sociali”, spiega Massimo Bonato, che nel laboratorio di Cavazzale di Monticello Conte Otto (Vicenza) ormai da più di venti
anni si occupa di restaurare e vendere mobili vecchi e antichi. “Spesso - racconta - ignare signore
anziane vengono rimproverate dai nipoti per aver
buttato, o addirittura cambiato, i vecchi mobili di
Massimo Bonato
casa con mobili moderni, che in realtà sovente sono più fuori moda di quelli antichi. Quella
che sembra semplicemente una moda, nasconde
la profonda voglia dell’uomo contemporaneo di
possedere nella propria casa qualcosa di solido
che lo tenga legato alla tradizione. È risaputo che,
nonostante i periodi di alti e bassi, i collezionisti
e gli amatori di oggetti antichi sono sempre esistiti e sempre esisteranno. La conservazione del
mobile antico - sottolinea - è un affare delicato
perché, se effettuato da mani poco esperte, può
portare a un’irreparabile perdita di valore, sia storico che economico”. Questo è un aspetto molto
sentito nel laboratorio di Massimo Bonato, che
opera utilizzando esclusivamente tecniche classiche aderenti alla filosofia del restauro conservativo e in modo che tali tecniche vengano eseguite al
meglio per valorizzare il mobile. “I restauri - spiega - sono ormai sempre più incompatibili con
un periodo dove centrale è la velocità: in questo
contesto si distingue chi ha la forza di continuare con perseveranza la scuola severa e diligente
tramandata da generazioni sul campo”. Proprio
così lavora Massimo Bonato, rispettando quella
tradizione che ha imparato sin da quando era un
ragazzino nella bottega del maestro Gaetano Murat. “Molto spesso la distrazione e la mancanza di
conoscenza del settore sono la causa della perdita
irreversibile di mobili storici. Il restauratore moderno - conclude - si occupa di conservare nel
tempo un patrimonio, nel mio caso ligneo, e di
accompagnare l’appassionato nella conservazione e l’acquisto di un bene storico che non può
tornare”. Per informazioni visitare il sito Internet
www.bonatomobilantichi.com.
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Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Fare impresa a Nordest
9
VILLA QUARANTA / Nel cuore della Valpolicella, la struttura ha inaugurato la nuova “Spa Clinic” e accoglie i propri ospiti anche dalla Russia e dall’Arabia Saudita
Cura e benessere della persona
a partire dall’acqua termale
Per tornare in forma basta scegliere tra i weekend di relax e i soggiorni “medicali”
V
olete entrare da una
porta e uscirne rinati,
trasformati, dimagriti, con la
pelle levigata e in piena forma?
È semplice. Basta prenotare
un soggiorno a Villa Quaranta. La struttura, nel bel mezzo
della Valpolicella, in posizione
strategica tra Verona e il lago
di Garda, offre soluzioni di
vario tipo per tutte le esigenze
e le tasche. Da un semplice
weekend di relax e degustazioni di eccellenza a veri e propri
soggiorni di tipo medicale. “Il
turismo medicale è sempre più
diffuso e la nostra struttura è
molto richiesta”, spiega Luca
Carrara, il general manager.
“Riceviamo prenotazioni anche dalla Russia o dall’Arabia
Saudita di clienti che richiedono un programma per rimettersi in forma. Chi sceglie
questo percorso è seguito da
professionisti di varie tipologie che si prendono cura della
persona nei minimi dettagli,
dalla dieta all’allenamento fi-
sico, passando per un accurato programma di trattamenti
estetici e curativi”. Lo scorso
24 ottobre è stato infatti inaugurato il nuovo Centro Medico Spa Clinic, di Terme Della
Valpolicella. Qui, i clienti, a
seconda delle esigenze, possono trovare: l’ortopedico, il
fisioterapista, il dermatologo,
lo psicologo, il nutrizionista.
Nel centro è inoltre possibile fare indagini diagnostiche
per immagini e trattamenti
di ossigeno-ozono terapia. Lo
staff è stato accuratamente
selezionato dal dottor Franco
Carrara, direttore sanitario e
dalla dottoressa Elisa Pomaro, direttrice organizzativa. A
disposizione di tutti i clienti
dell’hotel, inoltre, un servizio
infermieristico per qualsiasi
esigenza. Il Centro Spa Clinic
è un vero e proprio laboratorio medico aperto a chiunque
è interessato a ricevere trattamenti e cure nei vari campi. Il
centro benessere Terme della
Valpolicella, anch’esso aperto
a clienti esterni, comprende
una zona fitness, dove si trova una palestra di 520 metri
quadri dotata delle più moderne macchine e di numerosi
attrezzi come spinbike o cavi
Trx, e svariate piscine. Una
vasca di 25 metri, dove si svolgono anche master e gare; una
vasca bambini; una piscina a
forma di quadrifoglio con sei
tipi di idromassaggio; vasche
di acqua calda dove ci si può
sdraiare e farsi coccolare dalle bolle d’aria e dalle diverse
tonalità assunte dall’acqua.
Infine, per i periodi più caldi,
una piscina esterna con lettini e ombrelloni immersa nel
parco. Ma il bello è che quella di Terme della Valpolicella
non è acqua normale. “Tutta
l’acqua delle nostre piscine è
termale - spiega Carrara - e ha
importanti qualità curative. È
da poco terminata, infatti, una
ricerca a cui ha partecipato
anche l’Università di Verona,
che ha attestato e certificato
la qualità delle nostre acque
soprattutto per i suoi effetti
su chi ha problemi dermatologici”. Il centro benessere
inoltre offre una vera e propria
coccola: la sauna abbinata alla
grotta della neve al cui interno si trova la neve artificiale
e una temperatura che scende
fino a 15 gradi sotto zero. L’obiettivo è proporre il brusco
salto termico, molto utilizzato
nel nord Europa, conosciuto
per i suoi comprovati benefici
sulla salute. Naturalmente nel
centro è possibile sottoporsi a massaggi di ogni tipo e a
trattamenti estetici e antiage
nei quali si utilizzano creme
e prodotti innovativi ricavati
dalle uve di Amarone o Valpolicella dei vigneti della stessa
ASTEC / Versatile e dinamica, l’azienda realizza serramenti di prestigio per edifici in Italia e nel mondo
Il bronzo, miracolo contemporaneo
E con i profili estrusi a marchio Abx l’unicità diventa innovazione e alte performance
“I
l bronzo è un miracolo
del neolitico e del commercio. Un miracolo dell’organizzazione umana mondiale - dice Philippe Daverio
- Non solo dà vita alla scultura, ma è uno dei materiali
più interessanti per la copertura di edifici di alto pregio”.
E il bronzo è il core business
di Astec, azienda trevigiana
che, fondata nel 1983, si distingue nell’ampio panorama
del serramento metallico.
Dinamica e versatile, sempre
al passo coi tempi, offre prodotti di grandissima qualità,
realizzati esclusivamente con
materiali pregiati. Negli anni
Astec ha maturato una grande esperienza, decidendo di
far parlare i materiali: le leghe
di rame, l’acciaio Cor-Ten e
l’acciaio inox. “Nella progettazione e realizzazione di serramenti metallici sono stati
utilizzati fin dall’inizio metalli
nobili, primo fra tutti il bronzo architettonico. I processi di
finitura, in continuo sviluppo,
prediligono le ossidazioni
naturali dei materiali dando
vita a incredibili sfumature e
La facciata del Relais San Lorenzo a Bergamo Alta è stata realizzata con pannelli in lega di
rame con brunitura “media a nuvole”. Per le prese di luce si è optato per il corten traforato;
per i serramenti è stata utilizzata la tecnologia brevettata Abx Bronzo Architettonico
tonalità - racconta Rossano
Fiamengo, director di Astec Oltre trent’anni di esperienza
hanno fatto di Astec l’azienda
che si è affermata nel mercato
mondiale con la propria capacità di rendere unico ogni
progetto”. Il sistema produttivo e i processi aziendali si
svolgono secondo i requisiti
della gestione di controllo
qualità Uni En Iso 9001:2000.
Astec si è inoltre dedicata
nell’ingegnerizzazione
dei
propri prodotti testando i serramenti in bronzo architettonico secondo la marcatura Ce
vigente in Europa e secondo
gli standard Astm del mercato americano. È questo infatti
il principale mercato dell’azienda che vi opera attraverso
la sua filiale Astec Usa con
sede a New York e con distributori nelle zone più importanti. Di recente costituzione,
inoltre, è la filiale Astec France che ha sede a Parigi e con
la quale l’azienda ha appena
partecipato al salone Batimat.
Grazie alla collaborazione
con progettisti e a committenze di fama internazionale,
Astec è oggi riconosciuta in
Astec ha contribuito alla
realizzazione del primo
Resort Bulgari, aperto
nel 2010 a Milano
tutto il mondo come impresa leader nella produzione di
serramenti in Abx (che è un
marchio registrato, Architectural Bronze eXtruded), la
propria ed esclusiva gamma
di profili estrusi sempre più
innovativi e performanti, che
si distinguono grazie a caratteristiche uniche sotto i profili
tecnico ed estetico. Versatilità
produttiva, approfondita conoscenza dei materiali e delle
tecnologie di trasformazione
costituiscono le valide competenze grazie alle quali Astec
dà vita a tutti i suoi progetti.
“Il nostro fiore all’occhiello
- rivela Fiamengo - è il complesso residenziale, in fase
di completamento, ‘La Petite
Afrique’ che si affaccia sulla
piazza del Casino di Montecarlo. Progettato dall’architetto brasiliano Isay Weinfeld, è
uno degli edifici più prestigio-
famiglia Tommasi, proprietaria di tutto l’hotel. La famiglia,
infatti, oltre a essere proprietaria di numerose strutture, dà
il nome alla ‘Tommasi Viticoltori’, una delle più antiche e
storiche della Valpolicella. Un
legame, quello con la terra e
le vigne, che si respira in tutta
Villa Quaranta. In ogni soggiorno sono, infatti, comprese
due degustazioni gratuite di
vino nella ‘Bottega del Gusto’,
un ambiente accogliente dov’è
esposta una ricca selezione di
vini e prodotti del veronese, e
dove è possibile fare un vero e
proprio viaggio enogastronomico. L’hotel dispone inoltre
del ristorante ‘Borgo Antico’,
che fa parte di un piccolo villaggio nel quale si trova anche
una chiesetta antica di secoli. Il
tutto è circondato da un parco
di quattro ettari con alberi secolari, esotici e da frutto.
si del panorama mondiale”. La
ricerca continua e lo sviluppo
tecnologico ampliano le potenzialità di prestazione per
finiture sempre più evolute
e per la costruzione di nuovi
prodotti, rispondendo così
alle diverse esigenze architettoniche e progettuali. “Amiamo il design contemporaneo.
A Milano - dice Fiamengo - il
perfetto equilibrio tra la raffinatezza intrinseca dei dettagli
e i cromatismi generati dai
materiali nobili, prime fra
tutte le leghe di rame, trova
un perfetto connubio nel primo Resort Bulgari, aperto nel
2010. A Firenze, abbiamo collaborato per i lavori relativi al
Museo dell’Opera con l’architetto Adolfo Natalini, che ha
anche progettato il Relais San
Lorenzo a Bergamo, insignito
recentemente del Premio Internazionale di Architettura e
Design”. Serramenti in bronzo architettonico, in acciaio
inox e acciaio verniciato, pannelli in lega di rame e acciaio
per rivestimenti di facciata,
opere speciali in metallo:
ogni prodotto è per Astec un
pezzo unico e viene progettato con design esclusivo al
fine di soddisfare le esigenze
del cliente. Tutti i processi
produttivi sono curati dalle
più esperte mani artigiane,
che prestano quell’attenzione
al dettaglio che è propria del
made in Italy. Il risultato nasce dal perfetto legame tra la
migliore organizzazione e la
realizzazione dei processi.
10 Fare impresa a Nordest
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Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Prossimo step: crescita delle sinergie
La sfida di Nest Group Rete sul mercato dell’idrotermosanitaria viene raccolta anche al di là degli orizzonti del Nordest
“O
ra possiamo cominciare a concretizzare gli
obiettivi che ci siamo prefissati:
rafforzamento delle sinergie e
ampliamento territoriale sono
i nostri prossimi imprescindibili step. Ambiziosi? Forse, ma
siamo anche fortemente determinati a portare avanti quanto il nostro Dna costitutivo ha
sancito lo scorso ottobre”. Così
Danilo Micheluz, presidente di
Nest Group, sintetizza il terzo
macro-target di questa realtà
che - con quartier generale a
Vedelago (Treviso) - riunisce
ad oggi 15 aziende del settore
idrotermosanitario e rivestimenti. E punta in alto.
“Sì - prosegue Stefano Vermiglio, coordinatore della rete e
membro del comitato esecutivo - perché è proprio di questi
giorni la firma dell’accordo
di collaborazione con D-A Distribuzione Attiva, gruppo di
vendita lombardo che riunisce
7 distributori del settore. Un
segnale importante, ad appena due mesi dalla costituzione
ufficiale della rete d’impresa,
che intendiamo rafforzare e
valorizzare per promuovere la
nostra stessa mission.
“Intendiamo espandere il nostro raggio d’azione - prosegue il presidente Micheluz - sia
in termini di volumi di fatturato
sia in termini di collaborazioni.
Il presidente di Nest Group Rete Danilo Micheluz
con il presidente di D-A Distribuzione Attiva Fausto
Carucci al momento della firma dell’accordo di
collaborazione
Tali partnership ci consentiranno sia di coinvolgere nuovi
fornitori sia di costituire una
compagine di vendita concorrenziale”. “Siamo nati nel Trevigiano e - aggiunge Vermiglio
- ci siamo subito radicati in tutto il Nordest grazie alle realtà
imprenditoriali che hanno aderito alla nostra scommessa,
dislocate tra Treviso e Belluno,
Gorizia e Bolzano, Pordenone
e Vicenza, Venezia e Padova.
Ma con l’ingresso in campo di
Distribuzione Attiva, inizieremo ad esplorare l’intero Nord
Italia”. Costituita ufficialmente
il 28 settembre scorso, in realtà la Rete Nest Group eredita i
parametri elaborati, già all’inizio degli anni Novanta, da due
gruppi locali di grossisti le-
Stefano Vermiglio, coordinatore della rete e membro
del comitato esecutivo di Nest Group
ader del settore, Data Distribuzione e Itsr. A superamento
della forma mentis imprenditoriale del Nordest, la Scarl che
li ha unificati ha saputo opporre - antesignana sul territorio
e soprattutto nel comparto - la
risorsa dell’aggregazione alla competitività crescente del
mercato globale, facendo leva
sulla competitività ingenerata
sul fronte acquisti e nel rapporto con i fornitori. Superati
oggi tutti gli intoppi burocratici dovuti alla mancanza di
chiarezza sull’iter legislativo
delle “reti d’impresa a soggetto” ancora in fieri, Nest Group
Rete potrà considerarsi in piena operatività dal 1° gennaio
2016. In concreto, le aziende
aderenti avranno la possibilità
di lavorare insieme per azioni
di comunicazione e marketing
congiunte, ma anche di rafforzare la propria competitività
nel campo degli acquisti e degli approvvigionamenti, degli
studi sui prodotti, dei materiali,
dell’organizzazione aziendale,
dell’addestramento e della formazione del personale.
“Fare massa critica nel mercato italiano dell’idrotermosanitaria è sicuramente la strategia
vincente in cui credono tutte
le nostre aziende. La nostra
ambizione - sottolinea il presidente Micheluz - è diventare
un gruppo forte e coeso, spiccatamente orientato alla vendita, in un ambiente sinergico
e costantemente connesso. Tale contesto mira a fornire alla
clientela che si interfaccia con
noi massima rapidità e qualità
di servizio su tutto il territorio
di riferimento”. E i numeri parlano da soli: il volume del fatturato di vendita 2014 di Nest
Group (che si rivolge a installatori idraulici, imprese e clienti
finali) ha superato i 100 milioni
di euro; la percentuale più consistente del fatturato arriva dalla termoidraulica e dall’arredo
bagno. Le aziende del Gruppo
hanno sviluppato il 79% del
fatturato di acquisto idrotermosanitario con i fornitori selezionati da Nest a inizio anno.
“L’accordo con D-A Distribuzione Attiva - conclude Vermiglio
- è un ulteriore importante passo in avanti in questa articolata
ed estesa sinergia imprenditoriale, il cui primo obiettivo
è un servizio al cliente ad alto
valore aggiunto. Grazie alla
sinergia con il gruppo lombardo, insieme potremo creare i
presupposti per un rafforzamento coeso su un territorio
ancora più allargato. Altri accordi di sinergia sono in corso,
ma è prematuro anticipare su
quali fronti. Quello che però
possiamo confermare sin d’ora è che le trattative in corso,
qualora vadano a buon fine, ci
consentirebbero di ampliare
l’operatività anche lungo tutto
lo Stivale”.
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Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
LAVAPIÙ MIELE / Con 550 punti vendita e formule esclusive, è leader italiano del settore
misura, dalla direzione dei lavori al supporto aziendale per
promuovere l’azienda online e
sul territorio, tutto è compreso nel prezzo iniziale, studiato a dovere per permettere di
partire da subito con il piede
giusto. Per aprire una self service non servono esperienza,
nella crescita per assicurare
efficacia nella gestione e il
raggiungimento di un’ottima
redditività. Né manca l’affiancamento costante da parte
dell’azienda con assistenza sul
territorio italiano per intero”.
Aprire una lavanderia selfservice Lavapiù Miele signi-
ne e di qualità dell’ambiente.
Un progetto che prende il via
subito, contattando l’azienda
e confermando il proprio interesse per l’apertura di una
lavanderia self service di alta
qualità. Il resto appunto verrà
da sé, grazie al supporto degli
esperti nella scelta del locale,
mente il luogo e la città in cui
avviarla. Diverse le tipologie
di impianti fruibili, oltretutto con possibilità utilizzare le
prestazioni dell’azienda in una
soluzione “chiavi in mano” o
di poterne affidare la realizzazione a propri artigiani di fiducia. Competitivi al massimo
sono gli impianti in classe B,
soluzione con materiali di ottima qualità, ma che delegano
al gestore qualche operazione,
poiché privi di alcuni automatismi propri di quelli in classe
A e A+. Poi, gli impianti in
classe A, con performance superiori e completamente automatizzati. Infine, gli impianti
in classe A+ con gli stessi auto-
conoscenze specifiche, studi
particolari. “La formula messa
a punto - spiega Michele Falchi, direttore del marketing
- prevede fasi di formazione,
consulenza e tutoraggio di
professionisti del settore, sia
al momento dell’apertura che
fica entrare a far parte di un
club esclusivo di lavanderie,
legate da un vincolo di collaborazione con Lavapiù Miele,
in grado di soddisfare al massimo le esigenze degli utilizzatori in termini di qualità di
lavaggio e asciugatura, di igie-
dell’arredamento
migliore,
dell’installazione dei prodotti, della comunicazione con
il pubblico, oltre che potendo
contare sulla consulenza di un
professionista Lavapiù Miele
in ogni momento, scegliendo
insieme a lui pure eventual-
matismi della classe A e il vantaggio di ridurre al minimo il
consumo energetico del negozio, grazie a illuminazione a
led e sfruttando l’aria prodotta
dagli essiccatoi per produrre
l’acqua calda. Insomma, Lavapiù Miele significa efficienza
Self service: un business di successo
Investimenti contenuti, costi d’avvio bassi e la sicurezza di appartenere a un “club”
A
prire una lavanderia self
service. A fronte di un
investimento contenuto, con
costo di avvio relativamente
basso, è un’impresa che può
rendere bene. In Italia, questa possibilità si associa senza dubbio a Lavapiù Miele,
leader italiano nel settore, con
un ampio ventaglio di scelta
tra lavanderie self service di
diversa grandezza. Con più di
550 punti vendita nello Stivale, dal 2006 a oggi è una realtà che continua a mettere in
moto il business, una formula
vincente che vede crescere il
numero di imprenditori intenzionati a cimentarsi come
tali. Formazione e tutoraggio,
supporto del team, strumenti
di marketing adeguati per fare dell’operazione un successo
sono alla base di una politica
aziendale orientata ai risultati. Dare il via alla propria
attività è assolutamente facile,
bastano pochi passi. Intanto,
la parte più importante, l’investimento economico per
una self service Lavapiù conta
sulla formula System 4Club:
dalla ristrutturazione dei locali alla formazione periodica su
Fare impresa a Nordest
MARCON / Quasi mezzo secolo di storia, sempre al passo con i tempi
massima e prestazioni, con un
team qualificato e tutor a completa disposizione del futuro
imprenditore. Ad esempio
per valutare le caratteristiche
strutturali del locale individuato e progettare spazi a
prova di funzionalità dei macchinari e atmosfera, nonché
per un’accurata progettazione
grafica in 3D come anteprima reale del progetto. Nella
vera e propria fase esecutiva
non manca il responsabile di
cantiere, per seguire ogni dettaglio, mentre il programma
Lavapiù Academy con corsi di
formazione modulari e training professionale è mirato
all’apprendimento. Il quadro
operativo è completato dal
manuale operativo, guida per
le informazioni tecniche e le
indicazioni, e dal master Lavapiù, sostanziale per orientare
nelle scelte e nelle decisioni
più importanti, finalizzato al
massimo dei risultati.
“Quella adottata è una politica
che consente all’investitore di
svolgere peraltro altre attività
o anche di aprire e gestire più
lavanderie in contemporanea.
Non è un caso se il 15% degli
investitori Lavapiù, entro 2
anni dalla prima apertura, ha
sviluppato la propria attività
avviando almeno un’altra lavanderia, anche perché non è
richiesto l’impiego di personale e dunque non servono
dipendenti”, conclude Falchi.
Ciò che invece serve è la giusta
motivazione e la voglia di mettersi in gioco.
ECLISSE / 2.000 rivenditori in Italia e una rete di distributori mondiale
Il trasporto alimentare si espande
La tecnica si coniuga al design
Quello della birra sfusa in Italia è un mercato in crescita
E a Syntesis si affianca oggi l'innovativo sistema Shodó
Q
E
uasi mezzo secolo di
storia, riferimento nel
trasporto alimentare e negli
ultimi anni in particolare in
quello della birra.
Con questi requisiti di knowhow, professionalità e valore
raggiunto, Marcon G. & C.,
azienda del settore autotrasporti, si identifica come partner ideale per il trasporto di liquidi alimentari, con 16 mezzi
su strada pronti a partire per
ogni destinazione.
Nata con Gino Marcon e Renato Tardivo, oggi vede alla
guida Paolo Marcon che da
vent’anni punta su internazionalizzazione e diversificazione
dei trasporti.
“Per potersi affermare su
mercati globali è fondamentale essere al passo con i tempi - commenta Marcon - È la
filosofia che ci caratterizza da
quando l’azienda è stata fondata, migliorando di anno in
anno i servizi al cliente. Lo
stesso vale per il nostro personale, aggiornato di continuo
sulle normative in vigore, perché quando si parla di comparto alimentare si devono
fare i conti con un settore specifico, molto complesso”.
Il trasporto alimentare rappresenta per Marcon G. & C.
il core business per eccellenza, ora allargato al trasporto
della birra. “Il mercato italiano è in forte crescita - spiega
Marcon - Da dieci anni ormai
trasportiamo birra sfusa in cisterne e impieghiamo i nostri
mezzi più moderni provvisti
di cisterne isotermiche e isobariche, che mantengono il
prodotto fino a una pressione di 2,5 bar a temperatura
costante”. Altra specifica è il
trasporto di vini frizzanti e
spumanti, di merci alimentari
La sede dell'azienda
sfuse in cisterna o confezionate in regime Adr, nonché di
merci pallettizzate.
Marcon opera in tutta Italia,
da nord a sud, isole comprese, e da più di vent’anni ha
conseguito la licenza per il
trasporto in Europa, con partenze settimanali per alcune
destinazioni. Stessa attenzione
va ai servizi: lavaggio interno
della cisterna, sterilizzazione e
certificazione Eftco, pressurizzazione, deposito merce, localizzazione satellitare, peraltro
presentando
certificazioni
Haccp.
11
ra il 1989 quando Luigi
De Faveri avviò un piccolo laboratorio artigiano di carpenteria, cresciuto nel tempo
grazie alla passione e all’affiatamento di persone profondamente coinvolte in un progetto
comune. Attualmente Eclisse è
presente in Italia attraverso
una rete che conta oltre 2.000
rivenditori. I sistemi vengono
inoltre commercializzati in
Europa e nei principali Paesi
extraeuropei tramite distributori e clienti direzionali.
In Francia, Polonia, Austria,
Repubblica Ceca, Spagna, Slovacchia, Brasile, Germania,
Romania, Eclisse opera attraverso consociate.
Tutti gli stabilimenti produttivi sono localizzati in Italia,
presso la sede centrale di Pieve
di Soligo, in provincia di Treviso. Un made in Italy che è diventato sinonimo di alta qualità, tecnica ed estetica in tutto
il mondo. “Attraverso una dedizione costante alla ricerca e
allo sviluppo - dichiara Daniela De Faveri, general manager
di Eclisse - negli anni abbiamo
raggiunto standard qualitativi eccellenti. L’innovazione è
da sempre il filo conduttore e
Shodõ è il primo sistema per porte battenti filomuro e
porte a scomparsa che permette di integrare a filomuro
stipiti, cornici coprifilo e battiscopa
il fattore strategico che ci ha
permesso di perfezionare la
nostra idea di controtelaio.
Crediamo che rendere le cose
facili a posatori e utilizzatori
significhi assicurare performance più elevate nel tempo”.
Dal 2013 l’esperienza maturata
con il passare del tempo e il
know-how consolidato dell’azienda hanno portato anche
alla produzione di telai per
porte battente filomuro. “Tutta
la nostra filosofia del design è
espressa nei nuovi controtelai
che sintetizzano tecnica e de-
sign, come il Syntesis Luce, un
sistema scorrevole minimale, e
Hi-Tech, senza finiture esterne
e predisposto per l’inserimento di cablaggi elettrici. E non è
tutto - dice Daniela De Faveri
- Quest’anno, oltre a Syntesis
Collection, linea dedicata alle
aperture scorrevoli o a battente senza finiture esterne,
abbiamo aggiunto Shodō, il
primo sistema che permette di
integrare con un unico profilo filomuro battiscopa, stipiti
e cornici coprifilo per porte
scorrevoli e battenti”.
12 Fare impresa a Nordest
Servizi alle Imprese
SOFTWAREUNO / La sede di Borgoricco (Pd) conta circa 40 dipendenti con un’età media di 35 anni
Il socio-sanitario cresce nella nuvola
La software house assiste le aziende di servizi alla persona con soluzioni web e mobile
Le soluzioni di Softwareuno permettono la gestione a 360
gradi della struttura socio-sanitaria
A
nche sotto la spinta delle Regioni che premono
per la digitalizzazione delle
strutture, il settore socio-sanitario deve adeguare il livello di informatizzazione a un
universo in continuo cambiamento. Dai primi gestionali
al Web fino alle app, Softwareuno, società di Borgoricco
in provincia di Padova ha accompagnato molti suoi clienti in questo percorso che oggi
propone il passaggio al cloud.
Fondata all’inizio degli anni
Novanta, Softwareuno è specializzata nella realizzazione
di soluzioni software per le
aziende di servizi alla persona. Case di riposo, strutture
per disabili, centri diurni e di
riabilitazione, hospice sono
il terreno d’azione di questa software house che conta
una quarantina di dipendenti
con un’età media di 35 anni.
Le soluzioni proposte dalla
società veneta permettono
la gestione a 360° gradi della
struttura partendo dall’ana-
Le soluzioni cloud permettono di ottenere un risparmio del
40% rispetto ai software con licenza
grafica dell’ospite, per passare
agli atti sanitari e amministrativi, la contabilità delle
rette (il ciclo attivo della fatturazione), l’area gestionale,
human resource e paghe per
arrivare all’area più innovativa costituita dal fascicolo sanitario elettronico. In sintesi,
area sanitaria, risorse umane
e business intelligence sono
interamente coperte dalle
soluzioni modulari di Softwareuno (con le opportune
verticalizzazioni per le par-
ticolari esigenze) che, prima
nel suo settore, ha introdotto
nel 2006 l’applicazione Web
consultabile da remoto con
vari gradi di accesso a seconda dei profili, per arrivare poi
nel 2010 a WiPai, la app per il
mondo mobile che consente
di gestire, consultare e consuntivare i dati in reparto e al
“letto del paziente”. L’App non
richiede agli operatori di descrivere ciò che fanno ma di
selezionare da rapidi elenchi
a scelta ciò che è successo.
STUDIO MERLO LUCIANO & PARTNERS / La sede si trova a Farra di Soligo (Tv)
Per le imprese, un sostegno concreto
Consulenza a tutto tondo. Focus internazionalizzazione e passaggio generazionale
U
no studio commercialistico inteso come
“braccio destro dell’impresa,
a fianco dell’imprenditore che
debutta sul mercato con una
start-up e di quello, invece,
che è impegnato nelle scelte
progettuali di un’azienda già
strutturata”. Così il commercialista Luciano Merlo ha
voluto costruire il suo studio di Farra di Soligo (Tv),
per un’attività che “mette a
disposizione le conoscenze
e le molteplici competenze
tecniche in una visione d’impresa e del fare economia.
Non ci interessa aprire una
partita Iva che poi rischia di
chiudere di lì a poco perché
non si è supportato preventivamente l’imprenditore a
valutare tutti gli aspetti delle
sue scelte e le conseguenze”,
specifica il commercialista.
E aggiunge: “Affianchiamo
all’entusiasmo dell’imprenditore la freddezza delle analisi
logico-matematiche, per verificare se i numeri gli danno
ragione”. Con questa filosofia
di fondo lo Studio svolge attività di consulenza e assistenza
societaria, contrattuale, tri-
Luciano Merlo
butaria, contenzioso tributario, operazioni societarie
straordinarie, pianificazione e
protezione patrimoniale, pianificazione societaria, fiscale
internazionale,
finanziaria
e amministrativo-contabile.
Una specifica area dello Studio, sottolinea il commercialista, “è dedicata alla consulenza del lavoro in tutte le sue
forme: attraverso gli incarichi
assunti dai professionisti della struttura, svolge attività di
controllo sindacale, revisione
contabile e revisione presso
enti locali”. Oggi, prosegue
il professionista, “la questio-
ne della sicurezza sul lavoro
è un capitolo fondamentale
in un’azienda, posto le responsabilità che sono in capo
all’imprenditore. È, dunque,
un settore molto delicato, che
necessità di particolare attenzione”. Per quanto riguarda
invece più specificatamente
il business, capitoli essenziali
nell’economia post crisi sono
quelli legati all’internazionalizzazione e a un proficuo
rapporto con il mondo bancario. “Su quest’ultimo versante
- spiega il commercialista
- è importante far conoscere
molto bene il mondo bancario all’imprenditore, affinché
non lo tema o non lo consideri una sorta di bestia nera.
In realtà il sistema creditizio
è un partner importante, che
può accompagnare l’impresa
lungo tutto il suo percorso.
Bisogna sapersi rapportare in
modo adeguato”.
Tra i fattori fondamentali per
affrontare i mercati esteri c’è
la capacità di sapersi costruire
nel tempo una reputazione.
“Questo aspetto è strategico,
da esso non si può prescindere - evidenza il professionista
-, soprattutto dopo il 2007,
quando è cambiato il modo
di far impresa. Non si può più
aspettare che il telefono suoni,
bisogna invece continuamente proporsi al mercato e agire
efficacemente”. Il professionista mette così in riga una serie
di temi cruciali per affrontare i quali anche la figura del
commercialista è cambiata,
evolvendosi. “Deve avere ormai un profilo europeo - dice -, capace innanzitutto di
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Informatizza tutti i processi
socio-sanitari
tradizionalmente gestiti su carta con una
semplice applicazione touch,
sicura perché grazie alla tecnologia Nfc permette l’accesso solo a chi è in possesso di
un chip di riconoscimento
personale. Con l’introduzione del fascicolo sanitario elettronico, inoltre, la società di
Padova ha accentuato la sua
veste consulenziale perché
ha collaborato con i clienti
nel disegnare una nuova organizzazione che si riflette
nella scrittura del software.
In Softwareuno, infatti, sono
convinti che da tempo non
sia più sufficiente parlare di
sistemi informativi se non abbinati a processi e competenze che consentono di gestire
i processi in modo efficace,
avere informazioni puntuali
per misurare le performance
sotto il profilo economicofinanziario e della qualità dei
servizi erogati, far circolare
rapidamente informazioni
profilate verso gli attori dei
vari processi, équipe socio
sanitaria e manager perché
possano operare, decidere al
meglio e definire gli obiettivi
di direzione con l’individuazione degli indicatori di direzione.
Tutto questo con un know
how che permetta di muoversi con agilità fra le richieste
sempre differenti delle Regioni e l’attenzione agli indicatori socio-santari utili per la
valutazione.
preparare l’imprenditore ad
avere un approccio adeguato
con le scelte e il mondo che
vuole affrontare, e di conseguenza sostenerlo con tutte le
competenze tecniche proprie
della professione, non ultima quella fiscale”. Per altro,
ambito d’elezione di Luciano
Merlo, che si interessa particolarmente del contenzioso
tributario e di recente ha anche ottenuto una sentenza favorevole, prima in Italia, in riferimento alla tassazione della
rivalsa Inps del 4%. Aspetto
non meno impegnativo, e tuttavia appassionante, del lavoro dello Studio Merlo Luciano è “l’accompagnamento al
passaggio generazionale e la
formazione alla delega”. Sono
argomenti “estremamente delicati e complessi - ragiona -,
ma in molti casi esiziali per la
Sede dello Studio Merlo Luciano & Partners
Informatica diffusa
Partito quasi cinque anni fa il progetto cloud di
Softwareuno sta entrando
nella fase della commercializzazione. Protagoniste sono una serie di
soluzioni che non rappresentano un semplice
trasferimento dei software
originali su server dislocati in qualche datacenter,
ma una completa riscrittura dei programmi, che
utilizzano la tecnologia
Azure di Microsoft, per
adattarsi al nuovo paradigma del mondo tecnologico. L’esternalizzazione
dei servizi da parte delle
strutture socio-sanitarie
ha raggiunto anche i sistemi informativi che, grazie
all’avvento della “nuvola”
possono oggi incidere meno sul conto economico
delle aziende. Oltre alla
possibilità di testare nuovi
moduli senza doverli acquistare, la formula pay
per use (paghi per il suo
utilizzo) consente di arrivare anche a risparmi del
40% rispetto alle soluzioni
con licenza. Una possibilità che apre un nuovo
mercato costituito dalle
migliaia di piccole strutture, sotto i 60 posti letto, che
oggi hanno convenienza a
dotarsi di soluzioni informatiche allo stato dell’arte.
vita e la continuità dell’azienda. Sia la delega che l’avviamento nell’impresa delle nuove generazioni sono percorsi
non facili quanto necessari.
Bisogna saper trasferire l’azienda”. Alle abituali resistenze che si possono incontrare,
oggi si aggiunge alle volte
quella dettata dal “notevole
scarto formativo tra padri e
figli. I primi con una capacità
di visione quasi naturale e una
lunga esperienza, i secondi
già forniti in partenza di una
conoscenza ad ampio spettro
delle logiche di mercato e delle dinamiche internazionali”.
In ogni situazione, comunque, lo Studio Merlo Luciano
“entra con un’ottica personalizzata, per aiutare concretamente l’imprenditore giovane
o maturo che sia”, conclude il
commercialista.
Servizi ad alto valore aggiunto
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Fare impresa a Nordest
13
NOI GROUP / Il gruppo riunisce tre cooperative di tipo B: Noi Nuovi Orizzonti Informatici, Pastificio Veneto e il calzaturificio Venethica. Opera dal 2000
Solidarietà radicata nel
territorio, per le fasce deboli
I risultati: oltre 200 persone occupate in vari settori, un fatturato di 5 milioni di euro
Sede della coop Noi Nuovi Orizzonti Informatici
N
oi Group, ovvero la capacità di fare impresa
di qualità come cooperativa
sociale di tipo B, per l’inserimento lavorativo cioè di persone svantaggiate o con difficoltà, e di far nascere nuove
attività produttive con le proprie forze in risposta ai bisogni dei territorio. È questa,
in sintesi, la realtà racchiusa
nel marchio Noi Group che
accanto a “Noi Nuovi Orizzonti Informatici”, la cooperativa nata nel 2000, oggi
annovera due start-up che
stanno dando risultati significativi: il Pastificio Veneto
avviato a Busta di Montebelluna (Tv) e particolarmente
vocato alla produzione biologica e vegana; il calzaturificio Venethica, che ha ridato
possibilità di occupazione a
maestranze con importante
know how orientandosi nella
produzione di alta qualità e
ambientalmente sostenibile.
“Il nostro obiettivo è sempre
stato quello di dare possibilità di occupazione a persone
disabili, con patologie invalidanti, e a persone che per diversi motivi hanno difficoltà
a entrare nel mondo del lavoro”, spiega Fabio Panizzon,
coordinatore di Noi Group e
presidente delle tre cooperative che lo compongono. Una
finalità perseguita puntando
sulla capacità di “trovare filoni d’impresa competitivi, che
sappiano cioè dare soluzioni
e risposte a bisogni reali, e
sull’alta qualità del servizio
offerto”. Due dimensioni che
in questi anni hanno trovato
felice sintesi in una realtà cooperativa in costante crescita
e che, con questa filosofia di
fondo, ha saputo inventarsi
nuove occasioni di business
a partire dalle esigenze del
contesto in cui opera. “Il
pastificio è nato per dare la
possibilità di occupazione
in particolare a donne che
diversamente non avrebbero avuto lavoro - esemplifica
Panizzon - il calzaturificio
per mantenere viva una lunga tradizione artigianale e
non disperdere l’importante
patrimonio di conoscenze
presenti in molti lavoratori”.
All’interno della coop Noi,
inoltre, i servizi in ambito informatico e amministrativo
si sono ampliati a comprendere iniziative anche nel settore culturale. “Abbiamo cominciato a proporre agli enti
pubblici di darci in gestione
l’intera biblioteca o museo
di cui sono proprietari, per
farli vivere con proposte culturali creative e stimolanti e
attraverso le quali possiamo
occupare giovani preparati”,
aggiunge il presidente. Noi
Group è una articolazione
cooperativa, quindi, che è
riuscita a dare opportunità di lavoro qualificato a un
amplissimo spettro di persone, dai giovani agli over 50
espulsi dalla produzione in
questi anni di crisi. La prima esperienza cooperativa
è stata avviata nel 2000, a
conclusione di un progetto
fortemente voluto da persone affette da disabilità motoria, dalle loro associazioni di
categoria, dalle Usl e da un
gruppo di operatori. “È nata
con un imprinting formativo
che caratterizza da sempre le
sue scelte, basate sulla solidarietà come valore fondamentale per rispondere a bisogni
concreti, nel completo interesse della comunità”, precisa
Panizzon. Oggi occupa 200
persone, di cui quasi 50 lavoratori svantaggiati, e ha un
fatturato che arriva ai 5 milioni. L’assetto organizzativo
si suddivide in diversi settori
di impiego, le cui differenti
professionalità sono specificatamente indirizzate. Noi
Nuovi Orizzonti Informatici si occupa di front office e
Fabio Panizzon, coordinatore Noi Group e presidente delle
tre coop che lo costituiscono
Calzaturificio Venethica: cammina e non calpesta, rispetta l’ambiente
Venethica, la cooperativa onlus che ha debuttato quest’anno, ha come obiettivo “la valorizzazione della tradizione trevigiana
nella lavorazione della calzatura sportiva, garantendo un altissimo standard qualitativo in tutte le fasi della lavorazione, a
partire dalla scelta delle materie prime, e con l’ottica di produrre scarponi e scarpe ecogreen”, racconta il presidente, Fabio
Panizzon. Con il motto “Cammina e non calpesta”, il calzaturificio ha rilevato una realtà esistente e in questi mesi ha già
dato lavoro a 8 persone. Impiega materiali da riciclo per soluzioni altamente funzionali ed estetiche, con l’intento di arrivare a produrre la scarpa 100% compostabile. “Il mercato del Nord Europa già apprezza molto questa tipologia di prodotto,
tanto che rappresenta circa il 25% degli acquisti - spiega Panizzon -. In Italia è una mentalità che comincia a farsi strada,
in particolare nelle regioni del Nord, come dimostra il riscontro che stiamo avendo per le proposte della prossima stagione
primavera-estate”. Tre le linee con cui Venethica ha debuttato. “Cima 12” è rappresentata dal classico scarpone di montagna,
un prodotto tecnico di fascia medio alta ad alto comfort, con l’incollaggio della suola garantito a vita. In pratica, finché dura
la tomaia, lo scarpone potrà sempre essere ripristinato. “Venethica”, invece, è la linea per le sneakers colorate e con ottima
calzabilità, pensate per la città come per il passeggio e realizzate utilizzando parecchia materia prima seconda, proveniente
cioè da riciclo. La suola è completamente biodegradabile. Originali negli abbinamenti di tessuti e colori, si rivolgono a una
fascia medio-alta. “Ethica” è la linea che mantiene come tratto caratterizzante l’impronta ecogreen (“per ora sono scarpe
riciclabili al 50%”, dice Panizzon) proponendo sneakers e scarpe sportive a prezzi più economici.
Qualità e tipicità al Pastificio Veneto
Si può ancora fare impresa? Il Pastificio Veneto e il calzaturificio Venethica sono la risposta concreta che ha dato
in Veneto la realtà cooperativa Noi Group. Si tratta di due
aziende start-up che in questi mesi hanno definitivamente
affrontato il mercato - puntando sin da subito a raggiungere
anche l’estero - con le loro produzioni originali e di qualità.
“I primi risultati - commenta Fabio Panizzon, che presiede
entrambe le realtà - ci stanno dando soddisfazione e confermano la validità delle scelte fatte”. Il Pastificio Veneto, che
attualmente impiega 5 addetti e 2 tirocinanti, ha puntato a
lavorare con prodotti Igp, Dop e biologici, e a soddisfare la
nicchia di mercato rappresentata dai vegani. Lo stabilimento è stato ricavato dalla vecchia scuola di Busta a Montebelluna (Tv). Due le tipologie di prodotto: fresco con shelf life di
28-30 giorni; surgelato con shelf life di 8-10 mesi. In questa
fase iniziale il Pastificio Veneto è entrato sul mercato con
due linee di prodotto: pasta trafilata (bigoli veneti, tagliatelle e pappardelle e lasagna) e pasta farcita, con ravioli quadrati, tondi, mezzaluna e tortellini presentati con diverse
tipologie di prodotto, sempre privilegiando le materie prime
provenienti dal territorio. Le grammature proposte vanno
dai 250 grammi al chilo e mezzo, al fine di rispondere sia alle esigenze del settore horeca che a quello della ristorazione
collettiva. Il Pastificio Veneto ha già all’attivo diverse certificazioni (Bio, Iso, Brc e Ifs) ed è organizzato con gestionali tali da mantenere costantemente sotto controllo le procedure
di tracciabilità e rintracciabilità del prodotto finito.
back office, di call center, di
operazioni di programmazione e web mastering, ma
anche di gestione documentale, progettazione e disegno
Cad, e da un paio di anni di
gestione di musei, biblioteche
e teatri. C’è, infine, un settore
interamente dedicato ai progetti di inclusione sociale
e lavorativa. Il front office,
spiega Panizzon, “per noi deve fondarsi sul rispetto di tre
criteri prioritari: accoglienza,
informazione e supporto”. Il
servizio di back office comprende tutto il complesso di
attività che riguardano il monitoraggio continuo, il trattamento, il mantenimento e la
gestione dell’informazione
e dei dati. Molto importante è l’attività della gestione
documentale delle imprese
e anche la gestione dei call
center e dei contact center.
La cooperativa Noi è riuscita
ad avere come clienti aziende
e istituzioni molto grandi e
blasonate, grazie all’efficienza
e alla qualità del lavoro che
è in grado di garantire. “Si
tratta di realtà in cui l’errore
non è permesso”, sottolinea
Panizzon, evidenziando di
conseguenza così il livello
raggiunto da Noi che, anche
negli anni della crisi, è riuscita a crescere a ritmi del 10
per cento.
14 Fare impresa a Nordest
Servizi ad alto valore aggiunto
IPMAX / Nata da competenze Tlc e It, disegna soluzioni basate sulla connessione di persone, sistemi, cose
Soluzioni tecnologiche per tutte le città
Per una gestione ottimizzata ed efficace della viabilità e dell’illuminazione
C
ome essere certi che in
un’area a traffico limitato entrino solo i veicoli che
hanno il permesso per farlo?
E come controllare che in aree
isolate di notte non vi siano
movimenti sospetti? E come
verificare, anche a distanza,
che le auto circolanti siano
tutte in regola con il pagamento dell’assicurazione? Per
le amministrazioni comunali
e gli organi di Polizia municipale questi sono interrogativi
quotidiani al fine di garantire
sicurezza ai cittadini pur con
personale spesso limitato. Un
supporto strategico giunge
dalla tecnologia e da soluzioni
all’avanguardia che sanno coniugare competenze nell’ambito dell’Ict e della connettività. È il caso della piattaforma
Targaview, compatibile con le
principali telecamere di lettura targhe presenti sul mercato, ideata e sviluppata da
Ipmax, azienda nata nel 2011
come filiazione di due realtà
strutturate e assai floride: la
società di network engineering Iway - attiva dal 2000 con
60 ingegneri - e 3TS, che a sua
volta impegna 25 ingegneri
nella pianificazione e implementazione di reti mobili
e ponti radio. Il know-how
ereditato da queste due realtà
fa sì che Ipmax abbia nel proprio dna la progettazione, lo
sviluppo e la manutenzione di
architetture di reti e che, integrando la conoscenza approfondita di questo settore con
competenze nel campo dell’It
e della consulenza strategica,
sia in grado di sviluppare servizi ad alto valore aggiunto in
quel contesto di frontiera che
viene oggi genericamente definito l’Internet of Everything,
basato appunto sulla stretta
connessione di persone, sistemi, dati e cose. Alcune delle
soluzioni innovative di Ipmax
si collocano su fronti particolarmente sensibili per le
amministrazioni pubbliche:
da quello della sicurezza, con
soluzioni come Targaview, a
quello della gestione del risparmio energetico, tramite
l’applicazione all’illuminazione pubblica del sistema avanzato di telegestione wireless
dei punti luce AllioT Light.
“Si tratta di servizi diversi
che però possono essere va-
lutati insieme e implementati
in modo ottimizzato nel momento in cui un’amministrazione abbia necessità di mettere a punto - o semplicemente
razionalizzare - la propria infrastruttura telematica” specifica l’ingegner Davide Botto,
amministratore delegato di
Ipmax. Targaview abilita un
efficace controllo delle vetture, tramite il rilevamento delle
targhe, sia da postazioni fisse
che mobili. “L’applicazione spiega Botto - consente lo storage, l’analisi e il monitoraggio
di una serie di informazioni
quali il riconoscimento della
targa con lettura ottica e successivo Ocr evoluto, la data e
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
l’ora del passaggio, la presenza del veicolo all’interno dei
database dei veicoli rubati,
smarriti, non assicurati o non
sottoposti a revisione”. Le informazioni rilevate possono
generare alert in tempo reale
e report analitici storicizzati
accessibili da qualunque dispositivo, permettendo agli
addetti alla sicurezza di organizzare al meglio i diversi tipi
di sorveglianza e di ottimizzare l’utilizzo delle risorse. La
fruizione delle informazioni
è garantita da un’interfaccia
utente semplice e immediata,
con sicuro e continuo accesso alla piattaforma in cloud
attraverso un flusso di dati
criptato. Altrettanto perfor-
Schermata della piattaforma Targaview di Ipmax
mante, anche se in altro ambito, è il sistema AllioT Light
che, in sintesi, trasforma il
tradizionale palo della luce
in un elemento connesso e
intelligente, pronto anche a
ospitare hot spot per la copertura wi-fi, telecamere per
la videosorveglianza, sensori
di monitoraggio della qualità
dell’aria. Al fine di offrire il
massimo ritorno dell’investimento, Ipmax ha realizzato
partnership con importanti
produttori e installatori di
lampade a led, fornendo loro
la scheda in grado di garantirne il controllo remoto e la gestione intelligente. “Basata su
un’architettura aperta e flessibile, AllioT Light si adegua
facilmente a qualunque apparecchio illuminante e integra facilmente eventuali altri
elementi destinati a rilevare
dati di contesto come temperatura, luminosità, occupazione, utilizzandoli per definire un’automazione sempre
più sofisticata”, precisa Botto.
Anche AllioT Light include
una piattaforma cloud che
consente un facile e ubiquo
accesso a funzionalità operative e reportistica. Controllo
intelligente e interazione a
distanza in tempo reale sono
dunque le chiavi che Ipmax
offre alle amministrazioni
pubbliche per supportarle in
una sempre più efficace organizzazione del territorio,
studiando modalità di offerta
e costi adeguati anche ai comuni più piccoli.
HOLO3D / Da start up, all’interno dell’Area Science Park di Trieste, ai mercati internazionali, il know-how dell’azienda è riconosciuto dall’associazione Ihma
Ologrammi per la sicurezza
Il business è destinato a crescere anche in Italia ma è per poche realtà specializzate
L
e etichette sono la carta
di identità di un prodotto, ma chi assicura che quelle
che leggiamo siano davvero
quelle originali e non contraffatte. E quando si hanno
in mano documenti di un
certo rilievo, dagli assegni a
ai passaporti, dai documenti
doganali alle carte d’identità
o carte di credito, come prevenire la contraffazione e agire per la difesa del marchio?
Sono quesiti cui può dare risposta l’ologramma, ovvero la
registrazione tridimensionale
di un elaborato grafico facilmente individuabile, ma non
riproducibile con scanner e
fotocopiatrici che può contenere un numero notevole
di informazioni - leggibili
attraverso una molteplicità
di strumenti, alcuni semplici
altri complessi, compresi gli
smartphone - tale da consentire e garantire l’originalità
del prodotto. L’ologramma,
inoltre, per le sue caratteristiche è un elemento che può
essere facilmente integrato
con altre tecnologie. La combinazione di più tecniche di
sicurezza permette di rag-
giungere livelli di protezione
adeguati a qualsiasi necessità.
L’ologramma è particolarmente indicato per il track
and trace nella catena distributiva. Holo3D è l’azienda
entrata quest’anno con decisione sul mercato internazionale di questo settore dopo
essere nata come start up diversi anni fa in Area Science
Park a Trieste e aver dedicato
molti anni allo studio e alla
ricerca su ologrammi, con-
traffazione e combinazioni
tecnologiche per garantire la
migliore sicurezza possibile.
Ora ha deciso di mettere a
profitto queste competenze
con una produzione qualificata nella nuova sede di Padova. A guidarla c’è il presidente e amministratore Luigi
Baldan, convinto che l’impiego di ologrammi è destinato a
crescere anche in Italia, dopo
che nel resto del mondo il loro utilizzo è piuttosto diffuso.
Anche in Africa, dove Holo
3D ha già avviato importanti canali di business, oltreché
in tutta Europa. “Vogliamo
concentrarci soprattutto sulle
richieste particolari, speciali,
sulle soluzioni fuori standard
- sottolinea - poiché insieme
alla tecnologia abbiamo un
vasto e approfondito knowhow, aspetto fondamentale
in questa particolare tipologia di produzione. Gli impianti tecnologici che pure
servono, infatti, non sono
sufficienti”. La complessità
della prima copia, ovvero
dall’“originazione” alla matrice per la stampa, è tale che
in Italia le aziende in grado
realizzarle si contano in una
mano. “Ciò non significa che
l’ologramma sia una soluzione costosa - precisa Baldan In realtà, dopo l’investimento
per l’originazione, costa poco
più di una etichetta normale,
ma garantisce un alto grado di sicurezza”. Aderente
all’Ihma, l’Associazione internazionale dei produttori
di ologrammi che è governata da severe regole etiche,
Holo3D caratterizza le sue
soluzioni con un importante connubio di tecnologie,
Spazi dello stabilimento Holo 3D a Padova. La produzione di ologrammi richiede ambienti particolari e protetti
al fine di concentrare in un
ologramma quante più informazioni possibili e di alzare
il livello di sicurezza che esso
può garantire. “Lavori speciali e utilizzo di più tecnologie
sono le nostre prime prerogative”, continua l’imprenditore
che tra gli esempi possibili di
lavori ricorda un progetto per
un Paese asiatico riguardante
le targhe per le autovetture.
“Poiché le targhe si possono togliere facilmente dalle
auto e non esiste un registro
nazionale per i controlli, come il nostro Pra - spiega - si
è ideato un ologramma da
applicare all’interno del parabrezza con il numero di targa
incorporato. Quando qualcuno prova a toglierlo inoltre, si
autodistrugge, così non può
essere spostato da un’auto
all’altra”. Per affrontare realizzazioni ad alto valore aggiunto, Holo 3D ha fatto rete con
altre aziende altamente specializzate del territorio. “Due
o tre piccole aziende che condividono le loro tecnologie e
know-how possono offrire
soluzioni che una grande
azienda non riesce a fare”,
conclude Baldan. L’azienda
ha costruito e mantiene rapporti con importanti realtà
di ricerca e di trasferimento
tecnologico, da Area Science
Park di Trieste a Veneto Nanotech e fino all’Università di
Catalogna.
Servizi ad alto valore aggiunto
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Fare impresa a Nordest
15
LCI / Vincente è una strategia articolata in partnership di alto livello e continua ricerca di nuovi mercati, tra cui Indonesia, Thailandia, Vietnam, Corea e Cina
Si estendono i confini del riciclo
Sono circa 2 milioni le tonnellate portate a recupero in 8 anni di attività. Il modello RafCycle applicato alla cantina Bortolomiol
irca 2 milioni di tonnellate di carta portata a recupero, dal 2007 a oggi: carta
che altrimenti sarebbe finita
in discarica, con conseguente
grave danno all’ambiente. E
un fatturato che oggi si aggira
sui 42 milioni. Due numeri
che sintetizzano l’attività di
Lci, leader nella fornitura di
carta e cartone da macero,
con quartier generale a Treviso ma centri di raccolta in
tutta Italia: un’azienda che ha
fatto della flessibilità, della
ricerca continua e della capacità di anticipare le esigenze
dei nuovi mercati i propri
must vincenti. “La capillarità della nostra raccolta del
macero - spiega il general
manager Marco Silvestri - ha
raggiunto livelli molto alti:
arriva a raccogliere materiale da Catania sino a Bolzano, senza rilevanti problemi
logistici. Poi lo destiniamo
ad aziende che lo riciclano.
Dal 2012 abbiamo cominciato a esportare il materiale in
eccesso anche verso l’Asia: a
ottobre di quest’anno parliamo di 100.000 tonnellate di
carta spedite in Indonesia,
Thailandia, Vietnam, Korea
e Cina”. L’esperienza di Lci si
è sempre sposata con la volontà di fare qualcosa di utile e concreto per l’ambiente.
Per questo nel 2011 l’azienda,
insieme con la casa madre
Upm, ha iniziato il recupero
dei supporti di etichette autoadesive tramite il progetto
“RafCycle”, diventato oggi
uno dei modelli di riferimento nel settore. Il progetto offre
la possibilità di recuperare e
dare nuova vita agli scarti
della filiera dell’ autoadesivo,
con particolare attenzione al
recupero di supporti di etichette che oggi vengono prodotti principalmente in tre
tipologie. “La prima - spiega
Silvestri - è il supporto in carta siliconata che fino a poco
fa non era possibile riciclare e
veniva destinato in discarica.
Attraverso un’accurata lavorazione e la tecnologia delle
cartiere Upm è oggi possibile
rimuovere lo strato di silicone e valorizzare la fibra per
produrre nuova carta Upm
per riviste e quotidiani. La
seconda è il supporto in polipropilene, che viene riciclato
da Upm per la realizzazione
di soluzioni per rivestimento
alternative al legno tropicale,
prodotte da Upm Profi. La
terza è il supporto in poliestere (Pet) apprezzato per lo
spessore ridotto e per l’elevata resistenza meccanica e
preferito, quindi, quando ci
sono alte cadenze produttive,
come ad esempio nel mondo
del vino e delle bevande. Fino
ad oggi questo materiale di
scarto era di difficile valoriz-
Etichette virtuose con RafCycle
La mission del progetto “RafCycle” è il recupero di materiale di scarto che le cantine vinicole o altri consumatori
di etichette autoadesive producono e che di solito convergono in discarica. Tramite il progetto “RafCycle” e grazie
al supporto delle aziende partner, Lci stima di recuperare
nei prossimi 5 anni circa 10.000/12.000 tonnellate all’anno
di materiale glassine, circa 1.000 tonnellate/anno di polipropilene e 30.000/40.000 tonnellate/anno di Pet. Di fatto,
l’azienda con base a Treviso è il primo recuperatore e riutilizzatore di questi tipi di materiale e, nei prossimi anni,
sarà sua cura diventare leader indiscusso per la raccolta di
questi tipi di materiale dando la certezza del recupero e del
risparmio in termini di CO2, nonché di un risparmio anche
economico per chi partecipa al programma “RafCycle”.
zazione e riutilizzo. La novità
di quest’anno è che grazie alla
collaborazione con un altro
partner leader di settore, Brevetti Waf, il supporto viene
recuperato e riproposto alle
cantine stesse sotto forma di
nuovo prodotto. I supporti
in Pet, che difatto sono dei
rifiuti, vengono oggi recuperati da Lci, dopo alcuni pas-
saggi vengono trasformati
da Brevetti Waf in innovativi
secchielli per il ghiaccio dal
Dna 100% sostenibile. Un
prodotto innovativo di grande fascino, ma soprattutto
uno strumento di comunicazione per le cantine partner
di RafCycle. Si tratta di un
esempio di economia circolare che non ha uguali ad oggi
Lo staff di Lci
Marco Silvestri, general manager di Lci
nel settore. Il programma
RafCycle viene offerto a tutti
i settori industriali, ma è nel
mondo del vino che ha ricevuto i maggiori consensi.
Ad oggi sono oltre 25 le
cantine ad aver aderito al
programma, ma anche nel
mondo food l’interesse è
crescente. Inoltre, le aziende che aderiscono al programma ricevono la qualifica di “RafCycle partner”
e la possibilità di utilizzare
il marchio per la propria
comunicazione.
Questo anno ricco di soddisfazioni è stato recentemente celebrato con una cena
evento presso Villa Foscarini
Rossi, a Venezia, alla quale
hanno partecipato le aziende
partner di Lci specializzate
nel recupero delle carte da
macero, alcuni dei più prestigiosi marchi del settore viti-
Una case history a impatto responsabile
Bortolomiol è una cantina impegnata nella crescita sostenibile di tutta la
filiera. Con RafCycle ha aumentato efficacia ed efficienza delle strategie
L
a cantina Bortolomiol è
impegnata in un piano che
mira alla crescita sostenibile
con un approccio a 360 gradi
lungo tutta la filiera produttiva. Molti degli obiettivi sono
già stati raggiunti: la riduzione dei consumi in primis,
attraverso l’installazione di
pannelli solari sulle coperture
della cantina, che permettono
il risparmio del 17% del con-
sumo annuo di energia, evitando l’emissione in atmosfera
di migliaia di chilogrammi di
CO2. L’azienda sta lavorando
inoltre per abbassare lo spreco di acqua nelle lavorazioni,
vinicolo italiano e importanti
marchi del settore enologico
come Guala Closures, Sacmi
Labelling e Brevetti Waf. La
cena è stata l’occasione per
Lci per ringraziare i propri
fornitori e, di concerto con
Upm Raflatac, per presentare il secchiello del ghiaccio
in Pet, nonché per conferire i certificati di “RafCycle
Ph Giovanni Iavarone
C
partner”. Come ogni anno è
stata l’occasione fare il punto
della situazione sul programma e condividere con tutti i
presenti i risultati ottenuti.
“Sebbene sia aperto a tutti i
settori industriali - afferma
Flavio Aragozzini, direttore
vendite di Upm Raflatac - è
proprio nel mondo del vino
che RafCycle ha riscontrato il
maggiore interesse. I numeri
che emergono dal programma di recupero e riciclo delle
glassine di scarto sono per
noi fonte di immensa soddisfazione. I volumi di glassine
raccolti nei primi 2 trimestri
del 2015 hanno superato le
1.000 tonnellate, con una
proiezione di triplicare i volumi raccolti nel 2014. Grazie a
RafCycle, le aziende aderenti
hanno contribuito a ridurre
l’immissione in atmosfera di
1.5 milioni kg di CO2. Oltre ai
numeri, teniamo a sottolineare la capacità di RafCycle a
unire gli interessi della filiera
del vino e di stimolare nuovi
progetti su queste tematiche”.
Giovanni
Selvestrel di
Bortolomiol
ritira il
certificato
RafCycle
nonché per ridurre la produzione di acque reflue, grazie
a due depuratori di tipo biologico.
Gli sforzi verso la sostenibilità
non sono attuati solo all’interno della cantina: l’approccio è
infatti esteso anche ai viticoltori attraverso il progetto pilota “Green Mark Bortolomiol”,
protocollo di agricoltura interno con rigide regole di agricol-
tura sostenibile. In aggiunta,
l’azienda ha attivato un progetto di gestione biologica nei
vigneti di famiglia.
L’approvvigionamento
dei
packaging è stato riorganizzato per aumentarne l’efficienza
e l’impatto responsabile. Un
aiuto importante è dato da
“RafCycle” per il riciclo dei
supporti siliconati delle etichette adesive, che non contribuisce solamente a ridurre
l’impatto ambientale dei rifiuti, ma è anche un efficace
strumento di comunicazione.
Anche i dipendenti giocano
un ruolo di primaria importanza per il raggiungimento
degli obiettivi di sostenibilità.
È nell’interesse dell’azienda
infatti far sì che tutte le persone siano in buona salute e
motivate. Perseguendo questi
obiettivi, Bortolomiol si augura di estenderne i benefici anche a tutti coloro che apprezzano e godono ogni sorso del
Valdobbiadene Docg Prosecco
Superiore proveniente dalle
proprie cantine.
16 Fare impresa a Nordest
Servizi ad alto valore aggiunto
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
INN MED / Dal 2005 è specializzata nella consulenza e assistenza alle imprese, con servizi relativi alla salute, la sicurezza e la tutela dell’ambiente
All’insegna dell’innovazione continua
La società affianca i clienti nello sviluppo di un sistema di gestione, poi certificato da terzi
Alessandro Berton, responsabile tecnico, socio e amministratore di Inn Med durante
un corso di formazione
E
siste un modo diverso di
fare impresa in Italia, un
modo che si basa sull’innovare costantemente il lavoro per
stupire il cliente, con professionalità, serietà, trasparenza, precisione e lealtà. Così si
muove la padovana Inn Med,
società che dal 2005 è specializzata nella consulenza e
assistenza alle imprese con
servizi relativi alla salute e alla
sicurezza nei luoghi di lavoro,
alla tutela dell’ambiente, ai sistemi di gestione aziendale e
alla formazione delle risorse
umane. Un plus, quello di innovare, che, unito alla capacità
di anticipare le necessità del
mercato, ha permesso e permette a Inn Med di stabilire
un rapporto stretto e di completa fiducia con il cliente, “un
valore aggiunto che ci viene
costantemente riconosciuto”,
afferma Alessandro Berton,
responsabile tecnico, socio e
amministratore della società.
Inn Med offre consulenza e
assistenza, anche grazie alle
importanti partnership realizzate con enti, istituzioni e
organizzazioni del mondo del
lavoro, su tutte le pratiche legislative e tecniche necessarie
perché le aziende adempiano
alle normative vigenti, “che
devono obbligatoriamente essere rispettate, a prescindere
dalle certificazioni”, puntualizza Alessandro Berton. Il vero
campo di specializzazione della società è affiancare i clienti
nello sviluppo di un sistema
di gestione “che può poi essere certificato da un ente terzo
accreditato”, sostiene l’amministratore. “Il nostro interven-
to viene progettato partendo
dalle specifiche richieste del
cliente e dall’analisi dell’azienda e dei processi in essa attuati,
per poi implementare azioni mirate sulla base dei vari
schemi indicati dagli standard
internazionali per la gestione
della qualità, sia di prodotto
che di servizio, della sicurezza,
dell’ambiente o dell’energia,
per citare i più noti”. Si tratta
quindi dello studio e dell’introduzione di strumenti, che
spaziano dai più semplici fogli
di lavoro alle più complesse
procedure integrate nel sistema informatico e gestionale
dell’azienda, volti alla realizzazione di uno o più sistemi.
Sì, perché sebbene sovente si
parli di sistema singolo, la filosofia di Inn Med si basa su una
visione completa e integrata:
“Un solo sistema di gestione
da declinare nelle varie aree
di interesse”. Nell’ottica della
complementarietà, la società
offre servizi quali la formazione aziendale, la marcatura Ce,
la diagnosi energetica e i servizi di security per la tutela delle
risorse materiali, immateriali,
organizzative e umane delle
aziende. I settori industriale,
manifatturiero, edile e metalmeccanico rappresentano i
principali ambiti di intervento
di Inn Med, ai quali negli ultimi anni si è affiancata una profonda esperienza nei settori
bancario, fashion e retail grazie anche a importanti progetti
sviluppati per noti marchi internazionali. “La consulenza
che offriamo - spiega Alessandro Berton - è trasversale: per
comprenderla immaginiamo
una piramide alla cui base
stanno gli obblighi legislativi,
nella parte centrale i sistemi di
gestione e al vertice il modello
organizzativo aziendale. Inn
En Iso 14001, il primo riferito alla gestione di interventi
per la salute e la sicurezza nei
luoghi di lavoro e il secondo
al controllo dell’impatto ambientale delle attività aziendali,
rivestono un ruolo di importanza primaria nello sviluppo
di un sistema aziendale efficace indirizzato al rispetto di
quanto previsto dal decreto
legislativo 231/2001, norma
che disciplina la responsabilità
amministrativa delle società
e degli enti. “Su queste due
norme - conclude Alessandro
Berton - Inn Med può offrire
una consulenza dettagliata,
anche grazie all’esperienza svi-
Villa Giusti, sede di Inn Med a Padova
Med con diversi profili tecnico-ingegneristici copre in modo completo e strutturato i tre
livelli della piramide, tutelando l’azienda e quindi l’imprenditore”. In particolare, i sistemi
di gestione sviluppati secondo
le norme Ohsas 18001 e Uni
luppata sin da prima del 2007,
anno in cui i reati di omicidio
colposo e lesioni personali colpose commessi con violazione
delle norme sulla tutela della
salute e sicurezza sul lavoro
sono stati previsti dal decreto
legislativo 231/2001”.
IT REVIEW / La società opera da 15 anni nel settore della business intelligence
Onorare sempre le promesse ai clienti
Questo il concetto di integrità dell’azienda, il cui team è disposto anche agli spostamenti
F
allire non è un’opzione.
Sembrerebbe pretenziosa come affermazione, ma se
sono i fatti a confermarla e
se, soprattutto, è il motivo per
cui un’azienda cresce costantemente negli anni e acquista
clienti, italiani ed esteri, tramite il passaparola, allora non
è pretenziosa. Semplicemente
corrisponde alla realtà. E anzi,
sono integrità e comunicazione a rappresentare i due pilastri
portanti di It Review, società
che da 15 anni opera nel settore
della business intelligence, realizzando modelli personalizzati e algoritmi originali in diversi settori. “Integrità - spiega il
socio Andrea De Rossi - intesa
come impegno a onorare le
promesse che facciamo ai nostri clienti e a fare le cose come
le sappiamo fare, senza cedere
a facili scorciatoie o compromessi. Comunicazione intesa
invece come possibilità di stabilire una relazione schietta
con il cliente e con i nostri
collaboratori interni, con un
impegno a chiarire immediatamente qualunque incomprensione o dubbio, a non fare
assunzioni, a lasciare andare
pregiudizi, a tenere uno spazio
di confronto pulito dove tutti
si sentano liberi di esprimere
quello che provano. Potenziare
la comunicazione in tutti i sensi - prosegue Andrea De Rossi
- è l’unico modo per non fallire
nei progetti che si realizzano.
Per questo il nostro metodo si
fonda sulla disponibilità allo
spostamento: lavoriamo on
site per rispettare l’operatività
del cliente, ma anche per realizzare un unico team. Questo
è stato un aspetto che ci ha
permesso - specifica - di essere
premiati nel 2014 a Orlando
per il customer delivery su un
progetto internazionale di business intelligence, lavorando
su tre continenti”. Ma cosa fa,
in concreto, It Review? Offre
la propria esperienza e competenza, grazie a un team di specialisti, data scientist e business
analyist capaci di affiancare il
cliente nell’analisi dei dati ma
anche a livello di business, in
materia di consulenza nell’analisi aziendale, nella raccolta
dati e nell’elaborazione dei risultati ottenuti per migliorare i
processi decisionali, attraverso
diversi metodi che consentono
di semplificare ciò che sembra
molto complesso. Sviluppa
quindi modelli e algoritmi
originali che permettono al
management aziendale di
prendere decisioni più veloci
e coscienti. E lo fa attraverso la
data visualization, un metodo
comunicativo che permette
di dare informazioni veicolate
dalla grafica e quindi soggette
a un’interpretazione più chiara, attraverso il process mining, modalità di analisi con
cui è possibile rappresentare
efficacemente i punti deboli e
le criticità dei singoli elementi
di un processo aziendale prima
in modo visivo e poi statistico,
e infine attraverso la business
intelligence, ambito sviluppato
anche grazie alla consolidata partnership con QlikView.
Quante volte, in azienda, nasce
l’esigenza di conoscere i reali
processi e i cicli inefficienti,
semplificare i sistemi complessi, riconoscere le cause
delle problematiche dei clienti,
migliorare le linee guida? Praticamente sono esigenze quotidiane, che trovano risposta nei
dati aziendali. It Review aiuta
a raccogliere queste informazioni e a visualizzarle, con tutti
gli scenari e le varianti annesse,
in modo semplice e intuitivo.
“Per noi - afferma Andrea De
Rossi - sono fondamentali innovazione e ricerca continua,
nonché preparazione e competenza dei nostri collabora-
Data visualization per prevedere i trend di mercato
A
ttraverso la data visualization, It Review rappresenta i
dati, i fenomeni e i trend che risultano di difficile lettura
e consegna a tutte le figure aziendali che hanno bisogno di informazioni un supporto agile, fruibile, seducente e soprattutto
immediato, basato su una comunicazione visuale e narrativa
(storytelling). La data visualization, ancora più se integrata a
un portale web e quindi disponibile attraverso un’unica applicazione accessibile anche da mobile, è un mezzo straordinario
per prevedere trend di mercato e ottenere linee guida per lo
sviluppo aziendale, per studiare l’attrattività e l’importanza del
modello di business per il mercato. Determinante nelle attività
di sales&marketing perché permette di tracciare e comprendere
i flussi di business dei canali di relazione con il cliente e aumentare l’efficacia delle azioni di vendita, è applicabile a numerosi
settori e divisioni, dal finance al consumer goods, dai servizi
alla manifattura, dalle utility alla ricerca scientifica, dai servizi
pubblici alla telefonia, dai trasporti alla logistica/geolocalizzazione. Utile per ottimizzare i processi decisionali, la data visualization consente maggior collaborazione e condivisione delle
informazioni, più funzionalità self service per gli utenti finali,
risparmio di tempo e meno pressione sul reparto It.
tori. Per questo, ogni anno,
un quinto del fatturato e del
tempo viene reinvestito nella
formazione interna. Un rin-
graziamento particolare va ai
collaboratori, perché è la qualità del team - conclude - a fare la
differenza in un’azienda”.
Il team
di It Review
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Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
MODEFINANCE / Spin off dell’ateneo giuliano, con la app s-peek offre valutazioni su 20 milioni di aziende
A Trieste la nuova credit rating agency
Ha ricevuto a luglio l’ok dell’Esma, Autorità europea strumenti finanziari e mercati
Il team di modeFinance unisce differenti competenze e professionalità
I
n un mondo sempre più
orientato verso l’export diventa fondamentale acquisire
informazioni sui potenziali
clienti sparsi per il mondo. È
quanto si propone di fare modeFinance, spin off dell’Università di Trieste che nell’Area
Science Park della città giuliana, il maggiore parco scientifi-
co e tecnologico d’Italia, specializzato nello sviluppo di
nuovi modelli di business, ha
messo insieme un team eterogeneo che viene dal mondo
della ricerca con dottorati in
fisica della materia, statistica e
finanza per una società specializzata nell’emissione di rating
per l’analisi, valutazione eco-
nomico-finanziaria e gestione
del rischio di credito delle società di capitale. Nata nel 2009
da un’idea imprenditoriale
dei due soci fondatori, Mattia
Ciprian e Valentino Pediroda,
modeFinance ha ricevuto nel
luglio di quest’anno dall’Autorità europea degli strumenti
finanziari e dei mercati (Esma)
l’autorizzazione ad operare come credit rating agency. Il rating è emesso sulla base di una
scala di 21 classi identificate da
un codice alfanumerico che va
da A1 (che individua le società
con il più alto merito di credito) a C3 (il più basso), oltre alle classi riservate per le società
cadute in default o che si trovano in stato di fallimento.
Un passo importante per
questa società che si sta
conquistando un posto al
sole accanto ai giganti del
settore aiutando le aziende, da quelle piccole fino
alle multinazionali, nella
gestione quotidiana del credito. “Il mercato del credito
sta evolvendo - spiega Mattia Ciprian - e anche per
le aziende medie è diventato
importante affrontare i mercati internazionali valutando la
clientela”. Oltre ad acquisire le
informazioni è necessario possedere una capacità di analisi
che modeFinance trasferisce
ai clienti secondo un modello
che prevede la comparabilità
fra aziende di differenti paesi
per le quali si procede sempre
alla stessa valutazione. L’obiet-
Fare impresa a Nordest
tivo è di facilitare la vita dei
credit manager, figura spesso non presente nelle piccole
aziende italiane, integrando
le valutazioni di modeFinance nei gestionali aziendali.
“Questo - aggiunge Ciprian
- si traduce in una relazione
più stretta con il cliente con il
quale si ha un rapporto consulenziale e di accompagnamento per il futuro nella gestione
del credito”. La società di Trieste ha da tempo iniziato con i
suoi clienti l’integrazione delle
informazioni che prevede la
valutazione della qualità dell’azienda tramite l’analisi di bilancio, il monitoraggio di altri
parametri come
La app s-peek offre
valutazioni su oltre venti
milioni di aziende in Europa
il fido commerciale che rivela
la sua affidabilità. Dopo avere
sviluppato soprattutto all’estero questo tipo di relazione con
i clienti più importanti modeFinance vuole ora introdurla
anche in Italia anche perché
17
si adatta particolarmente alle
singole esigenze delle aziende. Per le piccole imprese italiane che non hanno le figure
manageriali necessarie per
seguire il credito, ma hanno
comunque esigenze simili a
quelle dei colossi, la società di
Trieste ha introdotto s-peek,
una app (disponibile per iOS e
Android) che offre valutazioni
su oltre venti milioni di aziende in Europa. “Con la app è
possibile valutare il merito
creditizio dei potenziali clienti
con una valutazione automatica per la quale utilizziamo la
stessa cura che poniamo per
l’emissione dei rating”, spiega
uno dei due fondatori. Basso costo e velocità sono le
caratteristiche di s-peek che
tramite i colori verde, giallo e
rosso segnala subito la situazione dell’azienda. Se poi sono
necessarie altre informazioni è
possibile salire di livello e acquisire una valutazione ancora
più completa del potenziale
cliente. A oggi sono circa cinquantamila gli utenti di s-peek
per il quale modeFinance si
aspetta una forte crescita. La
app è un esempio della forte
vocazione verso l’innovazione
della start up di Trieste che da
sempre mostra una forte vocazione, oltre che per l’aspetto
internazionale, per l’impegno
nella ricerca. “L’innovazione fa
parte del nostro Dna – aggiunge Ciprian -. Da sempre infatti
abbiamo cercato di caratterizzarci con un approccio fuori
dal coro”.
CAPACITAS E NICOTRA SISTEMI / La partnership è molto cresciuta in questi 5 anni e consolida strategie che nel corso dell’anno porteranno altre novità
Insieme al servizio del territorio
Con la suite Unitas, sono a disposizione nel Cloud anche i dati territoriali e geospaziali
S
i tratta di una partnership
strategica, che contribuisce attivamente ad accelerare
il processo di integrazione dei
servizi di gestione del territorio per i consorzi irrigui, di
bonifica e per gli enti locali,
quella siglata tra Capacitas e
Nicotra Sistemi. Capacitas,
presente sul territorio nazionale dal 2001, è azienda
leader nella realizzazione di
software, servizi e tecnologie
Internet per la gestione dei
consorzi di bonifica e degli
enti locali, mentre Nicotra
Sistemi dal 1994 è il punto
La sede di Nicotra Sistemi
di riferimento in Italia per la
fornitura di sistemi automatizzati per la distribuzione
regolamentata di acqua agli
utenti mediante tessera elettronica di prelievo. Due grandi player di settore che, pur
collaborando congiuntamente già da anni, hanno deciso
di porre un ulteriore pilastro
nel loro operato puntando,
con questo accordo, non solo a rafforzare la partnership,
ma anche a migliorare l’offerta indirizzata ai clienti di tutto il territorio nazionale. Come? Attraverso i nuovi servizi
Cloud sviluppati da Capacitas, che godono del plus di
integrarsi perfettamente con
i gruppi di consegna automatizzati di Nicotra Sistemi. La
suite Unitas, questo il nome
del pacchetto di Capacitas già
presente da anni sul mercato,
comprende un aggiornamento di prodotti e servizi che,
nell’ultima release realizzata,
si basa sul Cloud Computing
e sull’impiego della tecnologia web. La principale innovazione apportata da Unitas
è proprio legata alla costante
disponibilità in rete: i servizi e
le procedure sono usufruibili
attraverso applicazioni online, che consentono ai clienti
la gestione operativa dell’intero flusso di lavoro, dalla rilevazione dei dati di consumo
irriguo alla gestione del dato
catastale, dall’emissione del
ruolo contributivo fino alla
gestione della riscossione,
anche in totale autonomia.
La suite Unitas è frutto dell’evoluzione dei servizi e delle
applicazioni sviluppate negli
ultimi 15 anni da Capacitas
ed è indirizzata verso tecnologie e metodologie applicati-
ve moderne e più facilmente
fruibili, sempre in grado di
fornire, come qualsiasi prodotto dell’azienda veneziana,
un elevato grado di sicurezza,
di riservatezza e disponibilità delle informazioni. Alla
base del progetto Unitas vi è
la possibilità di utilizzare le
tecnologie web 2.0, ma anche di disporre dell’ausilio
di strumenti grafici come ad
esempio il Gis, completamente integrato alle procedure
tradizionali, e la rilevazione
di dati territoriali e geo spaziali. Tutte le applicazioni di
Unitas sono indipendenti
dalla piattaforma tecnologica
impiegata dall’utilizzatore finale e sono disponibili su Pc,
Mac, Linux e sui più diffusi
dispositivi portatili IoS e Android. “Abbiamo creato per i
nostri clienti - spiega Stefano
Montagner di Capacitas un’offerta ancora più completa, mettendo a disposizione le
sinergie tra la nostra expertise e quella di Nicotra per
rendere l’integrazione tra le
due piattaforme applicative
agile e immediata. Un passaggio che vede nell’utilizzo
La sede di Capacitas
dei servizi in Cloud un passo
decisivo. I clienti - sottolinea
Montagner - potranno usufruire dei migliori applicativi
disponibili sul mercato senza dover sostenere ulteriori
investimenti per integrare i
sistemi e soprattutto saranno
autonomi nello svolgere determinate funzioni. Nicotra
è leader nella produzione di
gruppi di consegna automa-
Attraverso i nuovi servizi
Cloud sviluppati da
Capacitas, l’integrazione
con i gruppi di consegna
Nicotra è perfetta
tizzati, Capacitas lo è invece
nella realizzazione di software per l’intero processo di gestione delle risorse irrigue effettuato dai consorzi: arrivare
a una soluzione congiunta
- conclude - è stata la naturale evoluzione di una proficua
collaborazione che negli ultimi 5 anni è andata crescendo”.
L’accordo tra le due aziende è
inoltre il frutto di un progetto più ampio, che vedrà il
lancio di diverse novità nel
corso dell’anno, in piena linea con la filosofia aziendale
di Capacitas che, operando
direttamente sui mercati e
collaborando
attivamente
con partner strategici, innova costantemente le soluzioni proposte con l’obiettivo di
dare un servizio sempre più
professionale e competitivo
alla propria clientela.
18 Fare impresa a Nordest
Servizi ad alto valore aggiunto
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
GD ITALIA / Tra i progetti di sviluppo del Gruppo, anche l’internazionalizzazione per esportare all’estero il made in Italy di qualità
Consulenza strategica per la Gdo
Andrea De Simone: “Presidiamo i mercati per dare ai clienti informazioni aggiornate”
Andrea
De Simone e
Alessandro
Gasbarra
con la
sponsorizzazione
della As Roma
scuola calcio
e presso il
N.I.A.F. a
Washington
C
on un know-how nel
settore alimentare di
oltre vent’anni, la GD Italia è una società in grado di
offrire una vasta gamma di
servizi indirizzati alla grande distribuzione su tutto il
territorio nazionale, che vanno dal supporto tecnico alla
consulenza commerciale.
“La nostra società collabora
nella definizione dei modelli
organizzativi, nella gestione
commerciale e marketing e
nello sviluppo di marchi pri-
vati indirizzati al successo”,
spiega l’amministratore unico Alessandro Gasbarra.
La consulenza commerciale
offre un servizio a 360 gradi
grazie al rapporto costante
con l’azienda e la pianificazione analitica del piano
marketing, la gestione della
rete vendita e la consulenza
strategica sui prodotti e sulle
vendite.
GD Italia è specializzata anche nella promozione dei
prodotti sui punti vendita.
“Organizziamo campagne
promozionali, comunicazione sul punto vendita, merchandising, degustazione di
prodotti, instore promotion
con personale qualificato”,
precisa Andrea De Simone,
socio di GD Italia.
Per offrire una consulenza
strategica è fondamentale
presidiare il mercato di riferimento, in continua trasformazione e sempre più
competitivo. “La nostra società segue l’evoluzione dei
mercati, in Italia e all’estero,
analizzando i punti vendita e fornendo informazioni
dettagliate e aggiornate al
cliente”.
Da oltre cinque anni GD
Italia è impegnata in un progetto di sviluppo della rete
distributiva sul territorio
del Lazio per conto di un
noto marchio della grande
distribuzione organizzata.
“Si tratta di un ampio progetto che prevede la ricerca
di nuovi partner, la gestione
dei rapporti di fornitura dei
prodotti, le strategie commerciali e di marketing da
attuare”. L’esperienza nel settore alimentare e la profonda
conoscenza dei prodotti freschi da banco ha permesso
alla società di produrre (affidandosi ad alcuni selezionati
prosciuttifici e salumifici)
una gamma di prodotti tipici di alcune regioni italiane,
come il guanciale, il culatello
di Modena, i salumi abruzzesi. Nasce così la linea Sapori
d’Italia, disponibile negli
scaffali della rete distributiva
nazionale.
Dal 2015 GD Italia sta sviluppando un progetto di
internazionalizzazione per
esportare all’estero le eccellenze dei prodotti alimentari
del Bel Paese. Di recente la
direzione ha partecipato ad
una convention organizzata
dalla National Italian American Foundation (Niaf),
un’associazione culturale statunitense nata nel 1975 con
lo scopo di promuovere la
cultura e le tradizioni italiane negli Stati Uniti. L’evento
si è tenuto a Washington lo
scorso 17 ottobre e ha riunito
molti imprenditori italiani
che lavorano negli Usa, tra
cui Sergio Marchionne.
“Negli Stati Uniti c’è un interesse crescente per il made in
Italy di qualità, non solo da
parte degli italiani ma anche
degli americani che sono disposti a spendere di più per
un prodotto originale italiano”, precisa Gasbarra. L’obiettivo per il futuro è di portare
negli scaffali dei supermercati americani la pasta, il riso,
l’olio, tutti i confezionati e i
freschi prodotti in Italia.
Spesso i produttori italiani
sono scoraggiati a esportare
in America a causa dell’estenuante burocrazia. Per accelerare questo passaggio GD
Italia accompagna le aziende
nella preparazione dei documenti per ottenere la licenza
dalla Food and drug administration. Il servizio comprende una consulenza nel
punto vendita per selezionare i prodotti di maggiore interesse per gli Stati Uniti. Per
una corretta presentazione e
visibilità la società si occupa
anche della parte relativa alla
comunicazione e alla pubblicità, realizzando flyer, volantini e tutto il materiale necessario per il punto vendita di
destinazione della merce.
“Per esportare con successo il
made in Italy è fondamentale promuovere la qualità dei
prodotti - negli Stati Uniti i
ristoranti e i negozi italiani
sono in crescita, il successo
è determinato dalla capacità
di fare informazione, di raccontare i valori di un prodotto”, conclude Alessandro
Gasbarra.
ING. DOMENICO CECCHETTO / Dal 1995 è il punto di riferimento in tema di consulenza e formazione
Il partner dell’ambiente di lavoro
Un team di professionisti sempre al fianco delle micro, piccole, medie e grandi imprese
L’
attività avviata nel 1995
dall’ingegner Domenico
Cecchetto consiste nello sviluppo di consulenze e formazione in ambito delle normative relative agli ambienti di
lavoro: sicurezza dei lavoratori
e degli ambienti ma anche sicurezza delle macchine (marcatura Ce), impostazione dei sistemi qualità conformi alle norme
internazionali fino ad arrivare
alla certificazione di parte terza
con enti internazionali. Tale at-
tività viene effettuata a seguito
di leggi e norme tecniche che
possono essere cogenti o imposte dal mercato. Fin dalla sua
fondazione lo studio sito a Cittadella (provincia di Padova) si
è avvalso della collaborazione
di professionisti specializzati
su specifiche tematiche normative che seguono le aziende
anche nei loro progetti di internazionalizzazione mediante
missioni all’estero e avvio di
siti produttivi esteri, sia nelle
L’ingegner Cecchetto alla maratona di Firenze nel 2012
La sede dell’azienda
verifiche iniziali delle normative dei singoli Paesi, sia nelle
complesse fasi di adeguamento
alla conformità delle normative stesse. “La grande impresa
è già preparata e pianifica tali
adeguamenti - evidenzia l’ingegner Cecchetto - le piccole,
medie e micro aziende, invece,
sono generalmente assorbite
nella ricerca di nuovi mercati e
prodotti; il mio Studio lavora a
fianco delle aziende per sviluppare una concreta cultura del
rispetto normativo e creare la
cultura di investire su risorse
interne e/o esterne per l’adeguamento e l’aggiornamento alle normative, così come
quella della pianificazione del
rispetto normativo”.
I principali settori coperti dallo
Studio sono produzione e in-
stallazione di macchinari vari;
produzione e vendita di vino;
produzione e vendita di capi
di abbigliamento; sub fornitura
nell’ambito metalmeccanico;
edilizia di strutture, complementi e impianti; terziario
avanzato; commerciali vari. Le
innovazioni della consulenza
sono rappresentate dai servizi
di consulenza vicini alle attuali esigenze delle imprese che
operano con nuovi mercati,
e che saranno approfondite
in occasione di prossimi articoli sui seguenti argomenti:
piano operativo di montaggio
macchine; qualifica dei montatori e formazione sicurezza
lavoro; sistema di gestione sicurezza lavoro; infortuni sul
lavoro, consulenza preventiva
e assistenza tecnica nei conten-
Marcatura Ce e dichiarazione di conformità
Per la maggior parte dei prodotti venduti nella Comunità
Europea sussiste l’obbligo della marcatura Ce e della dichiarazione di conformità ai requisiti di sicurezza e di tutela alla
salute. La marcatura Ce indica che il prodotto è conforme alle disposizioni comunitarie applicabili che prevedono il suo
utilizzo: progettazione, fabbricazione, immissione sul mercato, messa in servizio, smaltimento. I produttori hanno l’obbligo di compilare il fascicolo tecnico comprensivo di progetto, valutazione dei rischi, schemi di costruzione, rapporti
di prova, nel rispetto delle specifiche direttive. Ogni prodotto
inoltre deve essere accompagnato dalle istruzioni per l’uso
nella o nelle lingue comunitarie dello Stato membro in cui il
prodotto è immesso sul mercato. Lo Studio Ing. Domenico
Cecchetto supporta le aziende nella ricerca delle normative
di prodotto, nei contatti con gli enti di certificazione internazionali di parte terza. Sviluppa i documenti mediante moduli
di lavoro, riutilizzabili per prodotti similari. Utilizza software
di impaginazione semplici ed efficaci.
ziosi. È innovativo l’atteggiamento imprenditoriale adottato dall’ingegner Cecchetto,
professionista accompagnato
e sostenuto dalle proprie passioni sportive, tanto nella vita
quanto nel lavoro. In un’intervista rilasciata al termine della
Maratona di Parigi del 2010
egli dichiarò infatti: “Dopo
appena dieci chilometri dalla
partenza ho diminuito le sensazioni di brillantezza che regolarmente mi accompagnano
in gara. Così mi sono fermato
al quattordicesimo chilometro,
ho scaricato un po’ di tensione
e sono ripartito pensando che
dovevo a mia moglie, presente
a Parigi e mia compagna di al-
lenamenti, e ai miei tifosi l’ottenimento del grande risultato e
cioè la conclusione della maratona 42,195 Km. Solo così noi
imprenditori possiamo vincere
le sfide del mercato, attraverso
creatività, volontà di raggiungere il traguardo e coinvolgimento del nostro personale
nelle dinamiche aziendali. Per
fare questo e per vincere la sfida dell’internazionalizzazione
è indispensabile passare per il
rispetto delle norme di sicurezza nei posti di lavoro, delle
normative di prodotto, sviluppare un sistema integrato nelle
tematiche di sicurezza, qualità,
ambiente, e confermarsi la guida della propria azienda”.
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Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Fare impresa a Nordest
19
COMDOMINIO / È il frutto della stretta collaborazione tra Anicecommunication, Treperotto e 3x1010, tre aziende impegnate sul fronte della comunicazione
L’unione fa più della forza. Comunicare su misura
Parole, immagini, azioni, strategie e idee: competenze diverse e complementari al servizio delle aziende, anche all’estero
U
n unico spazio con vista la collina di Superga
per tre diverse insegne che si
integrano perfettamente tra
loro e sono specializzate in
servizi on e off line alla comunicazione.
È ciò che hanno deciso di
condividere dall’inizio del
2014, con grande soddisfazione come dimostrano i
quasi due anni di attività a
strettissimo contatto, Anicecommunication, Treperotto
e 3x1010, definendo la loro
nuova realtà un vero e proprio “comdominio”. “Un gioco di parole per descrivere
una casa comune reale dove
si lavora molto, ma non solo,
sul virtuale”, commenta l’articolato gruppo di lavoro.
La collaborazione tra le tre
realtà era attiva da anni e
l’unione ha fatto sì che la comunicazione interna potesse
generare ulteriore efficienza,
migliorando anche la disponibilità di servizi verso i
clienti, che possono avanzare
qualunque esigenza per vedersene soddisfatte altre, anche quelle che non sapevano
di avere.
“Ci occupiamo di contenuti,
intesi come parole, immagini, azioni, strategie e idee.
Professionalità nella programmazione
La sede
di via Torre
Pellice 17
a Torino
Sono la base dei servizi alla
comunicazione, se si vuole
popolare un sito internet o
occuparsi di uffici stampa
e pubbliche relazioni, per
organizzare un evento e sviluppare l’app che consente di
gestirlo ovunque ci si trovi,
per ideare una campagna
pubblicitaria o i materiali
below-the-line, se ci si inventa la storia per un gioco interattivo o si trovano le parole
migliori per la promozione
o per il servizio Seo”, spiega
l’équipe. Questo dinamico
“comdominio” ha al suo interno professionisti specia-
Contenuti on e off line
Tecnologia alla velocità della luce
A
ver da subito riconosciuto le potenzialità di sviluppo
delle nuove tecnologie legate all’utilizzo dei social network, alla diffusione dei dispositivi mobile, alle opportunità
interattive applicate agli eventi, è stata l’idea che ha ispirato la nascita di 3x1010 (www.3x1010.com), il cui nome
altro non è che la formula che indica la velocità della luce in
centimetri al secondo. In Treperdiecialladieci trovano spazio
professionisti e tecnici provenienti da differenti esperienze
nel mondo della comunicazione, specialisti in creazione e
sviluppo di applicazioni web e mobile, social & interactive
app, game & gamification e installazioni multimediali, tutti
accumunati dalla specifica capacità di generare risposte e
soluzioni veloci come la luce ma anche multiformi e variegate come i colori che proprio quest’ultima filtra. 3x1010 affianca agenzie e clienti nel progettare e realizzare soluzioni
sempre innovative, supportandoli nella definizione del migliore approccio tecnologico per lo sviluppo dell’idea creativa più accattivante, capace di produrre engagement d’effetto
con il pubblico, dalla realtà aumentata all’interazione con
Arduino, Kinect, Cardboard e Oculus Rift.
lizzati e preparati per sviluppare i migliori “contenitori
per contenuti”, dalle strutture
per il web e l’ecommerce ai
relativi sistemi di gestione
autonoma per l’aggiornamento e l’implementazione
degli stessi. Il team è però in
grado di andare anche oltre,
creando dalle app mobile fino a soluzioni interattive e di
gaming online.
Il quartier generale del network è in via Torre Pellice
17 a Torino. La dimensione è
internazionale, con presenza
anche a Roma, Parigi, Amsterdam, Berlino, Göteborg
e Barcellona. “Collaboriamo
alla realizzazione di diversi
progetti e ne sviluppiamo altri in sinergia, le nostre realtà
interagiscono e si integrano
a diversi livelli e competenze
nelle differenti fasi di lavoro
- continuano i “comdomini”
- soprattutto in progetti complessi e delicati in cui a ogni
step è necessario l’intervento
di un team altamente qualificato”. L’essersi riuniti in un
unico spazio lavorativo condiviso, proseguono, ha moltiplicato e approfondito le occasioni di collaborazione tra
le aziende, agevolando i flussi
di lavoro con scambi informativi, operativi e conoscitivi più veloci e frequenti.
Insieme hanno affrontato e
brillantemente superato la
contingenza economica negativa dell’ultimo biennio e
ora sono pronti a “cavalcare
l’onda della ripresa generale
con ancora più forza ed energia”.
Anicecommunication, trademark di Anice srl, è specializzata nella creazione e
gestione di contenuti il cui
output si concretizza nelle
più diverse forme di comunicazione aziendale on e off
line: da quella istituzionale a
quella informativa, da quella
promozionale all’advertising
per uffici stampa, Pr e marketing. Si occupa di stesura
ed elaborazione testi per siti
web e in funzione della presenza sui motori di ricerca
(Seo & Sem), della creazione
e realizzazione di messaggi e
strategie per eventi e lanci di
prodotto, fino ai più recenti
servizi di social agency, ossia di redazione per social
network e app, e di coordinamento internazionale di contenuti per siti internet.
Treperotto, marchio commerciale di Effepiweb, opera
nel settore dell’Information
Technology sviluppando ad
hoc siti internet dinamici, sistemi di e-commerce, intranet/extranet aziendali e sistemi evoluti (Cms) di content
management.
3x1010 Srl si occupa della
creazione e sviluppo di app
su social network e mobile smartphone e tablet - nonché
nell’interactive app, realtà
aumentata, gaming e gami-
C
on i numeri non si scherza e lo sa bene il team di Treperotto (www.treperotto.com), specializzato nei campi
dell’Information and Communication Technology. Niente
di più serio delle stringhe di programmazione, oggetti misteriosi per i profani ma semplici come le tabelline per chi
le considera alla stregua del proprio codice genetico. Creare
un’interfaccia web che risponda alle esigenze dei clienti più
diversi, che soddisfi anche i loro bisogni latenti e inespressi e
che sia, in più, graficamente accattivante, identificativa del
brand e in linea con le esigenze del marketing non è una
mission impossible. La proprietà commutativa di Treperotto
infatti dice che non ha importanza l’ordine con cui vengono
moltiplicate le professionalità applicate a un progetto, purché siano razionali, reali, a volte complesse, ma interamente
dedicate alla soddisfazione del cliente. Da qui allo sviluppo
e assistenza di siti web ed e-commerce di ogni dimensione e
complessità, alla realizzazione di piattaforme Cms evolute e
multilingue, configuratori, comparatori di modelli e prezzi,
e-brochure interattive, cataloghi online e gestione database
è solo questione di professionalità.
Creatività e calcio balilla
fication con la realizzazione
di giochi 2d e 3d. Con queste
competenze, il “comdominio” sa calibrare opportunamente l’essenza dei progetti
per servire aziende, brand,
prodotti e servizi di respiro
locale, nazionale e internazionale, cui offre esperienze
specifiche nel rispetto del
budget e dei tempi programmati. La flessibilità e l’integrazione snella e modulare
che lo contraddistingue
consente di servire clienti di
differenti settori e con esi-
Il mestiere della comunicazione
Artigianalità di un tempo e strategie moderne caratterizzano
l’approccio funzionale e originale di Anicecommunication
C
omunicare la propria realtà aziendale
è un’attività che comincia dalla scelta
del nome e del logo e prosegue costantemente per tutto il ciclo di vita di un’azienda. Scegliere una strategia comunicativa
sviluppando i contenuti in modo armonico
e coerente in tutti i supporti informativi,
promozionali e pubblicitari on e offline
è quello che sa fare al meglio Anicecommunication (www.anicecommunication.
com), specializzata nel declinare in modo
opportuno e per tutti gli usi e ambienti le
parole, le immagini e le azioni della linea
di comunicazione concordata. Con un
partner come Anicecommunication sarà
sufficiente un solo brief per ottenere molti
output e si avrà sempre la certezza di avere
a fianco un team di professionisti pronto
a rispondere alle più diverse esigenze ottimizzando tempi e investimenti. Ma Anice-
genze molto diverse fra loro.
Nel “comdominio” di Anice,
Treperotto e 3x1010 c’è il
gusto per la cura e la soddisfazione dell’interlocutore, la
moltiplicazione di soluzioni
e possibilità e l’elevazione di
potenza dei risultati. Valore
aggiunto indiscusso è che
tutto ciò avviene in modo naturale, stimolato da quell’impegno e passione che gli stessi professionisti manifestano
in una sfida a calcio balilla.
Che ha piena cittadinanza
nei processi creativi.
communication potrà anche sviluppare un
percorso comunicativo partendo da una
singola necessità o rispondere a richieste
estemporanee e specifiche, attivandosi
quando serve e solo per il tempo necessario. Media agency di respiro internazionale, Anicecommunication si occupa di uffici
stampa e Pr, marketing e web, promozione
e advertising, ottimizzazione Seo e servizi
di web marketing (Sem), eventi e presentazioni di prodotto, copy e creatività e servizi
di social agency (redazione social, interazione utenti, grafica e strategia). Tutto
questo con in più un gusto antico che sta
tornando di moda perché sempre fresco,
originale e indimenticabile.
20 Fare impresa a Nordest
Case History
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
INASSET
Genio italiano, efficienza ai massimi livelli
Da Udine a Padova, Bergamo e Bologna, e ritorno: a Nordest il cuore pulsante dell’Ict ad alta velocità
I
nAsset è uno dei maggiori
operatori di telecomunicazioni del Nordest e ha come
infrastruttura principale il data center di Udine che rappresenta uno dei più importanti
nodi di interconnessione verso
le reti in fibra ottica nazionali
e internazionali. L’azienda dispone inoltre di infrastrutture
in altri 3 data center, ubicati a
Padova, Bergamo e Bologna,
che permettono di erogare
servizi di backup dei dati su
più siti, di implementare progetti di disaster recovery, di
fornire servizi di continuità
operativa e di gestire reali applicazioni cloud. I quattro siti
sono collegati tra loro tramite
linee private in fibra ottica ad
alta velocità. I data center di
Udine e Bergamo sono entrambi certificati Iso 27001.
Data center InAsset
Un data center tra i più avanzati in Italia
Il data center di InAsset rappresenta una delle strutture più
avanzate a livello nazionale per quanto riguarda l’infrastruttura e l’affidabilità degli impianti, ai massimi livelli secondo gli
standard internazionali. Si sviluppa su una superficie di 1.800
metri quadri con la previsione di un’espansione di ulteriori
mille, e le tre sale attualmente attrezzate danno disponibilità
per 700 metri quadri. L’intera infrastruttura è dotata di sistemi
antintrusione e soggetta a videosorveglianza continua. Tutto il
data center ha sezioni compartimentate e ogni sala ha una sua
specificità: locali Rack per i server, locali per le apparecchiature
TLC dei carrier, 2 locali separati per la parte UPS, sala cabina
di media tensione separata, sala building control, sala backup
dedicata. “Il concetto di fondo è che – spiega il direttore tecnico
Michele Petrazzo - il servizio deve essere erogato con un tasso
prossimo al 99,999% e per questo motivo la progettazione del
data center ha seguito il concetto della manutenzione concorrente. Tutti i servizi, cioè, sono erogati con continuità senza alcun tipo di problema sia che si effettuino manutenzioni ordinarie sia in caso di interventi straordinari alle apparecchiature”. Il
concetto di “segregazione” – cioè il fatto che i sistemi ridondati
siano ubicati in sale diverse uno dall’altro - permette la continuità di servizio anche in caso di incendio in una sala; infatti
tutte le sale hanno sia le pareti che le porte anti-incendio. I tre
generatori a gasolio, per una potenza complessiva di 2,5 MW,
garantiscono l’alimentazione elettrica per circa 4 giorni in assenza di rete elettrica. Grazie al fatto che i generatori hanno sia
l’olio che l’acqua preriscaldati, il tempo di entrata in funzione è
di circa 3 secondi. Tali performance vengono settimanalmente
verificate. Tutti i rack che ospitano i server sono alimentati contemporaneamente da due linee di alimentazione separate. Tutto il data center è dotato di un sistema di rilevazione incendi
a doppio consenso che, in caso di necessità, fa intervenire l’impianto di spegnimento a gas inerti che, con una scarica ad alta
pressione, impedisce il propagarsi dell’incendio senza provocare
danni alle apparecchiature elettroniche. Da ultimo, ma non per
importanza, c’è il collegamento alle reti nazionali ed internazionali in fibra ottica. Complessivamente ci sono 12 carrier che
raggiungono InAsset in fibra e che hanno proprie infrastrutture nel data center, tra i più conosciuti ci sono Fastweb, Retelit,
Interoute, Wind, Tiscali, Cogent e Tata Communications. Per
garantire trasparenza nella comunicazione con il cliente, InAsset si avvale di una terza parte indipendente per monitorare la
disponibilità all’accesso alle proprie reti dall’esterno. I dati sono
pubblicati sul sito nella sezione ‘uptime report’.
Nel data center di Bologna
sono inoltre posizionate una
quarantina di postazioni di lavoro utilizzabili da clienti che,
in caso di effettiva attivazione
delle procedure di disaster recovery, debbano spostare del
proprio personale per permettere la continuità operativa
dell’azienda interessata dalla
situazione critica. A Udine,
invece, prima azienda in Italia
del settore a muoversi come
real estate, ha acquisito un supermercato dismesso vicino
alla sua sede e lo sta ristrutturando per creare quattromila
metri quadri di uffici che hanno il grandissimo vantaggio di
dare alle aziende che si insedieranno nel nuovo building,
connettività internet a larghissima banda fino a 1 Gbps
e tutti i servizi IT ad altissima
disponibilità. InAsset sorregge la sua azione “puntando su
tre asset: le persone, la ricerca
e l’evoluzione costante”, evidenzia il direttore tecnico Michele Petrazzo. “Ogni settore
aziendale - prosegue - dal tecnico al commerciale e all’amministrativo sono stimolati
nel pensare, ideare e proporre
e ogni idea, per bizzarra che
sia, condivisa potrebbe far nascere un progetto innovativo.
Questo ha portato ad avere
caratteristiche e servizi unici
nel suo genere a livello italiano e non solo”. Riguardo alle
facilities, il fotovoltaico con
una potenza di 150 kw con un
auto-consumo pari al 100%
della produzione; il sistema
firefighter per la riduzione
dell’ossigeno all’interno di
alcune sale, così da eliminare la possibilità di incendio;
il freecoling che permette di
raffreddare i server tramite l’aria esterna. Quanto ai servizi
informatici, sono stati creati e
messi in opera circa tre nuovi
prodotti e servizi ogni anno ed
alcuni di questi sono unici del
mercato e sono stati presentati
prima di altri data center con
visibilità mondiale. “Per noi la
ricerca applicata - sottolinea
Petrazzo - significa creare servizi e valore per i nostri clienti. Inoltre, il nostro motto è il
I data center del Cloud InAsset sono collegati in fibra ottica tra loro
miglioramento continuo. Ciò
significa ricerca di tecnologie
di mercato, sviluppi software e
hardware interni, che costantemente trasformano il data
center. Il cliente sfrutta questa
filosofia, utilizzando sempre
nuove apparecchiature e servizi, che InAsset si è obbligata
a ricercare, testare, collaudare
e predisporre sui propri sistemi di produzione”. Come ha
detto il fondatore, l’a.d. Roberto Cella, “quando si varca
il cancello di ingresso non si è
più in Italia, ma negli Usa con
flessibilità, efficienza, niente
burocrazia ma il tutto condito
dalla genialità italiana”.
Case study da premio
Da circa un paio d’anni, nella sala back-up del data center di InAsset, è stato attivato un rivoluzionario sistema
per la prevenzione degli incendi denominato firefighter.
Questa tecnologia, utilizzata anche nel campo della conservazione della frutta, va a modificare la composizione dell’atmosfera all’interno della sala con la riduzione
al 14% della percentuale di ossigeno; un’atmosfera così
composta impedisce l’innesco di ogni processo di combustione e crea un’ambiente esente dal rischio incendio e
comunque accessibile al personale per le normali attività
lavorative. InAsset è stato il primo data center in Italia a
dotarsi di questo sistema e il case study è stato esaminato dalla commissione del Data Center Awards di Londra
2013, entrando negli 8 finalisti nella categoria “Datacentre facility product of the year”.
Prestazioni elevate ma energivore: le soluzioni
Il data center per sua natura è una struttura fortemente energivora. InAsset
ha messo in campo tutta una serie di
interventi sia di tipo impiantistico che
di gestione operativa con l’obiettivo di
ridurre i costi di approvvigionamento
energetico e di diminuire fortemente
l’impatto ambientale grazie alla riduzione delle emissioni di CO2. L’impianto
fotovoltaico e i sistemi di free cooling
forniscono un importante contributo
in questo senso: gli impianti di free cooling prelevano l’aria fredda esterna per
raffreddare le sale dove sono installati
centinaia di server che producono una
elevata quantità di calore. Grazie a una
media annua di funzionamento di 6 mila ore portano a un risparmio energetico
di circa il 40% sui consumi totali. Il fotovoltaico con una potenza di picco di
150 kW permette di utilizzare l’energia
solare invece di quella proveniente dalla
rete elettrica.
Servizi ad alto valore aggiunto
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
ACAMEDY / Prodotto, brand, capitale umano: i cardini per il successo
Fare impresa a Nordest
LA PRATICA / Uno staff di professionisti per cavalcare le innovazioni
L’approccio olistico all’impresa
Solo outsourcing di qualità
I laboratori affrontano le esigenze delle aziende a 360 gradi
È quanto garantisce l’Agenzia di Mestre a privati e imprese
F
E
ar crescere il sell out delle aziende sviluppando il
prodotto, il brand e le persone,
ovvero i tre cardini responsabili della salute e del successo
di un’attività imprenditoriale. È la mission di Acamedy,
società trevigiana formata da
un team di consulenti che affianca l’azienda nei processi
di innovazione e sviluppo. “È
come se l’imprenditore noleggiasse uno studio formato da
professionisti nei settori del
marketing, industrial design,
risorse umane e formazione,
che lavorano per lui da una
sede esterna”, spiega Elisa Menuzzo, fondatore di Acamedy
e presidente del consiglio di
amministrazione.
Definirla un’agenzia di comunicazione è dunque riduttivo: “In Acamedy adottiamo
una visione olistica al mondo
dell’impresa, valutiamo l’azienda nella sua globalità e
forniamo al cliente dati e risultati concreti”. Dal punto di
vista dell’organizzazione Acamedy è strutturata in laboratori, team di professionisti che
si compongono ad hoc in base
al progetto da realizzare. “Il
network si seleziona in ambi-
Elisa Menuzzo, fondatore
Acamedy e presidente Cda
to product e brand management, product development
e organizzativo in modo da
fornire le expertise necessarie
per raggiungere efficacia di
risultato, complementarietà
delle competenze e contenimento dei costi”.
Se ad esempio l’esigenza di
un cliente è in ambito marketing, i progetti che si possono sviluppare con i relativi
laboratori riguardano il riposizionamento del prodotto, la
strategia prodotto in ottica di
internazionalizzazione, l’incremento degli ingressi e del
tasso di conversione nel canale retail e wholesale o infine
l’implementazione della strategia di digital marketing.
“Un aspetto fondamentale da
tenere in considerazione per
il successo è l’organizzazione
aziendale, il welfare, le attività
di coaching per la valorizzazione e il miglioramento della
persona - spiega Elisa Menuzzo - molti imprenditori sono
concentrati sui numeri e sulle vendite e faticano a capire
l’importanza di un investimento sul capitale umano”.
Tra i lavori di successo conclusi di recente, Acamedy ricorda la collaborazione con
Came, colosso italiano per la
produzione di automazioni
per ingressi residenziali e industriali.
In occasione di Expo, Came
ha progettato il controllo accessi per la gestione dei dispositivi di automazione degli
ingressi pedonali e veicolari.
Mentre Acemedy ha curato la
comunicazione dell’azienda e
l’allestimento dello spazio dedicato all’azienda all’interno
del polo fieristico.
21
sperienza, professionalità
e competenza contraddistinguono il lavoro del team
di professionisti nei servizi
dell’Agenzia La Pratica di Mestre. Tali caratteristiche sono
quotidianamente messe a disposizione di privati, imprese
e professionisti con l’obiettivo
di offrire assistenza e consulenza per risolvere problematiche nel settore fiscale, tributario o amministrativo, gestire
elaborazioni telematiche ed
elaborare dati. “La nostra ricetta - spiega Cristiano Vazzorelli, amministratore unico
di La Pratica - è da sempre
trovare ciò che è effettivamente necessario per fornire al
cliente per la giusta risposta.
Per questo, alla gestione delle pratiche automobilistiche,
attività con cui siamo partiti
nel 1991, negli anni si sono
affiancati anche altri servizi ai privati come assistenza
fiscale per l’elaborazione di
730, Imu, Tasi e la gestione
di pratiche per successioni e
catastali”. Per aziende e professionisti l’Agenzia elabora
anche pratiche telematiche
per la nascita di un’impresa,
comunicazione di variazio-
ne societaria, pratiche Suap,
deposito di bilancio sociale,
posta elettronica certificata
e firma digitale, trascrizioni, pignoramenti, fallimenti,
e iscrizioni ipotecarie. “La
nostra filosofia - precisa Vazzorelli - è sempre stata quella
di fornire un outsourcing di
qualità allo studio professionale e alle aziende per risolvere tutte le loro problematiche”.
La Pratica ha saputo negli
anni interpretare al meglio
i cambiamenti della Pubblica Amministrazione, da un
contesto totalmente cartaceo
e privo di informatizzazione
alla digitalizzazione più avanzata, essendo protagonista in
moltissime sperimentazioni
di nuovi programmi per la comunicazione tra il cittadino e
Pa. “All’inizio degli anni 2000
- dichiara Vazzorelli - siamo
stati tra i primi a sperimentare pratiche telematiche con i
Registro Imprese di Venezia.
Ancora oggi la nostra voglia
di cavalcare l’innovazione
continua, tant’è che siamo
specializzati nell’utilizzo del
portale Impresa in un giorno
che consente l’accesso ai servizi di rete per gli adempimenti
su tutto il territorio italiano”.
Il team di La Pratica: da sinistra Arianna Volpato, Cristiano
Vazzorelli e Francesca Bizziato
22 Fare impresa a Nordest
Servizi ad alto valore aggiunto
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
BER.MAR SERVIZI / Distribuisce nel Nord Italia macchine, attrezzature e prodotti per la pulizia professionale
Un successo che dura da 25 anni
Tra i plus dell’azienda: l’ampia disponibilità di merci a magazzino e il servizio di assistenza
B
er.Mar Servizi è una
giovane e dinamica realtà aziendale padovana,
che da oltre 20 anni (l’anno
prossimo festeggerà il 25°
di attività) distribuisce in
tutto il Nord Italia macchine, attrezzature e prodotti
per la pulizia professionale
industriale delle superfici
e dei pavimenti dai piccoli
locali, come negozi e uffici,
ai grandi spazi artigianali,
industriali e commerciali.
L’azienda, nata da un’idea
dell’amministratore delegato, Roberto Bernardini, di
sviluppare una rete di distributori gestita e organizzata
secondo le più moderne logiche manageriali, si è sviluppata negli anni secondo
un trend di crescita costante e innovativo, andando a
conquistare mercati e target di riferimento nuovi,
a cui proporre macchine e
attrezzature sempre più performanti e rispondenti alle
varie esigenze. Un esempio,
come ci spiega Bernardini, è
rappresentato dai generatori
di vapore, che, grazie alla
tecnologia del vapore sec-
co saturo, garantiscono una
sanificazione sicura degli
ambienti di lavoro e, per tale
motivo, stanno ricoprendo
un ruolo sempre più importante nei processi di pulizia
industriale.
“I nostri prodotti - precisa
Bernardini - sono tutti realizzati e costruiti in Italia e
in Europa. Così i fornitori
sono tutti costruttori leader di mercato, certificati e
di qualità nei loro rispettivi
settori di appartenenza. Di
ogni macchina e attrezzatura proposta conosciamo
La sede di Ber.Mar Servizi a Monselice
l’origine e la storia e ne garantiamo la corretta funzionalità”. Con tutti i suoi fornitori, la Ber.Mar Servizi vanta
rapporti di collaborazione
professionali e duraturi nel
tempo. Ciò le consente di
avere sempre un’ampia gamma di macchine, attrezzature e ricambi in pronta consegna, grazie al suo spazioso
magazzino di 2.000 mq, sito
accanto alla sede commerciale e operativa a Monselice, a pochi km dal casello
autostradale.
“Due sono i fattori cardini
alla base del nostro successo:
la disponibilità a magazzino
di una vasta gamma di macchine e prodotti di qualità,
certificata italiana ed europea, unita a una fitta rete di
distributori, sparsi in modo
capillare su tutto il Nord
Italia”, spiega Bernardini.
Infatti Ber.Mar Servizi dedica estrema attenzione nella
selezione dei distributori,
che sono scelti solamente se
rispondenti a precisi criteri
di professionalità e organizzazione. Ai suoi distributori,
poi, l’azienda riserva par-
Grazie al suo spazioso magazzino di 2.000 mq, Ber.Mar
Servizi è in grado di offrire ai propri clienti un’ampia
gamma di macchine, attrezzature e ricambi in pronta
consegna
ticolare cura, provvedendo
alla loro formazione sui
nuovi prodotti, che andranno a proporre nel mercato,
e offrendo al contempo un
servizio tecnico e commerciale a supporto delle varie
attività di vendita.
Fiore all’occhiello dell’azienda è il servizio di assistenza
tecnica e commerciale, efficiente e dinamico, composto
da un team di 15 professionisti competenti e specializzati, in grado di assistere
il cliente in tutte le fasi della
vendita e del post-vendita:
dall’attenta analisi delle
esigenze alla ricerca della
macchina, che meglio soddisfa i bisogni emersi, fino
all’eventuale prova in loco
e all’assistenza tecnica sulle
macchine, una volta vendute. A tal proposito nella
sede centrale dell’azienda,
accanto al magazzino, risiede un’ampia officina attrez-
zata, dove tecnici meccanici
svolgono quotidianamente
la loro opera di assistenza
meccanica.
Questo gruppo di professionisti, esperti e competenti
ha rappresentato anche il
potente “collante”, che ha
consentito alla Ber.Mar Servizi di superare il periodo di
crisi con un andamento di
crescita graduale e costante, proiettato a raggiungere
precisi obiettivi di business
per il 2016 e festeggiare con
successo il 25° della sua fondazione. Accanto alla vendita tradizionale, la società
propone quella di macchine
usate “ricondizionate” e il
noleggio di macchine nuove
per brevi o lunghi periodi.
“Il noleggio di una macchina - conclude Bernardini - è
la soluzione evoluta di fornitura, che soddisfa attuali
e specifiche richieste delle
aziende”.
GRAFICHE EMME ELLE / Trentacinque anni di attività per accrescere le proprie competenze ed evolversi in linea con le nuove esigenze del mercato
Packaging: vestire un prodotto
è anche questione di feeling
Con il cliente, infatti, l’azienda instaura un rapporto di scambio reciproco
P
rofessionalità, creatività
e competenza: tre parole
che identificano l’attività di
Grafiche Emme Elle di San
Pietro di Stra (Venezia), società che, pur operando in un
settore che ha pesantemente
risentito della congiuntura
economica negativa, è rimasta
un saldo punto di riferimento
per aziende che operano sia
a livello locale sia di importante levatura internazionale.
Segno del buon andamento
del business è anche il recente
cambio di sede in un nuovo e
più grande sito produttivo di
1.500 mq. Attiva sul mercato da oltre 35 anni, Grafiche
Emme Elle ha operato fin
dagli inizi nel settore della
stampa e della cartotecnica,
specializzandosi, nel corso
degli anni, nella produzione
di packaging personalizzato
così da soddisfare le esigenze
sempre più particolari della
sua clientela. “Il packaging è
un elemento fondamentale
nel marketing di un’azienda”
spiega il titolare Franco Longhin “ed è pertanto importante riuscire ad affiancare il
cliente nell’ideazione di una
soluzione personalizzata in
grado di rispondere alle sue
esigenze. Ascoltare e saper vestire il prodotto di un cliente
non diventa solo una vendi-
La sede di Grafiche Emme Elle
ta, ma un rapporto di stretta
collaborazione”. Disponendo
dello studio grafico interno,
affiancato dall’ufficio tecnico,
Grafiche Emme Elle è in grado di interpretare le richieste
del cliente, suggerire formati
e scelta dei materiali in modo
da realizzare la scatola partendo da zero, anche dal solo pro-
dotto che vi deve
essere contenuto.
Le soluzioni sono molteplici; la
scelta del materiale spazia su
una vasta gamma di cartoncini e può essere nobilitata
con stampa a secco, doratura
a caldo o a rilievo, plastificazione lucida od opaca, verni-
ciatura UV. “Accompagniamo
il nostro cliente offrendo un
servizio a 360 gradi” spiega
Longhin. “Lo studio parte dall’esame del prodotto,
dell’esposizione e del bacino
di utenza in modo da trovare il giusto rapporto qualitàprezzo”. La società fornisce i
propri servizi di realizzazione
packaging a numerose aziende del comparto cosmetico,
come Bionatura, ad aziende
del settore farmaceutico e
alimentare, come Silikomart,
un’importante realtà specializzata nella produzione di
stampi in silicone ed utensili
per la pasticceria, la cucina
e la gelateria, e ad aziende in
genere che vogliono proporre
il loro prodotto in maniera
non anonima. Grafiche Emme Elle non tralascia certamente anche gli stampati
prettamente
commerciali
come biglietti da visita, carte
intestate, pieghevoli, brochure e cataloghi: anche in questo
campo la società vanta clienti
importanti come Valigeria
Roncato. “Lo studio grafico
interno è anche preposto alla
realizzazione dei loghi aziendali”, conclude Longhin. “E
anche aziende giovani e appena nate possono usufruire dei
nostri servizi”. Dall’ideazione
alla realizzazione: Grafiche
Emme Elle può stampare
brochure, cataloghi, i classici
prodotti commerciali e una
vasta gamma di soluzioni per
il packaging anche in grandi volumi con un moderno
impianto stampa a 5 colori e
verniciatura in linea. Per piccole tirature, invece, propone
soluzioni di stampa digitale,
in modo da contenere i costi.
Servizi ad alto valore aggiunto
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Fare impresa a Nordest
23
A.S.I.LINE / Un’azienda recente con un management esperto, forte nel Far East e attenta a ogni tipo di mercato, dai prodotti alimentari a quelli industriali
La strada migliore corre sul mare
Dal magazzino fino allo scarico
Efficienza garantita dalla qualità delle relazioni instaurate con gli operatori più affidabili
A.S.I.Line è specializzata nel trasporto di contenitori da e
per ogni parte del mondo, via mare
S
ono i veri “facilitatori”, coloro i quali conoscono alla
perfezione il mercato e le sue
offerte e sanno proporre ai
clienti la migliore soluzione
per il trasporto: queste sono
le competenze di A.S.I.Line,
agenzia di spedizioni internazionali che ha sede a Carmignano di Brenta, in provincia
di Padova. L’azienda nasce
nel 2009, ma l’expertise del
management è lunga, essendo stata acquisita presso altre
realtà dello stesso settore. Il
core business di A.S.I.Line
si concentra sul trasporto di
contenitori da e per ogni parte del mondo, via mare. Un
rapporto più costante è stato
creato con i porti del Far East:
qui operano agenti diretti
dell’azienda, specie in Cina e
Corea. Era essenziale, spiega
l’amministratore delegato Enrico Bolis: “Poter contare su
persone di fiducia, con le quali lavorare quotidianamente, e
alle quali affidare le pratiche,
anche amministrative, relative alla merce in partenza e in
arrivo. Questo ci garantisce
un presidio del lavoro di elevata qualità, costi contenuti e
una certa rapidità nel disbrigo
della burocrazia. Agenti non
diretti ci supportano invece
per tutte le altre destinazioni”.
Il lavoro, grazie alla presenza
dei corrispondenti nei vari
porti, è gestito in maniera
veloce. Alle 8 della mattina
A.S.I.Line possiede già le informazioni sui container e sui
documenti, che può a sua volta comunicare ai clienti, per
fare il punto sullo stato delle
pratiche. “Il lavoro è strutturato in modo tale da non
essere limitato dalla presenza
del fuso orario che ci divide
dal Far East”, commenta Silvio Giaretta, amministratore
CESCOT VENETO / Promuove la crescita occupazionale
con delega allo sviluppo commerciale. Per le spedizioni su
nave, A.S.I.Line ha rapporti
diretti con le più importanti
compagnie del mondo, come
Msc, Evergreen, Cma-Cgm,
Maersk, Uasc, China Shipping. Molte altre compagnie
vengono comunque contattate a seconda della tratta e
della necessità dei clienti. “Il
nostro obiettivo, per qualunque cliente, è quello di ricercare, esattamente come un
broker, la soluzione migliore
per il transit time, ossia il
viaggio più veloce, al costo
minore, mantenendo alta la
qualità del trasporto”. I clienti
di A.S.I.Line trattano diverse merceologie: dai prodotti
industriali, ai macchinari,
all’oggettistica (casa, giocattoli), all’abbigliamento. Recentemente sono state seguite
importazioni di spezie, provenienti dall’Africa. “Grazie alla
relazione instaurata con gli
operatori doganali e gli uffici
preposti, possiamo coordinare anche spedizioni di merce
alimentare, occupandoci di
tutta la documentazione”. A
distinguere A.S.I.Line da altri
operatori presenti sul mercato
è la struttura snella in grado
di seguire il cliente dal carico
in magazzino fino allo scarico
presso la sede indicata, con
un iter che comprenda anche il disbrigo delle pratiche
e il trasporto con vettori di
fiducia incaricati dalla stessa
A.S.I.Line. La maggior parte
delle aziende che utilizzano
A.S.I.Line per le spedizioni è
ubicata nel territorio veneto:
Le spedizioni A.S.I.Line avvengono anche via terra e via
aria, a seconda del tragitto che deve essere effettuato
per questioni di comodità e
vicinanza, i porti maggiormente utilizzati sono quelli di
Venezia e Trieste. Non mancano però spedizioni attuate
su Genova, La Spezia e Livorno, specie per le importazioni
da Stati Uniti e Sud America
e le esportazioni verso Africa o Americhe. La flessibilità
di A.S.I.Line è tale per cui i
clienti possono predisporre
un full container, così come
solo pallet e/o cartoni. I consolidatori compongono il
groupage e gli spazi vengono
ottimizzati. A.S.I.Line segue
anche la spedizione di rotabili
che vengono collocati direttamente nella stiva della nave o
su flat-rack e platform. La logica da “broker” che caratterizza il business di A.S.I.Line
non viene applicata solo alle
spedizioni via nave, ma anche alle spedizioni via terra
e al trasporto aereo. In tutti
questi casi, a essere ricercato
è sempre il miglior vettore
per la merce che deve essere
trasportata. “Noi conosciamo problematiche, norme
nazionali e internazionali,
la documentazione che deve
accompagnare il trasporto. A
completa garanzia dei clienti
non è solo questa competenza, ma anche la padronanza
di quattro lingue - inglese,
francese, tedesco, russo - che i
professionisti dei nostri uffici
possiedono”, conclude Bolis.
FIFTY / La società fondata da Francesco Gatti Badoer è attiva dal 2009
A scuola di creatività: tutti i corsi
Fornitori di e-commerce
Formazione gratuita fino a settembre 2016 con #PostMediaMood
Fifty offre ai clienti la possibilità di gestire completamente
piattaforme di e-commerce, dal web design alla logistica
I
nnalzare le performance di
quanti lavorano nel mondo
dell’industria creativa, ampio
settore formato da grafici,
comunicatori, designer, pubblicitari, blogger. È l’obiettivo di #PostMediaMood, un
programma di corsi gratuiti
organizzati da Cescot Veneto
e finanziati dal Fondo Sociale Europeo, proposti in varie
città venete fino a settembre
2016. “Il settore della creatività, oltre a rappresentare
un’opportunità di crescita
economica e occupazionale per se stesso, costituisce
una notevole risorsa per lo
sviluppo delle imprese che si
avvalgono dei servizi, dell’innovazione e del know-how
che questo insieme di attività
a vario titolo produce”, spiega
Laura Tobaldo, coordinatrice
del progetto per Cescot Veneto. Presupposti del percorso
formativo sono, da una parte
riconoscere nella creatività il
motore in grado di produrre
innovazione con conseguente
crescita economica e occupazionale, dall’altra, sulla scorta
delle esperienze più evolute e
affermate a livello europeo,
incentivare e promuovere
tra i vari player maggiori sinergie, che costituiscono le
premesse per la nascita di
quei fenomeni aggregativi ad alto valore aggiunto e
potenziale economico quali
i “distretti della creatività”. I
corsi organizzati da Cescot
Veneto abbracciano la sfera
della comunicazione digitale
e stimolano lo sviluppo delle
capacità creative attraverso
l’apprendimento di tecniche
per “sbloccare” la creativi-
tà. Si va dal corso di digital
storytelling fino a digital
marketing, social media marketing, ottimizzazione per i
motori di ricerca, digitalizzazione e modelling 3D, digital
colour management e il corso
di Mind Mapping, efficace
strumento di visualizzazione
e stimolazione del pensiero
che aiuta a comunicare in
modo più efficace ed efficiente. Di particolare interesse
sono le tre giornate formative
che vedranno a confronto il
team di creativi con dei professionisti nei settori dell’arte,
della scrittura, della musica.
Lo scopo è di creare rete e
incentivare
collaborazioni
cross-disciplinari per sviluppare nuove idee di business.
Cescot Veneto ha pensato
anche a una learning week riservata alle donne. Si intitola
“Working together, costruire reti di comunicazione” e
insegnerà alle partecipanti
l’abilità del networking, ovvero la capacità di fare rete
costruendo rapporti personali e professionali spendibili con vantaggio di ambe
le parti. Per informazioni:
www.cescotveneto.it.
D
a una parte fornitore
di piattaforme di ecommerce, dall’altra gestore
diretto di marketplace. È con
questa doppia anima che Fifty
è sul mercato dell’online dal
2009. Fondata da Francesco
Gatti Badoer, la società oggi gestisce direttamente una
serie di portali di e-commerce come shoolit.com, per
la vendita di oggettistica,
myluxurypet.com con oggetti
esclusivi per gli amici animali, o fineartsmart.com dove sono proposti articoli per
le belle arti e per il disegno.
“Il nostro interesse, sottolinea Gatti Badoer, è quello di
trovare aziende che vogliano
inserire prodotti in questi nostri marketplace. Noi siamo
aperti a tutte le possibili collaborazioni, dalle grandi multinazionali, come avviene ad
esempio con la francese ColArt che vende i suoi prodotti
anche attraverso i nostri portali specialistici, agli artigiani
che non hanno la possibilità
di aprire un proprio sito di ecommerce, ma vogliono provare a vendere su Internet”.
Sul fronte della creazione e
Francesco Gatti Badoer,
fondatore di Fifty
cura di portali di e-commerce
per conto terzi, Fifty collabora con Eden Exit di Treviso,
una agenzia di comunicazione e marketing. Insieme le
società, curano ogni aspetto
della creazione del portale
per i clienti, dalla piattaforma tecnologica alla grafica
e design, dalla formazione
delle risorse umane al Seo e
Sem, fino alla gestione commerciale, che va dalla progettazione e implementazione
della logistica e dei flussi di
merce, all’amministrazione.
Oggi Fifty fa una proposta
articolata alle aziende che
vogliono approdare in rete.
“Invitiamo i nostri clienti a
essere inizialmente presenti
sui nostri portali di e-commerce in modo da farsi un’idea di cosa vuol dire operare
online. Fatto questo possono
decidere di creare un proprio
spazio per il commercio elettronico che gli progettiamo
e curiamo direttamente. Un
grande e famoso produttore
di valigie del Veneto ha per
esempio fatto così: ha iniziato
a proporre su shoolit.com, ma
poi ha voluto essere presente,
direttamente con il proprio
negozio sul web. Dietro a entrambe le modalità c’eravamo
noi di Fifty”.
Una proposta di business
interessante anche per le
piccole-medie imprese
24 Fare impresa a Nordest
Servizi ad alto valore aggiunto
SAN MARCO EVENTS & TOURS / Organizzazione a 360 gradi
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
ALCEO / Il modello operativo è personalizzato per offrire la migliore soluzione
Venezia, location di prestigio
Business e comunicazioni integrate
Prenotazioni ancora aperte per un capodanno indimenticabile
Lo staff analizza e risponde alle più complesse esigenze
O
N
tesoro in un’isola della laguna. “Abbiamo organizzato eventi in barca in occasione del lancio
di un nuovo prodotto o per festeggiare la premiazione di un agente - spiega Chiara Vido - sono molto apprezzate anche le cene di gala nelle
ville della Rivera del Brenta”. L’agenzia si occupa
dell’organizzazione dell’evento a 360 gradi, come
è avvenuto in occasione dei festeggiamenti del
cinquantesimo compleanno di Groupauto. “I
duecento invitati hanno soggiornato quattro notti in un’isola, ci siamo
occupati del transfer dalla terraferma
all’hotel, abbiamo organizzato due
cene di gala, di cui una in un prestigioso palazzo e un’altra con l’intrattenimento delle maschere della
commedia dell’arte”. L’agenzia è nota
anche per l’organizzazione di eventi
in barca in occasione della Festa del
Redentore e del cenone di Capodanno. A partecipare sono soprattutto
i privati, desiderosi di ammirare i
fuochi d’artificio da una posizione
privilegiata. “Stiamo raccogliendo le
Evento in barca organizzato da San Marco Events & Tours
prenotazioni per il cenone del 31 dicembre, di tratta di una serata esclusiva a lume di candela, su richiesta ci occupiafessionisti veneziani preparati per accogliere
mo anche di altri servizi come la prenotazione
e gestire eventi di rappresentanza di aziende
dell’hotel a Venezia o il giro in gondola il giorno
di qualsiasi dimensione, dalla multinazionale
seguente per dare il benvenuto al nuovo anno”.
all’impresa locale che desidera trasformare un
Due gli imbarchi previsti: a Fusina per chi arriva
meeting in una giornata indimenticabile”. Affiin macchina e a Venezia città per quanti decidandosi a San Marco Events & Tours l’azienda
dono di trascorrere tutta la notte a Venezia. Ci
ha la possibilità di personalizzare l’evento con
sono ancora posti disponibili, per informazioni
attività di team building come il corso o la gara
www.organizzazioneeventivenezia.com.
di cucina, o ancora divertirsi con una caccia al
rganizzare un evento aziendale a Venezia
richiede una conoscenza approfondita
della città, soprattutto se si vogliono scoprire
luoghi insoliti lontani dagli occhi del turismo
di massa. Chiara Vido, titolare della San Marco
Events & Tours, si è specializzata nell’organizzazione di eventi e meeting aziendali a Venezia
e nelle ville venete della Rivera del Brenta. “La
nostra agenzia può contare su un team di pro-
egli ultimi anni le modalità lavorative sono
molto cambiate e oggi servono soluzioni avanzate di
collaborazione e comunicazione unificata, studiate
e sviluppate in modo che le
persone possano comunicare
semplicemente da qualsiasi posto e in qualsiasi momento. Si tratta di prodotti
e servizi che introducono
un’opportunità di cambiamento per le aziende perché
consentono di rendere più
efficiente l’organizzazione del
lavoro. A spiegarlo è Amedeo Bonini Baraldi, Ceo di
Alceo, società veneziana che
opera in tutta Italia dal 1984
e sviluppa soluzioni avanzate
di collaborazione e comunicazione unificata, puntando
all’integrazione delle nuove
soluzioni Ip negli ambienti di
comunicazione tradizionali.
Il team di Alceo “ha una
forte capacità di analizzare
le più complesse esigenze di
comunicazione e di realizzare soluzioni personalizzate”,
sottolinea Amedeo Bonini
Baraldi. “Andiamo dai servizi
di messaggistica, conference
audio-video, chat, capaci di
Amedeo Bonini Baraldi,
Ceo di Alceo
proporre strumenti di comunicazione alternativi nel caso
in cui l’utente sia occupato
e di interagire con l’agenda
personale, a servizi di collaborazione e interoperabilità,
come la condivisione dello
schermo e la possibilità di lavorare un foglio di scrittura,
di calcolo o un programma
grafico in contemporanea,
fino ai più complessi sistemi
di reperibilità degli utenti,
che funzionano a catena in
base alle disponibilità del
personale, o ancora di con-
tact center, per indirizzare,
ad esempio, le chiamate verso un operatore in base allo
skill dello stesso.
“Si tratta sempre e comunque - sottolinea il Ceo - di
soluzioni che portano a una
maggiore efficienza del lavoro e della produttività
organizzativa, di strumenti
che funzionano da pc, tablet
e mobile e che quindi, indipendentemente dall’hardware, aiutano la collaborazione
e la connessione tra le persone di un’azienda. Conducono
- conclude - alla convergenza
delle comunicazioni e delle
applicazioni di business”.
Il modello operativo di Alceo
si basa su una piattaforma
completa di moduli applicativi che coprono una vasta
gamma di servizi e che, in
base all’analisi delle necessità
del cliente, Alceo personalizza per offrire la miglior soluzione unificata.
Tali sistemi sono proposti
alle aziende di qualsiasi dimensione sia con soluzioni
“in house”, sia come servizi
“in cloud” con un modello
di business “pay per use”. Per
informazioni www.alceo.com.
EILAND / Tra le realizzazioni della ditta, il locale Qr Unconventional Food in provincia di Vicenza, progetto flessibile ed ecosostenibile dello studio Cg+Tm Architetti
N
el mondo delle costruzioni, nel settore specifico della prefabbricazione in
legno, tra i sistemi maggiormente utilizzati si distinguono quello a telaio e quello con
pannelli Xlam. Con la conoscenza e l’esperienza maturata
la ditta Eiland ha realizzato
nella provincia di Vicenza un
edificio modello, utilizzando
come isolante termico naturale la paglia, elemento conosciuto fin dai tempi più remoti
ma solo da poco considerato
un materiale isolante. Un muro in paglia spesso 45 cm garantisce una trasmittanza U
pari a circa 0,09 W/m2K, dato
indicativo di notevole risparmio energetico su qualsiasi
sistema di riscaldamento.
Con il sapiente utilizzo di legno, vetro e acciaio, Eiland ha
dato vita a un ambiante unico
nel suo genere, sia dal punto di
vista tecnologico-costruttivo
che urbano, attraverso la rigenerazione di spazi pubbli-
ci prima non valorizzati. Le
esigenze espresse in origine
erano di progettare un edificio
rimovibile attraverso un approccio ecosostenibile sia sotto l’aspetto dei materiali, che
dei sistemi e, non per ultimo,
dei consumi. “Qr Unconventional Food” è una struttura
destinata alla ristorazione, disegnata interamente su misura
dallo studio Cg+Tm Architetti
di Noventa Padovana (Pd),
dove l’essenza sartoriale si
esprime nella natura dei suoi
componenti. La necessità di
individuare una soluzione che
garantisse leggerezza e flessibilità utilizzando materiali
riciclabili ha favorito l’utilizzo
del legno come anima della
costruzione.
La paglia, materiale povero,
diventa un nobile isolante
dalle caratteristiche che nulla
hanno da invidiare agli attuali isolanti naturali e non.
Citando il sito www.architetturaecosostenibile, “Le prime
murature portanti con isolamento in balle di paglia sono
sane, quindi, dal punto di vista
della biocompatibilità, soprattutto se si considera la paglia
biologica, che è un materiale
edile naturale e innocuo per
l’uomo. La paglia non emette
sostanze inquinanti e nocive
ed è traspirante al vapore acqueo. La sua massima resa la
si ottiene accoppiando intonaci a base di argilla e pitture
naturali”.
singolo elemento da parte
dei progettisti hanno reso
questo spazio un luogo che
ben si presta anche a eventi
musicali live a livelli qualitativi notevoli, come testimoniato dal recente videoclip
dei Flabby “I’m feeling good
today” registrato proprio al
Qr Unconventional Food.
Eiland, sempre al passo con
l’evoluzione tecnologica delle
costruzioni in legno, sempre
made in Italy.
©Matteo Zuffellato
Isolamento termico e acustico sono solo alcuni dei tanti vantaggi delle balle di paglia
Qr Unconventional Food realizzato da Eiland sfrutta la
tecnologia del legno e della
paglia in stretta collaborazione con ampie e luminose
vetrate puntando a una struttura studiata per offrire un
locale da “gustare” sotto tutti
i punti di vista. La cura nell’esecuzione e le scelte architettonico-funzionali di ogni
©Matteo Zuffellato
Legno e paglia per le costruzioni
materiali moderni ed ecologici
paglia intonacati presentano
addirittura un minor rischio
di incendio rispetto ai muri
tradizionali in legno, in quanto l’aria contenuta all’interno
delle balle è sufficiente a isolare termicamente (l’aria ferma è il più efficiente isolante
naturale), ma la sua quantità
è ridotta per poter favorire il
processo di combustione. Le
Realizzazioni Eiland. A destra, Qr Unconventional Food
abitazioni in paglia risalgono
alla seconda metà dell’ottocento, quando fu inventata
la macchina imballatrice che
permise la standardizzazione di un formato utilizzabile
nelle costruzioni”. La paglia
si ottiene dalla fotosintesi dei
cereali (grano, orzo, riso, ecc.)
che, essendo alla base dell’alimentazione umana, vengono coltivati costantemente
in tutto il mondo. Per questo
motivo è facilmente reperibile
e si rinnova continuamente.
Barbara Jones nel 2006 all’interno del volume “Costruire
con le balle di paglia” afferma: “I muri in balle di paglia hanno quindi un ottimo
comportamento dal punto di
vista dell’isolamento termico,
ma i loro pregi non si limitano a questo, in quanto hanno
ottime prestazioni anche dal
punto di vista acustico. Prevenendo obiezioni al riguardo
si precisa che i muri di balle di
Alimentare
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Fare impresa a Nordest
25
FEDAGRO / L’associazione di imprenditori grossisti opera all’interno del moderno Centro Agroalimentare di Verona, dove arrivano prodotti dall’Italia e dal mondo
Polo nevralgico per l’ortofrutta italiana
amata anche dai Paesi dell’Est
E in fase di valutazione sono anche le attività legate all’esportazione aerea
Da sinistra, il presidente di Fedagro Verona Andrea
Saturnini e il vicepresidente Jacopo Montresor
I
l consumatore italiano
spesso dimentica che,
nottetempo, mentre tutti riposano, migliaia di persone
in ogni città lavorano per
assicurare che, la mattina, i
negozi e i supermercati possano offrire frutta e verdura fresche. Questo “mondo
notturno” è prezioso e vitale,
specie al Nordest: qui è infatti
attiva Fedagro Verona, associazione degli imprenditori
grossisti del mercato ortofrutticolo scaligero, che opera all’interno del moderno
Centro Agroalimentare della
città. Qui vengono trattati
prodotti ortofrutticoli provenienti da tutta Italia e da ogni
parte del mondo. Le circa 45
aziende che fanno parte di
Fedagro Verona sono specializzate in diversi ambiti,
dalla frutta e verdura fresca,
a quella secca ed esotica.
Alcune hanno una presenza
ultradecennale, a riprova del
fatto che il ruolo del grossista
è fondamentale per l’intera
filiera dell’ortofrutta. I clienti degli operatori veronesi
sono molto diversificati: si
va dalla grande distribuzione locale e interprovinciale,
agli ambulanti, fruttivendoli
e grossisti storici, per un bacino territoriale che giunge
sino al Trentino Alto Adige e
al Lago di Garda, con le sue
località turistiche. Il business delle aziende di Verona
non va riferito solo all’Italia,
anzi, un’alta percentuale di
clientela proviene oggi dai
Paesi dell’Est. Paesi in cui il
rapporto è consolidato da
GRUPPO DE ANGELI / Prosegue il successo di Italian wine cup
anni sono invece Germania
e Austria. Tutto il lavoro delle aziende aderenti a Fedagro Verona si svolge presso
il Centro Agroalimentare,
ubicato in posizione strategica, in pratica sul limitare
dell’autostrada che conduce
verso il Brennero e sulla direttrice Milano-Venezia; è
inoltre vicino all’interporto
e alla dogana. Sono anche
in fase di studio attività per
l’esportazione tramite aerei,
per sfruttare le potenzialità dell’aeroporto di Verona.
Nello scorso anno, spiega il
presidente Andrea Saturnini,
“si è provato ad avviare il trasporto verso gli Emirati Arabi. La merce è stata caricata
la mattina, preparata, alle 16
è stata condotta sul Boeing
attraverso un camion. Alla
sera era già giunta a Monaco,
sei ore dopo era a destinazione. Siamo riusciti a trasportare la merce in 24 ore,
a temperatura controllata,
dunque senza nessun problema di conservazione”. La
vocazione all’estero è molto
forte, sul territorio scaligero,
grazie anche alla particolare posizione geografica. Per
questo Fedagro Verona da
sempre partecipa alle fiere
internazionali: per conoscere e farsi conoscere, instaurando nuove collaborazioni.
Cuore e anima delle attività
è il mercato ortofrutticolo,
una poderosa struttura lunga un chilometro, dotata di
oltre 300 rampe di carico.
Al suo interno operano ogni
giorno circa 1.300 persone.
Il Centro Agroalimentare è
una struttura giovane e dinamica: ha infatti 12 anni e
rappresenta oggi una delle
migliori piattaforme a livello
europeo. C’è un altro tema,
molto sentito, per il quale
Saturnini si sta adoperando,
per conto di tutti i colleghi
veronesi: quello del limite
del pagamento in contanti.
La situazione è abbastanza
particolare ed è lui stesso
a spiegarla: “Negli ultimi
anni, la presenza di clienti
dell’Europa dell’Est è molto cresciuta. Se vent’anni fa
rappresentavano una percentuale molto bassa, oggi sono
circa il 40%, dunque una
presenza vitale ed essenziale.
Questi clienti giungono presso il mercato con il contante,
e desiderano pagare. Sono
Il mercato ortofrutticolo
all’ingrosso all’interno del
quale operano le aziende
parte di Fedagro Verona
clienti che portano nei loro
Paesi prodotti molto amati
e conosciuti, come la frutta
e verdura italiane. Il tetto dei
1.000 euro - che per fortuna
verrà ritoccato - ci ha fortemente limitato. Per questo
ci siamo attivati sia a livello
istituzionale che politico, per
far comprendere questa nostra specificità”. A chi invoca
il tema del nero agevolato da
un limite del contante troppo
alto, Saturnini spiega: “Ogni
attività svolta nel nostro settore è totalmente tracciata.
Decine di documenti, modelli, fatture, lettere, registri
vengono compilati ogni volta
che viene effettuata una vendita. Dunque, questo rischio
non è reale”.
CAVIAR GIAVERI / Il più importante allevatore italiano di storioni
Il pratico monodose da bere piace Il caviale non è tutto uguale
prodotto è il risultato di trent’anni di passione ittica che
sempre di più e rispetta l’ambiente Ilgarantisce
una lavorazione artigianale e l’elevata qualità finale
Ora l’azienda è produttore unico del vino in bicchiere in Pet
nonché il controllo e il rispetto degli equilibri della specie
I
S
talian wine cup, il progetto del gruppo De
Angeli, prosegue spedito sul suo cammino
di conquista di nuovi mercati grazie a un’altra
acquisizione. La società ha proceduto infatti
all’acquisto del brand Espresso Wine, ritirando anche la sua linea di produzione. In questo
modo, è diventato l’unico produttore del vino
in bicchiere in Pet che costituisce il cuore del
progetto e che prevede vini di qualità proposti
in una soluzione monodose, igienica, pronta da
bere, facile da trasportare e rispettosa dell’ambiente. Già in fase di produzione le immissioni
di CO2 nell’ambiente sono abbattute del 75% e la confezione
è riciclabile al 100%. Alle spalle
ci sono dieci anni di intenso
lavoro che hanno permesso a
questo prodotto di vincere nel
2010 il campionato mondiale
quale miglior proposta nel
mondo del vino. Il particolare
processo di chiusura ermetica
e termosaldata e la tecnologia
di sottovuoto all’interno del
bicchiere attraverso l’atmosfera
modificata (tecnologia tutelata
e brevettata a livello mondiale)
mantengono invariate le qualità
del vino proposto fino al consumo del prodotto. Le tre tipologie di vino veneto a Indicazione geografica tipica proposte
sono Merlot, Rosé e Chardonnay. Ma in futuro
è previsto l’allargamento dell’offerta ad altri vini. Realizzata in collaborazione con la Scuola
enologica di Conegliano e la cantina sociale di
Ponte di Piave, l’Italia wine cup viene venduta
in bicchieri riciclabili da 187 ml, si inserisce
nel ricco segmento dei prodotti monodose in
forte sviluppo e punta su un ampio mercato
che va dai single ad aerei, crociere, fiere e altri
luoghi dove si rivela utile la sua praticità. Europa, Usa ma anche Asia, con Cina, Giappone
e Sud Corea dove è possibile trovare i bicchieri tecnologici nei supermercati
aperti 24/24, sono i mercati più
importanti di Italian wine cup
che, dopo i 250 mila bicchieri del
2014, ha superato nei primi sei
mesi del 2015 quota 700 mila
bicchieri. Con l’acquisizione del
marchio Espresso Wine unita
alla forte crescita di Wine cup e
a tutte le certificazioni alimentari della Cantina Sociale, le previsioni parlano di più di un milione
di pezzi per fine anno e più del
doppio nel 2016. Per ulteriori informazioni: www.italianwinecup.com.
La soluzione monodose
Italian wine cup, facile
da trasportare e rispettosa
dell’ambiente
e trasparente. “Nel nostro caso il consumatore
ulla qualità del caviale che finisce sulle noche decide di acquistare il caviale ha la certezza
stre tavole non si può scherzare. Non solo in
della provenienza e della qualità. Chi si affida
virtù del prezzo di questo prodotto di lusso, ma
ad altri marchi deve assolutamente fare attensoprattutto perché è indispensabile esser certi
zione alle indicazioni scritte sulle confezioni
che quelle minuscole leccornie provengano da
che indicano la provenienza del prodotto”.
allevamenti certificati, da animali selezionati
Caviar Giaveri è il maggior produttore di cae da processi di lavorazione garantiti. E non
sempre è così. “Il mercato del caviale afferma Jenny Giaveri, membro della
famiglia titolare della Caviar Giaveri di
Treviso - è oggi invaso da prodotti non
garantiti che arrivano dai mercati asiatici, in particolare dalla Cina. In sostanza
molti produttori internazionali si riforniscono del caviale sul mercato cinese e
poi semplicemente lo confezionano con
i propri marchi”. Caviar Giaveri vanta
una trentennale passione per l’eccellenza ittica, che ha scoperto nella tradizione russa, conoscenze e tradizioni ricche
di storia e passione. “Da qui la scelta di
produrre il caviale in possedimenti ittici
di proprietà, protetti e controllati dove
La famiglia Giaveri, titolari della Caviar Giaveri. Da
gli equilibri della specie sono rispettati,
sinistra: Jenny, Lorena, Joys, Rodolfo, Giada
dove le moderne tecnologie di acquacoltura permettono la sostenibilità deviale allevato italiano, con circa 10 tonnellate
gli impianti e la salvaguardia di quell’animale
di prodotto inscatolato agni anno. Solo il 15%
meraviglioso che è lo storione di origine russa”.
della produzione è distribuito in Italia, il resto
L’obiettivo è proporre al mercato un prodotto
finisce sulle tavole di diversi Paesi europei come
di elevata qualità, lavorato in modo artigianale,
Francia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna e
confezionato direttamente presso l’allevatore e
Lussemburgo, oppure in Usa e Asia.
‘firmato’ con un marchio proprio, riconoscibile
26 Fare impresa a Nordest
Alimentare
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
CIOCCOLOVE / Dal 1932 la produzione è artigianale e “di famiglia”. Il successo prosegue con la formula franchising per promuovere oltre confine le genuinità made in Italy
L’amore per il cioccolato diventa brand
In sinergia perfetta con il territorio, nasce il format pronto per essere esportato
A
more e passione sono gli
ingredienti che caratterizzano Cioccolove, azienda
di Comiso (Rg) nel cui nome
è già contenuta una dichiarazione d’intenti: la passione,
infatti, è la stessa che da generazioni si tramanda nella produzione del tipico cioccolato
di Modica. “La nostra storia
getta le basi nel 1932, quando nonno Giovanni cominciò a produrre e a distribuire
cioccolato fatto in casa alle
famiglie locali” afferma Vincenzo Ferreri, uno dei tre soci
attuali insieme alla moglie e
al cugino Giuseppe Brancieli.
“Oggi, l’azienda è ancora interamente a gestione familiare
ma, negli ultimi tre anni, abbiamo avviato un processo di
cambiamento sostanziale. Se
la produzione rimane basata
sulla lavorazione tradizionale, abbiamo invece lavorato
sulla creazione di un brand,
su un preciso packaging nonché sulla comunicazione, e
ci siamo indirizzati verso un
modus operandi totalmente
differente”. L’idea innovativa
parte dunque dalla creazione
di un format applicabile a negozi dedicati alla vendita del
cioccolato ma nei quali trova
spazio anche un angolo caffetteria e la proposta di altri
prodotti firmati Cioccolove
quali biscotti alle mandorle,
liquori, panettoni, composte
e marmellate - dalla più classica alle arance a quella più
particolare di pomodori rossi
- tutti di produzione propria
e rigorosamente artigianali. Non da meno, nel format
sono previste anche sinergie
con realtà strettamente legate al territorio: la miscela
di caffè che viene proposta,
ad esempio, è prodotta dalla
Moak, azienda della provincia di Ragusa nota a livello internazionale. “Il primo shop
Cioccolove di proprietà verrà
inaugurato a breve a Catania
- afferma Ferreri - ma proporremo la formula in franchising in Italia e soprattutto
all’estero, così da far conoscere la bontà dei veri prodotti
tradizionali che oltre confine sono
molto apprezzati
ma, spesso, anche poco conosciuti”. L’obiettivo
è dunque quello
di aprire, attraverso affiliazioni
in
franchising,
nuovi mercati dove
ancora non è presente
la cultura di questi prodotti
che rappresentano una delle
eccellenze siciliane. Il cioccolato di Modica ha infatti origini antichissime e viene ancora oggi prodotto secondo
una tradizione che è rimasta
immutata nel tempo. La sua
caratteristica consiste nella
lavorazione a freddo per far
sì che i cristalli di zucchero
si mischino ma non si sciolgano, conferendo così quella consistenza che lo rende
famoso nel mondo. Oltre al
cioccolato puro, Cioccolove - i cui prodotti
sono presenti in
Italia e all’estero
nel canale Horeca attraverso una
rete commerciale
- realizza, per accontentare le più
moderne richieste
del mercato, dodici varianti: peperoncino, menta, carruba, gelsomino, sale, cannella,
mandorla, noci, pistacchio,
arancio, limone. E, con le stesse referenze vengono lavorati
anche gli altri prodotti come
le marmellate e i liquori.
PRIOR Brut
Millesimato 2014
Valdobbiadene
Prosecco Superiore
DOCG
Tre Bicchieri
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Gambero Rosso
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Alimentare
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Fare impresa a Nordest
27
ORTOROMI / La filiera è cortissima e la tracciabilità garantisce trasparenza in ogni fase di lavorazione
Controllo diretto sulla qualità
Attento monitoraggio della materia prima in ingresso: al cliente solo il meglio
L
e abitudini alimentari dei
consumatori mutano e
inevitabilmente variano anche le richieste del mercato.
Sta alle aziende, per lo meno
a quelle più lungimiranti, coglierle e soddisfarle. Ed è ciò
che ha fatto la società cooperativa agricola OrtoRomi, che
sin dalla nascita ha mostrato,
nelle proprie scelte, coraggio
e lungimiranza. A partire dal
settore in cui opera. Nata infatti nel 1996 dai due soci fondatori Elio Pelosin e Rino Bovo ed inizialmente indirizzata
al mercato delle insalate non
lavate di I gamma, in pochissimi anni fa invece ingresso in
un mercato ancora vergine, totalmente da sviluppare: quello
della produzione e commercializzazione di insalate di IV
gamma. Iniziano così i primi
importanti investimenti, che
portano l’azienda ad essere
oggi il terzo leader sul mercato italiano, con un fatturato
annuo che si è attestato, nel
2014, intorno ai 65 milioni
di euro e una previsione di
chiusura del 2015 di circa 70
milioni di euro. Nella storia di
OrtoRomi il 2006 ha segnato
l’anno del passaggio da Srl a
società cooperativa agricola,
mentre il 2008 l’ingresso nella
compagine societaria del terzo
socio Giuseppe Senese, che ha
permesso di implementare la
struttura con un secondo stabilimento a Bellizzi (Salerno).
“Due passi fondamentali spiega la responsabile marketing Martina Boromello - che
determinano caratteristiche
importanti dell’azienda”. Sì,
perché essere una società cooperativa agricola con 11 soci
fornitori su suolo nazionale
e avere un secondo stabilimento produttivo al Sud, non
solo consentono di garantire
continuità di prodotto per 365
giorni all’anno, ma anche di
avere una presenza capillare
sul territorio e una considerevole celerità nell’intero processo. Inoltre, questo permette
a OrtoRomi un controllo diretto sulla qualità: “Solo se la
materia prima in ingresso è di
altissima qualità allora può esserlo anche il prodotto finito”,
afferma Martina Boromello.
“Attraverso una filiera cortissima e un sistema di tracciabilità che garantisce trasparenza
in ogni fase di lavorazione,
possiamo assicurare il prodotto migliore ai nostri clienti e
rispondere tempestivamente
alle loro esigenze. Inoltre, di-
La sede di OrtoRomi a Borgoricco
sponiamo di
un laboratorio interno di
analisi, grazie al
quale vengono svolti
quotidianamente
numerosi controlli analitici, a
testimonianza dell’impegno
che operiamo per la sicurezza
e la qualità dei nostri prodotti.
Negli ultimi anni - prosegue
- abbiamo fatto importanti
investimenti che hanno reso
entrambi gli stabilimenti produttivi assolutamente all’avanguardia: automazione, attenzione scrupolosa alla catena
del freddo e prestazioni a basso impatto ambientale, nel rispetto della normativa vigente
e per permettere una maggiore garanzia in termini di sicurezza alimentare”. Oltre alle
insalate, vero e proprio core
business, OrtoRomi è specializzata in due altri gioielli della
terra veneta, trionfo di gusto,
colore e territorialità: il Radicchio rosso di Treviso Igp e il
Variegato di Castelfranco Igp,
“due prodotti stagionali, ricchi
di peculiarità, che vanno dalle
fasi di lavorazione e raccolta
alla versa-
che soddisfano le esigenze dei
tilità in cucina.
Il nostro obiettivo
è contribuire, assieme al
Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso Igp
e Variegato di Castelfranco
Igp, al quale aderiamo, alla
valorizzazione e promozione
di questi meravigliosi ortaggi,
offrendoli in pratiche confezioni già lavati e pronti all’uso. Oltretutto - specifica con
orgoglio Martina Boromello
- siamo gli unici, tra i nostri
competitor, a proporli di IV
gamma. Parlando del mercato
della IV gamma in generale,
gli ultimi dati - prosegue la responsabile marketing - hanno
confermato che il mercato è in
aumento e che, in particolar
modo, il segmento che più cresce è quello delle ciotole con
condimento. Per rispondere
prontamente a questi trend
positivi, abbiamo recentemente lanciato una nuova linea di
ciotole Pausa Pranzo Insal’Arte, con arricchitori particolari
consumatori attuali: quinoa
e bulgur, finocchio e ananas,
melagrana e mix di semi, mirtilli rossi e bacche di goji. Non
manca la usuale attenzione alla praticità di consumo: all’interno della ciotola, infatti, vi
è il kit del dressing, completo
di condimento, forchettina e
tovagliolo”. OrtoRomi, che si
rivolge principalmente alla
Gdo nazionale e lavora con le
private label, sta sviluppando
la propria presenza sul mercato estero, ma anche la vicinanza al consumatore finale.
“Tra i nostri obiettivi per il
2016 - conclude la responsabile marketing - vi è senza
dubbio accrescere l’awareness
e la distribuzione ponderata
del nostro marchio Insal’Arte,
attraverso collaborazioni con
importanti realtà nazionali e
internazionali, oltre a intensificare le relazioni con i nostri
consumatori grazie a eventi
consumer e a una presenza attenta sui social network”.
Le coltivazioni di insalata di OrtoRomi
IL MAGGESE / Nasce nel 2013, specializzata nella produzione di prodotti salati da forno
Gustosi e salutari, secondo natura
Le linee Novalis e Il Nuovo Pane si rivolgono alla gdo e bandiscono l’olio di palma
P
ortare valore aggiunto al
benessere della persona
attraverso l’alimentazione,
trovando in natura gli elementi nutrizionali necessari
per farci stare bene. È la mission ambiziosa dell’azienda
trevigiana Il Maggese, nata nel 2013 da un team di
professionisti nel comparto
alimentare. Sono i prodotti
salati da forno la specialità
dell’azienda, realizzati utilizzando solo ingredienti della
dieta mediterranea, come
Controllo qualità dei panetti
l’olio extra vergine di oliva,
il frumento e i semi oleosi
ricchi di vitamine e antiossidanti. L’olio di palma è
bandito come pure i conservanti e la lievitazione istantanea. A credere fermamente
nell’importanza di un corretto approccio alla natura e al
benessere dell’uomo è Massimo Campagnaro, fondatore
dell’azienda assieme allo zio
Oliviero. “Dopo la laurea in
Scienze Forestali ho deciso
di trasferire i valori legati al
rispetto e alla tutela dell’ambiente nel settore dell’alimentazione. Terminato il master
in Qualità dei prodotti agroalimentari sono entrato in
Pasta Zara, e in seguito ho lavorato per Molino di Ferro e
Roberto. Dopo dieci anni era
giunto il momento di trasferire il know how acquisito in
una mia azienda che fosse in
grado di guardare all’alimentazione in un’ottica naturale”.
Già dal nome si percepisce la
volontà di rispettare la natura e i suoi ritmi. “Il maggese è una tecnica naturale di
rotazione delle culture, che
prevede un’annata di riposo
del terreno per favorire la mineralizzazione della materia
organica e contrastare la crescita di erbe infestanti”. I prodotti attualmente in commercio utilizzano come materia
prima la crusca di frumento,
ingrediente ricchissimo di fibra, proteine, sali minerali e
antiossidanti. “La crusca aiuta a ridurre l’assorbimento di
zuccheri e grassi ed è dunque
indicata per i soggetti diabetici o con intolleranza al glucosio, inoltre contrasta i tri-
Massimo Campagnaro, a.d.
Il Maggese
gliceridi, il colesterolo alto e
le condizioni di sovrappeso e
obesità”. Il Maggese utilizza la
lievitazione con biga che favorisce la salute dell’alimento e conferisce sapori intensi
e naturali. Il risultato sono
prodotti che fanno bene alla
salute e al palato. “Investiamo
annualmente buona parte
degli utili in progetti di sviluppo e ricerca, attualmente
stiamo collaborando con la
facoltà di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Univer-
Grani antichi dalla Sicilia
D
all’amore per la rigogliosa natura del bacino mediterraneo nasce il progetto Grani Antichi dell’azienda
Il Maggese. “Abbiamo riscoperto alcune varietà di grani
antichi siciliani che donano ai nostri panetti il sapore del
pane artigianale di una volta”, spiega Massimo Campagnaro. I grani Russello, Maiorca e Biancolilla sono
antiche varietà baciate dal sole della Sicilia, crescono a
due metri di altezza in perfetta sintonia con le erbe spontanee, donando alle farine ottenute con l’antica tecnica
della macinazione a pietra meravigliosi profumi caratterizzati da note di cannella ed erbe aromatiche. Fanno
parte di questo progetto i Novalesi e i Novaletti, fragranti
panetti realizzati solo con ingredienti genuini e nessun
additivo, l’impasto è fatto di acqua, olio extra vergine di
oliva, farine di grani antichi italiani, sale e lievito naturale.
sità di Padova per l’analisi
dell’appeal organolettico dei
nostri prodotti”. Il fatturato
è in continua crescita, affermano i dirigenti dell’azienda,
dopo aver triplicato quanto
ottenuto nel 2014, l’obiettivo
per il 2016 è di raddoppiare i
numeri dell’anno che sta per
chiudere. Due sono le linee di
prodotti realizzate nello stabilimento di Altivole: Novalis
e Il Nuovo Pane. La linea Novalis utilizza la pasta madre,
olio extra vergine di oliva e
una lunga lievitazione. Ne
fanno parte i Crusketti (nelle
versioni semi di lino e papavero o al sesamo) e i Novaletti, realizzati con farine di grani antichi macinati a pietra.
La linea Novalis è disponibile
nei principali supermercati
della gdo.
Il marchio Il Nuovo Pane
contraddistingue la linea di
prodotti per i discount italiani e comprende i Cruscosi, i
Cruscotti e i Novalesi, tutti
realizzati con pasta madre,
olio extra vergine di oliva e
olio di girasole. “La lavorazione a mano dei nostri maestri
panettieri - conclude Massimo Campagnaro - permette
di avere sotto controllo tutta
la produzione, dall’impasto
fino al confezionamento”. Altre genuine bontà saranno in
vendita dal 2016, tra cui un
nuovissimo prodotto che andrà a completare piatti a base
di verdure, dalle insalatone
alle zuppe.
28 Fare impresa a Nordest
Alimentare
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
MOLINO COMIRATO / Quasi un secolo di esperienza e cinque generazioni di impegno e know-how
Gli specialisti delle farine di mais
La sede del
Molino Comirato
L’azienda è tra i principali fornitori dell’industria alimentare italiana. Oggi laminatoi
e semolatrici di ultima generazione si affiancano all’affascinante vecchio mulino
G
razie alla lunga tradizione nella macinazione
del mais (fin dal 1925) oggi,
arrivati alla quinta generazioni di imprenditori, l’azienda
Molino Comirato di Treviso
ha tutte le ragioni per definirsi “specialista nella produzione di farine di mais”. Un’esperienza di quasi un secolo che
le consente di essere uno dei
principali fornitori dell’industria alimentare di qualsiasi tipo di farina di mais e
in particolar modo di quelle
gluten free. “Siamo tra i più
quotati fornitori di farina di
mais in Italia, afferma Paolo
Comirato titolare della società: oggi lavoriamo circa 120
tonnellate di mais al giorno
per una produzione di almeno 50 tonnellate di farina. I
nostri clienti spaziano dalle
grandi industrie alimentari ai
piccoli laboratori artigianali”.
Il mercato delle farine è sempre stato molto competitivo,
nel senso che la produzione
in Italia ha sempre ecceduto
il reale fabbisogno dell’industria alimentare. Questo ha
impedito, nel passato, che
si potessero fare importanti
investimenti negli impianti e
nella tecnologia. Negli ultimi
10 anni, con l’avvento delle
nuove regolamentazioni europee sulle farine alimentari,
si è verificata una selezione
naturale dei produttori; questo ha permesso alle aziende migliori di aumentare
la clientela e di avere finalmente i margini economici
necessari per un naturale
rinnovamento degli impianti
produttivi. “Nel 2010 sono
stati sostituiti tutti i vecchi
macchinari dell’ l’impianto
di macinazione; oggi sulla
nostra linea di produzione
abbiamo laminatoi di ultima generazione controllati
elettronicamente prodotti in
Svizzera dalla Buhler, leader
mondiale per la produzione
di questi macchinari, e nuovissime semolatrici in acciaio
inox sempre Buhler”. Tutto
questo però non ha tolto nulla al fascino della macinazione che si percepisce tuttora
all’interno del vecchio muli-
no come cento anni fa, anzi il
contrasto fra antico e moderno esalta ancora di più questa
sensazione. “Nel nostro molino, afferma Comirato, c’è una
atmosfera molto particolare,
è bellissimo da un punto di
vista storico ed estetico, con
la zona vecchia ancora con i
mattoni a vista e il fiume che
La missione “gluten free”, dalla materia prima alle certificazioni
Le semolatrici della Molino Comirato
Da qualche anno si è sviluppato prepotentemente il settore dei prodotti gluten free, e in particolar modo della pasta di mais, che è andata sostituire la pasta di grano per tutti quei consumatori
che soffrono di celiachia e sono quindi intolleranti al glutine contenuto nel grano. “Uno dei nostri
punti di forza è la massima attenzione che poniamo nella fase di accettazione della materia
prima. Altra caratteristica fondamentale è la struttura interna del nostro stabilimento, formato
da molti silos di piccole dimensioni sia in ricezione che in produzione, che ci permette una corretta segregazione dei lotti e una puntuale tracciabilità interna. Grazie a queste caratteristiche
abbiamo avuto da subito la possibilità di servire con la massima attenzione tutta la clientela
che chiedeva farine di mais gluten free. Tutte le farine, una volta prodotte, vengono stoccate
per qualche giorno prima di essere spedite affinché laboratori di analisi specializzati effettuino i
controlli necessari e rilascino i relativi certificati di garanzia e sicurezza”.
AZIENDA AGRICOLA COL MIOTIN / Fondata ai primi del Novecento
alimenta la turbina che trasmette il moto alle macine.
Ma tutto questo è stato reso
ottimale e adatto alle necessità dell’industria alimentare
moderna che prevede canoni
di igiene e sicurezza molto
alti”. Con le nuove capacità
produttive, tecnologiche e le
rinnovate competenze, oggi
Molino Comirato si propone sul mercato e cerca nuovi
clienti oltre ai grandi gruppi
alimentari che già rifornisce. È un mercato vasto che
va dai produttori di alimenti
finiti, ai produttori di snack,
di farine per polenta o per
le impanature, ai produttori
pasta di mais ed ultimamente
al mercato etnico. Dal 2003
l’ente ‘Det Norske Veritas’
ha rilasciato e rinnovato annualmente la certificazione
Uni En Iso 9001 per il sistema di gestione per la qualità
e Haccp.
MONDOLATTE TRE CIME / La cooperativa vanta 180 soci sul territorio
Vini prelibati nel cuore del Prosecco Docg Il “latte fieno” sulle nostre tavole
Sono cinque le etichette prodotte da uve ottenute in collina
Genuinità e purezza garantite nella lavorazione tradizionale
I
C
l talento imprenditoriale,
unito alla passione e alla
fiducia nelle proprie capacità,
può trasformare la crisi congiunturale in un’opportunità
economica, una possibilità
per cominciare un nuovo percorso. È quanto testimoniato
dall’esperienza lavorativa di
Antonio Bottega, operativo
per vent’anni nel settore del
mobile e poi trovatosi costretto a inventare un nuovo inizio.
Bottega pensò di scommettere
nella sua inesauribile passione
per i vini, la quale l’aveva già
portato a divenire sommelier e gli consentì dunque di
prendere le redini di Azienda
Agricola Col Miotin, realtà
fondata dal nonno Sante nei
primi del Novecento e proseguita dal padre Girardo a partire dagli anni ’50. “Ho sempre avvertito una particolare
vocazione per la viticoltura evidenzia Antonio in veste di
amministratore - attività nella quale sono cresciuto e nella
quale mi sono inserito definitivamente nel 2010. Viticoltura e vinificazione sono i due
modi in cui la mia famiglia
esprime l’amore per la nostra
terra d’origine”. Situata nel
cuore del Prosecco Superiore
Docg Conegliano Valdobbiadene, in una collina a forma
di anfiteatro a Pieve di Soligo
(Tv), l’azienda è passata attraverso molte trasformazioni
nel corso della sua lunga esistenza: immutata è rimasta la
filosofia attenta a seguire tutta
la filiera produttiva secondo
metodiche rispettose della
terra. La capacità produttiva
di uva e vini è così aumentata armoniosamente, sicché
nel 2015 l’azienda dichiara
un aumento del 25% annuo
sulla produzione. A una degustazione delle sue cinque
etichette ottenute da uve di
collina risulta evidente l’appartenenza a un territorio che
può giovarsi dell’alternanza
ideale tra luce solare e ombra.
Le 30.000 bottiglie prodotte
da AZ Col Miotin in un anno
sono suddivise tra il prosecco Doc “Spago”, lo spumante
brut “La bella arrabbiata”, lo
spumante extra dry “La bella
addormentata”, il prosecco
Conegliano
Valdobbiadene Docg nelle versioni Brut
millesimato ed extra dry millesimato. “La strategia per il
futuro - conclude Antonio - è
di proseguire in un percorso votato alla qualità totale,
conservando per noi una
quantità sempre maggiore
di uve per incrementare la
produzione di vini ed essere
ancora più presenti sulle tavole degli intenditori di tutta
Italia e all’estero”.
orreva l’anno 1875,
quando fu fondata la
cooperativa San Candido in
Alto Adige seguita, nel 1882,
dalla cooperativa Dobbiaco,
entrambe attive nella produzione di latte, panna, burro e
formaggio. Oggi la latteria si
chiama Mondolatte Tre Cime
ed è una cooperativa con 180
soci dell’area, che in totale allevano 2.500 mucche da latte.
La raccolta del latte avviene
giornalmente e in media si
aggira sui 30 mila litri. Per
corrispondere alla crescente
quantità di latte prodotto e
all’aumentata domanda dei
consumatori era necessaria
la costruzione di un nuovo
edificio. Dopo la fusione delle latterie di Dobbiaco e San
Candido, nel 2002 è nata per
la prima volta l’idea di realizzare un caseificio dimostrativo, inaugurato nel 2004. La
particolarità di Mondolatte
Tre Cime: latte fresco, yogurt
e 13 formaggi vengono prodotti solo al “latte da fieno”,
cioè puro, perché frutto di
una lavorazione tradizionale,
scandita al ritmo delle stagioni. Da sempre, le mucche della
cooperativa trascorrono l’esta-
te su pascoli e alpeggi dell’Alta Pusteria, tra i 1.100 m e i
1.700 d’altitudine, dove hanno
a disposizione ogni genere di
piante aromatiche e altre erbe.
In inverno vengono nutrite
solo con fieno d’alpeggio essiccato al sole, contenente fino a
1.000 piante differenti. Grazie
a questo foraggio, i contadini
d’alta montagna attingono
una materia prima pregiata,
che viene trasformata in vari
tipi di latticini, apprezzati per
il loro eccellente sapore. La
falciatura e il pascolo, strettamente collegati alla fienicoltu-
ra, favoriscono inoltre in modo sostenibile la biodiversità,
la crescita di un’ampia varietà
di piante e la tutela dello straordinario paesaggio dell’Alto
Adige. Né bisogna dimenticare che i prodotti di latte fieno
contengono una percentuale
più alta, rispetto ad altri latticini, di acido grasso omega,
uno dei grassi insaturi che
l’organismo non può produrre e che va assunto mediante
l’alimentazione. Per questo
motivo il “latte fieno” e i suoi
derivati non dovrebbero mai
mancare sulle nostre tavole.
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Lunedì 30 novembre 2015
ISTITUTO VERGANI-NAVARRA / Si trova a Ferrara ed è nato nel 2012
Fare impresa a Nordest
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TUTTOONIENTE / Oltre 70 prodotti dalle migliori materie prime
Istruzione molto vicina al territorio
Integratori per la salute e l’equilibrio
Attivato anche un curriculum in viticoltura ed enologia
Benessere e prevenzione nutrendo correttamente le cellule
Q
I
uasi 2.000 studenti, cinque sedi operative
sparse tra Ferrara, nel prestigioso palazzo
Pendaglia nel centro storico della città, e provincia, due aziende agrarie e due cantine. Sono questi alcuni numeri dell’Istituto Vergani-Navarra
nato il 1° settembre 2012 per l’accorpamento fra
l’Ipssar Orio Vergani e l’Itas Fratelli Navarra, che
ha dato vita al polo scolastico agroalimentare
estense caratterizzato dall’attenzione ai cambiamenti unita a un forte legame con il territorio.
“Dalla terra alla tavola” è il progetto che coinvolge gli studenti in attività agroalimentari e di
promozione delle ricchezze della zona. A questo
si aggiungono gli scambi tra studenti, docenti e
il mondo del lavoro con gli stage formativi svolti a partire dal terzo anno di studi, che hanno
contribuito ad ampliare la qualità dell’offerta
formativa. Guidato da Roberta Monti, che come
rappresentante nazionale dell’Aeht, l’associazione europea che raggruppa le scuole alberghiere,
ha aperto le porte del vecchio continente agli
studenti, l’Istituto di Ferrara ha intensificato i
gemellaggi con le scuole alberghiere di tutta Europa che offrono, oltre al perfezionamento della
lingua, anche la possibilità di vivere esperienze
lavorative in Paesi stranieri. Come ambasciatrice ufficiale per l’educazione della rappresentanza
diplomatica italiana a Tirana, Monti ha avviato
anche una importante collaborazione con i Paesi dell’area balcanica con periodi di formazione
per studenti e docenti. Enogastronomia, servizi di sala e vendita e accoglienza turistica sono
le tre strade che si aprono agli studenti dopo il
biennio; ma l’Istituto ha anche attivato il 6° anno dando il via a un curriculum di viticoltura
ed enologia. La qualità dell’insegnamento è testimoniata dalle numerose vittorie nei concorsi
nazionali e internazionali, mentre il costante
lavoro con il territorio permette di testare periodicamente le attività svolte, comprendere dove
migliorare e attivare le strategie migliori per restare sempre al passo coi tempi.
Palazzo Pendaglia, l’edificio del ‘400 dove ha sede l’Istituto Vergani-Navarra
ACETIFICIO SCALIGERO / Leader nel Nordest, l’azienda è nata nel 1973
l benessere di un individuo è frutto di un
perfetto equilibrio tra la sua educazione alimentare, un corretto rapporto con l’ambiente in
cui vive e la capacità di integrare efficacemente
eventuali scompensi che, trascurati, potrebbero
trasformarsi in patologie. Una filosofia preventiva è in questo senso la prima e più efficace tra
le medicine disponibili. Da oltre trent’anni TuttoOniente lavora per aggiustare le scelte di vita
squilibrate proponendo
una gamma completa
di integratori alimentari
studiati ad hoc per coprire le esigenze più diversificate di adulti, bambini,
donne, anziani e per risolvere le tante carenze
delle quali può soffrire
una persona nel corso
della propria esistenza.
“La forza movente che
sta alla base del nostro
operato - spiega il dottor
Antonio Dorigo, titolare
dell’azienda veneziana - è
la considerazione della salute del cliente, su cui
interveniamo soddisfacendo nel modo migliore
le esigenze delle cellule di cui è composto il suo
corpo. Questa iniziativa richiede ovviamente
una preparazione approfondita nei campi scientifici e chimici della vita ma anche della medicina e della fisiologia secondo una visione olistica
che considera l’uomo nella sua totalità. Per fare
questo vanno evidenziati i due ambiti principali
della prevenzione. Il primo concerne un’alimen-
tazione equilibrata, evitando così l’instaurarsi
di stati di equilibrio alterato. L’alimentazione di
ognuno deve essere organizzata in maniera da
fornire tutti i nutrimenti di cui abbisognano le
cellule in maniera rispettosa verso le regole della fisiologia umana”. La competenza del dottor
Dorigo nel settore alimentare è ben testimoniata
in un suo recente libro pubblicato da Edizioni
Mille a titolo “Ciao, mangiamo insieme?”, in cui
è riportato un interessante sistema di calcolo
per confrontare ciò che mettiamo ogni giorno
sul piatto e ciò di cui realmente necessitiamo. Il
secondo ambito della prevenzione riguarda poi
gli integratori alimentari. “Il brand TuttoOniente - conclude Dorigo - propone oltre settanta
prodotti realizzati impiegando le migliori materie prime disponibili, ideali per ripristinare un
corretto equilibrio e allontanare così l’insorgere
delle malattie più disparate”.
FLAT BAG / Brevetto internazionale, riconosciuto in oltre 20 paesi del mondo
Qualità in tavola da tre generazioni Shopper innovativo ed ecocompatibile
Al via la sperimentazione nei prodotti per la salute della pelle
Realizzato interamente in carta, sostenibile anche nel prezzo
C
F
in vetro e in Pet ai centri distributivi, nonché
sfuso alle industrie conserviere e per la produzione di salse. Da segnalare anche l’export che
vale un 10%.
“Le materie prime convenzionali o biologiche
che utilizziamo - spiega Paolo Ranghiero provengono da aziende selezionate. Curiamo
in particolare la fermentazione, che è un processo naturale, nonché la filtrazione. La produzione varia dall’aceto di vino a quello di mela,
prodotti a Veronella. La linea dei balsamici e
delle creme viene invece prodotta a Modena
da aziende con cui collaboriamo. Inoltre, con
un’importante azienda di cosmesi, stiamo sperimentando
l’impiego dell’aceto come
ingrediente per la formulazione di prodotti per la
salute della pelle”.
“L’Acetificio
Scaligero
- afferma Alessandro
Ranghiero - si sta impegnando a produrre con
sistemi che più rispettaLa gamma di aceti proposta da Acetificio Scaligero
no l’ambiente. Non ultimo, il progetto per l’installazione dell’impianto fotovoltaico. Per dare
Economia, il secondo enologo. Nel 2013 è enil nostro contributo alla riduzione delle emistrato in azienda Enzo Junior. Quindi, orgogliosioni in atmosfera. Nel nostro piccolo - conclusamente aceto da tre generazioni. Una mende - siamo impegnati con le associazioni locali
zione particolare va fatta anche al factotum
che aiutano le persone meno fortunate di noi”.
Antonio Furini da quasi trent’anni al servizio
Attualmente l’Acetificio Scaligero si avvale di
dell’Acetificio.
uno stabilimento che copre una superficie di
La ricerca della qualità e la flessibilità hanno
circa. 3.000 mq, di cui 1.500 coperti. La proreso l’azienda leader nel Nordest per quanto
duzione annua si aggira sui 3 milioni di litri.
riguarda la fornitura di aceto imbottigliato,
ittadina scaligera del basso veronese, Veronella, detta anche piccola Verona, è un
punto di riferimento per la produzione dell’aceto. Dal 1973 è infatti attivo l’Acetificio Scaligero, che produce aceto di qualità partendo
da materie prime accuratamente selezionate.
L’azienda è sorta grazie all’intraprendenza dei
compianti Enzo Ranghiero e della consorte
Mirella Boscagin. Proprio nello stile familiare che ha reso il Veneto di quegli anni realtà
economica importante a livello europeo. Oggi
l’Acetificio è guidato dai figli Alessandro
e Paolo Ranghiero. Il primo dottore in
lat Bag, azienda annoverata tra le start up innovative della provincia di Padova,
nasce nel 2009 con l’idea di
creare un prodotto nuovo e
totalmente
ecosostenibile,
che potesse rappresentare
un’alternativa non solo alle
buste di plastica, oggi definitivamente vietate, ma anche
alle buste in materiali biodegradabili largamente diffuse
nel mondo della grande distribuzione. La società getta
le radici nell’esperienza nel
settore cartotecnico dei suoi
soci fondatori, esperienza che
ha permesso di individuare al
meglio quali erano i principali problemi legati alla realizzazione di uno shopper e, conseguentemente, di superarli.
“Abbiamo concepito un prodotto assolutamente innovativo: una borsa in carta a fondo
piatto con la maniglia, simile
alle vecchie borse di plastica,
ma totalmente ecocompatibile” afferma il titolare Ronnie
Pallaro. Una intuizione che ha
valso a Flat Bag un brevetto
internazionale, riconosciuto
in oltre 20 Paesi del mondo,
nonché la selezione, come
unico shopper compostabile,
Flat Bag è stato
esposto ad Expo
2015 all’interno
del progetto
“Coop
supermercato
del futuro”
all’interno del progetto “Coop Supermercato del futuro”
ad Expo 2015.
La Flat Bag, infatti, disponibile in diversi formati a seconda
delle esigenze, è realizzata interamente in carta, con l’impiego di colle prive di ftalati
ed inchiostri ad acqua; è compostabile e riciclabile al 100%,
è in grado di garantire la massima tenuta, ed è connotata
da un prezzo economicamente sostenibile per il mercato.
La sua particolare struttura
caratterizzata, come detto, dal
fondo piatto, ha infatti un’incidenza minore sui costi di
trasporto, con una riduzione
dei volumi pari al 30/40 per
cento, ma anche sull’intera
logistica del prodotto.
“Oggi il nostro shopper è
presente nelle Coop a livello
nazionale e in alcune catene
delle Gdo” afferma Pallaro.
“Le sue caratteristiche e l’estrema versatilità lo rendono
tuttavia interessante anche
in settori diversi, dall’alimentare alle calzature, dall’abbigliamento alla profumeria,
dalle farmacie ai negozi del
biologico, che sono in prima
linea nel ritenere il prodotto
particolarmente adeguato alle
proprie esigenze di ecosostenibilità. In tal senso, di fronte
a un continuo aumento della
richiesta di fornitura siamo
prossimi ad ampliare la capacità produttiva con l’avvio di
un nuovo e più grande stabilimento”.
30 Fare impresa a Nordest
Salute & Sanità
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
SANITÀ VENETO / Il Centro allestito presso l’ospedale di Borgo Trento (Vr) segue le pazienti con tumore al seno lungo l’intero percorso terapeutico
Eccellenza per le donne in un Hub
Nella squadra di professionisti anche il data manager, per migliorare il servizio
U
n nuovo Hub per il trattamento del tumore al
seno: è nato in questi giorni
presso l’Azienda Ospedaliera
Universitaria Integrata di Verona. Si chiama Breast UnitCentro Hub e rappresenta
l’eccellenza nel trattamento di
questa malattia, disponibile
alle pazienti presso l’Ospedale
di Borgo Trento. I professionisti presenti nella struttura
accompagnano le donne lungo tutto il percorso, dalla diagnosi fino all’auspicata guarigione, compresa la fase di
ricostruzione a seguito di ma-
stectomia, quando necessario.
Lo Hub è già completamente
attivo e, come ha sottolineato
l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, “Con il Presidente Luca Zaia abbiamo
fortemente voluto e sostenuto
questa iniziativa, qualificante
sul piano medico-scientifico,
ma anche molto significativa
dell’attenzione tutta particolare che la Sanità veneta assegna alla donna”. La Breast
Unit è composta da un Core
Team, ovvero una squadra
multidisciplinare di medici
che comprende radiologo,
chirurgo, patologo, oncologo,
radioterapista, case manager
e data manager. A questi professionisti “core” se ne affiancano altri, per completare la
presa in carico delle pazienti:
chirurgo plastico, medico nu-
cleare, fisiatra, fisioterapista,
psico-oncologo e oncogenetista. I medici sono coordinati
da un membro del core team,
che garantisce l’organizzazione del centro, il percorso diagnostico-terapeutico
della paziente e l’approccio
multidisciplinare. Due nuove
figure professionali affiancano il coordinatore dello
Hub, sono l’infermiere casemanager e il data manager,
che raccoglie i dati relativi ai
casi trattati dal Centro in una
banca dati che servirà a pubblicare periodici audit clinici
e a monitorare la qualità del
servizio. Il Centro ha ottenuto risultati positivi dimostrati nell’inserimento sociale e
lavorativo delle persone.
Un aiuto a Padova, Treviso e Badia Polesine per minori e disabili
L
a Giunta della Regione Veneto ha
approvato il rifinanziamento del
servizio attivato in via sperimentale
presso le Ulss 16 di Padova e 9 di Treviso e dedicato alla prevenzione e al contrasto degli abusi e dei maltrattamenti
sui minori. Il servizio non solo verrà
proposto nelle Ulss citate, ma verrà ulteriormente esteso nel territorio. Lo stanziamento ammonta a 350 mila euro e,
come ha affermato l’assessore alle politiche sociali della Regione Veneto Manuela Lanzarin, “Il progetto pilota avviato
in Veneto, e previsto dal piano sociosanitario vigente, si è dimostrato efficace
in termini di prevenzione, protezione e
cura dei minori, vittime/autori di abuso sessuale e grave maltrattamento”. E
prosegue: “Gli specialisti delle équipe
interprovinciali integrano e collaborano
con i servizi sociosanitari e sociali del
territorio, per accogliere e prendere in
carico minori abusati o vittime di maltrattamenti. Ogni 100 casi, 4 risultano
vittime di abuso sessuale, 7 di maltrattamento fisico, 14 di maltrattamento
psicologico e 47 di trascuratezza materiale e affettiva. Di fronte all’aumento
dei casi segnalati e all’efficacia del modello sperimentato - prosegue l’assessore
-per il 2016 prevediamo di potenziare
la rete con un maggior numero di équipe inter-provinciali”. Proprio grazie a
questo servizio sperimentale attivato
in Veneto, sarà possibile per la regione
attivare un monitoraggio capillare del
fenomeno e delle sue evoluzioni, in base
al quale si potrà meglio gestire e orga-
nizzare il servizio per l’anno successivo.
In Italia, secondo i dati presentati dal
Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza a maggio 2015, sono 91 mila
i minori vittime di abusi e violenze materiali e/o psicologiche. All’attenzione
della Giunta del Veneto anche i disabili,
per i quali sono stati stanziati 40 mila
euro a sostegno dell’attività del centro
EssaGi di Badia Polesine, promosso
dalla Provincia di Rovigo e nato dalla
collaborazione tra istituzioni e soggetti
del privato-sociale del territorio. Il centro riesce a mettere in rete Ulss 18, Comuni, Enail, scuole, cooperative sociali
e associazioni del territorio, è operativo
da ben 25 anni con risultati positivi dimostrati nell’inserimento sociale e lavorativo delle persone.
CBA GROUP / Vanta 40 anni di esperienza nella fornitura di servizi alle residenze sanitarie assistenziali, in particolare quelle dedicate agli anziani
Sanità più semplice, e anche felice
Tra le soluzioni proposte, un software e un robot che preparano le dosi di farmaco per
i pazienti, la gestione digitale dei documenti e le “tecnologie per la felicità”
G
razie alla sua quarantennale esperienza nel
campo dei servizi alle residenze sanitarie assistenziali,
con particolare focalizzazione sulle strutture dedicate
agli anziani, Cba Group ha
attualmente focalizzato la sua
attenzione in tre ambiti specifici, oltre a offrire una vasta
serie di offerte puramente
gestionali. I know-how in
continuo aggiornamento del
gruppo roveretano infatti
hanno più volte dimostrato
di riuscire a gestire una struttura sociosanitaria nella sua
interezza, non limitandosi a
soddisfare le esigenze espresse dal cliente ma arrivando
ad anticiparle con soluzioni
all’avanguardia, viste le continue richieste di adeguamento
a standard sanitari europei.
“Il primo ambito d’intervento su cui ci siamo focalizzati evidenzia Silvia Perani in veste di responsabile marketing
e comunicazione - riguarda
la gestione dell’intera filiera
del farmaco. Una soluzione
questa che è già adottata con
totale soddisfazione da svariate Rsa, il 20% delle strutture del Trentino-Alto Adige ne
beneficia, come pure alcune
realtà nel Veneto ed Emilia
Romagna. Si tratta di un software e un robot in dialogo
reciproco che riescono così
a confezionare delle bustine
contenenti i vari farmaci per
l’ospite indicanti nome, orario di somministrazione, tipologia di farmaco e un codice unico per la sicurezza nella
somministrazione; l’iter nella
sua completezza è gestito da
una procedura informatizza-
ta e robotizzata che scongiura la possibilità di una svista
umana (l’80% degli errori in
terapia avviene durante la
procedura di ‘sblisteramento’) ma che soprattutto si
traduce in un considerevole
risparmio di tempo da parte
del personale incaricato. Mediante l’automatizzazione di
questa procedura è stimato
un risparmio di tempo pari
al 90%. Diminuzione del rischio clinico dunque e ottimizzazione delle tempistiche,
il tutto con un investimento
recuperabile interamente nel
corso di tre anni”. Per venire incontro alle esigenze dei
suoi clienti in questo periodo
Cba Group sta ipotizzando
un progetto di centralizzazione in base alla posizione geografica: in futuro perciò potrà
essere proposta una macchina del farmaco utilizzabile da
più Rsa. Attraverso contributi
e bandi regionali inoltre, ci si
sta orientando verso nuovissime soluzioni economiche
per l’acquisto di questa nuova
tecnologia. “Altro ambito in
cui stiamo offrendo soluzioni
di particolare interesse - continua Perani - è quello relativo ai processi di dematerializzazione e conservazione a
norma dei documenti. Cba
Group non si riferisce ovviamente al semplice obbligo
per le pubbliche amministrazioni di fatturazione elettronica entrato in vigore nel
2015; il gruppo ha considerato la necessità di dematerializzazione e conservazione di
documenti clinici in formato
digitale. In ambito sanitario
sono tantissimi i documenti
passati di mano in mano in
una Rsa. Quella di abbandonare il cartaceo in favore di
sistemi informatizzati è una
tendenza che in futuro potrà
essere estesa come obbligo
anche alle strutture private, al
fine di offrire una maggiore
sicurezza per l’ospite, una riduzione dei costi e maggior
efficienza organizzativa in
tutti gli ambiti. Se il processo
sarà stato impostato correttamente e in maniera progressiva, sarà molto più semplice
per la struttura adeguarsi alle
nuove norme piuttosto che
abbracciare questo iter di
punto in bianco. “Un ultimo
ambito che ci sta particolarmente a cuore - conclude
Perani - riguarda un progetto per l’utilizzo di tecnologie
per la felicità. Gli anziani
di domani infatti, saranno
persone ‘digitali’, capaci cioè
di impiegare naturalmente
smartphone e tablet. L’impiego di queste tecnologie
potrà essere molto positivo
per ridurre il senso di isolamento che vivono molti di
questi soggetti. Stiamo perciò
studiando una soluzione che
metta in contatto l’anziano
con il mondo esterno alla
struttura, favorendo maggior
scambio intergenerazionale.
Tutte le politiche mondiali promuovono concetti di
‘invecchiamento attivo’ per
allontanare quelle malattie
neurodegenerative
dovute
al senso di isolamento. Lo
strumento che lanceremo sul
mercato nel futuro intenderà dunque sfruttare le nuove
tecnologie per aiutare l’anziano a non sentirsi più solo,
vivendo quanto più serenamente possibile la propria età
grazie anche alla vicinanza
telematica con le persone che
gli sono care”.
Meccanica e Subfornitura
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
RM PONTEROSSO / Una realtà solida che crede nella collaborazione
Fare impresa a Nordest
31
FASE 3 / Impianti per la saldatura destinati all’industria meccanica
Manutenere attraverso l’innovazione Prodotti d’alta tecnologia e puntuale
Ingenti sono i recenti investimenti in nuove apparecchiature
servizio di assistenza vendita
N
el corso della sua lunga
storia professionale Rm
Ponterosso ha soddisfatto le
esigenze di manutenzione nei
settori più disparati. Lo staff
dell’azienda veneziana fondata nel 1974 dall’ingegner
Antonio Brunetta ha lavorato infatti per conto
di stabilimenti chimici, petrolchimici,
in centrali termiche
e, più generalmente, ovunque vi fosse
qualche macchinario in movimento.
“Anche se il nostro
‘core business’ è rivolto esclusivamente alla manutenzione - sottolinea Paolo
Brunetta in veste di
legale
rappresentante della società
- l’innovazione è
sempre stato il perno centrale dell’attività di Rm
Ponterosso, grazie soprattutto a un’officina meccanica di
grande prestigio che oltre a
soddisfare le nostre esigenze
è in grado di operare per le
richieste dei nostri clienti.
Altra peculiarità che ha determinato la nostra longevi-
tà e la fidelizzazione di una
clientela che abbraccia l’intero territorio nazionale è
la capacità di diversificazione”. Il ritratto dell’azienda è
perciò più che positivo: se il
2014 si è chiuso con un fatturato di 9 milioni e mezzo
la previsione per il 2015 è
di una crescita del 5% su tali
risultati. “Nonostante la crisi
congiunturale negli ultimi
dieci anni abbiamo destinato
circa 800.000 euro in nuove
apparecchiature - conclude
Brunetta - siamo perciò una
realtà solida e radicata in una
IdealTec
BILANCE srl
filosofia rivolta all’innovazione e al continuo autoperfezionamento che crede nel
futuro del nostro Paese. Un
esempio esaustivo è il recente acquisto di una macchina
da taglio ad acqua e sabbia
a 4.800 atmosfere, la quale
permette di tagliare
l’acciaio inossidabile
con spessore fino a
150 millimetri. Eppure investire non
basta. Voglio a questo proposito citare
un proverbio africano che dice ‘Se vuoi
andare veloce vai da
solo, se vuoi andare
lontano vai insieme
agli altri’. Ecco ritengo importante sottolineare il pensiero
che ogni azienda è
interconnessa a un
unico sistema economico e che nessuna può
credere di essere l’ago della
bilancia. Solo ed esclusivamente in un’ottica di collaborazione, l’imprenditoria italiana potrà tornare a essere
grande e sperare di vincere le
sfide dell’internazionalizzazione”.
Gli elementi distintivi dell’azienda, ora proiettata anche all’estero
N
ata nel 2012 dall’esperienza ultraventennale
della famiglia Simioni, Fase
3 Srl si attesta come uno dei
principali fornitori di impianti per la saldatura rivolti
all’industria meccanica di
tutto il Nordest.
Grazie a un know-how profondamente radicato nel settore, Fase 3 Srl è giunta oggi
alla sua seconda generazione
attraverso la guida dei fratelli Andrea, Enrico e Federica
Simioni. Realtà solida la cui
competenza è ben conosciuta nel territorio d’appartenenza, l’azienda cittadellese
(provincia di Padova) vanta
nel proprio Dna la capacità
di adeguarsi alle mutevoli
esigenze del mercato, proponendo
esclusivamente
prodotti all’avanguardia tecnologica consigliati espressamente sulle più specifiche
richieste della clientela.
“Il nostro lavoro però - evidenzia Federica Simioni non si limita a vendere dei
prodotti; siamo infatti tra le
poche aziende del Nordest a
Dall’alto: Andrea, Enrico
e Federica Simioni
offrire un puntuale servizio
di assistenza pre e post vendita. È questa specificità che
ci ha permesso di fidelizzare
la nostra clientela, sicché da
tre anni la crescita di Fase 3
Srl si attesta intorno al 40%”.
La gamma di prodotti comprende i gas tecnici della
Sapio, elettroutensili e vari accessori/ricambi per la
saldatura. Novità ben riassuntiva delle proposte d’ec-
cellenza commercializzate
in questo periodo è certamente la saldatrice Dsp 300
della Weldtronic. Tra le sue
funzioni speciali nomineremo la Special Arc, la quale
permette di mantenere costante il rapporto corrente/
tensione al variare della distanza dell’elettrodo dal materiale durante la saldatura,
conferendo all’operatore di
disporre di un arco di saldatura sempre stabile. Visto
l’andamento positivo del
presente, per il futuro prossimo l’azienda intende aprirsi
all’estero, considerati i buoni
risultati già ottenuti in territorio serbo.
“Quali che siano le aperture e
le trasformazioni nei prossimi anni - conclude Federica
Simioni - la filosofia principale sarà quella di privilegiare la qualità del servizio
alla crescita incontrollata, sia
nell’ambito commerciale che
finanziario, cercando di soddisfare sempre più il cliente
rispetto ai suoi desideri ed
esigenze”.
32 Fare impresa a Nordest
Meccanica
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
RINO TULLIS / Da cinquant’anni offre soluzioni per un mercato sempre più attento e informato
L’atelier della metalmeccanica
I macchinari dell’azienda sono progettati e realizzati in partnership con il cliente
Q
uella di Rino Tullis è
una storia che parte da
lontano, nel 1965, e che prosegue negli anni con costanza,
passione, professionalità e determinazione. In un mondo
popolato da giganti, l’azienda
di Cittadella, in provincia di
Padova, è riuscita in cinquant’anni di attività a creare
il proprio spazio realizzando
un atelier metalmeccanico al
servizio del cliente. Specializzata nella progettazione e
realizzazione di presse per
la compattazione e di piattaforme di sollevamento, Rino
Tullis ha mantenuto la tradizione di famiglia con uno
spirito artigianale che punta
all’alta qualità dei prodotti
realizzati in un’ottica di buon
rapporto qualità/prezzo, senza compromessi in termini di
affidabilità e durata nel tempo. La società di Cittadella di
Padova offre la sua esperienza
e competenza utilizzando “la
pressione e la potenza” per ridurre e sollevare le problematiche che si presentano nelle
realtà di qualsiasi settore merceologico. Ai suoi clienti non
propone un semplice prodot-
la Tullis che guida l’azienda
fondata dal padre - è di offrire
macchinari standard di alta
qualità e rispondere tempestivamente alle esigenze del
mercato progettando e costruendo attrezzature
personalizzate per migliorare e ottimizzare
i processi produttivi e
logistici delle aziende”.
Compito della società
veneta, aggiunge, è sapere ascoltare la clientela proponendo la
pressa per imballaggio
giusta, al posto giusto,
e garantendo in questo
modo la riduzione volumetrica di scarti di
packaging e della lavorazione, ottimizzando
la movimentazione inL’azienda è specializzata nella
terna e lo stoccaggio. Il
progettazione e realizzazione di
risultato è che il cliente
presse per la compattazione e di
ottiene un importante
piattaforme di sollevamento
abbattimento dei costi
di manodopera e di
trasporto assicurando magfrendo da una parte la classica
giori utili aziendali medianflessibilità e dinamicità delle
te il riciclaggio nel rispetto
aziende italiane e dall’altra
dell’ambiente e la soddisfala professionalità nell’innozione per la consulenza dei
vare la propria proposta. “La
tecnici della società. Rino
nostra mission – spiega Paoto, ma una soluzione che va
incontro alle esigenze di una
clientela sempre più attenta
e informata. Si tratta di una
sfida continua che l’azienda di
Cittadella cerca di vincere of-
Tullis studia e propone soluzioni all’avanguardia e personalizzate per ogni esigenza di
compattazione, garantendo al
cliente rispetto dell’ambiente
e risparmio dei costi di gestione dei rifiuti. Utilizzando
i prodotti offerti nell’ampia
gamma proposta dalla Rino
Tullis, grazie a compattatori
di diverse potenze e dimensioni, a seconda del tipo di
materiale e delle quantità
da riciclare, si risolvono le
criticità che emergono nei
più differenti settori: tessile,
conciario, meccanico, ospedaliero, turistico, alimentare,
dei grandi magazzini, settore
lavorazione conto terzi, di
trasformazione o logistica,
mobilifici, ditte di verniciatura. La società offre anche
una ampia serie di modelli di
piattaforme oleodinamiche di
sollevamento, che permettono di movimentare materiali,
alimentare linee di produzione o effettuare carico-scarico
di automezzi riducendo notevolmente lo sforzo fisico
dell’operatore, i tempi di lavoro e i costi di manodopera.
Le piattaforme disponibili in
Da sinistra, Gabriella, Paola e il fondatore dell’azienda Rino Tullis
oltre 500 modelli, per dimensioni del piano d’appoggio e
portata utile di sollevamento
consentono all’operatore di
utilizzare una postazione di
lavoro sempre in quota, vincere dislivelli, effettuare il collegamento di piani e il raccordo tra stabilimento e mezzi di
trasporto ottimizzando le fasi
di carico-scarico. Utilizzate in
aziende di piccole o grandi dimensioni quali scatolifici, pelletterie, magazzini, industrie
dolciarie, tessili, di lavorazione conto terzi e packaging le
piattaforme della Rino Tullis
si caratterizzano per la massima versatilità. Presente con
forza nel mercato italiano, Rino Tullis si sta allargando anche all’estero con una strategia
che a breve, grazie al processo
di industrializzazione avviato
per i modelli standard, vedrà
il made in Italy Tullis guadagnare sempre maggiore consenso.
EQUALIT / Un team di specialisti e un’ampia offerta di soluzioni “su misura” per le esigenze più complesse dell’industria moderna
Lubrificazione ad alto valore aggiunto
Moderni servizi di cogestione dei lubrificanti e dei fluidi lubrorefrigeranti per
massimizzare il rendimento degli impianti industriali
E
qualit è un’azienda di
Udine attiva dagli anni Novanta nel mercato dei
lubrificanti speciali e fluidi
lubrorefrigeranti, caratterizzato da grandi aziende con
prodotti standardizzati e piccoli distributori con limitata
offerta di servizi. Forte di un
team con qualificate esperienze tecniche nei settori petrolifero, chimico e meccanico, si
propone come specialista ad
alto profilo tecnologico, con
questi obiettivi: sviluppare
fluidi di moderna concezione,
adeguati ai crescenti standard
della meccanica di precisione,
alla salvaguardia ambientale
e alla sicurezza degli operatori, e fornire supporto tecnico
specialistico alle industrie ed
altri distributori di lubrificanti. Spinta da questa visione, l’azienda si è dotata delle risorse
per gestire tutti gli aspetti inerenti la formulazione, l’utilizzo e la gestione dei lubrificanti
e dei FLR, siano essi oli da taglio interi o diluibili in acqua.
Equalit non si limita a fornire
“prodotti”, ma propone “applicazioni”, ovvero soluzioni
complete, studiate su misura
delle esigenze specifiche dei
clienti, in base ai principi della manutenzione predittiva.
Tali soluzioni sono mirate a
ottimizzare il rendimento dei
fluidi e funzionali ai seguenti obiettivi: massima costanza
di rendimento, nessun fermo
impianto, minore usura degli
utensili, migliore qualità dei
semilavorati, minore consumo di lubrificanti e riduzione degli esausti inquinanti.
L’insieme di questi vantaggi
concreti assicura al cliente un
notevole risparmio e un elevatissimo standard di efficienza.
Le applicazioni Equalit sono
proposte in forma di cogestione (EQ System), oppure
di supporto tecnico (EQ Service), anche per la gestione
di fluidi prodotti da terzi. La
capacità di fornire soluzioni
realmente personalizzate si
basa sulla conoscenza diretta
dei processi e delle condizioni
operative dei clienti. Grazie
alla partnership esclusiva con
un prestigioso laboratorio indipendente, Equalit effettua
analisi accurate su campioni
dei fluidi in uso, da cui ricava
diagnosi precise sullo stato di
impianti e macchine utensili.
In aggiunta alle attività di
analisi e diagnostica, l’azienda
effettua interventi di manutenzione atte a preservare le
condizioni ottimali di esercizio. In particolare, con proprie
risorse, ha sviluppato Filtrait,
una linea di dispositivi per
la filtrazione offline ad altissimo rendimento e minimo
impatto ambientale, in grado
di rimuovere le impurità e il
particolato con dimensioni ≥
2 micron e prolungare così il
ciclo di lavoro utile dei fluidi.
La capacità di formulare prodotti finiti, pacchetti intermedi di additivi ad alte prestazioni e sistemi per la loro gestione
rendono Equalit un soggetto
unico nel suo mercato. I fluidi metalworking della linea
EQ sono prodotti su indicazioni specifiche dalle aziende
leader della chimica fine, con
additivi purissimi e tecnologie di miscelazione allo stato
dell’arte, in impianti altamente
automatizzati conformi ai più
severi standard. La qualità elevatissima delle materie prime
(da cui sono esclusi componenti di origine minerale) e la
stabilità dei composti rendono
i fluidi EQ idonei alle sollecitazioni più estreme dell’industria metalmeccanica, come
la produzione di ingranaggi e
componenti di alta precisione per apparati dell’industria
automobilistica e aeronautica. La linea EQ comprende i
fluidi interi EQ 2000, i fluidi
emulsionabili EQ 5000, i fluidi solubili in acqua EQ 5003
e i lubrificanti sintetici EQ
Lubs. Equalit si prende cura
delle esigenze dei clienti fornendo varianti personalizzate
dei suoi formulati, calibrate
su misura per le applicazioni
più specialistiche e complesse, anche per volumi limitati.
I prodotti sono disponibili in
IBC, fusti e taniche contraddistinti da etichette colorate per
semplificare la movimentazione e consentire l’identificazione immediata delle diverse
tipologie, senza il rischio di
scambi fortuiti. La nuovissima
sede di Pozzuolo consente una
moderna logistica per lo stoccaggio di prodotti e attrezzature, e assicura la disponibilità
alla consegna e all’intervento
in tempo reale. La capacità di
dare un servizio innovativo,
prevenire i problemi e risolvere le criticità rende Equalit un
partner concreto e affidabile,
in grado di fornire un supporto specialistico sempre al passo con la continua evoluzione
della tecnologia, dei processi
industriali e delle normative
di riferimento.
Internazionalizzazione
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Case History
Con steelMax, entro 4 mesi l’azienda realizza una villa unifamiliare in Italia o all’estero
attuale richiesta del sistema delle costruzioni
ruota attorno al concetto di
casa sicura, efficiente e confortevole, realizzata con le
migliori tecnologie oggi disponibili. In questo scenario si
pongono soluzioni costruttive
innovative come l’impiego
strutturale di profili di acciaio
formato a freddo, per un sistema di edificazione estremamente competitivo e versatile.
Cogi, azienda metalmeccanica di Trento da 30 anni leader
nell’ambito delle soluzioni per
l’edilizia a secco, si conferma
su questo scenario e, dopo
tre anni di ricerca applicata
e test in collaborazione con
l’Università di Trento, propone l’innovativo sistema costruttivo strutturale metallico
leggero a marchio registrato
steelMax. È un sistema che
si basa sull’impiego di componenti strutturali ottenuti
mediante piegatura a freddo
di lamiere sottili, opportunamente collegati tra loro per
la realizzazione di sistemi intelaiati portanti. La sua particolarità, inoltre, sta nell’utilizzare un unico profilo per la
realizzazione di ciascuna delle
sue componenti strutturali. “È
un sistema tutto a secco, realizzato con materiale completamente riciclabile - acciaio,
proveniente anche da riciclo è rapido nell’esecuzione e dà la
certezza dei costi”, riassume il
responsabile del progetto Cogi, Mario Guidotti. La struttura in profili multifunzione
di acciaio sottile è pensata per
gli impieghi più svariati, quali
la costruzione e il rivestimento di abitazioni ed edifici in
genere, unendo leggerezza,
versatilità e velocità di esecuzione, nonché la riduzione
33
COGI
Sottile e performante: l’acciaio
strutturale ad alta innovazione
L’
Fare impresa a Nordest
al minimo degli sfridi con il
vantaggio di mantenere pulito
il cantiere e ridurre il carico
ambientale. A ridurre ulteriormente l’impatto ambientale è la leggerezza dei componenti, la cui movimentazione
non richiede attrezzature di
sollevamento. Queste caratteristiche rendono steelMax
(che è un marchio registrato)
particolarmente vantaggioso
per interventi di ampliamento
e sopraelevazione, ma anche
per la realizzazione di fabbricati in zone difficilmente raggiungibili. “Dai 2 ai 4 mesi”
è il tempo di realizzo di una
costruzione unifamiliare, che
Cogi può realizzare direttamente o attraverso partner
locali opportunamente selezionati, “sia in Italia che all’estero”, continua Guidotti. L’azienda, che già esporta circa il
30% della sua produzione, con
steelMax punta a far crescere
significativamente
questa
percentuale. Tra le mete già
individuate vi è Panama, area
per la quale il nuovo sistema
costruttivo, che è certificato
Uni En 1090, ha già ottenuto
tutte le certificazioni neces-
Villa monofamiliare a Bellusco
Villa bifamiliare a Trecenta
sarie. Ulteriore caratteristica
strategica del nuovo sistema
costruttivo ideato e realizzato
da Cogi sono le sue performance sul fronte energetico.
“La massima integrabilità dei
profili in cold-formed con i
prodotti di tamponamento
e finitura dell’edilizia a secco - aggiunge Guidotti - permette di realizzare involucri
altamente prestazionali ed
energeticamente efficienti. Le
analisi svolte dall’Università
di Trento confermano che “un
edificio leggero opportuna-
mente progettato è in grado
non solo di raggiungere elevati standard energetici, ma
anche di garantire un ottimo
livello di comfort ai suoi occupanti in tutto il periodo
dell’anno”, hanno precisato
nel loro rapporto il professor Riccardo Zandonini e
il professor Rossano Albatici. steelMax si avvale inoltre
di un supporto informatico
standard per la progettazione
del prodotto e realizzato sulle
specifiche definite per ogni
singolo progetto e costruzione. Si tratta, dunque, di un sistema innovativo “pensato per
l’edilizia del futuro, particolarmente adatto nel green building e per tutte le opere edili
di riqualificazione, ristrutturazione e manutenzioni straordinarie dati i suoi requisiti
di leggerezza, riciclabilità e
sostenibilità ambientale - prosegue Guidotti che aggiunge
“è un sistema integrabile con
l’edilizia tradizionale rispetto
alla quale ha il non trascurabile vantaggio di ottenere
una superficie utile maggiore
del 10% rispetto a una data
superficie lorda”. È inoltre in
I principali plus dell’edilizia a secco
Cogi si è sempre dedicata alla produzione di componenti per
l’edilizia a secco: ha cominciato con la produzione delle strutture metalliche per cartongesso e per controsoffitti ed è arrivata
oggi alla ideazione, progettazione e realizzazione del sistema
steelMax. Ma perché questa dedizione trentennale per l’edilizia a secco? “Perché è l’edilizia del futuro”, sottolinea con convinzione Mario Guidotti. “I suoi vantaggi - illustra - non sono
limitati alle prestazioni degli elementi costruttivi finiti, ma si
estendono anche alle fasi di progettazione e di gestione del cantiere”. Diversi i punti chiave: leggerezza, perché la tecnologia ‘a
secco’ consente di ridurre il peso delle partizioni fino a oltre il
70% rispetto alle soluzioni tradizionali; ridotti spessori, poiché
a parità di prestazioni tecniche, lo spessore delle pareti è ridotto
fino al 50%; pulizia e sostenibilità, in quanto le lastre in gesso
rivestito e i pannelli in lana di roccia si tagliano con utensili manuali e di conseguenza si mantiene in ordine l’ambiente
di lavoro che, in assenza di utilizzo d’acqua, è sempre asciutto.
L’elevata standardizzazione degli elementi usati, nell’edilizia a
secco, è garanzia di qualità dell’installazione; le fasi di cantiere
sono rapide, anche perché non sono necessari tempi di asciugatura. L’alloggiamento dell’impiantistica nell’intercapedine
prima della chiusura della parete consente di azzerare i costi
di assistenza muraria previsti per i sistemi tradizionali. Sfruttando il principio della massa-molla-massa, i sistemi a secco
consentono di raggiungere livelli elevati di isolamento acustico,
sia dai rumori esterni che interni. Non da ultimo, i sistemi a
secco garantiscono un impatto ambientale nettamente inferiore ai sistemi tradizionali. Cartongesso, lana di roccia e acciaio
sono totalmente riciclabili.
Sopraelevazione a Principina
linea con le prossime nuove
normative Ce sul risparmio
del suolo e l’agevolazione della
ristrutturazione in elevazione
dei fabbricati esistenti”. Cogi
è nata nel 1986 e da sempre
produce profili e componenti
impiegati nell’edilizia a secco.
Attualmente ha all’attivo 11
linee produttive, tutte studiate
e progettare sotto la direzione
dello staff Cogi, che ha privilegiato l’automazione di molte
lavorazioni e operazioni. Il
sistema costruttivo strutturale in acciaio sottile steelMax
si aggiunge dunque alle produzioni tradizionali, tecnologicamente all’avanguardia e
realizzate in una vasta gamma
di colori e sezioni: strutture
metalliche per cartongesso;
orditura di sostegno per controsoffitti; sistema flatline;
botola d’ispezione Klip; telaio
per porta scorrevole kitMax.
Prestazioni elevate e sostenibilità ambientale, rigorosamente con costi e tempi “certi”
Gli edifici realizzati con il sistema costruttivo a secco steelMax, marchio registrato da Cogi, sono flessibili e facilmente adattabili alle diverse esigenze costruttive, anche in funzione del sito di edificazione. Inoltre, mediante un’attenta progettazione si
raggiungono ottime prestazioni in materia sia di isolamento termico che di isolamento e comfort acustico. Sono innumerevoli
le qualità di tale sistema e i vantaggi che ne derivano dal suo utilizzo. La lavorazione a freddo della lamiera di acciaio strutturale assicura una precisione continua durante la profilatura; i profili così ottenuti assicurano flessibilità d’impiego per svariate
esigenze strutturali. Si tratta inoltre di un sistema sostenibile, poiché l’acciaio è riciclabile al 100%, e leggero, poiché le componenti riducono il peso dell’intera costruzione e di conseguenza si riduce l’incidenza della massa sismica. I profili sottili escono
dalla linea di produzione pronti da assemblare, non necessitano quindi di lavorazioni aggiuntive e garantiscono perciò rapidità
e facilità di costruzione. Si tratta di un sistema costruttivo “a secco”, che dà quindi la possibilità di smontare i vari strati e riutilizzarli o riciclarli. La composizione degli elementi permette l’integrabilità con gli impianti elettrico e idrico, la loro produzione
e movimentazione è a ridotto impatto ambientale. I componenti di finitura e l’acciaio sono incombustibili o comunque non
alimentano l’incendio anzi come risulta dalle certificazioni, le strutture opportunamente realizzate sono resistenti al fuoco,
sono cioè Rei. “È un sistema costruttivo conveniente, poiché i costi e i tempi sono definiti e certi grazie a un’accurata fase di
progettazione - sottolinea Mario Guidotti - Il risultato, quindi, è un risparmio effettivo”.
Struttura di abitazione a due piani in costruzione
34 Fare impresa a Nordest
Internazionalizzazione
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
MECCANOTECNICA VENETA / Mtv nasce nel 1991. Oggi punta sull’altissimo livello tecnologico
Ferrata negli utensili di precisione
Seghe circolari, frese con spoglia logaritmica, profilatura di mole diamantate
P
resente nel settore degli
utensili di precisione
dal 1991, Meccanotecnica
Veneta (Mtv) è una solida
realtà di respiro internazionale con prodotti e soluzioni
dotati di un altissimo livello
tecnologico. L’azienda nasce come fornitore di una
svariata tipologia di utensili
per i settori dell’occhialeria,
oreficeria e orologeria. Nei
primi anni Duemila, Diego
Bordignon, fondatore e attuale presidente dell’azienda, intuisce che la specializzazione è la strada giusta
da percorrere per offrire
al mercato prodotti di
nicchia adattabili ai diversi settori produttivi.
“Abbiamo incrementato
il nostro know how su
tre linee di prodotto
ben definite e ci siamo
aperti a comparti come
il medicale, l’automotive, l’elettronica, l’aerospaziale, la meccanica
di precisione, l’industria
delle chiavi e molti altri”.
Le linee di prodotto comprendono le seghe circolari,
le frese a profilo costante e
i microutensili. La prima
riguarda le seghe circolari
unificate in metallo duro,
prodotte secondo lo standard Din e caratterizzate
dal prezzo concorrenziale e
dalla qualità in linea con le
attuali esigenze; per lo più
disponibili a magazzino,
permettono consegne pressoché immediate. La nostra
seconda linea strategica
concerne invece, sul fronte
opposto, una categoria di
prodotti speciali: gli utensili in metallo duro a profilo
costante con spoglia logaritmica, per i quali ci stiamo
sempre più distinguendo sul
mercato nazionale ed estero;
tecnologicamente avanzati,
sono caratterizzati dal fatto che si possono raffilare
molte volte senza che vi sia
alcuna alterazione di spoglia
e di profilo. La terza linea su
cui verte la nostra strategia
operativa riguarda infine
un ambito in cui ci siamo
fortemente specializzati: la profilatura delle mole diamantate,
anche di dimensioni
piccolissime e con
tolleranze
centesimali;
concepita
inizialmente a nostro uso interno, sta
prendendo piede anche in termini commerciali”. La specializzazione in queste
tre linee di prodotto
consente a Mtv di proporsi al mercato internazionale come partner affidabile
dotato di un alto livello di
professionalità. Attualmente
il 50% del fatturato si ottiene con l’export in Svizzera e
Germania. “I nostri prodotti
sono richiesti in mercati dove l’attenzione al dettaglio e
alla precisione sono elementi
distintivi”. È la conferma del
livello tecnologico dell’azienda.
“Inoltre, a parità di qualità e
di servizio, il nostro prezzo è
inferiore”. Il rapporto fidelizzato con alcune realtà svizzere potrebbe ora trasformarsi
in una partnership commerciale e strategica. “Abbiamo
ricevuto proposte di joint
venture, stiamo valutando le
varie possibilità”. Tra i fattori
di crescita dell’azienda Diego
Bordignon ricorda gli investimenti in ricerca e sviluppo. “Nel 2014 abbiamo destinato 100 mila euro (pari al
4% del fatturato) nella ricerca di soluzioni specifiche e
innovative in grado di risolvere precise problematiche di
nostri importanti clienti”.
Altre qualità che fanno la
differenza riguardano il rispetto dei termini di con-
Diego Bordignon
segna pattuiti e il controllo
preciso e assoluto sui prodotti effettuato tramite moderne
macchine ottiche.
Ma la punta di diamante di
Mtv è la capacità di fornire
soluzioni versatili, a volte
modificando completamente
l’approccio all’utensile e fornendo spesso un’alternativa
per la specifica esigenza di
lavorazione. “La nostra versatilità ci porta a guardare
un utensile da tutti i punti
di vista e a trovare soluzioni innovative e originali”.
Doti tipiche dell’imprenditoria italiana che all’estero
ci invidiano. Anche la fidelizzazione del personale e
una visione etica del lavoro
contribuiscono al successo
di un’azienda. “È importante
favorire un clima di soddisfazione e motivazione tra
tutti i collaboratori. Il nostro
personale può contare su un
orario di lavoro flessibile, la
garanzia del sabato libero e
un ambiente di lavoro sano
e pulito”. Tra i progetti per
il 2015 c’è il lancio di una
nuova sega circolare dalla
durata superiore allo standard, già brevettata. Si tratta
di un prodotto rivoluzionario, utilizzabile in qualsiasi
settore, con caratteristiche
di modularità che ci dovrebbero mettere al riparo dalla
concorrenza per un discreto
periodo.
DERWID / Fiore all’occhiello è il servizio di business integration per gestire dati e documenti in digitale
Soluzioni informatiche per l’industria 4.0
Con la piattaforma web based D/bip la comunicazione implementa la propria efficacia
D
a sempre impegnata
nell’ottimizzazione dei
processi aziendali, Derwid,
società informatica con un
focus sulla consulenza, propone soluzioni che rispondono pienamente ad alcune
delle tipiche esigenze dell’industria 4.0, un’industria, cioè,
sempre più basata sui concetti di automazione, internet of
things, big data e integrazione
di clienti, partner e fornitori.
In questo contesto acquisisce
una grande importanza una
comunicazione integrata efficace e, in tal senso, Derwid
offre un servizio di business
integration che rappresenta il
fiore all’occhiello dell’azienda.
“È quello in cui siamo specializzati da sempre”, afferma il
fondatore e amministratore
delegato Horst Exenberger.
“Siamo partiti offrendo un
servizio di scambio elettronico di dati e, negli anni, lo abbiamo integrato con altri servizi per gestire e organizzare
documenti e dati in formato
digitale”.
Nasce così D/bip, una piattaforma web based di business
integration che comprende
tutti i servizi per una comunicazione integrata efficace.
Il servizio di scambio elettronico di dati - Edi, permette
l’invio e ricezione di dati in
modo semplice e puntuale,
attraverso un unico canale.
Grazie a tale servizio è possibile trasformare i dati in uscita dal gestionale, trasmetterli
in modo sicuro e controllare
l’esattezza dei dati trasmessi,
ad esempio di una fattura rispetto al relativo ordine.
“Utilizzando questo sistema, che verifica la coerenza
dei documenti e permette di
individuare e correggere subito eventuali imprecisioni,
senza interrompere l’invio
dei dati corretti, è possibile
diminuire la percentuale di
errori dovuti all’intervento
umano nonché i tempi di caricamento e trasmissione dei
dati” commenta Exenberger.
“Lo scambio di dati è sicuro
e tracciabile, garantendo la riservatezza delle informazioni
scambiate”.
Si tratta di un servizio offerto in outsourcing e caratterizzato da un alto grado di
flessibilità: il sistema è per-
fettamente integrabile con
qualsiasi software gestionale,
perché ‘traduce’ i dati in un
formato compatibile a tutti
i sistemi gestionali coinvolti nello scambio, quello del
cliente e quelli dei suoi business partner. “Siamo in grado
di integrarci con qualsiasi
software gestionale, grazie
alle numerose partnership
con gli integratori di Erp,
maturate in 15 anni di progetti nazionali e internazionali”, sottolinea Exenberger.
“Offriamo così al cliente una
soluzione affidabile e interveniamo in modo rapido e
mirato, sostenuti dal rapporto di fiducia instaurato con i
nostri partner. Non mancano
i benefici per le aziende con
cui collaboriamo: oltre che
di vantaggi economici, con
delle entrate durature nel
tempo, godono di agevolazioni di tipo tecnico. Infatti le
software house, sviluppando
un unico modulo di import/
export - un modulo standard,
modificabile in outsourcing,
senza necessità di ritocchi al
software - potranno utilizzarlo per tutte le possibili inte-
grazioni. L’ottimizzazione di
risorse per l’integratore Erp
è evidente: potrà delegare a
Derwid la gestione delle integrazioni con tutti i business
partner del cliente. Siamo
sempre aperti a valutare nuove collaborazioni con aziende
che operano nel campo dei
software gestionali e che sono
interessate a scoprire la nostra realtà.”
D’altro canto, essendo un servizio costruito a “misura del
cliente”, si adatta alle esigenze
di ogni tipo di azienda, sia
delle grandi aziende strutturate che di quelle più piccole
con necessità di trasmissione
più modeste.
Nel momento in cui i documenti vengono scambiati in
formato elettronico, diventa
una conseguenza logica conservarli in formato digitale.
Per questo Derwid propone
un servizio di conservazione sostitutiva, che si integra
con il sistema di scambio
elettronico di dati: si azzera
così il rischio di perdita dei
documenti, e si semplifica la
gestione amministrativa rendendola più veloce e sicura.
Il fondatore e amministratore delegato Horst Exenberger
“Scambiare dati di tipo commerciale, finanziario ma anche logistico in modo puntuale ed efficiente con tutti i
business partner diventa di
fondamentale
importanza
nell’ottica dell’industria 4.0,
soprattutto in considerazione
del nuovo scenario di collaborazione tra le aziende della
filiera.
Diventa quindi essenziale avere a disposizione uno
strumento affidabile, in grado
di garantire puntualità e precisione nella comunicazione
con fornitori e altri business
partner” conclude il titolare.
In tal senso Derwid, con la
propria piattaforma di business integration D/bip offre
lo strumento ideale per lo
scambio elettronico sicuro di
dati, un convertitore any to
any adatto a ogni tipo di formato e senza limiti.
Internazionalizzazione
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
FINITURE / La forte vocazione all’estero raggiunge il 95% della produzione
Qualità di prodotto e assistenza: ecco
il made in Italy che piace al mondo
Ma la chiave del successo “morale” dell’azienda è nella trasparenza dei rapporti
M
assiccia
immissione
della robotica negli
impianti ideati e prodotti, per
rendere sempre più automatizzato e quindi autonomo
il processo di verniciatura;
forte propensione all’export,
con una crescita che negli ultimi anni lo ha portato al 95%
della produzione. Sono i due
aspetti che maggiormente
caratterizzano oggi la vita di
Finiture, azienda di Saonara
in provincia di Padova specializzata nella produzione di
impianti per le verniciature
di superfici in legno: serramenti, porte, mobili, sedie,
tavoli e altri elementi. Fondata negli anni Cinquanta con
il nome di Mizar dal padre
di Giovanni Sedino che oggi
ne è amministratore delegato,
negli anni Ottanta è diventata
Finiture System e nel 2000 è
divenuta Finiture, mantenen-
Sede dell’azienda Finiture
do però il suo core business
nel settore degli impianti per
la verniciatura. La costante
attenzione all’innovazione
tecnologica e alle normative,
la capacità di trovare soluzioni idonee alle richieste dei
clienti, la qualità costruttiva
degli impianti così come l’efficienza dell’assistenza post
vendita hanno permesso a Finiture di crescere e di essere
oggi una delle prime aziende
italiane nel suo settore. “Da
sempre abbiamo avuto una
predisposizione all’esportazione - racconta Giovanni
Sedino - e non abbiamo mai
lesinato in ricerca e sviluppo quando le cose andavano
bene. Sono state due caratteristiche fondamentali per
consentirci di proseguire l’attività imprenditoriale senza
problemi. Quando è arrivata
la crisi, abbiamo infatti potuto affrontare nuovi mercati
grazie alla dimestichezza che
avevamo con l’estero e pre-
Giovanni Sedino,
amministratore delegato
Finiture
sentarci competitivi in virtù
delle soluzioni tecnologicamente avanzate dei nostri impianti”. Europa, Nord America, Cina, Australia, sono
tutte aree in cui Finiture ha
venduto i propri impianti e
ha una consolidata rete commerciale di riferimento, che
l’azienda coltiva dimostran-
Fare impresa a Nordest
dosi sempre pronta a intervenire per qualsiasi richiesta del
cliente anche dopo l’avvenuto
acquisto delle macchine. “È
fondamentale la fidelizzazione degli interlocutori, anche
se la nostra tipologia di prodotto ha bisogno di clienti
sempre nuovi, poiché non si
vende alla stessa azienda un
impianto all’anno. Tuttavia,
in particolare all’estero, la
qualità dell’assistenza è un
fattore che fa la differenza e le
relazioni sono fondamentali
per allargare il proprio business”. Se negli ultimi anni la
robotizzazione degli impianti
Finiture ha rappresentato il
cambio di passo in ambito
produttivo, moltissimo l’azienda ha innovato anche sul
fronte delle prestazioni energetiche di queste macchine.
“Siamo arrivati ad abbattere i
costi della bolletta energetica
addirittura dell’80% con gli
impianti robotizzati e anche
per quelli dedicati all’essiccatura”, sottolinea Sedino. Continuamente proiettati verso
il futuro, alla Finiture hanno
l’occhio attento che monitora
tutti le novità che vengono
introdotte lungo la filiera in
cui sono inseriti, per rispondere adeguatamente e addirittura anticipare le richieste.
“Quando il mercato chiede,
bisogna essere pronti – sottolinea l’imprenditore -. Per
esempio, seguiamo le evoluzioni dei macchinari utilizzati per produrre in serie i serramenti o altri manufatti in
35
legno che poi debbono essere
verniciati, per modificare se
del caso anche le nostre macchine”. Finiture, insomma,
è in grado di adattarsi alle
norme dei diversi Paesi e alle
diverse situazioni per trovare
nuove soluzioni tecniche “su
misura” per richieste di ogni
genere. Con trenta dipendenti, tutti con profili professionali adeguati e con la conoscenza di almeno due lingue
straniere da parte di coloro
che devono relazionarsi con i
clienti sia da un punto di vista tecnico che commerciale,
Finiture ha solide radici nel
territorio in cui è nata e ha
fatto del rigore e della serietà
nel rapporto con tutti un suo
tratto distintivo. “Ciò significa, per esempio, pagamenti
sempre regolari, nonostante
il ciclo economico - sottolinea Sedino - significa un rapporto puntuale e trasparente
con le banche. Sono aspetti in
cui crediamo assolutamente e
che abbiamo verificato possono anche diventare vantaggi competitivi. La correttezza
nei rapporti paga sempre: se
una banca crede nella serietà
dell’azienda che ha davanti,
per esempio, contribuisce a
creare le condizioni per una
solida posizione finanziaria.
E, se a un fornitore assicuri il
pagamento ‘vista fattura’, può
essere che sia disponibile a
uno sconto che per l’azienda
diventa possibilità di recupero risorse da investire altrove”, conclude l’imprenditore.
ITAUTOMATION / È made in Italy la firma delle soluzioni per i settori navale ed eolico. E, inaugurata la filiale US, il gruppo si prepara per due importanti eventi
Ingegnerizzazione d’avanguardia
L’azienda ha progettato e realizzato la più grande turbina al mondo della categoria
I
deata, progettata e realizzata in proprio la più
grande turbina al mondo
nella sua categoria (60 kW)
per produrre energia eolica
con venti bassi, 5-6 metri al
secondo; ingegnerizzazione e
realizzazione di tutta la parte
di distribuzione elettrica sulle grandi navi passeggeri per
far funzionare i grandi filtri di
scarico fumi di cui ora devono
essere dotati i “comignoli” al
fine di azzerare le emissioni di
scarico ed essere così in regola con le nuove normative internazionali. Sono questi due
esempi dell’attività di punta
che caratterizza ItAutomation
in due settori chiave per l’azienda nata nel 2001, a Vicenza, su iniziativa dell’ingegner
Marco Stoppele, che oggi ne è
presidente e amministratore.
L’applicazione dell’elettronica
e la realizzazione di processi
di automazione sono stati sin
da subito l’ambito di lavoro
dell’azienda, che negli anni ha
trovato una propria specializzazione e di apporto ad alto
tasso innovativo in ambito
navale ed eolico. Per quanto riguarda il settore navale,
spiega ingegner Stoppele, l’aspetto che ora sta impegnando maggiormente ItAutomation con personale spedito in
tutto il mondo è quello legato
“all’adeguamento delle grandi
navi da crociera rispetto alle
normative internazionali che
impongono un severo controllo sulle emissioni delle
navi in movimento - illustra
- Ciò comporta l’applicazione sui comignoli di imponenti filtri e la realizzazione
di tutto l’impianto elettrico
Nave da Crociera
per il loro funzionamento”.
Naturalmente, aggiunge, “si
opera su navi in navigazione
e, soprattutto, si deve intervenire su una struttura che non
ha previsto questa aggiunta.
Il nostro primo impegno,
quindi, è stato nel fornire agli
armatori la soluzione ingegneristica per ammodernare
efficacemente un manufatto
esistente”. La parte progettuale ha poi portato con sé
quella pratica, con la fornitura e l’installazione di tutta
la parte elettrica necessaria
al funzionamento dei filtri,
oltreché ai quadri di distribuzione. “Sul fronte elettrico gestiamo, inoltre, ogni aspetto
del coordinamento tra la nave
e i fornitori”. ItAutomation
grazie alle sue conoscenze
ingegneristiche e tecnologiche è riuscita ad assicurarsi
un filone di lavoro che “ha
una prospettiva importante sottolinea Stoppele - poiché
sono molte le grandi navi che
devono adeguarsi alle nuove
normative e i tempi di intervento sono lunghi, poiché
non devono interferire con
la vita di queste città viaggianti e dei loro ospiti”. In
questo settore gli interventi
dell’azienda spaziano in tutto
il mondo, dall’Australia agli
Stati Uniti, dal Messico all’Arabia e alla Nuova Zelanda.
Per ItAutomation si è rivelato
ugualmente proficuo il settore della produzione di energia
eolica, dove ha cominciato a
muovere i primi passi già nel
2003. Una svolta significativa
è avvenuta però qualche anno
fa quando “abbiamo ideato,
progettato e costruito in casa
Turbina eolica
Modello Se-ARCH 60
da 60 KW
la più grande turbina al mondo nella propria categoria - 60
kiloWatt - per pale eoliche
studiate specificamente per
l’Italia”, racconta l’ingegnere.
“Si trattava infatti di trovare
una soluzione conveniente
per produrre energia anche
laddove non spirano venti
forti, ma ci sono e sono costanti. Inoltre, volevamo proporre una soluzione capace
di durare a lungo nel tempo,
grazie a una meccanica e a
una elettronica adeguata e
all’avanguardia. ”. Il prodotto
che ne è scaturito, una pala
piuttosto grande per la categoria che “produce energia
al meglio con un vento a 5-6
metri/secondo”, ha avuto un
notevole successo con largo
impiego soprattutto nelle regioni italiane insulari e del
Sud. La produzione è tutta
italiana, coordinata da ItAutomation che si avvale di
fornitori - localizzati tutti a
Nordest e tutti certificati - per
la componentistica necessaria alla completa realizzazione delle pale. “Le commesse
continuano e ora abbiamo
messo in atto una strategia
commerciale per entrare con
decisione nel mercato estero,
in particolare negli Stati Uniti, all’inizio del 2016”, conclude Stoppele.
Da novembre è stata aperta
una filiale “ItAutomation US”
e l’azienda ha già programmato la propria presenza in due
importanti fiere di settore.
36 Fare impresa a Nordest
Friuli Venezia Giulia
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
FINRECO / Si aprono nuove opportunità nel mercato della garanzia
Condividendo il know-how
crescono le sinergie sul territorio
E i servizi finanziari potranno essere estesi anche a soggetti terzi
F
un’ottica di allargamenondata nel 1975 per
to dell’attività sociale,
fornire al movimento
l’erogazione dei servizi
cooperativistico regionafinanziari anche a favole uno strumento per fare di soggetti economivorire l’accesso al credito
ci terzi rispetto ai soci,
dell’impresa cooperativa,
seppur sempre connessi
Finreco nasce grazie alle
con le realtà cooperative
associazioni cooperativiregionali. La società ha
stiche regionali e con il
poi concluso un accordo
fondamentale contribudi rete con i tre Confidi
to dell’Amministrazione
operanti nel territorio
regionale. In 40 anni di
giuliano e isontino che la
attività diventa la finanporterà ad accrescere la
ziaria di riferimento del
propria competitività sul
mondo cooperativo remercato della garanzia
gionale con una serie di
tramite la condivisione
servizi che soddisfano la
di parte del know-how
domanda di investimenIl cavaliere Franco Bosio,
e delle risorse, la realizti, di capitale circolante
presidente di Finreco
zazione di sinergie con
e la ristrutturazione delle
i partner bancari, l’inpassività. Nell’ultimo sedividuazione di nuove opportunità di penemestre è proseguito l’incremento dei volumi
trazione nel mercato della garanzia, l’accesso
deliberati e il monte garanzie ha oltrepassato i
a possibili contributi pubblici finalizzati alla
13 milioni di euro a fronte di un patrimonio e
realizzazione dei propri obiettivi. Importante
fondi rischi di oltre 9 milioni. Con la riforma
segnale di reazione al delicato momento visdel testo unico bancario gli interventi finansuto dal sistema dei Confidi, il contratto di reziari sono limitati alle sole garanzie e viene a
te vuole essere uno strumento per aumentare
meno la possibilità di erogare direttamente
la capacità di sostenere le imprese cooperative
finanziamenti alle imprese associate. Nononell’accesso al credito, in uno scenario econostante questo le potenzialità di Finreco oggi
mico che, si spera, possa presto confermare i
appaiono ancora maggiori grazie alla recensegnali di ripresa.
te modifica dello statuto che permetterà, in
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Friuli Venezia Giulia
COOPERATIVE FVG / Settant’anni dalla fondazione dell’Associazione
Insieme per un sistema più efficace
Al lavoro di concerto con l’Amministrazione regionale in
particolare in tema di prestiti sociali e vigilanza
R
icorrono quest’anno i 70 anni dalla fondazione dell’Associazione Cooperative Friulane, articolazione territoriale per la provincia
di Udine di Confcooperative Fvg, a dimostrare il radicamento sul territorio del sistema
cooperativo, e la sua importanza cruciale per
il sistema produttivo del Friuli Venezia Giulia, come dell’intera nazione. Le cooperative
associate a Confcooperative Fvg sono oggi
301. Imprese che insieme realizzano un valore
pari a 615 milioni di euro e danno impiego a
11.500 addetti. In occasione delle celebrazioni
per l’importante anniversario, la Regione ha
evidenziato la propria linea d’intervento sul
settore nel quale, ha affermato la presidente
della Regione Debora Serracchiani, “sono necessari alcuni cambiamenti, e stiamo lavorando su questo fronte assieme alle associazioni
di categoria”. Gli interventi andranno nella
direzione di un consolidamento del sistema,
attraverso una efficace regolamentazione in
particolare mirata ai temi del prestito sociale
e del sistema della vigilanza. Anche il vicepresidente della Giunta Sergio Bolzanello, dopo
aver ricordato l’importanza cruciale anche
della presenza di un sistema di credito cooperativo a sostegno del credito verso le aziende,
ha spiegato come la Regione sia impegnata
nella scrittura della nuova legge regionale sulla cooperazione, costruita nel confronto tra
le parti. L’efficacia dell’azione del mondo cooperativo è dimostrata anche dalla soluzione
della vicenda che recentemente ha coinvolto
le Cooperative Operaie e CoopCa, nella quale
ha giocato un ruolo chiave la solidarietà cooperativa messa in campo dalla Coop nazionale e da Coop Consumatori Nord Est, che
recentemente ha annunciato la riapertura di
11 punti vendita ex Cooperative Operaie a
Trieste e in provincia di Pordenone, con 278
dipendenti. Fiducia condivisa dai cittadini,
come dimostra un’indagine commissionata
proprio da Coop Consumatori Nordest nel
capoluogo, dalla quale emerge che il 56% dei
residenti intervistati crede ancora nel sistema
della cooperazione.
Fare impresa a Nordest
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38 Fare impresa a Nordest
Friuli Venezia Giulia
PALLAVISINI LEGNAMI / 25 anni di attività rigorosamente fondata sulla “catena del valore”
Good wood, la vera cultura del legno
Questa è la filosofia che permea l’intera filiera di un’azienda da sempre “green”
“L
a cultura del legno è
un valore che non può
prescindere dalla sostenibilità
e dal rispetto ambientale, nei
processi produttivi come nelle
persone. Nasce da qui la filosofia del rispetto racchiusa in
due semplici ma efficaci parole: Good Wood”, commenta Luca Pallavisini, oggi alla
guida dell’azienda fondata nel
1990 dal padre Giuseppe. Una
filosofia che permea l’intera
catena del valore, poiché chi
sceglie i nostri prodotti sceglie
un percorso pulito”. Situata
a Moimacco, in provincia di
Udine, Pallavisini Legnami è
una realtà che occupa dodici
lavoratori e che nel 2014 ha
registrato un fatturato di 6
milioni di euro, con il progetto
di raggiungere entro i prossimi tre anni i 15 milioni. “Festeggiamo con gioia 25 anni di
attività. Da semplice segheria
oggi siamo una società in costante evoluzione. Collaboriamo con i migliori produttori
nazionali ed esteri dedicando la massima attenzione al
servizio offerto”. Col tempo
l’azienda si è specializzata
nell’importazione e distribu-
Luca Pallavisini, titolare di Pallavisini Legnami
zione di legnami di latifoglie e
di biocombustibili. “Importiamo principalmente dai paesi
dell’area balcanica. Abbiamo
sviluppato collaborazioni di
lunga durata con fornitori che
vantano una radicata cultura
del legno, una tradizione della
nostra zona - precisa Luca Pallavisini -. Con il biocombustibile siamo presenti su tutto il
territorio italiano rifornendo
magazzini edili, supermercati
della piccola e grande distribuzione, ferramente e fai da
te, gruppi di acquisto, pizzerie
e ristoranti e altro ancora. A
livello locale forniamo anche
i clienti privati e partecipiamo
a mercatini e fiere che si svolgono sul nostro territorio”. Dal
24 al 28 febbraio Pallavisini
sarà presente a Progetto Fuoco 2016, evento che si svolge
ogni anno alla Fiera di Verona.
Giunta alla decima edizione, è
una mostra internazionale
di impianti e attrezzature per
la produzione di calore ed
energia della combustione di
legna. “Per il nostro settore è
un appuntamento che riveste un’importanza strategica.
Quest’anno presenteremo la
nostra consolidata linea di
prodotti Extra, che compende
pellet e tronchetti di faggio,
assieme a pellet d’abete, legna
da ardere, accendifuoco. Inoltre stiamo progettando nuovi packaging, per soddisfare
tutte le necessità del cliente”.
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Pallavisini Legnami opera sia
sul territorio italiano sia all’estero. “Siamo presenti in tutta
Europa, ma prevalentemente
in Belgio e Uk, e poi in Cina,
Corea, Giappone ed Emirati
Arabi Uniti. Forniamo - spiega il titolare - magazzini di
legname, tornitori, grossisti,
produttori di mobili d’arredo,
casalinghi, giocattoli, utensili. Tra le nostre realizzazioni,
spiccano i giocattoli, gli articoli per la casa e i mobili per
bambini, a garanzia della qualità del made in italy, ma collaboriamo anche con aziende
produttrici di appendiabiti,
porte, finestre, scale, parquette”. Pallavisini è, per natura,
un’azienda green, da sempre
attenta all’ambiente. “Utilizziamo politiche di risparmio
energetico e di gestione consapevole dei rifiuti, convinti
che ciò che fa la differenza è
proprio una cultura ispirata
al basso impatto ambientale. Vogliamo contribuire alla
creazione di una società più
rispettosa e consapevole delle
Il magazzino di Pallavisini
nostre risorse e dell’importanza di preservarle. Dal 2005 siamo dotati del marchio Fsc che
attesta che il legname proviene da foreste gestite secondo
rigorosi standard ambientali,
sociali ed economici e che viene utilizzato nel rispetto della
natura”. Uno degli obiettivi
di Luca Pallavisini è proprio
quello di diffondere la cultura
del consumo sostenibile: “Proponiamo prodotti sicuri, di
cui conosciamo tutto il ciclo di
vita. ‘Sviluppo sostenibile’ per
noi significa continua ricerca
di nuovi prodotti, sempre più
performanti, sempre realizzati
nel rispetto dei valori in cui
crediamo; ‘Good Wood’, infatti, vuol dire attenzione ai cambiamenti sociali ed economici.
E per contribuire a divulgare la
cultura ‘good wood’ ogni anno
regaliamo a clienti e amici un
manufatto in legno; nel 2015,
anno per noi indimenticabile, abbiamo donato a tutti un
calendario da scrivania e per il
2016 abbiamo già in serbo una
bella sorpresa”.
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015
Fare impresa a Nordest
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40 Fare impresa a Nordest
Eventi
Lunedì 30 novembre 2015