AVVERTENZE ONLINE - Di la tua

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AVVERTENZE ONLINE - Di la tua
====== AVVERTENZE ONLINE ==================
Settimanale telematico sulle politiche dei consumatori. Per conoscere ed aver coscienza dei propri
diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo.
Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori
Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze
Tel: 055.290606 (ore 15-18, da lun. a ven.)
Fax: 055.2302452
URL: http://avvertenze.aduc.it
------------------------------------------Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF:
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------------------------------------------Archivio dal 04-11-2009 al 10-11-2009
2009-26
In questo numero:
- Editoriale.
11-11-2009 07:23 Il presunto potere dell'informazione. Il caso H1N1
http://avvertenze.aduc.it/editoriale/presunto+potere+dell+informazione+caso+h1n1_16648.php
- La scheda.
10-11-2009 19:15 Posta elettronica certificata (pec): guida all'uso
http://sosonline.aduc.it/scheda/posta+elettronica+certificata+pec+guida+all+uso_16649.php
- MediCare?
09-11-2009 09:39 Vaccini Virus e batteri al tempo della Telecrazia (parte 2)
http://avvertenze.aduc.it/medicare/vaccini+virus+batteri+al+tempo+della+telecrazia_16637.php
- Famiglia e Individuo.
04-11-2009 07:17 Coppie di fatto. Cartella clinica del defunto e diritti del convivente
http://avvertenze.aduc.it/famiglia/coppie+fatto+cartella+clinica+defunto+diritti_16617.php
- Vignetta
05-11-2009 12:48 Il crocifisso dopo Strasburgo
http://www.aduc.it/vignetta/crocifisso+dopo+strasburgo_16629.php
- Giannino
09-11-2009 13:37 Influenza e vaccino
http://www.aduc.it/giannino/influenza+vaccino_16640.php
- Notizie
04-11-2009 09:13 ITALIA/Rischio frane per l'80% dei Comuni
http://avvertenze.aduc.it/notizia/rischio+frane+80+dei+comuni_113586.php
04-11-2009 11:53 USA/Referendum, il Colorado legalizza il possesso di cannabis. In Maine sì all'uso
terapeutico
http://avvertenze.aduc.it/notizia/referendum+colorado+legalizza+possesso+cannabis_113591.php
05-11-2009 09:13 DANIMARCA/Gli studenti potranno usare Internet durante gli esami
http://avvertenze.aduc.it/notizia/studenti+potranno+usare+internet+durante+esami_113604.php
05-11-2009 09:26 U.E./Farmaci generici: i ritardi della disponibilita'
http://avvertenze.aduc.it/notizia/farmaci+generici+ritardi+della+disponibilita_113611.php
05-11-2009 11:03 SVIZZERA/L'Antitrust multa Swisscom: 146 milioni di euro per abuso di posizione
dominante
http://avvertenze.aduc.it/notizia/antitrust+multa+swisscom+146+milioni+euro+abuso_113617.php
05-11-2009 11:24 ITALIA/E i fondi per la banda larga vengono congelati ... ha da passa' 'a ... crisi
http://avvertenze.aduc.it/notizia/fondi+banda+larga+vengono+congelati+ha+passa+crisi_113620.php
05-11-2009 12:03 U.E./Internet: entro il 2010 le nuove regole europee
http://avvertenze.aduc.it/notizia/internet+entro+2010+nuove+regole+europee_113621.php
05-11-2009 12:56 ITALIA/Omeopatia: norme al palo
http://avvertenze.aduc.it/notizia/omeopatia+norme+al+palo_113625.php
06-11-2009 11:09 ITALIA/Italiani soddisfatti al Nord, meno al Sud
http://avvertenze.aduc.it/notizia/italiani+soddisfatti+al+nord+meno+al+sud_113635.php
06-11-2009 12:43 ITALIA/Cibo: 40% lo compra dai distributori automatici
http://avvertenze.aduc.it/notizia/cibo+40+compra+dai+distributori+automatici_113649.php
07-11-2009 09:59 GRAN BRETAGNA/Stop Foie gras: la lotta di Roger Moore
http://avvertenze.aduc.it/notizia/stop+foie+gras+lotta+roger+moore_113664.php
07-11-2009 10:26 GERMANIA/Vini con tanto di antibiotici
http://avvertenze.aduc.it/notizia/vini+tanto+antibiotici_113668.php
07-11-2009 10:40 GRAN BRETAGNA/Governo propone educazione sessuale obbligatoria a scuola, cattolici
e musulmani contrari
http://avvertenze.aduc.it/notizia/governo+propone+educazione+sessuale+obbligatoria_113666.php
07-11-2009 10:47 ITALIA/Giustiza lenta: 750 euro di risarcimento danni per i primi tre anni di ritardo
http://avvertenze.aduc.it/notizia/giustiza+lenta+750+euro+risarcimento+danni+primi_113667.php
07-11-2009 10:59 GERMANIA/Raffreddore: meglio il sale dello spray nasale
http://avvertenze.aduc.it/notizia/raffreddore+meglio+sale+dello+spray+nasale_113669.php
07-11-2009 11:26 GERMANIA/Influenza A: a caccia del vaccino
http://avvertenze.aduc.it/notizia/influenza+caccia+vaccino_113670.php
07-11-2009 11:51 MONDO/Un'applicazione da' la possibilita' di cancellare le proprie tracce dagli archivi di
Google
http://avvertenze.aduc.it/notizia/applicazione+possibilita+cancellare+proprie+tracce_113671.php
07-11-2009 16:49 ITALIA/Test Antidroga parlamentari. I documenti della buffonata
http://avvertenze.aduc.it/notizia/test+antidroga+parlamentari+documenti+della_113672.php
09-11-2009 09:44 SPAGNA/Telefonia mobile. Disattivate le schede prepagate 'non identificate'
http://avvertenze.aduc.it/notizia/telefonia+mobile+disattivate+schede+prepagate+non_113683.php
09-11-2009 10:31 ITALIA/Scajola: per scalare le classifiche scongelare i soldi per la banda larga
http://avvertenze.aduc.it/notizia/scajola+scalare+classifiche+scongelare+soldi+banda_113685.php
09-11-2009 10:39 SVEZIA/Scegliere i cibi che meno danneggiano il clima
http://avvertenze.aduc.it/notizia/scegliere+cibi+che+meno+danneggiano+clima_113686.php
09-11-2009 11:01 ITALIA/Assegni scoperti in forte aumento
http://avvertenze.aduc.it/notizia/assegni+scoperti+forte+aumento_113687.php
09-11-2009 11:32 ITALIA/Tv. Passaggio al digitale terrestre: tra poco tocca a Roma e Lazio
http://avvertenze.aduc.it/notizia/tv+passaggio+al+digitale+terrestre+poco+tocca+roma_113688.php
09-11-2009 11:53 FRANCIA/Un quarto dell'acqua si perde nelle canalizzazioni
http://avvertenze.aduc.it/notizia/quarto+dell+acqua+si+perde+nelle+canalizzazioni_113690.php
09-11-2009 12:35 FRANCIA/Banda larga in fibra ottica: i parigini avranno in casa cavi di diversi gestori
http://avvertenze.aduc.it/notizia/banda+larga+fibra+ottica+parigini+avranno+casa+cavi_113692.php
09-11-2009 14:54 ITALIA/Antitrust. Ancora sanzioni a gestori telefonici: e' la volta di Tele2-Vodafone, Wind e
Tiscali
http://avvertenze.aduc.it/notizia/antitrust+ancora+sanzioni+gestori+telefonici+volta_113696.php
09-11-2009 15:08 ITALIA/Fs/Antitrust. Piu' trasparenza per tariffe
http://avvertenze.aduc.it/notizia/fs+antitrust+piu+trasparenza+tariffe_113697.php
09-11-2009 15:20 ITALIA/Spot della Zuritel ingannevole: l'Antitrust sanziona la compagnia di polizze Rca
http://avvertenze.aduc.it/notizia/spot+della+zuritel+ingannevole+antitrust+sanziona_113698.php
09-11-2009 18:09 ITALIA/Tv. Sky denuncia l'ostruzionismo e l'Antitrust mette 'sotto inchiesta' l'Auditel
http://avvertenze.aduc.it/notizia/tv+sky+denuncia+ostruzionismo+antitrust+mette+sotto_113704.php
10-11-2009 09:24 GRAN BRETAGNA/Prodotti tecnologici. Le istruzioni per l'uso le leggono solo le donne
http://avvertenze.aduc.it/notizia/prodotti+tecnologici+istruzioni+uso+leggono+solo_113711.php
10-11-2009 10:16 MONDO/Campagna di sostituzione di caricabatterie Nokia difettosi
http://avvertenze.aduc.it/notizia/campagna+sostituzione+caricabatterie+nokia_113712.php
10-11-2009 10:33 SPAGNA/Un registro per evitare donazioni fuori controllo di ovuli e spermatozoi
http://avvertenze.aduc.it/notizia/registro+evitare+donazioni+fuori+controllo+ovuli_113716.php
10-11-2009 10:53 ITALIA/Tv. Digitale terrestre: il punto e i problemi irrisolti
http://avvertenze.aduc.it/notizia/tv+digitale+terrestre+punto+problemi+irrisolti_113715.php
10-11-2009 11:33 SVIZZERA/La grande distribuzione accetta di ridurre zucchero e sale nei prodotti a loro
marchio
http://avvertenze.aduc.it/notizia/grande+distribuzione+accetta+ridurre+zucchero+sale_113722.php
10-11-2009 11:48 ITALIA/I debiti delle famiglie secondo l'Abi
http://avvertenze.aduc.it/notizia/debiti+famiglie+secondo+abi_113721.php
10-11-2009 11:58 GRAN BRETAGNA/La caffeina fa bene alla salute
http://avvertenze.aduc.it/notizia/caffeina+fa+bene+alla+salute_113723.php
10-11-2009 12:16 MONDO/Ritiro di un milione di passeggini MacLaren difettosi
http://avvertenze.aduc.it/notizia/ritiro+milione+passeggini+maclaren+difettosi_113726.php
10-11-2009 12:38 FRANCIA/Adozione bimbo coppia omosessuale: ok da tribunale
http://avvertenze.aduc.it/notizia/adozione+bimbo+coppia+omosessuale+ok+tribunale_113727.php
10-11-2009 13:06 FRANCIA/I pacs avanzano: tra qualche anno potrebbero superare i matrimoni
http://avvertenze.aduc.it/notizia/pacs+avanzano+qualche+anno+potrebbero+superare_113729.php
10-11-2009 14:10 ITALIA/Telecom promette: tempi piu' brevi per risolvere i contenziosi
http://avvertenze.aduc.it/notizia/telecom+promette+tempi+piu+brevi+risolvere_113730.php
10-11-2009 14:12 ITALIA/Si vendono meno farmaci da banco
http://avvertenze.aduc.it/notizia/si+vendono+meno+farmaci+banco_113731.php
10-11-2009 14:15 ITALIA/Fatturato commercio elettronico stabile: aumentano gli ordini, cala la spesa media
http://avvertenze.aduc.it/notizia/fatturato+commercio+elettronico+stabile+aumentano_113732.php
10-11-2009 14:18 ITALIA/Recupero canone Rai evaso. Romani risponde col solito nulla all'appello di
Garimberti
http://avvertenze.aduc.it/notizia/recupero+canone+rai+evaso+romani+risponde+col_113733.php
- Comunicati
04-11-2009 12:53 Claude Levi-Strauss, l'antropologo che rivoluziono' il concetto di famiglia
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/claude+levi+strauss+antropologo+che+rivoluziono_16618.php
04-11-2009 15:58 Immigrazione. Per il capo della polizia, quella clandestina è solo questione di criminalità
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/immigrazione+capo+della+polizia+quella+clandestina_16621.php
04-11-2009 17:49 Call center e privacy. Il Senato approva la violazione delle norme comunitarie per
continuare a disturbare gli italiani. Verso una deriva antieuropea?
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/call+center+privacy+senato+approva+violazione+norme_16622.php
05-11-2009 09:42 Influenza A. Fazio, che disastro!
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/influenza+fazio+che+disastro_16625.php
05-11-2009 11:01 Interessi conto corrente bancario. Esposto a Bankitalia contro Carige: violata la legge
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/interessi+conto+corrente+bancario+esposto_16627.php
06-11-2009 09:43 Acqua. Pubblica o privata?
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/acqua+pubblica+privata_16630.php
06-11-2009 16:30 Sentenza crocifisso. Verso una continua violazione del nostro essere Europa
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/sentenza+crocifisso+verso+continua+violazione_16634.php
07-11-2009 10:13 Vino novello. Tanta pubblicita', tanta moda e...
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/vino+novello+tanta+pubblicita+tanta+moda_16635.php
07-11-2009 11:46 Class Action finte. Il sistema clerico-fascista dell'Italia cerca di modernizzarsi... Ridicolo!
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/class+action+finte+sistema+clerico+fascista+dell_16636.php
09-11-2009 12:04 Aduc - Osservatorio Lecce. Capolinea STP: quando a pagare sono gli studenti. Urgente
intervenire per migliorare la situazione.
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/aduc+osservatorio+lecce+capolinea+stp+quando+pagare_16638.php
09-11-2009 13:30 Igiene. Saponi liquidi, meglio non diluirli
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/igiene+saponi+liquidi+meglio+non+diluirli_16639.php
09-11-2009 13:58 Tlc. Banda larga per tutti. Separare la rete dalla precarieta' di Telecom. Appello ai
legislatori
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/tlc+banda+larga+tutti+separare+rete+dalla_16641.php
10-11-2009 12:04 Caso Cucchi. Giovanardi e l'equilibrio
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/caso+cucchi+giovanardi+equilibrio_16643.php
10-11-2009 13:29 Acqua/Firenze. Stato padrone di casa ti vuol buttar fuori non avendone diritto? Combutta
con Publiacqua per tagliarti l'acqua e costringerti ad andar via. Esposto in Procura
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/acqua+firenze+stato+padrone+casa+ti+vuol+buttar_16644.php
10-11-2009 13:59 Canone/Imposta Rai. Garimberti disperato si appella a chi non vuole e non puo' sentire
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/canone+imposta+rai+garimberti+disperato+si+appella_16645.php
- Articoli
04-11-2009 11:19 Gli embrioni, da uno a uno
http://avvertenze.aduc.it/articolo/embrioni_16615.php
04-11-2009 13:55 Diagnosi preimpianto e fibrosi cistica. Finanziare la ricerca scientifica anche con leggi che
la promuovano
http://avvertenze.aduc.it/articolo/diagnosi+preimpianto+fibrosi+cistica+finanziare_16620.php
05-11-2009 08:43 Chiuso per anonimato. Il provvedimento aberrante che ha censurato i forum Aduc
http://avvertenze.aduc.it/articolo/chiuso+anonimato+provvedimento+aberrante+che+ha_16624.php
05-11-2009 11:22 Quebec, ordine dei medici apre alla legalizzazione dell'eutanasia
http://avvertenze.aduc.it/articolo/quebec+ordine+dei+medici+apre+alla+legalizzazione_16628.php
06-11-2009 11:16 Test antidroga parlamentari: 'chisenefrega'. I parlamentari sono e restano screditati agli
occhi degli italiani
http://avvertenze.aduc.it/articolo/test+antidroga+parlamentari+chisenefrega_16631.php
06-11-2009 11:29 Rapporto europeo sulle droghe, la domanda che nessuno sembra porsi
http://avvertenze.aduc.it/articolo/rapporto+europeo+sulle+droghe+domanda+che+nessuno_16632.php
10-11-2009 15:14 Sanita' in carcere. Il segno del degrado delle istituzioni
http://avvertenze.aduc.it/articolo/sanita+carcere+segno+degrado+istituzioni_16646.php
10-11-2009 17:00 Conversione del permesso di soggiorno per motivi familiari
http://avvertenze.aduc.it/articolo/conversione+permesso+soggiorno+motivi+familiari_16647.php
------------------------------------------LE PETIZIONI DELL'ADUC
Sono due, e sul sito c'è la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle.
Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito.
ONU / VATICANO
La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato
non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere
consultivo.
http://avvertenze.aduc.it/info/vaticano.php
PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI
La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai
http://tlc.aduc.it/rai/
------------------------------------------Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura sei canali tematici con informazioni e consigli
quotidiani, tutti editi dall'Aduc:
- Avvertenze
http://avvertenze.aduc.it
Per conoscere i propri diritti e combattere le arroganze di ogni tipo
- Investire Informati
http://investire.aduc.it
Informazione e consulenza finanziaria
- Salute
http://salute.aduc.it
Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo può disporre
della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al
dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza,
tossicodipendenza, contraccezione, sessualità, etc.
- Droghe
http://droghe.aduc.it
Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici,
all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti.
- Telecomunicazioni
http://tlc.aduc.it
I diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia
- Immigrazione
http://immigrazione.aduc.it
Diritti degli stranieri in Italia
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EDITORIALE
11-11-2009 07:23 Il presunto potere dell'informazione. Il caso H1N1
“Positiva all'H1N1 partorisce un bimbo sano”. Cosi' un titolo della cronaca fiorentina del
quotidiano “Il Giornale” che, nell'occhiello, riporta: “La donna, una trentenne, alcuni anni fa aveva avuto un
trapianto di cuore”. Poi una foto con immagine indefinita, che riporta: “la neomamma e il bambino sono a
Careggi [ospedale fiorentino] in buone condizioni di salute”. Un titolo, un occhiello e una didascalia che sono
sintesi di cosa sia e di cosa possa essere l'informazione. Dell'uso che se ne possa fare e dell'importanza
della stessa per la vita quotidiana. Quanti, leggendo questo articolo, avranno tirato un sospiro di sollievo e
avranno pensato “...ah, ce l'ha fatta, meno male...”, senza riflettere piu' di tanto sulla questione e passando
ad altri titoli sul medesimo giornale; dentro di loro, pero', la convinzione che questa donna ce l'avesse fatta, il
bimbo era nato sano... senza l'infezione della mamma. Sicuramente medesima attenzione non sarebbe stata
prestata se il titolo fosse stato del tipo: “donna con leggera influenza partorisce bimbo sano”... ma
probabilmente un titolo del genere non solo non sarebbe mai stato fatto, ma la notizia in se' non sarebbe mai
stata data.
Entrambe le titolazioni della notizia -quella reale e quella da noi supposta- corrispondono a verita'. La
differenza e' nel modo di darla rispetto ad un contesto e alle intenzioni di chi -giornalista, titolista e direttore
del giornale- ha deciso di pubblicarla in quel modo.
Un piccolo fatto di cronaca (sarebbe meglio chiamarlo non-fatto) che ha dato il suo contributo a chi ha deciso
che attirare l'attenzione sull'influenza H1N1: inventare uno scoop diventa cosi' piu' importante di tutto il resto,
lo scopo e' di tentare di vendere piu' copie. Ignorando quello che il viceministro della Salute va dicendo ogni
giorno (e' un'influenza leggera e molto meno pericolosa di quelle di tutti gli inverni, incluso questo) e quello
che ripetono medici e loro associazioni (vaccinazioni solo in casi limite di soggetti a rischio).
Ma la stampa e' come l'organizzazione del nostro Stato: incosciente. Si fa solo i fatti propri, in una sorta di
delirio di potere che la fa auto-convincere di essere al centro del mondo. In era Internet e' ridicolo, ce ne
rendiamo conto, ma e' cosi'.
(Vincenzo Donvito)
------------------------------------------LA SCHEDA PRATICA
10-11-2009 19:15 Posta elettronica certificata (pec): guida all'uso
COS'E' E COME FUNZIONA
La Posta elettronica certificata (PEC) e' un sistema di posta elettronica che prevede venga fornita al mittente
documentazione elettronica, con valenza legale, certificante l'invio e la consegna di documenti informatici.
Il gestore/server di posta elettronica certificata del mittente rilascia a questi una ricevuta di accettazione che
costituisce prova dell'invio del messaggio. Il gestore/server del destinatario invia al mittente, invece, la
ricevuta dell'avvenuta consegna del messaggio nella casella di posta elettronica del destinatario stesso. Non
ha rilevanza l'eventuale mancata apertura/lettura del messaggio da parte del destinatario, cosi' come non ne
ha, con la raccomandata cartacea, la non apertura della busta dopo la consegna da parte del postino (o il
ritiro presso l'ufficio postale).
Le ricevute rilasciate dai gestori/server sono da questi firmate con firma elettronica avanzata (articolo 1,
comma 1, lettera dd), del DPR 445/2000), generata automaticamente. Anche la "bustina" che contiene e
trasporta il messaggio e' firmata allo stesso modo, allo scopo di garantire l'autenticita' dello stesso. Sui
messaggi il gestore/server appone anche la data e l'ora.
Non e' invece richiesta alcuna firma digitale da parte del mittente, sull'identita' del quale garantisce il sistema
PEC attraverso i gestori/server.
La PEC ha lo stesso valore di una raccomandata a/r cartacea e puo' essere utilizzata per le notifiche degli
atti in modo equivalente alla notifica a mezzo posta. Cio', ovviamente, a condizione che sia il mittente che il
destinatario posseggano indirizzi PEC e che l'invio avvenga attraverso di essi.
E' interessante rilevare che, per legge, il documento informatico trasmesso per via telematica si intende
spedito dal mittente se inviato al proprio gestore (server), e si intende consegnato al destinatario se reso
disponibile all'indirizzo elettronico da questi dichiarato, nella casella di posta elettronica del destinatario
messa a disposizione dal gestore (server).
Quando il messaggio non risulta consegnabile il gestore/server informa il mittente di tale mancata consegna
entro 24 ore dall'invio.
Se il gestore/server del mittente rileva virus, il messaggio non viene accettato e il mittente viene subito
avvisato. Se un virus viene invece rilevato dal gestore/server del destinatario, il messaggio viene bloccato e
non consegnato nella casella postale, con tempestivo avviso al mittente attraverso il suo gestore/server. In
ambedue i casi i gestori/server devono comunque conservare i messaggi per 30 mesi.
Se il mittente invece smarrisce la ricevuta di ritorno, la traccia informatica delle operazioni svolte ne consente
la riproduzione. Tale traccia deve essere conservata dai gestori/server mittenti per 30 mesi.
La PEC puo' essere utilizzata con qualsiasi programma di posta elettonica (Outlook, Eudora, etc.) o in
abbinamento a qualsiasi browser (Explorer, Firefox, Mozzilla, etc.). L'indirizzo PEC sara' pero' diverso da
quello di normale posta elettronica eventualmente gia' posseduto.
OPERATIVITA': LE TAPPE DI LEGGE
- Dall'Agosto 2006 tutti gli uffici della pubblica amministrazione (comprese le Regioni e gli enti locali) si sono
dotati di PEC e dal Novembre 2008 devono utilizzarla per qualsiasi comunicazione a propri dipendenti o ad
altre pubbliche amministrazioni (d.lgs. 82/2005 art.47 e dl 185/08 art.16bis).
- Dal 30/6/2009 le amministrazioni pubbliche che hanno un sito devono pubblicarvi, in home page, il proprio
indirizzo di posta elettronica certificata (d.lgs.82/2005 art.54).
- Dal 29/11/2008 tutte le nuove imprese che si costituiscono in forma societaria sono tenute a dotarsi di un
proprio indirizzo di PEC e ad indicare lo stesso nella domanda di iscrizione al registro imprese (dl 185/08
art.16).
- Entro il 29/11/2011 tutte le imprese gia' costituite in forma societaria alla data del 29/11/08 devono dotarsi di
un 'indirizzo di PEC, comunicandolo al registro delle imprese (dl 185/08 art.16).
- Entro il 29/11/2009 tutti i professionisti iscritti in albi ed elenchi dovranno munirsi di un indirizzo di PEC,
comunicandolo al proprio ordine (dl 185/08 art.16).
- Qualsiasi cittadino che ne faccia richiesta puo' ottenere gratuitamente un indirizzo di PEC ("Pec al
cittadino", d.lgs.185/08 art.16 bis e DPCM 6/5/2009, vedi piu' avanti).
LA PEC AL PRIVATO CITTADINO
Come abbiamo gia' visto, ad oggi sono dotati di PEC gli uffici della pubblica amministrazione per le
comunicazioni tra di loro e con i propri dipendenti nonche' molte societa' e liberi professionisti.
Per quanto riguarda il privato cittadino la questione e' in pieno sviluppo, piuttosto complessa e ancora da
"rodare". Quel che e' bene sapere fin da subito e' che per il privato cittadino dotarsi di un indirizzo PEC ed
utilizzarlo non e' obbligatorio ma rappresenta solo una facolta'.
Questo, attualmente, il quadro:
Gia' da oggi qualunque cittadino puo' rivolgersi ad uno dei "gestori certificati" autorizzati dal CNIPA (centro
nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione) ed iscritti nell'elenco pubblico gestito da questo
organo (clicca qui).
I gestori suddetti possono essere aziende private o pubbliche amministrazioni (enti statali, regioni, province,
etc.), e per ognuna di esse il CNIPA svolge attente verifiche in termini di organizzazione, sicurezza e
capacita' tecniche. I gestori di PEC sono distinti da quelli della normale posta elettronica, anche se in
qualche caso possono coincidere (vedi per esempio Fastweb). Gli indirizzi di posta elettronica certificata
sono comunque diversi da quelli della normale posta elettronica eventualmente posseduti.
L'apertura di una casella PEC on uno dei suddetti gestori "certificati" avviene sottoscrivendo un contratto,
dopo aver esaminato le caratteristiche delle varie offerte di quel gestore e aver scelto quella piu' adatta al
nostro caso. I gestori devono obbligatoriamente mettere a disposizione un manuale operativo che definisce i
servizi forniti (si possono chiedere singole caselle di posta o un intero dominio, oltre ad altri servizi) e i costi.
La sottoscrizione, infatti, non e' gratuita, pur se in questa fase -definibile "di lancio"- si possono trovare
diverse offerte a costi moderati. Quel che conta e che va ben esaminato e' il contratto.
Gli indirizzi di PEC cosi' ottenuti sono utilizzabili per comunicare con qualsiasi "controparte" che sia munita di
indirizzo PEC, dalle pubbliche amministrazioni (per invio e ricezione di pratiche e certificati, contestazione
multe, etc.), alle aziende erogatrici di servizi come banche, assicurazioni, etc. (per inviare comunicazioni
formali, contestazioni, etc.). In generale, benche' la comunicazione con la PEC sia tipicamente riservata ai
casi dove e' necessario dare valenza giuridica ad un invio (come avviene con le raccomandate a/r), nulla
impedisce al cittadino di utilizzarla anche per invii non formali, benche' per questi casi sarebbe opportuno
utilizzare altre vie.
Nelle comunicazioni con la pubblica amministrazione e' il cittadino a chiedere che venga utilizzato il proprio
indirizzo PEC (o a dare autorizzazione perche' venga usato). Tale indirizzo viene quindi assegnato al singolo
procedimento, e puo' essere, sempre in riferimento ad esso, revocato o modificato.
Un punto importante da chiarire.
La legge prevede delle limitazioni d'uso per gli indirizzi PEC rilasciati al cittadino dalle pubbliche
amministrazioni inserite nell'elenco gia' detto (enti statali, regioni, province, etc.).
Questi indirizzi, infatti, possono essere utilizzati esclusivamente per comunicazioni tra la stessa pubblica
amministrazione e l'utente a cui e' stata rilasciata una casella (art.16 Dpr 68/2005). Essi non possono essere
usati, quindi, per comunicare con altri soggetti, pubblici e privati.
In questo quadro si inserisce una sorta di "promozione" del Governo, messa in atto allo scopo di
adeguarsi agli standard europei in merito all'informatizzazione delle comunicazioni tra cittadino e pubblica
amministrazione.
Piu' specificatamente, nell'ambito del piano del Governo denominato "Piano E-Government 2012" e'
previsto che la PEC venga diffusa a piu' cittadini possibile a partire dal 2010, gratuitamente, per le
comunicazioni con le pubbliche amministrazioni.
Cio' attraverso un apposito gestore per l'individuazione del quale ci risulta ancora in corso una gara pubblica.
Questo servizio promosso dal governo e' denominato CEC-PAC, ovvero "comunicazione elettronica
certificata tra pubblica amministrazione e cittadino" o piu' semplicemente "PEC al cittadino".
In realta', gia' da Ottobre 2009 e' possibile sperimentare questo sistema chiedendo un indirizzo PEC gratuito
rivolgendosi all'ACI (clicca qui) o all'INPS (clicca qui), grazie ad una convenzione che questi enti hanno
sottoscritto con il Ministero della funzione pubblica.
Gli indirizzi attivati con questi enti confluiranno poi nell'archivio "PEC cittadini" al momento in cui il sistema
entrera' a regime.
Riassumendo....
Per quello che abbiamo potuto appurare dalla normativa fin'ora emanata:
- ad oggi il cittadino privato puo' munirsi di una casella PEC per comunicare con chiunque ne sia
analogamente munito rivolgendosi ad uno dei gestori dell'elenco pubblicato sul sito del CNIPA, leggendo il
manuale operativo nonche' il contratto da sottoscrivere. Il servizio non e' gratuito;
- da Ottobre 2009 e' possibile aprire un indirizzo PEC gratuito con l'ACI o con l'INPS, utilizzabile
esclusivamente per comunicazioni con la pubblica amministrazione. Cio' grazie ad una convenzione che
permette di sperimentare il sistema "Pec ai cittadini" promosso dal Governo;
- dal 2010 dovrebbe entrare in regime il sistema "Pec ai cittadini", con fornitura gratuita un indirizzo PEC per
comunicare con le pubbliche amministrazioni. Al momento non e' ancora stato individuato il gestore di
riferimento. A suo tempo sara' attivato un sito dedicato a questa iniziativa contenente tutte le informazioni
operative.
RIFERIMENTI NORMATIVI
- Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 6 maggio 2009
- Dl 185/2008 divenuto Legge 2/2009, art.16 e 16 bis, modificati dalla legge 69/2009.
- DM 2/11/2005 "Regole tecniche per la formazione, trasmissione, validazione della posta elettronica
certificata".
- D.lgs. 82/2005 "Codice dell'amministrazione digitale"modificato, tra gli altri, anche dalla legge 69/2009.
- DPR 68/2005 "Regolamento recante disposizioni per l'utilizzo della posta elettronica certificata".
- Circolari CNIPA: n.49 del 24/11/2005 e n.51 del 7/12/2006
LINK UTILI
- sito CNIPA con istruzioni e norme: clicca qui
- Guida del CNIPA sulla PEC: clicca qui
- Sito Ministero funzione pubblica con convenzione ACI/INPS: clicca qui
(Rita Sabelli)
------------------------------------------MEDICARE?
di: Giuseppe Parisi
09-11-2009 09:39 Vaccini Virus e batteri al tempo della Telecrazia (parte 2)
Lo studente Iraniano che ha sfidato il potere costituito... il filosofo Francese Voltaire asseriva che
era molto pericoloso avere idee diverse da quelle dei “poteri costituiti”... regola che vale ovviamente anche in
Italia….
Qui la prima parte di questo articolo
Ad ogni anno (dati della Organizzazione Mondiale della Sanita’) in Italia ben 6000 persone muoiono di
influenza e polmonite. Sono per lo piu’ anziani, ma non mancano uomini di mezza eta’ e bambini. E’ sempre
incriminata l’influenza, quella comune, la medesima che mette a letto migliaia di Italiani, che si risolve con
qualche antinfiammatorio e nei casi piu’ delicati qualche giorno di antibiotico per scongiurare infezioni
batteriche.
L’influenza comune abbassa la qualita’ della risposta immunitaria e permette una sovrapposizione batterica,
che e’ poi in definitiva la reale problematica sanitaria della malattia influenzale.
Quando si muore di polmonite, circostanza che si verifica quasi esclusivamente nelle stagioni piu’ fredde, la
responsabilita’ e’ duplice: da un lato l’azione immunodepressiva del virus influenzale comune, dall’altro una
carenza vitale energetica del soggetto.
Nella millenaria medicina tradizionale cinese, ci viene insegnato che quando si viene colpiti da Polmonite
significa che il malcapitato era arrivato al “capolinea”, si tratta di un calo di energia vitale umana, che si
svincola dall’organismo dal polmone fuoriuscendo dalla sua porta finale, il naso.
Pertanto nel mondo, ogni anno, a seguito dell’influenza comune milioni di uomini, donne e bambini muoiono
per complicanze da deficit energetici ed immunitari e da sovra infezioni.
Nessuno e’ stato assalito dall’ansia durante le stagionali influenze?
Come non sostenere che quanto accade, medici e Pronto Soccorsi ospedalieri assaltati, sono il risultato del
delirio italico del sultanato mediatico telecratico?
Siamo completamente assoggettati alla TV, che oscura i cervelli in una operazione lobotomica, spegnendo la
capacita’ di pensare con quello nostro.
Siamo tornati indietro, quasi un secolo indietro.
Dio, patria, famiglia. Chi contrasta e’ eretico. Lo intravediamo nelle banalita’ di questo esecutivo, per quanto
accade sui temi importanti di scelte di salute e vita come il biotestamento, la pillola abortiva Ru486. E non
solo, una Italietta mediocre, ostaggio di un risplendente oscurantismo clericale e vaticano, un governo che
sin dalla sua nascita si era innalzato agli altari nel “dividere le passioni “ con il clero salvo poi farsi trovare
con le mani nella marmellata…..
In termini di laicita’, poi, siamo in Europa i primi della classe.
E regna incontrastata la confusione, l’Italia e’ in delirio.
Bravo medico per giunta, il vice ministro alla Salute Ferruccio Fazio appare affaticato, ostaggio anche lui del
potere del sultanato della telecrazia. Un giorno dice una cosa, l’altro giorno ne dice una che appare inversa,
con milioni e milioni di cittadini appesi al piccolo schermo per far entrare uno “spiraglio di luce” nei cervelli
lobotomizzati e spenti.
In questi giorni alcune importanti testate giornalistiche hanno aperto con numerosi articoli sull’influenza
suina,e, con peculiare riguardo alle “comprensibili” dichiarazioni del viceministro alla salute. Abbiamo
scoperto cosi’ che Fazio, non preoccupandosi non si vaccinera’ contro l’influenza suina…. Qui le frasi in una
sua intervista:
Fazio, H1N1 20 volte meno mortale di virus stagionale. L'influenza A è un'influenza pandemica.
Preoccupa come ogni epidemia, ma non deve allarmare anche perché "abbiamo una mortalità bassissima,
pari a un ventesimo rispetto all'influenza comune stagionale". Lo afferma il viceministro alla Salute Ferruccio
Fazio, intervistato da Maurizio Belpietro nella rubrica 'La telefonata' durante la trasmissione 'Mattino 5'. "I
morti ci sono - dice Fazio - ci sono da noi, ma molto di più in altri Paesi", ribadisce. Mentre l'Italia conta oggi
18 decessi (compreso l'ultimo registrato a Salerno), di cui 9 in Campania, "i morti sono 44 in Francia, 137 in
Inghilterra e 63 in Spagna", elenca. Purtroppo a volte muoiono "donne incinte e bambini. Questo è
sicuramente preoccupante - ammette il viceministro - Anche se l'Italia ha avuto meno decessi rispetto agli
altri Paesi", e anche se la mortalità legata al virus H1N1 è inferiore a quella della classica influenza comune
stagionale, si tratta pur sempre di un'influenza pandemica, sottolinea. "E' inutile 'inseguire' decesso dopo
decesso", aggiunge Fazio. E soprattutto "non andiamo a intasare gli ospedali, se no finisce che tutto va
peggio", ribadisce rilanciando l'appello a rivolgersi in prima battuta ai medici di famiglia. L'influenza A,
conferma ancora il viceministro, "normalmente non dà sintomi importanti. Li dà in una ristretta percentuale di
pazienti: le categorie a rischio che vanno vaccinate", bimbi malati compresi. Le forme gravi in persone senza
malattie pregresse, ricorda, sono da imputare a "una reazione immunitaria eccessiva". Questa provoca "una
scarica di citochine", sostanze infiammatorie responsabili di "una polmonite interstiziale che può essere
grave". Quanto ai bambini, precisa Fazio, si ammalano di più perché vivono in comunità e non hanno difese
specifiche, ma "non sono più a rischio" di complicanze. Non è detto, insomma, che se si ammalano lo
facciano in modo per forza grave.
Ed a proposito di mamme in gestazione il parere di un bravo medico, Claudio Giorlandino, ginecologo,
presidente della Sidip (Società italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale). "I ginecologi che si
occupano di ostetricia e di medicina materno-fetale ricevono continuamente gestanti terrorizzate dalla paura
della influenza A che si sta diffondendo. Ci sono gestanti con un semplice raffreddore che ci chiamano più
volte al giorno - afferma Giorlandino - in preda a paure ingiustificate". "Non si fa altro che rassicurare,
calmare e cercare di gettare acqua sul fuoco. Molte hanno crisi di ansia. Hanno paura dell'influenza, ma
anche del vaccino. Rimangono attaccate al televisore e a Internet per essere aggiornate su eventuali
indicazioni provenienti dal ministero della Salute. Ma guardare dieci telegiornali al giorno non fa altro che
moltiplicare la paura, soprattutto nella donna incinta che è più soggetta a cambiamenti di umore, è più
sensibile, impressionabile". Secondo Giorlandino, "quando una donna in stato interessante prova paura, è
sotto stress e il corpo produce una quantità di ormoni che possono attraversare la placenta e raggiungere il
bambino tramite la circolazione del sangue". Insomma, lo stress fa male. "Esistono casi in cui una forte ansia
in una donna in gravidanza può comportare la nascita di un figlio con problemi di insonnia, intolleranze
alimentari o altri tipi di manifestazioni collegate al fenomeno dello stress".
Dei macroscopici danni da vaccino e’ inutile parlarne, Internet ne e’ piena. Mi preme, tuttavia, offrire qualche
spunto:
Vaticano ed amore per i fedeli e l’umanita’ tutta ……
Tra l’altro il potere costituito si esercita con l’appoggio di “ottimi” “negazionisti”, come se ormai non fossero di
dominio pubblico i danni dei vaccini, con il loro “buon” contenuto di metalli pesanti, le ricadute e le
interferenze sul sistema immunitario (test per la sicurezza del vaccino sui malati reumatici, cioe’ soggetti con
un sistema immunitario in non perfetto equilibrio).
Sorprendente la velocita’ e l’esecuzione degli studi di settore! Voi vi fidereste?
Perfino uno scienziato autorevole come il premio Nobel Luc Montaigner: “tutta questa ansia nei confronti del
vaccino contro l’influenza pandemica e' assolutamente ingiustificata”. Forse ingiustificata per lui, che
certamente non si vaccinera’…. Milioni di dosi comprate, costo top secret, i test sono stati condotti
straordinariamente in fretta, buio totale sugli effetti collaterali…
Da “Il Fatto Quotidiano”. Ve lo ricordate il Tamiflu (antivirale)” Ai tempi dell’allarme dell’aviaria sembrava
essere l’unico farmaco che sarebbe stato in grado di salvare l’umanita' da uno sterminio di massa. I governi
di tutto il mondo, tra cui quello italiano, corsero a bussare alle porte della multinazionale Roche per farne
scorte. In realta’, accadde, che il farmaco era stato prodotto dalla multinazionale Gilead tra i cui soci c’era
anche l’allora ex ministro della amministrazione George W. Bush, ministro alla difesa Donald Rumsfeld.
Accadde che il Tamiflu, venne rivenduto alla Roche. L’Italia -all’epoca ministro della salute Francesco
Storace– ne acquisto’ 40 milioni di dosi. Tutte queste dosi, in massa nei magazzini militari in attesa di essere
incapsulate e distribuite alla popolazione. All’inizio di settembre, quando comincio’ ad arrivare anche in Italia
il virus H1N1 , il Tamiflu’ non era ancora stato incapsulato… Nel frattempo il virus è mutato, e ha maturato
una tenace resistenza a questo farmaco. Insomma il Tamiflu’ e’ una vera e propria caramella, acquistata
come in gioielleria da tutti noi bravi contribuenti. Per il vaccino dell’influenza “suina”, ormai il gioco e’
compiuto, il dado e’ tratto…. milioni di dosi acquistate, quanti soldini?
Dosi per vaccinare il 40% della popolazione, con la solita macchia di leopardo, in una perenne “questione
meridionale” a chi piu’ a chi meno, regioni di serie “A” e regioni di serie “B” , cittadini compresi ovviamente.
Dosi acquistate senza poter conoscere quanto si e’ speso, perché, secondo l’interrogazione della deputata
radicale Maria Antonietta Farina Coscioni, il governo ha segretato i dettagli del contratto con Novartis. Ma ne
valeva davvero la pena? Come in tutti i casi in cui si parla di farmaci distribuiti su un gran numero di persone,
occorre infatti effettuare una valutazione seria tra i rischi che si possono incontrare e i benefici che ci si
attende di ottenere . Rischi assolutamente non valutati, e benefici molto dubbi, a parte le multinazionali che
quest’anno brinderanno felici l’arrivo del 2010.
Prima degli approfondimenti, consigli per gli acquisti.
Il paracetamolo che molte mamme somministrano al proprio bimbo, sembra non essere favorevole a seguito
di una vaccinazione in quanto ridimensiona la risposta immunitaria. Quindi e’ da non somministrare a cavallo
delle vaccinazioni.
Lancet. 2009 Oct 17;374(9698):1339-50
Cari connazionali Italiani, noi siamo gia’ molto malati, infettati da un virus pericoloso ed antidemocratico, un
virus virtuoso che si inserisce nel nostro cervello e lo lobotomizza, ne assorbe la capacita’ di capire, riflettere
anche un sol istante con le proprie capacita’ di Italiani che, osservate in un contesto Internazionale non sono
nemmeno poche.
Ci hanno infettato, ed hanno nascosto le medicine perche’ la nostra malattia giova al sistema di potere.
Internet libero e’, e sara’ il piu’ grande vaccino anti-lobotomizzazione telecratica.
Il potere costituito, preoccupato, sta gia’ riparando con modelli “avanzati” di manicomi.
Non fatevi scoprire internauti, vi interneranno.
Il policlinico Gemelli cura dei malati di Facebook…. Se non mi troverete piu’ su questa rubrica, cercatemi qui,
tendetemi la mano, e salvatemi….
E intanto si bloccano i fondi per l'ampliamento della banda larga.
Approfondimenti
- Vuoi vedere che anche in Italia, visto che “di classe” abbiamo una nutrita storia, il divorzio….
L’aborto….ecc.ecc.?
- Internet libero? Si’ a colpi di censure….
- I disarmanti bigottismi della Italietta Vaticana
- L’Italia bigotta dei privilegi etici ed economici si canalizza nelle crociate della ‘obezione di coscienza“…
coscienza….quale?
- Primario ospedaliero cattolico….:botte a pazienti perche’ abortiscono….
- Medici cattolici: meno propensi a lenire il dolore dei loro pazienti…. Forse giova all’anima?
- Referendum per estendere “status” di persona a cellule, spermatozoi, ovociti….
- Media Italiani, Corriere della Sera
- GRAN BRETAGNA Consulente Governo scopre acqua calda: alcool e tabacco più dannosi di cannabis,
ecstasy e Lsd
- ITALIA Fecondazione assistita, pochi centri si adeguano a sentenza Corte Costituzionale
- ITALIA Pillola del giorno dopo, come difendersi se il medico la nega
- Sacconi : registri dei testamenti biologici? Esaltano cultura della morte
- Preistoria moderna: VATICANO Sinodo africano: vietare tutti gli aborti, anche di bambine violentate.
Perche’ non trasferire il Vaticano in Africa?
------------------------------------------FAMIGLIA E INDIVIDUO
di: Emmanuela Bertucci
04-11-2009 07:17 Coppie di fatto. Cartella clinica del defunto e diritti del convivente
Il convivente del defunto ha diritto di ottenere copia della cartella clinica e dei referti
diagnostici del deceduto, anche se i parenti sono contrari. E' quanto stabilisce un importante provvedimento
dell'Autorita' Garante per la protezione dei dati personali del 19 settembre 2009.
Nel caso portato davanti all'Autorita' il convivente di una donna deceduta durante una degenza ospedaliera
aveva richiesto copia della cartella clinica e dei referti medici all'ospedale "al fine di fugare ogni dubbio circa
eventuali negligenze od imperizie poste in essere dal personale del reparto (…) e quali cause (…) ne
abbiano determinato il decesso, oltreché al fine di tutelare in sede giudiziaria diritti della paziente
eventualmente violati". Nella sua istanza sottolineava anche di aver ricevuto dalla compagna espressa
autorizzazione all'accesso ai dati sensibili sanitari.
L'ospedale aveva negato l'accesso al fascicolo –richiesto "al fine di fugare ogni dubbio circa eventuali
negligenze od imperizie poste in essere dal personale del reparto (…) e quali cause (…) ne abbiano
determinato il decesso, oltreché al fine di tutelare in sede giudiziaria diritti della paziente eventualmente
violati"– paradossalmente proprio per motivi di privacy, in ottemperanza ad un regolamento interno
dell'ospedale secondo cui “in caso di morte di un paziente, copia della documentazione sanitaria ad esso
riferita, può essere rilasciata esclusivamente ai prossimi congiunti, tra i quali non rientra al momento, in tale
categoria di aventi diritto, la figura del convivente". Nella sua difesa davanti all'Autorita' l'ospedale aveva
inoltre aggiunto di aver contattato i parenti della defunta che si erano opposti alla visione del fascicolo da
parte del convivente.
L'Autorita', che per la prima volta si e' trovata davanti ad un quesito del genere, avrebbe potuto limitarsi a
consentire l'accesso agli atti sulla base dell'autorizzazione rilasciata in vita in tal senso, ma ha invece deciso
di approfondire la materia fornendo una serie di precisazioni molto utili.
Stabilisce infatti il Garante che, a prescindere da una autorizzazione specifica, il diritto di accesso ai dati
sensibili di persone defunte spettano a tutti coloro i quali abbiano un proprio interesse alla conoscenza dei
dati, o per ragioni familiari meritevoli di protezione, secondo quanto previsto dall'art. 9 comma 3 del Codice
per la protezione dei dati personali (d. lgs. 196 del 2003).
E, continua l'Autorita', a nulla vale l'opposizione dei parenti che vogliano ostacolare l'accesso ai dati sensibili,
posto che il Codice per la protezione dei dati personali non prevede in nessun punto che sia richiesto il
parere degli altri legittimati ne' alcuna forma di autorizzazione.
Segue il testo del provvedimento
IL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
NELLA riunione odierna, in presenza del prof. Francesco Pizzetti, presidente, del dott. Giuseppe
Chiaravalloti, vicepresidente, del dott. Mauro Paissan e del dott. Giuseppe Fortunato, componenti e del dott.
Filippo Patroni Griffi, segretario generale;
VISTA l'istanza del 30 marzo 2009 con la quale XY, in qualità di convivente di ZQ ("e da questa
espressamente autorizzato (…) alla conoscibilità dei dati (personali, clinici e sensibili) e (…) a richiedere
copia delle cartelle cliniche e dei referti diagnostici") ha chiesto all'Università Cattolica del Sacro Cuore –
Facoltà di Medicina e Chirurgia "A. Gemelli" (presso la cui struttura la stessa era deceduta il 20 agosto 2008
dopo un periodo di degenza) la conferma dell'esistenza di dati personali della de cuius e la loro
comunicazione in forma intelligibile (con particolare riferimento "ai dati contenuti nella cartella clinica,
compresi gli allegati, relativi al ricovero (…) e quelli relativi agli atti attestanti il conseguente decesso"),
nonché l'indicazione degli estremi identificativi del titolare e del responsabile del trattamento eventualmente
designato;
VISTO il ricorso presentato al Garante il 30 aprile 2009 da XY nei confronti dell'Università Cattolica del Sacro
Cuore – Facoltà di Medicina e Chirurgia "A. Gemelli" con il quale il ricorrente, in mancanza di idoneo
riscontro, ha ribadito le richieste formulate ai sensi dell'art. 7 del Codice in materia di protezione dei dati
personali (d.lg. 30 giugno 2003, n. 196) chiedendo, altresì, di porre a carico della controparte le spese del
procedimento; visto che il ricorrente, che risulta anche aver assistito la sig.ra ZQ durante la degenza, ha
sottolineato il proprio attuale interesse a conoscere i dati relativi alla convivente defunta anche "al fine di
fugare ogni dubbio circa eventuali negligenze od imperizie poste in essere dal personale del reparto (…) e
quali cause (…) ne abbiano determinato il decesso, oltreché al fine di tutelare in sede giudiziaria diritti della
paziente eventualmente violati";
VISTI gli ulteriori atti d'ufficio e, in particolare, la nota del 6 maggio 2009 con la quale questa Autorità, ai
sensi dell'art. 149 del Codice, ha invitato il titolare del trattamento a fornire riscontro alle richieste del
ricorrente, nonché la successiva nota del 24 giugno 2009 con la quale è stata disposta la proroga del
termine per la decisione sul ricorso;
VISTE le note datate 21 maggio e 26 maggio 2009 con le quali il titolare del trattamento, nel sottolineare che
il ricorrente "non risulta essere familiare della de cuius, bensì convivente more uxorio in vita della paziente",
ha affermato che sulla base del ""Regolamento per la gestione della documentazione sanitaria in ospedale"
(…), in caso di morte di un paziente, copia della documentazione sanitaria ad esso riferita, può essere
rilasciata esclusivamente ai prossimi congiunti, tra i quali non rientra al momento, in tale categoria di aventi
diritto, la figura del convivente"; visto che nelle medesime note la parte resistente ha aggiunto che, pur
essendosi "attivata per contattare gli eredi della de cuius ed avere la loro autorizzazione alla consegna dei
documenti (…), un erede (…) ha dichiarato di non autorizzare la consegna del materiale documentale de
quo a qualsivoglia terzo";
VISTA la nota pervenuta via fax il 2 giugno 2009 con la quale il ricorrente, nell'affermare di essere stato
espressamente autorizzato dalla de cuius, a mezzo delega all'inizio del suo ricovero ospedaliero, alla
conoscibilità dei dati personali, clinici e sensibili della stessa, ha d'altra parte sottolineato che "in materia di
accesso ai dati personali, il d.lg. n. 196/2003 non prevede in alcun modo che sia richiesto il parere degli altri
legittimati e neppure alcuna forma di autorizzazione";
VISTO il verbale dell'audizione tenutasi presso questa Autorità in data 8 giugno 2009 nel corso della quale il
ricorrente, oltre a precisare "di avere già richiesto e conseguentemente ottenuto dalla controparte, sulla base
della documentazione attestante la convivenza e sulla base della delega, certificazioni amministrative di
degenza", ha nuovamente ribadito che "la normativa in materia di protezione dei dati personali non prevede
alcuna autorizzazione da parte di alcuno all'accesso ai dati della de cuius da parte di chi ha un interesse
proprio o agisce a tutela dell'interessato o per ragioni familiari meritevoli di protezione";
VISTE le note datate 18 giugno 2009 e 17 luglio 2009 con le quali la resistente ha ribadito "di non avere
alcuna ragione propria di opporsi all'esibizione della cartella clinica, ma di non poter ignorare il diniego di
aventi diritto", rimettendosi comunque alle determinazioni dell'Autorità; visto che la resistente ha fornito
riscontro alle altre richieste del ricorrente formulate in riferimento all'art. 7, comma 2, del Codice;
RILEVATO che il ricorrente è legittimato ad accedere ai dati personali relativi alla convivente defunta ai sensi
dell'art. 9, comma 3, del Codice che riconosce tale diritto, riferito a dati personali concernenti persone
decedute, a "chi ha un interesse proprio, o agisce a tutela dell'interessato o per ragioni familiari meritevoli di
protezione"; rilevato infatti che il ricorrente, legato alla paziente defunta da un documentato rapporto di
convivenza (riconosciuto peraltro anche dalla struttura in cui la medesima era ricoverata), ha esercitato tale
diritto, come dallo stesso dichiarato, al fine di disporre delle informazioni necessarie ad intraprendere le
azioni giudiziarie più opportune a lui consentite per la verifica di eventuali inadempienze nelle prestazioni
sanitarie rese dalla resistente (sul punto cfr. anche Cass. civ. sez. III n. 8976/2005, nonché Cass. civ. sez. III
n. 8828/2003 e Cass. civ. sez. III n. 23725/2008);
RITENUTO pertanto che non trova giustificazione, nel caso di specie, il rifiuto opposto da parte della
resistente all'accesso in ragione dell'asserito diniego che sarebbe stato manifestato da un erede (diniego
peraltro non documentato, né tantomeno giustificato nel corso del procedimento) e ritenuto di dover
accogliere il ricorso in relazione alla richiesta di accesso ai dati personali relativi alla convivente defunta del
ricorrente e di dover ordinare all'Università Cattolica del Sacro Cuore – Facoltà di Medicina e Chirurgia "A.
Gemelli" di consentire a quest'ultimo, nei limiti e secondo le modalità di cui al citato art. 10, l'accesso a tutti i
dati personali relativi alla de cuius contenuti nella cartella clinica e in ogni altro documento concernente il
ricovero, la degenza e il successivo decesso della stessa, entro il 30 ottobre 2009, dando conferma
dell'avvenuto adempimento a questa Autorità entro la medesima data;
RILEVATO che deve essere invece dichiarato non luogo a provvedere sul ricorso in ordine alle richieste di
cui all'art. 7, comma 2, del Codice avendo il titolare del trattamento fornito un sufficiente riscontro in merito
nel corso del procedimento;
VISTA la documentazione in atti;
VISTA la determinazione generale del 19 ottobre 2005 sulla misura forfettaria dell'ammontare delle spese e
dei diritti da liquidare per i ricorsi; ritenuto congruo, su questa base, determinare l'ammontare delle spese e
dei diritti inerenti all'odierno ricorso nella misura forfettaria di euro 500, di cui euro 150 per diritti di segreteria,
considerati gli adempimenti connessi, in particolare, alla presentazione del ricorso e ritenuto di porli a carico
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore – Facoltà di Medicina e Chirurgia "A. Gemelli" nella misura di euro
300, previa compensazione della residua parte, per giusti motivi anche in ragione degli aspetti di novità della
vicenda esaminata;
VISTI gli artt. 145 e s. del Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lg. 30 giugno 2003, n. 196);
VISTE le osservazioni dell'Ufficio formulate dal segretario generale ai sensi dell'art. 15 del regolamento del
Garante n. 1/2000;
RELATORE il prof. Francesco Pizzetti;
TUTTO CIÒ PREMESSO IL GARANTE:
a) accoglie il ricorso in ordine alla richiesta di accesso ai dati personali e ordina all'Università Cattolica del
Sacro Cuore – Facoltà di Medicina e Chirurgia "A. Gemelli" di consentire al ricorrente, nei limiti e secondo le
modalità di cui all'art. 10 del Codice, l'accesso ai dati personali relativi alla convivente defunta contenuti nella
cartella clinica e in ogni altro documento alla stessa riferito, entro e non oltre il 30 ottobre 2009, dando
conferma dell'avvenuto adempimento a questa Autorità entro la medesima data;
b) dichiara non luogo a provvedere sul ricorso in ordine alle altre richieste;
c) determina nella misura forfettaria di euro 500 l'ammontare delle spese e dei diritti del procedimento posti,
nella misura di 300 euro, previa compensazione della residua parte, a carico di Università Cattolica del
Sacro Cuore – Facoltà di Medicina e Chirurgia, la quale dovrà liquidarli direttamente a favore del ricorrente.
Roma, 17 settembre 2009
IL PRESIDENTE
Pizzetti
IL RELATORE
Pizzetti
IL SEGRETARIO GENERALE
Patroni Griffi
-------------------------------------------
VIGNETTA
05-11-2009 12:48 Il crocifisso dopo Strasburgo
------------------------------------------GIANNINO
09-11-2009 13:37 Influenza e vaccino
------------------------------------------NOTIZIE
04-11-2009 09:13 ITALIA/Rischio frane per l'80% dei Comuni
L'80% dei Comuni italiani e il 10% del territorio nazionale sono interessati da rischio idrogeologici secondo
l'indagine approvata il 3 novembre in commissione Ambiente della Camera. Per mettere in sicurezza l'intero
territorio sono necessari oltre 100 miliardi.
04-11-2009 11:53 USA/Referendum, il Colorado legalizza il possesso di cannabis. In Maine sì all'uso
terapeutico
A margine del voto locale di ieri negli Stati Uniti, due referendum hanno votato per
facilitare il possesso e la distribuzione della cannabis. In Maine, una larga maggioranza ha votato per
consentire ai dispensari di distribuire marijuana a scopi medici. Nello Stato dal 1999 è legale prescrivere
marijuana a certi pazienti, ma non esisteva un sistema di distribuzione.
A Breckenridge, Colorado, una larghissima maggioranza della popolazione di questa località sciistica ha
votato a favore del libero possesso di piccole quantità di cannabis per gli adulti.
05-11-2009 09:13 DANIMARCA/Gli studenti potranno usare Internet durante gli esami
Gli studenti di quattordici scuole potranno usare Internet durante i loro esami. Nel 2001
questa norma sara' estesa a tutto il sistema scolastico del Paese, cosi' come fa sapere un servizio della Bbc.
Viene mantenuta la vecchia regola che gli studenti durante l'esame non potranno parlare, ma da ora
potranno inviare messaggi di posta elettronica ad altre persone dentro e fuori la scuola, sara' vietato chattare
(si conta sull'onesta dello studente). Per il resto si potra' consultare Internet, incluse le reti sociali tipo
Facebook, per trovare le migliori risposte alle proprie domande.
La Danimarca e' uno dei Paesi piu' tecnologicamente avanzato, soprattutto nell'uso di Internet. Sono gia' una
decina d'anni che gli studenti scrivono i loro esami su un computer. Il Governo, in merito, fa sapere che se
Internet e' parte della vita dei cittadini, non la si puo' considerare come estranea alla scuola e agli esami.
Cosi' il ministro dell'Educazione, Bertel Haarder: "I nostri esami sono il riflesso della vita quotidiana nella
scuola. Internet e' indispensabile, anche per gli esami. Sono sicuro che nel giro di pochi anni la maggior
parte dei Paesi europei ci imitera''".
05-11-2009 09:26 U.E./Farmaci generici: i ritardi della disponibilita'
I farmaci generici sono usati molto poco. Secondo uno studio della Commissione europea per la
concorrenze, subiscono circa sette mesi di ritardo nella disponibilita' dopo che il principio attivo non e' piu'
soggetto a copyright. I risultati sono che i Governi ci riemttono 3.000 milioni di euro, cosi' come fa sapere
Lidia Mallo, dell'Associazione europea dei farmaci generici.
L'indagine della Commission europa e' partita a gennaio dell'anno scorso, e a novembre del 2008 le prime
conclusioni rilevavano che i ritardi erano dovuti alle resistenze dei produttori di farmaci di marca.
05-11-2009 11:03 SVIZZERA/L'Antitrust multa Swisscom: 146 milioni di euro per abuso di posizione
dominante
La Commissione della concorrenza svizzera (Comco) ha inflitto una multa di 220 milioni di franchi svizzeri
(pari a circa 145,8 milioni di euro) all'operatore elvetico Swisscom (controllante di Fastweb). L'ammenda e'
stata data "per la sua politica dei prezzi per i servizi Adsl" che ha ostacolato i concorrenti, ha spiegato la
Commissione che ha considerato la politica di Swisscom un abuso di posizione dominante. Swisscom ha
gia' annunciato che fara' ricorso contro la multa.
05-11-2009 11:24 ITALIA/E i fondi per la banda larga vengono congelati ... ha da passa' 'a ... crisi
E dopo annunci e ri-annunci, e dopo piani pluri-sbandierati ecco il congelamento.
Gli 800 milioni del piano Romani-Brunetta per il superamento del digital divide e che da tempo attendono di
essere sbloccati dal Cipe sono stati sostanzialmente 'congelati' in attesa della fine della crisi, 'perche' il
governo ha cambiato l'ordine delle priorita''. Lo ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio,
Gianni Letta, che, in merito all'ipotesi avanzata dal viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani di ricorrere
al mercato finanziario se i fondi pubblici non saranno disponibili, ha commentato: 'Faremo l'uno e l'altro'.
Lo stanziamento, ha spiegato Letta nel corso della conferenza stampa dedicata alle Giornate di studio
marconiane, organizzate per celebrare il centenario della consegna del Nobel per la Fisica a Guglielmo
Marconi, era stato previsto 'prima dell'avvento della crisi', ma in seguito il governo 'ha voluto fare una
riflessione in funzione della diversa scala di priorita'. Abbiamo dovuto riconsiderare le cose per dare la
precedenza a questioni come gli ammortizzatori sociali', perche' 'l'occupazione e' la nostra principale
preoccupazione'. I fondi, ha comunque sottolineato Letta, 'stanno li', non sono stati spesi ne' sciupati: una
volta usciti dalla crisi si potra' riprendere l'ordine della priorita', e la prima sara' la banda larga'.
Peccato che proprio la digitalizzazione in 'banda larga' del Paese, a detta di molti, per esempio
Confindustria, sia la ricetta per uscire dalla crisi.
05-11-2009 12:03 U.E./Internet: entro il 2010 le nuove regole europee
Il Parlamento Europeo e il Consiglio Ue, che rappresenta i governi, hanno trovato nella notte un'intesa
definitiva sul pacchetto di riforma Ue delle telecomunicazioni, che potra' cosi' entrare in vigore nel 2010 dopo
le ultime formalita' che saranno completata entro il mese. Gli stati membri avranno 18 mesi per recepirla nel
diritto nazionale. Tra i punti essenziali, una nuova authority europea, la possibilita' di una separazione
funzionale tra gestori di reti e fornitori di servizi, piu' tutela per gli utenti di internet. La riforma era stata
proposta dalla Commissione Europea gia' nel novembre 2007, e una buona parte delle disposizioni era stata
gia' approvata a maggio scorso. Si era pero' creata un'impasse durata oltre sei mesi, dopo che il Parlamento
Europeo aveva approvato un emendamento che imponeva come necessaria la decisione di un giudice prima
di poter chiudere la connessione internet di persone che scarichino materiale illegale dalla Rete.
"Quest'accordo - si e' felicitata per la presidenza svedese dell'Ue Asa Trostensson, ministro per le
Comunicazioni di Stoccolma - rafforza la competitivita' tra imprese e migliora la protezione dei consumatori in
Europa". Gli stati membri avranno 18 mesi per recepirla nel diritto nazionale.
La riforma introduce anzitutto un regolatore europeo delle comunicazione elettroniche, il Berec (Body of
European Regulators in Electronic Communication), che dovra' rafforzare l'applicazione del diritto Ue in
materia, impedendo che un operatore possa sottrarsi alla concorrenza. La nuova authority Ue prendera'
decisioni a maggioranza. Gli stati membri devono ancora prendere una decisione sulla sede.
La normativa concordata a Bruxelles prevede inoltre la possibilita' per le authority nazionali di obbligare le
grandi societa' di tlc alla separazione funzionale tra gestori di reti e fornitori di servizi, sia pure solo in
"casi estremi". Secondo la Commissione "la separazione funzionale puo' migliorare rapidamente la
concorrenza nei mercati mantenendo incentivi agli investimenti in nuove reti".
Tra le altre novita' introdotte, la possibilita' per i consumatori di cambiare operatore di telefonia fissa o
mobile in un giorno lavorativo mantenendo il proprio numero. Gli utenti avranno inoltre diritto a una
migliore informazione al momento di sottoscrivere a un servizio.
Il Parlamento ha inoltre ottenuto il rafforzamento dei diritti dei cittadini per quanto riguarda l'accesso a
Internet. Era il nodo piu' complesso da sciogliere e riguarda la possibilita' di 'tagliare' la connessione alla
Rete (in caso, per esempio, di download di file protetti da diritti d'autore) senza una preventiva decisione di
un giudice. In particolare, nel testo emendato si afferma ora che qualsiasi misura intrapresa dagli stati
membri sull'accesso, essa dovra' "rispettare i diritti e le liberta' fondamentali dei cittadini", e dovra' essere
"appropriata, proporzionata e necessaria" e "rispettare la presunzione d'innocenza e il diritto alla privacy".
Infine, in caso di blocco dell'accesso, i cittadini avranno diritto a una "procedura equa e imparziale, incluso il
diritto di essere ascoltati", e "un revisione giudiziaria efficace e tempestiva".
Sempre in ambito Internet, la normativa di Bruxelles assicura che i consumatori abbiano una maggior scelta
sui fornitori di servizi a banda larga, mentre le authority nazionali dovranno imporre livelli minimi di
qualita' e promuovere la "neutralita' della rete". Gli operatori, infine, saranno responsabile della gestione
dei dati personali degli utenti e saranno tenuti a comunicare eventuali violazioni.
05-11-2009 12:56 ITALIA/Omeopatia: norme al palo
Norme non ancora attuate, blocco dell'immissione di nuovi farmaci sul mercato, carenza di esperti
del settore nelle commissioni tecniche, mancanza di informazioni specifiche e impossibilita' di detrazione
fiscale dei medicinali. E' questo il quadro emerso durante la conferenza stampa organizzata oggi in Senato
da Omeoimprese, l'associazione italiana che rappresenta il 90% delle aziende produttrici e distributrici di
medicinali omeopatici. "Dal 2006, infatti - spiegano gli omeopati - e' in vigore in Italia il decreto legislativo n.
219 del 24 aprile che, recependo una direttiva comunitaria, considera gli omeopatici farmaci a tutti gli effetti.
Per l'attuazione della legge, pero', occorre che l'Agenzia Italiana per il Farmaco (Aifa) predisponga gli
appositi modelli per la registrazione dei medicinali, necessaria per la loro immissione sul mercato". "Il regime
transitorio della legge, permette tutt'oggi la vendita dei soli omeopatici presenti sul mercato dal 1995, farmaci
che devono comunque essere registrati entro il 2015 - spiega Fausto Panni, Presidente di Omeoimprese ma dei tre moduli necessari per la registrazione, l'Aifa ne ha rilasciato solo uno, per giunta non pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale. A tre anni dal dlgs del 2006, quindi, non e' ancora possibile inserire nuovi farmaci sul
mercato e cio' impedisce di fatto la programmazione di investimenti da parte dell'industria del medicinale
omeopatico e antroposofico. Un vero blocco dell'intero settore produttivo, di fatto fermo da 15 anni,
nonostante la crescita del mercato".
Proprio negli ultimi 15 anni, infatti, il numero di pazienti che fa uso di medicinali omeopatici e' cresciuto del
65%. Sono circa 9 milioni (15% della popolazione) le persone che si affidano alle cure omeopatiche. Un
mercato in continua crescita che nel 2008 ha visto aumentare il ricorso all'omeopatia del 5% e del 5,3% nel
2009. Il mercato di riferimento, in termini di fatturato vale in Italia 165.914 milioni di euro (2008), pari a circa
300 milioni di euro di valore di sell-out farmacia.
(Fonti: Istat, Omeoimprese). Un mercato quindi in crescita ma frenato da questa "empasse legislativa".
Omeoimprese, che ha manifestato grande preoccupazione sullo stato di attuazione del dlgs 219/2006 e su
possibili peggioramenti rispetto al dettato della legge e della direttiva comunitaria, ha raccolto in un ampio
documento otto questioni aperte per le quali propone azioni concrete.
06-11-2009 11:09 ITALIA/Italiani soddisfatti al Nord, meno al Sud
Italiani soddisfatti della loro vita di relazioni familiari ed amicali, con un tasso del
90,01%. E' quanto emerge dall'Indagine Multiscopo dell'Istat su "Aspetti della vita quotidiana", condotta nel
mese di febbraio 2009, permette di indagare alcuni comportamenti e aspetti della vita delle famiglie italiane
quali la soddisfazione per le relazioni familiari e amicali, la situazione economica e i principali problemi della
zona in cui vivono.
L'indagine e' stata condotta su un campione di 19 mila famiglie per un totale di 48 mila individui.
Soddisfazione della vita quotidiana: famiglia, amici, salute, lavoro, tempo libero: la soddisfazione dei cittadini
per le proprie relazioni familiari e' tradizionalmente molto elevata nel nostro Paese. Le persone di 14 anni e
piu' che nel 2009 si dichiarano soddisfatte per le relazioni familiari sono infatti il 90,1% (di cui ben il 35,6% si
ritiene molto soddisfatto), mentre soltanto l'1,3% giudica questo tipo di relazioni per niente soddisfacente. I
dati, sostanzialmente stabili negli anni, mostrano un livello di soddisfazione che non si raggiunge in nessuna
altra dimensione della vita dei cittadini.
La soddisfazione per le relazioni familiari e' analoga per uomini e donne ed e' piu' alta tra i 20-44 anni, con
un picco tra i 25-34 anni, in cui la quota di molto soddisfatti e' pari al 39,4%.
La percentuale di persone molto soddisfatte per le relazioni familiari, inoltre, decresce passando dal Nord
(40,1%) al Centro (36,3%) e quindi al Sud (29,4%). In particolare, le quote maggiori di individui che si
definiscono molto soddisfatti si rilevano in Trentino-Alto Adige (46%), Friuli-Venezia Giulia (42,9%) ed EmiliaRomagna (41%); le piu' basse in Puglia (25,4%), Molise (26,3%) e Calabria (28,2%).
Anche per quanto riguarda le relazioni amicali la quota degli individui soddisfatti e' molto elevata e tocca
l'82,4%, con il 56,9% di abbastanza soddisfatti ed il 25,5% di molto soddisfatti. La soddisfazione e' piu'
elevata nelle fasce giovanili e via via decresce all'aumentare dell'eta'.
La soddisfazione per le relazioni amicali e' un aspetto per il quale le differenze di genere sono piuttosto
evidenti. E' soddisfatto per questo aspetto della vita l'84,5% degli uomini rispetto all'80,4% delle donne. In
particolare, gli uomini che si definiscono molto soddisfatti, sono il 26,6% contro il 24,5% delle donne.
Anche riguardo le relazioni amicali, le persone molto soddisfatte risiedono soprattutto al Nord (28,5%),
seguite da quelle del Centro (26,8%) e poi del Mezzogiorno (20,9%). In particolare, si definiscono molto
soddisfatti i residenti in Trentino-Alto Adige (34,4%), Piemonte (29,7%) e Friuli-Venezia Giulia (29,4%),
mentre la quota piu' bassa di molto soddisfatti si rileva in Calabria (19,8%).
Piu' articolato il giudizio degli italiani sul proprio stato di salute:il 79,7% della popolazione di 14 anni e piu'
esprime un giudizio positivo (molto o abbastanza soddisfatto), mentre il 13,1% e' poco soddisfatto e le
persone per nulla soddisfatte sono pari al 4,5%.
La soddisfazione per il proprio stato di salute diminuisce al crescere dell'eta' e raggiunge il minimo tra gli
ultrasettantacinquenni, anche se emerge comunque un 45,3% di appartenenti a questa classe di eta' che si
dichiara abbastanza soddisfatto delle proprie condizioni di salute e un 3,9% che si dichiara molto soddisfatto.
Le donne dichiarano una soddisfazione sempre minore degli uomini anche a parita' di eta', con differenze
maggiori nelle eta' anziane.
Nel Nord la soddisfazione e' piu' diffusa che nelle altre ripartizioni: l'81,9% della popolazione si dichiara molto
o abbastanza soddisfatto del proprio stato di salute rispetto al 77,5% del Mezzogiorno e cio' nonostante il
processo di invecchiamento sia piu' avanzato nell'Italia settentrionale.
Rispetto al 2008 il dato e' rimasto sostanzialmente stabile. Le quote maggiori di persone soddisfatte del
proprio stato di salute si registrano nelle regioni del Nord-est: Trentino-Alto Adige (86,8%), Friuli-Venezia
Giulia (83,6%), Emilia-Romagna (82,4%) e Veneto (81,7%); quelle piu' basse nelle regioni del Mezzogiorno,
in particolare Sardegna (71,7%), Calabria (73,1%) e Sicilia (76,1%).
06-11-2009 12:43 ITALIA/Cibo: 40% lo compra dai distributori automatici
Un quarto degli italiani ha ridotto i consumi alimentari o variato le abitudini a seguito della crisi, ma
solo il 6,8% ha ridotto i propri acquisti dal distributore automatico. Quest'ultimi sono utilizzati dal 40% dei
cittadini.
E' quanto risulta da una ricerca condotta da Censis per CONFIDA - Associazione Italiana della Distribuzione
Automatica e Venditalia, la principale fiera mondiale del settore che si svolgera' a Milano l'anno prossimo.
L'82% degli utilizzatori ignora il nome dell'azienda che eroga il servizio e l'87,6 non ha idea dei passaggi
organizzativi e della filiera di cui si compone il comparto.
Sono almeno 15 milioni le persone che si avvicinano occasionalmente o con una cadenza regolare alla
distribuzione automatica". In particolare, negli ultimi 6 mesi ben il 42% della popolazione italiana tra i 18 e i
64 anni ha acquistato alimenti e bevande automaticamente e addirittura un quarto degli utilizzatori ne fa un
uso quotidiano. Sembra ormai alle spalle lo stereotipo della 'macchinetta mangiasoldi' da prendere a calci,
poiche', al contrario, si rileva che gli italiani valutano positivamente questo canale, apprezzandolo in primis
per l'apertura 24 ore su 24, per 365 giorni all'anno (un punto di forza per l'87,3% degli utilizzatori), in
secondo luogo per la pulizia e l'igiene (81,9), poi per la qualita' dei prodotti (76,8), i tempi di erogazione
(75,9), la reperibilita' nei luoghi frequentati abitualmente (75,4), la varieta' della scelta (73,9), i sistemi di
pagamento (72,2), il non doversi relazionare con un commesso (64) e, infine, la dimensione delle porzioni
(59,7). Peraltro, la porzione di quanti non vi ricorrono (il 58) motiva la scelta con il fatto che semplicemente
non e' capitato di fruirne (per il 42,8% dei casi), con la preferenza per altri canali distributivi nel 31,6% dei
casi, o perche' non trova le macchinette nei luoghi frequentati (31,5).
La preclusione verso il canale si ha per il 28,2% dei non utilizzatori, che dichiara di non essere attratto dal
distributore, dal 16,6% che ritiene di non trovare prodotti di interesse o di non fidarsi della qualita' nel 10,9%
dei casi. I timori da stereotipo riguardano una minima parte degli utilizzatori, che non li ritiene igienici.
07-11-2009 09:59 GRAN BRETAGNA/Stop Foie gras: la lotta di Roger Moore
L'attore britannico Roger Moore ha finanziato una pubblicita' contro l'acquisto di
foie gras che compare davanti ad un famoso grande magazzino di Londra. La denuncia di Moore e'
concentrata sul modo di produzione di questo prodotto gastronomico. All'ingresso di Selfriges, in Oxfor
Street, la principale arteria commerciale della capitale britannica, compare la scritta "Cruel, not Yule" (far
soffrire gli animali non e' una cosa da festa) che fa parte di una campagna dell'associazione di difesa degli
animali People for the ethical Treatment of Animal (Peta)
07-11-2009 10:26 GERMANIA/Vini con tanto di antibiotici
Nei supermercati tedeschi si può incappare in vini dal contenuto particolare, scrive
il rapporto pubblicato da Weinwirtschaft. Esattamente nell'antibiotico natamycin, scoperto in due vini rossi
provenienti da Argentina e Sudafrica, e controllati da due istituti che li hanno segnalati con un "molto bene".
Da poco, le autorità del Rheinland-Pfalz hanno sequestrato 100.000 bottiglie di vino rosso
argentino con quest'antibiotico, e l'importatore ne ha giustificato la presenza con l'uso di chip di
legno, autorizzati. Ma, secondo la rivista, è una spiegazione poco plausibile. "L'aggiunta di antibiotici indica
che le cantine non hanno una gestione irreprensibile e soprattutto hanno problemi di filtraggio; temono
che nei vini si possano annidare spore di funghi", spiega il caporedattore Pilz.
La presenza di antibiotici è un'eccezione assoluta, anche nei Paesi di provenienza dei vini incriminati. Nei
vini europei finora non ne sono mai stati rintracciati.
07-11-2009 10:40 GRAN BRETAGNA/Governo propone educazione sessuale obbligatoria a scuola,
cattolici e musulmani contrari
L'educazione sessuale obbligatoria per tutti gli studenti a partire dai 15 anni di eta' in
Gran Bretagna. La notizia ha sollevato veementi proteste da parte di genitori e di gruppi religiosi i quali
sostengono che in tal modo verrebbe calpestato il diritto dei ragazzi di essere educati secondo le convinzioni
della famiglia. Ed Balls, il segretario di Stato britannico per il settore educativo, ha detto che tutti i quindicenni
devono ricevere almeno un anno di lezioni di educazione sessuale. Tutti coloro ai quali la religione o i valori
morali impediranno di seguire le lezioni, saranno considerati "assenti non giustificati" e potrebbero cosi'
subire provvedimenti punitivi da parte dalle scuole. Fino ad oggi, invece, i genitori potevano rifiutare le lezioni
su contraccezione, malattie sessualmente trasmesse e omosessualita' fintantoche' i figli non avevano
raggiunto l'eta' di 19 anni. I gruppi cattolici e musulmani hanno affermato che si opporranno fermamente
all'iniziativa.
07-11-2009 10:47 ITALIA/Giustiza lenta: 750 euro di risarcimento danni per i primi tre anni di ritardo
Seguendo i parametri della Corte europea per i diritti dell'uomo, la Cassazione italiana ha fissato in una
sentenza i paletti per la determinazione del risarcimento dovuto dallo Stato in caso di processi lenti. Per i
primi tre anni di ritardo la cifra di riferimento e' di 750 euro, e poi 1.100 euro per ogni anni successivo.
07-11-2009 10:59 GERMANIA/Raffreddore: meglio il sale dello spray nasale
Non tutti i sintomi del raffreddore sono alleviabili con spray nasali, segnala la rivista
Oeko-Test. Dall'analisi di 99 prodotti acquisibili senza ricetta, un terzo è risultato "carente" o "insufficiente",
scrive la rivista dei consumatori, mentre 38 hanno avuto un "molto bene" o "buono". Molti dei prodotti
esaminati, gocce e spray, contengono principi attivi e conservanti superflui, che però possono
danneggiare le mucose e anche in modo permanente. Secondo Oeko-Test, non è sempre il caso di ricorrere
a gocce e spray; spesso è altrettanto efficace una semplice soluzione salina.
07-11-2009 11:26 GERMANIA/Influenza A: a caccia del vaccino
A tre settimane dall'avvio della campagna di vaccinazione contro l'influenza A, sono ancora molti i punti critici
in Germania. In certi luoghi le dosi fornite non bastano perché la domanda è cresciuta enormemente.
Esempi: nel Niedersachsen bisogna aspettare settimane per potersi vaccinare; nel Rheinland-Pfalz gran
parte delle 150 farmacie di riferimento sono state rifornite solo il 6 novembre del vaccino che era andato
subito esaurito; nel Brandenburg i medici devono aspettare fino a metà della prossima settimana per
averlo. In pochi giorni l'atteggiamento della popolazione è radicalmente cambiato: prima si temevano gli
effetti collaterali del vaccino, ora c'e' l'assalto agli ambulatori.
07-11-2009 11:51 MONDO/Un'applicazione da' la possibilita' di cancellare le proprie tracce dagli
archivi di Google
www.google.com/dashboard e' un'applicazione di Google che permette di visualizzare tutte le attivita'
compiute sul sito del motore di ricerca dagli utenti registrati. Da' la possibilita' anche di rimuovere
informazioni che lo riguardano e che Google conserva nei propri archivi, come per esempio le ricerche
effettuate sul motore di ricerca o i video visualizzati su Youtube (il sito di video di proprieta' di Google).
07-11-2009 16:49 ITALIA/Test Antidroga parlamentari. I documenti della buffonata
Settimana prossima prende il via la processione dei parlamentari che si sottoporranno al test
volontario antidroga. Iniziativa che abbiamo definito come una buffonata e su cui suggeriamo la lettura di
quest'articolo della senatrice Donatella Poretti.
A seguire i testi originali con cui l'iniziativa e' stata diffusa tra i parlamentari.
-----------------------------------Roma 7 Novembre 2009.
A tutti i deputati e Senatori
Loro sedi
Trasmetto, in allegato alla presente, una nota tecnica del Dipartimento per le Politiche Antidroga della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, diretta ai Parlamentari che intendano sottoporsi agli accertamenti
sull'uso di sostanze stupefacenti, che si svolgeranno da lunedi' 9 novembre a venerdi' 13 novembre p.v.
Cordiali Saluti
Carlo Giovanardi
Qui la lettera originale
--------------------------------------Segue, su carta intestata della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Politiche Antidroga. Il capo
Dipartimento
il seguente testo (qui la lettera originale):
INFORMAZIONI DI BASE SUL DRUG TEST ED AVVERTENZE
Durante la settimana dal 9 al 13 novembre saranno resi disponibili gli accertamenti di assenza di consumo di
sostanze stupefacenti per Senatori e Deputati che volontariamente scelgono di sottoporsi al test.
L’iniziativa è stata promossa dal Sottosegretario Carlo Giovanardi, Dipartimento Politiche Antidroga.
Sedi degli accertamenti
Gli accertamenti potranno essere eseguiti presso:
- il Presidio Sanitario della Presidenza del Consiglio dei Ministri dislocato in Via della Mercede con ingresso
in via del Moretto 13.
L’intera procedura di prelievo, stoccaggio, l’esame rapido e trasferimento dei campioni ai laboratori di analisi
di secondo livello verrà svolta da personale sanitario del Dipartimento sotto la direzione del Capo
Dipartimento Politiche Antidroga (Dirigente Medico), coadiuvato da collaboratori sanitari specializzati.
Di che cosa si tratta
Si tratta di accertare se nella persona che volontariamente si sottopone al test sono evidenziabili tracce di
sostanze stupefacenti quali cocaina, eroina, amfetamine e cannabis. La loro assunzione comporta una
distribuzione nei fluidi e tessuti corporei e quindi la presenza per un certo periodo di tempo nelle urine e nei
capelli. Questo periodo varia in relazione al tipo di sostanza, alla quantità assunta e alla frequenza di
assunzione.
Il test è volontario e attuabile solo con il consenso informato, sottoscritto dall’interessato.
Modalità di esecuzione
Il test può essere eseguito utilizzando diversi materiali biologici. In tale circostanza si potranno utilizzare:
- urina: consente di rilevare la presenza di sostanze consumate fino a qualche giorno prima e assunte anche
in modica quantità;
- capello: generalmente permette l’identificazione di consumi su periodi più lunghi in base alla lunghezza del
capello (risalendo anche a parecchi mesi precedenti) e per assunzioni di discreta quantità;
- urina e capello: combina le caratteristiche dei due tipi di indagine aumentando la certezza del risultato.
Test su urina: per garantire l’affidabilità del test la raccolta delle urine sarà eseguita “a vista” e cioè sotto il
controllo diretto di un sanitario. Tutto questo al fine di garantire che non vi possa essere una sostituzione
indebita o una alterazione del campione di urina consegnato. Pertanto chi vorrà sottoporsi a questo esame
deve essere consapevole della necessità che sarà controllato a vista dal personale sanitario (dello stesso
sesso) durante la minzione. Questa operazione purtroppo è necessaria e non evitabile al fine di garantire la
correttezza e l’incontrovertibilità delle procedure di raccolta dei campioni biologici.
Successivamente, su richiesta dell’interessato, sarà possibile effettuare un primo e preliminare test rapido (5
min.) sul campione di urina per valutare in prima battuta la presenza delle sostanze. Questo primo test, pur
essendo abbastanza affidabile, può presentare un margine di errore (falsa positività o negatività), pertanto
un campione della stessa urina verrà mandato in laboratorio per un secondo test ad alta specificità in modo
da confermare il primo risultato (sia esso negativo che positivo).
Se si vorrà evitare l’esame urine, per proprie difficoltà personali, si potrà eseguire solo il test su capello.
Test su capello: verranno tagliate alcune piccole ciocche di capelli (almeno 100 mg.) nella zona occipitale
(nuca) su cui verranno espletate le successive analisi di laboratorio ad alta specificità. Le sostanze ricercate
saranno quelle riportate precedentemente. In questo caso però i tempi di consegna dei risultati saranno più
lunghi e non immediati.
Trasmissione dei campioni al laboratorio analisi: tutte le procedure di raccolta, stoccaggio, trasmissione e
conservazione dei campioni seguiranno le norme e le linee guida internazionali e nazionali in materia al fine
di garantire la massima sicurezza ed affidabilità.
Avvertenze e raccomandazioni
È vietato far assistere all’interno degli ambulatori sanitari alle operazioni mediche, anche preliminari,
compresa la consegna dei risultati persone a qualsiasi titolo estranee, salvo personale medico di fiducia,
assistenti personali in caso di invalidità o condizioni psicofisiche che necessitino di sopporto di personale
sanitario o di accompagnamento.
Sarà necessario avvertire il medico al momento dell’esame dell’assunzione pregressa di farmaci che
potrebbero interferire con gli esami.
Costi
Il costo totale previsto per gli accertamenti è di 70 euro omnicomprensivo, che dovrà essere versato al
momento dell’accertamento con l’ottenimento di ricevuta.
Anonimato
La procedura di accertamento è stata studiata affinchè non vi sia la raccolta di dati anagrafici che possa
identificare in alcun modo la persona sottoposta agli esami. Al richiedente il test verrà da subito affidato un
codice numerico univoco di identificazione (un PIN personale) che conoscerà solo il diretto interessato e che
sarà applicato su tutti i campioni di materiali biologici e l’eventuale documentazione di accompagnamento.
Pertanto tutti i campioni in laboratorio, anche durante le lavorazioni, non avranno alcun nominativo
identificabile ma solo numeri di codice anonimi. Il numero di codice sarà quindi in possesso solo
dell’interessato che si è sottoposto al test e che dovrà esibirlo al momento del ritiro delle analisi. In caso di
smarrimento di tale codice, non sarà possibile recuperare i risultati delle proprie analisi non esistendo alcun
modo di poter collegare i risultati alla identità della persona se non tramite questo codice, in possesso solo
dell’interessato.
Non sarà conservata alcuna documentazione riportante in nominativo della persona che esegue gli
accertamenti ne alcuna associazione tra nominativo del soggetto e codice identificativo anonimo e
personale.
Verrà eseguita una campionatura dei materiali biologici in modo da poter permettere anche in seguito, su
richiesta dell’interessato, eventuali controanalisi o ulteriori approfondimenti. In caso di positività alla prima
analisi gli esami verranno eseguiti anche in un secondo laboratorio ad alta specializzazione. I campioni
saranno conservati per 30 giorni dopo la consegna dei risultati ed in seguito totalmente smaltiti.
Solo i risultati generali e comprensivi di tutte le analisi eseguite (cioè le elaborazioni statistiche sui dati
aggregati e non singoli come il numero di risultati positivi su tutti i campioni) potranno essere oggetto di
pubblicazione.
Modalità di accesso all’esecuzione dell’esame e ritiro referti
Come prenotare: gli esami possono essere fatti solo su prenotazione telefonando al n. 06.67796350.
Consegna dei referti
I risultati potranno essere ritirati esclusivamente dall’interessato esibendo il codice personale presso il
Dipartimento in via della Vite 13. In caso di impossibilità al ritiro personale è possibile dare delega formale a
persona di fiducia ma comunicando prima dell’esame questa necessità che dovrà necessariamente essere
riportata dal medico sul codice personale consegnato all’interessato prima dell’esecuzione dell’esame.
I risultati di laboratorio completi potranno essere ritirati dopo circa 10 giorni dalla esecuzione del test.
Si rammenta che la perdita del codice personale renderà impossibile il ritiro del referto e l’identificazione
futura di qualsiasi risultato.
09-11-2009 09:44 SPAGNA/Telefonia mobile. Disattivate le schede prepagate 'non identificate'
Il ministero degli Interni ha deciso di concedere un indulto parziale ai proprietari di tessera prepagata per il
telefonino (senza contratto) che ancora non si sono identificati presso il proprio gestore come richiedeva
la legge. Dalla mezzanotte dell'8 novembre, le tessere saranno disattivate e non sarà possibile chiamare né
ricevere telefonate -tranne le emergenze sul 112- , tuttavia il cliente potrà recuperare il proprio numero e la
linea se rispetterà l'obbligo d'identificarsi entro i prossimi sei mesi.
09-11-2009 10:31 ITALIA/Scajola: per scalare le classifiche scongelare i soldi per la banda larga
Sbloccare misure anticicliche che consentirebbero di
creare almeno 60.000 posti di lavoro e dunque di dare una risposta a molte crisi in atto, tra cui banda larga e
riconversioni di aree industriali. Lo ha chiesto il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, nel corso
dell'ultimo Cipe, consegnando al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi un appunto proprio per sollecitare
l'avvio di alcuni progetti per i quali sono gia' state definite le risorse.
Tra gli interventi viene citata la banda larga che con 800 milioni di investimenti (congelati) da parte del
Governo potrebbe creare 50.000 posti di lavoro con l'apertura di 33.000 cantieri e un impatto positivo sul Pil
pari a 0,2 punti percentuali. Insomma si scalerebbero le classifiche sulla competitivita' internazionale.
Poi ci sono molti progetti di riconversione di aree industriali e quelli per la creazione di zone franche, anche
in Abruzzo.
Entrando nel dettaglio Scajola chiede l'assegnazione di 150 milioni di euro finalizzati alla riconversione di
aree industriali in crisi; l'attribuzione di altri 150 milioni per completare i trasferimenti di funzioni da Invitalia
all'Isa-Istituto per lo Sviluppo Agroalimentare; lo stanziamento di 50 milioni di euro per le zone franche
urbane e di 45 milioni specificatamente per le zone franche urbane in Abruzzo.
09-11-2009 10:39 SVEZIA/Scegliere i cibi che meno danneggiano il clima
"Un chilo di fiocchi d'avena genera 0,8 kg di Co2". Questo tipo d'indicazione sarà presto leggibile sulle
confezioni vendute in Svezia -il primo Paese europeo a voler adottare l'etichetta alimentare contro i gas
serra. Se gli altri governi europei si concentrano soprattutto su auto e lampade poco energivore, la Svezia
ritiene utile sensibilizzare i consumatori sul fatto che anche il cibo contribuisce al surriscaldamento del
pianeta. Si calcola infatti che il 20%-30% dei danni ambientali causati dalla quotidianità dipenda da ciò che
gli europei mangiano e bevono -considerati tutti i passaggi, dalla produzione al trasporto alla vendita.
I generi alimentari, la cui produzione comporti il 25% di gas serra in meno rispetto alla media dei prodotti
della stessa categoria avranno un contrassegno particolare. Inizialmente lo si troverà solo sui prodotti
nazionali, tra cui carne, latte, verdura e cereali, ma sono già in preparazione i criteri da applicare agli alimenti
importati.
Un pranzo ideale per la salvaguardia del clima? Carote, patate, pollo e frutti di bosco.
09-11-2009 11:01 ITALIA/Assegni scoperti in forte aumento
Tanti assegni a vuoto, piu' 12,9% la cifra complessiva non coperta nei primi mesi del 2009 rispetto allo
stesso periodo del 2008. Risulta dall'elaborazione dei dati di Banca d'Italia, effettuata da La Stampa. Il valore
e' giunto cosi' a 1,6 miliardi di euro, derivante da oltre 300 mila assegni non coperti, 192 mila emessi da
singoli cittadini. Il primato, dal punto di vista geografico, e' di Sud e Isole, con oltre la meta' di tutti gli assegni
scoperti.
09-11-2009 11:32 ITALIA/Tv. Passaggio al digitale terrestre: tra poco tocca a Roma e Lazio
Conto alla rovescia a Roma in vista dello switch off del 16 novembre, quando la citta' dira' definitivamente
addio alla tv analogica per passare al digitale terrestre. A poco piu' di una settimana, sono tra l'80 e il 90% secondo le stime dell'associazione DGTVi - le famiglie romane che si sono dotate di un decoder. E la
prossima settimana si moltiplicheranno gli sforzi di comunicazione per informare i cittadini sull'evento, che
fino al 30 novembre si estendera' poi a tutto il Lazio.
09-11-2009 11:53 FRANCIA/Un quarto dell'acqua si perde nelle canalizzazioni
Nelle 20 città francesi più importanti la dispersione dell'acqua potabile non è uniforme, ma se si fa una media
è il 25%: si va dal 41% di Nimes al 3,5% di Parigi. L'indagine è opera del Journal du Dimanche e la
responsabile per l'Ambiente, Chantal Jouanno, ha subito reagito dicendo che bisogna limitare le perdite al
15%. Spiega: "Sostituire una canalizzazione costa più che aggiustarla, e ciò induce a non fare i lavori che
sarebbero necessari, ahimè". Ma ha ricordato che le amministrazioni comunali sono obbligate, per legge, a
individuare le perdite.
09-11-2009 12:35 FRANCIA/Banda larga in fibra ottica: i parigini avranno in casa cavi di diversi
gestori
La Commissione europea ha approvato il quadro proposto dall'Autorità di regolamentazione delle
telecomunicazioni (Arcep) per sviluppare l'Internet ad alta velocità mediante la posa, nelle grandi città, di
fibre ottiche da parte di piu' operatori per ogni abitazione. Con il via libera di Bruxelles, che segue quello
ottenuto a settembre dall'autorità antitrust francese, Arcep annuncia che il provvedimento dovrebbe "entrare
in vigore a fine anno". Ma il quadro multi-fibre è fortemente avversato da France Télécom, l'ex monopolista.
L'Arcep difende l'impostazione: da' ad ogni operatore la possibilità di posizionarsi nel nuovo mercato e
garantisce la libera scelta ai consumatori.
09-11-2009 14:54 ITALIA/Antitrust. Ancora sanzioni a gestori telefonici: e' la volta di Tele2-Vodafone,
Wind e Tiscali
Con tre distinti provvedimenti, l'Antitrust ha comminato sanzioni per complessivi 260.000 euro a Tele2Vodafone, Wind e Tiscali relativamente al servizio Adsl ed in particolare per la carenza di informazioni sulla
velocita' di connessione al servizio. I provvedimenti sono pubblicati sul bollettino dell'Autorita, dal quale
emerge che, per quanto riguarda Tele2 e Wind, alla carenza di dati sulla velocita' si aggiunge la mancanza di
informazioni sulla tariffa a tempo, che contabilizzava anche il periodo in cui il pc era spento ma il router
rimaneva acceso.
Nel dettaglio, le sanzioni, che seguono istruttorie avviate da numerose segnalazioni dei consumatori, sono
pari a 120.000 euro per Tele2, a 90.000 euro per Wind ed a 50.000 per Tiscali.
09-11-2009 15:08 ITALIA/Fs/Antitrust. Piu' trasparenza per tariffe
L'Antitrust chiede a Governo e Regioni piu' trasparenza nella determinazione delle tariffe
per il trasporto ferroviario, in particolar modo per i collegamenti regionali. E' quanto si legge nel bollettino
dell'Autorita'. Si tratta della prima segnalazione relativa alla tutela del consumatore in cui si precisa che
l'articolo 19 delle 'Condizioni e tariffe per i trasporti delle persone sulle Ferrovie dello Stato', di cui si chiede la
modifica, indica infatti come criterio generale di tariffazione quello chilometrico. Tale criterio tariffario viene
applicato ai treni regionali per i quali espressamente vige una tariffa chilometrica, concordata con le diverse
Regioni, e la distanza e' desumibile dal Prontuario Ufficiale delle distanze chilometriche FS-Viaggiatori. Lo
stesso articolo stabilisce pero' che "nel calcolo della distanza tassabile non si deve tener conto degli
abbreviamenti di percorso determinati dalla realizzazione di nuove linee direttissime e da opere di
rettificazione, di raddoppio o di quadruplicamento eseguite sulla rete ferroviaria". Per l'Autorita'
"l'applicazione di una tariffa calcolata secondo un criterio chilometrico, che prescinde pero' dall'effettiva
lunghezza del tragitto ferroviario percorso dal viaggiatore, non appare giustificata ne' coerente con la logica
stessa di tale modalita' di tariffazione". L'attuale regola tariffaria determina, quindi, "un difetto di trasparenza
nelle modalita' di determinazione dei prezzi finali, in quanto definisce un criterio di calcolo della tariffa
'chilometrica' basato su una distanza maggiore di quella effettivamente percorsa". La segnalazione nasce da
alcune denunce ricevute dall'Autorita' proprio in merito al maggior prezzo che i consumatori sono tenuti a
pagare per effetto della descritta disposizione tariffaria, relativa agli abbreviamenti di percorso su numerose
tratte, quali, ad esempio Roma-Firenze, Roma-Napoli, Grumo Appula-Bari, Varazze-Finale Ligure. In pratica
per tutte le tratte ferroviarie interessate da opere di miglioramento che ne hanno ridotto la lunghezza, non
c'e' coincidenza, al fine della determinazione della tariffa/componente tariffaria calcolata con un criterio di
tipo chilometrico, tra la distanza effettivamente percorsa dal treno e quella - maggiore - presa a riferimento
per la determinazione del prezzo del biglietto. L'Autorita' chiede quindi una modifica della norma cosi' da
rendere maggiormente chiare per i consumatori le modalita' di determinazione delle tariffe, con una possibile
riduzione della componente tariffaria di tipo chilometrico per le tratte che sono state interessate da
abbreviamenti di percorso.
09-11-2009 15:20 ITALIA/Spot della Zuritel ingannevole: l'Antitrust sanziona la compagnia di polizze
Rca
Multa dell'Antitrust di 55 mila euro a Zuritel S.p.A. (del gruppo Zurich ). La compagnia di assicurazione Rca
ha lanciato la promozione denominata “Battiamo la tua polizza”, pubblicizzandola su vari media e incentrata
sull’invito rivolto ai titolari di una polizza Rc auto a richiedere a Zuritel un preventivo per una polizza avente le
medesime caratteristiche: ove il premio corrisposto dal partecipante per la polizza in essere con altra
compagnia fosse risultato inferiore a quello richiesto da Zuritel, quest’ultima si impegnava ad attribuire al
partecipante un buono carburante del valore di 50 euro.
Invece cosi' non era, o almeno non lo era per tutti. Erano esclusi infatti i soggetti residenti nel territorio di ben
trentasette province italiane (cc.dd. “province escluse”), tra cui sette capoluoghi di regione. Da qui la
sanzione.
09-11-2009 18:09 ITALIA/Tv. Sky denuncia l'ostruzionismo e l'Antitrust mette 'sotto inchiesta' l'Auditel
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 5 novembre 2009, ha deciso di
avviare un’istruttoria per verificare se la società Auditel abbia abusato della posizione dominante detenuta
nel mercato della rilevazione dei dati di ascolto televisivo in Italia.
Il procedimento, avviato alla luce di una denuncia presentata da Sky Italia, dovrà verificare se la società
abbia assunto un atteggiamento dilatorio o ostruzionistico nei confronti delle proposte avanzate da Sky per
migliorare la rappresentatività dei dati rilevati. Si tratta di dati che rivestono un ruolo cruciale nelle scelte
strategiche e commerciali delle imprese attive nel mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo e
nel mercato della pay tv.
Secondo la denuncia Sky ha proposto al Comitato Tecnico di Auditel sia la diffusione dei dati di ascolto
giornalieri dei canali televisivi distinti per ciascuna piattaforma (analogica, digitale, satellite, IPTV), sia la
diffusione giornaliera dei dati relativi alla voce “altre digitali terrestri”.
Le proposte di Sky sarebbero state ostacolate, nell’ambito delle riunioni del Comitato Tecnico di Auditel,
senza giustificazioni obiettive e non sarebbero state neppure sottoposte all’attenzione del Consiglio di
Amministrazione, dove Sky non è rappresentata non possedendo quote del capitale sociale.
Secondo Sky i comportamenti denunciati si inquadrerebbero in una condotta di Auditel a favore di Rai e
Mediaset, volta a contrastare o ritardare iniziative ed innovazioni in grado di assicurare una migliore
accuratezza e affidabilità dei dati di audience, in modo da ostacolare lo sviluppo di nuove piattaforme
televisive, tra cui in particolare il satellite.
Secondo l’Autorità eventuali ostacoli all’introduzione di metodologie di diffusione innovative renderebbero il
sistema di rilevazione inadeguato a cogliere lo sviluppo di nuove offerte televisive, a detrimento dei nuovi
operatori e delle nuove piattaforme. Tali comportamenti potrebbero avere l’effetto di alterare le corrette
dinamiche competitive nei mercati della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo e della pay tv. Una più
accurata diffusione dei dati di ascolto potrebbe, in ultima analisi, avvantaggiare indirettamente i consumatori
in termini di qualità e varietà dell’offerta televisiva.
10-11-2009 09:24 GRAN BRETAGNA/Prodotti tecnologici. Le istruzioni per l'uso le leggono solo le
donne
Di fronte al manuale delle istruzioni di una stampante o una caffettiera, l'uomo e la donna si comportano in
modo diverso. L'uomo non lo legge, la donna sì. E' la prima delle conclusioni che fa Helpline -un servizio
d'assistenza telefonica per chi è in difficoltà con gli apparecchi domestici (costo mensile di 3
sterline; 120.000 abbonati). Lo studio si basa sulle 750.000 chiamate ricevute tra il 25 settembre e il 23
ottobre. La prima sorpresa è che il 64% dei maschi non aveva letto le istruzioni contro il 24% delle donne.
Evidenti le conseguenze di questo comportamento: il problema non risolto dal 12% degli uomini (7% tra le
donne) comportava semplicemente di collegare l'apparecchio o posizionare l'interruttore su on. Ancora, le
donne stanno di più al telefono e il 32% discute puntigliosamente del problema, ma la fretta degli uomini fa sì
che nel 47% dei casi sia necessaria una seconda chiamata perché ciò che pareva chiaro non lo era.
L'esperienza di Helpline, in apparenza frivola, è invece una grande foto psicosociale. Ci dice che le donne,
meno dotate tecnicamente, seguono meglio le istruzioni, mentre gli uomini, che hanno più dimestichezza con
la tecnologia, pagano l'eccessiva disinvoltura.
10-11-2009 10:16 MONDO/Campagna di sostituzione di caricabatterie Nokia difettosi
Nokia ha avviato un programma di sostituzione gratuita dei caricabatterie costruiti dall'azienda cinese BYD
e riguarda 14 milioni di telefonini nel mondo. La copertura di plastica dei caricabatterie difettosi è infatti
soggetta a staccarsi lasciando esposti i componenti interni, quindi c'e' il rischio di una scossa elettrica se
toccati quando il caricatore è collegato. La sostituzione concerne i modelli AC-3E e AC-3U costruiti tra il 15
giugno e il 9 agosto 2009, e il modello AC-4U prodotto tra il 13 aprile e il 25 ottobre.
10-11-2009 10:33 SPAGNA/Un registro per evitare donazioni fuori controllo di ovuli e spermatozoi
In Spagna non c'è modo di sapere quanti figli possa avere un donatore di spermatozoi. In teoria non
dovrebbero essere più di sei, secondo quanto stabilito dalla legge sulle tecniche di riproduzione umana
assistita del 1988. Ma da allora non è stato introdotto nessun mezzo per controllare se la norma sia
rispettata. Il limite di sei bambini per donatore (di ovuli e spermatozoi) era stato fissato per evitare problemi
di consanguineità, anche se oggi appare obsoleta data la mobilità della popolazione. La limitazione serviva
anche ad evitare un eccesso di donazioni di ovuli da parte della stessa donna -pratica compensata con 900
euro a fronte dei 50 o 60 nel caso dei maschi. L'estrazione degli ovociti è infatti fastidiosa e comporta
medicazioni, anestesia e alcuni rischi, per cui non è consigliabile farlo spesso. Per evitare che con gli
spermatozoi, gli ovuli e gli embrioni dello stesso donatore non nascano più di sei bambini via fecondazione
assistita, il ministero della Sanità sta preparando un registro nazionale di donatori di gameti (semi e ovuli) e
preembrioni che dovrebbe essere pronto entro la fine dell'anno o al più tardi in primavera. Il registro sarà
inoltre una bancadati per sapere da dove vengono e dove vanno i gameti congelati, e consentirà
d'identificare sia i donatori sia il destino dei campioni biologici, preembrioni inclusi.
10-11-2009 10:53 ITALIA/Tv. Digitale terrestre: il punto e i problemi irrisolti
Passaggio alla tv digitale terrestre, dopo il Lazio sara' la volta della Campania mentre nel 2010 tocchera'
sostanzialmente a tutto il Nord Italia. Nel primo semestre del prossimo anno passeranno al DTT il Piemonte
Orientale e Lombardia, inclusa la provincia emiliana di Piacenza); nel secondo invece l'Emilia Romagna, il
Veneto (incluse le province di Mantova e Pordenone) il Friuli Venezia Giulia e la Liguria. Nel 2011
spegneranno l'analogico le Marche, Abruzzo e Molise (inclusa la provincia di Foggia), la Basilicata e la
Puglia (incluse le province di Cosenza e Crotone). Nel 2012 sara' la volta, nei primo sei mesi, di Toscana e
Umbria (incluse le province di La Spezia e Viterbo) e successivamente della Sicilia e la Calabria.
Stando al calendario previsto dal ministero delle Comunicazioni nel 2010 il 70% delle popolazione italiana
sara' raggiunta dal nuovo segnale televisivo.
Ma qual e' la situazione attuale? 'Secondo i dati in nostro possesso siamo a 11 milioni e 700 mila famiglie,
quindi un po' meno del 50% - rivela Andrea Ambrogetti, presidente di Dgtvi, l'associazione italiana per lo
sviluppo della televisione digitale terrestre che mette assieme gran parte dei principali operatori televisivi
italiani. Ambrogetti e' ottimista sul rispetto del calendario stilato dal ministero e sulla 'riuscita' dello switch off.
Nonostante restino pero' aperti alcuni nodi importanti.
Che vanno dalle antenne dei palazzi fino ai ripetitori, passando per i decoder, l'assegnazione delle frequenze
e le interferenze.
Una premessa: il segnale digitale e' molto piu' pulito di quello analogico: 'Dove prima l'antenna di casa
captava un segnale debole, ma sufficiente a farci vedere il canale, ora non e' piu' cosi'', spiega Francesco
Soro, presidente del Corecom Lazio. Un problema noto da anni, che il governo aveva provato a risolvere gia'
nel 1990 con la legge 46 che prevedeva la messa in sicurezza delle antenne, o con la legge Maccanico del
1997, che demandava agli enti locali il compito di sistemarle. C'e' poi un problema di ripetitori perche', oltre a
quelli ufficiali, ci sono quelli 'non ufficiali', fatti da enti locali e comunita' montane, che coprono aree magari
piu' disagiate. 'Col passaggio al digitale spesso chi ha costruito questi ripetitori non potra' piu' trasmettere,
perche' non sara' piu' un operatore di rete. Queste antenne saranno spente, e quindi non sappiamo cosa
potrebbe succedere, giusto per fare un esempio, in province come Rieti e Frosinone', precisa Soro.
LA NUMERAZIONE DEL TELECOMANDO. L'Italia e' uno dei Paesi piu' ricchi di tv locali: una circostanza
che porta a due questioni ancora sul tavolo. La prima riguarda la della numerazione del telecomando. 'I
decoder non sono stati pensati per una situazione ricca come quella italiana - continua Soro -. Questo fa si'
che se piu' emittenti scelgono di trasmettere sul canale 10, gli apparecchi potrebbero bloccarsi: fino a 3
emittenti il decoder permette all'utente di scegliere a che segnale associare quella selezione, ma per numeri
piu' alti non e' cosi''.
LE FREQUENZE. La seconda questione ancora aperta riguarda l'assenza di un piano regionale delle
frequenze. Ovvero un piano che stabilisca chi ha diritto di occupare le posizioni ritenute piu' 'privilegiate'
all'interno delle fasce dedicate alle tv regionali, comprese fra il 10 e il 19 e fra il 30 e il 39.
Il viceministro Paolo Romani ha assicurato che ci saranno frequenze per tutti (un problema in meno per le Tv
locali che si apprestano ad affrontare la sfida). Tuttavia, manca il criterio per stabilire come procedere alla
numerazione Lcn (logic channel number): 'Quello piu' probabile - dice Soro - e' basato sulla graduatoria che i
Corecom regionali stilano per l'assegnazione dei contributi, ma ne restano possibili altri, come uno basato
sull'Auditel'.
LE INTERFERENZE. A seconda della distanza dai ripetitori dei segnali delle emittenti locali, ci sono
interferenze che creano un problema per chi capta il digitale. 'In sostanza, i segnali cambiano e anche se
una persona, il primo giorno dopo lo switch off, chiamasse un antennista per farsi orientare l'antenna in
modo tale da captare i segnali, rischierebbe di non vederli piu' il giorno dopo, perche' c'e' un processo di
stabilizzazione che in Sardegna, ad esempio, secondo il Consiglio delle autonomie locali, e' durato mesi e ha
interessato il 13% dei comuni sardi', sottolinea il numero uno del Corecom. Il Corecom ha gia' sollecitato sia
il ministero (per quanto riguarda i ripetitori e le frequenze) sia la Regione Lazio, che aveva parlato di alcune
iniziative 'fra cui un accordo con gli antennisti per un prezzo calmierato a 35 euro per chi dovesse intervenire
sull'antenna di casa'.
10-11-2009 11:33 SVIZZERA/La grande distribuzione accetta di ridurre zucchero e sale nei prodotti a
loro marchio
I due grandi della distribuzione elvetica -Migros e Coop- hanno deciso di contribuire a migliorare la salute
delle persone. Nel quadro della campagna actionsanté promossa dal Governo, si sono impegnati a ridurre il
contenuto di sale e zuccheri nei prodotti di loro produzione: un modo per combattere le malattie
cardiovascolari e il diabete. Sottoposti alla "dieta" del sale saranno per esempio tutti i tipi di pane fresco e i
contorni di patate perché, se l'Oms consiglia di non superare i 5 grammi di sale al giorno, in Svizzera sono
circa 10 grammi a testa. C'è l'impegno di limitare anche zuccheri e grassi, giacché i costi sanitari dovuti al
sovrappeso sono saliti dai 2,7 miliardi di franchi del 2001 ai 5,7 del 2006.
10-11-2009 11:48 ITALIA/I debiti delle famiglie secondo l'Abi
'Le famiglie italiane che hanno contratto un finanziamento rappresentano circa il 26% con un valore medio
del debito per famiglia di circa 10 mila euro.
Il livello di indebitamento per i nuclei italiani e' ancora molto basso rispetto a quello degli altri Paesi europei.
A fine 2008 i debiti erano di poco inferiori al 60% del reddito disponibile, il grado di indebitamento e' ancora
inferiore alla media dell'area dell'euro (93%), e in particolare e' prossimo al 130% in Spagna, superiore al
90% in Germania e attorno all'80% in Francia e in Belgio. I dati sono stati forniti dal direttore generale
dell'Abi, Giovanni Sabatini, nel corso dell'audizione alla Camera dei deputati sul credito al consumo.
Sabatini ha spiegato che 'pure in un periodo di crisi le imprese bancarie hanno continuato a sostenere le
famiglie italiane', e negli ultimi 9 anni - ha sottolineato - le consistenze degli impieghi delle famiglie sono
cresciute con un trend positivo raggiungendo ad agosto 2009, 382,1 miliardi di euro, solo negli ultimi anni ha detto - si e' registrato un rallentamento del tasso di crescita soprattutto a causa della recessione
economica, ancorche' nell'ultimo anno il trend sia tornato a crescere: 4,7% ad agosto 2009, contro l'1,6%
dell'anno precedente e l'1,2% di dicembre 2008.
Sabatini ricorda che il 62,8% dei prestiti e' costituito dai mutui per l'acquisto di abitazioni per un totale di
239,9 miliardi di euro, il 10,3% dai prestiti personali per circa 39,4 miliardi di euro e l'11,2% dal prestito
'finalizzato' stimato in circa 42,7 miliardi di euro. Inoltre, il 2,6% dalla cessione del quinto dello
stipendio/pensione, per circa 9,8 miliardi di euro, il 4,6% dalle carte di credito revolving per circa 17,5 miliardi
di euro, e l'8,6% da altri prestiti che non sono riconducibili ne' al credito al consumo, ne' ai mutui e
assommano a circa 32,7 miliardi di euro.
Tra le cause del basso indebitamento della famiglie italiane l'Abi indica fattori socioculturali, come una
percezione negativa del debito, fattori macroeconomici (gli alti tassi di interesse) e fattori istituzionali come
per esempio l'assenza di ammortizzatori sociali nel caso di perdita del posto di lavoro. C'e' poi l'alto livello
dell'economia sommersa la cui incidenza e' stimata tra il 20% e il 30% del pil.
In Italia la consistenza del credito al consumo erogato sia da banche che da societa' finanziarie (Sgr) sono
passate da circa 46 miliardi di euro di fine 2002 a oltre 109 miliardi a giugno 2009 (+137%). A giugno 2009 il
credito al consumo rappresentava il 28,6% degli impieghi alle famiglie e il tasso di crescita rispetto all'anno
precedente e' stato dell'8,5% pari a 8,6 miliardi di euro da 100,8 a 109,5 miliardi di euro, rispetto al 7,5%
dello stesso periodo dell'anno precedente pari a 7 miliardi di euro da 100,8 miliardi di euro a 93,8 miliardi di
euro. Fino al 2005 i finanziamenti del credito al consumo sono stati maggiori da parte delle banche rispetto a
quelli degli altri intermediari finanziari, dal 2006 si registra una inversione di tendenza: 'Tale situazione - ha
detto Sabatini - e' in parte riconducibile alla maggiore crescita registrata dai prodotti di credito finalizzato
rispetto alle altre forme tecniche, prodotti che vengono offerti in misura minore dalle banche'.
10-11-2009 11:58 GRAN BRETAGNA/La caffeina fa bene alla salute
Per proteggere cuore e cervello bastano otto tazze di te' al giorno: e' quanto sostiene Carrie
Ruxton, dietologa e ricercatrice del King's College di Londra.
La ricerca, condotta sull'analisi di tre studi che coinvolgevano 90 mila soggetti, ha dimostrato che una dose
di 400 mg di caffeina al giorno, pari a otto tazze di te', ridurrebbe il rischio di malattie cardiovascolari e
determinerebbe un miglioramento dell'efficienza cerebrale.
'Le bevande che contengono caffeina come te', caffe' e cacao - spiega l'esperta - aumentano il grado di
attenzione, migliorano le prestazioni mentali e la memoria a breve termine, riducono il livello di colesterolo
'cattivo' e determinano un minor rischio di infarto e di ictus'.
10-11-2009 12:16 MONDO/Ritiro di un milione di passeggini MacLaren difettosi
Il costruttore britannico di passeggini MacLaren ha richiamato un milione di passeggini difettosi venduti in
Usa, su richiesta della commissione statunitense per la sicurezza dei consumatori (CPSC). Il rischio è
d'amputazione del dito al momento dell'apertura o della chiusura del passeggino, come risulta dalle quindici
denunce depositate. L'iniziativa concerne i passeggini MacLaren semplici e doppi con tettuccio, con
impresso il nome MacLaren. I modelli implicati sono Volo, Triumph, Quest Sport, Quest Mod, TechnoXT,
TechnoXLR, Twin Triumph, Twin Techno, Easy Traveller -venduti nel mondo intero tra il 1999 e il novembre
2009 a prezzi che vanno da 100 a 360 dollari. Tutti fabbricati in Cina. CPSC chiede ai consumatori di
non usare i passeggini fino a nuovo ordine, e di contattare l'azienda per avere un kit di riparazione gratuito.
10-11-2009 12:38 FRANCIA/Adozione bimbo coppia omosessuale: ok da tribunale
Il tribunale di Besancon, nel nord-est della Francia, ha dato il proprio via libera oggi
all'adozione di un bambino da parte di una coppia omosessuale, annullando cosi' la decisione del Consiglio
generale della regione del Jura, che rifiutava di dare il suo consenso.
'Le condizioni offerte dalla richiedente sul piano familiare, educativo e psicologico corrispondono ai bisogni e
all'interesse di un bambino adottato', ha sottolineato il giudice, precisando che i motivi di rifiuto avanzati dal
Consiglio del Jura 'non giustificano legalmente la decisione di rigetto della domanda di adozione'.
Sono dieci anni che Emmanuelle B., maestra di 48 anni, e Laurence R., psicologa infantile, si battono per
ottenere il diritto di adottare un bambino. Le due donne vivono insieme da una ventina d'anni e da quattro
sono unite civilmente da un Pacs.
A due riprese il Consiglio generale del Jura ha rifiutato la domanda di adozione avanzata da Emmanuelle.
Ora, il via libera del tribunale riconosce la loro unione come 'solida' e 'duratura'.
Di fronte al primo rifiuto delle autorita' francesi, l'insegnante si era anche rivolta alla Corte europea dei diritti
dell'Uomo, che nell'ottobre 2008 aveva condannato la Francia per discriminazione sessuale per aver negato
alle due donne di adottare un bambino.
10-11-2009 13:06 FRANCIA/I pacs avanzano: tra qualche anno potrebbero superare i matrimoni
In Francia, centinaia di migliaia di coppie hanno scelto di firmare un patto civile di solidarietà (pacs) perché
non desiderano né la solennità del matrimonio né l'incertezza giuridica dell'unione libera. Creato dalla legge
del 15 novembre 1999, il pacs è uno strumento ideale che offre loro un quadro giuridico certo pur
mantenendo la leggerezza e la discrezione della libera convivenza. In dieci anni, il successo di questo tipo di
unione, che Jacques Chirac aveva bollato come "inadatto ai bisogni della famiglia", non è mai venuto meno.
Nei primi anni 2000 seduceva 20.000 coppie l'anno; nel 2005 erano già 50.000 e poi su su fino a
raggiungere i 150.000 nel 2008. Se continua con questo ritmo tra pochi anni potrebbe superare il
matrimonio. Oggi il pacs riguarda soprattutto gli eterosessuali (il 94% nel 2008).
Se il patto civile di solidarietà ha avuto un tale successo è perchè le coppie hanno capito che offre i vantaggi
del matrimonio -imposizione comune, esonero dei diritti di successione, conservazione dei benefici in caso di
morte del partner- pur garantendo grande libertà. Ossia, se il divorzio impone una procedura lunga e
costosa, il pacs esige una semplice lettera recapitata dall'ufficiale giudiziario.
10-11-2009 14:10 ITALIA/Telecom promette: tempi piu' brevi per risolvere i contenziosi
Telecom Italia riorganizza la gestione delle istanze di conciliazione con la clientela per ridurre i
tempi di gestione, semplificare la procedura e ottemperare a quella parte degli impegni volontari - assunti
dall'aienda e approvati dall'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni lo scorso dicembre 2008 - che ha
come obiettivo la diminuzione del contenzioso presso le sedi dei Co.Re.Com e delle Camere di Commercio.
Il sistema adottato da Telecom Italia - informa un comunicato - prevede l'istituzione di uno 'sportello unico'
che assicura al cliente modalita' di comportamento omogenee, indipendentemente dalla tipologia di
procedura di conciliazione attivata (paritetica con le associazioni dei consumatori, Co.Re.Com, Camera di
Commercio), per una soluzione rapida ed efficace delle istanze, con tempi certi per la risoluzione del
contenzioso (massimo 45 giorni), utilizzando il modello organizzativo gia' applicato con successo per la
Conciliazione Paritetica con le associazioni dei consumatori.
10-11-2009 14:12 ITALIA/Si vendono meno farmaci da banco
Ne sono state acquistate oltre 327milioni di scatole, rappresentando quasi il 20% del totale del
mercato farmaceutico, anche se nell'ultimo anno, tra ottobre 2008 e novembre 2009, la vendita dei farmaci
da banco ha registrato un calo del 2,7%. Sono i dati diffusi dall'Anifa, l'associazione nazionale dell'industria
farmaceutica dell'automedicazione, diffusi oggi nel corso della tavola rotonda 'Governo della spesa e
federalismo sanitario: il ruolo dell'automedicazione'. Secondo i dati Anifa, 'nonostante la liberalizzazione del
2007', come ha sottolineato il presidente Sergio Daniotti, anche quest'anno si registra comunque il primato
del canale Farmacia per i farmaci senza obbligo di ricetta. Le farmacie rappresentano ancora il 92,4% del
mercato, mentre le parafarmacie registrano un 4,2% e 3,4% la grande distribuzione organizzata.
Ma i farmaci senza obbligo di ricetta, rileva Daniotti 'possono svolgere un ruolo importante nell'ambito del
Servizio Sanitario Nazionale' e andrebbero sostenuti, perche' potrebbero rappresentare un risparmio per
l'SSN di 9 milioni di euro (come risulta da uno studio Cergas Bocconi presentato all'incontro).
Nonostante il leggero calo delle vendite, comunque, gli italiani sono sempre piu' consapevoli delle
caratteristiche dell'automedicazione, come dimostra una ricerca realizzata da Eurisko dopo una campagna
promozionale diffusa a settembre.
'Il 60% degli intervistati conosce i farmaci da banco' ha spiegato Isabella Cecchini, responsabile Sanita'
Eurisko, sottolineando come 'rimane fondamentale il supporto di figure professionali quali il medico e il
farmacista a garanzia del corretto impiego dei farmaci senza obbligo di ricetta, ma anche per trasmettere il
loro valore e la loro comprovata efficacia'.
10-11-2009 14:15 ITALIA/Fatturato commercio elettronico stabile: aumentano gli ordini, cala la spesa
media
Nel 2009 l'e-commerce in Italia, cioe' il totale delle vendite realizzate da siti italiani, e' stimato poco sopra ai
5,8 miliardi di euro, in leggera crescita (+1%) rispetto all'anno scorso. Lo afferma l'Osservatorio Netcomm School of Management del Politecnico di Milano, giunto alla sua nona edizione.
Nonostante la crisi cresce il numero di ordini (+13%), ma scende del 10% la spesa media per ogni ordine.
Insomma si compra piu' spesso su Internet, ma con esborsi un po' piu' bassi. La media della spesa dei web
shopper (800 euro) e' in linea con l'Europa, mentre e' ancora basso il numero di consumatori online rispetto
alla massa degli utenti Internet.
Secondo i dati dell'Osservatorio del Politecnico di Milano e' in forte crescita la vendita online di abbigliamento
(+42%), di prodotti di editoria, musica e audiovisivi (+17%), mentre si riduce il turismo (-3%), che
rappresenta da solo il 51% del valore dell'e-commerce in Italia. Rimane comunque prevalente in Italia la
vendita di servizi (66%) rispetto alla vendita di prodotti (34%), in controtendenza rispetto ai mercati esteri.
10-11-2009 14:18 ITALIA/Recupero canone Rai evaso. Romani risponde col solito nulla all'appello di
Garimberti
La richiesta del presidente Rai, Paolo Garimberti, per migliori iniziative per il recupero del
canone/imposta evaso, non ha atteso molto per la risposta. Il governo affrontera' al piu' presto, subito, il
problema dell'evasione del canone di abbonamento Rai, attraverso l'adozione di misure appropriate. Lo ha
detto il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, durante la conferenza stampa a viale Mazzini in
occasione della presentazione della campagna finale per lo switch off nel Lazio, programmato a partire da
lunedi' 16 e fino al 30 novembre.
Romani ha ricordato che fin da subito lui si e' detto contrario alle campagne di stampa anti-canone, "sono
straconvinto che il servizio pubblico sia un momento fondamentale della comunicazione in questo Paese e
quindi sara' obbligatorio dire che tutti devono pagare il canone". Romani ha detto che non appena passera'
questa fase di stretta emergenza legata allo switch off si affrontera' il capitolo "mettendo allo studio
provvedimenti contro l'evasione, che in Italia tocca quote elevatissime". L'ipotesi di intervenire attraverso la
bolletta dell'energia elettrica sembra ormai destinata ad essere accantonata perche', a differenza della
Grecia e dei Paesi di quell'area, il gestore di energia elettrica non e' unico, in Italia ce ne sono diversi e
diventa complicato operare in tal senso. Il viceministro non ha voluto comunque indicare quali siano le
misure su cui si sta lavorando, anche per non pregiudicare il successo dell'intervento futuro.
------------------------------------------COMUNICATI
04-11-2009 12:53 Claude Levi-Strauss, l'antropologo che rivoluziono' il concetto di famiglia
Primo Mastrantoni
E' morto Claude Levi-Strauss, l'antropologo che rivoluziono' il concetto di famiglia. E' opinione
diffusa che la famiglia, e il matrimonio come supporto legale, sia una istituzione naturale. Levi-Strauss
confuto' questa idea dimostrando che la famiglia non e' ne' un fatto naturale ne' universale, poiche' se cosi'
fosse la sua definizione non dovrebbe variare nel tempo e nello spazio: la certezza dell'istituzione famiglia,
cioe' dell'insieme di un uomo, di una donna e dei relativi figli, formalizzata dal matrimonio, dovrebbe essere
condivisa da tutto il gruppo umano come legge di natura che escluda la possibilita' che ve ne siano altre. Gli
studi effettuati su diverse popolazioni dimostrarono il contrario. Insomma, niente e' naturale, necessario,
biologicamente fondato nell'istituzione familiare. In alcune popolazioni esiste il matrimonio legale fra donne!
La famiglia e' un fatto culturale non naturale ma qualcuno vuol farci credere diversamente.
04-11-2009 15:58 Immigrazione. Per il capo della polizia, quella clandestina è solo questione di
criminalità
Pietro Yates Moretti
"L'immigrazione clandestina, dal punto di vista del capo della polizia di Stato, e' un problema di
criminalita'". Lo ha detto Antonio Manganelli. "In alcune aree del Paese il 60-70% degli autori di reati sono
clandestini. Inoltre, il 35% della popolazione carceraria e' costituito da immigrati clandestini. Questo significa
che senza di loro ci sarebbe il 35% di spazio in piu' nelle carceri e che i detenuti avrebbero piu' aria a
disposizione di quanto non ne abbiano oggi".
In altre parole, secondo il primo poliziotto, l'immigrazione clandestina è solo questione di ordine pubblico, e
l'immigrato è necessariamente un criminale per il solo fatto di non aver ottenuto il rinnovo del permesso di
soggiorno.
Queste parole dimostrano quanto sia pericoloso affidare alle forze dell'ordine compiti in materia di
immigrazione. Quello che forse ci si dovrebbe chiedere è se l'immigrato clandestino sia geneticamente
programmato a delinquere, oppure se in buona parte la delinquenza è una necessaria conseguenza dello
stato di clandestinità. Infatti, gli spazi per regolarizzarsi sono strettissimi, e una volta piombati nella
clandestinità non è possibile avere un regolare contratto di lavoro, di affitto e tutto ciò che è necessario per
procurarsi legalmente da vivere. Solo un problema di ordine pubblico? No, è anche e soprattutto un
problema politico e sociale!
Quando si decide, per legge, di tenere in clandestinità centinaia di migliaia di persone che vogliono vivere
onestamente nel nostro Paese, è inevitabile che delinquano più di altri gruppi sociali. Le cause sono le leggi
oggi vigenti che favoriscono e incentivano la clandestinità.
04-11-2009 17:49 Call center e privacy. Il Senato approva la violazione delle norme comunitarie per
continuare a disturbare gli italiani. Verso una deriva antieuropea?
La maggioranza e il governo hanno dato il via libera, al Senato, al provvedimento che,
tra l'altro, proroga il regalo agli operatori di telemarketing a danno della privacy degli utenti dei servizi di
telefonia e in violazione delle norme comunitarie in materia. Gli italiani che continueranno per altri mesi e
mesi a subire il martellamento telefonico dei venditori di tutte le risme sapranno chi ringraziare. Inclusi i tanti
pianisti della maggioranza che hanno votato anche per conto dei colleghi assenti.
Ora il provvedimento passera' alla Camera e li', come abbiamo gia' fatto per il Senato, dovremo farci sentire
per cercare di evitare che sia approvato.
E' sintomatico che questo voto antieuropeo avviene il giorno dopo che la Corte europea dei diritti dell'uomo
ha condannato lo Stato italiano sulla questione del crocifisso.
Due questioni sicuramente diverse per argomento e per ambito (la Corte europea non e' un organismo Ue),
ma che indicano a nostro avviso come, rispetto ad un trend di politica e di socialita' in ambito europeo, il
nostro Paese ha scelto di essere altrove.
Quando e se il provvedimento sui call center diventera' definitivo, provvederemo a denunciare l'Italia in sede
comunitaria, oltre a chiedere nuovi interventi del Garante della Privacy.
PER APPROFONDIRE
- Le motivazioni dell'Aduc
- La storia dei provvedimenti disattesi
- Le numerose segnalazioni sui disservizi dei call center
05-11-2009 09:42 Influenza A. Fazio, che disastro!
Primo Mastrantoni
L'influenza A passera' e saremo ancora a fare vaccinazioni. La superficialita' con cui si e'
affrontato il problema ha dello stupefacente: si e' passati dal ruolo di incendiari, con previsioni catastrofiche
sulla pandemia da influenza A (virus H1N1) con 8-12 milioni di malati e 10-15 mila morti in Italia, a quello di
pompieri con 250mila influenzati e 24 morti. L'organizzazione della distribuzione dei vaccini fa acqua da tutte
le parti con Stato e Regioni che si rimpallano le responsabilita' (come non poteva essere!): troppi vaccini in
alcune Regioni pochi in altre e confezioni monodosi e pluridosi inviate e utilizzate senza criteri. Che disastro
questo nostro viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio! Qualcuno ha fatto i calcoli di quanto ci costa la
produzione e la distribuzione del vaccino? Ne scopriremmo delle belle.
05-11-2009 11:01 Interessi conto corrente bancario. Esposto a Bankitalia contro Carige: violata la
legge
In data odierna abbiamo inviato alla Banca d'Italia (sede di Genova per competenza) un
esposto contro la Banca Carige che, a nostro avviso, ha illecitamente aumentato i tassi d'interesse della
tenuta dei conti correnti.
Segue il testo:
Banca d'Italia
Via Dante, 3 - 16121 GENOVA
oggetto: esposto contro Banca Carige per modifiche contrattuali conto di deposito, art.118 Testo Unico
Bancario
Con la presente si espone quanto di seguito:
Risulta alla scrivente Associazione che la
Banca Carige, via Cassa di Risparmio 15 16123 Genova
ha recentemente inviato alla propria clientela titolare del deposito on line denominato "Contoconto" una email contenente una proposta di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali ai sensi dell'art. 118 del
Testo Unico Bancario.
Riportiamo qui la parte che interessa della comunicazione in questione: “con la presente Le comunichiamo
che, in relazione all'andamento del mercato dei tassi, sul contoconto.it da Lei intrattenuto verrà applicato,
con decorrenza 01/12/2009, il tasso creditore base dell'1,20% lordo annuo, in sostituzione del precedente
1,50% lordo annuo".
Detta comunicazione, nel dichiarato intento di attuare una variazione sfavorevole al cliente col mezzo del
silenzio-assenso previsto dall'art. 118 TUB, ne disattende la previsione poiché non indica il giustificato
motivo che, invece, secondo la norma in questione, costituisce il fondamento di tale facoltà di variazione.
Non può, infatti, ritenersi integrato il requisito di legge, vale a dire la sussistenza di un giustificato motivo,
nella locuzione "in relazione all'andamento del mercato dei tassi " per essere questa del tutto inidonea ad
identificare quale circostanza, nello specifico, abbia determinato la necessità di effettuare una riduzione nella
remunerazione del deposito.
In proposito la Banca d'Italia, sotto la voce "jus variandi" afferma che "il giustificato motivo non deve essere
generico, ma deve riguardare gli eventi di comprovabile effetto sul rapporto bancario (ad esempio:
mutamento del grado di rischiosità del cliente; variazione dei tassi di mercato che determinano un aumento
dei costi operativi per gli intermediari)". E ancora, "il cliente deve essere informato circa la sussistenza del
giustificato motivo in maniera sufficientemente precisa e tale da consentire una valutazione di congruità
della variazione rispetto alla motivazione che ne è alla base".
Neppure è presente, nella lettera in questione, un riferimento all'altra ipotesi prevista dall'art. 118 citato che
regola le fattispecie di variazione delle condizioni motivate da decisioni di politica monetaria.
Consegue al mancato rispetto delle condizioni previste dall'art. 118 TUB, che l’anzidetta variazione, ai sensi
del terzo comma della norma citata, sarebbe inefficace.
Per questo chiediamo un intervento risolutorio.
Il presidente dell'associazione
Vincenzo Donvito
06-11-2009 09:43 Acqua. Pubblica o privata?
Primo Mastrantoni
E' in discussione al Senato, la conversione del decreto legge del Governo (n.135/09) sulla
privatizzazione dei servizi pubblici locali. Il provvedimento prevede l'affidamento del servizio idrico a societa'
private o a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%. Si e' parlato di
privatizzazione dell'acqua ma non e' proprio cosi'. Si avranno, quindi, societa' private o a partecipazione
mista, che gestiranno il servizio idrico, non la proprieta' dell'acqua. Che l'acqua sia un "bene" e' evidente,
occorre sovrapporre il "diritto". In Italia si svolge un'analoga discussione che parte dal "bene" alla gestione. Il
principio di considerare l'acqua un bene comune e' ampiamente condiviso. Dobbiamo porci il problema se
una gestione pubblica sia efficiente per gestire questo bene comune. La cosiddetta legge Galli (n.36/94)
nasceva con l'obiettivo di smantellare una vecchia logica clientelare di gestione degli acquedotti che erano
diventati carrozzoni partitocratrici clientelari. Negli anni e' stata applicata con modalita' che hanno tradito in
parte l'obiettivo. La protesta, che nasce in alcune parti d'Italia, riguarda il fatto che dove c'e' stata una forte
privatizzazione si e' avuto un aumento delle bollette e scarsi investimenti. In pratica c'e' stata una
privatizzazione all'italiana. Il massimo vantaggio per il privato e il minimo per il consumatore e l'utenza. C'e'
chi sostiene che l'acqua deve essere gestita solo da aziende totalmente pubbliche e che deve essere
eliminata la possibilita' di ricorso anche alle Spa pubbliche. E' evidente che le liberalizzazioni fanno bene
all'economia e aumentano il benessere dei cittadini-consumatori. Cio' e' confermato proprio dall'Antitrust che
ha rilevato come nelle regioni piu' aperte alla concorrenza l'aumento dei prezzi e' stato inferiore a quelle che
hanno una regolamentazione piu' rigida. Il modello della proprieta' pubblica della risorsa e della gestione
privata, che consenta di avere la priorita' del servizio sul profitto, non ha avuto grande successo. Dobbiamo
quindi ripensare il modello di gestione e soprattutto dobbiamo ripensarne agli usi. L'81% viene utilizzata per
usi irrigui (agricoltura), industriali ed energetici e solo la parte restante per usi civili, dei quali pochissimi per
uso potabile. Anche i prezzi devono essere bassi per l'uso civile e piu' alti per le restanti attivita'. Posto che
l'uso dell'acqua deve essere garantito, resta il problema del "come fare" e, contestualmente, assicurare
efficienza. Abbiamo assistito a carrozzoni che hanno fatto la fortuna di alcuni e, guarda caso, il disastro dei
bilanci della collettivita', che si pagano in termini di aumento della spesa pubblica. Per il decreto legge gli
affidamenti "in house" dovranno terminare entro il 2011. A nostro parere doveva attivarsi il sistema
concorrenziale dal quale ottenere il massimo dei servizi e il minimo dei costi. Pubblico, privato o misto
dovrebbero concorrere in competizione. Purtroppo mancano nel nostro Paese le vere liberalizzazioni.
06-11-2009 16:30 Sentenza crocifisso. Verso una continua violazione del nostro essere Europa
Alla levata di scudi dei sostenitori della presenza del crocifisso nelle aule
scolastiche, dopo la sentenza della Corte di Starsburgo, ha fatto eco il capo del Governo, Silvio Berlusconi:
"La decisione viene da una commissione soltanto del Consiglio d'Europa, a cui partecipano piu' di quaranta
stati, tra cui stati che non sono nella Ue, compresa la Bielorussia. La sentenza non e' vincolante, quindi non
c'e' nessuna possibilita' di coercizione nei confronti del nostro Paese che ci impedisca di tenere i crocifissi
nelle aule. Ora il governo fara' ricorso: una volta accettato sara' discusso nella Grande camera che poi
decidera': qualunque possa essere la decisione non ci sara' capacita' coercitiva".
Il capo del nostro Governo non ha detto le cose come stanno. Lo precisa Emmanuela Bertucci, legale
dell'Aduc:
1) quello del caso di specie e' un giudizio vero e proprio, conclusosi con sentenza che condanna, accerta
l'avvenuta violazione dell'art. 2 del primo Protocollo addizionale e art. 9 della Convenzione Europea dei Diritti
dell'Uomo, e condanna l'Italia al pagamento alla reclamante di 5.000 euro di danni morali;
2) non e' vero che viene da una commissione composta da 40 Stati... viene da una Camera, composta da
sette giudici:
Françoise Tulkens (Belgio), Presidente,
Ireneu Cabral Barreto (Portogallo), giudice
Vladimiro Zagrebelsky (Italia), giudice
Danute Jociene (Lituania), giudice
Dragoljub Popovic (Serbia), giudice
András Sajó (Ungheria), giudice
Isil Karakas (Turchia), giudice
3) L'Italia ha 3 mesi per proporre appello alla Grand Chamber, decorsi inutilmente i quali la sentenza e'
definitiva.
4) e' vero che la sentenza e' per un verso carta straccia, nel senso che l'Italia deve pagare alla signora i suoi
5.000 euro, ma non e' obbligata a togliere il crocifisso, la sentenza non obbliga l'Italia a farlo, ma accerta che
il comportamento e' in violazione della Convenzione.
Lo scenario possibile e' questo: l'Italia continua a tenere i crocifissi, i singoli continuano ad adire la corte dei
diritti dell'uomo e ogni volta l'italia verra' condannata dalla Corte dei diritti dell'uomo al pagamento dei
risarcimenti del danno.
07-11-2009 10:13 Vino novello. Tanta pubblicita', tanta moda e...
Primo Mastrantoni
E' tempo di vino novello. In principio era il beaujolais nouveau, presentato
contemporaneamente in tutto il mondo, con una accorta campagna pubblicitaria che l'ha lanciato sul
mercato, ora arriva anche il nostro vino novello (da ieri). La maggioranza dei produttori e' in Toscana,
Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Sardegna, che riempiono 9 milioni di
bottiglie, per un giro di affari di circa 40 milioni di euro; un affare per un vino che ha due mesi di vita, viene
vinificato in assenza di aria, per estrarre pigmenti e aromi dalle bucce. E' piuttosto profumato, leggero, poco
acido e gradito al pubblico giovanile e femminile, ma soprattutto consente incassi immediati ai viticoltori e ai
commercianti, con pochi costi. Quello che ci lascia perplessi e' la qualita' delle uve, che spesso non sono le
migliori perche' sono quelle che non consentono l'invecchiamento, l'affinamento e lo stoccaggio del vino. E'
una bella operazione commerciale per un vino che venne definito un dopobarba, cioe' una miscela di alcol e
profumi. Il costo medio della bottiglia e' di circa 5 euro ma le abbiamo viste lo scorso anno anche a 8 euro, il
che ci pare eccessivo.
Noi preferiamo il vino con qualche anno di invecchiamento.
07-11-2009 11:46 Class Action finte. Il sistema clerico-fascista dell'Italia cerca di modernizzarsi...
Ridicolo!
Vincenzo Donvito
La finta class action per i disservizi della Pubblica Amministrazione non smette di stupire. Gia' e'
ridicolo aver chiamato class action un'azione di rivalsa collettiva dove il riconosciuto colpevole deve solo
rimettere a posto le cose e non pagare danni (1)... ma al peggio non c'e' mai limite. E alla creativita' dei
nostri ministri/legislatori si aggiunge quella delle corporazioni: nel consociativismo non esiste l'interesse dei
singoli ma quello di varie associazioni che si vuol far credere siano una sorta di ramificazione dei singoli ma
che, invece, sono solo corporazioni, cioe' portatrice di interessi specifici che per affermare non si guarda al
tutto ma solo al particolare. Nella fattispecie e' l'Anci, associazione nazionale Comuni d'Italia che, tramite il
Sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, in sede di Conferenza unificata ha presentato un emendamento che parte
da questa logica: come potranno i Sindaci ottemperare agli standard qualitativi fissati nelle carte dei servizi
se devono fare i conti con le strettoie del patto di stabilita'? Quindi se la qualita' dei servizi erogati e'
scadente per i “vincoli in materia di contenimento e riduzione della spesa pubblica”, il cittadino-utente potra'
limitarsi solo a diffidare la Pubblica Amministrazione sperando di ottenere un miglioramento del servizio. Ma,
non solo verrebbe a mancare la pretesa della finta class action di ripristino dei disservizi, ma e' stata
concepita anche una diffida finta: nel codice civile se ad una diffida il diffidato non ottempera, il diffidante
prosegue in giudizio... qui no, ci si limita a tirare le orecchie.
Una beffa doppia:
- i cosi' tanto sbandierati nuovi e piu' efficaci metodi di rivalsa dei diritti degli utenti sono in realta' limitazioni
ai metodi gia' esistenti;
- si garantisce meglio l'impunita' di chi amministra il potere e, grazie al potere della specifica corporazione, si
consolida la continuita'.
Quando si dice che nel nostro Paese ci sia stato solo un grande regime innovativo che ha marchiato e
continua a marchiare il metodo e la pratica amministrativa e legislativa, il fascismo, si fa solo opera di lettura
storica: i fasci littori erano un modello di organizzazione societaria ed economica e continuano ad esserlo.
Un metodo che si incrocia con quel clericalismo che, quando ci sono sentenze che rimettono in discussione
il potere del Vaticano, anche chi ci governa fa solo opera di delegittimazione di chi tanto ha osato -vedi
sentenza Strasburgo sul crocifisso (2).
Il clerico-fascismo e' un sistema che si e' fatto anche regime e a cui tutta l'economia e l'organizzazione dello
Stato si modella. Un sistema “macchiettistico” che contraddistingue il nostro Paese in ambito internazionale,
rendendoci inaffidabili e che, in patria, significa: immobilismo, finte riforme, preservazione del potere,
affermazioni delle corporazioni, furti di liberta', cittadini come sudditi.
09-11-2009 12:04 Aduc - Osservatorio Lecce. Capolinea STP: quando a pagare sono gli studenti.
Urgente intervenire per migliorare la situazione.
Alessandro Gallucci
Alcuni persone, i cui figli sono “pendolari” per motivi di studio, ci hanno segnalato lo stato
in cui versa il capolinea della STP, ossia la società di trasporti pubblici utilizzata ogni giorno da migliaia di
studenti delle scuole superiori e dell’università per giungere in città.
Siamo a Lecce, in via Carluccio, strada a poca distanza da varie scuole e sedi universitarie. Luogo strategico
verrebbe da dire. Strategico, si', ma dimenticato!
Le foto del luogo parlano da sole: nessun accorgimento per l’utenza disabile, asfalto che alle prime piogge si
sgretola come pasta frolla, tre o quattro strutture che solo con molta fantasia possono essere definite
pensiline, marciapiedi che in alcuni tratti sono dissestati, ecc. In poche parole: incuria e degrado!
Nei giorni di pioggia, laddove i malcapitati utenti non abbiano con sé un ombrello, infradiciarsi è praticamente
inevitabile.
Ciò che preoccupa maggiormente è la carenza dell‘illuminazione pubblica. Se si tiene presente che almeno
fino alle 20.30 ci sono autobus in partenza dal capolinea, si converrà che intervenire su questa esigenza è
una priorità. Se poi si aggiunge che la fermata è proprio di fronte al cimitero, zona non particolarmente
frequentata la sera, si capisce che la necessità d’intervenire è urgente.
Forse sarebbe il caso che i dirigenti della società di trasporti e gli amministratori comunali facessero un
sopralluogo, nei giorni di pioggia o la sera, per avere conferma di quanto detto. Non mettiamo in dubbio il
loro intenso lavoro, ma ogni tanto è anche necessario uscire dagli uffici per verificarne la bontà!
All’ufficio relazioni con il pubblico della STP non hanno notizia di interventi di riqualificazione né di proposte
della società in tal senso. Lo stesso ufficio del Comune di Lecce, non avendo informazioni, ci ha rimandato
all’ufficio traffico, che, ironia della sorte, soffre di un congestionamento continuo delle linee.
Chiediamo agli enti coinvolti d’impegnarsi a trovare una soluzione immediata per migliorare il servizio offerto
all’utenza e d’informare la cittadinanza se sono in cantiere gli interventi strutturali necessari a riqualificare
definitivamente l’area.
Qui le foto del disastro: 1 2 3
09-11-2009 13:30 Igiene. Saponi liquidi, meglio non diluirli
Primo Mastrantoni
In questo periodo e' aumentata la pratica della pulizia delle mani per eliminare o diminuire la
presenza del virus H1N1 (influenza A). Alcuni consigli per l'igiene personale ci appaiono opportuni perche' in
molti hanno l'abitudine di annacquare i saponi liquidi. L'operazione non e' consigliabile perche' se ne
diminuisce l'effetto ed e' rischiosa. La diluizione comporta sia una diminuzione dell'effetto detergente, per la
minore quantita' di sapone, sia un aumento della carica batterica contenuta nel flacone, che puo' interferire
con i componenti del sapone stesso accelerandone i processi di deterioramento. Lavarsi e', ovviamente, una
buona abitudine igienica, purtroppo il sapone ha anche una azione aggressiva sulla nostra pelle che diventa
"secca". Alcuni ritengono che si possa ovviare all'inconveniente diluendo il sapone con l'acqua, altri invece,
per risparmiare, vogliono utilizzare anche quel po' di sapone che rimane in fondo al flacone aggiungendo
acqua. Queste pratiche vanno evitate. Consigli? Usare meno sapone e diluirlo nella mano quando si usa.
Cosi' si risparmia, si inquina di meno e si ottiene lo stesso effetto.
09-11-2009 13:58 Tlc. Banda larga per tutti. Separare la rete dalla precarieta' di Telecom. Appello ai
legislatori
Il grimaldello per separare il destino della rete Internet italiana da quello (precario) di
Telecom Italia c'e': obbligare il fornitore del servizio universale ad erogare anche connettivita' a banda larga
per tutti ad una velocita' di 1 o 2 mega. Per questo invitiamo tutti i cittadini a rivolgere un appello a chi ha un
ruolo nella definizione di queste regole (Governo, Parlamento, Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni e
altri).
Premessa.
Il Governo annuncia mega piani per digitalizzate il Paese e poi … rinvia, non decide, non ci mette i soldi.
Basata sul doppino in rame, la rete italiana non reggera' a lungo. I vecchi fili devono con urgenza essere
sostituiti con fibra ottica. Il limite di saturazione della rete, di proprieta' di Telecom Italia, e' vicino e gia' non
sopporta le crescenti richieste di famiglie e imprese italiane, il problema non e' solo di fornire banda larga ai
paesi montani.
Convenienza.
Tutti gli studi concordano:
- in Italia c'e' una fetta importante di utenti (residenziali o professionali) che non dispongono di banda larga
per connettersi a Internet;
- l'estensione a tutti della banda larga produrrebbe vantaggi diretti e indiretti, economici e sociali. Si pensi
alla possibilita' reale che si sviluppi il telelavoro:
a) maggiore competitivita' delle imprese,
b) migliori servizi da parte della pubblica amministrazione ai cittadini,
c) minori costi di trasporto, minore inquinamento, freno al calo demografico nei piccoli centri montani, ecc.);
Ostacoli.
Il dominio di Telecom Italia e' pressoche' assoluto sulla rete fissa, nonostante i tanti concorrenti. La proprieta'
della rete dell'ultimo miglio (le centraline e i cavi che arrivano a casa o in azienda) da parte dell'ex
monopolista e' un ostacolo allo sviluppo. Non ha i soldi per investire sulla rete, ma e' obbligata a tenersela,
essendo l'unico strumento per mantenere la sua centralita' e i suoi privilegi sul mercato italiano. Quindi
Telecom Italia non ha convenienza a 'vendere' questo patrimonio (che negli ultimi lustri ha trascurato,
riducendo al lumicino le spese per mantenerlo e rinnovarlo). L'attuale assetto proprietario di Telco, la societa'
che controlla Telecom Italia, e' una contraddizione: da una parte soci italiani a salvaguardia dell'italianita',
che hanno gia' subito pesantissime perdite dall'investimento, e non hanno voglia di investire altri soldi;
dall'altra Telefonica, il gestore spagnolo (socio di maggioranza relativa) che ha come principale obiettivo
quello di frenare lo sviluppo di Telecom Italia in Argentina e Brasile, mercati in forte crescita nei quali
Telefonica e' in competizione col gestore italiano.
Uno stallo avallato da scelte politiche che potrebbero rivelarsi pura cancrena per il nostro futuro digitale, in
quanto collega il destino di una societa' privata a quello di milioni di persone e di aziende.
Il servizio universale.
Telecom Italia non mollera' l'osso (la rete), per rimanere all'infinito l'unico operatore in grado di offrire il
servizio universale: quell'insieme di servizi minimi che il gestore incaricato deve garantire a tutti a prezzi
accessibili. In Italia i servizi essenziali minimi sono descritti nel Codice delle comunicazioni elettroniche
(D.lgs. 259/2003): servizio voce, fax e connessione a Internet. In particolare il secondo comma l'articolo 54
del codice stabilisce che occorre "consentire un efficace accesso ad Internet.".
Questa formula, pero', non e' da leggere in senso letterale. Infatti, cio' a cui e' obbligata Telecom Italia e' solo
la possibilita' di collegamento alla Rete in modalita' analogica (56k), una velocita' che oggi e' da ritenere del
tutto inefficace, viste le potenzialita' di Internet.
La fornitura di un accesso veloce a Internet con un minimo garantito di 1 o 2 mega e' gia' legge in Svizzera e
Finlandia. Parliamo di minimo garantito, perche' le velocita' effettive sono molto ma molto superiori.
Rimedi.
Visto lo stallo attuale, prevedere sin da subito un livello minimo di velocita' di 1 o 2 mega per tutti (al pari del
servizio voce) anche in Italia, potrebbe dare una decisiva spallata. Costringerebbe Telecom Italia o a trovare
azionisti veri, disposti a investire oppure a cedere ad un nuovo soggetto la propria rete. Cosi' da una parte la
societa' ex monopolista, con i soldi ricavati dalla vendita, ripianera' i debiti; dall'altra la nuova societa' avra'
nella propria pancia tutta l'infrastruttura di base da cui partire per far arrivare la fibra ottica nelle case e nelle
aziende italiane. Nel nuovo contenitore dovranno confluire tutte le reti costruite da moltissimi enti locali o da
aziende municipalizzate e degli altri gestori privati. La tanto auspicata "societa' della rete" avra' cosi' solide
basi, e potenzialita' enormi per investire ulteriormente: con introiti che deriveranno dai canoni d'affitto che
tutti i gestori le riconosceranno.
Clicca qui per firmare la petizione
Di seguito il testo da inviare agli indirizzi in calce
APPELLO
Si', alla banda larga per tutti, subito
Nell'ambito delle proprie responsabilita' la invito perche' si adoperi per introdurre, nell'ambito del servizio
universale, la connessione a Internet a velocita' minima di 1 o 2 mega.
Sarebbe cosi' sbloccato l'attuale stallo della Rete italiana, con Telecom Italia e le sue decennali difficolta'
strategiche e finanziarie.
Non operando con tempestivita', si continuera' invece a collegare il destino di una societa' privata a quello di
milioni di persone e di aziende e dell'intero Paese.
Cordiali saluti
Indirizzi a cui inviare l'E-mail
[email protected]
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10-11-2009 12:04 Caso Cucchi. Giovanardi e l'equilibrio
Primo Mastrantoni
I legislatori devono essere persone equilibrate, dice il sottosegretario alla Lotta alle
Tossicodipendenze e Tutela della Famiglia, Carlo Giovanardi. Quindi, ben vengano i test antidroga per i
parlamentari, pero', le dichiarazioni del sottosegretario Giovanardi sul caso Cucchi ci fanno venire dei dubbi:
e' solo la droga che crea squilibrio oppure anche chi non fa uso di stupefacenti puo' avere comportamenti
squilibrati? Ci sembra che le affermazioni del sottosegretario Giovanardi appartengano al secondo dubbio.
Comprendiamo lo stress di sottosegretario, dopo il flop alla lotta alle tossicodipendenze testimoniato dalla
recente "Relazione annuale 2009 dell'Osservatorio europeo delle droghe (Oedt)" e dall'inutilita' di ergersi a
difensore della famiglia, visti i comportamenti degli italiani e dei maggiori esponenti del suo centro-destra, ma
definire larva e zombie un morto e' fuori dall'agire del consesso civile e nulla ha a che vedere con la pietas
che dovrebbe essere pratica cristiana. E' sacrilegio infierire sui cadaveri, lo ricordiamo al cattolico Giovanardi
e a chi lo ha messo a dirigere un sottosegretariato.
10-11-2009 13:29 Acqua/Firenze. Stato padrone di casa ti vuol buttar fuori non avendone diritto?
Combutta con Publiacqua per tagliarti l'acqua e costringerti ad andar via. Esposto in Procura
Se hai un padrone di casa che, non avendone diritto, ti vuol buttar fuori di casa, non hai piu' il
diritto all'acqua corrente. Accade a Firenze, dove un'ente statale (l'Agenzia del demanio, proprietaria
dell'immobile) e la societa' a maggioranza pubblica che ha il monopolio del servizio idrico (Publiacqua),
fanno si' che un inquilino, un ex maresciallo sessantenne, viva l'incubo del taglio dell'acqua. Cosa gia'
concretizzatosi nella primavera scorsa.
I fatti. L'Agenzia del demanio acquisisce la proprieta' di un immobile nel centro di Firenze, con dentro degli
inquilini. Alcuni di questi (che poi hanno lasciato gli alloggi) non pagano delle bollette dell'acqua a
Publiacqua; non l'ex maresciallo che rischia di rimanere a secco. Quest'ultimo ha un contenzioso con
l'Agenzia del demanio che vuole sfrattarlo. Il contenzioso e' aperto. Nel frattempo, l'ente che dipende dal
ministero dell'Economia utilizza il ricatto dell'acqua per raggiungere il proprio obiettivo. Al contrario l'inquilino
insiste per pagare i propri consumi, ma ci riesce fino al giugno scorso. Poi non riceve piu' le bollette e
qualche giorno fa riceve da Publiacqua un nuovo avviso di sospensione del servizio al palazzo, dopo quella
praticata qualche mese fa.
E' la conferma che il sistema idrico toscano e' barocco (i cui vizi avevamo denunciato anche alla Procura
della Repubblica), dove un cittadino non moroso viene privato di un bene essenziale qual e' l'acqua. Il
problema e' che il gestore idrico fiorentino non stipula contratti con singoli inquilini (proprietari o affittuari),
bensi' con tutto un condominio. Cosi', come nel caso descritto, se il proprietario del palazzo ti vuol buttar
fuori pur non avendone diritto, si fa complice o almeno e' acquiescente rispetto a questa grave violazione di
un diritto essenziale dei cittadini, l'acqua.
Visti questi fatti, abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze contro
l'Agenzia del demanio e Publiacqua, per sapere se c'e' combutta fra loro per far liberare l'appartamento.
10-11-2009 13:59 Canone/Imposta Rai. Garimberti disperato si appella a chi non vuole e non puo'
sentire
Vincenzo Donvito
Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha oggi rivolto un appello alla politica e al Governo,
perche' si recuperi quel presunto 25-30% di canone imposta Rai che sarebbe evaso... altrimenti i conti
continueranno a non tornare e continueranno ad usare gli introiti pubblicitari per pagare il servizio pubblico.
In alternativa -dice Garimberti- non potremo abbassare l'imposta per le fasce piu' deboli e dovremo ridurre
drasticamente qualita' e innovazione.
Stendiamo un velo pietoso sulla minaccia di continuare a non applicare cio' che e' gia' legge dello Stato da
due anni (agevolazioni per gli over 75 anni). Non entriamo nel merito sulla riduzione della qualita'
-immaginiamo non tecnica- ma contenutistica. Ci fermiamo solo sull'aspetto economico.
Il nostro Garimberti “o e' o ci fa”. Vogliamo credere “che sia”, e non si renda conto che sta chiedendo
qualcosa a chi non vuole e non puo' ascoltare.
Non vuole ascoltare perche' se dovessero far pagare l'imposta/canone a tutti gli salterebbe l'intero sistema
di consenso economico (oltre un miliardo di euro abbiamo calcolato come evasione da parte delle aziende....
altro che contribuenti che, per il fatto stesso di esistere, non avendo dichiarato il possesso di un apparecchio
tv sono considerati evasori) [1].
Non puo' ascoltare perche' il loro sistema di potere -governo o opposizione e' la medesima cosa- si basa
sulla spartizione della Rai cosi' com'e', perche', se quand'anche fosse un'azienda come un'altra, certi costi e
certi investimenti servirebbero solo per mettere in galera i vari responsabili, fino al presidente medesimo.
Gli appelli di Garimberti hanno il sapore di complicita', di voce declamante nel deserto per lavarsi la
coscienza. Perche' se cosi' non fosse, si tratterebbe di prendere decisioni molto semplici, forcaiole o meno,
comunque semplici:
- militarizzare la riscossione del canone/imposta per tutti, mettendosi contro contribuenti e associazioni
aziendali varie;
- abolire il canone e privatizzare la Rai mettendola sul mercato al pari dei suoi attuali finti concorrenti.
Per fare questo, pero', Garimberti dovrebbe smettere di fare questi appelli ed entrare in conflitto con chi lo ha
messo li' dov'e'....
[1] Qui il nostro settore Rai con tutti i calcoli e le spiegazioni
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04-11-2009 11:19 Gli embrioni, da uno a uno
Jaime Prats
La fecondazione medicalmente assistita cerca il modo di evitare i parti multipli. L'ultima
via della ricerca punta a scegliere il miglior ovulo fecondato dopo averne studiato il metabolismo.
La prima "bimba in provetta", la britannica Louise Brown, è nata il 25 luglio 1978. Dopo di lei si ritiene che
siano oltre tre milioni e mezzo i bambini venuti al mondo grazie alle tecniche di riproduzione assistita.
Victoria Anna Sanchez, che è nata nella clinica Dexeus, è stata la numero 601 e la prima spagnola. Nella
sola Spagna si praticano ogni anno 30.000 cicli di fecondazione in vitro (FIV).
Dopo tutti questi anni e tutte queste nascite, nessuno è stato ancora capace di risolvere una delle grandi
sfide che questa tecnica deve affrontare: evitare i parti multipli. E tutto, in sostanza, dipende da un problema
importante. Non esiste nessun metodo non invasivo -senza rischio per l'embrione- che determini con
certezza quali attecchiranno dopo essere stati trasferiti nell'utero della madre o che permetta, con criteri
oggettivi, di classificarli in funzione della loro qualità. Per questo ci sono vari gruppi di ricerca -uno di questi è
diretto dall'Instituto Valenciano de Infertilidad (IVI)- dediti a raggiungere la formula magica. E la chiave,
secondo alcuni lavori, si troverebbe nella metabolomica, lo studio del metabolismo degli embrioni.
Ciò non vuol dire che in tutto questo tempo non ci siano stati progressi nella riproduzione assistita. Uno degli
esempi più chiari sono i migliori livelli raggiunti nelle quote di successo della FIV, anche se non sono quelle
che piacerebbero agli specialisti e soprattutto alle coppie con problemi di fertilità. Le probabilità di restare
incinta sono passate dal 15% o al massimo 20% del 1984, data in cui è nata Victoria Anna, al 40% o anche
60% nelle migliori prognosi (genitori giovani, con pochi cicli, con ovuli e spermatozoi di qualità).
Inoltre ci sono dei miglioramenti riguardo alle gestazioni multiple, specialmente per quanto attiene alla
riduzione dei parti trigemellari. Nel 2000, il 4% delle nascite dopo una FIV erano tre neonati, mentre nel 2006
la quota era scesa all'1,7%, secondo i dati della Società Spagnola di Fertilità (SEF).
Tuttavia, la cifra delle gravidanze multiple in Spagna è ancora attorno al 30%, un tasso troppo alto. Che si
traduce in maggiori probabilità di complicazioni mediche, sia per la madre sia per i bambini.
La FIV consiste nel fecondare gli ovuli fuori dall'utero, in provetta. Quanti più ovuli si ottengono per ciclo, più
si potranno fecondare e più embrioni potranno essere scelti e trasferiti nella madre. L'ideale sarebbe
trasferirne uno solo, ma bisognerebbe poter contare su un metodo che, senza danneggiare l'embrione,
permettesse di classificarlo in funzione della sua capacità d'impianto partendo da criteri oggettivi. In questo
modo, con un solo ovulo fecondato si avrebbe un'alta percentuale di probabilità che attecchisca ed evolva in
una gravidanza.
Ma per ora non è possibile. In mancanza di un procedimento affidabile, di solito si selezionano vari embrioni
da impiantare nell'utero. Così è più facile che almeno uno si sviluppi fino alla fine. La legge spagnola fissa un
massimo di tre, sebbene la tendenza di trasferirne due o anche uno stiano dando buoni risultati. I dati della
SEF indicano che nel 2006, nel 64% dei casi di FIV erano stati introdotti due embrioni per ciclo.
Però, e questo è il problema, come fare a sapere quali siano i migliori? L'embriologa Montse Boada,
direttrice del laboratorio di riproduzione assistita dell'USP Institut Universitari Dexeus, ammette che
sotto questo aspetto ci sono stati pochi progressi nell'ultimo decennio: "In pratica siamo
migliorati nell'esperienza e nella microscopia".
Per scegliere gli embrioni più sani da impiantare nella madre gli specialisti si avvalgono di quattro parametri,
tutti relativi all'aspetto esterno dell'embrione sotto il microscopio. Uno di questi riguarda il ritmo di
segmentazione. Il primo giorno, lo zigote, ancora non diviso, deve avere due pronuclei. Nel secondo,
l'embrione deve avere quattro cellule -chiamate blastomeri- e nel terzo otto. Se ci sono ritardi nel processo di
moltiplicazione cellulare, la previsione d'impianto non è soddisfacente. Come non va bene se ci sono cellule
con forme irregolari e asimmetriche, se si osservano frammenti di citoplasma o se le cellule hanno più di un
nucleo. Sono criteri morfologici che, alla fine, in alcuni casi non richiedono di essere intuitivi e soggettivi. Per
questo, gli embrioni selezionati non soddisfano sempre le aspettative. Succede che alcuni con previsione
non positiva riescano ad annidarsi nell'utero e svilupparsi, oppure può accadere il contrario.
Questa selezione, basata sulla morfologia, è il procedimento utilizzato nell'80% dei casi se non ci sono fattori
a rischio. Nel restante 20%, lo studio di vivibilità embrionale avviene mediante procedimenti invasivi,
che hanno degli inconvenienti.
Quando l'ovulo fecondato ha tre giorni e presenta un aspetto simile a una mora di otto cellule, se ne estrae
una per analizzarla e determinare, partendo dai risultati ottenuti, la salute dell'embrione. Ma si tratta di una
procedura in cui una mano poco esperta può lesionare l'embrione. "In questo modo, il vantaggio di eliminare
l'anomalia si scontra con il trasferimento di un embrione danneggiato", chiarisce Antonio Pellicer, codirettore
di IVI.
Ci sono poi altri inconvenienti. C'è la possibilità che il blastomero selezionato sia l'unico a presentare delle
alterazioni, cio' che porterebbe a scartare un embrione perfettamente sano. O il caso contrario, che
sfocerebbe in una diagnosi sbagliata. Inoltre, la biopsia è cara, tanto da far raddoppiare il prezzo del
procedimento portandolo a 2.000 euro.
Per questo, gli sforzi sono rivolti a stabilire la salute e la capacità d'impianto degli embrioni senza doverli
toccare. Finora, l'opzione più promettente è stata l'analisi del metabolismo dell'ovulo fecondato. L'obiettivo
consiste "nell'essere capaci di conoscere ciò che un embrione consuma ed espelle nel terreno di coltura
dove si sviluppa nei primi giorni della sua esistenza", spiega il codirettore di IVI. Una volta avuta
quest'informazione, che si otterrà tramite una semplice goccia del terreno di coltivazione, si potrebbe
determinare quali siano i valori che indicano che un embrione è forte e sano, e quali non riuscirebbero a
crescere nell'utero.
Pellicer l'equipara a un'analisi convenzionale. "Se conosciamo i parametri sanguigni del paziente
(colesterolo, zucchero, pressione...) e le sue abitudini di consumo (cibo, tabacco, alcol) possiamo farci
un'idea se sia sano o no" E i primi risultati indicano che questi studi possono dare informazioni molto valide.
"Da un lato risolveremmo i problemi delle biopsie, se poi risultasse tanto specifica da eleminare le anomalie
cromosomiche che causano la sindrome di Down o di Turner come i nostri primi dati iniziali suggeriscono,
siamo davanti a una tecnica di applicazione necessaria nel futuro immediato".
Per ora, non c'e' consenso sui metaboliti -le sostanze risultanti dal processo di regolazione cellulare, come il
glutammato, il lattato o la alanina -alle quali si deve prestare attenzione per poter valutare la capacità
d'attecchimento dell'embrione.
L'azienda statunitense Molecular Biometrics si dedica in pieno a questo compito. Di fatto, ha in corso vari
esperimenti clinici, in alcuni dei quali ha partecipato sia la Dexeus sia alcune cliniche di IVI. "L'obiettivo
dovrebbe essere quello di trovare 15-20 metaboliti determinanti nell'impianto", dichiara Carlos Simon,
responsabile della Fondazione di ricerca dell'IVI. Ancora la meta non pare essere dietro l'angolo. "E'
un campo molto promettente, ma ancora acerbo", dice Montse Boada.
Oltre a quest'azienda c'è un'altra impresa spagnola che punta decisamente in quella direzione. E'
Embryonics, una società creata la scorsa estate, una partecipata di IVI, che si dedica esclusivamente alla
diagnosi di embrioni basata sulla metabolomica. "Siamo molto vicini a identificare embrioni con alterazioni
cromosomiche a partire dalla sindrome di Down", spiega Simon. L'analisi di quest'alterazione è il primo
obiettivo che l'azienda si è data.
Esistono altri percorsi che mirano a diagnosticare la qualità degli embrioni in forme non invasive. Uno di
questi è la proteomica, che consiste nel giungere alle stesse conclusioni partendo dallo studio nel caldo della
coltivazione degli enzimi dell'embrione, cio' che fornisce indicazioni sulle loro caratteristiche genetiche.
Si sono fatti anche dei passi avanti mediante l'analisi del consumo d'ossigeno embrionale. E sono stati
persino elaborati modelli matematici. Un gruppo di studiosi dell'Intelligence System Groups dell'Università
del Paese Basco, diretto da Dinora Morales, ha elaborato un metodo, attraverso il sistema delle probabilità,
in cui a partire da certi dati clinici della coppia (età, qualità dello sperma) e caratteristiche morfologiche dello
zigote, arriva a una cifra di probabilità d'impianto. Nessuno di loro ha dato per ora risultati considerati
soddisfacenti dalle cliniche di fertilità.
Specialisti come Carlos Simon considerano che, se in condizioni ideali il successo dei trattamenti può
arrivare al 60% dei casi, i progressi nella selezione degli embrioni possono aggiungere altri 30 punti
percentuali.
L'altra faccia della medaglia nella fecondazione è la ricettività endometriale della madre, fattore che
corrisponde al residuo 10%. Ma questa è un'altra storia.
Malgrado le resistenze dei settori più "classici", che continuano ad avere fiducia nella biopsia e negli studi
genetici, una buona parte degli embriologi punta alla metabolomica come alternativa del futuro per evitare le
gravidanze multiple. Un'idea che si riassume nel motto "un embrione, un bambino".
Articolo tratto da El Pais, traduzione di Rosa a Marca
04-11-2009 13:55 Diagnosi preimpianto e fibrosi cistica. Finanziare la ricerca scientifica anche con
leggi che la promuovano
Donatella Poretti *
Oggi 4 novembre, nel corso di una conferenza stampa organizzata dalla Lega italiana
Fibrosi Cistica per la ricorrenza della settimana Europea per la Lotta contro questa malattia, si è avuto modo
di approfondire l'importanza della ricerca in questo campo.
La fibrosi cistica è una malattia congenita, cronica, evolutiva, trasmessa con meccanismo autosomico
recessivo, più frequente nella popolazione caucasica: ne è affetto un neonato ogni 2500-2700 nati vivi. Per
la prima volta in Spagna, due centri valenziani sono riusciti a far nascere un bambino sano da genitori
portatori di fibrosi cistica, grazie ad una nuova tecnica di diagnosi genetica sugli embrioni, chiamata
"minisequenzialita'". Questa tecnica, consente di diagnosticare l'assenza della mutazione nell'embrione
prima d'impiantarlo nella donna. I responsabili dei centri spiegano che ha "grande capacita' diagnostica, tale
da consentirci di ottenere un maggior numero di embrioni nello stesso ciclo di Diagnosi Genetica
Preimpianto (DGP), superando le possibilita' date dai metodi convenzionali". Più volte abbiamo ribadito
l'importanza della diagnosi preimpianto, che continua a essere vietata nel nostro Paese, mentre la ricerca
all'estero è in una fase avanzata e molto promettente per sconfiggere questa malattia sperimentando anche
sugli embrioni e sulle staminali. Non basta, infatti, aumentare gli stanziamenti pubblici per la ricerca ma
anche incentivare quelli privati, ma tutto risulterebbe inutile se poi non si permetesse con la legge.
Ma, la nostra legislazione dovrebbe urgentemente e certamente adeguarsi anche su alcuni altri fronti, che
rimangono ancora, nonostante disciplinati, del tutto inapplicati, come lo screening neonatale, che anche se
obbligatorio dal 1992, non è ancora applicato affatto in alcune Regioni ed è applicato in modo non
sistematico in altre. Attualmente, nelle Regioni dove è disponibile il servizio, si fa con un test del sangue (test
della trypsine) o tramite un test del sudore, per chi è positivo; però, attualmente molto più efficace e
approfondito si sta rivelando lo screening genetico, e sono disponibili, dove e quando ai genitori è dato
sapere su eventuali patologie genetiche del nascituro, dei farmaci che agiscono su alcune mutazioni
genetiche particolari. Sarebbe dunque importante che lo screening neonatale, perlomeno quello di base,
fosse attuato in tutta l'Italia ad ampio spettro. Su questo e su altri fronti, che riguardano la sfera della salute e
della ricerca, lo Stato, poiché può farlo, dovrebbe muoversi per garantire un diritto alla natalità scevro dalla
trasmissione di patologie genetiche, spesso altamente invalidanti, che possono essere evitate.
* senatrice Radicali-Pd
05-11-2009 08:43 Chiuso per anonimato. Il provvedimento aberrante che ha censurato i forum Aduc
Guido Scorza *
Ho ricevuto un comunicato stampa dell’ADUC nel quale si riferiva che il Tribunale di
Firenze, accogliendo il ricorso proposto da tal Sig. Fabio Oreste, avrebbe disposto in via d’urgenza la
chiusura di un forum di discussione ospitato, creato e gestito dallo stessa ADUC perché nello stesso si
consentiva di postare contenuti anonimi.
Devo ammettere - e mi perdoneranno gli amici di ADUC - che sulle prime non ci ho creduto ed ho pensato
che l’estensore del comunicato avesse frainteso il provvedimento del Giudice.
Sono, quindi, andato a leggere il provvedimento che ritrascrivo qui di seguito:
osservato che e’ degno di tutela il diritto di opinione e di critica ma che nell’ordinamento non
puo’ trovare protezione l’anonimato; che dalle notizie anonime e non controllate diffuse su
internet puo’ derivare danno irreparabile alla reputazione del ricorrente Fabio Oreste, con
conseguenze negative anche economiche; ritenuto quindi che il ricorso sia accoglibile
PQM
visto l’art. 700 c.p.c. inibisce all’Aduc la divulgazione in internet del sito “Fabio Oreste e la
fantafinanza” e ne ordina la rimozione, assegna alle parti termine perentorio di 60 giorni per
l’inizio della causa di merito.
E’ un provvedimento semplicemente aberrante, scritto da un magistrato - così ora avranno una buona
ragione per chiudere anche questo blog! - che ignora come funziona la Rete ma, ciò che è più grave, ha
anche una conoscenza almeno approssimativa delle regole del diritto.
Non sono tra i sostenitori dell’anonimato in Rete a tutti i costi ed anzi - portando a casa la mia buona dose di
critiche - ho addirittura scritto che Mister Nobody non ha diritti in Rete così come fuori dalla Rete.
Il problema, tuttavia, è un altro.
Nella vicenda devoluta al Tribunale di Firenze non si discuteva di un anonimo che rivendicava il diritto di dire
la sua (come avrebbe fatto, d’altra parte, un anonimo a presentarsi in tribunale?) ma, piuttosto, di una
persona che sentendosi diffamata - a torto o a ragione - da alcuni commenti pubblicati in un forum in forma non è dato sapere quanto - anonima ha chiesto al giudice di ordinare ad ADUC, gestore del forum, di
disporne la chiusura.
Le regole del diritto ed il buon senso, in un caso di questo genere, avrebbero suggerito di valutare il
contenuto dei singoli post incriminati - ammesso che il ricorrente si fosse preso la briga di individuarli -,
verificarne la liceità e, quindi, ordinare ad ADUC la rimozione dei soli post di contenuto diffamatorio.
Ma, non è andata così.
Un intero spazio di discussione pubblica in Rete è stato chiuso privando centinaia di cittadini - anonimi e non
anonimi, civili e meno civili - della libertà di manifestazione del pensiero ed un’associazione di consumatori
del diritto/dovere di utilizzare le nuove tecnologie per tutelare gli interessi ed i diritti degli utenti abilitandoli a
scambiarsi opinioni ed idee in relazione all’operato di un professionista.
Il principio di diritto - anche se mi risulta difficile utilizzare tale espressione - sotteso alla decisione è
dirompente: nella Rete italiana, nel 2009, è vietato erogare servizi di hosting che consentano la
pubblicazione in forma anonima o quasi-anonima di contenuti.
Si tratta, in buona sostanza, di un’applicazione ante litteram del DDL Carlucci che, appunto, mira a vietare
l’anonimato in Rete.
Questo blog è, dunque, fuori legge e con esso lo sono i siti dei principali quotidiani italiani, lo è Youtube così
come Facebook, il blog di Beppe grillo e milioni e milioni di altri spazi di discussione libera.
Fortunatamente si tratta solo di un provvedimento cautelare (già impugnato da ADUC) che sembra destinato
ad essere ribaltato dai Giudici del reclamo ma, certo, è difficile dormire sonni tranquilli sapendo che leggi e
giudici italiani, nel 2009, consentono la chiusura di un forum online per anonimato.
* Guido Scorza è avvocato, Dottore di ricerca in informatica giuridica e diritto delle nuove tecnologie, è
docente presso il Master di diritto delle nuove tecnologie della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di
Bologna, presso il Master in Sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche dell'Università La Sapienza di
Roma, presso la Scuola Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri e presso il Corso di Laurea in tecnologie
informatiche dell'Università La Sapienza. E' membro del Consiglio scientifico e del Consiglio dei docenti del
Master di diritto delle nuove tecnologie dell'Università degli Studi di Bologna. Questo articolo è stato
pubblicato sul sito www.guidoscorza.it
05-11-2009 11:22 Quebec, ordine dei medici apre alla legalizzazione dell'eutanasia
Pietro Yates Moretti
Alla vigilia della discussione di un progetto di legge per legalizzare l'eutanasia in Quebec,
vi sono due importanti novità che potrebbero aiutare i parlamentari a decidere.
Il Quebec College of Physicians, l'ordine dei medici della regione canadese, ha chiesto di modificare il
codice penale per autorizzare l'eutanasia nei casi di "imminente o inevitabile morte". L'associazione medica
sostiene che la legge vigente, non definendo il concetto di eutanasia, espone i medici all'accusa di omicidio.
"Stiamo dicendo che la morte può essere un tipo di cura adeguato, in determinate circostanze", ha dichiarato
il dott. Yves Robert del College. "Questa è una decisione importantissima".
Il cambiamento dovrebbe proteggere i medici che sospendono i trattamenti sanitari o aumentano le dosi di
antidolorifici per lenire la sofferenza e accelerare il processo di morte, spiega il presidente del College Yves
Lamontagne. "I medici fanno del loro meglio per offrire cure adeguate, sapendo che a volte le loro azioni
possono essere interpretate come un reato". "Le cure adeguate non dovrebbero mai essere considerate
come omicidio". Anche il ministro della Salute del Quebec, Yves Bolduc, ha fatto sapere di essere aperto
all'idea.
Ma una portavoce del Ministro federale della Giustizia, il conservatore Rob Nicholson, ha detto che il
Governo nazionale non ha "alcuna intenzione di farsi avanti con leggi di questo genere". Ed è per questo che
gli attivisti del Quebec non guardano più al Governo centrale, ma hanno individuato un percorso da seguire a
livello provinciale. Il Quebec potrebbe aprire la strada alla legalizzazione dell'eutanasia grazie ad una
opinione pubblica più liberale rispetto al resto del Paese. Come con l'aborto diversi decenni fa, il governo del
Québec potrebbe porre fine ai procedimenti penali per eutanasia, fintanto che siano rispettate certe regole.
"Penso che sia troppo presto per il Canada, ma non per il Quebec", ha detto Yvon Bureau, assistente sociale
da anni impegnata per la legalizzazione dell'eutanasia.
E proprio in questi giorni esce un nuovo sondaggio sull'eutanasia in Canada. Nonostante sia stato
sponsorizzato da un'associazione religiosa anti-eutanasia e le domande definiscano l'eutanasia come
l'uccisione di disabili, la maggioranza dei canadesi si è confermata fortemente favorevole alla legalizzazione
della pratica. L'opinione pubblica risulta comunque sensibile al fatto che i malati, i disabili e gli anziani
potrebbero essere spinti a morire senza il loro consenso. Il sondaggio del Environics Research Group ha
rivelato che il 61% dei canadesi, e il 75% della popolazione del Quebec, vuole legalizzare l'eutanasia - dati
che confermano un trend decennale. Ma il sondaggio ha rivelato che il sostegno può affievolirsi quando
nell'intervista sono invitati a prendere in considerazione le possibili conseguenze di una tale legge, come
l'uccisione in massa di anziani e disabili.
Cinquantacinque per cento di coloro che hanno espresso un forte sostegno per l'eutanasia hanno espresso
preoccupazione per il numero "significativo" di persone che potrebbe essere ucciso contro la propria volontà.
Fra coloro che sono moderatamente favorevoli, la percentuale sale al 72%. "Tra coloro che esprimono un
sostegno moderato per la legalizzazione, la grande maggioranza pensa che il Governo debba privilegiare gli
investimenti nelle cure palliative e negli hospice prima di legalizzare l'eutanasia", scrive l'istituto di sondaggi.
L'indagine di mercato ha anche rilevato che il 56% di tutti i canadesi, favorevoli e non, ha espresso una
certa preoccupazione sul fatto che "le persone anziane si possano sentire spinte ad accettare l'eutanasia per
ridurre i costi delle cure sanitarie".
Il sondaggio, commissionato da LifeCanada, un gruppo religioso pro-life che si oppone all'eutanasia e
all'aborto, giunge proprio alla vigilia della seconda lettura parlamentare del disegno di legge Bill C-384. Se
approvato, il testo legalizzerebbe l'eutanasia per quanti sono in stato di sofferenza fisica o mentale
irreversibile. L'associazione ha cercato anche di manipolare i risultati del sondaggio a favore della propria
causa, spiegando che il sostegno all'eutanasia non è così alto nell'opinione pubblica come quanto sembrano
indicare i dati. Delores Doherty, presidente di LifeCanada, ha detto che il sondaggio ha due risultati
significativi. " I canadesi sono davvero molto preoccupati per le implicazioni della legalizzazione
dell'eutanasia e preferiscono che il governo si concentri sulle cure palliative per migliorare il fine vita".
Ma Derek Leebosh, il demografo che ha diretto il sondaggio, ha detto che è impossibile trarre conclusioni del
genere. "Sappiamo che i canadesi sono preoccupati per le conseguenze della legalizzazione dell'eutanasia
e sono aperti alle argomentazioni contro l'eutanasia". "Quello che non sappiamo è se sia sufficiente a fargli
cambiare opinione sulla questione in generale".
La realtà è che, nonostante le domande poste dall'associazione cattolica siano state formulate per attirare il
maggior numero di dissensi, la maggioranza del Canada, come quella di tutti i Paesi industrializzati, è
favorevole a conquistare spazi di libertà nel fine vita. Nelle domande, l'eutanasia era definita come "l'uso di
mezzi letali, come una iniezione di farmaci, una overdose o veleno che prenda la vita di chi è malato,
depresso, anziani o disabili". Niente menzione di prognosi infauste, niente menzione dell'assoluta
obbligatorietà di una richiesta formale formulata due volte a distanza di settimane da parte del paziente. E
soprattutto niente menzione di tutti gli studi che dimostrano come, nei Paesi in cui è stata legalizzata
l'eutanasia, sono soprattutto le persone ben istruite a chiedere e ottenere la dolce morte.
"Il sondaggio dimostra che vi è una maggioranza netta di persone quando dicono sì all'eutanasia, anche
quando è descritta in un modo così negativo", ha commentato il sondaggista.
L'indagine su 1.014 canadesi, intervistati tra il 6 e 13 ottobre, ha un margine di errore di 3,1 punti
percentuali, 19 volte su 20.
06-11-2009 11:16 Test antidroga parlamentari: 'chisenefrega'. I parlamentari sono e restano screditati
agli occhi degli italiani
Donattella Poretti *
L'iniziativa del nostrano zar antidroga Carlo Giovanardi sembra riscuotere il successo
che si merita. Una classe politica screditata che fa strage dello Stato di diritto e della legalita' cerca
ansiosamente di recuperare una parvenza di dignita' davanti ai cittadini.
Ma davvero presentandosi con un bel attestato di "urina senza droga" qualcuno immagina di rendere
appetibile questa partitocrazia?
O e' solo una inutile operazione demagogica al servizio di un moralismo ipocrita e bigotto?
Chisenefrega se il sen. tizio o l'on. caio non si sono fatti una striscia di coca o una canna se poi in
Parlamento sono straniati dalla realta' che li circonda! E invece che fare leggi al servizio della societa' che
chiede diritti approvano divieti e ostacoli a vivere, amare e morire dignitosamente.
Chisenefrega se Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, che la notte in cui e' morta Eluana Englaro
sembravano in preda a delirio cognitivo e motorio, non avevano usato stupefacenti o consumato alcolici,
basta riguardarsi quelle scene per capire quale sia la lucidita' che possa interessare ai cittadini.
Risultare positivi o negativi a quel test antidroga non comportera' nessuna conseguenza penale e/o
amministrativa, neppure il test alcolemico potrebbe far decadere un parlamentare o un ministro. Il contrario
di quanto accadrebbe al posto di lavoro di un autista di autobus beccato positivo perche' due sere prima si e'
fatto una canna con gli amici.
E allora a che serve? Qualcuno mai pensera' che la classe politica e' migliore del resto della societa'?
L'operazione di rifarsi il trucco potra' appassionare qualche cronista di politica parlamentare, ma non certo i
cittadini italiani che forse si aspettano qualcosa di più di un trucco dalle istituzioni.
* senatrice Radicali - Pd
06-11-2009 11:29 Rapporto europeo sulle droghe, la domanda che nessuno sembra porsi
Pietro Yates Moretti
Quando si parla di droga, l'informazione italiana non sa far altro che cronaca. Non c'è
stato uno dei maggiori quotidiani italiani che, nel riportare i tristi numeri della Relazione annuale
dell'Osservatorio europeo delle droghe presentato ieri, abbia posto domande sul loro significato. Eppure è
molto semplice. Ogni anno, i rapporti del Governo italiano, dell'Europa e dell'Onu mostrano un aumento del
consumo di droghe, un incremento di morti per droga, l'espansione di organizzazioni criminali e terroristiche
grazie al mercato illegale della droga. Anche quest'ultimo rapporto si inserisce in una tradizione decennale.
Un giornalista dovrebbe chiedersi: visti i numeri, stiamo affrontando il fenomeno con gli strumenti giusti? Le
risposte sono due: o la strategia proibizionista funziona, seppur debba essere nuovamente intensificata;
oppure non funziona. Sia la prima che la seconda risposta presuppongono però che la domanda sia posta,
altrimenti anche i prossimi due, dieci, cento rapporti fotograferanno una situazione in costante
deterioramento.
Ora, facciamo uno sforzo di fantasia, e immaginiamoci che qualche autorevole quotidiano abbia posto la
domanda. Lo so, bisogna sforzarsi un po', ma immaginate che il giornalista, intento a organizzare in un
articolo i suoi copia e incolla di cifre e di agenzie di stampa, abbia avuto un sussulto di curiosità: dopo
decenni di guerra alla droga, sono questi i risultati? Da quarant'anni l'Italia e l'Europa hanno adottato una
strategia improntata su proibizionismo e repressione. E da quarant'anni, con poche eccezioni, quella
strategia è stata implementata via via con sempre maggior vigore fino ad arrivare a oggi: carceri piene per
reati connessi agli stupefacenti, tribunali sommersi, buona parte del budget delle forze dell'ordine destinato
alla repressione, e ora anche l'invio degli eserciti Nato in Afghanistan, dove il nemico è responsabile del 90%
dell'eroina mondiale. Nonostante ciò, le organizzazioni mafiose e terroristiche continuano a crescere, come
anche i consumatori e i decessi per overdose. Non sono abbastanza quarant'anni di fallimenti, certificati da
centinaia e centinaia di rapporti annuali, per cominciare a mettere in discussione il proibizionismo?
Magari il nostro giornalista, trasportato dalla curiosità, potrebbe porre la domanda anche a colui che dal 2001
guida quasi ininterrottamente la politica antidroga in Italia, Carlo Giovanardi, visto che l'Italia continua a
espandere la sua teca di primati negativi. Se non altro per chiedere conto del suo operato.
Ma non spingiamoci troppo il là con la fantasia. Nessuno farà questa domanda, mentre la politica sembra
aver già trovato la nuova panacea: i test antidroga per i parlamentari. Ovviamente volontari e segreti. E la
pagliacciata parlamentare ha già sulla stampa maggiore spazio della tragica realtà che emerge dall'ultimo,
sempre più inutile, rapporto europeo.
10-11-2009 15:14 Sanita' in carcere. Il segno del degrado delle istituzioni
Donatella Poretti *
Incredibile. Proprio nel momento in cui la vicenda Cucchi mostra come un caso di
malasanita' in condizioni di detenzione possa portare alla morte nel giro di pochi giorni, il Senato ha dato una
brutta prova di indifferenza istituzionale.
A pochi mesi dall'avvio della legislatura e' stata istituita una indagine conoscitiva sullo stato della sanita' in
carcere congiunta delle commissioni igiene e sanita' e giustizia, anche per monitorare lo stato di
avanzamento e di passaggio della sanita' penitenziaria dalla giustizia al Ssn e alle Asl.
Questa indagine istituita e autorizzata il 18 novembre 2008, si e' riunita il 4 dicembre 2008 dove si e' stabilito
di costituire un comitato ristretto che si e' riunito solo una volta prima di oggi, quando non si e' deciso niente.
Oggi la convocazione alle 14 e' andata disertata, con l'unica lodevole eccezione del senatore Ulisse Di
Giacomo, il vicepresidente della commissione Domenico Gramazio non ha potuto far altro che prendere atto
che la seduta si scioglieva per mancanza del numero legale.
Sappiamo come il diritto alla salute e' spesso incompatibile con lo stato di detenzione, ci sarebbe piaciuto
che finalmente le commissioni sanita' e giustizia si occupassero di quel diritto. Dopo un anno abbiamo perso
quasi ogni speranza.
* senatrice Radicali – Pd, segretaria commissione Igiene e Sanita'
10-11-2009 17:00 Conversione del permesso di soggiorno per motivi familiari
Elisa Fontanelli
Il 15 settembre 2009 il Ministero dell'Interno ha diffuso una circolare che interviene su una
questione che piu' volte abbiamo affrontata, la natura del permesso di soggiorno per motivi familiari rilasciato
agli extracomunitari conviventi con cittadini italiani, ai sensi dell'art. 28 del d.p.r. 349/99 in attuazione di
quanto dispone l'art.19 comma 2 lett. C) del testo Unico sull'Immigrazione (d.lgs. 286/98) e le facolta' ad
esso connesse.
La legge 94/09 ha ristretto la cerchia dei soggetti inespellibili, limitando il rilascio del titolo di soggiorno
agli stranieri conviventi con parenti entro il secondo grado o con il coniuge, di nazionalita' italiana" (*).
A seguito della modifica legislativa si e' posto il problema di definire lo status di coloro che, essendo
parenti entro il 3zo e 4to grado e avendo gia' avviato il procedimento per ottenere il permesso prima
dell'entrata in vigore della legge (8 agosto 2009), non avranno piu' titolo al rinnovo nelle stesse forme,
essendo venuta meno tale possibilita' dal momento in cui gli stessi non sono piu' considerati soggetti
inespellibili.
Consideriamo utile ricordare quali sono i soggetti legittimati a richiedere il permesso ex art. 19 comma 2
lett. C del Testo Unico sull'Immigrazione: il coniuge, i figli, i nipoti (figli dei figli), i genitori, i nonni, i fratelli e
sorelle del cittadino italiano con esso conviventi (*).
Il Ministero dell'Interno, per risolvere la questione, con la circolare n. 5715 del 15 settembre 2009 ha
optato per quella che sembra essere la soluzione piu' agevole, vale a dire consentire la conversione del
permesso per motivi familiari rilasciato ai sensi dell'art. 19 comma 2 lett C) in altre altre tipologie di
permesso, in particolare per motivi di lavoro autonomo, subordinato, per attesa occupazione o per residenza
elettiva, fornendo al contempo una interpretazione chiarificatrice da tempo auspicata (*).
Con un unico intervento chiarificatore, oltre ad assicurare la possibilita' di soggiornare in Italia ai soggetti
coinvolti dalla novita' legislativa, il Ministero scioglie un nodo di notevole rilevanza pratica che in passato e'
stato oggetto di numerose decisioni giurisprudenziali restrittive e prassi applicative differenziate. Fino a
questo momento, infatti, molti Tribunali, Questure negavano la possibilita' di convertire questa tipologia di
permesso (e tale impostazione veniva confermata dai Centri per l'impiego) stante le peculiarita' che lo
caratterizzano, vale a dire la condizione di irregolarita' dello straniero richiedente, rispetto ai familiari indicati
dall'art. 30 d.lgs. 286/98 destinatari del permesso per motivi di famiglia.
La circolare del settembre 2009, invece, fa un vero e proprio passo in avanti specificando che la differenza
tra le due tipologie di permesso concerne soltanto i presupposti originari, senza intaccare i diritti e le facolta'
che entrambi i permessi riconoscono ai loro titolari (es. svolgere un lavoro autonomo o subordinato,
accedere ai servizi assistenziali, iscriversi a corsi di studio o formazione professionale, iscriversi alle liste di
collocamento).
La diversita' di trattamento e le limitazioni opposte ai titolari del permesso per inespellibili a fronte della
richiesta di conversione appare, di conseguenza, ingiustificata e cio' viene evidenziato dalla circolare sopra
citata.
Questa puntualizzazione, oltre a sciogliere un nodo importante, consente di ampliare le situazioni legittimanti
il soggiorno: per gli stranieri interessati dall'art. 19 comma 2 lett C) del d.lgs. 286/98, infatti, la convivenza
con il cittadino italiano non sara' piu' un requisito imprescindibile dato che, fermo restando le condizioni
richieste dalla legge, sara' possibile chiedere la conversione in altra tipologia di permesso.
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