L`oro del Niger e la Pasqua Siamo andati con Emmanuele, dal

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L`oro del Niger e la Pasqua Siamo andati con Emmanuele, dal
L’oro del Niger e la Pasqua
Siamo andati con Emmanuele, dal Venerdì Santo alla domenica di Pasqua, a
Tangunga, un villaggio di 400 abitanti a 44 km da Bomoanga. Una piccola comunità
di cristiani. C’erano quasi tutti in un villaggio vicino (3 km) chiamato “Cefa” (come la
moneta locale) dove cercano l’oro. Appena sulla strada abbiamo incrociato circa 300
giovani che, delusi, ritornavano a piedi senza una moneta in tasca (ai loro differenti
paesi: Burkina Fasso, Nigeria, Ghana ecc.). Nella celebrazione della passione il mio
pensiero era nella folla che si sono accalcati a Cefa col sogno di uscire dalla miseria!
Il Sabato Santo, dopo aver preparato la Vigilia con gli animatori ho chiesto di
andare a Cefa per pregare per tutti quelli che sono stati seppelliti vivi al crollare delle
proprie caverne. Ho pensato: “Quanti sepolcri di speranze morte!”. E con loro la
speranza della loro famiglia!”. Oggi la Chiesa contempla il Sepolcro, e anche in questi
sepolcri giace Gesù! . Nessuno sapeva la quantità di gente che moriva ogni giorno!
Ciascuno continuava a lavorare nella sua propria caverna o “sepolcro”, distante da
qualche metri di quella crollata. Dicevano che non si poteva fare niente!
Il primo pensiero (e il più facile) era quello di pensare nell’ambizione di quella
gente! Ma è questa febbre dell’oro che li ha resi folli, o piuttosto è la miseria nella
quale quasi tutti vivono che li ha disumanizzati? Non lo so, quello che è certo è che
ero spaventato di quello che ho visto. E sentivo il rifiuto di giudicare qualcuno!
Pensavo che anch’io potrei essere lì in quella stessa condizione di vita! Mi arrabbio
con quelli che utilizzano i soldi per sfruttare quella gente, oppure che contrattano i
giovani per arricchirsi di più senza spendere nulla in fatto di sicurezza.
Dopo aver pregato in un “pozzo-sepolcro”, mi cercavano per andare a un altro
pozzo. Come aiutare ad aprire gli occhi ai giovani di quasi tutti i villaggi della nostra
parrocchia? Come riflettere assieme a loro? E’ certo che è un problema grosso di
“morale” e di strutture d’ingiustizia, ma in quel momento volevo soltanto vedere la
realtà con gli occhi e il cuore di Gesù. Pensavo cosa avrebbe fatto e detto il
Nazareno?
Due giovani che trituravano le pietre (vedi foto allegata) uscite dal profondo
della terra mi hanno chiesto: “Sei venuto a cercare l’oro anche tu?” - “Ho trovato già
un altro tesoro che si chiama Gesù” ho risposto con un sorriso. Uno di loro ha messo
la mano nella tasca piena di polvere e mi ha mostrato il suo “carnet di battesimo” di
una chiesa evangelica. E abbiamo cominciato a parlare. Un gruppo di gente ci ha
rapidamente circondato. Io proclamavo una specie di “kerygma” in francese,
Emmanuele lo traduceva al gurmancema e anche in shermà, e poi un altro giovane
di quel gruppo, lo ripeteva in haussa. Mi hanno chiesto una preghiera per trovare
l’oro; ho risposto di sì, ma non per diventare ricchi e potenti, ma perché possano
vivere degnamente offrendo educazione, salute e sicurezza ai loro figli! Un altro mi
ha chiesto se io fossi capace di cercare l’oro come lui. Gli ho detto che io non
rischierei mai la vita mia (e quella della mia famiglia) per alcuni grammi d’oro in
quelle condizioni.
Abbiamo celebrato la Vigilia e la domenica di Pasqua abbiamo festeggiato con
danze la Risurrezione di Gesù. La metà dell’omelia è stata dedicata a “Cefa” e a
come leggere alla luce della Pasqua tutta quella follia! Mi veniva in mente il Salmo
119 della Vigilia“ … più che l’oro, più che l’oro raffinato …” (v.127)
Oggi è venuto Emanuele a dirmi che è morto Valentin, un giovane battezzato di
Tangunga che cercava l’oro a Cefa e suonava il tam-tam nella comunità. Nella messa
di Pasqua avevamo rappresentato il Vangelo e lui faceva la parte di Giovanni. Che la
luce del Risorto illumini tutta questa gente con realismo e speranza, e noi per fare
quello che dobbiamo e possiamo!
Buon tempo di Pasqua!
-Bomoanga, 20 aprile 2009-
P. Carlos Bazzara