del 28 Giugno

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del 28 Giugno
Del 13 Ottobre 2015
Del 13 Ottobre 2015
Confcooperative: ogni anno cooperative curano 81 mln persone
Roma, 13 ott. (askanews) - "Sono 81 milioni le persone che ogni anno nel mondo ricevono servizi e
prestazioni sanitarie dalle 20.000 cooperative specializzate in questo settore. È come se un paese grande come
la Germania avesse il sistema sanitario organizzato in forma cooperativa». Lo dice Giuseppe Milanese,
presidente di FederazioneSanità Confcooperative nel corso della presentazione di "Better Health & Social
Care" il rapporto presentato a Expo da FederazioneSanità - Confcooperative che ha organizzato il workshop
internazionale "Nutrire il welfare, le cooperative in sanità" confronto tra la cooperazione sanitaria di Italia,
Canada, Brasile, Argentina, Spagna e Giappone.Tra questi il Brasile è il paese con il più alto numero di
persone assistite dalle cooperative sanitarie: ben 20 milioni, vale a dire il 10% dell'intera popolazione
brasiliana, 114.000 i medici organizzati in 360 cooperative. In Giappone sono 3 milioni i cittadini utenti dei
servizi delle cooperative sanitarie. Altri 4,5 milioni distribuiti abbastanza equamente tra Spagna e Argentina.
In Italia 1,5 milioni di persone ricevono assistenza dalle cooperative sanitarie.In particolare nel nostro Paese il
bisogno di assistenza primaria, fuori dall'ospedale è ormai un'emergenza inderogabile, mancando circa
300.000 posti letto nelle residenze intermedie su tutto il territorio nazionale e registrando uno dei più bassi
tassi di assistenza domiciliare in Europa.«L'assistenza offerta dalle cooperative sanitarie, in Italia e nel mondo,
- dice Milanese - è ad alta specializzazione perchè non si tratta di semplice erogazione di servizi, ma di un
sistema che mette in rete know how e professionalità diverse: medici, farmacisti, infermieri, riabilitatori. Un
network di competenze che crea una valida risposta ai bisogni di assistenza primaria sul territorio. Necessità in
crescita soprattutto laddove il pubblico non riesce più a coprire tutte le richieste, sia perchè la sanità pubblica
deve fare i conti con ristrettezze di bilancio sia perchè la mappa dei bisogni è in continua evoluzione per
motivi demografici o epidemiologici".A questo sistema di assistenza che coniuga bisogno e territorio,
professionalità multisettoriale ed esigenze complesse si sta affiancando l'esperienza delle mutue sanitarie,
dall'Italia al Canada, dal Brasile alla Spagna.
FederazioneSanità, 81 milioni assisti da coop
Confcooperative, a confronto modelli mondo cooperazione e salute
(ANSA) - MILANO, 13 OTT - Nel mondo ogni anno sono 81 milioni le persone che ricevono assistenza,
servizi e prestazioni sanitarie dalle 20 mila cooperative specializzate in questo settore. Sono alcuni dati relativi
al settore illustrati da Confcooperative a Expo, nel corso dell'evento 'Nutrire il welfare, le cooperative in sanità'
dedicato a FederazioneSanità. Nell'ambito dell'evento sono stati messi a confronto i modelli della
cooperazione sanitaria in Italia, Canada, Brasile, Argentina, Spagna e Giappone.In Italia sono 1,5 milioni le
persone che ricevono assistenza dalle cooperative, "nel nostro Paese il bisogno di assistenza primaria, fuori
dall'ospedale, è ormai un'emergenza inderogabile - ha sottolineato il presidente di FederazioneSanità Confcooperative, Giuseppe Milanese - mancano circa 300 mila posti letto nelle residenze intermedie su tutto il
territorio nazionale, con uno dei più bassi tassi di assistenza domiciliare in Europa". Le cooperative che si
occupano di assistenza sanitaria sanno che da adesso nei prossimi anni l'emergenza da affrontare non sarà
quella relativa all'Hiv o alla malaria, alle epidemie infettive in particolare, ma si chiama cronicità e disabilità,
dovute anche all'invecchiamento della popolazione."Ogni tre secondi, come attestano studi recenti, nel mondo
c'è un caso di demenza - ha spiegato Milanese - per un totale di 40 milioni di persone interessate e nei prossimi
anni saliremo a 200 milioni, per una spesa complessiva sanitaria che passerà dagli attuali 818 miliardi di
dollari fino a 1 trilione di dollari. In questo scenario l'assistenza primaria diventa fondamentale". L'assistenza
offerta dalle cooperative sanitarie, in Italia e nel mondo "è ad alta specializzazione - ha concluso Milanese perchè non si tratta di semplice erogazione di servizi, ma di un sistema che mette in rete know how e
professionalità diverse: medici, farmacisti, infermieri, riabilitatori. Una risorsa per il territorio e per il Paese,
soprattutto laddove il pubblico non riesce più a coprire tutte le richieste, sia perchè la sanità pubblica deve fare
i conti con ristrettezze di bilancio sia perchè la mappa dei bisogni è in continua evoluzione per motivi
demografici o epidemiologici".