Gorreto. Nel paese dai capelli bianchi

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Gorreto. Nel paese dai capelli bianchi
Gorreto. Nel paese dai capelli bianchi
Scritto da La Repubblica
Giovedì 05 Giugno 2008 00:00 -
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Gorreto, il paese più invecchiato d' Europa produce una sola merce: cadaveri. Gli emigrati a
Genova, dopo mezzo secolo, tornano in alta Valtrebbia nelle bare. Il bilancio del Comune, a
Gorreto, lo salvano loro. Nell' eroica capitale partigiana, 1264 abitanti un secolo fa, sono rimasti
in 124, perduti tra otto frazioni. L' indice di vecchiaia è 4150 per mille. Impossibile anche da
immaginare. Nel cimitero, esaurito, si seguita a scavare. Le case sono vuote. Il sindaco, 74
anni, è appena morto. «Vengono - dice il reggente Giorgio Montignani di 79 anni - e si
accaparrano tre loculi. Pagano in contanti». I soldi servono per un circuito di videosorveglianza
contro i furti. Non importa se in giro non c' è mai nessuno. Gli anziani, soli e chiusi in tinello
davanti ai tigì, si sentono assediati dai ladri. Alle 10 di una mattina luccicante però, l' unica cosa
che si muove è una donna. Mentre cammina, in mezzo alla statale per Barbagelata, fa l'
uncinetto. è rumena. Scende da Varni, due abitanti. Deve prenotarli per la sagra della pasta e
fagioli. Non sa la notizia del giorno: è stato battezzato Mattia, primo neonato dopo cinque anni.
«Ma su venti rimasti a Fontanarossa - dice Carletto Guaraglia - diciassette sono tra gli 85 e i 92
anni. Esportavamo 1800 quintali di castagne. Tutto in rovina : in primavera, con le patate al
germoglio, ne buttiamo qualche chilo in un fosso». Tiene aperta la pizzeria, sperando di affittare
così un paio di camere. Undici mesi di deserto, 600 oriundi per Ferragosto. «Tasse, bollette e
carte come fossimo a Portofino - dice - ormai è finita». Non è il dramma di un villaggio tra i
boschi modesti del monte Antola, culla di un sindaco di San Francisco e di Susanna, mamma di
Cristoforo Colombo. è il profilo rimosso della Liguria: la fotografia dell' Italia fra vent' anni.Nel
mercato orientale di Genova ciabatta la più alta concentrazione di vecchi del mondo. Fa molto
caldo, ma attorno ai banchi di trombette d' Albenga e borage di Chiavari vaga una folla in
giaccavento e calze di lana color carne. Si compra pochissimo. Vanno e vengono anche sei
volte al giorno. Senza ascensore, non reggono sporte pesanti. Scordano almeno i pinoli, pur di
avere sempre e ancora un impegno. Somiglia ad un gigantesco studio di psicanalisi. Non si
parla delle acciughe, ma di medici propri, malattie altrui, fallimenti collettivi. Il nostro futuro allo
specchio. «Da un secolo - dice il sociologo Paolo Arvati - la Liguria anticipa le tendenze sociali
italiane. è stato così per l' urbanizzazione, per la crisi dell' industria e del fordismo, per i flussi
migratori e per l' estinzione della famiglia allargata». Il problema è che ora la profezia è
impressionante. è la regione europea più anziana, dove si nasce di meno e si muore di più, con
meno matrimoni e più divorzi. Trentasette famiglie su cento sono unipersonali, 45 senza figli. Le
altre hanno 1,18 figli a coppia. Per l' Istat, entro il 2026, tre persone su dieci avranno più di 65
anni, quattro su dieci entro il 2050. Diciannove su cento quelli con più di 74 anni, otto i bambini
sotto i 14. La popolazione, che nel 2007 è calata del 6,8%, sfonderà quota meno 38%. Negli
ultimi trent' anni il crollo è stato di un quarto. Già oggi la metà dei liguri riceve una pensione,
quasi 4 su 10 i pensionati. I morti sono il doppio dei nati. Per ogni bambino sotto i 14 anni ci
sono sei vecchi oltre i 70. Nelle scuole si fatica a formare le classi: se non si fossero moltiplicati
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i docenti per ogni corso, gli insegnanti sarebbero una categoria in estinzione. Il 60% dei liguri
dipende invece dal sostegno di qualcun altro: 80 mila i vecchi non autosufficienti. Nonostante
74 mila immigrati stranieri, il 5% della popolazione, la recessione demografica è cronica. è un
caso unico nell' Occidente, uno choc. Ma negli istituti di ricerca europei è allarme: gli snobbati
primati della Liguria negli anni Ottanta, sono già il presente del continente. «Solo la politica dice Michela Costa, direttore dell' Istituto Brignole di Genova - nega e rimuove incredibilmente
la più esplosiva delle emergenze». Il pronto soccorso del «San Martino», nel fine settimana, si
trasforma in un bivacco impressionante. Senza medici di base, con le badanti in libertà,
centinaia di vecchi sonnecchiano nei corridoi. Sono «codici bianchi», possono attendere sui
lettini tutto il giorno. Per sette su dieci la diagnosi è «solitudine». Il resto della settimana
scoppiano gli ambulatori. La depressione passeggia con l' età. La pensione media è di 850 euro
al mese, ma il 60% non arriva a 600. Un posto nella casa di riposo costa tra i 1500 e i 2000
euro al mese, una badante straniera tra 1200 e 1400. I prodigi di una misteriosa capacità di
risparmiare, non bastano. Tragedie personali, considerata la frequenza, finiscono nei trafiletti
delle cronache locali. Vecchi trovati tra i rifiuti nei loro eleganti palazzi di via XX Settembre.
Vedove cadute e denutrite dopo una settimana sul pavimento del bagno. Anziani presi al Coin
con un paio di mutande rubate nella borsa. La Caritas conferma: «La sera, in coda per la
minestra, i pensionati hanno superato gli africani». La fascia media è la più critica: basta una
malattia, la morte di uno dei coniugi, e si mangia riso bollito ogni due giorni. Eppure, per la Cgil,
senza nonni salterebbe il prodotto interno lordo italiano. Il 27% del Pil, in Liguria, sono pensioni.
«Due anni fa - dice Umberto Marciasini, segretario regionale dei 108 mila iscritti allo Spi - la
finanziaria ha stanziato 300 milioni di euro per un fondo nazionale non autosufficienti. Ridicolo:
per interventi di standard europeo servono almeno 12 miliardi. In ogni caso i soldi sono rimasti
sulla carta». L' altro ieri Mirella Barani, 88 anni di Savona, si è sentita rispondere di ripassare tra
due per il posto al ricovero. «La vecchiaia - sostiene Ernesto Palumeri, responsabile anziani
dell' Asl genovese - nel 2020 durerà trent' anni, un terzo della vita. Un terzo della popolazione
avrà più di 65 anni: stiamo costruendo una società di emarginati». I borghi sospesi sulle onde,
le terrazze a vite e olivo, gli orti di montagna, in questi giorni sono silenziosi come un
innamorato. La Liguria aspetta l' estate, ferma e chiusa nella sua meraviglia fuori moda. Per la
prima volta però è in vendita. Non la solita offerta immobiliare. Tra Ventimiglia e La Spezia,
lungo il mare e nell' entroterra, il saldo abbraccia ogni cosa. A Nervi una piccola agenzia, oltre a
decine di appartamenti, offre negozi, gelaterie, ristoranti, alberghi e anche se stessa. Nei paesi
sopra Imperia ogni casa ha un numero di telefono dipinto sul muro. A Varigotti, su una
cancellata, c' è un cartello: «Regalo quartiere in cambio ristrutturazione casa». Per gente che si
faceva uccidere, piuttosto di vendere agli odiati forestieri, è la resa. «L' emergenza demografica
- dice lo storico dell' economia Marco Doria - genera recessione economica». E cambia la
società. A Genova, nel 2007, i matrimoni tra settantenni e giovani badanti dell' Est hanno
superato quelli tra ragazzi liguri fra 23 e 28 anni: 3642. Per la prima volta in una regione italiana
le badanti hanno superato i metalmeccanici: 40 mila contro 39 mila. Secondo i sindacati sono in
realtà almeno 60 mila: 4200 i contadini. Le ronde xenofobe, nel luglio 1993, sono nate qui. è la
sindrome della Riviera: odia ciò di cui vive. «Ma nonostante la Lega - dice in Val di Magra lo
scrittore Maurizio Maggiani - si torna al sano matrimonio d' interesse. L' amore coniugale è un'
invenzione del Novecento, ci si è sempre sposati per necessità. Siamo sfiancati da una vita di
insicurezze, è come a Roma alla fine dell' impero: i barbari vennero per salvarci, non per
conquistarci, come oggi gli immigrati. Lo scontro generazionale piuttosto, quello sì è inevitabile:
i giovani si ribellano contro il silenzio dei padri e fuggono da un sistema vuoto. Non pagheranno
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conquiste scientifiche che la cultura non ha rielaborato». In piazza Vittoria, a Genova, si capisce
cos' è la guerra dei figli. Alle 8 il parcheggio davanti all' «Istituto rinascita e vita» è un cronicario
a cielo aperto. Dalle ambulanze scendono decine di vecchi immobili. Gridano, picchiano,
chiamano «troie» e «carogne» gentilissime infermiere. Poi le baciano e singhiozzano. Lo
spettacolo del conflitto tra sofferenza, paura e cattiveria, ammutolisce l' esercito di vedove in
marcia verso l' ultima svendita di completi invernali. Studenti e giovani disoccupati, invece,
sghignazzano. Sette su dieci, prima dei trent' anni, lasciano una regione che non offre più
lavoro. Chi trova un posto e una casa, sente che è troppo tardi per metter su famiglia. L'
emigrazione verso Milano e il Nordest, o all' estero, torna ai livelli degli anni Venti. Sul muro dell'
American Bar c' è scritto: «Vecchi stronzi morite e piantatela». «La società - dice il poeta
Edoardo Sanguineti - si adegua. Siamo al modello-Berlusconi: catastrofico, esagerato,
impermeabile alla realtà, compiaciuto della tolleranza - zero che lo sostiene. La tivù produce
consumi e terrori, un mondo fantastico e orrendo. Il potere impone Alitalia, Alta Velocità,
energia atomica e Ponte sullo Stretto. L' Italia di pendolari e vecchi chiede treni locali e autobus,
ricoveri dignitosi e panchine. Non abbiamo immaginato una politica contro la solitudine. Così
non abbiamo più cose da dirci. Cinquanta persone videoparlano per tutti: nelle case pesano i
silenzi». Senza volontariato e solidarietà invisibili, bambini e vecchi avrebbero già imbracciato il
fucile. Se a Varese Ligure 68 abitanti superano i 90 anni e 8 i 100, ennesimo record studiato in
tutto il mondo, a Riomaggiore gli anziani, assieme al paese, hanno salvato se stessi. Quattro
persone su dieci hanno più di 70 anni. L' età media dei contadini è di 76. Hanno speso la vita a
coltivare 3 mila ettari di vigneti e olivaie verticali come le Dolomiti. Hanno costruito muretti a
secco più lunghi della muraglia cinese. Un incanto che da 15 anni, grazie al Parco nazionale
delle Cinque Terre, restituisce 3 milioni di viaggiatori che possono spendere. «I ragazzi - dice il
sindaco Lino Gogioso - non finiscono più nei cantieri di La Spezia, i vecchi sono ascoltati». è l'
altra faccia dell' abbandono e dell' invecchiamento occidentale. Gli anziani partecipano a
conferenze, concerti e dibattiti attraverso due tivù locali via cavo. Ogni mattina si trovano per la
ginnastica dolce. Spesa e medicine sono consegnati a domicilio. Nuovi ascensori collegano i
diversi piani del borgo. Fanno l' elettrocardiogramma con il cellulare, anche negli orti: il San
Raffaele di Milano legge e risponde in 15 minuti. Vivono in famiglia, cucinano, parlano con i
nipoti. Bocciata la costruzione di un ospizio. Identità, cultura e amore per il territorio hanno fatto
il miracolo: 23 bambini sotto i 3 anni. Nido, asilo, elementari e medie sono di nuovo pieni di
disegni. Carlo Nembrotti, 82 anni, dalle 6 alle 12 ricostruisce muretti, dalle 13 alle 19 cura le
vigne. Ha iniziato a 14 anni, scaldachiodi di sommergibili. Puntuale come l' Ave Maria, mai un
giorno a casa. «Felicità e giovinezza - dice - non esistono. Sono un altro modo di chiamare il
nostro dovere». Da Gorreto a Riomaggiore: la condanna alla senilità può scoprire la sua grazia.
Giampaolo Visetti
(Articolo tratto da La Repubblica del 05/06/2008)
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